NUMERO 278 in Edizione Telematica 10 Marzo 2020 DIRETTORE: GIORS ONETO E.Mail: [email protected]

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

NUMERO 278 in Edizione Telematica 10 Marzo 2020 DIRETTORE: GIORS ONETO E.Mail: Spiridonitalia@Yahoo.Fr NUMERO 278 in edizione telematica 10 marzo 2020 DIRETTORE: GIORS ONETO e.mail: [email protected] Con un’atletica che sta sempre più vagando nel poco, per non dire nel nulla, già da qualche tempo stavamo perdendo gli entusiasmi dello scrivere; il macigno del virus che viene dall’oriente stava facendo il resto cercando di annullare in noi ogni entusiasmo. La tentazione di lasciar perdere era forte. Poi, diversamente di quanto hanno fatto altri, ci siamo ricordati che la trincea non si abbandona mai, tanto meno quando le cose vanno male. Così rinnovando gl’intenti d’un tempo e gli entusiasmi comuni d’antiche amicizie, eccoci puntuali con questo numero di Spiridon. E non sarà l’ultimo. ogni disciplina pratica il fai da te e l’Europa mette all’indice il sistema-Italia Gli italiani, si sa, reagiscono scompostamente alle emergenze. Basti ricordare quanto successe all’altezza dell’armistizio a concludere, per quanto ci riguarda, la seconda guerra mondiale. Ora con il coronavirus popolazione in fuga dal nord, uso improprio delle mascherine, spesa stile borse nera nei supermercati. Ma se vogliamo scegliere un comparto di confusione e incoerenza potremo prendere a paragone il mondo dello sport. Anzi tutto non ci aiuta la cornice internazionale. Italia messa all’indice dalla Comunità Europea che ancora una volta ci ha lasciati soli. Come nell’esempio macroscopico della gestione dei migranti. Casi affrontati una volta alla volta, evento per evento, sport per sport, con criteri geopolitici. Senza che fossa una ratio trasparente e coerente a riassumere il tutto. Sportivi italiani trattati come appestati e messi all’indice. A dimostrare che l’Unione Europea, tanti anni dopo le teorie di Alterio Spinelli è solo un’accozzaglia di interessi economici indebitamente fusi in un unico filo conduttore. Ma altro non c’è. Né morale, né cultura. Né, per quello che c’interessa, sport. Il testimone è stato poi raccolto con SPIRIDON/2 dovizia arricchita di incongruenze in patria. Dove, ancora una volta, è stato ribadito che non tutti gli sport sono eguali, anche agli occhi del peraltro impotente Coni. Le discipline più popolari, rigidamente divise tra professionistiche e dilettantistiche (anche se tutte e due i rami poi convergono verso l’Olimpiade) hanno fatto legislazione a sé. Il calcio ha giocato a porte chiuse, bocciando il goffo tentativo del poco esperto Ministro Spadafora di strappare una differita in chiaro della partitissima Juve Inter. Pallavolo e basket si sono astenute dall’attività collassando i prossimi calendari bloccati per un mese intero. In particolare difficoltà il basket dove la decisione è stata presa per la forte pressione esercitata dai giocatori americani (la larga maggioranze delle rose, altresì dette roster). Qualcuno come Clark ha risolto anticipatamente il contratto tornando negli States, sentendosi più garantito (beato lui) sotto le insegne dell’amministrazione Trump. L’atletica leggera, manco a dirlo, collocata tra i paria (dove non stanno F 1, motociclismo e ciclismo) ha abrogato tutti gli impegni possibili e qui si parla di cancellazione tout court più che di rinvio, come nel caso della Maratona di Roma o dei campionati master, stante il carattere primaverile della collocazione in campionato. Adesso già le gazzette provano a calcolare il danno economico dello stop. Puerile, il peggio deve ancora arrivare. Purtroppo in termini di mortalità, di danni al territorio e alle disastrate finanze dello Stato, irreparabilmente colpite appena un attimo dopo che il debito pubblico formalmente, era iniziato a scendere, il peggio deve ancora arrivare per un conteggio brutale. La crescita del PIL su cui si litigava in nome di un decimale dovrà aggiungere un “de” privativo al sostantivo per un segno – corposo. Alle conseguenze del virus si aggiungono infatti quelle del caso Ilva. Ma bisogna pensare e guardare a un universo ancora più macro. Che ne sarà dell’Olimpiade di Tokyo? L’atteggiamento degli organizzatori per il momento ricorda quello del Premier Renzi. Sicurezza, ottimismo, fiducia nel conclamato bouquet mediatico. Salvo pensare alla mala parata e a cercare una via d’uscita. Un po’ d’ipocrisia è d’obbligo in questi casi. Ma già i tornei di qualificazione sono stati stravolti e, come dimostrano le cifre, al momento il Giappone non è certo il Paese più immune da questa pandèmia. La possibilità che un evento di tale portata non posso svolgersi ci rimanda in un certo senso alle atmosfera del 1940/1944 quando il disastro evento mondiale rinviò le competizioni. Un atmosfera plumbea grava sul mondo. Non sono i giorni dell’austerity. Non sono neanche quelli della Sars o dell’Ebola (che non toccò l’Europa). Si tratta di qualcosa di strano e di peggiore, non ancora completamente valutabile. DANIELE POTO Difficile concentrarsi sullo sport in questi momenti, nei quali il “tutto” ed il “contrario di tutto” non smettono di darsi battaglia: per chiarire è dunque meglio precisare subito che siamo pienamente d’accordo su chi sostiene che le precauzioni non sono mai abbastanza, anche se è evidente che al nostro povero Bel Paese costeranno lacrime e sangue. Quasi per tutti, perché purtroppo la storia ci insegna che nei momenti di disgrazia c’è sempre qualcuno che riesce ad approfittarsene. Pensate alle mascherine, i cui prezzi sono volati alle stelle ed alle volte ne vedi anche in circolazione che sembrano veri tarocchi, anzi che probabilmente lo sono proprio. Ma non è questo che occupa più di tanto i miei pensieri. Piuttosto mi capita di immedesimarmi in quei ragazzi, maschio e femmine, che senza tanti grilli per la testa coltivano, con cadenza quadriennale nell’anno bisestile – nulla di superstizioso in questo ricordare il 29 febbraio, ci mancherebbe –, il sogno massimo di uno che fa sport e cioè di partecipare all’Olimpiade, anche se ormai i Giochi stanno diventando una rassegna da circo, con specialità da funamboli che, essendo praticate da pochi, regalano medaglie e gloria a chi è più lesto ad approfittarne. Penso dunque ai sogni che rischiano di essere rimandati – e speriamo che non sia così, perché altrimenti significherebbe che la “grande paura” ha ancora ragione d’essere –, e penso a chi come Tamberida quattro anni sogna una rivincita sulla mala sorte che lo bloccò prima di Rio de Janeiro ed oggi vive dubbi ed ansie aggiuntive, ed ogni volta che si allena probabilmente si domanda: “Ma serve quello che sto facendo?”. E di Tamberi in circolazione nei vari sport – quelli veri, non da saltimbanchi – ce ne sono tanti. Auguri, dunque, ragazzi perché i vostri sacrifici servano a qualcosa e il vostro sogno, quello decubertiniano di partecipare, si avveri. In barba a chi – e probabilmente alla fine sarò anch’io tra quelli – alla fine si metterà a contare le medaglie o magari vi obbligherà a rodervi il fegato perché avrà detto o scritto che siete arrivati “soltanto” quarti. Giorgio Barberis SPIRIDON /3 fuori tema Mentre l'atletica e lo sport, che sono un nulla, sono fermi come tutto il resto del territorio nazionale, salvo l'imbecillità di quanti svuotano i supermercati, e mentre la demenzialità del prossimo televisivo si ostina, nella durezza di tempi, nell'annuncio bovino riassumibile nel'il meglio del calcio prima di tutto', la nostra curiosità resta bloccata ad una pagina dell'ultimo numero di Trekkenfild, il periodico digitale dignitosamente sostenuto e alimentato dai dioscuri Walter Brambilla e Daniele Perboni. Tre i protagonisti della pagina, lo stesso Perboni, Gianni Mauri, presidente del Comitato regionale, e Andrea Boroni, avvocato e presidente di una Società di atletica. Succede che Mauri trovi fastidioso che gli si dia, da parte di Perboni, per via dell'invidiabile inclinazione microfonica del dirigente, del 'grillo parlante', al punto da ritenere necessario rivolgersi ad un creativo studio legale perché il fastidio abbia termine. Sulla faccenda, e sulla sua irritualità, ha già espresso diffusamente la propria opinione Ottavio Castellini, presidente dell'Archivio Storico dell'Atletica Italiana intitolato a Bruno Bonomelli, richiamandosi, come evitarlo, a quell'insuperato ed antico breviario pedagogico prodotto a Firenze in finire del secolo diciannovesimo dall'estro fenomenale di Carlo Lorenzini, laddove l'Acheta domesticus trattato dalla scienza entomologica,vale a dire il grillo parlante della Storia di un burattino nata dalla mano del primo di dieci figli di un cuoco e di una cameriera famigli del marchese Ginori, tutto appare fuorché paradigmatico di offesa, e dunque passibile di assimilazione all'inaccettabilità di una denigrazione o, peggio, di un insulto. Poco convinti delle nostre conoscenze linguistiche, ne abbiamo chiesto conferma e conforto, avendoli entrambi, ad un vecchio amico solito frequentare gli ambulacri capitolini dell'Accademia della Crusca. A questo punto, non resterebbe ragionevolmente che archiviare l'episodio sotto una montagna di risate. Epperò, la vicenda spiace, doppiamente, sia perché l'avvertimento, o l'intimidazione, avventurosi ai limiti della temerarietà, messi in atto dall'avvocato Boroni avverso Perboni, non sarebbero mai dovuti nascere, e come tali quindi da restituire al mittente, sia perché l'atletica, avara in passato di fenomeni del genere, con protagonista negativo un suo dirigente eletto, di tali fenomeni non ha bisogno. Non entriamo nel merito delle capacità dirigenziali di una persona che ha nelle proprie mani la gestione del principale polmone organizzativo e promozionale atletico del territorio italiano. Non lo facciamo perché difettiamo di conoscenze dirette e perché la cosa sostanzialmente,
Recommended publications
  • Record Storici
    RECORD STORICI I primati Mondiali, Europei, Olimpici stabiliti dagli atleti italiani A scorrere le vecchie carte, si rintracciano numerose grandi prestazioni che gli atleti italiani hanno ottenuto nel Secolo XX. Prestazioni delle quali, per la gran parte, si è persa memoria. Quindi, appare opportuno riproporle in quella che potrebbe essere una delle voci di un nostro “ABBECEDARIO” di atletica, un testo di lettura per le prime classi dei dirigenti federali. Il primo record da ricordare, dei più nobili, è quello di Dorando Pietri a Londra 1908: un proto-primato nella Maratona (come avrebbe scritto Bruno Bonomelli …) cancellato alla pari della sua vittoria. Gli ultimi, già molto lontani nel tempo, sono quelli che Maurizio Damilano ha ottenuto sulla pista di Cuneo nell’autunno 1992. Fra mezzo, molti riscontri tecnici di notevole significato temporale e storico. Nelle tabelle che seguono si è tentato un primo elenco – in ordine cronologico – di tutti quei record Mondiali , Europei e Olimpici che hanno fatto la storia dell’atletica italiana, oltre ad una appendice per non tralasciare una serie di risultati che, per vari motivi, non hanno goduto del crisma dell’ufficialità. In chiave storica va ricordato che la federazione italiana è stata fondata a Milano il 21 ottobre 1906 e che la IAAF ha preso corpo a Berlino nell’ agosto 1913 , dopo che il 17 luglio 1912 i rappresentanti di 17 nazioni – riunitisi a Stoccolma durante i Giochi Olimpici (e tra i quali non figurava nessun italiano) – avevano stabilito di costituire una struttura internazionale che regolamentasse norme e primati dell’atletica leggera. Tra i primi atti della IAAF fu proprio la stesura di una prima lista di record mondiali che venne presentata nel 1914.
    [Show full text]
  • 2012 European Championships Statistics – Men's 100M
    2012 European Championships Statistics – Men’s 100m by K Ken Nakamura All time performance list at the European Championships Performance Performer Time Wind Name Nat Pos Venue Year 1 1 9.99 1.3 Francis Obikwelu POR 1 Göteborg 20 06 2 2 10.04 0.3 Darren Campbell GBR 1 Budapest 1998 3 10.06 -0.3 Francis Obikwelu 1 München 2002 3 3 10.06 -1.2 Christophe Lemaitre FRA 1sf1 Barcelona 2010 5 4 10.08 0.7 Linford Christie GBR 1qf1 Helsinki 1994 6 10.09 0.3 Linford Christie 1sf1 Sp lit 1990 7 5 10.10 0.3 Dwain Chambers GBR 2 Budapest 1998 7 5 10.10 1.3 Andrey Yepishin RUS 2 Göteborg 2006 7 10.10 -0.1 Dwain Chambers 1sf2 Barcelona 2010 10 10.11 0.5 Darren Campbell 1sf2 Budapest 1998 10 10.11 -1.0 Christophe Lemaitre 1 Barce lona 2010 12 10.12 0.1 Francis Obikwelu 1sf2 München 2002 12 10.12 1.5 Andrey Yepishin 1sf1 Göteborg 2006 14 10.14 -0.5 Linford Christie 1 Helsinki 1994 14 7 10.14 1.5 Ronald Pognon FRA 2sf1 Göteborg 2006 14 7 10.14 1.3 Matic Osovnikar SLO 3 Gö teborg 2006 17 10.15 -0.1 Linford Christie 1 Stuttgart 1986 17 10.15 0.3 Dwain Chambers 1sf1 Budapest 1998 17 10.15 -0.3 Darren Campbell 2 München 2002 20 9 10.16 1.5 Steffen Bringmann GDR 1sf1 Stuttgart 1986 20 10.16 1.3 Ronald Pognon 4 Göteb org 2006 20 9 10.16 1.3 Mark Lewis -Francis GBR 5 Göteborg 2006 20 9 10.16 -0.1 Jaysuma Saidy Ndure NOR 2sf2 Barcelona 2010 24 12 10.17 0.3 Haralabos Papadias GRE 3 Budapest 1998 24 12 10.17 -1.2 Emanuele Di Gregorio IA 2sf1 Barcelona 2010 26 14 10.18 1.5 Bruno Marie -Rose FRA 2sf1 Stuttgart 1986 26 10.18 -1.0 Mark Lewis Francis 2 Barcelona 2010
    [Show full text]
  • BRONZO 2016 Usain Bolt
    OLIMPIADI L'Albo d'Oro delle Olimpiadi Atletica Leggera UOMINI 100 METRI ANNO ORO - ARGENTO - BRONZO 2016 Usain Bolt (JAM), Justin Gatlin (USA), Andre De Grasse (CAN) 2012 Usain Bolt (JAM), Yohan Blake (JAM), Justin Gatlin (USA) 2008 Usain Bolt (JAM), Richard Thompson (TRI), Walter Dix (USA) 2004 Justin Gatlin (USA), Francis Obikwelu (POR), Maurice Greene (USA) 2000 Maurice Greene (USA), Ato Boldon (TRI), Obadele Thompson (BAR) 1996 Donovan Bailey (CAN), Frank Fredericks (NAM), Ato Boldon (TRI) 1992 Linford Christie (GBR), Frank Fredericks (NAM), Dennis Mitchell (USA) 1988 Carl Lewis (USA), Linford Christie (GBR), Calvin Smith (USA) 1984 Carl Lewis (USA), Sam Graddy (USA), Ben Johnson (CAN) 1980 Allan Wells (GBR), Silvio Leonard (CUB), Petar Petrov (BUL) 1976 Hasely Crawford (TRI), Don Quarrie (JAM), Valery Borzov (URS) 1972 Valery Borzov (URS), Robert Taylor (USA), Lennox Miller (JAM) 1968 James Hines (USA), Lennox Miller (JAM), Charles Greene (USA) 1964 Bob Hayes (USA), Enrique Figuerola (CUB), Harry Jeromé (CAN) 1960 Armin Hary (GER), Dave Sime (USA), Peter Radford (GBR) 1956 Bobby-Joe Morrow (USA), Thane Baker (USA), Hector Hogan (AUS) 1952 Lindy Remigino (USA), Herb McKenley (JAM), Emmanuel McDonald Bailey (GBR) 1948 Harrison Dillard (USA), Norwood Ewell (USA), Lloyd LaBeach (PAN) 1936 Jesse Owens (USA), Ralph Metcalfe (USA), Martinus Osendarp (OLA) 1932 Eddie Tolan (USA), Ralph Metcalfe (USA), Arthur Jonath (GER) 1928 Percy Williams (CAN), Jack London (GBR), Georg Lammers (GER) 1924 Harold Abrahams (GBR), Jackson Scholz (USA), Arthur
    [Show full text]
  • I Cento Anni Di Ottavio Missoni - Il Cuore Oltre L’Ostacolo
    I CENTO ANNI DI OTTAVIO MISSONI - IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO Il “Balilla dell’atletismo italiano” come lo definì l’articolista de “Lo Sport Fascista”, la più prestigiosa rivista sportiva dell’epoca, nacque a Ragusa, città della Dalmazia, l’11 febbraio del 1921, ma crebbe a Zara dove la famiglia si trasferì quando il bimbo era ancora in tenera età. Figlio di un capitano di lungo corso e di una nobile, si avvicinò allo sport mentre frequentava l’istituto tecnico. Come tutti i ragazzi, quindi anche per quelli del suo periodo, il sogno era di diventare un calciatore. Però, oltre a giocare per strada e nei campetti della sua città, ad Ottavio piaceva praticare anche altri sport come il ciclismo, il canottaggio, il tennis, la pallacanestro e, soprattutto, il nuoto visto le tradizioni marinare della famiglia. Nel nuoto riusciva molto bene tanto che nel 1938 deteneva i primati provinciali dei 50 e 100 metri stile libero. Le competizioni di strada lo avvicinarono all’atletica leggera. I facili successi sui compagni di gioco lo indussero a cimentarsi con gli atleti “veri” che frequentavano la pista dello stadio di Zara. Partecipò infatti ai campionati provinciali correndo gli 800 metri dove giunse secondo, solo un quinto di secondo dietro ad Antonio Perasti, un campioncino locale che vinse in 2:19.0. Il “San Marco”, un giornale locale, parlò molto bene del ragazzo, della sua buona predisposizione e della saggezza dimostrata in gara nella distribuzione delle forze. Questi giudizi spronarono Ottavio a insistere. Si affidò alle cure del fratello Attilio, di alcuni anni più grande di lui, che già veniva annoverato fra i migliori atleti zarini dei 100 metri.
    [Show full text]
  • ATLETICA - La Storia Enciclopedia Dello Sport Di Roberto L
    ATLETICA - La storia Enciclopedia dello Sport di Roberto L. Quercetani, Giorgio Reineri, Gianfranco Colasante sommario: ▢ Da Olimpia ai nostri giorni. ▢ L'organizzazione dell'atletica nel mondo. ▢ L'organizzazione continentale dell'atletica. ▢ Il passaggio al professionismo. ▢ Doping e antidoping. ▢ L'atletica italiana. ▢ Bibliografia. Da Olimpia ai nostri giorni di Roberto L. Quercetani L'atletica nell'antichità La parola atletica ‒ dal greco athlos "lotta", "combattimento" ‒ indica la pratica agonistica del correre, saltare e lanciare, non la semplice e isolata manifestazione di tali gesti. La storia dell'esercizio atletico nasce quasi con l'uomo, se non altro per la necessità che egli ebbe, fin dai tempi più remoti, di far ricorso ad atteggiamenti di difesa o di offesa che implicavano appunto correre, saltare, lanciare. Inoltre, al di là di ogni possibile contrasto, tali gesti corrispondono alle più semplici e spontanee manifestazioni dell'essere umano, che sia nella storia sociale sia nel quadro più soggettivo della crescita individuale è teso a scoprire e a esprimere le proprie risorse e potenzialità fisiche. Tracce di un'attività atletica si trovano in bassorilievi egiziani risalenti a circa 3500 anni prima di Cristo, ma non si può escludere che manifestazioni del genere siano state in auge anche presso civiltà più antiche, per es. nelle Americhe e in Asia. Le prime notizie di sicuro rilievo su competizioni dell'Evo Antico si riferiscono comunque alla Grecia e all'Irlanda. La letteratura greca dà notizia di gare di corsa tenute ancor prima del 1000 a.C., per lo più nell'ambito di funzioni religiose. L'origine dei Giochi Olimpici ‒ così chiamati perché si svolgevano ogni quattro anni a Olimpia nel Peloponneso nordoccidentale ‒ è fatta risalire da alcuni al 1222 a.C.
    [Show full text]
  • Tokyo Le Olimpiadi Più Attese
    TOKYO LE OLIMPIADI PIÙ ATTESE Le abbiamo tanto aspettate, ed eccole qua, le Olimpiadi di Tokyo. Una festa di sport, nel mondo ferito dalla pandemia. Sono i miei primi Giochi Olimpici da presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera ed è un onore accompagnare a Tokyo la squadra italiana più ampia di sempre, animata da 76 atleti, che hanno inseguito e meri- tato la convocazione, frutto del loro impegno e del percorso che hanno compiuto insieme ai loro tecnici, alle società sul territorio, ai dirigenti: il gra- zie va a tutte le persone che li hanno scoperti, va- lorizzati, aiutati a crescere e sostenuti nel periodo più duro del Covid-19. E come riconoscimento del Stefano Mei ruolo essenziale che l’atletica ha avuto durante la pandemia, per la sopravvivenza stessa dello sport Presidente della Federazione Italiana italiano, su mia proposta il Consiglio Federale ha di Atletica Leggera fortemente voluto e promosso una spedizione nu- merosa. Lo sappiamo, l’Olimpiade è il contesto più com- ai trionfi degli Europei under 23 che profumano petitivo, l’occasione in cui il più piccolo dei Paesi di futuro. Ci presentiamo con entusiasmo, deter- - soprattutto in atletica - può trasformarsi in una minazione e tanta voglia di emergere, nell’appun- potenza e conquistare una medaglia d’oro. Non tamento più significativo, pur consapevoli che il tutti i nostri ragazzi, e le nostre ragazze, po- mondo corre e marcia forte, salta e lancia lon- tranno puntare alle posizioni di vertice. L’augurio tano. è però che tutti sappiano battersi al meglio delle proprie potenzialità, senza paura, con corret- Ho scelto di vivere l’esperienza a cinque cerchi tezza, confrontandosi a viso aperto con i più al Villaggio Olimpico, fiero di essere il team lea- forti.
    [Show full text]
  • Nel Futuro Con Larissa
    o i l g u l $ e l i r p a 0 2 0 2 / 2 . n $ a m o R $ 1 a COE DICE TUTTO m m o c “LA MIA ATLETICA SARÀ COSÌ” 1 . t r a & 6 4 . n 4 0 / 2 0 / 7 2 . L n i . v n o c % 3 0 2 / 3 5 3 . L . CENTRO STUDI D $ e l a t 50 ANNI TRA SPORT E CULTURA s o p o t n e m a n o b b a n i e n o i z i d e p S $ A NEL FUTURO p S e n a i l a t I e t s o P CON LARISSA Il 6.80 della Iapichino nel lungo è un raggio di sole dopo il buio della pandemia SOMMARIO n.2 apr/lug 2020 EDITORIALE LA RICORRENZA IL CLUB 3 La resilienza dell’atletica italiana 28 Guidobaldi, la culla ha 60 anni 44 Quei podisti hanno fatto un 68 di Alfio Giomi di Valerio Vecchiarelli di Franco Morabito 30 I ricordi di Giovannelli 46 Lo stadio 49 I tecnici 50 Il modello 52 Audrey e Fabio le due Frecce di Cupido di Franco Morabito L'INTERVISTA 4 Coe: “Cinque anni magici FILO DI LANA con tanti nuovi Bolt” L'INTERVISTA DOPPIA 54 I tre giorni di Franco Fava 32 Son tornate le frecce di Boras dell’Italia che non c’era di Andrea Schiavon di Giorgio Cimbrico LA RICORRENZA 8 Da Benzi alla sociologia IL RACCONTO L’EVENTO la staffetta della cultura 36 L’Olimpiade del lockdown 60 Il Golden Gala va ai Marmi di Giorgio Cimbrico di Nazareno Orlandi e si riscopre simbolo 12 Con Atletica Studi 39 L’iniziativa di Anna Chiara Spigarolo va in pista la scienza di Antonio La Torre e Giorgio Carbonaro IL RICORDO IL COMPLEANNO 40 Il galoppo spezzato 62 Ottey 60 SPECIALE del “caballo” Sabia Roma brinda alla Divina 20 Quattro salti nel futuro di Giorgio Cimbrico di Marco Buccellato di Francesco Volpe L'ONORIFICENZA IL RICORDO LA RIPARTENZA 43 Piccola, grande Great 64 Ottaviani, l'uomo che 24 Il rock di Larissa fa ballare l’Italia c’è l'oro della Repubblica non sapeva stare fermo Nazareno Orlandi di Luca Cassai di Luca Cassai Magazine della Federazione Italiana di Atletica Leggera Anno LXXXVII/Aprile/Luglio 2020.
    [Show full text]
  • Come, Dove, Quando Carissimi Amici, Da Quel Dì Stiamo Discutendo Quelle Forti, Che Poi Sono Quelle Ragioni Fisiologiche
    NUMERO 163 in edizione telematica 10 LUGLIO 2011 DIRETTORE: GIORS ONETO e.mail [email protected] come, dove, quando Carissimi amici, da quel dì stiamo discutendo Quelle forti, che poi sono quelle ragioni fisiologiche. sullo stato di salute della nostra che stimolano il grande pubblico Senza record,che senso ha andare atletica, ed il fervore con cui lo d’oggi. Così va il mondo. Se è allo stadio a veder l’atletica? facciamo sta aumentando di vero, ad esempio, che non sono Non c’è neppure la possibilità di giorno in giorno. Ora poi che si in pochi ad appassionarsi alla esaltarsi col tifo da curva che stanno avvicinando i più Formula 1 o alle gare di Super B sembra piacere tanto a giovani ed importanti impegni stagionali ed solo perché nell’inconscio (e ai diversamente giovani. anche alla luce di quant’è spero che sia solo nell’inconscio) L’atletica, si sa, è disciplina successo nelle ultime settimane, si aspettano il grande incidente, individuale e soprattutto è troppo l’impegno dialettico è arrivato al beh non c’è da stupirsi se raffinata per stimolare tifoserie. massimo livello d’enfasi. Le l’atletica perde consensi. Così, in un’epoca in cui bisogna pagine del nostro periodico lo per forza essere “contro” evidenziano con chiarezza. qualcuno, meglio ancora se in Le diagnosi dello stato di salute branco e con un capetto che ti della nostra atletica sono diverse, guida diventa poco stimolante dipendono anche dagl’interessi di interessarsi di atletica, disciplina chi le fa. Esse sono molte come sportiva che oltre a tutto richiede sono molte le cause del una certa preparazione tecnica.
    [Show full text]
  • Tutti I Campioni Italiani (1906-2020)
    © www.sportolimpico.it CAMPIONATI “ASSOLUTI” – UOMINI TUTTI I CAMPIONI ITALIANI – 1906/2020 Aggiornamento: 1° Gennaio 2021 Elenchi nominativi di tutti i campioni nazionali all’aperto della Federazione di Atletica Leggera. Per ciascun atleta vengono riportati i dati anagrafici conosciuti, la gara o le gare vinte, gli anni e i risultati tecnici ottenuti. ● Sedi dei Campionati Dal 1906 al 2020 compreso i Campionati Assoluti sono stati ospitati sugli impianti di 23 città. Al primo posto figura Roma che li ha organizzati in 24 occasioni seguita da Milano (21 volte). Nelle note si trovano i dettagli relativi allo sviluppo delle piste fino alla loro standardizzazione a 400 metri, avvenuta su decisione della IAAF nel 1962 (e in Italia a far data dal 1° Gennaio 1963). Nel 1921 saranno ospitati a Rovereto. Roma1 – 1907, 1908, 1909, 1911, 1920 (solo corse), 19532, 1956, 1958, 1959, 1965, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1977, 1978, 1979, 1982, 1983, 1984, 1985, 1987, 1998. Milano3 – 1906, 1910, 1913, 1914, 1919, 1920 (solo concorsi), 1922 (solo 15 gare su 33: v. Busto Arsizio), 1928, 1934, 1940, 1943, 1946, 1951, 1955, 1964, 1969, 1988, 1997, 2000, 2009, 2013. Bologna4 – 1921, 1923, 1924, 1925, 1927, 1929, 1932, 1936, 1938, 1942, 1945, 1952, 19575, 1960, 1967, 1992, 1993, 1996. Torino6 – 1939, 1941, 1950, 1961, 1976, 1980, 1981, 1986, 1991, 2006, 2011, 2015. Firenze7 – 1933, 1935, 1937, 1947, 1954, 1966, 1975, 2004. Napoli8 – 1926, 1962, 1994. Trieste – 1963, 1968, 2017. Pescara – 1990, 1999, 2018. Bressanone – 2005, 2012, 2019. Cesenatico – 1989, 1995. Rieti – 2003, 2016. Padova – 2007, 2020. Verona9 – 1912. Busto Arsizio10 – 1922 (solo 18 gare su 33: v.
    [Show full text]
  • 400 Metri – Uomini
    www.sportolimpico.it 400 METRI – UOMINI Tutte le prestazioni fino a 45”99 [148 + 1i] Aggiornamento: fine stagione 2020 prestazione ottenuta ai Giochi Olimpici prestazione ottenuta ai Campionati Mondiali prestazione ottenuta ai Campionati Europei Jr = nella categoria Junior (U-20) # = cronometraggio manuale al decimo & = pista con sviluppo superiore a 200 m (indoor) o a 440 y Al 31 Dic 1950 Al 31 Dic 2000 46”7 Mario Lanzi (25) 16 Lug 39 45”26 Mauro Zuliani (22) 5 Set 81 47”2 Antonio Siddi (26) 2 Ott 49 45”35(A) Alessandro Nuti (26) 28 Lug 93 47”7 Aldo Ferassutti (22) 21 Giu 42 45”35 Alessandro Attene (23) 23 Set 00 47”8-Jr Ottavio Missoni (18) 16 Lug 39 45”47 Marco Vaccari (26) 23 Giu 92 47”9 Luigi Paterlini (25) 16 Ago 48 45”49 Marcello Fiasconaro (22) 13 Ago 71 48”6 Ettore Tavernari (21) 20 Ott 29 45”55 Ashraf Saber (25) 26 Ago 98 48”6 Giacomo Carlini (26) 13 Lug 30 45”69 Roberto Ribaud (25) 27 Ago 86 48”6 Gioacchino Dorascenzi (21) 19 Mag 40 45”71 Pier Francesco Pavoni (22) 17 Ago 85 48”6 Bruno Donnini (26) 22 Giu 41 45”73 Donato Sabia (21) 9 Giu 84 48”8 Luigi Facelli (33) 28 Ott 31 45”76(A) Alessandro Aimar (26) 28 Lug 93 48”8 Luciano Noferini (24) 24 Lug 47 48”8 Baldassarre Porto (25) 3 Lug 48 Al 31 Dic 2020 44”77(A) Davide RE (26) 16-3-93 2) La Chaux-de-Fonds, Int.
    [Show full text]
  • Speciale Europei
    magazine atleticadella federazione italiana di atletica leggera n. 3 maggio/giugno 2006 1 DCB – ROMA Kluft Tariffa Roc: Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. Roc: Poste Italiane S.P.A. Tariffa invito a Goteborg Speciale Europei 3/2006 Una coppia sul SOMMARIO 30 Brenta Luigi Maffei SPECIALE GOTEBORG IL CLUB 5 momenti magici Il diario di Bordo 4 nella storia dei 34 della Libertas “miei europei” Benevento Roberto L. Quercetani Enzo Miceli Carolina, Una cittadina 14 a Goteborg sarai 36 dell’atletica regina? Andrea Schiavon Andrea Buongiovanni C’ERA UNA VOLTA CASA ITALIA ATLETICA 16 Ondina, 39 La Vetrina del e l’atletica fu donna Made in Italy Augusto Frasca Giovanni Esposito FOCUS EVENTI In riva all’Atlantico 19 Paura di volare 46 soffia il vento del Pierangelo Molinaro rinnovamento Marco Buccellato STORIE MASTER 22 400 metri lunghi 53 Misano nel segno un quarto di secolo dei master Claudio Colombo FOCUS INTERNAZIONALE Le maratone di 25 Tutti i record dello 57 primavera: Rotterdam, Stadio Olimpico Londra Boston Carlo Santi Marco Buccellato atletica magazine della federazione di atletica leggera Anno LXXII / Marzo-Aprile 2006. Direttore Responsabile: Franco Angelotti. Vice Direttore: Marco Sicari. Segreteria: Marta Capitani. In redazione: Marco Buccellato, Gabriele Gentili. Hanno collaborato: Andrea Buongiovanni, Giorgio Cimbrico, Claudio Colombo, Augusto Frasca, Raul Leoni, Luigi Maffei, Paolo Marabini, Enzo Miceli, Pierangelo Molinaro, Carlo Monti, Roberto L. Quercetani, Carlo Santi, Andrea Schiavon, Giulio Signori. Redazione: Fidal, tel.
    [Show full text]
  • Atlanta 1996 XXVI Olimpiade
    Per la realizzazione de “Le Marche a 5 Cerchi” si ringraziano: Archivio statistico e fotografico del CONI Federazioni Sportive Italiane delle discipline Olimpiche Edizioni de “La Gazzetta dello Sport” Danilo Di Tommaso, Direttore della Comunicazione CONI Claudio Mele, CONI Servizi Roma Germano Peschini, Vice Presidente CONI Marche Fabio Luna, Presidente CONI Ancona Aldo Sabatucci, Presidente CONI Ascoli Piceno Giuseppe Illuminati, Presidente CONI Macerata Alberto Paccapelo, Presidente CONI Pesaro Urbino Nico Coppari, Addetto Stampa CIP Marche Vittorio Cassiani, Addetto Stampa CONI Pesaro Urbino Giorgio Galeazzi, autore de "La Boxe nelle Marche" Augusto Bizzi, fotografo Giuseppe Barontini Luca Pambianco Roberta Pugnaloni Tutti gli operatori degli Uffici Anagrafe che hanno contribuito all’acquisizione dei dati Le fonti editoriali e i fotografi che non abbiamo avuto la possibilità di individuare Edizione limitata, senza fini di lucro Grafica Studio GIO.COM - Ancona Stampa Tecnoprint srl - Ancona Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e degli autori © 2010 Tecnoprint Editrice srl 60131 Ancona - Via Caduti del Lavoro, 12 tel. 071 2861423 - fax 071 2861424 e-mail: [email protected] - www.tecnoprint.it ISBN 978-88-95554-15-0 © Andrea Carloni, CONI regionale Marche Tutti i diritti riservati Finito di stampare dicembre 2011 con il contributo di: 57 Berlino 1936 XI olimpiade durata 17 giorni periodo di svolgimento dall’1 al 16 Agosto 1936 città ospitanti Berlino, Doberitz (Equitazione, completo individuale e a squadre, prova di Pen- tahlon moderno), Grunau (Canottaggio, canoa e Kayak), Kiel (Vela) altre città candidate Alessandria d’Egittto, Barcellona, Budapest, Buenos Aires, Colonia, Dublino, Francoforte, Helsinki, Losanna, Norimberga, Roma, Rio de Janeiro presidente C.O.L.
    [Show full text]