Il Cuneo Segna Dopo Un Minuto, Poi È Solo Borgosesia Il Solito França E
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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abb. Postale – D.L. 353/2003 CON L’ACQUISTO DEL CORRIERE DELLE PROVINCE HAI DIRITTO (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art 1, comma 1 NO/ALESSANDRIA ROC 24545 del 15-05-2014 ANNO 3 - NUMERO 9 - Lunedì 9 marzo 2015 A RICEVERE UNA COPIA DI SPRINT&SPORT (2 al prezzo di 1) In distribuzione nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo SERIE D A pag.6 ECCELLENZA Fossano, solo un punto: la Promozione si avvicina Berberi sbaglia il rigore contro il Colline Alfieri A pag.8 BASKET Alcoolital, vetta al sicuro FATTORE College ko dopo 2 overtime ARLOS Il Cuneo segna dopo un minuto, poi è solo Borgosesia Un’azione di gioco di Fossano A pag.30 fd df CIl solito França e un super Cammarota SPORT VARI SOMMARIO Volley pag. 29 Promozione pag. 10 regalano la vittoria e la vetta Mondovi, che rivincita Fc Savigliano rallenta, Va ritrovato il gioco, ma così si vincono i campionati 3-0 contro il Santa Croce con la Piscinese è 1-1 Basket pag. 30 Prima categoria pag. 12 Alba sogno infranto, Centallo a reti inviolate sconfitta in Coppa Italia Denso ormai lontana Carlos França, autore del gol della vittoria dopo il momentaneo pareggio di Gasparri che sbaglia anche un rigore al 13’ del primo tempo 2 Lunedì 9 marzo 2015 Il Corriere delle Province Approfondimento A TU PER TU UÊ `Ê >«iÊÃÊÀ>VVÌ>ÊÌÀ>Ê«>ÃÃ>ÌÊiÊ«ÀiÃiÌi\Ê/>ÌÊÃÕVViÃÃÊiÊiÃÃÕÊÀ«>Ì 6i̽>Ê>ÊÌÕÌÌÊ}>à Asti professor Giuseppe Vercelli. Con lui ho svolto un Daniele Galosso prezioso lavoro che mi è servito a far luce su episo- di che prima non riuscivo a spiegarmi, come mpegnato al telefono, nell’ufficio di una delle quell’anno in cui Del Piero alla Juventus non riu- sue concessionarie Audi Zentrum dislocate sciva proprio a sbloccarsi e far gol su azione...». Inel basso Piemonte, è quello di sempre. Quel- lo che si aggirava per i box prima di una gara, Una vita a tutto gas: paure? quello che inesorabilmente festeggiava sul podio «La volta che ne ho avuta di più è stata durante un dopo. Capello brizzolato appena un po’ sbarazzi- test in Francia nel ‘98, durante il quale ho avuto un no, jeans e felpa aderenti che tradiscono un fisico bruttissimo incidente. Ma, in assoluto, il momento asciutto e una forma atletica impeccabile. Dindo peggiore a livello emotivo l’ho vissuto con la tragi- Capello va per le 51 primavere, ma per lui il tem- ca morte di Alboreto durante i test al Lausitzring. po sembra non passare mai. Un amico che, tra l’altro, proprio io avrei dovuto «Gareggiare con ragazzi di vent’anni ti fa mante- sostituire il giorno dopo in pista. Oggi la questione nere giovane», scherza lui. Prima di farsi serio e sicurezza è decisamente migliorata, ma l’imponde- sentenziare: «Questa sarà la mia ultima stagione al rabile è sempre lì dietro l’angolo». volante. Dopo essermi ritirato, nel 2012, ho conti- nuato a partecipare al Campionato Italiano Gran Se in carriera si vince così tanto, è possibile Turismo per dare sfogo a quella che resta una scegliere un momento più bello in assoluto? grande passione. Ma, al termine del 2015, chiude- «Sono il pilota ad aver vinto di più a livello endu- rò anche questo capitolo». rance, ma l’ho scoperto solo quando me l’hanno detto al momento del ritiro. Non sono mai stato le- L’ultimo capitolo di un libro scritto a quattro Un primo piano di Dindo Capello; sotto, il successo alla Le Mans 2010 e l’ultima apparizione alla corsa francese nel 2012 gato a numeri e statistiche. Il momento che ho più mani con Audi: un legame ventennale più uni- impresso nella memoria è sicuramente il primo successo a Le Mans, anche se quel giorno per metà inverso rispetto a quello di Audi per esempio. Ne- ero felice e per metà dispiaciuto di essere al volan- gli ultimi anni, dopo il disimpegno di Fiat, i motor- te di una Bentley e non di un’Audi. Per fortuna mi sport da noi sono praticamente morti. Abarth nei sono riscattato trionfando con la mia casa altre rally, Alfa in pista: tutti hanno tirato giù le serran- due volte. E poi...». de. Con tutti i danni anche d’immagine che ne conseguono: basta pensare a quanto fosse popola- E poi? re Lancia quando prendeva parte al Mondiale rally «Poi il successo al Gran Premio Lotteria di Monza, con la Delta». il quarto posto a Montecarlo partendo dalla penul- tima fila e il Campionato Italiano Super Turismo Nei motori è facile venir “instradati” da una del ‘96. E le cinque vittorie alla Petit Le Mans, un passione di famiglia... record che difficilmente potrà essere superato in «E così è stato anche nel mio caso. Mio papà ha futuro. Ma con grande piacere ricordo anche due sempre avuto il sogno di gareggiare, anche se non successi “minori” negli Stati Uniti, a Laguna Seca lo ha mai potuto coronare. Per quanto mi riguarda e ad Atlanta, ottenuti per un decimo di secondo in tutto è nato il 17 giugno 1976, il giorno del mio do- gare di durata: al traguardo ero davvero esausto dicesimo compleanno: per regalo i miei genitori dal punto di vista mentale». mi hanno portato a girare sui kart sulla pista appe- na aperta a Nizza Monferrato. E’ stata una folgora- Tanti campioni si sono ritirati dopo aver im- zione». boccato il viale del tramonto, lei ha lasciato nel 2012 ancora all’apice: rimpianti? Primo passaggio della carriera: dagli esordi sui «Mi sono ritirato da leader del Campionato Mon- Con Audi un meraviglioso rapporto kart alle Formule. Non baratterei mai la mia carriera diale endurance, che in effetti è anomalo. Ma è ventennale, iniziato in pista e che «Nelle Formule ero considerato una delle promes- per una fugace apparizione da una decisione che avevo iniziato a covare fin dal ora prosegue con successo fuori se con più talento del panorama italiano, poi ha comprimario in Formula 1 2010, poi Audi mi aveva chiesto di proseguire un “ prevalso il desiderio di diventare professionista e “ anno e poi uno ancora. Oggi non ho rimpianti: so- così sono passato dalle ruote scoperte a quelle co- no sempre stato piuttosto drastico nelle mie deci- perte. Subito ho vissuto il passaggio come un ri- sioni, dal mattino dopo il giorno del ritiro mental- piego, ma è stata la più grande fortuna della mia mente ho staccato la spina». co che raro. carriera. Non nego che mi sarebbe piaciuto appro- «Non è stata un’evoluzione cui ho aspirato, dicia- «Un caso anomalo, a maggior ragione perché ha dare in Formula 1, ma solo a patto di poter gareg- mo che mi è capitata. Sono arrivato in Audi nel Anche se, in realtà, non ha ancora smesso del unito un pilota italiano ad una casa tedesca. In pi- giare per vincere. Non baratterei mai un’apparizio- momento in cui stava nascendo il progetto di ga- tutto di andare a “tavoletta” in pista... sta e, ora, anche al di fuori. Al termine della carrie- ne lì da comprimario con quella che è stata poi la reggiare a Le Mans e ne sono subito stato protago- «Vivo il Campionato Italiano Gran Turismo come ra mi hanno addirittura regalato la R18 con cui ho mia carriera». nista. Anzi, il giorno di Ferragosto del 1998 sono un passatempo, che mi permette di mantenere vi- preso parte all’ultima gara, un’emozione che non stato il primo pilota in assoluto a girare in pista va la mia grande passione e al contempo di gestire dimenticherò mai. E ora la storia prosegue: sono Secondo passaggio: dalle Formule al Turismo con il neonato prototipo Audi». gli impegni di lavoro. Ma, dopo questa stagione, ambasciatore Audi, seguo il Mondiale endurance e, infine, alla consacrazione nell’Endurance. dirò basta». in qualità di intermediario tra la casa ed i piloti e, Ha dovuto cambiare anche le proprie caratteri- soprattutto, sono concessionario ufficiale in Pie- stiche di guida per adattarsi, anno dopo anno, monte». ai differenti contesti di gara? «Indubbiamente. Nelle gare sprint prevale l’egoi- Qual è il segreto di una relazione così duratu- smo: vuoi avere tutto e da solo, il tuo compagno di ra? team è il primo dei tuoi avversari. Una mentalità «Ho sposato fin da subito il loro modo di lavorare, profondamente diversa rispetto a quella che domi- molto “tedesco”. Un esempio su tutti: ogni compo- na nell’endurance. Lì si corre in tre, sei un “team nente della vettura per la 24 Ore di Le Mans viene player” che deve costantemente scendere a com- collaudato in test della durata di 35-36 ore: se si promessi». verificano problemi anche oltre le ventiquattro ore che rappresentano il tempo di gara, si ricomincia E poi nell’endurance recita un ruolo fonda- da capo». mentale la tenuta fisica... «Se non sei un atleta di alto livello, non puoi gui- Mai avuto la tentazione di accasarsi altrove? dare una macchina. Ho avuto la fortuna di avere «Mai riscontrato una simile esigenza e, col senno spiccate doti fisiche innate e ho vissuto “di rendi- di poi, ne sono ben contento: la nuova situazione ta” fino ai 30 anni. Poi ho cambiato approccio, non sarebbe potuta che essere peggiore. Anche se senza lasciare più nulla al caso e affidandomi ad tutto è nato per caso, dall’offerta di Bmw che mi un preparatore del calibro di Roberto Manzoni, aveva indotto a rinunciare ad una proposta di Alfa celebre per aver allenato nello sci alpino Deborah Romeo.