I’M arte

La Piscina mirabiLis

di marco calafiore foto di francesco paolo esposito

oco più di 500 anni. Pur non essendo il più vasto mai esistito, l’impero romano è considerato il più longevo e più grande per gestione e qualità del ter - ritorio, organizzazione socio-politica, e per l’impor - tante segno lasciato nella storia dell’umanità. In tutti i territori conquistati i romani costruirono cPittà, strade, ponti, arene e fortificazioni, esportando ovunque un modello di civiltà positivo, alla base di tutta la cultura occiden - tale, che ha profondamente segnato per i secoli successivi la vita delle popolazioni assoggettate. Quando pensiamo alla grandezza delle costruzioni romane ine - vitabilmente ci appare l’immagine del Colosseo, l’anfiteatro sim - bolo di Roma, ma esistono opere ancor più grandiose ereditate dall’impero romano: gli acquedotti per esempio, simbolo di tecno - logia e civiltà, che consentivano l’approvvigionamento idrico in tutto il territorio conquistato. A in particolare, altura vul - canica di 164 metri, punta estrema della penisola flegrea che si estende dal comune di sino al porto, in provincia di Napoli, è accessibile ai visitatori il serbatoio terminale dell’Acquedotto Augusteo, o acquedotto romano del : l’antica cisterna della Piscina Mirabilis. L’Acquedotto Augusteo, uno dei principali acquedotti romani, fu costruito in età augustea (27 a.C. / 14 d.C.) per risolvere il pro - blema dell’approvvigionamento idrico della città di Napoli. Il per -

i’M maggio-giugno 2015 i’ M maggio-giugno 2015 corso dell’opera era grandioso: partiva dalla sor - gente del Serino, sull’altopiano dell’Irpinia, per giungere fino alla Piscina Mirabilis, a Miseno, dopo ben 96 chilometri. L’acquedotto durante il suo tragitto serviva molte città: Pompei, Ercolano, Nola, Acerra, , Napoli, , Baia, Cuma, Miseno, alcune in galleria, altre, a onor del vero gran parte del percorso, le approvvigionava all’aperto, attraverso arcate in laterizio, delle quali resta importante traccia a Napoli nella zona dei Ponti Rossi; tale struttura costituiva l’accesso set - tentrionale della condotta alla città. Il terminale dell’acquedotto romano era appunto la Piscina Mi - rabilis di Miseno (Così denominata nel tardo ‘600), un monumento archeologico romano di straordi - naria importanza: originariamente era una ci - sterna di acqua potabile, la più grande mai co - struita dagli antichi romani. Tra le tante funzioni aveva anche quella di fornire acqua potabile alle numerose navi della flotta militare e commerciale romana (Miseno era la sede della flotta romana istituita da Augusto nel 27 a.C. per la difesa del mar Mediterraneo; al comando vi era Plinio il Vec - chio, importante fonte filologica durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C – ndr). La cisterna è stata completamente scavata nel tufo della collina pro - spiciente il porto, a circa 8 metri sul livello del mare; di pianta rettangolare, è alta circa 15 metri, lunga 72 e larga 25, con una capacità di poco su - periore a 12.600 metri cubi di acqua. La Piscina Mirabilis è sormontata da un soffitto con le volte a botte, sorretto da 48 pilastri a sezione cruci - forme, disposti su quattro file da 12. L’acqua con - tenuta nella cisterna veniva prelevata con mac - chine idrauliche attraverso pozzetti realizzati sulla terrazza che sovrasta le volte, dunque cana - lizzata verso il porto. La struttura muraria è rea - lizzata in “opus reticulatum”, opera reticolata, una tecnica edilizia romana tramite la quale si realiz - zava il paramento di un muro in opera cementizia: la disposizione delle pietre creava un reticolo re - golare diagonale sulla superficie della parete. Una serie di finestre lungo le pareti laterali e gli stessi pozzetti superiori consentivano l’illuminazione e l’aerazione dell’ambiente. Sul fondo della navata centrale si trova invece una piscina limaria, cioè una vasca di 20 metri per 5, profonda 1,10 metri, Il terminale dell’acquedotto romano utilizzata per la decantazione e lo scarico per la era la Piscina Mirabilis di Miseno, pulizia e lo svuotamento periodico della cisterna. La Piscina Mirabilis, situata in via Piscina Mira - un monumento archeologico romano bile a Baia, è un’opera straordinaria, maestosa, che merita di essere visitata almeno una volta di straordinaria importanza: nella vita, così come tutto il territorio di Miseno, originariamente era una cisterna di ricchissimo dal punto di vista storico e archeolo - gico, con numerosi ruderi e ville di epoca romana acqua potabile, la più grande mai semi nascoste tra vegetazione e mare. costruita dagli antichi romani. . Tra le tante funzioni aveva anche quella di fornire acqua Visita gratuita tutti i giorni feriali e festivi alle numerose navi della flotta tranne il lunedì militare e commerciale romana

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