Allegato 4
Relazione Archeologica
Manfredonia Zapponeta (FG)
C A S T PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN ELETTRODOTTO ONSHORE PER LA CONNESSIONE DEL PARCO EOLICO MARINO Arte "GARGANO SUD" Storia Archeologia Cooperativa del Territorio del
Documento di valutazione archeologica preventiva
Committente: Parco Eolico Marino "Gargano Sud" s.r.l.
Carta del rischio archeologico: Cast s.c.r.l.
Alta sorveglianza: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia RELAZIONE Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 1
Sommario
Introduzione ...... 2
Geomorfologia, geologia e idrologia ...... 3
Fonti dei dati ...... 6
Metodologia di ricognizione ...... 7
Analisi bibliografica ...... 10
Elenco schede ...... 13
Bibliografia generale ...... 25
Fotointerpretazione e fotorestituzione ...... 30
La ricognizione sul terreno ...... 32
Schede area di rischio ...... 39
Conclusioni ...... 43
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 2
Introduzione NeI mese di gennaio 2013 la CAST s.c.r.l. di Bari ha effettuato una ricognizione archeologica nel territorio di Manfredonia (FG) e Zapponeta (FG) , in un’area interessata da un progetto di realizzazione di un cavidotto onshore di collegamento con il cavidotto offshore del “Parco Eolico Off Shore Gargano Sud”, la sottostazione del cavidotto e la stazione di trasformazione. L’area oggetto della ricognizione è situata nella zona meridionale del territorio di Manfredonia (FG) e interessa, per un segmento, anche l’agro di Zapponeta. Il percorso seguito durante l’attività ricognitiva si snoda in maniera lineare, seguendo il tragitto previsto dal progetto per il cavidotto, per una lunghezza complessiva di circa 21,36 km in direzione SO. Tutto il cavidotto onshore si sviluppa parallelamente a strade esistenti. Il tracciato, secondo il progetto, parte a S della foce del Canale Nuovo del Cervaro in prossimità di Torre Carlone, attraversa la SP 141 (Strada Statale delle Saline per Manfredonia) per poi dirigersi in direzione O seguendo il percorso della SP 73 (Via del Mare) sino al Km 6,5 in corrispondenza de ll’incrocio con la SP 60 in località Monachelle. Il cavidotto onshore prosegue in direzione S attraversando le località Isola degli Olivi e Pagliete. Al Km 12 il cavidotto incrocia la SP 69 e segue parallelamente questo tracciato stradale attraversando località Correa e località Paterno; in località Conga il cavidotto intercetta la SP 70 e prosegue lungo il tracciato stradale in direzione O a S di località Ramatola, sino a raggiungere località Panetteria del Conte; il percorso termina in località Macchia Rotonda, dove sarà realizzata la sottostazione di trasformazione. Il progetto si sviluppa lungo le ampie aree pianeggianti caratteristiche della conformazione tipica del territorio noto come Tavoliere delle Puglie.
Manfredonia (Fg), località T.re Carlone area d’ ingresso del cavidotto onshore
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Geomorfologia, geologia e idrologia Il territorio di interesse è situato nel distretto orientale del comprensorio del Tavoliere di Puglia 1, a confine tra l’agro di Manfredonia e Zapponeta, in un contesto geomorfologico che si inserisce nella parte centro orientale di una delle tre subregioni settentrionali della Puglia, il Tavoliere, al confine con la subregione denominata Subappennino Dauno 2. Alcuni autori sono soliti suddividere la piana pugliese in "Alto Tavoliere" e "Basso Tavoliere"; il primo è caratterizzato da una serie di terrazzi delimitati da scarpate allineate lungo la direttrice SO NE e da quote fino a circa 450 metri s.l.m. La morfologia del Basso Tavoliere è tipicamente pianeggiante, con pendenze moderate e quote al di sotto dei 400 metri. Nell’area di interesse l’altitudine media si aggira tra i 3 e i 23 m s.l.m. Nel Tavoliere i terreni affioranti sono costituiti essenzialmente da sedimenti marini (argille siltose e sabbie) e da depositi alluvionali (ghiaie, sabbie e limi). Questa spessa successione poggia su di un substrato calcareo che costituisce la prosecuzione nel sottosuolo dei termini mesozoici murgiani e garganici. In profondità, la superficie sommitale dei calcari, suddivisa in blocchi da una serie di faglie, è inclinata verso occidente; nelle aree più vicine all'Appennino essa viene intercettata dalle perforazioni a profondità superiori a 2.000 m, mentre nei pressi del golfo di Manfredonia si trova a profondità di gran lunga inferiori (circa 100 m). Il reticolo idrografico superficiale del Tavoliere è caratterizzato da numerosi corsi d’acqua a regime torrentizio ad andamento O E e decorso parallelo che scorrono in valli ampie. I corsi d’acqua della zona di interesse , il torrente Cervaro e il Carapelle, presentano un alveo poco profondo e presentano un deflusso occasionale, infatti le portate hanno un valore significativo in seguito a precipitazioni copiose; sono presenti, in prossimità del mare dove la piana fluviale si raccorda a quella costiera, diversi canali artificiali di bonifica che rendono il deflusso verso il mare più regolare evitando la formazione e l’alimentazione di pantani e bacini imbriferi.
1 Il Tavoliere di Puglia si inserisce all’interno della Fossa bradani ca, bacino sedimentario colmato da sedimenti di età plio pleistocenica posto fra gli alti morfostrutturali dell'area di avampaese a est (Gargano e Murge) e la catena appenninica meridionale a ovest; quest'area si estende da Termoli fino al Golfo di Taranto 2 Secondo la classificazione delle subregioni pugliesi in A. Bissanti, Puglia, geografia attiva , Bari 1991.
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La morfologia è pianeggiante debolmente inclinata verso il mare. Il substrato geolitologico procedendo da est verso sudovest è costituito da terreni alluvionali di colmata, da sedimenti alluvionali recenti e attuali e alluvioni terrazzate poco superiori agli alvei attuali e presentano terre nere con incrostazioni calcaree, che assumono particolare importanza lungo il corso dei tre torrenti principali. Si tratta comunque di terreni fertili e profondi. Per quanto riguarda le caratteristiche pedolo giche, nell’area di interesse sono particolarmente diffusi i terreni a tessitura fine (argillosi, siltosi e sabbiosi e ghiaie sabbie e limi). Nel 1800 la piana di Manfredonia fino alla foce dell'Ofanto era caratterizzata da estese paludi, determinate dall'apporto idrico dei torrenti che provengono dal Subappennino Dauno, dal Gargano e delle risorgive. In prossimità della foce questi corsi d'acqua, a causa dell'assenza di pendenza, determinavano estesi allagamenti e in alcuni casi situazioni simili a veri e propri piccoli delta. La bonifica, cominciata a fine '800 e poi soprattutto dagli anni '30 del Novecento in poi ad opera del Consorzio per la Bonifica di Capitanata, ha comportato delle modifiche strutturali di tutte le zone umide di Capitanata. Prima del l’inizio delle opere di regimentazione e bonifica il territorio di Manfredonia era percorso dai tratti terminali dei torrenti Candelaro, Cervaro e Carapelle che si accompagnavano a marane (ossia depressioni, sull’area pianeggiante del Tavoliere dove affiorano sorgenti più o meno perenni) per poi contribuire alla formazione di veri e propri laghi costieri quali il Lago della Contessa, il Pantano Salso, il Lago Verzentino, il Pantano di Siponto che erano in continuità, e presumibilmente coprivano una estensione di non meno di 30.000 ettari. Gli interventi di bonifica realizzati nel tempo sono stati volti ad interrare, con sedimenti fluviali, le aree paludose circostanti il Lago Salso e a realizzare vasche di colmata con annesse varie opere di canalizzazione, che però andarono perse per mancanza di manutenzione. Verso la metà degli anni '50 del Novecento, in seguito al completamento delle operazioni di bonifica, nacque un'area arginata di circa 541 ettari, che riceve le acque soprattutto dal canale Roncone collegato direttamente al torrente Cervaro, mentre il torrente Candelaro, ad O, la divide dalla palude di Frattarolo, un'area umida decisamente più salmastra e solo periodicamente allagata. Nel 1959 la zona umida fu arginata per creare le attuali tre valli (valle alta, valle di mezzo, Lago Salso) di diversa
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profondità. Dal gennaio 1993 la zona umida, ora denominata 'Oasi Lago Salso', fa parte del Parco Nazionale del Gargano.
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Fonti dei dati Le basi cartografiche utilizzate per la documentazione grafica sono: · IGM 1:25.000 164 I SE “Frattarolo ” serie 25/V 1957 · IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 · IGM 1:25.000 164 II NE “Sette Poste” serie 25/V 1957 · IGM 1:25.000 164 II NO “Borgo Mezzanone” serie 25/V 1957 · Carta Tecnica Regionale grigliato 1:5000 fogli 409072, 409073, 409103, 409113, 409114, 409141, 409144, 409154 · Carta Geologica d’Italia serie 1:100.000 Foglio n. 164 “Foggia” 1969 · Per i riferimenti catastali, v. tavv. 3 4 Per la ricerca delle basi cartografiche e delle ortofoto è stato consultato il sito http://www.sit.puglia.it/portal . L’analisi delle fotografie aeree è stata condotta anche sulle ortofoto disponibili su Google. Per la ricerca dei vincoli esistenti sui beni culturali del comprensorio indagato è stato consultato il sito http://www.sit.puglia.it/portal/sit_cittadino/Piani/PUTT che riporta i vincoli apposti ai beni archeologici, architettonici e paesaggistici e le segnalazioni relative a queste categorie di beni. É stato consultato anche un altro strumento urbanistico disponibile sul web: www.territorio.provincia.foggia.it/ La ricerca bibliografica è stata svolta utilizzando le risorse delle seguenti biblioteche: · Biblioteca del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università degli Studi di Bari · Biblioteca di Studi Classici Cristiani dell’Università degli Studi di Bari Per la consultazione bibliografica on line ci si è avvalsi della consultazione dei siti: · http://www.archeologia.unifg.it/pubbl/biblio/biblio.html · http://www.fastionline.org/ · it.Wikipedia.org/wiki/archeologia
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Metodologia di ricognizione La realizzazione del documento di valutazione archeologica preventiva, comunemente denominato “carta del rischio archeologico”, richiede una serie di attività che possono essere riassunte in tre fasi distinte:
1. Attività preparatorie
2. Ricognizioni sul terreno
3. Attività di documentazione
La squadra che ha operato in tutte le fasi delle operazioni è costituita da archeologi competenti per l’ archeologia preistorica (dott.ssa Azurra M. Tenore) per l’età classica (dott.sse Lucia Ceci, Paola Spagnoletta) e per quella medievale (dott. Francesco Rinaldi). Dell ’équipe fa parte anche il consulente geologo, dott. Roberto Trotta. Le attività preparatorie del punto 1 hanno avuto inizio con l’analisi della documentazione grafica ricevuta dal committente e con la sovrapposizione del layout di progetto su ortofoto e su basi cartografiche (CTR, catastali) per facilitare le operazioni di rilevamento sul terreno. In questa prima fase è stata svolta anche la ricerca bibliografica mirante ad individuare il “potenziale” archeologico noto dell’area indagata ed individuare le aree che sono maggiormente “a rischio”. Contestualmente sono state individuate le aree in cui sono presenti beni di natura archeologica ed architettonica soggetti a vincoli e segnalazioni posti in corrispondenza o in prossimità dell’area di progetto, consultando gli strumenti urbanistici disponibili e, in particolare, la cartografia del PUTT/P della Regione Puglia. Sono stati individuati 5 livelli di rischio: basso – medio basso – medio – medio alto – alto, in base al quantitativo di materiale archeologico rilevato in superficie per mq, alla vicinanza alle opere di progetto e alla vicinanza a siti archeologici noti. La ricognizione sul terreno è stata condotta, con metodo sistematico e in condizioni climatiche buone. Le condizioni di visibilità del terreno sono risultate sufficienti all’accertamento di elementi di interesse archeologico anche nelle aree dove la vegetazione spontanea ha reso più difficoltosa l’indagine . La superficie dell’area attraversata dall’elettrodotto, il cui tracciato è lungo circa 22 km, presenta caratteri di omogeneità geomorfologica tali da individuare un unico settore ricognitivo (U.R.)
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La U.R. 1 comprende l’approdo dal mare posizionato a cir ca 150 m a sud del torrente Cervaro, l’attraversamento della fascia costiera e della S.P.141 “delle Saline” , le aree percorse dal tracciato previsto parallelamente alle strade esistenti S.P. 73 “Via del Mare”, S.P. 60, S.P. 69 e S.P. 70 giungendo in località Macchia Rotonda dove si allaccia alla nuova Sottostazione Terna 380Kv. La superficie della U.R. pari a 1180849,59 m2 risulta principalmente destinata a seminativo (51%) alternate ad aree lasciate a riposo e destinate alla pastorizia (13%). In misura ridotta sono presenti aree destinate alle colture orticole (3%) e ad uliveti (1%). Le aree recintate comprendono oltre agli insediamenti abitativi e/o produttivi anche le superficie dei canali idrici e le superfici stradali che coprono il 32% della superficie totale (vedi tabella e grafico 1).
UTILIZZO DEL SUOLO superficie totale m 2 1180849,59 pascolo 151422,46 seminativo 601220,46 orticole 40702,64 uliveti 10023,90 aree recintate 377348,56
Manfredonia Zapponeta (FG), U.R. 1 Utilizzo del suolo: tabella e grafico 1
La lavorazione del terreno si presenta prevalentemente coltivato a seminativo (43%) per lo più ai primissimi stadi di maturazione, solo in pochi appezzamenti è stata riscontrata una maturazione avanzata tale da rendere difficoltosa la lettura della superficie; le aree arate sono pari al 12%, mentre quelle dove è presente la vegetazione spontanea, quali campi a riposo o lungo gli assi stradali e i corsi d’acqua, sono pari al 13 % . Infine le aree urbanizzate, dove sono presenti insediamenti abitativi/produttivi della superficie totale (vedi tabella e grafico 2 ).
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LAVORAZIONE DEL TERRENO superficie totale m 2 1180849,59 coltivato 497370,27 arato 144582,47 arborato 10023,90 aree urbanizzate/aree stradali/canalizzazioni 375793,56 incolto 152977,46
Manfredonia Zapponeta (FG), U.R. 1 Lavorazione del terreno: tabella e grafico 2
Sulla base di questi elementi la visibilità di superficie è risultata sufficiente per il 26% dell’area e buona per il 22(7%), mentre è risultata ottima in misura minore (9%). La presenza di aree con vegetazione spontanea o con colture in avanzato stadio di maturazione ha reso la visibilità ridotta sull11 % della superficie mentre la presenza delle aree urbanizzate ha reso nulla la lettura per il 32 %. (vedi tabella e grafico 3).
VISIBILITA' DI SUPERFICIE superficie totale m 2 1180849,59 ottima 133125,26 buona 258726,32 sufficiente 305964,37 ridotta 107138,12 nulla 375793,56
Manfredonia Zapponeta (FG), U.R. 1 Visibilità di superficie: tabella e grafico 3
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Analisi bibliografica L’area indagata è situata nel comprensorio orientale della provincia di Foggia, nei territori di Manfredonia e Zapponeta, a meridione della cosiddetta Piana di Siponto, in un contesto le cui caratteristiche ambientali sono quelle proprie delle zone umide, parzialmente modificate in tempi recenti da azioni di bonifica miranti a colmare le zone paludose considerate insalubri e a recuperare suoli per la coltivazione. Nonostante le peculiarità della conformazione geomorfologica, il territorio è particolarmente ricco di attestazioni archeologiche che coprono un ampio arco cronologico che spazia dal Neolitico al Medioevo. In questo contesto più che mai i fattori ambientali sono stati determinanti nella dinamica del popolamento antico, che aveva il suo collocamento nelle zone più sopraelevate ( “coppe ” o “cupole ” nella toponomastica odierna ), emergenti dal reticolo di bacini lacustri (marane) e corsi d’acqua che mettevano in relazione la parte centrale del Tavoliere con il litorale, costituendo vie di comunicazione e di scambio commerciale ottimali tra i centri costieri e l’interno. Lungo la foce del Candelaro erano quindi disseminati numerosi villaggi trincerati di età neolitica, come quelli individuati a Monte Aquilone, Masseria Candelaro, Coppa Nevigata, S. Tecchia, Masseria Valente, Masseria Fontanarosa, individuati grazie alla fotointerpretazione e alle ricognizioni sul terreno accompagnati in alcuni casi (Coppa Nevigata, Mass. Candelaro) da campagne sistematiche di scavo archeologico 3. Il quadro del popolamento vede quindi in questo periodo una rete di villaggi posti ai margini delle terre emerse e che si dedicavano allo sfruttamento delle risorse marine, in particolare alla raccolta dei molluschi. Insediamenti del Neolitico sono noti anche a Mass. Napolitano, Amendola, Posta Piana, Posta Alesi, Belvedere, Mass. Barretta, Versentino, Lo Muzio, Panetteria del Conte ( v. tav. 1, schede bibliografiche nn. 3 11 ), localizzati in gran parte in un’area territoriale posta a NO dell’area di progetto. In alcuni casi, come quello meglio indagato di Coppa Nevigata 4, l’insediamento continua ad essere utilizzato anche nell’età del Bronzo e il quadro archeologico documenta l’esistenza di attivi rapporti di scambio con il mondo egeo.
3 Per il Neolitico nel territorio di Manfredonia si segnalano anche le testimonianze di culto dei rinvenimenti di Grotta Scaloria, presso il modern o centro urbano di Manfredonia, a N dell’area di indagine. Le indagini archeologiche vi hanno individuato tra l’altro un luogo di culto delle acque e tracce di frequentazione già nel Paleolitico. 4 CAZZELLA A., MOSCOLONI M., RECCHIA G. 2012, Coppa Nevigata e l’area umida alla foce del Candelaro , Foggia, con bibliografia precedente.
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Nella prima età del Ferro il popolamento si esprime nell’area indagata sotto forma di villaggi costituiti da gruppi di capanne in cui l’organizzazione sociale è essenzialmente su base familiare. A questo periodo risalgono le prime tracce degli abitati dauni di Salapia e Cupola Beccarini ( v. scheda bibliografica n. 1 ). L’habitat lacunare costituisce sempre l’elemento caratterizzante delle comunità del tempo, come documentano le scene figurate presenti sulle stele daunie rinvenute in gran numero nell’area di Mass. Cupola Beccarini. Alla grande laguna costiera fanno riferimento anche le fonti di età romana, che la tramandano navigabile attraverso canali che collegavano fra loro i centri più importanti, Salapia, Siponto e Arpi 5. Sicuramente i fenomeni di impaludamento della zona in età tardo ellenistica sono alla base dello spostamento degli abitati verso la costa, come documenta il caso di Salapia 6, ricostruita a Monte Salpi e del centro daunio di Cupola Beccarini che, pur risultando ancora in vita nel II sec. a.C., si avvia al declino ed è sostituito come punto nodale del territorio dalla colonia romana di Siponto 7, fondata nel 194 a.C. in funzione punitiva nei riguardi di Arpi, che si era schierata al fianco di Annibale nella seconda guerra punica. La nuova co lonia si installò in un’area identificabile con quella che circonda la basilica di Santa Maria di Siponto e sicuramente fin dalla fine del II sec. a.C. si dotò di un importante scalo portuale 8. Com’è noto, Sipontum conservò in età romana e medievale il suo ruolo di porto principale e di centro nodale dell’area daunia, grazie anche alla Via Litoranea che la collegava a sud agli altri centri costieri del litorale apulo e agli altri assi viarii di raccordo verso l’entroterra daunio e la Via Traiana . In età tardoantica la città ebbe uno dei periodi di maggior rilievo, come si può evincere dalle testimonianze archeologiche e monumentali dell’epoca (basilica paleocristiana, ipogei Capparelli). In età altomedievale la storia sipontina si lega sempre più all’ambito garganico e al Santuario di San Michele a Monte S. Angelo, sede di un culto micaelico particolarmente importante per i Longobardi che si affacciano sul territorio e, più tardi, tappa fondamentale del pellegrinaggio diretto in Terrasanta. L’abbandono dell’a bitato sipontino e la fondazione in età sveva di Manfredonia si legano ancora una volta alla
5 Strab. VI,3,9 6 Vitr., de arch . 1.4.12 7 Per una sintesi dei dati della ricerca su Siponto e il suo territorio si rimanda a MAZZEI M. (a cura di) 1999, Siponto antica , Foggia Roma e ancora a LAGANARA C. (a cura di) 2011, Siponto. Una città abbandonata nel medioevo , Foggia . 8 Strabone (VI, 3, 9) che riporta un passo di Artemidoro di Efeso, menziona l’esistenza di un canale navigabile che collegava ancora in età tardo repubblicana Siponto a Salapia.
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necessità della popolazione di spostarsi in un’area più salubre per i fenomeni di impaludamento tipici del territorio.
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Elenco schede (Tav. 1)
1. Cupola Beccarini
2. S. Tecchia
3. Mass. Napolitano
4. Amendola
5. Posta Piana
6. Alesi
7. Belvedere
8. Barretta
9. Versentino
10. Lo Muzio
11. Panetteria del Conte
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1) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Cupola Beccarini
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
DRAGO C. 1936, , pp. 59 66; DE JULIIS E.M. 1977, pp. 343 387; DE JULIIS E.M. 1982, pp. 528 529; MAZZEI M. 1994; NAVA M.L. 1999, pp. 45 69.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio
CRONOLOGIA: Periodo: età del Bronzo/ età ellenistica Datazione : dal XIV al II sec. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SE “Frattarolo” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE:
L’insediamento individuato nella località in cui sono ubicate le masserie Cupola e Beccarini è tradizionalmente consi derato la “Siponto preromana”. Ubicato sulle modeste alture (cupole o coppe) che emergevano dalla laguna posta fra il Candelaro e il Cervaro, il sito è stato utilizzato dall'età del Bronzo all’età tardoantica. All’età arcaic a (VII VI sec. a.C.) risale uno dei periodi di maggiore importanza dell’insediamento; a questo periodo di vita dell’abitato si riferisce il rinvenimento di un gran numero di stele daunie, ora al Museo Nazionale di Manfredonia. Al VII sec. risale anche la grande tomba a fossa dal ricco corredo funerario costituito, oltre che da alcuni esemplari di ceramica subgeometrica di ambito daunio, da bacili di bronzo, alari e spiedi in ferro, elementi di ornamento in ambra, oro e argento. Alla seconda metà del VI a.C., si data il fondo di una capanna ricostruita in dimensioni minori dopo un incendio alla fine di quello stesso secolo. Scarsa è la documentazione relativa ai secoli successivi, durante i quali l'insediamento continuò a essere abitato, anche dopo la deduzione della colonia romana di Siponto. Dal sito proviene una statua femminile in marmo greco, panneggiata e acefala, attribuita al II sec. a.C., ora al Museo Nazionale di Manfredonia.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
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2) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : S. Tecchia
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
CASSANO M.S., MANFREDINI A. 1983, pp. 73, 151 173, 271, 281 282; TINÈ S. 1983, pp. 27, 30; JONES G.D.B. 1987, p. 95.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica/ età del Bronzo Datazione : dal VI al II millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella località la fotografia aerea e le indagini stratigrafiche hanno messo in evidenza le tracce di un villaggio trincerato di età Neolitica, l’insediamento è racchiuso da un doppio fossato . Il sito mostra anche tracce di frequentazione nell’età del Bronzo
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
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3) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Mass. Napolitano
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
TINÈ S. 1983, p. 27.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al IV millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella località sono attestate le tracce di un insediamento di età neolitica.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
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4) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Amendola
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
CASSANO M.S., MANFREDINI A. 1983, P. 84; JONES G.D.B. 1987, P. 95; TINÈ S. 1983, PP. 27, 29.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al IV millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella zona la fotografia aerea e le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di alcuni insediamenti di età neolitica. In particolare, villaggi trincerati sono documentati in località Pod. 249, Staz. di Amendola e C.lo di Amendola
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
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5) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Posta Piana
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
TINÈ S. 1983, p. 27.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al IV millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella località sono attestate le tracce di un insediamento di età neolitica.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
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6) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Alesi
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
CASSANO M.S., MANFREDINI A. 1983, p. 80; TINÈ S. 1983, pp. 27, 31; JONES G.D.B. 1987, p. 95.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al IV millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1 957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella località la fotografia aerea e le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di un solo fossato ben conservato posto sulla scarpata a NE.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
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7) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Belvedere
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
CASSANO M.S., MANFREDINI A. 1983, pp. 77 78; TINÈ S. 1983, pp. 27, 29, 31; JONES G.D.B. 1987, p. 95.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al IV millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella località la fotografia aerea e le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di due insediamenti (Belvedere I e II) di età neolitica, entrambi i siti sono caratterizzati dalla presenza di fossati.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 21
8) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Barretta
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
CASSANO M.S., MANFREDINI A. 1983, p. 75.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al III millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 I SO “Amendola” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409073
DESCRIZIONE: Nella località le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di un insediamento di età neolitica.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 22
9) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Versentino
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
TINÈ S. 1983, pp. 27, 30.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al III millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 II NO “Borgo Mezzanone” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409114
DESCRIZIONE: Nella località le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di un villaggio di età neolitica.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 23
10) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Lomuzio
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
TINÈ S. 1983, p. 27.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al III millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 II NO “Borgo Mezzanone” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409114
DESCRIZIONE: Nella località le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di un insediamento di età neolitica.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 24
11) REGIONE: Puglia PROVINCIA : FG COMUNE : Manfredonia LOCALITÀ : Panetteria del Conte
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :
TINÈ S. 1983, pp. 27, 30.
CARATTERISTICHE DEI RESTI ARCHEOLOGICI: Definizione: insediamento Tipo: villaggio trincerato
CRONOLOGIA: Periodo: età neolitica Datazione : dal VI al III millennio. a.C.
RIFERIMENTI CARTOGRAFICI: IGM 1:25.000 164 II NO “Borgo Mezzanone” serie 25/V 1957 Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5000 foglio 409144
DESCRIZIONE: Nella località le ricognizioni hanno messo in evidenza le tracce di un insediamento di età neolitica.
AUTORE DELLA SCHEDA: Ceci, Lucia/ Tenore, Azurra Maria
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 25
Bibliografia generale
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Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 29
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Utile all’esame http://www.fastionline.org/index.php dei dati
Utile all’esame http://www.oasilagosalso.it/home. html dei dati
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 30
Fotointerpretazione e fotorestituzione Di fondamentale importanza per la ricerca archeologica nel Tavoliere si è rivelata l’analisi delle fotografie aeree, a partire dall’opera di J. Bradford 9, da cui hanno preso origine i numerosi studi incentrati sulla fotointerpretazione che hanno portato un contributo decisivo per lo studio del paesaggio antico e delle modalità insediative dall’età neolitica al medioevo. A G.D.B. Jones 10 si deve l’individuazione attraverso la fotografia aerea e lo studio sistematico nel territorio daunio degli insediamenti trincerati del Neolitico, tra cui alcuni di quelli che rientrano nell’aria di interesse di questo studio, come Mass. Belvedere I e II, Posta Alesi, Pod. 249 in località Amendola, S. Tecchia ( v. schede bibliografiche 2, 4, 6, 7 ).
da JONES G.D.B. 1980, p. 96
A Mass. Candelaro, sito in cui già Jones segnala un insediamento neolitico 11 , la fotointerpretazione ha permesso di individuare su una motta a N della masseria le tracce
9 Una sintesi dei risultati dell’opera pionieristica di Bradford è in FRANCHIN RADCLIFFE F. (a cura di) 2006, Paesaggi sepolti in Daunia. John Bradford e la ricerca archeologica dal cielo (1945 1957) , Foggia. 10 JONES G.D.B. 1980, Il t avoliere romano. L’agricoltura romana attraverso l’aerofotografia e lo scavo , in Archeologia Classica, 32, pp. 85 100. 11 JONES, cit ., pp. 104 105.
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 31
di una fortificazione ellittica di età medievale 12 , com’è evidente dalle immagini sottostanti e dalla ricostruzione grafica che ne è stata ricavata.
da Lo sguardo di Icaro,p. 119, figg. 221 223
12 GENTILE P., Motta presso Masseria Candelaro, in GUAITOLI M. 2003 (a cura di), Lo sguardo di Icaro. Le colle zioni dell’Aerofototeca Nazionale per la conoscenza del territorio, Roma, p. 119, figg. 221 223.
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 32
La ricognizione sul terreno L’area di ricognizione corrisponde ad un percorso lineare che segue l’andamento delle strade in corrispondenza delle quali sarà realizzato il cavidotto onshore e le opere connesse, in un’area pianeggiante compresa tra la piana di Siponto e l’agro di Zapponeta. La quota altimetrica minima è di 3 m s.l.m. ed è in corrispondenza di Torre Carlone, la quota massima è di 24 m s.l.m. in località Macchia Rotonda. In base al progetto il punto di partenza del cavidotto onshore è previsto in prossimità della foce del Canale Nuovo del Cervaro presso Torre Carlone. Il tracciato attraversa poi terreni incolti e/o piccoli appezzamenti coltivati. In questa zona è stata rilevata la presenza sopradica di materiale fittile da mettere in relazione con le costruzioni rurali presenti nella zona Torre Carlone a E e Sciale di Candia a O, sono stati campionati alcuni frammenti di laterizi e ceramica acroma (v. tav. 3a).
Manfredonia (Fg), località T.re Carlone segmento del cavidotto onshore F.Cat.85 part.lla cat. 205 Comune di Manfredonia
Manfredonia (Fg), località T.re Carlone materiale fittile campionato nel primo segmento del percorso previsto secondo il progetto dal cavidotto
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 33
Il cavidotto attraversa la SP 141 (che sarà superata con TOC) e raggiunge la SP 73; il primo segmento della strada risulta essere fiancheggiato da un canale privato. Il cavidotto, da progetto, sarà posizionato nei campi lungo il margine N del canale sino al punto in cui lo spazio di confine tra la sede stradale e la proprietà privata sarà sufficiente alla posa del cavidotto. La visibilità del terreno lungo tutto il percorso della SP 73, che attraversa le località Isole degli Olivi di Torelli e Monachelle, è risultata ottima lungo il margine dell’assetto stradale e non è stato rilevato in superficie alcun elemento di interesse archeologico .
Manfredonia (Fg), località Isola degli Olivi di Torelli a O della SP 141 ,panoramica dell’area del canale privato che corre parallelo alla SP 73
Manfredonia (Fg), Cantoniera C.G.B. panoramica in direzione O dei campi paralleli alla SP 73
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 34
Al Km 6,60 della SP 73 il percorso del cavidotto devia in direzione S verso località Isola degli Olivi e Pagliete, fiancheggiando la SP 60. Il percorso si snoda attraverso campi incolti per poi procedere lungo il margine a confine tra la proprietà provinciale e la proprietà privata della SP 60 sino al Km 9. La ricognizione per questo segmento di territorio non ha rilevato in superficie materiale fittile o anomalie da mettere in relazione con preesistenze archeologiche.
Manfredonia (Fg), località Monachelle, panoramica in direzione N E dell’area di attraversamento del cavidotto dalla SP 73 verso la SP 60
Manfredonia (Fg), località Pagliete, panoramica in direzione SO di un segmento del cavidotto che, da progetto, affianca la SP 60 sul lato settentrionale
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 35
In corrispondenza dell’incr ocio tra la SP 60 e la SP 69 il progetto prevede la deviazione del cavidotto lungo la SP 69 in corrispondenza di località Correa, in territorio di Zapponeta. Anche l’attraversamento di questa porzione di territorio è previsto lungo il margine parallelo all ’assetto stradale a confine tra la proprietà provinciale e la proprietà privata. Inoltre questo tratto della SP 69 è attraversata da due corsi d’acqua , il Canale Ramatola e il Canale Peloso in località Patierno, il cui attraversamento è previsto da progetto tramite TOC. Il percorso del cavidotto onshore prosegue in linea retta attraverso località Conga. In questo tratto si è potuto osservare la sezione stratigrafica di alcuni canali artificiali creati per il deflusso delle acque nella zona, rilevando terreni neri profondi a tessitura granulare media per una profondità di circa 1,50 m, in cui non è stata intercettata alcuna evidenza archeologica.
Zapponeta (Fg), località Conga, panoramica in direzione SO di un segmento del cavidotto corrente da progetto parallelo alla SP 69 in corrispondenza di Pod.e N. 242, canali artificiali
Zapponeta (Fg), località Conga, particolare dei canali artificiali in corrispondenza del Pod.e N. 242 e presenti lungo molti tratti della SP 69
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 36
Il percorso del cavidotto devia, in direzione O, e si immette sulla SP 70, a S di località Conga, intersecando e cor rendo parallelo al Tratturello ” Foggia .Zapponeta” (vedi tavv. 1 2) a cui si sovrappone la SP 70. A circa 300 m a O dell’incrocio tra le SP 69 e la SP 70 , si rileva in corrispondenza delle p.lle 86 92 105 del f. cat. 141 del Comune di Zapponeta la presenza di materiale fittile (v. tav. 3b) . La concentrazione dei frammenti ceramici nell’area (denominata in documentazione AR 1 ) non risulta essere particolarmente elevata ma la dispersione interessa un’area di circa 10.000 mq. In base ai materiali riscontrati ( v. TMA 1600161610 ) la frequentazione del sito può essere ipotizzata dall’età romana tardo imperiale all’età moderna contemporanea.
Zapponeta (Fg), località Conga, panoramica in direzione E del Foglio Cat. 141 part.lla cat. 92
Zapponeta (Fg), località Conga, particolare della visibilità di superficie della part.lla cat. 92 con presenza di materiale fittile
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 37
Il tracciato del cavidotto prosegue lungo la SP 70, a S di località Ramatola, sino a raggiungere Borgo Fonte Rosa, attraversando campi la cui visibilità alle volte è risultata appena sufficiente al rilevamento del terreno. A NE di Borgo Fonte Rosa, in prossimità del Pod. N. 33 nella part.lla cat. n.11 del f. cat. 139 del Comune di Manfredonia si è rileva la presenza sporadica laterizi, frammenti di ceramica acroma e una selce (v. tav. 3c ).
Zapponeta (Fg), località Borgo Fonte Rosa, reperti campionati preso il pod. N. 33
In località Panetteria del Conte, ad E di Borgo Fonte Rosa, si segnala la presenza di materiale fittile sia a N della SP 70 che lungo il margine S. I materiali rinvenuti lungo il margine settentrionale della banchina stradale risultano essere presenti in maniera discontinua e sono caratterizzati prevalentemente da ceramica acroma e laterizi (v. tav. 3c ). Nelle part.lle cat. 63 64 del f. cat. 127 del Comune di Manfredonia, in località Panetteria del Conte, si rileva una presenza costante di materiale fittile antico e due schegge di selce, tale materiale è stato in parte campionato, si annota contestualmente la presenza elevata anche di ceramica moderna (vedi Tav. 3d). L’area di dispersione del materiale (denominata in documentazione AR 2) è pari all’incirca a 480 mq.
Manfredonia (Fg), località Panetteria del Conte, panoramica in direzione E dell’area a S della SP 70 in cui si è rilevata una dispersione costante di materiale fittile
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 38
Manfredonia (Fg), località Panetteria del Conte, particolare della visibilità del suolo con materiale fittile affiorante in superficie
Manfredonia (Fg), località Panetteria del Conte, selci campionate nell’area di rischio AR 2
Il cavidotto secondo il progetto conclude il suo percorso nella part.lla n. 5 del f. cat. 128 presso la Stazione Terna in località Macchia Rotonda.
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 39
Schede area di rischio
Numero progressivo: 1
Localizzazione
REGIONE: Puglia PROVINCIA: FG COMUNE: Zapponeta LOCALITÀ: Mass. Conga Agnelli F. cat .: 141 part.lle 86, 92, 105 IGM: 1:25.000 164 II NE “Sette Poste” serie 25/V 1957 CTR: 1:5000 foglio 409912 Tav. 1 Segnalazioni archeologiche su base bibliografica 2 Vincoli e segnalazioni archeologiche e architettoniche da strumenti urbanistici 3 a d Segnalazioni da ricognizione CAST 4 a o Visibilità del suolo
Uso/i del suolo/i: area è utilizzata per le colture agricole a seminativo; la leggibilità del suolo è risultata sufficiente Dati e riferimenti bibliografici Stato giuridico Proprietà privata/ Proprietà Ente locale
Vincoli e segnalazioni La fascia territoriale d’interesse è attraversata dal Tratturello Foggia Zapponeta. La Carta dei Beni Culturali rip orta in quest’area segnalazioni architettoniche per Mass. Inacquata e per Posta Conga (v. tavola allegata 3b )
Strumenti urbanistici PUTT/P Regione Puglia Carta dei Beni Culturali PTCP della Provincia di Foggia
Analisi fotografie aeree Nessun elemento individuato nelle foto aeree disponibili
Documenti archivio (Soprintendenza ed altri archivi)
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 40
Toponomastica significativa attuale Posta Conga Toponomastica significativa storica Analisi di superficie Un ’area di dispersione di materiale fittile ( indicata in cartografia come AR 1) è stata rilevata lungo il lato settentrionale della SP 70 (v. scheda SI 16 00166310 ). In base al tipo di materiali rilevati, di cui si è fatta una campionatura ( v. scheda TMA 1600161610 ), la fase di frequentazione del sito sembra risali re all’età medievale/ moderna con tracce di utilizzo più antica in età tardo imperiale/ tardoantica e sembra relativa ad un insediamento rurale. La dispersione è pari a circa 3 frammenti per mq.
Riferimento cronologico Età romana imperiale tardoantica/ età medievale moderna Relazioni dirette con altri siti/ aree L'area si inserisce in un contesto in cui è nota la presenza di antichi tracciati viari che collegavano nell'antichità la Via Litoranea con l'entroterra. Le segnalazioni di siti archeologici noti distano alcuni chilometri dal sito; la più vicina è relativa alla presenza di un insediamento di età neolitica in località Panetteria del Conte, a circa 7 km di distanza (v. scheda bibliografica n. 11 ) Osservazioni conclusive e proposte di intervento L’AR 1 è ai margini del Tratturello Foggia Zapponeta, sul lato della carreggiata su cui dovrebbe essere messo in posa il cavidotto del parco eolico marino “Gargano Sud”. La concentrazione del materiale non è elevata ma è costante. Il rischio archeologico in quest ’area è da considerarsi medio alto per la corrispondenza con le opere di progetto.
Georeferenziazione tramite area Coordinate x 570.998,84/ y 4.588.287,98 x 571.021,86/ y 4.588.344,34 x 570.682,13/ y 4.588.467,37 570.656,73/ y 4.588.396,73 Metodo di georeferenziazione Punto esatto
Tecnica di georeferenziazione Rilievo da cartografia con sopralluogo Rilievo con GPS
Proiezione e Sistema di riferimento WGS84
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 41
Numero progressivo: 2
Localizzazione
REGIONE: Puglia PROVINCIA: FG COMUNE: Manfredonia LOCALITÀ: Panetteria del Conte F. cat .: 127 part.lle 63 64 IGM: 1:25.000 164 II NO “Borgo Mezzanone” serie 25/V 1957 CTR: 1:5000 foglio 409144 Tav. 1 Segnalazioni archeologiche su base bibliografica 2 Vincoli e segnalazioni archeologiche e architettoniche da strumenti urbanistici 3 a d Segnalazioni da ricognizione CAST 4 a o Visibilità del suolo
Uso/i del suolo/i: area è utilizzata per le colture agricole a seminativo; la leggibilità del suolo è risultata sufficiente Dati e riferimenti bibliografici TINÈ S. 1983, Passo di Corvo e la Civiltà Neolitica del Tavoliere, Genova, pp. 27, 30
Stato giuridico Proprietà privata/ Proprietà Ente locale
Vincoli e segnalazioni La fascia territoriale d’interesse è attraversata dal Tratturello Foggia Zapponeta. La Carta dei Beni Culturali riporta in quest’area segnalazioni architettoniche per Borgo Fonte Rosa, Mass. Ramatola, Mass. Feudo La Paglia, Mass. Vaccareccia, Mass. Sentino (v. tavola allegata 3d )
Strumenti urbanistici PUTT/P Regione Puglia Carta dei Beni Culturali PTCP della Provincia di Foggia
Analisi fotografie aeree Nessun elemento individuato nelle foto aeree disponibili
Documenti archivio (Soprintendenza ed altri archivi)
Ricognizione Archeologica – Manfredonia Zapponeta (FG) 42
Toponomastica significativa attuale Posta Coppola Chiatta Toponomastica significativa storica Analisi di superficie Una piccola area di dispersione di materiale fittile ( indicata in cartografia come AR 2) è stata rilevata lungo la SP 70 ( v. scheda SI 16 00166311 in allegato ). Dall’area provengono anche due schegge di selce. In base al tipo di materiali rilevati in situ, di cui si è fatta una campionatura ( v. scheda TMA 1600161611 in allegato ), la fase di frequentazione del sito sembra risalire all’età medievale/ moderna con tracce di utilizzo più antica in età tardo imperiale/ tardoantica. La dispersione è pari a circa 4 frammenti per mq.
Riferimento cronologico Età romana imperiale tardoantica/ età medievale moderna Relazioni dirette con altri siti/ aree Nella località Panetteria del Conte S. Tiné segnala la presenza di un insediamento di età neolitica (v. scheda bibliografica n. 11 ). L'area si inserisce in un contesto in cui è nota la presenza di antichi tracciati viari che collegavano nell'antichità la Via Litoranea con l'entroterra e, in età più recenti, del Tratturello Foggia Zapponeta. Osservazioni conclusive e proposte di intervento L’AR 2 è ai margini del Tratturello Foggia Zapponeta con un rischio di interferenza con le opere di progetto per il cavidotto del parco eolico marino “Gargano Sud”. Il rischio archeologico in quest’area è da considerarsi medio alto per la corrispondenza con le opere di progetto e per il contesto archeologico di riferimento.
Georeferenziazione tramite area Coordinate x 565.403,95 / y 4.588.743,73 x 565.401,31 / y 4588.693,43 x 565.184,34 / y 4.588.727,85 565.186,99 / y 4.588.783,42
Metodo di georeferenziazione Punto esatto
Tecnica di georeferenziazione Rilievo da cartografia con sopralluogo Rilievo con GPS
Proiezione e Sistema di riferimento WGS84
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Conclusioni
L’area di interesse, come si è detto, si caratterizza sia perché si inserisce i n un contesto ambientale particolare, in cui le azioni di bonifica degli ultimi due secoli hanno determinato modifiche fondamentali, sia perché è all’interno di un territorio in cui le attestazioni archeologiche dal Neolitico all’età moderna sono numerose. La ricognizione sul terreno ha messo in evidenza due aree di rischio archeologico ( v. schede di aree di rischio AR 1 2) localizzate lungo il decorso del Tratturello Foggia Zapponeta, che insiste su un territorio in cui la fotointerpretazione ha messo in luce assi di viabilità antica di collegamento tra la costa e l’entroterra , per cui si può presupporre che le zone d’interesse fossero già su terre emerse nell’antichità. L’AR 2 è stata individuata in una località (Panetteria del Conte) già segnalata in bibliografia per la presenza di tracce di frequentazione in età neolitica (v. scheda bibliografica n. 11 ). Allo stato attuale della conoscenza, risulta difficile valutare l’impatto determinato dalle operazioni di bonifica realizzate nel tempo sull’area di inte resse sulle preesistenze archeologiche del territorio.
CAST s.r.l. Dott.ssa Lucia Ceci Dott. Francesco Rinaldi Dott.ssa Paola Spagnoletta Dott.ssa Azurra M. Tenore Dott. Roberto Trotta