12 diocesi LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2009 L’ECO DI BERGAMO

Monsignor Antonio Pesenti, per oltre quarant’anni La testimonianza di chi ha conosciuto monsignor  archivista e poi cancelliere della Curia vescovile Pesenti è concorde: è stato un sacerdote esemplare. (dal 1981 al 2007), è morto ieri pomeriggio, a causa Ha servito con grande amore la Chiesa di Bergamo, IN LUTTO di un infarto. Aveva 82 anni. In estate era stato risultando, tra l’altro, un punto di riferimento LA CHIESA DI BERGAMO ricoverato in ospedale, dove avevano diagnosticato prezioso per i preti, capace di dare consigli e un affaticamento cardiaco In preghiera davanti alla salma orientamenti. Un vero padre e amico Monsignor Pesenti Addio al Cancelliere memoria della diocesi Prete del Sacro Cuore, fedelissimo al carisma della comunità I funerali domani alle 15 in Sant’Alessandro in Colonna

■ Era considerato la memoria sto- dini dei vescovi diocesani, inten- Nel 1991 viene nominato mon- rica della diocesi di Bergamo, che sa spiritualità, predicazione del- signore dalla segreteria di Stato ha amato e servito intensamente e le missioni popolari e degli eser- vaticana col titolo di prelato d’o- incessantemente per tutta la vita cizi spirituali, nonché impegno nore di Sua Santità e nel 2008 pro- come prete del Sacro a camminare verso la tonotario apostolico soprannume- Cuore e come archivi- perfezione sacerdotale rario. Nella sua veste di cancellie- sta e cancelliere della Conosceva e del ministero aposto- re e archivista era anche molto di- Curia. Conosceva tutti lico. sponibile verso gli studenti e i ri- i sacerdoti, anche quel- in profondità Monsignor Pesenti cercatori storici che chiedevano li defunti di tanti anni la storia entra in servizio alla di accedere ai documenti conser- fa. E di molti di loro della Chiesa Curia nel 1958 come vati nell’Archivio diocesano. conosceva il cammino archivista aggiunto, di- Quando un ricercatore chiedeva vocazionale e i tratti bergamasca e ventando archivista ti- udienza, lui la accordava, dando della loro vita. tutti i preti, tolare nel 1964 e can- consigli per come procedere e an- Monsignor Antonio anche quelli celliere dal 1981, rico- che una adeguata bibliografia. Pesenti, per oltre qua- prendo tali incarichi Quando gli dicevano che era la rant’anni archivista e defunti di tanti ininterrottamente fino memoria storica vivente della dio- poi cancelliere della anni fa al 2007, servendo i ve- cesi di Bergamo si schermiva, ma Curia vescovile (dal scovi , era la realtà. Ricordava preti del 1981 al 2007), è morto e Rober- presente e del passato recente e re- improvvisamente ieri pomeriggio to Amadei. Contemporaneamente moto. Amava profondamente il re- a causa di un infarto. Aveva 82 an- svolge altri incarichi: incaricato troterra delle tradizioni religiose ni. La scorsa estate era stato rico- di statistica (1961-71), locali e le espressioni verato per accertamenti in ospe- redattore de «La vita religiose delle popola- masca e poi per tutto l’Ottocento; della Lombardia», sul periodo passione la Chiesa, la diocesi, i ve- dale, dove avevano gli diagnosti- diocesana» (1963-88), Quando zioni bergamasche. «Note sul giansenismo bergama- compreso tra gli anni 1098 e 1512, scovi e i sacerdoti». Crediamo che cato un affaticamento cardiaco ed direttore dell’Ufficio Anzi, ricordava con or- sco durante l’episcopato di mons. cioè epoca comunale, signoria vi- dal Cielo non si arrabbierà troppo era stato dimesso con l’invito a Sacra Liturgia (1965- qualcuno gli goglio che la fede dei Redetti con carteggi e documenta- scontea e inizi della dominazione se non gli obbediamo e ribadiamo prestare attenzione. 81), membro del Consi- diceva che era padri aveva consentito zioni inedite», in cui parlava dei veneta a Bergamo». che è stato, come è universalmen- Monsignor Pesenti era nato il 13 glio presbiterale dioce- la memoria di dotare la diocesi di preti diocesani giansenisti o gian- Monsignor Pesenti, inoltre, era te riconosciuto, la memoria stori- agosto 1927 a Villa di Serio. Dopo sano dal 1978 e delega- Bergamo di chiese bel- senizzanti; «Repertorio bio-biblio- devotissimo al Beato Papa Giovan- ca della Chiesa di Bergamo. Con l’ordinazione sacerdotale, ricevu- to vescovile a Monte di storica della lissime anche nelle lo- grafico del Collegio Apostolico e ni, che era stato membro esterno la morte di monsignor Pesenti ta il 3 giugno 1950 dal vescovo Grone (1968-81). Que- diocesi di calità più sperdute o dei preti del Sacro Cuore»; «Don dei Preti del Sacro Cuore. Ama- scompare una figura che ha lascia- , aveva ottenuto sta esperienza di pasto- Bergamo si povere economicamen- Cirillo Pizio», sulla figura dell’in- va moltissimo anche L’Eco di Ber- to grande traccia nella storia re- la licenza in Sacra Teologia e il di- rale parrocchiale diret- te. dimenticato parroco di Cologno al gamo, che leggeva ogni giorno con cente della Chiesa bergamasca. ploma in archivistica, paleografi- ta è sempre rimasta nel schermiva, ma Monsignor Pesenti Serio; «I contrasti tra il fascismo passione e attenzione. Inoltre era La salma di monsignor Antonio ca e biblioteconomia. Aveva quin- cuore di monsignor Pe- era la realtà aveva al suo attivo nu- e la Chiesa nella diocesi di Berga- molto disponibile quando era ri- Pesenti si trova in una camera ar- di scelto di entrare nella comunità senti. Un giorno, arri- merose pubblicazioni mo negli anni 1932-38»; «L’Unio- chiesto di notizie per le necrolo- dente allestita nella casa della co- dei Preti del Sacro Cuore, le cui vato in questa parroc- storiche, fondamenta- ne di San Bartolomeo 1860-1861»; gie dei confratelli. Un giorno dis- munità missionaria dei Preti del radici affondano nel Settecento chia in visita pastorale, dice al ve- li nelle ricerche non solo locali: «Papa Giovanni e il problema de- se a bruciapelo al cronista: «Mi Sacro Cuore, in via Garibaldi, 10. ma sono stati fondati dal vescovo scovo Giulio Oggioni: «Eccellen- «Il Collegio Apostolico 1773- gli studenti a Bergamo nei primi raccomando, quando scriverai il I funerali saranno celebrati doma- Giacomo Maria Radini Tedeschi za, lei guida una diocesi. Io inve- 1809», in cui tratta dell’istituto sa- decenni del secolo XX»; «Grone e mio necrologio, non scrivere esa- ni alle 15 nella basilica di sant’A- nel 1909. E per tutta la vita mon- ce come delegato vescovile dirigo cerdotale che svolse un ruolo di il suo Monte». Infine i contributi gerazioni. Non scrivere che sono lessandro in Colonna e saranno signor Pesenti è stato fedelissimo una arcidiocesi, perché la parroc- primo piano nella nostra diocesi fondamentali confluiti nel volu- la memoria storica della diocesi, presieduti dal vescovo Francesco al carisma di questa comunità: chia di Monte Grone è molto este- durante il burrascoso periodo del- me dedicato alla diocesi di Berga- ma scrivi che sono stato un prete Beschi. particolare disponibilità agli or- sa». la dominazione francese in Berga- mo nella collana «Storia religiosa che ha amato e servito con tanta Carmelo Epis Tante testimonianze di affetto. Monsignor Capovilla: «Appassionato di Papa Giovanni» «Un prete esemplare, amava la Chiesa»

■ «Ho perso un confidente, un "segretario" di Papa Giovanni, nel consigliere, un amico. Un esempio senso di colui che conosce e conser- vivente di come deve essere un sa- va e ne imita l’esempio. Ha vissu- cerdote». L’arcivescovo monsignor to la vita e il programma di sacerdo- Francesco Loris Capovilla sceglie i zio di Papa Giovanni. Davvero, nel termini con attenzione e ascoltan- tributo di lode per don Antonio Pe- dolo, al telefono, si coglie davvero senti non c’è esagerazione». tutta la passione, la stima, l’amici- La testimonianza della vita sacer- zia che lo legavano a monsignor An- dotale esemplare di monsignor Pe- tonio Pesenti. Un rapporto, il loro, senti viene anche da un altro suo ca- fatto di colloqui frequenti («In que- ro amico, monsignor Achille Belot- sti vent’anni – confessa l’arcivesco- ti, attuale parroco di Gavarno ma in vo, che ieri è stato uno dei primi ad passato vicario episcopale con il ve- accorrere in via Garibaldi per pre- scovo Giulio Oggioni e poi, ancora, gare sulla salma di monsignor Pe- delegato vescovile con il vescovo senti – non è passata . «Ha una settimana senza donato tutta la sua vita aver parlato con lui») e La comunità dei alla Chiesa – dice mon- soprattutto di una inten- signor Achille – in par- sa comunione spiritua- preti del Sacro ticolare nel posto di re- le, di una vera «amicizia Cuore è stata sponsabilità, Cancellie- sacerdotale». Già, per- la sua vera re di Curia, che ha occu- ché il tratto caratteristi- pato per molti anni». co di monsignor Pesen- famiglia, dove ha Quello del Cancelliere, ti è quello di essere sta- passato tutta la in effetti, è un ruolo de- to un autentico prete. vita sacerdotale licato e importante. Tra «Si è collocato sull’alta- l’altro deve sottoscrive- re – dice ancora monsi- vivendone la re tutti gli atti dell’Ordi- gnor Capovilla, richia- spiritualità nario, i documenti della mando le parole di Papa Chiesa diocesana. «Don Giovanni – il primo Antonio – continua giorno dell’ordinazione, tra il libro monsignor Belotti – leggeva tutto Con l’arcivescovo Clemente Gaddi Festa di Natale con i Cavalieri di Malta nel 2007 e il calice e vi è rimasto 59 anni, con grande attenzione, era scrupo- prendendo ispirazione dal libro e loso... Conosceva poi tutti i preti. Si dal calice» per tutta la sua esisten- è dedicato con passione alla Chiesa gelo Roncalli», che di Radini era se- pa Giovanni ne ha approfondito la gamo». Lo ricorda Gino Carrara, di- Lino Belotti, che ha anche informa- za. «È stato – continua l’arcivesco- di Bergamo ed è stato, negli anni un gretario. Don Davide Pelucchi, oggi spiritualità, cercava di coglierne tut- rettore del giornale subito dopo to per primo il vescovo Francesco vo – tra i preti che insegnano a noi vero punto di riferimento per i sa- superiore del Sacro Cuore confer- ti i tratti anche perché, sosteneva, monsignor Spada: «Don Antonio era Beschi. E sarà proprio il vescovo Be- sopravvissuti come camminare in cerdoti diocesani e non solo. Era ma: «Monsignor Pesenti ha passato "non si diventa santi all’improvvi- sempre disponibile per L’Eco. An- schi a presiedere i funerali. «Era questo anno sacerdotale». molto amato, capace di dare consi- tutta la vita nella comunità, viven- so". La sua era una ricerca conti- che di notte. Un riferimento sicuro. esperto di storia e di dottrina – con- Monsignor Pesenti è stato un gran- gli e orientamenti, un vero amico done in pieno la spiritualità». Il trat- nua». Negli ultimi tempi monsignor E quando serviva qualcosa non si ti- fessa il vescovo Lino – e tuttavia de appassionato del Beato Giovan- e padre per i preti». to più caratteristico è stato «un gran- Pesenti avvertiva venire meno la sa- rava mai indietro. Amava davvero sempre molto umile. L’ho sempre ni XXIII. «Uno dei pochi veri cono- La sua «famiglia» era la Comunità de amore per la Chiesa, perché per- lute. «Ma era contento – annota don il giornale perché era al servizio del- ammirato per questo. Era capace di scitori», chiosa l’arcivescovo Capo- dei preti del Sacro Cuore, che que- mette agli uomini di tenere lo sguar- Davide – e lo diceva. "Sono conten- la diocesi». collaborare con intelligenza, sem- villa che di Papa Giovanni è stato il st’anno celebra i 100 anni fondazio- do su Dio. Monsignor Pesenti – ag- to di pensare al Paradiso", mi con- La diocesi è grata a monsignor Pe- pre disponibile. Davvero amava la segretario per lunghi anni e tutto- ne, avvenuta ad opera del vescovo giunge don Davide – era appassio- fessava "e di sapere che mi aspetta senti per la testimonianza e il servi- Chiesa in modo straordinario. Da ra ne coltiva appassionatamente la Radini Tedeschi «con le regole – te- nato dei santi, perché, diceva, ci fan- il Padre"». zio svolto. Ieri a pregare in via Gari- persone come lui dobbiamo pren- memoria. «Don Antonio – continua stimonia monsignor Capovilla – no conoscere il mistero della Chie- Tra le «passioni» di monsignor Pe- baldi si è recato subito anche il ve- dere esempio». – è stato anche lui, spiritualmente, scritte di pugno dall’allora don An- sa. Conoscitore profondissimo di Pa- senti c’è stato anche «L’Eco di Ber- scovo ausiliare emerito monsignor Alberto Campoleoni LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2009 L’ECO DI BERGAMO 13

Quando arrivava l’estate, monsignor Antonio prendeva libri e bagagli e saliva a Zorzone, in Val Serina. Aveva visto una sola volta il mare, ma di certo non ne faceva un dramma. Cercava la tranquillità che favorisce la concentrazione, lo studio e la preghiera. Si immergeva La camera ardente allestita nella casa dei preti del Sacro Cuore nella meditazione e nei documenti antichi Uomo di cultura Cercava nella storia lo sguardo di Dio Era un profondo conoscitore della vita di Papa Giovanni Stava preparando un libro sul vescovo Bernareggi

■ Era la memoria storica della Chie- vista l’orizzonte lontano. Monsignor Bernareggi sa bergamasca perché per mezzo se- Don Pesenti, tra l’altro, era assi- colo è stato l’archivista delle Curia, stente spirituale dell’Ordine dei ca- fra le diverse fino alla fine del 2007. Era la memo- valieri di Malta. Disse durante un’o- iniziative annunciò il ria storica della Chiesa perché mon- melia ai cavalieri: «Anche per noi, Sinodo diocesano del signor Antonio Pesenti della storia oggi, il passato non deve diventare era appassionato e conosceva bene una prigione. L’invito è quindi ad 1950. Disse a quella locale e le tradizioni che gal- aprirci alle nuove strade che la Chie- proposito monsignor leggiano sul fiume della cronaca. Ma sa ci indica, di pregare perché i re- Pesenti: «Quel Sinodo la sua cultura era vasta e intrecciava sponsabili del nostro ordine trovino le vicende locali con quelle più ge- le energie per percorrere un nuovo fu in un certo senso nerali, non scadeva nel provincia- itinerario che abbia come principio il primo della lismo. Monsignor Antonio Pesenti la difesa della fede e l’amore per i aveva la passione per la storia per- sofferenti». modernità e l’ultimo ché – come diceva ieri pomeriggio Forza della tradizione, valore del del vecchio mondo. don Davide Pelucchi, superiore del- nuovo fusi nella sintesi culturale. La Da quel Sinodo la comunità dei preti del Sacro Cuo- personalità di monsignor Pesenti era re – la storia rispecchia la vicenda vicina a quella del sacerdote di cui emersero elementi umana, le sue faticose peripezie, e in don Antonio era profondo conosci- che anticipavano il questa storia cercava di leggere il vol- tore: Papa Giovanni XXIII. Quando successivo Concilio» to del Signore, il suo sguardo. «An- la Chiesa riconobbe beato Angelo che in questo modo si spiega il suo Roncalli, l’annuncio venne dato da grande amore per la Chie- Giovanni Paolo II nel set- sa», diceva ancora don tembre del 2000. Don Pelucchi nella casa dei Ebbe un ruolo Antonio andò a Roma, preti del Sacro Cuore di rappresentò i preti del via Garibaldi, ancora in- importante nello Sacro Cuore, comunità di creduli per la morte del svolgimento del cui lo stesso don Ange- loro confratello, avvenu- Sinodo. I suoi lo Roncalli faceva parte. ta in maniera improvvi- Furono proprio i preti sa, poco dopo le tre di ie- interventi non del Sacro Cuore ad avvia- ri pomeriggio per un at- erano numerosi, re dopo la morte del Pa- tacco di cuore. ma puntuali, pa Buono la raccolta di Archivista e cancellie- firme per avviare la cau- re della Curia, monsignor efficaci, sa di beatificazione. Quel Pesenti aveva conosciu- autorevoli giorno del settembre to diversi vescovi di Ber- 2000, disse monsignor gamo, ma di uno aveva Pesenti: «In quel 1964 una stima molto particolare: il vesco- non pensavo che avrei potuto assi- vo . Ripeteva don stere a questo giorno perché ci ren- Pesenti che Bernareggi, vescovo di devamo conto delle opposizioni al- Bergamo dal 1936 al 1953, era stato l’interno della Chiesa. Opposizioni un uomo di non comune statura mo- forti perché erano molti a non con- L’oratorio di Villa di Serio rale e intellettuale. Stava preparan- dividere la visione di Papa Giovan- do da anni uno studio su di lui e an- ni che sottolineava i valori della sem- cora ieri mattina aveva lavorato al- plicità, dell’umiltà e dell’amore la biografia del «suo» vescovo collo- espressi dal Vangelo e che afferma- cato in quel periodo storico diffici- va che si deve amare questo tempo Originario di Villa di Serio lissimo a cavallo della Seconda Guer- pur con i suoi difetti e i suoi errori. ra Mondiale, con momenti tragici per Perché gli uomini di questo tempo la comunità bergamasca e per i suoi sono stati oggetto di salvezza nell’a- preti. Monsignor Bernareggi fra le di- more di Cristo». «Non mancava mai verse iniziative annunciò il Sinodo Quando arrivava l’estate, monsi- diocesano del 1950. Disse a proposi- gnor Antonio prendeva libri e baga- to monsignor Pesenti: «Quel Sinodo gli e saliva a Zorzone, in Val Seri- alla festa del santuario» fu in un certo senso il primo della na. Aveva visto una sola volta il ma- modernità e l’ultimo del vecchio re, ma di certo non ne faceva un VILLA DI SERIO Aveva lascia- pubblicazioni che voleva scri- mondo. Da quel Sinodo emersero dramma. Cercava la tranquillità che to il suo cuore a Villa di Serio, vere». Monsignor Pesenti è sta- elementi che anticipavano il succes- favorisce la concentrazione, lo stu- monsignor Antonio Pesenti, 82 to ricordato dal parroco di Vil- sivo Concilio ecumenico indetto da dio e la preghiera. Si immergeva nel- anni, archivista e cancelliere la di Serio non solo per la sua Papa Giovanni XXIII... Gli aspetti di la meditazione, si immergeva nei do- della Curia vescovile di Berga- religiosità, ma anche per la sua modernità riguardavano l’apostola- cumenti antichi. Preparava il libro mo per oltre 40 anni, scompar- profonda umanità. «Era consa- to dei laici e soprattutto su Bernareggi, il volume so improvvisamente ieri pome- pevole, disponibile alla volontà il punto di vista liturgico. sui cento anni di storia riggio per un infarto. di Dio, sia in salute che non – Era un aspetto che stava Più volte gli dei preti del Sacro Cuo- La notizia della morte di ha evidenziato don Gherardi –. molto a cuore al vescovo re. La sua scrittura era monsignor Pesenti, ieri, si è su- Guardava in faccia alla morte Bernareggi. Si cercò in abbiamo chiesto quella di un erudito in- bito diffusa tra i fedeli di Vil- con un’estrema serenità, detta- quel Sinodo di rendere la di intervistarlo. telligente, non diventava la di Serio, che l’hanno accol- ta dalla sua fede». liturgia un fatto di vita Si è sempre barbosa. Alcuni anni fa ta con dolore e commozione. Casimiro Corna di Nembro, cristiano, non soltanto un scrisse un saggio sulla «Monsignor Pesenti aveva te- nipote dell’ex cancelliere e pre- cerimoniale a cui i fedeli schermito: Chiesa nel primo perio- nuto vivo negli anni il rappor- sidente provinciale Adasm, la assistevano». «L’intervista la do di vita comunale nel- to con Villa di Serio, il suo pae- federazione delle scuole d’in- Archivista, cancelliere, farò solo con la nostra città. Ecco un se d’origine – ha commentato fanzia paritarie, ha ricordato di studioso. La sua vita era breve brano: «Quando ieri Osvaldo Marchesi, 73enne lui «l’affetto che lo legava a Vil- divisa tra il lavoro in Cu- il Padre Eterno, Enrico IV il 6 novembre di Villa di Serio –. Infatti non la di Serio. Aveva una memo- ria, la preghiera, lo stu- alla fine» 1082 venne a Palosco, il mancava mai alle solennità re- ria eccellente: ricordava spes- dio. Era il maggior cono- vescovo di Bergamo gli ligiose del paese». Un ricordo, so nei suoi discorsi il suo pae- scitore delle vicende del- andò incontro, accompa- questo, confermato anche dal se d’origine e i suoi parroci». la Chiesa bergamasca, di oggi e di ie- gnato dagli esponenti della nobiltà parroco di Villa di Serio, don «Era un profondo conoscitore ri, ma quando glielo si diceva, don bergamasca, tributandogli tutto l’o- Franco Gherardi: «Monsignor della storia della Chiesa di Ber- Pesenti si metteva a ridere di gusto nore possibile. La sua posizione an- Pesenti non mancava mai al- gamo – ha detto Corna –: era mostrando ironia e autoironia. E sin- tiriformista si manifestò anche in lar- la celebrazione religiosa della bello stare ad ascoltarlo. Dice- cera umiltà. Quando nel novembre ghe concessioni ai laici con notevo- festa del santuario del Buon va che per lui era una gioia im- del 2007 lasciò il posto di cancellie- le danno dei beni ecclesiastici. Il ve- Consiglio, il 26 aprile». Il pre- mensa appartenere a questa re disse: «Voglio ringraziarvi per la scovo Arnolfo non tenne conto del- vosto ha comunicato ai fedeli Chiesa». Un amore, questo, che pazienza che avete avuto con me. Mi la condanna papale: si sentiva al si- presenti alla messa di ieri sera, non si è mai affievolito: «Sta- sono sempre reso conto dei miei li- curo. Il partito imperiale dominava nella parrocchiale di Villa di va lavorando con altri sacerdo- miti, per questo un certo batticuore in Bergamo. La potenza di Enrico IV Serio, la scomparsa dell’ex can- ti per la realizzazione di un li- mi ha sempre accompagnato nello gli era garante...». Erudito, ma essen- celliere della Curia. Monsignor bro sulla storia dei cent’anni svolgere il mio dovere. Io vi doman- ziale, dinamico nello stile. Non elen- Antonio Pesenti sarà ricordato della congregazione dei preti do solo una cosa: che diciate per me chi di nozioni, ma fatti che danno vi- questa sera, alle 20, nella chie- del Sacro Cuore (non ancora un’Ave Maria affinché mi possa pre- ta alla problematica del tempo. sa parrocchiale di Villa di Se- pubblicato)». parare bene all’incontro con il Padre Più volte gli abbiamo chiesto di po- rio. La sua improvvisa scompar- Eterno». terlo intervistare sulla sua vita, sui «Era una persona con una fe- sa ha addolorato tutti i familia- Il vescovo Roberto Amadei aveva suoi quasi sessant’anni trascorsi nel de, una religiosità fortissima – ri, tra cui il fratello, padre Gra- ben presente l’intelligenza e le cono- cuore della Chiesa bergamasca. Ha ha rimarcato ieri don Gherardi ziano (ordine dei Carmelitani scenze del suo cancelliere e nella sempre sorriso con il suo bel viso da –. Era serio, scrupoloso e con- scalzi), che abita a Venezia. Il preparazione del Sinodo lo coinvol- luna piena, si è sempre schermito di- sapevole, oltre ad essere un nipote ha ricordato il rapporto se pienamente. Durante lo svolgi- cendo: «L’intervista sulla mia vita la grande studioso e conoscitore stretto che univa monsignor mento del Sinodo i suoi interventi farò solo con il Padre Eterno, alla fi- della storia della Chiesa di Ber- Pesenti alla sorella Elisabetta, erano limitati, ma puntuali, efficaci. ne». Sarà stata certamente una gran gamo. Negli ultimi tempi si sta- morta qualche anno fa. Autorevoli. Sottolineava il valore bella intervista. va documentando per delle Monica Armeli della tradizione, ma non perdeva di Paolo Aresi MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE 2009 L’ECO DI BERGAMO 21 CITTÀ Solennità e commozione nella basilica di Sant’Alessandro. Il Cancelliere è stato poi tumulato a Monte di Grone «Don Antonio, un grande padre» Il vescovo Beschi ai funerali di monsignor Pesenti: va raccolta la sua testimonianza di fede

■ Solennità e commozione: va e si faceva da parte per lasciar che in questi mesi sono scompar- mente l’amministrazione. Al ter- questo il clima nel quale si sono passare il funerale. si, tra i quali don Pietro Balzi, mine della Messa è stato don Da- svolti, nella basilica di Sant’Ales- Nella basilica una gran folla, missionario morto lunedì in Bra- vide Pelucchi a tratteggiare la fi- sandro in Colonna, i funerali di per l’ultimo saluto ad un sacer- sile – accompagnando questi gura di monsignor Pesenti, leg- monsignor Antonio Pesenti, ar- dote che il vescovo Francesco ha "grandi Padri" che ci lasciano». gendone anzitutto il testamento chivista e cancelliere della Curia accostato alle figure dei «patriar- Grandi Padri di cui raccogliere spirituale, scritto il primo mag- per 23 anni, presieduti dal vesco- chi», richiamate dalle letture bi- «testimonianza, fede ed eredità gio del 1984. Un testo breve e in- vo di Bergamo bliche, con il loro esempio di fe- spirituale», per «correre anche tensissimo, testimonianza della e concelebrati dall’ausiliare Lino de forte e tenace. «I santi Padri noi nella corsa che ci sta davan- fede di don Antonio, del suo Belotti, dall’arcivescovo emerito – ha detto monsignor Beschi – la ti – ha concluso il vescovo, se- amore alla Chiesa diocesana e al- di Siena Gaetano Bonicelli e da cui evocazione riecheggia oggi guendo ancora un’immagine bi- la sua comunità del sacro Cuore. tantissimi sacerdoti, tra i quali il come a evocare la missione stes- blica – con lo sguardo fisso su Ge- Don Pelucchi ha ricordato con superiore della comunità dei pre- sa del prete e la testimonianza di sù. È il compito di ogni cristiano, commozione i tratti principali di ti del Sacro Cuore, don Davide monsignor Antonio Pesenti». Un è il compito del prete. Così ricor- monsignor Pesenti e anche i suoi Pelucchi, di cui monsignor Pe- vero pastore e capace – ha detto diamo monsignor Antonio Pe- ultimi istanti di vita. «Il suo cuo- senti faceva parte. Solennità a co- il vescovo, riprendendo immagi- senti». re – ha detto – ha cessato di bat- minciare dal corteo che ha ac- ni del vangelo appena proclama- Alla celebrazione funebre han- tere, ma non di amare». compagnato il feretro in chiesa, to sull’altare – di cogliere «l’es- no partecipato le confraternite e Infine un grande applauso ha partendo da piazza Pontida. In senziale» in mezzo alla varietà i rappresentanti del Sovrano mi- salutato l’uscita del feretro dal- una via Sant’Alessandro che è delle cose e delle esperienze. «È litare ordine di Malta. C’era poi la basilica, accompagnato poi a sembrata fuori dal tempo, quasi questo che compete a chi guida il sindaco di Villa di Serio, Ma- Monte di Grone, il paese dove sospesa in un silenzio irreale e la comunità» e che può fare chi rio Morotti, con il gonfalone (Vil- don Antonio ha fatto il «parroco» nella quale si è sparso il canto ri- ha «la chiarezza interiore, che la di Serio è il comune di nascita e dove ha voluto essere seppelli- tuale dei salmi, insieme al fumo viene dalla profondità e da una di monsignor Pesenti; tra l’altro, to perché – ha ricordato don Pe- dell’incenso. Al colpo d’occhio, disciplina spirituale. È il compi- proprio don Antonio ne disegnò lucchi – «in quel cimitero, dove un’immagine suggestiva, con i to di noi preti e lo vogliamo evo- il gonfalone, negli anni ’70) e il non sono sepolti preti, voleva che colori delle confraternite e i pa- care – ha aggiunto monsignor Be- presidente del Consiglio comu- i parrocchiani avessero vicino un ramenti dei sacerdoti, tutti dietro schi, riferendosi a monsignor Pe- nale di Bergamo, Guglielmo Re- sacerdote che li ha amati». Il feretro, davanti all’altare Folla di fedeli e tanti sacerdoti ai funerali la croce mentre la gente si ferma- senti e anche ad altri sacerdoti dondi, a rappresentare ufficial- Alberto Campoleoni Il ricordo Monsignor Capovilla in una lettera al vescovo Beschi: dicevo spesso che egli era mio collega nel servizio di segreteria del Papa «Come Giovanni XXIII, è sempre rimasto un umile prete»

■ Venerato vescovo Francesco, Nel pontefice sommo non dimenti- nare o il servizio della Santa Sede do- tempo che Dio gli concede; egli cono- il transito di monsignor Antonio Pesen- chiamo il prete, umile e glorioso voca- vunque sia; la promozione ad alto in- sce i limiti di questo tempo; paziente e ti segna per la diocesi un momento di bolo: presbyter, anziano, colui che è carico o lunghi anni silenziosi en pure amabile per natura e disciplina si sen- lutto, di ringraziamento a Dio e al Fra- scelto tra gli uomini e gli anziani stes- perte (al dire di Bossuet), niente cam- te destinato a unire come nessun altro, tello buono e laborioso. Partecipo a que- si, richiama realtà che trascendono la bia per chi è stato chiamato a collocar- al sacrificio di Gesù, il proprio sacri- sto stato d’animo comunitario e lo sof- vicenda umana, colui che sparge la pa- si tra il Libro e il Calice. ficio; che è talora solitudine del cuo- fro nelle mie carni come evento per- rola che ammaestra, somministra il pa- Il sacerdote è lieto di conchiudere i re e incomprensione non lamentata; tal sonale, essendo stato Lui mio confiden- ne che nutre, indica e protegge l’indi- giorni terreni nell’ultimo dei posti, a altra amarezza di abbandoni, dolore di te, consigliere ed amico; ed anche di rizzo sicuro per tutte le ore della vita. lui assegnato dalla Provvidenza, e per- resistenze; abbandoni e resistenze che più: modello, sprone, conforto. Che cos’è il prete, nel pensiero e nei ciò davvero il primo dei posti. Lui, il resteranno mistero e silenzio nel suo Gli dicevo spesso che egli era mio col- sentimenti di Papa Giovanni? Egli ha nostro papa, lo declamò a Natale del petto, sino alla tomba. lega nel servizio di segreteria di Papa portato sempre con sé l’immagine del- 1944 ai fedeli di Istanbul; disse come Piace rileggere il commento alla gior- Giovanni. Segretario, a secretis servan- l’umile parroco che lo battezzò: don lui immaginava di chiudere gli occhi nata celebrativa del cinquantesimo di dis può tradursi: uomo discreto, custo- Francesco Rebuzzini, un uomo mite tra le rive del Bosforo: «L’obbedienza sacerdozio, 10 agosto 1954, a Sotto il de della mens del suo superiore, suo e forte. Quell’immagine è come il sim- al Santo Padre mi distacca da voi e mi Monte, in assoluta solitudine. contubernale, colui che prega insieme, bolo degli ecclesiastici che verso di noi affida un altro campo di lavoro a servi- «Mattinata con cielo tersissimo, do- spezza insieme il pane di casa, solida- discesero dalla riforma tridentina, di zio della Santa Sede per gli interessi po una benefica pioggia notturna. Il toc- le nel lavoro, nella sofferen- quei sacerdoti bergama- della Chiesa di Francia (...). Mentre po- co dell’Ave Maria di San Giovanni mi za, nell’infrangibile fiducia schi, in particolare, che teva parer naturale che io volgessi l’a- sveglia prontamente con Laus tibi, Do- in Dio. Don Antonio conob- «Don Antonio lungo la via ricevettero l’in- nimo ad un placido tramonto della mia mine. Segue un’ora di preghiera in cap- be a fondo il suo confratel- nesto di alcuni rami della umile vita, godendomi le dolcezze del- pella con breviario di San Lorenzo in lo don Angelo Roncalli: ne conobbe a fondo il Compagnia di Gesù sop- la vostra carità filiale, eccomi sospin- mano, sulle labbra, nel cuore; le pagi- illustrò la vocazione, ne suo confratello don pressa nel 1773. Il clero di Monsignor Pesenti con l’arcivescovo Capovilla to improvvisamente verso un ordine di ne di un poema. Che cos’è la mia umi- esplorò i singoli passi, ne Angelo Roncalli: ne Bergamo quei rami accol- occupazioni per me inaspettato, e reso le vita di cinquant’anni di sacerdozio? individuò, come pochi al- se, ne trasse profitto, ne cu- più delicato e formidabile dalle condi- Un lieve riverbero di questo poema, tri, le ore del Getsemani. individuò, come stodi il patrimonio. Son gli Sempre vivo sulle sue labbra è il rac- cariale, gli occhi umidi di pianto, se zioni odierne del mondo». Meritum meum, miseratio Domini (L. Stasera, rientrato più so- pochi altri, le ore stessi che nel 1814, avreb- conto, pieno di tenerezza, della morte n’esce in una espressione prettamente Lo ripeté a Venezia, in tono di ama- Capovilla, Giovanni XXIII - Quindici lo da Bergamo a Camaitino, del Getsemani» bero segnato la ripresa, pre- di don Luigi Locatelli (1844-1918), vi- evangelica, che interpreta il dolore e bile preghiera per la buona accoglien- Letture, Roma 1970, Edizioni di Storia la casa che mi ospita, do- sto splendente e feconda, cario per oltre quarant’anni di San Pan- l’amore di tutta la contrada: Madon- za, nel giorno del suo ingresso, il 15 e Letteratura, pp. 101-104). po aver baciato il cuore del- di quell’insigne e beneme- crazio, in città alta a Bergamo. Uomo na mia, lui sì che era un prete per dav- marzo 1953: «Alla fine della mia lun- Venerato vescovo Francesco. L’ora l’amabile sacerdote e la sua stola imma- rito Ordine. all’apparenza rude, ma ognora pronto vero! ga esperienza, eccomi rivolto verso Ve- misteriosa che batte sul quadrante del- colata, gli dedico una mia riflessione sul Il prete, nel concetto di Papa Giovan- al suo servizio, al capezzale dei mala- Da questo ricordo personale del pa- nezia, la terra e il mare familiari ai miei la storia rende più attuale che mai il prete, datata 24 marzo 1961: Prete è il ni, è tale: intelletto pronto, cuore gene- ti, al valico estremo dell’agonia. Edu- pa, da questa espressione che gli toccò proavi durante ben quattro secoli, più tantum aurora est dell’11 ottobre 1962. giovane uomo che sale sull’altare il gior- roso, parola prudente, impegno apo- catore e medico sapiente nel ministero il cuore quando la udì lui stesso, noi familiare ai miei studi e alle mie sim- Obbliga a leggere i segni dei tempi, a no dell’ordinazione e si colloca tra il Li- stolico a tutta prova. Trent’anni, talora delle confessioni, dispensatore di pa- comprendiamo che cosa significhi sul- patie personali». (...) sognare l’utopia del vangelo, ad inten- bro e il Calice per rimanervi tutta la vi- quarant’anni e cinquanta, sempre nel- role arcane, vere e penetranti nell’ani- le sue labbra di supremo pastore del- Eletto papa il 28 ottobre 1958, prodi- sificare l’impegno per metabolizzare ta. Offro all’amico questo brano perché la stessa pieve, sperduta nella campa- mo dei fedeli. Guida indulgente nelle la Chiesa, quella familiare sua confi- giosamente e provvidenzialmente, - come Papa Giovanni e il sacerdote An- dentro di esso, sia pure delineato pove- gna e nelle vallate impervie; amico del- espressioni della pietà popolare, rivol- denza, distribuita tante e tante volte ai l’Angelino dei Roncalli, prete bergama- tonio Pesenti - la duplice proposta di ramente, c’è il Prete del Sacro Cuore; c’è le popolazioni, consigliere attento e te però a conservare i valori più alti: pu- giovani seminaristi: «Fin da bambino sco, si presenta al mondo, sì, come Vi- Gesù e segnalarla con ardore alle co- lui, don Antonio, collaboratore diretto saggio. rezza di dottrine, schiettezza di vita mo- non pensai ad altro che a farmi prete!». cario di Cristo e pastore universale, ma munità ecclesiali, altissimo richiamo e quotidiano del Vescovo; lui, insignito So bene che cos’è un curato, un par- rale, fervore di pietà eucaristica. Questa totale consacrazione affonda anzitutto come presbyter, come il buon ad obbedienza e pace: «Fa’ questo e vi- di titoli accademici e di onorificenze roco, un vecchio prete, nel pensiero e Viene a morire, il vecchio prete. La le sue radici in quel mistero di grazia pastore del capitolo decimo del vange- vrai. Va e fa anche tu così». (Luca 10, pontificie; lui, rimasto, tuttavia, pic- nel cuore del papa. Me ne accorgo quan- quercia robusta si piega, la voce tonan- che congiunge il cielo e la terra, e di cui lo di Giovanni: l’anziano. il saggio del 28 e 35). colo prete, come Giovanni XXIII, insi- do l’ala della morte batte su questo o te si tace. I fedeli vanno a vederlo un’ul- Vecchio e Nuovo Testamento offrono popolo, il testimone del dramma della + Loris Francesco Capovilla gnito della dignità di vicario di Cristo, quel presbiterio, a spegnere le ultime tima volta. E una donna del popolo, con saggi eloquenti per chi li sappia legge- croce, il custode del tesoro della rive- arcivescovo di Mesembria fiero di chiamarsi prete del Sacro Cuo- fiamme di chi è stato più vicino a lui da- il suo bambino sulle spalle, scenden- re. La pieve di campagna o la cattedra lazione e dell’autentica tradizione. titolo di Angelo Giuseppe Roncalli re e di portarne l’insegna sul petto. gli anni della vita seminaristica. do le scale della disadorna dimora vi- di insegnamento; la diocesi da gover- Governa la Chiesa nello spazio di (1934-1953)

CCI IL MISSIONARIO MORTO IN BRASILE PADRE PEDRO VIVEVA COME UNO CHE SI FOSSE DIMENTICATO DI SÉ

Ieri pomeriggio in Brasile sono stati ce- per mostrarmi non solo la conca dove il tempo della vita è troppo breve - di- cabile che si traduceva sempre in ope- diede quella volta che per il pranzo, lebrati i funerali del missionario berga- è adagiata la capitale boliviana, ma ceva - per sprecarlo in stupidaggini». re e realizzazioni concrete: a don Pas- stanco della solita acqua, mi ero per- masco don Pietro Balzi. Ha celebrato il ve- soprattutto il territorio della parroc- Faceva venire in mente gli antichi con- sio Ferrari che costruiva una scuola messo di comprare una (una sola) bot- scovo di Teresina, Dom Sergio da Rocha. chia di Munaypata. A questo punto la quistadores che sognavano l’Eldora- parrocchiale per ragazzi dalle elemen- tiglia di birra. Gli passarono fra le ma- Migliaia di persone sono accorse per sa- seconda sorpresa: «Quella è la tua par- do e non si fermavano di fronte a nul- tari alle superiori (2000 alunni), rispo- ni i miliardi e non gli rimase attacca- lutare padre Pedro. È stato decretato il lut- te, il territorio affidato alle tue cure pa- la pur di trovarlo. Il suo eldorado lui se con un kindergarten (giardino d’in- to nulla, viveva infatti come uno che to ufficiale per tre giorni. A Ponte Nossa, storali». Fu così che - come l’aviato- l’aveva già trovato: era la fede, solida fanzia) per 500 bimbi. Non si tirava in- si fosse dimenticato di sé: è che padre paese natale di don Balzi, sabato alle 18 re nei confronti del Piccolo Principe come roccia. Ma ne aveva altri da cer- dietro di fronte a nessun impegno ed Pedro si era totalmente identificato verrà celebrata una Messa di suffragio pre- - feci esperienza di uno dei tratti più care: i poveri, non quelli idealizzati accettava ogni sfida come un dovere: con la sua missione, con la coscien- sieduta dal vescovo Lino Belotti, superio- caratteristici di padre Pedro: il senti- dall’ideologia, ma quelli veri, col lo- quando un amico missionario gli af- za di chi, avendo ricevuto l’incarico re della Comunità missionaria del Para- mento dell’urgenza. Non perse tempo ro carico di miserie materiali e mora- fidò le sue dodici comunità campesi- direttamente da Dio, non poteva più diso, cui apparteneva anche padre Pedro. infatti, non ha mai perso tempo nel- li. Giovane prete del «Paradiso», li ave- ne (con 5000 abitanti), non esitò a far- tirarsi indietro. Noi giovani preti stor- la sua vita del resto. Il giorno seguen- va da subito trovati e serviti nel Pole- sene carico includendole nella giuri- cevamo il naso di fronte al suo modo Di quel 10 maggio 1982 quando ver- te oltre a darmi una vecchia gramma- sine poverissimo del primo dopoguer- sdizione parrocchiale. L’attività inces- di far pastorale; giudicavamo esage- so le tre del pomeriggio arrivai a La Paz tica da studiare e un vocabolario da ra. Aperta la missione boliviana chie- sante, frenetica persino non gli ha im- rate tutte quelle costruzioni che sem- stanco per il viaggio, sconcertato dal- consultare, decise che a partire da quel se di partire e fu accontentato: vi rima- pedito il contatto con la gente che lo bravano in contraddizione con la Chie- la visione delle bidonvilles di Lima e momento si sarebbe rivolto a me esclu- se 23 anni. Il quartiere dal nome bel- ha sempre amato: sono passati 25 an- sa povera che volevamo essere e la po- stordito dai quattromila metri di alti- sivamente in spagnolo. lissimo (Munaypata significa letteral- ni da quando se ne è andato da Mu- vera società in cui operavamo; credo tudine, ho un solo vivo ricordo: il ca- Fu così che padre Pedro fece irruzio- mente collina dell’amore) presentava naypata, ma non c’è domenica che che Pedro abbia sofferto per questo, loroso abbraccio di don Pedro e il «fi- ne nella mia vita. Devo confessare che una realtà tragica di miseria e di emar- non venga ricordato nelle preghiere ma il tempo gli ha dato ampiamente nalmente» che insieme alla gioia per non è stato facile: già spaventato da ginazione: lui che non aveva solo il dei fedeli. È che questo tosto bergama- ragione. Lui è andato avanti per la sua il mio arrivo, tradiva anche l’impazien- una realtà ben diversa dai sogni inge- cuore grande, capace di accogliere le sco di nascita svizzera, dietro la scor- strada a fare la sola cosa di cui era ca- za di un’attesa durata a suo giudizio nui di neo-missionario, dovevo anche altrui sofferenze, ma pensava anche za di uomo tutto d’un pezzo, nascon- pace: donarsi completamente, senza un po’ troppo a lungo. «Ma come - ri- fare i conti con un uomo - un prete! - in grande, concepì e realizzò l’ospeda- deva una tenerezza rara che i poveri tenere nulla per sé. Nel 1986 d’improv- cordo di aver pensato - ho piantato l’o- che sembrava non temere nulla e con- le Giovanni XXIII con annessa scuola coglievano al volo e agiva come chi è viso, senza dir nulla, senza avvisare ratorio in fretta e furia e senza corso a siderava problemi e difficoltà col loro di infermeria che in poco tempo rag- convinto che la vita, le doti e i beni ma- nessuno lasciò la Bolivia, non i pove- Verona, senza sapere una parola di carico di sofferenze, il normale prez- giunse risultati così alti da obbligare il teriali e spirituali sono doni di Dio e ri né la missione che ha svolto instan- spagnolo, sono partito per la missio- zo da pagare per stare al mondo. Ogni ministerio de Salud a intervenire perciò non ci appartengono, ma van- cabilmente fino alla morte in quel Bra- ne…e questo mi dice finalmente!». Ca- sfida vinta era per lui trampolino di ad…abbassarne il livello per non scre- no donati al prossimo bisognoso che sile che ora lo accoglie e lo onora e do- Don Pietro Balzi ricati i bagagli sulla jeep scendemmo lancio verso nuove sfide, ogni sconfit- ditare le alunne della scuola statale. di volta in volta Dio ti mette sulla stra- ve il suo corpo finalmente riposa. verso la parrocchia: al mirador si fermò ta un’esperienza di cui fare tesoro. «E Era solo l’inizio di un’attività instan- da. Ricordo la lavata di capo che mi Don Davide Rota