Via Salaria “Tiberina”
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CAPITOLO II VIA SALARIA “TIBERINA” 1. Cimitero presso Passo Corese Tav. I, 11 Negli appunti di Giuseppe Lugli conser- artefice a Passo Corese restano oscure, non vati presso la “Biblioteca Sarti” dell’Accade- possedendo il Ciancia, a quanto pare, alcu- mia Nazionale di S. Luca a Roma, una no- na proprietà nel centro sabino (la “vigna so- ta datata 10 novembre 1914 segnala la pre- pra il Camposanto” cui fa cenno il Lugli si senza nel Museo Civico di Velletri di un trovava a Velletri). Il riferimento, nella nota gruppo di lucerne tardoantiche provenien- di Lugli, a Luigi Borsari e al suo intervento ti da un “cimitero cristiano” scoperto tra la che portò all’interruzione delle ricerche nel fine dell’800 e gli inizi del ’900 a Passo Co- cimitero appena ritrovato permette di collo- rese839. Le schede di Lugli contengono una care cronologicamente la scoperta tra la fine breve descrizione delle lampade e alcuni cen- dell’800 e gli inizi del ’900, quando il Borsari ni sulle circostanze del rinvenimento: “Tro- fu attivo (quale funzionario della Direzione vate [le lucerne] in un terreno a Passo Co- Generale per le Antichità del Ministero della rese (Fara Sabina) dal Sig. Mario Ciancia, Pubblica Istruzione) nella sorveglianza degli nepote di Nardini. Penetrò in un cimitero scavi di Roma e provincia842. Nessuna noti- cristiano pieno di melma dove trovò queste zia, tuttavia, circa l’intervento del Borsari, lucerne. Luigi Borsari gli proibì di seguita- ho potuto recuperare nell’Archivio Centrale re i lavori. Il Signor Ciancia ha la vigna so- dello Stato e in quelli delle Soprintendenze pra il Camposanto”840. Archeologiche di Roma e del Lazio. Non è molto, dunque, quello che si può desumere sulla localizzazione della scoper- Le lucerne erano passate al Museo Civi- ta dalle parole di Lugli. Il Sig. Mario Cian- co di Velletri, per il tramite di Oreste Nar- cia, come ho potuto verificare attraverso ri- dini, zio del Ciancia, Ispettore Onorario dei cerche eseguite a Velletri, fu pittore apprez- Monumenti e degli Scavi di Velletri, per lun- zato di questa città, vissuto fino al 1940841; ghi anni direttore della raccolta veliter na843. le circostanze della scoperta di cui egli fu La nota del Lugli, datata 10 novembre 1914, 839 Per Passo Corese - Cures - Fara Sabina, Fascicolo 842 M. BARNABEI - F. DELPINO, Le “Memorie di un Archeo- “Strade”, Cartella “Via Salaria”, ff. 1-3. logo” di Felice Barnabei, Roma 1991, p. 236, nota 7. 840 Ibid., f. 1. 843 Sul personaggio: T. CECCARINI, Le radici della memo- 841 Devo le notizie ad una comunicazione orale del figlio, ria, 1870-1939: gli ispettori onorari a Velletri, Roma 2001, Sig. Marcello Ciancia, che ringrazio vivamente. pp. 9-42. 154 I CIMITERI PALEOCRISTIANI DELLA SABINA benché, come si diceva, molto scarna sulle lucerne e alcuni schizzi disegnativi (figg. 122- circostanze della scoperta, risulta interessan- 124). Le lampade erano “di terracotta rossa te quando ricorda che il Ciancia era pene- di discreta pasta abbastanza fina”, “tutte di trato “in un cimitero cristiano pieno di mel- un tipo, eccetto due di tipo diverso, una a ma”, parole che parrebbero proprio riferirsi forma di bocale (pagana?), l’altra piccola e ad un cimitero sotterraneo. piatta (pagana?)”845. Le lampade, schedate dal Lugli nel 1914 Nella nota del Lugli il materiale è suddi- nel Museo di Velletri, non sono oggi purtrop- viso per gruppi; la descrizione si rivela suf- po più reperibili nella raccolta; nel catalogo ficientemente accurata per consentire una del museo, redatto dal Nardini tra il 1918 classificazione delle lucerne. Il gruppo più e il 1937, le lucerne compaiono ai numeri consistente era costituito da otto esemplari d’inventario 980-995; le schede inventariali del tipo “Catacomb Lamps”, corrispondenti le ricordano, in effetti, provenienti da Fara alla classificazione Bailey U, un tipo di lam- Sabina ed entrate nel museo grazie alla do- pada particolarmente diffusa, come si è già nazione del Nardini, cui, evidentemente, era avuto modo di ricordare, nell’Italia centra- stato il nipote Ciancia a consegnarle844. le, e segnatamente proprio nei cimiteri sot- terranei cristiani (da cui il nome), durante Gli appunti di Lugli contengono, come si il IV e il V secolo846. Le otto lucerne di Pas- diceva, una descrizione molto sintetica delle so Corese presentavano tutte la tipica deco- Fig. 122 – Disegni di G. Lugli delle lucerne fittili rinvenute nel cimitero di Passo Corese (“Bi- blioteca Sarti” dell’Accademia Nazionale di S. Luca a Roma). 844 Ibid., pp. 113-114. I riferimenti forniti dal Lugli cir- 846 Sul tipo e la sua diffusione: BAILEY, Roman Lamps, ca il luogo e l’epoca del rinvenimento sembrano far esclu- pp. 392-393; C. PAVOLINI, Le lucerne in Italia nel VI-VII seco- dere che, per una svista, lo studioso abbia riferito a Passo lo d.C.: alcuni contesti significativi, in Ceramica in Italia: VI- Corese una notizia che invece poteva riguardare il cimitero VII secolo. Atti del Convegno in onore di John W. Hayes, Ro- sotterraneo cristiano venuto alla luce nel ’700 nella periferia ma, 11-13 maggio 1995, Firenze 1998, pp. 130-131; P. FRAIE- di Velletri (e mai più ritornato in luce): B. BELARDINI, Nuove GARI, Catacomb Lamps, in Roma dall’antichità al medioevo. acquisizioni sul cimitero paleocristiano di Velletri fuori Porta Archeologia e storia nel Museo Nazionale Romano - Crypta Napoletana, in RACr, 68, 1992, pp. 183-200. Balbi, Milano 2001, pp. 191-192; FIOCCHI NICOLAI - RICCIAR- 845 Per Passo Corese, cit. a nota 839, f. 1. DI, S. Vittoria, pp. 60-61 (ivi rassegna dei rinvenimenti in CAPITOLO II – VIA SALARIA “TIBERINA” 155 Fig. 123 – Disegni di G. Lugli delle lucerne fittili rinvenute nel cimitero di Passo Corese (“Bi- blioteca Sarti” dell’Accademia Nazionale di S. Luca a Roma). Fig. 124 – Disegni di G. Lugli delle lucerne fittili rinvenute nel cimitero di Passo Corese (“Bi- blioteca Sarti” dell’Accademia Nazionale di S. Luca a Roma). 156 I CIMITERI PALEOCRISTIANI DELLA SABINA razione delle spalle con due rami di palma pade presentavano nelle pareti del serbatoio stilizzati e serie di globetti a rilievo pres- il già ricordato motivo “a nave” (figg. 122, so l’ansa (figg. 122, n. 1; 123, n. 13)847; due n. 8; 124, n. 7)852; due erano ornate nel di- di esse erano ornate nelle pareti del serba- sco con nervature radiali, disposte intorno toio da serie di nervature che definivano un al foro di alimentazione (fig. 122, n. 9)853. motivo “a nave” compreso entro coppie di Una sesta lucerna (che il Lugli attribuisce cordoli obliqui che sottolineavano il becco ad una ulteriore tipologia) era decorata sul- e l’ansa, pur esso frequente in questo gene- le spalle con globetti a rilievo su tre file854 re di lampade (fig. 122, nn. 2, 4)848; il fon- e sul fondo presentava due svastiche tra fi- do, ovale, delimitato da una nervatura rile- le di tre globetti posti in verticale (fig. 124, vata, in queste due ultime lucerne, era or- n. 10)855. nato con un ramo di palma contornato da Le ultime due lucerne ricordate dal Lugli perline e da un segno a croce (figg. 122, nn. devono essere quelle “di tipo diverso” (dal- 2, 3; 123, n. 5)849. Delle altre sei lampade di le Bailey U), menzionate all’inizio dell’elen- questo gruppo, quattro presentavano sul fon- co e dallo studioso ritenute dubitativamen- do un ramo di palma e una un segno a ri- te “pagane”856; una di esse era decorata sulla lievo di difficile decifrazione850. spalla con una “corona con bacche e fiocco Altre cinque lucerne, catalogate dal Lu- presso il becco” e sul fondo con una svastica gli in un secondo gruppo, devono essere ri- (fig. 124, n. 11); l’altra si presentava fram- condotte ad una variante del tipo Bailey U, mentaria nella parte del becco ed era deco- variante caratterizzata da semplice decora- rata sulla spalla con motivi alternati di pal- zione a globetti su due file sulle spalle (figg. mette e serie di tre globetti disposti a trian- 122, n. 9; 124, n. 6)851; due di queste lam- golo (fig. 123, n. 12)857. area laziale e ulteriore bibliografia); per altre presenze del comb Lamps”: BAILEY, Roman Lamps, pp. 393-394; FRAIEGA- medesimo tipo di lucerna nella nostra regione, cfr. infra, RI, loc. cit., pp. 192-193; FIOCCHI NICOLAI - RICCIARDI, S. Vit- p. 477. toria, pp. 61-65. 847 BAILEY, Roman Lamps, p. 392; FRAIEGARI, Catacomb 851 FRAIEGARI, Catacomb Lamps, cit. a nota 846, pp. 191- Lamps, cit. a nota 846, p. 192. Almeno le lucerne “con ra- 192, I. 4. 66. mi” nn. 985 e 991 dell’inventario del Museo Civico di Vel- 852 In una delle due lampade, dal fondo si dipartivano letri devono riferirsi a tale gruppo: CECCARINI, Le radici, cit. due nervature e due rametti di palma obliqui, a sottolinea- a nota 843, p. 114. re il becco e l’ansa (fig. 122, n. 8). Il decoro è comune nelle 848 Cfr. BAILEY, Roman Lamps, pp. 392-393, n. Q 1442; Bailey U ma è di norma costituito da sole nervature oblique: FIOCCHI NICOLAI - RICCIARDI, S. Vittoria, p. 64, L7; solo a pro- FRAIEGARI, Catacomb Lamps, cit. a nota 846, p. 192. posito della lucerna inventario n. 988 del Museo Civico di 853 Cfr. FIOCCHI NICOLAI, Cimiteri paleocristiani, p. 350, fig. Velletri si allude a questa decorazione, definita “con due na- 376, n. 1; FIOCCHI NICOLAI - RICCIARDI, S. Vittoria, p. 64, L 7. vicelle”: CECCARINI, Le radici, cit. a nota 843, p. 114. 854 Cfr. FIOCCHI NICOLAI - RICCIARDI, S. Vittoria, p. 63, L5; 849 BAILEY, Roman Lamps, p. 393; FRAIEGARI, Catacomb non si può escludere che tale lucerna potesse essere del ti- Lamps, cit.