Università Degli Studi Di Trento Facoltà Di Lettere E Filosofia
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Università degli Studi di Trento Facoltà di Lettere e Filosofia Dottorato in Letterature comparate e studi linguistici XXII ciclo Tesi di dottorato Uomo e Animale: identità in divenire Incontri metamorfici in Fuglane di Tarjei Vesaas e in Gepardene di Finn Carling. Relatore: Fulvio Ferrari Dottoranda: Sara Culeddu 1 INDICE INTRODUZIONE……………………………………………………...6 PRIMA PARTE: UOMINI E ANIMALI……………………………..8 1. Gli animali testuali…………………………………………………...9 1.1. L’animale metaforico……………………………………………10 1.2. Il punto di vista dell’animale e l’imitazione…………………….11 2. Ai confini dell’umano………………………………………………17 2.1. La separazione …………………………………………………..17 2.2. Il confine…………………………………………………………21 3. Crisi della relazione oggettuale, luoghi limite e metamorfosi……23 3.1. Dinamiche dello sguardo e del desiderio………………………..23 3.2. Il percorso dell’io………………………………………………...27 3.3. Eterotopie………………………………………………………...30 4. Il divenir-animale nei Mille plateaux di Deleuze e Guattari e la metamorfosi……………………………………………………………33 4.1. Il sistema rizomatico e le molteplicità…………………………...34 4.2. Il divenir-animale, la metamorfosi e il divenir-impercettibile….36 4.3. Il linguaggio del divenire………………………………………..41 4.4. I divenire e il realismo integrale………………………………...44 2 SECONDA PARTE: TARJEI VESAAS E FINN CARLING. SCRITTURA E ANIMALI…………………………………………...47 1. Gli autori: Tarjei Vesaas (1897-1970) e Finn Carling (1925- 2004)........................................................................................................48 1.1. Contestualizzazione storico-letteraria: il dopoguerra tra impegno politico, esistenzialismo e modernismo formale………………………48 1.2. Tarjei Vesaas (1897-1970)……………………………………….54 1.2.1. Brannen (L’incendio, 1961). Il viaggio visionario…….57 1.2.2. Is-slottet (Il castello di ghiaccio, 1963). La stanza incantata………………………………………………………………..59 1.2.3. Båten om kvelden (La barca nella sera, 1968). Un’autobiografia interiore…………………………………………….61 1.3. Finn Carling (1925-2004)……………………………………….63 1.3.1. “Romaner fra en annen virkelighet” (1951-1956)…….64 1.3.2. Disposizioni grafiche e forme geometriche……………70 1.3.3. Nel segno del postmoderno……………………………..73 2. Presenze animali nell’opera di Tarjei Vesaas e di Finn Carling…………………………………………………………………75 2.1. Tarjei Vesaas: l’uomo e il cavallo tra quiete e inquietudine…...76 2.2. Uccelli…………………………………………………………….92 2.3. Finn Carling e l’osservazione degli animali: gabbie e bestie di ogni natura……………………………………………………………106 TERZA PARTE: INCONTRI METAMORFICI IN FUGLANE E GEPARDENE………………………………………………………...116 3 1. Presentazione dei romanzi………………………………………..117 1.1. Fuglane (1957)…………………………………………………117 1.2. Gepardene (1998)………………………………………………121 1.3. Prime osservazioni…………………..…………………………125 2. I personaggi e l’incontro indiretto con l’animale: seguirlo……..127 2.1. Meccanismo del desiderio ed erotizzazione della relazione tra uomo e animale……………………………………………………….127 2.2. Geografia del desiderio: superfici, linee, tracce, confini, piste e mappature di percorsi………………………………………………...133 2.2.1. Fuglane………………………………………………..133 2.2.2. Gepardene……………………………………………..142 2.3. La poetica della traccia…………………………………………147 2.4. Il desiderio narrativo e il racconto venatorio………………….151 3. I personaggi e l’incontro diretto con l’animale: diventarlo……..156 3.1. Rabindranath e Gitanjali. Le identità umane e animali dei personaggi…………………………………………………………….156 3.1.1. La labilità dell’io e la metamorfosi…………………...156 3.1.2. Onomastica e identità…………………………………160 3.1.3. Rabindranath e il vecchio ghepardo………………….163 3.1.4. Divenir-impercettibile………………………………....167 3.1.5. Statuto ontologico degli animali testuali……………..170 3.2. Mattis o dell’indistinzione……………………………………...174 4 3.2.1. Gli sguardi su di sé e sul mondo. Pietre su tutti gli occhi...………………………...………………………………………174 3.2.2. Nominare e divenire…………………………………..182 3.2.3. Mattis e la beccaccia. Eg og rugda liksom……………188 CONCLUSIONI: Divenire animali e metamorfosi………………....195 BIBLIOGRAFIA………………………………………………….…198 RINGRAZIAMENTI…………………...……………………………..210 5 INTRODUZIONE: Ogni archetipologia ha il dovere di partire da un bestiario per intraprendere una riflessione sull‟universalità e la banalità dello stesso Bestiario. (Durand 2009: 73) “Metamorphosis and identity are the two limits of human existence, incompatible with one another, but complementary in that human life exists in a movement between these two limits.” 1 La metamorfosi è un fenomeno diffuso tanto in natura quanto nella mitologia e in letteratura: con questo termine si può infatti designare la trasformazione di piante, animali e uomini intendendone lo sviluppo attraverso cambiamenti di forma, ma anche l‟attraversamento di regni di diversa natura, passando così dall‟appannaggio della scienza a quello dell‟immaginazione. “Avant d‟être un thème littéraire, la métamorphose a été un mythe; et avant d‟être un mythe, un phénomène observable dans les quatre règnes de la nature: minéral, végétal, animal et humain”. 2 Nel presente studio il fenomeno metamorfico sarà affrontato alla luce della relazione tra uomo ed animale: la vicinanza tra i due “regni” e l‟instabilità del confine ontologico tra di essi è tale da aver dato vita ad una ricchissima letteratura intorno al loro contatto e al loro possibile intreccio, che va dalle Metamorfosi ovidiane agli splendidi ibridi postmoderni di Angela Carter. La metamorfosi è il tema letterario che più di ogni altro riesce a tradurre il paradosso dell‟identità nel cambiamento: esso possiede un grande potenziale sovversivo di natura politica, sociale, esistenziale. Pierre Brunel, nella sua ricerca diacronica sul mito della metamorfosi da Ovidio a Kafka 3, cerca infatti di spiegarne le origini e le funzioni e conclude affermando che esso traduce la domanda universale dell‟uomo sul suo posto nel mondo, sul suo passato prenatale e sul suo futuro dopo la morte. È prevalentemente da un punto di vista filosofico e nelle sue implicazioni esistenziali che si cercherà di indagare il processo metamorfico tra uomo e animale nel modo in cui si manifesta nell‟opera di due scrittori 1 Lichtenstein 1963: 214 2 Berthelot 1993: 7 3 Brunel 1974: 177 6 norvegesi del Novecento, Tarjei Vesaas e Finn Carling, e in particolare nei due rispettivi romanzi Fuglane (Gli uccelli, 1957) e Gepardene (I ghepardi, 1998). La presente riflessione prende avvio dall‟indagine intorno alla portata e alla natura della presenza animale all‟interno del linguaggio umano e del testo letterario, per poi aprire il discorso sulla precarietà del confine ontologico che separa uomini ed animali. Si procede dunque ad una lettura del rapporto tra i primi ed i secondi in termini di relazione oggettuale, per soffermarsi soprattutto sulle modalità in cui essa entra in crisi nel momento in cui l‟uomo e l‟animale incorrono in un rapporto di tipo metamorfico. La prima parte di questo lavoro si conclude, infine, con la presentazione delle proposte teoriche che Gilles Deleuze e Félix Guattari hanno costruito proprio intorno alla crisi della relazione oggettuale, ovvero teorizzando il vero e proprio sgretolamento di ogni sistema di pensiero binario, che ruotano intorno alla natura mobile, in divenire, dell‟uomo e sono esposte in Mille plateaux. Un posto centrale è riservato nei Mille plateaux proprio al divenir-animale dell‟uomo. Nella seconda parte di questo studio, dedicata alla presentazione di Tarjei Vesaas e Finn Carling, si è scelto di fornire le informazioni necessarie allestendo un percorso che mettesse in luce, nella loro scrittura, l‟attenzione “ecologica” verso il mondo animale ma anche, e soprattutto, il loro sguardo attento sul presente, sulla trasformazione antropologica e la fragilità esistenziale dell‟uomo di fine Novecento. Si passa dunque ad una presentazione della loro opera che si propone di illustrare alcune modalità di comparsa delle figure animali: il loro utilizzo, le loro funzioni, il loro rapporto con i personaggi umani. L‟ultima parte del lavoro analizza infine i due romanzi Fuglane e Gepardene alla luce delle relazioni, degli inseguimenti e degli incontri tra i protagonisti umani e gli animali, incontri che si spingono fino a controversi momenti metamorfici. È possibile scrivere un racconto di metamorfosi nell‟ambito di una scrittura “realista”? È possibile raccontare una metamorfosi “reale” e non prettamente metaforica? È possibile infine annoverare il fenomeno metamorfico tra le cose narrabili o si rischia di incorrere nei limiti del linguaggio? Queste alcune delle domande che il mio lavoro, lungi dal risolvere, solleva. 7 PRIMA PARTE UOMINI E ANIMALI 8 1. Gli animali testuali La principale difficoltà di questo caso […] stava nell‟eccessiva ricchezza di prove. Quel che era di vitale importanza era nascosto da troppe cose irrilevanti. E di tutti i fatti presentati dovevamo scegliere quelli che credevamo essenziali, e poi rimetterli nell‟ordine giusto per ricostruire questa notevole catena di eventi. (Doyle 1987:179) Abbiamo preso in prestito le parole di Sherlock Holmes per focalizzare in partenza sull‟aspetto metodologico e sulla difficoltà ad indirizzare il nostro sguardo critico rispetto ad una problematica che coinvolge quasi tutti i campi del sapere: la questione animale. L‟aspetto più vasto e generale della presente ricerca può essere individuato nel tentativo di riconsiderare cosa possa significare “l‟animale” nell‟immaginario e nella letteratura contemporanei, un animale inteso come creatura biologico-testuale. La sua natura infatti è allo sguardo umano intrinsecamente duplice, poiché si situa tra realtà ed immaginazione, e molteplice,