NUMERO 108 DIRETTORE: GIORS ONETO – SPIRIDON ITALIA C.P.696 – 50100 FIRENZE 11 maggio 2006 e-mail : [email protected] – fax. : 055. 272 .9077 – tel. : 0574. 22.304

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E’ BELLO SPERARE

Mounsu Arese è vero, non ha sin qui Insomma pare questa primavera ci stia mugugni di coloro (e non sono pochi) ottenuto grandi risultati sul campo, portando qualche bella novella. che non sembrano gradire l’esasperazione ma almeno è riuscito nell’impresa, Insomma il nostro Presidente ha del non indifferente, di metter la sordina qualche ragione per esser soddisfatto concetto “maglia azzurra” che , tutti lo all’opposizione avvolgendola in una e lo ha dimostrato nella sanno, distraggono energie a molti club e soprattutto a molti atleti. morbida ragnatela, e soprattutto in sua prima apparizione in pubblico C’è poi la faccenda doping per la quella di riamalgamare attorno a sé la dopo l’ufficializzazione degli quale si va avanti a vista con poche combriccola degli “amici” un tantino Euroindoor. A Milano nel corso della idee, pochissime chiare ed ancor riottosi che qualche mese fa avevano conferenza per la presentazione del meno mezzi. Il recente “caso” del dato la sensazione di volerlo programma estivo dell’atletica ha infatti maratoneta “messo sotto inchiesta” la contestare. dichiarato :” Questo indoor 2009 è dice lunga. Smentendo ampiamente i pronostici insieme rilancio,, stimolo ed occasione per Senza tralasciare quello che riteniamo di tutti coloro che lo volevano tornare a farsi vedere nel mondo, per riallacciare rapporti che negli ultimi anni la maggiore problematica del soccombente a breve. In effetti, da si erano forse un pò. sfilacciati e molto per momento e cioè quella del buon signore di campagna ridare ai nostri ragazzi motivazioni per “proselitismo”. Sempre meno giovani piemontese, ha saputo lavorare bene, riemergere”. Siamo ad un primo passo ma si avvicinano all’attività sportiva. in punta di piedi, senza far tanta la strada da percorrere è ancora tanta. Tanto per cominciare la Società nel polvere e soprattutto applicando alla suo complesso propone sempre più perfezione le regole sabaude del stimoli nuovi diversi da quelli per lo motto “bougia nen” (1). sport. La Scuola dal canto suo non A rigonfiare le vele della suo vascello aiuta certamente l’avviamento allo hanno contribuito anche altre sport, anzi ci sembra in questo campo situazioni. Innanzi tutto i consensi di addirittura diseducativa.“diseduca”. E stima ricevuti con l’assegnazione nello specifico l’atletica richiama all’Italia degli Euroindoor 2009 , del sempre meno, non affascina più i Mondiale di mezzamaratona 2007 e giovani. Perché? Perché non ha più il della Coppa Europa dei 10000 metri. mordente di una volta perché Ma non dobbiamo nemmeno far mancano gli esempi (finiti i tempi passare in second’ordine la belli di Mennea e di Simeoni) e determinazione con la quale il perché per i mezzi d’informazione Presidente ha mantenuto i principi l’atletica è diventata una signora ispiratori del suo programma ed il cenerentola (la televisione e giornali, coraggio col quale sta perseguendo e tanto per dirla tutta, trascurano gli difendendo una ferrea politica della eventi di atletica (La prova di marcia lesina con la quale si è impegnato a del 1° maggio a Sesto, tanto per fare rimettere in ordine i conti della un esempio, sulla Rosea ha avuto Federazione. Una scelta scomoda, poche righe, sugli altri giornali , che spesso crea dissapori e situazioni nemmeno quelle) passando, ben che di frizione (vedi ad esempio i tagli Gran parte dei problemi restano e molti vada, le gare di maratona, spesso in decisi per l’organizzazione delle altri che sembrano sopiti potrebbero ore antelucane ed a pagamento ha prove Multiple previste fine a qualche riproporsi quanto prima. Rimane la giorno fa a Firenze alla vigilia del frattura fra società militari e società civili, solo più spazio, e spesso in ore Triangolare di giugno) ma che dovrebbe fra società che grazie il finanziamento antelucano, per le maratone). Ci portare risultati non indifferenti sotto tutti pubblico (attraverso la cosiddetta politica auguriamo che anche lì il Presidente i punti di vista. A cominciare sociale) ci “marciano” e le altre che trovi soluzioni soddisfacenti. dall’azzeramento di certi andazzi a cui in devono fare salti mortali per andare E non è detto che non ce la faccia. passato siamo stati spesso testimoni. avanti. Senza sottovalutare i .

SPIRIDON/2

LE COSE IMPORTANTI

L’Olimpiade invernale 2006 è stata Anche senza volersi soffermare sugli che, nel peggiore dei casi, si doveva un successo: non sono certo io a stipendi tra 500 mila e un milione di soltanto far la fila per potervi doverlo scoprire, per di più ad oltre euro annui – denominatore comune accedere. due mesi di distanza. Quello che dei maggiorenti di Torino 2006, che Ed è questa la strada che, invece vivendo a Torino si può senz’altro farebbe gola a chiunque saggiamente, altri vogliono seguire: percepire meglio che altrove è il continuare a percepire – quello che ci la cerimonia di apertura dei Mondiali fervore organizzativo che pare aver pare sbagliato è che un gruppo di di scherma (29 settembre-10 ottobre) contagiato la città e che non persone possa in qualche modo si svolgerà nella centralissima piazza vorremmo fosse modellato su altre impossessarsi della vita sportiva di San Carlo mentre per l’Universiade italiche metropoli dove farsi una città, facendo incetta e (17-27 gennaio 2007) ci risulta allo stipendiare da Comitati condizionando le sponsorizzazioni, studio una serie di appuntamenti Organizzatori di manifestazioni per creando una vera e propria lobby in collaterali in grado di coinvolgere e le quali la concorrenza rende quanto grado di canalizzare i soldi pubblici far partecipare gratuitamente alla meno improbabile ottenere in un’unica direzione e vivere così a festa un po’ tutti. Anche quelli che l’assegnazione, è diventata una sorta spese dei contribuenti. Anche perché all’avvenimento sportivo non sono di professione. Sia chiaro, non ci tutto questo rischierebbe di far interessati. riferiamo assolutamente alle definitivamente scomparire quella L’elemento aggiunto – e interessante manifestazioni che vedranno la luce figura di dirigente sportivo che già, – per l’Universiade è poi l’obiettivo nei prossimi mesi nell’ex capitale qualitativamente, fatica a trovare di trasmettere un preciso messaggio a sabauda, dall’Olimpiade degli ricambi validi. Tanto più che, per tutti i non torinesi e cioè la qualità di scacchi ai Mondiali di nuoto pinnato, quanto romantico possa sembrare, la ospitalità, sportiva e culturale, che dalla scherma iridata all’Universiade vera forza di un’organizzazione oggi Torino è in grado di offrire invernale 2007 e agli Euroindoor sono i volontari, veri artefici del unitamente alla possibilità di 2009 di atletica, la cui assegnazione successo dell’Olimpiade invernale frequentare due prestigiosi Atenei è avvenuta proprio pochi giorni fa: 2006 unitamente all’intuizione di come l’Università degli Studi e il anzi. Quanti, sull’onda coinvolgere la gente in una grande Politecnico. Un messaggio ai dell’Olimpiade assegnata a Torino, si festa che, di fatto, prescindeva rappresentanti degli studenti di tutto sono ingegnati per ottenere dall’evento sportivo. Già, perché con il mondo che, se verrà recepito come avvenimenti che permettessero di biglietti a costi stratosferici (sia si spera, farà del capoluogo sfruttare gli impianti appositamente chiaro, in linea con Atene 2004), i piemontese una sede Erasmus fra le costruiti o rimodernati per i Giochi torinesi – a meno che non si più richiese, facendo sì che lieviti meritano soltanto un plauso. Ci adattassero ad accendere dei mutui sensibilmente il numero degli riferiamo invece alle voci ormai per comperare i biglietti d’ingresso ai studenti stranieri che lo scelgono, ricorrenti di una sorta di Comitato vari impianti – avrebbero vissuto i contribuendo così a rendere più Organizzatore permanente che, nella Giochi soltanto come un disagio se internazionale una città il cui torto è testa di chi lo vorrebbe ideare, non fosse stato per la Medal Plaza, stato finora quello di chiudersi dovrebbe diventare l’imprescindibile dove le premiazioni interessavano se troppo in se stessa. riferimento per chi voglia portare a c’era un italiano ma il pienone si Torino una qualsiasi manifestazione. registrava comunque sempre visto Giorgio Barberis

In onore di vladimir senza luxuria. Adesso ne parlano ancora ma per quanto? Per quanto tempo il candidato e quasi sicuramente poi parlamentare Vladimir in arte Luxuria resterà sugli alteri delle cronache? Siamo sicuri che la sua camicetta bianca da mestra in Parlamento farà ancora parlar di lui? Ci chiediamo tutto questo senza malizia, solo con un pizzico di tristezza. Tristezza perché nella nostra società sempre più violenta e barbara a farne le spese sono ancora loro: i vladimir della situazione. Prima li hanno sfruttati i circhi insieme ai nani e alle donne barbute, poi le discoteche e i cosiddetto locali di tendenza, seguiti a ruota dai rampolli della società detta “bene”, i Lapi e i Guidi e magari pure noi, adesso ci si mette la politica. Perché diciamocelo chiaro e tondo, Vladimir non è stato scelto come candidato in quanto quella persona lì, ma in quanto fenomeno da baraccone, richiamo per una stampa assetata di volgarità e scoop a buon mercato. Così si guadagna visibilità, si fa parlar di sé, la pubblicità è gratis. Ma è questa civiltà?

Ignoranza dell’atletica E’ uscito il numero di gennaio-febbraio di Atletica, anzi, di “atletica”, rivista federale, condensato di buone intenzioni e di impegni per il futuro. Bimestrale, poco legata alla cronaca, e non potrebbe essere diversamente, ed aperta a collaborazioni e scritture anche di buon livello. E quindi rivolgiamo al prodotto, sinceramente, i migliori auguri di Spiridon, tutti compresi, senza eccezioni. Ma con una premessa ed una promessa: non perdoneremo mai gli errori da matita blù. Scambiare Luigi Facelli per , come accade a pagina 12, è imperdonabile!

SUL BEL DANUBIO BLU “New York, New York” sembra il life motive dei maratoneti italiani. C’è gente che alla Maratona della metropoli americana c’è andata millanta volte senza non aver mai preso in considerazione altre gare almeno altrettanto appaganti e stimolanti. E’ la conseguenza naturale del nostro provincialismo, infatti non siamo capi muoverci da soli e così senza la solita suggestiva “agenzia viaggi (quasi) ufficiale” ci perdiamo maratone con i fiocchi. Come quella di Vienna che, magistralmente organizzata in un contesto storico e monumentale quale quello della capitale asburgica richiama ogni anno un sempre maggior numero di concorrenti. E va anche bene per realizzare la propria performance personale grazie al suo tracciato senza asperità e curve ed in un periodo climaticamente favorevole.Quella di quest’anno ha portato anche bene alla nostra Gelpi Rota arrivata quinta in 2,37.48. Fra gli uomini ha vinto il marocchino Marikik (2.08.20)

SPIRIDON/3 Fuori tema

Aprire a Londra ed accantonare New York, suggerimento alla direzione di Rai sport a Saxa Rubra. Per due motivi. La maratona di Londra sarebbe novità estetica ed ambientale, ma soprattutto tecnica ed agonistica, nel senso dei risultati finali. Dopo lunghi anni di teletrasmissioni risalenti ai primi anni Ottanta con la voce di Paolo Rosi, esito robusto d’un suggerimento partito dalle parti della romana via Tevere all’orecchio di Gilberto Evangelisti, all’epoca responsabile della redazione sportiva, la gara statunitense ha visto al contrario progressivamente scemare il suo indiscutibile fascino, anche se gli ultimi chilometri dell’ultima edizione, gara maschile e gara femminile, sono stati da antologia. Il secondo motivo è che la telecronaca realizzata dalle parti del Central Park si risolve sistematicamente, vado a ripetermi, in una truffa per i teleutenti. Così come penso sia oggetto d’imbarazzo, per un professionista serio qual è Franco Bragagna, guidare una comitiva policroma e pletoricamente composita in allegra vacanza e parlare e commentare immagini diffuse stando seduto dinanzi ad un monitor e non sul traguardo, come accade dalle nostre parti, e come noi italiani siamo soliti fare, diversamente dunque dagli organizzatori d’oltre oceano per i quali, secondo la peggiore ottusità, nulla esiste al di fuori dell’esclusiva assegnata al network casalingo di turno, figurarsi quindi se si pongono il problema di mettere in fila quattro postazioni televisive alla fine del percorso. Sempre a proposito di maratona, rischio il linciaggio per razzismo, ma non ho remore a dichiarare che se fossi organizzatore per due o tre anni limiterei la partecipazione a maratoneti non neri, comunque non africani: ben vengano polacchi, giapponesi, cinesi e turcomanni, ma la pletora di keniani, uno l’uguale dell’altro, su un monitor, produce sonnolenza, comunque, quale che sia la località ed il nome dell’atleta. Il prof. Fabio Marri è cattedratico a via Zamboni nel Dipartimento diItalianistica della facoltà di Scienza della formazione all’Alma Mater Studiorum,Università di Bologna, il più antico centro studi accademico italiano, ai cui allievi Federico Barbarossa assegnò particolari prerogative e privilegi. Il docente corre e scrive di corsa. Dobbiamo a lui la (ri)scoperta di un termine in passato applicato all’atletica ed alla corsa: il baracchino. Se è scontato constatare come l’impiego delle “lepri” nelle gare di mezzofondo e fondo non costituisca per nulla una novità – basterebbe un esempio per tutti, il primato sul miglio realizzato nel 1954 da Roger Bannister, tirato fino a trecento metri dal traguardo prima da Chris Brasher e poi da Chris Chataway – scoprire che di tale impiego si parlava e scriveva (campionato italiano di maratonina, Milano, 1940, vittoria di Savino Resta, “andatura imposta dal baracchino Parabiaghi…) usando un termine normalmente attribuito a ben altri strumenti ed applicazioni, desta curiosità. Ma la sostanza non muta: baracchino o lepre, l’uno e l’altro andrebbero eliminati! Lo conoscevamo dal 1952, rabbrividiti dal freddo in sandali e in calzoncini corti, in occasione d’una gara invernale sul lungomare di Ostia, con i giovani fratelli Pamich, , Telemaco Arcangeli, Carlo Bomba. In quella truppa multicolore e trasversale per ceti e censi si distingueva per originalità di tratto, eleganza, trasporto umano, generosità dialettica. Quattro anni prima, ottavo sul filo, aveva preceduto di qualche metro sul traguardo olimpico di Londra il passo sublime di . Per anni, nel nostro mondo, l’irriverenza solare di quel risultato insolito fu curiosa, suscitatrice di sorrisi amabili, e preda sistematica di ritrosie, di ricordi da cancellare, di orgogli da tutelare. Fu dall’inizio, e per quaranta anni, uomo delle Fiamme Gialle, passando attraverso storici comandanti del gruppo sportivo della ostiense Caserma Italia come Danilo Montanari, Nino Bixio, Giuseppe La Nave, ed operando al fianco di allenatori altrettanto storici come Tomaso Sorba, Giovanni Malu Fattacciu, Andrea Orecchioni, conducendo in porto le affermazioni, non sempre bilanciate da riconoscenze di ritorno, di marciatori come Pasquale Busca, , , . Scrisse per lunghi anni cronache e commenti puntuali sulla specialità sulle colonne del Corriere dello Sport. Fiamma Gialla fino al midollo, una sola volta lo vedemmo in divisa, in quaranta anni, ma non perché la considerasse una protesi fastidiosa. Rispettoso e rispettato, fu sempre e comunque fuori riga. Che si sappia, ostentò in una sola occasione la tessera della Guardia. Fu a Monaco, olimpiadi del 1972, quando sventolò con distacco il tesserino da maresciallo maggiore sotto l’occhio basito e perplesso degli addetti al controllo della tribuna stampa. , un nostro Amico, è morto a Catania l’11 aprile scorso. Bubbone calcio, con Moggi e c. Peccato che nessuno punti il dito sull’uomo, Franco Carraro, che da anni presiede tale puzzolente sentina. Peccato che la Gazzetta dello Sport (pettegolezzi:si dice informata confidenzialmente dal de cuius) si eserciti in una formidabile acrobazia, citando tutti. Meno uno. Poi darà le dimissioni. Ma vogliamo scommettere che qualche giornale, più avanti, ne reclamerà ancora una volta il rientro, per la “salvezza” della patria? [email protected]

SPIRIDON/4

L’ATLETICA TOSCANA IN FESTA

Nel Salone de’ Cinquecento in regalato all’atletica italiana due Soddisfazione è stata espressa dal Palazzo Vecchio, l’Atletica Toscana splendide edizioni della finale di Presidente Bindi per la promozione ha festeggiato i suoi migliori Coppa Europa (2003 e 2005), in “serie oro” (la serie A di atletica) esponenti (atleti, dirigenti, giudici, alle quali quest’anno si delle compagini maschili dell’Asics tecnici), nel corso di una cerimonia Firenze Marathon e dell’Assi Banca affiancherà un altro evento di fortunatamente contenuta nei tempi Toscana. grazie alla abile regia di Riccardo In portata mondiale: il triangolare Sempre in bella evidenza nel settore gallina, Segretario Generale del fra le nazionali di Cina e Russia femminile l’Atletica Sestese Comitato Toscano della Fidal. opposte alle nostre maschili e Femminile, vittoriosa nella finale B L’edizione di quest’anno (ma anche femminili. L’appuntamento per del campionato di società, guidata le altre lo erano state…) è stata tutti è per la sera del 4 giugno con inesauribile passione dalla gratificata dalla presenza del allo Stadio “Luigi Ridolfi”. famiglia Neri. Presidente Federale Francesco (o Dopo gli interventi d’obbligo si è Neppure un mese dopo la “Festa Franco?) Arese (come vedete la proceduto alla consegna dei dell’Atletica”, la Toscana si è riunita diatriba sui nomi non investe solo le a Abbadia San Salvatore (21 e 22 massime istituzioni politiche riconoscimenti più prestigiosi: i aprile), per celebrare un’altra nazionali!). “Premi Toscana 2005”, che significativa iniziativa: la riunione Ospiti d’onore alcuni dei più bei quest’anno sono andati alla prof. plenaria residenziale delle strutture nomi dell’atletica toscana, nomi che Ida Niccolini (dirigente federale), periferiche. L’evento, da inquadrare hanno fatto il nostro sport grande nel a Piero Vannelli (dirigente nell’ambito della Convenzione mondo: Fabrizio Mori (in veste sociale), ad Angela Fé (tecnico), Mondo/Fidal Toscana 2006-2008, ha anche di testimonial della Jaky Tech, alla brava Tina Grassi (giudice di avuto lo scopo di fare il punto sulla un’azienda che si sta affermando nel gara) e a Gabriele Abate (atleta, situazione dell’attività della Fidal settore dell’abbigliamento sportivo), 2° ai campionati mondiali di Toscana con particolare riferimento Nicola Tizzoni e William Frullani. alla organizzazione degli eventi Assente giustificatissima (è da poco corsa in montagna e componente agonistici, nonché trattare della diventata mamma di una bella della squadra campione mondiale situazione degli impianti sportivi e bimba) la marciatrice azzurra ed europeo della specialità). delle attrezzature di gara della Elisabetta “Betty” Perrone. La Fidal Il Premio Speciale 2005 è andato regione. Toscana (caso più unico che raro) (e non poteva essere altrimenti) Alla riunione, svoltasi non si è dimenticata neppure di al giornalista, storico, saggista, nell’accogliente Hotel Fabbrini di coloro che hanno da tempo statistico dell’atletica, un’autorità Abbadia, hanno partecipato, oltre ai abbandonato l’atletica per esigenze in campo mondiale, Roberto vertici del Comitato Regionale, con anagrafiche, ed ecco allora che, come Luigi Quercetani, il quale ha in testa il Presidente Bindi, i d’incanto, sono risorte dal passato presidenti dei Comitati Provinciali colto l’occasione per annunciare due atlete che hanno onorato piste e Fidal della Toscana, i Fiduciari pedane con la loro bravura: Carla la prossima uscita (entro giugno) Provinciali e Locali del Gruppo Panerai, olimpionica a Città del della sua ultima fatica letteraria Giudici Gare, i membri della Giunta Messico nel 1968, e Barbara Ridi, (un libro storico sulle gare di Regionale del GGG, gli organi del più volte azzurra di salto in lungo. velocità), al stesura del quale ha settore tecnico, alcuni esponenti Gli onori di casa sono stati fatti come collaborato anche il sottoscritto. della Mondo Spa con a capo Roberto di consueto dall’Assessore allo Sport Amalia Cinini dell’Amatori Franz, nonché gli organizzatori di del Comune di Firenze, Eugenio Atletica Carrara, primatista eventi della nostra Regione. Giani, e da Marcello Bindi, regionale allieve di salto con Presente anche l’ex campione del Presidente del Comitato Regionale mondo dei 400 metri ostacoli l’asta (m. 3.70 a Rieti il 23 della Fidal. Ospiti graditi, in quanto Fabrizio Mori, testimonial della Jaky sponsor dell’Atletica Toscana, alcuni settembre scorso), si è Tech. dirigenti della Mondo Spa guidati da aggiudicata il Premio Mondo, I convegnisti sono stati ricevuti Roberto Franz, dirigenti del Monte mentre quello messo in palio in palazzo comunale da Lorenzo dei Paschi di Siena e della Citti dalla Jaky Tech è andato Avanzati, sindaco di Abbadia Firenze (premiazioni sportive); della all’Atletica Borgo a Baggiano, un San Salvadore. Ai lavori hanno Jaky Tech, da poco entrata nel sodalizio molto attivo nel settore preso parte, con interventi nella novero degli sponsor del Comitato, degli amatori e masters. abbiamo già detto. giornata conclusiva, anche l’ Ing. Sono stati inoltre premiati anche i Gianluca Faina, consulente del Si è cominciato con l’amarcord due vincitori del “Gran Prix del Presidente Arese che ha Comitato, e l’ufficiale di gara Banca Monte dei Paschi” e cioè: nazionale Palmiro Finamori, ricordato come quarant’anni or la graziosa Ganna Melnichenko sono, sulla pista del Comunale di membro della Giunta Regionale (Assi Banca Toscana) e Mattia del GGG, che hanno intrattenuto Firenze (distrutta in barba ai Treve (Toscana Atletica). vincoli delle Belle Arti…che in gli astanti sulla loro attività volta Menzione speciale per la società di a “costruire” un catasto regionale certi momenti diventano “brutte” Treve, la Toscana Atletica, per il degli impianti sportivi di atletica se non “orribili”), conquistò il terzo posto conquistato a Tusla in suo primo titolo italiano dei 1500 Coppa Europa Juniores e per i leggera. metri. Arese ha ringraziato gli venticinque titoli conquistati nei organizzatori toscani per aver campionati regionali di società. Gustavo Pallicca

SPIRIDON/5

E’ TEMPO DI CORRERE . A cura di Denise Quintieri

LONDON MARATHON La Maratona di Londra, gara simbolo della specialità, ha portato bene a Stefano Baldini. Meglio, l’atleta simbolo della maratona italiana ha dimostrato di esser tornato alle condizioni migliori. E’ vero che non ha vinto, e contro la banda del longhignoni africani Limo, Lei e Ramaala nonché dello pseudo americano Kannouchi non poteva di certo pretendere tanto, ma si è levato di dosso la crosta dell’”ormai è finito” con una prestazione maiuscola con in sovrappiù il nuovo record italiano della specialità, e scusate s’è poco. E dire che il vincitore di Atene, ancora consapevole di uno stato di forma non ancora perfetto aveva impostato la gara in maniera più che giudiziosa su passaggi regolari. Insomma per lui un’ iniezione di fiducia ed una buona prospettiva futura per la nostra atletica. Che la posizione di leader della nazionale azzurra di Stefano Baldini sia fuori discussione ci è stata confermata, oltre che dalla sua prestazione in terra britannica anche da quanto sanno esprimere gli amici-avversari candidati all’”azzurro”. A cominciare da Ruggero Pertile che nello stesso giorno impegnato a Padova riesce sì a vincere la MARATONA DI SANT’ANTONIO ma senza riuscire ad andare oltre oltre ad un più che normale 2.11.17. Nata nell’anno del Giubileo per ripercorrere le strade che furono di Sant’Antonio “da Padova”, per noi italiani, “da Lisboa” da tutti gli altri, tranne che dai padovani che confidenzialmente chiamano tout court il “Santo”,la Maratona di Padova è andata crescendo di anno in anno senza tanto chiasso ma in maniera costante tanto da raggiungere quest’anno il limite di quasi 5000 iscritti! E la Maratona di Sant’Antonio ha festeggiato il suo sesto genetliaco alla grande anche con un’organizzazione quasi all’altezza delle aspettative. Impeccabile infatti su molti fronti, a cominciare dall’Expo’, purtroppo misurino in una tendopoli striminzita spersa in una delle piazze più affascinanti d’Europa, quel Prato della Valle, (seconda piazza d’Europa per superfice) che i padovani chiamano “il prato senza erba (come chiamano il Pedrocchi il caffè senza porte), un pasta-party “risicato”, Anche se ad onore del vero ci sono maratone, come quelle di Firenze’ che il pasta party neanche lo offrono o altre che, se lo fanno è altrettanto inadeguato. Locali insufficienti per contenere i piu’ di cinquemila visitatori, facile soffrire di claustrofobia. Bella e commovente la messa nella basilica del santo a circa 500 metri da prato della valle, celebrata sabato sera e dove, durante e’ stata letta la preghiera del podista. La mattina della gara i bus che portavano gli atleti a Vedelago quest’anno hanno funzionato alla perfezione, ma Vedelago e’ ancora approssimativa come partenza. Sul piano agonistico la Maratona di Sant’Antonio (per la verità è e resta la “Vedelago- Padova” é’ stata tremenda soprattutto a causa delle condizioni ambientali impossibili. Complice i 28 gradi di temperatura e un’aria completamente irrespirabile, per il tasso di umidita’ l’ecatombe è stata ingenerosa tant’è che ad arrivare al traguardo sono stati poco più di 3000! Ha vinto Ruggero Pertile, con un ritmo forsennato e’ andato a chiudere in 2.11.17 realizzando il sogno di vincere di fronte al pubblico di casa. E levandosi la soddisfazione, non da poco con questi chiari di luna di battere keniani e marocchini, certamente non folgori di guerra ma pur sempre gente di ottima lena. La gara femminile e’ stata caratterizzata dalla fuga, forse un tantino fuori di testa di Gloria Marconi che attorno al trentesimo chilometro ha alzato bandiera bianca lasciando spazio alla più pimpante Marcella Mancini prima in2.34.51., Seconda Ivana Iozzia, terza, a sopresa. Romina Sedoni. MARATONA FEMMINILE DI NAGOYA Harumi Hiroyama ha vinto, per certi aspetti un tantino a sorpresa, la Maratona Internazionale di Nagoya, la maratona femminile per antonomasia che anche quest’anno ha richiamato un bel numero di corritrici di lunga lena anche se non tutte di alto lignaggio. Ma ha vinto più che lodevolmente con il riscontro cronometrico di 2.23.26 precedendo di 32 secondi la connazionale Yoko Shibui che sino attorno al trentesimo chilometro aveva tenuto banco in testa al gruppo delle favorite fra le quali la rumena Tecta Gherasim arrivata solo quarta alle spalle delle due battistrada e dell’altra nipponica Chika Horie. “2.28.01” questa e 2.29.30 quella. La Maratona di Nagoya di quest’anno è stata stranamente quasi tutto giapponese infatti fra le prime quindici ci sono solamente altre due straniere: l’etiope Seboka Mulu (9° in 2.30.41) e la russa Alina Ivanova (11° in 2.32.23). E spostiamoci nella Marca per scrivere della MARATONA DI TREVISO Per la quale questa volta l’apertura spetta alle ragazze. Tributo doveroso vista l’impresa che Debora Toniolo e Giovanna Volpato hanno compiuto nella Maratona di Treviso. Quando una maratoneta italiana scende sotto le 2h30 è già un evento (nelle ultime stagioni ci erano riuscite solamente Ferrara, Console e Genovese), figurarsi quando sono addirittura due le atlete che tirano giù quel muro. La III Maratona di Treviso ha regalato un bel sorriso al settore e ci fa sperare bene in vista degli Europei di Goteburgo, infatti alla luce di questi risultati nella Marca ora è possibile cominciare a pensare alla possibilità di allestire una squadra femminile di adeguato livello tecnico, e siamo solamente all’inizio di una campagna primaverile che, stando al primo appuntamento, si preannuncia ricca di motivi d’interesse.Sembra a riguardo della Maratona di Treviso buone notizie in chiave italiana non finiscono qui: nella prova maschile, ad esempio, Denis Curzi é sì rimasto fuori dal podio, ma ha migliorato, seppur di poco, il proprio personale, arrivando

SPIRIDON/6 quarto. in 2.11:17. La prova maschile ha avuto uno svolgimento lineare e ha messo in luce un nuovo talento marocchino, Rachid Kisri, uno dei tanti della legione straniera stanziata in Italia (risiede in Romagna) che a Treviso ha limato, in un colpo, quattro minuti al suo personale. E tutto nonostante le condizioni ambientali nient’affatto ideali per qualsiasi performance. Effettivamente laIII Maratona di Treviso si è disputata in condizioni atmosferiche davvero difficili soprattutto nella prima parte, quando da Vittorio Veneto i corridori si sono trovati a correre anche contro folate di neve. Va però detto che il vento Va però detto che il vento per lunghi tratti ha soffiato forte a favore della direzione di corsa, aiutando a ottenere prestazioni cronometriche di rilievo. L’importante comunque è aver colto l’occasione di avere ora due maratonete di buon livello internazionale in più. Graduatorie Uomini: 1. Rachid Kisri (Mar) 2h10:34; 2. Abdelkebir Lamachi (Mar) 2h11:08; 3. Davis Kiptanui Chepkwony (Ken) 2h11:13; 4. Denis Curzi (Ita) 2h11:17; 5. Benazzouz Slimani (Mar) 2h13:46; 6. Antonello Petrei (Ita) 2h14:31; 7. Said Regraoui (Swe) 2h14:52; 8. Dominic Kipchumba Ruto (Ken) 2h15:51; 9. John Ngeno (Ken) 2h19:08; 10. Dinegde Alemu (Eth) 2h19:42. Donne: 1. Deborah Toniolo (Ita) 2h28:31; 2. Giovanna Volpato (Ita) 2h28:59; 3. Soumiya Labani (Mar) 2h30:48; 4. Tafa Woynishet Irma (Eth) 2h35:48; 5. Maria Teodorescu (Rom) 2h39:54. Et maintenant voici le MARATHON DE PARIS Che ha festeggiato il suo trentesimo anniversario in pompa magna cioè all’insegna della propensione alla “grandeur” che hanno la Ville Lumiere e la Francia ufficiale. L’una e l‘altra hanno profuso senza parsimonia sostegno umano, materiale ed economico a questa manifestazione che è diventata una delle migliori nel mondo. E tanti sforzi e tante energie hanno ottenuto il giusto riscontro. Il successo della Maratona di Parigi è derivato dall’ottima organizzazione, dalle oltre 200.000 persone che l’hanno seguita, dai 30.862 atleti arrivati al traguardo sui 31.600 partiti e dalla strepitosa espressione agonistica certamente garantita da un autentico squadrone di fuori classe della corsa di lunga lena impegnato sull’irripetibile, per fascino, storicità, architettura ed atmosfera emotiva e seduzione ambiente che solo a Parigi possiede. A proposito della partecipazione , quest’anno è stato abbattuto per la prima il muro dei 30.000 concorrenti. Cifra che farà morire d’invidia le maratone, un tantino presuntuose e sature di prosopopea di casa nostra. Ha vinto l’etiope Gashaw Melese con un 2.08.03 seguito dai keniani Kenei, Barmasai e dal portoghese Jesus. Nei primi dieci un altro europeo, cioè una piacevole sorpresa per noi e cioè la bella prova del nostro Andriani. Decimo per l’appunto in 2,10.51. Meglio hanno fatto le donne d’Europa: romene e russe hanno messo in riga le fanciulle dell’Altopiano africano. Korir, un ragazzo nel vento, si è aggiudicato con un solare 2.06.38 la MARATONA DI ROTTERDAM Non è stato il record che aveva promesso alla vigilia ma è pur sempre un bel riscontro soprattutto perché ottenuto su una tracciato di cui si può dire di tutto tranne che d’essere agevole. D’altro canto “Ki ghin shi l’è no sempre festa” come avrebbe detto il buon Kilou divoratore di chilometri degli anni andati. Anche qui presenza massiccia di etiopici e keniani che, ve lo sareste immaginato?, han fatto il pieno. Il primo europee l’olandese Maase, decimo in 2.10,42. In ogni caso il trentaquattrenne Korir a Rotterdam ha realizzato il miglior tempo mondiale dell’anno ed ha vinto la sua ottava maratona sulle venti corse.

I LETTORI CI SCRIVONO

Egregio Sig. Direttore, sabato 4 marzo si e’ svolta a Firenze la manifestazione a carattere nazionale denominata ROSAMIMOSA, gara podistica competitiva di 7,400 km riservata alle sole donne, durante lo svolgimento di essa si sono presentate due dottoresse, precisamente dottoressa e assistente, inviate dal Ministero della salute, per accertamenti antidoping. All’arrivo le prime dieci atlete hanno cosi’ trovato questa sorpresa, sono state poi sorteggiate fra le prime dieci, la prima, la terza, la quarta, quinta e sesta. Le atlete hanno avuto molta difficolta’ nell’eseguire il test inibite dalla presenza delle dottoresse. Tutti, dagli organizzatori ai giudici UISP, la gara infatti era sotto l’egida della UISP, sezione Firenze, sono rimasti sorpresi da questa vicenda e per giorni non si e’ parlato d’altro, soprattutto se era legale e fino a che punto, ma soprattutto perche’ fra le tante gare podistiche anche di una certa importanza, vedi alcune mezze, e’ stata scelta proprio, una gara, dove vi erano solo atlete femminili. Il 12 Marzo, domenica, poi in quel di Genova si svolgeva la CORRIDONNA, anch’essa gara podistica in prevalenza non competitiva, ma presente un centinaio di atlete competitive, anche questa gara era sotto l’egida della UISP, a fine gara, si sono presentate le medesime dottoresse presenti in Firenze il 4 marzo, e anche qui e’ stato fatto l’accertamento antidoping fra le prime dieci atlete. Rimane la medesima domanda: perche’ solo alle gare femminili ? C’e’ qualche connubio fra doping e donna ? RingraziandoLa anticipatamente per la eventuale risposta, cordialmente saluto. Denny

E per noi risponde il Dottor Giunti, Medico sportivo federale

L'atleta Denny partecipante alle due manifestazioni podistiche del mese di marzo chiede spiegazioni sul trattamento antidoping subito al termine delle due gare.Non desta meraviglia la cosa perchè esiste una legge italiana, la legge 376 del 14.12.2000, che regolamenta la "disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta al doping", in quanto fin dal 16.11.1989 la nostra nazione ha sottoscritto la convenzione contro il doping di Strasburgo. Questa legge interessa la definizione di doping, indica le classi delle sostanze dopanti, la Commissione per la vigilanza e gli eventuali controlli, i laboratori per i controlli idonei, nonchè le disposizioni penali. Successivamente un decreto ministeriale del 7.8.2002 ha dettato le " norme procedurali per l'effettuazione dei controlli antidoping e per la tutela della salute. I controlli possono essere effettuati sia nelle gare organizzate dal CONI e quindi dalle Federazioni che nelle gare organizzate dagli Enti di promozione.E' prassi normale ciò che è successo e penso che l'ente organizzatore sapesse del test antidoping come si evince dall'art. 2 del suddetto decreto ministeriale

SPIRIDON/7

TORNIAMO A PARLARE DEL G.G.G.

Mi risulta che qualcuno, in alto giudici, anche se alcune critiche sono ritorno del Napoli in serie B, dal (ironia a parte…), già oggetto in state rivolte a quelli di partenza che momento che la sede del consiglio passato di severe quanto giustificate hanno mostrato in qualche caso (vedi era stata “opportunamente” scelta critiche, abbia lamentato ( la mamma assoluti indoor di Ancona) scarsa proprio a ridosso dello stadio San dei sadomasochisti è sempre incinta) preparazione e rendimenti Paolo! il fatto che ultimamente Spiridon si altalenanti, oltre che scarsa E’ stato difficile individuare elementi sia dimenticato del Gruppo Giudici dimestichezza con le attrezzature di degni di nota fra quelli discussi in Gare. controllo che ha causato ritardi Consiglio. Mi dicono che ci si Devo confessare di essere stato sull’orario (abissali nella prima continua a riempire la bocca con ultimamente un po’ preso da giornata dei giovanili e sensibili l’indirizzo dei giudici verso il impegni, comunque mi sarebbe negli assoluti). cronometraggio e l’informatica, riuscito ugualmente difficile scrivere Membri della Giunta Nazionale trascurando di domandarsi chi poi qualcosa sul “nulla”, perché di avrebbero poco gradito le funzionerà in campo nelle mansioni questa portata mi dicono sia stata “osservazioni” negative su alcuni tradizionali del giudice, che non l’attività dei vertici del Gruppo in starter ed avrebbero immediatamente risultano essere state ancora questi ultimi tempi. risposto ad esse, alla faccia della abolite…!. Dal momento che le mie abituali coerenza e della responsabilità del Nessuna traccia di una politica di fonti di informazione si sono “buon padre di famiglia”, reclutamento concordata con la improvvisamente “asciugate” assegnando ai criticati incarichi di federazione, e sostenuta (magari queste hanno di meglio da più elevata responsabilità, finanziariamente da questa alla fare che star dietro alle beghe dei stravolgendo – si dice – le stregua di altri settori (tecnici in loro vertici), mi sono attivato ed ho convocazioni fatte dal responsabile particolare), ma – sempre – affidata cercato presso amici sparsi su tutto il di specialità che non ha fatto una sulle iniziative locali, ormai giunte territorio nazionale, fonti di “piega” di fronte ad un tale all’esaurimento delle idee. ispirazione per poter accontentare chi provvedimento, che in altri avrebbe Insomma il Gruppo, a parole, si è lamentato della mia latitanza. provocato reazioni dure fino alle continua ad essere un’asse portante Ma anche qui in genere le risposte dimissioni. Ma tanto é…il dell’attività federale, mentre nei fatti sono state sconfortanti. “Che vuoi mantenimento della poltrona fa è ormai ridotto a tante Armate che ti dica?” E’ stata la domanda più mandare giù anche i “rospi” più Brancaleone, che si muovono ricorrente. “Non succede nulla….ed amari….! disarticolatamene, a seconda della è meglio così perché quelli come si Ci riferiscono che a Napoli si sia iniziativa, più o meno ispirata, delle muovono fanno danni!”. svolto un Consiglio Nazionale, il singole Regioni. E’ quindi emerso che sia stato primo del 2006, di una pochezza Ancora in alto mare la questione organizzato a Riccione uno stage disarmante, disertato, con “Cicoria”, con la combattiva Pia che riservato ad una parte dei giudici motivazione varie, anche da alcuni scalpita per essere, giustamente, nazionali (e neppure fra i più fiduciari regionali, delusi da certi riammessa negli Albi Operativi, nei qualificati), ai quali sarebbero state provvedimenti di questa Giunta quali invece fanno inopinatamente propinate – a parte il commento delle Nazionale. I lavori, iniziati nel reingresso personaggi che ne erano modifiche regolamentari (ormai già pomeriggio del sabato, si sarebbero usciti volontariamente anni addietro note da tempo a tutti e già sviscerate dovuti concludere alla fine della Nella speranza di aver soddisfatto le autonomamente dalle Regioni) – domenica mattina. Al termine della aspettative di colui che si è cose fritte e rifritte, nell’ambito di un prima parte invece l’ordine del lamentato, vi do appuntamento a programma che ha lasciato a molti il giorno era già stato esaurito e quindi prossimi interventi. tempo di andare a farsi delle belle al mattino di domenica i fiduciari passeggiate…. hanno potuto fare ritorno a casa, Il vostro…A. Maffeo Le gare indoor nel complesso hanno evitando di rimanere coinvolti nel mostrato un buon impegno dei marasma dei festeggiamenti del

XXI ROSAMIMOSA Con partenza ed arrivo allo stadio di Atletica B.Betti, si e' svolta a Firenze la 21° “Rosamimosa”, corsa tutta al femminile. .La manifestazione , nata con lo scopo di valorizzare la Festa delle donne, da 2003 è tornata a Firenze dopo una lunga parentesi a Sesto fiorentino e quest’anno ha avuto come esclusivo punto di riferimento la gara podistica Circa duecento sono state le atlete che hanno preso parte alla manifestazione, alla presenza di un folto pubblico, per lo piu' maschile (forse lì anche per lustrarsi gli occhi), che non ha risparmiato applausi, cori e tifo da..stadio. Due i percorsi, quello impegnativo di 7,400 km ha prevalso Denise Cavallini, reduce da un'ottima prova alla “mezza” di Fucecchio, che ha chiuso davanti a Rossella Dallai. E’ stata rilevata, inoltre, la presenza di molte protagoniste toscane del settore, così come nutrita e' stata la partecipazione alle gare giovanili. Alla fine Mimosa per tutte le donne, comprese chi aveva accompagnato le proprie piccole per un giorno di festa e, soprattutto le bimbe hanno ricevuto oltre tanti doni, un palloncino “regalami un sorriso”, appositamente gonfiati prima della manifestazione.E' stata una festa nella festa...magia di un palloncino.

OSCAR DAY ALLA STRAVIAREGGIO, fra sport e gastronomia. Grande successo anche quest'anno per l'Oscar Day la cerimonia di premiazione del Brevetto Stramarciatore che svolta a Viareggio il 25 aprile 2006 al Versilia Centro Congressi Principe di Piemonte. Durante l' Oscar Day a tutti i arciatori che nel 2005 hanno fatto il maggior numero di marce del Calendario Stramarciatore e' stata consegnato l'Oscar Straviareggio, una statuetta raffigurante una maschera italiana della Commedia dell'Arte, ogni anno diversa e che quest'anno rappresentava la maschera veneziana di Scaramuccia eseguita dal noto scultore Mariano Pieroni.Prima della cerimonia di premiazione, come ogni anno, si e' svolta la StraMangiaLonga, il pranzo sociale degli stramarciatori e di tutti i loro amici, che ha messo a dura prova le doti atletiche di tutti per riuscire a terminare le numerose portate servite al ristorante il Principino

SPIRIDON/8 ricordo e memoria di un dirigente di una volta

E’ SCOMPARSO VINICIO TARLI

Prima o poi tutti siamo destinati a Vinicio lo avrebbe ritrovato solo molti Arturo Maffei nel salto in lungo. La concludere il nostro agire su questa terra, anni più tardi, dopo una lunga ricerca, in Sestese – anche perché priva di un chi prima, chi dopo. Chi lasciando un un sacrario di caduti, ma con il nome impianto valido – non arrivò mai a vertici ricordo profondo e una traccia sensibile, sbagliato sull’epigrafe tombale: gli assoluti, ma rimase sempre una realtà chi venendo lodato ampiamente solo dopo restituì l’esattezza del nome di famiglia, attiva del territorio cittadino e locale: la scomparsa, chi lasciando dietro di sé lasciandolo a riposare per sempre insieme senza quella semina di quegli anni, grazie poco più del ricordo dei propri familiari. a tutti i suoi compagni di sventura. anche alla passione di Tarli, forse non vi Venerdì 28 aprile, dopo 91 anni e Poche righe più sopra abbiamo sarebbe oggi a Sesto una società così sana mezzo di vita esemplare, se ne è andato precisato: di Sesto Fiorentino. Non è stato ed attiva come quella che vi agisce. per sempre Vinicio Tarli, di Sesto un caso. Vinicio era sestese puro sangue, Nella pallavolo l’Atletica Sestese – la Fiorentino. Vinicio apparteneva era profondamente legato alle sue origini, società si chiamava così anche nello sport sicuramente alla prima categoria, quella alla sua terra, alla sua località di nascita e delle alzate, dei muri e delle schiacciate! di chi lascia dietro di sé un ricordo di vita. Era un testimone di quel – salì ben presto in Serie A, vi rimase per stupendo. Forse, per chi non lo sentimento molto radicato nei sestesi veri, tanti anni, e arrivò nel 1957 a sfiorare lo conosceva, una simile affermazione può portatori di un attaccamento alle loro scudetto, perdendolo solo allo spareggio, apparire esagerata. Ma non è così. Vinicio radici semplicemente straordinario, frutto in campo neutro, al quinto set, per un era amato da tutti, benvoluto da tutti, di una comunità vera, viva e vitale. Lui la errore arbitrale che fu riconosciuto tale stimato da tutti, capace di essere in buoni rappresentava al meglio e, negli ultimi dal protagonista solo molti anni dopo. La rapporti con tutti, perché sempre vent’anni, ne aveva fatto una ragione di “sua” Atletica Sestese – grazie alla sua disponibile, sempre attento, sempre esistenza, andando alla ricerca delle lunga vita e ai suoi successi – ha ottenuto, pronto a relazionarsi con chiunque con il memorie cittadine in ogni ambito e in anche grazie alla convinta volontà di massimo rispetto e la massima attenzione ogni ambiente, dandone quasi sempre Vinicio Tarli e alla sua insistenta, le possibile, si rivolgesse ad un grande attenta e precisa testimonianza in articoli, Stelle del C.O.N.I. di Bronzo, d’Argento uomo o al più piccolo fra i piccoli. brevi saggi, studi e parti importanti di e d’Oro al Merito Sportivo. Ricordo che un giorno mi fece una volumi di storia locale. confidenza, lui sempre così poco incline a Socio fondatore del C.A.I. di Sesto Tarli lasciò l’attività di dirigente nel parlare di sé. Sul lavoro, con un socio, nel Fiorentino negli anni Trenta, e socio fin 1972, quando una grave malattia tumorale secondo dopoguerra, aveva impiantato da giovane della più che secolare “Società alla laringe lo costrinse ad un una fabbrica tessile che seppe far per la Biblioteca Circolante”, sul piano penalizzante intervento chirurgico. prosperare, dando benessere a lui e a tutti sportivo promosse una squadra Amputato della voce, ma forte della sua coloro che vi lavoravano. Qualche anno dopolavoristica femminile di pallavolo voglia di vivere, ha continuato a fa, con il cambiare dei mercati – con nel corso degli anni del secondo conflitto collaborare per tanti anni con i medici del preveggenza e molto in anticipo sui tempi mondiale nell’azienda dove lavorava, la reparto che lo avevano operato, per essere –, fu costretto (come si direbbe oggi) a Gori di Castello. Nel secondo dopoguerra, testimone attivo con la sua presenza, con “delocalizzare” la produzione in Estremo come dirigente, fu uno dei protagonisti la sua forza e con il suo entusiamo al fine Oriente; il suo vanto non fu quello di aver della rinascita sportiva di Sesto di restituire la speranza perduta e la compiuto un’operazione commerciale Fiorentino. Dapprima, nel 1945, fu fiducia a coloro che, dopo di lui, avevano intelligente, di essere stato un precursore, presidente della locale Libertas, poi, dal dovuto subire la stessa menomazione. di aver continuato a far andare bene 1947, assunse la stessa carica presso la Schivo, riservato, non amava l’azienda nonostante le difficoltà, bensì Atletica Sestese, società che, al di là della personalmente le luci della ribalta se non quello di aver fatto tutto questo salvando sua ragione sociale, si occupò sempre di servivano per uno scopo nobile e contemporaneamente il posto di lavoro a due discipline sportive, l’atletica leggera e importante. Accettò con onore, senza però tutti i suoi dipendenti, inventandosi nuovi la pallavolo, entrambe rivolte comunque mai farsene un vanto, due premi ruoli, nuovi compiti e una nuova sempre al solo settore maschile. prestigiosi alla sua carriera di dirigente organizzazione del lavoro. In atletica seppe dare continuità di sportivo: la medaglia di bronzo del Era nato il 27 ottobre del 1914 e non risultati al vivaio sestese che – prima del premio “La Provincia per lo Sport”, nel aveva mai conosciuto suo padre, morto al conflitto – aveva espresso talenti capaci 1998, e pochi anni più tardi quella del fronte durante la prima guerra mondiale anche di arrivare ai vertici nazionali e C.O.N.I. Provinciale di Firenze nel corso senza aver mai incontrato quel figlio da internazionali, come Bruno Donnini nel della Giornata Olimpica. lui concepito prima di andare in guerra. mezzofondo, Danilo Innocenti nell’asta e Aldo Capanni

RECENSIONE

“Il maleficio”. Indagine sulle pratiche del male.

Segnaliamo con vigore questo libro criminologia clinica e psicopatologia e Letteratura coronano questo saggio del P. Moreno Fiori o.p., edito da forense, ne completano in modo frutto di più di dieci anni di lavoro. Città Nuova nel 2005. straOrdinario le competenze e ne Lo consigliamo anche perché il Il Padre Fiori si occupa da molti accreditano l’autorità. maleficio e le fatture non sono poi anni dell’argomento ed è uno dei Questo studio, destinato a diventare tanto alieni dal nostro mondo che pochi e raramente così documentati un reference di riguardo, un classico con ostentazione si definisce laico. esperti del settore. Accanto alla se preferite, affronta con vivacità Pensiamo al caso di Wanna Marchi tradizionale formazione teologica formale e compiuta competenza il o a quello delle bestie di Satana, domenicana, lunghi anni come tema delle pratiche occulte da tanto per non andare troppo lontano. cappellano della Polizia di Stato, diverse angolazioni. La bibliografia, Se vi capita acquistatelo collaborazioni e studi per i Servizi e questo non è impegno da poco, è Moreno Fiori, Il Malefici Segreti Militari, un master in ricchissima. Appendici con casistica Città Nuova. ,

QUESTO NUMERO DI SPIRIDON È CONSULTAIBILE SUL SITO: www.spiridonitalia.it

SPIRIDON/9

Panathlon Club Prato

notiziario a cura di Piero Giacomelli

L'ex campione di sci (famosi i suoi secondi posti in Coppa del Mondo alle spalle di Ingemar Stenmark)ed ora giocatore di golf, Paolo De Chiesa, con il presidente del Golf Club Le Pavoniere, Gianni Collini, il direttore dello stesso Club nonchè giudice di gara Mimmo Urso e il giocatore professionista Angiolo Paolillo sono stati i relatori della conviviale del Panathlon Club Prato presieduto dal dottor Pasquale Petrella, intitolata "Il golf, uno stile di vita". Se Collini ci ha tenuto a fare un excursus sulla storia del prestigioso club delle Pavoniere fin dall'idea e dal progetto voluto da un piccolo gruppo di appassionati venti anni fa e che ha ben presto coinvolto tanti sportivi pratesi, Paolo De Chiesa ha illustrato le sue sensazioni e le differenze che si provano nel fare i due sport: sci e golf. Mimmo Urso e Angiolo Paolillo sono invece entrati nel merito della disciplina. Urso ha svelato i segreti di un buon golfista: "Conoscere il regolamento può fare la differenza - ha dichiarato il giudice sportivo - Non sempre tutti i concorrenti sanno ad esempio che applicando una regola ci si può togliere dai pasticci per una pallina che si trova nascosta dietro un albero e il giocatore si vede coperta la traiettoria verso la buca. Basta prendere una piccola penalità e si può spostare la pallina. E purtroppo non tutti lo sanno". Collini ha sottolineato anche l'aspetto non poco importante, per cui, grazie agli handicap, un principiante può confrontarsi con un campione in una gara vera. Il principiante ha la possibilità di centrare le buche con un numero di colpi notevolmente maggiore rispetto al campione. Il golfista professionista Angiolo Paolillo ha invece sottolineato che, per diventare un esperto della disciplina c'è una sola strada: "Bisogna allenarsi per molte ore al giorno e tutti i giorni. Solo chi prati ca con continuità la disciplina può trovare dei miglioramenti". La serata, che ha visto la partecipazione di numerosi soci ed ospiti, è scivolata via con grande interesse. Molti dei soci del Panathlon Club Prato, sono anche soci del Golf Club Le Pavoniere e quindi hanno giocato in casa.

Dopo i saluti ed il rituale del rintocco della campana da parte deel presidente Petrella, molti fra soci ed ospiti si sono intrattenuti col past President Angiolo Buti ed hanno acquistato il suo ultimo libro: "Poggio a Caiano - Fatti e vicende storiche". Libro che è stato presentato ad inizio serata dal presidente del Panathlon Club Prato e dal giornalista Franco Riccomini. Il libro, 270 pagine con 287 fotografie, è un vero e proprio excursus storico sul comune mediceo che va dalle nozioni relative alla sua nascita nel X secolo dopo Cristo, quale territorio dei Conti Cadolingi di Fucecchio e del Monastero di San Bartolomeo, alla nascita del borgo ed infine alla costituzione del Comune nel 1963 con Angiolo Buti fra i protagonisti di quest'ultima tappa essendo stato nella prima giunta del comune e per aver ricoperto incarichi come assessore allo Sport e Turismo prima e alla Pubblica Istruzione poi. L'arte, i luoghi di cultura, le istituzioni, i personaggi cominciando da Filippo Mazzei, passando per Ardengo Soffici e suora Margherita Caiani fatta Santa, per finire con i ricordi personali di Buti bambino in tempo di Guerra e con una ricca e simpatica rubrica di detti e proverbi. Il libro si può trovare anche in libreria al costo di 30 euro.

SPIRIDON/10

PREMIO PANATHLON INTERNATIONAL FAIR PLAY SCUOLA E SPORT 2006

Anche per il corrente anno scolastico regole e valutano le proprie capacità premiati si svolgerà presso il Csa il Ministero dell'Istruzione, in funzione di mete comuni. Per (via Pisano 12) il giorno 18 maggio dell'Università e della Ricerca in queste ragioni il Csa, in alle ore 12. Proponiamo qui di collaborazione con il Panathlon collaborazione con il Panathlon Club seguito alcuni indicatori, che Club, promuove l'iniziativa, rivolta ai Prato, in tende premiare gli alunni potrebbero risultare utili ai fini della ragazzi frequentanti gli istituti di che si sono impegnati nelle varie scelta: 1) E’ leale e sportivo; 2) E’ istruzione secondaria di I e II grado attività sportive e che hanno sempre disponibile ad aiutare i di Prato e provincia, denominata manifestato comportamenti compagni; 3) non si vanta mai della “Premio Panathlon International significativi. Con l'aiuto dei docenti sua bravura; 4) non si arrabbia Fair Play scuola e sport 2006". Tale di educazione fisica e degli alunni quando i compagni sbagliano; 5) non iniziativa intende valorizzare le della scuola e anche dei docenti di è egoista; 6) rispetta gli impegni attività motorie e sportive, svolte altre discipline, ogni istituto dovrà presi; 7) si impegna in tutte le attività all'interno delle scuole, che con segnalare all’Ufficio Educazione della scuola; 8) ha un grande corrono efficacemente alla crescita Fisica del Csa, entro il 26 aprile autocontrollo; 9) ha capacità per complessiva della persona. Infatti 2006 i nominativi di due alunni (un emergere in ogni disciplina; 10) queste, se ben strutturate, maschio e una femmina) che risultino conosce e rispetta le regole dei vari rappresentano un momento avere particolari caratteristiche, sport; 11) lotta per combattere le importante del processo formativo secondo lo spirito di questa circolare. ingiustizie; 12) non si tira mai dei giovani, aiutano a superare Le premiazioni avverranno il giorno indietro. Gli alunni dovranno essere l'emarginazione e il disagio, 24 maggio presso il Teatro accompagnati alla cerimonia attraverso attività di gruppo, nelle Metastasio alle ore 21. La conferenza possibilmente da un docente di quali rispettano i ruoli, accettano le stampa di presentazione degli alunni educazione fisica.

Il Codice Da Vinci.

Alla fine ci tocca parlarne. Speravamo che finisse in niente come tutte le avventure commerciali del pianeta, ma non sembra ancora così. Da sempre abbiamo pensato che in fondo è solo un giallo, e quello è. E’ un romanzone che diventa un film da incassi record al botteghin, e questo è. E abbiamo anche pensato che non era il caso da parte delle gerarchie cattoliche di pronunciarsi e dare così ulteriore visibilità a un caso letterario. Ma sinceramente, dopo la vicenda delle vignette su Maometto, e dopo una bella riflessione quaresimale, ci troviamo d’accordo con quanto detto dal Predicatore della Casa Pontificia P. Raniero Cantalamessa. E cioè che Gesù oggi non viene più venduto al sinedrio per trenta denari ma ad editori avidi per milioni di dollari. E che soprattutto al mediasystem non interessa la verità ma la novità. E con queste parole concordiamo perfettamente, come concordo con lo sdegno di mio padre che visitando il cenacolo a Milano si trova nella sagrestia dei Domenicani a Santa Maria della Grazie pile e pile di copie del libro di Dan Brown in vendita. Però quello che ci sembra non ci si è chiesto è perché un libro del genere abbia tanto successo. Eppure la risposta è semplice, o così almeno crediamo. Il Codice Da Vinci ha successo perché parla di Gesù. Sì, perché parla di Gesù Cristo, la pietra di inciampo di ogni uomo. E perché piace? Sempre che piaccia poi. Piace perché rimuove con un rocambolesco intreccio di dietrologie e ovvietà erudite da trenta soldi la verità di Gesù, e risolve come fosse un cruciverba il mistero della sua persona e della sua resurrezione. In fondo il Codice di Dan Brown ci permette di chiudere ancora una volta la nostra mente sulla piccolezza delle nostre vite, ci permette ancora una volta di non sperare, ci conferma nella nostra inedia, togle la possibilità di credere che anche la morte si può sconfiggere. Tutti noi abbiamo dentro noi stessi una chiamata al nulla. E’ quel niente che Sant’Agostino diceva contraddistinguere la creatura dal Creatore, e che sempre ci attira come un peso o un magnete verso il basso e il fondo della vita. Un nulla insidioso che ci fa compiacere di un certo pessimismo esistenziale, che ci fa tranquillizzare quando sentiamo che anche agli altri le cose non vanno bene, che con sollievo ci fa esclamare:”Lo sapevo che c’era la fregatura, non poteva essere così bello!” E chi l’ha detto che non può essere così bello? Chi l’ha detto che l’uomo non è fatto per la felicità completa? Il diavolo l’ha detto. L’ha detto per primo ad Eva e ad Adamo. E ancora lo dice sempre, e la sua parola è menzogna. Se ripensiamo alle letture che la Chiesa ci propone nei giorni dopo Pasqua vediamo come questa tentazione contro la speranza, che è poi il peccato contro lo Spirito, aveva ingannato anche gli Apostoli e le pie donne. Nessuno ha creduto alla risurrezione. Prima hanno pensato a un possibile trafugamento, poi a una reazione allucinatoria al dolore tipica delle donnette, e solo dopo accurate ricerche si sono convinti. Non credevano ai loro stessi occhi, figuriaMoci noi che dobbiamo credere senza aver visto. Eppure proprio per questo Gesù ci chiama beati. Spera uomo, credi alla felicità, supera il limite delle tue fallaci sicurezze, abbi il coraggio di venire a vedere il sepolcro perché esso è vuoto. Cristo è risorto e ha sconfitto il male. La Mariposa

SPIRIDON/11

Corsa salute e vita: la maratona più “buona” d’Italia

Il 2 luglio si corre la Prato-Boccadirio, la 42 km nata per aiutare la ricerca sul cancro

“Un male da vincere di corsa”. E’ questo lo slogan della Corsa Salute e Vita, la maratona competitiva che si correrà domenica 2 luglio con partenza da Prato e arrivo allo splendido Santuario di Boccadirio. Si tratta di una competizione atipica nell’ambito delle tante maratone che si corrono in Italia, non solo per il dislivello positivo di 1.000 metri e per il suo svolgimento in piena estate, ma soprattutto per le finalità benefiche per le quali si svolge. La Corsa Salute e Vita è infatti nata con l’intento di sensibilizzare la gente alla lotta contro il cancro, e di devolvere interamente il ricavato all’AIMaC, Associazione Italiana Malati di Cancro. Piero Giacomelli, ex mezzofondista colpito alcuni anni fa da questo terribile male, è l’ideatore e organizzatore di questa manifestazione, che festeggia quest’anno la sua sesta edizione. “Nel 2005 sono stati raccolti più di 5.000 euro –ha detto Giacomelli- che abbiamo totalmente donato in beneficenza. I podisti hanno dimostrato di essere persone di cuore che sanno capire e lottare nel momento del bisogno e questo risultato è stato possibile grazie alla generosità loro e di tutti i volontari che si sono impegnati per questa causa”. L’edizione 2006 della Corsa Salute e Vita vedrà inoltre la nascita di un nuovo concetto di “pace-maker”: non più soltanto “lepri” da seguire per ottenere un tempo prestabilito, ma anche e soprattutto “angeli custodi”, che vigileranno sullo stato di salute dei concorrenti, pronti ad aiutarli sia in caso di malesseri fisici sia nell’eventualità di eventuali crolli morali. Il gruppo di pace-maker sarà riconoscibile dai completi di gara targati “Regalami un sorriso”, slogan abbinato all’impegno di Piero Giacomelli, ormai divenuto famoso in tutta Italia grazie alla presenza dei “pacer sorridenti” alle maggiori maratone. Il percorso della gara prevede la partenza dal centro di Prato alle 7.30 del mattino, orario studiato per permettere agli atleti di correre la prima parte della maratona quando il clima è ancora fresco e di transitare nelle ore più calde all’interno dei freschi ed affascinanti boschi dell’appennino tosco-emiliano. I 42,195 km potranno essere percorsi anche da gruppi di 3 persone ciascuno, che gareggeranno per la classifica della Maratona a staffetta. Il primo frazionista sarà impegnato nel tratto Prato-Vernio di 21 km, il secondo coprirà il tragitto da Vernio a Montepiano (11 km), e il terzo correrà i 10 km finali da Montepiano a Boccadirio, dove è situato l’arrivo, in corrispondenza del famoso Santuario che ogni anno accoglie migliaia di turisti e fedeli in pellegrinaggio. Le iscrizioni, aperte fino al 30 giugno, hanno un costo da 10 Euro in poi come donazione. In zona arrivo a Boccadirio, oltre ad un pranzo all’aperto, sarà possibile prenotare il pullman per il ritorno a Prato. Il servizio fotografico, curato dallo stesso Piero Giacomelli, sarà disponibile su internet all’indirizzo www.atleticaimmagine.com.

6a Corsa Salute e Vita Maratona Prato - Boccadirio Domenica 2 Luglio 2006 www.atleticaimmagine.com/csv.php [email protected] tel. 0574 445266