Risi, Così Come Monicelli, Come Scola, Come Germi E Zampa, Hanno

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Risi, Così Come Monicelli, Come Scola, Come Germi E Zampa, Hanno IL CINEMA ITALIANO, UNDICESIMA PUNTATA- LENTE D'INGRANDIMENTO SU DINO RISI- Risi, così come Monicelli, come Scola, come Germi e Zampa, hanno racchiuso nella loro lunga carriera, tante storie, tanti personaggi, tanti generi mescolati tra loro, e tantissimi messaggi diversi. Il primo che termineremo di raccontare, e approfondiremo nelle sue sfaccettature più importanti, e nelle sue opere migliori, sempre a parere di chi vi scrive, è DINO RISI. Il suo inizio è stato con VIALE DELLA SPERANZA, dove già si notavano primi vagiti del suo stile e dei suoi argomenti, dove si raccontava in maniera buffa e amara, il tentativo di alcune signorine e non solo, di farsi conoscere e avere successo nel mondo del cinema e dello spettacolo. Poi il grande successo commerciale con la terna di POVERI MA BELLI, BELLE MA POVERE, POVERI MILIONARI, storia di due simpatici burini romani,-in realtà romano lo era solo MAURIZIO ARENA, mentre RENATO SALVATORI era in origine un bagnino di VIAREGGIO, - che perdono il loro tempo, tra giochetti più o meno stupidi, e corteggiamenti a ragazze belle e prosperose come MARISA ALLASIO, la superdotata per eccellenza di quel periodo. Alla fine, le sorelle dei due burini, quella di ARENA, innamorata di SALVATORI, e quella di SALVATORI innamorata di ARENA, si faranno sposare, e faranno mettere la testa a partito,ai due giovani. Le sorelle, sono due attrici per famiglie, che faranno epoca: LORELLA DE LUCA, ALESSANDRA PANARO. Poi il grande incontro col suo alter ego, VITTORIO GASSMAN,che RISI, dirige dapprima in IL MATTATORE, vicenda di un ladruncolo e truffatore, furbo nei travestimenti. Quindi i grandi capolavori, da noi già descritti, a partire da IL VEDOVO, a UNA VITA DIFFICILE, a I MOSTRI, al celeberrimo IL SORPASSO. Quindi ancora IL GIOVEDI' con WALTER CHIARI. A quel punto, RISI, diventa ancora più spietato con un altro capolavoro assoluto, IL GAUCHO, dove il sarcastico regista milanese, dopo aver descritto la piccola follia quotidiana del boom economico, e di tutti i personaggi piccoli piccoli,che vi girano attorno, prende di mira anche lo stesso cinema. VITTORIO GASSMAN e SILVANA PAMPANINI, sono due importanti attori ospiti di un festival del grande schermo in ARGENTINA. E qui, ritroviamo, sempre bravissimo, in ogni ruolo, un attempato AMEDEO NAZZARI, emigrato dopo la guerra e diventato un importante produttore di carne bovina, che nostalgico, fino alle lacrime, del suo bel paese, sarà cornificato dalla elegante e seducente moglie, proprio con GASSMAN. Ma la figura più straordinaria è rappresentata dallo strepitoso personaggio interpretato da NINO MANFREDI. Anche lui, come NAZZARI, è un emigrato italiano. Ma a lui, è andata male. Nonostante la buona volontà è rimasto disoccupato anche nella ricca ARGENTINA del boom, con una moglie giovane del luogo, invecchiata prima del tempo, e disperata. E così il buon MANFREDI, non ha saputo approfittare del periodo fortunato in terra straniera, e si è perso anche quello in terra italiana, che alla fine neppure lo stesso Gassman, in Italia rimasto, è riuscito a sfruttare in pieno. Nel 1967,sempre GASSMAN,è IL PROFETA, un borghese di tutti i giorni, che stanco della vita frenetica e basata solo sul denaro della nuova società del boom,si ritira a fare l'eremita in montagna per cinque anni. In questo periodo, tutti coloro che lo avvicinano, vengono presi a sassate,soprattutto i più borghesi. Scovato da alcuni disperati giornalisti d'assalto ,per una serie di vicissitudini, tornerà al mondo normale, dove per amore di una ragazzetta presessantotto , libera e spregiudicata, cederà alle lusinghe della pubblicità , del mercato, e dell'imprenditoria nel mondo della ristorazione. Altro capolavoro,LA MOGLIE DEL PRETE, dove il religioso MARCELLO MASTROIANNI, si innamora della cantante di balera SOPHIA LOREN, e in un primo momento, andando contro la mostruosa ipocrisia della chiesa di allora,con vescovi e prelati che vivono relazioni amorose, in totale segreto, predicando poi la verginità e il matrimonio, MASTROIANNI decide di lasciare la veste,e sposare la donna. Ma madre chiesa, con le sue lusinghe di potere, riuscirà a farlo tornare all'ovile. Poi un film, che sarebbe oggi impossibile fare, tante sarebbero le proteste di ipocriti garantisti della politica e di altre scuole di volgare potere: IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Qui TOGNAZZI, nei panni di un giudice, dichiaratamente comunista, cerca di mettere in galera lo spregiudicato imprenditore GASSMAN,che con le sue industrie, inquina e avvelena. Gli capita l'occasione, quando il ricco corrotto viene sospettato per la morte di una sua amante ragazzetta. Dopo una lunga serie di spietati interrogatori, da parte di TOGNAZZI,GASSMAN verrà arrestato per l'omicidio della giovane. Ma quando, pochi giorni dopo, il giudice scoprirà da un quaderno segreto della ragazzetta, che in realtà lei era una povera disperata e che si è suicidata,durante una partita di calcio della Nazionale Italiana dove a TOGNAZZI, le facce dei tifosi e delle tifose, appaiono uguali tutte al volto di GASSMAN, e la volgarità di questa gente del popolo, alla volgarità dell'imprenditore, il giudice distruggerà le prove dell'innocenza del ricco inquinatore, bruciando il quaderno che dichiara la sua innocenza, nei confronti della deceduta. UN ATTO POLITICO, CIVILE, ANTROPOLOGICO, DI GRANDISSIMO CORAGGIO, DA PARTE DI RISI. Per il cinema spesso iperminimalista e l'intellettualismo da soap opera di oggi, una pellicola di totale fantascienza. Da allora, il cinema di RISI, dopo aver raccontato, tutto il grottesco della società degli anni sessanta, cambia in parte registro,diventa più intimo ma anche, ancora più amaro facendogli firmare capolavori assoluti come PROFUMO DI DONNA, del quale si ricorda soprattutto la inutile americanata con Al Pacino, ANIMA PERSA, LA STANZA DEL VESCOVO, PRIMO AMORE, TOLGO IL DISTURBO, dove GASSMAN e TOGNAZZI, uomini chiusi in se stessi e nel loro mondo, respingono a volte in maniera tragica, altre ridicole o ossessive, la società in cui sono costretti a vivere. E in questo periodo, la sua vicinanza malinconica a GASSMAN, che morirà poi negli anni 90 di depressione, si fa sempre più vicina. Si distanziano in parte, il bellissimo TELEFONI BIANCHI, spietata presa in giro del mondo della celluloide fascista degli anni trenta, con GASSMAN, in uno dei ruoli più commoventi della sua carriera, e con uno strepitoso RENATO POZZETTO nel ruolo di un piccolo ridicolissimo gerarca da due soldi. POZZETTO lo ritroveremo anche in SONO FOTOGENICO, in cui RISI,riprende la sua critica cinica e sarcastica del mondo del cinema romano. Ma prima della seconda guerra mondiale, proprio in mezzo al IL SORPASSO e I MOSTRI, affronta ancora il ventennio mussoliniano, col grandioso LA MARCIA SU ROMA, dove due fascisti piccoli piccoli come GASSMAN e TOGNAZZI, duellano in una gara di bravura. Il regista milanese affronta anche lo scottante tema, del terrorismo rosso, con sguardi e sfumature interessanti e riflessive, in MORDI E FUGGI, film totalmente scomparso dalla televisione,dove circoscrive la tematica, guardandola dal punto di vista del baraccone dell'informazione giornalistica e televisiva spettacolare e senza scrupoli, e con CARO PAPA',storia di un figlio terrorista che gambizza il ricco padre, sempre naturalmente GASSMAN. Nel ruolo del figlio GIOVANNI MADIA, che vinse un importante premio per la sua interpretazione, attore sensibile, e successivamente giornalista,scomparso giovane, e padre dell'ex ministro MARIANNA- Con GASSMAN in PROFUMO DI DONNA, e TELEFONI BIANCHI, una delle attrici italiane più brave e sottovalutate, spesso dimenticata, AGOSTINA BELLI, signora di grande eleganza. La prossima puntata, sarà la volta di mettere sotto la lente d'ingrandimento,la carriera completa di MARIO MONICELLI- Aristide D'oreste-.
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