Diretto da Giors Oneto SPECIALE /376 [email protected] 23. III. 2020

L'OSCAR DI BARLETTA di Augusto Frasca

Un ruvido quaderno da fureria militare, di formato insolito, trenta centimetri per quaranta, emerge tra le carte consumate dell'archivio di Marco Martini. Pagina dopo pagina, ritaglio dopo ritaglio, con la seduzione di un incontro, di un nome, di un risultato, piccolo tributo alla storia di un uomo che fu esempio di equilibrio e di generosità nell'ambiente atletico italiano, viene svelata l'inedita ricostruzione della carriera agonistica di Oscar Barletta, lasciata, un giorno qualsiasi, nelle mani di Marco, vale a dire nelle mani dello storico, dello studioso, del decrittatore di incunaboli la cui gigantesca assenza culturale cresce e pesa con il passare di stagioni. Senza pretese storiche né tantomeno letterarie quei ritagli, con i personaggi noti o meno noti di volta in volta coinvolti, nel turbamento di questi giorni, li mettiamo in fila, in ventiduemila battute, uno sull'altro. Primo ritaglio, 30 giugno 1939, Roma, Campionati di atletica a squadre, titolo: Vittoria dei giovani fascisti romani sui camerati del C.F. di Viterbo. Due foto, Tosi, vincitore nel getto del peso, 11,72, e Perrone, 35,65 di disco. Nel testo, in corsivo, siglato c.b., (Cenzo Bianculli, titolare di rubrica al Littoriale), ci imbattiamo nell'11"4 di Giuseppe Melillo. Lo troveremo più avanti, per un breve periodo, alla direzione del Corriere dello Sport, e poi per lunghi anni alla responsabilità della redazione romana di Tuttosport. Melillo è anche quarto frazionista nella 4x100. In terza, futuro peso massimo della pubblicistica sportiva nazionale, figlio di Giuseppe Zanetti segretario generale della Federazione calcio, universitario in economia e commercio, ufficiale di marina in guerra, Gualtiero Zanetti, direttore della Gazzetta dello Sport dal '61 al '73. Oscar Barletta appare nell'ordine d'arrivo dei 1500: vince in 4'27"9. Nel sottolinearne qualità e limiti, Bianculli gli riserva otto righe: Barletta è un tipo ben fatto, così che dovrebbe applicarsi al nuovo stile di gara, ch'è prevalentemente sul piano sostenuto. Finché si adotterà la tattica di far fare l'andatura e poi tentare di vincere nel finale, i tempi saranno sempre scadenti. 12 luglio, Roma, campo Carlo Grella, seconda fase del Campionato nazionale di I Divisione, Barletta è settimo, in 2'11"2, sugli 800. Una nota riguarda l'organizzazione: precisa, spedita e completa con la collaborazione dei camerati Vianello, Bolletta, Stilo, Gallo, Massimi, Preti ed altri. 31 luglio, Roma, Campionato nazionale a squadre della Gioventù Italiana del Littorio, primo in 4'27" sui 1500. In 11"2, Melillo prevale nei 100. 21 agosto, Roma, Campionato di III serie, con 2'38"1 è primo sui 1000. 31 agosto, Pisa, recupero del Campionato a squadre della GIL, sui 1500 Barletta scende a 4'13"6. 4 settembre, Roma, campo del Governatorato all'Acquacetosa, in competizione, massimi tra i futuri evangelizzatori del verbo atletico, Barletta, per la GIL Roma, primo classificato in 4'20", e quarto, senza tempo, per l'Azienda Tramvie e Autobus del Governatorato, Ercole Tudoni, l'uomo che da un modesto scantinato di Testaccio avrebbe riaperto il verbo della marcia e della corsa sulle strade di Roma. Si cita Mario Di Salvo, solitario al traguardo dei 10 km di marcia in 52'03"8. 1 ottobre, Milano, Arena, Campionati atletici della GIL, per il giovane di Civitavecchia è la prima trasferta fuori regione, quarto sui 1500 in 4'11"1. Ne scrive, su tre colonne in rosa, Luigi Ferrario, bustocco, l'osservatore più attento dell'atletica del tempo: quattro anni dopo sarà al vertice della Gazzetta. Due nomi emergono, , 11 netti sui 100 e Aldo Ferassutti, 49"7 sui 400. 9 ottobre, Roma, Acquacetosa, Coppa Felice Tonetti, Barletta è secondo sugli 800 in 2'05"6 e primo sui 1500 in 4'15"6. 16 ottobre, Milano, seconda trasferta all'Arena, quarto in 4'09"4. Nomi importanti, quel giorno, in campo, 10"8 di Orazio Mariani,

SPIRIDON/2

49"2 di , 15'44" di Giuseppe Beviacqua, 15"5 di Aristide Facchini, 1,85 di Renato Dotti, 14,28 di Angiolo Profeti. 18 ottobre, proclamato campione di zona sui 1500 con la consacrazione di Bianculli: Barletta ha fornito una serie sempre progrediente di prestazioni, sino a concludere in quel 4'09"4 che vorremmo considerare vero primato regionale. 9 aprile 1940. Roma, campo Duilio Guardabassi, apertura regionale, primo sui 1500 in 4'20"2. Spicca , Parioli, 15"6 sui 110 e ultimo frazionista nella vittoriosa 4x100 in 44"2. 22 aprile, campo Grella, Gran Premio in Preparazione della Quadriennale 1944, quinto sugli 800 in 2'4"8. 29 aprile, Napoli, G. P. P. Q. 1944, secondo a spalla con la maglia della GIL Roma alle spalle di Pellecchia, GUF Napoli, stesso tempo, 4'15"4. Nella 4x400 del GUF Roma, in terza frazione, Mario Vivaldi, nel dopoguerra tra i dirigenti più accreditati del Comitato olimpico e fra i tanti mutanti in rosso il nero divenuto scomodo. 8 luglio, Firenze, finali Campionato di Società in due giornate, 54"3 sui 400, 4'18"6 sui 1500. Doppia affermazione di Vivaldi, 200 in 23"8 e 400 in 51"8. Sulla serie 'debole' degli 800, nome di spicco, maglia del GUF Milano, quello di Bruno Bonomelli: cinquantaquattro anni dopo gli verrà intitolato l'ASAI, Archivio Storico dell'Atletica Italiana. 30 settembre, Roma, G.P.P.Q. 1944, Barletta scende sui 1500 a 4'06"8. 1 ottobre, sempre sul Littoriale, commento di Bianculli sulla stagione: A Roma non c'è stato che un vero e bel risultato, quello del romano di Civitavecchia Barletta, tesserato per il GUF dell'Urbe. Sarebbe stato sicuramente vincitore dei campionati della GIL a Milano se i suoi obblighi militari non l'avessero impedito. 1941, 17 febbraio, campestre di propaganda attorno al campo del Governatorato, primo su 32 concorrenti. 19 maggio, Bologna, prima finale del Campionato di Società, terzo sugli 800 in 2' netti. 26 maggio, Firenze, seconda finale, in evidenza, nel titolo, Mariani, Missoni, Barletta, Facchini. In 4'6"6, il nostro è primo sui 1500. 28 maggio, commento di Bruno Zauli: Si tratta di un atleta dal fisico saldo, alto, ben sviluppato, con una falcata lunga e agile. Lo stile somiglia straordinariamente a quello di Beccali. Si è autorizzati a pensare che Barletta dovrebbe scendere sotto i 4'. L'atleta del GUF Roma sembra possedere i mezzi e la classe per attingerle, ma occorrono nuove prove per esprimere un giudizio serio. 2 giugno, Milano, Arena, Divisione maschile A e B, finale 4x400, sesto il GUF Roma con Barletta quarto frazionista. 16 giugno, Firenze, stadio Giovanni Berta, Campionato nazionale II serie, primo sui 1500 in 4'12"8. Assistono alle gare Puccio Pucci, segretario generale del CONI, e Luigi Ridolfi, presidente federale. In evidenza SIP Torino, 43"7 nella 4x100, secondo frazionista Angelo Cremascoli. 22 giugno, Firenze, il nome di Barletta appare tra gli invitati in vista dell'incontro Italia- Germania. Al campo Berta, su dettato federale, selezioni a porte chiuse senza formalizzazione di tempi e misure. Barletta è fuori squadra. Se ne farà una ragione il 28 giugno, al Littoriale di Bologna, quando i preferiti Eraldo Colombo e Guerrino Vitale si comporteranno dignitosamente, 3'56"6 e 3'58"2, nell'incontro vinto dagli ospiti, 88 a 80, con una sorprendente doppietta di Mario Lanzi, 47"1 su 47"2 sui 400 e 1'49 e 1'49"2 sugli 800, su , fresco reduce dalla polverizzazione del primato mondiale di Jules Ladoumègue sui 1000. Paracadutista della Wehrmacht sul fronte russo, ferito una prima volta nel 1943, l'atleta che aveva abbattuto frontiere inesplorate della corsa dell'uomo morrà in azione di combattimento il 5 marzo del 1944. Il corpo non verrà mai ritrovato. Su una tomba simbolica, allestita nel cimitero di Dresda, è scritto che solo i dimenticati sono morti. 21 luglio, Torino, Campionati assoluti, terzo in 4'02" alle spalle di Vitale e Colombo, si scriverà del crollo del civitavecchiese sul rettilineo finale. Sulla pista dello Stadio Mussolini si segnala il 51" netti di Guido Vittori, classe 1921, GUF Ascoli, fratello maggiore di Emidio (1924, le cui migliori prestazioni si registreranno agli inizi degli anni Cinquanta con 11"6 sui 100, 6,46 di lungo e 13,53 di triplo: dati recuperati per la cortesia di Agostino Rossi, realizzatore di due splendidi volumi sulla SEF Macerata), e di Carlo, nato nel 1931. 28 luglio, Roma, Acquacetosa, recuperi del Campionato di Società, affermazione sugli 800 in 2'00"4. Nomi noti sui 200, 23"4 di Vivaldi e un più modesto 24" netti di Melillo. Un non identificato foglio di provincia esalta la prova dell' atleta di Civitavecchia: Abbiamo il piacere di sottolineare il suo comportamento, non solo perché riesce a tenere alto il nome della sua città nello sport atletico che al momento dorme sonni tranquilli ma perché siamo stati i primi ad incoraggiarlo ed a credere nelle sue eccezionali possibilità". Quasi un vaticinio: qualche giorno, e Barletta salirà all'Albergo Italia di Udine in prospettiva dell'incontro della nazionale contro l'Ungheria. 6 agosto, Bianculli, inviato speciale, sul Littoriale: Sui 1500 abbiamo il primo auspicato debutto di Barletta in maglia azzurra, perché ci risulta che il civitavecchiese sarà preferito a Colombo. Vogliamo ricordare, ora che il gran passo sembra virtualmente compiuto, la rapida carriera dell'atleta laziale, debuttante in una Coppa del Mare riservata ai N.U.F. della Lazio con un 4'45" sulla distanza. Militare nel 1939 a Trapani, si

SPIRIDON/3 può dire che in due anni abbia volato". 8 agosto, sul Littoriale la prima foto di Barletta, "giunto sulla soglia della nazionale, forse il più alto esponente tecnico del lavoro svolto dal C.F. Roma". 10 agosto, Budapest, pioggia e vento. Dell'incontro scrivono su Littoriale, netta vittoria degli azzurri per dieci punti sui camerati magiari, e Gazzetta dello Sport, gli azzurri superano nettamente la fortissima nazionale magiara. Da un corsivo del quotidiano milanese: Battendo l'Ungheria in condizioni aggravate da un clima che forse gli italiani s'erano illusi di trovare uguale a quello che in Italia ci fa andare in maniche di camicia, mentre qui gli uomini sfoggiano cappotti con baveri di pelliccia, significa poter esprimere una cifra tecnica che supera la stessa entità di punteggio (93 a 83)… Chiudendo in 4'05" Barletta ha fatto un'esibizione discreta, ma non siamo ancora giunti alla prova decisiva che laurea il campione. 28 agosto, pubblicate le classifiche stagionali: Barletta è al quarto posto sui 1500. Guido Vittori segna 50"2 sui 400. Carlo Monti, 10"5 e 21"6, guida 100 e 200, Mario Lanzi, 47"1 e 1'49", 400 e 800, Giuseppe Beviacqua, 14'52"4 e 30'33"6, 5 e 10 mila, Fulvio Pellarini, Giovinezza Trieste, 7,20 e 14,54, lungo e triplo. Con 53"3, primeggia sui 400 ostacoli. 6 settembre, Bologna, recupero finali del Campionato di Società, salto di qualità sugli 800, prima, in batteria, 1'59"5, poi, in finale, 1'57"2, primato zonale. 11 settembre, Prato, inaugurazione dello Stadio Civico, battuta d'arresto, quinto in 4'09". Rivoluzione nel disco, si lascia alle spalle un avviato all'eternità: poco più di un mese, e Milano battezzerà sulla fettuccia metrica bloccata a 53,34 il suo primo primato mondiale. 29 settembre, Parma, seconda giornata di recupero del Campionato di Società. Ne scrive la Gazzetta a firma Giovanni Silvani. In 4'06"8 Barletta viene preceduto da Mastroieni e D'Ercole. 51"6 sul giro di pista per Mario Vivaldi, terzo dietro Missoni e Paterlini. L'acuto della giornata è di un ventunenne di Schio, Alfredo Campagner: con 1,96 aggiunge un centimetro al suo primato nazionale. 13 ottobre, Roma, Acquacetosa, Campionati assoluti di zona. Il Littoriale: molto pubblico, battuto da della Bruno Mussolini il primato laziale del disco, 48,87, ottava misura continentale della stagione. Bianculli ha sempre particolare attenzione per Barletta, che nelle due giornate corre e vince 800 in 1'59"2 e 1500 in 4'06"2, contribuendo con Vivaldi, Grasso e Scribilliti, al secondo posto del GUF Roma nella 4x400, 3'36". Ma non gli risparmia critiche: Dipende solo da lui se deve essere considerato un elemento d'avvenire o un atleta che non potrà fare di più. Non più lo splendido atleta d'anteguerra (7,34 nel 1935 dinanzi ad ), Giuseppe Cuccotti ha via libera nel lungo, 6,54, e nel triplo, 13,31. Sui 10 chilometri di marcia, alle spalle di Mario Di Salvo, appare Carlo Bomba, avviato ad occupare spazi di rilievo nella letteratura popolare dello sport capitolino. 23 ottobre, Roma, Acquacetosa, sul Littoriale foto del quartetto del GUF Roma autore del nuovo primato regionale nella 4x800, Barletta Oscar, Fagiolo Umberto, Vivaldi Mario, con occhiali, e Lupi Giovanni. 15 maggio 1942, guerra in corso, sport in affanno. Firenze, stadio Giovanni Berta, emerge in 3'57"7 il miglior Barletta, primato zonale. Il Littoriale: Ѐ la dimostrazione più evidente del buon lavoro che si sta compiendo tra i mezzofondisti riuniti a Firenze in allenamento collegiale. Ineccepibile: da qualche tempo, 'sveglia' a fianco degli specialisti italiani, tra Firenze e Vallombrosa, l'ungherese Miklós Szabo, protagonista ai Campionati europei del 1934, primo su Lanzi negli 800, alle spalle di Beccali sui 1500, realizzatore tra l'altro nell'ottobre 1937 di un superbo 3'48"6, primato continentale, bruciando il 3'49" realizzato da Beccali, quattro anni prima, all'Arena. 18 maggio, Parma, stadio comunale Walter Branchi, in 1'58"4 Barletta è primo sugli 800: Dopo un inizio lento, che peserà sul risultato tecnico, Barletta allungava e vinceva. 22 giugno, Firenze, campo Berta, triangolare Italia-Germania-Ungheria. Cronaca, puntuale, sulla Gazzetta, di Luigi Ferrario, attento ai tempi di passaggio sui 1500, 1'14"2 ai 500, 2'07" agli 800, chilometro in 2'37"4, primo Guerrino Vitale del Dopolavoro Ansaldo in 3'55"6, Barletta quarto in 3'58". 7 giugno, sul Littoriale, con foto, vistoso corsivo di Bianculli: Oscar Barletta venne fuori da una di quelle tante competizioni propagandistiche che il Comando Federale della GIL dell'Urbe ha nelle sue annose tradizioni. 12 luglio, Bologna, Campionati assoluti, titolo del Littoriale: Monti eliminato nei 100 e il torinese Dentis campione sui 110 ostacoli. Carlo Monti ha l'alibi della riacutizzazione di un problema muscolare e non spinge oltre l'11"2. Giulio Dentis, Dopolavoro Ferroviario di Torino, prossimo a lasciare l'atletica per il rugby, precede di un decimo, in 15"6, il suo maestro Gianni Caldana. In 4'00"6, il nostro è quarto, preceduto da Guerrino Vitale, Adelmo D'Ercole ed Eraldo Colombo. Sempre attento agli spunti tecnici, Ferrario sottolinea il miglioramento complessivo dei mezzofondisti sotto la 'cura' Szabo: Va diffondendosi la convinzione che solo un intenso e severo allenamento può dare copiosi frutti, e chi non conosce fatica e sforzo non potrà mai ottenere buoni risultati. 18 febbraio 1943, con i suoi 1'57"2, 3'57"8 e 2'28" sui 100, Barletta viene definitivamente consacrato, in base alla tabella finlandese, quale miglior mezzofondista laziale. I ritagli stampa saltano direttamente al 1944, 4 agosto: un trafiletto del quotidiano romano dà notizia della firma del civitavecchiese al Club Sportivo Capitolino, la società fondata il 29 ottobre 1919 presso il bar Campidoglio (Marco Martini, Storia dell'Atletica laziale) e all'epoca tenuta in piedi da Alfredo Ferri, Commissario straordinario. 7 agosto, Roma, Terme, rari atleti. Barletta passeggia in 4'24", Antonio Venerando, tesserato per l'Andrea Doria e futuro presidente dei Medici sportivi, 30,13 nel martello. 31 luglio, Roma, Terme, tentativo di normalità con l'incontro giovani-anziani. Prevalgono i secondi, 115 a 95. Bianculli: Negli 800, vittoria sul velluto di Barletta. Nettissima, in 11"5, l'affermazione di Roberto Wis sui 100. Discreto, preso dal cinema, il giavellotto di Massimo Serato. Nella voglia di allenare gli altri, Cuccotti ha rinunciato a potenziare la preparazione. 11 settembre, Roma, Terme, la cronaca registra l'incidente di un martello volato fuori pedana, frutto di 'improvvisatori', allertati, con esiti imbarazzanti, per le classifiche di società: Venerando 32,20, Melillo 18,41, Zanetti 17,23. Barletta corre i 400, 57"4 in batteria e 55"4 in finale. 16 ottobre, Roma, Terme, Coppa Pesci, Wis 11"3, Barletta: Cui la mancanza di ogni sprone ha dato lo spunto per girare con bella regolarità in 9'24"

SPIRIDON/4 sui 3000. 31 ottobre, corsivo sul quotidiano romano: Un atleta pacato, Oscar Barletta, eppure il buon 'Bastiano' domenica aveva proprio perso la pazienza… aveva annusato la vittoria nel pentathlon, e non gli mancavano che i 1500 per completarlo – i 1500, la sua gara – allorché Roberto Wis, forte del titolo di campione regionale di velocità, gli è uscito fuori con quella gara intelligente e sorniona. E il 4'44" del centista gli ha sottratto l'ambita vittoria. 6 novembre, Roma, Terme, Gran Premio Savino Balducci, Barletta 2'06"5 sugli 800, Tosi 48,49, 54,10 in giavellotto, tutti vincitori, Melillo 5,58 nel lungo, Venerando 26,85 nel disco. 1945, 27 febbraio, Roma, Villa Borghese, diecimila persone sul percorso di una campestre. Domina l'uomo di Civitavecchia, attaccato come l'edera alle spalle di Osvaldo Marconi per cinquemila metri, staccandolo con una zampata felina e giungendo applauditissimo. 6 marzo, Roma, Terme, Civitavecchia sugli scudi con l'affermazione del binomio Barletta-Funari della Pericle Pagliani nell'americana a coppie sui 5 chilometri. 23 marzo, Roma, Terme, ancora un'americana. Sui 5 chilometri Barletta- Marconi surclassano gli avversari. Stessa distanza, individuale, per due pionieri, Stefano Natale, nato nel 1903 all'Ospedale San Giovanni, quattro titoli italiani in maratona sulle spalle alla fine degli anni Venti, e Orlando Cesaroni, classe 1890, l'uomo che anticipò di mezzo secolo Abebe Bikila correndo a piedi scalzi per le strade italiane, venti anni di attività fino al 1929, quando un vapore lo trasferì oltre Oceano per l'iscrizione all'avventura della New York-Los Angeles. Bloccato dalla febbre, dovette alla generosità di Beniamino Gigli – cui lo legavano gli identici colori dell'Audace e l'antica frequentazione del celebre tenore nella palestra di via Frangipane – prima l'ospitalità, poi, in abbondanza, i dollari necessari per la sopravvivenza e per il rientro in patria. La cronaca riferisce del successo di Cesaroni in 17'36"4, meno di mezzo metro dinanzi a Natale. 11 giugno, Roma, Terme, Bianculli: L'atletica sta vincendo, lentamente ma inesorabilmente, la sua bella battaglia sui gusti e nelle preferenze del pubblico: afflusso di folle, e incassi rispettabili… A Barletta, con una buona luce su Zamboni, i 1500 in 4'08"4, ma il risultato solleva reclami da parte dell'Esperia che ritiene danneggiato il suo atleta da un lieve sbandamento che Barletta ha infatti avuto sulla destra. Per noi l'episodio ha un solo valore: quello di aver confermato le buone condizioni del civitavecchiese. 3 marzo 1947, Roma, Villa Borghese, Campionati laziali di corsa campestre, prima organizzazione del Centro Sportivo Universitario. Ne scrive, sul Corriere, Giuseppe Melillo: Barletta, poco in fiato e ancora piuttosto grasso, è quarto. 4 aprile, Roma, Terme, riunione d'apertura. Maglia del Centro Sportivo Universitario romano, allunga la distanza sui 3000, 9'14"3, ma è bruciato sul filo da Funari. Nei 3 chilometri di marcia, nono classificato in 15'38"2, un nome nuovo, quello di Paolo Valenti, che ritroveremo più avanti tra i protagonisti dello sport televisivo. Con Valenti, in tempi picareschi da poco sottratti alla guerra, altri nomi del giornalismo, come Loris Lolli, come Giovanni Maria Lòriga, il sardo di Luras che aveva fruito dei primi insegnamenti di Barletta sul campo comunale di Civitavecchia fin dal 1945 – incrociando poi in avventure atletiche giovanili, nel Centro Universitario Sportivo romano alimentato dalla passione di Giuseppe Cuccotti, Gino Roghi, Ugo D'Ascia, il grande vaticanista, Mauro Mellini, futuro parlamentare radicale – e che ancora adesso, anno di grazia 2020, novantatré compiuti ai primi di marzo, impartisce al prossimo lezioni di giornalismo e di atletica, oltre che di grammatica e sintassi. 21 aprile, Roma, Terme, Campionato di Società, Barletta, castigato nuovamente da Stelio Funari, corre i 5000 in 16'35". Valenti allunga ai 10 in 55'41", lontanissimo da , primo in 48'57". Nei 200, il migliore è Gino Roghi, dell'Esperia Asteria, che poi scenderà a 10"8 indossando la maglia azzurra. 28 aprile, Roma, Terme, non senza fatica, in 16'28"8, ritroviamo Barletta sui 5000. Giallo nella marcia 10 chilometri: spalla a spalla sul rettilineo finale tra Mario Di Salvo e . Prevale il giovane catanese in 47'19", ma i giudici sono implacabili: squalifica! 19 maggio, Terme, Campionato di Società, mattatore Giuseppe Tosi, 50,70. Sui 1500 Barletta non va oltre 4'13"8 a spalla con il ternano Amicarella. Staffetta veloce: si afferma in 44"4 l'Esperia/Asteria con Gino Roghi, Giorgio Di Giuliomaria, il vecchio Melillo e Aristide Facchini. 1 giugno, Terme, semifinale del Campionato di Società. Nella prima giornata, lotta in casa sui 5000 tra Funari e Barletta, prevale il secondo in 16'02"8 con il concittadino a fianco. Il Corriere avverte che il biglietto d'ingresso valido per le corse motociclistiche disputate nel circuito di Caracalla dà diritto ad assistere alla riunione d'atletica. 2 giugno, Terme, qualificazione per la finale del Campionato di Società: pagina intera sul Corriere con cinque foto, Barletta compreso. Fiamme Gialle, Centro Sportivo Universitario ed Esperia/Asteria in finale. Praticamente in disarmo, 4'18"3 sui 1500. Anche le pagine del quaderno perdono di spessore. 15 settembre, Terme, rare presenze ai Campionati regionali. 2'00"2 sugli 800. 20 ottobre, Catania, triangolare Sicilia-Lazio-Centro addestramento reclute. Prevalgono gli isolani, che hanno punto di forza in Baldassarre Porto, 11"2 e 51"6. Occorrono punti, e Barletta si fa in due, 1500 in 4'23 e l'avventura, in 1'6"2, sui 400 ostacoli. 31 ottobre 1949, ultimi ritagli. Nella riunione d'attesa alle Terme, passo d'addio del nostro in 2'04"4 sugli 800. Con la prima pagina della Gazzetta, nella fragilità dei suoi fogli, il quaderno si chiude per la firma di Gualtiero Zanetti, argomento il Giro di Roma di corsa vinto da Michele Fanelli: Dopo 42 chilometri si rivestono silenziosi, legano le loro robe e si portano alla stazione dove altri chilometri faranno sui legni della terza classe.