SENATO DELLA REPUBBLICA IX LEGISLATURA

(N. 1505/20)

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal Ministro del tesoro (GORIA)

di concerto col Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica (ROMITA)

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1986 e bilancio pluriennale per il triennio 1986-1988

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 30 SETTEMBRE 1985

TABELLA n. 20

Stato di previsione del Ministero del turismo e dello spettacolo per l'anno finanziario 1986

TIPOGRAFIA DEL SENATO

ATTI PARLAMENTARI — III — IX LEGISLATURA

DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

NOTA PRELIMINARE

1. — BILANCIO DI COMPETENZA

Lo stato di previsione del Ministero del turismo e dello spettacolo per l'anno finanziario 1985, approvato con legge 22 dicembre 1984, n. 888, recava le seguenti spese: Previsioni (in milioni)

Parte corrente 132.805,0 Conto capitale 171.921,5

304.726,5

Con il disegno di legge concernente «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Aziende autonome per l'anno finanziario 1985» sono state proposte variazioni alle previsoni iniziali che, unitamente a quelle introdotte in forza di atti amministrativi, emanati in applicazione di norme di carattere generale o di particolari provvedimenti legislativi, hanno modificato il quadro delle previsioni medesime. Ove il menzionato provvedimento legislativo risulterà approvato nei termini proposti, le previsioni di bilancio per l'anno 1985 verranno ad assestarsi come segue: Previsioni assestate (in milioni)

Parte corrente 139.116,5 Conto capitale 172.973,6

312.090,1

Lo stato di previsione dello stesso Ministero per l'anno finanziario 1986 reca spese per complessivi milioni 892.715,0 di cui milioni 653.982,6 per la parte corrente e milioni 238.732,4 per il conto capitale. Rispetto al bilancio assestato per l'anno 1985, le spese considerate nello stato di previsione fanno registrare un aumento di milioni 580.624,9 così risultante: + milioni 514.866,1 per la parte corrente; + milioni 65.758,8 per il conto capitale. ATTI PARLAMENTARI — IV — IX LEGISLATURA

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Le variazioni relative alla parte corrente sono dovute:

(in milioni) (in milioni) — all'incidenza di leggi preesistenti (veggasi allegato di dettaglio) j- 514.140,2 — alla considerazione dei seguenti oneri indero• gabili: — aumento dell'indennità integra• tiva speciale + 311,2 — adeguamento capitoli per sti• pendi e retribuzioni al persona• le + 358,8 — compensi incentivanti + 65,0 — perequazione automatica delle pensioni (art. 21 legge 27 dicem• bre 1983, n. 730) + 60,8 — adeguamento capitoli per pensio• ni + 231,4 — collegamento delle pensioni alla dinamica delle retribuzioni + 8,7 + 1.035,9

— all'adeguamento delle dotazioni di bilancio alle esigenze della gestione. (Nell'importo sono conside• rate le riduzioni proposte per taluni capitoli al fine di ripristinare gli originali stanziamenti che — come risulta dal provvedimento di assestamento — sono stati integrati mediante prelevamento dagli appositi fondi speciali) - 187,8 — trasporto di fondi allo stato di previsione del Ministero del tesoro per la ricostruzione del Ministero del tesoro per la ricostituzione del fondo da ripartire per le spese derivanti dalle eccezionali inderogabili esigenze di servizio - 122,2

514.866,1

Per quanto concerne il conto capitale, le variazioni sono dovute:

(in milioni) — all'incidenza di leggi preesistenti (veggasi allegato di dettaglio) + 66.910,9 — all'adeguamento delle dotazioni di bilancio alle esigenze della gestione - 1.152,1

~+ 65.758,8 ATTI PARLAMENTARI — V — IX LEGISLATURA

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Così illustrate le principali variazioni proposte, si passa ora ad analiz• zare la composizione delle spese correnti e di quelle in conto capitale sotto il profilo funzionale ed economico. A tal fine, le spese in parola, ammontanti a milioni 892.715,0 vengono raggruppate per sezioni e categorie nella tabella n. 1. Le spese per l'istruzione e la cultura riguardano integralmente le spese relative ai servizi del teatro (milioni 604.193), scambi culturali internazio• nali, interventi a favore degli Enti autonomi lirici e di altre manifesta• zioni teatrali e musicali, dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Le spese per l'azione e gli interventi nel campo economico, tra le quali si considerano quelle riferibili alla maggior parte dei settori nei quali si estrinseca l'attività del Ministero del turismo e dello spettacolo, compren• dono le spese per i servizi generali (milioni 12.578,8), quelle per i servizi del turismo (milioni 46.843,5) e quelle per i servizi della cinematografia (milioni 200.966,8). Le spese per oneri non ripartibili riguardano esclusivamente le spese per i servizi generali (milioni 28.133,2). La complessiva spesa corrente di milioni 653.982,6 include milioni 9.504,0 di spese per il'personale in attività di servizio, così distinte:

TABELLA N. 2

Consistenza Assegni Competenze Oneri numerica fissi accessorie previdenziali Totale

(in milioni di lire)

Personale (*) 330 8.041,7 756,3 706,0 9.504,0

Totale... 330 8.041,7 756,3 706,0 9.504,0

(*) Comprese n. 20 unità di personale straordinario assumibili ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1971, n. 276.

Rispetto al provvedimento di assestamento del bilancio di previsione dello Stato per Tanno finanziario 1985 (A.S. 1411) in precedenza richiama• to, le spese per il personale in attività di servizio presentano un incre• mento del 7 per cento circa. Le spese per il personale in quiescenza, previste in milioni 1.158, riguardano per milioni 1.150,0 i trattamenti provvisori di pensione non pagabili a mezzo ruoli di spesa fissa e, per milioni 8, i trattamenti similari. Le spese per acquisto di beni e servizi, ammontanti a milioni 2.885,9 riguardano, soprattutto, quelle per i servizi generali (tra cui le spese per il funzionamento di consigli, comitati e commissioni, il fitto dei locali del Ministero e le spese per attività di indagini e programmazione) per milioni 1.894,4, quelle per i servizi del turismo per milioni 976,0 nonché quelle per la cinematografia per milioni 15,5. Circa i trasferimenti correnti, la complessiva spesa di milioni 612.300,4 concerne, principalmente, gli interventi nel settore del teatro (Enti lirici, ATTI PARLAMENTARI — VI — IX LEGISLATURA

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manifestazioni teatrali e musicali e spettacolo viaggiante) per milioni 569.629,4 e quelli nel settore del turismo (E.N.I.T. ed altri organismi) per milioni 42.650,0. Le spese per somme non attribuibili riguardano quasi esclusivamente la quota del Fondo unico per lo spettacolo da ripartire ai sensi dell'arti• colo 2 della legge 30 aprile 1985, n. 163. Relativamente alle spese in conto capitale, il complessivo importo di milioni 238.732,4 concerne per l'intero ammontare spese di investimento costituite da trasferimenti in conto capitale: milioni 200.951,3 nel settore cinematografico milioni 3.217,5 nel settore del turismo e milioni 34.563,6 nel settore del teatro.

2. — CONSISTENZA PRESUNTA DEI RESIDUI PASSIVI.

La consistenza dei residui passivi presunti del Ministero del turismo e dello spettacolo al 1° gennaio 1986, è stata valutata in milioni 59.754,8 di cui milioni 39.380,9 per la parte corrente e milioni 20.373,9 per il conto capitale. La valutazione presenta carattere di provvisorietà, condizionata, com'è, non solo dal concreto evolversi della gestione 1985, ma soprattutto da quelle variazioni che potranno essere introdotte in sede di provvedi• menti legislativi di variazioni da presentare al Parlamento entro il 31 ottobre 1985. La stima prende a base le risultanze di cassa che per l'anno medesimo sono esposte nella «Relazione sulla stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico allargato» e tiene conto della incidenza di tali operazioni sulla «massa spendibile» nell'anno 1985 aggiornata, oltre che con le normali variazioni di bilancio al momento disposte, anche con il primo provvedimento legislativo di assestamento del bilancio 1985, all'e• same del Parlamento. Rispetto al volume dei residui passivi di pertinenza del Ministero del turismo e dello spettacolo in essere al 1° gennaio 1985, quali risultano dal rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 1983, si eviden• zia una notevole diminuzione dei residui stessi. Tra i residui al 1° gennaio 1986 assumono particolare rilevanza quelli risultanti alla categoria V, concernente i trasferimenti di parte corrente (milioni 36.822,8) e alla categoria XII, riguardante i trasferimenti in conto capitale (milioni 20.373,9). I primi sono costituiti principalmente dalle somme da erogare in contributi agli enti autonomi lirici e in sovvenzioni a favore di manifesta• zioni liriche, corali e di balletto. I secondi, invece, si riferiscono per la maggior parte alle erogazioni per la concessione di contributi nel pagamento dell'importo dei mutui decennali contratti per l'attuazione di iniziative di interesse alberghiero e turìstico. Nella tabella n. 2 la consistenza presunta dei residui passivi al 1° gennaio 1986 del Ministero del turismo e dello spettacolo viene esposta per categorie economiche, a raffronto con quella risultante al 1° gennaio 1985. ATTI PARLAMENTARI VII — IX LEGISLATURA

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3. — VALUTAZIONI DI CASSA.

La consistenza presunta dei residui, precedentemente esaminata, concorre insieme alle somme proposte per la competenza dell'anno 1986 a determinare il volume della massa spendibile presa in considerazione ai fini della valutazione delle autorizzazioni di cassa iscritte nel presente stato di previsione. La stima è stata compiuta attraverso un analitico esame delle varie componenti di bilancio, in relazione alla loro specifica natura, indivi• duando per ciascuna un tasso di realizzabilità coerente con quello di precedenti esercizi, tenuto conto dei particolari fattori legislativi e ammi• nistrativi che nell'anno 1986 possono influenzare il volume dei pagamenti a livello di singolo capitolo. Va da sé che tale valutazione resta del tutto subordinata al verificarsi delle ipotesi di pagamento fatte per il 1985; scostamenti, più o meno sensibili, da queste ipotesi verranno a riflettersi automaticamente sulla cassa 1986 ed ad essi dovrà porsi rimedio in sede di assestamento del bilancio previsto dall'articolo 17 della legge 5 agosto 1978, n. 468. Le autorizzazioni di pagamento per il 1986 si riassumono nella tabella n. 4 per categorie di bilancio a raffronto con le corrispondenti somme spendibili.

4. — BILANCIO PLURIENNALE 1986-1988.

A titolo informativo, qui di seguito si espone un quadro sintetico delle previsioni di competenza del Ministero del turismo e dello spettacolo per il triennio 1986-1988, formulate secondo criteri illustrati nella nota preli• minare al quadro generale riassuntivo del bilancio.

1986 1987 1988

(in milioni di lire)

Spese correnti 653.982,6 694.159,3 695.419,9

Spese in conto capitale 238.732,4 240.375,3 240.200,3

Totale... 892.715,0 934.534,6 935.620,2

Le previsioni medesime sono riepilogate nella tabella n. 4 secondo l'analisi economica mentre le stesse previsioni riguardate per «Rubriche» risultano distribuite come nella tabella n. 5. ATTI PARLAMENTARI — Vili — IX LEGISLATURA

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ALLEGATO

VARIAZIONI DIPENDENTI DALL'INCIDENZA DI LEGGI PREESISTENTI O DALLA APPLICAZIONE DI INTERVENUTI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI

Spese Spese in OGGETTO DEL PROVVEDIMENTO correnti conto capitale Totale

(in milioni di lire)

Legge 18 agosto 1980, n. 373, concer• nente proroga e rifinanziamento del fondo destinato alle esigenze del terri• torio di 400,0 400,0 Legge 17 maggio 1983, n. 217, concer• nente: legge quadro in materia di turi• smo e industria alberghiera 125.000,0 125.000,0 Legge 27 febbraio 1985, n. 58, concer• nente autorizzazione di spesa per l'anno europeo della musica 5.000,0 5.000,0 Legge 30 aprile 1985, n. 163, concer• nente nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo + 519.540,2 + 191.910,9 + 711.451,1 Totale... + 514.140,2 + 66.910,9 + 581.051,1 ATTI PARLAMENTARI — IX — IX LEGISLATURA

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DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

200/04/1

TABELLA N. 2

ANALISI DELLA CONSISTENZA PRESUNTA DEI RESIDUI PASSIVI

AL 1 GENNAIO 1986 A RAFFRONTO CON QUELLA AL 1 GENNAIO 1985

(MILIONI DI LIRE)

RESIDUI RESIDUI PASSIVI CATEGORIE PASSIVI PRESUNTI AL 1/1/1985 AL 1/1/1986

TITOLO I - SPESE CORRENTI

CATEGORIA II - PERSONALE IN ATTIVITÀ' DI SERVIZIO 1.201 995

CATEGORIA III - PERSONALE IN QUIESCENZA 137 65

CATEGORIA IV - ACQUISTO DI BENI E SERVIZI 3.387 1.498

CATEGORIA V - TRASFERIMENTI 99.390 36.823

CATEGORIA IX - SOMME NON ATTRIBUIBILI 10 »

TOTALE TITOLO I 104.125 39.381

TITOLO II - SPESE IN CONTO CAPITALE

CATEGORIA XII - TRASFSRIMENTI 35.597 20.374

TOTALE TITOLO II 35.597 20.374

TOTALE GENERALE 139.722 59.755 ATTI PARLAMENTARI — XI — IX LEGISLATURA

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DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI ­ DOCUMENTI

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DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

200/16/1

RAGGRUPPAMENTO DEI CAPITOLI PER RUBRICHE

PARTE CORRENTE

RUBRICA 1 - SERVIZI GENERALI DAL CAP. 1001 AL CAP.1192

RUBRICA 2 - SERVIZI DEL TURISMO DAL C\P. 1531 AL CAP.1564

RUBRICA 3 - SERVIZI DELLA CINEMATOGRAFIA DAL CAP. 2031 AL CAP.2034

RUBRICA 4 - SERVIZI DEL TEATRO DAL CAP. 2562 AL CAP.2579

CONTO CAPITALE

RUBRICA 2 - SERVIZI DEL TURISMO DAL CAP. 7532 AL CAP.7534

RUBRICA 3 - SERVIZI DELLA CINEMATOGRAFIA DAL CAP. 8033 AL CAP.8045

RUBRICA 4 - SERVIZI DEL TEATRO DAL CAP. 8500 AL CAP. 8.532 ATTI PARLAMENTARI — XV — IX LEGISLATURA

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Così illustrate le varie voci di spesa considerate nello stato di previsione, si espongono qui di seguito le linee particolari dell'azione che il Ministero si propone di svolgere nei settori di competenza.

TURISMO

Evoluzione del fenomeno nel mondo.

Tra il 1950 e il 1980 si è registrato, come è noto, uno sviluppo impetuoso del turismo mondiale, che ha visto più che decuplicare il numero degli arrivi, passati da circa 280 milioni a quasi 3 miliardi, mentre la popolazione è aumentata di una percentuale notevolmente inferiore. L'evoluzione più intensa si è avuta tra i decenni 1950 e 1960, quando il turismo da «bene superiore» comincia a trasformarsi in «bene di largo consumo»; il suo sviluppo prosegue, benché con ritmi meno impetuosi, nel corso di tutti gli anni 1970, anche in quelli più colpiti dalla generale crisi economica, la quale incide più sulle distanze percorse e sulla durata dei soggiorni che sul numero degli arrivi. Soltanto nel 1982 si è registrata una inversione di tendenza, con una diminuzione degli arrivi internazionali pari al 0,9 per cento rispetto all'anno precedente: ma si è trattato di un fatto isolato, contraddetto dalla ripresa che si è riscontrata nel 1983 (+ 2 per cento nel turismo nazionale e _01 0,5 per cento in quello internazionale). Nel 1984 l'insieme dei movimenti di persone per fini rion di migra• zioni sullo scenario mondiale ha superato i 3 miliardi e mezzo di arrivi; più del 90 per cento di questi spostamenti sono rappresentati da viaggi svolti all'interno delle frontiere di ogni paese, mentre i flussi aventi carattere internazionale possono essere stimati in circa 300 milioni (+ 2 per cento rispetto al 1983), così distribuiti: — 7,5 milioni di arrivi in Africa (+ 6,6 per cento); — 53 milioni in America (+ 1,3 per cento); — 26,5 milioni nei paesi dell'Est Asiatico e del Pacifico (+ 5,8 per cento); — 204 milioni in Europa (+ 1,6 per cento); — 2,55 milioni nell'Asia del Sud (+ 2 per cento); — 6,45 milioni in Medio Oriente (+ 3,4 per cento). Da sottolineare che in Europa e in America del Nord si verificano complessivamente più del 70 per cento degli spostamenti nazionali e circa l'80 per cento di quelli internazionali (pari a circa 240 milioni di arrivi internazionali). Le entrate per viaggi internazionali nel 1984 sono valutate in 100 miliardi di dollari correnti USA, riscontrandosi una crescita del 4 per cento rispetto all'anno precedente (peraltro imputabile, in larga misura, alle variazioni del cambio del dollaro rispetto alle principali monete). Il totale di tali entrate, che costituiscono il 5 per cento del valore globale del commercio internazionale, è così distribuito: — 2,15 miliardi di dollari USA in Africa (+ 3,2 per cento); — 24 miliardi in America (+ 2,8 per cento); ATTI PARLAMENTARI — XVI IX LEGISLATURA

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— 11 miliardi in Asia Orientale e nei paesi del Pacifico (+ 7,5 per cento); — 57,6 miliardi in Europa (+ 3,7 per cento); — 1,2 miliardi nell'Asia del Sud (— 5,3 per cento); — 4 miliardi in Medio Oriente (+9 per cento). Il miglioramento della congiuntura economica nei paesi industrializ• zati ha certamente favorito il positivo andamento complessivo del turismo mondiale nel 1984, mentre nei paesi in via di sviluppo le possibilità reali di accesso dei residenti ai viaggi e alle vacanze rimangono ancora forte• mente limitate dal basso reddito pro capite della popolazione e dalle inadeguatezze dei servizi e delle infrastrutture destinate al turismo. Per quanto concerne l'orientamento del mercato si va consolidando la tendenza a privilegiare forme di ricettività diverse da quelle tradizionali, soggiorni più brevi e più economici — anche se ripetuti nella stessa stagione—, viaggi non organizzati.

Rilevazioni nell'area OCSE

I principali indicatori sull'evoluzione del turismo internazionale nel 1984 nei 24 paesi aderenti all'OCSE rilevano un sensibile miglioramento della situazione in rapporto all'anno precedente. Le tendenze verificatesi nei flussi turistici possono così sintetizzarsi: — numero di arrivi alle frontiere: + 2 per cento (— 1 per cento nel 1983); — numero delle presenze nella ricettività: + 5 per cento (+ 1 per cento nel 1983); — entrate in termini reali: + 8 per cento (+ 5 per cento nel 1983). Movimenti turistici alle frontiere: l'evoluzione dei movimenti turistici alle frontiere dei paesi membri, raggruppati per grandi aree geografiche, è illustrata nella seguente tabella:

Variazioni annuali in percentuale

1982-1981

Europa (10 Nazioni) 1,5 - 0,9 1,4 - 2,3 America del Nord 5,0 1,0 - 7,8 1,4 (solo Canada) Paesi del Pacifico 8,1 6,1 7,7 11,6 OCSE (con esclusione per il 1983- 1982 dei dati degli Stati Uniti) ... 1,7 - 0,9 0,7 - 1,9

Da sottolineare il considerevole aumento registratosi nel volume degli arrivi alle frontiere dei paesi del Pacifico (+8 per cento nel confronto 1984-1983) e del Nord America (+ 5 per cento), mentre è significativa in Europa l'inversione della tendenza sfavorevole riscontrata nel 1983 (+ 1,5 ATTI PARLAMENTARI — XVII — IX LEGISLATURA

DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI- DOCUMENTI

per cento nel confronto 1984-1983, contro - 0,9 per cento nel confronto 1983-1982). Tra i paesi europei che dispongono di dati sugli arrivi alle frontiere si sono verificati considerevoli incrementi in Grecia (+ 14,6 per cento), Islanda (+ 12 per cento), Turchia (+11 per cento), Portogallo (+9 per cento), Regno Unito (+ 7 per cento), Italia e Spagna (+ 4 per cento).

Analisi delle principali provenienze. Le tendenze osservate nel 1984 nel volume degli arrivi alle frontiere rivelano un incremento del movimento proveniente dalla Germania (+ 10 per cento), una conferma della ten• denza all'aumento dei flussi provenienti dagli Stati Uniti (+ 7 per cento), un'inversione di tendenza del mercato francese (+2 per cento rispetto al — 5 per cento del 1983) e una ripresa del mercato britannico (+ 6 per cento). L'aumento dei flussi provenienti dalla Germania è stato particolar• mente sensibile in Turchia (+ 37 per cento), in Grecia (+18 per cento), in Islanda (+13 per cento), in Spagna (+10 per cento) e nel Regno Unito (+ 7 per cento); le sole diminuzioni sono state registrate in Nuova Zelanda (- 9 per cento) ed in Australia (- 8 per cento). Tutti i paesi hanno registrato un aumento del volume dei flussi provenienti dagli Stati Uniti. In Europa, gli aumenti più forti sono stati registrati in Islanda (+17 per cento), in Spagna (+16 per cento), in Grecia (+ 16,7 per cento), in Turchia (+15 per cento) e nel Regno Unito (+14 per cento). Nel caso del mercato francese, soltanto il Regno Unito ha visto il numero degli arrivi decrescere nel 1984 dell'I per cento. Tuttavia, l'inver• sione della tendenza sfavorevole dell'anno precedente è stata evidenziata dall'aumento in Grecia (+ 35,5 per cento), in Islanda (+ 26 per cento), in Turchia (+17 per cento). Il volume degli arrivi dei turisti inglesi è soprattutto aumentato in Grecia (+ 17,4 per cento), in Spagna (+ 18 per cento), in Turchia (+ 7 per cento) e in Portogallo (+ 6 per cento); invece è diminuito, il secondo anno consecutivo, in Canada (- 6 per cento contro - 15 per cento) e in Austra• lia (-3 per cento contro - 15 per cento).

Presenze negli esercizi ricettivi: nell'insieme dei 14 paesi membri che dispongono di dati sulle presenze, dopo 2 anni di flessione, è stato registrato nel 1984 un aumento del 5 per cento. Soltanto in tre Stati si sono verificate diminuzioni nelle presenze: si tratta della Danimarca (- 6 per cento), dell'Italia (- 4 per cento) e dell'Austria (-2 per cento). Gli aumenti più rilevanti si sono riscontrati invece in Germania (+ 20 per cento), in Grecia (+ 16 per cento), in Turchia (+ 11 per cento), in Spagna (+10 per cento), in Belgio (+8 per cento) e nei Paesi Bassi (+7 per cento). In ordine all'analisi delle principali provenienze si deve sottolineare l'inversione di tendenza nei flussi derivanti dalla Francia (+13 per cento contro - 6 per cento nel 1983) e dalla Germania (+ 1 per cento contro - 6 per cento) ed una crescita del movimento dei turisti inglesi (+10 per cento contro + 4 per cento) e americani (+ 9 per cento contro + 8 per cento). ATTI PARLAMENTARI — XVIII — IX LEGISLATURA

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Gli incrementi più importanti nei flussi provenienti dagli USA si sono registrati in Jugoslavia (+ 39 per cento), in Svizzera (+ 32 per cento), e in Austria (+ 28 per cento). In cali invece le presenze dei tedeschi in Dani• marca (—11 per cento), in Svizzera (- 8 per cento), e nella stessa Austria (—6 per cento).

Entrate e spese per il turismo internazionale. I dati sulle entrate e le spese per il 1984 concernono 21 Paesi membri e la Jugoslavia (rimangono esclusi l'Irlanda, l'Islanda e gli Stati Uniti. Nell'insieme, il volume delle entrate espresso in dollari correnti è progredito a ritmo crescente (+ 2 per cento contro + 1 per cento) per raggiungere i 57,6 miliardi di dollari nel 1984, mentre il volume delle spese è diminuito del 2 per cento (contro — 4 per cento) per totalizzare 53,4 miliardi di dollari nello stesso periodo. In confronto al 1983 il volume delle entrate espresse in dollari cor• renti ha conosciuto aumenti nella metà dei Paesi membri e in Jugoslavia. Questi aumenti sono rilevanti nei seguenti casi: Nuova Zelanda (+ 30 per cento), Portogallo (+ 20 per cento), Giappone (+ 14 per cento), Canada (+12 per cento), Grecia (+12 per cento), invece le diminuzioni più importanti sono state registrate nel Benelux (- 12 per cento), Italia (- 7 per cento), in Svizzera (— 6 per cento), in Turchia (- 6 per cento). D'altronde, il volume delle spese è aumentato nei 10 Paesi membri con punte nel Benelux (- 19 per cento), Spagna (- 15 per cento), Porto• gallo (-13 per cento), Austria (-11 per cento). La tabella che segue presenta l'evoluzione dei flussi finanziari legati al turismo internazionale, espressi in dollari correnti, per il periodo 1981- 1984.

Variazioni in percentuale

Entrate Spese

1984-1983 1983-1982 1982-1981 1984-1983 1983-1982 1982-1981

Europa 0,3 0,0 - 1,6 - 3,2 - 6,0 - 5,4

Canada 11,9 6,2 - 4,0 3,3 22,8 0,1

Paesi del Pacifico 12,2 2,2 - 0,5 6,5 1,8 - 8,0

OCSE 1,6 0,6 - 1,7 - 1,6 - 3,5 - 5,4

Eliminate le influenze dell'inflazione e delle variazioni del tasso di cambio in confronto del dollaro, il volume delle entrate così ottenuto per l'insieme dei Paesi dell'OCSE rivela una accelerazione dell'aumento già registrato nell'anno scorso, (+8 per cento a fronte di + 5 per cento nel 1983). Soltanto tre Paesi hanno evidenziato una diminuzione delle entrate; è il caso del Benelux (- 8 per cento), dell'Italia (- 3 per cento) e della Finlandia (- 2 per cento). D'altronde, gli aumenti registrati nel 1984 ATTI PARLAMENTARI — XIX — IX LEGISLATURA

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hanno consentito un'inversione della situazione sfavorevole dell'anno scorso in Grecia (+19 per cento a fronte di - 17 per cento), nei Paesi Bassi (+8 per cento a fronte di - 5 per cento), in Australia (+ 3 per cento a fronte di uno stallo) ed in Norvegia (+ 2 per cento a fronte di - 6 per cento),

Osservazioni conclusive: le tendenze generali verificate nel 1984 evi• denziano ì seguenti profili: 1) conferma dell'aumento delle presenze di turisti americani in tutti i Paesi membri, con particolare riguardo a quelli europei, grazie al crescente apprezzamento del dollaro e alla ripresa economica statuni• tense; 2) inversione della tendenza negativa dei flussi provenienti dal mercato francese, che era stata determinata dalle restrizioni imposte all'esportazione di valuta estera; 3) un sensibile miglioramento della situazione nell'insieme dei 6 Paesi del bacino mediterraneo, con un aumento del 7 per cento degli arrivi alle frontiere (contro - 1 per cento nel 1983) e del 7 per cento dei pernottamenti (a fronte di - 1 per cento nel 1983); 4) il mantenimento dell'aumento segnalato da numerosi anni nei Paesi membri del Pacifico; 5) un anno difficile in Austria e in Danimarca, debole in Italia. Prospettive per il 1985. Tra i fattori macroeconomici suscettibili di incidere sulla domanda totale di viaggi nel 1985 sono da segnalare: — l'aumento del volume degli scambi commerciali all'interno del- l'OCSE, che dovrebbe crescere più rapidamente che nel resto del mondo; — l'aggravarsi della disoccupazione, che potrebbe toccare l'8,5 per cento della popolazione attiva dei Paesi membri, cioè 31,75 milioni di persone, di cui 20 milioni in Europa; — l'incremento delle entrate reali delle famiglie nei grandi Paesi fornitori, come risulta dal seguente prospetto:

Variazioni in percentuale

ENTRATE DISPONIBILI PER FAMIGLIA INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO

1985-84 (*) 1984-83 (*) 1983-82 (*) 1985-84 (*) ' 1984-83 (*) 1983-82 (*)

Stati Uniti . 7 9 3A 7,2 3 '/2 3 "A 3,7

Germania .. 33A 33A 2,3 2 2 Vi 2,9

Francia .... 7 Va 7V4 8,8 6 Vi 7 'A 9,4

Regno Unito 7 V4 6 7,1 5 V4 5 5,1

(*) Stime e previsioni. ATTI PARLAMENTARI XX — IX LEGISLATURA

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Inoltre il ritardo della ripresa dell'Europa in confronto a quella degli Stati Uniti dovrebbe favorire nuovamente i viaggi all'estero dei turisti nord-americani ed incoraggiare lo sviluppo dei movimenti tra le Nazioni europee. A ciò si aggiunga che nelle società posMndustriali, a seguito del miglioramento dei livelli di istruzione, dell'aumento del tempo libero e dell'affinamento dei servizi turistici, il budget riservato alla vacanza è divenuto incomprimibile, configurandosi il viaggio come un diritto ed una necessità. In conclusione quindi le considerazioni di cui sopra consentono di intravedere, a breve termine, un incremento del volume della domanda turistica complessiva della zona dell'OCSE. Per quanto concerne, in particolare, i Paesi nostri più diretti concor• renti nel bacino del Mediterraneo, si segnala quanto segue:

Spagna

Il 1984 è stato un anno record nella storia turistica spagnola: il numero dei turisti che hanno visto la Spagna ha raggiunto i 40,1 milioni, con un incremento del 4,4 per cento e, in termini assoluti, di 1,6 milioni, rispetto al 1983. Per quanto concerne l'analisi delle principali provenienze di tale flusso vi è da segnalare l'aumento del movimento di origine tedesca (+ 5,6 per cento, con 5,25 milioni di turisti), statunitense (+ 15,2 per cento, con 0,93 milioni), nonché delle correnti del Regno Unito (+ 16,1 per cento, con 6,02 milioni) e dal Marocco (+ 17,8 per cento, con 2,49 milioni), mentre si sono riscontrate lievi flessioni negli arrivi dai due Paesi che costituiscono tradizionalmente le maggiori fonti della domanda, vale a dire dalla Francia (- 3,4 per cento, con 9,98 milioni) e dal Porto• gallo (- 1,4 per cento, con 8,35 milioni). La più importante via di accesso utilizzata è stata quella stradale, con 24 milioni di persone, pari al 60 per cento del totale, registrandosi una lieve diminuzione (— 0,9 per cento) rispetto al 1983; segue ad una certa distanza la via aerea con 13 milioni di persone, pari al 32,1 per cento del totale, facendo segnare un incremento del 15 per cento rispetto all'anno precedente; la via ferroviaria è stata invece utilizzata solo dal 7,5 per cento del totale dei turisti stranieri e quella marittima dal 6,1 per cento. Le entrate valutarie dovute al settore turistico hanno raggiunto i 1.247 miliardi di pesetas (+25,9 per cento rispetto al 1983), pari a 7,7 miliardi di dollari (+ 12,8 per cento); le uscite per turismo sono state stimate in 135 miliardi di pesetas (+ 5,4 per cento), pari a 835 milioni di dollari (—6,7 per cento). La capacità ricettiva spagnola ha raggiunto nel 1984 1.665.494 di posti ietto, contro 1.650.442 dei 1983; il numero dei posti in bar e ristoranti è salito a 2.441.599, registrandosi un incremento dell'1,9 per cento sul 1983. Per l'anno in corso si segnala che le autorità preposte al settore confidano di poter mantenere e consolidare i traguardi raggiunti nel 1984: le linee di credito governative destinate al turismo ammontano nel 1985 a ATTI PARLAMENTARI XXI IX LEGISLATURA

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6,5 miliardi di pesetas, mentre 2 miliardi sono stati stanziati per la concessione di crediti sovvenzionati alle piccole e medie imprese. La dotazione prevista nel bilancio dì previsione delle spese dello Stato a favore degli organismi del settore è pari a 8,2 miliardi di pesetas.

Grecia

I turisti che hanno visitato la Grecia nel 1984 sono stati 6.027.266, con un incremento del 14,6 per cento rispetto all'anno precedente; in partico• lare sono stati registrati notevoli aumenti nei flussi provenienti dai Paesi che tradizionalmente forniscono le più elevate quote di domanda estera, vale a dire della Gran Bretagna (+ 17,4 per cento con 1,04 milioni di turisti), dalla Germania Federale (+ 18,6 per cento con 864 mila turisti), dagli U.S.À. (+ 16,7 per cento, con 474 mila), e dalla Francia (+ 35,5 per cento con quasi 406 mila); la più cospicua intensificazione si è tuttavia riscontrata nel movimento di origine jugoslava (+ 375,3 per cento, con 263 mila arrivi). I pernottamenti sono stati stimati complessivamente in 32.037.420, con un incremento del 16 per cento rispetto al 1983; in particolare le isole con il maggior numero di pernottamenti sono risultate Rodi (5.938.931) e Creta (6.608.114). Le entrate valutarie imputabili al settore turistico sono state calcolate in circal.315 milioni di dollari U.S.A., con un aumento dell'I 1,8 per cento rispetto all'83. Per l'anno in corso le autorità greche hanno posto tra gli obiettivi da raggiungere l'incremento del 9 per cento dei visitatori stranieri, i quali dovrebbero pertanto nel 1985 essere pari a 6.575.000.

Jugoslavia

Nettamente positivo è stato l'andamento del turismo in Jugoslavia nel 1984: gli arrivi dei turisti stranieri sono complessivamente 7.223.804, contro i 5.957.000 dell'anno precedente (+21 per cento), mentre i relativi pernottamenti sono saliti da 35.355.000 a 42.269.847 (+ 20 per cento). In particolare si sono registrati incrementi nei flussi provenienti dalla Repubblica Federale Tedesca — che costituisce di gran lunga il principale «fornitore» della domanda turistica con oltre 2 milioni di arrivi e 16 milioni di presenze — (+11 per cento negli arrivi e + 0,9 per cento nelle presenze nel confronto 84/83), dall'Italia (rispettivamente + 33 per cento e + 29 per cento), dall'Austria (+ 16 per cento e + 13 per cento), dalla Francia (+ 62 per cento e + 43 per cento), dal Regno Unito (+ 26 per cento e + 30 per cento), dalla Cecoslovacchia (+ 42 per cento sia negli arrivi che nelle presenze) e dall'Olanda (+ 48 per cento e + 46 per cento). Le entrate valutarie sono state stimate in circa 1.100 milioni di dollari, contro i 928,9 milioni registrati nel 1983: l'attivo della bilancia turistica jugoslava risulta pertanto tornato al livello-record raggiunto nel 1981. ATTI PARLAMENTARI — XXII — IX LEGISLATURA

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Turismo in Italia

Le tre principali rilevazioni statistiche effettuate sul turismo in Italia, relative all'attività degli esercizi ricettivi, al movimento internazionale dei viaggiatori alla frontiera e alla bilancia dei pagamenti turistici, dimostrano che nel 1984 si sono verificate talune difficoltà nei flussi turistici rispetto all'anno precedente. I dati della rilevazione sull'attività complessiva degli esercizi alber• ghieri ed extralberghieri, effettuata dall'ISTAT in collaborazione con tutta l'organizzazione turistica italiana indicano che nel 1984 si sono riscontrati 55 milioni e 573 mila arrivi e 331 milioni e 441 mila presenze, con un incremento del 2,8 per cento per i primi e una diminuzione della 0,4 per cento per le seconde, rispetto all'anno precedente. La componente italiana ha, in particolare, fatto registrare un incremento dello 0,4 per cento per le presenze, mentre la componente straniera ha segnato una diminuzione, sempre per le presenze, del 2,1 per cento. La stessa diversificazione è verificabile se si considerano separata• mente ì due aggregati relativi al movimento alberghiero e a quello extralberghiero. Per quanto riguarda il movimento alberghiero si sono registrati 43 milioni e 342 mila arrivi (+ 3,4%) e 168 milioni e 267 mila presenze (- 0,1%). La componente italiana ha fatto registrare un aumento per gli arrivi (+ 2,3%) e per le presenze (+ 0,2%), mentre per la componente straniera si è avuto un aumento negli arrivi (+ 5,5%) e una diminuzione nelle presenze (- 0,5%). II movimento extralbeghiero, con 12 milioni e 231 mila arrivi (+ 0,8%) e 163 milioni e 174 mila presenze (- 0,6%) ha mostrato un aumento dell'1,6 per cento e dello 0,5 per cento rispettivamente per gli arrivi e le presenze degli italiani, e una diminuzione dell'1,0 per cento e del 5,1 per quanto riguarda, invece, gli stranieri. L'analisi della ripartizione dei flussi turistici nelle diverse Regioni evidenzia che il Veneto ha fatto registrare il maggior numero sia di arrivi che di presenze (costituenti, rispettivamente il 13,5 per cento del totale); l'Emilia Romagna si distingue per la più elevata attività alberghiera, con una pur notevole percentuale di presenze complessive (12,2%); nel Tren• tino Alto Adige e nel Veneto il movimento degli stranieri, negli esercizi alberghieri, è maggiore di quello degli italiani. Rispetto all'anno precedente risulta che hanno registrato incrementi delle presenze la Lambardia (+ 0,1%), il trentino Alto Adige (+ 10,4%), il Lazio (+ 3,4%), il Molise (+ 0,4%), la Puglia (+ 2,0%), la Basilicata (+ 18,1%) e la Sicilia (+ 2,3%), mentre particolarmente evidente è la diminuzione in Emilia Romagna (- 4,6%), in Umbria (- 9,5%) e in Ligu• ria (- 5,8%). L'analogo confronto effettuato per le presenze della sola componente straniera dimostra in tutte le Regioni tranne che nel Trentino Alto Adige (+ 1,6%), Toscana (+ 0,4%), Lazio (+ 0,9%) e Calabria (+ 1,0%);tale decre• mento è particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia (- 5,4%), Ligu• ria (- 5,8%), Emilia Romagna (- 7,4%), Marche (- 6,2%) e Abruzzi (- 6,2%). I transiti di frontiera dei viaggiatori entrati in Italia (comprendenti ATTI PARLAMENTARI — XXIII IX LEGISLATURA

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sia i visitatori del nostro Paese che i ed. escursionisti, i quali permangono in Italia poche ore senza prendervi alloggio) sono risultati nel 1984 49.150.736, con un aumento del 5,5 per cento rispetto al 1983. In particolare gli stranieri entrati attraverso le frontiere sono risultati 5.104.186, con una diminuzione del 10,5 per cento rispetto all'anno prece• dente; quelli entrati attraverso i valichi stradali e autostradali sono stati 38.215.087, con un aumento del 9,1 per cento rispetto all'anno precedente, quelli transitati per gli aeroporti nazionali sono stati 4.857.150, con un aumento dello 0,3 rispetto al 1983; gli stranieri, infine, entrati attraverso le frontiere marittime sono risultati 974.313, con una diminuzione del 3,7 per cento: riguardo a questi ultimi occorre tuttavia ricordare che nella rilevazione sono stati computati anche i turisti in transito nei porti italiani provenienti dalle località turistiche della Grecia e della Jugosla• via. Per quanto concerne, in particolare, i voli charter vi è da segnalare che il traffico internazionale interessante l'Italia è salito nel 1984 a 3.776.859 passeggeri (+ 14,3 per cento rispetto all'anno precedente), con un incremento diversificato sul «long courrier» (+ 85%) e sul breve raggio (+ 13,9%). Nel nostro Paese hanno operato attività charter internazionale 108 vettori, di cui 104 stranieri e 4 italiani, vale a dire Àltair (con 238.970 passeggeri trasportati), Aermediterranea (192.091), (46.032), Ali- sarda (38.934).La crescita riscontratasi nel 1984 conferma il trend positivo iniziatosi nell'anno precedente, allorché si registrò un primo deciso incre• mento nel numero dei passeggeri (+ 20 per cento rispetto al 1982). Del resto anche il traffico globale sugli aerei è in continua evoluzione: nel 1984 sono sbarcati in Italia dagli aerei internazionali 7.583.000 persone (400 mila in più rispetto al 1983); la città di Roma, con i 2 aeroporti di Fiumicino e Ciampino è al 4° posto in Europa per numero di passeggeri trasportati ed è preceduta da Londra, Parigi e Francoforte. In ordine alle provenienze dei viaggiatori stranieri che hanno attra• versato le nostre frontiere nel 1984, si sono registrati incrementi rispetto all'anno precedente nei flussi provenienti dai principali Paesi «fornitori», in particolare dalla Germania Federale (+ 4 per cento, con un numero di viaggiatori pari 10.812.203), dalla Francia (+ 7 per cento, con 8.462.438 viaggiatori), dalla Svizzera (+ 7 per cento con 10.750.203), dall'Austria (+7, per cento con 4.981.180) e soprattutto dalla Jugoslavia (+58 per cento con 1.820.682). Unica eccezione la flessione riscontratasi nel movi• mento derivante dal Regno Unito (- 5 per cento, con un numero di viaggiatori sceso a 1.788.371); interessante è anche l'evoluzione del flusso statunitense (+ 3 per cento, con 1.774.821 turisti entrati in Italia). La nostra bilancia turistica presenta nel 1984 entrate valutarie per 15.095,7 miliardi di lire, con un incremento del 10,0 per cento rispetto al 1983, mentre il passivo è stato pari a 3.686,0 miliardi di lire (+ 33,2%); il saldo è quindi attestato sugli 11.409,7 miliardi di lire (+4,2%). Se si considera che il saggio di inflazione, calcolato in base alle variazioni dell'indice del costo della vita, è stato nel 1984 pari al 10,8 per cento, il provento valutario risulta diminuito, in termini reali, dello 0,7 per cento. Occorre d'altra parte rilevare che il saldo della bilancia è stato calcolato senza tener conto della ed. valuta al seguito, delle compensazioni e delle norme versate ai vettori italiani dai turisti stranieri: si stima pertanto che ATTI PARLAMENTARI — XXIV — IX LEGISLATURA

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all'importo relativo alla valuta negoziata dovrebbero essere aggiunti almeno altri 5 mila miliardi. Tuttavìa non bisogna dimenticare che un saldo di oltre 11 mila miliardi è di per sé già sufficiente a colmare l'intero deficit della bilancia agro-alimentare e parte (almeno del 35 per cento) di quello connesso agli approvvigionamenti energetici. Per quanto concerne infine le spese dei nostri connazionali all'estero è indubbio che la dereluga- tion adottata nel regime dei movimenti valutari ha consentito un notevole aumento del passivo della bilancia turistica (+ 33,2 per cento nel con• fronto 83/84): è ragionevole tuttavia considerare che l'incremento registra• tosi può in parte riflettere movimenti già consolidati negli anni precedenti ma non contabilizzati in vigenza delle restrizioni valutarie. Il complesso dei dati statistici relativi all'andamento del mercato turistico nel 1984 è riassunto nei seguenti prospetti:

MOVIMENTO NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ANNO 1984 (in migliaia)

ITALIANI REGIONI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 1.159 5.422 512 1.466 1.671 6.888 Valle d'Aosta 353 1.326 124 413 477 1.739 Lombardia 3.124 9.018 1.514 3.968 4.638 12.986 Trentino-Alto Adige 1.510 9.092 2.002 13.154 3.512 22.246 Veneto 2.550 8.882 2.914 10.699 5.464 19.581 Friuli-Venezia Giulia 592 2.008 289 1.058 881 3.066 Liguria 1.637 8.383 742 2.987 2.379 11.370 Emilia-Romagna 3.150 17.988 1.092 7.388 4.242 25.376 Toscana 2.916 10.140 2.269 5.867 5.185 16.007 Umbria 647 1.354 222 402 869 1.756 Marche 747 3.153 155 952 902 4.105 Lazio 3.168 8.488 2.090 6.032 5.258 14.520 Abruzzo 594 2.308 64 384 658 2.692 Molise 138 294 14 27 152 321 Campania 1.607 5.013 790 3.952 2.397 8.965 Puglia 866 2.769 99 . 325 965 3.094 Basilicata 130 348 9 22 139 370 Calabria 598 2.520 48 278 646 2.798 Sicilia 1.432 4.196 696 2.837 2.128 7.033 Sardegna 656 2.530 125 824 779 3.354

Totale Italia. 27.572 105.232 15.770 63.035 43.342 168.267 ATTI PARLAMENTARI — XXV — IX LEGISLATURA

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MOVIMENTO NEGLI ESERCIZI EXTRALBERGHIERI

ANNO 1984 (in migliaia)

ITALIANI STRANIERI TOTALE

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 290 2.690 85 533 375 3.223 Valle d'Aosta 325 3.968 22 129 347 4.097 Lombardia 716 8.774 205 1.554 921 10.328 Trentino-Alto Adige 1.040 14.088 622 5.374 1.662 19.462 Veneto 1.102 16.250 957 8.774 2.059 25.024 Friuli-Venezia Giulia 199 4.040 195 2.815 394 6.855 Liguria 510 13.170 140 1.280 650 14.450 Emilia-Romagna : 738 12.862 206 2.304 944 15.166 Toscana 610 8.514 432 2.998 1.042 11.512 Umbria 75 882 56 721 131 1.603 Marche 369 7.478 46 694 415 8.172 Lazio 863 14.598 160 1.109 1.023 15.707 Abruzzo 991 13.396 76 1.149 1.067 14.545 Molise 10 86 1 2 11 88 Campania 275 4.274 150 1.918 425 6.192 Puglia 150 1.754 22 181 172 1.935 Basilicata 28 190 15 27 43 217 Calabria 165 1.587 7 35 172 1.622 Sicilia 130 1.148 53 295 183 1.443 Sardegna 150 1.297 45 236 195 1.533

Totale Italia... 8.736 131.046 3.495 32.128 12.231 163.174

MOVIMENTO NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI

ANNO m4 (in migliaia)

ITALIANI STRANIERI TOTALE

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 1.449 8.112 597 1.999 2.046 10.111 Valle d'Aosta 678 5.294 146 542 823 5.836 Lombardia 3.840 17.792 1.719 5.522 5.559 23.314 Trentino-Alto Adige 2.550 23.180 2.624 18.528 5.174 41.708 Veneto 3.652 25.132 3.871 19.473 7.523 44.605 Friuli-Venezia Giulia 791 6.048 484 3.873 1.275 9.921 Liguria 2.147 21.553 882 4.267 3.029 25.820 Emilia-Romagna 3.888 30.850 1.298 9.692 5.186 40.542 Toscana 3.526 18.654 2.701 8.865 6.227 27.519 Umbria 722 2.236 278 1.123 1.000 3.359 Marche 1.116 10.631 201 1.646 1.317 12.277 Lazio 4.031 23.086 2.250 7.141 6.281 30.227 Abruzzo 1.585 15.704 140 1.533 1.725 17.237 Molise 148 380 15 29 163 409 Campania 1.882 9.287 940 5.870 2.822 15.157 Puglia 1.016 4.523 121 506 1.137 5.029 Basilicata 158 538 24 49 182 587 Calabria 763 4.107 55 313 818 4.420 Sicilia 1.562 5.344 749 3.132 2.311 8.476 Sardegna 804 3.827 170 1.060 974 4.887

Totale Italia. 36.308 236.278 19.265 95.163 55.573 331.441 ATTI PARLAMENTARI — XXVI — IX LEGISLATURA

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MOVIMENTO COMPLESSIVO NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI

(in migliaia)

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

In complesso 1980 33.442 225.489 18.122 103.282 51.564 328.771 1981 34.209 229.970 16.580 92.383 50.789 322.353 1982 35.615 239.041 18.458 100.759 54.073 339.800 1983 35.563 235.392 18.483 97.342 54.046 332.634 1984 36.308 236.278 19.265 95.163 55.573 331.441 Variazioni 1984-83... +2,1 +0,4 +4,2 -2,1 +2,8 -0,4

Negli esercizi alberghieri 1980 25.368 99.309 14.582 66.188 40.220 165.497 1981 26.255 102.954 13.273 58.958 39.528 161.912 1982 26.790 105.709 34.812 64.605 41.602 170.314 1983 26.964 105.051 14.954 63.383 41.918 168.434 1984 27.572 105.232 15.770 63.035 43.342 168.267 Variazioni 1984-83... +2,3 +0,2 +5,5 -0,5 +3,4 -0,1

Negli esercizi extralherghieri 1980 7.804 126.180 3.540 37.094 11.344 163.274 1981 7.954 127.016 3.307 33.425 11.261 160.441 1982 8.825 133.332 3.646 36.154 12.471 169.486 1983 8.599 130.341 3.529 33.859 12.128 164.200 1984 8.736 131.046 3.495 32.128 12.231 163.174 Variazioni 1984-83... +1,6 +0,5 -1,0 -5,1 +0,8 -0,6

VIAGGIATORI STRANIERI ENTRATI IN ITALIA AI TRANSITI DI FRONTIERA

(in migliaia)

TIPO DI FRONTIERA

Ferroviaria Stradale Marittima Aerea

1980 6.804,4 35.618,7 816,3 4,515,5 47.754,9 1981 6.703,3 31.925,6 1.003,1 3.875,3 43.507,3 1982 6.807,1 35.946,7 1.093,3 4.464,3 48.311,4 1983 5.704,6 35.019,8 1.011,8 4.840,6 46.576,8 1984 5.104,2 38.215,1 974,3 4.857,1 49.150,7 Variazioni 1984-83... -10,5 +9,1 -3,7 +0,3 + 5,5 ATTI PARLAMENTARI — XXVII — IX LEGISLATURA

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FLUSSI TURISTICI STRANIERI DERIVANTI DAI PRINCIPALI PAESI FORNITORI

VIAGGIATORI ENTRATI IN ITALIA

NAZIONALITÀ 1983 1984

Di cui Di cui Totale per via aerea Totale per via aerea

Germania R. F 10.366.0510.366 3 520.577 10.812.412 533.749 Francia 7.891.903 425,806 8.462.438 457.301 Austria 4.621.911 86.556 4.981.180 90.584 Regno Unito 1.890.159 846.376 1.788.371 810.587 Svizzera 10.0210.022.872 2 147.624 10.750.203 149.879 USA 1.717.411 659.805 1.774.821 693.793 Olanda 1.707.467 147.674 1.763.087 146.689 Belgio 854.965 102.898 880.558 108.599 Svezia 406.849 94.414 404.819 97.555 Spagna 663.455 132.874 486.569 120.527 Danimarca 394.501 64.490 369.821 58.139 Grecia 463.869 99.604 405.273 107.286 Jugoslavia 1.147.011.147 8 31.703 1.820.682 31.609 Canada 331.506 100.611 336.205 102.511 Giappone 327.133 189.337 340.209 192.557 Finlandia 223.748 64.324 226.764 71.917 Argentina 182.681 80.712 177.260 77.806 Irlanda 114.368 35.393 96.955 31.198 Sud Africa 64.840 24.536 77.218 26.945 Portogallo 200.079 38.534 187.751 34.158 Altri Paesi 3.014.013 946.799 3.008.140 913.761

Totale. 46.576.801 4.840.647 49.150.736 4.857.150

Fonte: ISTAT. (Non sono ancora disponibili ali 1ST AT i dati sulle presenze negli esercizi ricettivi disaggregati in ragione dei singoli Paesi fornitori di flussi turistici). ATTI PARLAMENTARI — XXVIII — IX LEGISLATURA

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Si riportano tuttavia i dati sui flussi stranieri negli esercizi ricettivi relativi agli anni 1982 e 1983:

FLUSSI TURISTICI STRANIERI DERIVANTI DAI PRINCIPALI PAESI FORNITORI

PRESENZE NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI ED EXTRALBERGHIERI NAZIONALITÀ

1982 1983

Germania R. F. 43.802.250 42.704.778 Francia 8.413.204 6.737.231 Austria 7.325.291 7.520.970 Regno Unito .. 7.179.420 7.219.971 Svizzera 6.067.820 6.145.862 USA 4.949.304 6.035.756 Olanda 4.340.381 3.562.466 Belgio 3.408.151 2.734.222 Svezia 1.434.246 1.155.603 Spagna 1.128.675 1.126.977 Danimarca ... 1.040.537 940.502 Grecia 670.555 591.984 Jugoslavia 666.398 495.704 Canada 617.142 674.423 Giappone 587.458 618.537 Finlandia 438.138 553.097 Argentina 332.774 360.207 Irlanda 277.623 218.518 Sud Africa 192.455 175.918 Portogallo 182.712 168.106 Altri Paesi .... 7.704.534 97.501.300

100.759.113 97.242.132

Fonte: ISTAT. ATTI PARLAMENTARI — XXIX — IX LEGISLATURA

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BILANCIA TURISTICA

INCASSI E PAGAMENTI DELLA VOCE «VIAGGI ALL'ESTERO» DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI

(miliardi di lire)

1982 1983 1984

Entrate Uscite Entrate Uscite Entrate Uscite

Gennaio 403,2 122,0 554,6 143,3 620,5 191,6 Febbraio 391,3 135,1 555,8 141,3 538,0 195,2 Marzo 613,4 161,3 834,5 189,7 743,1 220,0 Aprile 729,9 193,1 933,0 185,0 1.113,8 277,2 Maggio 824,8 174,3 1.275,9 198,3 1.407,0 279,0 Giugno 1.295,7 213,2 1.547,5 246,1 1.682,0 312,0 Luglio 1.763,2 306,6 1.969,5 371,9 2.160,0 526,0 Agosto 1.515,5 297,5 1.734,4 385,3 1.854,0 533,0 Settembre 1.375,6 299,2 1.496,9 276,1 1.581,0 322,0 Ottobre 936,1 180,8 1.076,4 230,0 1.484,6 318,0 Novembre 623,9 156,9 842,0 191,0 990,6 243,4 Dicembre 807,9 179,9 900,7 209,4 921,1 268,6

Totale anno... 11.280,5 2.349,9 13.721,2 2.767,4 15.095,7 3.686,0

Saldo attivo... 8.930,6 10.953,8 11.409,7

Dai dati esposti risulta evidente che l'annata turistica 1984 non si può definire esaltante, ma neppure deludente, riscontrando una flessione più di carattere qualitativo che quantitativo: alla crescita dei flussi turistici non si è infatti accompagnato un andamento analogo sul fronte delle presenze e delle entrate valutarie. Numerosi sono stati gli eventi che hanno condizionato l'andamento del turismo italiano nel 1984. Per la domanda turistica nel suo complesso hanno agito favorevolmente l'ancora forte aumento dei prezzi interni, particolarmente acuto nel settore alberghiero e dei trasporti, una stagione estiva climaticamente avversa in specie nei mesi di luglio e agosto, il deterioramento dello stato delle acque marine sul litorale adriatico. Per la domanda turistica internazionale, per la quale in genere l'anno 1984 è stato un anno di forte ripresa, ha giocato sfavorevolmente per l'Italia, oltre ai fattori già indicati, anche la relativa stabilità della lira nei confronti delle altre monete europee che non ha permesso ai transiti europei di compensare l'ancora consistente aumento dei prezzi interni. Al contrario ha avuto un effetto positivo, specialmente sulle entrate valutarie, il crescente apprezzamento del dollaro sulla lira che ha ricon• dotto in Italia flussi di provenienza extraeuropea, non numerosissimi ma molto disponibili ai consumi di maggior pregio, che negli anni passati avevano spesso disertato il nostro Paese. Non va inoltre sottovalutata la positiva influenza che ha avuto sul turismo il recupero di una immagine complessiva del nostro Paese più gradita ed apprezzata nel campo delle relazioni internazionali. In sintesi quindi è stata scoraggiata la perma- ATTI PARLAMENTARI — XXX — IX LEGISLATURA

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nenza in Italia della fascia dei turisti medi di provenienza specialmente europea, è stata per contro esercitata una forte attrazione nei confronti dei turisti extraeuropei. Una tendenza all'aumento dei flussi si è registrata infine nei mesi terminali del 1984 e viene confermata dai primi dati del 1985 e dal consueto test effettuato dall'ISTAT su un campione di esercizi alberghieri nel periodo comprendente la Pasqua: per quest'anno (30 marzo-8 aprile) i turisti arrivati negli alberghi italiani sono stati 1.815.000 e hanno fatto registrare 2.405.000 presenze; gli italiani, con 969.000 arrivi, hanno fatto segnare 2.608.000 presenze. Rispetto all'analogo periodo pasquale del• l'anno 1984 i movimenti suddetti indicano diminuzioni sensibili: per gli italiani 02 11,0 per cento negli arrivi e 02 0,5 per cento nelle presenze; per gli stranieri 02 13,7 per cento di arrivi e 02 10,9 per cento di presenze. In complesso l'attività degli esercizi alberghieri ha registrato una diminuzione del 12,3 per cento nel numero dei clienti e del 5,8 per cento nelle presenze. Tuttavia, per una corretta interpretazione dei dati, si deve ricordare che i movimenti turistici della settimana pasquale del 1984 (dal 14 al 23 aprile), furono largamente e positivamente influenzati dal fatto che la Pasqua cadeva nella stagione primaverile già inoltrata e a ridosso di altre festività (25 aprile e 1° maggio). Del resto le presenze complessive nei periodi pasquali degli anni precedenti (dal 1980 al 1983) non hanno mai raggiunto i 5 milioni superati quest'anno e la componente straniera, in particolare, non ha mai oltre passato, come quest'anno, i 2 milioni e 400 mila presenze. Nei primi 3 mesi del 1985 inoltre i dati relativi ai viaggiatori stranieri entrati in Italia attraverso i 5 valichi da considerarsi indicativi geografica• mente e per densità di flussi turistici (Ventimiglia, Monte Bianco, Ponte Chiasso, Brennero e Tarvisio) mostrano un incremento del 6 per cento rispetto all'anologo periodo del 1984, con un numero di transiti pari a 4.068.169: particolarmente rilevante è stato l'aumento registratosi nel mese di marzo ( 01 27%), che ha risentito favorevolmente dell'approssi• marsi delle festività pasquali.

Campeggi

Il settore «plein air», vale a dire il turismo all'aria aperta, mostra un andamento complessivamente soddisfacente: il numero dei parchi di campeggio è salito nel 1985 a 2.118, con un incremento del 2,27 per cento rispetto all'anno precedente; le aree attrezzate per il campeggio hanno raggiunto i 69,745 milioni di metriquadri e la disponibilità ricettiva comprende attualmente 2.179.578 posti, con un aumento del 3.96 per cento rispetto al 1984. Il processo di adeguamento dell'offerta alla consistente domanda di plain air continua tuttavia ad essere frenato dalle difficoltà che si incon• trano nelle procedure recnico-amministrative dirette a consentire l'am• pliamento delle aree per il campeggio. Dopo che la legge-quadro sul turismo ha posto alcuni punti fermi in ordine alla definizione e alla classificazione dei campeggi secondo il sistema delle stelle si confida che ATTI PARLAMENTARI — XXXI — IX LEGISLATURA

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la normativa di dettaglio spettante alle singole Regioni possa disegnare un quadro di riferimento giuridico ed amministrativo adeguato alle indubbie potenzialità dimostrate in questi ultimi anni dal mercato del turismo all'aria aperta. Nel progetto seguente è sintetizzata la crescita del settore nel 1985:

AREE ATTREZZATE PER IL CAMPING IN ITALIA

N. Parchi campeggio Superfice mq. xlOOO Ricettività

1984 1985 Incr. 1984 1985 Incr. 1984 1985 Incr.

Nord 884 899 1,70% 25.692 26.643 3,71% 802.894 832.614 3,71

Centro 486 505 3,91% 18.004 18.590 3,26% 562.629 580.970 3,26%

Sud 701 714 1,86% 23.398 24.511 4,76% 731.193 765.994 4,76% Totale... 2.071 2.118 2,27% 67.094 69.744 3,95% 2.096.716 2,179.578 3,96%

// turismo della terza età

Uno dei segmenti della domanda turistica in sicura evoluzione è quello relativo agli ultrasessantenni: come è noto infatti che la percentuale degli anziani sul totale della popolazione è destinato a crescere in misura notevole (si calcola che nel 2000 gli ultrasessantenni saranno quasi 1/4 della popolazione), mentre la sempre più intensiva valorizzazione del tempo libero, che caratterizza la nuova cultura post-industriale, non potrà non trovare una sicura rispondenza in coloro che sono ormai sollevati dagli oneri professionali e familiari. Fino ad oggi si può dire che la percentuale degli ultrasessantenni andata in vacanza è aumentata ad un ritmo analogo a quella del totale dei vacanzieri: nel 1959 solo il 7,3 per cento degli anziani viaggiava per finalità di svago o di riposo, nel 1982 la percentuale è invece salita al 23,7 per cento; nello stesso arco di tempo le giornate di vacanza del comparto della terza età sono cresciute da 12.068 a 63.622, costituendo così il 12,2 per cento del totale giornate di vacanza; attualmente si calcola che su 20 milioni di turisti italiani, 7 sono ultrasessantenni, i quali promuovono un fatturato annuo che si aggira su lire 3.000 miliardi. È d'altra parte evidente che l'ulteriore crescita del turismo della terza età postula l'adeguamento dell'offerta alle particolari esigenze di tale segmeto di utenza, soprattutto per quanto attiene ai comforts, all'assisten• za, alla sicurezza; è inoltre prevedibile che l'evoluzione del comparto potrà favorire la progressiva destagionalizzazione della vacanza, in quanto la fascia della terza età non è generalmente condizionata dai vincoli derivanti dal calendario scolastico e dalla concentrazione delle ferie. ATTI PARLAMENTARI — XXXII — IX LEGISLATURA

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Turismo congressuale

Il turismo congressuale si caratterizza per il suo elevato coefficiente di moltiplicazione dei reddito: si stima, ad esempio, che ogni congressista spende in media al giorno quasi 200 mila lire, di cui il 34 per cento per l'albergo, il 27 per cento pe la ristorazione, il 17 per cento per gli acquisti, il 10 per cento per i divertimenti, il 5 per cento per i trasporti. Nel 1984 si è riscontrato in Italia, in questo comparto, un andamento soddisfacente: si sono svolti circa 10.000 convegni, con la partecipazione di 10 milioni di congressisti ed un fatturato globale di 3.500 miliardi, pari al 22 per cento dell'attivo della bilancia valutaria: rispetto all'anno precedente si è registrato un incremento dell'ordine del 15 per cento. Secondo i dati forniti dalla UAI (Unione delle Associazioni Internazio• nali di Bruxelles) si sono tenuti nel mondo nel corso del 1984, 5.795 congressisti internazionali (+ 931 rispetto al 1983), dei quali 287 in Italia (+ 42 rispetto all'83). Nella graduatoria mondiale il nostro Paese è prece• duto dagli USA (639 congressi inernazionali), la Francia (590), la Gran Bretagna (591), la Germania Federale (360), la Svizzera (323), il Belgio (308) e l'Austria. Fra le città primeggia Parigi con 254 congressi interna• zionali, seguita da Londra (248), Bruxelles (201), Ginevra (175), Vienna (146) e quindi Roma (85). Tali dati mostrano che l'andamento del turismo congressuale in Italia non è adeguato alle grandi potenzialità ricettive del nostro Paese e all'attrazione che il nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico è in grado di esercitare sul mercato mondiale: in questo senso acquista particolare rilievo la Borsa del turismo congressuale che si svolgerà per la prima volta in Italia, dal 5 all'8 novembre 1985, nel quadro di una più incisiva azione di valorizzazione delle oltre 300 sedi congressuali italiane illustrata dal Ministro onorevole Lagorio nella conferenza stampa svoltasi a Firenze il 29 aprile scorso. Il movimento turistico connesso ai congressi non è concentrato nei tradizionali mesi estivi, sicché può contribuire un segmento della domanda di notevole rilevanza strategica nell'ambito di una politica di destagionalizzazione del mercato: di qui la particolare valenza che è riconosciuta a questo comparto nelle direttrici di azione del Ministero e dell'ENIT, al fine di sottolineare non solo il profilo ambientale e paesaggi• stico del nostro Paese, ma anche la qualità dei servizi e dell'ospitalità garantita dall'offerta Italia. Significativa in questa direzione è anche distinta considerazione che, nella legge-quadro sul turismo, è stata riser• vata all'«organizzazione congressuale», quale professionista specializzato in un particolare comparto turistico.

Fiere

Tra le manifestazioni internazionali che esercitano una positiva inci• denza sul movimento turistico assumono particolare rilievo le rassegne fieristiche, nelle quali si dimostra con evidenza il fecondo intreccio sussi• stente tra le relazioni socio-economiche e quelle squisitamente turistiche. In Italia esiste una organizzazione, l'AEFI, che raggruppa gli Enti fieristici ATTI PARLAMENTARI — XXXIII — IX LEGISLATURA

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pubblici di 18 città (, , Bolzano, Civitanova Marche, Fog• gia, Genova, Messina, Napoli, Padova, , Parma, Piacenza, Pordeno• ne, , Roma, Trieste, Torino, Vicenza), ai quali si devono aggiungere alcune decine di Enti fierìstici provinciali che pure allestiscono mostre di interesse internazionale. La notevole risonanza che tali rassegne esercitano sulla stampa e sull'opinione pubblica (si pensi alla Fiera di Milano, alla Mostra automo• bilistica di Torino, al Salone Nautico di Genova, ecc.) postula un'attenta considerazione del ruolo che le fiere possono svolgere nel quadro di una moderna e coerente strategia promozionale e ai fini di una complessiva valorizzazione dell'immagine del nostro Paese.

Turismo termale

Il nostro Paese, con 410 stazioni sparse lungo tutta la penisola, è al primo posto in Europa nel settore termale: ogni anno circa 300 mila stranieri, di cui i 70 per cento provenienti dalla Germania Federale, frequentano per scopi turistici-terapeutici e nostre più note località ter• mali. Si tratta di un turismo caratterizzato da una elevata stabilità — si calcola che la permanenza sia in media più che tripla rispetto quella del turista ordinario — e da un alto indice di «affermazione», in quanto la domanda tende a consolidare nel tempo, a conferma della validità dell'a• zione preventiva e curativa delle acque termali e minerali. Inoltre è noto che il turismo termale presenta un buon coefficiente di moltiplicazione dei flussi valutari: si stima infatti che la spesa per finalità curative rappresenti solo un ottavo delle spese totali in media dall'utenza termale. L'offerta italiana nel comparto termale comprende circa 3.500 alber• ghi, con oltre 120 mila posti-letto, e assicura complessivamente circa 130 mila posti di lavoro; il fatturato diretto si aggira sugli 800 miliardi, mentre se si considera anche il movimento di affari indotto si raggiun• gono gli 8.000 miliardi.

Consistenza e dimensioni dell'offerta turistica italiana

Secondo l'ultima rilevazione della struttura ricettiva effettuata dall'I- STAT gli esercizi alberghieri nel 1982 erano 41.160, con 1.585.610 posti letto, i campeggi e i villaggi turistici 2.078, con 987.976 posti letto, gli ostelli della gioventù 111, con 8.173 posti letto. La capacità ricettiva globale, riferita al totale degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri, è stata calcolata in 4.683.868 posti letto. Quanto alla distribuzione territoriale degli esercizi alberghieri vi è da rilevare che il 71,2 per cento è concentrato al nord, il 15,4 per cento al centro, il 9,4 per cento nel sud ed il 3,1 per cento nelle isole: la sola provincia di Bolzano risulta essere fornita di tanti esercizi alberghieri quanti ne sono presenti in tutte le Regioni meridionali globalmente considerate. Alla luce di tali dati assume quindi un valore relativo il primato che

3. - TURISMO ATTI PARLAMENTARI XXXIV IX LEGISLATURA

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spetta all'Italia in campo europeo per quanto attiene alla consistenza alberghiera. Alla rete degli esercizi si affianca quella dei pubblici esercizi, i quali contribuiscono ad assicurare una sempre più affinata e confortevole ospitalità al turista: nel nostro Paese vi sono infatti circa 88.000 ristoranti, 122.000 bar, cremerie e birrerie, 6.700 locali di ritrovo. Secondo dati aggiornati alla fine del 1983 risultano operare in Italia ben 2.787 agenzie di viaggio, 150 uffici turistici e 309 uffici di navigazione, per un totale di 3.246 imprese: complessivamente esse sono aumentate di 238 unità rispetto al 1981 e di 139 unità rispetto al 1982, con un incre• mento percentuale pari all'8,30 per cento rispetto all'81 e al 4,47 per cento rispetto all'82. La più alta concentrazione si ha nell'Italia settentrionale (1.590 pari al 49 per cento) seguita dall'Italia meridionale ed insulare (760 pari al 24 per cento) e dall'Italia centrale (896 pari al 28 per cento). La regione che dispone del maggior numero di uffici è ancora la Lombardia (607, +51 rispetto all'82), di cui 401 nella sola provincia di Milano, seguita dal Lazio (507, +26 rispetto all'82), di cui 462 nella sola provincia di Roma. Seguono: la Sicilia con 241 (+8 rispetto all'82), il Veneto con 239 (+29 rispetto all'82), la Toscana con 231 (+25 rispetto all'82), la Campania con 212 (+11 rispetto all'82). La Basilicata dispone del minor numero di uffici con 8 (+2 rispetto all'82, di cui 3 nella provincia di Potenza e 5 in quella di Matera). Le provincie di Rieti ed Oristano dispongono di soli 2 uffici. In totale, comunque, il numero delle imprese di viaggio risulta essersi accresciuto negli ultimi anni in misura eccessiva rispetto alle concrete esigenze del mercato. Il numero degli addetti alle attività alberghiere ed extra-alberghiere ha raggiunto nel 1983 le 720 mila unità, pari al 3,50 per cento dell'intera popolazione occupata; nei 3 settori tradizionali del turismo sopra conside• rati — strutture ricettive, esercizi pubblici, agenzie di viaggio — operano complessivamente circa 250.000 agenzie, con un numero di dipendenti che raggiunge il milione e mezzo: il quadro globale dell'offerta si compone tuttavia di altre forze ed infrastrutture che pure recano un contributo essenziale allo sviluppo del turismo in Italia, nell'ambito della diversifi• cata gamma di opportunità che il nostro Paese è in grado di offrire ai suoi visitatori. Si ricorda inoltre che per il turismo balneare esistono 8.500 stabili• menti, con circa 100 mila addetti stagionali; per la pratica dello sport invernale sono attive oltre 380 stazioni sciistiche di cui almeno 100 di livello internazionale, con oltre 11.000 chilometri di piste e operano 750 aziende con circa 4.000 dipendenti nel campo dei trasporti a fune (cabino• vie, seggiovie, cki-lift ecc.); nel nuovo comparto agrituristico sono già impegnate 2.000 unità con circa 15.000 addetti. L'aspetto più qualificante della nostra offerta turistica è tuttavia costituito dalla ricchezza del patrimonio storico, artistico e culturale: in Italia vi sono 20.000 castelli, 30.000 chiese, 700 musei archeologici e più di 1.000 sono le mostre e le rassegne organizzate per la compiuta valoriz• zazione di questa immensa ricchezza nazionale, alle quali devono poi aggiungersi le innumerevoli manifestazioni popolari e folkloristiche che dimostrano la vitalità delle nostre più genuine tradizioni. ATTI PARLAMENTARI — XXXV — IX LEGISLATURA

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Nelle attività dello spettacolo (esercizi cinematografici, teatri lirici e drammatici, istituzioni concertistiche) operano inoltre 11.000 aziende con circa 52.000 dipendenti; nell'ambito dei mestieri artistici e tradizionali dell'artigianato (moda, ceramica, tessuti, ecc.), i quali illustrano in modo peculiare la creatività del nostro popolo, sono impegnati 250.000 lavora• tori in ben 62.000 aziende. Si deve, infine, sottolineare l'apporto fondamentale che la rete dei trasporti fornisce alla dinamica del movimento turistico: principale vet• tore terrestre sono le ferrovie dello Stato, alle quali si aggiungono le 35 ferrovie minori che provvedono ai trasporti extraurbani, con un numero complessivo di 236.000 addetti; 20.000 aziende operano nel campo del trasporto motorizzato, con 125.000 dipendenti; negli autoservizi da rimessa e i «rent a car» sono poi impegnati 3.000 lavoratori, in circa un migliaio di aziende. I vettori marittimi, lacuali e fluviali sono 900 con 32.000 occupati, mentre nella croceristica degli armatori privati vi sono altri 5.000 addetti; 650 aziende, con 70.000 dipendenti, operano poi nel campo della nautica da diporto. Nel settore del trasporto aereo sono infine complessivamente occupati oltre 20.000 lavoratori. In via conclusiva si deve quindi rilevare che alle 250.000 aziende che operano negli ambiti della ricettività, degli esercizi pubblici e delle agenzie di viaggio possono aggiungersi altre 150.000 aziende con 1.300.000 addetti: il dato globale sul turismo italiano, sia pure approssimato per difetto, è pertanto di circa 400.000 aziende con 2.800.000 dipendenti. Il fatturato globale è di circa 52.000 miliardi.

Golf

Il golf si è imposto nel mercato turistico mondiale come motivo di richiamo di flussi turistici particolarmente qualificati, provenienti dai Paesi a valuta pregiata, quali gli USA e il Giappone, e distribuiti su un arco temporale che va ben al di là di tradizionali mesi estivi. Nel mondo ci sono circa 60 milioni di giocatori, dei quali ben 17.600.000 negli Stati Uniti, 11 milioni in Giappone e 1.300.000 in Canada; in questi Paesi il numero dei campi da golf, pur notevole in termini assoluti, non è suffi• ciente ad assorbire compiutamente la domanda esistente: basti pensare che in Giappone il rapporto giocatori/campi è pari a 8.148 e negli USA è uguale a 1.352. La Spagna è fra i Paesi europei quello che per primo ha saputo cogliere l'importanza del turismo originato dal golf: soltanto nella Costa del Sol vi sono 34 percorsi utilizzati esclusivamente da giocatori stranieri; nella città di Madrid poi vi sono ben 7 efficienti impianti. In Italia invece funzionano complessivamente solo 63 campi: 1 da 36 buche, 4 da 27, 28 da 18 e 30 da 9. Si deve inoltre tener presente che tali impianti sono in gran parte concentrati nell'Italia settentrionale: ve ne sono soltanto 3 nell'Italia meridionale (a Napoli, Riva Tessali e Porto d'Orra) e 2 in quella insulare (entrambi in Sardegna, a Pevero e Is Molas). Il golf rappresenta quindi uno di quei comparti dell'offerta che attendono ancora una crescita ed una valorizzazione adeguata al ruolo che l'Italia svolge in campo mondiale come polo di attrazione turistica. ATTI PARLAMENTARI — XXXVI IX LEGISLATURA

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Occorre, a questo punto, dar conto delle principali iniziative adottate sia sul piano legislativo che tecnico-amministrativo per assicurare le condizioni indispensabili per lo sviluppo ordinato ed economico del turi• smo.

Comitato di coordinamento per la programmazione turistica e Comitato consultivo nazionale

Ai sensi dell'articolo 1 della legge-quadro per il turismo (n. 217/83) il Governo esercita le funzioni di indirizzo e di coordinamento avvalendosi di due organismi collegiali: il Comitato di coordinamento per la program• mazione turistica, presieduto dal Ministro del turismo, su delega del Presidente del Consiglio dei ministri, e composto dai Presidenti delle Giunte regionali e delle Giunte provinciali di Trento e Bolzano o dagli Assessori al Turismo a tal fine delegati; il Comitato consultivo nazionale, presieduto dal Ministro del turismo, nel quale sono presenti rappresen• tanti delle categorie imprenditoriali e delle forze sindacali, nonché qualifi• cati esperti delle discipline afferenti il settore turistico. Il primo dei due organismi si è insediato il 24 novembre 1983 e ha provveduto, in attuazione dell'intervento finanziario aggiuntivo previsto dal titolo II della legge-quadro, a ripartire tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano 50 miliardi per il 1983 e 125 per il 1984 al fine di promuovere il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turisti• ca; ulteriori 125 miliardi saranno assegnati per il 1985. Da segnalare che il 30 per cento di tali fondi, ripartiti secondo rigorosi indici statistici, è riservato alle aree del Mezzogiorno d'Italia. Per il triennio successivo (1986-88) sono state avviate appropriate proposte presso il Ministero del tesoro e ci si augura che, in seno alla legge finanziaria 1986, possa essere accantonata una congrua somma da destinarsi in via aggiuntiva alle Regioni, al fine di permettere la continuazione dell'opera di rinvigori• mento e miglioramento delle strutture e dei servizi dell'apparato turistico. Una politica unitaria ed organica del turismo postula un quadro di riferimento giuridico-amministrativo coerente ed armonico: in questa direzione ha assunto un rilievo fondamentale il «Documento interpreta• tivo della legge-quadro sul turismo», approvato dal Comitato di coordina• mento per la programmazione turistica il 26 ottobre 1984. Si tratta di un codice di comportamento per tutte le parti pubbliche che hanno contri• buito alla sua elaborazione, in grado di assicurare solide basi consensuali al processo legislativo e amministrativo di applicazione della legge-qua• dro. La produzione normativa delle Regioni è attualmente già in fase avanzata per quanto concerne i profili fondamentali del nuovo sistema del turismo italiano: dall'organizzazione turistica subregionale (Azienda di promozione turistica e uffici di informazione e di accoglienza turistica: Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Umbria e la provincia di Trento hanno già legiferato in materia) al regime dell'impresa turistica, dalla classificazione degli esercizi alberghieri secondo la tipologia delle 5 stelle (che si attua, dal 1° gennaio 1985, in mancanza di disciplina regionale, secondo le tabelle fissate dall'articolo 12 della legge-quadro) alla regola- ATTI PARLAMENTARI — XXXVII — IX LEGISLATURA

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mentazione delle attività professionali. Permangono tuttora alcuni nodi da sciogliere, in particolare per quanto concerne il regime dei prezzi — che la legge­quadro ha inteso siano «concordati» — la disciplina delle associa­ zioni senza scopo di lucro e quella sul vincolo alberghiero: sia il Comitato di coordinamento che il Comitato consultivo (insediato il 22 marzo 1984) stanno seguendo comunque l'evolversi della situazione legislativa regiona­ le, promuovendo gli opportuni approfondimenti al fine di completare organicamente il disegno istituzionale del settore turistico. Le altre problematiche che sono state oggetto di esame e di specifiche elaborazioni da parte dei due Comitati riguardano la riforma organizza­ tiva e funzionale dell'ENIT, il coordinamento della promozione turistica all'estero, la modifica del calendario scolastico: da ultimo è stata presen­ tata una relazione del ministro Lagorio sugli «indirizzi di politica turisti­ ca» che è destinata ad aprire una nuova fase nel lavoro dei due Comitati, ■ attivando l'elaborazione degli interventi che devono essere in concreto compiuti per sostenere e sviluppare ulteriormente il turismo; dopo il momento delle discussioni sul metodo e sui princìpi generali occorre infatti passare alla definizione degli specifici contenuti della strategia nazionale di politica turistica.

Agevolazioni ai turisti stranieri

Il sistema delle agevolazioni in favore dei turisti stranieri motorizzati, introdotte dalla legge 22 febbraio 1982, n. 44, per il biennio 1982­83 e prorogate successivamente per il 1984 e il 1985, ha confermato la sua positiva incidenza sul movimento turistico: nel 1984 infatti l'ENIT e TACI hanno venduto complessivamente 1.052.618 pacchetti agevolativi (889.015 pacchetti nord e 153.603 pacchetti sud), per un totale di 188.613.300 litri di benzina a prezzo ridotto, registrandosi un incremento del 2,12 per cento rispetto all'anno precedente; i buoni pedaggio autostradale utilizzati nello stesso periodo sono stati 5.866.416, per una spesa globale di lire 12.260.809.440 a carico della gestione fuori bilancio istituita dalla pre­ detta legge n. 44 del 1982: rispetto all'anno precedente si è riscontrato un auumento dello 0,43 per cento. Il 31 dicembre 1985 scade il periodo di proroga della vigenza delle agevolazioni: si pone quindi con evidenza la necessità che il disegno di legge sul nuovo sistema incentivante il turismo motorizzato, già appro­ vato dal Consiglio dei ministri il 2 maggio 1984, sia tempestivamente sottoposto all'esame del Parlamento. Tra i contenuti innovativi del prov­ vedimento si segnala innanzitutto l'articolazione delle agevolazioni in 3 «blocchetti» differenziati per grandi aree di destinazione del viaggio: regioni settentrionali, centro­settentrionali, Mezzogiorno d'Italia. Il primo comprende buoni benzina per un valore facciale di lire 180.000, ceduto con una riduzione di lire 36.000, e buoni pedaggio autostradale assegnati a titolo gratuito nella misura di lire 16.000; il secondo buoni benzina per lire 300.000, ceduti con una riduzione di lire 66.000, e buoni autostradali per lire 20.000; il terzo buoni per lire 420.000, ceduti con una riduzione di lire 96.000, e buoni autostradali per lire 36.000. Rispetto alla normativa in ATTI PARLAMENTARI — XXXVIII — IX LEGISLATURA

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vigore la riduzione sul prezzo della benzina passerebbe così da 200 a 260 lire per litro, e, per il Mezzogiorno, da 200 a 320 lire. Il soccorso stradale, offerto dai centri ACI a titolo gratuito e senza limitazione nel numero degli interventi, per la prima volta potrebbe essere fruito da tutti i motocicli e autovetture con targa di registro estera, e quindi anche delle autovetture a trazione diesel, che attualmente non godono di alcuna agevolazione. Tenuto conto, poi, dell'apporto offerto all'incremento turistico dal trasporto collettivo effettuato a mezzo autobus da turismo, per questi ultimi è prevista la cessione di buoni pedaggio autostradale, a titolo gratuito, nella misura di lire 51.000 per chi intende recarsi nelle regioni centro-settentrionali e di lire 90.000 per chi intende raggiungere le regioni meridionali; agli autobus da turismo sarebbe altresì concesso il soccorso stradale gratuito e illimitato nel numero degli interventi in tutto il territorio nazionale. Qualora si verifichi il fermo macchina per almeno 12 ore a seguito di guasto o incidente, l'automobilista straniero avrebbe infine a disposizione un'autovettura per un periodo di 10 giorni e senza limiti di chilometrag• gio, al fine di consentire il proseguimento del viaggio in territorio italiano ovvero per effettuare del turismo itinerante. Occorre infine segnalare che nel maggio del 1985 è entrato in fun• zione il nuovo servizio di soccorso stradale ACI 116, realizzato con il supporto dell'AGIP Petroli e delle 9 case italiane costruttrici di autoveicoli (Alfa Romeo, Autobianchi, De Tomaso, Ferrari, Fiat, Innocenti, Iveco, Lancia, Maserati): personale specializzato e multilingue è a disposizione 24 ore su 24 ed è in grado di attivare 928 officine e 3.100 carri-soccorso, per un totale di 5.100 addetti.

ENIT

L'Ente nazionale italiano per il turismo assolve, come è noto, ai sensi della legge 14 novembre 1981, n. 648, la specifica funzione di promuovere il turismo italiano all'estero, curando in particolare anche il coordina• mento delle iniziative adottate dagli altri soggetti pubblici e privati per incentivare i flussi turistici verso l'Italia. L'Ente opera secondo il modulo della programmazione annuale e pluriennale delle sue attività, mediante un proprio piano elaborato d'intesa con le Regioni e approvato dal Ministero del turismo; il coordinamento con gli enti e gli organismi operanti nel settore turistico è assicurato non solo al livello procedurale ed operativo, bensì anche all'interno della stessa struttura organizzativa: nel Consiglio di amministrazione sono infatti presenti gli Assessori regio• nali al turismo, rappresentanti di 6 Ministeri, esperti in discipline turisti• che designati dalle organizzazioni sindacali, esponenti dell'ANCI, ACI, ALITALIA, CIT, ICE. Per l'esplicazione delle sue funzioni l'ENIT si avvale inoltre di 26 Delegazioni istituite in 19 Paesi, 5 Uffici di frontiera e numerosi Uffici di rappresentanza. Per il triennio 1985-87 è stato elaborato un programma che prevede la presenza unitaria dell'offerta «Italia» alle più importanti manifestazioni internazionali, non solo in campo strettamente turistico, ma anche nel ATTI PARLAMENTARI — XXXIX — IX LEGISLATURA

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mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport; accanto all'azione di valorizzazione dell'immagine del nostro Paese è stata pianificata anche una serie di specifiche iniziative a sostegno della commercializzazione dei prodotti turistici italiani, in particolare attraverso i xorkshops, vale a dire gli incontri dei tour operators stranieri con gli operatori pubblici e privati italiani che intendono presentare all'estero pacchetti e combinazioni di viaggi; progetti speciali sono stati inoltre redatti per promuovere lo sviluppo di particolari segmenti del mercato, quali il turismo congres• suale e termale. Il contributo annuale dello Stato, elevato da 30 a 40 miliardi nel 1985, non è tuttavia ancora idoneo a garantire un'azione efficace ed incisiva in grado di fronteggiare la sfida della concorrenza internazionale: il Mini• stero è pertanto impegnato a promuovere le opportune iniziative affinchè, ai sensi dell'articolo 13 della predetta legge n. 648 del 1981, la misura del contributo sia congniamente elevata in sede di approvazione del bilancio dello Stato. Il problema relativo ai mezzi finanziari disponibili per la promozione all'estero si inquadra tuttavia a medio termine con la più ampia tematica della riforma dell'ENIT: al fine di migliorare e qualificare la funzionalità dell'Ente sono state infatti avanzate 3 proposte di iniziativa parlamentare, destinate a confluire in un unico disegno di legge, al quale il Ministero auspica sia riservata «una corsia preferenziale» nell'iter di esame ed approvazione. Vi è del resto una sostanziale convergenza fra le forze politiche in ordine ad alcune linee fondamentali di riordinamento dell'E• NIT, quali la programmazione pluriennale abbinata a programmi esecu• tivi annuali, in armonia con le strategie elaborate in seno al Comitato di coordinamento per la programmazione turistica, l'aumento sino a 100 miliardi della dotazione finanziaria, l'accentuazione dei profili manage• riali e professionali.

Vademecum

Nell'ambito delle iniziative tese ad assicurare al turista straniero un adeguato supporto organizzativo ed informatico si inserisce quest'anno il «Vademecum» intitolato «Italia: no problems», una pubblicazione in 5 lingue che viene consegnata ad ogni posto di frontiera o presso gli Uffici turistici italiani all'estero e che può essere considerata una «Carta dei diritti del viaggiatore straniero», con una ricca serie di informazioni ed indirizzi per la soluzione di ogni problema che il turista si trovi ad affrontare nel nostro Paese: oltre alle tradizionali indicazioni sulle località turistiche e relative agli alberghi e ai pubblici esercizi sono fornite utili informazioni in materia di assistenza sanitaria, trasporti, comunicazioni, pubblica sicurezza, agevolazioni ai turisti stranieri, occasioni di svago e attrazioni culturali. Fondamentale complemento del piano di assistenza del turista è inoltre il servizio «ACI 116», operante 24 ore su 24 e articolato su 11 centrali regionali, che assicura la disponibilità di personale specializzato in grado di fornire informazioni aggiornate e concreto aiuto in ordine alle più diverse questioni che il viaggiatore in Italia si trovi a dover risolvere. ATTI PARLAMENTARI — XL — IX LEGISLATURA

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Il sistema informativo e di assistenza «Italia: no problems» è stato presentato il 23 aprile 1985 dal Ministro del turismo, onorevole Lelio Lagorio, ed è entrato in funzione nel successivo mese di maggio: frutto della collaborazione realizzata tra il Ministero, TACI, i corpi armati dello Stato e l'ENIT, il piano garantisce una capillare organizzazione in grado di rendere effettiva e puntuale la salvaguardia dei diritti riconosciuti al turista; l'iniziativa costituisce pertanto una concreta anticipazione dei nuovi princìpi che si vanno affermando nelle relazioni turistiche interna• zionali, già formulati nella Carta del turismo e nel codice del turista nel testo adottato dal Consiglio esecutivo dell'OMT, sotto la Presidenza del rappresentante italiano, l'avvocato Lamberto Ariani, in occasione della 23a Sessione (30 aprile-5 maggio 1984).

SACAT

Nell'ambito delle iniziative tendenti a promuovere il processo di riqualificazione della ricettività alberghiera ed extralberghiera si inserisce la legge 18 luglio 1984, n. 360, che ha integrato e modificato la legge istitutiva della Sezione autonoma del credito turistico — SACAT — presso la Banca nazionale del lavoro (regio decreto 12 agosto 1937, n. 1561 e successive modificazioni). Le più notevoli innovazioni introdotte da questa legge si possono riassumere nei seguenti punti: a) il credito può essere concesso, oltre che alle strutture alberghiere, anche alla parte mobiliare, alle attrezzature, nonché alle attività complementari al turismo (impianti sportivi, termali, eccetera); b) sono consentiti nuovi tipi di garanzie, non necessariamente ipotecarie, al fine di soddisfare anche le esigenze degli operatori che non abbiano le proprietà dell'immobile utilizzato per l'atti• vità turistica; e) viene previsto un credito non solo a medio e a lungo, ma anche a breve termine, con una durata non inferiore però a 18 mesi; d) la SACAT — unico istituto autorizzato all'esercizio del credito alberghiero e turistico — può annoverare tra i partecipanti al capitale sociale enti e/o associazioni operanti nel comparto turistico (ENIT, FIAVET, Regioni, FAIAT, CONI, FIPE, FEDERTERME) nonché istituzioni finanziarie pubbli• che (come la Cassa depositi e prestiti e FINA); e) la SACAT può inoltre reperire i mezzi finanziari anche nell'ambito del mercato europeo, in particolare presso il Fondo sociale europeo, la BEI, il Fondo europeo di sviluppo regionale, con possibilità quindi, di mettere a disposizione delle iniziative turistiche crediti a tassi più convenienti.

Primo rapporto sul turismo italiano

Il Ministro onorevole Lelio Lagorio ha presentato a Roma, il 10 luglio 1984, il «Primo rapporto sul turismo italiano», elaborato da una équipe guidata dal professor Piero Barucci: si tratta di un contributo scientìfico interdisciplinare che analizza i diversi profili secondo i quali può essere considerato il complesso fenomeno del turismo in Italia, individuandone il tipo di evoluzione che si è verificata negli ultimi anni e le prospettive che si aprono per il futuro. Il Rapporto è destinato a rinnovarsi ogni anno e ATTI PARLAMENTARI — XLI — IX LEGISLATURA

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ambisce quindi ad affermarsi come una occasione «tradizionale» per individuare e valutare, insieme alle amministrazioni, alle associazioni, agli esperti e a tutti gli operatori interessati all'andamento del settore, i risultati conseguiti, gli obiettivi da raggiungere, le strategie da adottare. Si tratta quindi di un punto di riferimento prezioso non solo per aggiornare gli studi scientifici nel campo del turismo ma anche per l'elaborazione di nuovi e più adeguati programmi che orientino in una direzione univoca e corrente la politica del nostro Paese, facendo così uscire il settore da quella condizione di relativa marginalità in cui di fatto si trova nell'ambito di scelte fondamentali di politica economica adottate dal Governo. In questa direzione si è inserito quindi il convegno «Turismo '84» che si è tenuto a Firenze, il 3 ottobre, per approfondire il dibattito aperto dal «Primo Rapporto» alla luce dei primi risultati della stagione turìstica appena conclusa. L'andamento contraddittorio, «a macchia di leopardo» del comparto ha evidenziato l'urgenza di affrontare alcuni nodi che appaiono decisivi ai fini della salvaguardia delle posizioni acquisite dall'Italia sul mercato internazionale: l'adeguamento e il coordinamento della promozione all'estero, la competitività dei prezzi dei servizi turisti• ci, una più efficace politica di incentivazione della domanda e di sostegno dell'offerta.

Osservatorio turistico

L'«Osservatorio permanente sulla congiuntura turistica», istituito con decreto ministeriale 29 luglio 1983 presso l'Ufficio studi e programma• zione del Ministero, è stato installato in locali appositamente attrezzati il 30 ottobre 1984 e collaudato il 19 novembre: si tratta di un sistema informativo composto da una Unità centrale IBM-S/36, 2 terminali video• tastiera e 1 stampante, il quale è in grado di gestire nel suo archivio-base dati relativi all'offerta turistica (ricettività alberghiera ed extralberghiera, numero giornate disponibili), alla domanda (arrivi e presenze), all'utiliz• zazione delle strutture (distribuzione territoriale degli arrivi e presenze negli impianti). Tramite gli Enti per il turismo dislocati sull'intero territorio nazio• nale pervengono infatti al Ministero le segnalazioni relative agli arrivi, le permanenze e le modalità di soggiorno dei turisti, suddivisi per Paese di provenienza: il sistema è quindi posto in condizione di elaborare prospetti analitici mensili sul movimento turistico, prospetti riassuntivi della ricet• tività alberghiera ed extralberghiera, percentuali di utilizzo dell'offerta ricettiva, operando nel contempo immediati raffronti con l'andamento dell'anno precedente. L'attivazione a regime di tali funzioni è prevista a partire dal mese di maggio 1985. Con cadenza quindicennale perverranno inoltre, da un campione di circa 600 esercizi ricettivi, informazioni di dettaglio concernenti, oltre che le variabili di cui sopra, anche dati sul tipo di soggiorno prescelto (marino, montano, termale, congressuale, eccetera) al fine di poter disporre in tempi brevi di risultati attendibili ed aggiornati sull'anda• mento dell'intero movimento turistico. L'attuazione a regime di tale funzione è subordinata al consenso degli esercizi individuati come cam- ATTI PARLAMENTARI — XLII — IX LEGISLATURA

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pione ovvero alla collaborazione delle Prefetture, competenti alla raccolta delle denunce di soggiorno da parte degli esercizi stessi. In prospettiva è poi previsto il collegamento dell'Osservatorio con tutti gli Assessorati regionali al turismo, i posti di frontiera, l'Ufficio italiano dei cambi, il sistema informativo dell'ACI, al fine di consentire l'immediata acquisizione delle seguenti serie di dati: anagrafe imprese turistiche e strutture ricettive, eventi e manifestazioni di particolare attrattiva turistica, livello occupazionale nel settore alberghiero, entità delle spese sostenute dal flusso turistico, valuta estera importata, passaggi ai posti di frontiera. Tali prospettive di sviluppo dell'Osservatorio rien• trano nel progetto di massima adottato per la realizzazione del sistema informativo del Ministero, supporto indispensabile del potere dì indirizzo, impulso e coordinamento che la legge quadro ha inteso confermare in capo all'Amministrazione centrale.

Prospettive 1985-86

Sulla base delle indagini di mercato effettuate dall'ENIT e delle rilevazioni compiute nell'ambito dell'OCSE si prevede un positivo anda• mento del mercato turistico internazionale, del quale anche l'Italia dovrebbe beneficiare in misura rilevante: in particolare il contenimento del processo inflazionistico, sceso al di sotto del 9 per cento, e il notevole apprezzamento del dollaro sulla lira, hanno accresciuto la competitività della nostra offerta turistica, anche se la concorrenza esercitata dagli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Spagna, Grecia, Jugoslavia) si sta confermando sempre più incisiva. Dovrebbero comunque registrare un significativo incremento nel 1985 i flussi diretti verso l'Italia provenienti dagli USA (+ 5 per cento per il turismo organizzato e + 7 per cento per quello individuale), dal Canada (rispettivamente + 6 per cento e + 4 per cento), dalla Gran Bretagna (+ 10 per cento e + 5 per cento), dalla Repubblica federale tedesca (+ 3 per cento e + 5 per cento) e dal Giappone. Sulla base di queste premesse gli obiettivi da raggiungere, per ciò che concerne le grandezze statistiche, possono essere così sintetizzati: il rag• giungimento del tetto di 100 milioni di presenze e di 20 milioni dì arrivi nel movimento degli stranieri negli esercizi ricettivi; il superamento del livello di 50 milioni di transiti alla frontiera di viaggiatori stranieri; oltre 16.500 miliardi di entrate valutarie, con un saldo netto della bilancia turistica di circa 12.000 miliardi. In relazione a tali traguardi, occorre distinguere i seguenti profili nell'azione che il Ministero è impegnato a svolgere nell'ambito di una più organica e moderna strategia di politica turistica: 1) una prima direttrice dell'azione che le amministrazioni pubbli• che preposte al turismo sono chiamate oggi a realizzare riguarda il nesso stretto tra turismo e ambiente: negli ultimi anni è cresciuta finalmente la consapevolezza del rilievo centrale che assumono, anche per il futuro del turismo, gli interventi di bonifica idrogeologica, di recupero del territorio, di regolamentazione degli scarichi, di prevenzione degli inquinamenti; ATTI PARLAMENTARI — XLIII — IX LEGISLATURA

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parimenti si è avviata una riconsiderazione delle priorità da osservare nelle scelte sulle localizzazioni industriali, al fine di apprezzare con attenzione l'incidenza sui delicati equilibri ecologici. Di qui l'esigenza di assicurare agli interessi «turistici» un ruolo non secondario nella com• plessa problematica del Governo del territorio, nella convinzione che la salvaguardia della nostra autentica «materia prima» — il patrimonio ambientale — giova in definitiva allo stesso razionale sviluppo dell'econo• mia del nostro Paese; 2) l'evoluzione della domanda in questi anni ha assegnato al patri• monio artistico-culturale un ruolo sempre più importante come polo di attrazione di nuovi flussi turistici: significativo è in questo senso il positivo andamento del settore nelle tradizionali città d'arte (Roma, Venezia, Firenze) e nei molteplici cosiddetti centri minori, depositari di inestimabili testimonianze delle antiche civiltà del mondo occidentale. Di qui la necessità di considerare anche il nesso profondo tra turismo e beni culturali alla luce di una più matura consapevolezza del contributo che il nostro patrimonio storico ed artistico è in grado di fornire allo sviluppo dell'economia: con riferimento al 1983 si è stimato in 6.000 miliardi di lire — dei quali quasi 2.500 in valuta pregiata — il flusso valutario attuato dal turismo culturale, e in 4.500 miliardi l'apporto del comparto, in termini di valore aggiunto, al prodotto interno lordo; circa duecentomila sono inoltre le unità lavorative occupate permanentemente o con contratti stagionali nel circuito dei beni culturali. Sulla base di questi dati acquista quindi particolare evidenza la necessità di assicurare l'integrale fruibilità del patrimonio museale durante fasce orarie sempre più ampie, conformate alle esigenze del turista, nonché l'urgenza di conservare le opere d'arte utilizzando i mezzi tecnologicamente più avanzati, al fine di addivenire a quella sintesi di bellezze naturali e di cultura che deve costituire il pregio caratterizzante la nuova immagine del nostro Paese all'estero. Sul piano promozionale occorre segnalare nel 1985 le molteplici iniziative programmate sotto l'egida dell'Anno europeo della musica, con centro a Venezia, del bimille• nario di Properzio, ad Assisi, dell'Anno degli Etruschi, con 8 mostre specifiche allestite nell'Italia centro-settentrionale, unitamente a congressi scientifici e a percorsi archeologici mirati. 3) Nell'ambito di una più incisiva azione volta a salvaguardare e promuovere il turismo culturale acquista particolare rilievo il rilancio del «Progetto integrato per gli itinerari turistici e culturali del Mezzogiorno», elaborato di intesa tra il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, il Ministro dei beni culturali ed ambientali, il Ministro per il turismo; nel maggio dell'82 il CIPE ha approvato l'inserimento di questa proposta tra i progetti speciali previsti dal Programma quinquen• nale per il Mezzogiorno, sicché si sono resi disponibili, nell'arco di un triennio, 1.000 miliardi; un primo programma stralcio è stato quindi approvato dal CIPE nel dicembre 1982: 150 miliardi sono stati assegnati per gli interventi di competenza statale e 100 per quelli di competenza regionale. Tali investimenti sono ordinati a ridisegnare le linee di espan• sione delle antiche civiltà che si sono succedute nel Mezzogiorno, suddi• vise in 8 direttrici: Magna Grecia, Appia antica, Transumanza e Civiltà sannitica, Habitat rupestri, Capitali del barocco, nonché la direttrice ATTI PARLAMENTARI — XLIV — IX LEGISLATURA

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Fenicio-cartaginese-nuragica, Arabo-bizantina-normanna e quella dei Greci e dei Romani in Campania e nel Lazio. Dopo la battuta d'arresto che si è verificata nel 1984, il Ministro è attualmente impeganto a promuovere ogni possibile sforzo finalizzato alla definitiva realizzazione degli itinerari suddetti: in questa direzione acqui• sta particolare rilievo il Piano triennale di interventi per il Mezzogiorno predisposto dal Ministro per il Mezzogiorno senatore De Vito, il quale ha inteso assicurare al turismo e alla salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale un ruolo fondamentale nella più ampia prospettiva di un concreto ed autentico sviluppo delle regioni meridionali: nel triennio 1985-87 è prevista infatti la mobilitazione di risorse finanziarie per un totale di 26 mila miliardi — di cui 16 mila dovrebbero derivare dalla legge organica di riforma dell'intervento straordinario — finalizzati ad attivare, secondo la tecnica dell'incentivazione, risorse aggiuntive degli operatori privati per la realizzazione di investimenti produttivi. 4) Come è noto, il livello dei prezzi al consumo d'interesse turistico è cresciuto negli ultimi anni in misura superiore all'indice generale del costo della vita, anche a causa dei rilevanti aumenti che si sono registrati nel settore sia per quanto concerne gli inputs produttivi che per quanto riguarda specificatamente il costo del lavoro. Con il progressivo attenuarsi del processo inflazionistico, tuttavia, anche la lievitazione dei prezzi «turistici» ha assegnato un significativo rallentamento (+12,4 per cento nel confronto 1984-1983 contro +21,7 per cento nel confronto 1981-1980); tale evoluzione è riassunta nel seguente prospetto:

NUMERI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO D'INTERESSE TURISTICO, DEL COSTO DELLA VITA E DEL COSTO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISMO Base: 1980 = 100

Alberghi, pubblici Consumazioni Costo Costo PERIODO esercìzi al bar della vita del lavoro e turismo nel settore

1981 Media 121,7 120,1 118,7 121,6 1982 » 144,6 143,3 138,1 152,0 1983 » 168,5 166,7 158,8 174,9 1984 » 189,4 185,4 175,6 — 1985 Gennaio 200,7 197,9 — — 1985 Febbraio 204,9 202,2

'ariaziorli percentuali 1980-1981 21,7 20,1 18,7 21.6 1981-1982 18,8 19,3 16,3 25,0 1982-1983 16,5 16,3 15,0 15,1 1983-1984 12,4 11,2 10,6 —

Fonte: Elaborazione servizi turismo Confcommercio su dati ISTAT.

Il livello dei prezzi dei beni e servizi offerti al turista in Italia non risulta in definitiva competitivo sul mercato internazionale, specie in relazione alle incisive strategie di politica commerciale adottate dai paesi nostri più diretti concorrenti sul bacino del Mediterraneo; al fine di ATTI PARLAMENTARI — XLV — IX LEGISLATURA

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risolvere adeguatamente il nodo costituito dall'intreccio costo-prezzi-ser• vizi il Ministro del turismo ha proposto agli operatori economici, le forze sociali e le pubbliche amministrazioni aventi competenze interferenti nel settore turistico, la stipula di un «patto sperimentale triennale», in grado di assicurare che il costo della vita turistica si mantenga al di sotto di un limite programmato e che la qualità dell'offerta sia superiore al livello competitivo; il patto, destinato a coinvolgere una molteplicità di soggetti, pubblici e privati, individuali e collettivi, comporterà un procedimento graduale, per successive approssimazioni, attraverso una rete di intese da realizzare in alcune significative realtà locali, sperimentando così il diffi• cile iter da seguire per garantire solide basi consensuali allo sviluppo organico del turismo in Italia. 5) Un altro nodo importante da affrontare concerne la politica dei trasporti, con particolare riguardo alle aree metropolitane ed urbane: il costo, la durata e la qualità del trasporto incidono infatti in misura notevole sulle opzioni della domanda turistica. Di qui l'esigenza di solleci• tare la rapida attuazione del piano nazionale dei trasporti e, in particola• re, di favorire da parte dei nostri vettori aerei una politica dei prezzi che non pregiudichi la competitività del mercato nazionale ed agevoli nel contempo l'arrivo di turisti stranieri, anche attraverso il potenziamento del sistema dei voli charter; quanto alla viabilità all'interno delle grandi città occorre promuovere l'impegno dei comuni nella salvaguardia della concreta fruibilità dei centri storici e, in generale, del patrimonio artisti- co-culturale. 6) Tra le innovazioni che nel prossimo futuro dovrebbero essere apportate all'ordinamento giuridico del turismo occorre segnalare innan• zitutto la soppressione dell'imposta di soggiorno, in conformità ad un preciso impegno assunto dal Governo nel dicembre 1984 in occasione di un ordine del giorno approvato dal Senato all'unanimità, nel quale si sottolineava la non equità e anacronisticità dell'imposta medesima. Il Ministero è inoltre impegnato a far valere il principio che il regime dei prezzi amministrati è stato ormai superato dal disposto dell'articolo 7 ultimo comma della legge n. 217 del 1983 che introduce espressamente la disciplina dei prezzi concordati per gli alberghi. 7) Il supporto essenziale delle strategie di politica turistica deve essere costituito da una più organica attività promozionale, la quale non può disarticolarsi nell'illustrazione di singole località, ma deve essere volta ad evidenziare collegamenti ed affinità che affondano le loro radici nella nostra storia: soltanto infatti attraverso la valorizzazione di una identità e di un patrimonio comune — pure nel rispetto delle molteplici peculiarità locali — è possibile garantire un consistente «ritorno» ai mezzi finanziaria investiti nella promozione all'estero; attualmente invece le risorse a tal fine impiegate, pur essendo tre volte superiori a quelle investite dai paesi nostri più diretti concorrenti, non raggiungono spesso gli obiettivi prefissi a causa del carattere episodico e frammentario degli interventi. È evidente altresì come tale problematica trovi quindi la sua più idonea collocazione nella prospettiva di riforma dell'ENIT, al fine di salvaguardare il momento decisivo del coordinamento e della programma• zione delle iniziative di incentivazione della domanda estera. 8) Nel 1985 il nostro paese sarà la sede di due importanti meetings ATTI PARLAMENTARI — XL VI IX LEGISLATURA

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internazionali, vale a dire l'ABTA Convention, il congresso dell'Associa• zione britannica degli agenti di viaggio che si svolgerà a Sorrento dal 28 ottobre al 3 novembre, e TASTA Convention, congresso dell'Associazione statunitense degli agenti di viaggio, in programma a Roma dal 10 al 16 novembre. Si tratta di due impegni organizzativi di notevole rilievo che l'Italia è stata in grado di assumere grazie alla feconda collaborazione che si è instaurata tra le Amministrazioni pubbliche preposte al turismo e gli operatori della ricettività; le due Convention infatti rappresentano una occasione peziosa per fornire a coloro che orientano ampie quote del mercato mondiale l'immagine di un paese non solo dotato di un patrimo• nio storico-culturale-ambientale incomparabile ma anche in grado di assicurare una ospitalità qualificata e adeguata alle più diverse esigenze della clientela internazionale. Si stima che TASTA Convention — la cui organizzazione è, per delega del Ministro per il turismo, curata dall'ENIT — mobiliterà 8.000 agenti di viaggio ed un flusso complessivo, tenendo conto delle persone al seguito, di circa 20.000 ospiti statunitensi. Attual• mente i turisti che si muovono dagli USA per viaggi e vacanze all'estero si aggirano sui 25 milioni e spendono complessivamente 20 miliardi di dollari; tra le mete europee la più ambita è la Gran Bretagna seguita dalla Francia e dall'Italia, in cui si registra un volume di arrivi pari a poco meno di 2 milioni. Si tratta quindi di un mercato di enormi potenzialità, nel quale il nostro paese è chiamato a svolgere una più efficace azione di promozione e valorizzazione dell'offerta «Italia». 9) Nell'ambito delle iniziative tese a promuovere lo sviluppo del turismo nautico ha suscitato particolare interesse la convenzione stipulata tra il Ministero della marina mercantile e la società ingegneristica BONI• FICA (gruppo IRI-ITALSTAT) per l'elaborazione di un piano tecnico-econo• mico di approdi nel Mezzogiorno, articolato in un progetto di massima e in piani particolareggiati redatti con la collaborazione delle varie Regioni interessate. Il sistema dei nuovi porti turistici, che dovrebbe entro la fine del 1985 già essere compiutamente delineato, comporterà una spesa di circa 3.000 miliardi, i quali saranno reperiti attraverso mutui agevolati concessi dalla B.E.I (Banca Europea per gli investimenti) fino ad oltre il 30 per cento della spesa programmata e attraverso contributi a fondo perduto del F.E.S.R. (Fondo Europeo di Svilppo Regionale) fino al 50 per cento. L'iniziativa del Ministero della Marina Mercantile è pertanto orien• tata a dotare i 6.000 chilometri di coste che si snodano al sud e nelle isole di una rete di approdi turistici, attualmente esistenti in numero insuffi• ciente, distribuiti in modo non razionale e spesso inidonei a fornire servizi efficienti al turista nautico. Occorre nel contempo sottolineare che già la legge-quadro sul turismo ha espressamente richiamato le esigenze di ammodernamento e riqualificazione delle strutture ricettive destinate al turismo nautico in sede di disciplina dell'intervento finanziario aggiuntivo dello Stato (articolo 13) e ha configurato i motel come alberghi particolar• mente attrezzati per la sosta e l'assistenza non solo alle autovetture ma anche alle imbarcazioni (articolo 6), instaurando così un significativo parallelismo tra il turismo «autostradale» e quello «nautico». 10) Particolare attenzione sarà inoltre riservata al processo di destagionalizzazione del mercato turistico, che è andato progressivamente consolidandosi in questi anni grazie al rilievo assunto da alcuni segmenti ATTI PARLAMENTARI — XLVII — IX LEGISLATURA

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della domanda (il turismo congressuale, culturale, della terza età, terma• le) che sono meno legati all'andamento climatico e alla disponibilità delle ferie e delle vacanze. Il Ministero è inoltre impegnato a favorire, in sede di definizione del nuovo calendario scolastico, una soluzione che salvaguardi le vocazioni turistiche delle singole Regioni, in conformità alle prospetive già emerse nel corso dei lavori in atto nell'ambito del Comitato di Coordinamento per la programmazione turistica. 11) L'area coincidente con la Comunità Economica Europea, come è noto, raccoglie nel contesto mondiale la quota maggiore dei flussi interna• zionali, registrando una entrata valutaria complessiva di circa 40 miliardi di dollari, che si ripartiscono tra le attività delle bilance valutarie dei Paesi membri; si consideri inoltre che il livello degli interscambi turistici interni alla Comunità tocca i 100 milioni di viaggiatori, vale a dire un terzo del totale del movimento internazionale. Di qui l'interesse che negli ultimi anni i Paesi membri hanno manife• stato alla elaborazione di specifiche iniziative comunitarie nel campo del turismo, colmando in tal modo la lacuna esistente nel trattato istitutivo della CEE, che non contempla affatto il settore turistico. I momenti più significativi di tale processo, volto ad aprire nuove frontiere alla coopera• zione comunitaria, sono stati la predisposizione da parte della Commissio• ne, dei «Primi orientamenti per una politica comunitaria del turismo» (comunicazione del 5 luglio 1982), l'elaborazione di un «Rapporto» il 27 ottobre 1983 da parte del Comitato economico e sociale, la risoluzione adottata il 16 dicembre 1983 dal Parlamento Europeo. Sulla base di tali atti e delle convergenze riscontratesi nelle riunioni dei Ministri del turismo dei Paesi membri, la Commissione ha redatto un documento sulla politica comunitaria del turismo che è stato esaminato ed approvato nella quasi totalità dal gruppo Esperti Nazionali del turismo il 14 ottobre 1984. In particolare nel documento si sottolinea l'opportunità di avviare strategie di intervento comuni in materia di promozione turistica nei mercati terzi, scaglionamento delle ferie, diversificazione delle forme dì turismo (turismo sportivo, culturale, sociale, agro turismo, ecc.), qualificazione professionale degli adetti ai servizi ricettivi, utilizza• zione dei fondi che la CEE e la Banca Europea degli Investimenti mettono a disposizione dei Paesi membri. Occorre infine sottolineare che l'ex Ministro onorevole Antoniazzi è stato eletto Presidente dell'inter-gruppo costituito in seno al Parlamento Europeo per la elaborazione delle temati• che concernenti il settore turistico. 12) Sarà poi continuata l'opera di cooperazione con altri Stati in applicazione di accordi già a suo tempo siglati e quindi operanti .Attual• mente, l'Italia intrattiene Accordi di cooperazione turistica con 15 Stati, che sono la Jugoslavia, l'Unione Sovietica, la Polonia, la Romania, la Bulgaria, la Repubblica Araba d'Egitto, il Libano, Istraele, il Messico, l'Austria, l'Ungheria, la Cecoslovacchia, l'Iraq, la Spagna, e la Tunisia. Sono in via di perfezionamento Accordi con Malta, Siria, Turchia e Cipro; sono avviati Accordi con Portogallo, India e Guinea. Il Ministero del turismo si sta impegnando, attraverso il Dicastero degli Affari Esteri, in una puntuale ricognizione dei fabbisogni dei Paesi del continente africano a vocazione turistica, in modo da prevedere interventi diretti anche al ATTI PARLAMENTARI — XLVIII — IX LEGISLATURA

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funzionamento di infrastrutture di interesse turistico e all'istituzione di scuole professionali per l'addestramento degli addetti ai servizi di ospita• lità. 13) Accanto alle funzioni di indirizzo, coordinamento e programma• zione in materia turistica, il Ministero continuerà a svolgere i suoi impegnativi e delicati compiti di vigilanza nei confronti dei grandi enti turistici nazionali, quali l'ENIT, TACI, il CAI nonché dei 102 Automobile Clubs Provinciali e locali. Sarà, altresì, confermato il sostegno finanziario agli Enti a carattere nazionale, quali l'Ass. AGRITURIST; l'Associazione Italiana alberghi per la Gioventù, la Federazione Italiana del Campeggio, la Federazione Italiana Escursionismo, il Centro Turistico Giovanile Stu• dentesco, i vari organismi sindacali ed altre associazioni del tempo libero, operanti nel settore del turismo giovanile e sociale, nonché agli Enti pubblici, Enti morali e Organizzazioni cooperative nazionali, promotori di iniziative e manifestazioni turistiche di carattere nazionale o pluriregio- nale.

CONCLUSIONI

Una coerente ed organica politica nazionale del turismo postula l'adeguamento funzionale e strutturale degli apparati amministrativi pre• posti all'esercizio dei poteri di indirizzo, di coordinamento, di vigilanza e di impulso: di qui l'emergere di una nuova identità del Ministero del turismo, già prefigurata, sia pure implicitamente, nel disegno istituzionale previsto dalla legge-quadro, la quale ha posto univocamente l'accento sul momento della programmazione, elaborata attraverso il concorso di tutti i soggetti portatori di interessi pubblici o privati, interferenti nel mondo del turismo. Il nuovo ruolo dell'Amministrazione centrale ha trovato quindi obiet• tivo riconoscimento in un progetto di legge, presentato recentemente al Senato, recante norme sull'«adeguamento del Ministero del turismo alle finalità di cui alla legge 17 maggio 1983, n. 217»: nel pieno rispetto delle prerogative riservate alle Regioni, si prospetta una idonea qualificazione delle strutture preposte a curare il momento di riferimento nazionale delle singole strategie turistiche dispiegate al livello regionale. Si può concludere che il turismo, unitamente allo spettacolo e allo sport (i cui legami e le cui interdipendenze sono ormai strettamente compene• trati al tessuto sociale ed economico del nostro Paese), potrà e dovrà rappresentare uno dei fondamentali parametri di valutazione della cre• scita civile di una moderna società. Ulteriormente potenziati e coordinati nell'ambito di una più incisiva e lungimirante politica di sano e razionale impiego del tempo libero, i tre settori continueranno certamente ad assolvere un ruolo primario nella edificazione di una migliore qualità della vita e di una più avanzata civiltà, conferendo così al Ministero una identificazione tale da collocarlo a pieno merito tra le istituzioni più importanti, sia sul piano culturale che economico-sociale, di uno Stato modernamente riorganizzato e produttivamente funzionante, in grado quindi di soddisfare compiutamente i bisogni e le attese di una collettività in continuo progredire. ATTI PARLAMENTARI — XLIX — IX LEGISLATURA

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* ** SPETTACOLO

Lo Spettacolo italiano, alle soglie del 1985, ha continuato a denuncia• re, in tutti i suoi settori di attività, un quadro di diffuso malessere da riconnettersi in parte ad una grave involuzione dei tradizionali assetti produttivi e distributivi e in parte ad una trasformazione qualitativa e quantitativa del suo rapporto con la società. La punta più visibile e per certi versi più emblematica della trasfor• mazione in atto è ancora rappresentata dalle attività cinematografiche sia produttive che distributive che dell'esercizio. Le sale cinematografiche si sono ridotte a poco più di 6.000 (3.477 nell'Italia settentrionale, 1.250 nell'Italia centrale, 1.034 nell'Italia meri• dionale, 600 nell'Italia insulare) delle quali, però, solo 1.100 con una attività continuativa nell'arco dell'anno: (1.100 con attività da 300 a 365 giornate; 1.736 con attività fra le 120 e le 300 giornate; le altre con attività fra 1 e le 120 giornate). Nel 1970 le sale in attività erano 11.560. La produzione di film si è ancor più affievolita (n. 99 film nel 1984, n. 113 film nel 1983; n. 125 film nel 1982) con una riduzione di oltre il 50 per cento nell'ultimo decennio. Il numero degli spettatori si è ridotto dal 1970 al 1984 da 741 milioni a 131 milioni con un ulteriore decremento del 18,8 nel 1984 ed un andamento altrettanto negativo nei primi mesi del 1985. Gli spettacoli cinematografici sono scesi a 800.000 (-12 per cento nei confronti del 1983) e l'incasso delle sale, nonostante l'aumento del prezzo del biglietto (+ 14,7 per cento) si è ridotto a 470 miliardi nel 1983) con un decremento del 6,8 per cento, ed un peggioramento ancora più grave in termini economici reali. Il teatro di prosa ha iniziato nel 1983 una lenta discesa sia in termini di numero di spettacoli (45.189 a fronte dei 48.209 nel 1982) che di spettatori (8.481.000 a fronte dei 9.493.000 del 1982). Analogamente il teatro lirico ed il balletto hanno visto diminuire il numero di spettatori (3.049.000 nel 1982; 2.874.000 nel 1983; ulteriore decremento del — 16 per cento nel 1984) mentre il teatro concertistico, dopo una lieve discesa nel 1983, si è ripreso nel 1984 con un incremento di pubblico del + 12 per cento. Dal 1965 al 1983 il cittadino ha direttamente contribuito alla espan• sione dello spettacolo passando da una spesa di lire 322 a lire 2.446 miliardi, ma in realtà riducendo il proprio apporto in termini percentuali- stici sul consumo individuale e collettivo (1,34 per cento nel 1965; 071 per cento nel 1983). Anche in termini di prodotto interno lordo la spesa per le attività dello spettacolo è passata dallo 0,88 per cento del 1965 allo 0,46 per cento del 1983. Nel quadro complessivo ha subito una flessione costante la spesa per il cinema (41,8 per cento nel 1970; 20,6 per cento nel 1983) mentre è aumentata quella per il teatro (da 3,8 per cento a 6,3 per cento), per lo sport (da 7,8 per cento a 11,9 per cento), per la televisione (da 28,3 per

4. - TURISMO ATTI PARLAMENTARI — L — IX LEGISLATURA

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cento a 32,8 per cento) ed in particolare quella per i trattenimenti da 18,3 per cento nel 1970 a 28,4 per cento nel 1983. I comuni più piccoli continuano a far registrare una media indivi• duale di spesa per lo spettacolo (lire 32 milioni) inferiore a quella nazio• nale (lire 43 milioni). L'Italia settentrionale assorbe la maggior spesa per spettacoli (55,9%); quella meridionale (14,2%) ed insulare (7,1%) al spesa minore. Questi dati, apparentemente contradditori dimostrano chiaramente il forte richiamo per lo spettacolo più popolare, ed una certa diffidenza ancora per lo spettacolo più colto. Lo Stato è intervenuto a sostegno delle attività di spettacolo, nel 1984, erogando complessivamente 452.808 milioni dei quali lire 220 miliardi per gli enti lirici, 69 miliardi per le altre attività musicali; lire 72 miliardi per la prosa; 87 miliardi per il cinema e 4 miliardi per lo spettacolo viaggiante. La spesa complessiva del cittadino per la fruizione di spettacolo continua a privilegiare il cinema (lire 505 miliardi) nei confronti del teatro di prosa e musicale (lire 153 miliardi) e delle stesse attività sportive (lire 291 miliardi) anche se il rapporto 1/15 del 1960 (8 milioni teatri di prosa e musica; 120 miliardi cinema) si è ricondotto a circa 1/3. Complessivamente, quindi, fra contributi dello Stato e spesa del pubblico, la resa dell'impresa spettacolo è stata nel 1984 di circa 3 mila miliardi. Eppure il cinema è in crisi, il teatro di prosa mostra preoccupanti affanni, il teatro lirico e concertistico segue un andamento aritmico scarsamente affidabile. II quadro su esposto denuncia quindi un cambiamento profondo ed irreversibile che si è andato innescando nel panorama dei mezzi di comunicazione e quindi della offerta della informazione-spettacolo. Va inoltre tenuto conto che, a fronte di una tale accellerata mutazione del mondo dei mass-media, l'intervento pubblico si è finora cadenzato nella sola direzione dei costi di produzione, inseguendo, spesso in ritardo, la spirale del tasso inflattivo, senza aprire a veri processi di sviluppo. Gli incrementi annuali delle sovvenzioni ai settori dello spettacolo per la loro frammentarietà ed inadeguatezza finiscono per caratterizzare come meri trasferimenti di sussidi e non, come dovrebbero, attivando organici e pluriennali investimenti produttivi. Gli enti pubblici, le associazioni, le imprese di spettacolo, dal canto loro amministrano ormai da anni sempre più ridotti margini di sopravvi• venza inseguendo solo un sempre più improbabile pareggio fra le sovven• zioni-statali e l'aumento dei costi di gestione. Infine le strutture e gli stessi meccanismi delle leggi di intervento vigenti, che pur positivamente operarono nel passato, denunciano ormai una sclerosi sia endemica che in rapporto con la accellerata realtà del tempo presente. L'andamento delle frequenze nelle varie regioni d'Italia oltre a conti• nuare a denunciare un arretramento del sud e delle isole e dei piccoli centri nei confronti delle città, fa rilevare in particolare per il teatro ed il cinema, la prevalenza delle opere di autore straniero su quelle di autore italiano. ATTI PARLAMENTARI LI — IX LEGISLATURA

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È una tendenza questa assai preoccupante che rileva la sclerosi in atto nella imprenditoria culturale italiana, che incerta del sostegno finan• ziario dello Stato, si trincera in proposte e progetti collaudati storica• mente o sul piano internazionale rifugendo da qualsiasi forma di rischio e quindi dalla comunità degli autori emergenti nel nostro Paese. Per il teatro di prosa, ad esempio, l'incidenza del repertorio italiano contemporaneo è scesa, in questo ultimo biennio, dal 50,2 per cento di presenze di pubblico al 46,3 per cento ed al 49,1 per cento dell'incasso complessivo al 42,5 per cento. Per il cinema, la presenza delle opere italiane nelle sale sta toccando minimi storici da immediato dopoguerra. Si impone, quindi, con ogni evidenza, la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, i cui lineamenti si possono già intuire nella contrad• dittorietà delle realtà in atto. Un modello di sviluppo che non deve prescindere dallo scenario internazionale che coinvolge ormai ogni paese al di là e malgrado barriere protezionistiche ed arretrate forme protezionistiche. Il malessere dell'industria spettacolo italiana trova infatti riscontro nel più ampio disagio dell'industria spettacolo europea, gravemente in ritardo soprattutto sul fronte delle nuove tecnologie audiovisive e nei metodi e sistemi organizzativi di diffusione del prodotto spettacolo. Presso il Consiglio di Europa e la stessa Commissione delle Comunità Economiche Europee il problema è da tempo avvertito e sono stati redatti numerosi allarmanti rapporti sulla condizione dell'industria culturale europea. È infatti previsto che alla fine degli anni 80 ogni paese della Comunità avrà a sua disposizione oltre ai tradizionali canali televisivi, almeno 30 canali diffusi via cavo e 3 canali per la ricezione diretta via satellite con un fabbisogno complessivo annuale per l'intera Comunità di circa 1,5 milioni di ore di trasmissione dei quali almeno 500 mila ore per prodotti di spettacolo. Attualmente i Paesi della Comunità non producono più di 1.000 ore di spettacoli cinematografici e circa 4.000 ore di spetta• coli televisivi. Da un raffronto con la produzione statunitense si è osservato che in USA su 178 milioni di abitanti gli spettatori cinematografici sono 1.173 milioni a fronte dei 635 milioni della Comunità che pur ha una popola• zione di 222 milioni di abitanti (con età superiore ai 15 anni). Di converso il numero dei film prodotti negli Stati Uniti nell'ultimo anno è inferiore (249) di quello prodotto nella CEE (355) così come il numero delle sale cinematografiche (20.106 nella CEE; 18.900 negli USA). Questi dati (riferiti al 1983) inducono a riflettere sul diverso modello industriale produttivo ma soprattutto distributivo che consente una larga diffusione sia all'interno che all'estero di film ad alto costo, ma ad altissima redditività sul mercato mondiale. Quindi nel mentre la crisi del cinema italiano trova chiare motiva• zioni nei rapporti non ancora risolti con gli altri mass-media e con un modulo prdduttivo-distributivo arretrato ed emarginato dal mercato inter• nazionale il malessere in cui versa il teatro trova radici esclusivamente nazionali ma egualmente alimentate da un sistema rigido di circolazione e di diffusione dell'offerta e della fruizione. A questo si aggiunge che, il sistema su cui si basa l'intervento ATTI PARLAMENTARI — LII — IX LEGISLATURA

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finanziario pubblico, appesantito dalla sovrapposizione delle erogazioni dello Stato e di quelle delle Regioni ed Enti locali, è stato finora caratte• rizzato solo dalla affannosa rincorsa delle sovvenzioni nei confronti dei costi di produzione che hanno lievitato a dismisura e probabilmente oltre il dovuto, senza alcun reale tentativo di rendere la spesa publica effettiva• mente produttiva. Per fare l'esempio del solo teatro di prosa, con riferimento alle stagioni teatrali 82-83 ed 83-84, possiamo notare:

STAGIONE 1982-1983 STAGIONE 1983-1984 RAFFRONTO

N. complessivo 269 263 _ 6 Artisti e tecnici 5.931 5.940 + 9 Rappresentazioni 33.300 32.720 - 580 Spettatori 9.111.000 8.634.000 - 477.000 Prezzo medio del biglietto ... 4.611 5.717 + 1.108 Incassi 43.777 milioni 48.487 milioni + 4.710 milioni Sovvenzioni 49.703 milioni 66.730 milioni + 24.677 milioni

Quindi ad un aumento di entrate per circa 22 miliardi (fra maggiori contributi ed incassi) ha fatto riscontro una contrazione degli spettacoli (- 580), del numero di compagnie (- 6) di spettatori (- 477.000) ed un assolutamente modesto aumento di impiego di attori e tecnici (+9). È chiaro che un tale divario fra investimenti e produttività degli stessi non può essere motivato solo dal tasso inflattivo o dai ritardi nei pagamenti dei contributi con connessi oneri per interessi passivi. La motivazione reale può invece essere ricercata nell'immobilità delle strut• ture produttive e distributive che, di fronte ad un quadro legislativo precario ed incerto si sono chiuse in posizione di difesa dei margini di reddito consolidati, non stimolando né la creatività né la ricerca di più moderni ma non collaudati linguaggi teatrali. In conclusione a volte il maggior intervento pubblico, non motivato da un quadro razionale, e lo stesso intervento privato, tramite l'acquisto del biglietto di ingresso, si risolve in un trasferimento di ricchezza a favore di imprenditori, artisti e tecnici senza alcuna maggiore resa sociale o culturale. Analoga riflessione può essere fatta per la musica con particolare riferimento agli enti lirici ed alle strutture musicali stabili. A tale riguardo un ruolo significativo assume l'esame dei vari inter• venti legislativi che si sono succeduti negli ultimi 10 anni nel settore dello spettacolo. ATTI PARLAMENTARI — LUI — IX LEGISLATURA

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A fronte dei predetti stanziamenti, gli interventi operati nel 1984 dall'Amministrazione sono stati, settore per settore, i seguenti:

Cinema: (in milioni di lire) Contributi alle produzioni di film nazionali L. 29.979 Premi di qualità ai film di lungo e cortometraggio » 1.807 Abbuoni fiscali alle sale cinematografiche » 5.500 Contributi agli Enti pubblici cinematografici ed alle iniziative culturali » 8.350 Contributi al gruppo pubblico cinematografico » 3.400 Attività all'estero » 2.000 Finanziamento pluriennale al Centro sperimentale di cinematografia » 2.000 Interventi creditizi (versati alla SACC dalla BNL) » 45.200 Totale... L. 96.238

Musica: (in milioni di lire) Enti lirici (incluso il contributo straordinario di lire 6.089 milioni) L. 225.089 Attività all'estero (dei quali 1.057 milioni per gli Enti lirici) » 3.224 Teatri di tradizione (n. 23) » 14.558 (24,004%) Istituzioni concertistico orchestrali (n. 10) » 14.607 (24,085%) Lirica in provincia » 6.182 (10,193%) Concertistica e balletto » 9.424 (15,593%) Festival, concorsi e rassegne » 9.178 (15,132%) Bande musicali, interventi creditizi, Enti di pro• mozione » 3.330 (5,497%)

Residui... L. 375.281 (0,001%) Totale... L. 289.000

Teatri di prosa (Totale contributi dello Stato: lire 66.878 milioni). Organismi a gestione pubblica 23,01% per un tot. di 13.620 milioni Organismi a gestione privata... 5,25% » 7.955 » Cooperative 10,14% » 5.803 » Privati forfettari 5,39% » 3.085 » Privati avvio e ord 4,80% » 2.925 » Contributi (%) 2,78% » 1.594 Commedia musicale 0,6% » 300 » Sperimentali 6,43% » 3.608 » Ragazzi 5,39% » 3.083 » Minori (art. 8) 4,71% » 2.226 Enti 2,71% » 1.555 Articolo 10-bis 4,93% » 2.808 » ATTI PARLAMENTARI — LVIII — IX LEGISLATURA

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Circuiti 3,90% per un tot. di 2.085 milioni Esercizio 3,04% » 1.752 » Universitari 0,18% » 107 » Rassegne 3,10% » 1.814 » Estero 2,34% » 1.329 Novità italiana 0,40% » 230 » Cabaret 0,14% » 65 » Estive 0,2% » 114 » Ente teatrale italiano 9.650 »

Circhi equestri e spettacoli viaggianti: Circhi equestri L. 1.600 milioni Spettacoli viaggianti » 2.400 » Totale... L. 4.000 milioni

Per il 1985, gli stanziamenti originariamente iscritti nello stato di previsione per le attività dello Spettacolo si sono notevolmente ridotti essendo venuto a mancare l'effetto delle leggi straordinarie di intervento emanate negli anni 83-84. Per il Cinema lo stanziamento previsto era di lire 41.104 milioni, per la prosa di lire 25.630 milioni (incluso l'Ente Teatrale Italiano), per gli Enti lirici 16 miliardi, per le attività musicali in Italia lire 22.270 milioni, per le attività all'estero e contributi straordinari agli Enti lirici lire 8.900 milioni, per lo Spettacolo viaggiante e circense lire 3.500 milioni, per un ammontare complessivo, quindi, di lire 116,806 milioni (incluso il fondo dal Bilancio della RAI valutato in lire 24.451 milioni). Si è così venuta a riprodurre, all'inizio del 1985 la ormai tradizionale situazione di stallo delle attività produttive e dei connessi investimenti, sospinte in una posizione di difesa oltreché di asfissia per Tonda montante, degli interessi passivi derivanti dalla strada obbligata del ricorso all'one• roso credito bancario. Quindi drastica riduzione dei programmi produttivi, ricerca di for• mule di spettacolo di probabile redditività sul mercato, chiara reticenza ad affrontare nuove proposte culturali. L'entrata in vigore della legge 30 aprile 1985 n. 163 ha tuttavia ridato fiato e coraggio alla impresa spettacolo, ma i frutti reali si potranno verificare solo nella stagione 85-86, quando si realizzeranno i nuovi programmi produttivi, finalmente motivati e riattivati da una nuova razionalità dell'intervento pubblico, basato su stanziamenti certi ed idonei a sostenere piani pluriennali di attività. Infatti la legge n. 163/85 ha istituito un fondo Unico per lo Spettacolo, con un primo sviluppo trienna• le, che verrà ulteriormente incrementato per i successivi trienni in sede di legge finanziaria. Peraltro, soprattutto per quanto concerne le attività di produzione cinematografica, la legge n. 163/85 ha già sortito, durante il suo trava• gliato iter parlamentare, iniziato nel novembre del 1984 effetti chiara• mente positivi e incentivanti degli investimenti. ATTI PARLAMENTARI — LIX — IX LEGISLATURA

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Infatti i programmi produttivi del primo quadrimestre 1985 hanno fatto registrare un netto miglioramento sia per quanto concerne il numero dei film preventivati (n. 95 film nel I quadrimestre 85 a fronte di n. 71 nel I quadrimestre 84) che del volume degli investimenti (152 miliardi nel I quadrimestre 85 a fronte di 77 miliardi nel I quadrimestre 84). Per il 1985 il complesso degli interventi previsti dal fondo Unico per lo Spettacolo in aggiunta alle dotazioni finanziarie previste dalle leggi di settore, che restano in vigore alle leggi di riforma, è il seguente:

{in milioni di lire) — Fondo unico per lo spettacolo (ex legge n. 163) L. 600.000 — Stanziamenti previsti dalle leggi di settore (incluso il fondo RAI) » 116.806

Totale... L. 716.806

Lo stanziamento complessivo, è ripartito fra i vari settori al netto dell'onere di lire 13 miliardi previsto per la copertura delle agevolazioni fiscali di cui al titolo II della legge (lire 716.806 milioni — lire 13 miliardi = lire 703.806 milioni), nel modo seguente: Enti lirici (42%) = 259.598 (lire 226.089 milioni nel 1984) incremento = lire 69.509 milioni (+ circa — nel 1984 + 20 per cento circa). Attività musicali = (13%) del FUS = lire 91.494 milioni (lire 60.650 milioni nel 1984).

Nell'ambito del fondo per ìe attività musicali è inoltre operata la seguente ripartizione:

(in milioni di lire) a) 4 per cento per le attività all'estero L. 3.659 (2.811 nel 1984) » 848 (+ 30% circa) b) 3 per cento sugli interessi per anticipazioni bancarie operate dalla SACT BNL L. 2.744 (1.150 nel 1984) »> 1.594 (+ 140%) e) 10 per cento per costituzione di un fondo creditizio presso la SACT BNL per la con• cessione di contributi per la ristruttura• zione di sale teatrali e musicali L. 9.150

Pertanto detratto il suddetto 17 per cento del fondo (pari a lire 15.553 milioni) restano per le attività musicali lire 75.941 milioni (nel 1984 lire 59.500 milioni al netto degli interventi creditizi 1984 pari a lire 1.150 milioni) con un incremento di lire 16.441 milioni (+ 27% circa). ATTI PARLAMENTARI — LX — IX LEGISLATURA

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Attività cinematografiche (25%) del F.U.S. pari a lire 175.951 milioni (nel 1984 lire 90 miliardi, con un incremento quindi di lire 85.951 milioni; + per cento che è ripartito nel modo seguente: — 30% in aumento dell'attuale dotazione del fondo di sostegno per interventi creditizi a favore delle sale cinematografiche (legge 23 luglio 1980, n. 378) = 52.785 milioni. Sulla predetta somma, e fino al 50 per cento della stessa (lire 26.392 milioni), possono essere concessi mutui settennali al tasso del 3 per cento e per non più di 1.500 milioni per ogni operazione, per le finalità del fondo di sostegno. — 30 per cento in aumento del fondo di intervento (articolo 2 legge 14 agosto 1971, n. 819) = lire 52.785 milioni. Lo stanziamento, ai sensi della legge 819/71 ha le seguenti destina• zioni: lire 31.407 milioni per interventi creditizi a favore della produzione, distribuzione ed esportazione di film nazionali e di industrie tecniche lire 13.460 per interventi creditizi finalizzati al consolidamento di imprese di produzione, distribuzione ed industrie tecniche lire 7.917 per contributi in conto capitale a sale situate in comuni cinematograficamente depressi — la residua quota (40%) di lire 70.380 milioni è utilizzata, quanto a lire 41.104 milioni di copertura degli stanziamenti già indicati in bilancio e previsti da leggi vigenti, e per il resto (lire 29.276 milioni) in aumento ai predetti stanziamenti. Attività teatrali di prosa (15%) del FUS = lire 105.571 milioni; nel 1984 = lire 71.250 milioni incluso TE.T.I. (lire 9.650 milioni) ed interventi creditizi per le sale teatrali (lire 5 miliardi) con un incre• mento di lire 34.321 (+ 50%). Sul predetto stanziamento di lire 105.571 la legge 163/85 riserva le seguenti quote: a) 3 per cento la concessione da parte della SACT-BNL della ridu• zione fino al 50 per cento degli interessi per anticipazioni bancarie sulle sovvenzioni dello Stato = lire 3.167 milioni. b) 10 per cento per la istituzione di un fondo , presso la SACT-BNL, per la concessione di contributi in conto capitale per l'adeguamento delle strutture ed il rinnovo degli arredi di sale teatrali = lire 10.557 milioni e) la residua quota (87%) di lire 91.846 milioni è destinata per la concessione di sovvenzioni: — Ente Teatrale Italiano (lire 7.650 milioni nel 1984, escluso con• tributo straordinario; — Attività estero (lire 1.500 milioni nel 1984).

(in milioni di lire) — Attività in Italia (lire 57.200) (nel 1984)

Totale... lire 66.350 (nel 1984)

Incremento... lire 31.496 (+30% circa) (nel 1985) ATTI PARLAMENTARI LXI IX LEGISLATURA

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Circhi e spettacoli viaggianti (1,5%) del FUS = lire 10.557 milioni (nel 1984 = lire 4 miliardi; con un incremento di lire 6.557 milioni, pari al 150 per cento circa) Lo stanziamento è così finalizzato: — 60 per cento ai circhi = lire 6.334 milioni (dei quali la metà = lire 3.167 milioni per contributi ad iniziative promozionali e di spetta• colo) — 40 per cento allo spettacolo viaggiante = lire 4.223 milioni

Consiglio nazionale dello spettacolo, Osservatorio dello spettacolo, interventi compensativi = 3,5 per cento = lire 24.633 milioni.

I predetti stanziamenti, per il 1986 aumenteranno complessivamente delia somma di lire 100 miliardi che andrà ripartita secondo le percen• tuali previste dalla legge n. 163 del 1985, e precisamente:

(in milioni di lire) Enti lirici + L. 42.000 (complessivamente L. 337.598) Attività musicali + » 13.000 » » 104.494) Attività cinematografiche + » 25.000 » » 200.951) Attività teatrali di prosa .. + » 15.000 » » 120.571) Circhi e spettacoli viag• gianti + » 1.500 » » 12.057) Consiglio nazionale, Os• servatorio spettacolo, interventi compensativi + » 3.500 » » 28.133) Totale... +L. 803.806

Nell'ambito delle quote assegnate ai singoli settori di attività acqui• stano particolare rilevanza i fondi creditizi istituiti presso la BNL, sia per la Sezione Credito Cinematografico che teatrale:

(ni milioni di tire) Fondo di sostegno per la rinnovazione strut• turale e tecnologica delle sale cinematografi• che L. 52.785 nel 1985 + » 60.285 nel 1986 Fondo intervento per la produzione, distribu• zione, esportazione ed industrie tecniche, nonché per le sale site in comuni cinemato• graficamente depressi » 52.785 nel 1985 + » 60.285 nel 1986 Fondo per la corresponzione di contributi sugli interessi (50 per cento del tasso corrente presso la BNI-SACT) per anticipazioni banca• rie sulle sovvenzioni al settore tearale di pròsa e musicale » 5.911 nel 1985 + » 6.751 nel 1986 ATTI PARLAMENTARI — LXII — IX LEGISLATURA

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(in milioni di lire) Fondo per la concessione di mutui a tasso agevolato per la ristrutturazione di sale tea• trali e musicali » 19.707 nel 1985

Questo notevole complesso di interventi creditizi già conferisce un primo carattere fortemente innovativo al Fondo unico per lo spettacolo, accentuandone e qualificandone la funzione promozionale e sollecitatoria degli investimenti produttivi e della conservazione e riqualificazione di un patrimonio immobiliare di inestimabile valore anche artistico e storico. La stessa legge n. 163 del 1985, attivando incentivi fiscali sia per quanto concerne al reinvestimento degli utili della attività culturali, innesca, molto efficacemente, un processo di modernizzazione e di conso• lidamento delle strutture imprenditoriali, oggi gravemente pregiudicate, nonché un rapporto nuovo fra il cittadino e la cultura. In definitiva nell'investimento produttivo per attività di spettacolo si tende a realizzare un concorso fra il finanziamento pubblico e privato, con l'evidente motivazione di favorire quel processo di autofinanziamento che è il risultato più moderno e socialmente avanzato cui non può non aspirare la società post-industriale del presente proiettata nel futuro. Certo, un tale complesso ma armonico meccanismo di intervento non può svilupparsi nel senso suindicato se non è accompagnato a breve scadenza da nuove leggi che riformino in senso radicale la normativa vigente per i settori musicali, teatrali, cinematografici e dello spettacolo viaggiante e circense. Queste riforme, auspicate da tutti, non potranno certamente più ispirarsi a modelli assistenziali volti a ripianare deficit o a ripartire a pioggia sovvenzioni senza un vero programma strategico di sviluppo industriale e culturale. Solo così si potrà veramente aprire ad una strategia nuova e moderna nei mezzi di intervento, recuperando alla spesa pubblica il vero ruolo che la stessa deve assumere in termini di investimento, di selettività della qualità, di diffusione armonica sul territorio in rapporto al reale fabbiso• gno socio-culturale, di controllo efficace e costruttivo del buon fine delle sovvenzioni. Inoltre non può oltre tardare una diversa motivazione degli Enti culturali, dagli Enti lirici, all'ETI, al Centro sperimentale di cinematogra• fia, alla Biennale di Venezia, all'Istituto nazionale del dramma antico. Il Parastato, cui i predetti Enti appartengono, è ormai solo una astrazione che mortifica la natura promozionale a vantaggio della rigida disciplina amministrativo-contabile uniformemente disposta, pur in pre• senza di situazioni, finalità ed esigenze così distanti fra loro. Non ve dubbio che l'Ente pubblico deve essere regolato da norme che garantiscono la spesa pubblica e l'accesso alla funzione pubblica senza aprire a forme discriminanti di gestione e di reclutamento di persone che potrebbero favorire il clientelismo e la politicizzazione delle strutture; è altrettanto certo, però, che l'ordinamento del personale o quello contabile di un Ente culturale obbedisce a necessità diverse da quelle di un Ente previdenziale. ATTI PARLAMENTARI — LXIII — IX LEGISLATURA

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Nel contempo non va dimenticato che il sostegno pubblico alle attività di produzione culturale dovrà pur sempre tener conto che il processo di industrializzazione e l'adozione di sempre più moderne tecni• che nella organizzazione del lavoro non può sortire in questo settore gli stessi effetti ottenuti in altri rami produttivi. Infatti il costo lavoro è la componente prevalente del bilancio dell'im• presa spettacolo, e tende a crescere in proporzione alla lievitazione dei bisogni individuali, né è comprimibile. Gli autori, gli interpreti, i tecnici, sono una costante non variabile del processo produttivo e sullo stesso pesano fortemente. È questa una tendenza irreversibile riconosciuta in tutto il mondo, dagli Stati Uniti, alla Francia, ai paesi emergenti, tanto è vero che lo Stato interviene ovunque, e in misura anche maggiore di quanto non accada nel nostro paese, a sostegno del teatro, della musica ed anche del cinema. Il problema reale, non è tanto quello di contenere le sovvenzioni, quanto renderle produttive al massimo, in un equilibrato rapporto fra iniziativa pubblica e privata, fra investimenti e risultati socio-culturali. In questa direzione dovranno certamente muoversi la riforma cui la legge n. 163 del 1985 ha dato impulso e sicure risorse finanziarie.

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SPORT

Gli anni trascorsi possono certamente essere considerati anni di riflessione in cui si sono approfondite le varie problematiche, a suo tempo sollevate nel corso della Conferenza Nazionale dello Sport, e sono state studiate alcune interessanti soluzioni della materia sportiva ed avviate iniziative legislative. Ma la continua e rapida diffusione dello Sport ha determinato il coinvolgimento di sempre più ampi settori di attività umane, provocando un incremento nella complessità dei suoi vari aspetti di natura tecnica, organizzativa, economica, sanitaria e giuridica. I problemi del fenomeno sportivo assumono, anche per la pubblica opinione, sempre maggiore rilevanza e lo sport finisce per richiamare una più viva attenzione da parte del legislatore. E stato questo Tanno in cui ad un fervore governativo, hanno corri• sposto, sul piano delle realizzazioni, risultati di rilievo e successi nelle varie discipline sportive. È fuor di dubbio che fra le proposte di legge a carattere generale presentate da molti parlamentari e quelle più specifiche e di settore, riguardanti le agevolazioni a favore di società sportive e dell'attività sportiva, occupa un posto di rilievo l'iniziativa governativa, da conside• rare essenziale sia per la provenienza sia per gli aspetti trattati che si connettono al progetto di politica sportiva da tempo indicato. Il disegno di legge «Norme generali per lo sviluppo e la diffusione dello Sport», approvato dal Consiglio dei Ministri nel 1984 e presentato alla Camera dei Deputati il 21 gennaio scorso, detta innanzitutto alcuni ATTI PARLAMENTARI LXIV — IX LEGISLATURA

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princìpi dell'associazionismo sportivo e l'approntamento di condizioni necessarie al suo sviluppo. Si riferisce, inoltre, alla competenza dello Stato — e, nei limiti delle leggi, delle regioni e degli altri enti locali e territoriali — ad assicurare l'esercizio dell'attività sportiva da parte di tutti i cittadini. Tali condizioni si realizzano ovviamente attraverso la disponibilità — che presuppone l'esistenza — sul territorio, di una vasta e funzionale rete di impianti sportivi e di servizi di supporto che comprendono anche la medicina dello Sport. Altra condizione essenziale è, come si è detto, quella del sostegno dell'associazionismo, anche mediante forme di agevo• lazione fiscale. Non è qui il caso di soffermarsi su alcuni degli obiettivi specifici perseguiti dal disegno di legge sia per quanto riguarda lo sport nella scuola (ore di insegnamento obbligatorio, complementare e facoltativo; disposizioni in materia di impianti da utilizzare a tempo pieno anche da parte di associazioni sportive e chiamata in causa dei Comuni e delle Provincie) sia per quanto si riferisce alla connessione fra Sport e Forze Armate; basti ricordare il ruolo primario che, secondo il progetto, dovranno svolgere il C.O.N.I., le Federazioni, gli Enti nazionali di promo• zione sportiva, il Credito Sportivo. Nel corso dei prossimi mesi si tratterà di armonizzare i vari progetti, avendo soprattutto riguardo alle autonomie che rendono più agevole la realizzazione dei fini di carattere ricreativo, formativo e sociale a tutela della salute. Dopo che il Consiglio di Stato ha avuto modo di approfondire l'esame delle modifiche del decreto del Presidente della Repubblica n. 530 del 1974 — la definitiva discussione ed approvazione di dette modifiche è intervenuta nello scorso mese di gennaio — sarà inoltre possibile predi• sporre il nuovo decreto presidenziale, per rendere più agile e moderna l'attività del CONI e quella della vigilanza esercitata dal Ministero del turismo. In tema di Credito Sportivo si conferma la tendenza già evidenziata negli anni precedenti e sì rileva un ulteriore notevole incremento. I mutui deliberati sono stati 726 per 281 miliardi con un incremento rispetto al 1983 del 58,52 per cento nel numero e del 35,93 nell'importo. Gli impianti finanziati sono stati 1.178. Sono questi gli effetti della legge n. 50/1983 che favorendo anche l'incremento di dotazione, ha aumentato la capacità operativa dell'Istituto per il Credito Sportivo, ampliando la sfera dei soggetti destinatari dei mutui. Nel settore dei rapporti internazionali prosegue la partecipazione dei Ministeri alle iniziative europee nel settore dello Sport. In sede di Consi• glio d'Europa, infatti, si è tenuta a Malta nel mese di maggio 1984, la IV Conferenza dei Ministri europei che hanno trattato, anche sulla base di quanto era stato preparato e discusso negli anni precedenti a Strasburgo ed a Rotterdam dello sviluppo e della promozione dello Sport per tutti, di alcune questioni di attualità, quali il dooping, il movimento olimpico, l'evoluzione economiche e lo Sport. Particolare considerazione è stata poi riservata alla cooperazione europea in materia di Sport per gli anni 84-87 discutendosi, poi, sulle misure contro la violenza degli spettatori adot• tando al riguardo una apposita risoluzione e gli eventuali sistemi di ATTI PARLAMENTARI — LXV — IX LEGISLATURA

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scambio di informazione per prevenire la discriminazione razziale e religiosa. Sono stati adottati alcuni progetti e dichiarazioni da sottoporre al Comitato dei Ministri, che nello scorso settembre ha già fatto sua la raccomandazione riguardante la normativa antidooping ed i relativi mezzi di controllo e di ricerca. La successiva Conferenza informale ha avuto luogo a Lisbona (maggio '85) in preparazione di quella di Dublino nel 1986. È di questi ultimi giorni, dopo la tragedia dello stadio di Bruxelles per l'incontro Liverpool-Juventus, un fervore di iniziative tese a rendere obbligatorie per tutti i Paesi le misure di sicurezza necessarie per evitare vittime innocenti. Sarà possibile, in sede di Consiglio d'Europa, pervenire ad un accordo aperto che vincoli i firmatari all'adozione di idonei provve• dimenti, soprattutto in via di prevenzione della violenza e di scelta di appropriate sedi per la disputa di incontri internazionali. L'impegno agonistico o più semplicemente il desiderio di attività sportive che si rileva a livello di campionati, di Giochi o di spontanee competizioni dilettantistiche hanno trovato nelle ultime Olimpiadi una precisa caratterizzazione ed una esaltazione ravvisata dai risultati conse• guiti. Il medagliere di Los Angeles con 16 ori, 6 argenti e 14 bronzi è una testimonianza dell'impegno italiano nello Sport e dei risultati che è possibile realizzare a livello internazionale. Non bisogna, tuttavia, dimenticare i Campionati Mondiali e quelli europei che hanno offerto, sia negli Sports nei quali ci siamo affermati nelle Olimpiadi, sia in altri come la Motonautica, la Pesca, la Vela, la Caccia, il Canottaggio, l'Hokey, il Pattinaggio, il Karate, il Nuoto, una ampia dimostrazione dei positivi risultati cui possono pervenire gli atleti italiani. Sono ancora da citare i Giochi della Gioventù che coinvolgono un numero sempre maggiore di giovani e si dimostrano strumento di riconci• liazione e di pace, facendo leva su sentimenti di lealtà, solidarietà e sincerità. Lo Sport si presenta ai giovani sotto molteplici aspetti: come valoriz• zazione del corpo e benessere, come scuola di formazione umana e di educazone sociale, come elemento di amicizia, di convivenza e di armo• nia. Nell'anno internazionale dei Giovani questi fattori vanno sottolineati in quanto caratterizzano la giovinezza e qualificano la speranza e il fondamento di una civiltà migliore.

* ** .

Ai sensi dell'articolo 19 della legge n. 468/1978 sono annessi al pre• sente stato di previsione i conti consuntivi relativi all'esercizio 1984 dei seguenti Enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria:

1. — Centro Sperimentale di Cinematografia.

2. — Club Alpino Italiano. ATTI PARLAMENTARI — LXVI — IX LEGISLATURA

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3. — Teatro Comunale di Bologna.

4. — Teatro Comunale di Firenze.

5. — Teatro Comunale dell'Opera di Genova.

6. — Teatro alla Scala di Milano.

7. — Teatro S. Carlo di Napoli.

8. — Teatro Massimo di Palermo.

9. — Teatro dell'Opera di Roma.

10. — Teatro Regio di Torino.

11. — Teatro Comunale «G. Verdi» di Trieste.

12. — Teatro «La Fenice» di Venezia.

13. — Arena di .

14. — Accademia Nazionale di S. Cecilia - Roma.

15. — Istituzione dei concerti e del Teatro lirico «G.P. da Palestrina»

Cagliari.

16. — Ente Nazionale Italiano per il Turismo.

17. — Ente Teatrale Italiano.

18. — Istituto Nazionale del Dramma Antico (*).

19. — Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

20. — Istituto per il credito Sportivo (Art. 4 legge 617/1959).

(*) Non pervenuto alla data del 16 settembre 1985. STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DEL TURISMO E DELLO SPETTACOLO PER L'ANNO FINANZIARIO 1986 2 Ministero del turismo e dello spettacolo

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Allegato N. 4

Capitolo n. 2565 — Somma occorrente per l'ammortamento dei mutui, ecc.

CAPITOLI ­ Competenza Competenza Numero secondo lo stato Variazioni risultante di previsione SS che per l'anno ON 0 •"• per l'anno 9 o DENOMINAZIONE finanziario a 'E li­ finanziario si propongono a.a 1(9186 1 8 ■3 § 1985 1

1 1 Mutui autorizzati dall'articolo 3 della legge 27 novem­ bre 1OT, n. i&lll. (B» delle 19 rate) 8.463.167.890 » 8.463.167.890

2 2 Mutui autorizzati dall'articolo 3 dela legge 8 aprile 119716, n. 1H6 (11* delle W rate) 16.509.254.305 > 15.509254.305

23.972.422.195

Arrotondamento . + 1805 » + 805

Totale . . . mimsmwo » 23.972.423.O0O