Il Tirolo in Guerra P

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Il Tirolo in Guerra P Università degli Studi di Cagliari Scuola di Dottorato in Studi Filologici e Letterari Ciclo XXII So schlagen wir mit ganzer Wucht/Die Feinde krumm und klein. La costruzione della propaganda nei Supplementi letterari della «Tiroler Soldaten-Zeitung» L-FIL-LET/14 CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATE Presentata da: Maria Rita Murgia Coordinatore Dottorato: Prof. Laura Sannia Relatore: Prof. Mauro Pala Esame finale anno accademico 2009 - 2010 Indice Introduzione p. 4 Il Kriegspressequartier e la propaganda per i soldati p. 7 Per una breve storia del Kriegspressequartier p. 7 La Filmstelle p. 10 La propaganda nell’Italia occupata p. 11 La Pressegruppe p. 13 La propaganda per i soldati p. 14 Gli spettacoli collettivi: il teatro da campo p. 16 Case del soldato e letture di trincea p. 17 I giornali per i soldati p. 18 Il giornale della Prima armata p. 18 La guerra e i due volti della censura p. 21 La Berichterstattergruppe e la militarizzazione dei corrispondenti di guerra p. 21 Le condizioni di lavoro dei Berichterstatter p. 22 La censura governativa p. 23 L’esperienza dei Kriegsmaler p. 24 Il Tirolo in guerra p. 26 Il bastione Tirolo e la mobilitazione dei Landesschützen p. 26 I provvedimenti anti-irredentisti dell’amministrazione militare p. 29 La propaganda nel Tirolo in guerra p. 34 La «Tiroler Soldaten-Zeitung» p. 38 Giornale di trincea o giornale per soldati? p. 38 Il giornale della prima armata arriva in Tirolo p. 41 Il supplemento letterario di trincea p. 45 Il foglio di propaganda p. 49 1 Il mondo secondo i Supplementi letterari della Tsz p. 55 Das ‘Heilige Land Tirol’. Il legame del Tirolo con la Chiesa Cattolica p. 56 Il cattolicesimo politico in Tirolo nella seconda metà del XIX secolo p. 58 Il Kulturkampf tirolese p. 59 La divisione: conservatori vs cristiano-sociali p. 64 Turismo e Cattolicesimo p. 66 Le ansie del potere. Dimensione dell’ansia p. 66 La reazione difensiva come aggressione p. 69 Masse und Macht p. 71 Mantenimento del potere e Feindschaftserwartung p. 72 La strumentalizzazione del Cattolicesimo politico in Tirolo p. 73 La mitizzazione del passato p. 75 La ‘nazione Tirolo’ come espressione di identità culturale p. 76 Il difficile rapporto del Tirolo con il governo viennese p. 83 1909: anno chiave della devozione ad Hofer p. 84 Il corpo degli Schützen tirolesi p. 85 Le poesie del Supplemento letterario. Temi e motivi p. 88 I miti e simboli della piccola patria tirolese p. 95 Andreas Hofer, gli antenati e i fatti del 1809 p. 95 Altri personaggi-simbolo p.101 La motivazione religiosa: morte eroica e favore divino p.105 Il paesaggio alpino e il mito del Tirolo p.126 Guerra e vita in alta quota p.133 I corpi dell’esercito e i loro simboli p.147 Gioventù,virilità, arditezza p.163 Der feige, welsche Wicht: definizione del gruppo negativo p.170 Espressioni e parole chiave dell’autorappresentazione p.189 Espressioni e parole chiave dell’eterorappresentazione p.190 2 Il supporto visivo p.193 Il soldato p.195 La vita al fronte p.196 Il paesaggio di montagna p.211 Vignette umoristiche p.216 Indice titoli e data delle immagini p.221 L’ultimo periodo del giornale p.225 La Nazione austro-ungarica p.228 Allegato 1 p.232 Allegato 2 p.239 Allegato 3 p.241 Indice contenuti Gedichte 1915 p.241 Indice contenuti Gedichte1916 p.248 Bibliografia p.257 3 Introduzione La Prima guerra mondiale ha consistentemente e ininterrottamente attirato l'attenzione di numerosi studiosi sia europei che extraeuropei. Con l'andare del tempo e con l'aumentare del numero di studi ad essa dedicati, se possibile, questo interesse internazionale è andato crescendo. In particolare, ultimamente il mondo della ricerca vuole addentrarsi in ambiti e aspetti di questo evento che ancora non sono stati considerati. Il nuovo, rinato interesse per la Grande Guerra è ampiamente dovuto anche alla presenza di nuovi metodi di studi nella ricerca storica. Gli studi più datati hanno sì preparato il terreno per i dibattiti attuali, lasciando comunque molte domande irrisolte. Anche gli studiosi e gli storici delle generazioni passate si concentrarono sulle questioni diplomatiche, politiche e, alle volte, economiche, ma per lo più il loro interesse si è orientato sugli aspetti strettamente militari del conflitto. Gli studi più recenti sulla storia delle moderne tecniche di guerra, al contrario, hanno esplorato maggiormente la sua dimensione sociale: i ruoli sessuali, la cultura e le mentalità, per nominare solo alcune delle nuove aree d’interesse. I nuovi approcci hanno sfidato i metodi e gli ambiti di ricerca da tempo stabiliti e la storia militare è proprio una di quelle. Persino l'analisi delle battaglie e delle campagne, focus tradizionale della storia militare, hanno subito una rivisitazione alla luce degli orientamenti più recenti. Punto di partenza per un’indagine "moderna" è dunque considerare la totalità dell'evento, che ne richiede l'analisi degli aspetti economici e finanziari, come anche di quelli civili e psicologici; chiede l'analisi dell'interazione tra guerra e società, uno studio delle mentalità, non solo però delle élite culturali, ma anche la considerazione di gruppi sociali più ampi e quindi degli individui ordinari. La guerra totale domandò la mobilitazione di tutte le forme di vita pubbliche e private per la vittoria, non solo sul campo di battaglia, perciò essa richiede una storia che sia totale, o che cerchi di esserlo, in quest’ottica tutti i metodi di ricerca a disposizione sono necessari per cogliere l'enorme complessità di questo evento. In questo lavoro si prenderà in considerazione un tassello importante per lo studio e la comprensione dei processi culturali che hanno caratterizzato la storia della guerra mondiale: i giornali, patrimonio fondamentale e mezzo indispensabile per accedere alla storia delle mentalità. All’incrocio fra la storia militare e la storia della stampa, che prende in 4 considerazione non più soltanto la stampa quotidiana cittadina, ma anche le pubblicazioni apparentemente periferiche, si colloca una esperienza finora poco indagata, ma il cui esame potrebbe rivelarsi assai fruttuoso per l’indagine totale di cui si parlava sopra. Ci si riferisce qui in particolare alla gran quantità di piccoli e grandi giornali di trincea, del fronte, del campo che venivano distribuiti alle truppe durante il conflitto. Particolare attenzione sul versante della propaganda era stata posta dall’Impero austro- ungarico che aveva organizzato la mobilitazione degli scrittori tramite un apposito ufficio, il Kriegspressquartier di Vienna, dove lavorarono noti intellettuali quali Franz Blei, Franz Theodor Csokor, Egon Erwin Kisch, Hugo von Hofmannstahl, Alfred Polgar, Rainer Maria Rilke, Franz Werfel e Stefan Zweig. La Literarische Gruppe del Kriegsarchiv pubblicava diversi giornali come ad esempio «Heimat» e, a partire dal marzo 1917, quindi con un po’ di ritardo, il mensile illustrato «Donauraum», il cui scopo era fornire un affresco della vita e della cultura della Duplice Monarchia. Tra le esperienze di propaganda non legate al Kriegspressquartier vi è la «Tiroler Soldaten- Zeitung» (d’ora in poi Tsz), giornale settimanale pubblicato dal Landesverteidigungskommando del Tirolo. Non si trattava di un corrivo foglio di trincea, come molti tra quelli prodotti da singole unità o comandi. Si trattava bensì di un settimanale dalla grafica raffinata (curata da Hans Joseph Weber-Tyrol e Arthur Nikodem), che ospitava pagine di pubblicità, e, dato straordinario, un supplemento letterario al quale collaborano anche alcuni significativi scrittori tirolesi. La Tsz si caratterizza anche per una particolare attenzione e cura dell’aspetto iconografico: il giornale, infatti, riproduce le opere di numerosi artisti e Kriegsmaler fra cui Albin Egger- Lienz. Nella parte finale delle sue pubblicazioni il giornale viene diretto nientemeno che da Robert Musil, all’epoca già noto e affermato scrittore. Della la Tsz, giornale del quale nonostante il tempo e gli eventi è rimasto superstite quasi tutto il corpus, è in corso di pubblicazione l’edizione elettronica, in un DVD realizzato assieme al Progetto CIRCE della Facoltà di Lettere dell’Università di Trento, che raccoglie tutto il pubblicato. Alla ricostruzione completa questa storia mancavano due tasselli importanti: l’edizione italiana e ungherese. Si sapeva infatti da un rapporto riservato del 30 giugno 1916 che il giornale si pubblicava non solo in tedesco, ma a intervalli più ampi e regolarmente anche in ungherese e in italiano. Tuttavia fino a poco tempo fa non si era riusciti a reperire in nessuna biblioteca né l’edizione ungherese del giornale, la «Tiroli Katona Ujság» (traduzione letterale di «Tiroler Soldaten-Zeitung»), né quella italiana, pubblicata con il titolo «Giornale del 5 Soldato Tirolese». Le ricerche promosse dallo Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale in diversi archivi e biblioteche hanno avuto successo e in Ungheria sono stati finalmente ritrovati i numeri della «Tiroli Katona Ujság»1, e una copia del «Giornale del Soldato Tirolese». Partendo dall’analisi dei Supplementi Letterari2, ospitati con regolarità dal giornale per le truppe austriache dislocate in Tirolo ed interessante esempio di letteratura dal basso e propaganda che si intrecciano, per lo più costituiti da poesie che mirano a definire la propria identità in contrapposizione a quella del nemico, si offrirà un piccolo contributo per la ricostruzione di questa importante pubblicazione, per la storia della mentalità in Tirolo durante gli anni della guerra, per le più generali vicende della propaganda di guerra nella Duplice Monarchia e più ampiamente per lo studio del conflitto. Scopo di questo lavoro è pertanto l’identificazione e l’analisi di alcuni esempi concreti di auto ed etero rappresentazione collettiva. Altro compito è cercare di inquadrare queste rappresentazioni nella verità storica e giudicarne l’attinenza alla realtà dei fatti, fin dove è possibile, anche grazie alla giusta e necessaria distanza temporale. 1 Cfr. Davide Zaffi, Un’ungherese in Tirolo: La Tiroli Katona Ujság, CSSEO, Working Paper N° 125, Ottobre 2007.
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