Libro Liberalismo(27Ago)
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Medaglia d'oro al Valore Civile Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Convegni di studi 1914-1915: IL LIBERALISMO ITALIANO ALLA PROVA L’ANNO DELLE SCELTE a cura di Aldo A. Mola Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Convegni di studi 1914-1915: IL LIBERALISMO ITALIANO ALLA PROVA L’ANNO DELLE SCELTE a cura di Aldo A. Mola Il curatore del volume ringrazia sentitamente il sig. Roberto Marengo e tutto il Centro Stampa della Provincia di Cuneo per l'eccellente collaborazione. Settembre 2015 Prima Edizione A cura di Aldo A. Mola Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato Via XXV Aprile 25 - 12025 Dronero (CN ) segreteria 348.1869452 - 342.5728444 email: [email protected] web: www.giovannigiolitti.it Progetto grafico, impaginazione, stampa: Centro Stampa della Provincia di Cuneo 3 Il volume comprende gli Atti di due Convegni di studio concatenati sotto il profilo logico-cronologico. Nella prima parte esso pubblica gli Atti del Convegno 1914-1915:il libe- ralismo italiano alla prova (Torino, Palazzo Lascaris, 24 ottobre 2014), voluto e organizzato dal Consiglio Regionale del Piemonte nel marzo 2014, all'epoca presieduto dal dottor Valerio Cattaneo. Posto sotto l'Alto Patronato del Presi- dente della Repubblica e con la prestigiosa egida della Commissione Cente- nario Prima Guerra Mondiale, 2014-2018, esso venne attuato dall'Ufficio del Direttore della Comunicazione Istituzionale, dottor Domenico Tomatis, di con- certo con il presidente della Fondazione Camillo Cavour, Nerio Nesi; il già presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Roberto Einaudi; il presidente della Fondazione Filippo Burzio, Valerio Zanone; il direttore del Centro europeo Giovanni Giolitti, Aldo A. Mola, che ne approntò il programma e fu incaricato di curarne gli Atti. Su sua proposta, per intese tra l'Ufficio Comunicazione Istituzionale del Consiglio Regionale e il Commissario Straordinario alla Pro- vincia di Cuneo, Giuseppe Rossetto, la pubblicazione venne affidata al Centro Stampa della Provincia di Cuneo. Il curatore ringrazia il sig. Roberto Marengo e tutti i suoi collaboratori del Centro Stampa della Provincia di Cuneo e l'Ufficio Comunicazione Istituzio- nale del Consiglio Regionale del Piemonte (dott. Tomatis, Signore Patrizia Bottardi e Marina Buso), che hanno operato con encomiabili rapidità e pro- fessionalità. Nella seconda parte il volume raccoglie gran parte delle relazioni presen- tate al Convegno internazionale L'Italia nella Grande Guerra. 1914-1915. L'anno delle scelte, XVI Scuola del Centro Giolitti (Cuneo-Cavour, 14-15 no- vembre 1914), organizzata, con l'egida della Commissione Centenario Prima Guerra Mondiale, 2014-2018, di concerto con le Province di Cuneo, all'epoca presieduta da Gianna Gancia, e di Alessandria, l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (col. Antonino Zarcone), l'Istituto italiano per gli Studi Filosofici (Napoli, Gerardo Marotta – Antonio Gargano) e con l'adesione della Fondazione Camillo Cavour (Torino), degli Amici della Fondazione Camillo Cavour (Santena), della Fondazione Luigi Einaudi (Roma), dell'Associazione di Studi sul Saluzzese (Torre San Giorgio, Attilio Mola), dell'Associazione ex 4 Allievi della Nunziatella (Napoli), del Centro Studi Piemontesi (Torino), del- l'Istituto per la Storia del Risorgimento (Comitato di Cuneo) e del Centro Studi Urbano Rattazzi (Alessandria, Fabrizio Grassi). Il Convegno venne realizzato con il contributo determinante della Fonda- zione Cassa di Risparmio di Saluzzo (presidente Giovanni Rabbia) e registrò, come le precedenti Scuole del Centro Giolitti, ampia e qualificata partecipa- zione di laureati, docenti e studenti. La sessione di Cuneo fu presieduta da Gianna Gancia; quella di Cavour da Giovanna Giolitti. Tra altri, inviarono messaggi di adesione il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiampa- rino, e il senatore Lucio Malan. I Convegni qui documentati troveranno continuazione nella XVII Scuola del Centro Giolitti (24-25 settembre 2015) su 1915:“maggio radioso”o colpo di Stato?, in programma per il 25 e 26 settembre 2015. Le illustrazioni della I e della IV di copertina sintetizzano la parabola po- litica di Giolitti nel 1914-1015 ed evidenziano la drammaticità della fase finale dello scontro tra neutralisti e interventisti, in un clima di guerra civile stri- sciante, dal pieno consenso alla gogna. Il tema è approfondito dal saggio di Luigi Compagna, Italia 1915. In guerra contro Giolitti (Rubbettino, 2015). Aldo A. Mola 5 1914-1915 IL LIBERALISMO ITALIANO ALLA PROVA (Torino, 24 ottobre 2014) 6 Mauro Laus 7 PREFAZIONE Quello che si è svolto a Palazzo Lascaris è stato un convegno decisamente importante, sotto tutti i punti di vista. Lo dimostrano la qualità dei relatori e il fatto che l’evento - curato dalla direzione Comunicazione istituzionale del Con- siglio regionale del Piemonte - si è fregiato dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Per parlare di Giovanni Giolitti, figlio illustre del Piemonte, è necessario par- tire dalla ricostruzione dell’insieme di trasformazioni che hanno investito l’Italia nel primo mezzo secolo di vita unitaria. L’avvento dell’energia elettrica e del motore a scoppio avevano favorito lo sviluppo industriale, sostenuto da una po- litica doganale che, tuttavia, non aveva giovato all’agricoltura, accentuando così il divario esistente tra il nord e il sud della penisola. In generale, l’aumento della ricchezza non era stato pari all’incremento demografico e aveva indotto, nel 1901, mezzo milione di lavoratori a lasciare l’Italia. Le riforme politiche ed economiche suggerite da tale realtà sono legate al nome di Giolitti, passato alla storia come il più grande statista italiano dopo Ca- millo Benso di Cavour. Nato nel 1841 a Mondovì, iniziò la propria brillante car- riera politica nel 1882 come deputato di Cuneo. Da Cavour a Giolitti a Luigi Einaudi l’Italia fu “liberale”. Garantì l’uguaglianza dei cittadini dinnanzi alle leggi, la libertà di culto, l’elettività delle cariche e la libertà di stampa. Fu un regime monarchico rappresentativo, incardinato sul Par- lamento e su una sempre più vasta partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Proprio nel 1913 vennero celebrate le prime elezioni politiche a suffragio ma- schile quasi universale. A mezzo secolo dall’Unità, pur pagando un alto prezzo con l’emigrazione e una politica coloniale spesso errata, l’Italia compì enormi progressi: alfabetizzazione, sanità, produzione ed esportazioni. Da “terra dei morti”, come era stata definita nell’Ottocento, risultò patria di scienziati, con par- titi, sindacati e movimenti politici di massa. Anche il secolare conflitto tra Stato e Chiesa, inasprito dall’eliminazione dello Stato pontificio, risultò attutito. Nella prova suprema, però, il regime liberale si inceppò. Alcune “minoranze rumorose” (i socialisti massimalisti con Benito Mussolini, i nazionalisti, gruppi repubblicani e radicali) prevalsero e misero in scacco Parlamento e movimenti di massa, provocando l’intervento nella Grande Guerra, che Giolitti aveva cer- cato in ogni modo di evitare. 8 1914-1945: il liberalismo italiano alla prova E così sei milioni di persone, tantissime piemontesi, dovettero indossare la divisa: quasi 700mila i morti, oltre un milione i mutilati e i feriti. Una catastrofe, di cui proprio quest’anno ricorre il centenario, che ci portò a una vittoria ma cambiò per sempre il volto dell’Italia, aprendo la strada a ulteriori, complessi sviluppi. Mauro Laus Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniela Ruffino 9 APERTURA DEI LAVORI Quello che si apre è un convegno molto importante, sotto tutti i punti di vista, e la dimostrazione è data dalla qualità dei relatori, dal fatto che l’evento si fregia dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e scaturisce da una proficua collaborazione del Consiglio con le Fondazioni intitolate a Giolitti, Ca- vour ed Einaudi, tre istituzioni che ricordano le figure e l’impegno di tre grandi statisti piemontesi, che hanno svolto un ruolo fondamentale per la storia del Paese. Siamo anche orgogliosi che questa iniziativa sia stata gratificata dalla con- cessione del logo del Centenario da parte della Presidenza del Consiglio dei Mi- nistri, il che la colloca nell’alveo degli eventi organizzati dal Consiglio regionale e dalla Consulta europea, che mi onoro di presiedere, per ricordare i 100 anni dalla Grande Guerra. Tra i diversi eventi mi permetto di ricordare la mostra “Ma- tite di Guerra”, dedicata al tema della satira e della propaganda in Europa al- l’epoca del conflitto mondiale. Un secolo fa, proprio in questi mesi, in Italia si sviluppava un dibattito ac- ceso, a volte aspro, tra neutralisti e interventisti. Dibattito in cui si distingueva, ancora una volta, la figura di Giovanni Giolitti, protagonista di una lunga sta- gione che gli storici hanno definito appunto Età giolittiana. Per parlare di Giolitti, illustre figlio del Piemonte, dobbiamo soprattutto partire dalla ricostruzione del- l’insieme di trasformazioni subite dall’Italia nel primo mezzo secolo di vita uni- taria. L’avvento di molte scoperte scientifiche - elettricità e motore a scoppio - avevano favorito lo sviluppo industriale, sostenuto da una politica doganale che, tuttavia, non aveva giovato all’agricoltura, accentuando così il divario esistente tra il nord e il sud dell’Italia. In generale, l’aumento della ricchezza non era stato pari all’incremento demografico inducendo, nel 1901, mezzo milione di lavora- tori a lasciare l’Italia, alimentando un grande flusso migratorio.