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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “U. FOSCOLO” 81030 Cancello ed Arnone (CE) Tel. e fax 0823/859072 cod. min. Ceic818008 INDICE L’Europa in generale Storia dell’Europa politica ed economica Dalla guerra fredda ai nuovi stati europei Le tappe verso l’unione europea I simboli dell’unione europea Le istituzione dell’unione europea I Paesi dell’Europa: Albania Andorra Austria Belgio Bosnia ed Bielorussia Erzegovina Bulgaria Rep. Ceca Croazia Danimarca Estonia Fær Øer Finlandia Francia Germania Gibilterra Grecia Guernsey Irlanda Islanda Italia Jersey Kosovo Lettonia Liechtenstein Lituania Lussemburgo Macedonia Malta Isola di Man Moldavia Monaco Montenegro Norvegia Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Romania Russia San Marino Serbia Slovacchia Slovenia Spagna Svalbard Svezia Svizzera Turchia Ucraina Città del Ungheria Vaticano CAPITOLO 1 STORIA DELL’EUROPA POLITICA ED ECONOMIA 1. La formazione degli stati europei L'Europa è una regione geografica della Terra, comunemente considerata un continente in base a fattori storico-culturali. Nella mitologia greca Europa era la figlia di Agenore re di Tiro, antica città fenicia e colonia greca in area mediterraneo-mediorientale. Zeus, innamoratosi di questa, decise di rapirla e si trasformò in uno splendido toro bianco. Mentre coglieva i fiori in riva al mare Europa vide il toro che le si avvicinava. Era un po' spaventata ma il toro si sdraiò ai suoi piedi ed Europa si tranquillizzò. Vedendo che si lasciava accarezzare Europa salì sulla groppa del toro che si gettò in mare e la condusse fino a Creta. Zeus si ritrasformò in dio e le rivelò il suo amore. Ebbero tre figli: Minosse, Sarpedonte e Radamanto. Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, culla della civiltà europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a nord del Mar Mediterraneo. L'Europa è caratterizzata da una lunga storia di grandi eventi culturali ed economici che hanno inizio nell'Età del bronzo. L'origine della cultura occidentale è generalmente attribuita agliantichi greci e all'Impero romano, che dominò il continente per molti secoli, spingendosi fino oltre il Reno e il Danubio; pur non essendo gli ebrei un popolo di origine europea, la cultura ebraica permeò indirettamente il continente attraverso il cristianesimo, al punto da essere generalmente considerata l'altro fondamento dell'identità europea. Dopo l'avvento del cristianesimo e la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Europa entrò in un lungo periodo di stasi, riportato dai pensatori rinascimentali come l'età buia, e indicato dagli storici moderni come Medioevo. In questo periodo si ebbe l'Espansione del cristianesimo in Europa tra V e VIII secolo e molte comunità monastiche salvaguardarono le conoscenze accumulate precedentemente, trascrivendole; tra di esse quelle colombaniane e benedettine. La fine del Medioevo si ha con l'inizio del Rinascimento che da Firenze si diffonde in tutta l'Europa e la nascita delle nuove monarchie nazionali che demarcarono l'inizio di un periodo di nuove scoperte, di esplorazioni e di sviluppo scientifico. Nel XV secolo il Portogallo aprì la strada delle scoperte, presto seguito dalla Spagna e da diverse altre nazioni europee, in particolareFrancia e Gran Bretagna, che costruirono vasti imperi coloniali nei territori di Africa, America, Asia e Oceania. Dopo l'età delle scoperte, l'idea della democrazia si fece strada in Europa. Ebbero inizio le lotte per l'indipendenza, in particolare in Francia, nel periodo noto come la Rivoluzione francese, alla quale fecero eco molte altre rivoluzioni che si propagarono nel continente insieme alle idee che propugnavano. La nascita della democrazia accrebbe le tensioni già preesistenti, dovute alla competizione per la conquista del Nuovo Mondo. In particolare Napoleone Bonaparte riuscì a formare un nuovo impero francese egemone in Europa, che tuttavia non resse alle guerre contro le coalizioni formate dagli Impero russo e Austria e i regni d'Inghilterra e Prussia appoggiati dal regno di Portogallo e dalla guerriglia messa in atto dalla popolazione spagnola. Successivamente, l'Europa si stabilizzò, anche se così non sarebbe stato per sempre.Negli anni seguenti gli stati Europei stabilirono un dominio tecnologico, culturale, politico ed economico sul resto del mondo, conquistando o riducendo in colonie enormi estensioni territoriali in America, Africa ed Asia ed Oceania. In questo periodo nacquero in Europa anche nuove ideologie, dapprima il romanticismo seguito poi dal capitalismo, il nazionalismo, il comunismo e ildarwinismo. Fu comunque un periodo di tensioni sociali caratterizzate dall'industrializzazione, i moti rivoluzionari del 1848 e dalle politiche espansionistiche dei maggiori stati europei, tenuti in un precario stato di pace durante la fine del secolo dal cancelliere tedesco Otto Von Bismarck grazie ad alleanze che divisero in due il continente. Nel 1914 tali tensioni sfociarono nella prima guerra mondiale durata fino al 1918 e che vide sconfitti i due più grandi Imperi continentali, quello tedesco e quello austro-ungarico. Le tensioni sociali e fra gli stati europei crebbero nuovamente, soprattutto in Germania, dato che fu oggetto di pesanti sanzioni post-belliche imposte dagli alleati, volute espressamente dalla Francia, a tal punto da sfociare nella seconda guerra mondiale, la quale è stata principalmente provocata dalla politica aggressiva messa in atto poco prima dai governi fascisti e nazionalsocialisti rispettivamente d'Italia e Germania, appoggiati in Asia dall'Impero Giapponese. Le due guerre prima incrinarono e poi spezzarono l'egemonia del continente sul resto del pianeta lasciando il posto di leader mondiale agli Stati Uniti contrastati solo dall'Unione Sovietica. Dal 1945 al 1991 l'Europa si ritrovò attraversata dalla cosiddetta cortina di ferro, ovvero la linea di confine fra il blocco occidentale-capitalista e quelloorientale-comunista, situazione finita con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e che al momento è ancora in fase di assestamento, con la creazione dell'Unione europea, il problema dei rapporti con il mondo arabo nel bacino del mediterraneo e del confronto con il ruolo egemonico assunto dagliU.S.A. nel nuovo scacchiere internazionale. Il fenomeno della globalizzazione è un ulteriore stimolo al processo di unificazione europea, come ha sottolineato Romano Prodi: "L'Europa si trova in una condizione simile a quella dell'Italia del Rinascimento, che era prima in tutto: nell'economia, nell'arte, nella cultura, nella strategia militare. Poi è arrivata la prima globalizzazione (la scoperta dell'America), non ha saputo unirsi ed è sparita dalla carta geografica. Oggi di fronte alla seconda globalizzazione, l'Europa rischia di fare la stessa fine". L’estensione territoriale e i confini di alcuni stati europei non sono cambiati molto rispetto a quelli che vennero stabiliti già all’inizio dell’età moderna. Le attuali Francia, Spagna, Regno Unito sono molto simili a come erano nell’epoca in cui si affermarono le rispettive monarchie nazionali, durante i secoli XVI-XVII. Al contrario altri stati hanno raggiunto l’assetto attuale in epoche più recenti e attraverso vicende storiche più complesse. L’Italia e la Germania per esempio, sono nazioni piuttosto giovani e la loro evoluzione storica è abbastanza simile: fino alla seconda metà dell’ Ottocento il loro territorio era suddiviso in tanti piccoli stati indipendenti, il cui lungo processo di unificazione terminò, rispettivamente, nel 1861 e nel 1871. Nell’Europa centro-orientale e orientale sono invece esistite, fino alla prima guerra mondiale, tre grandi entità politico-amministrative, gli imperi Austro-Ungarico, Russo e Turco-Ottomano, che comprendevano al proprio interno numerosi popoli con differenti etnie e tradizioni. L’assetto territoriale determinato dall’esito della prima guerra mondiale rimase stabile fino al nuovo conflitto globale che sconvolse l’Europa tra il 1939 e il 1945. Tra le nazioni uscite dalla seconda guerra mondiale, furono poche quelle che subirono grossi mutamenti nei confini, ma per tutte si registrarono importanti conseguenze politiche e sociali: L’Europa perse la supremazia mondiale a vantaggio degli Stati Uniti; Stati Uniti e Unione Sovietica fecero sentire pesantemente i loro condizionamenti sull’intero continente europeo, diviso in due zone d’influenza: il blocco dell’Europa Occidentale e quello socialista; I paesi dell’est europeo (Germania Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Bulgaria, Romania e, con qualche differenza, Albania e Jugoslavia) pur conservando l’indipendenza, adottarono un sistema politico, sociale ed economico simile a quello dell’Unione Sovietica, che svolse per quest’area il ruolo di paese guida; I paesi dell’Europa occidentale mantennero un sistema economico capitalistico. Confine orientale Ad est l'Europa confina con l'Asia. Il confine tra i due continenti ricade quasi completamente in Russia; parte dal Mar Glaciale Artico, segue il margine orientale dei monti Urali, prosegue lungo il corso del fiume Ural, la costa nord-occidentale del mar Caspio, la depressione del Kuma-Manych e arriva alla foce del fiume Don, nel Mar d'Azov[2]. Nel tratto tra il mar Caspio e il mar d'Azov, questa linea di demarcazione fu così definita dallo zar di Russia fin dal 1730 sulla base dei lavori geografici del tedesco Philip Johan von Strahlenberg, appositamente incaricato dal regnante russo. Se questa è la convenzione sulla quale la maggior parte degli autori si trova d'accordo, non mancano altri modi di vedere; si segnalano i principali: Philip