SEGUSIUM 41 in Copertina: Susa, Cinta Di Mura, in Una Delle Tavole Del Theatrum Sabaudiae (1682)

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SEGUSIUM 41 in Copertina: Susa, Cinta Di Mura, in Una Delle Tavole Del Theatrum Sabaudiae (1682) SEGUSIUM 41 In copertina: Susa, cinta di mura, in una delle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il fregio nella pagina precedente è la riproduzione di un sigillo-timbro – visibilmente usurato – del secolo XVIII della Provincia di Susa (Museo Civico - Susa). Società di Ricerche e Studi Valsusini SEGUSIUM SUSA - Settembre 2002 - Anno XXXIX - n. 41 Il Consiglio Direttivo di Segusium Giulio Fabiano, presidente onorario. Lino Bortolo Perdoncin, presidente - Mauro Minola, vicepresi- dente - Roberto Follis, tesoriere Consiglieri: Gemma Amprimo, Germano Bellicardi, Enea Car- ruccio, Mario Cavargna, Tullio Forno, Rita Martinasso, Dario Vota. Il Comitato di Redazione della rivista Condirettore: Piero Del Vecchio. Comitato: Mario Cavargna, Giulio Fabiano, Tullio Forno, Pier Giorgio Gagnor, Laura Grisa, Mauro Minola, Ferruccio Pari, Da- rio Vota. La responsabilità editoriale di questo numero è del Condirettore. Autorizzazione del Tribunale di Torino, n. 1666, 31 luglio 1964. Proprietà riservata Finito di stampare dalla Grafica Chierese nel mese di settembre 2002. * * * Segusium - Società di Ricerche e Studi Valsusini Sede: Via Unione Sovietica 8 (dei Fossali) - 10059 Susa (TO) Indirizzare la corrispondenza a: Segusium - Casella Postale 43 - 10059 Susa (TO) I versamenti vanno fatti indirizzando a Segusium - Conto Corrente Postale n. 29681103 - 10059 Susa (TO). SEGUSIUM - Susa - Settembre 2002 - Anno XXXIX - n. 41 SOMMARIO Commiato . pag. 7 Questo numero 41 . pag. 9 RICERCHE E STUDI Aureliano Bertone - Lorenzo Cesare: Nel grembo della Terra. Il bacino della Dora Riparia e considerazioni sul rapporto uomo-cavità . pag. 13 Andrea Arcà: Rocciamelone, incisioni e pitture rupestri. Spirali, mean- dri, asce e guerrieri tra Novalesa e Valle di Susa . pag. 35 Monica Saracco: Il mito del Conte Verde. Amedeo VI nella storiogra- fia e nella cultura tra Ottocento e Novecento . pag. 77 Daniela Cuatto - Cristina Rovano: Chiusa di San Michele tra Sette e Ottocento: una Comunità all’opera per la propria Parrocchiale . pag. 93 Jacopo Arrobio: Il colore nei centri storici dell’Alta Valle di Susa . pag. 115 Tullio Forno: «L’Eco Susina» primo giornale della Valle di Susa . pag. 129 Tullio Forno: All’UNITRE per star bene insieme . pag. 153 COMUNICAZIONI Tullio Forno: Il Ponte degli Alpini . pag. 167 ***: Un bel premio occitano per Clelia Baccon . pag. 173 Clelia Baccon: Differenze linguistiche nelle lingue d’oc . pag. 177 Laura Grisa: Giovanni Battista Rocci. Notaio, poeta, amico di Nor- berto Rosa . pag. 183 Mario Bonaria: I salesiani ad Oulx . pag. 211 Marco Canavoso: Susa-Moncenisio: cent’anni di corse in montagna . pag. 217 LIBRI . pag. 227 BOLLETTINI - RIVISTE - QUADERNI . pag. 249 NOTIZIE . pag. 265 CRONACHE DI «SEGUSIUM» . pag. 281 I SOCI DI «SEGUSIUM» . pag. 293 5 «SEGUSIUM» SU INTERNET 6 Commiato Questo n. 41 di Segusium non reca più la mia firma di direttore per la ragione che a fine settembre 2001 – dopo la puntuale uscita del n. 40 – ho comunicato al presidente Perdoncin la mia «rinuncia» alla dire- zione. Non dimissioni, perché non abbandonerò la nostra pubblicazio- ne, collaborando come verrà giudicato utile. Lascio perché ho superato largamente l’età della pensione, perché mi costa soverchia fatica, perché è giusto sgombrare il terreno per i ci- menti delle più giovani leve della cultura valsusina. Per questo n. 41 mi ha sostituito Piero Del Vecchio già mio solerte condirettore. Nella storia ormai quarantennale di questa rivista edita dalla So- cietà di Ricerche e Studi valsusini sono stato il primo direttore residen- te a Susa ed ho firmato i numeri 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40. Ma, poiché avevo dato una mano al precedente direttore Alfredo Gilibert, il mio impegno redazionale complessivamente riguarda 9 numeri. Ho già avuto modo di specificare i criteri secondo i quali ho diretto Segusium, ufficialmente a partire dal gennaio 1997, ma li riassumo: una nuova, ordinata struttura della rivista con le sezioni «Ricerche e Studi» e «Comunicazioni»; le quattro rubriche «Libri», «Bollettini-Ri- viste-Quaderni», «Notizie», «Cronache di Segusium»; l’adozione di uno stile idoneo ad una divulgazione di qualità; l’attenzione a tutta la Valle e a tutta la sua cultura dalla preistoria al tempo presente; un’im- postazione tipografica sobria, di buona leggibilità; una maggior copia di pertinente materiale illustrativo; la puntuale uscita in autunno, una volta all’anno. Iniziativa qualificante e funzionale è stata la formazione di un Co- mitato di Redazione operativamente impegnato, poiché – a mio parere – una pubblicazione di questo tipo non deve essere il risultato di un’im- presa individuale, di estri solitari e discontinui. Ho cercato di instaurare un rapporto duraturo e cordiale nei riguar- di dei collaboratori, nostro patrimonio irrinunciabile. Agli autori-col- laboratori, al Comitato di Redazione, al presidente Perdoncin e al Con- 7 siglio Direttivo di «Segusium» devo un ringraziamento sincero per la collaborazione multiforme, per la fiducia – espressa anche da non po- chi Soci – al mio operato. Ho diretto la rivista non sottraendomi a nessuna delle prerogative e a nessuno degli obblighi connessi con una conduzione effettiva nei suoi vari aspetti. Spero di aver operato con correttezza intellettuale e con equità, anche nelle situazioni «antipatiche» – per fortuna poche –, quando si deve manifestare disapprovazione, o anche dire «no». In consuntivo, la direzione della rivista Segusium è stata per me non la prima, ma di certo un’esperienza culturale di alta caratura, una bel- la avventura sia di cervello che di cuore, alla quale mi sono dedicato anche utilizzando una lunga consuetudine professionale con la carta stampata. L’attività di «Segusium» e della sua rivista sono interamente a favo- re della cultura valsusina che non è patrimonio di parte, ma un comune sentire trasmesso attraverso il legame con la terra, con una tradizione, con un insieme di comportamenti, stili di vita, di eredità da non disper- dere, da vivere e rinnovare con impegno coerente. Se i risultati sono stati pari ai propositi e all’impegno devono giudi- care e dirlo coloro che hanno seguito nelle nostre pagine le vicende, la storia, i problemi, le fortune della cultura valsusina. TULLIO FORNO Susa, agosto 2002 8 Questo numero 41 «Le caratteristiche ormai consolidate della rivista hanno superato il collaudo di un sufficiente numero di anni e anche “il giudizio degli uomi- ni”. Non ci sono dunque indicazioni contrarie al proseguimento, in avve- nire, del cammino sulla medesima strada, avendo però ben presente la responsabile considerazione che questa nostra rivista è sempre migliora- bile. Con la collaborazione di molti». È con queste parole che il nostro Direttore, ora in «pensione», chiudeva il numero 40 di Segusium ed è con questo spirito che il sottoscritto – forte della collaborazione e dell’amici- zia del dott. Forno – ha potuto portare in stampa questo numero. Il lettore perciò non troverà alcuna variazione nella struttura della rivista, anzitutto perché quanto fatto in questi ultimi anni dal dott. For- no è stato davvero encomiabile, consentendo a Segusium di riguada- gnare un posto di primo piano nel panorama, già abbastanza affollato, delle riviste che a vario titolo si occupano del patrimonio storico, arti- stico e culturale delle Valli di Susa. Nulla poteva cambiare perché il nuovo Consiglio Direttivo non ha ancora esaminato eventuali candidature alla direzione della rivista ed eventuali suggerimenti e novità da apportare alla stessa, così come la Redazione – composta da validi collaboratori – non ha ancora esami- nato il problema. Gli unici impegni «nuovi» che ci sentiamo di onorare – in qualche modo affrontati in Redazione e nell’ultima Assemblea dei soci – sono l’organizzazione di alcune serate per presentare la rivista, in particola- re là dove offriamo un contributo culturale alla conoscenza del patri- monio storico locale, e la proposta di una Collana frutto della selezione tematica di quanto pubblicato in questi anni. L’intento è quello di allargare il cerchio di quanti conoscono ed ap- prezzano la rivista e che intendono sottoscrivere l’abbonamento, fonte irrinunciabile per la sopravvivenza di Segusium. * * * Questo numero accoglie nella rubrica «Ricerche e studi», per ciò che concerne la parte archeologica, i contributi di Aureliano Bertone e Loren- zo Cesare sul rapporto uomo e cavità nel bacino della Dora Riparia, di 9 Andrea Arcà sulle incisioni e pitture rupestri nell’area alpina del Roccia- melon. L’area storica è «coperta» dallo studio della dott.ssa Monica Saracco sul mito del Conte Verde. Una sezione è dedicata agli studi architettonici, uno sulla parroc- chiale della Chiusa di San Michele tra sette e ottocento, opera delle neo laureate Daniela Cuatto e Cristina Rovano, e uno sul colore nei centri storici dell’Alta Valle di Susa frutto del lavoro dell’architetto Ja- copo Arrobio. Chiude la rubrica il saggio di Tullio Forno su «L’Eco Susina» pri- mo giornale della Valle di Susa. La rubrica «Comunicazioni» è particolarmente ricca, inizia con tre contributi di Tullio Forno: una piccola inchiesta sulle Università della Terza Età del nostro territorio, uno studio sul Ponte degli Alpini a Susa, la notizia del premio occitano consegnato alla Sig.ra Clelia Baccon, nostra collaboratrice. Segue un saggio della stessa Baccon sulle diffe- renze linguistiche nelle lingue d’oc, un consistente lavoro della Sig.ra Laura Grisa su Giovanni Battista Rocci notaio, poeta, amico di Nor- berto Rosa ed uno di Mario Bonaria sui salesiani ad Oulx. Chiude la rubrica la comunicazione di Marco Canavoso sui cento anni della corsa automobilistica di montagna più antica del mondo: la Susa-Moncenisio. A seguire le rubriche Libri, Bollettini - Riviste - Quaderni, Notizie, Cronache di Segusium. Uno sforzo particolare è stato fatto nel corredare il testo di un am- pio apparato iconografico, cosa non sempre facile. * * * In conclusione, credo che il lettore abbia di fronte a sé un buon nu- mero, ricco di spunti culturali ed iconografici, accattivante per sogget- ti e modo di scrivere. La mia gratitudine va anzitutto all’«ancien directeur» Tullio Forno – un terzo della rivista è ancora frutto del suo lavoro – al Comitato di Redazione per la fiducia accordatami e agli autori dei contributi.
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