Processo Alla Politica Antologia Del Pensiero Politico

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Processo Alla Politica Antologia Del Pensiero Politico Carlo Priolo Processo alla Politica antologia del pensiero politico la città ideale lo Stato ideale Le colpe e le debolezze degli uomini possono ridurre quelle del sistema ma non le escludono né le riducono a misura trascurabile 1 Hanno collaborato con analisi, proposte, progetti, studi di fenomeni nell’ambito economico, sociale, psicologico e morale: Francesco Di Benedetto medico Antonella Forastiere psicologa Laura Matteucci avvocato Gabriele Malcangi comunicatore Guglielmo Pergoloni dottore tributarista Alessandro Prunesti docente universitario Valerio Scambelluri imprenditore Francesco Sinopoli avvocato Marco Tammaro imprenditore 2 Indice Prefazione Introduzione PARTE PRIMA SISTEMA OLIGARCHICO DELLA POLITICA Pag. 19 RAPPORTO TRA ELETTORI ED ELETTI, TRA GOVERNANTI E GOVERNATI L’attualità della teoria sul potere politico e la teorie delle élites La caduta degli dei Governatori, sindaci, dimettetevi Anche gli economisti sono al servizio dei padroni Il sacco dell’informazione Fini e d’Alema, il fascino discreto dell’ovvio Regioni ed enti locali, la finta democrazia Regioni, il Prof. Ainis intervento tardivo La dimensione dell’ammistrazione pubblica. Il personale amministrativo Burocrate, un malato curabile Assenteismo alla Regione Lazio, uno su tre non si reca in ufficio L’artico del Prof. Galli della Loggia LE ELITES NON ISTITUZIONALI, LA PIAZZA Pag. 59 Le Bon, la teoria sulla folla Freud, sulla psicologia collettiva Reich, psicologia di massa del fascismo I padroni delle piazze, la democrazia di strada Paradossalmente un modello PARTE SECONDA IMPRESENTABILI Pag. 66 Aidos La vera storia della fuoriuscita di Fini Fini, le mani libere Fini, la legalità Fini, l’elogio dell’ovvietà Spiegate a Fini Fini, senza scatto alla risposta Finiani e Spatuzza In fini ti Effetto Bocchino La conversione di San Bocchino sul processo breve Bocchino, l’uomo venuto dal freddo 3 Fine e scarola, fate un passettino in avanti Fermati Scajola Elogio del tradimento PARTE TERZA IL GOVERNO IMPERCETTIBILE, LE BANCHE Pag. 88 DA SAPERE PRIMA DI TUTTO DA NON DIMENTICARE PER RAGIONARE Lo scenario trovato dal Prof. Mario Monti Monti e la crisi del debito sovrano DISAVANZO E DEBITO Disavanzo (deficit) e debito pubblico, una lunga storia 1981 La Banca d’Italia perde il controllo del debito pubblico Lo Stato non sa fare l’imprenditore Il debito pubblico non è gratuito Gli interessi incidono La delocalizzazione dell’economia e la recessione PRIMA DI TUTTO, VOLUMI ED INVESTITORI ISTITUZIONALI Investitori istituzionali LE BANCHE COSI’ FAN TUTTE Funzione economico-sociale Funzione utilitarista Un’economia basata sul debito La trasformazione delle banche in enti finanziari La crisi del modello banca d’affari La forza dei numeri I nostri talenti Le banche vincono sempre La speculazione internazionale Speculazione su strumenti derivati La speculazione fuori della Borsa Valori SLOT DERIVATI ON LINE Derivati, strumenti strutturati I derivati più diffusi e di maggior scambio Derivati per tutti Ecco come funziona il meccanismo dei derivati Le regolere per evitare i rischi con i derivati PER CAPIRCI DI PIU’ E PARLARE MENO Regolamentazione bancaria – normativa nazionale Fondazione bancaria EQUITALIA, LA VITA DEGLI ALTRI PARTE QUARTA LA TEORIA DEI SISTEMI Pag. 167 Prefazione alla prima edizione del I vol. del “Capitale” di Karl Marx PRINCIPI SENZA REALTA’, REALTA’ SENZA PRINCIPI 4 Il destino opaco della politica deduttiva 1994 Capire l’oggi scegliere il domani Liberalizzazioni, dissonanza cognitiva L’art. 41 della Costituzione La liberalizzazione dei mercati L’autità di controllo dei mercati Il governo che verrà Il regime del pressappoco Zingaretti, emergenza democratica P.C.I., associazione a delinquere di stampo politico Di Pietro, un ballaro’ all’agrodolce Bravo Giulio la Solidarietà degli altri Cassazione, sentenza Diaz, invito a non applaudire De Magistris, alla ricerca del nuovo Per crescere, giustizia civile LA POLITICA COME SISTEMA LE DECISIONI POLITICHE NEL SISTEMA PAESE PARTE QUINTA Pag. 220 I POTERI FORTI, MAGISTRATURA, INFORMAZIONE, SINDACATI La Magistratura Uno, tutti, diecimila, nessuno A proposito del magistrato Ingroia Ingroia anche sociologo Scarpinato, faccia una inchiesta su i suoi colleghi Omaggio al Presidente Zagrebelsky, l’elogio dell’oblio Solidali con il Colle, ma a parole Le toghe contro Napolitano Severino, ddl anticorruzione, infondate le ragioni dei grilli parlanti Magistrati, giudici di pace e’ giunta la resa dei conti Vite parallele Il regime delle toghe Le sentenze non si commentano Magistrati messa in sicurezza Le sentenze sono false, la tv pubblica una truffa Il negazionismo dei Magistrati Magistrati sentanza di assoluzione Codice rosso L’azione penale discrezionale Cascini, dimettiti Wood Cock Aprite un fascilo contro gli stupri Sesso e prestigio La discrezionalità del Magistrato 5 L’informazione Assoluzioni tangentopoli, informazione negata Doppio giudizio, doppia difesa Intercettazioni, la fine dell’anarchia informativa La signora dell’Unità Concita De Gregorio seleziona i migliori Marino, De Gregorio, saccheggio e devastazione della ragione Anno Zero L’idiota patologico Le grida di Santoro E’ tornato Floris La squadra “La Repubblica” scende in campo La prescrizione spiegata dai somari Le verità incofessabili di famiglia cristiana Femminicidio, silenzio della piazza Lettera ai Direttori Trasmissione Exit Luigi Ferrarella, un ragionamento di carta Meno male che ce n’e’ uno normale La nuova occupazione della RAI TV RAI TV, il Presidente Tarantola e il D.G. RAI TV, quale sarebbe la competenza del magistrato Colombo? Risanamento della RAI, prima cancellate l’Usigrai Paradossalmente un modello Ma che state a di’ Le crociate contro Silvio, la concezione materialistica della lotta politica Dignità della donna Cara Emma, tutto bene ma…….. Priolo replica all’articolo del Prof. Ichino sul Corriere della Sera del 12 luglio 2006 I Sindacati I sindacati non servono più Ma quali licenziamnenti facili? Puntate sull’artigianato, gli extracomunitari hanno occupato 5 milioni di posti Le libere professioni Il patto generazionale PARTE SETTIMA COSA FARE Pag. 304 In conclusione Liberalizzare gli enti pubblici Tutti gli uomini del nulla 6 dedicato ad Andrea Pesciarelli giornalista Addio Andrea, amico di sempre fanciullo nato grande ci lasci soli nell’abisso del mondo ci consegni al delirio dell’umanità ci rapisci l’amore per la vita Addio fratello dal tratto gentile figlio del vento, stella polare di eterna giovinezza genuino come i frutti sani della terra libero dai vizi umani leale come gli eroi dei poemi Addio amico mio nobile come la musica perfetto come le leggi del firmamento il dolore si nutre del prodigio del ricordo della Tua incancellabile presenza Addio compagno di giochi affoghiamo il dolore nei pensieri respingiamo l’evento nell’inutile disagio quotidiano ci spingi nei paradisi artificiali .dell’illusione Volgiamo lo sguardo verso la notte camminiamo verso una strada cieca lanciamo un grido sordo verso il nulla ci pieghiamo in silenzio per onorarti IsaacNewton: "Se ho potuto vedere più lontano degli altri, è perchè sono salito sulle spalle dei giganti". Fra questi giganti i più famosi furono: • Descartes, per la geometria analitica; • Keplero, per le tre leggi fondamentali del movimento planetario; • Galileo, per le prime due delle tre leggi del movimento 7 Le mani sporche di politica, una virtù la lettura dell’opera di Jean Paul Sartre “Le mani sporche” composta nel 1948, è l'opera più controversa di Sartre. Al momento della rappresentazione attirò le ire del Partito Comunista francese a tal punto che lo scrittore decise di ritirare il permesso per la messa in scena. Un dramma emblematico dell'universo dell'intellettuale francese, con un protagonista (Hugo) che rifiuta la classe dalla quale proviene, la borghesia, ma che al tempo stesso non viene accettato dai compagni di partito, sempre pronti a rinfacciargli le sue origini. Lacerato da questo senso di solitudine e di inadeguatezza, deve affrontare un eterno dilemma della politica. Deve scegliere se rimanere "puro" oppure se "sporcarsi le mani". Da una parte la pragmaticità di chi è pronto al compromesso anche a costo di tradire le proprie idee, dall'altra l'integrità e gli ideali che, però, rischiano di infrangersi contro la durezza della realtà. Hugo sceglie di stare dalla parte di chi rifiuta di scendere a patti con il nemico e decide di incaricarsi di uccidere il capo del partito, pronto invece a stipulare l'alleanza. I giochi di potere e gli intrighi si riveleranno, però, ben più complessi di quello che lui credeva . Ad oltre 60 anni dalla sua stesura l’opera racconta anche qualcosa della nostra società. Non ci descrive com'è, ma ci mostra dove inizia la strada che è stata percorsa. Ci parla di un bivio, di una scelta impossibile, di un dilemma mai risolto fino in fondo. Una tensione che attraversa tutta la storia delle utopie e delle ideologie rivoluzionarie senza riuscire mai a sciogliersi davvero. 8 PREFAZIONE I grandi danni dei diritti senza doveri, il clima oppressivo dei predicatori di regime, la falsa dialettica dell’autocoscienza, la fenomenologia della passione politica, il signoraggio dei perdenti, il disagio dell’equazione della politica, la morfologia asimmetrica delle istituzioni, la falsa democrazia dei gruppi e movimenti, l’illogicità del formalismo, il crepuscolo del benessere, il dolore della diseguaglianza spingono a ricercare una nuova via per l’agire politico, un metodo che possa favorire l’aurora di un rinascimento. E’ stato stravolto il senso dell’agire politico,
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    * IL GOVERNO DINI: UNA MAGGIORANZA “A TUTTI I COSTI”? di Gabriele Maestri (Dottorando di ricerca in Teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate Sapienza – Università di Roma) 26 giugno 2013 Sommario: 1. Il contesto politico-istituzionale della crisi – 2. Le consultazioni e la disputa sullo scioglimento – 3. L’incarico a Dini: esecutivo tecnico a tempo determinato? – 4. Dalla formazione del governo alla fiducia. Dei tredici esecutivi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni (da quello guidato da Ciampi a quello in carica presieduto da Enrico Letta), il governo formato all’inizio del 1995 da Lamberto Dini presenta vari motivi di interesse. Come si è ricordato spesso in riferimento alle vicende contemporanee, si è trattato del primo esecutivo «tecnico», per la totale assenza di eletti in Parlamento tra i suoi componenti. A portare Dini a palazzo Chigi, poi, era stata la prima crisi di governo della cd. “Seconda Repubblica”, dopo le prime elezioni svoltesi con un sistema elettorale prevalentemente maggioritario1: esso per il legislatore avrebbe dovuto dare più stabilità alle compagini governative, ma l’auspicio fu smentito dopo poco più di otto mesi. * L’autore ringrazia Alessandro Gigliotti per i preziosi suggerimenti. Il presente articolo rientra nella Call for papers della Rivista sulla formazione dei Governi ed è stato sottoposto alla valutazione scientifica di un comitato composto dai Professori Beniamino Caravita, Vincenzo Lippolis e Giulio M. Salerno. 1 Il riferimento è al sistema introdotto con le leggi 4 agosto 1993, nn. 276 e 277, note come “legge Mattarella”. federalismi.it n. 13/2013 Per le stesse ragioni, quella crisi di governo fu anche la prima in cui ci si domandò se il ruolo del Presidente della Repubblica rispetto alle scelte da compiere (sciogliere le Camere o attribuire un incarico per formare un nuovo esecutivo) fosse cambiato rispetto alla prassi che oltre quarant’anni di elezioni con sistema proporzionale e di parlamentarismo a prevalenza del Parlamento avevano “codificato”.
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