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Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

Per una biografia dell’ovadese (1895 - 1947), direttore della fotografia. di Ivo Gaggero L’interesse e la ricerca di Paolo Da apprendista collabora ad un Bavazzano su Ubaldo Arata (1895- numero imprecisato di pellicole nelle 1947)1, operatore cinematografico e quali il suo nome non risulta. Nel 1915 direttore della fotografia dal muto alla diventa operatore effettivo5 e nel 1918, nascita del neorealismo, mi ha incurio- con l’Itala Film e sotto la direzione di sito così tanto da rimanere anch’io affa- Gero Zambuto, gira il suo primo film scinato dalla figura di questo ovadese come operatore primario: Il matrimonio che ha avuto un ruolo primario nel di Olimpia con una delle grandi dive ita- mondo del cinema di quel periodo, ma liane del cinema muto Italia Almirante che, purtroppo, è poco ricordato, Manzini, attrice che l'operatore piemon- soprattutto dai suoi concittadini. tese inquadrerà anche in altri film. Attraverso i documenti, le testimo- Tra il 1919 e il 1925, con la Fert e nianze e i saggi dei più prestigiosi stu- l'Alba Film di Enrico Fiori, Arata gira diosi di cinema, tenendo sempre come una ventina di lungometraggi con i mag- filo conduttore il ruolo avuto dal nostro giori registi italiani del momento come operatore, cercherò di raccontarvi per- , Gennaro Righelli e sonaggi e vicende secondo me tanto sin- Mario Almirante. Nel 1925 la Fert entra golari e curiose da poter far parte di in crisi e viene rilevata dalla SASP, la una sceneggiatura di un film. casa di produzione dell'imprenditore genovese Stefano Pittaluga già socio di A Torino nella capitale del cinema Enrico Fiori, alla quale l'operatore si lezza dei problemi dell'industria e del muto. lega contrattualmente. mercato8. Ubaldo Arata nasce a Ovada, in pro- Per uscire dalla crisi la SASP punta Verso la fine degli anni Venti vincia di Alessandria, il 23 marzo del inizialmente su una produzione popola- Pittaluga, forte anche degli accordi con 1895 da Marco e Concetta Maria re e sull'unico filone ancora di successo, le maggiori case cinematografiche ame- Aprile2, una coppia di domestici che quello di Maciste6 interpretato da ricane per la distribuzione in Italia, è lavora alle dipendenze del magistrato Bartolomeo Pagano. Arata, con forse il primo ad intuire che il cinema è Giacomo Giuseppe Costa3, ovadese d'a- Massimo Terzano, cura la fotografia di a un passo da una grande rivoluzione, dozione e Ministro Guardasigilli di Maciste all'inferno. Per girare che il film muto lascerà posto in brevis- Umberto I. Transatlantico, regia di Gennaro simo tempo al film cantato e parlante9. Non senza sacrifici la famiglia Arata Righelli, si trasferisce invece in Agli inizi del 1929, stipulando un con- decide di far proseguire gli studi al gio- Germania, dove la produzione cinema- tratto con la Western Electric10, inizia a vane Ubaldo a Torino, città che verrà, in tografica e l'innovazione tecnica è dotare le sue sale cinematografiche di seguito, riconosciuta come capitale del seconda solo a quella di Hollywood, impianti per la riproduzione sonora. Il cinema, a testimonianza della secolare arricchendo così la propria esperienza cantante di jazz, film sonoro della passione, nata proprio in quegli anni, personale. Alla trasferta si unisce anche Warner Bros. uscito negli USA nel che unisce ancora oggi il capoluogo pie- un giovanissimo Sergio Amidei7, che 1927, è presentato al Supercinema di montese al mondo della celluloide. vent'anni dopo sarà ancora al fianco di Roma il 19 aprile 1929 con enorme suc- Passione che ha certamente colpito Arata in Roma città aperta. cesso sia di pubblico che di critica. Per anche il giovane studente ovadese, già Rientrato in Italia, l'operatore ovade- Pittaluga è la conferma che le sue intui- appassionato dalla fotografia, tanto da se collabora alle altre produzioni di zioni erano giuste, che è giunta l’ora aspirare a diventarne un protagonista. Pittaluga, opere anche ambiziose, come anche per l’Italia di iniziare la produzio- Come ricorda lui stesso, in un artico- Beatrice Cenci o I martiri d'Italia. La ne di film sonori. Decide quindi di lo autobiografico pubblicato nel 19344, SASP intanto, nell'ottobre del 1926, ristrutturare gli studi della Cines di via la possibilità gli viene data da Roberto assorbe la concorrente UCI, l'Unione Vejo a Roma passati alla SASP con l'ac- Roberti, nome d'arte con cui lavora il cinematografica Italiana, il consorzio, quisizione dell’UCI. regista Vincenzo Leone. E' quindi grazie in crisi da qualche anno, che riunisce le Con la produzione Pittaluga momen- al futuro padre di Sergio Leone che il più importanti case di produzione italia- taneamente ferma, Arata, i cui ultimi giovane Arata inizia la carriera di ne, come la Cines, la Caesar, l'Itala, lavori risalgono all'anno prima (Gli ulti- apprendista operatore presso l’Aquila l'Ambrosio. È l'ultima mossa dell'ascesa mi zar e Giuditta e Oloferne) accetta un Film, una delle tante piccole case cine- irresistibile di Stefano Pittaluga, unico contratto di lavoro a Berlino come ope- matografiche nate in quegli anni a imprenditore in possesso di una mentali- ratore al fianco del regista Vjaceslav Torino. tà moderna e di una lucida consapevo- Turzanskij11. Il film, prodotto dall'UFA, 2 Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

è Manolescu – Der König der contratto esclusivo, per averne una col- d'Assise per la regia di , Hochstapler (Manolescu in Italia, distri- laborazione a tempo pieno, i migliori e dalle produzioni Cortile e Il medico buito dall'ENaC), con Brigitte Helm, la operatori presenti su piazza. Fanno parte per forza interpretate da Ettore Petrolini protagonista di Metropolis. Arata colla- della squadra Cines: Ubaldo Arata, per la regia di Carlo Campogalliani bora alla fotografia al fianco di Carl Massimo Terzano, e proiettate abbinate nelle sale nel 1931. Hoffman, uno dei protagonisti della sta- Carlo Montuori. Da soli o con la colla- La produzione italiana di questo gione più entusiasmante dell'espressio- borazione di nomi meno celebri periodo, tutta targata Cines, sotto la nismo tedesco12, operatore di Lang (Il (Domenico Scala, Beniamino Fossati, direzione di Pittaluga è soprattutto dottor Mabuse, I nibelunghi) e di Giulio De Luca), sono loro che firmano popolare: commedie, film musicali e Marnau (Faust). A questa esperienza, la fotografia di gran parte della produ- operistici, melodrammi, quasi sempre di Arata si ispira, qualche mese dopo, per zione Cines-Pittaluga18. derivazione letteraria o teatrale. Arata la fotografia di Rotaie di Camerini, film Gli studi Cines-Pittaluga di via Vejo firma la fotografia del dramma Il solita- che risente, nella prima parte, dell'in- vengono inaugurati il 23 maggio 1930 rio della montagna per la regia di fluenza del Kammerspiel. Il critico cine- alla presenza del ministro Giuseppe Wladimiro De Liguoro; due commedie matografico Enrico Roma, dalle pagine Bottai. Nel corso della visita al rinnova- del "re del teatro di varietà" Armando di Cinema Illustrazione, giudica la foto- to stabilimento vengono proiettate le Falconi: Rubacuori e L'ultima avventu- grafia di Arata: «[...] costituisce da sola prime pellicole sonore già editate dalla ra; il grottesco Paradiso diretto da un godimento squisito, tanto è ricca di Cines tra cui la già citata ninna nanna Guido Brignone; i melodrammi toni caldi, di luminosità, di giochi di luci dal titolo definito Ninna nanna delle Pergolesi e La Wally. Di quest'ultima ed ombre, raggiungendo, spesso, effetti dodici mamme19. Inoltre è distribuito il opera, girata sulle Alpi svizzere, un'inci- bellissimi13». Un giudizio più contem- programma di produzione, che verrà poi dente durante le riprese è ricordato poraneo è che l'operatore sia riuscito a più volte riveduto e corretto. Molti dei dall'Arata: «Le emozioni alpine è stato reinterpretare in chiave intimista il gusto soggetti annunciati non verranno mai invece il film "La Wally" a darmele, a tedesco per i contrasti fortemente dram- realizzati (ne citiamo alcuni: Figlia di causa di quella valanga che si staccò matici14. Rotaie uscirà solo nel 1931 in Re, Monte Grappa, Falchi armati, Navi, dalla Jungfrau quasi a protestare contro una versione sonorizzata, ma è conside- Ave Maria, La cantante dell'opera). È il nostro tentativo di violazione dei ver- rata un'opera di confine che, assieme a invece Napoli che canta la prima produ- gini silenzi, delle vette e delle distese Sole di Blasetti, conclude il periodo del zione della nuova Cines: è però solo la delle Alpi»4. All'episodio viene anche muto e già si può porre all'inizio di una sonorizzazione di Addio, mia bella dedicata la copertina dell' Illustrazione nuova fase della storia del cinema italia- Napoli, un film Fert del 1927 girato del Popolo, il supplemento della no15. muto da Mario Almirante, fotografato Gazzetta del Popolo dove figura il dise- da Arata e Terzano e mai uscito nelle gno di Aldo Molinari con la seguente Il sonoro e lo “stile” Cines. La sale. Viene trasformato in diverse scene didascalia: «Una drammatica disavven- gestione Pittaluga. e sincronizzato con le migliori musiche tura cinematografica hanno corso Guido napoletane dirette da Ernesto Brignone e l'operatore Arata della Cines «"Noi siamo dei pionieri", disse Tagliaferri19. Correzioni al programma a causa di una valanga artificiale troppo Pittaluga. "Ci ricorderemo un giorno di di produzione Cines, attraverso il capo violenta che li ha travolti per alcune cen- questa prima lavorazione sonora. [...]"14.» ufficio stampa Umberto Paradisi, tra tinaia di metri21». (Ludovico Toeplitz) giugno e settembre del 1930 coinvolgo- Nei primi mesi del 1930, mentre i no anche Resurrectio di Blasetti che, Il sonoro e lo “stile” Cines. L’era lavori di riammodernamento degli studi annunciato come il «primo film sonoro, Cecchi. Cines non sono ancora del tutto ultima- parlato e cantato della Cines»20, scom- Con la prematura scomparsa di ti, Arata è già impegnato nei primi espe- pare improvvisamente dalla pubblicità e Pittaluga (5 aprile 1931) e un breve rimenti sul sonoro, come ricorderà in dai listini (uscirà addirittura il 30 mag- periodo di transizione, la direzione della seguito Leopoldo Rosi, tecnico del gio 1931), mentre La canzone dell'amo- produzione, dall'aprile 1932, passa a reparto sonoro: «[...] si fecero le prime re (che fino all'agosto del 1930 porta , scrittore e critico cine- esperienze: la prima fu una ninna nanna ancora il titolo provvisorio de Il silen- matografico (e padre di Suso Cecchi di Spadaro,[...] gli operatori furono zio) diventa nel giro di un mese il primo D'Amico). Nei diciotto mesi di gestione, Arata, Terzano e Montuori. Non venne film sonoro italiano. È ancora la coppia Cecchi riesce ad accostare alla produ- bene: gli operatori inquadrarono anche formata da Ubaldo Arata e Massimo zione di genere il film d'arte, coinvol- noi, c'era troppa luce entro le cabine di Terzano a fotografare il primo film della gendo scrittori, intellettuali, pittori e ripresa [...]»17. Una delle prime mosse nuova Cines, diretto da Gennaro musicisti. Viene incentivato anche il set- di Pittaluga è quindi di mettere sotto Righelli, subito seguito da Corte tore documentaristico. Il progetto fa Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto 3 Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

parte della ricerca di nuovo stile (lo stile Il sonoro e lo “stile” Cines. La signora di tutti verranno girati negli Cines) che porti ad un possibile rinnova- crisi, le produzioni indipendenti e l’in- studi di via Vejo con personale Cines. mento del cinema italiano (chiamato in cendio. La fotografia di Aldebaran, realizza- quel periodo rinascita). Cecchi pensa ta da Arata in coppia con Massimo «Il direttore della fotografia Arata [...] che la sceneggiatura e il documentario Terzano, è particolarmente interessante aveva il colpo d'occhio di un Tiziano e siano i settori cruciali per la creazione di perché riesce a seguire le esigenze nar- l'audacia tecnica di un Michelangelo29.» questo stile, dove entrano in gioco quel- rative di Blasetti: l'immagine sobria per (Max Ophüls) li che egli considera i punti deboli del il dramma borghese, una parentesi esoti- cinema italiano: l'osservazione della La Cines entra in crisi nel 1934, il ca con un locale equivoco che ricorda realtà e la capacità di racconto22. Un bilancio è in passivo e i nuovi dirigenti più la Casablanca hollywoodiana che progetto definito e mirato, destinato cercano vie d'uscita (il successore di l'Africa, una parte semidocumentaristica anche ad offrire ai giovani registi il Cecchi è l'avvocato Paolo Giordani, un che introduce alla vita sulle navi della banco di prova per sperimentarsi con la noto impresario teatrale). Una prima Regia Marina e, infine, il dramma del macchina da presa prima di passare al soluzione è quella di produrre cercando sottomarino32. lungometraggio23. Nella stagione 1932- in «compartecipazione, guidata dal prin- Se Passaporto rosso di Brignone è 33 nasce così una serie numerata di cipio giustissimo di dividere con altri il l'esaltazione dell'opera degli italiani diciotto cortometraggi24. Arata collabo- rischio di buona parte della produzione all'estero, Arata sceglie una luce che non ra a sei di essi: Assisi di Blasetti, Fori futura e quindi delle spese di conduzio- va mai sopra le righe. Luce che invece, imperiali di Vergano, Cantieri ne degli stabilimenti30». Tra il settembre ne La signora di tutti, risalta il fascino dell'Adriatico di Barbaro, Zara di 1933 e il maggio 1934 nascono così della protagonista (Gaby Perilli, Miniere di Cogne - Val d'Aosta di coproduzioni con la SAPF di Angelo Doriot/Miranda) ma sempre in modo Elter e Il ventre della città di Di Cocco. Besozzi e Liborio Capitani o con la SIC naturale, senza rinunciare alla luce Quest'ultimo è ritenuto dal critico di Pio Vanzi (tutte due le società non drammatica che la vicenda richiede32. Umberto Barbaro: «Uno dei migliori supereranno i due anni di vita). Su otto Max Ophüls, il regista, rimarrà tanto documentari italiani, se non il migliore film coprodotti, Arata collabora a tre di positivamente colpito dal lavoro [...]. La bella fotografia e il paesaggio da essi: Il presidente della Ba. Ce. Cre. Mi. dell'Arata che cercherà, senza successo, un quadro all'altro determinato da felici una commedia diretta da Gennaro di portarlo con sé in Francia33. Certo è, analogie formali e di tono fotografico, la Righelli, Oggi sposi girato però negli che se c'è crisi in via Vejo l'operatore scelta sapiente del materiale visivo studi della Caesar per la regia di Guido piemontese sembra non risentirne. fanno di questo film un piccolo gioiel- Brignone, e Melodramma interpretato Il de profundis invece per la Cines è lo25». È un racconto visivo, privo di da Elsa Merlini e Renato Cialente per la l'incendio scoppiato nella notte tra il 25 commento sonoro, sulla produzione e la regia di Giorgio Simonelli e Robert e il 26 settembre 1935. Gli stabilimenti distribuzione dei prodotti alimentari a Land. di via Vejo vengono parzialmente Roma, girato usando anche il metodo La crisi della Cines è anche docu- distrutti: non verranno più riaperti e "candid" dell'allora nascente fotogiorna- mentata dalla risposta di Arata in una saranno demoliti poco dopo. lismo: le immagini del mattatoio e alcu- corrispondenza privata con un suo con- ne sequenze del mercato sono girate di cittadino in cerca di lavoro come sceno- Cinecittà e il cinema di regime. nascosto con una cinepresa portatile di grafo: «[...] attualmente Roma in tema di «Se ho cominciato a fare del cinema lo costruzione tedesca26. Questa esperien- cinematografia sta passando una crisi devo a Ubaldo Arata34.» (Evi Maltagliati) za tornerà utile all'Arata per le riprese di che non si sa ancora quale sarà la solu- Roma città aperta dove Rossellini utiliz- zione. Alla Cines siamo tutti tra coloro Dalle ceneri della Cines nasce za gli effetti derivanti dall'impiego della che son sospesi, da qualche tempo, tutti Cinecittà: il rogo dei teatri della Cines macchina a mano (una piccola cinepresa i giorni stanno licenziando personale, di (26 settembre 1935) e la posa della da reporter di guerra)27. tutte le categorie, il lavoro è sospeso per prima pietra di Cinecittà (29 gennaio I lungometraggi fotografati da Arata tutti da qualche tempo anche per noi 1936) sono ancora oggi fonte di discus- durante "l'era Cecchi" sono quattro28: vecchi tecnici dello stabilimento non sione tra gli storici di cinema. L'origine La maestrina, T'amerò sempre, Cento di siamo ancora in grado di sapere quale dolosa dell'incendio non è mai stata pro- questi giorni e Al buio insieme. Di parti- sarà la nostra sorte31». vata, ma come tutti gli affari edilizi resi colare interesse è il T'amerò sempre di Nel biennio 1934-35 l'amministra- possibili da poco chiari eventi devastan- Mario Camerini, film figurativamente zione decide di sospendere la produzio- ti, tra i quali il più gettonato è senza dub- vicino al gusto delle pellicole tedesche ne e di affittare agli indipendenti studi, bio l'incendio, anche in questo caso i della Nuova oggettività14. macchinari e personale. Film come misteri e i dubbi sono molti35. Aldebaran, Passaporto rosso e La Arata, a Cinecittà, è chiamato insie- 4 Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

me ad Anchise Brizzi per la fotografia di 1961, ricorda che, per colpa dei continui creata una casa di distribuzione e vengo- Scipione l'Africano diretto da Carmine attriti tra Alessandrini e l'organizzazione no rilevati gli studi della Caesar Film. Gallone, il celebre kolossal di propagan- generale (nella persona di Franco Attori, registi e tecnici verranno messi da nato nel duplice intento di celebrare Riganti), la troupe praticamente si divi- sotto contratto esclusivo. Fra i direttori Mussolini e l'Italia fascista attraverso la se in due partiti ed «avveniva che le due della fotografia entra alla Scalera anche figura del celebre condottiero romano. unità africane, le quali avrebbero dovu- Ubaldo Arata. Mario Bava, il maestro La pellicola fallirà entrambi gli obietti- to, ovviamente, girare scene diverse, del cinema horror italiano in quel perio- vi: l'accoglienza critica sarà tutt'altro giravano scene pressoché identiche40». do operatore, ricorda che: «La Scalera che laudatoria e l'impatto sul pubblico è dette il via al cinema italiano vero. Si nettamente inferiore alle attese e al cla- La Scalera. incominciò a spargere la voce per Roma more delle cronache dell'epoca36. che Terzano, Brizzi, Arata e Montuori, i «Io ho lavorato con gli operatori più Un'altra produzione giudicata dagli grandi operatori, venivano presi a quat- importanti del mondo, da Shamroy a storici “di propaganda” a cui Arata par- tordicimila lire al mese [...]43». È certa- Krasner, tutti premi Oscar. E devo dire, tecipa è Luciano Serra pilota. Diretto da mente una testimonianza "per sentito ora che posso giudicare un po' meglio, Goffredo Alessandrini con la supervisio- dire", ma è una cifra che oggi si aggire- dopo un'esperienza più che trentennale, ne di Vittorio Mussolini, la vicenda pre- rebbe intorno agli 11.800 € 44. che Arata era il più grosso operatore che senta l'asso del volo Luciano Serra in un A parte L'argine di Corrado D'Errico, io abbia incontrato41.» (Rossano Brazzi) arco temporale compreso tra le incertez- un film già in lavorazione, rilevato dalla ze del primo dopoguerra, le speranze di Nel marzo del 1938 nasce una nuova Scalera da un progetto del Consorzio un successo oltremare (un viaggio in casa di produzione: la Scalera Film. È Adriatico, una piccola società fondata e America del Sud e il tentativo di distin- fondata dai fratelli Scalera, Salvatore e subito sciolta dal commediografo Rino guersi in un'impresa eccezionale come Michele, dietro suggerimento di Alessi, la prima vera produzione è la trasvolata atlantica, che ricorda quella Mussolini che gli prospetta un buon Jeanne Doré che Arata fotografa insie- di Italo Balbo) e l'eroico riscatto finale affare42, anticipando loro le oramai me a Otello Martelli, futuro direttore nella guerra d'Etiopia in cui il protagoni- prossime leggi sull'incremento produtti- della fotografia di Paisà e di Riso sta, arruolatosi come semplice legiona- vo (la cosiddetta "Legge Alfieri") che Amaro. rio, salva a prezzo della sua stessa vita il concedeva robusti finanziamenti alle La Scalera cercherà un suo stile e figlio e la patria37. Nonostante sia a tutti produzioni nazionali, e quella sul mono- un'immagine da casa "internazionale", gli effetti un'opera fascista il film è polio, una legge che di fatto bloccava in trionfo dell’estetica da studio, uno stile costruito sul modello del genere eroico- gran parte l'importazione della cinema- teatral-letterario, lussuoso, artificioso. avventuroso americano e si differenzia tografìa estera (soprattutto americana) Sarà anche la casa che maggiormente da Scipione l'Africano perché riesce a favorendo una più ampia produzione di sosterrà l'incremento della produzione produrre una forte identificazione dello film italiani. Mussolini, interessato al italiana del periodo: 6 film prodotti nel spettatore. Inoltre è difficile sovrapporre decollo di Cinecittà e all'esplosione 1938, 8 nel '39, 10 nel '40, 9 nel '41, 13 pienamente l'immagine di Luciano, eroe autarchica di questa nuova industria, ha nel '4245. Numerose saranno anche le mancato velleitario ed individualista, bisogno urgente di coinvolgere impren- coproduzioni internazionali, special- con il modello virile ufficiale e discipli- ditori per farli investire nella cinemato- mente con la Francia, girate in Italia con nato del regime38. Un successo al botte- grafia42. I napoletani Salvatore e registi stranieri e a volte con un cast ghino e sarà campione d'incassi degli Michele Scalera, insieme al fratello misto. Con questa produttività e la penu- anni 1938-194039. Girato a Cinecittà e Carlo, sono costruttori edili, i più attivi ria di direttori della fotografia, i "senato- in esterni nell'allora Africa Orientale nell'edilizia civile a Napoli e a Roma, e, ri" Terzano, Gallea, Brizzi, Montuori e Italiana, in gran parte nelle vicinanze di soprattutto, anche i principali destinatari Arata furono chiamati a svolgere un Agordat. Fanno parte della spedizione degli appalti del regime: costruzioni di superlavoro, al quale però alcuni si sot- anche un giovanissimo Roberto aeroporti civili e militari, realizzazione trassero in nome del bisogno di curare Rossellini e Aldo Tonti. Rossellini, che delle più importanti opere stradali fino in fondo la fotografia delle produ- ha partecipato alla sceneggiatura, è alla dell'Impero (come la Asmara-Massaua zioni più importanti e prestigiose46. È la sua prima esperienza da assistente: avrà in Eritrea e la litoranea Tripoli-Bengasi scelta di Arata che si occuperà quasi la mansione di regista della seconda in Libia). esclusivamente dei film di coproduzione unità. Mentre Arata lavora con Dovendo e volendo rimpiazzare la che ambiscono a competere col glamour Alessandrini, Rossellini gira con Renato produzione hollywoodiana allontanata internazionale. Nel 1939 usciranno pel- Del Frate. L'assistente Aldo Tonti, futu- dal monopolio, la Scalera adotterà in licole fotografate da Arata come Papà ro direttore della fotografia di modo programmatico, unica casa italia- Lebonnard per la regia del francese Jean Ossessione e “Nastro d'argento” nel na, lo studio system americano. Viene de Limur o come Ultima giovinezza Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto 5 Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

stesso Renoir consigliano il regista ad abbandonare il set. Il film Tosca, che uscirà nel 1941, sarà ultimato da Carl Koch assistito da Visconti. Dello stesso periodo e fotografati da Arata sono anche: Una signora dell'Ovest un film che può essere considerato uno “spa- Mastrocinque. Io avrei dovuto girare un ghetti western” ante litteram e diretto film di Matarazzo che stava in fase di dello stesso Koch, Il re si diverte una preparazione. [...] Qualche tempo dopo, versione cinematografica della storia di il film di Mastrocinque non era ancora Rigoletto per la regia di Mario Bonnard, terminato, ma con la caduta del fascismo diretto da un'altro francese: Jeff Musso. È caduta una donna un dramma con Isa lo studio di Aranjuez dovette sospende- Con questo film, ad Arata, verrà asse- Miranda diretta dal marito Alfredo re ogni attività [...]53». Un'altra produ- gnato il Premio per la miglior fotografia Guarini, Perdizione di Carlo zione fotografa da Arata in quel periodo alla 7ª Mostra internazionale d'arte cine- Campogalliani e I due Foscari girato in in Spagna è invece documentata: si trat- matografica di Venezia47. Un'altra esterni a Venezia per la regia di Enrico ta di Dora, la espía (Dora o le spie) coproduzione italo-francese fotografata Fulchignoni. Durante le riprese di que- diretto da Raffaello Matarazzo (fra gli da Arata sarà Rosa di sangue per la regia sta ultima lavorazione Arata conosce un attori, la diva del muto Francesca di Jean Choux, un film che avrà molto giovane aiuto regista, Michelangelo Bertini), una produzione italo-spagnola successo al botteghino. Accanto alle Antonioni, che lo stimola a compiere con la Scalera la cui versione italiana coproduzioni, anche qualche produzione esperimenti innovativi per quei tempi, però non verrà mai distribuita54. interamente italiana: Processo e morte come usare obiettivi grandangolari Rientrato a Roma, Arata si rifiuta di di Socrate di Corrado D'Errico tratto dai anche nei primi piani per avere il fondo accodarsi al "carrozzone" del cinema dialoghi platonici con Ermete Zacconi, a fuoco, o fotografare il bianco così fascista che, dopo l'8 settembre, è diret- Il ponte di vetro un dramma "borghese" com'è invece che tinto in rosa o giallo. to al Nord14. La produzione si ferma del di Goffredo Alessandrini, Arriviamo Tra Arata e Antonioni nasce così un rap- tutto, è il periodo dell'occupazione tede- noi! di Amleto Palermi un «romanzetto porto di stima e amicizia. Stima che sca con il coprifuoco, sono tempi diffici- tra il sentimentale e il buffonesco48», La spingerà Arata a "raccomandare" li. Arata collabora, a turno con altri donna perduta tratto da un'operetta49 di Antonioni presso gli Scalera per indurli direttori della fotografia, a Quartetto Guglielmo Zorzi e Guglielmo Giannini a mandarlo in Francia come coregista di pazzo di Guido Salvini un film girato per la regia di Domenico Gambino. Marcel Carné, uno dei più importanti prevalentemente in interni e realizzato Nella primavera del 1940 Vittorio registi francesi del periodo, per una quasi alla macchia. Anche la ritirata Mussolini, in qualità di presidente della coproduzione italo-francese51. tedesca e l'arrivo degli americani a Era Film una società partner della Mentre gli eventi bellici per l'Italia si Roma sono filmati da Arata insieme ad Scalera, riesce a far venire a Roma il fanno sempre più difficili, Arata colla- altri operatori. Lo ricorda Aldo Tonti: regista francese Jean Renoir per girare bora con Christian-Jaque nella Carmen, «[...] io con altri operatori, che erano una versione cinematografica di Tosca. un film che uscirà nelle sale solo nel Martelli, Arata, Giordani, Craveri, La sua presenza in Italia, dove terrà 1945. Barboni, ci mettemmo velocemente anche dei corsi di regia al Centro Nel 1943 è in Spagna, vicino d'accordo per filmarli [i tedeschi in riti- Sperimentale di Cinematografia, coin- Madrid, per girare Il matrimonio segre- rata] e per filmare gli americani al loro volge anche la politica: «Gli italiani non to, diretto da Camillo Mastrocinque con arrivo, dividendoci per quartieri55». erano ancora entrati in guerra e il gover- Laura Solari e Nerio Bernardi, un film Molti dei fotogrammi usati ancora oggi no francese era pronto a fare tutto il pos- che i documenti davano nel maggio '43 nei documentari sull'Italia nella seconda sibile per ottenere la neutralità dei suoi in lavorazione mentre in settembre guerra mondiale, specialmente quelli vicini indecisi50». Con Arata alla foto- annunciavano il ritorno del regista dalla relativi alla ritirata tedesca da Roma, grafia, il regista si assicura la collabora- Spagna, ma né in Italia né nelle fonti fanno parte del girato di quel gruppo di zione del suo amico tedesco Carl Koch e spagnole ne risulta l'esistenza52. Una operatori. dell' italiano Luchino Visconti, che testimonianza di Enzo Serafin ci viene conosce da qualche anno. Renoir però in aiuto: «Conobbi Ubaldo Arata in Roma città aperta. girerà solo alcune scene notturne a Spagna. [...] Ci trovammo nel settembre «Arata era un uomo assolutamente palazzo Farnese, la situazione politica del 1943, a lavorare nello stesso studio eccezionale. Abbiamo fatto Roma città precipita verso l'entrata in guerra cinematografico di Aranjuez [...]. [...] aperta in condizioni che un altro operato- dell'Italia e un'aggressione fisica allo Arata stava girando un film di re si sarebbe rifiutato di girare56.» 6 Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

() romanzo, Celluloide, pubblicato nel 1983 dallo sceneggiatore Ugo Pirro, Il 28 settembre 1944 Arata è assunto, amico di Amidei61. Carlo Lizzani, nel come operatore cinematografico, dalla 1996, ne ha firmato una versione cine- CIS Nettunia per due diversi progetti di matografica. cui non si precisa il titolo. Uno riguarda Numerose sono state le difficoltà, da un cortometraggio sotto la regia di quelle finanziarie a quelle per il materia- Roberto Rossellini, 10 giorni di lavoro a le tecnico, specialmente nel reperimento lire 1.000 giornaliere; l'altro un film, della pellicola vergine. Anche per l'ener- sempre sotto la direzione di Rossellini, gia elettrica ci furono problemi: «Si 60 giorni di lavoro a lire 1.000 giorna- girava di notte, durante il coprifuoco, liere. Il contratto viene però schedato perché di giorno l'energia elettrica anda- 64 con l'apposizione di due note scritte a rulli di pellicola . Dai caricatori di 300 va e veniva62», inoltre anche la tensione, matita: «Ieri 10.000, Domani 60.000»57. metri (circa dieci minuti di ripresa) l'a- che è insufficiente, è causa di difficoltà, Ieri-Domani è il primo titolo provvi- vanzo poteva anche essere superiore a una delle principali, per il lavoro di sorio di Roma città aperta. Rossellini, cento metri. Data la scarsa reperibilità di Arata: «Il povero Arata aveva tutte lam- che dalla liberazione di Roma progetta negativo, il mercato nero della pellicola pade gialle, che davano tutte una luce di girare un film, ha trovato un produtto- era alquanto fiorente a Roma in quel gialla, e allora si arrabbiava e si sfogava re nella persona della contessa Chiara periodo. L'apporto di Arata e dei suoi facendo delle gran risate [...]. E Arata si Politi, ex amante del re egiziano Fuad e assistenti risulta quindi fondamentale faceva queste gran risate: "Voglio la amministratrice delegata della CIS perché sanno dove e a chi rivolgersi. luce, non possoooo, nun se vede nien- Nettunia58. Il regista italiano ha però per Come assistenti dell'operatore ovadese teeeee!63». La luce dei proiettori a le mani solo un soggetto di Alberto ci sono due nomi che entreranno nella incandescenza era gialla, perché, appun- Consiglio, La vendetta di Satana, la sto- storia del cinema, non solo italiano: il to a causa della tensione insufficiente, ria di don Pietro, il parroco di una chie- già citato Di Venanzo e Carlo Di Palma non riusciva a raggiungere l'intensità setta del Prenestino59, che prende spun- che, a metà degli anni '80, legherà il pro- necessaria per diventare bianca64. Per to dalle vicende realmente accadute a prio nome al mondo poetico di Woody quanto riguarda invece il reperimento di 66 don Pietro Pappagallo e a don Giuseppe Allen . pellicola vergine, la ricerca di Rossellini Morosini. L'intenzione è di realizzare un Arata è fondamentale anche a lavora- e Arata fu affannosa e spesso si dovette- film in due episodi, un Ieri arricchendo zione ultimata. Aldo Venturini, commer- ro acquistare dagli americani, o da ope- e rielaborando, con l'aiuto di Sergio ciante di stoffe e ultimo, in ordine cro- ratori cinematografici improvvisatisi Amidei, il soggetto di Consiglio, e un nologico, finanziatore del film, si ritrova borsari neri, spezzoni di 20-30 metri ad Domani un nuovo soggetto che con debito di undici milioni e non capi- un costo proibitivo65. A confermare tutto Rossellini si impegna, con la CIS sce di avere per le mani un capolavoro ciò è anche una testimonianza di Nettunia, di preparare. La storia produt- (come d'altronde nessun altro). Marcello Gatti, Nastro d'argento nel tiva di Roma città aperta prenderà però L'intercessione di Arata presso Angelo 1967 per La battaglia di Algeri e nel altre vie: il soggetto Domani non verrà Mosco della casa Minerva-Excelsa per- 1971, che all'epoca non faceva parte più preso in considerazione: si sceglierà mette a Venturini di vendere il film a tre- della troupe di Roma città aperta, ma 67 di ampliare il primo soggetto passando dici milioni . Roma città aperta uscirà che, essendo amico dell'allora assistente così a un nuovo titolo, Storie di Ieri, con quindi nelle sale come una produzione di Arata, Gianni Di Venanzo, andava la creazione da parte di Amidei del per- Excelsa distribuita dalla Minerva. spesso sul set. Secondo Gatti, il suo sonaggio della Pina, prendendo spunto amico e collega caricava nella pesante dalla storia vera di Maria Teresa Le ultime collaborazioni. Debrie Super Parvo spezzoni di pellico- Gullace. Il titolo definito arriverà solo la di varia provenienza che Rossellini e «Mi sono ulteriormente perfezionato quando, con tutti i personaggi definiti, ci Arata acquistavano da operatori e con grandi direttori della fotografia, come si accorgerà che essi fanno parte di un 68 soprattutto aiuto operatori impegnati in Brizzi e Arata .» (Tonino Delli Colli) luogo ben preciso, Roma, in un periodo precedenti produzioni. All'epoca, rac- ben preciso, lo status di città aperta, e L'innocente Casimiro, uscito nelle conta sempre Gatti, era diffusa l'abitudi- che Storie di Ieri risulta troppo generi- sale una quindicina di giorni dopo Roma ne, fra gli aiuto operatori addetti a cari- co60. città aperta, ma forse ultimato prima, è care e scaricare gli chassis di negativo, Roma città aperta rappresenta il un'altro film fotografato da Arata, che specialmente nelle produzioni più "ric- caso, forse unico nella storia del cinema, con ogni probabilità, per qualche perio- che", di mettere da parte (in pratica di un'opera dalla genesi tanto avventuro- do ha diviso il suo lavoro sui due set. "rubare") gli avanzi non utilizzati dei sa e tormentata da aver ispirato un Con il titolo provvisorio di Scandalo al Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto 7 Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

poi lui la lascia per sposare l'aristocrati- ca di turno72. Chiamato anche melò resi- stenziale è un sottogenere, nato in quegli anni, di film che utilizzano, come sfon- do le vicende belliche per amplificare le tempeste dei sentimenti. Anche Sinfonia fatale, un film fotografato da Arata e uscito nelle sale nel 1947, ne fa parte: storia di una contadinella che aiuta a scappare dai tedeschi un soldato ameri- cano di cui si innamora, ma dopo la collegio è annunciato, sarcasticamente guerra lui torna a casa dalla moglie e lei, qualche problema di salute lo hanno dalla rivista cinematografica Star, come con un figlio tra le braccia, muore di spinto a concedersi un periodo di riposo «il primo film della risorgente cinemato- dolore73. Precedentemente Arata ha a Cremolino, un piccolo borgo sulle grafia italiana69» e si rileva, nell'articolo fotografato ne alture del suo paese natio. Così, nell’ del critico Silvano Castellani, una L'adultera, che per questo film vincerà il estate del 1947, Franco Magli per la preoccupazione su questi progetti entra- Nastro d'argento. Sia per questa produ- Scalera, che distribuirà il film, e che ti in lavorazione «come inizio della tanta zione che per Sinfonia fatale Arata diri- conosce bene il direttore della fotogra- auspicata ripresa69» , alla tentazione ge il giovane operatore di macchina fia, e l'attore principale Orson Welles si cioè di ritornare alla tradizione consoli- Tonino Delli Colli, futuro direttore della recano da Arata per cercare di convin- data, solo a quel genere che aveva fotografia vincitore di numerosi Nastri cerlo. I due, malgrado le resistenze della garantito il felice rapporto tra il grande d’Argento e David di Donatello: moglie, preoccupata per lo stato di salu- pubblico e l'industria cinematografica70. «Appena finita la guerra i giovani assi- te del marito, avranno successo76. Per la regia di Carlo Campogalliani e stenti come me, siccome che non c’era La lavorazione di Cagliostro inizia interpretato da Erminio Macario, Lea lavoro, tornavano alla macchina come nell'autunno del '47 a Roma (molti inter- Padovani e un giovane Alberto Sordi, il operatori. E così mi sono ulteriormente ni saranno girati anche al Quirinale75). I film, in effetti, sfrutta soprattutto il vec- perfezionato con grandi direttori della ritmi di lavoro si fanno però subito inso- chio repertorio dell'attore torinese. fotografia, come Brizzi e Arata68». stenibili, particolarmente per Arata, già Durante le uscite nelle sale di Roma Successivamente Arata cura la foto- debilitato. Le riprese continuano ininter- Città aperta e del L'innocente Casimiro, grafia di due produzioni internazionali, rottamente per tre giorni e altrettante Arata, per la già citata Minerva/Excelsa, le prime collaborazioni italo-inglesi del notti e, a questo punto, la fibra dell'ope- lavora alla produzione de La vita rico- secondo dopoguerra. La prima produ- ratore cede improvvisamente. Colto da mincia, film diretto da Mario Mattoli zione è Teheran, una spy story, diretta malore sul set, Arata è ricoverano d'ur- con interpreti Alida Valli, Fosco dal britannico William Freshmann e da genza in ospedale dove si spegne poche Giachetti e Eduardo De Filippo, girato Giacomo Gentilomo, sulle imprese di un ore dopo77. È il 7 dicembre 1947. fra le strade di una Napoli occupata giornalista durante la seconda guerra «Si può dire che tutto il mondo cine- dagli americani, in una Cassino distrut- mondiale, prima impegnato a smasche- matografico fosse rappresentato ai fune- ta, e a Roma. La fotografia, realizzata rare una ragazza, della quale si era inna- rali dell'operatore Ubaldo Arata78» è con mezzi più adeguati rispetto a Roma morato, che si rileva essere una spia, poi uno dei commenti giornalistici dell'epo- città aperta, è un ritorno di Arata alla a impedire un attentato a Roosevelt74. ca. Ai funerali, svoltisi il 10 dicembre a ricchezza della sua gamma chiaroscura- La seconda, Il richiamo del sangue per Roma nella Chiesa della Natività di via le, seppur in una cornice fortemente rea- la regia di Ladislao Vajda e John Gallia, partecipano, effettivamente, una lista14. Roma città aperta e questo mélo Clements con Lea Padovani e Carlo buona fetta del cinema italiano dell'epo- neorealista di Mattoli saranno, rispetti- Ninchi. ca. Citiamo solo alcuni nomi: tra i regi- vamente, i due migliori incassi al botte- Una certa notorietà internazionale, sti De Sica, Rossellini, Blasetti, ghino della stagione 1946-47 del cinema grazie alla fotografia di Roma città Camerini, De Santis, Amidei; i colleghi italiano71. Di produzione Excelsa è aperta, è uno dei motivi della scelta di operatori Montuori, Gallea, Brizzi, anche Il canto della vita con Alida Valli Arata per la fotografia di Cagliostro/Gli Tonti, Delli Colli, Garroni; le attrici Isa e Carlo Ninchi per la regia di Carmine spadaccini della serenissima di Gregory Miranda, Valentina Cortese, Maria Gallone, una versione antitedesca della Ratoff, il primo esempio di collabora- Mercader; gli attori Brazzi, Lupi, "sedotta e abbandonata", con tanto di zione italo-americana del dopoguerra75. Viarisio, Pepe, Centa. Verrà sepolto al ragazza povera che nasconde un parti- Ingaggiare Arata si rivela però un pro- Cimitero del Verano. giano, se ne innamora, ci fa un figlio, ma blema, i numerosi impegni precedenti e (fine) 8 Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

Filmografia Lungometraggi Il matrimonio di Olimpia, regia di Gero Zambuto (1918) Il principe dell'impossibile, regia di Augusto Genina (1918) Lo scaldino, regia di Augusto Genina, da una novella di (1919) L'innamorata (titolo originale Orizzontale), regia di Gennaro Righelli, sceneggiatura di Augusto Genina (1920) Zingari, regia di Mario Almirante (1920) I tre amanti, regia di Guglielmo Zorzi (1921) Il romanzo nero e rosa, regia di Mario Almirante (1921) Il fango e le stelle, regia di Pier Angelo Mazzolotti (1921) La statua di carne, regia di Mario Almirante (1921) Marthú che ha visto il diavolo, regia di Mario Almirante (1921) La maschera del male, regia di Mario Almirante (1922) La grande passione, regia di Mario Almirante (1922) Sogno d'amore, regia di Gennaro Righelli (1922) Il controllore dei vagoni letto, regia di Mario Almirante (1922) La storia di Clo-Clo, regia di Luciano Doria (1923) La piccola parrocchia, regia di Mario Almirante (1923) La locanda delle ombre, regia di Ivo Illuminati e Baldassarre Negroni (1923) Il fornaretto di Venezia, regia di Mario Almirante (1923) I due Foscari, regia di Mario Almirante (1923) Le sorprese del divorzio, regia di Guido Brignone (1923) L'ombra, regia di Mario Almirante (1923) L'arzigogolo, regia di Mario Almirante (1924) Largo alle donne!, regia di Guido Brignone (1924) Maciste all'inferno, regia di Guido Brignone (1925) Transatlantico, produzione italo-tedesca, regia di Gennaro Righelli (1925) Beatrice Cenci, regia di Baldassarre Negroni (1926) I martiri d'Italia, regia di Domenico Gaido (1927) Addio, mia bella Napoli, regia di Mario Almirante (1927), sonorizzato nel 1930 con il titolo Napoli che canta Il vetturale del Moncenisio, regia di Baldassarre Negroni (1927) Il carnevale di Venezia, regia di Mario Almirante (1928) Gli ultimi zar, regia di Baldassarre Negroni (1928) Giuditta e Oloferne, regia di Baldassarre Negroni (1929) Manolescu. Der König der Hochstapler, film tedesco, regia di Vjaceslav Turzanskij (1929) (non accreditato) Rotaie, regia di Mario Camerini (1929) La canzone dell'amore, regia di Gennaro Righelli, primo film sonoro italiano (1930) Corte d'Assise, regia di Guido Brignone (1930) Napoli che canta, regia di Mario Almirante (1930), sonorizzazione di Addio, mia bella Napoli (1927) Cortile, sceneggiato ed interpretato da Ettore Petrolini, regia di Carlo Campogalliani (1930) Il medico per forza, regia di Carlo Campogalliani, interprete principale Ettore Petrolini (1931) Il solitario della montagna, regia di Wladimiro De Liguoro (1931) Rubacuori, regia di Guido Brignone (1931) Pergolesi, regia di Guido Brignone (1932) Paradiso, regia di Guido Brignone (1932) L'ultima avventura, regia di Mario Camerini (1932) La Wally, regia di Guido Brignone (1932) La maestrina, regia di Guido Brignone (1933) T'amerò sempre, regia di Mario Camerini (1933) Cento di questi giorni, regia di Augusto e Mario Camerini (1933) Al buio insieme, regia di Gennaro Righelli (1933) Il presidente della Ba. Ce. Cre. Mi., regia di Gennaro Righelli (1933) Oggi sposi, regia di Guido Brignone (1934) Melodramma, regia di Giorgio Simonelli (1934) Villafranca, regia di Giovacchino Forzano (1934) Luci sommerse, regia di Adelqui Millar (1934) Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto 9 Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

La signora Paradiso, regia di Enrico Guazzoni (1934) Frutto acerbo, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1934) La signora di tutti, regia di Max Ophüls (1934) La marcia nuziale, regia di Mario Bonnard (1934) L'albergo della felicità, regia di Giuseppe Vittorio Sampieri (1935) Lorenzino de' Medici, regia di Guido Brignone (1935) Campo di maggio, regia di Giovacchino Forzano (1935), per le sequenze della battaglia di Waterloo Passaporto rosso, regia di Guido Brignone (1935) Aldebaran, regia di Alessandro Blasetti (1935) , regia di Guido Brignone (1935) Una donna tra due mondi, regia di Goffredo Alessandrini (1936) Re di denari, regia di Enrico Guazzoni (1936) Lo smemorato, regia di regia di Gennaro Righelli (1936) Scipione l'Africano, regia di Carmine Gallone (1937) Luciano Serra pilota, regia di Goffredo Alessandrini (1938) Jeanne Doré, regia di Mario Bonnard (1938) La vedova, regia di Goffredo Alessandrini (1939) Papà Lebonnard, regia di Jean de Limur (1939) Ultima giovinezza, regia di Jeff Musso (1939) Processo e morte di Socrate, regia di Corrado D'Errico (1939) Rosa di sangue, regia di Jean Choux (1939) Il ponte di vetro, regia di Goffredo Alessandrini (1940) Ritorno, regia di Géza von Bolváry (1940) Arriviamo noi!, regia di Amleto Palermi (1940) La donna perduta, regia di Domenico Gambino (1940) Tosca, regia di Carl Koch (1941) Il re si diverte, regia di Mario Bonnard (1941) È caduta una donna, regia di Alfredo Guarini (1941) Una signora dell'Ovest, regia di Carl Koch (1942) Perdizione, regia di Carlo Campogalliani (1942) I due Foscari, regia di Enrico Fulchignoni (1942) Il matrimonio segreto, regia di Camillo Mastrocinque (causa eventi bellici film probabilmente mai ultimato79), una produzio- ne italo-spagnola (1943) Dora o le spie (Dora, la espia), regia di Raffaello Matarazzo, una produzione italo-spagnola (1943), versione italiana mai dis- tribuita54 Quartetto pazzo, regia di Guido Salvini (1945), girato a Roma durante l'occupazione tedesca80 Carmen, regia di Christian-Jaque (1945) Roma città aperta, regia di Roberto Rossellini (1945) La vita ricomincia, regia di Mario Mattoli (1945) L'innocente Casimiro, regia di Carlo Campogalliani (1945) Il canto della vita, regia di Carmine Gallone (1945) L'adultera, regia di Duilio Coletti (1946) Sinfonia fatale, regia di Victor Stoloff (1946) Teheran, regia di Giacomo Gentilomo (1946) Il richiamo del sangue, regia di Ladislao Vajda (1948) Cagliostro / Gli spadaccini della serenissima, regia di Gregory Ratoff (1949) (non accreditato) Cortometraggi Ninna nanna delle dodici mamme, regia di Mario Almirante (1930) Giardini che vivono, regia di Giuseppe Forti (1930) Il Natale del bebè, regia di Carlo Campogalliani (1931) Assisi, regia di Alessandro Blasetti (1932) Il ventre della città, regia di Francesco Di Cocco (1933) Miniere di Cogne, Val d'Aosta, regia di Marco Elter (1933) Zara, regia di Ivo Perilli (1933) Cantieri dell'Adriatico, regia di Umberto Barbaro (1933) Fori imperiali, regia di Aldo Vergano (1933) 10 Accademia Urbense - Ovada L’autore di questa ricerca rilascia il testo sotto Giugno 2011 licenza CC BY-SA 3.0

bIbLIoGRAFIA (1896-1930), Marsilio, Venezia 1999. 38. RICCARDO REDI, La Cines. Storia di una 30. Dalla relazione al consiglio di ammi- PAOLO BAVAZZANO, Da "Cabiria" a "Roma nistrazione dell'avv. Giordani, in V. BUCCHERI, Città aperta", un ovadese nel mondo del cine- casa di produzione italiana, Persiani Editore, Bologna 2009. 2004, op. cit., p. 30. ma, URBS Silva et flumen, gennaio 1987, pp. 31. Dalla lettera di Ubaldo Arata al pittore 12-13. STEFANO RONCORONI, La storia di Roma città aperta, Le Mani, Genova 2006. Natale Proto, 10 novembre 1933, Archivio PAOLO BAVAZZANO, Dai fasti di Cinecittà Accademia Urbense di Ovada. alla nascita del neorealismo; un ovadese nel FRANCESCO SAVIO, Cinecittà anni Trenta, Bulzoni, Roma 1979. 32. ALBERTO GUERRI, Gli operatori italia- mondo del cinema, URBS Silva et flumen, ni, in O. CALDIRON, 2006, op. cit., p. 454. aprile 1987, pp. 22-24. NoTe 33. P. BAVAZZANO, aprile 1987, op. cit., p. PAOLO BAVAZZANO, Quell’estate a 23. 1. Cfr. P. BAVAZZANO, cit. Cremolino con Orson Welles, URBS Silva et 34. F. SAVIO, 1979, op. cit., p. 700. 2. UFFICIO DI STATO CIVILE DEL COMUNE DI flumen, XVIII, 2-3, giugno-settembre 2005, 35. RONNIE PIZZO, Panni sporchi a OVADA, anno 1895, atto di nascita n. 90. pp. 119-122. Cinecittà, Olimpia Editoriale, Sesto Fiorentino 3. P. BAVAZZANO, gennaio 1987, op. cit., p. 2008, p. 12. PIERO BRUNETTA, Il cinema muto italiano, 12. Laterza, Roma-Bari 2008. 36. STEFANIA CARPICECI, Il "commendato- 4. UBALDO ARATA, Quelli di cui il pubbli- re" Carmine Gallone in O. CALDIRON, 2006, PIERO BRUNETTA, Il cinema di regime, co si accorge di meno, "Cinema Illustrazione", op. cit., p. 256. Laterza, Roma-Bari 2009. Anno IX n.22, 30 maggio 1934. 37. ELENA MOSCONI, Goffredo DAVID BRUNI, Roberto Rossellini. Roma 5. MARIO QUARGNOLO, Filmlexicon delle Alessandrini in O. CALDIRON, 2006, op. cit., p. città aperta, Lindau, Torino 2006. opere e degli autori, a cura della rivista 241. VINCENZO BUCCHERI, Stile Cines. Studi sul Bianco e Nero, Roma 1958. cinema italiano 1930-1934, Vita e Pensiero, 6. G. P. BRUNETTA, 2008, op. cit., p. 298. 38. ELENA MOSCONI, Goffredo Alessandrini in O. Caldiron, 2006, op. cit., p. Milano 2004. 7. Dalla testimonianza dello stesso 242. CERESA, DONATA PESENTI CAMPAGNONI (a Amidei, in F. FALDINI, G. FOFI, 2009, op. cit., 39. I maggiori incassi degli anni 1938- cura di), TRACCE. Documenti del cinema p. 28. 1940 da MARIA COLETTI (a cura di), muto torinese nelle collezioni del Museo 8. G. P. BRUNETTA, 2008, op. cit., p. 297. 9. R. REDI, 2009, op. cit., p. 93. Documenti, in O. Caldiron, 2006, op. cit., p. Nazionale del Cinema, Editrice Il Castoro, 10. “La Rivista Cinematografica”, anno X 652. Milano 2007. n.5, 15 marzo 1929, p. 28. 40. ALDO TONTI, Odore di cinema, ORIO CALDIRON (a cura di), Storia del 11. “La Rivista Cinematografica”, anno X Vallecchi Editore, Firenze 1964, p. 55. Cinema Italiano, vol.5 - 1934/1939, Edizioni n.4, 28 febbraio 1929, p. 27. 41. F. SAVIO, 1979, op. cit., pp. 181-182. Bianco & Nero, Marsilio, Venezia 2006. 12. S. MASI, 2007, op. cit., p. 408. 42. PAOLO LUGHI, La Scalera Film: lo stu- ROBERTO CHITI, ENRICO LANCIA, 13. “Cinema Illustrazione”, anno VI n. 12, dio system all'italiana in E. G. LAURA, 2010, Dizionario del Cinema Italiano, i film vol.1, 25 marzo 1931. op. cit., p. 393. Gremese, Roma 2005. 14. S. MASI, 2007, op. cit., p. 52. 43. F. FALDINI, G. FOFI, 2009, op. cit., p. CALLISTO COSULICH (a cura di), Storia del 15. G. P. BRUNETTA, 2008, op. cit., p. 359. 123. Cinema Italiano, vol.7 - 1945/1948, Edizioni 16. F. FALDINI, G. FOFI, 2009, op. cit., p. 44. Fonte ISTAT: Coefficienti per tradurre Bianco & Nero, Marsilio, Venezia 2003. 32. valori monetari dei periodi sottoindicati in ALESSANDRO FACCIOLI (a cura di), Schermi 17. R. REDI, 2009, op. cit., p. 95. valori del 2010, 1938: 1643,042. di regime. Cinema italiano degli anni trenta: la 18. V. BUCCHERI, 2004, op. cit., p. 17. 45. VINCENZO BUCCHERI, La crisi della produzione e i generi, Marsilio, Venezia 2010. 19. a b R. REDI, 2009, op. cit., p. 97. Cines e il panorama produttivo, in O. FRANCA FALDINI, GOFFREDO FOFI (a cura 20. R. REDI, 2009, op. cit., p. 100. CALDIRON, 2006, op. cit., p. 124. di), L'avventurosa storia del cinema italiano, 21. “Illustrazione del Popolo”, anno XI n. 46. STEFANO MASI, Il contributo dei diret- vol. primo, Edizioni Cineteca di Bologna 2009. 37, 13 settembre 1931. tori della fotografia e il ruolo dei costumisti, scenografi e montatori, in E. G. LAURA, 2010, ERNESTO G. LAURA (a cura di), Storia del 22. A. FACCIOLI, 2010, op. cit., p. 65. op. cit., p. 330. Cinema Italiano, vol.6 - 1940/1944, Edizioni 23. ORIO CALDIRON, Le ambiguità della 47. Premi al cinema italiano da MARIA Bianco & Nero, Marsilio, Venezia 2010. modernizzazione negli anni del consenso, in O. CALDIRON, 2006, op. cit., pp.8-10. COLETTI (a cura di), Documenti, in O. NUCCIO LODATO, UBALDO ARATA: DUE CEN- 24. 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