SOMMARIO ndr
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, Eleonora Vinci Eleonora
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Umberto Umberto , Corrado Vella
, , di Renza Bertuzzi Giovanni Stella , , di Eleonora Vinci Eleonora Antonino Vinci , di , di , di Nella Urso Michele Tarantino Michele
Sebastiano Melintenda Sebastiano , , di , di , di RaffaeleGuccione , di ... , di Sebastiano Burgaretta Eleonora Vinci Eleonora , di Nina Esposito Sebastiano Parisi Giuseppe Di Stefano Stefano Di Giuseppe , di Telero , di , di Salvatore Salemi Salvatore Corrado Piccione , di Grazia Maria Schirinà Grazia , di Sebastiano Consiglio Grazia Maria Schirinà Grazia , di , di Turi Coffa , di Salvatore Martorana Salvatore , di , di , di , di che dipinse il Pittore Angelo Fortuna Angelo Sebastiano Burgaretta Sebastiano Munafò Francesca Gringeri Pantano Corrado Argentino Michele Favaccio Marcello Rubbera Meditando su “Al soffio dello Spirito” Meditando su “Al di Il furfante abile non tramonta mai non solo un libro Laxadaela Saga, L’odore del tempo loco” “Molto in parvo L’angolo della posta Andrea Schiavo o della musica antica o della Andrea Schiavo di Il mondo di Pan Vita d’altri tempi si conosce a tavola... Il gentiluomo arte che punta al sociale Una nuova Confalonieri Sulla spiaggia Alla “Signora dell’Esagono”... dei Diritti del Malato” ad Avola Il “Tribunale di Sul di zio Liborio Il vecchio Libri in vetrina Non demordiamo Non L’economia avolese nel tempo Al nostro Burgaretta il Trofeo “Turiddu Bella” il Trofeo Al nostro Burgaretta Il diritto di voto alle donne ha 70 anni alle voto Il diritto di ... della democrazia Il paladino Visita al Museo “Paolo Orsi” Santa Vennira a confronto passioni Sindone e Vangeli: di Elio Alia, persona libera In ricordo dell’amico guerraIl 1916 e la logorante di trincea di preti che molestano i bambini... dei La piaga di Il cugino ritrovato di Avola... Il Carnevale Megghiu pessi ca depressi! Carrozzina, di libertà simbolo
9 2 6 48 51 52 53 55 56 38 40 41 42 43 44 46 47 28 29 32 35 10 12 13 14 16 17 21 23 24 25 26 Eleonora Vinci Grazia Maria Schirinà Associazione: REDAZIONE Edizioni proprie FOTOGRAFIE IN COPERTINA foto di Maria Magro onello, via Chiana, 87 - 00198 Roma onello, Impaginazione e stampa: viene affermato negli articoli. [email protected] Associazione Culturale Associazione HANNO CONTRIBUITO HANNO COLLABORATO COMITATO DI REDAZIONE COMITATO Presidente Avolesi nel mondo Avolesi Fondata nel 1998 da Michele D’Amico nel 1998 Fondata [email protected] Chiuso in tipografia il 30 giugno 2016 Direttore responsabile Grafiche Santocono - Tel. 0931.856901 Grafiche Santocono - Tel. Marinella Caruso - Umberto Confalonieri , olio su tela, cm 50x70, dipinto di Maria Magro, , olio su tela, cm 50x70, dipinto di Maria Gli Avolesi nel Mondo Gli Avolesi Sebastiano Melintenda - Sebastiano Munafò presso Banca Agricola Popolare di Ragusa. presso Banca Agricola Popolare Francesca Gringeri Pantano - Sebastiano Parisi - Sebastiano Parisi Pantano Gringeri Francesca Anno XVII n. 1 (38) - Giugno 2016 Anno XVII n. 1 Laboratori Campisi Group - La Bottega dell’Arte Lorenzo Caldarella - Franco Carasi - Salvo Carbè Carasi - Salvo Lorenzo Caldarella - Franco c/o studio M dovranno essere inoltrati all’indirizzo di posta elettronica dovranno Mara Di Stefano - Michele Favaccio - Maria Magro Mara Di Stefano - Michele Favaccio I soci under 30 usufruiranno del 50%. dello sconto La redazione declina agli autori la responsabilità di quanto Grazia Maria Schirinà - Nella Urso - Eleonora Vinci Grazia Maria Schirinà - Nella Urso - Eleonora Salvatore Monello - Sebastiano Munafò - Nella Urso Salvatore Banca Agricola Popolare di Ragusa - Baskin - Infinito di Ragusa Banca Agricola Popolare Cinzia Bianca - Corrado Bono - Sebastiano Burgaretta Rivista di arte, storia, cultura, attualità storia, di arte, Rivista Le vele Sedi associative: via Felice Orsini, 3 - 96012 Avola (SR) Orsini, 3 - 96012 Avola via Felice Sedi associative: Ottica Rossitto - Pasticceria Tre Bontà - Registri Buffetti Bontà - Registri Tre - Pasticceria Ottica Rossitto Corrado Piccione - Marcello Rubbera - Salvatore Salemi - Salvatore Corrado Piccione - Marcello Rubbera Giuseppe Di Stefano - Nina Esposito - Michele Favaccio Il contributo annuo associativo, di euro 40,00 per i soci Il contributo annuo associativo, o non residenti, può essere effettuato solo con Bonifico Turi Coffa - Umberto Confalonieri - Sebastiano Consiglio Turi Angelo Fortuna - Raffaele Guccione - Salvatore Martorana - Raffaele Guccione - Salvatore Fortuna Angelo Bancario: codice IBAN IT22U0503684630CC0341241705 Bancario: codice IBAN Sebastiano Burgaretta - Michele Favaccio - Maria Giallongo Sebastiano Burgaretta - Michele Favaccio Corrado Argentino - Renza Bertuzzi - Sebastiano Burgaretta Corrado - Renza Argentino Grazia Maria Schirinà - Giovanni Stella - Michele Tarantino Stella - Michele Grazia Maria Schirinà - Giovanni Nella Urso - Corrado Vella - Antonino Vinci - Eleonora Vinci - Antonino Vinci Nella Urso - Corrado Vella Avola, via Felice Orsini, 3 - Tel. 0931.832590 - Fax 0931.834522 0931.832590 - Fax Orsini, 3 - Tel. via Felice Avola, I testi per la prossima rivista corredati da eventuale materiale fotografico corredati da eventuale I testi per la prossima rivista www.gliavolesinelmondo.it - e-mail: [email protected] www.gliavolesinelmondo.it Registrazione al Tribunale di Siracusa n. 9/2000 del 26/05/2000 al Tribunale Registrazione ordinari residenti ad Avola è di euro 60,00 per i soci benemeriti ordinari residenti ad Avola
Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
Non demordiamo
EDITORIALE di Grazia Maria Schirinà - Foto di Corrado Bono
l 2015 si è chiuso con eventi signi- all’Associazione dall’auto- ficativi per la vita associativa e per re, Giuseppe Di Mari, che Ila storia della nostra città; a interlo- l’aveva scritto a quattro quire con noi e a offrire la loro collabo- mani col padre Carmelo, razione e cultura, abbiamo avuto ospiti prima che costui morisse. d’eccezione. Ci eravamo lasciati con A parlarne è stato un caro l’appuntamento al Museo Paolo Orsi, amico, avolese in Geraci Siculo, Vincenzo Piccione, istruttore direttivo respon- sabile del Polo Culturale dell’ex Convento dei Pa- dri Cappuccini di Gerace, antropologo, etnologo e demologo per vocazione, il Da sx Giuseppe Di Mari, Vincenzo Piccione quale ha fondato nella sua e Grazia Maria Schirinà - foto di Sebastiano Munafò Casa geracese la Casa Mu- seo Vincenzo Piccione d’Avola con am- la crogiuolo di cultura civiltà e culti religiosi. pia esposizione di presepi, una pinaco- Relatore d’eccezione, un’altra persona teca, mobili d’epoca e cimeli della sua che ha dedicato alla nostra terra le sue famiglia d’origine. L’anno si è concluso attenzioni in campo archeologico, l’avv. in bellezza non solo e non tanto per la Spartaco D’Agata, esperto conoscitore presentazione della nostra Rivista, che come pochi del suolo ibleo. L’interesse è sempre un successo, ampiamente e per questo testo, che apre alla ricerca ottimamente illustrata dalla nostra di- nuovi orizzonti, è rivolto anche ad al- rettrice responsabile, sig.ra Eleonora tro, in quanto l’autore, per stimolare i Vinci, quanto piuttosto per aver accol- giovani in tal senso, ha donato all’Asso- to, nella stessa serata, la presentazione ciazione un congruo numero di copie, Antonio Conticello del testo del nostro socio e amico, da per potere approntare in futuro, con sempre vicino all’Associazione, ing. At- i proventi, una borsa di studio per chi il 21 novembre, ma già era in cantiere tilio Mangiagli. Ogni testo ha una sua volesse intraprendere attività nel settore un nuovo incontro con Antonio Conti- gestazione: è come un figlio dell’autore e in questa nostra zona, in verità poco cello, poliedrico personaggio televisivo, che lo scrive e lo produce per il piacere esplorata. scrittore, progettista e collaboratore di suo e della collettività. Perché per noi Con questo omaggio ai giovani si con- spettacoli di ampio respiro, il quale ci è importante questo testo e perché l’ab- clude il 2015, mentre ci si appresta a un ha interpellati per la presentazione del biamo voluto assieme alla rivista. In- incontro conviviale, per gli auguri di suo ultimo lavoro, “Sotto l’ombrello- tanto c’è da dire che il nostro amico ci benvenuto al nuovo anno con la tradi- ne”, romanzo gradevolissimo e coin- ha consegnato per la pubblicazione, nel zionale tombolata, il 4 gennaio, nei lo- volgente, omaggio alla terra madre, la tempo, testi che sono stati inglobati in cali del ristorante-pizzeria “Portomat- Sicilia, e a tutta la costa ionica meri- questo libro, che parla dei reperti storici to”, che ci ospita con grande apertura dionale nella quale noi viviamo e che, e archeologici della nostra città. Il titolo e competenza; anche quest’anno la se- molto spesso, non prendiamo nella do- è tutto un programma: Tra il Cassibile e rata è stata ricca e partecipata, ma non vuta considerazione. Siamo stati felici l’Asinaro nel tavoliere ibleo di Tucidide Avo- solo… di accogliere l’autore g. 28 novembre nella sala Frate- antonio. Intanto, in occasione del- la festa di Santa Lucia, patrona della nostra pro- vincia regionale di Sira- cusa, abbiamo ritenuto opportuno, presso la Li- breria Mondadori, sempre disponibile, proporre ai nostri soci la storia della Santa e le tradizioni locali che la riguardano. Il vo- 18 dicembre, da sx Attilio Mangiagli, Spartaco D’Agata, il vicesindaco lume era stato già donato Massimo Grande, la Presidente ed Eleonora Vinci 2 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
colarmente il nostro passato, le nostre abitudini, le nostre tra- dizioni, ci arricchisce notevol- mente e, per tornare al termine orizzonte, lo amplia ulterior- mente. Anche questo momen- to è stato emozionante e signi- ficativo per tutto il direttivo e il comitato di redazione che con amore e dedizione svolge gra- tuitamente la sua opera. Da tempo sentivamo l’esigen- za di attivare degli incontri culturali ad ampio raggio, a Maria Magro scadenza mensile, con auto- ri che rivolgessero attenzione avuto come ospiti i registi Alessandro alla nostra storia etno-antro- Seidita e Joshua Walhen, che hanno pologica e sociale. L’occasione realizzato e proposto all’assemblea un ce l’ha offerta il neo-Direttore docufilm Viaggio a Sud, un percorso at- della Biblioteca Comunale cit- traverso l’anima del siciliano di grande tadina, dott. Paolo Oddo, il impatto emotivo quale ci ha proposto di parteci- - il 6 maggio, in prossimità della fe- pare ad un progetto: “Bibliote- stività di San Sebastiano, è sembrato ca aperta”, che ben si conface- opportuno fare conoscere, in maniera Le vele, olio su tela - foto di Maria Magro va alle nostre aspirazioni. circostanziata e storico-culturale, Le Abbiamo pertanto richiesto tradizioni sebastianine, attraverso lo stu- La nostra socia, Maria Magro, sempre all’Amministrazione comunale, che ce dio e l’analisi di Giuseppe Di Mari e presente e attenta a tutte le nostre atti- l’ha concesso, l’utilizzo gratuito della Sebastiano Burgaretta. vità, ha voluto donare all’Associazione “Sala lettura” per una serie di eventi, Tutti gli eventi sono stati introdotti da uno dei suoi quadri, proprio in occa- tutti di notevole importanza per la co- Paolo Oddo, direttore della Bibliote- sione della conviviale augurale, spie- noscenza del territorio e dei suoi figli. ca e dal sindaco, dott. Giovanni Luca gando altresì le motivazioni che l’han- Abbiamo iniziato Cannata, o, in sua vece, dall’assessore no indotta a tale gesto e il significato - il 30 gennaio con la presentazione del Simona Loreto, che è stata sempre vici- che lei stessa attribuisce al quadro in volume di F. G. Lorca La casa di Bernar- na ai desiderata dell’Associazione. questione. Durante la “cerimonia” di da Alba, nella traduzione di Sebastiano Da dire, tuttavia, che si sono interseca- consegna, la pittrice ha esordito dichia- Burgaretta, con la partecipazione del te con queste appena citate anche altre rando apertamente la sua stima e il suo Laboratorio teatrale “Skené” di Dona- manifestazioni, realizzate alcune in apprezzamento per tutto il lavoro svol- tella Liotta, che assieme ai suoi allievi collaborazione con altre associazioni. to dal direttivo e ha messo in rapporto ne sta curando la messa in scena, g. 7 È il caso della presentazione del libro “Le vele”, il titolo del quadro, con la luglio al Teatro “Garibaldi” di Giuseppina Ignaccolo Educare si può nostra associazione. La vela, spinta dal - il 22 febbraio abbiamo esaminato la e si deve in una società complessa, tenutasi vento, energia pulita perché naturale, memoria nella poesia di Angelo Fortu- il 4 marzo nella Sala Frateantonio, in porta la barca verso nuovi orizzonti, na, che ha donato ai presenti una copia collaborazione con la Fidapa, l’Uni- vasti lidi sconosciuti; la nostra asso- del testo presentato, L’odore del tempo, versità della Terza età e con il patro- ciazione, tramite incontri, conferenze commentato per l’occasione dal prof. cinio gratuito della Città di Avola. Ha e la rivista, ci spinge al largo e quindi Salvatore Salemi e letto da Gildo Mol- relazionato Angelo Fortuna, mentre allarga i nostri orizzonti culturali. Co- lica la lettura è stata affidata a Sebastiano noscere non solo il presente, ma parti- - il 4 aprile, il terzo appuntamento ha Cimino, Presidente dell’Associazione Culturale Teatro Gio- vane di Pachino. Il 14 aprile abbiamo invece ospitato l’avv. Giovanni Giuca, il quale ci ha presenta- to il suo Trattato sulla non-violenza scritto da un assassino. Il com- mento è stato affidato alla prof.ssa Nerina Bono e al giornalista Pippo Cascio. All’in- contro, molto parteci- 14 aprile, da sx la Presidente, Giovanni Giuca, Pippo Cascio e Nerina Bono - foto di Cinzia Bianca 3 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
Biblioteca aperta
30 gennaio, da sx Sebastiano Burgaretta, la Presidente, Paolo Oddo, 22 febbraio, da sx Savatore Salemi, la Presidente, Paolo Oddo, Paolo Randazzo e l’assessore Simona Loreto l’assessore Loreto, Angelo Fortuna, Gildo Mollica
4 aprile, i registi Alessandro Seidita e Joshua Walhen - foto di Cinzia 6 maggio, da sx Giuseppe Di Mari, Paolo Oddo, Michele Favaccio, Bianca Sebastiano Burgaretta e l’assessore Loreto - foto di Cinzia Bianca
4 marzo, presentazione del volume di Giuseppina Ignaccolo. Da sx Sebastiano Cimino, l’Autrice, Angelo Fortuna, Caterina Scifo e Michele Favaccio. Foto di Mara Di Stefano
Febbraio 2016, Michele Favaccio e Franco Monello con alcuni alunni dell’Istituto Majorana
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getto relativo al suddetto concorso indetto in collabora- concorso “Quale zione col Comune e gli eredi del cav. futuro per i gio- Antonino D’Agata, valente imprendi- vani avolesi”, che tore e uomo politico italiano, alla me- abbiamo fatto moria del quale è stato dedicato. Que- conoscere in ma- sto mi offre il destro di comunicare che niera itinerante, è stato realizzato, finalmente, nella sua entrando nelle prima parte, l’opuscolo “La Costituzio- scuole e pro- ne e i Padri Costituenti”, contenente il ponendolo agli sommario delle attività tenute, per fare alunni delle ulti- conoscere ai giovani la nostra Costitu- me classi, ai qua- zione, durante il primo corso espletato 13 maggio, da sx Paolo Munafò, Michele Tarantino, Michele Favaccio e il sindaco Giovanni Luca Cannata - foto di Cinzia Bianca li è stato anche nel 2014. La seconda parte vedrà la fi- somministrato gura del D’Agata, Padre Costituente, e, pato, ha fatto seguito un interessante un questionario, presentandolo in vari almeno ci speriamo, sarà proposto in dibattito. luoghi deputati e nelle varie occasioni, occasione della premiazione del con- L’ultima presentazione in ordine di che si sono presen- tempo, è avvenuta in collaborazione tate, proponendolo con la Mondadori di Avola e Palazzo anche alla stampa Lutri, che ha ospitato l’incontro, gior- e alla tv locale e, no 28 maggio. Si è parlato dell’ultimo in ultimo, in una romanzo di Simona Lo Iacono “Le tavola rotonda te- streghe di Lenzavacche” entrato nella nutasi nella Sala rosa dei finalisti al Premio Strega. Noi, Frateantonio il 13 che abbiamo avuto il piacere e l’onore maggio, sul tema: di commentare tutti i libri della giudi- “Economia avolese ce-scrittrice, siamo stati contenti di re- – excursus storico lazionare sul suo testo e di proporlo ai e prospettive per il nostri soci. Sono intervenuti, per l’oc- futuro”, organiz- casione, i ragazzi della III B del Liceo zata dalla nostra scientifico “E. Majorana”, curati dalla associazione e dal- prof.ssa Angela Antonelli, e il maestro la Città di Avola. Corrada Milena Caruso, che, con la Coordinati dal gen. 4 giugno, da sx il Sindaco, il dirigente scolastico Fabio Navanteri, sua musica, ha commentato le letture Michele Favaccio, il presidente del Senato Pietro Grasso, la Presidente - foto di Umberto Confalonieri affidate a Umberto Confalonieri e Mo- hanno partecipato nia Orlando. il sindaco, dott. Giovanni Luca Canna- corso, il giorno 1 settembre. La cosa Sarebbe già tanto il nostro lavoro, solo ta, il giudice Michele Tarantino e l’im- bella e fortuita, che ci è occorsa, è stata ad elencarlo, ma il nostro impegno si è prenditore avolese Paolo Munafò. L’in- determinata dalla venuta ad Avola del profuso anche nel portare avanti il pro- contro ha voluto essere propedeutico al presidente del Senato, Pietro Grasso, in occasione dell’inaugura- zione e intitolazione della palestra di Baskin a “Rita Atria”, su richiesta delle associazioni Super Abili e Libera. Invitati, abbiamo preso parte alla manifesta- zione e abbiamo avuto il piacere e l’onore di conse- gnare al presidente Grasso, che già avevamo incontrato nella visita della nostra de- legazione al Senato, il no- stro opuscolo, poca cosa in verità, ma frutto di tanto la- voro. Non so se riusciremo a tenere questi ritmi, perché questo periodo è stato mol- to impegnativo e faticoso, ma non demordiamo.
28 maggio, foto di gruppo con la scrittrice Simona Lo Iacono foto di Cinzia Bianca 5 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
L’economia avolese nel tempo di Michele Tarantino
SEZIONE ROMANA olutamente tralascio di spinge- Napoli, Archivio Pignatelli (A.S.N.A.P. Possiamo dunque sostenere che le fon- re l’analisi a tempi più remoti, scafo IV, gruppo II, vol. 56): relazione di ti dell’economia avolese rimasero so- Vquando la terra d’Abola era siste- un sovrastante (il secreto) ai feudatari di stanzialmente inalterate non solamente mata con i suoi abituali residenti (intor- Avola sull’opportunità di mantenere at- dopo la ricostituzione dell’abitato a valle no a cinquemila anime) sulle balze del tivo l’arbitrio degli zuccheri, non datata ma anche nei lustri seguenti, dopo le due lembo più meridionale dei Monti Iblei, ma riferibile agli anni immediatamente guerre mondiali del 1914/18 e 1940/45, nella ragionevole convinzione che, su- precedenti il terremoto del 1693, con- che insanguinarono prevalentemente perati il primo sbandamento e il lavoro clusione cui è ragionevole pervenire dal l’Europa. E ancora, almeno sino al de- di impianto del nuovo sito, gli Avolesi momento che il documento menziona cennio 1950/60. potettero disporre dei medesimi fattori don Giovanni Peralta, in quegli anni go- Dunque economia agricola che possia- produttivi di cui già disponevano prima vernatore dei feudi Aragona-Pignatelli. mo definire di sopravvivenza, nel senso che l’imponente movimento tellurico Si legge in quel documento: “Trava- che, assorbendo, insieme al necessario del 9/10 gennaio 1693 li avesse indotti gliano in detto arbitrio più volte due e terziario, la quasi totalità di produzio- ad abbandonare il vecchio abitato semi- trecento persone, e precise nella cottura ne del reddito avolese, il cosiddetto PIL trogloditico. che ve ne sono più centinaia, tutti questi (prodotto interno lordo) non generava Fulcro dell’economia era e continuò ad mantengono la loro famiglia di moglie e alcuna consistente proiezione verso l’e- essere per moltissimi anni, quanto si figli e altro e con questo il vassallagio è sterno a mezzo dei rapporti commercia- ricavava dalla coltivazione della terra. numeroso, e non essendoci l’arbitrio di li. Una economia articolata quasi esclusi- cannamele tutti sarebbero costretti tra- A che tanta modestia, tanta conseguen- vamente sull’iniziativa individuale e su sportarsi con le famiglie e lascerebbero te stasi dei consumi, fermi al minimo in- modesti appezzamenti nell’area fertile la Città un deserto”. Da altro documen- dispensabile: anchilosi del tenore di vita della pianura, lungo la fascia costiera. to (A.S.N.A.P., scafo IV-Avola, grup- degli avolesi? Unica rilevabile eccezione: il trappeto po II, vol. 56) si ricava la quantità del Non faccio fatica a individuare nella delle cannamele per la produzione in- prodotto, immagazzinato negli anni dal assenza quasi totale della cooperazione dustriale dello zucchero. A condurre 1687 al 1692, con una media annua di la causa prima del mancato sviluppo kg. 1.400 di zucchero socio-economico. La cooperazione sa- grezzo in pani nigri, rebbe stata necessaria a generare minori oltre al rottame. Ap- costi di produzione, garantiti dalla coor- prendiamo dal docu- dinazione del fattore materiale. È chiaro mento da ultimo cita- che anche fondi di modesta estensione, to, che la produzione se organizzati in una programmata col- media annua in quel tivazione del medesimo prodotto, pos- periodo fu di tonnel- sono essere sfruttati con costi minori. late 1,4 di zucchero Dal momento che alla proprietà solita- grezzo. Ricaviamo, ria consegue necessariamente la solita- con conteggio appros- ria ricerca degli strumenti di produzio- simativo, sufficiente ne. Una cosa è, per fare un esempio, a darci una idea di se Tizio si adopera a far fruttare i suoi quale potesse essere cinque ettari di coltivazione a gramina- l’apporto dell’unica cee (frumento e orzo sono state colture produzione industria- presenti nel territorio avolese nel perio- le all’economia cit- do preso in considerazione); altra se Ti- tadina, che un pane zio, Caio e Sempronio, vincolati da un Sala lavorazione dei confetti nella Fabbrica Marzipan, pesava kg. 6,376 di unico disegno, si adoperano a far frut- realizzata ad Avola nel 1912 prodotto grezzo; che i tare quindici ettari di coltivazione dello l’impresa i signori feudatari Aragona- pani venivano stipati in numero di dodi- stesso prodotto. Sarà meglio orientata Pignatelli. Localizzata anche essa a ci per ogni cassa, che, dunque, una cassa la produzione in ragione delle prevedi- valle, sfruttava per la coltivazione delle poteva contenere kg 76,516 di prodot- bili richieste dei consumatori; saranno canne la zona umida formata dalle de- to. Una volta raffinato il prodotto, dagli più bassi i costi per la preparazione del fluenze dei corsi d’acqua, naturalmente scali di Falaride e Mare Vecchio, pigliava terreno, la semina, il raccolto, se affidati scorrenti verso il mare dalle cave degli il largo per Palermo. alla medesima mano d’opera meglio at- Iblei. Dava lavoro dipendente a molti Or bene, l’opificio (arbitrio nei documen- trezzata; sarà meglio orientato il prezzo avolesi, centinaia di persone impegna- ti dell’epoca) rimase attivo sino alla fine di vendita per la ridotta concorrenza. te nell’impianto di estrazione del succo del secolo XVIII, allorquando la produ- Ma l’assenza o deficienza di organizza- dolce e liquido ottenuto dalla bollitura e zione non risultò più commercialmente zione collettiva pesa ancora, e fortemen- spremitura delle canne. Vale citare un do- conveniente, soppiantata dalla concor- te, nella valorizzazione commerciale del cumento tratto dall’Archivio di Stato di renza del prodotto sud-americano. prodotto. Al riguardo mi avvalgo di fatti 6 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
piuttosto che di ipotesi. nare. Si dirà: meglio tardi che mai. Ma dette. “a piede franco”, o ad alberello. Cominciamo dalla mandorla. Una nel frattempo la distorsione commercia- Bassissimo arbusto espresso in filari drupacea coltivata in molte aree geo- le potrebbe essere diventata irreversibile. particolarmente adatti al clima isolano, grafiche ma che trova l’ambiente più Come si può mantenere il prezzo senza capaci di affondare le radici fino a rag- propizio in zone climatiche adatte a poter contrastare la concorrenza van- giungere l’umidità e idonei ad esporre il sorreggere la fioritura precoce del man- tando la conosciuta qualità? Senza po- frutto a forte insolazione. Il vino “Nero dorlo e a proteggerlo da improvvise ge- ter dire a chi vorrebbe spendere la stessa d’Avola” ha possibilità di combinazio- late primaverili. Dunque la Sicilia sud- somma che può spendere per la man- ne (blending) con vini prodotti in altre orientale e in particolare i terreni della dorla spagnola piuttosto che americana: aree: Merlot, Cabernet, Sauvignon, pianura avolese. amico, non puoi comprare una “Ferra- Syrah. Abbastanza recentemente otten- Non sono recenti gli studi condotti, fra ri” allo stesso prezzo di una qualunque ne autorevoli apprezzamenti in mostre gli altri, dal botanico avolese Giuseppe altra marca. nazionali ed internazionali. Ne risultò Bianca (n.1801, m.1883) che consen- Dolorosa quanto scontata conseguen- l’opportunità di metterlo sul mercato a tirono di individuare la mandorla pro- za, i “mandorleti”, una volta numerosi, buon prezzo. Non mancarono impren- dotta prevalentemente nel territorio di sono stati convertiti ad “agrumeti”, se ditori che, impiantati i vitigni, ottennero Avola in base a tre cultivar: pizzuta, non del tutto abbandonati nell’attesa di i decreti ministeriali di denominazione fascionello, romana (o corrente). Le pri- essere inglobati nei piani regolatori o, di origine controllata con un disciplina- me due particolarmente re che ne regola il colore adatte alla confetteria e, (rosso scurissimo), l’o- in genere, all’industria dore, il sapore (morbido, dolciaria. In particolare gradevolmente acido, la “pizzuta”, più zucche- pieno). Recentemente rina e meno legnosa, ha l’Istituto Regionale della proprietà organolettiche Vite e del Vino (IRVV) ineguagliabili. Affrontò ha ufficializzato il disci- il mercato internazionale plinare al fine di ottenere come mandorla “Avola”. la nuova denominazione Nei fatti, in difetto della Nero d’Avola, vini im- disciplinare di produzio- bottigliati nel territorio ne e senza un marchio di Sicilia. di distinzione. Partico- Ci si poteva attendere larmente attiva la “Mar- anche nel territorio avo- zipan” di G. D’Agata & lese, favorito dalla deno- Figli, negli anni dal 1912 minazione, la nascita di al 1974. In seguito il pro- una importante cantina dotto di elezione, privo cooperativa; la promo- delle necessarie tutele, fu Vecchia macina zione del disciplinare; la esposto alla adulterazione commercializzazione a con mandorle prodotte a costi più bassi semplicemente, perché privi di aspiranti un prezzo adeguato alla fama e alla qua- in zone climatiche ben diverse da quelle compratori. lità del prodotto. Invece piccoli quanto proprie della mandorla “Avola”. Il gioco si è ripetuto recentemente ed ha isolati e impreparati viticoltori hanno Bisognerà attendere il nuovo seco- messo in luce, ancora una volta, la man- invaso i mercati e i supermercati italia- lo XXI perché l’impegno cooperativo canza di imprenditorialità coordinata e ni dove le bottiglie sono offerte anche a desse vita al “Consorzio di tutela della la perdita di un’altra buona occasione. due o tre euro per bottiglia, prezzo cer- mandorla Avola” e miglioramento della Protagonista il “Nero d’Avola”, vitigno tamente inidoneo a sostenere la qualità filiera. Nato nel 2000 ma che solamente rosso siciliano ben presente nei territori del prodotto. sei anni dopo nel 2006 ha provveduto a Eloro, Pachino, Bonivini. Originaria- Ancora una volta, economia di “soprav- registrare un marchio collettivo ed ha mente l’uva dalla quale veniva tratto fu vivenza”, incapace a sostenere sviluppo. richiesto l’Indicazione Geografica Pro- chiamata “calaulisi”, ossia racina, calea, Difficile quanto ingrata la ricerca dei tetta (I.G.P.), in base a rigoroso discipli- avolese. Le viti sono di quelle cosid- motivi di tanto scarsa imprenditorialità,
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della pressoché inesistente propensione XX si producono eventi che muovono allarmata per i temuti – e in parte con- alla cooperazione. le acque. Si assisterà a una apprezzabile statati – danni dell’inevitabile inquina- Perché il fenomeno, diffuso marcata- conversione dell’economia agricola, che mento: anidride solforosa e ossido di mente in quasi tutto il Meridione d’I- assorbiva all’epoca il 60% della forza mercurio sparsi per km con pesanti nubi talia, è così pesantemente presente in lavoro, contro una media nazionale del di aria umida concentrata e sparata da particolare nella società avolese? 42,4 %. centinaia di ciminiere. La lotta accani- Quando si pensa, come vien fatto di La Sicilia viene interessata da una nuo- ta della magistratura competente rese fare, alla tendenza a ricercare negli aiu- va fonte di reddito, fino a quel momento necessario affrontare le forti spese delle ti esterni, prevalentemente pubblici, i ignorata perché nascosta nelle profon- misure di sicurezza. fondi necessari a sostenere le iniziative dità del sottosuolo. A dare l’abbrivio Non ritengo azzardare, anche in que- imprenditoriali di marca, a mio modo la scoperta di giacimenti petroliferi nel sto caso, fra le ragioni della sopravve- di vedere, piuttosto il risultato che non ragusano. Si tratta di petrolio alquanto nuta crisi la necessità di fronteggiare la la causa della tendenza a mettere, nel- impuro e presente in quantità modeste. concorrenza insita nella presenza di un la migliore delle ipotesi, in seconda fila Ma tali comunque d’aver indotto una mercato con frontiere sempre più dila- l’affidamento alle capacità personali, derivata americana ad operare da quelle tate. alle iniziative private. Alla base cre- parti: nel 1954 estrae la Gulf Italia S.p.a. Ai giorni nostri assistiamo alla continua do ci sia il mancato sviluppo del senso Inizia la diatriba intorno alla opportuni- forte riduzione del prezzo del petrolio, dell’appartenenza, dello spirito della tà di collocare in Sicilia le industrie con- non più l’oro nero osannato poco prima. collettività, della capacità a limitare le nesse: la raffinazione e la produzione dei Arriviamo alla conclusione della breve aspirazioni proprie in vista di quelle me- derivati chimici. L’attenzione è rivolta disamina sul tema. glio raggiungibili con la cooperazione. al mare anche in considerazione del Da qualche anno si aprono nuove op- Tutto ciò è compatibile con una popo- fatto che la costa sud-orientale si trova portunità per l’economia avolese offerte lazione rimasta per secoli estranea al sulla rotta delle petroliere che trasporta- dal discreto incremento della presenza governo della società. Per secoli affidato no il petrolio dell’oriente. La spuntano i di vacanzieri, specie nei mesi estivi. È a invasori: arabi, spagnoli o francesi che fautori della localizzazione domestica. In un ulteriore territorio di esplorazione fossero, poi al lontano governo naziona- un paio di lustri circa trenta km di costa conseguente alle buone potenzialità che le centrale, o ai signori feudatari. Corpi e 2.700 ettari di entroterra fra Siracusa e Avola può vantare al riguardo. Vicinis- estranei percepiti come entità del tutto Augusta andranno a formare il polo pe- sime spiagge di mare finalmente resti- indifferenti alle esigenze dei governati. trolchimico siracusano. Fra le imprese tuito agli originari pregi di sapidità da I quali, conseguentemente, versano in operanti possiamo ricordare la Rasiom un impianto di depurazione da decenni condizioni che spingono alla cura spie- di Moratti: primo complesso di raffina- invocato, di recente realizzato e al qua- tata dell’interesse proprio ed alla diffi- zione operante a partire dal 1949: 650 le auguriamo solida e duratura buona denza verso la cooperazione. Il socio in lavoratori dipendenti; a seguire la Sincat gestione. Aree di ameno relax: il pensie- una cooperativa e lo stesso lavoratore S.p.a (società industriale catanese); la ro corre ai numerosi Caffè della Piazza dipendente sono considerati in preva- Celene S.p.a.; in seguito acquisite dalla centrale, dove granite e aperitivi posso- lenza come portatori di interessi in po- Montedison; l’Isab che produceva com- no essere gustati a prezzi competitivi tenziale conflitto con il proprio. bustibili a basso tenore di zolfo con una in comodi tavolini, dalle prime ore del Può esserci stata, e credo ci sia stata raffineria fra le più grandi d’Europa. Si giorno fino a notte avanzata. Una scelta anche in Sicilia, l’embrionale coscienza affiancarono centrali termoelettriche: ricchissima di agili gite per posti grande- dell’appartenenza, quanto meno, alla importante quella di Marina di Melilli, mente suggestivi. Dai vicinissimi Avola collettività nazionale durante il regime capace di assorbire buona parte del fab- Antica, Dolmen, Falaride, Villa romana, fascista. Ma furono pochi anni del ven- bisogno dell’intera isola. alla vicina superba Noto e non lontana tennio: una decina, collocabili negli anni A favorire la localizzazione la speciale regina Siracusa. A Scicli, Palazzolo, Mo- trenta/quaranta del secolo XX. Insuffi- sezione di credito istituita dal Banco di dica e molto altro ancora. cienti e comunque proiettati verso i de- Sicilia e il basso costo della mano d’o- A servizio di questa recente buona clien- stini della “Patria”, anteposti al benesse- pera locale: sino a tre volte inferiore a tela sono sorti nuovi alberghi e centinaia re della collettività nazionale. Vien fatto quello milanese. buone occasioni di ospitalità familiare: di pensare alla forte tensione del regime, Ovviamente il lavoro non stagionale e B & B. verso l’imperialismo coloniale. La pro- interamente coperto dal punto di vista Occasioni di lavoro e reddito che occor- spettiva fatta balenare ed accettata spe- assistenziale e previdenziale attrasse re saper mantenere e sviluppare. cie dalle popolazioni del Sud d’Italia fu moltissimi avolesi, in precedenza oc- Essenziali le scelte della classe dirigente: quella che vedeva nello sbocco coloniale cupati come giornalieri (jurnatari), per organizzazione di almeno un evento di la facilità di trovarvi lavoro e guadagno. qualche settimana, prevalentemente nei richiamo nazionale, per esempio, una Quanto fossero errate quelle aspettative periodi di più pressante impegno nei mostra-mercato di prodotti artigianali lo dimostrarono ben presto la incapaci- campi. per la lavorazione della tenera e duttile tà/impossibilità di mantenere sotto con- Reddito e tenore di vita aumentarono in pietra calcarea. Le spese per un evento trollo territori come quello etiopico; la maniera esponenziale. del genere, anche se non indifferenti, sa- non minore incapacità di fronteggiare Ne parlo al passato dal momento che a ranno certamente remunerate nel tem- la prevedibile reazione delle concorrenti partire dagli anni Ottanta dello scorso po. Essenziale anche il comportamento nazioni colonialiste: Inghilterra e Fran- secolo le attività industriali si sono ri- dei pubblici esercenti: garbo, signorilità, cia in prima fila. dotte notevolmente. Fra le cause della cortesia, prezzi competitivi. Intorno agli anni Cinquanta del secolo crisi il disfavore dell’opinione pubblica Molto è da fare, ma ne vale la pena. 8 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016 ATTUALITÀ
Il diritto di voto alle donne ha 70 anni di Eleonora Vinci
on è retorica ricordare un av- del fascismo, tre donne furono elette al tanto il numero delle candidate: poco venimento importante per la Consiglio comunale: Evelina Augello, disposte a spendersi in politica o fidu- Nvita degli esseri umani, che sia Eloisa Cagliola e Lucia Alfieri. È questo ciose nel relegare questo compito agli una guerra, un’epidemia, lo sbarco sulla che vogliamo sottolineare in occasione uomini? luna, tanto meno quando l’anniversario dell’importante anniversario, che in un Questi settanta anni che ci separano è quello dell’acquisizione di un diritto paese della provincia più a sud dell’I- dalla prima conquista possono essere irrinunciabile: il voto alle donne. Le ita- talia, con una popolazione di 24.568 anche una occasione per riflettere sui di- residenti di cui 13.071 elettori, ritti delle donne oggi e se ci sia parità di c’erano donne che si recarono genere. Se si pensa che le lavoratrici nel in massa a votare per la prima privato sono discriminate perchè perce- volta in assoluto nella loro vita, piscono un salario inferiore del 30%, lo ma c’erano, soprattutto, donne sono in gravidanza e non hanno aiuti che si candidarono in un mo- per i figli in età prescolare perché nei mento particolare in cui la lotta luoghi di lavoro mancano i servizi e un politica qui era molto accesa. asilo nido richiede un esborso di circa Vigeva il sistema maggioritario, 300 euro mensili, è difficile lavorare e uno schieramento di sinistra mettere su famiglia, vedi il basso tasso contro uno di centro-destra: finì di natalità, ed altrettanto complicato 24 a 6 per i militanti socialisti, dedicarsi alla vita politica. Che dire poi comunisti, PRI e Partito d’A- delle donne aggredite in massa, deruba- zione. Ma la vittoria fu proprio te e stuprate a Colonia la notte di Ca- per quei tre seggi rosa conqui- podanno all’alba del 2016? Una notizia stati all’Assemblea cittadina, che ha fatto il giro del mondo e ha la- quando ad Avola si viveva una sciato l’amaro in bocca. Ecco, abbiamo condizione assai difficile per la ricordato l’anniversario del primo voto carenza di occupazione e il di- alle donne con programmi televisivi, ar- liane, settanta anni fa, si recarono per vario fra i ceti sociali era considerevole. ticoli sui giornali e ora sulla nostra rivi- la prima volta al seggio elettorale, per Chi aveva dato quei voti alle rappresen- sta, ma dopo tante lotte pochi risultati. dire la loro anche in politica e lo fece- tanti del mondo femminile se non altre È forse il caso di rimboccarci le maniche ro in occasione delle amministrative del donne? Sembrava avviata una nuova e ripensare a ciò che non abbiamo fatto, 10 marzo 1946. Prima di quella data le era… poi però il vuoto. Per diciotto lun- a ciò che non facciamo. donne non avevano diritto a partecipare ghi anni nessuna donna è entrata alla vita politica del nostro Paese e quel in Consiglio comunale, solo alla voto fu un momento epocale che aprì quinta legislatura nel novembre la strada a tantissime altre conquiste. del 1964 Ida Peyrot D’Agata Segnò sicuramente l’inizio del tortuoso scrive il suo nome nella storia percorso di emancipazione femminile. politica avolese. Altra pausa e Giovani e anziane, casalinghe e lavora- solo all’ottava legislatura alle am- trici, analfabete e istruite si recarono a ministrative del 15 giugno 1975 votare e non solo. Tantissime si decisero vengono rielette due donne, fra ad avere un ruolo attivo nell’ambito po- le quali Pasqua Manganaro, uni- litico candidandosi per essere decisive e ca sindaca di questa città dal 15 cambiare lo stato delle cose che vedeva luglio 1980 al 9 febbraio 1981. Il l’uomo unico deputato a quel linguag- futuro riserverà al sesso femmini- gio politichese che non poteva interessa- le più spazio rispetto al passato e re le donne. Ma quando queste presero alcune decine rivestiranno anche a fare sul serio, a fare uso del più alto la carica di assessore. Oggi, nono- diritto civile, si resero conto che era sì stante le elettrici siano in numero un diritto acquisito con tanta fatica, ma maggiore degli elettori, in quattro anche un dovere, che affermava, final- siedono al Consiglio comunale e mente, l’appartenenza al corpo sociale. due sono assegnatarie di rubri- Quel 10 marzo del 1946 alle elezioni che assessoriali, sempre troppo amministrative, che avviarono ad Avo- poche rispetto al corposo gruppo la la prima legislatura dopo la caduta maschile. Non si è mai alzato di
Bibliografia: Cronaca (senza pretese) di vita politica e amministrativa avolese dal 1943 al 1984 di P. Nané e A. Mazzonello, Arti Grafiche Motta, 1989 Avola. 9 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
Il paladino della democrazia e della libertà
POLITICA in Europa di Antonino Vinci - foto Archivio Vinci
a tempo ho riposto la ventiquat- trore e riconsegnato il passapor- Dto di servizio, ma mi succede di ritornare spesso, anche se ormai solo con la memoria, in Europa, “quest’Eu- ropa che entra dappertutto…”, come spesso sentiamo dire da qualcuno che purtroppo è solito imputare il “tutto” all’Unione Europea, che è sì la più nota organizzazione internazionale europea, ma non è l’unica. Certamente non ci aiutano più di tanto i “maratoneti” del- la televisione e della carta stampata che, nei notiziari e sui giornali, spesso non si soffermano sull’esatta definizione delle istituzioni e dei loro organi interni di cui si occupano. A ciò, talvolta, può sopperire la nostra diretta conoscen- za: così se, ad esempio, sentiamo cita- di Lussemburgo e della Corte dell’Aia, salvaguardia dal sorgere di nuove re il Parlamento di Strasburgo, intuiamo sapendo che a Strasburgo ha sede la disastrose dittature. Una delle voci in tal trattarsi del Parlamento Europeo, organo Corte europea dei diritti dell’uomo, organo senso, sicuramente la voce più autorevole dell’Unione Europea, anche aiutati da del Consiglio d’Europa, a Lussemburgo in quel momento, era stata quella del un servizio televisivo che si sofferma la Corte di giustizia dell’Unione Europea e primo ministro britannico Sir Winston sulla presenza del suo Presidente Martin all’Aia la Corte internazionale di giustizia, Churchill. In questo quadro e anche Schulz; una precisazione però sarebbe organo giudiziario dell’Organizzazione in seguito all’approvazione da parte opportuna, perché nella stessa sala del delle Nazioni Unite (O.N.U.). Poi se vedia- dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. Palais de l’Europe di Strasburgo, il gran- mo che il nostro Parlamento nazionale è della storica Dichiarazione universale dei de cubo sulle rive del fiume Ill, oltre al in questi giorni impegnato nella discus- diritti dell’uomo, secondo la quale tutti gli Parlamento europeo, da più tempo si ri- sione di un disegno di legge sulle unioni uomini nascono liberi e uguali in dignità unisce anche l’Assemblea Parlamentare del civili, ci si dice genericamente che così e diritti “senza distinzione di razza, di Consiglio d’Europa. Non parliamo dell’u- vuole l’Europa e solo da qualche dibatti- colore, di sesso, di lingua, di religione, so delle sigle. Se, ad esempio, si parla to televisivo sappiamo che ci si sta muo- di opinione politica o d’altro genere, di dell’O.S.C.E. non sarebbe bene esplicita- vendo per ottemperare a una sentenza origine nazionale o sociale, di ricchezza, re che si tratta dell’Organizzazione per la della Corte europea dei diritti dell’uomo, la di nascita o di altra condizione”, il Sicurezza e la Cooperazione in Europa, cioè Corte di Strasburgo, organo del Consi- 5 maggio 1949 Belgio, Danimarca, dell’Organizzazione istituita ai sensi glio d’Europa. Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, della Carta delle Nazioni Unite per “il Ora mi sembra quindi opportuno Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e preallarme, la prevenzione dei conflitti, dedicare qualche riflessione proprio Svezia firmarono a Londra il Trattato la gestione delle crisi e la ricostruzione al Consiglio d’Europa, cioè alla più istitutivo del Consiglio d’Europa, successiva ai conflitti in Europa”? Que- vecchia organizzazione internazionale con l’obiettivo di creare uno spazio sto, anche per evitare una facile confu- europea, unitamente ad alcuni suoi democratico e giuridico comune e di sione con l’O.C.S.E., l’Organizzazione per organi che possono interferire nelle garantire il rispetto dei diritti umani, la Cooperazione e lo Sviluppo Economico relazioni con l’Italia e che per motivi della democrazia e dello Stato di che si occupa “della crescita dell’eco- di lavoro ho avuto modo di conoscere. diritto in Europa. Lo stesso Trattato ne nomia, dell’occupazione e del tenore di Dunque, già prima che finisse il secondo istituì i suoi primi organi: 1) il Comitato vita” nei suoi 34 Stati membri sparsi nei conflitto mondiale si erano levate più dei Ministri, l’organo decisionale e cinque continenti, Organizzazione la voci a esprimere una volontà politica programmatico composto dai Ministri cui sede parigina della Muette ho avuto tesa all’instaurazione di meccanismi atti degli Affari Esteri degli Stati membri modo peraltro di frequentare per aver ad assicurare una pace duratura fra gli o, per delega, dai loro Rappresentanti fatto parte del suo Comitato PU.MA. Stati europei afflitti dalle devastazioni permanenti; 2) l’Assemblea Parlamentare, – Public Management – nei miei ultimi di due guerre nel corso di mezzo secolo, l’organo deliberante composto da 318 dieci anni di servizio. Però non abbiamo unitamente all’esigenza di una maggiore Rappresentanti titolari e altrettanti sicuramente problemi se sentiamo parla- coesione fra gli Stati, della protezione supplenti designati dai Parlamenti re della Corte di Strasburgo, della Corte delle persone dall’oppressione e della nazionali degli Stati membri. Con lo
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stesso atto fu fissata, a ragion veduta, di lasciare qualsiasi Paese compreso sostegno dei servizi sociali; la stessa la sua sede a Strasburgo nella regione il proprio. La Convenzione e i suoi sentenza ha previsto un risarcimento francese dell’Alsazia confinante con protocolli aggiuntivi, inoltre, vietano di 32.000 euro da parte dello Stato il Reno, con l’auspicio che esso da i trattamenti inumani, la schiavitù, la italiano per il danno morale arrecato annoso “fiume della guerra” potesse servitù e il lavoro forzato, la retroattività alla ricorrente. Ancora per la violazione diventare finalmente il “fiume della delle leggi penali, la discriminazione dell’art.8 della Convenzione la Corte pace”. Il Trattato fu ratificato dall’Italia nel godimento dei diritti e delle libertà europea ha accolto il ricorso di tre con legge 23 luglio 1949, n. 433. Il garantiti dalla Convenzione, l’espulsione coppie omosessuali avverso il diniego Consiglio d’Europa è ancora oggi da parte di uno Stato dei propri cittadini, della pubblicazione di matrimonio un’istituzione internazionale autonoma l’espulsione collettiva di stranieri. e ha condannato l’Italia per il vuoto totalmente distinta dall’Unione Europea Diversamente dalla Dichiarazione normativo del suo ordinamento circa il e non va confuso poi con due organi di dell’O.N.U., la Convenzione europea riconoscimento delle unioni fra persone quest’ultima: 1) il Consiglio europeo, che appresta un meccanismo per assicurarne dello stesso sesso, vuoto normativo che il riunisce i Capi di Stato o di governo l’applicazione e il rispetto mediante: Parlamento è ora impegnato a colmare. dei 28 Stati membri dell’Unione e il 1) la Commissione europea dei diritti Ricordo ancora un’altra sentenza della Presidente della Commissione e che ha dell’uomo, composta da un numero di Corte europea che ha condannato il compito di definire gli orientamenti giuristi pari a quello degli Stati che l’Italia al pagamento di più di dieci politici generali dell’Unione stessa; hanno ratificato la Convenzione; 2) la milioni di euro per risarcire 371 cittadini 2) il Consiglio dell’Unione Europea, che Corte europea dei diritti dell’uomo, che hanno contratto l’AIDS ricevendo riunisce i ministri degli Stati membri composta da un numero di giudici trasfusioni di sangue e di emoderivati competenti a seconda della materia da pari a quello degli Stati membri del infetti. trattare (ambiente, industria, ecc.) e che Consiglio, indipendentemente dal Alla Convenzione dei diritti dell’uomo detiene il potere legislativo unitamente fatto che essi abbiano ratificato la e a completamento della stessa ha fatto al Parlamento europeo. Convenzione; 3) il dianzi citato Comitato seguito l’istituzione, con il Trattato Oggi sono 47 gli Stati liberi e democratici dei Ministri. Si tratta di un vero e proprio di Torino del 18 ottobre 1961, della che fanno parte del Consiglio d’Europa, procedimento giudiziario che si apre Carta sociale europea a garanzia ivi compresi i 28 attuali membri con la presentazione di un ricorso alla del godimento dei diritti economici e dell’U.E. e 5 Stati geograficamente Corte da parte di un cittadino che ritiene sociali, quali il diritto al lavoro, a eque extra-europei: Armenia, Azerbajdzan, che lo Stato abbia violato uno degli condizioni di lavoro, alla sicurezza Cipro, Georgia e Turchia. Rimangono obblighi assunti con la sottoscrizione e all’igiene sul lavoro, a un’equa fuori il Vaticano, che tuttavia vi della Convenzione. Sul ricorso la retribuzione, il diritto sindacale, il diritto partecipa in qualità di osservatore, e la Commissione compie un esame di di contrattazione collettiva, il diritto di Bielorussia, estromessa nel 1997 per la ricevibilità; se l’esame è positivo tenta sciopero, il diritto all’orientamento e perdita del requisito della democrazia un componimento amichevole e riferisce alla formazione professionale, il diritto al cui rispetto ogni Stato membro è in ogni caso al Comitato dei ministri, al del lavoratore e della sua famiglia alla impegnato. L’azione prioritaria del quale, in questa prima fase, è demandato sicurezza sociale, alla protezione della Consiglio d’Europa è consacrata nella di decidere se ci sia stata o no violazione salute e ai benefici dei servizi sociali, Convenzione di salvaguardia dei diritti della Convenzione. La seconda fase il diritto delle persone fisicamente o dell’uomo e dei diritti fondamentali, più nota vede, a iniziativa del Comitato o dello mentalmente menomate alla formazione come Convenzione europea dei diritti Stato interessato, l’intervento della e al reinserimento professionale e dell’uomo, firmata a Roma il 4 novembre Corte che, dopo un dibattito in udienza sociale, il diritto della madre e del figlio 1950 e ratificata dall’Italia con legge 4 pubblica, emette una sentenza definitiva alla protezione sociale ed economica, il agosto 1955, n. 849. Gli atti del Consiglio e inappellabile che impegna lo Stato diritto dei lavoratori migranti e delle loro d’Europa, infatti, impegnano gli Stati interessato ad adeguarvisi; l’esecuzione famiglie all’assistenza. La Carta sociale membri soltanto dopo la loro ratifica. della sentenza è posta sotto la prevede anche un sistema di controllo Certamente ispirata alla Dichiarazione sorveglianza del Comitato dei ministri. internazionale della sua applicazione dell’O.N.U., la Convenzione europea Questo si traduce per noi italiani, in basato su rapporti biennali da parte dei intende proteggere il diritto alla vita, caso di lesione di diritti enunciati in Governi degli Stati contraenti al Comitato alla libertà e alla sicurezza personale, a Convenzione, nella possibilità di avere, europeo dei diritti sociali, che ne accerta la un’equa amministrazione della giustizia, dopo i tre gradi del nostro iter processuale, conformità ai principi della Carta. Per al rispetto della vita privata e familiare, due ulteriori gradi di giudizio. Così, di effetto di un Protocollo addizionale del domicilio e della corrispondenza, recente, la Corte ha accolto il ricorso di possono presentare reclami al Comitato alla libertà di pensiero, di coscienza e una cittadina italiana che lamentava la le organizzazioni sindacali di lavoratori di religione, alla libertà d’espressione violazione dell’art. 8 della Convenzione e di datori di lavoro e organizzazioni e di opinione, alla libertà di riunione e sul diritto al rispetto della propria vita internazionali non governative. Grazie di associazione (compreso il diritto di privata e familiare per avere i giudici alla Carta e al suo meccanismo di creare sindacati e di aderirvi), alla libertà italiani, Corte di Cassazione compresa, controllo, tanti Stati hanno modificato di sposarsi e di creare una famiglia. dichiarato l’adottabilità dei suoi tre la loro legislazione e la loro prassi per Protocolli aggiuntivi garantiscono figli da parte di tre famiglie diverse, in conformarsi alle regole poste dalla il diritto al rispetto dei propri beni, un momento di temporanee difficoltà Carta stessa. In questo clima maturò da all’istruzione, alla libertà di circolazione familiari che, secondo la Corte europea, noi la decisione del Ministro del lavoro e di scelta della propria residenza, si sarebbero potute superare con il Giacomo Brodolini di far predisporre
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due disegni di legge riguardanti lo “statuto dei lavoratori” e la “revisione degli ordinamenti pensionistici”. Nei confronti Visita al Museo dell’Italia voglio ricordare soltanto che il Comitato ha riscontrato di recente la violazione delle disposizioni della Carta sociale in relazione: 1) al diritto alla tutela previdenziale “Paolo Orsi” e assistenziale dei giudici di pace; 2) al diritto alla protezione di Sebastiano Melintenda della salute della donna e all’obiezione di coscienza del VITA ASSOCIATIVA VITA personale medico nei casi di interruzione volontaria della isitare uno dei musei più importanti della gravidanza; 3) ai diritti sociali degli appartenenti alle Sicilia, intitolato a uno dei grandi precursori comunità rom e sinti. In particolare, a questo riguardo, dell’archeologia in Sicilia, regala sempre il Comitato ha accolto un reclamo di un’organizzazione V un’emozione speciale. Un’emozione che aumenta, mista a internazionale non governativa che denunciava “il mancato quel giusto pizzico di orgoglio che regala il vedere esposto rispetto del diritto ad abitazioni adeguate per rom e sinti, un pezzo della storia della mia città. Parlo chiaramente lo stato di segregazione razziale, i frequenti sgomberi ed della mostra dedicata agli ori del “British Museum”, espulsioni forzate e l’abituale distruzione di beni personali eccezionalmente rientrati in Sicilia dal 23 ottobre al 23 da parte delle forze dell’ordine”; peraltro, per seguire novembre 2015. I gioielli, Tesoro di Avola compreso, l’attuazione di politiche nazionali di inclusione di queste uniti alla coppa aurea decorata con tori e agli anelli-sigilli comunità, nel quadro di una Convenzione per la protezione provenienti da Sant’Angelo Muxaro, hanno costituito delle minoranze nazionali, opera un Comitato di esperti ad il pezzo forte del medagliere del museo, che però ospita hoc, denominato CAHROM. anche una ricchissima e variegata collezione numismatica, L’azione del Consiglio d’Europa è rivolta anche ad altri con esemplari provenienti da tutta la Magna Grecia, oltre obiettivi quali, ad esempio, l’educazione, la cultura e lo che alcuni eccezionali esemplari fenici, provenienti dalle sport, la gioventù, la sanità pubblica, l’assetto territoriale antiche colonie puniche sul territorio siciliano. Gioielli e il patrimonio, i poteri locali e regionali, la prevenzione e monete ma non solo. Il museo ospita una ricchissima della tortura, la biomedicina, la tratta di esseri umani. Per il collezione di fossili, tra cui i celeberrimi scheletri di due raggiungimento di tali obiettivi, oltre ad aver varato carte e elefanti nani, ma anche resti di antiche officine preistoriche convenzioni ex istituito conferenze, comitati e commissioni, e delle popolazioni che ospitarono alcuni dei siti più antichi il Consiglio d’Europa si avvale di forme di cooperazione del territorio siciliano (Thapsos, Pantalica, Grammichele con l’Unione Europea, l’Organizzazione per la Sicurezza solo per citarne alcuni) e alcune steli con rappresentazioni e la Cooperazione in Europa (O.S.C.E.), l’Organizzazione legate alla sessualità che probabilmente chiudevano le Mondiale della Sanità (O.M.S.) e altre Organizzazioni tombe. Il panorama si amplia con la maestosa collezione internazionali. vascolare, che presenta esemplari molto variegati, da Chiudo accennando che l’Unione Europea in una sua Carta coppette e vasi attingitori usati durante riti religiosi ancora dei diritti fondamentali, adottata a Nizza nel 2000 e riveduta avvolti nel mistero, fino ai mastodontici esemplari usati a Strasburgo nel 2007, ha enunciato principi e diritti che per la sepoltura detta enchytrismos, ovvero inumazione di debbono essere rispettati nell’Unione stessa quali, ad esempio, corpi dei bambini all’interno del vaso stesso. Il panorama la dignità della persona, la libertà, la sicurezza, l’uguaglianza ceramico si arricchisce con gli esemplari attici, sia a davanti alla legge, la solidarietà, la sicurezza sociale, la figure nere che a figure rosse, con forme che variano dalla cittadinanza, la libertà di circolazione e di soggiorno, la tutela lekythos (piccolo contenitore di unguenti a scopo funerario) dell’ambiente e la giustizia. La Carta – meglio conosciuta allo skyphos (piccolo vaso per bere), dalla coppa al cratere come Carta di Nizza – è stata successivamente incorporata, (vaso usato per mescere il vino e l’acqua). La proverbiale sotto forma di allegato e con il medesimo valore giuridico “ciliegina sulla torta”, degna conclusione di una giornata di un trattato, nel Trattato di Lisbona, entrato in vigore estremamente interessante e piacevole, è stata la statua di il 1° dicembre 2009, trattato che ha fatto anche obbligo Venere, esemplare meraviglioso dell’arte statuaria a scopo all’Unione Europea di aderire alla Convenzione europea religioso. L’ennesima prova della maestosità dell’arte per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà antica, che è sempre in grado di emozionare e colpire il fondamentali adottata dal Consiglio d’Europa e ha sancito pubblico, con un fascino destinato a sopravvivere al tempo che i diritti dalla Convenzione stessa garantiti “fanno parte che corrode, e che mai nulla potrà intaccare. del diritto dell’Unione in quanto principi generali”.
12 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016 POESIA Santa Vennira di Turi Coffa
Nun c’è ‘mpegnu, né scusanti C’è cu rici ni la Gallia, c’abbunnanza ri campani, e mancu dubbiu ‘nta testa, cu guarisci Vista e Pettu, bummi e fochi artificiali. avissi a carriri u munnu, o macari, cà, ‘nSicilia, a lugliu, a Raula, c’è festa. trova a morti pi’ dispettu. Tutt’a genti è attenta ne’ prighieri ricitari, Si fa festa a la Pattruna L’abbitanti re paisi, sannu stari puru i nnichi vinirata e virginedda, e ri Raula, ‘mparticulari, ca li carni fanu arrizzari. marturiata finu a morti, la pigghiaru pi’ vardiana spusa a Ddiu nnicaredda. senza sordi mai pajiari. Ni’ stu’ seguitu cumpostu, ni’ stu’ snodu ri pirsuni, Iappi Vennira pi nnomu, c’è cu ‘nvoca la Santuzza e macari Vinniranda, e cu prejia a “mucciuni”. nasciu ‘nSicilia, a Acirriali e fu ra fedi capubanda. Mentri e lati ro curteu, bancarelli e vinnituri, Ri picciridda priricaia, priparunu tanti cosi fini ‘nmenzu a genti si muvia, cu duvizia e cu primuri. pi purtari la parola ri lu nostru Ddiu Missia. Macari emigranti e furisteri, tutta genti ca è luntanu, ‘Ntornu circa l’annu centu, vonu essiri prisenti ri l’avventu ro Signuri, pi pigghiarisi pa’ manu. misi peri ‘nta lu munnu sta’ riggina ri l’Amuri. E assemi, cu ‘na vuci, ‘ntornu a Statua, a so’ fiura: A li genti ri la Gallia “Viva viva Santa Vennira” e ri l’Italia miridiunali, ricunu forti cu primura. Magna Grecia e ri Sicilia, porta amuri senza uguali. Fari chistu, e macari ciù, po’ splinduri ri la Santa, E pi chistu, com’è r’usu, Predica di Santa Venera ogni annu è tradizioni fu re’ putenti marturiata r’Aulisi, e ci si vanta. cu risfizii, finu a morti, A tistarda divuzioni, ma ri l’umili genti amata. versu li pirsuni affisi, Hanu rrettu a Parrocchia, si riscontra già re tempi se u rivordu ‘n’è cunfusu, Antoniu, Calibru Prifettu, ri Raula Veccia, pe’ difisi. pattri Carpinu, Furtuna cu sivizii e cu turtura, e ron Giuvanni Carusu. Ddiu ci vulia fari niari, Ogni annu, o misi i lugliu, ma Vennira nun spirgiura. cu sunati ri la banda, Nun c’è ‘mpegnu, né scusanti si ricorda lu martiriu e mancu dubbiu ‘nta testa, Altrittantu fici Tèmiu, ri la nostra cara Santa. avissi a carriri u munnu, ri la Magna Grecia tirannu, a lugliu, a Raula, c’è festa. però macari lu so’ fari L’ultima ruminica ro misi, nun purtau a Vennira dannu. tutti a Santuzza appressu: Sinnicu, assissuri, parrini, Ma u mali, c’appustaia, genti divota e “maluversu”. tantu fici ca’ culpiu, e, pocu dopu quarant’anni, E’ accussì ca u Simulacru decapitata, ivu a Ddiu. ri la Vergini gira i strati, 13 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
Sindone e Vangeli:
RELIGIONE passioni a confronto di Corrado Argentino
Gesù di Nazareth e l’uomo della sindone. Vi pitale, a pena di morte sentenziata. nei racconti è una somiglianza fra i due veramente Dal racconto sindonico non si possono della pas- eclatante, per tantissimi particolari. La conoscere le dinamiche che portarono sione. Gli Sindone presenta una vicenda che si è svolta a questa tortura ma si possono vedere evangelisti come i vangeli narrano l’evento finale della gli effetti sulla pelle di quest’uomo che riferiscono vita di Gesù. [...] Non è possibile ignorare furono indubbiamente gravosi. Fonda- che Gesù questa relazione di coincidenza: ciò porta il mentalmente quasi tutto il nudo corpo fu costretto lettore che conosce entrambi i racconti a è ricoperto di ecchimosi escoriate da cui a portare la croce (Sinottici e Gv) e che passare istintivamente dall’una all’altra fuoriuscì del sangue. La flagellazione fu ad un certo punto del cammino verso il narrazione. pesante, ma l’uomo della sindone non Gòlgota fu aiutato da Simone il cireneo Da un lato la sindone viene illuminata morì a causa di questa tortura. (Gv non menziona l’aiuto del cireneo). dai vangeli, dall’altro è come se i vangeli 3) All’uomo della sindone e a Gesù è Secondo i Sinottici, la fatica, il dolore, le avessero un’appendice del tutto unica e stato imposto un casco/corona di spine. ferite sanguinanti di un Uomo flagellato speciale [...]. È una notizia unica, nessun documento e coronato di spine spinsero probabil- Ecco allora le caratteristiche comuni a noto, a parte i vangeli e la sindone, ri- mente i carnefici a chiedere il supporto Gesù e all’uomo della sindone. porta tale usanza presso i romani o altri di un passante. In Giovanni invece Gesù 1) Gesù, così come l’uomo della sin- popoli. Dal racconto sindonico traspare appare con una forza fisica quasi sovru- done, è stato percosso al volto. I carnefici che fu posizionato sul capo un casco di mana che gli permette, nonostante i do- diedero libero sfogo alla loro crudeltà spine che ricopriva le regioni frontale, lori e la fatica, di portare la croce fino al e questo è solo la prima di una serie di parietale e occipitale. Dalle piccole fe- luogo della crocifissione. I vangeli non sevizie e torture molto violente. Il volto rite da punta colò del sangue che man riferiscono di cadute di Gesù durante la sindonico è tumefatto, gonfio, con degli mano si coagulò mentre l’uomo della salita al Calvario. ematomi sul lato destro e con il naso de- sindone era in posizione eretta. Tutti gli 5) Gesù e l’uomo della sindone sono formato. evangelisti, eccetto Luca, riportano tale stati inchiodati alla croce. Di questo dato Nel caso di Gesù tutto ciò avveniva in- informazione. Il contesto è sempre quel- gli evangelisti danno una rapida e scar- sieme alla violenza psicologica su di un lo della derisione da parte dei soldati na informazione, solo una semplice af- Giusto che viene deriso amaramente per romani sul tema del falso re dei giudei. fermazione senza alcuna descrizione ciò di cui era accusato. Ciò era per tut- Questa tortura è abbinata alla vestizione della modalità di crocifissione. Tutti e ti un’assurdità inaudita, soprattutto per con un tessuto di porpora e una canna quattro specificano che Gesù fu crocifis- i soldati che avevano trovato il pretesto nella mano destra (solo in Matteo: Mt so in mezzo a due malfattori nel luogo per schernire Gesù. In Marco (Mc 15,19): 27,29 b). detto Gòlgota. “Marco” specifica l’o- dai soldati romani dopo la sentenza di 4) L’uomo della sindone e Gesù hanno ra della crocifissione: le nove del mattino condanna a morte; Matteo (Mt 26,67): trasportato un oggetto pesante/patibu- (Mc 15,25). L’uso dei chiodi inoltre vie- dalle autorità giudaiche nel contesto del lum per l’inchiodamento. Sulla sindone ne specificato solo da “Giovanni” in un processo/interrogatorio notturno; Luca i segni lasciati nella zona scapolare si- contesto diverso da quello della crocifis- (Lc 22,63): dagli uomini che avevano in nistra e sovrascapolare destra sono stati sione, cioè nel contesto delle apparizioni custodia Gesù dopo l’arresto; Giovanni interpretati come la diretta conseguen- del Risorto. Tommaso, assente alla pri- (Gv 19,3): dai soldati romani durante za del trasporto di un oggetto pesante ma apparizione e incredulo al racconto le fasi del processo romano dinnanzi a che strofinò, attraverso una veste, sulla dei discepoli, così si esprime: Se non vedo Pilato. pelle già escoriata dalla flagellazione. nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto 2) Sia Gesù che l’uomo della sindone Si percepisce come ecchimosi di forma il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la hanno subito la flagellazione. I vangeli quadrangolare. Conoscendo le modali- mia mano nel suo fianco, io non credo (Gv presentano una duplice versione del- tà di crocifissione del mondo antico, è 20,25 b). Crocifiggere con chiodi non la stessa notizia. In Giovanni (Gv 19,1) possibile affermare che non può essere era un fatto scontato, era anche molto e parzialmente in Luca (Lc 23,16.22) altro che il segno lasciato dal trasporto diffusa l’usanza di legare mani e piedi Gesù viene flagellato come punizione in- del patibulum, il legno sul quale poi è sta- dei condannati con corde. Probabilmen- dipendente; non era una tortura per forzare to inchiodato. Altri dettagli mettono in te l’uso dei chiodi era riservato a croci- una confessione, né la pena collaterale che evidenza che l’uomo della sindone, tra- fissioni ufficiali. La sindone, attraverso precludeva alla crocifissione. La condanna a sportando questo oggetto verso il luogo l’analisi delle relative ferite, documenta morte sopravvenne solo più tardi. [Pilato] si della crocifissione, è caduto a terra. Lo chiaramente un inchiodamento dei polsi decise per la flagellazione, nella speranza che rivelano le lievi contusioni alle ginocchia e dei piedi con tre chiodi. La ferita da gli Ebrei si sarebbero accontentati di questa e il terriccio rinvenuto sul naso e sul gi- chiodo del polso sinistro è nettamente pena. Invece Marco (Mc 15,15) e Matteo nocchio sinistro. visibile; di quella del polso destro, coper- (Mt 27,26) riferiscono di una flagellazio- Ciò che viene detto sotto forma di imma- to dalla mano sinistra, è visibile solo il ne imposta come preludio all’esecuzione ca- gine sulla sindone viene detto in parole sangue fuoriuscito; il terzo chiodo è sta-
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to utilizzato per entrambi i piedi, facen- va di fronte a un fatto unico. Entrambi, te ma di fretta per rientrare nei tempi do sovrapporre il piede sinistro al destro. non solo non hanno le gambe spezzate stabiliti. La sindone mostra un crocifisso 6) Entrambi deceduti per morte di croce. ma hanno la stessa identica ferita inferta avvolto in un lenzuolo, questo è già di L’uomo della sindone appare sul telo dopo la morte. per sé un fatto singolare. Solitamente i come un cadavere. Tutte le ferite presen- L’evangelista Giovanni motiva bene crocifissi erano destinati alla fossa co- ti sul corpo non permettono di pensare questa singolare operazione. Egli infor- mune o ancora peggio venivano lasciati a un perdurare della vita. Inoltre il de- ma che la motivazione per cui doveva es- sulla croce al destino degli animali sel- funto è esplicitamente in rigidità cadave- sere accelerata la morte dei crocifissi era vatici. L’uomo della sindone ha avuto rica, con il collo inclinato, le gambe di- l’imminenza del solenne sabato di Pa- invece il privilegio di una degna sepol- versamente estese e i muscoli irrigiditi. Il squa. La frattura delle gambe viene rego- tura con un pregiato lenzuolo di lino. Il sangue post-mortale sgorgato dalla ferita larmente effettuata per i due malfattori, corpo non fu lavato, ma avvolto insan- al costato documenta la situazione cada- lo stesso non avviene con Gesù perché guinato. La lavatura non fu effettuata verica di quest’uomo. La morte di Gesù già morto, a cui invece viene inflitto un perché si trattava di una vittima di morte viene descritta dagli evangelisti come un colpo di lancia per accertare l’avvenuto violenta, da cui era fuoriuscito molto evento permeato fino all’ultimo istante decesso (Gv 19,31-37). sangue che doveva essere sepolto con il dalla Sacra Scrittura. Gesù cita la Paro- Sulla sindone questa ferita è la più appa- cadavere. Per l’uomo della sindone non la di Dio e la porta a compimento sulla riscente e quella da cui è fuoriuscito più si può dire se la sepoltura fu frettolosa. sua pelle. I sinottici riportano l’ora della sangue, diviso nella sua parte corpusco- Guardando la sindone ci si interroga morte (le tre del pomeriggio) e descrivo- lata e sierosa. Da questo dato scientifico sull’identità di questo crocifisso sepolto no gli istanti successivi ricchi di sconvol- rilevabile dall’analisi del sangue dell’uo- così onorevolmente che avrebbe dovuto gimenti miracolosi e straordinari. In Mc, mo della sindone viene fuori il paralleli- essere trattato, in quanto condannato a Mt e Lc Gesù muore gridando con for- smo più curioso con Gesù: dal costato pena capitale, come un disonorato. za una parola dei Salmi (Sal 22,2 in Mc del primo è uscito “sangue corpuscola- 9) L’uomo della sindone, così come 15,34 e Mt 27,46; Sal 31,6 in Lc 23,46). to” e “siero”, dal costato del secondo Gesù, è rimasto avvolto nel lenzuolo per Giovanni non riporta questi particolari “sangue” e “acqua” (Gv 19,34). Ci si poco tempo. Sulla sindone non sono pre- dei sinottici ma segnala il compimento chiede se l’informazione riportata da senti i naturali segni di decomposizione di Sal 22,16 e di Sal 69,22: quando avevo Giovanni, interpretata da sempre come di un cadavere e il processo di ridiscio- sete mi hanno dato aceto. Tutto si svolge in la più carica di intenzionalità simbolica, glimento dei coaguli ematici si arrestò poche ore. Sappiamo da notizie del tempo abbia invece una base storicamente at- entro 40 ore. Da questi due dati non si che gli Ebrei messi in croce dai Romani du- tendibile. può che evincere la breve durata di per- rante la guerra giudaica, restavano in vita 8) L’uomo della sindone e Gesù furo- manenza del corpo nel lenzuolo. Se il talvolta per parecchi giorni e morivano fra gli no avvolti in un lenzuolo funebre e sepolti corpo fosse stato avvolto nel lenzuolo spasimi, a poco a poco. Gesù probabilmen- frettolosamente. Gli evangelisti narrano la per più di due o tre giorni, il processo te era così stremato dalla flagellazione e dai sepoltura di Gesù. Tutti e quattro sono di putrefazione avrebbe distrutto l’im- maltrattamenti che la sua morte avvenne in attenti all’indicazione temporale: era ve- magine e avrebbe lasciato delle evidenti poche ore; lo stesso Pilato si meravigliò di nuta ormai la sera e stava per iniziare il macchie che si vedrebbero sino ad oggi una così rapida morte (cf Mc 15,44). riposo del sabato (Mc 15,42; Mt 27,57; sul telo. Non sono presenti poi segni di 7) Sia Gesù che l’uomo della sindone Lc 23,54; Gv 19,42). Tale ora giustifica trascinamento del corpo o di alterazio- non presentano fratture alle gambe, ma il veloce seppellimento, tutto doveva es- ne dei decalchi: il contatto tra corpo e sono stati feriti al costato dopo la morte con sere svolto entro l’inizio del riposo pre- lenzuolo si è interrotto misteriosamente. una lama. La prassi stabilita per accele- scritto. Così Egli viene rapidamente de- Ad ogni modo risulta irragionevole sep- rare la morte dei crocifissi era quella di posto dalla croce, avvolto/legato con un pellire un defunto con un lenzuolo per spezzarne le gambe, qui invece ci si ritro- lenzuolo/teli e seppellito in un sepolcro, poi toglierlo da esso dopo così poco tem- in vista di una po. Di Gesù di Nazareth ogni cristiano sistemazione conosce le motivazioni della brevità di definitiva che permanenza nel lenzuolo. Questo fatto doveva essere concreto è il centro della fede cristiana. operata dalle Il primo giorno della settimana, all’alba donne dopo il dopo il sabato, il sepolcro viene ritrovato riposo sabba- vuoto. «È risorto, non è qui» (Mc 16,6). tico. A causa Nei vangeli la ragione, per cui il contatto dell’ora Gesù tra corpo e lenzuolo non c’è più, è pro- non fu seppel- prio la risurrezione. lito secondo Le donne vedranno che la loro premura per il i regolari usi defunto e per la sua conservazione è stata una poiché avreb- premura troppo umana. Vedranno che Gesù bero richiesto non deve essere conservato nella morte, ma che troppo tempo. Egli è vivo nuovamente e soltanto ora vive ve- La sepoltura ramente. Vedranno che Dio, in un modo defi- fu fatta digni- nitivo e solo a Lui possibile, lo ha sottratto alla tosamente e corruzione e con ciò al potere della morte. decorosamen-
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Elio Alia, persona libera
RICORDO di Sebastiano Burgaretta - foto di Nella Urso
l 29 febbraio scorso è venuto a man- per l’estate prossima. Già da quand’era care un caro amico e socio di “Gli piccolo la difficoltà di educarlo all’eserci- IAvolesi nel Mondo”, l’avv. Elio Alia, zio armonico della libertà, come egli stes- del quale la nostra rivista nel precedente so qualche volta mi ha raccontato, dava numero ha pubblicato un contributo sul da pensare alla sua adorata mamma. La l’impertinenza (la morte però chiude tutti celebre “Caso Gallo”. Più che il socio e maturità classica dovette andare a conse- i conti), persino sui destinatari cui si rivol- l’uomo pubblico che egli è stato in tut- guirla lontano da Avola, a San Demetrio geva con affetto e positività d’intenti. Una ta la sua vita come impiegato di banca, Corone, dove se ne fece carico il fratello luce che non tollerava zone d’ombra e che come politico, come dirigente nazionale Vincenzo, da lui venerato, che colà inse- diventava qualche volta oggettivamente del P.S.I., come amministratore comuna- gnava nei primi anni Cinquanta, e dove scomoda, se non pesante da reggere, per le in qualità di consigliere e più volte di ebbe compagno di classe il concittadino, chi la riceveva o la subiva. Un eccesso di assessore, e infine come giudice di pace, poi grande ispanista, prof. Giuseppe Di luce è stata la sua qualità ed è stato proba- io voglio, in questa sede, rendere omaggio Stefano, che egli affettuosamente chiamò bilmente anche il suo limite. Un limite che all’amico e all’uomo. Io sono stato ono- sempre Pinuccio. E poi la libertà, eser- quanti lo abbiamo conosciuto non sempre rato della sua amicizia sincera, della sua citata fino all’autolesionismo, nel suo siamo stati capaci di affrontare e/o di ac- grande stima e del suo affetto, ed è grazie impegno politico, una libertà che ovvia- cettare, leggendone la positività d’origine. a questo mio “privilegio” che, senza che mente non poteva permettergli di “fare Insomma, caro Elio, a volte, per incapa- esso faccia velo alla verità, desidero ricor- carriera”, non avendo egli pratica con la cità nostra, per insipienza, per comodità, darlo per come credo di averlo conosciu- parola diplomazia e con la prassi della per noia o per stanchezza, certamente per to e interiormente sentito. Amava la vita “diplomazia”. Ne era agli antipodi, fino poco amore cristiano, non abbiamo retto Elio, e voleva coglierne con gusto la bel- alla difficoltà talora nell’autocontrollo. alla potenza esplosiva della tua luce e ab- lezza e la bontà, nella loro radice di base Una sorta di inquietudine, causata in lui biamo preferito sottrarci ad essa. E questo che è la verità, appassionatamente e sen- dalla febbre libertaria, era quella che non è un altro limite, che onestamente dob- za sconti, neanche per sé stesso. Ho visto sempre gli ha reso facili e agevoli i rappor- biamo stavolta ascrivere al nostro conto, Elio sempre come una persona nata libe- ti personali con il prossimo. Eppure Elio magari chiedendotene scusa nella sordina ra e in costante tensione alla difesa della aveva due qualità di fondo che avrebbero del nostro cuore. sua libertà. Libertà di pensiero, libertà di dovuto agevolarglieli: l’onestà interiore Le tue figlie, al tuo funerale, hanno reso parola, libertà di azione, libertà di movi- e la sincerità verso gli altri. Qualità che pubblicamente affettuoso omaggio al pa- mento. La sua vita si può definire come forse sono state anche paradossalmente la dre e al marito, e in ciò hanno fatto bene. un continuo, inquieto, talora contraddit- sua pietra d’inciampo. Esse, infatti, unite Ma tu sei stato anche uomo pubblico, torio, viaggio nella e verso la libertà, un alla generosità, erano in lui come una po- come testimoniato quel giorno dal laba- viaggio ideale e mentale con lo spirito, ma tente carica di energia, una carica di luce ro della Città, dal picchetto d’onore dei anche un viaggio fisico, come dimostrano costantemente e ciclicamente soggetta ad vigili urbani e dagli amministratori poli- le tante crociere e i tanti tour che ha fat- esplodere e divenire abbagliante, abbaci- tici presenti, e sei stato amico di tanti. E to in tutto il mondo, e come confermato nante. Una luce che per primo abbacina- come amico, che ti ha voluto bene, ti dedi- sino alla fine dalle pressanti richieste ri- va lui stesso, non sempre permettendogli co pubblicamente questo mio tentativo di volte, dal letto dell’ospedale, alla moglie di vedere dove e come poggiava i piedi, leggere in te, che per me è anche una di- Ninuccia, perché prenotasse da qualche facendolo conseguentemente sbattere su- chiarazione d’affetto e di amicizia. Vale. parte per Pasqua e a Montecatini Terme gli altri, sfiorando talora l’invadenza e/o In ricordo dell’amico di Giuseppe Di Stefano civola come l’olio il suo nome: Elio Alia. Merito della –l– ripetuta, nell’uno e nell’altro membro, con la –i– che la segue entrambe le volte; e del fluire delle vocali, tutte presenti meno l’oscura u, ben sei delle otto lettere dell’insieme, tre da Suna parte e tre dall’altra in simmetrica disposizione. E come l’olio e il frutto da cui si spreme emanano solarità e sanno di terragno e di nostrano, così quel nome trasmette i medesimi umori a chi ne ha conosciuto il titolare nella sua essenzialità, al di là di contingenze esterne. Dalla terra dove affondava radici profonde Elio traeva i succhi migliori: la cordialità sollecita e leale, la socievolezza fittamente ramificata, l’amicizia intensa e istintivamente fiduciosa. Nella supposta ultima meta, il con- solante altrove, possiamo esser certi che avrà scovato l’analogo della nostra piazza, con i suoi quattro quartini che a lui erano ugualmente familiari, quei quartini che ogni tardo pomeriggio di un tempo andato solevano affollarsi – ma semplifico – di agricoltori e artigiani l’uno, di commercianti e sensali l’altro, di studenti e universitari il terzo e di impiegati e professionisti il quarto, con una sua piccola appendice di prestigiosi mediatori; presenze tutte esclusivamente maschili. In quell’altrove e in quella piazza si è visto raggiungere, non molte settimane dopo il suo arrivo, da un altro gran personaggio figlio vigoroso dell’Avola dipartita, Nunzio Cancemi. Avranno ripreso a discettare e a scambiare battute su e giù per quelle eteree copie dei quartini e dei Corsi della loro giovinezza, freschi ancora del malinconico dialogare negli ultimi mesi della loro anziana età. Ci ritroveremo, cari amici, ma senza prescia, non diamoci fretta. 16 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016 STORIA Il 1916 e la logorante guerra di trincea di Michele Favaccio
anno 1916 si apre con le truppe tappeto le zone presidiate dagli italiani. pegnati sul fronte francese. italiane attestate sulle rive del Mentre le ali dello schieramento rallenta- La notizia dello sfondamento del fron- L’fiume Isonzo in attesa che il mi- rono l’avanzata degli austriaci, al centro te trentino, giunta a Roma, provocò un glioramento delle condizioni climatiche si aprì una profonda breccia e il nemico sollevamento generale contro il Cadorna. favorisca la ripresa delle operazioni. Ai dilagò, superando i contrafforti alpini, Salandra, atterrito dalle ripercussioni ne- primi di marzo, il generale Cadorna ema- fino ad affacciarsi sulla pianura veneta. gative che avrebbero potuto interessare il nava gli ordini per la ripresa delle ostilità. Vicenza era a meno di trenta chilometri Paese, convocò un Consiglio dei Ministri Si trattava di un’offensiva lanciata non a e le forze schierate sull’Isonzo rischia- urgente in cui, il problema della sostitu- seguito di accurati studi tattico-strategici, vano di essere prese alle spalle. Questo zione del Generalissimo tornò prepoten- bensì aveva fini diversivi, per evitare che piano, chiamato Strafexpedition (spedizione temente sul tavolo. Tuttavia, sebbene la gli austroungarici sottraessero truppe dal punitiva), era stato progettato dal generale tentazione di fare di lui un capro espia- fronte italiano e le trasferissero sul fronte Conrad sin dal 1906, quando l’Italia era torio fosse grande, tutti convennero che francese di Verdun. Questa operazione ancora alleata dell’Austria, per preveni- non era il momento di aprire una crisi di fu chiesta dai francesi, nel rispetto degli re un eventuale tradimento. A causa del Comando e ci si accontentò di una solu- Accordi della Conferenza Inte- zione di compromesso: la convo- ralleata di Chantilly del dicembre cazione di un Consiglio di Guerra, 1915 che, prevedeva anche di pro- cui, oltre al Cadorna, dovevano seguire l’attività di logoramento partecipare il Sottocapo di Stato delle truppe nemiche. L’11 marzo Maggiore, generale Porro, i Co- si iniziava la 5^ battaglia dell’Isonzo. mandanti di Armata, il Presidente Gli obiettivi sul fronte della II^ e del Consiglio e cinque ministri. Il III^ Armata erano rappresenta- Generalissimo rifiutò la proposta. ti dal monte Mrzli, dal S. Maria, Di fronte a tanta tracotanza la Ca- dal Podgora e dal San Michele. Le mera insorse. Non solo i giolittia- truppe della II^ Armata, schierate ni, che osteggiavano apertamente nel settore del monte Rambon, si l’operato di Cadorna, ma anche trovarono nella impossibilità di gli interventisti furono d’accordo manovrare per le abbondanti nevi- che il suo potere doveva essere cate e furono così un facile bersa- ridimensionato. Infatti, sia i gio- glio per le mitragliatrici nemiche. littiani, provocando la crisi di co- La III^ Armata, venendo a man- mando, sia gli interventisti che, care il sostegno della II^ Armata essendosi arruolati come volonta- che, bloccata dal fango, aveva mes- ri, nutrivano uno spirito di rivalsa, so fuori uso parecchio materiale perché il Cadorna li aveva esclusi bellico e i carriaggi con i riforni- dalle prime linee in quanto ritenu- menti, si limitò a effettuare azioni ti elementi disgregatori e pessimi di bombardamento sulle postazio- soldati, lavoravano per la caduta di ni nemiche con scarsi risultati. Il Salandra. Così ai primi di giugno, 15 marzo terminava l’inutile offen- la Camera chiese chiarimenti al siva che procurò parecchi morti e Presidente del Consiglio sul crol- nessun risultato significativo. lo del fronte trentino. Il Salandra Il generale Cadorna, assecondato riversò le colpe sui comandi milita- anche dallo Stato Maggiore, aveva con- suo odio verso il nostro Paese, l’impera- ri, suscitando la reazione dei nazionalisti centrato la maggior parte delle truppe tore d’Austria era stato costretto ad al- che lo definirono il Presidente dell’interven- sulla fascia meridionale fino al mare e lontanarlo dall’incarico di Comandante to, ma che nello stesso tempo aveva imboscato lasciato sguarnito il fronte trentino. Egli dell’esercito austroungarico, carica che i tre figli maschi, anziché mandarli alla guer- era convinto che, in quel settore, non po- gli venne subito restituita non appena l’I- ra. Ferito nell’orgoglio, Salandra si difese teva accadere nulla a causa del terreno talia entrò in guerra a fianco della Tripli- male e il Parlamento lo sfiduciò con 197 impervio, e che le voci che circolavano ce Intesa. Riottenuto il comando, aveva no e 158 si. circa un probabile intervento austriaco, tentato più volte di convincere i tedeschi La scelta del successore fu, come al soli- erano state diffuse ad arte dal nemico, a sferrare un attacco sul fronte italiano, to, il frutto di un compromesso. L’emer- per indurre gli italiani ad allentare l’of- convinto come era che esso si sarebbe genza richiedeva la formazione di un go- fensiva sul fiume Isonzo. Il 15 giugno, frantumato al primo urto. Per nostra for- verno di concordia nazionale che, come quando l’Italia si apprestava a ricordare il tuna, i tedeschi non lo avevano ascoltato tutte le concordie, era destinato a covare, primo anno dell’intervento armato, pro- per due motivi: da un lato l’Italia ancora al suo interno, tutte le discordie. Paolo prio in quel settore, su un fronte di 50 chi- non aveva dichiarato guerra alla Germa- Boselli che fu chiamato a presiedere il lometri, l’artiglieria nemica bombardò a nia, dall’altro lato perché fortemente im- Consiglio dei Ministri, possedeva tutti i 17 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
requisiti, meno quelli di guidare un pa- portato in auge dalla stampa nazionale, me. Appena informato, Cadorna ordinò ese in guerra. Era un bravo economista, doveva ricevere il ministro Bissolati, lo che l’abbandono di posto venisse punito ma politicamente scolorito e aveva qua- destituì, senza complimenti, relegandolo con la fucilazione senza processo. Pochi si ottant’anni. Ma, proprio perché privo al comando di una grande unità secon- giorni dopo un sottotenente, tre sergenti di precisi connotati, lo si ritenne il più daria, che operava in una zona morta. e otto soldati del 141° reggimento subiro- adatto a barcamenarsi in una coalizione Il generale Capello veniva visto dalla no quella sorte e il Cadorna se ne felicitò dalle più svariate tendenze. La nomina di stampa come il probabile successore, ca- con il colonnello che aveva ordinato l’e- Boselli non dispiacque al Generalissimo pace di imprimere un nuovo dinamismo secuzione, premiandolo con un encomio perché lo riteneva più debole di Salandra, offensivo alla guerra e stabilire rapporti solenne. Dopo la presa di Gorizia, il Ge- come in effetti era. Mentre a Roma si neralissimo ebbe l’illusione di avere discuteva sulla formazione del nuo- ormai il nemico alla sua mercé. In vo Governo, il Cadorna aveva dato effetti gli italiani erano, come nume- il meglio di sé come coraggio e ca- ro, superiori agli austriaci. Mentre il pacità organizzativa e anziché retro- nemico non poteva distrarre forze cedere le truppe, aveva buttato nella dal fronte balcanico e galiziano, il mischia tutte le riserve, rischiando Cadorna disponeva di quasi due il tutto per tutto. L’avanzata nemi- milioni e mezzo di combattenti e di ca fu arrestata, il terreno perduto fu un’arma micidiale: la bombarda. Ne recuperato, ma il 29 giugno, alle ore aveva ricevuto 600 con cui pensava 05:15, gli austriaci, dopo il fallimen- di disarticolare facilmente i retico- to della strafexpedition, scatenarono lati nemici e aprire profonde brecce un violento contrattacco sul monte nelle fortificazioni avversarie, osta- San Michele, San Martino del Carso colo insormontabile per le truppe e Bosco Cappuccio, per alleggerire appiedate. Forte di questa fiducia la pressione italiana. Per la prima e nel timore che un altro inverno in volta i gas asfissianti, un miscuglio trincea avrebbe avuto effetti deleteri di cloro e fosgene, fecero la loro sul morale delle truppe, senza alcu- comparsa sul nostro campo di batta- na preparazione, scatenò il 14 set- glia e trovarono i soldati totalmente tembre, la 7^ battaglia dell’Isonzo impreparati. Il gas, sospinto dal ven- con l’obiettivo di raggiungere Trie- to favorevole, coprì le trincee italia- ste. Malgrado le pietraie del Carso ne e sorprese molti soldati nel son- fossero state sconquassate dalle no. Gli austroungarici invasero le granate, le fanterie italiane, lancia- postazioni italiane ormai sguarnite, te all’assalto, furono arrestate dai finendo impietosamente con le maz- reticolati che avevano resistito alle ze ferrate i fanti storditi e agonizzan- esplosioni. Il Cadorna, cui riusciva ti. Dopo attimi di smarrimento, le sempre difficile riconoscere i propri seconde linee, sfruttando i corridoi errori, dal 10 al 12 ottobre e dal 31 creati dalla distribuzione non uniforme più intensi e proficui tra Paese ed Eserci- ottobre al 4 novembre, a breve intervalli dei gas nell’aria, rabbiosamente ricon- to. Il provvedimento punitivo si inseriva di tempo, lanciò altre due offensive, l’8^ e quistarono le posizioni perdute, creando in una più ampia offensiva del Cadorna la 9^ battaglia dell’Isonzo, sempre con il me- i presupposti per la 6^ battaglia dell’Isonzo, contro le ingerenze del Governo nella desimo risultato negativo, mentre monta- che avrà luogo dal 6 al 14 agosto, avente condotta delle operazioni; negli stessi va la ribellione fra i soldati. Il 2 novembre come obiettivo la conquista di Gorizia. giorni, infatti, il Cadorna vietò l’acces- il Generalissimo, visti vani i tentativi di Conrad, convinto di aver messo in crisi so alla zona di operazioni ai ministri scompaginare il dispositivo nemico, die- il dispositivo italiano, fu colto di sorpresa del Consiglio di Guerra e in particolare de l’ordine di arrestare le operazioni in quando il 6 agosto dovette affrontare la a Leonida Bissolati che era il ministro attesa della primavera. Mentre nel 1915 il III^ Armata del Duca di Aosta. Il fiume incaricato dei rapporti con il Comando morale dei soldati era abbastanza elevato, Isonzo fu attraversato con irruenza dalle Supremo. Questo dissidio, fra un uomo sostenuto da quello spirito che aveva ani- nostre truppe. Gli austriaci incalzati dalle solitario e monacale e un uomo brillante, mato le guerre di Indipendenza, nel se- fanterie del generale Capello, a cui va at- estroverso e moderno, peserà tanto nella condo anno di guerra il loro atteggiamen- tribuito il merito della brillante operazio- disfatta di Caporetto nel 1917. Forse fu to era radicalmente cambiato. Il freddo ne, dopo aver resistito per tre giorni, do- l’ebbrezza di questi successi che portò il delle trincee, le privazioni nel vestiario, vettero abbandonare il monte Sabotino e Comandante supremo a sopravvalutare la pesante disciplina imposta dal Cador- il monte San Michele e Gorizia cadde. le proprie forze e non diede la dovuta na minavano la compattezza dei reparti. Questo successo sollevò il morale delle importanza a episodi inquietanti che ave- Malgrado questo, i fanti si adattarono truppe, fece salire le quotazioni dell’Italia vano visto il dissolversi, di fronte al nemi- alle difficoltà materiali e, per protegger- in campo alleato e rinsaldò il Governo. co, di alcuni reparti. La 35^ divisione si si dal freddo, dal ghiaccio e dalle piogge, Il Generalissimo, imbaldanzito a causa era sfaldata al primo urto, i soldati erano scavarono ripari nelle rocce e chilometri di questi eventi favorevoli, si mostrava fuggiti abbandonando le armi, e per fer- di camminamenti. Il malcontento fra la sempre più autoritario. Quando venne marli c’era voluto il fuoco dei carabinieri truppa cresceva e nel mese di dicembre a conoscenza che il generale Capello, che aveva causato fra loro diverse vitti- un reggimento di calabresi si ammutinò
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ed ebbe un conflitto a fuoco con i cara- va solamente obbedire. Una sua circolare binieri. Due soldati rimasero uccisi e così recitava: Nessuno deve ignorare che in due fucilati dopo un processo sommario. faccia al nemico una sola via è aperta a tutti, Di fronte a questo clima di guerra fratri- la via dell’onore, quella che porta alla vittoria cida anche i Tribunali militari presero o alla morte sulle linee avversarie. Ognuno le distanze dalle alte gerarchie militari, deve sapere che chi tenti ignominiosamente decretando condanne a morte solo nei di arrendersi o di retrocedere, sarà raggiunto, casi più eclatanti, quali il tradimento. Il prima che si infami, dalla giustizia sommaria Cadorna, nella sua azione di comando, si del piombo delle linee retrostanti o da quello mostrò con tutti i suoi subordinati di una dei carabinieri, incaricati di vigilare alle spalle tale crudezza che, molto probabilmente, delle truppe, sempre quando non sia stato fred- non trovava rispondenza in nessun altro dato prima da quello di un ufficiale1. esercito dell’epoca. Questo suo atteggia- È una circolare la cui lettura, fa rabbrivi- mento potrebbe essere stato dettato dal dire, eppure in molti casi essa fu applicata fatto che l’Italia, a differenza degli altri alla lettera. Fra gli episodi più atroci, si ri- Stati europei, non aveva una tradizione corda un fatto accaduto ai primi di luglio. militare. Questa sensazione era presente Alcuni fanti dell’89° reggimento, logorati nell’atteggiamento del Cadorna, il quale da dieci interminabili mesi di prima linea Michele Favaccio prima dello scoppio della guerra si era e rimasti per due giorni e due notti nel- reso conto che il soldato non poteva es- la terra di nessuno, tratto di terreno che nia, in un momento di pausa, un solda- sere considerato una macchina e nello separa le due trincee nemiche, privi di to siciliano imbracciata la sua chitarra e stesso tempo appellarsi continuamente al viveri, si arresero al nemico. Il Cadorna salito sul ciglio della trincea, al chiaro di senso del dovere e dell’onore che presup- in persona ordinò di concentrare sulla luna, intonò la bellissima canzone sicilia- ponevano un cuore, un’anima, un cer- trincea nemica il fuoco dei cannoni fino na E vui durmite ancora. Al termine dell’e- vello, per cui il 12 aprile del 1915 aveva al totale annientamento dei combattenti, secuzione si sentirono improvvisamente ripristinato l’assistenza religiosa. Avendo amici e nemici, e fece sottoporre a deci- le grida di apprezzamento degli austriaci, fra i coscritti circa 25 mila preti, decise di mazione il reparto cui i transfughi appar- avversari sul campo, ma accomunati dal- reclutare fra loro un corpo di 2400 cap- tenevano. Le misure erano assolutamen- la musica: sicuramente non compresero pellani militari, che svolgeranno un’ope- te sproporzionate alla crisi che l’esercito le parole e il senso, ma rimasero incantati ra preziosa e meritoria. A forza di stare stava attraversando. Una crisi c’era ma dalla bellissima melodia. Il 1916 lascia- con i soldati, i cappellani avevano finito più di adattamento che di smarrimento, va sul campo di battaglia oltre 400 mila come risulta an- morti, di cui 92 avolesi, i cui nomi vengo- che dagli scritti di no riportati qui di seguito. Alfonso Omodeo, storico palermita- In ordine cronologico: no e volontario nel 19152: quello che mo- FICARA Orazio: morto il 16.01 a Castrovil- riva nell’animo dei lari, per ferite riportate in combattimento; fanti, non era la guer- CANCEMI Paolo: morto in combattimento il ra, ma la guerra gari- 19.02 sul monte Pizzo di Timau; baldina, cioè l’imma- SCALA Giuseppe: morto in combattimento il 19.02 sul Tolmino; gine stereotipata che essi se ne erano fatta BUSA’ Salvatore: morto il 3.03 a Brindisi per malattia; nel maggio radioso. LA MARCA Bartolomeo: morto in combatti- E a ucciderla non fu mento il 13.03 sul Podgora; Salvatore Monello il tributo di sangue AGRICOLA Francesco: morto il 18.03 sul che essi le stavano pa- Tolmino; per diventarlo anch’essi. Sul Sabotino la gando, ma la vita di trincea con i suoi disagi, IACONO Sebastiano: morto in combatti- bandiera del 33° reggimento fu salvata da le sue privazioni, e soprattutto la sua inazio- mento il 19.03 nella conca di Plezzo; uno di loro, mentre un altro si guadagnò ne. Con questi sistemi repressivi i soldati DI PIETRO Salvatore: morto in combatti- la Medaglia d’Argento sul Piave, lancian- cominciarono a sentirsi più solidali con mento il 21.03 nella conca di Plezzo; dosi per primo all’assalto. Si chiamava i nemici che avevano di fronte che con i PASSANISI Paolo: morto in combattimento Don Giovanni Minzoni che alcuni anni comandi che avevano alle spalle. Infatti il 21.03 nella conca di Plezzo; dopo verrà trucidato dai fascisti. Questo fra le trincee dirimpettaie si stabilirono ALLOCCHI Angelo: morto in combattimen- atteggiamento aumentò la stima verso i dei dialoghi a base di grammofono: gli to il 27.03 sul Podgora; cappellani da parte dei soldati, che per la austriaci suonavano Il Danubio blu e gli TROVATO Salvatore morto in combattimen- loro mentalità contadina, erano già per italiani rispondevano con O sole mio. Poi to il 29.03 sul fiume Isonzo; conto loro devoti e nello stesso tempo dal grammofono si passò al megafono ARTALE Sebastiano: morto il 20.04 nell’o- questa vicinanza convertì i cappellani al per scambi di saluti e anche a incontri a spedale da campo n.127 per ferite riportate in combattimento; culto di quei valori patriottici e nazionali mezza strada per qualche piccolo baratto cui essi erano rimasti fino ad allora refrat- tra pane e vino contro tabacco e acqua- SCIRPA Corrado: morto in combattimento l’1.05 nella conca di Plezzo; tari. Secondo il Cadorna il soldato dove- vite. Si racconta che sul fronte della Car-
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MANGANARO Salvatore: morto il 15.05 ROSSITTO Paolo: morto in combattimento DENARO Salvatore: morto il 12.09 in pri- a Cormons per ferite riportate in combatti- il 5.07 nella conca di Plezzo; gionia in Macedonia; mento; BENVENUTO Benedetto: morto in com- MILINTENDA Paolo: morto in combatti- MAZZONE Corrado: morto in combatti- battimento il 6.07. sull’altopiano di Asiago; mento il 16.09 sul Carso; mento il 22.05 sul Carso; CASTELLO Giovanni: morto in combatti- CARUSO Santo: morto a Torino il 16.09 per PICCIONE Salvatore: morto in combatti- mento il 14.07 sul monte Pal Piccolo; malattia; mento il 26.05 sul monte Cimone; TERRANOVA Corrado: morto in combatti- INTURRI Giovanni: morto a Cormons il ATTARDO Giuseppe: morto in combatti- mento il 16.07 sull’altopiano di Asiago; 17.09 per ferite riportate in combattimento; mento il 2.06 sull’altopiano di Asiago; GIAMPICCOLO Emanuele: morto il 20.07 MUCCIO Giuseppe: morto nell’ospedale CONSIGLIO Antonio: morto in combatti- nell’ospedale da campo n.27; mobile Città di Milano il 28.09; mento il 2.06 sull’altopiano di Asiago; PALMERI Salvatore: morto in combatti- MARZIANO Salvatore: morto in combatti- AMATO Antonio: morto in combattimento mento il 24.07 sul monte Zebio; mento il 2.10 sul fiume Isonzo; il 3.06 sull’altopiano di Asiago; DI MARIA Corrado: disperso l’1.08 sul fiu- CONSIGLIO Corrado: morto in combatti- DI STEFANO Giovanni: morto in combat- me Isonzo; mento il 4.10 sul monte Maio; timento il 3.06 sull’altopiano di Asiago; DOLFINI Diego: morto in combattimento DI STEFANO Nicola: morto in combatti- TIRALONGO Corrado: morto in combatti- il 6.08 sul Carso; mento il 4.10 sul Carso; mento il 4.06 sul monte Cengio; MIGLIORE Salvatore: morto in combatti- PAGANICA Gaetano: morto in combatti- TROMBATORE Ignazio: morto in combat- mento il 6.08 a Oslavia; mento il 10.10 sul Carso; timento il 4.06 sul monte Cengio; GRANDE Paolo: morto in combattimento VACCARELLA Giuseppe: morto in com- BASILE Gaetano: disperso l’8.06 per affon- il 7.08 sul fiume Isonzo; battimento il 10.10 sul Carso; damento nave; INTURRI Vincenzo: morto in combatti- CARUSO Giuseppe: morto il 13.10 sull’am- BELLOMIA Carmelo: morto l’8.06 a Vi- mento il 7.08 sul fiume Isonzo; bulanza chirurgica d’Armata n.3; cenza per ferite riportate in combattimento; MESSINA Francesco: morto in combatti- VINCI Antonino: morto il 24.10 a Noto per AMATO Salvatore: morto il 9.06 nell’ospe- mento il 7.08 sul monte Podgora; malattia; dale da campo n.28 di Roverbella; CARASI Corrado: morto in combattimento BARONE Corrado: morto in combattimen- FUGALE Salvatore: morto in combatti- il 7.08 sul monte Podgora; to il 18.10 nella conca di Plezzo; mento il 12.06 sul monte Novegno; CARUSO Corrado: morto in combattimen- ALFIERI Giuseppe: morto in combattimen- ESTE Eduardo: morto in combattimento il to il 7.08 sul monte San Michele; to l’1.11 sul fiume Isonzo3; 16.06 sull’altopiano di Asiago; DUGO Salvatore: morto a Mossa il 7.08 per DELL’ALBANI Giovanni: morto in com- DI MARIA Felice: morto in combattimento ferite riportate in combattimento; battimento l’1.11 sul fiume Isonzo; il 13.06 sul Carso; ROCCARO Giuseppe: morto in combatti- FANFULLA Francesco: morto in combatti- MIGLIORE Sebastiano: morto il 14.06 a mento l’8.08 sul fiume Isonzo; mento l’1.11 sul fiume Isonzo; Reggio Emilia per ferite riportate in combat- MACCA Rosario: morto in combattimento FAZZINO Francesco: morto in combatti- timento; il 10.08 sul monte San Marco; mento l’1.11 sul monte San Marco; DI ROSA Sebastiano: morto in combatti- TIRALONGO Salvatore: morto in combat- FORTE Sebastiano: morto in combattimen- mento il 15.06 sul Carso; timento il 10.08 sul fiume Isonzo; to l’1.11 sul fiume Isonzo; CARUSO Giuseppe: morto in combatti- SESSA Giuseppe: morto nell’ospedale mili- VINCI Francesco: morto a Cormons il mento il 15.06 a Monfalcone; tare di Verona il 10.08 per ferite riportate in 13.11 per ferite riportate in combattimento3; GARANTE Angelo: morto in combatti- combattimento; GOZZO Giuseppe: morto a Cormons il mento il 16.06 sull’altopiano di Asiago; VACCARISI Giovanni: morto a Novi Ligu- 16.11 per ferite riportate in combattimento3; GRANDE Salvatore: morto in combatti- re l’11.08 per malattia; CALDARELLA Giuseppe: morto ad Adria mento il 26.06 sul monte Colombara BELLOMO Paolo: morto il 14.08 a San Ro- il 16.11 per ferite riportate in combattimen- BELLINO Salvatore: morto il 22.06 nell’o- mano di Nova; to4; spedale di Brescia; ACQUAVIVA Agesilao: morto in combatti- PRESTI Salvatore: morto a Caserta il 18.11 PARENTIGNOTI Giovanni: morto in com- mento il 14.08 a Gorizia; per malattia; battimento il 24.06 sull’altopiano di Asiago; SANTOSTEFANO Giuseppe: morto in BUSA’ Sebastiano: morto a Padova il 2.12 ZOCCO Paolo: morto in combattimento il combattimento il 14.08 sul fiume Isonzo; per malattia; 29.06 sul monte San Michele; SUMA Concetto: morto nella 40^ Sezione ARANA Giuseppe: morto in combattimen- SCARSO Corrado: morto in combattimento di Sanità il 15.08 per ferite riportate in com- to il 13.12 sul monte Tonale; il 30.06 ad Aiello; battimento; PICCIONE Gaetano: morto il 9.09.1915 a D’AGATA Angelo: morto in combattimen- RIZZA Corrado: morto in combattimento il Dolegna Visco per ferite riportate in combat- to il 30.06 sul Carso; 15.08 sul monte Vodice; timento5. MURE’ Mariano: morto nella 27^ Sezione ARTALE Paolo: morto in combattimento il di Sanità il 2.07 per ferite riportate in com- 17.08 a Cividale; battimento; CIANCHINO Bartolomeo: morto in com- DELL’ALBANI Venerando: morto in com- battimento l’1.09 sul monte Pal Piccolo; battimento il 3.07 nella Valle dei Signori, D’AMATO Giuseppe: morto in combatti- oggi Valle del Pasubio; mento il 9.09 sul monte Pal Piccolo; note Storia d’Italia Momenti della vita di guerra dai diari e dalle lettere dei Caduti,
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La piaga dei preti che molestano i bambini anche al tempo di Papa Francesco di Marcello Rubbera
o scorso 3 febbraio la cronaca giu- soprattutto attraverso la denun- diziaria ci ha riferito dell’ennesi- cia alle autorità statuali ad ope- Lmo episodio di pedofilia clericale ra dei massimi rappresentanti consumato nel palermitano: l’ex parroco delle diocesi dove l’abuso è sta- della chiesa Maria Santissima Assunta, to svelato, cioè i vescovi. don Roberto Elice, è finito in carcere con I fatti riguardanti don Roberto l’accusa di violenza sessuale continuata Elice risalgono al periodo (otto- su tre minori della sua parrocchia. Una bre 2014) in cui era arcivescovo testimone e amica del sacerdote accusa- di Palermo il cardinale Paolo to, pur essendo a conoscenza dei fatti, Romeo che, intervistato dai non aveva ritenuto opportuno sporgere giornalisti de la Repubblica Na- alcuna denuncia alle autorità; convoca- tale Bruno e Salvo Palazzolo, ta dalla Squadra Mobile di Palermo, ha ha detto, tra l’altro, che …don dichiarato agli investigatori che In effetti, Roberto Elice… è stato rimosso già nell’aprile del 2014, uno dei due bambini dall’ufficio che ricopriva e invitato mi aveva detto che voleva parlarmi. Eravamo a seguire un percorso particolare in a Medjugorje, per il pellegrinaggio. Don Ro- una clinica di Roma specializzata berto si era sistemato nella stessa stanza con in questo tipo di situazioni… a don Rober- non rivestendo la qualifica di pubblico ufficia- loro. Poi, però, non ci fu l’occasione per parla- to è stato anche vietato di celebrare messa in le né di incaricato di pubblico servizio, non re. La testimone, nel prosieguo della sua pubblico… e che comunque …alla Chiesa ha l’obbligo giuridico di denunciare all’au- deposizione, riferisce che nell’ottobre non tocca fare alcuna denuncia alla procura. torità statuale. Il cardinale di Boston, il del 2014 fu lo stesso sacerdote a svelarle Semmai informare le vittime del loro diritto/ cappuccino Sean Patrick O’Mallery, che telefonicamente degli abusi: Mi disse che dovere di denunciare. Ci siamo offerti anche presiede la citata Pontificia Commissio- in occasione del viaggio a Medjugorje erano di sostenere economicamente la mamma dei ne, ha dichiarato che… abbiamo tutti la accadute delle cose pesanti. Si giustificò dicen- bambini. Nessun obbligo di denuncia, responsabilità morale ed etica di denunciare do che era stato un momento di debolezza. Di dunque, da parte dei vescovi. Ed è vero, gli abusi presunti alle autorità civili che han- quanto riferitole dal sacerdote la donna perché non sono pubblici ufficiali. Ma il no il compito di proteggere la società» (ilfat- trovò conferma parlandone con i bam- vescovo di Monreale, Michele Pennisi, è toquotidiano.it del 16 febbraio 2016). bini coinvolti, che raccontarono di par- su un’altra linea di pensiero; interpellato Infine Papa Francesco, sull’aereo duran- ticolari terribili sugli abusi consumati sia sempre da Salvo Palazzolo ha dichiara- te il viaggio di ritorno dal Messico, in- in parrocchia sia durante il pellegrinag- to: La Curia non ha l’obbligo della denuncia, terpellato dai giornalisti su cosa succede gio (la Repubblica del 13 febbraio 2016, come invece hanno i pubblici ufficiali, ma il se un vescovo cambia di parrocchia un cronaca di Palermo, pag. VIII). Dopo vescovo, sottolinea la CEI, ha l’obbligo mo- prete pedofilo, ha risposto: È un incoscien- aver letto di questa triste vicenda, mol- rale di segnalare il caso all’autorità giudizia- te. Deve presentare la rinuncia (cioè le di- ti avranno commentato l’episodio quasi ria, aggiungendo ancora che Negli stati missioni). È chiaro? (la Repubblica del 19 con rassegnazione, magari esordendo Uniti e in alcuni paesi europei la prospettiva febbraio 2016, pag. 4). con frasi tipo: nulla di nuovo sotto il è invece diversa, si parla esplicitamente di ob- Finalmente parole chiare. Meglio tardi sole; cose già lette e già sentite; è la solita bligo di denuncia per i vescovi, poiché secondo che mai, mi viene da dire. Staremo a ve- storia, ecc.. il diritto penale di quei paesi potrebbero anche dere. La strada è lunga e non sembra che La solita storia che non può passare più essere chiamati a rispondere di omessa denun- tutti i presuli vogliano camminare nella inosservata nonostante il perdono im- cia. Peraltro questo punto di vista non stessa direzione. plorato dall’arcivescovo di Palermo, don è rimasto isolato. Anche il vescovo di Di fronte a una gerarchia cattolica che Corrado Lorefice, che appresa la notizia Noto, monsignor Antonio Staglianò, è tace, copre, insabbia, che per paura degli ha chiesto scusa attraverso un comuni- sulla stessa riga avendo dichiarato che… scandali non punisce i preti colpevoli di cato ufficiale in cui …esprime profonda la circostanza che non ci sia l’obbligo della abusi sessuali, che chiude gli occhi da- solidarietà alle vittime delle violenze subite e denuncia non vuol dire che una denuncia vanti a un fenomeno talmente radicato e ai loro familiari e chiede loro perdono. Ma non possa essere presentata all’autorità giudi- devastante, viene da domandarsi se non chiedere scusa non basta più, perché ziaria (la Repubblica del 6 febbraio 2016, vi siano uomini che scelgono la strada non siamo di fronte a un fatto episodi- cronaca di Palermo, pag. VI). del sacerdozio proprio per poter avvici- co a opera della classica “mela marcia”. Recentemente la Pontificia Commissio- nare le loro vittime. Quando le “mele marce” sono tante ne anti abusi istituita da Papa Francesco Il primo di aprile 2010 il Dr. Pietro For- vuol dire che il fenomeno ha radici pro- ha criticato aspramente le linee guida no, Procuratore aggiunto presso la Pro- fonde ed è diffuso. Allora è necessario che si sono date le conferenze episcopa- cura di Milano, secondo me la “massi- prendere provvedimenti nei confronti di li, italiane in primis, che non prevedono ma autorità” in materia di abusi sessuali chi continua a prendersi gioco dei fedeli, l’obbligo di denuncia in quanto il vescovo, contro i minori, rilasciò un’intervista al 21 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
quotidiano Il Giornale in cui affermava, indottrinamento religioso, guardano che svolge un’altra attività. Per la vittima tra l’altro, a proposito della collaborazio- al sacerdote abusante con un misto di è dunque uno shock totale: l’abuso vie- ne da parte delle gerarchie ecclesiastiche paura e riverenza. L’atteggiamento di ne vissuto come il tradimento supremo, in occasione di casi di pedofilia clericale, superiorità tenuto dai preti infonde nelle poiché commesso da qualcuno che non che ...nei tanti anni in cui ho trattato l’argo- giovanissime vittime designate sicurezza può, per definizione, fare del male. mento non mi è mai, e sottolineo mai, arriva- emotiva e fiducia. Questi forti sentimen- Quanto all’adescamento delle giovani ta una sola denuncia né da parte di vescovi, ti di sicurezza e riverenza impediscono vittime, i preti hanno un buon radar per né da parte di singoli preti, e questo è un po’ spesso alle vittime di riconoscere le for- determinare la vulnerabilità di una per- strano. La magistratura quando arriva a in- me di seduzione cui gli abusanti ricorro- sona: sono abituati a sondare le anime quisire un sacerdote per questi reati ci deve no per circuirle. delle persone e ad ascoltare le confessio- arrivare da sola, con le sue forze. E lo fa in Infatti l’abuso pedofilo raramente è ni delle persone. Sanno chi è in forma genere sulla base di denunce di familiari della compiuto con metodi coercitivi ma, psicologica e chi no, e di conseguenza vittima, che si rivolgono all’autorità giudizia- piuttosto, quasi sempre si concretizza at- chi riusciranno a piegare il più facilmen- ria dopo che si sono rivolti all’autorità religio- traverso metodi “seduttivi”, utilizzando te possibile con il minor numero possibi- sa, e questa non ha fatto assolutamente nien- la maschera della tenerezza, cosicché il le di danni. te. Sul perché sono così numerosi questi bambino non sa dare un nome a quell’e- È estremamente significativo che in mol- casi di pedofilia clericale, il magistrato vento che gli procura tanto disagio e ti episodi riportati dalle cronache, si nota rispose ponendosi anche delle doman- che non sa riconoscere come violenza che i preti pedofili generalmente non de: Io ormai ho un dubbio, e parlo solo di perché gli proviene da una figura che, prendono particolari precauzioni per na- dubbio perché non posso avere riscontri diret- nel caso del prete, sfrutta il sentimento scondere i propri perversi comportamen- ti: che ci siano sacerdoti che scelgono di fare i religioso, la sua autorevolezza sociale ti. Nel loro delirio di onnipotenza essi sacerdoti per abusare, perché è oggettivo che (proprio perché gode di privilegi e di preferiscono contare sulla omertà delle nella scelta del sacerdozio c’è un’enorme fa- una credibilità socialmente riconosciuta proprie vittime, piuttosto che sul mettere cilitazione nell’avvicinare le vittime. Eppure molto più alta di qualsiasi altro membro in atto i comportamenti devianti in con- essi compiono tutto il percorso formativo fino della società) e la sua paternità fittizia testi protetti, magari lontano dal proprio a venire messi a contatto con i ragazzi. Que- (il sacerdote viene chiamato “padre”) ambiente. Fateci caso. I preti pedofili, se sto pone un grosso interrogativo: ma nessuno per abusare sessualmente della giovane scoperti, non lasciano mai il sacerdozio se n’è accorto prima? Dov’è il discernimento vittima. L’abuso sessuale consumato (Tu es sacerdos in aeternum), a differenza spirituale che dovrebbero esercitare coloro dal prete è come una sorta di “incesto dei preti che hanno avuto delle “banali” che li scelgono? Non hanno osservato il loro spirituale”. La pedofilia clericale, infat- relazioni con donne. Inoltre, difficilmen- comportamento, le loro tendenze, le moda- ti, è assimilabile all’abuso commesso in te vengono sospesi dalle celebrazioni re- lità con le quali si rapportano ai giovani? E ambito famigliare, perché chi lo compie, ligiose, tutt’al più vengono trasferiti “per un’ultima domanda: cosa accade all’interno essendo un sacerdote, gode della fiducia non dare scandalo”, creando così nella dei seminari?. dei bambini che si aspettano amore e nuova sede un altro focolaio di abusi ses- Ora, ci si potrebbe domandare come protezione, piuttosto che brutalità. E poi suali su minori e lasciandosi alle spalle mai la Chiesa non ha mai spiegato per- questo tipo di violenze non sono mai oc- una scia di vittime. ché fare il prete cattolico non attenui, o casionali ma ripetute nel tempo e spesso I numerosissimi casi di pedofilia cle- perlomeno non ponga un freno morale, durano anni nella vita di un bambino ricale, venuti alla luce e consumati per a queste disinvolte tendenze, che, non e sono quelle che producono maggiori decenni ai danni di migliaia di giovanis- dimentichiamolo, producono veri e pro- danni. Sono esperienze che li marchia- simi spesso abusati in modo seriale, te- pri crimini e non peccatucci veniali. Da no in profondità per tutta la vita, e, se stimoniano il modo più vile possibile, al coloro che si proclamano predicatori di non c’è morte fisica, c’è una devastante riparo della veste talare e del complice verità divine nonché strenui difensori di distruzione interiore dagli effetti gigan- silenzio delle autorità ecclesiastiche, di inconsapevoli embrioni, sempre pronti a teschi, anche a causa delle figure da cui non far trapelare nulla e l’assoluta man- condannare tutto e tutti, ci si dovrebbe provengono. canza di carità per le vittime, cioè l’esat- attendere quantomeno un minimo di I bambini sono soggetti particolarmente to contrario della Parola di Cristo, come coerenza e di comportamenti esemplari, vulnerabili nei confronti di un prete abu- recentissimamente ha sottolineato Papa ma evidentemente così non è. sante, che non solo è un adulto (che fa Francesco. Peraltro, rispetto al più generale feno- leva sul suo potere di per- meno della pedofilia, quella di origine sona matura e quindi sulla clericale ha una sua specificità, che è sua superiorità fisica e psi- caratterizzata, in primis, dalla dimensio- cologica), ma è anche una ne sacrale del soggetto attivo di questo figura munita di un’estesa crimine. Il sacerdote, infatti, è percepito autorità spirituale sul bam- come una sorta di intermediario della bino, sulla sua famiglia e spiritualità del credente e della relazione sulla sua comunità di fede. con Dio. Nel cattolicesimo i preti con- Il prete non è uno qualsiasi: trollano l’accesso dei fedeli ai sacramen- egli rappresenta la morale, ti, e i sacramenti costituiscono per i cre- rappresenta Dio in terra e denti la sorgente del nutrimento e della gode dunque di una consi- sicurezza spirituale. derazione maggiore rispet- I bambini abusati, condizionati dal loro to a qualunque altro uomo
22 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016 MEMORIE Il cugino ritrovato di Corrado Piccione
ell’ottobre del 2014 ricevo una Rosina, residente a Rosolini, mi infor- di 74 anni, a Cinisello Balsamo, in pro- gradita telefonata. Mio cugino mò con una cartolina postale della mor- vincia di Milano. Le due figlie lavorano NGaetano Munafò con il quale, te del vecchio genitore. Con la cartolina entrambe al Palazzo di Giustizia. In per svariati motivi. avevo perso i contat- tra le mani, fermo in un cantuccio della considerazione dell’inesorabile avan- ti, mi informa del suo lavoro: un libro grande terrazza dell’orfanotrofio, guar- zare degli anni, Lorella e Cristina mi dal titolo “Tra pubblico e privato” nel davo il panorama del porto: la Madon- convinsero a trasferirmi vicino Milano. quale è narrata la storia della sua vita. nina, le navi traghetto che andavano e Ed eccomi sbalzato dal calore del Sud, Una copia l’ho ricevuta e letta con la venivano... Ormai il padre era andato dalla giovialità e allegria mediterranea massima attenzione. Da quel giorno ho a far compagnia alla mamma. Non re- al clima freddo, umido e “triste” del ripreso i contatti con mio cugino Gaeta- stava che affrontare, ancora giovinetto, nord. La rassegnazione è subentrata e no il quale mi ha informato della rivista il mondo da solo. Completai 1’allora i giorni trascorrono con la nostalgia del “Avolesi nel mondo” ed eccomi pron- “Avviamento Industriale” e la specia- passato… Quanta esperienza e quanta to a … far conoscere … un Avolese nel lizzazione di tipografo… Sono riuscito saggezza accumulate! Esperienza e sag- mondo. a inserirmi nella carriera della Marina gezza sono la materia prima per poter Sono nato ad Avola il 28 febbraio 1936 Militare frequentando le Scuole presso affrontare la vecchiaia e per sopportare in via Procida. All’atto della mia na- l’attuale Istituto Nautico “Morosini” i dolori fisici che inevitabilmente au- scita, mio padre, nato il 3 marzo 1869, in Venezia. In servizio, sia a bordo che mentano sempre di più. Affronto la vec- aveva la non più giovane età di 67 anni a terra, fino al 17 aprile 1963. Ultima chiaia con la coscienza tranquilla per- e mia madre, Mirra Matilde, nata il 16 destinazione presso il Ministero della ché mi sono comportato secondo uno marzo 1894, aveva 42 anni. Sono figlio Marina in Roma. Successivamente, in stile di vita basato sui principi della cor- di secondo letto. La prima moglie di mio seguito a pubblico concorso, in servizio rettezza, della morale e della giustizia; padre generò tre figli: Salvatore, mae- presso la sede centrale della Corte dei del rispetto delle leggi, della tolleranza stro elementare; Giuseppe, maresciallo Conti, sempre a Roma. Mi sono sposa- e della dignità di tutti gli esseri umani della M.M. e Rosina, maestra elemen- to con Vera Teresa Coffa, anch’essa di rispettando i diritti degli altri e ottempe- tare. Mia madre morì il 30 agosto 1938 Avola, il 3 ottobre 1962. La cerimonia rando ai propri doveri. Sulla tomba di I. lasciandomi orfano con un padre an- si è svolta presso la Chiesa Madre di Kant c’è scritto: “Il cielo stellato sopra ziano. L’unica soluzione fu il ricovero Avola con Messa celebrata dal parro- di me e la legge morale dentro di me”. in collegio. Nel lontano 1941, a cinque co Antonio Frasca. Il 23 agosto 1963 Un ringraziamento particolare al Presi- anni, fui accolto dai Padri Rogazionisti è nata la primogenita Lorella ed il 2 dente della rivista dott.ssa Grazia Ma- nella Casa Madre di via S. Cecilia in agosto 1969 la secondogenita Cristina. ria Schirinà, per l’accoglienza tra i soci Messina. Nel 1943, in seguito all’occu- 53 anni di matrimonio volati con la e un caro e particolare abbraccio al mio pazione di Messina da parte delle trup- “routine” della vita familiare: scuole “cugino ritrovato” Gaetano Munafò. pe alleate, i Padri Rogazionisti, senza per le figlie, lavoro in ufficio; vacanze, indugio, decisero di portarci nel colle- in modo particolare nei primi anni, ad gio di Oria in provincia di Brindisi e, Avola. La mia più grande aspirazione è dopo circa un anno, stabilizzatasi l’oc- sempre stata una sola: vendere la casa cupazione alleata, ritornammo a Mes- di Roma e comprarne una ad Avola sina. Nuovo trasferimento nel collegio dove trascorrere, lontano dalle grandi presso il Santuario di Santa Maria della città, gli ultimi anni della mia vita. Pur- Neve a Santa Lucia del Mela dove com- troppo ciò non è stato possibile. Chi in- pletammo le scuole elementari per rien- colpare se questo desiderio è rimasto un trare definitivamente a Messina presso sogno? Chiamiamolo “DESTINO”. E l’Istituto “Cristo Re”. Il l3 gennaio del tale “destino” ha deciso anche il trasfe- 1948 morì anche mio padre. Mia sorella rimento dalla mia città adottiva, all’età
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Il Carnevale di Avola nel direttivo dell’Associazione “Carnevali d’Italia” TRADIZIONI col ruolo di tesoriere di Eleonora Vinci
el novembre scorso si è tenuta delega espressa del Presidente pro tempo- di manufatti allegorici, alle quali viene a Viareggio l’Assemblea per la re. Il ruolo, quindi, afdato al Carnevale data l’opportunità di emergere a livello na- costituzione dell’Associazione di Avola, unico rappresentante siciliano zionale. Far parte del Consiglio direttivo NItaliana Carnevale e Tradizioni Popolari all’interno del direttivo dell’Associazione dell’Associazione, che ha come obiettivo (AIC), organismo che ha tra i suoi obiet- nazionale, alla quale hanno aderito i più quello di difondere e favorire lo sviluppo tivi la valorizzazione e lo sviluppo della importanti Carnevali d’Italia, è di grande della “cultura del carnevale”, presenziando manifestazione e il riconoscimento del prestigio ed è stato sicuramente di sprone al tavolo permanente di confronto con- ruolo del Carnevale quale motore di svi- all’Amministrazione comunale per l’orga- sentirà di agevolare una rete di scambi luppo del turismo e delle economie locali. nizzazione della 55esima edizione, che ha tra gli organizzatori delle tante manife- Nel corso della riunione è stato approvato fatto registrare numeri da record per le stazioni carnevalesche e della tradizione lo Statuto e sono stati nominati gli organi, presenze nei tre giorni dedicati alla festa. popolare, nonché sviluppare progetti co- così come segue: Presidenza al Carnevale La presenza di Avola tra i grandi nomi del muni di promozione turistico-culturale e di Viareggio; Vice Presidenza al Carnevale Carnevale, la cui candidatura avanzata dai incoraggiare la partecipazione giovanile di Venezia; Segretario il Carnevale di Pu- nostri amministratori è stata favorevol- nelle attività del Carnevale. Non da ultimo tignano; Tesoriere il Carnevale di Avola. mente accolta e appoggiata da altri Comu- l’AIC lavorerà per stimolare le Istituzioni Le funzioni del Tesoriere sono: la tenuta ni, rispecchia in pieno i principi dell’isti- Europee afnché semplifchino, per chi della contabilità, la frma degli ordini di tuzione dell’Assemblea: valorizzare anche organizza queste manifestazioni, l’accesso pagamento, il coordinamento dei lavori le città con una lunga tradizione carneva- ai fnanziamenti previsti dalle diverse mi- del Consiglio per la stesura dei bilanci, la lesca grazie anche all’apporto dei carristi, sure comunitarie. gestione dei rapporti bancari e postali con artigiani locali esperti nella realizzazione
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Megghiu pessi ca depressi!* di Raffaele Guccione - foto di Cinzia Bianca
Sta puisia vi vogghiu ricitari Si sentunu forti, picchì canusciunu Ciccannu ri nun vi fari sigghiari i fatti re cristiani Picchì ri na cosa mi vogghiu capacitari. E no stissu tempu si scodduno chiddi sovi e fanu l’indiani. Iu nun sugnu proprio na frana Ma nun lu sanu ca finiusciunu Però a mia mi pari na cosa strana comu e cani. comu se forra na invinzioni amiricana. Vi riurdati ca i piccirigghi, no passatu, iunu a scola co cestino, u Iu sugnu ccu tutti, na pirsuna calurusa fiocchettinu, u gilèt ca po ssiri puru mistiriusa, Oggi semu arrivati o puntu ca ci vanu co tablèt Ma no stissu tempo è puru curiusa. E, a stentu, si pottunu na fettina ri pancarrèt.
Iavi ca nun durmu cciù ssai ri na simana Vi riurdati ancora comu era bellu quannu ceranu i quaderna e Ca Stagghiu facennu arricchiri a chiggha ca vinni a tisana l’enciclopedia? Ca u cirivegghu mi si unturciuniau comu na cullana. Giraumu i pagini co itu vagnatu na lingua, con allegria! E oggi mancu sanu chi vo ddiri, a cancelleria! L’epuca ca stamu passannu, A quantu pari sta appena cuminciannu Quantu era bellu sapiri a memoria i poesi e a tabillina E nun pinzati ca ama trascurriri cantannu cantannu. A mia mi pari ca a vita era ciù genuina. Oggi invece pari ca venunu tutta ra Cina. Oggi, picciotti mei, si rici: “la tecnologia regna sovrana”. A mia mi pari però ca accussì a socialità s’alluntana E quannu si facìa, prima a brutta e poi a beggha copia ro tema? E nun campamu, comu ni rici inveci a religioni cristiana. Era na cosa creativa, comu se s’avia fari un poema. Cettu, ama teniri cuntu, ca oggi è diversu u sistema. Oggi pari ca tutti i cosi, si risolvono muncennu un tastu. Pinzati ca puru accussì fanno o catastu. Nun lu sacciu, se continua accussì unni s’arrivari. A mumentu puru i muraturi u usunu ppi fari umpastu. Picchì ogni ghiorno cè na cosa nova ri invintari, E subbutu sa na ghiri a cattari. Tantè vero, ca i picciotti talianu sempri u schermu Ma nun capisciunu, ca accussì, u cirivegghu cià resta fermu Stamu addivintannu sempri menu ommini pinsanti E nun arrivanu ciù luntanu ri Palermu. Picchi ni facemu cumannari re pulsanti. E avemu l’occi accicati comu l’abbaglianti. Nun capisciunu ca ne manu ianu sempri na tastiera. Forra megghiu inveci ca avissinu na bella guantiera Ma cchi vulemu paraunari, u caluri ca si runa cu n’abbracciu O, all’imite, putissinu ogni tantu ricitari na preghiera. Contru, mannari un messaggio ca sa ri ghiaccio? E’ chigghu ca viru iu ro balcuni quannu m’affaccio! Oggi, si parra ri SMARTPHONE, TABLET, HI-PHONE, BLUTUT, FAIL, FILE A mia mi riciunu, ca che tempi nun sugnu a passu Su paroli ca sulu a sintilli mi fannu aumintari a bile E, quasi quasi, mi vulissunu ittari all’ammassu. E quasi quasi mi issi a ghittari ‘na porcile. Ma iu mi ni fregu, e cantannu cantannu,mi ni vagghiu a spassu.
SMS, MMS, E-MAIL, VIRUS, WEB, WWW E ora ca a pusia sta finennu, prima ca vi sigghiati Sunu parole ca riciunu sempri e u sicilianu nun parranu chiù. Vogghiu ciuriri ccu na frasi, senza ca vi maravigghiati E iu, mischinegghu, a tutti ci ricu: ma chi fu? Senò quantu prima, mammancanu i lignati.
GIGA, GSM, MODEM, SERVER, RAM, PROCESSORE Picciotti, ppi finiri vi ricu, ca secunnu mia nunn’ata aviri complessi, Ppi capiri u significatu ri sti paroli ci voli un professore nunn’ata ciccari compromessi, E guai a mia se commetto coccu errore. ata fari i cosi senza interessi, senza eccessi, nunn’ata siri oppressi, Ma cchi vi pari ca taliannu u monitor assittati continuati però a fari tanti progressi Subitu, e a stampu, divintati laureati? e, soprattutto, cunsidirato ca siti sempre connessi, Ma vui inveci siti tantu sbagliati e accicati. vi rico, picciò, ca è megghio comu erumu na vota, PESSI, basta però ca nun s’addiventa, comu oggi, DEPRESSI! E ci si convince inveci, ri diventari famusi Finu a quannu, pianu pianu, si cumminanu tantu nuiusi. No, nun è accussi… picchì s’addiventa puru lagnusi. * Poesia vincitrice all’annuale concorso di poesia dialettale legato al Carnevale avolese 25 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
Carrozzina, simbolo di libertà di Nella Urso - foto Archivio SuperAbili VOLONTARIATO ull’onda dell’emozione suscitata in Giuseppe Cataudella, iniziò l’avventu- impegnandosi attivamente, contribui- me da Ezio Bosso, musicista quasi ra. Sono nati così negli anni i vari gruppi scono a migliorare la società con la ric- Ssconosciuto, che, con la sua perfor- mascherati, tutti con un messaggio so- chezza di valori accumulata nel corso mance, ha incantato Sanremo e il mon- ciale importante nella solidarietà. Mi della vita. La modernità dei tempi e la do intero, il mio pensiero è andato a una piace qui ricordarne alcuni. Nel 2008 frenesia della vita inducono spesso gli nostra realtà locale molto bella e degna “Non siamo spaventapasseri” …Noi adulti a sballottare o, meglio, a deposita- di attenzione. Avevo avuto l’opportuni- siamo ladri perché abbiamo rubato un re l’anziano presso un ospizio, dove, an- tà di seguire, visto che quest’anno il Car- pezzetto di cielo… Noi siamo rapitori che se ben accudito, non ha intorno a se nevale è andato quasi in contemporanea perché, se guardi nei nostri cuori, resti i volti familiari, gli affetti cari, i tanto con il festival, l’esibizione di un gruppo prigioniero… Noi siamo angeli perché amati nipotini. Quest’anno il messaggio mascherato unico nel suo genere. Que- sappiamo volare alto… Noi siamo di- del gruppo mascherato intitolato “Sorri- sto gruppo in maschera dal titolo “Sorri- versi perché tutti lo siamo e questo esse- si e solidarietà”, ha voluto col suo mes-
si e solidarietà” è stato realizzato re tutti diversi ci rende speciali. Nel saggio sottolineare l’importanza che il dall’Associazione SuperAbili di Avola ed è 2009 “Abbasso la schiavitù”. L’uomo è dono di un sorriso, sincero e disinteres- formato da circa sessanta elementi tra nato libero, ma ancora oggi, ovunque, ci sato, possa assumere per colui che lo ha ragazzi diversamente abili e volontari. sono catene invisibili nell’indifferenza perso, o magari non lo ha mai conosciu- L’idea di un gruppo mascherato che po- generale: sfruttamento sessuale di bam- to. Il clown, leggiadro e spontaneo, tesse coinvolgere disabili e normodotati, bini, adolescenti, donne, lavoro minori- come solo un fanciullo può essere, ci in- nacque dieci anni addietro, grazie alla le, disoccupazione, povertà, esclusione vita a gettare quella maschera di soffe- sensibilità di Gianna Morale, una mia dalla vita sociale. Con questo gruppo renza e rancore dietro cui, spesso, ci na- carissima amica d’infanzia molto cono- mascherato i ragazzi dell’Associazione scondiamo per ritrovare la naturalezza e sciuta ad Avola per il suo impegno nel Superabili di Avola lottano insieme, af- la genuinità di un sorriso che, magari, sociale, che, andando in pensione, av- finché non prevalga la legge del più forte non risolverà quello che ci tormenta, vertì l’esigenza di continuare a spendersi e così, delle catene che legarono mani e ma, di certo, saprà dare un po’ di gioia a per i ragazzi, sia “per donare” ma so- piedi degli schiavi, ne hanno fatto uno noi stessi e a coloro i quali, con Amore, prattutto “per ricevere” perché, quando strumento di lavoro e di divertimento. dedicano tempo prezioso al volontaria- si opera in “certi” ambiti, l’arricchimen- Facciamo un salto al 2014 con un altro to e alla solidarietà. Il gruppo, quest’an- to è sicuramente reciproco. E così nac- messaggio importante, non perché gli no, mi è sembrato più leggiadro e gioio- que il primo gruppo, per realizzare il altri siano da meno, “Il vecchietto dove so del solito: i costumi dei clown, la desiderio espresso da una ragazzina in lo metto?” L’anziano visto come una musica del circo, là dove il clown è nato, sedia a rotelle, Corradina, che disse a ricchezza, una grande risorsa all’interno e le mani grandi di tanti colori con cui Gianna Non ho le gambe per ballare, ma ho della famiglia e della società tutta. Con vengono create le coreografie ballando, le braccia, e, grazie anche all’apporto pre- la forza che viene dagli anni, con l’espe- indicano la diversità e la solidarietà che zioso del presidente dell’Associazione rienza e la loro saggezza, gli anziani, tutti noi possiamo donare nelle varie 26 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
momento in cui, per la prima volta, ho pro- vato questa sensazione di arricchimento che vi garantisco è difficile da spiegare a parole. I Superabili sono i miei campioni perché san- no apprezzare le piccole cose della vita, sorri- dere, trasmettere amore e gioia nel fare le cose quotidiane. E campioni, questi ragazzi, lo sono per davvero. Nel giugno del 2015, a Rho (Milano), hanno disputato le finali nazionali di Baskin, battendo la squadra dell’Aosta, classificatasi prima nel torneo del 2013. Sapevano tutti che era una squadra fortissima, ma nessuno di loro poteva immaginare che Annarita avrebbe segnato da sola 75 punti alla squadra avversaria, grazie al gioco bello e pulito fatto da tutti i componenti della squadra, disabili e volontari. Credevo di vivere un sogno, afferma Gianna. Ho pro- vato tante emozioni durante la mia carriera sfaccettature. Basta poco per ricevere mostrazione, perché i ragazzi, eccitati di insegnante di Educazione Fisica ma con molto: un semplice sorriso ti rinfranca, dalla mia presenza, si sono presentati e loro è stato diverso. Annarita è stata premia- ti arricchisce, ti ricarica, ti rincuora. raccontati, come pure i volontari pre- ta come miglior cannoniere in campo, perché Questi gruppi mascherati probabilmen- senti, con un tale entusiasmo che il tem- ha segnato il numero più alto di canestri, to- te, per tanti motivi, avrebbero meritato po è volato senza accorgercene. Il Ba- talizzato da tutti gli atleti diversamente abili di vincere qualche premio, ma Gianna, skin è uno sport simile alla pallacanestro, partecipanti. Quando, dopo aver ritirato la fermamente convinta del suo operato, li che permette a persone normodotate e coppa sulla sedia a rotelle, Annarita, si è gi- ha sempre presentati “fuori concorso”, diversamente abili di giocare insieme rata verso di me con il suo dolce sorriso, mi per non esporre i ragazzi o dare adito a con le medesime opportunità, per rag- ha detto che era felice anche per me, la mia polemiche. Spesse volte capita di legge- giungere un unico obiettivo. Sono fiero di commozione è stata grande. A me aveva ri- re: “costretto in carrozzina” o ancora aver partecipato al torneo scolastico di Ba- servato il suo trofeo più bello, la gioia di lavo- “confinato sulla sedia a rotelle”. Parole skin e di averlo fatto come volontario nella rare con tutti loro. E conclude Grazie, Su- sbagliate per un pensiero sbagliato. La squadra dell’Associazione “SuperAbili di perabili, perché avete reso importanti questi carrozzina non limita. Mai. Aiuta. Sen- Avola”, testimonia Giosuè, un ragazzo ultimi anni della mia vita. La sede dell’As- za si sarebbe limitati, confinati, costretti di 14 anni studente del Liceo Scientifi- sociazione è presso i locali della chiesa alla immobilità. È quello che pensano co. Ritengo importante sostenere e contribui- “Madonna del Carmelo”. Essa attinge questi ragazzi, per i quali la carrozzina, re alla diffusione di un’attività sportiva che forza dalle famiglie, dai volontari e dai grazie alle ruote, è simbolo di libertà. E, ha finalità così alte, perché basata su di una tanti benefattori che animano con il loro a questo proposito, mi piace condivide- vera integrazione, che abbatte ogni barriera contributo i tanti momenti della vita as- re un ricordo di una ragazza in carrozzi- di pregiudizi sociali e culturali. È uno sport sociativa. Nel giorno vissuto insieme, na del gruppo di cui stiamo parlando, in cui nessuno viene escluso, dimenticato, so- per festeggiare il decimo anniversario conosciuta tanti anni fa, quando, tro- pravvalutato, lasciato indietro o primeggia- dei SuperAbili Onlus, il presidente Giu- vandomi ad Avola, andavo a Messa alla to; la diversità non è solo una cosa di cui seppe Cataudella così testimonia questa chiesa del Carmine, celebrata dall’ami- parlare ma è qualcosa da vivere. È solo do- esperienza… in tutti questi anni di cammi- co Fortunato; mai avrei pensato che nando che possiamo capire quanto sia più no associativo, come sempre, vogliamo essere quella ragazzina in carrozzella, dai mo- bello dare che ricevere. Questo l’ho imparato, profondamente grati alla parrocchia del Car- vimenti scomposti, negli anni avrebbe giocando a Baskin nella avuto una evoluzione, in positivo, tal- mia scuola senza utilizza- mente importante, da mandare a Gian- re libri, quaderni, formule na un messaggio corredato di un dise- matematiche, ma solo una gno, dove la ragazza si raffigura in palla di minibasket ac- carrozzina, con una sola ala perché, compagnata da tanto come lei stessa asserisce la vita in carroz- Amore. Per me i veri cam- zina può essere bellissima e si può volare lo pioni sono tutti i compa- stesso anche con una sola ala. E non c’è gni di squadra: Annarita, solo il Carnevale con i gruppi maschera- Corradina, Benito, Nuc- ti a cui questi ragazzi danno vita ogni cio, Tiziana, Sebastiano anno con la loro partecipazione, c’è di …sono campioni di corag- più. Un giorno sono andata ad assistere gio, di tenacia, di forza, di a una partita di Baskin, tenutasi nel sa- altruismo perché riescono lone della chiesa del Carmine. Per esse- ad arricchirmi dentro. re sincera, si è trattato di una breve di- Non dimenticherò mai il 27 Anno XVII n. 1 (38) - GIuGno 2016
Al nostro Burgaretta il Trofeo “Turiddu Bella”
ATTUALITÀ ndr - foto di Sebastiano Munafò