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REPERTORIO TOPONOMASTICO TICINESE

I NOMI DI LUOGO DEI COMUNI DEL CANTONE

Fondato da Vittorio F. Raschèr

Menzonio

A cura di Bruno Donati. Redazione Claudio Bozzini, Marco Imperadore, Tarcisio Pellanda. Cartografia Claudio Bozzini.

ARCHIVIO DI STATO BELLINZONA _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 4

REPERTORIO TOPONOMASTICO TICINESE

La presente pubblicazione e la relativa ricerca sono state rese possibili grazie al patroci- nio e al contributo finanziario del Comune di e alla partecipazione del Patri- ziato di Menzonio e della «Pro Menzonio».

© 2013 Archivio di Stato del Cantone Ticino, 6500 Bellinzona (Svizzera).

Diritti di riproduzione riservati per tutti i paesi.

Progetto grafico: Chris Carpi. Stampa: Tipografia Stazione SA, Locarno. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 5

Saluto del Patriziato di Menzonio

Quelli che come me sono cresciuti in famiglie contadine ma non hanno appreso un me- stiere direttamente legato alla terra, se mantengono uno stretto vincolo col territorio lo devono al fatto che da giovani hanno seguito i genitori durante gli spostamenti sta- gionali, aiutandoli ad accudire il bestiame, far fieno e legna, portare la gerla e la cadola. È in questo modo che il territorio diventa famigliare, che si impara a conoscere i luoghi e a chiamarli per nome. Il distacco dalle attività tradizionali impoverisce però sempre più il patrimonio linguistico, compreso quello legato ai toponimi. Ecco perché è ben- venuta un’iniziativa come questa, che salva quanto ancora rimane nella memoria delle persone e sonda nel passato grazie ai manoscritti conservati nei nostri archivi. In Lavizzara, in questo ambito, si è già fatto parecchio; ora è la volta di Menzonio. Qui una prima sommaria ricerca toponomastica era iniziata già alla fine degli anni Settanta, grazie in particolare all’incentivo dato da Hedi Dazio. L’indagine e lo studio sono poi stati ripresi e portati a termine in questi ultimi due anni da Bruno Donati, che ha potuto contare sulla collaborazione della popolazione del villaggio, nonché sulla consulenza e il sostegno garantiti dal «Repertorio toponomastico ticinese», Istituto di ricerca dell’«Archivio di Stato del Cantone Ticino». La pubblicazione, che è nata dall’unione di queste forze, non solo raccoglie l’elenco e la descrizione degli oltre mille toponimi raccolti sul territorio di Menzonio, ma apre an- che interessanti spiragli sulla popolazione che vi ha vissuto e lavorato, offrendo pure al- cuni approfondimenti storici sul villaggio, in gran parte cancellati dal tempo e ignorati dagli abitanti stessi. Nel libro si possono pure ammirare alcune interessanti fotografie d’epoca, disposte in modo da formare un piccolo album della comunità. La realizzazione di quest’opera salva dall’oblio preziose testimonianze, e permette loro di vivere nel tempo. Un sentito grazie va a tutti quelli che in modi diversi vi hanno con- tribuito: gli abitanti di Menzonio, il Comune di Lavizzara, Hedi Dazio e Bruno Donati, Stefano Vassere, già direttore del «Repertorio toponomastico ticinese», e i suoi colla- boratori.

Franco Conti Presidente del Patriziato di Menzonio _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 6

Strada di accesso al paese con sulla sinistra la C’a d’Artúro e la C’a da Rachèla, sulla destra la C’a da Silvia du Giònn. Cartolina postale, del 1930 circa. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 7

Saluto del Municipio di Lavizzara

«Gli echi di altre generazioni danno un’identità al presente» Giovan Luigi Dazio,

Con la pubblicazione di Menzonio si avvia alla conclusione l’intera raccolta dei nomi di luogo della Lavizzara, con l’ultimo tassello a Prato-Sornico, già in fase assai avanzata di ricerca. Sono davvero soddisfatto e grato che l’intero progetto promosso dal Munici- pio nel 2007, stia per giungere al termine. «A quel punto in Lavizzara, che da sola occupa un terzo del territorio valmaggese, sa- ranno stati salvati dall’oblio quasi 6000 nomi di luogo. Si tratta di un patrimonio di dati e di memorie ragguardevole, un traguardo raggiunto con l’impegno di tante persone, un punto di partenza per studiosi di ampie realtà geografiche e storiche nelle regioni di montagna. Il materiale raccolto offre interessanti opportunità per approfondimenti di carattere linguistico, socio-culturale, economico. Conviene ricordare come la Laviz- zara, oggi regione debole e marginale, abbia in passato conosciuto una solida struttura comunitaria e posseduto condizioni di vita apprezzabili, date da una florida economia alpestre e da una lunga e importante tradizione migratoria […]. La ricerca toponoma- stica in atto in Lavizzara, oltre che favorire la conoscenza del territorio in tutte le sue pieghe, contribuisce a rinsaldare le varie comunità e a definire un percorso di sviluppo comune» (Bollettino informativo del comune di Lavizzara, 19 dicembre 2012, 4). A Bruno Donati, instancabile promotore di quasi tutte le pubblicazioni e autore di que- ste bellissime righe, che riassumono in modo perfetto gli scopi e le finalità di queste opere, vadano i ringraziamenti di tutta la nostra comunità. Purtroppo il tempo è nemico della memoria storica: ogni anziano che si spegne porta con sé parte di queste preziose conoscenze e fa nascere l'urgenza di contattare le per- sone, sempre meno numerose, che ancora le conservano e che possono contribuire a salvaguardare e valorizzare una parte importante della nostra storia. I toponimi sono sempre carichi di risvolti storici, poiché sono legati a una loro precisa origine, e la scomparsa di anche una sola parte di questo patrimonio trascina nell’oblio numerosi fattori, che caratterizzano o hanno caratterizzato la vita, le tradizioni, le usanze della nostra popolazione. È con questa preoccupazione che mi rivolgo alla sensibilità del Patriziato di Sornico e di Prato e di tutte le persone che ancora conservano un’oralità storica. A loro chiedo un ultimo sforzo, in modo da poter completare al più presto la ricerca anche per quest’ul- tima parte di territorio lavizzarese. Un ringraziamento personale è rivolto al Patriziato e alla «Pro Menzonio», alle nume- rose persone del luogo, all’«Archivio di Stato», in particolare a Stefano Vassere e ai suoi collaboratori per il loro importante e irrinunciabile contributo.

Michele Rotanzi Sindaco di Lavizzara _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 8

La C’a dal Trentadüi all’inizio del Novecento con il proprietario Antonio Grandi, sua moglie e molti dei loro dieci figli. L’esposizione delle bandiere svizzera e ame- ricana sottolineano una vita trascorsa tra il vecchio e il nuovo mondo. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 9

Associazione «Pro Menzonio»

Anche per un villaggio piccolo come Menzonio, una comunità formata da poco più di cento abitanti, la vita sociale e religiosa era organizzata e gestita da tre istituzioni pub- bliche: il Comune, il Patriziato, la Parrocchia. La situazione si è parzialmente modificata nel 2004, in seguito all’aggregazione che ha permesso di istituire il nuovo comune di Lavizzara. A partire dall’inizio dagli anni Cinquanta del secolo scorso, Menzonio si di- stingue dagli altri comuni lavizzaresi per una sua particolarità: in quel periodo nasce un’associazione spontanea con l’intenzione di collaborare con le istituzioni civili, per sviluppare la solidarietà e per suscitare un senso di appartenenza alla comunità locale. Il 14 aprile 1952 venne istituita la «Pro Menzonio», su iniziativa di Giuseppe Conti (primo presidente) e di Giuseppe Canepa. L’assemblea costitutiva elesse un comitato di nove persone con alla testa un presidente. Al gruppo dirigente e al comitato furono affiancate due commissioni: la prima di promozione, formata da emigranti in Califor- nia con lo scopo di raccogliere fondi da impiegare nel rinnovo del nuovo palazzo sco- lastico; la seconda, definita «d’azione interna», con lo scopo di portare al comitato pro- poste per future attività sociali e ricreative.

L’articolo 2 degli statuti è esplicito:

L'associazione ha lo scopo di promuovere lo studio e la realizzazione di quelle ini- ziative di carattere economico e sociale, la cui attuazione è destinata ad apportare alla comunità di Menzonio un maggior benessere individuale e collettivo.

L'associazione è apolitica e aconfessionale e può collaborare con le autorità locali, comunali e cantonali o con altre associazioni affini residenti in paese o nella valle.

La tassa sociale, che all’inizio era di due franchi, ammonta ora a cinque franchi. L’in- sieme dei sostenitori costituisce l’assemblea, che annualmente esamina i conti e ap- prova l’attività svolta. In sessant’anni di attività, l’Associazione ha operato in ambiti diversi: dalla realizzazione di progetti all’animazione (tombola annuale, gite sociali, feste campestri, piccoli lavori di volontariato per il miglioramento dei servizi in paese ecc.). Ecco alcuni esempi di attività svolte. Nel 1953 l’assemblea dei soci, dopo una vivace di- scussione, votò un credito straordinario di quattrocento franchi per la costruzione della tettoia alla fermata postale di Rüígn; inoltre venne stanziato un credito straordinario di 250 franchi per finanziare l’organizzazione di un corso di economia domestica. Nel 1954 votò un contributo di 45 franchi per la confezione del gonfalone comunale; nel 1959 si decise di versare annualmente cinquanta franchi per la passeggiata scolastica; nel 1967, dopo approfondita discussione, l’assemblea stanziò una cifra massima di tre- _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 10

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mila franchi come contributo alla sostituzione dell’orologio comunale. Nel 1979 la «Pro Menzonio» si assunse l’incarico di organizzare il carnevale, che negli anni precedenti era di competenza di un comitato apposito. In quegli anni ci furono pure parecchie di- scussioni sulla sistemazione del lavatoio comunale, concluse con la decisione di soste- nere l’iniziativa con un contributo massimo di ottomila franchi. Recentemente la «Pro Menzonio» ha elargito importanti aiuti per favorire il restauro della Capèla du Cantonèe, posta sul sentiero che porta a Mognèe, e ha stanziato un credito a favore del Patriziato per l’acquisto della ex-scuola comunale. Da ultimo, essa ha sostenuto due iniziative promosse dal comune di Lavizzara: con un versamento di duemila franchi per la valorizzazione ambientale e paesaggistica nella zona detta i Franc e con cinquemila franchi per la costruzione del «Centro Sportivo Lavizzara». La cerchia dei soci, che inizialmente era soprattutto composta da persone del luogo, si è ora allargata a chi possiede residenze secondarie e frequenta regolarmente Menzo- nio, nonché a parecchi simpatizzanti delle comunità vicine. Anche dopo sessant’anni l’«Associazione» resta viva e continua a essere un importante punto di riferimento per la piccola comunità di Menzonio.

Raffaella Conti «Pro Menzonio» _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 11

Criteri di edizione

La necessità di conciliare il fine scientifico della raccolta con la pubblicazione che si vuole accessibile alla comunità che ne è alla fonte ha determinato la scelta dei criteri di presentazione del materiale toponomastico. Esso è redatto in forma di schede succes- sive, ognuna delle quali riporta nell’ordine le seguenti indicazioni: trascrizione in gra- fia semplificata, numerazione, localizzazione, fonti scritte e descrizione del toponimo.

Numerazione Il territorio comunale può venire suddiviso in zone omogenee di piccola-media esten- sione: abitato, campagna, boschi ecc.; all’interno di queste zone, i toponimi rilevati sono numerati progressivamente seguendo un itinerario ipotetico (e verosimile). Il nu- mero attribuito a ogni toponimo è formato dalla cifra della zona a cui appartiene e dal numero progressivo all’interno di essa separati da un punto (per ulteriori espansioni si confronti più avanti). La lista dei toponimi segue quindi un ordine geografico; per la ri- cerca di singole denominazioni si farà ricorso all’indice alfabetico dei toponimi allestito alla fine dell’elenco.

Soluzioni particolari In alcuni casi sono state adottate soluzioni che hanno il compito di rendere esplicite de- terminate situazioni riguardanti alcuni dei toponimi presi in considerazione. Ulteriori denominazioni dello stesso luogo, anche quelle non più usate dai parlanti, come le forme documentarie, vengono segnalate con il sistema di numerazione .1, .2 ecc. e se- guono direttamente il toponimo scelto come lemma principale. In questo caso la de- scrizione può essere sostituita da un rimando (sotto forma di freccia) alla denomina- zione principale, che contiene tutte le informazioni. La stessa soluzione è adottata tal- volta per rendere esplicite sottodivisioni del toponimo.

Grafia semplificata Le pubblicazioni a carattere dialettologico si trovano spesso di fronte al problema fon- damentale di rendere accessibili i propri dati a un pubblico che non sia formato nella sua totalità da specialisti della disciplina o in generale da linguisti. Questo discorso varrà in particolar modo per opere come la nostra, le cui caratteristiche non sono (esclusiva- mente) linguistiche. Per quanto ci riguarda i problemi maggiori sono concentrati so- prattutto in aspetti connessi con la grafia dell’elenco dei nomi. Abbiamo quindi deciso di operare una scelta, in un certo senso obbligata e del resto piuttosto diffusa tra le pub- blicazioni a sfondo dialettologico: quella di fornire un sistema di trascrizione semplifi- cato a uso dei non specialisti. La base di questo sistema di trascrizione è il sistema grafico dell’italiano, che è stato completato con alcune soluzioni particolari atte soprattutto a rendere alcuni suoni del _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 12

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dialetto non presenti nel sistema di opposizioni della lingua e a segnalare le vocali ac- centate. Una grafia del dialetto che fa riferimento al sistema dell’italiano dovrà neces- sariamente rinunciare alla resa di alcune particolarità fonetiche che una trascrizione fo- netica rigorosa riuscirebbe invece a rappresentare: gli scopi principali di questo sistema non sono quelli di fornire tratti e opposizioni fonetiche rigidamente definiti. Un tratto di fondo del sistema grafico semplificato è il carattere normativo (in opposi- zione al carattere meramente percettivo e soggettivo di una trascrizione fonetica). In sostanza la tendenza è quella di rendere i suoni non come il parlante nativo li riproduce effettivamente, ma come si presume che il parlante creda di riprodurli, o meglio, come si presume creda che sia norma riprodurli.

Accenti Si accentano unicamente le sillabe toniche delle singole unità lessicali. L’accento acuto (‘) viene usato per tutte le vocali toniche, escluse le e e le o aperte per cui si utilizza l’ac- cento grave (`). Non si accentano i monosillabi, fatta eccezione per quelli con e ed o (di cui si indicano apertura o chiusura secondo le regole di accentazione viste), per gli av- verbi monosillabici, per gli infiniti monosillabici e per alcune forme particolari (dí ‘giorno’). Il criterio di base per queste ultime categorie è quello che vale grosso modo anche per l’italiano: si sceglie di mettere l’accento là dove nel sistema lessicale due unità vengono ad avere una forma fonetica coincidente, differenziabile graficamente con l’uso dell’accento (si pensi all’italiano si/sì, da/dà ecc.). Un secondo criterio fondamen- tale è quello dell’analogia con l’italiano: quando c’è corrispondenza si sceglie di met- tere l’accento sulla forma accentata in italiano: ciò vale anche per i casi in cui non si renda necessaria una distinzione grafica (italiano già, più ecc.). Non si accentano nem- meno le preposizioni articolate (anche se plurisillabiche), le congiunzioni, i pronomi personali (le ultime due categorie sono oltremodo rare nel materiale da noi preso in con- siderazione). Per quanto riguarda le parole terminanti per due vocali identiche, equiva- lenti a una vocale lunga, si è deciso di porre l’accento sulla prima delle due unicamente se si tratta di e oppure o. ö e ü (v. qui sotto) vanno considerate toniche se l’accento non è indicato altrove nell’unità lessicale.

Vocali Si usano tutte le vocali dell’italiano. I segni ä, ö, ü indicano rispettivamente una e molto aperta, la vocale del francese peu, quella del francese plus. Per quanto concerne le vo- cali (atone) indistinte si trascrive a per rendere la intermedia tra a ed e, si trascrive e per la intermedia tra e ed o. La a molto ‘scura’ (cioè velarizzata, tendente verso o), presente in alcuni dialetti della valle di Blenio, si indica con â.

Semivocali i, ü ed u sono da considerare semivocali quando formano sillaba con la vocale prece- dente o seguente (Biögn, Quint). La situazione di i completamente vocalica in una po- sizione che si presterebbe anche a una sua interpretazione semivocalica, viene disam- biguata con l’uso della dieresi (Mïiöia, Formïiéi). _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 13

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Consonanti Si usano le consonanti dell’italiano con fondamentalmente le stesse funzioni. Vanno osservate però alcune precisazioni. L’opposizione tra la s sorda (italiano sera) e la rispettiva sonora (italiano rosa) in posi- zione intervocalica si rende con ss per la sorda e s per la sonora (Pregassóna, Robas- sácch, Casíma). Una soluzione analoga è stata scelta per la z (sorda) dell’italiano azione, resa con zz, e quella (sonora) dell’italiano zona, resa con z (Novazzán, Gaziròla). Le pa- latali corrispondenti, seguite da i oppure e e in fine di parola, sono rese rispettivamente con sc (italiano sciame) e sg (francese jour). A proposito di queste ultime soluzioni va rilevato il fatto che di solito nei dialetti della Svizzera italiana s diventa sc (o sg) davanti a un’altra consonante (con l’eccezione di al- cuni dialetti della valle Capriasca e della parte alta della valle del Cassarate). Abbiamo deciso di non segnalare graficamente questo fenomeno. Si adotteranno peraltro al- cune soluzioni particolari:

sc-r bösc-ru sc-c s-ciòp sg-r böisg-ra sg-g s-giaff

Queste soluzioni sono applicate anche alla posizione finale di parola (Guas-c). Per la resa di due suoni particolarmente diffusi in alcune varietà locali di dialetti ticinesi della fa- scia alpina e avvicinabili alle pronunce di chi- nell’italiano chiave (sordo) e di ghi- nell’i- taliano ghianda (sonoro), anche se con carattere più spiccatamente palatale, abbiamo scelto le soluzioni c’ e g’. L’uso di q si giustifica nelle situazioni in cui questo grafema ricorre in italiano (Quint); si eviterà per contro l’impiego di cq (Aqua Frésca), riferibile al raddoppiamento della con- sonante, fenomeno non presente nei dialetti ticinesi. Per quanto riguarda le consonanti finali dopo vocale tonica il sistema da noi adottato è quello che utilizza la consonante finale semplice con una vocale accentata lunga e la consonante finale raddoppiata con una vocale accentata breve, con l’eccezione delle fricative palatali che presentano una soluzione particolare:

voc. tonica breve + -cch Neròcch lunga + -gh/-ch Brisságh breve + -tt Ligurnétt lunga + -d/-t Arbéd breve + -ff al Bóff lunga + -v/-f Röv breve + -ss Caráss lunga + -s Füs breve + -cc Montécc lunga + -g/-c al Colég breve + -sc Besásc lunga + -sg Canésg _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 14

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breve + -cc’ Stráda di Vacc’ lunga + -g’/-c’ Piègn di Furmíg’ breve + -ll Viganèll lunga + -l Rïál

Questa soluzione è adottata anche in casi di consonanti finali che non presentano op- posizione: -m, -p, -z (vocale tonica precedente sempre breve) e -r (vocale tonica prece- dente sempre lunga), mentre il raddoppiamento di -n in posizione finale indica l’arti- colazione dentale (Aránn) in opposizione a quella velare (Camorín) della nasale. Nel caso di -l la soluzione proposta non è utilizzata per articoli e preposizioni articolate. Nelle forme uscenti per consonante preceduta da vocale non accentata si adotterà la consonante sorda o quella sonora, determinando di volta in volta (senza un criterio pre- ciso, ma in base a considerazioni riguardanti l’etimo del termine, la famiglia lessicale a cui appartiene e l’analogia con il lessema corrispondente italiano) quale delle due sia la più adeguata (Birònich). Lo stesso discorso vale per i nessi formati da n-, m-, l- e r- più consonante (Nuránch, Mairénc’, Mürált, Quint, Camp Lungh, Dòss Grand, San Giòrg, Bórgh, Ca di Rináld) e per i dittonghi discendenti (Béit). Le forme derivate da fenomeni fonosintattici saranno di regola ricondotte all’esito ori- ginale fuori contesto (Pizz Séla e non Pizzéla, Alp du Pián e non Aldupián). Analogamente all’uso dell’italiano si impiega l’apostrofo al posto di una vocale caduta (per esempio negli articoli e nelle preposizioni articolate), evitando però di estendere questa regola ai casi delle parole che iniziano per vocale seguita da consonante (l’A- qua, l Arbru da el Arbru). La sempre più diffusa eterogeneità dei livelli linguistici e culturali, che si riscontra pres- soché ovunque in Ticino, si riflette in particolare nella frequenza di varianti fonetiche significative nella pronuncia di un toponimo; alla forma tradizionalmente locale, se an- cora oralmente attestata, viene qui tendenzialmente dato il primato, anche quando va- rianti di koinè o di lingua avessero ormai preso il sopravvento. Nonostante il suo particolare status di nome proprio, il toponimo si riconnette agli altri elementi della catena parlata attraverso gli accorgimenti morfosintattici del sistema lin- guistico. Sono quindi riportate anche le preposizioni che si accompagnano al nome rac- colto.

Forme scritte Accanto al materiale orale, direttamente attestato dalla comunità parlante, esistono testimonianze scritte che non di rado risultano di grande interesse storico ed etimolo- gico. Per il repertorio dei toponimi si è tenuto conto del seguente materiale documentario: forme dialettali raccolte dai corrispondenti sui quaderni toponomastici annessi ai que- stionari del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana (ora Centro di dialettologia e di etnografia); forme dialettali o italianizzate contenute in pubblicazioni a carattere lo- cale; forme cartografiche riportate da mappe comunali e patriziali, carte nazionali, piani catastali; forme riportate da libri d’estimo, sommarioni, elenchi catastali, solita- _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 15

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mente conservati negli archivi locali; forme toponomastiche contenute in documenti e pergamene (secondo un intervento ‘per incursioni’ e, per evidenti ragioni, non esau- stivo).

Localizzazione Il riferimento alla carta nazionale si limita alla scala chilometrica delle coordinate. Su ap- posite cartine del territorio comunale annesse al fascicolo si riportano i toponimi se- condo la loro numerazione nell’elenco, indicandone l’esatta ubicazione. Quando è data dalla carta nazionale (scala 1:25’000), l’altitudine della località rilevata viene indicata esplicitamente.

Descrizione Una lettura del territorio subordinata alla ricerca toponomastica deve appoggiarsi su un rilievo quanto più possibile oggettivo dei principali elementi del paesaggio. All’interno dell’insieme paesaggistico, la gamma dei dati da rilevare si articola dagli ele- menti di pura topografia ai modi di sfruttamento semplice del territorio, fino ai più complessi interventi umani. In un primo momento della descrizione, per ogni toponimo raccolto si forniscono in- dicazioni minime essenziali sul territorio designato dal nome. Si tratta evidentemente di un atto di semplificazione di una realtà complessa e spesso eterogenea; non di rado un nome designa un territorio variato nella sua struttura e nei modi di sfruttamento; al- trove, la realtà designata ha subito in tempi recenti profondi mutamenti. Sono situa- zioni di cui è indispensabile tener conto. In un secondo momento la descrizione viene ripresa in modo dettagliato e più ade- guato alla realtà della comunità parlante, che tende a interpretare e rappresentare il territorio non nella sua realtà empirica, ma piuttosto attraverso un proprio universo simbolico, che traspare dalle osservazioni in merito all’oggetto considerato: osserva- zioni che vanno per quanto possibile riportate fedelmente, assieme ad altri dati di ca- rattere etnografico, culturale, storico, a supplementi di localizzazione, a notazioni sul- l’uso e sulla diffusione del nome all’interno della comunità, e così via. Di conseguenza, la descrizione del toponimo si concentra su due punti essenziali: da una parte l’oggetto designato dal nome, per cui le principali caratteristiche della zona rilevata vanno individuate sulla scorta di informazioni orali e scritte (una bibliografia lo- cale precede l’elenco dei toponimi); dall’altra il nome stesso, spesso ancora carico di si- gnificato e trasparente per una parte almeno della comunità: a monte del toponimo sta quindi una particolare attenzione al repertorio lessicale locale. Chiudono la scheda osservazioni sull’origine del nome, là dove si disponga di dati sufficienti a tracciare un’i- potesi verosimile e documentabile. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 16

Scritta scolpita su una roccia che affiora sul versante destro della Vall Còcch in ricordo di una disgrazia avvenuta in quel luogo (v. la Piòda di Lèter 922). _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:14 Pagina 17

Menzonio. Dati e fonti

Denominazioni locali Menzonio è il nome ufficiale dell’abitato e del comune fino al 3 aprile 2004. La forma dialettale locale è Menzói [1]. Gli abitanti non hanno particolare denominazione in ita- liano; nel dialetto locale si ricorre alla denominazione Menzonítt e al tipo quelli di – [2]. Le famiglie patrizie di Menzonio sono Anzini, Camesi, Canepa, Conti, Grandi, Soldati [3].

Popolazione e tipo di insediamento Il comune fa parte del circolo di Lavizzara nel distretto di Vallemaggia. Dall’aprile 2004, Menzonio, con Broglio, , Fusio, e Prato Sornico, è ag- gregato nel nuovo comune di Lavizzara. Il presente volume tiene conto della situazione precedente. La popolazione residente era di 87 abitanti (di cui 2 stranieri) il 31 dicembre 2003 [4]. Dei 32 residenti attivi nel 2000 (35 nel 1990), una persona era impiegata nel settore primario (7 nel 1990), 7 nel secondario (13 nel 1990) e 17 nel terziario (15 nel 1990); 7 erano i lavoratori di settore non determinato [5]. Nel 2000 la lingua madre («principale») era l’italiano per 69 abitanti (94,5%, mentre 83,1% era il dato medio cantonale) [6], il tedesco per 3 (4,1%, contro 8,3%), il fran- cese per una persona (1,3%, contro 1,6%) [7]. Nel 2000 i monolingui dialettofoni in famiglia a Menzonio erano il 39,7% della popo- lazione [8] (contro una media cantonale del 14,7%). Usava il dialetto, insieme ad altri codici, compreso l’italiano, il 63,2% della popolazione (contro il 33,9% della media cantonale). Nella situazione comunicativa al lavoro (o a scuola, secondo la formulazione della do-

[1] DETI 655 riporta la forma dialettale Menzói. [2] DETI 655 riporta «menzonìn» (singolare e plurale) per il dialetto locale. Gli abitanti di Menzonio erano detti «i Scocioi ‘qui font des éclats, à l’instar des bambins qui s’amusent à faire éclater les capsules d’une herbe des prés: le cornillet, Silene inflata’» (Fehlmann 1990, 244), «maja frui ‘mangia fragole’» (Gilardoni 1954, § 811) e «scocioj» (Rigola 1881, 25). [3] Maggi (1997, 234). La fonte riporta anche il nome delle famiglie Bontempi, Caneva e Testorini, attualmente estinte nel comprensorio del patriziato. [4] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 76). [5] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 216). [6] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 473). Il totale di riferimento per il calcolo dei dati medi cantonali riguardanti il tedesco e il francese è stato determinato sulla base della percen- tuale indicata per l’italiano. [7] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 477). [8] Le percentuali sono calcolate sul totale delle risposte valide. Dati del censimento federale della popolazione del 2000, elaborazione di Matteo Borioli, Ufficio cantonale di statistica. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:15 Pagina 18

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manda relativa nel modulo del Censimento federale) i monolingui dialettofoni corri- spondevano al 17,1% della popolazione (4,1% era il dato medio cantonale), mentre il 57,1% della popolazione parlava (anche) il dialetto (24,7% nel Cantone).

Dati sul territorio e confini La superficie del territorio comunale era di 1068 ettari, di cui 584 occupati da superfici boscate (bosco, bosco arbustivo, boschetto), 427 occupati da superfici improduttive (corsi d’acqua, vegetazione improduttiva, superficie senza vegetazione), 48 da super- fici agricole utili (prati e campi, pascoli locali, alpeggi) e 9 da superfici d’insediamento (area edificata, superfici d’insediamento speciali, superfici del traffico) [9]. La densità per chilometro quadrato è circa di 7 abitanti [10]. L’ex comune di Menzonio confinava a nord, nord-est con il comune di Broglio, a sud- est con Brione-Verzasca, a sud e sud-ovest con Brontallo, a nord, nord-ovest con Ca- vergno e Prato Sornico. A un’altitudine di 732 metri sul livello del mare [11], «Menzonio, esposto a sud-est, sorge su un terrazzo del versante che digrada a scalini verso il fondovalle poco incas- sato. A nord il nucleo è riparato dal terrazzo a sperone della località Pianezzo» [12]. L’altitudine si estende dai circa 600 metri nella zona del fondovalle, ai 2429 metri del Pizz Brünèss nel versante nord-occidentale, rispettivamente ai 2444 metri del Pizz di Chènt nel versante sud-orientale.

Caratteristiche del rilievo e fonti Il rilievo toponomastico di Menzonio è stato effettuato in due differenti momenti assai lontani l’uno dall’altro. Esso ha avuto inizio nel periodo 1979-1980 su iniziativa del «Centro di ricerca per la storia e l’onomastica ticinese» dell’Università di Zurigo: i col- laboratori Hedi Dazio e Bruno Donati hanno potuto comporre un elenco di 237 nomi di luogo, contando sulla collaborazione di Sisto Anzini (1937-2011), Aldo Camesi (1936), Antonio Conti (1933). Solo 31 anni più tardi è stato possibile riprendere l’indagine, estendendola in modo mi- nuzioso all’intero territorio, approfondendo il rilievo, coinvolgendo un numero mag- giore di informanti, con osservazioni accurate sui luoghi e con un attento esame delle fonti documentarie. Questa seconda fase, intrapresa tra il 2011-2012 da Bruno Donati, ha permesso di raccogliere, localizzare e descrivere oltre mille toponimi. Il risultato rag- giunto con la collaborazione di parecchie persone che conoscono bene il territorio per avervi vissuto e lavorato, è notevole. Il corpus toponomastico è dovuto alla viva me- moria e alla passione per la storia locale dei seguenti informanti: Bruno Anzini (1935), Luigi Anzini (1935), Sisto Anzini (1937-2011), Aldo Camesi (1936), Giuseppina Ca- nepa Grandi (1935), Oliva Cerini Tanadini (1946), Andreina Conti Grandi (1941), An-

[9] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 136-137). Rilevazione 1992/1997. [10] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 137). Il dato riguarda il 2000. [11] «Annuario statistico ticinese. Comuni» (2004, 136). [12] Rossi et alii (1979, I, 341). _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:15 Pagina 19

DATI E FONTI 19

tonio Conti (1933), Dante Conti (1936), Fernando Conti (1941), Primo Conti (1920), Laura Grandi (1939), Angelo Tanadini (1948). Alcune istituzioni e numerose persone hanno pure contribuito alla ricerca e alla pub- blicazione con informazioni, con la messa a disposizione di fotografie e con aiuti di- versi. Le strutture pubbliche che hanno collaborato sono l’«Archivio di Stato del Can- tone Ticino», il comune di Lavizzara, la parrocchia di Menzonio, il patriziato di Menzo- nio, la «Pro Menzonio». Si ringraziano inoltre Beatrice Abbiati Conti, Marilena Anzini Caccia, Mauro Anzini, Michele Anzini, Miriam Bianchini Canepa, Mariella Botta Rego- lati, Delio Camesi, Ettore Canepa, Giuliano e Lorenzo Canepa, Attilia Conti, Franco Conti, Lionello Conti, Raffaella Conti, Dalmazio Cugini, Daniele Donati, Roberto Grizzi, Luciana Mignami Conti, Teresita Facchi Conti, Cesira Giovanettina Camesi, Silvano Grandi, Dolores Margaroli Anzini, Celsiva Orlandi Soldati, Graziella Primo Conti, Enrico Primo. Il completamento della ricerca toponomastica a Menzonio è stata favorita e resa pos- sibile dal comune di Lavizzara, che nel 2007 ha votato un credito per estendere l’inda- gine all’intero territorio del nuovo comune, aggregatosi nel 2004, e per pubblicare i ri- sultati dei villaggi ancora mancanti.

Le fonti scritte, con le relative sigle impiegate nelle schede del corpus toponomastico, sono indicate qui di seguito.

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ACom Lavizzara E 1868 Mappa corografica del Patriziato promiscuo di Menzonio e Brontallo. Eseguita il 7 novembre 1868. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:15 Pagina 20

20 RTT MENZONIO

ACom Menzonio E 1752-1808 Libro delle cose straordinarie delle quali non si scrive alli Patti come li nomi delli Sig. Consoli et delli loro Consiglieri, et delli Sig. Stimatori et Sig. Congiudice et Campari et li Sig. eletti sopra li orfani et altre cose necessarie anno per anno secondo le ocorenze del nostro Comune di Menzonio et Brontallo.

ACom Menzonio E 1810-1877 Libro in cui sarano registrati gli Congresi dello Con- siglio Municipale, e le loro risoluzioni di questa Co- mune di Menzonio, 1810-1873 – Come pure si te- nirano notatte tutti gli inventari, e rese de conti delli orffini e minoreni pasatti e raveduti dalla Municipa- lità di questa Comune cominciando li 6 Febraio 1810, 1810-1877.

ACom Menzonio E 1858-1881/1 Risoluzioni e decreti della Municipalità dal 1858 al 1881.

ACom Menzonio E 1858-1881/2 Registro delle risoluzioni dell’Assemblea comunale dal 1858 al 1881.

ACom Menzonio E 1881-1904 Risoluzioni Municipali, 1881-1904.

ACom Menzonio E 1881-1911 Registro delle Risoluzioni dell’Assemblea del co- mune di Menzonio, 1881-1911.

ACom Menzonio E 1904-1913 Risoluzioni Municipali, 1904-1913.

ACom Menzonio E 1912-1969 Registro delle Risoluzioni dell’Assemblea del co- mune di Menzonio, 1912-1969.

ACom Menzonio E 1913-1931 Protocollo delle Risoluzioni Municipali, 1913-1931.

ACom Menzonio E 1931-1958 Protocollo delle Risoluzioni Municipali, 1931-1958.

AMVm Signorelli Archivio Museo Valmaggia; fondo Martino Signo- relli.

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AParr Menzonio E 1628-1744 Antico registro della Confraternita del S. Rosario eretta nell’Oratorio antico detto Madonna Delle Grazie.

AParr Menzonio E 1635-1677 Patti, ordenationi et faule dil Comune di Menzoni et Brontallo come in questo appare. Recoppiato per me Bernardo Zanello Notaio lanno 1651.

AParr Menzonio E 1680-1742 Liber mortuorum. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:15 Pagina 21

DATI E FONTI 21

AParr Menzonio E 1688-1727 Coppia delli Patti Ordinacioni delle Faule dil Co- mune di Menzono et Brontallo come in questo apare. Laus Deo Amen. Coppiato per me Giovanni Grando Notaio lanno 1688. E più Copiatto per me Giovanni Battista figlio di Giovanni Battista Ancino di Menzonio Notaio lano 1723 di febraro. Di più Co- piatti altri capitoli per me Giovanni Pietro Cameso Notaio copiatti lano 1727.

AParr Menzonio E 1688-1740 Coppia delli Patti Ordinacioni delle Faule dil Co- mune di Menzono et Brontallo come in questo ap- pare. Laus Deo Amen. Coppiato per me Giovan Grando Notario lano 1688.

AParr Menzonio E 1742-1822 Liber mortuorum.

AParr Menzonio E 1749-1890 Status animarum loci Menzonii. Liber quartus ab anno 1749.

AParr Menzonio E 1802-1906 Libro del Venerando Oratorio di San Giovanni Batti- sta in Mogneo eretto.

AParr Menzonio E 1823-2012 Liber mortuorum Ecclesiae Viceparochilis Sancto- rum Apostolorum Philippi et Jacobi Menzonii.

Apatr Broglio E 1598-1626 Libro deli pactti et ordini del comune di broyo; Ar- chivio patriziale di Broglio, Broglio.

APriv Abbiati-Conti Archivio privato di Beatrice Abbiati-Conti, Menzo- nio.

APriv Anzini Archivio privato di Bruno Anzini, Menzonio.

APriv Donati Archivio privato di Daniele Donati, Coglio.

APriv Soldati Archivio privato fu Andrea Soldati, Menzonio.

ASTi Bellinzona Archivio di Stato del Cantone Ticino, Bellinzona.

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ASTi Ruoli Ruoli di popolazione del Comune di Menzonio. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:15 Pagina 22

Inaugurazione del gonfalone di Menzonio nel 1953. Alfiere Antonio Conti, madrina Celsiva Soldati, padrino Giuseppe Canepa. _RTT Menzonio Libro 130321def_RTT Menzonio 25.03.13 09:15 Pagina 23

Bibliografia

Comprende i testi consultati e citati nelle pagine introduttive, in quanto fonti di informazioni su aspetti collegati alla toponomastica locale, oltre a lavori prettamente linguistici e dialettologici, pubblicazioni a carattere storico, culturale geografico specifici per Menzonio e di ambito più ampio.

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Indice

Saluto del Patriziato di Menzonio 5 Saluto del Municipio di Lavizzara 7 Associazione «Pro Menzonio»9 Criteri di edizione 11 Menzonio. Dati e fonti 17 Bibliografia 23 «Se Menzói al füssa al pián...» 33 Festa per l’inaugurazione della croce a Mónt Scíma nel 1900 41 Carnevale a Menzonio 45 Gli orologiai di Menzonio 49 Nomi di famiglia a Menzonio a partire da fine Cinquecento 57 Corpus toponomastico 63 Toponimi non localizzati tratti da fonti documentarie 331 Indice alfabetico 335

Cartine Territorio comunale [base CN25] Insediamenti [base Particellare comunale]

I toponimi sono riportati sulle cartine seguendo la numerazione del corpus.

Le carte sono riprodotte con l’autorizzazione dell’Ufficio federale di topografia (BA 4724) del 16.11.1999.