Archivio Veneto
ARCHIVIO VENETO SESTA SERIE - n. 15 (2018) Federico Pigozzo L’AMMINISTRAZIONE SCALIGERA DEL DISTRETTO DI MONSELICE (1317-1338) Tra la fine degli anni Venti e la fine degli anni Trenta del XIV secolo la signoria scaligera di Verona visse il suo periodo d’oro, costituendo un vasto dominio territoriale prima con Cangrande I e poi con i nipoti Mastino II e Alberto II: le città di Vicenza, Feltre, Belluno, Treviso, Padova, Brescia, Parma e Lucca costituirono le tappe di un’espansione territoriale che all’epoca ebbe pochi confronti. All’ampiezza delle di- mensioni, tuttavia, fa da contrappunto la drammatica carenza di docu- mentazione, dal momento che, come è noto, la mancata conservazione dei materiali archivistici coevi in quasi tutte le città coinvolte (con rare eccezioni come Treviso e Lucca), impedisce di indagare a fondo le strut- ture e i meccanismi del governo scaligero e consente solamente rari sondaggi nelle località più fortunate1. Si offre ora la possibilità di svolgere un’indagine, non approfondita quanto si vorrebbe, ma comunque ricca di spunti, su Monselice, un centro minore dello stato territoriale scaligero, situato sul margine me- ridionale dei Colli Euganei, una ventina di chilometri a sud di Padova. Il destro è fornito dal riconoscimento, all’interno di una miscellanea di protocolli notarili padovani anonimi, di due fascicoli appartenenti a notai operanti a Monselice nei primi anni Trenta. Il primo fascicolo si compone di 67 carte contenenti atti misti del 1330-1331, un atto del 1333, due del 1336 e una serie di testamenti dettati durante l’assedio 1 G.M. Varanini, Pietro Dal Verme podestà scaligero di Treviso (1329-1336), in Isti- tuzioni, società e potere nella Marca Trevigiana e Veronese (secoli XIII-XIV).
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