Friuli Nel Mondo N. 317 Marzo 1981

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Friuli Nel Mondo N. 317 Marzo 1981 FRIULI NEL MONDO Anno XXX - N. 317 Abbonam. annuo L. 3 Marzo 1981 MENSILE A CURA DELL'ENTE «FRIULI NEL MONDO» Una copia » Spediz. in abbonam. post. DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: 33100 UDINE - VIA R. D'ARONCO, 30 - TEL. 205077 Estero » 5 Gruppo III (infer. al 70%) Aereo » 10 Minoranze linguistiche come ieri emarginate Nell'Europa che, pur lenta­ storia non ha favorito: mino­ mente, cammina verso l'unifi­ ranze che il fanatismo dell'» u- cazione, quasi ultima spiaggia nità nazionale » tanto sbandie­ per non finire cancellata dalle rato dagli ideali libertari della grandi potenze che la stringo­ rivoluzione francese, ha emar­ no ai fianchi, c'è qualcos'altro ginato come sottosviluppi civi­ che si muove: ancora con fa­ li e sociali, ha tentato di colo­ tica, nella necessità di supera­ nizzare con una « civiltà » ege­ re ostacoli piti gravi del preve­ mone e repressiva. dibile, con la speranza tormen­ L'Italia è un Paese che, en­ tata, e ancora lontana dalla tro i propri confini, dalla sua meta, di trovare un proprio nascita politica come Stato in­ spazio e una propria voce. So­ dipendente, comprende mino­ no le minoranze etnico-lingui- ranze etnico-linguistiche di an­ stiche che, da qualche decen­ tica origine e di rilevante spes­ nio si stanno risvegliando, o sore culturale: sul territorio forse è meglio dire che stanno nazionale vivono infatti comu­ riscoprendo le loro radici e so­ nità slovene, ladino-friulane, la- prattutto stanno prendendo co­ dino-dolomitiche, cimbre, fran­ scienza del grave, imminente, co-provenzali, occitane, albane­ sempre piti avvertito rischio di si, greche e sarde. Una specie scomparire. Dalla Spagna al­ di arcipelago le cui isole da se­ l'Inghilterra, dalla Francia al­ coli hanno mantenuto una pro­ l'Italia: gruppi etnico-linguisti- pria identità culturale che la ci che non sono la « nazione Costituzione repubblicana (col dettato preciso del suo articolo né Io Stato » in cui pure hanno 6), si era impegnata a difen­ rissato e continuano a vivere dere, tutelare e promuovere co­ stentatamente, alle volte quasi me dovere nei confronti delle clandestinamente, spesso addi­ minoranze stesse e come dirit­ rittura perseguitati, hanno ri­ to inalienabile di queste popo­ preso la loro parola per un di­ lazioni. Ma dal 1948 ad oggi, lo scorso che nessuno più potrà Stato italiano, proprio di que­ fermare, se non con l'esilio o ste minoranze, si è completa­ la violenza. Sono le minoranze mente disinteressato, quasi non linguistiche, sempre eredi di an­ ci fosse nemmeno quell'artico­ tiche e originali culture che la lo (e altri di conferma) della sua Costituzione. L'unica ecce­ zione l'ha fatta sotto il peri­ colo della guerriglia di confine, A Padre Sisto per la regione autonoma Tren­ tino-Alto Adige. E anche que­ di Santo Domingo sta eccezione non risolve certo Fra le tante lettere che ogni il problema di quella gente. giorno riceviamo, questa ci ha toccati come una carezza fra- Per cercare un fronte comu­ tema. Viene dalla piccola, incan. tevole Isola del Caribe (Antille), ne, come punto di partenza, Maniago, che quest'anno celebra il suo millenario di storia, conserva ancora queste testimonianze di antica civiltà a nella Repubblica di Santo Do­ più che per un immediato o- gianale: beni ambientali .che rivelano l'identità di una gente e che vanno conservati come un prezioso patrimonio « mingo. Ce la manda padre Sisto biettivo, le minoranze etnico- ditario. (Foto Barde Pagani, salesiano, nato a Sclau- nicco, ma da ben settant'annl linguistiche non tutelate dallo lontano dal Friuli. Padre Sisto Stato italiano si sono date ap­ ha lasciato il paese a dieci anni: trentasei ne ha trascorsi in Uru­ puntamento a Udine con i rap­ guay, tre nel Paraguay e 31 a presentanti delle più conosciute La seconda generazione degli emigrai Santo Domingo. Ha tanta fiducia comunità etniche alloglotte d'I­ di rivedere almeno una volta an­ cora il suo paesetto e i dintorni, talia: albanesi della Sicilia, la­ L'interesse al mercato, come le condizioni economiche del Pae­ da affrontare con strumenti di . dove affiorano i suoi ricordi di dini del Trentino, cimbri dei unica preoccupazione dei Paesi se ospite, dove sì trasformava in luzione che, a tutt'oggi, non p infanzia. Questo angolo di mon­ sette comuni dell' altipiano di bisognosi di forze attive per lo produttore di reddito e in consu­ sentano molta credibilità. E far do non l'ha mai dimenticato: quando gli arriva il nostro men­ Asiago (dove la prima guerra sviluppo della laro economia, è matore dì beni. glia delVemigrante significa , sile è sempre im riaccendersi di mondiale è stata un vero geno­ stato per decenni fattore deter­ Un'ottica, questa, non certo fa­ prattutta due cose a, se si pre nostalgia « per il nostro sempre cidio culturale), franco-proven­ minante negli interventi riguar­ cile a conezioni ,né permeabile risce, con maggiore chiarezza, e amato Friuli ». zali della Valle d'Aosta, occi­ danti Vemigrazione. E per decen­ per altre considerazioni che sol­ denz.ia senza possibili attenuai Grazie padre Sisto, della sua tani delle Valli piemontesi, slo­ ni si è guardato a questo mondo tanto in questi ultimi anni riesco­ due elementi dì grave preoccu\ lettera che il nipote Bruno Tra­ z.ione: la realizzazione di non veni delle Valli di Resia, del immigrato come ad una specie no a travare qualche affermazione, spadini ci ha fatto puntualmen­ efficienti per genitori, finalizzo te arrivare: perché quando leg­ Torre e del Natisene. Politici, di fascia sociale discriminata, qua­ sotto la spinta di associazioni de­ giamo parole come le sue, can­ si a parte, mantenuta in uno spa­ alla concreta eguaglianza con studiosi di diritto costituziona­ gli emigranti e per gli emigranti, celliamo ogni amarezza e ogni zio dove non avevano voce né tan­ altri lavoratori e l'integrazìo venatura di sfiducia nel nostro le, un teologo di chiaro nome delle istituzioni religiose e di ca­ to meno rilevanza i problemi del- tegoria e, qualche volta, per essere della seconda generazione, dei lavoro. Anzi sono proprio le c- e specialisti di questo proble­ spressioni come le sue che ci Viiomo e della persona in quanto stata rivista almeno come possi­ gli, nella società che li cresce e ma hanno tenuto relazioni e danno la certezza che qualcu­ tali. Così il silenzio è sembrato bilità, delle forze politiche di un educa. no — ma quanti sono, anche se proposto una impietosa verifi­ non Io scrivono, non lo sappia­ una conseguenza naturale per le Paese d'emigrazione (come recen­ Per la pari dignità degli emigi mo — vive con noi la storia ca delle condizioni in cui vivo­ prestazioni del lavoratore stranie­ temente è avvenuto in Germania). ti, lunga marcia di rivendicazic quotidiana della nostra gente e no le minoranze etnico-lingui­ ro, per le sue esigenze di parte­ Ma tutta sommato, nonostante gli di questi decenni ha certo ot della nostra terra. « I ricordi ri­ stiche in Italia. Non è stato dif­ cipazione alla vita sociale, per la mangono sempre vivi, anche se sforzi e si ammetta pure anche mito qualcosa, ma sì è lontani le persone spariscono ed i luo­ ficile unire tutte queste voci di sua necessità di integrazione e so­ la buona volontà, il problema si questa meta che Vemigrazione e ghi cambiano »: per questo ab­ competenti con quelle dirette e prattutto per quel fondamentale è fatto più incisivo, proprio per­ ropea avrebbe dovuto portare biamo la coscienza di compiere vissute degli interessati in una problema che si chiama famiglia ché è rimasto intatto o quasi, men­ un dovere nel mantenere vivi cainpimento: questa è V ugi proprio « i ricordi », forse l'uni­ realistica e altrettanto amara con figli. L'emigrante, per troppo tre gli altri aspetti e gli altri fat­ glianza dei lavoratori, con lui ca gioia che illumina tanti giorni tempo, è stato discusso, inquadra­ tori negativi del mondo deU'eini- dei nostri fratelli lontani. (Contìnua in seconda)to, misurato come pura forza la­ grazione sono stati risolti. La fa­ (Continua in secon OTTORINO BURELLI voro, da regolarsi in sintonia con miglia rappresenta il grosso nodo o. Pag. 2 FRIULI NEL MONDO Marzo UN'ARTISTICA MEDAGLIA L'apostolo degli emigranti Nel nome di Mons. Giovanni Bat­ la in quell'enorme paese. Egli stes­ « L'Emigrazione itahana in Ameri­ / sessantenni friulani tista Scalabrini si terrà il prossi­ so compì nelle Americhe due gran­ ca » che coincide con la fondazione mo giugno un grande convegno in­ di visite pastorali e nell'intervallo della sua Congregazione di Missio­ ternazionale ecclesiale sulla emi­ ideò e fondò il periodico l'Emigra­ nari per gli emigrati e l'invio oltre grazione. Costituirà il culmine delle to italiano: il primo numero uscì oceano dei suoi primi dieci missio­ a Papa Giovanni Paolo II celebrazioni scalabriniane iniziate a nel gennaio 1903 e la pubblicazione nari. Ora gli « Scalabriniani » nel Piacenza il 30 maggio scorso, nel vive ancora; ma di Scalabrini gior­ mondo sono un esercito, un eserci­ Piace ricordare il giudizio espres­ 75° della morte dell'Apostolo degli nalista sarebbe da fare tutto an to di bontà che si realizza con opere so sull'Avvenire di Bologna del 14 emigranti. E' giusto e doveroso ri­ discorso per tratteggiarne almeno, concrete sulla scia luminosa e edifi­ maggio 1980 da parte del giornali­ cordare ed esaltare questa figura più compiutamente, la figura, l'ope­ cante del grande Apostolo degli e- sta Mario Traina, considerato uno che, per quasi 30 anni vescovo di ra e la personalità. Il dramma uma­ migranti. fra i più valenti critici del mondo Piacenza, è oggi conosciuto soprat­ no e sociale che l'emigrazione ha In realtà mons. G. B. Scalabrini, in materia di numismatica e di tutto per la sua instancabile e ge­ sempre rappresentato, per il Padre quasi cent'anni fa, aveva già intui­ medaglistica.
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