Marino. La Campania Dei Partiti

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Marino. La Campania Dei Partiti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO UNIVERSITÀ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Il volume ricostruisce la storia politica della Campania in epoca repubbli- SCIENZE UMANISTICHE E DELLA FORMAZIONE cana, utilizzando la prospettiva delle interazioni tra Stato centrale e poteri Marino Andrea locali per leggere le trasformazioni sociali ed economiche del territorio. La Campania è scelta come case study per comprendere quanto le élite, al- cune scelte legislative, le spinte localistiche e l’interdipendenza tra «cen- Andrea Marino tro»/«periferia» abbiano potuto avere ricadute sulle strutture sociali ed eco- nomiche, nonché sull’evoluzione politica e democratica, tanto locale quanto nazionale. Storia locale e nazionale così diventano decifrabili alla luce della La Campania dei partiti complessa rete d’interazioni che intrattengono reciprocamente, consenten- do di cogliere in maggiore profondità le svolte problematiche dell’epoca La Campania dei partiti repubblicana e le ragioni della progressiva emersione di contraddizioni e fragilità in quel regime democratico. Stato centrale e poteri locali Andrea Marino. Dottore di ricerca in Storia contemporanea, attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Salerno. Si occupa principalmente di storia dei partiti repub- blicani, istituzioni e gruppi dirigenti meridionali. Riguardo tali tematiche ha recentemente pubblicato su alcune prestigiose riviste storiche italiane, tra cui «Mondo contemporaneo», «Ventunesimo Secolo» e «Nuova rivista storica». € 19,00 Collana Scientifica dell’Università di Salerno Scienze Umanistiche e della Formazione - Monografie Andrea Marino La Campania dei partiti Stato centrale e poteri locali © 2019 - Rubbettino Editore 88049 Soveria Mannelli - Viale Rosario Rubbettino, 10 - tel (0968) 6664201 www.rubbettino.it Introduzione Alla fine degli anni ottanta gli studi sull’Italia contemporanea erano ancora per lo più fermi al dopoguerra1, ma la frattura che si è prodotta all’inizio del nuovo decennio, i grandi sconvolgimenti internazionali e la crisi interna hanno però generato la sensazione di una cesura storica, politica e culturale2. Sul piano storiografico ciò ha permesso di superare il limes delle analisi bloccate agli anni cinquanta, per cominciare a interrogarsi più compiutamente sui fondamenti dell’evoluzione repubblicana, spesso ridefinendo gli indirizzi interpretativi pre- cedenti3. Ne è derivato un nuovo stimolo verso una rilettura della Repubblica che avrebbe caratterizzato il dibattito pubblico e la comunità scientifica, non solo storica, all’inizio degli anni novanta4; tuttavia privilegiando un taglio in- 1. A un intenso dibattito sul periodo 1943-48 e immediatamente prossimo corrispondeva un certo vuoto storiografico sugli anni successivi. Inoltre, i principali studi sulla democrazia italiana erano stati condotti non da storici, ma principalmente da politologi e scienziati politici, offrendo tra l’altro teorie e modelli estremamente validi. Cfr., G. Sartori, Parties and party systems: a framework for analysis, Cambridge University Press, New York 1976; Id., Teoria dei partiti e caso italiano, SugarCo, Milano 1982; G. Galli, Il bipartitismo imperfetto, il Mulino, Bologna 1966; Id., Dal bipartitismo imperfetto alla possibile alternativa, il Mulino, Bologna 1975; P. Farneti, Il sistema dei partiti in Italia, 1946-1979, il Mulino, Bologna 1983. 2. Cfr., C. Donzelli nell’introduzione alle Lezioni sull’Italia repubblicana, Donzelli Editore, Roma 1994. 3. Per un quadro articolato rispetto ai lavori di sintesi storica succedutisi dopo la fine degli anni ottanta e relative interpretazioni vedi Interpretazioni della Repubblica, a cura di A. Giovagnoli, il Mulino, Bologna 1998. Per una comparazione internazionale tra storiografia francese, spagnola e italiana, vedi Historia cultural de la politica contemporànea, a cura di J. Canal, J. Moreno Luzòn, Centro de Estudios politicos y costitutionales, Madrid 2009. 4. Il ritardo con cui gli storici hanno affrontato la storia repubblicana si sta rivelando un dato positivo perché, intanto, sono declinate le tradizionali correnti ideologiche e i consolidati indirizzi storiografici condizionati da queste ultime – gramsciani e comunisti, socialisti, cattolici, azionisti –, 5 terpretativo sui grandi temi nazionali che avevano disegnato il profilo storico della democrazia italiana5. Rimanevano, invece, nell’ombra le storie regionali e locali, – anche piuttosto sorprendentemente considerando l’influenza esercitata da numerosi sistemi locali in epoca repubblicana –6. Questo volume vuole inserirsi in tale solco, ricostruendo una storia regionale e scegliendo, tra le tante interpretazioni possibili, quella delle interazioni tra Sta- to centrale e poteri locali. In questa dinamica il ruolo di primo piano esercitato dai gruppi dirigenti, la funzione dei partiti e le ricadute delle politiche regionali e nazioni saranno incrociate con l’analisi dei processi istituzionali e l’evoluzione socioeconomica del territorio. La Campania, dunque, è scelta come un caso di studio per comprendere la trasformazione di questi assetti, decidendo di con- tribuire attraverso una prospettiva che tenga insieme il rapporto «centro»/«pe- riferia» allo spettro di conoscenze sulla democrazia italiana. Utilizzare, quindi, la categoria delle strutture politico-istituzionali e questa diversa angolazione per scoprire quanto le élite, talune scelte legislative collegate a spinte localistiche e l’interdipendenza «centro»/«periferia» abbiano potuto avere delle ricadute sulla configurazione sociale ed economica, nonché sull’evoluzione politica e democratica tanto locale quanto nazionale. Il caso campano, infine, appare par- ticolarmente significativo poiché, nonostante il potere esercitato dai suoi gruppi dirigenti in epoca repubblicana e precedentemente, in quella post-unitaria, la Campania risulta, in assoluto, la regione comparativamente cresciuta meno e con le peggiori performance socioeconomiche rispetto ai livelli di partenza7. L’arco temporale preso in considerazione va, dunque, dagli anni settanta fino al biennio 1992-93, benché in una prima parte introduttiva si sia ritenu- to opportuno collocare la Campania nel contesto della ricostruzione seguita al conflitto mondiale. Tuttavia, è con gli anni settanta e la formazione delle Regioni che si determinerà per la storia nazionale e regionale il momento di passaggio in cui le «periferie» acquisiranno una maggiore autonomia – effettiva e funzionale –, che andrà gradualmente a modificare la costruzione centralista dello Stato. Una crescente libertà gestionale delle élite locali che sarà analizzata anche attraverso gli effetti e le azioni collegate ad alcune importanti riforme con l’emersione di una storiografia che, superando le precedenti scuole, ha provato a riconsiderare laicamente le radici e lo sviluppo della Repubblica. Cfr., M. Ridolfi, Storia politica dell’Italia repub- blicana, Bruno Mondadori, Milano 2010, p. VII. 5. Per una sintesi degli approcci interdisciplinari, cfr., F. Bonini, L’Italia repubblicana e le sue storie, in «Contemporanea», n. 3, luglio 1999, pp. 537-55. 6. S. Tarrow, Tra centro e periferia. Il ruolo degli amministratori locali in Italia e Francia, il Mulino, Bologna 1979. 7. Svimez, 150 anni di statistiche italiane: Nord e Sud. 1861-2011, il Mulino, Bologna 2011. 6 legislative, innanzitutto la creazione del Sistema sanitario nazionale. All’interno del primo capitolo verrà osservata pure l’evoluzione del “compromesso storico”, evidenziando dopo quali resistenze e perplessità dei gruppi dirigenti campani prenda vita, come sia portato avanti in un quadro politico conflittuale e infine in che modo riesca a persistere nonostante il modificarsi delle strategie delle rispettive segreterie nazionali, nuovamente in un vincolo mai scontato tra «cen- tro» e «periferia». Nel secondo capitolo, invece, sarà affrontato il controverso caso del rapimento del politico Dc Ciro Cirillo. Tale singolo evento ci consentirà di approfondire attraverso una specifica vicenda l’intreccio tra politica, miti rivoluzionari e criminalità, in un complesso ambiente urbano come quello campano in cui, almeno in una determinata fase storica – ma non per la prima volta –, s’incontreranno poteri pubblici, criminali e terroristi. Nella seconda parte del volume sarà descritto il tentativo da parte dell’élite politica campana di costruire un sistema di potere egemonico, mentre con- temporaneamente avveniva la trasformazione della struttura dei partiti con lo smarrimento della loro funzione storica e la caduta degli slanci ideali, e un conseguente progressivo scollamento tra cittadinanza e classi dirigenti. Processi storici che culmineranno in Campania nell’estremizzazione dei caratteri della personalizzazione politica, un fenomeno estremamente evidente nelle azioni dei principali esponenti campani, dei quali, per tali ragioni, saranno indaga- te le biografie personali e l’organizzazione del consenso. Infine, il volume si concluderà con la crisi del biennio 1992-93 e il racconto dell’ultima stagione della «Repubblica dei partiti». In questa ultima parte si osserverà il dipanarsi dell’azione giudiziaria, la riemersione della questione morale come strumento di delegittimazione politica, la mobilitazione civile collegata e la lotta politica per sostituirsi ai detentori del potere con la definitiva frantumazione degli equilibri «centro»/«periferia» consolidati nei decenni precedenti. Da questo punto di vista, i mutamenti delle strutture istituzionali, le tra- sformazioni politico-sociali, la messa in discussione del modello
Recommended publications
  • La-Banda-Della-Magliana.Pdf
    INDICE 1. La Banda della Magliana.................................................................................................................... 2. La struttura criminale della Banda della Magliana............................................................................. 3. Banda della Magliana......................................................................................................................... 4. Una Banda tra mafia, camorra e servizi segreti.................................................................................. 5. I rapporti tra la Banda della Magliana e Licio Gelli........................................................................... 6. I ricatti della Banda............................................................................................................................ 7. Gli intrecci pericolosi della Banda della Magliana............................................................................ 8. Dall’assassinio di Carmine Pecorelli alla fuga di Calvi..................................................................... 9. La mala romana e la Mafia................................................................................................................. 10. Vita e morte della gang romana........................................................................................................ 11. Banda della Magliana: i padroni di Roma........................................................................................ 12. Omicidio di Roberto Calvi..............................................................................................................
    [Show full text]
  • 130 Ministri Di De Mita Corrente Per Corrente
    Anno 65', n. 81 Giornale Spedizione in abb. post. or. 1/70 del Partito L. 1000 / arretrati L. 2000 comunista Giovedì riMità italiano U aprile 1988 * . Il Tar sospende il trasferimento Editoriale VARATO IL COVERNO Gli uomini scelti col vecchio metodo dei dosaggi di Infensi Ma il Psdi è in rivolta. Pei: sfida sui programmi Il Tar del Lazio ha accollo il ricorso del giudice Luciano Inlelisi (nella foto) contro il traslerimento deliberato nel suoi confronti dal Csm. Infensi doveva lasciare la Procura romana per prendere servizio al Tribunale dell'Aquila. Il Un'opposizione Csm lo aveva •condannato' per il suo indebito colloquio con Delle Chiaie, appena rientrato In Italia. La sospensiva decisa dal Tar si sovrappone ancora una volta ad un atto per guardare 130 ministri di De Mita dell'organo dì governo autonomo della magistratura. più lontano A PAGINA 6 Tre feddayin Tre guerriglieri palestinesi corrente per corrente sono stati uccisi a ridosso IWiohoòai uccisi del confine con II Libano mentre tentavano di infil­ sul confine trarsi In Israele; tre civili pa­ I disfacimento del Psdi a ridosso della formazio­ 1 ministri hanno giurato ieri nelle mani di Cossiga di Israele lestinesi (un ragazzo e due ne del governo appare come la metafora di una proprio mentre al Senato la maggioranza a cinque si MINISTERI GOVERNO DE MITA GOVERNO GORIA donne) hanno perso la vita situazione politica assolutamente diversa da divideva nel voto sull'ennesimo decreto. Non è pro­ a Gaza per le cariche del quella del pentapartito rampante.' quali che sia­ soldati contro le manifestazioni di martedì.
    [Show full text]
  • Esercitati GRATIS On-Line! N
    N. Domanda A B C D 885 DA CHI ERA COMPOSTO IL SERRISTORI, RICASOLI, PERUZZI, GUERRAZZI, LAMBRUSCHINI, GOVERNO PROVVISORIO RIDOLFI, CAPPONI PUCCIONI MONTANELLI, GIORGINI, MORDINI TOSCANO PROCLAMATO L'8 MAZZONI FEBBRAIO 1849 IN SEGUITO ALLA FUGA DA FIRENZE DI LEOPOLDO II? 886 NEL MARZO 1849, DURANTE LA A NOVARA A MONCALIERI A MAGENTA A CUSTOZA SECONDA FASE DELLA PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA, IN QUALE LOCALITA' LE TRUPPE DEL REGNO DI SARDEGNA FURONO SCONFITTE DALLE TRUPPE AUSTRIACHE? 887 IN QUALE LOCALITA' VITTORIO A VIGNALE A VILLAFRANCA A CUSTOZA A NOVARA EMANUELE II ACCETTO' LE CONDIZIONI ARMISTIZIALI DEL FELDMARESCIALLO RADETZKY? 888 QUALE TRA I SEGUENTI FRANCESCO CARLO PISACANE SILVIO PELLICO DANIELE MANIN PERSONAGGI PRESE PARTE ALLA DOMENICO DIFESA DI ROMA NEL 1849? GUERRAZZI 889 IN SEGUITO ALLA RESA DELLA PORTARE AIUTO PORTARE AIUTO AL ATTACCARE I ASSEDIARE PIO IX REPUBBLICA ROMANA, CON ALLA DIFESA DI GOVERNO FRANCESI A A GAETA QUALE OBIETTIVO GARIBALDI, VENEZIA PROVVISORIO CIVITAVECCHIA INSIEME A 4000 UOMINI, LASCIO' TOSCANO ROMA? 890 CHI E' L'AUTORE DELL'OPUSCOLO GIUSEPPE GIUSEPPE GIUSTI GIUSEPPE FERRARI GIUSEPPE MAZZINI "LA FEDERAZIONE MONTANELLI REPUBBLICANA", PUBBLICATO A CAPOLAGO NEL 1851? 891 QUALI POTENZE INTERRUPPERO SPAGNA E PRUSSIA E RUSSIA E IMPERO FRANCIA E LE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON PORTOGALLO AUSTRIA OTTOMANO INGHILTERRA IL REGNO DELLE DUE SICILIE NEL 1856? 892 QUALE DIPLOMATICO SABAUDO EMILIO VISCONTI LUIIG AMEDEO COSTANTINO LUIGI PRINETTI COLLABORO' IN MODO DECISIVO VENOSTA MELEGARI NIGRA CON CAVOUR NELLE TRATTATIVE
    [Show full text]
  • Documento Scaricato Dal Sito Mininterno.Net - Il Portale Per La Preparazione Ai Concorsi Pubblici - Esercitati GRATIS On-Line! N
    N. Domanda A B C D 1 Dove si trova il Darfur, regione in cui Somalia Uganda Sudan Eritrea nel 2003 è iniziato un drammatico conflitto? 2 A quale partito è appartenuto Oscar Partito Repubblicano Partito Socialista Partito Democratico Democrazia Cristiana Luigi Scalfaro? 3 Quale dei seguenti politici italiani è Gianni Letta Raffaele Fitto Graziano Delrio Filippo Patroni Griffi stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nei governi Berlusconi? 4 Il 6/1/1980 venne ucciso dalla mafia Presidente della Presidente della Segretario della Sindaco di Palermo Piersanti Mattarella: quale carica Commissione Regione Siciliana Democrazia Cristiana ricopriva? antimafia 5 Alla storia recente di quale paese è Messico Bolivia Venezuela Colombia legata principalmente la figura di Hugo Chavez? 6 Alla storia recente di quale paese è Bielorussia Georgia Russia Ucraina legata principalmente la figura di Julija Tymosenko? 7 Quale incarico ha ricoperto Emma Ministro per gli affari Ministro degli esteri Vicepresidente del Ministro per i rapporti Bonino nel governo Letta europei Consiglio col Parlamento (2013-2014)? 8 Alla storia recente di quale paese è Costa Rica Messico Cuba Venezuela legata principalmente la figura del "subcomandante Marcos"? 9 Nel 2012 è sorta fra Italia e India una La MCS Melody La Exxon Valdez L'Enrica Lexie La Sirius Star controversia internazionale in merito all'arresto di due marò italiani imbarcati, come nuclei militari di protezione, a bordo di quale nave? 10 Quale carica ha ricoperto Yanis Ministro delle finanze
    [Show full text]
  • The Schengen Agreements and Their Impact on Euro- Mediterranean Relations the Case of Italy and the Maghreb
    125 The Schengen Agreements and their Impact on Euro- Mediterranean Relations The Case of Italy and the Maghreb Simone PAOLI What were the main reasons that, between the mid-1980s and the early 1990s, a group of member states of the European Community (EC) agreed to abolish internal border controls while, simultaneously, building up external border controls? Why did they act outside the framework of the EC and initially exclude the Southern members of the Community? What were the reactions of both Northern and Southern Mediter- ranean countries to these intergovernmental accords, known as the Schengen agree- ments? What was their impact on both European and Euro-Mediterranean relations? And what were the implications of the accession of Southern members of the EC to said agreements in terms of relations with third Mediterranean countries? The present article cannot, of course, give a comprehensive answer to all these complex questions. It has nonetheless the ambition of throwing a new light on the origins of the Schengen agreements. In particular, by reconstructing the five-year long process through which Italy entered the Schengen Agreement and the Conven- tion implementing the Schengen Agreement, it will contribute towards the reinter- pretation of: the motives behind the Schengen agreements; migration relations be- tween Northern and Southern members of the EC in the 1980s; and migration relations between the EC, especially its Southern members, and third Mediterranean countries in the same decade. The article is divided into three parts. The first examines the historical background of the Schengen agreements, by placing them within the context of Euro-Mediter- ranean migration relations; it, also, presents the main arguments.
    [Show full text]
  • Commissione Tecnica Per La Spesa Pubblica Elenco Dei
    Ministero del Tesoro COMMISSIONE TECNICA PER LA SPESA PUBBLICA ELENCO DEI DESTINATARI DELLE DELLA CeTeS.P. Numero 4 Febbraio ·1989 ·~Q..H~ )C;iqo CR 9/1989 Roma,lS/02/89. l PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINISTRI On.le Giulio ANDREOTTI Presidente del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi 00187 - R O M A On.le Gianni DE MICHELIS Ministro degli Affari Esteri Piazzale della Farnesina, l 00194 - R O M A On.le Antonio GAVA Ministro dell'Interno Palazzo Viminale 00184 - R O M A On.le Giuliano VASSALLI Ministro di Grazia e Giustizia Via Arenula 00186 - R O M A On.le Dott. Guido CARLI Ministro del Tesoro Via XX Settembre 97 S E D E On.le Prof. Paolo CIRINO POMICINO Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica Via XX Settembre 97 S E D E On.le Rino FORMICA Ministro delle Finanze Viale Boston 00144 - R O M A On.le Virginio MARTINAZZOLI Ministro della Difesa Via XX Settembre 8 00187 - R O M A On.le Gerardo BIANCO Ministro della Pubblica Istruzione Viale Trastevere 76/A 00153 - R O M A Sen. Giovanni PRANDINI Ministro dei Lavori pubblici P.le Porta Pia 00198 - R O M A Prof. Vito SACCOMANDI Ministro dell'Agricoltura e Foreste Via XX Settembre 20 00187 - R O M A On.le Carlo BERNINI Ministro dei Trasporti Piazza della Croce Rossa 00161 - R O M A On.le Oscar MAMMI' Ministro delle Poste e Telecomunicazioni Viale America 00144 ROM A On.le Adolfo BATTAGLIA Ministro dell' Industria, Commercio ed Artigianato Viale Molise, 2 00187 - R O M A Sen.
    [Show full text]
  • Statuto E Attività 1962-2012
    ISTITUTO PER LA DOCUMENTAZIONE E GLI STUDI LEGISLATIVI Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica STATUTO E ATTIVITÀ 1962-2012 JOVENE EDITORE NAPOLI 2012 ISLE Via del Plebiscito 102 - 00186 ROMA Tel. 06 679 5142 - Fax 06 679 3449 [email protected] DIRITTI D’AUTORE RISERVATI © Copyright 2012 ISBN 978-88-243-2109-9 JOVENE EDITORE Via Mezzocannone 109 - 80134 NAPOLI NA - ITALIA Tel. (+39) 081 552 10 19 - Fax (+39) 081 552 06 87 web site: www.jovene.it e-mail: [email protected] Printed in Italy Stampato in Italia ISTITUTO PER LA DOCUMENTAZIONE E GLI STUDI LEGISLATIVI Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica UFFICIO DI PRESIDENZA Presidente Onorario Antonio Maccanico Presidente Giovanni Pieraccini Vicepresidenti In rappresentanza In rappresentanza dei Soci ordinari: dei Soci collettivi: Augusto Barbera Giuseppe Mazzei Francesco D’Onofrio Segretario Generale Silvio Traversa Consiglio Direttivo Augusto Barbera A.B.I. Francesco D’Onofrio Domenico Siniscalco ASSOGESTIONI Gaetano Gifuni Alessandro Rossi Casa Editrice Dott. Eugenio Jovene s.r.l. Giuseppe Guarino Giuseppe Mazzei Il Chiostro Vincenzo Lippolis ENEL Antonio Maccanico GRUPPO FERROVIE DELLO STATO Donato Marra Giovanni Ialongo Massimo Sarmi Giovanni Pieraccini POSTE ITALIANE S.P.A. Massimo Scioscioli Gaetano Blandini Paolo Agoglia Elisabetta Serafin SIAE Franco Bernabé Silvio Traversa TELECOM ITALIA Ugo Zampetti UNICREDIT Tesoriere Massimo Scioscioli Revisori dei Conti Gaetano De Vito - Sebastiano Piana - Francesco Sposato INDICE GIOVANNI PIERACCINI, Presentazione.................................................................. p. 7 SILVIO TRAVERSA, Introduzione........................................................................... » 11 ANTONIO MACCANICO, La nascita dell’ISLE ...................................................... » 15 ANTIGONO DONATI, I primi quindici anni dell’ISLE......................................... » 19 GIULIANO AMATO, La Scuola di Scienza e Tecnica della Legislazione..............
    [Show full text]
  • 129Brochure SMS Solidale.Pdf
    Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio del con il patrocinio di Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS Esistono persone che perdono la vista, altre che perdono la vista e l’udito, altre ancora che perdono la vista l’udito e l’uso delle gambe o delle gambe e delle braccia insieme. Queste persone spesso sono condannate a vegetare all’ombra delle famiglie e del loro dolore L’ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti vuole cambiare la qualità della vita di queste persone. Per questo sta realizzando a Roma un Centro di Alta Specializzazione per la Riabilitazione e l’Integrazione Sociale per Ciechi Pluriminorati Dall'1 al 20 ottobre parte la campagna di raccolta fondi per la sua costruzione. Se vuoi contribuire anche tu a questa gara di solidarietà Dona 2 € con un SMS al numero 48542 oppure chiamando da rete fissa il numero 48542 Se vuoi fare di più utilizza il C/C postale 906040 Con poco per te puoi fare tanto per loro Con il vostro aiuto I ciechi pluriminorati in Italia sono circa 2mila. Il Centro Polifunzionale di Alta Specializzazione per Ciechi Pluriminorati è destinato a costituire il punto di riferimento per futuri centri regionali ed infraregionali per la riabilitazione dei ciechi con minorazione aggiuntiva. Il Centro si pone come struttura di eccellenza per la formazione di personale specializzato e punto di sperimentazione e riferimento per tutte le strutture regionali. Il Centro per Ciechi Pluriminorati sarà un vero e proprio complesso polifunzionale che prevede una struttura di riabilitazione medica, strutture per il tempo libero e laboratori per l’avviamento al lavoro.
    [Show full text]
  • Una De Divìsa Rinvia La Resa Dei Conti Forlani: Il Cambiamento È Il Diavolo
    SABATO 8 AGOST01992 POLITICA INTERNA PAGINA 3 L'UNITÀ La crisi Confusione e scontri al Cn democristiano che rimanda a settembre la partita sui nuovi dirigenti. Il segretario all'attacco: nella De «Mi avete chiesto di restare, ora che volete da me?» De Mita: «Arnaldo, la fiducia devi meritartela giorno per giorno» Una De divìsa rinvia la resa dei conti Forlani: il cambiamento è il diavolo. Martìnazzoli si candida «Il cambiamento per il cambiamento è come il dia­ vanno a scrivere il documento frettolosa «fa i gattini ciechi». E perdile: sarebbero i Pomicino, ne» per impedire che la legisla­ essere più esplicito l'eterno IL PUNTO volo». Un Forlani teso e irritato ha chiuso con un finale. Forlani resta alla presi­ soprattutto il «cambiamento i Mannino, gli Scotti, quelli più tura franasse subito dopo il 6 «candidato del rinnovamento». denza, in piedi e in maniche di per il cambiamento porta a co­ rinnovatori di me? Vuol tirare aprile. Ma non basta. Se Forla­ Preferisce il gesto sofferto di ENZO nuovo richiamo all'ordine il Consiglio nazionale camicia, lo sguardo un po' as­ se sbagliale: il cambiamento è dritto per la strada che si è as­ ni esorta la De ad «essere» più Trentin ai «sogni» di Occhietto e ROOOI della De. Ha incassato un «si» alla formazione del sente. Sorride solo rivolgendo­ la caratteristica del diavolo». segnato il non più mite Arnal­ che «apparire», condizionata all'«algebra dei trasversalismi», governo Amato, ma tutti i «nodi» politici e la sua si al condizionatori d'aria sul Anche il fascismo è stato un do, e chiude con lo stesso ri­ dal gioco superficiale dei me­ ma la De - conclude - deve di­ stessa legittimazione sono rimandati a settembre.
    [Show full text]
  • Storia Di Venti Anni/3 La Critica Sociale E La Seconda Repubblica
    FONDATA DA FILIPPO TURATI NEL 1891 DIREZIONE GIORNALISTI EDITORI scarl Ugo Finetti - Stefano Carluccio Via Benefattori dell’Ospedale, 24 - Milano (direttore responsabile) Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria Tel. +39 02 6070789 / 02 683984 Email: [email protected] Fax +39 02 89692452 [email protected] Grafica: Gianluca Quartuccio Giordano Anno CXXI – N. 9 / 2012 Email: Registrazione Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948 e n. 537 / 15 ottobre 1994 – Stampa: Telestampa Centro Italia - Srl - Località Casale Marcangeli - 67063 Oricola (L’Aquila) - Abbonamento annuo: Euro 50,00 Euro - 10,00 ■ CINQUE FASCICOLI CON UN’ANTOLOGIA DI DOCUMENTI, DI ANALISI E DI DENUNCE MAI ASCOLTATE. MA OGGI PROFETICHE STORIA DI VENTI ANNI/3 LA CRITICA SOCIALE E LA SECONDA REPUBBLICA SOMMARIO Selezione 1995 - 1996 DIREZIONE pag. 7 Di Pietro chiese di cessare gli attacchi nei suoi confronti (‘92) ANTONIO VENIER pag. 8 IIª Repubblica: Chi ci guadagna? STEFANO CARLUCCIO pag. 9 “Quello parla da solo” Intervista al giornalista F. Cimini CRITICA SOCIALE pag. 9 Achille Occhetto Dixit. Perché l’ex Pci non divenne socialista FRANCESCO ACCURSIO pag. 10 “Ho fatto gli interessi dell’azienda ma per il pds sono un infame” TIZIANA MAIOLO pag. 3 Toghe golpiste UMBERTO DRAGONE pag. 11 Le privatizzazioni selvagge BETTINO CRAXI pag. 3 EDMOND DANTES pag. 13 Il caso Cagliari “Una bestia da confessione” Sino a quando? DIREZIONE pag. 6 CALDONAZZO E FIORELLI pag. 13 “Hot lines” a palazzo di Giustizia Una vita da Oscar 9 0 PER ABBONARSI 0 2 1 Abbonamento annuo Euro 50,00 c/c postale 30516207 intestato a Giornalisti editori scarl 3 0 0 Banco Posta: IBAN IT 64 A 0760101600000030516207 7 5 Banca Intesa: IBAN IT 06 O 0306901626100000066270 0 E-mail: [email protected] 0 0 0 8 comma 1, DCB Milano - Mens.
    [Show full text]
  • Analysis of Organized Crime: Camorra
    PREGLEDNI ČLANCI UDK 343.974(450) Prihvaćeno: 12.9.2018. Elvio Ceci, PhD* The Constantinian University, New York ANALYSIS OF ORGANIZED CRIME: CAMORRA Abstract: Organized crime is a topic that deserves special attention, not just in criminal science. In this paper, the author analyzes Italian crime organizations in their origins, features and relationships between them. These organizations have similar patterns that we will show, but the main one is the division between government and governance. After the introductory part, the author gives a review of the genesis of the crime, but also of the main functions of criminal organizations: control of the territory, monopoly of violence, propensity for mediation and offensive capability. The author also described other organizations that act on the Italian soil (Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Napolitan Camora i Apulian Sacra Coroina Unita). The central focus of the paper is on the Napolitan mafia, Camorra, and its most famous representative – Cutolo. In this part of the paper, the author describes this organization from the following aspects: origin of Camorra, Cutulo and the New Organized Camorra, The decline of the New Organized Camorra and Cutolo: the figure of leader. Key words: mafia, governance, government, Camorra, smuggling. INTRODUCTION Referring to the “culturalist trend” in contemporary criminology, for which the “criminal issue” must include what people think about crime, certain analysts study- ing this trend, such as Benigno says, “it cannot be possible face independently to cultural processes which define it”.1 Concerning the birth of criminal organizations, a key break occured in 1876 when the left party won the election and the power of the State went to a new lead- ership.
    [Show full text]
  • The Persistence of Corruption in Italy
    The Persistence of Corruption in Italy: Politicians and the Judiciary since Mani Pulite Raffaele Asquer Department of Political Science University of California, Los Angeles Paper prepared for the WPSA 2013 ANNUAL MEETING March 28th, 2013 PRELIMINARY DRAFT – PLEASE DO NOT CITE OR CIRCULATE 1 Abstract Starting in 1992, the Mani Pulite (“Clean Hands”) anti-corruption campaign promised to eradicate corruption from Italian political life. For a brief, yet intense period, the public rallied behind the prosecutors, and punished the allegedly corrupt politicians and parties at the polls. However, twenty years later, Italy is still ranked as highly corrupt by Western standards. Why, then, did the Mani Pulite campaign fail to have a long-lasting effect? Relying on original data on the anti-corruption investigations in Milan, as well as on a variety of datasources from the existing literature, this paper argues, first, that the investigations left essentially untouched entire parts of the country where corruption was widespread. Overall, the Mani Pulite campaign had limited deterring effects because judicial inquiries were obstructed by the statute of limitations, and even in case of conviction the sentences were generally mild. Second, the paper finds that the structures of corruption networks have changed since the Mani Pulite season, becoming less vulnerable to further judicial inquiries. There now seem to be multiple sites for corrupt transactions, somewhat dispersed throughout the political system, whereas in the past such activities were centrally managed by a cartel of parties. We reach this conclusion by combining evidence from the literature with original data on two subnational legislatures, the Regional Council of Campania (1992-94) and the Regional Council of Lombardy (2010-12) in which political malfeasance in general seemed widespread.
    [Show full text]