Il Caso De Magistris

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Il Caso De Magistris CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA *** RASSEGNA STAMPA 5 dicembre 2008 Titoli dei quotidiani Professioni Italia Oggi Misure anticrisi allargate Italia Oggi Adepp, resta alta la tensione Italia Oggi Casse, controlli sostitutivi Giustizia Il Sole 24 Ore Why not, interviene Napolitano Il Sole 24 Ore A difesa della giurisdizione Italia Oggi Processi amministrativi accelerati Italia Oggi Sì al ddl sullo stalking in commissione giustizia camera Italia Oggi Why Not, interviene Napolitano La Repubblica Il prestigio infranto della giustizia italiana La Repubblica "Why not", è guerra tra le procure in campo Napolitano La Repubblica Le paure del Colle "Caso senza precedenti il Csm deve essere tutelato" La Repubblica Alfano: giustizia nel caos, il Pd collabori La Repubblica "Massoni, politici e poteri forti ecco chi ha fermato le mie inchieste" Consiglio Nazionale Forense - via del Governo Vecchio, 3 - 00186 Roma - tel. 0039.06.977488 - fax. 0039.06.97748829 - Corsera Riparte il tentativo di concordare la riforma della giustizia Corsera Napolitano e la guerra tra pm «Effetti gravi, datemi notizie» Corsera «Stop alle ritorsioni» La mossa del Colle Corsera Saladino, spunta la lista con i nomi dei politici Corsera E Mancino rispolvera il diario ingiallito: “Non feci io quella telefonata Messaggero “Why Not”, Procure in guerra e avvisi di garanzia incrociati Messaggero “Vicenda senza precedenti”, Napolitano chiede notizie Messaggero La mossa del Colle: fermare la guerra tra toghe GIURISPRUDENZA Italia Oggi Saltare l’assegno non è un reato FLASH Consiglio Nazionale Forense - via del Governo Vecchio, 3 - 00186 Roma - tel. 0039.06.977488 - fax. 0039.06.97748829 - *** Professioni Previdenza Gabriele Ventura, Italia Oggi pag. 43 Misure anticrisi allargate Il governo deve varare misure anticrisi per i professionisti. E affrontare i problemi delle libere associazioni. Questo il doppio appello, l’uno degli ordini, l’altro delle professioni senza albo, lanciato nel corso del convegno «new deal per le professioni», organizzato a Montecitorio da Pierluigi Mantini (Pd) e Michele Vietti (Udc). Dove sono intervenuti, tra gli altri, esponenti del Cup e del Colap. «Così come sono stati previsti provvedimenti eccezionali per alcuni settori dell’economia», ha detto il vice coordinatore del Cup, Roberto Orlandi, «sono necessari interventi ad hoc anche per i professionisti. Innanzitutto, vista la crisi, non sono applicabili gli studi di settore, ma le contabilità ordinarie, che sono un’ottima prova di garanzia». Sulla riforma delle professioni, invece, il Cup ha ribadito che va presa in considerazione la proposta di legge di iniziativa popolare che giace in parlamento. «Abbiamo raccolto 65 mila firma e la nostra proposta non è decaduta», ha spiegato Orlandi, «da lì bisogna ripartire. Sono convinto infatti che non si procederà con una riforma a pezzi, semplicemente Alfano sta cercando di risolvere i conflitti di competenze tra notai, avvocati e commercialisti». Per il Colap, invece, il governo deve affrontare i problemi delle libere associazioni perché ormai «sono diventate un’emergenza sociale». «Non è pensabile oggi sentire ancora qualcuno sostenere che le professioni non regolamentate, perché non vi è nessun albo o percorso formativo giuridicamente riconosciuto che le regolamenti», ha detto il coordinatore del Colap Giuseppe Lupoi, «siano dei semplici fenomeni sociologici e per questo irrilevanti in quanto professionisti. Stiamo parlando di milioni di professionisti tra consulenti di direzione, esperti in logistica, pubblicitari, informatici, sociologi, mediatori familiari, interpreti, grafologi, formatori, tributaristi e molti altri ancora che il Colap rappresenta e che sono allo stato di fatto una realtà del sistema professionale non un fenomeno». All’appuntamento hanno partecipato anche i tributaristi dell’Ancit. «L’incontro ci ha finalmente liberato da una situazione di inerzia», ha commentato la vicepresidente Raffaella Firpo, «dovuta all’atteggiamento del governo, sul tema delle professioni e del riconoscimento delle associazioni». Consiglio Nazionale Forense - via del Governo Vecchio, 3 - 00186 Roma - tel. 0039.06.977488 - fax. 0039.06.97748829 - Italia Oggi pag. 43 Adepp, resta alta la tensione Doveva essere la giornata cruciale per il futuro dell’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privatizzati/privati dei professionisti che da qualche mese vive una frattura interna. Invece si è conclusa con un nulla di fatto. Con il presidente Maurizio de Tilla, ancora una volta, convinto che la nuova riunione del 10 dicembre salverà l’unità del comporto previdenziale. Ma con i presidenti delle casse dissidenti (ovvero quelli che chiedono un azzeramento dei vertici e nuove elezioni perché dell’attuale direttivo due su tre non sono più presidenti dei rispettivi enti) che hanno lasciato la riunione a metà, dopo l’ennesima contestazione. Secondo quanto appreso da ItaliaOggi, infatti, registrata la volontà di non fare un passo indietro è iniziato un acceso dibattito che non ha permesso la riunione di andare avanti. Tanto da interromperla per riprenderla la prossima settimana. «Qualunque dialogo può essere ripreso», sottolinea il vicepresidente contestato Antonio Pastore, «nell’auspicio che sia dato ancora valore ad un principio cardine della democrazia: il consenso. Quando questo è espresso attraverso il voto». Diverso l’esito della riunione tecnica, invece. I direttori generali delle casse infatti hanno discusso del contratto collettivo dei dipendenti degli istituti previdenziali che aspetta di essere rinnovato. Ignazio Marino, Italia Oggi pag. 43 Casse, controlli sostitutivi «Se il governo vuole rivedere il sistema dei controlli sulle casse di previdenza dei professionisti è libero di farlo. Abbiamo 18 diversi modelli di valutazione a cui ci sottoponiamo. Se si vogliono concentrare in capo alla Covip queste attività va anche bene. Parliamone. Sia chiara una cosa, però: nessun intervento può essere imposto alle casse di previdenza». È questo il commento del numero uno della previdenza privatizzata/privata, Maurizio de Tilla, alla notizia, che ItaliaOggi ha anticipato sul numero di ieri, del progetto del ministero del lavoro di applicare un giro di vite nei controlli sulla gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile degli enti dei professionisti. «Questo governo ha già dato dimostrazione di voler dialogare con le professioni», aggiunge de Tilla, «e non credo voglia venir meno a questo metodo. Di fronte a una novità di questa importanza mi aspetto che se ne possa parlare in maniera serena analizzando i pro e i contro. Di controlli ne abbiamo fin troppi. A questo punto non serve un controllo aggiuntivo, ma semmai sostitutivo di quelli attuali». Consiglio Nazionale Forense - via del Governo Vecchio, 3 - 00186 Roma - tel. 0039.06.977488 - fax. 0039.06.97748829 - Giustizia Antonio G. Paladino, Italia Oggi pag. 36 Processi amministrativi accelerati Un processo amministrativo più snello e che si chiuda in tempi ragionevoli, razionalizzando termini processuali e individuando misure, anche transitorie, che possano definitivamente eliminare l’arretrato. Inoltre, al bando la prova di preselezione informatica che consente l’ammissione al concorso per il conferimento di posti di notaio. Tuttavia, i candidati che in tre precedenti concorsi saranno dichiarati non idonei, avranno, per sempre, le porte chiuse a un successivo concorso. Infine, all’Avvocatura dello stato partono i fondi perequativi alimentati dai proventi per compensi arbitrali, come previsti dalla manovra finanziaria varata la scorsa estate. Queste alcune delle novità che si desumono dagli emendamenti che il governo ha presentato al testo del disegno di legge sulla competitività (il n.1082) attualmente all’esame congiunto delle commissioni affari costituzionali e giustizia di Palazzo Madama. Le commissioni torneranno a riunirsi per esaminare il ddl dopo il 12 dicembre. Nuovo processo: Il governo intende emanare uno o più decreti legislativi con obiettivi ben precisi. Innanzitutto, assicurare la snellezza del processo in termini di ragionevole durata, anche attraverso una «razionalizzazione» dei termini processuali e individuando misure «anche transitorie» che possano eliminare l’arretrato (che ci sia all’orizzonte un’amnistia?). L’obiettivo, secondo l’intendimento governativo messo nero su bianco nell’emendamento, potrà altresì essere raggiunto riordinando le norme vigenti sulla giurisdizione del giudice amministrativo, disciplinando «ed eventualmente riducendo» i termini di decadenza o prescrizione delle azioni e razionalizzando e unificando la disciplina della riassunzione del processo e dei relativi termini. L’emendamento prevede che il decreto (o i decreti delegati) di riforma del processo amministrativo, siano emanati su proposta del presidente del consiglio dei ministri. Tuttavia, lo stesso premier potrà delegare al consiglio di stato la stesura dell’articolato, attraverso una commissione speciale che potrà essere integrata da magistrati di tribunali amministrativi regionali e da un massimo di cinque esperti in materia di processo amministrativo. Concorso notaio: Il governo ha anche inserito un nuovo articolo, il 39 bis, al testo del ddl competitività, denominato «semplificazione delle procedure per l’accesso al notariato». In tale disposizione si prevede la soppressione della prova di preselezione informatica per l’ammissione al concorso. Ma ci sono novità sul versante concorsi per accedere al conferimento dei posti di notaio. Si prevede infatti che non
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