Dottorato Di Ricerca in Scienze Storico-Sociali
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DOTTORATO DI RICERCA IN SCIENZE STORICO-SOCIALI CICLO XXVI COORDINATORE Prof. Mannori Luca L’ETÀ BERLUSCONIANA. IL CENTRO-DESTRA DAI POLI ALLA CASA DELLA LIBERTÀ 1994-2001 Settore Scientifico Disciplinare M-STO/04 Anni 2011/2013 2 RINGRAZIAMENTI La presente tesi di dottorato è frutto di un lavoro di ricerca che è stato reso possibile in primo luogo dall’Università di Firenze, e in particolar modo dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali che mi hanno dato l’opportunità di intraprendere un percorso formativo che mi consentisse di approfondire i miei studi e ai quali va la mia riconoscenza. Ringrazio il professor Sandro Rogari, tutor del progetto, che fin dalla stesura della tesi di laurea magistrale mi ha spinto a seguire questo percorso e mi ha sempre sostenuto, fornendo utili consigli sul lato professionale e mostrando una grande umanità. Ringrazio altresì il coordinatore del dottorato in Scienze storico-sociali, il professor Luca Mannori, sempre disponibile a rispondere ai miei dubbi ed alle mie curiosità. Le dottoresse Giustina Manica e Sheyla Moroni sono state in questi anni un riferimento costante: la stima maturata nei loro confronti va ben oltre il mero aspetto professionale. Devo altresì esprimere la mia riconoscenza nei confronti del professor Domenico Fisichella e dell’avvocato Alfredo Biondi, che, mettendo a disposizione le loro esperienze personali, hanno dato un contributo fondamentale alle mie ricerche. Allo stesso modo ringrazio l’onorevole Antonio Palmieri per il materiale documentario che mi ha fornito. Una delle condizioni fondamentali che mi hanno permesso di intraprendere questo percorso è stata senza dubbio la presenza di una famiglia che mi è sempre stata vicino, dandomi affetto e fiducia nell’intero mio cursus studiorum. A mia madre Mariella, a mio padre Pietro e a mio fratello Paolo, prima ancora che un ringraziamento, va un abbraccio forte, come segno del bene profondo che nutro per loro. Un saluto e un ringraziamento va anche alle presenze fisse del primo piano dell’edificio D5 Tullia, Filippo, Giuliano e Mauro: più che ricercatori si tratta di amici, con i quali ho condiviso spesso le lunghe giornate di lavoro a Novoli. Non posso poi non citare i cari amici Luca, Laura, Maryela, Cosimo, Stefano R., Filomena, Cristiana, Daniela, Stefano C., Duccio, Giovanni, Adrian, Gabriele e Ilaria che hanno reso la mia esperienza fiorentina una splendida avventura, fatta di ricordi che rimarranno per sempre nella mia memoria. Di sicuro starò dimenticando qualcuno in quest’elenco, non me ne vogliate. Un immenso grazie di cuore lo rivolgo infine a una persona speciale: la dottoressa Monica Montaño Reyes. Con lei ho avuto la possibilità di confrontarmi sia sui temi della ricerca sia sui problemi della vita. Lei, più di chiunque altro, mi ha aiutato a credere nei miei mezzi e nel mio lavoro e a superare i momenti difficili, mostrandomi quanto fosse importante non arrendersi mai e cercare il lato positivo di ogni esperienza. 3 4 Indice Introduzione.....................................................................................................................7 Capitolo 1 – Il “sistema fluido” 1. Le trasformazioni del 1993.........................................................................................15 2. La costruzione del Polo liberalemocratico: le strategie di Segni e Berlusconi...........31 3. La campagna elettorale del 1994. Elementi di novità, fatti, temi................................40 4. Lo scenario italiano tra le politiche e le europee.........................................................56 5. Dai contrasti dell’estate 1994 alle dimissioni di Berlusconi.......................................77 6. Il ribaltone: i nuovi equilibri politici e il consolidamento di AN................................99 7. La competizione Lega-FI dalla nascita del governo Dini al referendum.................112 8. L’evoluzione del sistema partitico dall’estate 1995 alla fine della legislatura..........129 Capitolo 2 - Il centro-destra diviso 1. La campagna elettorale del 1996...............................................................................153 2. La sconfitta del centro-destra e la nascita del governo Prodi....................................164 3. L’atteggiamento delle opposizioni verso l’europeismo prodiano.............................176 4. La Bicamerale: le oscillazioni del centro-destra tra politiche di breve respiro e progetti di riforma costituzionale..................................................................................194 5. L’accentuazione del secessionismo leghista.............................................................210 6. La progressiva trasformazione di Forza Italia in partito...........................................227 7. Il processo di legittimazione di AN nella vita politica nazionale..............................244 8. Il centro-destra dalla crisi del governo Prodi alla nascita del governo D’Alema......260 9. Il riassetto degli equilibri interni al centro-destra dal referendum elettorale al voto europeo..........................................................................................................................279 Capitolo 3 – La ricomposizione dell’alleanza e il ritorno di Berlusconi al governo 1. Il nuovo accordo Lega-FI e gli equilbri della Casa della Libertà..............................297 2. Le elezioni regionali del 2000 e le dimissioni di D’Alema.......................................315 3. La conclusione della legislatura: la riforma del Titolo V e il referendum sulla devolution......................................................................................................................326 4. La campagna elettorale del 2001...............................................................................337 5. Il voto del 2001 e la nascita del governo Berlusconi II.............................................351 Conclusioni Un breve confronto: l’italia e il centro-destra del 1994 e del 2001...............................367 Appendice Tabelle elettorali............................................................................................................389 Bibliografia...................................................................................................................395 5 6 Introduzione La Seconda Repubblica e l'invenzione del centro-destra La storiografia colloca la nascita della Seconda Repubblica italiana nel 1994, in seguito alla scomparsa dei partiti che avevano costruito l’ordinamento costituzionale del 1948. Il vecchio sistema crollò per la concomitanza di fattori interni e internazionali. La caduta dei regimi comunisti in Europa Orientale, l’abbattimento del Muro di Berlino nel 1989 e lo scioglimento dell’URSS due anni dopo posero fine alla divisione del mondo in blocchi. Gli Stati Uniti ripensarono la propria politica estera e ampliarono il loro raggio d’azione in direzione globale. Il sistema internazionale bipolare fu una delle basi dell’egemonia della Democrazia Cristiana, partito rivelatosi il più saldo argine per il contenimento del PCI, il maggior partito comunista in Europa Occidentale. L’alternanza al governo in Italia era ostacolata dalla possibilità di una diretta irruzione degli USA nelle vicende politiche. Le Riflessioni dopo i fatti del Cile di Enrico Berlinguer del 1973 riassumono compiutamente queste preoccupazioni. Tale presupposto venne meno dopo il 1991: gli USA scelsero di separare i propri destini da una classe dirigente sempre più delegittimata agli occhi dell’opinione pubblica italiana. Il collasso del sistema si dovette anche a fattori interni. La DC dopo l’exploit del 19481, mantenne nel lungo periodo una cifra elettorale compresa tra il 38% e il 42% e solo all’inizio degli anni Ottanta registrò un calo significativo, pur continuando ad attestarsi sopra il 30%. Il calo della DC era la spia della progressiva delegittimazione del sistema politico. La lentezza di questo declino e l’incapacità degli altri partiti a coagulare un’opposizione competitiva, determinarono la tenuta del sistema durante gli anni Ottanta. La comparsa di nuove forze politiche anti-sistema, quali le leghe regionali che si imponsero nei territori nei quali era più radicata la subcultura cattolica; la strategia stragista della mafia contro lo Stato dopo che quest’ultimo aveva avviato una dura repressione e la valanga determinata dalle indagini della magistratura milanese sulla corruzione (l’Operazione Mani Pulite) impressero una accelerazione decisiva alla caduta di un sistema da tempo ritenuto malfunzionante. Il colpo definitivo alla DC fu inferto dai comitati per la riforma elettorale: i referendum del 1991 (preferenza unica) e del 1993 (abolizione del meccanismo proporzionale per il Senato) distrussero l’architrave sul quale si era retta l’egemonia del partito dei cattolici. 1 Alle elezioni politiche del 1948 la DC ottenne il 48,1% dei consensi, cifra molto elevata per una competizione elettorale con sistema proporzionale. Tale risultato le permise il raggiungimento della maggioranza assoluta alla Camera, mentre per poche migliaia di voti essa non fu raggiunta al Senato. 7 Il centrismo, la scelta di non collocarsi su uno dei due versanti del continuum destra- sinistra per negoziare con entrambe le ali le possibili maggioranze parlamentari, si reggeva sul presupposto di una legge elettorale proporzionale tendenzialmente pura2. La DC non seppe adeguarsi a una trasformazione che la spingeva a rivolgersi ai post- comunisti o alla Lega Nord o ai missini per stipulare alleanze programmatiche. In poco tempo si produsse