Testimonianze Testimonianze Pubblicate Su

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Testimonianze Testimonianze Pubblicate Su Testimonianze Testimonianze pubblicate su a cura di Guido Codoni Bruciamo eventi in un tempo velocissimo, tutto passa in un attimo. Pochi giorni e la Storia appare consumata. “ su pubblicate Ci sembra tutto già lontanissimo solo un mese dopo. “ E allora il senso a quello che faccio me lo dà l’idea che ci sia qualcuno che registra i fatti, gli eventi e ne lascia testimonianza. Da: A occhi aperti, di Mario Calabresi, Ed. Contrasto, 2013 a cura di Guido Codoni Guido di a cura Edizione Tipografia Stucchi SA Mendrisio Testimonianze pubblicate su a cura di Guido Codoni Edizione Tipografia Stucchi SA Mendrisio, 2016 A mia moglie Rita per i consigli ed il lavoro di rilettura. Ho insegnato ai miei figli che mio padre è stato un uomo straordinario: (potranno raccontarlo, così, a qualcuno, volendo, nel tempo): e poi, che tutti gli uomini sono straordinari: e che di un uomo sopravvivono, non so, ma dieci frasi, forse (mettendo tutto insieme: i tic, i detti memorabili, i lapsus): e questi sono i casi fortunati: Edoardo Sanguineti (da “Segnalibro, Poesie 1951-1981”, pag.184, Edizioni Feltrinelli) Indice Sportivi Luoghi Società e enti Personaggi Politici 7 Presentazione 15 Luigi Luisoni 71 Mulino del Ghitello 105 Le processioni storiche di Mendrisio 129 Pablo Meneguzzo 223 Elio Canevascini di Fausta Ferretti (Peppino Canova) (Mario Tettamanti) 19 Odilio Ortelli 133 Giovanni De Cassan 229 Pierluigi Rossi 9 Prefazione 75 Ligornetto 109 La Nebbia di Chiasso di Franco Lurà 23 Puci Riva (Pierino Bernasconi) (Giorgio Medici; Giovanni Medici; 137 Mondo Clericetti 233 Manuele Bertoli Luigi Cereghetti) 10 Introduzione 27 Luciano Caccia 79 La Filanda di Mendrisio 141 Giuseppe Poma 235 Benito Bernasconi di Guido Codoni 31 Caio Nessi (Gianna Bolzani) 113 Il CEIS di Rimini 145 Gianni Bernasconi (Antonio Luisoni; Sonia Rossi) 35 Adriano Coduri 83 Villa Argentina 149 Agnese Piffaretti (Odilio Ortelli) 117 Le Colonie dei sindacati di Rodi 39 Marco Vitali (Giancarlo Nava) 153 Angelo Frigerio 87 L’Alpe Luasa 43 Lo Star (Albina Cereghetti) 121 La Filarmonica di Stabio 157 Giorgio Canova (testimoni vari) 47 Renzo Bordogna 91 Villa Buenos Aires 161 Germano Porta (Marilena Bernasconi) 125 La Polcomunale di Chiasso 51 Fermo (Naj) Redaelli (Giorgio Martinelli) 165 Giovanni Piffaretti 95 Mezzana 55 Emilio Croci Torti (Giovanni Foresti; Giorgio Brazzola; 169 Franco Clericetti Rita Mottini) 59 Eugenio Barollo 173 Giovanni Luisoni 99 La casa Carabelli di Corteglia 63 Aldo Binda 177 Gianna Paltenghi (Osvaldo Ortelli) 67 Ivano Boldini 181 Ezio Crivelli 185 Rodolfo Bernasconi 189 Le Ombre 193 Franco Lurà 197 Mario Agliati 203 Aurelio Montorfano 207 Bigín Bernasconi 211 Giacomo Fasoli 215 Luigi Manghera 219 Giovanni Cereghetti 4 5 Presentazione Ci sono fatti che accadono, così, senza preavviso, ma che sono destinati a lasciare un segno. L’incontro con Guido Codoni, avvenuto dieci anno or sono, è uno di questi. Arrivò un giorno in redazione, a l’Informatore, con un pezzo che, se ben ricordo, aveva scritto su un corridore ciclista d’altri tempi, residente a Stabio. Lo legga – mi disse – se pensa possa interessare ai lettori del suo settimanale le procuro anche il relativo materiale fotografico per la pubblicazione.... Il pezzo era scritto con cura, ricco di particolari: sembrava di vederlo quel corridore d’anteguerra, con i palmer di riserva a tracolla, correre su strade ancora parzialmente sterrate. C’erano anche citazioni da articoli apparsi sulle colonne sportive dei giornali d’epoca. Una bella ricerca, un ottimo lavoro. Pubblicai il pezzo, i lettori apprezzarono e ne chiesero altri. Cominciò così la nostra bella collaborazione, che continua tuttora. In questi due lustri, Guido Codoni ci ha raccontato la vita di famiglie vissute per la gran parte nel secolo scorso: quella del mugnaio al mulino del Ghitello, quella dei contadini di montagna sugli alpi del Generoso... Ci ha narrato la storia di molti personaggi del nostro piccolo territorio, alcuni legati al mondo dello sport, altri a quello dello spettacolo, altri testimoni di cambiamenti sociali ed economici importanti... Ma ha scritto anche di personaggi attuali come del calciatore Valon Behrami o del cantautore Paolo Meneguzzi... Ci ha parlato di ville signorili e di chi le ha edificate e abitate, ci ha descritto la nascita di club e società... Guido Codoni, insomma, è un infaticabile affabulatore, curioso del passato e del presente e di tutto ciò che aiuta a conoscere meglio il lembo di terra dove abitiamo. Scrive con passione e al contempo con grande meticolosità. Si documenta a fondo, poi legge, rilegge, corregge …, un modo di procedere probabilmente legato al suo essere insegnante, benché da qualche anno in pensione. Il successo dei suoi scritti ha perciò indotto la Tipografia Stucchi SA, editrice de l’Informatore, ad aderire all’idea di pubblicare la raccolta di una buona parte dei servizi apparsi sul settimanale in questi 10 anni. Convinta di far cosa gradita non solo agli estimatori di Guido Codoni e agli affezionati lettori, ma anche a coloro che, pur non essendo abbonati, sono attenti alla storia, e alle storie, del nostro Mendrisiotto. Fausta Ferretti 7 Prefazione “Mi piace incontrare la gente in cui credo”: così afferma Nuto Revelli nell’introduzione al suo libro L’anello forte, densa e coinvolgente raccolta di interviste effettuate a donne contadine piemontesi negli anni Settanta del Novecento. Ho scelto questa frase per iniziare queste poche righe introduttive all’opera di Guido Codoni (a dire il vero lui si professa modestamente curatore, ma a ben guardare è pure lui protagonista, coautore accanto agli altri che intervengono nel libro), perché mi sembrano particolarmente adatte anche per l’estensore di queste pagine e per lo spunto che le ha mosse e che le contraddistingue. In un primo momento, però, ero indeciso, in quanto pure un’altra frase mi frullava per la testa, questa volta di una donna, Benedetta Tobagi, che nel suo volume Come mi batte forte il tuo cuore, dedicato al padre assassinato da un gruppo terroristico nel mese di maggio del 1980, scrive: “Le parole hanno una potenza dirompente, sono ciò che ci rende umani, vincono il tempo, la distanza, la morte”. Anche questa affermazione ben si adatta al libro che avete fra le mani. Le parole, le testimonianze qui contenute, hanno la forza di andare al di là del tempo, per portare fino a noi la voce di un’umanità che può così continuare a vivere, raccontandoci di persone e di storie che vanno sbiadendo nella lontananza del ricordo. Le interviste qui riunite sono 55, raccolte fra il 2006 (una sola, che ci presenta il primo corridore ciclista professionista del nostro Cantone, Luigi Luisoni, “gióvin e bèll, sül so cavall d’azzál ca sperlüsiss in facia al sóo”, come scrisse di lui Ulisse Pocobelli, in arte Glauco) e il 2015 (anche qui un’unica, dedicata alla Polizia comunale di Chiasso, nel corso della quale scopriamo che l’odierno divieto di indossare burqa e niqab ha un precedente in quello di girare per le vie cittadine con i pantaloncini, particolarmente graditi alle più spigliate turiste nordiche). La maggior parte delle testimonianze si concentra però nel periodo 2007-2011 e forse in certi casi risente un po’ degli anni trascorsi, con il succedersi di avvenimenti che hanno mutato le situazioni e il vissuto stesso degli intervistati. Ma al di là di questo possibile inconveniente, restano saldi e vitali lo scopo e la funzione di questi racconti, che sanno fornirci stimoli di conoscenza e di riflessione utili sia alla semplice curiosità, sia, soprattutto, al formarsi di una consapevolezza più marcata e profonda delle nostre esistenze, presenti e passate. E non è dono da poco questo, tanto più che la nostra indole, resa a volte pigra dalla confortante quotidianità, contribuisce a renderci poco attenti a realtà e a valori a noi vicini, ma non immediamente e facilmente percepibili. E la cui conoscenza è oggi una necessità che non dovremmo trascurare, anche perché la storia non è soltanto quella scritta a caratteri cubitali, fatta unicamente di grandi eventi e di personaggi più o meno famosi. Per fortuna allora c’è chi, come Guido Codoni, sa coniugare passione e impegno nel farsi interprete di questo bisogno e fungere da mediatore fra noi e una parte spesso ignorata del vissuto della nostra comunità. Perché come dice Cesare Pavese nell’introduzione al romanzo Moby Dick di Herman Melville “avere una tradizione è meno che nulla, è soltanto cercandola che si può viverla”. Franco Lurà 8 9 Introduzione dell’autore * * Guido Codoni (1949), Lo incrociavo sul marciapiedi. Lui mi riconosceva dalla voce. Da qualche anno la sua vista andava Le prime trasmissioni televisive andavo a vederle dal Ciresa: Lascia o raddoppia era preceduta Raccolgo le interviste col registratore, cercando di mettere chi parla a proprio agio. Ritengo già docente di Scuola media, ama frugare fra peggiorando. Mi interrogava sulle prossime persone che avrei contattato e mi confessava che dal telegiornale che raccontava i fatti dell’occupazione sovietica dell’Ungheria. Eravamo nel 1956. di riuscirci perché in molti casi c’è chi si spinge a confidarmi “segreti”, facendoli seguire dalla le pieghe della storia locale. uno dei momenti migliori della sua settimana era l’ascolto delle mie interviste. L’Informatore Riscoprire il passato con persone che questo mondo l’hanno vissuto intensamente, è stata per raccomandazione: Quéla ròba chi la méta mía sü. dispone di un servizio di lettura su disco e lui ne approfittava. me una grande emozione. Con Marco Della Casa ha pubblicato: Questa per me è stata una delle migliori soddisfazioni. E la fiducia nasce anche perché ogni testo, prima di essere pubblicato, lo trasmetto da rileggere L’asilo di San Pietro di Stabio 1911-2011, Il libro riporta le varie interviste non secondo l’ordine di pubblicazione del settimanale, bensì al diretto interessato per riceverne il consenso definitivo.
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