Dossier Di Narcomafie: "L'altra Metà Della Cupola, Le Donne Di Cosa
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L’altraL’altra metàmetà delladella CupolaCupola Lo stereotipo le vuole custodi e veicolo dei (dis)valori tradizionali, ma ai margini dell’attività criminale. Le donne di Cosa Nostra, invece, sono pienamente inse- rite nel contesto mafioso: affidabili fiancheggiatrici o vere e proprie guide,guide, ilil loroloro ruoloruolo èè sempresempre piùpiùdeter- deter- minante. Specie da quando Cosa Nostra si è vista co- stretta a cambiare le sue regole di reclutamento... di Teresa Principato* cosche, per lo più a mezzo delle strategie matrimoniali, in ordine er comprendere la rilevanza alle quali è stata sempre trattata Pdel ruolo della donna all’in- quasi come merce di scambio. terno di Cosa Nostra, quantome- Soprattutto è l’indispensabile ca- no come madre, figlia, moglie, tena di trasmissione dei disvalo- basta pensare che, secondo ri mafiosi ai figli; la formatrice quanto da tutti riconosciuto, essa pedagogica delle giovani genera- è il perno della famiglia di san- zioni alle quali attingere i nuovi gue, sul cui modello si struttura uomini d’onore, dato che alle l’intera organizzazione della “fa- madri è in via esclusiva affidata miglia” mafiosa. Non a caso, si è l’educazione dei figli almeno fino parlato di “centralità sommersa” all’adolescenza. della donna di mafia. Essa infatti è custode ed elabo- Tutta casa e Cosa (Nostra). E ratrice dei codici culturali su cui il coinvolgimento dei figli, sep- si basa l’organizzazione, tra cui pure giovanissimi, costituisce u- l’onore, la vendetta, l’omertà; è na pacifica acquisizione del mo- la garante della “reputazione” dus operandi della struttura ma- dei propri uomini; è lo strumento fiosa, che ha sempre privilegiato, di rafforzamento del potere delle ai vertici, la “successione in linea 6 DOSSIER Franco Zecchin Franco Palermo, 15 novembre 1983. La moglie e le figlie sul luogo dell’omicidio di Benedetto Grado, ucciso dai Corleonesi durante la seconda guerra di mafia 7 Ottobre 2005 retta”: è in tal senso sufficiente dica delle condotte: in poche pa- ricordare le famiglie dei Marche- role, si è rilevato un apparente se, dei Ganci, dei Madonia, dei cambiamento strutturale dell’or- Brusca, di Francesco Messina ganizzazione, tale da produrre un Denaro, di Giuseppe Ferro (e l’e- radicale mutamento del comples- lenco potrebbe continuare molto so sistema di regole che sin dalla a lungo), per non parlare delle seconda metà dell’Ottocento ave- organizzazioni paramafiose gele- va costituito l’impalcatura stessa si, che normalmente utilizzano i di Cosa Nostra, facendone un figli appena adolescenti anche monolitico sistema di governo e per la commissione di efferati garantendone la continuità ed il delitti o, addirittura, di stragi (ad dominio sul territorio. esempio, per la “strage di Capo- A ben guardare, già dai primi an- danno”, consumata a Palma di ni 80 erano state sempre più fre- Montechiaro nel 1991, venne uti- quenti le violazioni al tradiziona- lizzato anche il minorenne Ema- le corpus di norme, opportunisti- nuele Marino). camente messe in atto per salva- Assai significativa è la vicenda di guardia della struttura operativa Ninetta Bagarella, moglie di Totò dell’organizzazione; ma proprio Riina, che, finita la latitanza tra- questa “precarietà delle regole” scorsa con il marito sino alla cat- aveva avuto come contropartita tura di questo nel gennaio 1993, un’incertezza dei modi di com- non esita a riportare i tre giovani portamento che ha finito con figli a Corleone, in un contesto l’insidiare qualsiasi consolidata mafioso in cui il loro destino è se- appartenenza. gnato: infatti Giovanni commette Non è un caso che alla base della diversi omicidi per i quali viene scelta di molti ex uomini d’onore condannato all’ergastolo e Giu- di collaborare con la giustizia ci seppe Salvatore subisce una con- sia lo scarso valore attribuito ai danna a 14 anni di reclusione per tradizionali assetti della consor- associazione di stampo mafioso. teria. E proprio il fenomeno dei Compressa in una dimensione fa- collaboratori di giustizia, che ha milistica in cui le espansioni del- visto negli anni 90 la sua massi- la sua personalità possono esse- ma espansione, è stata la più di- re finalizzate solo alla salvaguar- rompente rivoluzione nella storia dia della famiglia ed alla stretta di Cosa Nostra. osservanza dei compiti tradizio- nalmente assegnatile, primo fra Sempre meno “battesimi”. tutti quello dell’educazione dei fi- Per arginare il devastante effetto l’organizzazione, ha costituito gli: questa l’immagine – o, me- dei “pentiti” – oltre ad una loro per gli uomini di Cosa Nostra il glio, lo stereotipo – della donna costante delegittimazione, ai ten- raggiungimento di uno status su- sapientemente veicolato da Cosa tativi di infiltrare collaboratori periore, una comunione indisso- Nostra fin dalle sue origini. deviati, alle fuorvianti proposte lubile sino alla morte, una rinun- di dissociazione fatte pervenire cia alla precedente identità ed u- Come si cambia per non mori- allo Stato per avviare una tratta- na rinascita. Esso ha avuto la re. Ma a partire dai primi anni 90, tiva – l’organizzazione ha poco a funzione di contribuire a raffor- i processi di trasformazione inne- poco cambiato pelle, determi- zare l’identità degli aderenti in scati da Cosa Nostra hanno reso nando importanti trasformazioni quanto componenti del gruppo; e tuttora rendono impossibile u- al suo interno. la mancata affiliazione è stata na lettura statica del fenomeno, Le forme di reclutamento, ad e- vissuta sempre dagli associati costringendo a farci carico della sempio, sono state struttural- come un’offesa, come la negazio- sua complessità e della sua conti- mente adattate a più contingenti ne ingiusta di un’identità pro- nua evoluzione, a rimettere in di- esigenze di riservatezza e di sicu- messa e agognata. scussione quelle che in certi mo- rezza, riducendo di molto il nu- Una dimostrazione molto recente menti storici sono sembrate delle mero delle affiliazioni formaliz- – 2002 – proviene dalla collabora- certezze acquisite, indispensabili zate con la “combinazione”. Que- trice di giustizia Carmela Rosalia anche per la ricostruzione giuri- sto rito, da sempre radicato nel- Iuculano (vedi p. 21), moglie di Pi- Ottobre 2005 8 DOSSIER donne di Cosa Nostra Giovani senza pedigree? Me- glio le donne di razza. In con- trasto con la sua storia, dunque, l’organizzazione ha sempre più Shobha/Contrasto fatto ricorso alla cooptazione di affiliati non combinati, dei co- siddetti “fiancheggiatori” utiliz- zati per le stesse attività prima riservate agli uomini d’onore e normalmente scelti tra i giovani gravitanti nell’area della crimi- nalità comune. Se questo ha comportato alcuni vantaggi per Cosa Nostra, come la settorialità delle conoscenze e quindi un minor rischio in caso di collaborazione, molto negative sono state, però, le conseguenze di questa forma di reclutamento di giovani non “messi alla prova” o, come si dice, “curati”, senza un pedigree mafioso, poco motivati e soprattutto per nulla temprati alla dura disciplina ed alle diffici- li prove cui gli uomini d’onore e- rano invece preparati: tra queste, soprattutto, la carcerazione. Ed infatti, molti di loro hanno co- minciato a collaborare subito do- po la detenzione. Tutto ciò ha costituito una causa di forte disgregazione, una perdi- ta di identità di Cosa Nostra, for- se la più rilevante dopo la costi- tuzione dell’organizzazione: il ve- La moglie di un mafioso in tribunale nir meno dell’identità con il grup- po, sancita dal giuramento solen- ne, è talmente importante che l’i- no Rizzo, associato al mandamen- cui loro si potevano fidare. In at- solamento materiale determinato to di San Mauro Castelverde. tesa di tale valutazione Giuffrè dall’applicazione dell’art. 41 bis Rizzo, ora imputato di associa- rinviava di giorno in giorno la de- dell’Ordinamento Giudiziario fu zione mafiosa, estorsioni, omici- cisione e Rizzo viveva con gran- uno dei maggiori fattori causali dio ed altro, secondo quanto rife- de insofferenza questa attesa, an- delle collaborazioni. rito dalla moglie viveva con gran- che perché voleva fare carriera E man mano che gli arresti e le la- de sofferenza la mancata “combi- in fretta. Spiegava infatti alla mo- titanze degli uomini d’onore si nazione”, per essere ammesso al- glie: «Se a me mi succede qualco- susseguivano, sempre di più Cosa la quale attendeva la decisione di sa, a me non c’è nessuno che mi Nostra ha ritenuto più sicuro ri- Antonino Giuffrè, capo del man- passa lo stipendio, che pensa per correre, anziché ad estranei “fian- damento di Caccamo. Quest’ulti- voi, giustamente. Cioè, che mi cheggiatori”, alle donne della “fa- mo lo aveva “dato in prestito” a paga l’avvocato». «Aveva questa miglia”, sicuramente più affidabi- Domenico Virga, reggente del premura – sottolinea la Iuculano li e più conservatrici dei disvalori mandamento di San Mauro Ca- – di essere combinato». L’incon- mafiosi degli stessi uomini, affi- stelverde, perché Virga, che do- tro con Virga e Giuffrè, nel corso dando a loro il favoreggiamento e veva essere il “padrino” di Rizzo del quale si doveva decidere del- l’assistenza ai latitanti, la trasmis- nel “battesimo”, valutasse se era la “combinazione”, non avvenne sione di bigliettini sigillati dal car- una persona “valida” che poteva mai perché intanto, proprio nel cere all’esterno, il supporto più o fare carriera in Cosa Nostra e di 2002, Giuffrè fu arrestato. meno secondario in qualche ope- 9 Ottobre 2005 razione criminosa, anche di rilie- vo, il collegamento tra i detenuti o i latitanti con gli altri compo- nenti dell’organizzazione. La “grande madre” perdona i suoi figli. Un altro aspetto del cambiamento riguarda il capilla- re controllo del territorio, tradi- zionalmente attuato soprattutto attraverso il consenso sociale ed in virtù del quale neppure un fur- to poteva essere commesso nel territorio della “famiglia” senza il permesso della stessa, pena gravi rappresaglie. Nel corso degli anni 90 questo viene meno, insieme al- la “certezza della pena” conse- guente alla violazione delle rego- le e consistente, come in ogni re- gime totalitario, nella morte.