La Rassegna Stampa Dioblique Settembre 2012
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La rassegna stampa diOblique settembre 2012 Per gentile concessione della casa editrice 66thand2nd, pubblichiamo un estratto del romanzo di Florent Couao-Zotti Non sta al porco dire che l'ovile è sporco © 66thand2nd 2012 – vietata la riproduzione Da una parte, i binari, due parallele di ferro che si occhi di colui che capeggiava la folla – un vecchiet- univano per poi perdersi nel paesaggio umido di to non più alto di un orcio per l’acqua –, sperando Cococodji, il quartiere-giungla di Godomey; dall’al- che la rabbia che le circondava, la bramosia omicida tra, i tetti delle case e i cantieri – lamiere arrugginite, che avevano istigato, potesse dissolversi. Ma quelle tegole, cemento – che salivano come ombre dentel- persone indossavano maschere dure e irremovibi- late e irregolari, alternandosi alle scompigliate cime li, i lineamenti contratti da spasmi nervosi che, di degli alberi. tanto in tanto, gli solcavano i volti. Continuavano Al centro, una ventina di uomini e donne armati di a puntargli addosso le torce, le cui luci vive, sovrap- machete e coltelli, minacciosi e determinati, i volti ponendosi, enfatizzavano i loro gesti e ogni minima che trasudavano odio. espressione. Non parlavano, non si muovevano, aspettavano solo Lo yovo non credeva ai suoi occhi e men che meno un segno o un ordine per dare libero sfogo alle loro al suo braccio. pulsioni e gettarsi sui tre individui attorno ai quali Proprio lui, così temuto e rispettato, stava per fare la avevano formato un cerchio compatto. fi ne di un pollo allo spiedo? Proprio lui, che allun- Tre individui. Un uomo e due donne. gava alla polizia mazzette da centinaia di milioni, L’uomo, a quanto pare, aveva due particolarità: era doveva fi nire arrostito? E da chi, poi? Una masnada yovo e monco. Gli occhi vitrei, il respiro rotto dalla di parassiti, di bana-bana pigri e rognosi, che non corsa, i vestiti laceri e insanguinati, sembrava rie- esitavano a ricorrere all’estorsione pur di spillare merso da una tomba con tutto lo schifo del caso. quattrini ai cittadini onesti! Uno zombie uscito fresco fresco dalla terra, il suo Eppure nella fuga era riuscito a seminare tutti gli in- ossame barcollante e gli stracci al posto dei vestiti, seguitori, li aveva messi fuori gioco uno dopo l’altro: avrebbe senz’altro sortito lo stesso eff etto. sbirri, gendarmi, un detective privato e qualche altro Accanto a lui, le due donne. Due gioiellini da bor- imbecille. Aveva fatto mangiare la polvere a tutto dello. Due sbocconcellatrici di verghe. Due star. quel po’ po’ di gente per farsi riacciuff are? Nate, a quanto pare, per darsi al miglior off erente e Si abbassò e impugnò la pistola. Gli restava ancora appagare le voglie e i pruriti maschili. qualche pallottola. Supponendo di sparare e ucci- Sui loro volti, tumefatti e lacerati dai graff , il panico dere sempre al primo colpo, quanti ne avrebbe fatti e la supplica. Mendicavano un briciolo di pietà negli secchi? Quattro, cinque? E poi? rrs_settembre12.indds_settembre12.indd 1 110/10/20120/10/2012 111:56:591:56:59 Florent Couao-Zotti Non sta al porco dire che l’ovile è sporco Traduzione dal francese di Claudia Ortenzi 66thand2nd, b-polar pp. 176 – euro 15 Cotonou, Benin, un’interminabile notte di pioggia. Il corpo di Saadath, bellissima squillo di lusso, viene ritro- vato senza vita e orribilmente mutilato. Sulla scena del crimine accorrono il commissario Santos e l’ispettore Kakanakou, incaricati delle indagini. In cima alla lista dei sospetti c’è Smaïn, noto uomo d’aff ari libanese stabi- litosi in Benin, che fa parte di una rete internazionale di traffi canti di droga e gode di importanti protezioni po- litiche. L’inchiesta conduce a una valigetta piena di cocaina purissima che Saadath aveva incautamente rubato, e che la sua amica Sylvana, detta «la Tigre», vorrebbe scambiare con un bel po’ di denaro. La caccia all’assassino – e alla valigetta – da parte di Santos e Kakanakou è complicata dalla presenza di una terza prostituta, Rockya, e di un investigatore privato che ha più di un conto in sospeso con l’ispettore Kakanakou, sullo sfondo di una delle più grandi metropoli africane abitata da una popolazione in continuo confl itto tra la tradizione e il richiamo irresistibile di denaro e progresso. Tra colpi di scena e inseguimenti, tra baraccopoli e strade allagate di una città corrotta e caotica, Couao-Zotti dà vita a una galleria di personaggi a tratti caricaturali – nella tradizione del noir classico come della più recente letteratura pulp –, contaminando la sua scrittura dotta con espressioni gergali beninesi, perché, come lui stesso dichiara, «lo scrittore è un produttore di emozioni che il suo ambiente gli ha comunicato». Couao-Zotti, nel solco di Manchette, Izzo e McCall Smith, rappresenta il formidabile antidoto al freddo thriller scandinavo. Giornalista, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore, Florent Couao-Zotti è nato nel 1964 nella Repubblica del Benin. Laureato in Lettere moderne, si è formato come operatore culturale a Kinshasa (Congo) e An- goulême (Francia). Ha scritto oltre venti opere tra romanzi, raccolte di racconti e testi teatrali, tra cui Un enfant dans la guerre, vincitore nel 1996 del premio Acct, e Poulet-bicyclette et Cie (Gallimard). Nel 1997 ha vinto il Premier Prix de l’Union Européenne con il racconto Ci-gît ma passion, confl uito poi nella raccolta L’Homme dit fou et la mauvaise foi des hommes, uscita nel 2000 per Le Serpent à Plumes, che ha pubblicato anche Notre pain de chaque nuit (1998) e Non sta al porco dire che l’ovile è sporco, vincitore a Ginevra nel 2010 dell’importante premio Ahmadou Kourouma conferito per la prima volta a un polar. rrs_settembre12.indds_settembre12.indd 2 110/10/20120/10/2012 111:57:071:57:07 Raccolta di articoli pubblicati da quotidiani e periodici nazionali tra il primo e il 30 settembre 2012. Impaginazione a cura di Oblique Studio – Anais Ginori, «Gallimard su Millet: “Ha il diritto di esprimersi”» la Repubblica, primo settembre 2012 5 – David Lodge, «La letteratura torna al futuro» Il Sole 24 Ore, 2 settembre 2012 6 – Antonio D’Orrico, «Romanzi, le pagelle dell’attesa» Corriere della Sera, 2 settembre 2012 8 – Antonio Gnoli, «Hermann Hesse. Io, Siddharta» la Repubblica, 3 settembre 2012 10 – Maurizio Bono, «Se l’altra Italia vince al Campiello» la Repubblica, 3 settembre 2012 13 – Giacomo Sartori, «La mia agente letteraria» Nazione indiana, 6 settembre 2012 14 – Francesco Erbani, «Libri al potere» la Repubblica, 6 settembre 2012 18 – Antonella Fiori, «Piccoli librai crescono» l’Espresso, 7 settembre 2012 20 – Edoardo Vigna, «Come divento milionario raccontando le vite degli altri» Sette, 7 settembre 2012 23 – Stefano Gallerani, «Lui sospende lo spettacolo» Alias del manifesto, 9 settembre 2012 29 – Walter Siti, «Il caso Henry Miller» la Repubblica, 9 settembre 2012 31 – Ida Bozzi, «I nipotini di Giordano» Corriere della Sera, 9 settembre 2012 35 rrs_settembre12.indds_settembre12.indd 3 110/10/20120/10/2012 111:57:071:57:07 «Il nostro lavoro non è solo consigliare ma sconsigliare» Gérard Collard, libraio – Romana Petri, «Il primo libro (non) cambia la vita» La Lettura del Corriere della Sera, 9 settembre 2012 37 – Luca Doninelli, «Berto, un talento immenso anche nell’autodistruggersi» il Giornale, 12 settembre 2012 40 – Tim Neshitov, «Ragıp Zarakolu, in difesa dei libri» Internazionale, 14 settembre 2012 42 – Antonio Prudenzano, «Libri, se l’editor si mette in proprio…» Aff ari italiani, 14 settembre 2012 45 – Paolo Mastrolilli, «Zadie Smith. Se un estraneo di notte bussa alla tua porta» La Stampa, 16 settembre 2012 47 – Antonio Prudenzano, «Legge Levi, tempo di bilanci» Aff ari italiani, 18 settembre 2012 49 – Simone Barillari, «Glauco Felici, scrittore segreto» il manifesto, 21 settembre 2012 51 – Philip Roth, «Cara Wikipedia, mi hai deluso» Internazionale, 21 settembre 2012 52 – Gabriele Pedullà, «Eduardo Galeano: “Il mio viaggio a zig zag nella storia del mondo”» Pubblico, 23 settembre 2012 56 – Cristina Taglietti, «Spegnete sms e tablet. I ragazzi non sanno leggere» Corriere della Sera, 23 settembre 2012 58 – Paolo Di Paolo, «Giovani scrittori e marketing editoriale» Corriere della Sera, 25 settembre 2012 61 – Raff aello Masci, «Si temeva il diluvio, c’è stato un acquazzone» La Stampa, 26 settembre 2012 62 – Lila Azam Zanganeh, «Quando nasce un editore» la Repubblica, 26 settembre 2012 63 – Bernando Valli, «Benvenuti nel vero romanzo» la Repubblica, 27 settembre 2012 66 – Emanuela Audisio, «Agassi, la racchetta dello scrittore» la Repubblica, 28 settembre 2012 69 – Emmanuel Carrère, «Così è nato A sangue freddo, capolavoro della docu-fi ction» la Repubblica, 30 settembre 2012 71 rrs_settembre12.indds_settembre12.indd 4 110/10/20120/10/2012 111:57:071:57:07 Gallimard su Millet: «Ha diritto di esprimersi» Anais Ginori, la Repubblica, primo settembre 2012 Dopo un silenzio che molti autori ritenevano in- sul titolo: «Sono stato ingenuo, pensavo che se ne co- comprensibile, Antoine Gallimard ha deciso di gliesse l’ironia». L’editor, 59 anni, è stato sopranno- prendere posizione nella polemica che coinvolge minato «fabbrica dei Goncourt» dopo aver lavorato Richard Millet, editor della prestigiosa maison e con alcuni degli autori che hanno vinto il massimo autore del controverso pamphlet Elogio letterario di premio letterario francese, Jonathan Littell e Alexis Anders Breivik. Il libello di Millet, secondo Galli- Jenni. Secondo gli Inrockuptibles, l’autore de Le Be- mard, appartiene alla sfera della libertà di espres- nevole avrebbe da tempo scelto di non lavorare più sione e non incide sul lungo e profi cuo rapporto di con Millet proprio a causa delle sue idee politiche. lavoro con la casa editrice. «È sempre stato un editor Jenni, che ha avuto il Goncourt l’anno scorso, è stato di qualità e attento. Con noi non ha mai avuto ce- invece più conciliante.