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sommario Sestrieres Spa adventure 8 Considerazioni 58 i ponti tibetani di claviere di Giovanni Brasso / Presidente Sestrieres SpA e sauze d'oulx di Alessandra Longo 14 2015 world winter masters games di Alessandro Perron Cabus / A.D. Sestrieres SpA artisti in vialattea dall'interno 66 francesco bogetti Inseguendo la luce 22 gran premio giovanissimi di Ilaria Perron Cabus 72 pierflavio gallina Montagne da incorniciare 30 vialattea vs via lattea di Luigi Ricotti 76 maurizio perron Lo scultore del ghiaccio 32 comarketing carlo piffer 34 insieme per il turismo 79 Ufficio Stampa Sestrieres SpA Una favola lunga quarant' anni sport in vialattea 83 il cus genova rugby in ritiro a sauze d'oulx di Marco Pallavicino. Foto Matteo Cenischia

maestri in vialattea 36 PAOLO MOSConi 37 GIANNI PONCET 39 ALESSANDRO SERRA celebrities 40 antonella clerici Come conduce... gli sci di Paolo Blanc / Foto Marco Rossi 44 irene grandi Ti garba Sportinia? di Rita Quarta il personaggio L'evento 50 nico valsesia Le catene della libertà 87 la carton rapid race di Alessandra Longo e Rita Quarta di G.L.P. e Paolo Blanc snowboard 91 lo snowboard a livello agonistico cresce anche in vialattea di Claudio Tescari storia dello sport 95 cavalcare l'aria L'impianto Olim- pico di Pragelato e la storia del salto dal trampolino di Valter Bruno tradizioni 101 le parole del freddo di Renato Sibille zoom food 54 le nazionali di sci al sestriere 105 la merenda sinoira di Claudio Tescari di Paolo Blanc

In Copertina e IV di Copertina "Bacche Rosse", olio su ardesia - Pierflavio Gallina VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

di GIOVANNI BRASSO Presidente Sestrieres SpA

Nel nostro mestiere è normale sentirsi dire: “Non capisco perché hanno fatto questo, non capisco perché non hanno fatto quell’altro, io avrei fatto così e così via …” ma è fondamentale sapere e far sapere che tutte le scelte che vengono adottate sono frutto di approfondimenti, studi e puntuali monitoraggi di situazioni anomale. Nelle poche righe che seguono desidero farvi entrare, anche solo marginalmente, nel meccanismo fatto di studi, statistiche e ragionamenti che determinano tali scelte. Queste scelte sono inoltre soggette ad un accurato sistema di controllo ma soprattutto prevedono sempre possibilità di interventi in corso d’opera qualora si riscontrassero dei risultati non in linea con le aspettative. Sono argomenti da addetti ai lavori, ma sono anche elementi di riflessione e, soprattutto, potrebbero rappresentare rispo- ste a talune domande che spesso gli sciatori ci pongono. Una delle scelte prioritarie è stata quella di lavorare sull’efficienza del parco impianti della Sestrieres nel suo insieme. Il grafico n.1 che illustra questo trend nel tempo è molto indicativo. Nel corso della stagione 2004 – 2005 la media annua dei passaggi per impianto del comprensorio era di circa 180.000, con 55 impianti in esercizio. Grafico n. 1 8

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Nella scorsa stagione (2012 – 2013) la media annua dei passaggi ad impianto è stata superiore ai 300.000. È anche significativo comparare le medie dei passaggi per impianto, festive e feriali, con le relative giornate di esercizio. Ovviamente, queste ultime medie risultano graficamente più basse perché si riferiscono ad un numero di giorna- te di esercizio di gran lunga inferiore a quelle dell’intera stagione. Oggi possiamo vantarci di aver una media annua passaggi per impianto quasi corretta e abbastanza in sintonia con le altre grandi stazioni europee; dallo stesso grafico emerge anche, con assoluta chiarezza, che l'affluenza nelle giornate festive e, più in generale, la vendita dei giornalieri e/o dei bigiornalieri (assimilabili ai giornalieri) è fondamentale per la sopravvivenza del comprensorio della Vialattea, almeno così come oggi è concepito. Questa considerazione ci consente di introdurre un altro argomento importante: lo studio del “nostro mercato”.

Grafico n. 2

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Il grafico n. 2, relativo agli incassi dei vari prodotti alle biglietterie, conferma che questi ultimi sono determinati in parte significativa dalle vendite nelle giornate festive dei giornalieri e bigiornalieri. Per questo motivo questo prodotto nel nostro business plan gestionale è sempre stato calmierato in termini di prezzo. Sempre dal grafico n. 2 si può notare che anche la vendita dei sei giorni, così come la vendita dei giornalieri, ha ancora un peso determinante nel budget dei nostri ricavi.

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Grafico n. 3

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Dal grafico n. 3 si evince che nel comprensorio della Vialattea i prezzi del giornaliero sono abbondantemente al di sotto di quelli praticati dai nostri competitor italiani e stranieri. Non siamo sprovveduti e non lo sono ne- anche i nostri competitor: tutti gli addetti ai lavori sanno che si può rischiare sui prezzi dei prodotti che hanno un basso peso specifico ma non si può certamente rischiare su prodotti che rappresentano una porzione fon- damentale del fatturato dell'azienda.

In altre parole, perdere il 25% su un prodotto che rappresenta il 5% dell'incasso è cosa ben diversa dal perdere il 25% su un prodotto che rappresenta il 35% dell'incasso medesimo. Eventuali perdite significative nella vendita di giornalieri e bigiornalieri, se non fossero compensate contestual- mente dall’aumento della vendita degli stagionali o degli skipass plurigiornalieri, costringerebbero la nostra società ad intervenire pesantemente sul modello di gestione, magari sul numero degli impianti in esercizio o sulla maggior differenziazione fra l’esercizio festivo e l’esercizio feriale. Per quanto sopra ed in sintesi, la nostra strategia di marketing ci porta ad aumentare i prezzi in modo molto contenuto, ma anche ad essere molto accorti nel diminuirli, aderendo a promozioni di varia natura che, lad- dove non garantissero un aumento delle vendite capace di compensare la scontistica praticata, risulterebbero alla fine dannose per il budget dei nostri ricavi.

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Grafico n. 4

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Soffermiamoci a questo punto sull’efficienza dei singoli impianti presenti in Vialattea. Come si evidenzia dal grafico n.4, alcuni impianti hanno un’utilizzazione ottimale, altri, anche se entrano in crisi per un numero limitato di ore nei giorni festivi, hanno un’utilizzazione non conforme alle aspettative eco- nomiche. Sulla questione relativa alla distribuzione ottimale degli sciatori nelle varie aree e sui singoli impianti, abbiamo lavorato, stiamo lavorando e dobbiamo ancora lavorare, anche se siamo confortati dai buoni risultati fino ad oggi raggiunti. Per migliorare ancora da questo punto di vista, stiamo progettando altri interventi, fra i quali, ad esempio, segnalo la realizzazione della nuova pista 46 di collegamento dal Col Basset a Borgata che scaricherebbe l’area del Vallone del Rio Nero e quella di Sansicario Alto a favore dell’area della Banchetta che ha ancora capacità di assorbire traffico sciistico. Esistono altre importanti questioni che incidono sulla definizione del modello gestionale aziendale, come la comunicazione, l’organizzazione interna, i rapporti con il Territorio, gli investimenti, ma soprattutto la situazio- ne del Paese sulla quale occorre, se pur brevemente, soffermarsi. La Sestrieres deve essere in grado di fare fronte ai propri rischi imprenditoriali, quali i mutamenti climatici di tipo endemico o stagioni non esaltanti dal punto di vista nivologico, non può però farsi carico delle problema- tiche derivanti dalle questioni socio-politico-economiche del Paese. Le persone per potersi divertire devono avere il lavoro, un minimo di disponibilità economica, ma soprattutto il desiderio e la voglia di divertirsi: questa fase di pessimismo generale frena anche di più della mancanza di risor- se economiche. Su quest’ultima questione ovviamente non possiamo fare nulla, se non essere talmente bravi da adattarci alle varie situazioni che via via si determinano, facendo in modo che queste ultime non influiscano più di tanto sul risultato economico del nostro bilancio. E’ del tutto evidente che le aziende per poter crescere devono poter contare su un accesso al credito logico, su una burocrazia semplificata ma, soprattutto, su un progetto “Paese” credibile. Inoltre le pochissime risorse vanno utilizzate con giudizio, su progetti che garantiscano ritorni significativi e che, possibilmente, trascinino la crescita e gli investimenti privati. L'assunto: “aumento i prezzi e conseguentemente aumento i ricavi”, essen- do palesemente errato e facendo il pari con l’asserzione “aumento le tasse e conseguentemente risolvo i pro-

Sestrieres SpA Sestrieres SpA blemi del Paese”, non garantisce il perseguimento di alcun obiettivo. La via maestra da seguire è quella di ottimizzare le funzioni aziendali, di azzerare progressivamente gli sprechi ed i privilegi, di fare siste- ma, di credere nel proprio lavoro, ma soprattutto di avere il coraggio di fare le scelte giuste anche se im- popolari, cosa che la Sestrieres ha sempre fatto con risultati evidenti e sotto gli occhi di tutti. Posso affermare che gli investi- menti, le scelte tecniche adottate, 12 i risultati ottenuti, in termini di ri- organizzazione ed ottimizzazione, nonché il progetto gestionale di “seguire il tempo invece che anti- ciparlo" ci permettono di guardare al futuro con una certa serenità. Per concludere, ci tengo a farvi sa- pere che noi oggi siamo capaci di adattarci quasi ad ogni e qualsiasi situazione ed è proprio per rag- giungere questo risultato, che è la vera nostra forza, che abbiamo profuso le più importanti energie. Continueremo a condurre l’azien- da secondo questi principi, ben sapendo che la nostra società è il motore dell’economia di un Ter- ritorio grande come una piccola provincia e ci adopereremo senza risparmiarci per offrire ai nostri clienti il miglior prodotto possibile al minor prezzo praticabile, sempre tenendo bene a mente l’esigenza primaria di far quadrare il nostro bilancio. Quest’ultima sembra un’afferma- zione banale ma, in sintesi, rappre- senta la vera filosofia gestionale della Sestrieres.

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Sestrieres SpA Sestrieres SpA di Alessandro Perron Cabus Amministratore Delegato Sestrieres SpA

Sono circa le 16.40 di un giovedì di fine marzo del 2010, dalle finestre del mio ufficio di Sestriere, guardo un gruppo di sciatori che “tirano” le ultime curve della giornata… che invidia ! Do- vrei ritagliarmi un po’ più di tempo per sciare, soprattutto ora che le condizio- ni sono eccezionali! Mentre fantastico sulle prossime di- 14 scese, il suono del telefono mi riporta di colpo alla realtà. La signorina del centralino mi comunica che in linea c’è una persona che chiede di me, non ha voluto lasciare il Suo nome, dice di essere curioso di sapere se dopo tanto tempo sentendolo parlare, sarò in gra- do di riconoscerlo! Bah penso, ecco il solito rompiscatole, che, grazie al fatto di conoscermi, si sente autorizzato a disturbare, quasi sempre per chiede- re poi omaggi o sconti sugli Ski-Pass, comunque più per curiosità che altro, confermo alla signorina di trasferirmi Ma allora perché non le prime la chiamata. Immediatamente dalla cornetta del Olimpiadi in Vialattea? telefono, arriva forte e chiara una voce dall’incredibile accento Piemontese: "... è da quando siamo partiti ... "Eilà Sandro ti ricordi di me… ti ho tenu- to quasi sulle ginocchia… la Fisi, le tra- ...che ti aspettavo con questa sferte in pulmino, le gare… ma dai sono passati un po’ di anni ma non puoi non richiesta..." ricordare…. Sono Enzo, Enzo Virbino!". Farfuglio qualcosa per prendere tem- po, il nome mi pare famigliare … poi d’improvviso nella mente appare la foto di un faccione tondo, bonario, sempre sorridente … il faccione di Virbino, così lo chiamavamo, usando il solo cognome, quando ci accom- pagnava in giro per le stazioni inver- nali dove si disputavano le gare di sci Sestriere, Banchetta

Sestrieres SpA alpino, tra i vari Comitati. Questo Personaggio, assieme a De Matteis, Patetta, Ettore Cusinato ed altri, di cui ora non ricordo i nomi, aiutavano gli Allenatori occupandosi di mille piccole cose, 15 comunque indispensabili per permetterci di gareggiare con le mi- gliori opportunità di vittoria. Lo facevano esclusivamente per pas- sione, impiegando il loro tempo e denaro. Devo dire, con il senno di poi, che non erano certamente dei “Guru” del settore tecnico-sportivo, ma comunque, sapevano trasmetterci una grin- ta e una passione che a mio avviso, con gli atleti giovanissimi ancora in età formativa, risultano essere a volte, più importanti dell’allenamento fisico vero e proprio. Dopo i soliti convenevoli tra due persone che si ritrovano dopo vari anni, m’in- forma del motivo della Sua chiamata, asserendo che la passione per lo sci non gli è venuta meno, anzi ora si è accentuata, al punto di seguire, e talune volte parteci- pare, alla Coppa del Mondo Master. Molto probabilmente comprende dal mio tono di voce che non sono molto ferrato sull’argomento e quindi mi spiega che il circuito Master di Sci Alpino e Sci Nordico, sono una vera e propria Coppa del Mondo, alla quale partecipano gli atleti provenienti da ogni nazione, purché abbiamo superato i 35 anni di età. Dopo una “valanga” di altri dettagli e informazioni sull’argomento, mi chiede un ap- puntamento per Lui e altri due responsabili della Federazione Master, per visionare le piste del nostro comprensorio al fine di comprendere se si può o meno organizzare una prova del circuito di Coppa. Mi offro disponibile e fissiamo un appuntamento per martedì sei aprile. Sei aprile, mancano pochi minuti alle nove, sono alla partenza della Cit Roc, la giornata sembra essere una di quelle da manuale per lo sci ... temperatura di pochi gradi sotto lo zero, assoluta assen- za di vento, il sole specchiandosi sulle piste perfettamente “pettinate” dal lavoro notturno dei gatti, esalta la lucentezza dei cristalli di neve, che, di lì a poco, permetteranno a migliaia di sciatori di cogliere quell’emozione che poche altre attività sportive permettono di provare. A pochi metri da me, tre persone discutono sulle caratteristiche degli sci che hanno ai piedi. Parlano di affidabilità sul ghiaccio, di raggio di curva, di presa di spigolo e ognuno difende con decisione il proprio mezzo di divertimento. Guardo meglio e mi accorgo, riconoscendo Enzo, che sono gli Ospiti della Federazio- ne Master con cui ho appuntamento. Mi avvicino, abbraccio finalmente il buon Virbino, il quale mi presenta gli altri due, Antonio Malugani membro della Fis Masters e il Dr. Herbert Harald Presidente Internazionale della me- desima. Mi spiegano in breve che potrebbe esserci l’opportunità di organizzare nella prossima stagione invernale, una prova di coppa del mondo Master in Vialattea e a tal proposito, vorrebbero visionare le piste che potrebbero Sestrieres SpA Sestrieres SpA VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

essere potenzialmente utilizzate per l’evento. Saliamo quindi sulla Cit Roc che ci permetterà di affrontare la G. Agnelli sulla quale si sono svolte le prove Olimpiche di Gigante e Slalom. Ci fermiamo a ogni cambio di pendenza per valutare la direzione del percorso e la difficoltà dello stesso. Mi spiegano che gli Atleti partecipanti al circuito di coppa, sono abbastanza eterogenei tra loro, poiché c’è il concorrente che ha terminato da poco la sua attività nella squadra nazionale del proprio Paese, e quindi non ha alcuna difficoltà ad af- frontare qualsiasi tipo di percorso, ma poi c’è anche quello che, magari anche in là con gli anni e dotato di un livello tecnico non al top, deve essere messo in grado di terminare in sicurezza la propria gara. Una volta a Valle, il Presidente tira fuori dalla giacca a vento un taccuino, mi chiede, riportando sullo stesso, quota di par- tenza, quota d’arrivo, dislivello e lunghezza del percorso appena effettuato. Dopodiché segnati i dati, estrae dalle tasche un GPS (attivato prima della discesa) dove controlla che le misurazioni da me fornite, rispecchino quelli riportati dallo stru- mento, pochi secondi e sorridendo, mi conferma che il tutto coincide. 16 Ci spostiamo per le discipline veloci sull’Olimpica Maschile. La percorriamo da cima a fondo, anche qui valutando salti, cambi di pendenza, zone in ombra e quant’altro è necessario tenere in considerazione per un sicuro e funzionale percorso di gara. Da giovane, ho partecipato a gare internazionali anche di una certa importanza e penso che questa pista sia forse eccessiva per il livello agonistico dei Master, ma guardo bene dal dirlo, saranno loro a decidere. A Valle, quasi mi avessero letto nel pensiero, i miei Ospiti sono concordi nell’affermare che, pur essendo una discesa mera- vigliosa, la ritengono troppo impegnativa per buona parte dei potenziali concorrenti. A questo punto gli propongo la pista dove s’è disputata la discesa libera Olimpica femminile. Ci trasferiamo quindi in quel di Sansicario, scendendo sul percorso in questione, quasi senza fermarci. Il fondo è compatto al punto giusto, la pista sembra un biliardo, le lamine degli sci, una volta impostato il raggio di curva, ti accompagnano a forte velocità da un bordo all’altro del percorso. Mi accorgo che, nell’enfasi della discesa, non ci siamo fermati nemmeno una volta, ma nonostante ciò, pur con un po’ di fiatone, i tre sono arrivati in fondo nel momento stesso che sono arrivato io, e hanno certamente molti anni in più di me, complimenti! Dopo qualche istante, ripreso fiato, il Presidente Harald mi dice che vuole risalire per accertarsi che alcuni passaggi siano consoni al livello degli atleti…. Penso dentro di me, che sia una banale scusa, per affrontare nuovamente l’emozione della discesa appena compiuta. Quindi dopo altre due ripetizioni della medesima pista, riprendiamo gli impianti che ci riportano in Cima al Fraiteve. Qui spiego loro che ci troviamo nel punto più alto della Vialattea a 2.700 metri di quota e li invito con un'unica discesa, a scendere invece, sino al punto più basso di quota dell’intero comprensorio. Non aspettavano altro ... ci buttiamo giù dalla “Cresta” sfioriamo “Rocce Nere”, attraversiamo Sportinia entrando nella “Undici”, dopo il primo muro, giriamo a sinistra sulla “Gran Pista”, superiamo l’abitato di Sauze D’Oulx e dopo pochi minuti, mille curve e tantissima emozione, siamo nel Cam- petto di Jouvenceaux a quota 1.300 metri!!! Abbiamo percorso in un'unica discesa circa 1.400 metri di dislivello ... i miei amici sono entusiasti! Ci fermiamo per una meritata “polenta concia” alla Fontaine, il ristorante a pochi metri dalla partenza della seggiovia Jou- venceaux-Sarnas-Sportinia. A tavola il discorso verte immediatamente sullo scopo della loro visita. Si dicono estremamente soddisfatti dei percorsi, non nutrono dubbi sulla nostra capacità organizzativa, al che ne approfitto per confermare che la Sestrieres ha al suo attivo l’organizzazione di circa sessanta prove di Coppa del Mondo, un Mondiale e un’Olimpiade, nessun altra stazione al Mondo può vantare analogo palmares. Poi, ad un certo punto del discorso, Virbino esordisce dicendo: "Ma perché una semplice prova di Coppa e non invece le finali vere e proprie?". Ne discutiamo, in effetti le caratteristiche di alta quota delle piste di Sestriere, permettono di ipotizzare che ci sia una certa qual garanzia di innevamento ottimale anche a fine stagione, periodo in cui si dovrebbero svolgere le finali.

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Sauze d'Oulx, Pista Bourget

I tre confermano che questo particolare, potrà certamente far pendere l’ago della bilancia a nostro favore nella prossima assemblea generale della Federazione Master, prevista in Turchia il prossimo mese di luglio. Decidiamo quindi di risentirci in settimana per la documentazione inerente la candidatura. Davanti a un buon caffè e poi al “pusa caffè” Antonio mi dice che stanno anche ideando la prima Olimpiade Invernale Ma- ster della storia. A tal proposito hanno compiuto lo scorso inverno una sorta di Pre-Olimpica a Kraniska Gora in Slovenia. Pur con poca promozione e vari problemi organizzativi locali, la manifestazione ha tuttavia coinvolto più di duemila atleti partecipanti. Comunque sia, un successo! Mi mordo la lingua ... Vorrei esordire dicendo: "Ma allora perché non le prime Olimpiadi in Via- lattea?". Poi mi rendo conto di essere partito per chiedere una semplice, se pur importante prova di coppa e di aver quasi ottenuto le finali mondiali e quindi ritenendomi più che soddisfatto, evito di proseguire oltre. Riprendiamo gli impianti per il ritorno. Saliamo a Sportinia, proseguiamo su Rocce Nere, scendiamo per una discesa nel mitico Vallone Rio Nero, poi con la “Colò” risaliamo al Fraiteve e da qui, raggiungiamo Sestriere. Ho passato una piacevole giornata, ho rincontrato un amico (Enzo) che non vedevo da molto tempo, ho conosciuto due “malati di neve” (Malugani e Harald), per i quali ho provato immediatamente stima e simpatia, ho portato a “casa” per la mia azienda, una buona possi- bilità commerciale con le finali di Coppa del prossimo anno... Ma qualcosa mi rende ancora insoddisfatto e so, che se non "la tiro fuori", poi divento di cattivo umore e quindi all’ultimo momento, alla stretta di mano del commiato, rivolgendomi al Presidente, gli dico: "Perché non le OLIMPIADI al Sestriere?". La Sua mano stringe come una morsa la mia, un sorriso appena accennato e poi da austriaco tutto d’un pezzo mi risponde: "è da quando siamo partiti dal ristorante che ti aspettavo con que- sta richiesta ...Vedremo!!!". Nei giorni seguenti espongo in azienda l’incontro e le varie considerazioni sul progetto. Si decide di accettare senz’altro l’organizzazione delle finali di Coppa, stabilite per i giorni otto e nove aprile 2011 e procedere, se pur con cautela, verso la potenziale candidatura delle prime Olimpiadi Invernali Master della storia dello sci.

Sestrieres SpA Sestrieres SpA Presentiamo per iscritto la nostra disponibi- lità organizzativa come stazione ospitante. Risultiamo in concorrenza con Oslo, Calgary, una località Tedesca Bavarese e pare anche Innsbruck. Nei mesi seguenti mi reco per due volte di seguito a Oberhofen in Svizzera, rice- vuto dal Presidente della FIS Dott. Gianfranco Kasper, il quale mi procura un appuntamento con il responsabile Mondiale Masters Signor Jeans V. Holm di Losanna, responsabile IMCA (International Masters Games Association), con il quale bisogna trattare tutta la parte commerciale, poiché proprietario del mar- chio dei giochi Master. La signora Samantha Hayward segretaria del Dott. Holm, si dimo- stra estremamente professionale e in breve mi mette in condizioni di incontrare diret- tamente il Presidente, da noi poi ospitato a Sestriere il 27 settembre seguente. Dall’incontro ne usciamo soddisfatti, con le idee più chiare, ma anche preoccupati da tutto quello che ruota attorno all’orga- nizzazione dell’evento in progetto. Siamo consapevoli che la Vialattea, potrà assu- mersi l’organizzazione tecnico sportiva sul campo, e questo certamente non ci spa- venta, ma senza il coinvolgimento del ter- ritorio e degli Enti Regionali, ci rendiamo immediatamente conto che tale evento diventa difficilmente realizzabile. In occasione di una manifestazione in cima allo Chaberton, ho l’opportunità di accennare il progetto agli Assessori Re- gionali Alberto Cirio e Barbara Bonino, due persone qualificate, che conoscono e amano sinceramente la montagna. Mi confermano di essere informati che c’è stato un coinvolgimento della Giunta precedente la loro, per quanto riguarda le Olimpiadi Master Estive di Torino, ma che non sono al corrente di nulla, ri- guardo quelle invernali. Mi chiedono quindi di inviare loro un minimo di relazione degli incontri che noi abbiamo avuto societariamente. Cosa che provvedo a fare nei giorni se- guenti l’incontro. Da qui in poi il progetto prende for- ma. Grazie anche e soprattutto all’in- tervento di alcuni Sindaci Valsusini, in testa l’inesauribile Franco Capra, si susseguono diverse riunioni che vedono coinvolti la Sestrieres SpA, la Colomion SpA, tutti Sindaci dell’Al- ta Valle, Turismo Torino e Provincia, L’Aeroporto di Caselle, la Sitaf SpA. In una di queste riunioni, scaturisce all’unanimità la volontà di candidar- si e in data 27 novembre 2010 a fir- ma Livio Besso Cordero, Presidente di Turismo Torino e Provincia, con una lettera inviata al Presidente IMGA Mr. Holm, è confermata uffi- cialmente tale decisione! WORLD MASTER GAMES: TORINO SI PREPARA IL PIEMONTE SI AGGIUDICA PER IL BIS I WORLD MASTER GAMES SCRITTO DA GIULIA CARMINATI - 06 AGOSTO 2013. INVERNALI DEL 2015 - Il sindaco di Torino, Piero Fassino afferma: "Con il presidente della Coinvolti i comuni di Sestriere, Bardonecchia, Cesana To Regione Piemonte, Roberto Cota, abbiamo convenuto d'incontrare rinese, Claviere, Pragelato, Pinerolo, Sauze d’Oulx e Torino all'inizio di settembre i sindaci dei siti olimpici della Valle di Susa e E’ stata assegnata a Sestriere e alle Alpi dell’Alta Valsusa la del Pinerolese per avviare la programmazione delle gare dei "Giochi over 2015" per le discipline invernali." Il successo e il gradimento di seconda edizione dei World Master Games invernali che - si disputeranno nel 2015 nei comuni olimpici di Sestriere, pubblico dei World Masters Games dimostra il valore sportivo, cultu- Bardonecchia, Cesana Torinese, Claviere, Pragelato, Pine rale e turistico di questo evento e ci rafforza altresì nella volontà di rolo, Sauze d’Oulx e Torino. L’International Masters Games replicare il successo con i "Winter World Masters Games 2015". Association (IMGA), riunitosi a Londra il 4 aprile scorso, ha Replica il sindaco di Sestriere, Capra: "Questa presa di posizione di passato il testimone dei Giochi a Marcella Gaspardone, Fassino alla cerimonia di apertura dei Giochi estivi ci fa ben sperare". Il Piemonte ha già conquistato l’edizione del marzo 2015. Ad aprile general manager di Turismo Torino e Provincia, l’ente - che, su mandato dei Comuni Olimpici e della Regione, ha a Londra l’International Masters Games Association ha assegnato i confezionato e presentato la candidatura. Dopo l’edizio Giochi mondiali degli over 35 alla Val di Susa dopo la prima esperien- - za a Bled in Slovenia. Coinvolti i Comuni di Sestriere, Bardonecchia, ne estiva del 2013, le Olimpiadi degli over 35 torneranno,- quindi, in Piemonte anche in veste invernale, con al se Cesana, Claviere, Pragelato, Pinerolo, Sauze d’Oulx. E Torino? Nel ca- guito un pubblico di circa 6.200 persone, tra atleti e ap poluogo, oltre alle gare del ghiaccio, si dovrebbe tenere: la cerimo passionati. Le gare nelle discipline invernali della neve si nia di chiusura, mentre la cerimonia di apertura toccherà a Sestriere.- disputeranno in montagna, quelle del ghiaccio a Torino. La candidatura è stata avanzata, oltre che dai Comuni olimpici, dalla Sestriere e Torino, inoltre, saranno sede rispettivamente Regione e dalla Provincia, attraverso Turismo Torino, e il dossier ha della Cerimonia di apertura e di chiusura. I World Masters battuto quelli di Calgary, Oslo e Tarvisio. - Il format è identico, i numeri ridotti rispetto dell’edizione estiva: poco Games, nati come Giochi estivi, sono una vera e propria - “festa dello sport”: possono partecipare alle gare perso più di 6 mila persone, tra atleti, appassionati e accompagnatori. Nove ne dai 35 ai 100 anni d’età, indipendentemente dalla per giorni di gare e 18 discipline. Bugdet dai 2 ai 3 milioni di euro. formance sportiva e senza vincoli di qualificazione!

Comunicati della Giunta Regionale / 05 Aprile 2011 11:07 SPORT E TURISMO - IL PIEMONTE SI AGGIUDICA

ANCHE I WORLD MASTERS GAMES INVERNALI DEL 2015 - Le Olimpiadi degli over 35 torneranno in veste invernale a Sestriere e sulle vette della Valsusa Dopo l’edizione estiva del 2013, le Olimpiadi degli over 35 torneranno in veste invernale a Sestriere e sulle vette della Valsusa: at tesi 6.200 tra atleti e appassionati. E’ stata assegnata a Sestriere e alle Alpi dell’Alta Valsusa la seconda edizione dei World Masters Games invernali che si disputeranno nel 2015, a marzo, nei comuni olimpici di Sestriere, Bardonecchia, Cesana Torinese, Claviere, L’International Masters Games Association (IMGA), riunito ieri sera a Londra, ha passato Pragelato, Pinerolo, Sauze d’Oulx e Torino. il testimone dei Giochi a Marcella Gaspardone, general manager di Turismo Torino e Provincia, l’ente che, su mandato dei Comuni Olimpici e dalla Regione, ha confezionato e presentato la Dopocandidatura. l’edizione Le altreestiva città del che2013, hanno le Olimpiadi espresso degli l’interesse over 35 ad torneranno, ospitare i Giochi Masters Invernali sono Calgary, Oslo e Tarvisio. quindi, in Piemonte anche in veste invernale, con al seguito un pubblico La giunta di circa regionale 6.200 persone, ha, intanto, tra atleti designato e appassionati. l’avvocato Per Fabrizio l’orga- nizzazione dell’evento è previsto un budget di circa 3 milioni di euro. Benintendi quale presidente del Comitato organizzatore per i Master Games estivi. Benintendi, già consigliere dell’Ordine degli L’assessore avvocati di Torino, ha praticato vari sport a livello agonistico e nel 2000 ha fondato l’associazione sportiva per disabili “Sport di più”, di cui fanno parte anche i paralimpici “Tori Seduti” (hockey carrozzina) e il pluricampione Enzo Masiello (sci di fondo). regionale al Turismo commenta che l’aver assegnato al Piemonte sia i World Master Games estivi che invernali è un riconoscimento importante dell’appeal professionale, sportivo e turistico che la nostra regione si è conquistata nel mondo. Aggiunge, poi, che la grande offerta di discipline presentate in candidatura è stata dettata dalla volontà di valorizzare il più possibile il territorio. I Giochi saranno una nuova occasione per sfruttare l’eredità olimpica, non solo in termini materiali con l’utilizzo degli impianti, Il mapresidente anche in termini immateriali con i volontari e le capacità tecnico organizzative che le Olimpiadi del 2006 ci hanno lasciato. di Turismo Torino e Provincia Convention & Visitors Bureau dichiara che l’evento potrà essere occasione per un nuovo sinergico legame tra Torino e il suo territorio provinciale, montagne olimpiche in testa, vista la dislocazione dei siti di gara, e che da qui dovrà partire un’azione di promozione dell’intero territorio che, a prescindere dalle gare, punti al meglio dell’offerta per i molti turisti che ospiteremo. Il sindaco di Sestriere commenta che è una grande soddisfazione per l’area olimpica montana che vedrà tanti atleti masters gareggiare sulle piste olimpiche che hanno visto protagonisti i migliori atleti del mondo. Aggiunge, poi, che il territorio ha messo nuovamente in atto un perfetto gioco di squadra, lo stesso che portò a Torino le Olimpiadi, ottenendo un evento che avrà Le gare nelle discipline invernali della neve si disputeranno in montagna, quelle del ghiaccio ottime ricadute anche sul turismo. I World Masters Games sono a Torino. Sestriere e Torino saranno sede rispettivamente della Cerimonia di apertura e di chiusura. una vera e propria “festa dello sport”: possono partecipare alle gare persone dai 35 ai 100 anni d’età, indipendentemente dalla performance sportiva e senza vincoli di qualificazione (basta pagare una tassa di iscrizione e sostenere tutte le spese di soggiorno nel Paese ospitante. Sono nati come Giochi estivi, mentre la versione invernale ha avuto solo una precedente edizione nel 2010 a Bled, in Slovenia, alla quale hanno partecipato 3.000 atleti provenienti da 42 Paesi, accompagnati 9 giorni di gare, da altrettanti 8 Comuni appassionati sede di gara, 18 spettatori. I numeri dei World Masters Games Invernali di Sestriere e Alpi Alta Valsusa: 5 sport fa- discipline 9 sport obbligatori (sci alpino, sci di fondo, biathlon, combinata nordica, hockey, salto dal trampolino, pattinaggio di 4 sport per atleti diversamente abili (sci alpino, sci di fondo, biathlon e curling) 96 gare, 10 eventi figura, pattinaggio di velocità e curling) 6.200 atleti attesi (di cui 200 disabili) coltativi (calcetto, scacchi, corsa con i cani da slitta, ciaspole e arrampicata) collaterali, 800 volontari 20 21 VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

... emozionarsi insieme di ilaria Perron Cabus

Ilaria e a sinistra Michela, aiuto prezioso per Non vedi l’ora che tutto finisca ... ma quando lo speaker saluta la buona riuscita della manifestazione il pubblico ed i ragazzi mano a mano lasciano la piazza, un velo di tristezza ti assale ... è finito tutto. Questo è il sentimento che mi ha accompagnato durante la set- timana del Campionato Italiano Maestri e del Gran Premio Gio- vanissimi, una settimana caratterizzata da poche ore di sonno, da tante preoccupazioni, da “qualche” problema da risolvere e da tante mani da stringere…una settimana di sport e di emozioni perché la mia società organizza un evento importantissimo e il mio paese lo ospita nel migliore dei modi. Ma l’organizzazione di un evento di questa portata ovviamente non si può ridurre alla settimana dell’evento stesso, come Vialat- tea abbiamo richiesto la candidatura delle competizioni nel 2009 dall’interno VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

e nell’autunno dello stesso anno ci è sta- to comunicato che l’Amsi ( Associazione Italiana Maestri di Sci ) aveva scelto Sau- ze d’Oulx come sito per l’edizione del 2013. La prima cosa da fare era andare di persona, con occhio attento e critico e con blocknotes alla mano, a vedere cosa significava ospitare un evento di tale portata, così abbiamo presenziato alle tre edizioni che precedevano la nostra: Livigno, Selva di Val Gardena e Falcade e proprio in quest’ultima località è stata ufficializzata la nostra nomina…… con il classico passaggio di consegne…in quel momento ci siamo resi conto che non si scherzava più, che mancava un anno e tutti sappiamo quanto vola il tempo. Appunto il tempo vola, così ci ritroviamo ad essere operativi ad agosto quando il Presidente Amsi Maurizio Bonelli e il di- rettore generale Enrico Cuman vengono a trovarci in quel di Sauze e ci fanno capi- re cosa e come dovremmo fare, si parte. Istituiamo un piccolo comitato organiz- zatore, ci dividiamo i compiti, coinvolgia- mo le istituzioni ed i nostri compaesani, e in men che non si dica siamo a febbra- io, mancano poco meno di due mesi… si effettuano gli ultimi sopraluoghi sulle piste di gara ed il materiale (striscioni, premi, gadget, etc) comincia a riempire il nostro magazzino, non abbiamo più tempo da perdere siamo ormai agli inizi di aprile… i giochi sono fatti… allestia- 23 mo i parterre, “coloriamo” con bandieri- ne e striscioni tutto il paese, creiamo l’uf- ficio accredito, indossiamo il gilet dello staff e siamo pronti a ricevere i Maestri di tutta Italia e 1405 scatenatissimi bambi- ni con le loro famiglie… Come è andata non spetta me dirlo, per me è andata benissimo, è stata un’esperienza unica, magica, difficile ma professio- nalmente importante, condivisa con la società che rappresento, con ottimi collaboratori, con amici, parenti e compaesani che hanno messo a disposizione ogni loro minuto per il miglior risultato … Grazie. L’unica emozione che voglio condividere con voi è stato il momento in cui, durante la cerimonia di apertura spettava a me dare il via e così ero in prima fila, ho controllato che tutto fosse in ordine, e per radio ho detto “tutto ok partiamo“ la fanfara ha cominciato a suonare, brividi, un elicottero sfrecciava per le riprese sopra le nostre teste, mi sono girata avevo 1400 bam- bini scalpitanti che urlavano, ridevano, battevano le mani e sventolavano le loro bandiere… in quel preciso istante Sauze mi sembrava l’ombelico del mondo ed io mi sono sentita viva come poche altre volte nella mia vita.

dall’interno dall’interno dall’interno SULLE PISTE DEI GIOCHI OLIMPICI DI TORINO 2006 HANNO SCIATO FINO A OGGI LE MIGLIORI GIOVANI PROMESSE ITALIANE DELLO SCI ALPINO, SCI NORDICO E - SNOWBOARD. SE SONO ROSE FIORIRANNO, NEL FRATTEMPO PERÒ A VINCERE SONO STATI IL DIVERTIMENTO E LA SANA COMPETIZIONE, COME NELLA MIGLIO RE TRADIZIONE DEL GRAN PREMIO GIOVANISSIMI Milano - L'A.M.S.I. (Associazione Maestri Sci Italiani) comunica l'ottimo svolgimen- to del 36esimo Gran Premio Giovanissimi - Trofeo Ringo, manifestazione che si è conclusa oggi, 14 aprile 2013, a Sauze d'Oulx (TO) con la cerimonia di chiusura. È stata, infatti, una grande edizione quella che è da poco terminata nella località piemontese, dove 1.450 bambini insieme alle loro famiglie, ai loro accompagna- tori e maestri hanno vissuto un intero weekend all'insegna dello sport e del di- vertimento, immersi nella splendida cornice delle montagne che hanno ospitato i Giochi Olimpici di Torino 2006. ... I bambini iscritti alle gare sono giunti da 13 Regioni: Abruzzo, Alto Adige, Cala- bria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto; e oltre alle prove sulla neve sono stati - coinvolti in giochi, divertimento e intrattenimento... Tutti 1.450 bimbi presenti al 36esimo Gran Premio Giovanissimi hanno poi rice vuto molti premi grazie al contributo di importanti partner commerciali che han- no sposato la manifestazione. Alle premiazioni hanno presenziato i campioni di - "casa", Matteo e Francesca Marsaglia e Daniela Ceccarelli. ... Il presidente A.M.S.I. Maurizio Bonelli ha dichiarato: "Abbiamo vissuto un mo mento di magnifico sci qui a Sauze d'Oulx, il tempo sicuramente ci ha aiutato e... la fortuna aiuta gli audaci. Il Gran Premio Giovanissimi ... ha visto ancora una volta una grande partecipazione di bambini, oltre 1.400, e ciò la fa ancora una volta la più im- portante manifestazione sulla neve per i bambini con età compresa tra gli otto e gli undici anni. Il paese di Sauze d'Oulx ci ha accolto nel migliore dei modi e le piste sono state ottimamente preparate e, grazie anche a questo, non si sono contati infortuni. A nome dell'Associazione ringrazio tutte le realtà locali che hanno contribuito in ma- dall’interno niera consistente nella riuscita della manifestazionedall’internoComunicato...". stampa del 14 aprile 2013 Shopping -FoodService&Co [email protected] chaletvilladaniela.com Cell. 347 5733935 Tel. 0122850196 Ermanno Costa CASCINA SPAGNOLO 10050 -Sauze d'Oulx(TO) www.selsportsmanagement.com Via Monfol, 09 by SELRestaurant Fraz. SanSicario,32-10054CesanaT.se(TO) Tel. 0122.880961-333.9916776 business card

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Tra le iniziative estive programmate dal Comune di Sauze d’Oulx vi era una serata dedicata alle costellazioni ed alla galassia Via Lattea, condotta dalla nota astrofisica Dott.ssa Gabriella Bernardi (per ragioni di salute della Dottoressa la serata venne poi annullata). Stuzzicato dal fatto che si parlasse della Via Lattea, avevo in mente di intervenire con un piccolo “divertissement” che proponesse un parallelo tra la Via Lattea e la Vialattea; come solito mi sono lasciato prendere la mano e ne è scaturito quanto segue.

di Luigi Ricotti

Mi sono sempre chiesto se la de- poi quella originale. massimo due, ma cosa vuol dire muo- nominazione Vialattea “affibbiata” al La nostra Vialattea comprende (a vo- versi nella galassia Via Lattea? nostro comprensorio abbia l’intento lerle dire tutte) 8 stelle: Sestriere, Sau- Ebbene qui le cose vanno un po’ di- di dare un nome che abbini il bianco ze d’Oulx, Sansicario, Cesana, Oulx, versamente, le distanze in astronomia della neve ad un percorso sciistico che Claviere, Pragelato, Montgenèvre e, si misurano in “parsec” che vuol dire, unisce le varie località; oppure se si è in aggiunta, addirittura i Monti della (molto semplicemente!) “parallasse di pensato di premiare astronomicamen- Luna, oltre a qualche migliaio di stel- un secondo d’arco” ed equivale a circa te le “stelle” (leggi Comuni) che la com- line rappresentato dalle sciatrici e dai 3,26 anni/luce, ma noi comuni mortali pongono. pianetini rappresentato dagli sciatori ci accontentiamo di misurare la di- Io propendo per la seconda ipotesi che frequentano le nostre piste. stanza tra le stelle in anni/luce e cioè anche perché più suggestiva ed ancor La vera Via Lattea, di stelle, ne com- quando un corpo celeste dista da noi più suggestivo è il conoscere cos’è la prende 400.000.000.000 (quattrocen- un anno/luce vuol dire che impieghe- vera Via Lattea. Tengo a precisare che to miliardi), per questioni di tempo mi remmo un anno a raggiungerlo viag- di “Via Lattea” ne conosco almeno tre: hanno pregato di non elencarle tutte. giando alla velocità della luce e la sua la nostra che però si scrive Vialattea Ma cos’è la Via Lattea? distanza sarebbe di circa 9.500 miliardi 30 (tutto attaccato), la Via lattea che iden- E’ una “galassia”, anzi è la galassia per di km (il Sole dista da noi circa 150 mi- tifica il percorso dei pellegrini da Ron- antonomasia alla quale, tra l’altro, lioni di km). cisvalle a Santiago di Compostela (tra appartiene anche il sistema solare e La cosa detta così non impressiona l’altro questo percorso viene narrato quindi la nostra Terra. nemmeno tanto; forse cominciamo ad La possiamo vede- impressionarci se parliamo di numeri: re nei cieli stellati la velocità della luce è di 300.000 km al notturni (in assen- secondo, la sonda Voyager (che credo za di inquinamen- in questo momento abbia superato i to luminoso) e ci confini della nostra galassia) “cammi- appare come una na” a circa 17 km al secondo. La stella striscia, manco a a noi più vicina e che più assomiglia dirlo, lattiginosa. al nostro Sole si chiama Proxima Cen- Ma la cosa più stra- tauri e dista “solo” 4,22 anni/luce, il che biliante è che pare vuol dire che con la sonda Voyager che nell’universo impiegheremmo 73.000 anni ad arri- ci sia lo stesso nu- varci! (quante Vialattea nel frattempo dal famoso logico matematico Pier mero di galassie quante le stelle della avremmo potuto fare?) Giorgio Odifreddi nel bellissimo libro Via Lattea! E non illudiamoci: un nostro modo di intitolato, appunto, La Via lattea) e la A percorrere la nostra Vialattea con dire è “vado più veloce della luce” ma Via Lattea intesa come galassia che è gli sci possiamo impiegarci un giorno, non lo possiamo fare per due ragioni; 31

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La Via Lattea ai raggi infrarossi la prima perché oltre la velocità della luce c’è il buio, il nulla ed il tempo si ferma; la seconda perché ce lo dice Einstein (e se lo dice lui io ci credo, almeno per il momento): più ci si avvicina alla velocità della luce e più aumenta in modo spropositato (infinito) la nostra massa. Morale: poveri noi sciatori e poveri anche gli alieni, se proprio vogliamo fare una sciata per incontrarci nella Via Lattea o andare a sciare su di un altro pianeta dob- biamo escogitare qualsiasi cosa, ma non certamente un banale disco volante. Nei giorni di punta, la Vialattea brulica di sciatori; suc- cede la stessa cosa nella Via Lattea? Negli anni cinquanta si registrò un alto numero di “av- vistamenti” di dischi volanti e fu allora che nacque il paradosso di Fermi (a quel tempo la nostra Vialattea non esisteva ancora). Enrico Fermi è stato il maggior e più completo fisico teorico del XX secolo, vinse il Nobel all’età di trenta- sette anni e, purtroppo per noi, ma per fortuna sua, fu costretto a trasferirsi negli Stati Uniti in seguito alle persecuzioni razziali (sua moglie era ebrea); unico suo neo (nessuno è perfetto) fu la partecipazione al progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica dove svolse un ruolo fondamentale. Ebbene, questo personaggio proprio negli anni cin- quanta, assorto nei suoi pensieri se ne uscì con que- sta frase “se l’universo brulica di alieni ... dove sono finiti tutti quanti?” Poi fece una serie di rapidi calcoli e con- cluse affermando che avremmo dovuto essere visita- ti già molto tempo fa e magari più di una volta! Ma allora perché non sentiamo niente, perché non sono già qui, la galassia dovrebbe brulicare di extraterrestri (sperando che siano tutti sciatori!) e invece, niente, nessun segno reale. Dove sono tutti quanti? In pieno accordo un certo Gilet dice che essendo la nostra galassia molto antica, ci sono buone probabilità che le civiltà extraterrestri siano addirittura milioni se non miliardi di anni più avanzate della nostra e quindi dovrebbero essere già qui. Vi confesso che qualche dubbio l’ho anche io, soprattutto quando ricevo strane ed infondate lamentele o commenti riguar- danti il nostro bellissimo comprensorio, magari anche da qualche addetto ai lavori. Ma tant’è, Einstein diceva “è più facile distruggere un atomo che un pregiudizio”! Godiamoci allora questa nostra meravigliosa, unica e insostituibile Vialattea, teniamocela stretta anche quando c’è tanta gente e dobbiamo sopportare qualche coda, in fin dei conti, per quanto riguarda quella vera, ci rimane, almeno per il mo- mento, una sola ed agghiacciante conclusione: l’umanità è sola nell’universo!

Non fate caso all’amara conclusione, a me piace invece pensare che, chissà dove, ma in questo momento, esista un mio clone che si sta divertendo come un matto sciando lungo le pendici di un Fraiteve o una Banchetta di un mondo parallelo, dimentico dei crucci quotidiani, come d'altronde dovremmo fare tutti noi, l’unica certezza che ho è quella che non potrà esistere una Vialattea altrettanto bella.

dall’interno VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Il nostro breve excursus semiserio Vialattea: Restaurant Card di GIORGIA GATTI e PAOLA VILLATA Da ormai 7 anni insieme ai nostri skipass viene CO-MARKETING consegnato il famoso blocchetto del GOLOSITA'i co-marketing… ma facciamo un passo indietro… ... ovvero il “blocchetto della felicità” …nel lontano 2007, ad inizio stagione, i nostri senza confini clienti hanno accolto il primo carnet con disattenzione, noncuranti del fatto che Grande novità per la stagione invernale 13/14! permettesse loro di ottenere agevolazioni Abbiamo deciso di proporre ai nostri appassionati Clienti stagionali una interessanti, quasi come una qualsiasi pubblicità golosa iniziativa che ha aancato l’ormai consolidato e apprezzatissimo confezionata in un formato un po’ diverso dal carnet di co-marketing: la Vialattea Restaurant Card. solito ma nulla più… E’ una card nominativa che o re al titolare e ad uno o più accompagna- …stagione 2013/2014, Ucio Skipass della tori, la possibilità di usufruire no al 30 settembre 2014 di una percen- Vialattea… l’immagine più consueta che tuale di sconto presso i nostri ristoranti partner. notiamo con piacere è quella del cliente che, al Abbiamo personalmente selezionato i locali attenendoci in primo luogo ritiro dello stagionale ed ancor prima di uscire a criteri qualitativi, cercando di incontrare i diversi gusti dei nostri dai nostri uci, fruga nella busta alla ricerca sciatori proponendo un’ottima cucina italiana con ristoranti gourmet, del prezioso carnet e si mette a sfogliarlo enotavole per gli amanti del buon vino, pizzerie di qualità, location con freneticamente per scoprire le novità del terrazze da cui ammirare panorami mozzaato, ristoranti in cui gustare co-marketing per la nuova stagione… ma, e la ed acquistare carni pregiatissime oltre a sapori di cucina oltreconne. tessera stagionale?… beh quella c’è di sicuro! Per o rire ulteriori opportunità ai nostri clienti abbiamo deciso di non Al massimo gli interessa vericare che la foto limitare geogracamente la promozione all’area del torinese, sia venuta bene… estendendo le collaborazioni a ristoranti di altre importanti città, sia Questo ci fa comprendere che siamo nella italiane che estere, con l’obiettivo di accompagnare i nostri Clienti anche Photo by Filippo Armand direzione giusta! I nostri clienti si sono delizzati durante i loro viaggi di lavoro o di piacere. Thanks to CaractER Home Interiors ai nostri partner ed i dati di redemption che I primi riscontri da parte dei cari amici ristoratori stanno confermando riceviamo periodicamente dai nostri l’interesse ed il gradimento dei nostri Sciatori per questa novità che ci TORINO GENOVA MILANO ROMA MODENA LIVORNO LONDRA NEW YORK co-sponsor ci lasciano sempre piacevolmente auguriamo in futuro di poter arricchire. stupiti. 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I NOSTRI PARTNER VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Insieme per il turismo Benvenuti nell’Unione Montana Comuni Olimpici Vialattea siglata fra i comuni di Cesana Torinese, Claviere, Pragelato, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere

a cura dell'UNIONE MONTANA COMUNI OLIMPICI-VIALATTEA

Venerdì 6 settembre 2013 sarà ricordata come una giornata storica per il futuro delle nostre montagne. I comuni di Cesana Torinese, Clavie- re, Pragelato, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere hanno sottoscritto l'atto costitutivo dell'Unione Monta- na Comuni Olimpici-Vialattea. Un’area montana che rappresenta una popola- zione di oltre 4.000 abitanti (4.380 resi- denti al 31/12/2011) di grande rilevan- za strategica per l’economia del sistema turistico regionale e nazionale specie in relazione all’offerta invernale tra le più competitive ed apprezzate a livello internazionale. Alla base dell'Unione c'è una forte volontà politica locale che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità dei servizi amministrativi alla popolazione residente e agli operatori economici, rafforzando altresì la vocazione turistica sia a livello di infrastrutture (ad esempio impianti e innevamenti) sia di opportunità per i frequentatori turisti e/o proprietari di seconde case. Il tutto con l’impegno di sviluppare maggiormente, e in termini qualitativi, un'offerta in grado di competere con le altre aree alpine. Una volontà divenuta concreta con il riordino nazionale della disciplina sugli enti locali, con la Regione Piemonte che ha disposto per i Comuni montani con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, l'istituzione delle "Unioni Montane di Comuni". L’Unione Montana Comuni Olimpici-Vialattea rappresenta un sistema importante a garanzia di un equilibrio territo- riale nella gestione di un bacino turistico molto vasto che, nella stagione invernale, convoglia ogni settimana decine di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Un organismo capace di offrire in loco il doppio dei posti di lavoro rispetto ai residenti, senza considerare la considerevole ricaduta a livello di indotto lavorativo su Provincia e Regione. Lo statuto è stato sottoscritto dai Sindaci Lorenzo Colomb (Cesana Torinese), Giuseppe Gatti (vice sindaco di Claviere in rappresentanza del sindaco Franco Capra), Gianni Arolfo (Pragelato), Erwin Strazzabosco (Sauze di Cesana), Mauro Meneguzzi (Sauze d’Oulx), Valter Marin (Sestriere) alla presenza di Diego Joannas, segretario del Comune di Cesana Torinese (dove ha sede l’Unione Montana dei Comuni Olimpici-Via Lattea) e dei segretari comunali di Sauze d’Oulx, Barbara Capo, e di Sauze di Cesana, Marietta Carcione. L’UNIONE A GARANZIA DELL’INNEVAMENTO PROGRAMMATO Tra i primi obiettivi raggiunti dalla neonata Unione Montana dei Comuni Olimpici Via-Lattea spicca quello della ga- ranzia dell’innevamento programmato sulle piste con diversi impianti passati di proprietà dalla Regione Piemonte all’Unione dei Comuni. La neve è una priorità assoluta per la stagione turistica e la garanzia sulla sua produzione in caso di siccità nevosa è un requisito fondamentale. Per tale motivo l’Unione si è prodigata affinché si trovasse un’in- tesa sulle spese per l’innevamento programmato del comprensorio Vialattea. Le spese saranno così ripartite: il 50% a carico contributo della Regione Piemonte, il 40% a carico della Sestrieres spa, il 10% a carico dell’Unione Montana dei Comuni Olimpici. Un 10% che, secondo quanto stimato, corrisponde ad oltre 600 mila euro. VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

Comuni e Territori Cesana Torinese: 1.023 residenti 121,30 kmq di superficie; Claviere: 211 residenti 2,67 kmq di superficie; Pragelato: 829 residenti 89,28 kmq di superficie; Sauze di Cesana: 251 residenti 78,52 kmq di superficie; Sauze d’Oulx: 1.173 residenti 17,10 kmq di superficie; Sestriere: 893 residenti 25,8 kmq di superficie; In totale: 4.380 residenti e 334,67 kmq di superficie. L’Unione in cifre 4.380 residenti 334,67 kmq di superficie 10.156 posti letto (di cui 7.515 alberghieri e 2.641 in residence) 19.000 circa unità immobiliari 4.500 circa occupati registrati nella stagione invernale 650 circa attività commerciali 900 circa Maestri di Sci 300 milioni circa di PIL annuo attivato dal sistema neve (escluso il settore immobiliare): senza contare l’indotto esterno all’area (volume passeggeri per - aeroporto Caselle, passaggi autostradali, ferro viari, artigianato di servizio e forniture varie. 24 Sci Club 3.000 circa bimbi impegnati nelle attività degli Sci Club 5 Uffici IAT sul territorio 2 Consorzi Turistici 2 Valli alpine: Alta Val Chisone e Alta Val di Susa VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Maestri in Vialattea un Valore aggiunto! a cura di paolo blanc

Sono i grandi uomini della neve, delle montagne altovalsusine ma non solo. Conoscitori del "Circo Bianco", esperti preparatori di piste, direi ineguagliabili, maestri pedagogici nell'insegnamento ai più piccoli, ma oltremodo sensibili con apprendisti sciatori provenienti da mezzo mondo. Sì, sono loro, i centinai di maestri, che, con "i loro colori" e le loro profes- sionità, popolano il fantastico comprensorio sciistico della Vialattea. Tra loro... PAOLO MOSCONI

Direttore della Scuola Sci Vialattea Sestriere: collaborazione e qualità dei servizi le mission 36 Sport lavoro e famiglia: raccontaci la tua esperienza in Valle di Susa… Ho origini trentine: mi sono trasferito in valle nel 1981 da un paesino sotto il Passo del Tonale. Qui mi sono subito dedicato allo sci, partecipando alle gare nel gruppo dello Sci Club Sestriere ed ottenendo ottimi risultati. Ripenso non solo all’ “Uovo d’Oro”, ma anche alla seconda posizione al Trofeo Giovanissimi e alle finali dei campionati italiani a cui ho sempre preso parte. Mi sono qualifi- cato anche in qualche gara di “Coppa del Mondo” nella categoria giovani, nelle discipline dello slalom e del gigante. Nel 1999 ho fatto la selezione da maestro di sci: all’inizio mi dedicavo allo sci solo nei weekend perché dovevo conciliare l’attività con lo studio. Ero infatti iscritto all’Università di Torino presso la facoltà Suism. Nel 2003 sono diventato allenatore e per due anni ho lavorato con lo Sci Club Scuderia a Sestriere. Sono diventato papà giovanissimo, a 23 anni: allora mi sono lanciato nella gestione della scuola di sci che nel 2003 si chia- mava “Sestriere Extreme” ed oggi è la “Scuola Sci Vialattea Sestriere”. La scuola di Sci Vialattea Sestriere: qual è il suo ruolo nella realtà di Sestriere? Da 13 soci iniziali, oggi contiamo ben 139 associati: ciò segnala che la scuola rappresenta una realtà importante sul ter- ritorio locale e non solo. La Scuola collabora infatti con importanti operatori turistici come il Villaggio Valtour, il Villaggio Olimpico e il Villaggio Club Med. Quest’anno, poi, la Scuola si è unita con lo Sci Club Scuderia Agnelli: un’azione importante per crescere insieme. Oggi il nostro staff è composto da 140 maestri accreditati, di cui 2 istruttori nazionali di sci alpino, 1 istruttore nazionale di snowboard, 2 guide alpine, 20 allenatori, 10 maestri di snowboard e 4 insegnante per disabili. Sono solito dire che non importa che 'tu sia un fan dello spazzaneve o un esperto free-rider, un appassionato con anni di espe- rienza o un piccolo sciatore alle prime armi, uno snowboarder dai tricks spericolati o un appassionato di telemark... Con noi puoi sempre imparare qualcosa di nuovo e, soprattutto, non rischi mai di annoiarti!'. Il marchio Vialattea: come nasce la collaborazione? La società Sestrieres SpA desiderava una struttura sul territorio, un realtà che portasse il nome Vialattea. A seguito della par- tecipazione ad un bando, la Scuola si è classificata idonea ed ha ottenuto questo prestigioso brand. Si tratta di un evento importante che ha determinato grandi cambiamenti ed ha indubbiamente assicurato una forte immagine alla Scuola. Come si prospetta la stagione 2013/2014: ci sono nuovi sviluppi? La collaborazione con i Villaggi turistici è un punto fermo della nostra proposta: tale offerta permette infatti alla Scuola di istituire un proficuo rapporto con il target presente sul territorio, incrementando la qualità dei servizi, sia nello sci che nello snowboard. Cinquantacinque maestri sono a disposizione delle seicento o settecento persone ospitate nelle strutture e che fanno riferimento alla Scuola.

maestri in Vialattea VIALATTEA ~ IL MAGAZINE gianni poncet Professionale, conoscitore, tecnico. Ecco il Direttorissimo della storica Scuola Nazionale Sci Sestriere

Gianni Poncet inizia la sua carriera allo Sci Club Sestriere per poi essere assoldato al Centro Sportivo Esercito a Courmayeur. Gianni è diventato istruttore allenatore nazionale alla giovanissima età di 21 anni. Per quasi dieci anni, dal 1977 al 1985, ha alle- nato la squadra nazionale. "Ho iniziato con Massimo che era il responsabile dei discesisti italiani in Coppa del Mondo. Con noi c’era un bel gruppo di discesisti italiani: da lì, poi, sono passato alla Coppa Europa femminile. Ho continuato a fare l’istruttore nazionale, poi ho seguito lo Sci Club San Sicario portandolo ad essere il primo sci club d’Italia per due anni consecutivi: di questo sono molto contento. Ho fatto 15 anni in Vialattea come direttore sportivo seguendo i Mondiali del 1997". Sei stato direttore sportivo dei Mondiali, l’evento che ha aperto la strada alle Olimpiadi. Raccontaci dei risultati. Sono soddisfatto delle credenziali che sono risultate dall’organizzazione dei Mondiali e soprattutto perché la FIS ha visto che, anno per anno, le gare organizzate (Coppa del Mondo, Coppa Europa), hanno avuto una buona riuscita. Tuttavia bisogna ammettere che sia il Mondiale che le Olimpiadi si sono ottenuti con la famiglia Agnelli. L’interesse a Budapest per l’assegnazione del Mondiale nel 1997 e poi la strada verso l’Olimpiade con il Comitato Olimpico è stata mediata dagli Agnelli. Questi eventi sono stati i momenti più belli, dal punto di vista agonistico: sono il risultato della creazione di un gruppo di lavoro che ha utilizzato in maggioranza tecnici locali, dal direttore di pista al direttore di gara, per poi arrivare all’Olimpiade che ha impegnato duemila persone. Dunque per questi grandi eventi eri supportato da operatori locali. Sì, sempre. Si era giunti a creare una direzione sportiva che aveva una ventina di operatori che si occupano delle duecento o trecento gare all’anno e soprattutto della Coppa del Mondo. In previsione dell’evento olimpico, si è creato uno staff locale composto da rap- presentanti che ruotavano in Vialattea. Per me è stata una grande soddisfazione poter gestire lo sci alpino a Sestriere e il freestyle 37 a Sauze d’Oulx con Gianni Gros e lo snowboard a Bardonecchia come competion manager in collaborazione con Gian Marco Peri, direttore generale. È stata un’organizzazione che ha coinvolto duemila persone tra militari, civili, maestri di sci e soprattutto forze locali che hanno dato il meglio per questa occasione. La Scuola Sci Sestriere è anche un tuo prodotto. Un po' ti appartiene... La scuola è la prima delle nostre valli. È nata nel 1932 seguendo un iter e una volontà che era quella della famiglia Agnelli che aveva creato la scuderia Agnelli, portando qui i migliori maestri delle valli che erano il fiore all’occhiello dello sport. La scuola e lo sci club hanno formato personaggi come Camillo Passet e Alberto Marcellin, emblemi del dopoguerra che sono arrivati ad ottenere risultati clamorosi. La scuderia Agnelli ha poi proseguito creando campioni come Pizzalunga, Clataud, Sibille che han- no raggiunto traguardi olimpici, internazionali o titoli italiani. I membri della scuderia Agnelli andavano poi a prendere parte alla Scuola Nazionale come maestri o come allenatori: c’era quindi un trait d’union tra la scuderia e la Scuola. Da allora si sono succeduti direttori veramente importanti - come Marcello Paltrimieri, Giovanni Sicheri e Angelo Perrot. Negli anni sessanta e settanta soprattutto c’era la tendenza a venire a Sestriere a fare il maestro di sci perché rappresentava il top. Io sono arrivato dopo: sono orgoglioso di farne parte. E’ da ricordare che il primo direttore della scuola è stato Hans Noble, l’"angelo delle nevi", chiamato dall’avvocato Agnelli per creare un sistema tecnico di altissimo livello. Io sono l’ultimo arrivato: sono sei anni che me ne occupo direttamente cercando di fare del mio meglio e continuando un’eredità “pesante”, nel senso che la scuola è sempre stato un punto di riferimento rientrante tra le prime cinque scuola in Italia dal punto di vista tecnico, organizzativo ed economico. Hai fatto delle modifiche, cercando di rendere la scuola più vicina ai tempi che viviamo? Sì, ho provato dal punto di vista organizzativo generale, organizzando la struttura con un consiglio operativo in cui Franco Charret ricopre la carica di vice e Sabina Matteud segue lo Junior Team, le segretarie si occupano degli aspetti amministrativi e il front desk. Soprattutto devo sottolineare che in questi ultimi due anni stiamo collaborando con tutte le scuole: il fatto di aver raggiunto il traguardo del Club Med, con tutte le altre scuole, è stato il risultato che ha consentito di creare una collaborazione fondamentale. Quest’anno avrete 170 giovani. Sì, è molto importante il ricambio generazionale. La scuola ha formato 5 generazioni: quello che mi fa più piacere è che si sta creando il futuro. Quindi si creano presupposti tra quelli che hanno praticato attività agonistica e coloro che, cittadini o valli- giani, decidono di intrapredenere questa professione Dal punto di vista agonistico? Abbiamo un filo diretto con lo Sci Club Sestriere, quella sezione di pre agonistica che si chiama Juniores dalla quale i migliori elementi vengono indirizzati verso la Scuola Sestriere. I trenta allenatori dello Sci Club Setriere sono facenti parte di questa Scuola Sci. Continua il meccanismo della Scuderia Agnelli. maestri in Vialattea maestri in Vialattea VIALATTEA ~ IL MAGAZINE ALESSANDRO SERRA Una vita sulle piste da sci. Ora Direttore Tecnico Giovanile FISI ... non per caso!

Piemontese doc, from Cesana. Direi subito predisposizione per i giovani, visto che oltre alla tua attuale mission professio- nale sei papà di quattro figli... Esatto, sicuramente sono attorniato di giovani. Un figlio Nicholas di 16 anni, una bimba Denise di 13, e alla fine 2 gemelli Simone e Matteo di 8 anni ... e una gran moglie Simona che, non so come, ma riesce a gestire tutto questo!! Buoni risultati come atleta, sino alle soglie della nazionale, (ho fatto parte delle squadre nazionali di sci da atleta dal 1992 al 1998 esordendo in coppa del mondo a soli 20 anni, nella discesa libera di kitzbuhel. Ho finito la carriera nel 98 a causa di 2 gravi infortuni accaduti durante delle gare di coppa europa nel 95 e nel 96) ma la tua grande propensione è volta all'al- lenamento. Sci Club Claviere, Nazionale B polivalenti, Squadre C1, Squadra di discesa di Coppa del Mondo a supporto di Alberto Ghidoni (nel biennio dei mondiali di ma sopratutto delle olimpiadi di Torino con la partecipazione in veste 38 di tecnico alle gare di velocità delle olimpiadi a sestriere), responsabile della Coppa Europa, Direttore Tecnico Giovanile FISI, oltre a consulente sportivo per la Sestrieres SpA ... qual'è il "momento" storico sportivo che ricordi con maggiore sod- disfazione? Ogni momento ha un suo ricordo e "sapore differente" ... i successi da atleta fino all'esordio in Coppa del Mondo fanno da contrappeso alla delusione per la fine premature della carriera di atleta. Successivamente ogni diverso incarico svolto mi ha lasciato qualche ricordo particolare, sicuramente le vittorie dei 3 mon- diali junior di discesa libera di seguito, l'ultimo vinto con un atleta valsusino , hanno un posto particolare nella mia "bacheca", come la prima vittoria in alla prima gara di Coppa Europa con un altro atleta valsusino Borsotti Giovanni. Certamente il ruolo di Direttore Tecnico Giovanile, quindi il dover gestire i settori maschili e femminili della federazione mi da grande soddisfazione sotto il profilo lavorativo, ma mi carica anche di grandi responsabilità. Vialattea, una domanda secca sugli Sci Club altovalusini: preparazione, risultati ... prospettive... Gli sci club altovalsusini hanno sicuramente una grande tradizione sciistica e sono tra i più conosciuti e rispettati a livello nazionale. Siamo molto competitivi nelle categorie children ... probabilmente i gli atleti di questi Sci Club sono tra i migliori sul panorama nazionale, ne sono prova i diversi titoli vinti nelle passate stagioni da atleti e atlete valsusini. Se si riuscisse a dare più continuità al lavoro svolto nelle categorie children anche alle categorie giovani si potrebbe fare un deciso miglioramento nelle graduatorie nazionali. Sarebbe importante creare un "sistema" che possa dare più semplicità, qualità e intensità agli allenamenti che gli atleti dei club altovalsusini affrontano. Ancora sulla Vialattea, questo comprensorio così affascinanate, sia per lo sportivo sia per l'agonista, che cosa rappresenta per te? Sicuramente far parte di uno dei comprensori sciistici più rinomati e conosciuti al mondo non può che rendermi orgoglioso delle mie "nevi". Indubbiamente un ritorno della Vialattea sul palcoscenico internazionale della Coppa del Mondo penso sia indispensabile per tutto il si tema piemontese oltre che valsusino I tuoi progetti futuri... Progetti futuri??!! E chi lo sa... A breve termine cercare di riorganizzare il Settore Giovanile della Federazione che nelle ultime stagioni aveva perso di incisività e soprattutto non aveva più un progetto e un obiettivo ben chiaro e definito. Più a lungo termine non ne ho la più pallida idea ... in fondo io fino a 6 mesi fa volevo fare l'allenatore e oggi mi ritrovo a coordinare e a svolgere un ruolo di direzione tecnica che mai mi sarei aspettato. Quello che vorrei è che in futuro il lavoro che sto svolgendo oggi possa essere ricordato con piacere, vorrebbe dire che è stato fatto bene...

maestri in Vialattea ARLAUD DAVIDE arredamento di montagna

Via Chanriond 10 SALBERTRAND TO - maestri in Vialattea Tel. +39 0122 854689 di paolo blanc Foto MARCO ROSSI

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come conduce...gli sci in Vialattea! celebrities VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

Ci sono personaggi del mondo del cinema, dello sport, della tv, che espressamente scelgono Cortina, S. Moritz o altre località turistiche famose delle Alpi, per ritrovarsi poi sulle pagine dei rotocalchi rosa. Scatti controllati, concordati, perché si sa, l'artista ha bisogno di visibilità, di apparire tout court. Ma non è così per tutti. Orgogliosamente, se vogliamo, le montagne del comprensorio della Vialattea concedono poco sotto l'aspetto del gossip, mentre offrono molto per quanto concerne il puro loisir. Vivere la vacanza vera con la V maiuscola, relax, famiglia, svago soft, la pratica degli sport invernali potendo godere di paesaggi tra i più suggestivi al mondo. Sono queste le sensazioni che provano anche i vip che frequentano l'alta valle di Susa e Chisone ed una delle star della tv e del giornalismo che incarna quanto detto, è la bravissima e splendida ANTONELLA CLERICI! L'abbiamo conosciuta sci ai piedi in Vialattea ...

...rimango sempre incantata dall'efficacia dell'organizzazione sciistica della Sestrieres SpA... Professionalmente tra le prime esperienze televisive “Dribbling” e “Domenica Sprint” su Rai2 nel ’90, “Forza Italia” su Odeon Tv con Fabio Fazio e Valter Zenga, nel ’95 TeleGol sempre su Rai2, nel ’98 segui da vicino i Mondiali di calcio, presentando in diretta da Parigi Occhio al mondiale con Giorgio Tosatti e Giampiero Galeazzi. Non si può dire che lo sport non ti piaccia … … Non solo … ma ho fatto anche 3 Campionati del Mondo e 3 Olimpiadi... come vedi lo sport rimane una delle mie più grandi passioni e lo rimarrà sempre.

Scorrendo su Wikipedia il tuo percorso c’è da strabuzzare gli occhi vedendo tanto lavoro e tanto successo: Rai – Mediaset e ancora Rai. Inoltre cinema, fictions, libri, canzoni, regia. Piace a grandi e piccini, ti possiamo definire la più amata dagli italiani. In te traspare onestà intellettuale, simpatia, semplicità, oltre natu- ralmente tanta bravura. Quali sono le ragioni di questo successo? ...Bisognerebbe chiederlo agli altri, a chi mi circonda nel lavoro al pub- blico, ma non credo di sbagliare se vi dico che la mia naturalezza mi dà punti di forza. Sono sempre la stessa sia in video che nel- la vita.

Sei stata protagonista delle trasmissioni più cult e con più odience della storia della Tv, Rai e Madia- set: lo sport come abbiamo già visto, Unomattina, Domenica In, Ma quanto costi, A tu per tu, Telegat- ti Story, il Festival di Sanremo, il Treno dei Desideri, Affari Tuoi … Antonella, come fai ad essere così eclettica in programmazioni differenti? Fondamentalmente sono curiosa, mi diverto e poi ho anche un'anima da giornalista, questo mi porta a spaziare in tanti campi e soddisfare le varie richieste che mi vengono sottoposte. Ad un certo punto della carriera metti “le mani in pasta”, ossia, l’idea di proporre la cucina in Tv. “La prova del cuoco”, un successo planetario, l’an- tesignana di tutte le trasmissioni di cucina, basti pensare a quanti programmi, anche via etere, quo- tidianamente si occupano in maniera più o meno piacevole e qualificata di enogastronomia. Come ti venne l’idea? L'idea? Mi venne perché ero e lo sono tutt’ora, fissa- ta con le trasmissioni di cucina a mezzogiorno. Ma non solo. Vedevo sempre mia mamma che cucinava a quell'ora, intenta tra i fornelli, quindi mi sembrava un'idea interessante cucinare in TV proprio a mezzo- giorno quando tutti cucinano a casa. Dal 2005 scrivi di cucina pubblicando libri di grande successo, da Oggi cucini tu, Le ricette di Casa Clerici e Le ricette della prova del cuoco. Senz’altro sarai una celebrities VIALATTEA ~ IL MAGAZINE pomodorini secchi, grande chef tra i fornelli, qual è il tuo lasciando gli ingredienti a piccoli pez- piatto preferito? Cosa ti chiedono gli zetti, faccio riscaldare leggermente... capperi, olive nere, olio amici. Una ricetta al volo, suvvia! et voilà pronto un sughetto ottimo, Sono sicuramente più brava a condur- veloce, che si sposa benissimo con un extra vergine di oliva. re che a cucinare ... Non sono una chef, bel piatto di spaghetti al dente... non ma una gran golosa. dimenticate una spruzzata di parmi- Frullo tutto lasciando gli I miei piatti forti sono i risotti. Una ri- giano alla fine. cetta al volo? Serviti, vi propongo un Premi e riconoscimenti a iosa: 1999 ingredienti a piccoli sughetto niente male! Ingredienti: po- - Premio Nazionale Alghero Donna modorini secchi, capperi, olive nere, di Letteratura e Giornalismo sezio- pezzetti, faccio olio extra vergine di oliva. Frullo tutto ne Giornalismo; 2004 - Premio Regia Televisiva per La prova del cuoco ca- riscaldare leggermente ... et voilà pronto un sughetto ottimo, veloce, che si sposa benissimo con un bel piatto di spaghetti al dente...

tegoria Top Ten; 2010 - Premio Regia Televisiva per Ti lascio una canzone categoria Top Ten; 2010 - Premio Re- gia Televisiva per Festival di Sanremo 2010 categoria Top Ten; 2010 - Premio Regia Televisiva categoria Personaggio femminile dell'anno; 2011 - Premio Regia Televisiva per Ti lascio una canzone cate- goria Top Ten; 2011 - Premio Regia Tele- visiva per Ti lascio una canzone categoria Miglior programma. Non ti fermi mai? Mai, certo, ma, credo che sia anche im- portante consolidare i risultati ottenuti, e non è da poco. Lavoro duramente e certamente la cosa più importante è meritare giorno dopo giorno la fiducia del pubblico. A proposito di “mission” da rag- giungere ci racconti come ha sco- perto la valle di Susa e come hai raggiunto le vette di Pragelato, Sestriere e Sauze d’Oulx? Conosco bene il Club Med di Prage- lato. Ogni volta posso raggiungere le montagne della Vialattea, riman- go sempre incantata dall'efficacia dell'organizzazione sciistica della Sestrieres SpA, ma non solo, mi piace questo concetto del piccolo paesino. Inoltre conosco bene Arny Aiolfi, il responsabile del prodotto Club Med per l'Europa del Sud e la sua grande professionalità … ero sicura che avrebbe realizzato un grande progetto. Una wonder woman a livel- lo mediatico: uno spot per questa nostra Vialattea? Perché no? Parliamone ...!!! Intanto un caro saluto agli amici delle Montagne Olimpiche. 41 44

di rita quarta

celebrities La natura, l'introspezione, la solidarietà, l'amicizia, le piccole cose per una grande artista

Un concerto fra le nuvole: così di si può tranquillamente definire il concer- tone del 15 agosto 2013 a Sportinia. In migliaia erano saliti per vivere da vici- no la grinta e il grande cuore di Irene. Irene Grandi propose, quella tarda mattinata, al grande pubblico le can- zoni inserite nel suo tour “Come non mi hai visto mai”, un nuovo progetto live per un viaggio fra i successi di qua- si vent’anni di carriera. Un’ora e trenta minuti di musica per un tour tra diversi periodi ed esperienze musicali. Brani recenti sino ad altri successi che han- no segnato il suo debutto in carriera, tante altre canzoni e qualche cover. Irene ha da qualche minuto terminato il suo concerto, un piccolo scambio di battute ed un “a risentirci” epistolare 45 … un’intervista dopo qualche mese, mesi trascorsi in giro per il mondo, ma che non hanno annebbiato le emozio- ni di quel giorno …

Sportinia - Sauze d'Oulx

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Sportinia - Sauze d'Oulx

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Sportinia - Sauze d'Oulx

Era il al 20 novembre 1993, Roxy Bar. E’ bastata una prima apparizione per entrare dritta nel cuore degli italiani … poi l’internazionalità ed un successo stratosferico che negli anni non è mai calato. Sacrifici e tour senza sosta … L’emozione di quelle prime volte? Ricordo l'allegra noncuranza con cui mi presentavo con una felpa oversize e gli anfibi e ricordo Red Ronnie che mi squa- drava incuriosito! Mi accompagnavano Telonio con cui scrivevamo le canzoni e Giacomo Castellano, il chitarrista più famoso di Firenze, era- vamo felici di incontrare il pubblico e anche conoscere di altri artisti che si esibivano al Roxy Bar. Era bello avere l'occasione di parlare un po' nei corridoi dei camerini, c'era un'atmosfera che mi ricordava un po' la ricreazione al liceo. Poliedrica e sempre unica: rap, pop, soul, rock, blues rock, jazz ed unplugged. Hai lavorato con i più grandi artisti del pa- 47 norama musicale internazionale: Jovanotti, Eros Ramazzotti, Pino Daniele, Vasco Rossi, Gaetano Curreri, Stefano Bollani, Edoardo Bennato, Francesco Bianconi, Elio e le Storie Tese, Tiziano Ferro … nelle tue canzoni il cuore di una donna che non si arrende, la forza e l’energia toscana. Quanto la tua terra ti ha dato e quale contributo ti hanno dato questi grandissimi artisti? La collaborazione è un incontro, io sono estroversa, le persone mi piacciono e mi piace molto creare insieme ad artisti, mu- sicisti, parolieri o interpretare canzoni scritte da altri e farle mie attraverso la voce e le mie emozioni. Sono molti gli artisti con cui ho condiviso musica e creatività negli anni, è vero, ed ogni volta è stata una esperienza positiva. Credo che essere toscana mi abbia facilitata, perché l'accento e l'ironia, caratteristiche tipicamente toscane "garbano" a tutti! ‘Bruci la città’, ‘Bum bum’, ‘Prima di partire per un lungo viaggio’, ‘La tua ragazza sempre’, ‘Sono come tu mi vuoi’, ‘La cometa di Halley’… sono solo alcune delle tue canzoni che canto per liberarmi dai pensieri o da preoccupazioni. La musica è terapia per anima? La musica fa bene all'anima, solo quella buona però! Attenti alla musica brutta, potrebbe fare venire anche l'orticaria... ah ah ah! Hai mostrato in qualche periodo della tua vita un’Irene fragile, ma nel contempo caparbia e capace di reagire, che non si ferma … sei energica nella vita come nella musica che fai? Penso che la fragilità sia sinonimo di sensibilità, come si fa a non avere dubbi, ad essere sempre sicuri di essere sulla strada giusta? E’ importante certe volte perdersi per ritrovarsi maturati e cambiati, perché anche se la nostra anima è immortale la trasformazione e il cambiamento sono il segno che stiamo vivendo davvero. Nonostante il successo sei rimasta una donna semplice. Non hai avuto paura di prenderti una pausa per vivere “l’umanità” fuori dall’Italia. Cosa ci racconti di quell’anno in giro per il mondo per conto delle associazioni umanitarie? L'esigenza di fermarsi e non essere travolti dagli impegni e da una vita regolata dai tempi del successo e del business è stata per me una tappa importante. Ritrovare l'entusiasmo nelle piccole cose, nella natura, nell'introspezione, nella famiglia, nell'amicizia e nella solidarietà. Dare importanza a queste cose per me vuol dire amare la vita, con i suoi alti e bassi, e di conseguenza anche ritrovare l' ispirazione. Una grande interprete che rende orgoglio all’Italia. Avrai di sicuro la consapevolezza della tua “dimensione” nel panorama della musica internazionale … come può una grande artista come te rimanere 'una di noi'? Nella dimensione spirituale tutto è uno. Come potrei separarmi dall'altro quando ne faccio parte ? E per finire … le nostre montagne … le tue impressioni. Le montagne di Sauze d'Oulx ci hanno regalato la scorsa estate un ricordo indelebile. Quello dello scorso ferragosto è stato per me e per i miei musicisti il concerto più bello, tra i prati verdi e i sorrisi della gente, gli alberi grandi e le cime maestose, il suono che si espandeva tra le valli e la sensazione di toccare il cielo con un dito! celebrities celebrities

Metan Alpi Sestriere

Ricarica l'ambiente

Una lunga storia all’insegna del fare, creando sempre nuove opportunità sui sistemi territoriali nella salvaguardia dell’am- biente. E’ la storia del Gruppo Metan Alpi che al Colle garantisce calore pulito, alto confort, basso impatto ambientale e tanti nuovi progetti per il futuro che riguardano anche la mobilità. La svolta verso la sostenibilità ambientale a Sestriere ebbe inizio nel 1989, grazie all’attività del Gruppo Metan Alpi (Sestriere e Val Chisone), presente sulle Montagne Olimpiche da oltre 20 anni. “Abbiamo accettato la sfida di portare il gas naturale da Perosa Argentina fino a Sestriere, Cesana e Bardonecchia - spiega l’in- gegner Andrea Chiaves, Presidente del Gruppo torinese Metan Alpi - servendo anche i comuni intermedi di Roure, Fenestrelle, Usseaux, Pragelato, Sauze di Cesana, Oulx, Sauze d’Oulx, Salbertrand, attraversando terreni ritenuti impossibili e sostenendo oneri di investimento ritenuti non remunerativi dalle grandi Società del gas”. In questi vent’anni la nostra società non ha mai mancato alle sue promesse e non si è mai trovata in contenzioso con le Amministrazioni Comunali. Anzi, nel suo operare, ha sempre dimostrato piena disponibilità, talvolta oltre i propri impegni, ad accogliere le richieste de- gli 11 comuni ove ha portato il gas naturale. Ripercorrendo la storia di questa magnifica avventura imprenditoriale, l’inge- gner Chiaves, sottolinea: “Nel 1991 Metan Alpi Sestriere ha lanciato la sfida di costruire un teleriscaldamento in alta montagna a Sestriere. A tale impianto sono seguiti nel 2005 quelli di Pragelato e Sansicario. In ogni iniziativa ha riscosso il pieno apprez- zamento degli utenti serviti, per l’economia e la qualità ineccepibile del servizio, per la presenza continua nell’area del proprio personale (scelto tra gli abitanti del territorio) e degli uffici aperti al pubblico con continuità”. E a malincuore ricorda: “Vicende spiacevoli della compagine societaria ci hanno costretti intorno all’anno 2000 a rinunciare a parte del bacino che avevamo già metanizzato con grandi sforzi di impegno economico e personale”. “Il gruppo Metan Alpi - conclude l’ingegner Chiaves - ha quindi i numeri, per l’esperienza maturata, la tecnologia più avanzata, la credibilità, la capacità e la correttezza sempre ed in ogni occasione dimostrate, per proporre un piano-programma per il ba- cino, che vuole essere di eccellenza, per la qualità dell’aria, il risparmio di energia e la qualità e lo sviluppo dei servizi energetici”. Il Gruppo Metan Alpi continua a caricare di verde l’ambiente alpino ed offrirà nuove possibilità alla vasta utenza, anche nell’ottica di nuove tecnologie sempre mirate all’efficienza, riduzione dei costi costi ed inquinamento. Ufficio Stampa Metan Alpi Sestriere VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

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di alessandra longo e rita quarta

Ci sono catene che non imprigionano, ma anzi aprono alla libertà più estrema, all’ebbrezza vibrante della vita. Sono catene scattanti e veloci, ma anche unte e talvolta insidiose. Sono il cuore della bicicletta, strumento di viaggio, di sfide, di sperimentazioni che si consumano a metà tra la terra e il cielo, tra l’asfalto che scorre veloce sotto i piedi e il vento sferza sopra di noi. E’ il mezzo con cui Nico Valsesia questa estate ha spazzato via il record di ascensione al Monte Bianco – 16 ore 35 minu-

il personaggio VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

ti e 52 secondi, 300 km in sella e ben 16 km di scalata fino alla vetta più alta d’Europa a 4810 metri d’altitudine. Atleta quarantenne, originario di Sau- ze d’Oulx, ha mostrato la sua versatilità in sfide che oltrepassano i tecnicismi dell’agonismo e mostrano tutta la pas- sione e la forza che possono muoverci verso orizzonti sempre nuovi. Non si tratta del solito “oltrepassare il limite”: nella recente intervista alla trasmissio- ne tv “Che tempo che fa”, Fabio Fazio sorrise definendo “folli” le imprese di Nico. Prima tra queste la RAAM “Race Across America”, la traversata non stop coast to coast da Oceanside ad Annapolis, circa 5000 km macinati con determinazione e volontà in soli 9 giorni e 16 ore. Tuttavia ci pare più “folle” – e dunque insana – una vita logorata dalla routine e imprigionata dalle catene delle con- venzioni, dei pregiudizi, dell’accidia e della noia del quotidiano.

Biker e runner, ti sei confrontato con l’alpinismo: quali sono i tuoi prossimi progetti in quota? A dire il vero ... in quota o montagna che sia, vorrei solo avere la forza di continuare a correre, pedalare, e per- ché no prendere una “strada” un po- chino più alpinistica. Nel 2014 vorrei gareggiare molto poco, godermi le mie bici, le mie scarpette da trailrunning, con un pensiero al tentativo di ascesa, dal mare alla vetta della montagna più alta delle ameri- che, l’Aconcagua 6.960 mt, nonché il dislivello maggiore al mondo in minor kilometri. Inoltre come organizzatore mi aspetta un evento unico al mondo il redbull k3 (susa/rocciamelone) il 2 agosto 2014 ... e chissà forse il ritorno del Vialatteatrail a Sauze d’Oulx. Ultra genitore: come concili la tua vita di sportivo e il tuo ruolo in famiglia? Sarebbe troppo facile dire, tutto rose e fiori, ma in realtà è molto difficile conciliare lavoro, famiglia e passioni, soprattutto perché quest’ultime oc- cupano gran parte della mia vita. Nel 2014 dovrò concentrarmi anche nella il personaggio IlVIALATTEA grande amico "Giova" ~ IL Storti MAGAZINE

amicizia. stesura del mio primo libro, mai avrei Ottimo il mio rapporto con Giova, pensato di poterne scrivere uno, ma all'inizio ci siamo conosciuti soltanto quando mi è stato chiesto da una del- perchè lui mi contattò per partecipare le case editrici più importanti d’Italia, alla gara da me organizzata Toubkal non ho potuto dire di no! Marathon nel 2009, in Marocco. Ven- Per tutto il resto per avere una risposta ne, e da lì diventammo amici. Persona veritiera e sincera bisognerebbe gira- alla mano, simpatico, si vede, anche se re la domanda a mia moglie oppure ai non è sempre automatico che il comi- miei figli ... co televisivo sia poi simpatico anche “Una sana follia”: i tuoi consigli per li- nella vita di tutti i giorni, e se la no- berarsi dalle catene del quotidiano... stra amicizia prosegue sarà forse per- Credo di essere l’ultima persona a cui ché entrambi abbiamo bisogno l'uno chiedere un consiglio e sinceramente dell'altro, come in tutte le vere ami- non mi è mai piaciuto darne a nessu- cizie. Io devo essergli grato per aver no, forse nemmeno ai miei figli; non 52 portato notorietà alle mie "stupidaggi- ho mai sopportato coloro che ti danno ni" e forse lui è riuscito ad evadere da i consigli senza averglieli chiesti! An- una routine che gli stava un po' stretta che perché, ognuno di noi sa benissi- ... molto probabilmente un giorno mi mo quali sono le persone da cui accet- manderà a "quel paese", al momento tarli ... Chi ha la presunzione di scriverli però abbiamo ancora un sacco di pro- probabilmente è perché ha smesso di getti in cantiere. apprendere dalle proprie esperienze. Le tue avventure oramai sono note an- che al grande pubblico. Ci racconti la più emozionante? Sembra retorica dirlo ... ma quella più emozionante, la nascita dei miei tre figli, Santiago, Felipe e Matilda ... che però non paragonerei mai hai miei “di- vertimenti... Non c’è ne una più emozionante di altre ... lo sono tutte, e tutte fortuna- tamente in maniera differente, pro- babilmente è per quello che inseguo esperienze molto diverse tra loro ... per fa sì che mi emozionino ogni vol- ta ... cerco comunque di stupirmi ogni giorno, di emozionarmi ogni giorno, di divertirmi ogni giorno, di non cre- scere mai più del dovuto, voglio con- tinuare a sognare per sempre, nei miei allenamenti, sulle mie montagne, o in qualsiasi luogo io sia. Se perdessi que- sto entusiasmo ... smetterei immedia- tamente di fare tutto ciò che ho fatto fino ad oggi. Giovanni Storti … il tuo rapporto di il personaggio Nico e l’alta Valle di Susa … le sue montagne e le sue suggestioni. Nonostante mi sia trasferito da tempo lontano dalle mie montagne, ci torno molto spesso: ne ho bisogno soprat- tutto per ritrovare me stesso, sono loro che mi hanno forgiato, che mi hanno dato questa “piega” bella o brutta che sia ... ma che a me piace moltissimo. Tornassi alla mia infanzia e mi chiedes- sero di decidere, vorrei tornare li! Dove sono cresciuto e dove ho imparato a rispettare le persone e la natura…. E lo sci? Era il mio sogno di bambino, volevo di- ventare un campione di sci! Mi allena- vo duramente, sempre con passione, mai con costrizione. Un giorno però mi sono svegliato: non ero deluso di non aver fatto parte della nazionale di sci, ma felicissimo che lo sci mi aveva dato molto di più della medaglia d’oro. Sane amicizie, lealtà, rispetto, voglia di lottare, ripartire più forte dopo le scon- fitte: insegnamenti fondamentali per tutta la vita! Molto meno importante ... ma non per questo ... non da dimenti- care ... il fatto di essere maestro di sci alpino!

Nico Valsesia fa parte dell'organico ma- estri della Scuola Sci Vialattea-Sauze d'Oulx.

il personaggio il personaggio Le nazionali di sci alpino riscoprono la capitale della Vialattea

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Azzurri e Azzurre, canadesi e statunitensi in allenamento sulle nevi di Sestriere di CLAUDIO TESCARI

Ai 2.035 metri del Colle del Sestriere, con piste innevate e preparate al meglio, grazie all'attenta regia del Direttore Sportivo della Sestrieres SpA Gualtiero Brasso, sono approdate diverse nazionali di sci alpino per la rifinitura in vista delle gare di Coppa del Mondo di Val d’Isère, nella vicina Francia, che hanno visto impegnati dapprima gli uomini nel week-end del 14-15 dicembre e quindi le donne nel fine settimana successivo del 21-22 dicembre. Gli specialisti delle discipline tecniche, azzurri e canadesi, hanno preparato quell’impegno, sostenendo tre giorni di alle- namento, in condizioni di innevamento e di tracciato ideali. Per l’Italia erano presenti: il 31enne Manfred Moelgg (Fiamme Gialle), gli alfieri 34enni (Fiamme Gialle) e (Fiamme Oro), (Fiamme Gialle), i giovani emergenti (Esercito) e Luca De Aliprandini (Fiamme Gialle) nonché il bardonecchiese Gio-

zoom Allenamenti Nazionale Maschile

zoom Elena Curtoni Allenamenti Nazionale Femminile

vanni Borsotti (Carabinieri). Per il Canada: Philip Brown, David Donaldson, Brad Spence, Paul Stutz, Mike Janyk, Julien Cousineau e Philip Trevor. Una settimana dopo sono arrivate le azzurre, di ritorno dalla trasferta transal- 56 pina deludente di Courchevel, nello slalom, alla ricerca sul blasonato Colle di preponderanti sensazioni e nuovi stimoli. Anche in questo caso sono stati tre giorni particolarmente impegnativi e proficui per quattro sciatrici: la “veterana” Denise Karbon, la trentenne Manuela Moelgg (Fiamme Gialle), la 28enne Irene Curtoni (Esercito) e la più giovane delle quattro, Federica Brignone (Carabinieri), figlia d’arte di una certa Maria Rosa “Ninna” Quario, che vinse a Sestriere lo slalom datato 14 dicembre 1983. Prima di loro hanno usufruito delle piste altovalsusine, nell’ambito di una due-giorni di allenamento, le statunitensi Leanne Smith, Sta- cey Cook, Laurenne Ross, Alice McKennis, Julia Ford e Jakie Wiles. Molto soddisfatti i vertici azzurri ed in particolare l’allenatore degli slalomisti Jacques Theolier: “Abbiamo lavorato bene quest’estate in Sudamerica – afferma il tecnico di Modane per spiegare la buona prestazione della squadra azzurra in terra francese dove ha piazzato sei atleti nei diciotto – a Sestriere poi hanno barrato benissimo e noi abbiamo tracciato a 22-23 metri ricreando le stesse con- dizioni trovate a Val d’Isère. Dobbiamo ringraziare i responsabili della Via Lattea Nadia Fanchini perchè il lavoro fatto per noi è servito”. Sulla stessa linea il direttore tecnico, Clau- dio Ravetto, che ribadisce pressoché gli stessi concetti: “La federazione sta fa- cendo un grosso sforzo economico per permettere allenamenti sufficientemente efficaci. Siamo arrivati a Val d’Isère più pronti degli altri – prosegue – grazie al lavoro fatto al Sestriere, dove abbiamo veramente preparato al meglio la gara. Vialattea va ringraziata moltissimo per quello che ha fatto”. La Sestrieres, infatti, ha messo a disposizione la pista Kandahar intitolata a Giovanni Alberto Agnelli, preparata di tutto punto e, soprattutto, ghiacciata come si conviene in queste occasioni, per simulare le condizioni che gli atleti troveranno in gara. A detta di tutti, atleti e tecnici, il tracciato si è dimostrato ottimale sotto tutti i punti di vista, in condizioni perfette per allenamenti di alto livello e, l’alternarsi di così tante nazionali, ne è la prova tangibile. Già lo scorso anno, Sestriere aveva accolto sui propri pendii la Nazionale Italiana di sci... Insomma le nostre Magiche Montagne Olimpiche ed il fantastico com- prensorio della Vialattea sono più che mai alla ribalta internazionale nonostante un’assenza, piuttosto lunga e a dir poco inspiegabile, dal massimo circuito mon- diale, che ritornerà finalmente nel dicembre 2016, quando si confronteranno le donne in gigante e slalom.

zoom Denise Karbon zoom VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

I ponti Tibetani di Claviere e Sauze d'Oulx

Il ponte è, nel nostro immaginario la metafora dell’unione: è una mano che si protende tra unità distanti, un passaggio che permette congiunzioni impensabili e, proprio per questo, possiede la straordinaria capacità di aprire nuove prospettive. Svela scenari inediti, fuori e dentro di noi. Forse è questo il motivo del successo che hanno riscontrato negli ultimi anni i “ponti tibetani”, strutture sospese nel vuoto formate da una spessa fune d’acciaio centrale e due mancorrenti laterali a cui sostenersi durante l’attraversamento. Imbragati e assicurati con moschettoni, si percorre il tragitto camminando sulle pedane, ammirando lo scenario circostante e godendo delle sensazioni generate dall’altezza e dall’inedito fascino di un paesaggio che svela i suoi segreti.

di alessandra longo

58 Claviere

Un’ottima esperienza di scoperta è offerta dalponte tibetano di Claviere: aperto nel 2006, offre un percorso di visita strutturato su più ponti. Oscillando si getta lo sguardo sulla gola rocciosa che si apre sotto di sé: l’acqua gorgoglia, erode le rocce e trasmette un senso di profonda energia e libertà. Le pareti rocciose si stagliano strapiombanti, mostrando uno straordinario campionario geologico fatto di basalti e rocce calcaree. Le Gorge di San Gervasio, che si estendono fino al territorio di Cesana, si mostrano in tutta la loro emozionante bellezza: il ponte, grazie al suo punto di vista privilegiato, ne svela anche gli anfratti più nascosti. Giunti alla fine della vertiginosa passeggiata, è possibile continuare l’esplorazione per nuove vie: si può intraprendere la via ferrata oppure incamminarsi sul comodo sentiero che permette di risalire al punto di partenza, riscoprendo “dal basso” il percorso di visita appena abbandonato. Si tratta di una costruzione straordinaria che, per la sua particolare posizione, ha richiesto mezzi tecnici e professionisti di alto livello: basti pensare che l’ancoraggio delle funi, ad opera delle guide alpine, penetra per ben dieci metri nel cuore della roccia. Proprio alla guida alpina Sergio Bompard, scomparso nel 2006, è intitolato il ponte: un omaggio a chi ha con- tribuito, con impegno e passione, alla creazione di un’opera che sembrava impensabile.

adventure VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

Sauze d'Oulx 59

Il ponte sfida i limiti, supera le barriere e ci porta a collegare ciò che credevamo irraggiungibile. In questo senso, si pone il nuovissimo ponte tibetano di Sauze d’Oulx, il ponte tibetano ad un unica campata più lungo al mondo, che crea una nuova visuale sul Comune olimpico, protagonista del freestyle nel 2006. Aperto da Dicembre 2013, il nuovo ponte vanta il primato di più alto d’Europa, toccando nel punto più alto un'altezza dal suolo di 124 metri. La par- tenza è situata nella zona sportiva del Pin Court: accolti dallo stemma dell’A.B.C., gestore della struttura, si può iniziare la traversata sopra il vallone del Gran Villard percorrendo in un'unica campata più di mille scalini oscillanti, per una lunghezza di 414 metri. L’eccezionalità del ponte è data dalla possibilità di accedervi in notturna: avvolti dal buio, al chiarore della luna, si “sorvola” silenziosi il bosco sperimentando l’esaltante quiete della natura addormentata. Il ponte supera quindi un'altra barriera e ci porta a scoprire una realtà inedita, affascinante e quasi magica: il monte Seguret si staglia all’orizzonte nella sua bianca imponenza e sotto i nostri piedi si apre una dimensione fatta di suoni ovattati dalla neve e colori ottenebrati dall’oscurità della notte. Alzando gli occhi si riscopre la magnificenza del cielo stellato, abbassandoli si può avere la fortuna di incon- trare lo scintillio della pupilla di una volpe o di un cervo. Considerare il ponte come semplice attraversamento è riduttivo: è un’esperienza coinvolgente di superamento e di confronto che implica un “mettersi alla prova” che oggi, più che mai, è necessario alla nostra vita. Cimentarsi nell’impresa non è un’esclusiva di esperti o spericolati: l’accesso ai ponti, di Claviere e Sauze d’Oulx, è aperto anche ai bambini (con un’altezza superiore al metro e mezzo) ed è consigliato a chi voglia superare le proprie insicurezze legate al vuoto e all’altezza. In totale sicurezza, si sperimenta infatti se stessi: si vagliano non solo i limiti, ma soprattutto le proprie potenzialità. E con esaltante stupore, spesso si giunge a scoprire che, proprio come il pae- saggio disvelato dal ponte, anche noi possiamo riservarci grandi sorprese. adventure adventure

La CCMccm Finotello nel corso dell’anno finottello che volge al termine, pur in un contesto ancora molto difficile ha continuata la stra- da intrapresa negli ultimi anni affiancando alla realizzazione di impianti a fune anche la produzione di opere di carpen- teria specialistica per costruzioni, che ha portato la CCM a realizzare le strutture di diversi palazzi di prestigio nella città di Torino. Per quanto riguarda il settore degli impianti a fune la CCM ha realizzato due nuove sciovie, la prima a Pontechia- nale in provincia di Cuneo e la seconda a Pretoro, sulla Majella, in provincia di Chieti, quest’ultimo impianto in particolare presente una nuova stazione motrice-tenditrice compatta che testimonia la voglia di CCM di crescere ed investire pur in situazioni delicate per il settore degli impianti a fune. Inoltre la società torinese si è occupata di due corpose revisioni di seggiovie ferme da un po’ di tempo, una a Traversella in provincia di Torino e l’altra a Paesana in provincia di Cuneo. È stato inoltre molto florido il mercato dei ricambi e della fornitura di nuovi componenti per impianti esistenti, come ad esempio la fornitura di una linea di seggiole biposto per la società di Falcade Col Margherita. Raggiunge qualsiasi vetta

62 * Lunghezza orizzontale della linea (Lo) m 312.25 PINETA NORD * Dislivello della linea (D) m 106.92 La nuova sciovia a linea singola “PINETA NORD” (1604.20- 1710.92), è * Pendenza media della linea % 34.24 * Lunghezza sviluppata della linea (Ls) m 331.18 costruita nella località di Pontechianale Provincia di Cuneo, sul versan- * Lunghezza orizzontale pista sciatori m 260.00 te orografico destro della valle, in una zona già adibita ad impianti di * Dislivello tra le pedane m 84.20 risalita. Infatti il tracciato prescelto è compreso tra le due sciovie esi- * Pendenza media della pista (tg* = 0,324) stenti ed in scadenza di vita tecnica, denominate “Comba“ e “Malaro- (* = 17,94°; sen* = 0,308; cos* = 0,951) % 32.4 cia”, che verranno smantellate. * Pendenza massima della pista Il nuovo impianto insisterà praticamente sul tracciato (prolungato ver- (sgancio sciatori) % 50.00 so monte) di un vecchio impianto scioviario già smantellato in passa- * Lunghezza sviluppata pista sciatori m 274.00 * Velocità max di esercizio (variabile) m/sec 3.30 to. * Intervallo tra apparecchi di traino (i) (4”) m 13.20 La stazione di valle, del tipo motrice e tenditrice, con contrappeso a * Potenzialità di traino, sciatori/ora n° 900 gravità, è ubicata nella zona pianeggiante consentendo un agevole * Numero massimo sciatori in salita n° 21 imbarco a tutti gli sciatori, sia quelli provenienti dalle adiacenti piste * Peso di 1 traino completo di morsetto (G) Kg 21.50 sia a quelli provenienti dal paese. * Apparecchi di traino in linea n° 51 La stazione di monte è del tipo rinvio fissa ed è collocata ad una op- * Apparecchi di traino di scorta n° 2 portuna distanza dallo sgancio sciatori, nel rispetto della normativa vi- * Apparecchi di traino in totale n° 53 * Lunghezza sviluppata traini (Cmax) m 9.99 gente, che consentirà di usufruire delle zone sia a destra che a sinistra * Sostegni di linea n° 4 dell’impianto in aree sciabili naturali che non necessitano di trasfor- * Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm (salita) n° 30+1 mazione del suolo,sfruttando inoltre le piste delle esistenti sciovie da * Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm (discesa) n° 28+1 smantellare. * Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm Totale n° 58+2 La fune traente Ø 16 mm è del tipo UNIFICATO a 114 fili + F.C.; la fune * Potenza motr. a regime (a 1454 g/m’) Kw 29.5 tenditrice Ø 14 mm è del tipo UNIFICATO - 7313/74 a 216 fili + F.C. * Potenza del motore elettrico in c.a. MAGNETIC, La puleggia motrice è a sbalzo sottostante l'argano; la fune è guidata tipo MA 160 M (FC) IP 54 a 1500 g/m’ Kw 40 * Riduttore di velocità Brevini tipo SC 6003/FE all'ingresso ed all'uscita della puleggia motrice, da una rulliera. (rapp. : 1/57.69) N.m 21500 Il motore è a corrente alternata, della ditta Magnetic, tipo MA 160M(FC), * Fune traente Ø mm 16 IP54, con potenza pari a 40 Kw; verrà azionato da un’apparecchiatura * Linea di segnalazione interrata, cavi n° 2 elettrica con “inverter” che consentirà la velocità variabile all’impianto * Pulegge delle stazioni Ø mm 2500 con una punta massima di 3,30 m/sec. *Intervia delle funi in linea m 2.5 Il riduttore è del tipo epicicloidale, di primaria casa costruttrice (BRE- * Stazione motrice e tenditrice a VALLE VINI) tipo SC 6003/FE con rapporto di riduzione 1/57,69 , idoneo per la * Stazione di rinvio a MONTE * Azione del contrappeso in tiro diretto Kg 4000 (3924 daN) potenza richiesta; il sistema di montaggio della puleggia motrice è tale * Quota s.l.m. della stazione a valle m 1604.20 da garantire il mantenimento dell’orizzontalità della stessa, in caso di * Quota s.l.m. della stazione a monte m 1710.92 cedimento dei cuscinetti. * Senso di marcia dell'impianto antiorario, salita a DX

l'azienda STELLA BLU 3 La CCM ha collaborato al rilancio della Majella, in provincia di Chie- ti, attraverso la realizzazione della sciovia Stella Blu 3. Il rilancio della stazione è stato opera di giovani imprenditori locali e si articola su due punti di forza: il primo è “l’innovazio- ne filosofica” con occasioni di diverti- mento per i visitatori particolareggiate e sempre diverse ogni fine settimana, indirizzate in modo particolare ai nuclei familiari e agli appassionati di snowbo- ard. Il parco sarà diviso per aree sia a li- vello concettuale sia organizzativo: we_Ski (il settore riservato agli sciatori), we_Jump (uno Snowpark con più di venti strutture tra 63 cui “Jib-pipe”, “Spine drope” e una linea “Big Air”), we_Fun (iniziative ed eventi di diverti- • Lunghezza orizzontale della linea (Lo) m 511.62 • Dislivello della linea (D) m 73.40 mento legate allo sport e non, anche in estate, • Pendenza media della linea % 14.35 tra cui boarder cross, free climbing e beauty • Lunghezza sviluppata della linea (Ls) m 517.07 island), we_Kids (un accogliente area attrezzata con giochi, mini • Lunghezza orizzontale pista sciatori m 460.30 snowpark, animatori e il servizio di baby-sitting), we_Food (cha- • Dislivello tra le pedane m 67.52 let ed aree !food, con prodotti e cucina di qualità per soddisfare • Pendenza media della pista (tgσ = 0,1466) % 14.67 i palati più fini, in cerca di emozioni anche a tavola). Il secondo • Pendenza massima della pista (dopo imbarco sciatori) % 19.1 punto di forza è “l’innovazione tecnologico-strutturale” con: un • Lunghezza sviluppata pista sciatori m 466 • Velocità max di esercizio (variabile) m/sec 2.80 nuovo skilift di arroccamento “Stella Blu tre”, moderno, efficiente, • Intervallo tra gli apparecchi di traino (i) (iniz. 12,86 m.) m 12.76 veloce; il punto vendita mobile, grazie ad un sito interattivo sarà • Potenzialità di traino, sciatori/ora n° 790 possibile prenotare e acquistare direttamente lo skipass dal pc di • Numero massimo sciatori in salita n° 36 casa o dallo smart phone; la “Majelletta card” che garantirà scon- • Peso di un traino completo di morsetto (G) Kg 21.50 ti e offerte su tutto il comprensorio e l’accesso diretto alle piste, • Apparecchi di traino in linea n° 81 come un telepass; Wifi su tutta l’area; skilift dotati di tornelli di ul- • Apparecchi di traino di scorta n° 4 tima generazione “Smart Gate Axess” migliorano e modernizzano • Apparecchi di traino in totale n° 85 • Lunghezza sviluppata traini (Cmax) m 9.99 le aree di imbarco. La nuova sciovia realizzata da CCM dispone di • Sostegni di linea n° 5 una stazione motrice-tenditrice compatta: la puleggia motrice è a • Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm (salita) n° 26+1 sbalzo sovrastante l'argano con un moto-riduttore, della ditta SEW • Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm (discesa) n° 18+1 Eurodrive, con motore in corrente alternata e potenza pari a 30 Kw; • Rulli di linea e di stazione Ø 280 mm Totale n° 44+2 è azionato da un’apparecchiatura elettrica con “inverter” che con- • Potenza motrice occorrente a regime (a 1442 g/m’) Kw 26.3 sente la velocità variabile all’impianto con una punta massima di • Moto-riduttore di velocità SEW-EURODRIVE (rapp. : 1/67.40) 2,80 m/sec. Il riduttore è del tipo ad ingranaggi cilindrici con rap- Tipo R167/AM200/RS/DRS200L4/BE30/HF/TH/EG7C/AL/DH/DUB porto di riduzione 1/67,4 ed il sistema di montaggio della puleg- N.m 13100 gia motrice è tale da garantire il mantenimento dell’orizzontalità • Potenza del mot. elet. in c.a.SEW-EURODRIVE 1475g/m’ / Kw 30 della stessa, in caso di cedimento dei cuscinetti. L’accoppiamento • Fune traente Ø mm 16 tra motore e riduttore è ottenuto tramite un giunto elastico ed il • Linea di segnalazione interrata, cavi n° 2 riduttore è provvisto di un dispositivo antiritorno, agente in caso • Pulegge delle stazioni Ø mm 2500 di mancanza di corrente. La stazione motrice e tenditrice è situata • Intervia delle funi in linea m 2.5 a valle, con tenditore idraulico, atto a garantire una tensione nomi- • Stazione motrice e tenditrice a VALLE nale pari a 6000daN (6116 Kg.). • Stazione di rinvio a MONTE I sostegni per ogni linea, sono n° 5 (n°10 in totale), sono del tipo a • Azione del dispositivo idraulico daN 6000 ritto centrale inclinati trasversalmente con traversa per scartamen- • Quota s.l.m. della stazione a valle m 1650.30 to 2,50 m., recante le rulliere di linea, e saranno corredati dell'at- • Quota s.l.m. della stazione a monte m 1723.70 trezzatura antinfortunistica prevista dalle norme vigenti. l'azienda l'azienda www.technoalpin.com

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Snow solutions. VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

campioni VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

artisti in Vialattea VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

di rita quarta

La tua espressione artistica attraverso l’obbiettivo… Sono quasi 10 anni che tra alti e bassi mi ritrovo costantemente a guardare attraver- so un obbiettivo pianificando lo scatto sognato. Dai reportage durante i viaggi in giro per il mondo, alle mie montagne senza tempo ... la luce con le sue molteplici forme mi ha sempre affascinato, a tal punto da doverla inseguire incessantemente per poter cogliere e catturare il momento Ogni giorno all'alba e al tramonto trovo qualche minuto per osservare fuori dalla mia finestra, curioso di vedere quale luce ci sarà e quali colori magicamente appari- ranno. Per me parlare di Fotografia è in primis parlare della Luce e solo conoscendo accuratamente entrambe un domani potrò credere di essere diventato un Fotogra- fo con la F maiuscola.

La Valle di Susa, le sue montagne, nei tuoi scatti appaiono sfumature che lo sguardo fugace non riesce a cogliere… Vivendo tra le montagne dell'Alta Alta Valle di Susa nel Cuore della Alpi mi dedico soprattutto alla Fotografia di Paesaggio. In questo genere di ripresa lo studio della luce, e del suo variare durante l' arco della giornata rappresentano sicuramente uno degli aspetti fondamentali.

Ripeti più volte la parola luce, fato o ricerca? Le condizioni ottimali tra luce e colori non si lasciano mai al caso, ma si ricercano attraverso un' accurata programmazione ( in gergo chasing the light = inseguendo la luce) che basa il suo studio su diversi aspetti come : fasi lunari, umidità atmosfe- rica, venti, previsioni meteo ecc ecc. E' incredibile, come lo stesso paesaggio possa apparire differente ai nostri occhi a seconda della luce e delle condizioni climatiche che in un determinato istante lo caratterizzano ... La fotografia, in questo caso, diventa in primis conoscenza dei luoghi, delle variabi- lità stagionali, dell' esposizione dei versanti, della definizione dei punti d' interesse che andranno ad essere il soggetto principale nella composizione fotografica cattu- rando l' attenzione dell' Osservatore. Ho notato, ultimamente, come alcune persone che conoscevano già molto bene gli scenari montani delle nostre vallate, abbiano riscoperto la voglia di camminare ed immergersi nella natura proprio perché la fotografia poco per volta gli ha guidati e condotti a riscoprire i Landscapes sotto un' altra veste. Inseguire la luce “perfetta” non è una tecnica, ma una vera e propria filosofia, un modo di vivere uno stato esistenziale dell' essere che gradualmente accresce in noi e ci accompagna giorno per giorno. Una continua ricerca nella speranza di trovare un' ambientazione così rara e particolare da rimanere unica nel tempo. Tutto questo ha alti e bassi in quanto la variabile in gioco e' altissima e pur dispo- nendo di previsioni incredibilmente avanzate, e pianificando ogni singolo aspetto madre natura rimane il soggetto principale a dirigere l' orchestra. Questa è la ca- ratteristica che più mi piace mantenendo viva la mia passione ed accrescendo costantemente lo spirito d' avventura nella "Landscape Photography".

Nelle tue foto non c’è mai banalità, ognuna diversa, intensa, quasi inaspettata, sce- nari “nuovi” anche se sotto gli occhi giorno dopo giorno… Ovviamente bisogna ricordarsi che anche la scena più bella può apparire banale se fotografata nel modo sbagliato. Il fotografo esperto sarà solo colui che potrà affer- marsi con la propria tecnica, conoscenza ed abilità nel padroneggiare il momento effimero riuscendo a trasmettere all' osservatore le sensazioni vissute sulla scena. Sono fermamente convinto che, in un’epoca in cui il digitale ha avuto il sopravven- to, in cui la foto "unica" si crede non possa esistere più, l'attimo, la luce, il saper riconoscere e "sentire" una determinata situazione, riuscendo a prevederla ancor prima di aver scattato, renderanno per sempre unico ed irriproducibile il singolo scatto. Sarà così abbattuto qualsiasi preconcetto di standardizzazione fotografica alla portata di tutti. Si sottolineerà che la fotografia e' arte, in cui la differenza è an- cora oggi rappresentata dall' occhio e dalla capacità del fotografo di sapersi mettere in gioco con le proprie conoscenze, la propria capacità d' adattamento e l' abilità nel saper cogliere ed immortalare la bellezza della natura, che solo in rari istanti arriva a mostrarsi in tutto il suo splendore. artisti in Vialattea artisti in Vialattea

Tell us about your artistic impression through the lens ... It's nearly 10 years now throughout highs and lows that I find myself constantly looking through a lens trying to plan the perfect shot . From photo reportages whilst traveling the world to my timeless mountains - the light with all of its multifaceted forms has always fascinated me, I'm always chasing it trying to catch that particular moment . Everyday at Dawn and Dusk I'll find a few moments to look out of my window , curious to see which light and colours magically appear . For me to speak of photography , is to primarily speak of Light and only by understanding it accurately will I tomorrow be able to become a Photographer with a capital P .

4670 The Susa valley, your mountains . In your work there appear shades that a fleeting glance cannot catch .... Living in the mountains in the Susa Valley in the heart of the Italian Alps , I dedicate myself above all to landscape pho- tography . In this genre' capturing the light and it's variations during the arc of the day is one of the most fundamental aspects for me .

You repeat more than once the word "light" is it fate or chance ? The optimal conditions between light and colour are never left to chance , but researched through an accurate program ( in gergo chasing the light = inseguendo la Luce ) who bases his studies on different aspects such as : lunar phases , humidity in the atmosphere , winds , weather patterns etc . It's incredible how the same landscape can appear differently before our very eyes according to different light and weather conditions , it's these that can determine an instant and characterise it . Photography , in this case , becomes the first knowledge of places , of the changes of the seasons , the definition of points of interest that become the principal subject in a photo composition capturing the attention of the observer. I've noticed , recently , how some people that already know well the surrounding valleys , have rediscovered the urge to walk and immerge themselves back into nature . It's their interest in photography that has a little at a time driven them to rediscover these landscapes under another guise . To chase the "perfect" light isn't a technique , but a real and true philosophy , a way to live ....something that gradually grows in us and accompanies us in our lives each day . It's a continuous research , the hope of finding something so rare and true that it will remain unique in time . All of this has it's highs and lows, it's the subtle variations that can change everything , despite precise forecasts and care- ful planning . It's ultimately Mother Nature that remains the principal subject in directing the orchestra . This is the characteristic that I like the most , it keeps alive my passion and allows my spirit of adventure to constantly grow through " landscape photography " .

Your photos are never banal , never the same , each one different , intense , almost unexpected . New scenes that appear infront of our eyes everyday ...... Obviously we need to remember that even the most beautiful vision can appear banal if photographed incorrectly . An expert photographer will use his own techniques, knowledge and abilities to take charge of the epheral moment and transmit the sensations lived in that scene . I'm completely convinced that in a generation where " digital " has the upperwind , in which a " unique" photo is believed not to exist . It's the moment , the light , that being able to recognise and " feel " a certain situation . The ability to invisage before the " click " , will render each shot unique and not reproducible . It will be underlined that photography is Art , in which the difference is still represented by the eye and the ability of the photographer . To put into play his own knowledge , his ability of adaptation and the capacity to catch and immortalise the beauty of nature , that only in rare moments reveals itself to us in all it's splendor VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

BIOGRAFIA Francesco Bogetti was born in Turin in 1980, Italy. His photography passion began to grow up into the 2005 with an Analogic Canon 650. After 4 years of Analogic and Digital Cameras he splitted into the Medium Format Camera with an Hasselblad 503 cw and began to print B&W picture by a Durt- sEnlarger M805. In the 2008 he finally passed to the Photo Digital Processing using Adobe Photoshop Software and Adobe Lightroom Software.

At the moment he shoots with a Canon 5D mark II with 17-40 L f4 and 70-200 L f 2.8 IS II, GND, ND Lee Filters and Polarizer Heliopan Filter 105 mm. He is attracted by the grat landscape photograps, portrait's pictures expecially from other continents and for sure from the different power of the light in painting his pictures.

Currently he lives in Sauze d'Oulx in the heart of the Italian Alps, where he works for the Susa Valley- Tourism Promotion.

CAREERS : Agronomy Science and Technologies with Specialization in Agro-Engineering Snowboard Teacher. TRAVELS : 2001 Morocco; 2003 Chile, Argentina, Patagonia,Tierra del Fuego ; 2004 North India, Himachal Pradesh, Ladakh, Kashmir ; 2005 Thailand, Cambodia, Laos ; 2007 North India, Rajasthan; 2009 South India, Karnataka, Goa, Tamil Nadu, Kerala; 2010 Tunisia-Algeria; 2012 Ladack, Zanskar, Suru Valley. GEAR : Canon Eos 650 + 50mm f 2.8 ; Leica M3 + Summicron 50mm f 2 ; Hasselblad 503 cw + Carl Zeiss CFE 80mm f 2.8. Canon Eos 20D, Canon 20d, Canon 5D, Canon 5D Mark II + Canon 17 - 40mm L f 4, Canon 70 - 200mm L f 4 IS, 70-200 mm L f 2.8 IS II. GND and ND Lee Filters and Heliopan Polarizer. Canon 5D Mark III.

artisti in Vialattea VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

Pierfavio Gallina

montagne da incorniciare artisti in Vialattea 73

artisti in Vialattea Sestriere (2013) - olio su ardesia - cm 30x15,5 Cantando questa canzone di Lucio Battisti è nato, in una bella giornata di sole, dopo un’abbondante nevicata, un incontro casuale tra un appassionato di sport invernali e la meta sciistica più rinomata delle Alpi Occidentali e … tra me e Sestriere è stato subito amore.

Monterotta - 2013. Olio su vetro Amore non solo per le splendide discese innevate ma soprattutto per l’unicità del paesaggio, per il contrasto tra la natura selvaggia, fiera ed aspra dei monti e la mondanità di un insediamento dall’architettura ardita e moderna, inu- suale per un ambiente montano. Così dal 1982 ho trasferito la mia attenzione artistica a Sestriere organizzando mostre e cercando di fare del mio studio/galleria un punto d’incon- tro per il dopo sci, un salotto in cui la discussione d’arte è resa frizzante da un buon bicchiere di vino moscato che io, da langarolo D.O.C., non faccio mai mancare ai miei ospiti amanti dello sport e dell’arte.

Dall’incontro con Sestriere è scaturito un nuovo filone nella mia produzione artistica: la pittura su “lòsa”, una lastra di pietra che è per me il simbolo di questo colle i cui irti spe- roni di roccia sono testimoni di una cultura della sopravvi- 74 venza in un passato ormai remoto. E pur con un occhio al passato vedo per il futuro di Sestriere un felice connubio tra sport e cultura: come sicuramente continuerà a primeggia- re a livello mondiale per la tecnologia dei suoi impianti, così auguro riesca a conquistare spazi a respiro internazionale Magica atmosfera - 2008 nel campo dell’arte e della cultura, dell’intrattenimento “in- tellettuale” oltre che sportivo. Pierflavio GALLINA mostra personale - Sestriere “Mon Amour” E proprio come Sestriere anche la mia arte è in fase di evoluzione: l’utilizzo di materiali d’avanguardia, frutto di una continua ed infaticabile ricerca, mi ha gratificato con l’acquisizione di una delle mie ultime opere da parte della Civica Galleria d’Arte Moderna di Torino. In ogni caso mi auguro di trovare sempre nuovi stimoli e po- ter essere così in perfetta sintonia con la nuova e moderna Sestriere del duemila.

Da quando avevo scritto questi appunti sono passati vent’anni e tante cose sono cambiate, ma il mio amore per Sestriere è rimasto immutato nel tempo. Adesso la canzone di Lucio Battisti la canto quando vado a sciare con mia figlia Alessandra, ormai sedicenne, sulle stesse piste che mi han- no visto prima giovanotto, poi adulto ed ora uomo maturo e che attraversano il mio immaginario quando vedo le mon- tagne dalle finestre del mio Atelier di La Morra, nel centro delle Langhe, dove da diversi anni ho stabilito la mia dimora e che ho il piacere di condividere con turisti che arrivano da tutte le parti del mondo per assaporare il re dei vini ammi- rando le montagne che ci circondano. SESTRIERE - Sala Polivalente dell’Ufficio del Turismo – Via Louset dal 21 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 Orario: tutti i giorni 9-13 / 14-18 Info: 330.210699 - 333.9439439 Hotel • Meeting Room Restaurant • Swimming Pool

L’Hotel Villa Glicini è un bellissimo hotel 4 stelle a Pinerolo, in grado di offrire, a chi vi soggiorna, i migliori comfort in un’atmosfera calda e familiare. L’ hotel è comprensivo di ben 53 camere doppie, doppie uso singola, triple e quadruple, un ottimo ristorante in grado di accogliere fino a 100 persone, due parcheggi privati custoditi, un’area attrezzata per i più piccini ed un dehor estivo antistante a 2 piscine con acque limpide dove, nella bella stagione, si possono trascorrere giornate e serate all’insegna del relax e del divertimento.

Per riunioni d’affari, convegni o eventi è a disposizione un Centro Congressi dotato delle più moderne attrezzature audio visive in grado di garantire grande efficienza e funzionalità.

RISTORANTE

Nel cuore delle montagne piemontesi sorge il Ristorante El Crutin, piacevole e distinto locale la cui cucina ripercorre gli autentici sapori piemontesi e specialità di mare importate giornalmente. La struttura del ristorante, articolata in diverse sale, si presta ai più disparati eventi: potrete infatti scegliere di trascorrere una serata romantica cenando nell’ampio salone con camino, o di organizzare un pranzo di battesimo o un buffet nuziale nel magnifico dehor estivo.

Val Pellice, 68/A 10060 S. Secondo di Pinerolo (TO) Tel. +39.0121.50.31.25 - Fax.+39.0121.50.20.12 - Email: [email protected] di ...... Il legno, la pietra, il ghiaccio ... sono queste le materie prime della scultura coinvolgente, trasformista, unica, percettibile di Maurizio Perron. Uno dei più affermati artisti di casa nostra, famoso in tutto il mondo a cura di rita quarta

Maurizio Perron è nato a Torino il 18 gennaio 1977, ha co- nosciuto l'arte a 8 anni grazie allo scultore - Maestro Franco Alessandria. A 11 anni ha conosciuto lo scultore Guido Ron- chail. Dopo la scuola ha iniziato la vita professionale come ar- tista. Vive e lavora a Jouvenceaux. Dal 1999 è il presidente ed insegnante della Scuola di scultura sempre di Jouvenceaux, mentre dal 2003 ricopre la carica di Direttore del simposio di scultura internazionale "Arte nel bosco" e dal 2004, Perron è Direttore artistico del simposio di scultura internazionale "Arte nella neve". Dal 2005 ricopre la carica di agente della "Interna- tional Association of monumentali sculptur Event ". Nel 2006 è stato capo costruttore dello "Snow Show", manifestazione or- ganizzata in occasione dei XX Giochi Olimpici di Torino 2006. In occasione di tale evento ha collaborato con artisti di fama internazionale quali Yoko Ono, Arata Isozaki, Normann Foster, Jeaume Plensa, Kiki Smith, Lebbens Woods, Paola Pivi, Cliostra- at, Patrick Buchen, Daniel Buren. E’ dal 1987 che Maurizio è in giro per il mondo con la sua arte e ad oggi ha partecipato a più di 100 simposi internazionali di VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

88 VIALATTEA ~ IL MAGAZINE scultura, in 15 paesi e in 4 continenti diversi. Alcune sue opere "pubbliche" e monumenti si trovano in Germania, nelle città di St. Blasien e Hüpstedt, in Danimarca, nella città di Hojer, in Spagna, nelle città di Nueva Carteya e Hinojosa del Duque, in Giappone, nella città di Akita, in Australia, nella città di Sydney, in Francia, nelle città di Cognac, Mirecourt, Buding in Russia, nella città di Penza, in Svizzera, nella città di Thyon, in Lituania nella città di Palanga, in Cina, nella città di Pechino, in Svezia nel villaggio di Jukkasjarvi, in USA nella città di New York, in Turchia nelle città di Ordu e Istanbul, in Italia, nel Comune di Sauze d'Oulx, Nimis, Reana del Rojale, Chiesa Valmalenco, Pergine, Fara Sabina, Volterra. This's Maurizio Perron: INTERNATIONAL SYMPOSIUMS AND WORKSHOPS since 2000 2013 Invitation to the Gare Art festival, International marble sculpture symposium, Luxembourg Invitation to the International wood Sculpture symposium of Kenz- ingen, Germany Solo Exhibition – Seikun Garou – Tokio - Japan. 2012 International snow sculpture festival – Valloire - France Solo exhibition -Cima di Porlezza – Italy International iron sculpture symposium – New York – USA Private commission - Jukkasjarvi – International sculpture symposium – Paudorf – Austria International sculpture exhibition – Sydney – Australia Solo exibhition – Toyama - Japan International sculpture exibhiton – Shanghai – China Design and making of a suite of the icehotel – Jukkasjarvi – Sweden. 2011 International sculpture exhibition in Tsinghua University – China International sculpture symposium – San Michel de Maurienne – France International sculpture symposium – Istanbul – Turkey International Magnetite symposium. Jukaksjarvi. Sweden International sculpture symposium - Oradea – Romania International sculpture symposium - St. Blasien – Germany Design and making of a suite of the icehotel – Jukkasjarvi – Sweden. 2010 Art festival “Out of Space” – Nederland Marble sculpture symposium “back to stoneage” – Oulx- Italy International stone sculpture symposium UKKSA- Turkey International stone sculpture symposium “Greenart” -Ordu - Turkey Alluminium sculpture symposium “gare art festival” - Luxembourg Design and making of a suite of the icehotel – Jukkasjarvi – Sweden 2009 International sculpture symposium of st. Michel de mauriennne – France International sculpture symposium of San Benedetto del Tronto – Italy International sculpture symposium of Penza – Russia International sculpture symposium of La Victoria – Spain International sculpture symposium of Castelraimondo- Italy International sculpture symposium “scolpire in piazza” of Sant’Ippolito-Italy 2008 11th International sculpture symposium of Reana – Italy 2nd International sculpture symposium of Mirecourt – france 8th International sculpture symposium “Gare art festival” – Luxembourg 1st International sculpture symposium of Buding – France 1st International sculpture symposium of Posticciola – Italy 5th International sculpture symposium “art in the forest” of Sauze d’Oulx – Italy 17th International sculpture symposium of Rivoli – Italy 13th International sculpture symposium of St. Blasien – Germany 2nd International sculpture symposium of Penza – Rus- sia 1st International sculpture symposium of Cordoba – Spain 2007 16th international wood sculpture symposium – Rivoli- Italy 4th international alabaster sculpture symposium – Volterra – Italy 3rd international Beton sculp- ture symposium – Palanga – Lithuania 6th international marble sculpture symposium – Julienne – France 7th international sculpture symposium “Gare art festival” – Luxembourg 4th international sculpture symposium “Art in the Forest” – Sauze d’Oulx – Italy 1st international marble sculpture symposum – Chiesa 79 Valmalenco - Italy 1st International wood sculpture symposium – Thion – Switzerland 5th international sculpture symposium – Nimis – Udine - Italy 11th inter- national sculpture exibhit – Sculpture by the Sea- Sidney - Australia 1st International granite symposium – Pergine – Italy 1st international sculpture symposium – Akita – Japan Design and construction of a suite of the Ice Hotel – Kiruna – Sweden 2006 International symposium –St. Blasien_ Germany international symposium of Cordoba- Spain International symposium “Art in the Forest” – Sauze d’Oulx – Italy International Symposium – Belluno - Italy International Snow and ice Symposium – Maslelv – Solo exibhition – Montepulciano - Italy 2005 International symposium „Art in the forest“ Sauze d’Oulx - Italy International contest “ regione piemonte” International Biennal of Strada in Casentino - Italy International Symposium Nueva Carteya- Cordoba- Spain 2004 International symposium"Art in the forest" Sauze d'Oulx- Italy international symposium Hojer-Denmark international symposium Bibione ( Venezia) 2003 International symposium Hojer-Denmark 2002 International symposium Teulada_Italy 2001 Contest Sauze d’Oulx -Italy Triathlon of arts Les Karellis-France Premio Arte 2001 Mondadori -Italy international contest St.Michel de Maurienne -France inter- national contest Rivoli -France international contest St.Blasien-Germany international contest Treviglio-Italy national contest Rovigo –Italy international ice contest Valloire -France international snow contest Pila-Italy 2000 International snow contest Ayas-Italy international contest Bramans -France international contest Liffol le Grand -France international contest S.Michel de Maurienne-France international contest Rivoli-Italy international contest Les Karellis-France international contest Marianna del 2000-France international symposium Hupstedt-Lipsia –Germany international stage in Carrara – Italy COMMISSIONS IN SNOW AND ICE 2006 Construction of The Snow Show, part of the Cultural Olympic Games of Torino 2006 2005 test events for The Snow Show COLLECTIVE EXHIBITIONS 2006 Collective for The Olympic Games of Benjing 2008 - China 2005 Collective – Torino/Roma/Milano- Italy Collective – Cultural Olympic Games- Torino 2006 – Italy 2004 Collective – St. Michel de Maurienne- France Collective – Cesana- Italy 2001 Collective Campi Bisenzio -Italy collective exibhition Aprilarte-Campi Bisenzio- Italy 2000 Collective Aprilarte Campi Bisenzio -Italy Collective Valsusart Bussoleno –Italy Collective Pratovecchio-Italy 1999 Collective – Tenno (Italy) Collective of young art Bussoleno –Italy PERFORMANCES 2006 Installation with crystal sorrows – Nueva carteya - Spain 2004 Land art Installation Carrara-Italy 2003 Fire performance Ischgkl-Austria Land art Installation Carrara-Italy 2000 Fire performance Sauze d'Oulx-Italy PRIZES 2007 Originality Award – Rivoli - Italy 1st prize – Chiesa Valmalenco - Italy 2006 Selected as the Chief Builder of The Snow Show Merit Award for the Olympic Games of Benjing 2008 – China 2005 Jury special prize for a Olympic trophy 2001 1°prize Pila 1°prize Sauze d’Oulx 1°prize - best interpretation of the thema St.Blasien selected for a project for a monument -Rovigo 2000 3°prize Ayas 1998 1°pubblicum prize S.Blasien 1997 1°prize Sestriere 1990 3°prize Auronzo 1988 prize of giury Auronzo Una favola lunga quarant'anni CARLO PIFFER di alessandra longo

L’oscuro fascino della Foresta Nera ispirò ai fratelli Grimm la ce- lebre figura per pifferaio di Hamelin: magico, misterioso e decisamente anticonformista. Per assonanza, anche i boschi della Valle di Susa hanno il loro Pifferaio: artista capace di incantare al pari del fiabesco musi- cista. Originario del Trentino, il maestro scultore Carlo Piffer, giunge a Sestriere nel 1975 per lavoro, proprio come nella celebre storia. Elet- tricista nella forma, Piffer si rivela ben più illuminante nella sostanza: dopo essersi dedicato al commercio, con la fida collaborazione della moglie, decide infatti di dedicarsi alla scultura. E’ amore, dedizione e soprattutto passione: Piffer da autodidatta diviene un maestro, autore di creazioni capaci di esaltare tutte le vi- branti qualità del legno. Nelle sue opere rivive la fiera nobiltà dell’al- bero che si eleva verso il cielo e si respira la pungente fragranza della resina. Non un semplice apprendistato, ma un profondo percorso di conoscenza, non esente da difficoltà : “a forza di battere sono diventato scultore” ci dice sorridendo sotto i folti baffi. Piffer apre quindi a Sestriere il negozio-laboratorio da cui escono le sue produzioni: si tratta di lavori su commissione in cui le indicazioni dell’acquirente si fondono con l’estro creativo dello scultore. Nasco- no così pezzi fortemente individualiz- zati, mai banali, straordinari quanto unici proprio perché capaci di donare un valore speciale all’ambiente che li ospita. Le opere finiscono infatti non solo nelle sale d’esposizione, ma vivifi- cano ambienti di forte frequentazione quotidiana: piazze, uffici del turismo, bar, hotel. La forza dell’arte di Piffer ri- siede proprio in questo carattere di ec- cezionalità che si inserisce nella quoti- dianità: le sue sculture ci colpiscono, ci emozionano e ci trasmettono il loro vivo messaggio perché parlano al cuo- re. Tutti – grandi e bambini – possono apprezzarne la straordinaria bellezza e interpretarne il significato a seconda della propria esperienza. Tra i sogni di Piffer c’è anche la creazione di eventi didattici rivolti proprio ai più piccoli, in grado di diffondere la cultura tradizio- nale per vie insolite e dunque accatti- vanti e stimolanti. I “gagni” potrebbero così imparare la filiera del latte viven- done tutti i passaggi: dalla carezza alla capra alla scultura sulla Toma. Piffer è stato il primo a proporre queste in- solite soluzioni: allo “Scalpello d’Oro”, manifestazione da lui promossa a Se- striere, ha inciso del cioccolato e persi- no una mortadella. La fiaba dei Grimmi finisce male. I tedeschi, si sa, possono non essere allegrissimi. La storia del Piffer della Val Susa, invece, prosegue nel migliore dei modi: l’arte non viene rinchiusa nei musei e vive nelle strade e nelle piazze; i bambini non vengono ciecamente ammaliati, ma al contrario trovano attivamente la strada per spe- rimentare se stessi e riscoprire il luogo dove vivono.

CUSVIALATTEA ~ IL MAGAZINE GENOVA RUGBY

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di Marco Pallavicino - Immagini: Matteo Ceschina LA STORIA, I SUCCESSI ... SAUZE D’OULX, LA META DEL RITIRO PRECAMPIONATO sport - l’evento La storia

Il CUS Genova Rugby è un club ita- liano di rugby a 15 di Genova e rappresen- ta la sezione rugbisti- ca del CUS Genova. Questa venne fonda- ta nel 1947, erede del presistente GUF che ha iniziato l’attività nel 1928, ed è stata da subito protagonista dell’attività della società. Ha iniziato l’attività sotto la presidenza di Antonino Lo Giudice, cui succedette Emanuele Scarpiello, per tutti “Pillo”, che mantenne la presidenza per 33 anni, dal 1949 al 1982, diventando un’icona per il rugby non solo a Genova ma ancor di più nel mondo dello sport universitario. Dal 1982 la presidenza è passata a Mauro Nasciuti, che ancor oggi ne detiene la carica. Nella sua storia il CUS Genova Rugby ha di- sputato oltre 60 campionati nazionali, di questi 15 nella serie A e 41 in serie B. E’ negli anni ‘60 che diventa uno dei più importanti club italiani, per arrivare nei primi anni ‘70, guidato dal plurinazionale Marco Bolle- san, a raggiungere per ben tre volte il secondo posto assoluto. La prima metà degli Anni ‘70 vide il Cus Genova lottare ai vertici della Serie A. Al termine dell’annata 1970/71 i biancorossi chiusero al secondo posto della classifica rimanendo staccati di 7 punti dal Petrarca Padova, laureatosi campione d’Italia. L’anno successivo fu ancora medaglia d’argento, seppur con un divario più che dimezzato: si passò infatti dai 7 ai 3 punti di differenza. Il 1973 si concluse invece con i genovesi ad un soffio dal titolo, lontani un solo punto dallo Scudetto. In quegli anni il Cus Genova fornì anche diversi giocatori alla Nazionale, toccando il suo apice il 25 febbraio 1973, quando 85 furono ben 8 i rugbisti ad indossare la maglia azzurra. Retrocede nel Campionato 1973/74 per ritornare in serie A una prima volta nel 1981, poi nel 1995, sotto la lungimirante e appassionata presidenza Nasciuti e ancora più recentemente disputa il Campionato di Serie A 1999-2000. Dopo 12 anni, (di cui negli ultimi 4 disputa 3 Play-off) il 2 Giugno 2013 contro la compagine del Cus Perugia finalmente vince i Playoff che gli ridanno accesso al campionato di Serie A. Il Club fin dalla sua nascita ha sempre avuto come obiettivi quelli di far crescere il Rugby a Genova e in Liguria e contribuire alla formazione sociale e sportiva dei giovani attraverso la condivisione dei valori del Rugby.

sport - l’evento sport in Vialattea VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Sauze d'Oulx, la meta... Ci sono partnership che nascono sotto una buona stella. A volte è una questione di feeling. A volte è il caso. Altre, è la combinazione di entrambi, come per la “storia” tra Sauze d’Oulx e il Cus Genova Rugby. Il caso vuole che Gian Renato Nicosia, allenatore dell’Un- der 18, sia un assiduo frequentatore dell’Alta Val Susa. La sua passione per il bike park lo porta da anni a respirare l’aria sottile di quelle montagne e Sauze è un ottimo po- sto per fare tappa. Il Sindaco di Sauze, Mauro Meneguzzi è un genovese del- la Boca, non di Buenos Aires, ma di Boccadasse. Inevitabi- le che si finisca a parlare di rugby, anche perché a Sauze d’Oulx la palla ovale è di casa quanto lo sci. Sono stati i britannici a scoprirla e colonizzarla in massa negli anni ’50. Inoltre, basta scollinare uno dei tanti passi alpini per trovarsi in Francia, dove il rugby è sport nazio- nale. Se poi si aggiunge la presenza di turisti neozelandesi, l’equazione è scontata: Sauze d’Oulx = Rugby. Almeno in estate.

Così nasce la scommessa dei due coach del Cus

Under 18, Gian Renato Nicosia e Francesco Bernardini: portare i ragazzi a Sauze d’Oulx per una preseason dal 26 agosto al 1 settembre 2013. La proposta è subito accolta con entusiasmo dal sindaco “zeneize” Meneguzzi. Carlo Garutti, della ABC Gestioni, si occupa dell’ospitalità, met- tendo a disposizione dei ragazzi il Grand Hotel La Torre. Quattro stelle di classe per il buen ritiro dei futuri cam- pioni del Cus. I quali, per allenarsi, trovano in Barbara Faure, responsabile degli impianti sportivi di Sauze, il più collaborativo ed entusiasta degli interlocutori. Risultato? Sette giorni di duro, entusiasmante, divertente allenamento. Esercizi in palestra per rinforzare i muscoli. Attività sul campo per provare schemi e migliorare l’in- tesa. Escursioni in alta quota per ossigenare i polmoni e produrre globuli rossi. In modo naturale. Le buone idee corrono veloci. Così, anche Rocco Tedone, allenatore della prima squadra del Cus, neo promossa in Serie A, decide di salire in Val Susa, per un camp allar- gato alle compagini di punta del sodalizio universitario genovese. Ora, a giudicare dalla partenza lanciata delle due squadre sport in Vialattea VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

nei rispettivi campionati, il ritiro di Sauze d’Oulx sembra avere prodotto ottimi risultati. La cosa più importante, tuttavia, rimane il rapporto che si è creato tra la società genovese e la meta turistica torinese. In una congiuntura economica che ha sempre più bisogno di marketing intelligente per consentire la pratica dello sport di base, il gemellaggio tra il comune di Sauze e il Cus Genova può essere portato ad esempio. Da una parte, ottimi prezzi, ospitalità di gran classe, massima disponibilità. Dall’altra un comportamento esemplare dei ragazzi, che hanno dimostrato un senso di responsabilità e disciplina, sottolineato dagli stessi amministratori di Sauze. Insomma, il Summer Camp Sauze, è destinato a diventare un appuntamento fisso di mezza estate, non solo un ricordo impresso sulle magliette celebrative offerte dalla CER.

Sul campo...

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sport in Vialattea la Carton Rapid Race VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Rapide discese sulla Ripa a Cesana Torinese

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unica in Italia e prima al mondo nel suo genere

di g. l. p. e paolo blanc

l momento è sempre opportuno per sfoggiare quelle belle iniziative che funzionano e che rappresenta- noI un vanto e nel contempo un’opportunità mediatica per l'alta valle di Susa. La Carton Rapid Race è infatti un'ulteriore occasione per mostrare le suggestive montagne della Vialattea e l’eccellenza degli operatori del territorio tout court. La prima edizione della Carton Rapid Race risale a ben ventitré anni addietro, a Cuorgnè, ma da anni oramai si presenta a Cesana Torinese e si merita a pieno titolo uno spazio nella prestigiosa vetrina del Vialattea Magazine. L'evento presenta un grande e sempre crescente apprezzamento da parte di quell’immenso pubblico che vi partecipa: siano semplici spettatori o appassionati concorrenti. La Carton Rapid Race (marchio depositato) è una bizzarra gara amatoriale “estrema” nel suo contesto specifico, ma resa aperta ed accessibile a tutti senza specifiche competenze ed abilità. Unica in Italia e la prima al mondo nel suo genere, è il fulcro di una grande manifestazione sportiva, vissuta nel primo week-end di luglio.

l'evento VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

La Carton accomuna abilità sportiva, ingegno co- struttivo ed artistico allo stesso tempo. La partecipazione alla gara è limitata al numero mas- simo di mille concorrenti prevalentemente giovani e di età tra i venti e i quarant'anni di cui circa il 30 % di sesso femminile. Il raduno di Cesana Torinese è quindi veramente una grande occasione per vivere lo sport ed il turismo. Un eccezionale risultato nella difficile ricerca promozio- nale della montagna estiva a vantaggio degli opera- tori turistici. Tutto questo rende l’evento ben condiviso da tutti i media locali, pubblicizzato ad ampio raggio anche da testate giornalistiche nazionali, sia con articoli che con inserti fotografici, le radio locali hanno un’attiva partecipazione ed offrono un supporto pubblicitario all’evento. La Carton Rapid race, dicevamo, nasce nel 1991 a Cuorgnè (TO) nel Canavese dove si è svolta per quat- tro anni, dal 1995 la manifestazione ha trovato, se così si può dire, il suo sito naturale a Cesana Torinese, cit- tadina sicuramente riconosciuta come polo turistico e punto di riferimento per l’Alta Valle di Susa e quindi in grado di rispondere alle esigenze di un evento che dimostra ogni anno ampie capacità di sviluppo. La Carton Rapid Race attira ogni anno decine di migliaia di persone sfiorando addirittura in alcune edizioni 20.000 presenze. L'evento, per le sue carat- teristiche, è un prodotto specifico ed esclusivo, rico- 90 nosciuto a livello nazionale, che si fregia di utilizzare semplicemente le risorse naturali del territorio pie- montese. Il regolamento di questa geniale competizione com- porta la composizione di squadre da due a quattro partecipanti. In due ore i gruppi devono realizzare sul posto la propria imbarcazione, utilizzando esclusiva- mente cartone ed una quantità prestabilita di nastro adesivo, successivamente dovranno percorrere un tratto cronometrato di 300 metri della Ripa, che pro- prio facile non è affatto... Si tratta infatti di un percorso caratterizzato da una continua rapida con onde, buchi e rocce da evitare, che a vedersi non suscita certo l’intenzione di percor- rerlo e quantomeno di finirci a nuoto, a meno di non essere un kayakista con esperienza. Proprio a questo proposito la Carton Rapid Race la si può in qualche modo classificare “estrema” nel suo contesto specifi- co, infatti il cartone non è certo il materiale ideale per costruire delle imbarcazioni da utilizzarsi sui torren- ti o sui fiumi. La capacità degli organizzatori è stata quella di rendere la Carton fin da sempre accessibile a tutti, senza specifiche competenze ed abilità, e, so- prattutto, quella di aver saputo coinvolgere un enor- me numero di persone in un grande ritrovo "quale è il torrente" e legarle idealmente insieme. Durante le due giornate, una serie di iniziative collaterali, a sco- po di intrattenimento, fanno da cornice alla gara vera e propria, il risultato è un forte momento aggregati-

l'evento VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

vo. La festa sul fiume! Nel corso degli anni si è manifestato l’interesse di diverse televisioni e l'ultima edizione 2013 ha avuto l’onore della partecipazione di ben 4 TV. Oltre a Rai2, Rai3, vi è stata la diretta SKY e la Nippon Television ha dedicato una particolare trasmissione completamente all’evento, con la partecipazione di un famoso attore comico giapponese (è possibile vedere il video sulla pagina Facebook). Tutti i siti della zona, istituzionali e non, riportano annualmente traccia dell’avvenimento nelle loro pubblica- zioni, così come siti a carattere nazionale di ambito, quali sport fluviali, eventi sportivo/turistici, sport estremi, ecc. La pagina Facebook dedicata è zeppa di immagini, commenti e video.

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l'evento La stagione 2012-2013 è stata brillante per gli atleti dell'Alta Valle Susa: Maria Delfina Maiocco 1a in Coppa Europa, Youri Macciotta 4o in Coppa Europa. Jasmine Erta due volte 3a in Russia nei Winter International Children’s Games. Ed il vivaio si allarga... con tanti giovanissimi

di claudio tescari Interviste di PAOLO BLANC Lo snowboard sulle nostre Magiche Montagne Olimpiche cresce e sfoggia nuovi talenti. Il movimento piemontese in seno alla Fisi-Aoc (Federazione Italia- na Sport Invernali-Comitato Alpi Occidentali) è incentrato sulle prestazioni fornite dai nostri portacolori di Valle che si sono distinti nella passata stagione sia in campo nazionale che in- ternazionale ottenendo allori nelle più svariate competizioni: nel circuito di Coppa Europa, negli International Winter Chil- dren’s Games e nelle diverse categorie dei Campionati Ita- liani e Regionali. Lo scorso anno in Piemonte si sono avu- te enormi difficoltà nel portare a termine le gare programmate, a causa delle av- verse condizioni meteo, ma anche e soprattutto per gli elevati costi che le istitu- zioni sportive devono affrontare per approntare le strutture per le competizioni di halfpipe e snowboardcross. Il maltempo, infatti, ha costretto i responsabili regionali del settore snowboard a numerose modifiche del calendario ed a con- siderare i risultati ottenuti ai Campionati Italiani e ai Campionati Valdostani di snowboardcross al fine di stilare le classifiche di fine stagione.Per molti sci club le attività legate allo snowboard stanno diventando una risorsa che regala nuova linfa all’insieme degli sport invernali, soprattutto tra i più piccoli, offrendo alle famiglie ed ai giovanissimi potenziali atleti una valida alternativa allo sci alpino. L’attività agonistica è concentrata soprattutto in Alta Val Susa, bacino che sfode- ra una folta “pattuglia” di nuove leve e ragazzi promettenti. Nella stagione 2012- 2013 hanno preso parte al circuito regionale atleti tesserati per 14 club, 11 dei quali della provincia di Torino. Un quarto dei rider proveniva invece dalle provin- ce di Cuneo, Vercelli e Biella. Ben 134 atleti hanno gareggiato nel freestyle, 77 nello speed. Circa il 65% sono under 15, con un notevole fenomeno di abbando- no dell’attività agonistica dopo quell’età, per la difficoltà di conciliare lo sport con gli studi scolastici, proprio negli anni in cui gli Aspiranti ed i Giovani possono affacciarsi alla ribalta nazionale, con l’obiettivo di approdare alla maglia azzurra o, comunque, di dedicarsi all’insegnamento della disciplina. Grandissimi risultati sono stati ottenuti lo scorso anno dalla rappresentativa piemontese, agli ordini del coach Giuseppe Cargnino, ma è in campo internazionale che sono arrivate le più grandi soddisfazioni: Maria Delfina Maiocco prima, Youri Macciotta terzo in Coppa Europa; Jasmine Erta due volte terza in Russia, nei Giochi Internazionali dei Children. Insomma, lo scenario nostrano, finalmente, sta pian piano crescen- do dopo anni di transizione a seguire i fasti di un tempo neanche troppo lontano. I Campionati Italiani di snowboard, svoltisi a Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio, proprio nel cuore della blasonata Valtellina, hanno messo in risalto le tante promesse che le montagne piemontesi ed in particolare quelle Olimpiche dell’Alta Valle Susa dispongono in questa spettacolare disciplina di sport inver- nali, confermate dalle medaglie conquistate, che sono state davvero molte. Pa- norama nostrano, dunque, in forte crescita, con tantissimi atleti che si sono di- stinti a pieno titolo. Ma andiamo per gradi.... La più grande realtà di casa nostra è rappresentata senza alcun dubbio da Maria Delfina “Bibi” Maiocco (cresciuta nello Snowplanet), che si è affermata nella graduatoria finale di slopestyle nel circuito di Coppa Europa piazzandosi inoltre seconda nella specialità big air. La diciassettenne di Sauze d’Oulx, che attualmente è una delle punte di diamante del gruppo “FuturFisi” della Nazionale Italiana, ha ottenuto a livello continentale i seguen- ti risultati: 6° nella gara di apertura di Landgraaf, in Olanda; 2° a Sarajevo, in Bosnia (2° an- che in big air); 2° a Rogla, in Slovenia. E’ inoltre arrivata quarta a Les Deux Alpes, nella vicina Francia, in halfpipe. Ai Campionati Italiani ha portato a casa ben quattro titoli: due Giovani e due Assoluti, in slopestyle ed halfpipe. Ricordiamo inoltre la partecipazione alla gara di Coppa del Mondo di halfpipe tenutasi a Bardonecchia nel 2011 in cui si piazzò, allora quin- dicenne, al 15° posto ed i due sesti posti guadagnati ai Giochi Olimpici Invernali Giovanili di Innsbruck 2012, in Austria. Particolarmente positiva è stata altresì la stagione affrontata dal ventenne cesanese Youri Macciotta (Snowplanet). Nella Coppa Europa ha chiuso al quarto posto finale, nella specialità slopestyle, facendo registrare i seguenti risultati parzia- li: 1° a Covilha, in Portogallo; 10° in Val Thorens, in Francia; 7° a Brand, in Austria. Si è inoltre piazzato al 15° posto a Les Deux Alpes, in Francia, in halfpipe. Gian Marco Maiocco (Snowplanet) e Lorenzo Gennero (04 Club), grazie alla gara disputata in Portogallo in cui sono risultati rispettivamente 2° e 3°, hanno terminato la Coppa Europa rispettivamente al 14° e 15° posto. Tre nostri giovanissimi portacolori hanno invece difeso con successo i co- lori dell’Italia in occasione dei “Winter International Children’s Games” ovvero le Olimpiadi Invernali dedicate a Ragazzi e Allievi, svoltisi ad Ufa, in Russia. La promettente quattordi- cenne di Sauze d’Oulx, Jasmine Erta, in forza al locale sci club, si è accaparrata ben due medaglie di bronzo, in slopestyle ed halfpipe, preceduta da due beniamine locali, stimolate dal grande pubblico amico. Il campione piemontese 2012, il cesanese Alessandro Joannas (Snowplanet), ha ottenuto un 8° posto in slopestyle mentre l’eclettica compagna di team, Giorgia Pugno, residente a Grugliasco, si è piazzata in 7° posizione nello snowboardcross, 17° in slopestyle. Tutti tre hanno contribuito a conquistare la medaglia d’argento a squadre, in rappresentanza dell’Italia, dietro ai padroni di casa. La stagione scorsa si è chiusa con i Campionati Italiani e con le tante medaglie conquistate dai nostri atleti. A fare la parte del leone è stata “Bibi” Maioc- co, che (come abbiamo anticipato) si è aggiudicata quattro medaglie d’oro. Ad ac- caparrarsi la seconda piazza in halfpipe tra i Giovani è stato Youri Macciotta. Tra gli Allievi, in campo femminile, Giorgia Pugno ha guadagnato due medaglie d’argento in halfpipe e in slopestyle mentre in campo maschile l’argento in halfpipe è stato appannaggio di Gian Michele Maiocco (Snowplanet). Tra i giovanissimi annoveria- mo il primo posto in gigante ed il secondo posto nello snowboardcross conquistati da Michele Vaschetto (Borgata), nella categoria Ragazzi, in cui il compagno di casac- ca Luca Cinquetti è finito a ridosso delle medaglie, quarto classificato. Ad affermarsi in gigante tra i Baby è stato Andrea Giacomello (Borgata). Nello slopestyle Cuccioli Edoardo Giacone (Spazio Neve) è arrivato terzo. Il bronzo è anche andato a Jasmine Erta nello snowboardcross Allieve ed a Giacomo Viviano (Borga- ta) nel gigante Cuccioli maschile mentre in quello femminile Elisa Fava ha conquistato l’argento e Carlotta Fontana il bronzo, en- trambe a difendere i colori del Freewhite, così come Simone Ber- ton, piazzatosi quarto nel gigante Allievi. Campioni Regionali Pie- montesi si sono laureati: Michele Vaschetto tra i Ragazzi, Jasmine Erta tra le Allieve, Simone Berton tra gli Allievi, Emanuele Gardano tra i Giovani e Fabrizio Fava tra i Senior. Le squadre Regionali Fisi- Aoc di snowboard dell’ormai imminente stagione agonistica comprendono i seguenti nostri rider: Simone Berton, Federico Cinquetti, Emanuele Gardano (Freewhite), Gian Marco Maiocco (Snowplanet), Alberto Planchon (04 Club) e Gionata Terzilli (Snowplanet). Sono inoltre tra gli aggregati: Carlo Fava, Giovanni Fea e Mattia Lotti (Freewhite), Nicolò Bonomo (Snowplanet). Os- servata speciale: Jasmine Erta (Sauze d’Oulx). Insomma, il lusin- ghiero quadro odierno ci indica la via maestra verso un roseo orizzonte, frutto del lavoro e dell’impegno di alcuni nostri sci club, primo fra tutti il Freewhite Ski Team Sestriere di Dario Capelli e , che risulta al 14° posto nella graduatoria nazionale di merito delle società sportive affiliate alla Fisi, per quan- to riguarda lo snowboard, prima tra quelle piemontesi. Da evidenziare inoltre la 21° piazza a livello nazionale, seconda a livello piemontese, dello Snowboard&School Snowplanet di Andrea Catti. Un plauso, comunque, va indi- stintamente a tutti coloro che contribuiscono in qualche modo allo sviluppo del- la disciplina sulle Montagne dell’Alta Valle Susa. La stagione 2013-2014 si prean- nuncia, dunque, promettente per i nostri colori. Di buon auspicio, infatti, la prestazione conseguita da “Bibi” Maiocco, nella prima prova valida per il circuito continentale, tenutasi a Landgraaf, in Olanda, a metà novembre, in cui ha otte- nuto un lusinghiero settimo posto in slopestyle. & Andrea Catti Gianfranco Martin Davide Brugnoli "Bibo" Devo essere sincero, ma nonPiero conosco - approfonditamente il settore dello snowboard. Quello che è sicuro è che sono ragazzi con tanta energia, grinta e tenacia, e che stanno portando a casa ottimi risultati per uno settore che ancora qui in alta valle non è ancora particolarmente sentito, vuoi per la carenza di strutture vuoi perché comunque un movimento per Lo snowboard è sempre stata consi- così dire giovane. Ma ai nostri piccoli derata una disciplina minore rispetto campioni va sicuramente tutto il mio allo sci alpino ma in questi anni, anche appoggio, un successo non solo per- grazie all’impegno della FIS e della FISI sonale ma per tutta l'alta valle che si- il livello tecnico e la spettacolarità de- curamente deve essere fiera di questi gli eventi è cresciuta generando di pari nostri giovani campioni. passo interesse nella pratica da parte dei turisti. La disciplina più seguite dai giovanis- simi è il Freestyle ma anche il Boarder- cross e l’Alpino hanno comunque mol- ti praticanti a livello agonistico. Le realtà operanti nel Comprensorio Puoi dirci qualcosa della filosofia della Vialattea sono diverse ma l’impe- dell’agonista? gno profuso dalla Freewhite Ski Team La caratteristica più peculiare è l’im- ASD negli ultimi 2 anni hanno gene- pegno che si profonde nella gara: cer- rato interesse di molti giovanissimi, chiamo di far comprendere ai nostri con incremento di 2 gruppi di lavoro, atleti la nozione di “limite”. Questo è in e supporto di un gruppo di alto livello ognuno di noi, ma in fase di competi- Alleno snowboard a ra- con atleti appartenenti alla Squadra zione emerge di più, sia a livello fisico Davidegazzi e ragazze - per lo Sci Club Sauze Regionale della FISI AOC; la Freewhite che psicologico. d'Oulx da qualche anno ormai. No- risulta 14^ nella classifica delle Società Un bel gesto atletico ha lo scopo di nostante le "difficoltà" nella nostra affiliate FISI a livello Nazionale e prima invogliare e dare più energia al parte- zona riguardanti delle strutture ade- della FISI AOC. cipante. guate alla disciplina, molti giovani Gli atleti di livello Nazionale della Fre- Si crea così un’energia di gruppo che appassionati a questo sport, ogni ewhite Ski Team ASD sono: Berton Si- alza il livello tecnico, ossia l’evoluzione anno migliorano e progrediscono mone, Gardano Emanuele, Lotti Mat- di un salto oppure un’interpretazione partecipando a gare e competizioni tia, Cinquetti Federico, Fea Giovanni, personale. Ciò trasmette un’emozione a livello regionale e nazionale .Jaz- Fava Carlo, Espen Alberto e Zanella e rappresenta un valore aggiunto. mine Erta fa parte del nostro club da Marco… in bocca al lupo a questi ri- Si creano dunque sinergie… 5 anni ed è una grande soddisfazione ders. Grande soddisfazione quindi per Sì, la gara diviene una festa, un radu- vederla crescere e ottenere risultati un gruppo di atleti che porteranno alti no. In passato, purtroppo, si è giunti ad importanti nelle varie manifestazio- i colori della Freewhite e di Sestriere esagerazioni talvolta persino pericolo- ni. Lo scorso inverno ha partecipato nei circuiti Internazionali FIS cercan- se. Invece, da qualche anno a questa ai 6° giochi invernali internazionali do tra l’altro di crescere ulteriormente parte, c’è una maggior consapevo- dei giovani a Ufa in Russia, ottenen- e puntare a convocazioni in Squadra lezza che include anche il rispetto del do 2 bronzi nelle specialità dello slo- Nazionale ed ai Campionati del Mon- contesto in cui si agisce: il gesto tecnico pestyle e dello snowboardcross. do Juniores. Il desiderio che questa di- si inserisce così nel paesaggio e nella Spero che in futuro sia sempre più sciplina possa giungere ad ottimi livelli natura. preso in considerazione il nostro lo auspico personalmente anche per la Come trasmettere questi valori, sporti- sport perché i nostri ragazzi hanno mia carica di Presidente della Com- vi e non, ai giovani? bisogno di allenarsi adeguatamente missione Giovani snowboard FISI ma Offriamo la nostra professionalità a dato che le capacità di esordire nel anche come tecnico e direttore tecnico chi desidera conoscere la disciplina mondo dello snowboard le hanno e di club per generare nuove opportuni- dello lo snowboard. soprattutto hanno una grande pas- tà ai fruitori della montagna. La pre- Da tre anni proponiamo a Bardonec- sione che li stimola ad andare avanti. senza a Sestriere di strutture come lo chia delle giornate dedicate agli stu- Vorrei fare un augurio a Jazmine e a Snow Park potrebbe essere integrata denti dell’istituto Des Ambrois di Oulx: tutti gli altri ragazzi che ci permetto- con una pista di boarder per garanti- solo l’anno scorso ben 150 ragazzi no di portare avanti la nostra passio- re agli atleti un sito di allenamento ed hanno avuto l’occasione di provare la ne e di farci conoscere addirittura in un’opportunità di gare in loco senza tavola. tutto il mondo. Bravi! grandi spostamenti sull’arco alpino. Il 24 e 25 settembre 2013 sui tram- polini K 15 e K 30 di Pragelato si sono disputate alcune gare giovanili di salto con gli sci. Una notizia di routine, che occuperebbe poco spazio anche su di un giornale locale, se non fosse che con quell’evento, che pure ha convo- gliato in Val Chisone una sessantina di giovani saltatori italiani e francesi, si sia celebrata la riapertura dell’impian- to di salto olimpico dopo quattro anni di inattività. Nato come impianto fisso, dopo lun- ghe discussioni, all’epoca dell’asse- gnazione dei giochi olimpici invernali 2006 alla città di Torino, la costruzione dell’impianto iniziò nel febbraio 2003, proseguì l’anno seguente per giunge- re ai primi salti nell’ottobre 2004. La prima gara ufficiale a livello interna- zionale coincise con i Test Event, che per il trampolino grande volle dire la tappa di Coppa del mondo del febbra- io 2005. Dopo le prove, finalmente, nel 2006, il grande evento planetario, con i Giochi Olimpici Invernali. Dieci intensi giorni di gare, con allenamenti liberi, prove ufficiali, qualificazioni e competizioni dal normal hill, K 95 e dal large hill, K 125, che incoronarono i campioni 96 olimpici, individuali e a squadre di sal- to speciale e di combinata nordica. Nei successivi tre anni Pragelato fu sede di numerose competizioni in- L'impianto olimpico di Pragelato ternazionali inserite nei calendari di Coppa del mondo, Continental Cup e Alpen Cup, rispettivamente la serie e le origini del salto dal trampolino A, B e C del salto. Non solo, in estate le competizioni giovanili si ripeterono sui tre trampolini scuola, uno dei quali, di VALTER BRUNO il 60 metri, unico funzionante in Italia. Nell’estate del 2009, improvvisamen- te, lo stop alle competizioni, a fronte dell’inserimento triennale già concor- dato nel calendario di Coppa del mon- do. Da allora soltanto abbandono, atti di teppismo, furti, danneggiamenti. Nella sua breve storia, tuttavia, l’im- pianto pragelatese ha consentito la creazione di un gruppo assai affiata- to di volontari, che dai primi salti del 2004 all’ultima gara del 2009 hanno potuto maturare una solida esperien- za nella gestione delle competizioni, dall’evento promozionale per i ragaz- zini di pochi anni alla gara di richiamo internazionale, in inverno ed in estate, con condizioni meteo estreme, con

L’atleta è appena uscito dal dente a quasi 100 km all’ora e sta volando verso la zona di atterraggio VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

nebbia, neve, vento fino al limite con- fatto sì che tra i volontari ci siano stati presa, novello Don Chisciotte contro i sentito dai regolamenti. Dalla prepara- coloro che si sono specializzati, acqui- mulini a vento delle stanze del potere, zione della pista di lancio alla zona di sendo la qualifica di giudici, delegati che prima avevano deciso di costruire atterraggio e di frenata, dalla gestione tecnici, direttori di gara. Ogni figura un impianto fisso e poi lo avevano ab- della gara alla misurazione dei salti, necessaria alla realizzazione di una bandonato. dall’ufficio gare all’info point, dal servi- competizione di salto con gli sci è oggi Con grande caparbietà unita ad una zio di food and beverage all’assistenza potenzialmente coperta da persone calma “olimpica”, un piccolo manipo- alla torre giudici e alle vax cabin, dalle del territorio. lo di persone è riuscito a smuovere le cerimonie di premiazione alla sicurez- Il patrimonio consistente in un impian- acque fino a giungere al traguardo del za dell’impianto, degli atleti e degli to unico in Italia e le risorse umane in 24 settembre 2013, quando i trampoli- spettatori, ogni volontario ha svilup- grado di gestire le competizioni non ni di Pragelato sono tornati ad ospitare pato le giuste competenze e sa quel potevano andare disperse. Ma ci vole- i giovani saltatori e combinatisti. che deve fare in ogni momento. Non va qualcuno che tenesse viva la cosa, Ma questo sport così particolare in solo, la passione per questo sport ha che si dedicasse anima e corpo all’im- cosa consiste?

storia dello sport VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Holmenkollen Il salto con gli sci ha origini antiche essendo nato all’alba dell’800 assieme allo sci di fondo, ben prima dello sci alpino. I primi ad effettuare dei salti furono i militari dei paesi scandinavi, con lo scopo di adde- strarsi all’uso e alla padronanza degli sci in qualsiasi situazione. A quel tempo come trampolino di lancio venivano usati i tetti delle cascine situate in fondo ai pendii, l’atterraggio avveniva sul piano e la bellezza del salto veniva ricercata nell’altezza più che nella distanza raggiunta. Dai militari la pratica del salto si estese ai contadini norvegesi, che nei momenti liberi si svagavano sciando. Essendo il fondo più faticoso, questi si dedicavano soprattutto al salto, che rappre- sentava una nuova attività piacevole e divertente per passare il tempo e per testare coraggio e abilità. Verso la fine del 1800 si cominciarono a costruire i primi trampolini, alcuni dei quali divenuti poi veri templi della specialità, come il mitico Holmenkollen, sulla la collina di Oslo in Norvegia, eretto nel 1892 e tuttora in funzione. Col passare degli anni il salto con gli sci iniziò ad es- sere codificato e divenne uno sport a tutti gli effetti: il primo record ufficiale, misurato in 23 metri, risale ai primi del ‘900. Acquistando sempre più piede, que- sto nuovo sport fece parte delle discipline olimpiche fin dalla prima edizione delle Olimpiadi invernali, nel 1924 a Chamonix (Francia), quando si disputarono soltanto gare di sci nordico, ossia fondo e – appunto – salto. La diffusione del salto con gli sci anche nel resto d’Europa e in Nord America e la costruzione di vari impianti in diverse località dei due continenti portò 98 al costante miglioramento delle misure raggiunte; la barriera dei cento metri venne superata per la prima volta dall’austriaco Sepp Bradl, che nel 1936 saltò 101 m dal trampolino di Planica (Slovenia). La crescita della specialità determinò il bisogno di re- golamentazioni valide a livello mondiale, che furono definite, sempre nel 1936, dalla Federazione. Venne così fissata in 80 metri la misura massima del punto critico nella costruzione dei trampolini, misura che stabilisce il punto ideale raggiungibile in condizioni di sicurezza. La nuova regola aveva dei fondamenti validi, tuttavia buona parte dei trampolini appena costruiti era di dimensioni maggiori e quindi fuori norma. In effetti le competizioni continuarono a svolgersi anche su quegli impianti, tanto che nel 1964 un italiano, Nilo Zandanel, saltò 144 metri a Oberstdorf (Germania). L’evoluzione della specialità portò la FIS a rivedere le sue posizioni: nel 1972 giunse a convalidare le prestazioni ottenute sui trampolini giganti, riammettendo nell’ambito della legalità questi impianti e codificando la specialità secondo nuove regole. Da lì prende le mosse la normativa attuale, che prevede la disputa di tre tipi di gara: il salto dal trampolino normale (NH = Normal Hill), con punto K superiore agli 85 metri, il salto dal trampolino grande (LH = Large Hill), con punto K oltre i 110 metri, ed il volo con gli sci, disputato su trampolini da 185 metri e oltre. Negli ultimi decenni il trampolino normale è stato progressivamente abbandonato, le gare di coppa del mondo si disputa- no ormai solo più dal trampolino grande e il volo con gli sci è entrato a far parte a pieno titolo della coppa del mondo. L’inerzia della federazione internazionale, lenta nel recepire i cambiamenti e dare veste ufficiale all’evoluzione della specia- lità, insiste con l’inserimento nel programma olimpico di due distinte competizioni maschili, una dal trampolino normale e una da quello grande, obbligando così gli organizzatori a costruire un trampolino utilizzato solamente una volta ogni quattro anni. L’affacciarsi delle gare femminili a livello internazionale, tuttavia, ha fatto sì che il Normal Hill abbia ritrovato in questi ultimi anni, una nuova vita e che si vada affermando un nuovo interessante format, denominato “mixed team event” che consiste in una gara a squadre miste, composte da due donne e due uomini per ogni nazione, con classifica data dalla somma dei punteggi ottenuti da ciascun atleta. Questa competizione si disputa generalmente sul trampolino normale, ma prima di vederla inserita in un programma olimpico ci vorrà ancora del tempo, basti pensare che la competizione individua- storia dello sport VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

le femminile vedrà la ribalta olimpica per la prima volta a Sochi (Russia) nel 2014, con la XXII Olimpiade invernale. Come si sviluppa una gara di salto? Nel corso di una gara gli atleti effettuano due salti e la classifica viene stilata sommando i punteggi delle due prove. Il punteggio di ogni prova deriva dalla distanza raggiunta nel salto trasformata in punti e dalle votazioni dei giudici di gara, che esprimono un giudizio sullo stile del volo, dell’atterraggio e dell’usci- ta. Escluse la votazione più alta e quella più bassa, i restanti tre giudizi vengono sommati alla distanza tradotta in punteggio e si ha il risultato finale. Il punto di partenza sulla rampa di lancio è determinato dalla giuria e fino a qualche anno fa non poteva essere variato nel corso di una stessa manche, pena il rifacimento dell’intera manche, in quanto la regola fondamentale della specialità dice che ogni atleta dovrebbe gareggiare nelle condizioni il più simili possibile a quelle Il norvegese Bjorn Einar Romoeren, il bel tenebroso degli altri concorrenti. Il variare delle condizioni meteo, specialmente del ven- del mondo del salto, detentore per vari anni del to, determina la necessità di spostare il punto di partenza in qualsiasi momento. record di lunghezza di un salto: 239 m a Planica Poiché questo sport ha raggiunto livelli spettacolari molto elevati e rende molto (Slovenia) dal punto di vista televisivo, si sono dovuti studiare aggiustamenti per fare sì che la gara stia nei tempi televisivi canonici, ossia non superi l’ora e mezza di durata. Nelle gare di coppa del mondo sono state così introdotte due nuove componenti del punteggio: la prima relativa alla direzione e intensità del vento, la seconda L’atleta russo Denis riferita al punto di partenza sulla rampa di lancio. Riguardo al vento, bisogna spe- Kornilov, vincitore cificare che se questo spira frontalmente rispetto all’atleta, in gergo “da sotto”, ne delle Universiadi favorirà il galleggiamento in aria e quindi una distanza più lunga, mentre se sof- 2007 a Pragelato fia alle sue spalle, “da dietro”, avrà un’azione contraria di schiacciamento verso il trampolino, il che implica distanze più brevi. La stanga di partenza, poi, può esse- re variata a seconda delle necessità senza dover ripetere l’intera sequenza di salti e il tutto si traduce in complicate formule che, grazie alla gestione informatizzata, restituiscono il punteggio effettivo del salto in una frazione di secondo. Tutto ciò porta senz’altro ad una classifica finale più aderente ai reali valori espressi in gara, ma ne perde l’immediatezza della comprensibilità da parte dello spettatore non specialista, in quanto spesso succede che a vincere le gare non è l’atleta che fa il salto più lungo o più elegante. A proposito di stile, nell’epoca pionieristica questo si rifaceva al volo degli uccelli, Lo Svizzero Simon Amman, vincitore di col saltatore che, dopo la rincorsa effettuata con le braccia distese in avanti, in quattro ori olimpici, volo agitava gli arti superiori a mo’ di ali. Il primo passo verso uno stile più con- due a Salt Lake City sono si ebbe con la disposizione delle braccia lungo i fianchi, sia in fase di lancio nel 2002 e due a che in quella di volo, frutto dei primi studi di aerodinamica e biomeccanica. Più di Vancouver nel 2010 recente, sfruttando le ricerche compiute in galleria del vento, si è giunti a definire una nuova posizione di volo, che prevede l’apertura degli sci a “V”, con le punte molto aperte e le code quasi incrociate, per presentare all’aria una più vasta su- perficie, dalla quale si ricava una maggior portanza e di conseguenza un tempo di volo più ampio. Gli studi sui materiali hanno portato ad eccessi come quello della squadra au- striaca, che nel 1975 presentò un tipo di tuta composto da materiale permeabile Il vincitore della all’aria sulla parte anteriore ed impermeabile su quella posteriore. Ciò permette- medaglia d’oro va l’entrata dell’aria all’interno della tuta e ne impediva l’uscita, per cui questa si dal trampolino gonfiava mantenendo gli atleti in volo decisamente più a lungo. grande a Torino 2006, Anche sci, attacchi e scarponi furono oggetto di attente ricerche scientifiche, con l’austriaco Thomas una frenetica rincorsa al ritrovato in grado di sbaragliare la concorrenza. Morgenstern L’ultima frontiera in questo campo faceva riferimento al rapporto altezza/peso degli atleti. La teoria vuole che più il saltatore è alto e meno pesa, più ha possibi- lità di rimanere in volo e quindi di ottenere prestazioni più elevate: è così che gli Un perfetto atterraggio atleti di grido nel recente passato hanno raggiunto un coefficiente superiore a 3, in telemark dell’Italiano cioè gente alta 180 centimetri pesa meno di 60 chili! Le conseguenze della rin- Sebastian Colloredo, ai mondiali di salto in Val corsa al miglior rapporto altezza/peso sono facilmente immaginabili: l’anoressia di Fiemme, nel febbraio del saltatore era diventato un termine di moda nell’ambiente. 2013 Fortunatamente venne emanata una serie di restrittive regolamentazioni e que- sta corsa si interruppe, riportando la componente umana al centro dell’attenzio- ne: quel che fa la differenza tra un saltatore e l’altro sono l’esperienza nel saper valutare le componenti meteorologiche, la dinamicità, la fluidità, l’eleganza, ma soprattutto la voglia di rischiare, il feeling con il volo, in una parola bisogna sa- pere cavalcare l’aria. Se si scorrono le classifiche degli ultimi vent’anni si può facilmente notare come vi sia stato un alternarsi di campioni appartenenti a diverse nazionalità che per uno o due anni hanno spadroneggiato, per poi tornare nei ranghi della norma- storia dello sport lità. Troviamo così l’austriaco Andreas Goldberger, a soli vent’anni padrone assolu- to della coppa del mondo nel 1993, 1995 e 1996, poi cancellato dal diciottenne sloveno Primoz Peterka, dominatore delle stagioni 1997 e 1998. Il successo, la popolarità e il denaro che inevitabilmente giungono copiosi, appannano le doti di questi campioni, non più così disposti a rischiare, e vari problemi extrasportivi ne ridimensionano il ruolo a quello di comprimari. Nasce così la stella di Martin Schmitt, che porta i limiti del salto ancora più avanti, distanziandosi dalla con- correnza e vincendo al coppa nelle stagioni 1999 e 2000. Il tedesco sembra non Un giovane atleta vola dal trampolino K 60 di Pragelato avere rivali e non subire le pressioni della popolarità e del nuovo successo quan- do un nuovo astro si affaccia, il polacco Adam Malysz, che surclassa l’intero cam- po aggiungendo, s possibile, ancora qualcosa alle misure raggiunte, e domina le stagioni 2001, 2002 e 2003. Negli stessi anni un altro tedesco, Sven Hannavald, compie un’impresa storica: in occasione del torneo dei 4 trampolini 2001/2002, la competizione più importante del panorama mondiale del salto, vince tutte le gare realizzando, primo e unico al mondo in 60 anni, il cosiddetto ”grande slam”. È poi la volta di un finlandese, Janne Ahonen, che vince la coppa nel 2004 e 2005. Da lì in poi è un alternarsi di vari atleti, tra cui spicca la squadra austriaca con Thomas Morgestern nel 2008 e 2011 e Gregir Schlierenzauer nel 2009 e 2013. Uno svizzero, Simon Amman vince la coppa nel 2010, ma sua è l’impresa più me- morabile del nuovo millennio nell’ambito del salto con gli sci: vince le due gare L’affiatato e competente gruppo dei volontari dei tram- individuali ai giochi olimpici di Salt Lake City nel 2002 e si ripete a Vancouver nel polini di Pragelato, in occasione del summer GP 2007 2010, totalizzando così ben quattro ori olimpici in carriera. A Pragelato invece, per le Olimpiadi di Torino 2006 è Morgenstern a trionfare, mentre le Universiadi dell’anno seguente sono appannaggio del russo Denis Kornilov. Gli ultimi campionati del mondo disputatisi in Italia, in val di Fiemme, hanno vi- sto un rinnovamento dei ranghi: il vincitore è stato Kamil Stoch, polacco, che promette di ripetere le gesta del mitico Malysz. E gli italiani? In questi ultimi anni un solo atleta è riuscito ad entrare a pieno titolo in questa tenzone. È Roberto Cecon, che conta al suo attivo quattro Olimpiadi, un secondo posto assoluto in coppa del mondo nel 1995, sei vittorie, quattro secon- di posti e sei terzi posti in una carriera internazionale durata sedici anni. Dal suo ritiro nel 2003 a oggi la squadra italiana ha potuto contare su discreti atleti come Andrea Morassi e Sebastian Colloredo, che finora però non hanno avvicinato i risultati di Cecon. I trampolini pragelatesi in una notturna estiva Ma le specialità che interessano gli impianti come quello di Pragelato non si esau- riscono con il salto maschile: c’è anche quello femminile e la combinata nordica, ed è proprio in queste due specialità che l’Italia ha trovato risultati confortanti: Alessandro Pittin, combinatista di Cercivento (Friuli), è stato medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Vancouver e ha conquistato, per ora, tre primi, tre secondi e quattro terzi posti in gare di coppa del mondo, mentre Elena Runggaldier, atleta di Santa Cristina Val Gardena (Alto Adige), è stata medaglia d’argento ai campio- nati mondiali di Oslo nel 2011. La squadra femminile può essere considerata il fiore all’occhiello del movimento italiano del salto con gli sci: oltre a Elena Run- ngaldier figurano in pianta stabile tra le prime trenta in coppa del mondo Eve- lin Insam e Lisa Demetz, mentre stanno trovando una loro dimensione Roberta D’Agostina e la giovanissima (15/12/1997) Manuela Malsiner. Tornando a scorrere gli ordini di partenza delle gare disputate a Pragelato nel quattro anni di attività dell’impianto, questi nomi si incontrano più volte: Pittin, i tre trampolini scuola di Pragelato: K 60, K 30 e K 15 allora sedicenne, partito col n. 1 nella gara olimpica del 2006, due anni vinse il titolo di campione italiano, gare di Alpen Cup e Coppa del Mondo B; Lisa Demetz conquistò il titolo di campionessa italiana nell’agosto 2005 dal trampolino HS 108, mentre Manuela Malsiner all’età di 10 anni, nel 2008 vinceva a Pragelato il titolo italiano di categoria dal trampolino K 30. Il feeling del mondo del salto con il trampolino di Pragelato è diffuso. È parere comune tra gli atleti che a Pragelato “si vola”, si hanno cioè ottime sensazioni rispetto al momento fondamentale che contraddistingue la disciplina, mentre gli allenatori prediligono l’impianto della Val Chisone perché potenzialmente si può iniziare a saltare sulla neve molto presto rispetto a qualsiasi altro impian- to dell’Europa continentale, per cui farebbe comodo a molte squadre nazionali come luogo di preparazione per la stagione invernale. Dopo le ultime vicende, la speranza di rivedere queste squadre nuovamente impegnate sui trampolini di Pragelato si è fatta più concreta.

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1959 Sauze d'Oulx, seggiovia per Clotes, Albergo Sport e casa Gorlier Finalmente ritorna copiosa la neve sui nostri monti a regalare allo sguardo paesaggi da favola e divertimento assicurato agli sciatori tradizioni VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

ella tradizione contadina dell’al- taN Valle, prima dello sviluppo del tu- rismo invernale che non può farne a meno, la neve era salutata come una benedizione per l’agricoltura e co- stituiva una sicura riserva idrica per l’estate successiva. Gli anziani assicu- ravano che Tsous la pleui fan, tsous la nê pan (Sotto la pioggia fame, sotto la neve pane). Purché la neve non fosse troppo abbondante, come in questo inverno, e si limitasse a cadere nel pe- riodo tra fine novembre e fine marzo, quando i lavori di campagna erano fermi, altrimenti creava disagi, incon- venienti e, a volte, calamità causate dal peso eccessivo sui tetti già gravati dalle lastre di pietra di copertura (la 1955, Antonio Gally, Rosina Eydallin, il sindaco prof. Piero Faure con il mulo laouza) dal ghiaccio che si formava nelle tubature e nei canali delle fon- tane (lou bashas) impedendo l’unico rifornimento idrico allora disponibile, dall’interruzione delle strade (la viâ e lou shamin), dagli smottamenti e dalle frane (louz eroutaou), dalle va- langhe (la lavansha), dalle alluvioni (laz inoundasioun, la pleina, la runa) spesso causate dallo scioglimento improvviso di grandi quantità di neve 101 a causa dell’eccessivo calore (unë sha- roû dou diable) o del vento di fhön (l’aour shaoudë d’amoun) o di scirocco (ël marin). Per sapere se ci sarebbe stata neve nell’imminente inverno, si valutava la produzione di noci e nocciole: Un baroun ‘d noû e un baroun d’ouranha, un baroun ad nea sla mountannha (Un mucchio di noci, un mucchio di noc- ciole, un mucchio di neve sulle mon- tagne). Il giorno dell’Epifania cade in un periodo rigido, tanto che i Magi venivano considerati i cavalieri del freddo, Lou Rei lou shavalhìe dla fréi, ma gennaio porta con sé una serie di patroni del freddo: Sen Mourisse (San Maurizio, 15 gennaio), Sent’Antouenë (Sant’Antonio, 17 gennaio), Sen Ba- stian (San Sebastiano, 20 gennaio) e Sen Vinsen (San Vincenzo, 22 gen- naio). Tradizionalmente, però, sono gli ul- timi tre giorni di gennaio ad essere considerati i più rigidi e vengono in- dicati come i giorni della merla (Lou zhoû dla merlë) in base ad una leg- genda popolare che vuole i merli scu- Oulx, primi anni '60 tradizioni storia VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

ri perché anneriti dalla fuliggine del camino dove si erano riparati per sfuggire al gran freddo di quei giorni. Se gli ultimi giorni di genna- io devono essere freddi, lo deve es- sere anche il 1° febbraio, giorno di Sant’Orso; infatti, i proverbi locali avvertono che Se l’ours ou sësshë sa palhë, ou tornë s’antanâ par carant zhoû (Se l’orso mette il pagliericcio ad asciugare al sole, ritorna a rin- tanarsi per 40 giorni) oppure Se ël zhou ‘d Sent’Ours la fai bé, carante zhou d’uvèr mouvé (Se il giorno di Sant’Orso c’è bel tempo, ci saran- no quaranta giorni di inverno cat- tivo). Nel caso in cui il 1° febbraio sia brutto tempo, invece, l’inverno non durerà più a lungo: S’la ploou e s’la nivorë dl’uvêr nou san fôr (Se piove ed è nuvoloso dall’inverno Se l’ours ou sësshë sa palhë, ou siamo fuori). Certo Fiourî ou l’î cour ma mouvé (Febbraio è corto ma tornë s’antanâ par carant zhoû cattivo), ma Mars ou l’à vintanaou nevatà (Marzo ha 29 nevicate) e occorre ricordare che un marzo freddo è foriero di una bella estate: Mars frai, tout a drai (Marzo freddo tutto va bene). 104 Prima di dichiararsi fuori dall’inver- no bisogna osservare bene le poz- zanghere poiché Ël glas ou rest zho- mai darî (Il ghiaccio non resta mai ultimo), cioè finché ci sono gelate ci saranno precipitazioni nevose e quindi è consigliabile fare atten- zione agli spifferi in quantoOu méi d’abrì la vont véir dë s’coubrì (Nel mese di aprile bisogna coprirsi). Meglio attendere maggio per ave- re un po’ di caldo e Ou mèi d’abrì garaou pa ‘n fî, ou mèi ad mai ou garà peui s’qu’ la ou plai (Nel mese di aprile non toglierti un filo, nel mese di maggio ti toglierai ciò che vuoi) anche se il freddo può ancora protrarsi fino a fine mese, infatti: A Sent’Ourban la pô ancâ zharâ vin e pan (A Sant’Urbano – 25 maggio – può ancora gelare vino e pane). A nulla vale quindi affaticarsi a to- gliere la neve, La va pa la peinë garâ la nê parqué Sen Zhan s’la garë da souré (Non vale la pena togliere la neve perché San Giovanni – 24 giugno – se la toglie da solo), con Sauze d'Oulx, genitori l’arrivo dell’estate non ce ne sarà dei ragazzi dello Sci Club, immagine d'epoca più.

tradizioni VIALATTEA ~ IL MAGAZINE Il vocabolario del freddo nell’occitano altovalsusino

ël mové tan il cattivo tempo la fai fréi fa freddo (Oulx) frei couiën freddo cocente (Salbertrand) nê neve (Oulx) neo neve (Fenils) la shèi nê nevica (Oulx) la chai neo nevica (Fenils) la moushilhîë, la flouquinhîë nevischia (Oulx) la ven a parpilhoun nevica a farfalloni (Oulx) la ven a versa piove a catinelle, più raramente indica neve abbondante e molto umida selh cumulo di neve fresca e fine ammucchiata dal vento (Salbertrand) farnà strato sottile di neve (Salbertrand) la zharë gela la zharabrîë prima gelata ël gla, ël glas il ghiaccio ël verglass ghiaccio vivo glaseiroun, shandierë ‘d glas ghiacciolo rounflë, tourmantë bufera, tormenta unë tourmantë que ou biteria pa un shin a la portë una tale tormenta che non metteresti un cane alla porta la zhiclë vento pungente con pioggerella o nevischio la nëbblë basë la nebbia la galavèrnë la galaverna la brinë la brina l’aourë vento l’aouras vento forte la bizë vento freddo con cielo sereno la shéi lou glreile, la tampêtë grandina pasâ ël radò passare lo spartineve ibarù slitta lèi - leja slitta da trasporto esquì sci anâ slou-z-esquì sciare (Salbertrand) s’eibarousâ slittare, sciare (Oulx) icarusie(r)ä pista ghiacciata (Salbertrand) la shatoua le ciaspole tradizioni VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

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di PAOLO BLANC

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Molti, soprattutto i giovani ed i non piemontesi, leggendo questo titolo si do- mande ranno: "che cos'è la marenda (o merenda) sinoira?" Eccoli subito accon- Goya, merenda campestre tentati! E' un piccolo pasto (freddo) frugale ma sostanzioso, fatto alcune ore prima di cena e che funge quasi da cena. "Sinoira" infatti deriva da "sin-a" che in dialetto piemontese significa cena. Diffusa, un tempo, soprattutto fra le famiglie contadine, si svolgeva intorno alle 17 ed aveva lo scopo di ridare energia dopo i faticosi lavori del primo pomeriggio e prima di affrontare i lavori legati alla terra ed alla stalla della sera i quali si pro- traevano sino al calar del buio. La cena, verso le 21 di conseguenza, era piuttosto leggera: pane e latte o minestra di verdura o panata o "cora" (una pappetta di lat- te allungato con acqua e farina, consumata anche a colazione) ed eventualmente un pezzo di formaggio. Interessante è la definizione di merenda che appare sul vocabolario-dizionario piemontese-italiano Sant'Albino del 1859: “il mangiare fra il desinare e la cena - San Gusep a porta la marenda ant el fassolet, San Michel a porta la marenda an ciel - L'usanza fra i contadini, concede la merenda soltanto da San Giuseppe a fine settembre" (San Michele). La "marenda ant el fassolet” significa che originariamente essa veniva portata nel campo in un fazzoletto (tovagliolo) e di conseguenza consumata all'aperto. 113 Per dirla nel linguaggio moderno, era un "break" per corroborarsi che si svolgeva solamente nel periodo di massimo lavoro (dalla primavera all'inizio dell'autun- no) che coincideva anche al periodo in cui le ore di luce erano maggiori e di conseguenza le giornate lavorative più lunghe. In Alta Valle di Susa, forse a causa dell'estrema povertà in cui viveva la popolazione o forse per l'organizzazione del lavoro, un po' diversa rispetto alle zone collinari e di pianura, la "marenda sinoira" era talmente misera e consumata frettolosamente che non è nemmeno ricordata come tale: un pezzo di pane di segale con formaggio o salame ed un bicchiere di vino se la famiglia era benestante. Diversa era invece la "marenda sinoira" consumata in casa detta "benlhurà"; ter- mine che tradotto letteralmente significa "ben finito". Era un pasto consumato alla fine di un lavoro importante a cui, oltre ai compo- nenti della famiglia offrente, partecipavano tutte le persone che avevano con- tribuito alla conclusione del lavoro. Quando bisognava svolgere lavori partico- larmente difficili o per i quali erano necessarie molte persone (costruzione di un terrazzamento di un terreno, trebbiatura del grano o della segale, ecc.) infatti, le diverse famiglie si aiutavano a vicenda. In questi casi, la "marenda" era più ricca e poteva comprendere oltre ai soliti pane e toma e pane e salame, anche una o più delle seguenti preparazioni: "col du gurin" (coppa), carne essiccata (tipo mocetta), cicoria od altra insalata con uova sode accompagnata da patate lesse, tomini freschi insaporiti con aglio e pepe ed impastati con poca panna o latte, salame cotto accompagnato da patate lesse, "tupina" (detto anche "bruss", costituito da resti di formaggi vari amalgamati e lasciati fermentare in recipienti di terra cotta o di vetro per diversi giorni aggiun- gendo ad essi poca acquavite). E se proprio era grande testa si poteva ancora concludere con dei "goffre" spalmati con "I'ustre" oppure con fette di "pan perdu" o "leisca 'ndora". Un altro tipo di merenda, se così la vogliamo chiamare, e quella di cui parlava la Sig.ra Gemma Rousset Ferrero nel suo libro "Memorie del Villard". Si tratta di un piccolo spuntino che si faceva a meta pomeriggio (a Villard nei primi decenni del novecento) in occasione della festa patronale di San Rocco allorquando vi food food VIALATTEA ~ IL MAGAZINE

era un'interruzione del ballo di circa mezz'ora (si iniziava a ballare nel primo pomeriggio). In questo lasso di tempo, "I genitori che avevano ragazze da sposare invitavano i giovani a casa loro per una piccola merenda", costituita da pane e formaggio e pane spalma- to con burro e miele. "In questa occa- sione le ragazze avevano la possibilità di manifestare le loro simpatie e i loro sentimenti offrendo ai giovanotti pre- senti un mazzetto di fiori: fiori semplici gialli a cui aggiungevano erbe aroma- tiche". In Bassa Valle, invece, la "maren- da sinoira" era più diffusa; si svolgeva sia in casa che nei campi o nei vigneti, all'aperto o in quelle piccole casette costruite lungo i pendii per il ricovero degli attrezzi agricoli. Con il migliorare delle condizioni eco- nomiche, la "merenda sinoira" si e in seguito diffusa fra tutta la popolazione e, dopo l'ultimo dopoguerra, special- mente nella bella stagione, e diven- tata, più che un pasto necessario per rifocillarsi, un modo per stare allegra- mente in compagnia. Nelle merende hanno cosi fatto il loro ingresso insie- me ai classici salumi e tome, anche le frittate, le trote in carpione, i tomini al verde, i tomini "al brusc" (essiccati, passati nell'aceto e poi messi sott'olio), le insalate di verdura dell'orto (verde, 108 di fagiolini, di patate, ecc...), il pinzi- monio, le acciughe al verde, i funghi sott'olio ed altre ghiotte preparazioni accompagnate da un buon bicchiere di vino. Tutti alimenti che meno di un secolo fa il contadino dell'Alta Valle di Susa non mangiava neppure il giorno delle sue nozze.

food acciughe al verde Ingredienti per 6 persone •2 etti di acciughe sotto sale •1 mazzo di prezzemolo Le ricette •1 spicchio d’aglio •1 peperoncino piccante (facoltativo) •1 bicchiere di olio di oliva •1 cucchiaio di aceto • Mollica di un piccolo panino Uova Rosse Saporite Preparazione Ingredienti per 4 persone 1. Dividere in filetti le acciughe avendo cura •6 uova sode di togliere la lisca, pulirle del sale passandole •100 gr di burro o margarina vegetale velocemente, una per una, in una bacinella con •2 acciughe diliscate oppure spezzetate acqua e aceto, quindi asciugarle bene. •2 cucchiai di prezzemolo tritato finemente 2. Pulire il prezzemolo, eliminare e gambi e tene- •300 gr di pomodori pelati re solo le foglioline. •2 cucchiai di aceto 3. Aprire o spicchio d’aglio, togliere “l’anima” • Sale, pepe (cioè il germoglio centrale, che lascia l’odore più Preparazione persistente). 1. In un tegame fate insaporire, senza friggere, 4. Fare un trito finissimo con il prezzemolo e nel burro le acciughe ed il prezzemolo. l’aglio, aggiungere l’olio d’oliva, la mollica di 2. Unite i pomodori tritati, salate, pepate pane intrisa nell’aceto e far amalgamare il tutto e lasciate cuocere per circa 10-15 minuti. fino ad ottenere una specie di crema. 3. Versate un poco di aceto. 109 5. Aggiungere il peperoncino (lasciato intero). 4. Sgusciate e tagliate a metà le uova sode (cotte 6. Disporre le acciughe in un contenitore o in un 9 minuti) e disponetele nella salsa con la parte piatto fondo e versarvi il bagnetto verde, facendo tagliata sul fondo, lasciandole scaldare pochi attenzione che ne siano interamente ricoperte. minuti prima di servire in tavola.

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VIALATTEA il MAGAZINE N° 6 / 2013-2014 - Anno VII° PERIODICO annuale DI INFORMAZIONE DELLA SESTRIERES SPA Hanno collaborato Giovanni BRASSO, Alessandro PERRON CABUS, Ilaria PERRON CABUS, Gualtiero BRASSO, Ufficio Direzione Sportiva Sestrieres SpA, Ufficio Direzione Sestrieres SpA, Ufficio Stampa Sestrieres SpA, Paola VILLATA, Luigi RICOTTI, Paolo MOSCONI, Gianni PONCET, Alessandro SERRA, Antonella CLERICI, Irene GRANDI, Nico VALSESIA - Alessandra LONGO - Francesco BOGETTI, Pierflavio GALLINA, Maurizio PERRON, Carlo PIFFER, Marco PALLAVICINO, Matteo CENISCHIA, Ufficio Stampa CUS GENOVA RUGBY, Gaetano LA PORTA, Claudio TESCARI, Andrea CATTI, Piero GROS, Gianfranco MARTIN, Valter BRUNO, Renato SIBILLE. Si ringrazia Carlo Besson by Besson Sport per gli abiti della modella Elisa fotografie Marco Rossi per le fotografie di Antonella Clerici, Matteo CENISCHIA per le fotografie del CUS GENOVA RUGBY, Archivio Fotografico Vialattea Images (www.vialatteaimages.com), Archivio Fotografico Sestrieres SpA, Francesco Bogetti (www.francescobogetti. com), Fotografie di Redazione, Archivi delle Aziende, Ezio Romano, Archivi dei Giornalisti, Archivi Sestrieres SpA, Alberto Casse, Archivi Alta e Bella, Rita Quarta, Paolo Blanc, Valter Bruno, Filippo Armand. Marco Gorlier

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VIALATTEA - IL MAGAZINE Anno 2014 - numero 6