Napoli Nobilissima 2017 2-3 08-01
Note e discussioni Recensione a L’Arioste et les arts, sous la direction scientifque sur la création artistique. Chiude il volume una postfazione, da de Michel Paoli et Monica Preti, préface de Gianni Venturi, Mu- p. 314 a p. 326, dovuta all’autorità di Michel Jeanneret: Le Ro- sée du Louvre e Offcina Libraria, Paris-Milano 2012 land furieux en France: le retour du refoulé (XVIe-XVIIe siècles). Matteo Palumbo Nell’introduzione che apre il volume, Michel Paoli ricorda l’impossibilità di restituire in maniera simmetrica un’opera Il rapporto di Ariosto con le arti, soprattutto con la pittura, in un’altra di forma diversa, che abbia, cioè, un linguaggio e è diventato, nel corso di questi ultimi dieci anni, un tema di un codice tecnicamente differenti. Più produttivo è ritrovare studio sempre più stimolante. Basti pensare, per esempio, a i modi con cui un testo letterario è stato tradotto, adattato, testi come «Tra mille carte vive ancora». La ricezione del Furioso rielaborato o anche manipolato da artisti di varia natura. La tra immagini e parole, a cura di L. Bolzoni, S. Pezzini, G. Riz- fnalità del volume si può riassumere in una questione così zarelli, Lucca 2010 o come Le sorti di Orlando. Illustrazioni e formulata: «Ce volume se fxe pour but d’étudier la richesse riscritture del Furioso, a cura di D. Caracciolo e M. Rossi, foisonnante de ces transpositions et les modalités pratiques Lucca 2013. Si può arrivare fno al volume L’Orlando furio- du passage d’un art à l’autre, d’une œuvre à l’autre» (p.
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