Qualche Pagina Per Gli Amici

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Qualche Pagina Per Gli Amici AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 26/09/18 18:12 Page 3 Augusto FrAscA QUALCHE PAGINA PER GLI AMICI I AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 5 radici n passato di secoli. sotto l’obelisco e la fontana dei uQuattro Fiumi. sotto gian Lorenzo Bernini e France - sco Borromini. sotto le chiese di santa Agnese e di Nostra signora del sacro cuore. un reperto eccezionale riportato in vita, la frazione iniziale dello stadio di Domiziano, unico esemplare in un mondo diverso dalla grecia di olimpia, di corinto, di Nemea e Delfi. Fu in un giorno degli anni Duemila che venne recuperata la struttura della curva e di una rampa di accesso del grandioso stadio di atletica vo - luto nell’86 dopo cristo da un imperatore tra i più crudeli della storia romana nei cui confronti, alla scomparsa, il se - nato decretò la damnatio memoriae . Non è novità che sotto roma moderna ne esista un’altra. La forma e le misure di piazza Navona coincidono perfettamente con quelle del - l’antico stadio, un termine indicante nella grecia antica la distanza di circa seicento piedi, 192 metri nelle competi - zioni di olimpia, di una gara di corsa. Abitazioni private, palazzi di rappresentanza, monumenti, chiese, ambasciate, banche, bar, bancarelle, ristoranti, miserie e nobiltà del prossimo, tutto quanto rappresenta l’attualità di uno dei maggiori contenitori aperti alla quotidianità cittadina e al turismo internazionale, tutto poggia sull’imponenza na - scosta delle arcate, dei fornici e delle gradinate dell’antico stadio imperiale. A differenza di olimpia e di Delfi, costi - tuiti da rettilinei privi di curve, lo stadio di Domiziano aveva due lati lunghi, paralleli, con una curvatura in una delle parti finali, 275 metri di lunghezza e 106 di larghezza, 5 AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 6 QuALche pAgINA per gLI AmIcI queste le misure, strutture portanti in travertino e in late - rizio, gradinate per il pubblico profonde 34 metri, spazio accessibile a 30.088 spettatori, tale la stima millimetrica ela - borata da rodolfo Lanciani, presente nel 1868 alla prima scoperta del complesso, posti divisi per classi sociali, riser - vando quelli a ridosso della pista alle più elevate per ceto e censo, prassi sbrigativa ampiamente trasferita ai nostri giorni. sulla linea della tradizione ellenica, voluta dall’im - peratore nell’ambito dell’Agon capitolinus dedicato a giove, la colossale attrezzatura fu aperta principalmente a competizioni di atletica e a combattimenti tra pugili e lot - tatori. rimase attiva fino al quinto secolo. radicalmente modificata nei secoli sia con sovrastrutture aggiuntive sia con spoliazioni e contaminazioni di materiali, la struttura fu nuovamente riportata alla luce nel 1936 nella parte della curvatura a ridosso di via Zanardelli. poi, abbando - nata per decenni. Ѐ al secolo ventunesimo che dobbiamo la restituzione alla disciplina primigenia di quanto era ed è dell’atletica. 6 AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 7 L’ANTENATO ROMANO DEL BARONE ono centoventidue gli scalini della minacciosa scali - snata. Inaugurata nel 1348 da cola di rienzo e teatro di lì a poco del linciaggio sommario di cui lo stesso prorom - pente tribuno della plebe restò vittima, conduce nella som - mità del campidoglio ad una delle chiese più suggestive della roma arcaica. risalendo verso l’abside e affiancando sulla destra il meraviglioso ciclo di affreschi di Bernardino Betto di Betti, meglio conosciuto come il pinturicchio, è nell’ombra protettiva dell’interno della basilica dell’Ara coeli che è possibile imbattersi nella lastra tombale alle - stita nel 1529 da gerolama Branca con un leggibile epitaffio dedicato alla memoria del marito Felice de Fredis. proprie - tario di un palazzo a tre piani in via degli specchi nel rione regola, anni prima, in una data collocata tra il 10 e il 14 gennaio del 1506, de Fredis s’era imposto all’attenzione per il rinvenimento, nei sotterranei della sua proprietà alle pendici del colle oppio, a due passi dalla neroniana Domus Aurea, del Laocoonte, il celebre gruppo marmoreo prodotto in epoca ellenistica nella scuola di rodi da Age - sandro, polidoro e Atanodoro. L’importanza del reperto, cui non mancò, presenti personalmente al suo rinveni - mento, la benedizione di michelangelo e di giuliano da sangallo, fu tale da suggerire ad uno dei pontefici più au - torevoli e controversi nell’ultrasecolare storia della chiesa cattolica, giulio II della rovere, di procedere di lì a poco all’acquisto del gruppo trasferendolo in Vaticano, dov’è tuttora. un membro della famiglia de Fredis, trasferitosi 7 AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 8 QuALche pAgINA per gLI AmIcI oltralpe negli anni successivi al ritrovamento del Laoco - onte, dette vita, con l’acquisto della signoria de coubertin e la conseguente mutazione in de Fredy, al ramo francese Fredy de coubertin, da cui il primo di gennaio del 1863, da charles e Agathe-gabrielle de crisenoy de mirville, ul - timo di quattro fratelli, nell’aristocratico palazzo di fami - glia situato al numero 20 di via oudinot, nacque il padre incontestato dei giochi olimpici moderni. emotivamente colpito dagli scavi effettuati ad olympia tra il 1875 e il 1881 dal ricercatore tedesco ernst curtius, il giovane pierre de coubertin bruciò le tappe di un’avventura la cui epifania ebbe luogo ad Atene il 6 aprile 1896, mai nascondendo tut - tavia, profezia fin troppo facile, i rischi di un’impresa “in cui possono essere messe in gioco le passioni più nobili come le più vili, il disinteresse e il sentimento dell’onore come l’amore per il guadagno”. settantatreenne, de cou - bertin morì a ginevra, il 26 marzo 1938. Ѐ sepolto a Lo - sanna, ma il suo cuore è custodito entro una stele di marmo allestita nella piana di olimpia. 8 AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 9 TEMPI DI CARTA CARBONE u un giorno convulso, perché coincise con la dolorosa Fscomparsa di Adolfo consolini e con l’insediamento del nuovo consiglio federale. Largamente assorbente, sul piano emotivo, la prima, purtuttavia da conciliare con il dovere d’una dignitosa copertura sull’attività di un orga - nismo, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, al cui vertice era da poche ore assiso primo Nebiolo e con lui un’ossessiva sindrome da comunicato. In quel 20 dicembre 1969 l’operazione fu portata a termine solo a pomeriggio inoltrato con una olivetti 40, dieci fogli di carta carbone, un fattorino in giro per le redazioni romane, un’unica de - rivazione telefonica dal 3873, centralino del palazzo delle Federazioni di viale tiziano 70, e con l’assistenza dal pa - lazzo h di gisa Aramini, celeberrima depositaria per un lungo tratto, dal suo osservatorio telefonico, del groviglio di virtù, di slanci, ma pure delle impronunciabili trame da cui fu sempre attraversato, da onesti a carraro, da gattai a pescante, da petrucci, pagnozzi e malagò, il Foro Italico. comprendemmo subito che la salvezza e l’efficienza del - l’ufficio non potesse che provenire dal sistema di comuni - cazione più aggiornato dell’epoca. Nel giro di un mese, prima fra tutte le Federazioni, la Fidal si dotò di una tele - scrivente. Il ricordo di quell’episodio lontano è sintomatico di un periodo che sta a metà tra due epoche, quella super assistita d’oggi e quella avventurosa del Luigi Barzini del 1907 lungo l’asse del raid pechino-parigi o della scarna co - municazione con cui la Gazzetta di Modena ricevette da 9 AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 10 QuALche pAgINA per gLI AmIcI Londra, in una sera del 24 luglio 1908, il messaggio “giochi olimpici. corsa maratona vinta da Bonardo italiano. grande entusiasmo”. In un secolo, la comunicazione gior - nalistica è passata dal carro traballante dei pionieri ad una felice arcadia tecnologica, una illimitata crescita che al tempo d’oggi consente in pratica il trasferimento di un ar - ticolo dalle mani del giornalista direttamente sui banchi dell’edicolante. sembrano passate ere da quando, 1974, campionati europei di atletica di roma, per la prima volta tutte le sequenze di gara vennero trasmesse sui tavoli della tribuna stampa da un calcolatore che conteneva in memo - ria 40 milioni di caratteri. certo, la tecnologia non è tutto quando i cervelli che la gestiscono rischiano l’impotenza. Italia ’90, ad esempio, registrò una crisi epocale, abilmente celata, a seguito della sciagurata qualità del progetto in - formatico e della sua gestione. comunque, in ogni mo - mento, ieri come oggi, il problema sarà sempre quello, capitale, della correttezza dell’informazione, e ancor più del buono o cattivo uso di grammatica e sintassi. 10 AugustoFrasca_Menabò_Interno.qxp_Layout 1 18/09/18 18:41 Page 11 BANNISTER, IL MIGLIO nfiniti i modi per evocare un evento lontano. In Inghil - Iterra ne sono maestri. Fu così che il 6 maggio 2004, a cin - quant’anni dall’impresa, attorno a roger Bannister e al suo 3:59.4 sul miglio si ritrovarono sulla pista di oxford come una sorta di pellegrinaggio herb elliott, peter snell, Jim ryun, sebastian coe, John Walker, said Aouita e, più an - ziano di tutti, gunder hägg, il solitario corridore del pic - colo villaggio di Albasken, a nord della svezia, che mentre il mondo impazzito si avviava alla distruzione, aveva provveduto a rivoluzionare gli albi dei primati mondiali del mezzofondo. La sera precedente, con un biglietto d’in - vito del costo di 75 sterline, milleduecento persone s’erano ritrovate davanti allo schermo gigante allestito al grosde - nor hotel per rievocare e celebrare l’evento. Il 6 maggio 1954, alle soglie della laurea in medicina, roger gilbert Bannister aveva trascorso l’intera mattinata in ospedale. L’attacco al primato era stabilito per le sei del pomeriggio. compagni, nel tentativo, chris chataway, futuro deputato conservatore, e chris Brasher, che due anni dopo avrebbe vinto i tremila siepi all’olimpiade di melbourne, sposando poi la tennista shirley Bloomer, vincitrice, tra molte cose, in coppia con Nicola pietrangeli, del doppio misto al ro - land garros del 1957.
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