4) Sandro Bernardi, I Luoghi Del Cinema Nell'opera Di Marco Ferreri, in Stefania Parigi

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

4) Sandro Bernardi, I Luoghi Del Cinema Nell'opera Di Marco Ferreri, in Stefania Parigi SANDRO BERNARDI I LUOGHI DEL CINEMA NELL'OPERA DI FERRERI L'Occhio-Ferreri Le strade dissestate di Madrid, con i negozi decorati da insegne otto- centesche, frequentate da rari passanti e rare auto della Spagna fran- chista; la Rolls Royce con la marchesa invisibile che accompagna il fi- glio paralitico, erede delle antiche malinconie dei grandi di Spagna; i grandi palazzi del centro con i loro appartamenti stretti, caotici, so- vraffollati da gente in vestaglia: madri, suocere, figli, nipoti, cani e gat- ti, avvocatuzzi che esercitano in casa, con segretari piuttosto equivoci, nonni ficcanaso e brontoloni, buoni solo a chiedere soldi, panni stesi alle finestre o in cortile, la stalla dietro casa in pieno centro, la muc- ca che rumina placida sul cemento, galline bambini comari sfatte spor- che brontolone sparse un po' dappertutto, le camere da letto piene di santini o immagini giganti del Sacro Cuore, inquilini o inquilini degli inquilini, oppure ospiti degli inquilini degli inquilini, tutti uguali in una sola moltitudine — alla Pessoa — fantasmi che si aggirano per le case sovraffollate, vivi ma ufficialmente inesistenti, presenti ma ignorati e considerati assenti: e infine, corona di tutto lo scenario, i vecchietti pa- ralitici che in branco, quasi una parodia ante litteram dei Selvaggi cor- maniani, angeli dell'inferno un po' invecchiati, volano sulle loro car- rozzelle a motore per le strade deserte, nei parchi, nelle campagne, nei cimiteri liberty, giù per le colline che circondano la capitale sonnac- chiosa nel cuore dell'estate. Questo è il panorama dei primi due film di Ferreri El pisito e El cochecito. Nel secondo poi, a corredo di que- 17 SANDRO BERNARDI I LUOGHI DEL CINEMA sta umanità dissestata, c'è il cimitero, così nettamente diviso in due pa. Dietro la sua apparente follia c'è del metodo, c'è molto più me- zone: le tombe private, ricche, signorili e la zona povera dall'altra par- todo che nel metodo stesso: c'è una perfida, pericolosa insistenza sul- te, piena di loculi condominiali dove i morti si accatastano come i pro- la coerenza del paradosso, sulla tremenda logica che abita l'assurdo. letari delle periferie industriali, una beffarda, candida parodia della Partendo dallo stile neorealista — tanto che El cochecito venne scam- città. «Qui costruiscono sempre», osserva il vecchio Luca all'amico biato per una variazione sul tema di Umberto D. — Ferreri spinge il don Anselmo, mentre l'altro si limita a constatare seccato che lo svan- realismo fino all'eccesso e al suo rovesciamento naturale, consequen- taggio dei loculi bassi è che i morti vengono spesso derubati dei fio- ziale; la sua osservazione si spinge nel cuore dei dettagli più impro- ri, con lo stesso tono con cui si lamenterebbe di un appartamento al babili, fino a oltrepassare i confini della rappresentazione classica, fino pianterreno, dove entrano sempre i ladri. Qualche cosa di simile ac- a cogliere la disgregazione, il disordine, il caso, il caos, il mistero che cade più avanti nel film L'ape regina, in cui il funerale della mamma governano il mondo che noi crediamo di conoscere. Infatti, il surrea- di Alfonso e la discesa nella cripta di famiglia offrono a Regina l'oc- le in Ferreri non si produce con una speciale, stravagante messa in sce- casione per mostrare al marito i loculi aperti con le bare dei familiari na, come in Bui-mei, per esempio, ma con la semplice osservazione ac- defunti, per arrivare all'amena conclusione: «E questo è il posto per canita, insistente. La macchina da presa ci pone continuamente di noi due...». Terrorizzato, sudato, Alfonso scappa lungo i viali bianchi fronte alla pazzia del mondo, una pazzia che noi', dall'interno, non riu- costellati di angeli bianchi, ma una bambina a cui chiede dell'acqua, sciremmo a vedere. Così, alla fine del Cochecito, non c'è niente di stra- dolcemente lo prende per mano e lo conduce con sé dentro una va- no nella frenesia di Don Anselmo e nel gesto finale con cui scarica la sta camera piena di bare in costruzione. bottiglia di veleno nel brodo di famiglia, se è vero che prima alcuni Il grottesco ferreriano assume l'aspetto di una sfasatura continua, in- ragazzini al cimitero, eredi degli Olvidados butiueliani, avevano chie- sistente, fra azioni e personaggi, o fra comportamento e ambiente, per sto al suo amico in carrozzella: «Scusi, lei è uno storpio?»; se è vero cui vediamo accadere, sentiamo dire certe cose là dove non ce lo aspet- che l'usuraia del monte dei pegni ha le stanze tappezzate di crocifissi, teremmo mai e non vediamo niente invece negli spazi in cui viene crea- che i vigili urbani organizzano gare di corsa su carrozzelle a motore ta un'attesa, una tensione drammatica che si trascina per tutto il film. per i nonnetti invalidi, con tanto di assistenza medica, che nella cuci- Nella fortissima riduzione narrativa operata da Ferreri, che cosa rima- na della signora marchesa il personale di servizio cena con capriolo e ne di ogni storia? Rimane solo uno spunto o poco più che un'azione, aragoste, mentre il padroncino riesce appena con fatica a digerire un quella finale; il film ferreriano è fatto sostanzialmente di spazio e di magro caffelatte; come del resto il padrone di casa a cui si rivolgono tempo. In questo tempo vuoto, occupato da gesti che servono solo a i due sfortunati inquilini nell'altro film spagnolo, El pisito, è sempre scandirlo, in questo spazio occupato da oggetti che servono solo a sud- malato e si lamenta da mattina a sera, facendo pena addirittura a quei dividerlo, senza condurci da nessuna parte, si produce una tensione poveretti che sono andati li per chiedergli aiuto. fortissima, una pressione che solo alla fine arriva a sciogliersi con un Noti c'è niente di strano, eppure tutto è strano, non c'è niente di gesto definitivo, catartico, spesso mortifero, che dovrebbe lasciarci sgo- straordinario, eppure tutto è straordinario. Per ricordare una famosa menti e che invece appare quasi naturale, dopo il lungo e lento pro- frase di Godard, potremmo dire che, come Lumière, Ferreri, «trova lo cesso di osservazione della morte del senso. In Ferreri il senso non è straordinario nell'ordinàrio». E dove meglio potrebbe essere arrestato il grande assente fin dall'inizio, come in Antonioni o in Rossellini, ma il povero criminale don Anselmo, se non su uno stradone lungo dirit- viene lasciato morire a poco a poco, nella semplice osservazione del- to piatto e deserto, dove lo attendono due carabinieri solitari? Una l'ambiente. strada butiueliana ma anche neorealista, che sembra anticipare quella I film di Ferreri appaiono folli al senso comune dello spettatore abi- su cui camminano i protagonisti de tuato agli edifici retorici e narrativi. Eppure è proprio contro questa H fascino discreto della borghesia, retorica, contro questo «edificio dell'eloquenza», come lo chiamava Ba- o quella su cui appaiono Padre Figlio e Spirito Santo ne La via lattea; taille, che Ferreri lavora, scavando e scavando come una vecchia tal- ma ricorda anche quella su cui si allontana effettivamente Umberto D., 19 18 SANDRO BERNARDI I LUOGHI DEL CINEMA o quella su cui viaggia il camion di Ossessione, o quella su cui corre cui unico esterno, la splendida gastronomia dove appare lo stesso re- la corriera di Quattro passi fra le nuvole. gista in carne e ossa, hitchcockianamente, è un delirio di salamini, pro- Il realismo degli scenari ferreriani è sempre talmente intenso da di- sciutti o formaggi, culatelli, galantine e bottarghe, di cui si riesce per- ventare metaforico, anzi simbolico e addirittura surreale, coerente- sino a sentire-l'odore. Nella mente con la poetica stessa dei surrealisti che, come Breton, usavano Grande abbuffata, l'azione è una sola, in- finitamente ripetuta e variata, come in una serie visiva di variazioni la fotografia come strumento per la loro «teratologia plastica»', come Goldberg, o di poesie epanalettiche in cui ricorrono sempre gli stessi occhio speciale per vedere l'invisibile, l'improbabile, lo straordinario orrore quotidiano. La differenza fra Ferreri e Bufluel, forse, è che Fer- versi; ma la grande villa, con il grande albero di Boileau, funerario e reri non ha bisogno di interventi surreali, gli basta guardarsi intorno retorico come il suo proprietario, non è solo un corredo della storia, semplicemente, con grande attenzione, e tutto il mondo è scenografia un luogo scenico, metafora della tendenza claustrale dei personaggi ferreriani: il «castello prigione» come ha osservato puntualmente Mau- per le sue storie surreali. Non gli occorrono struzzi nella camera da rizio Grande'. È tutto questo, ma in più è anche letto, e tanto meno persone che accendono una lampada e la chiudo- il luogo, uno spazio no nell'armadio, perché ci sono già mucche e galline che vivono in\- protagonista assoluto del film, misteriosamente aristocratico e carico sieme con gli abitanti dei dissestati palazzi madrileni e le persone pos- del suo passato funerario, l'unico spazio dove si potrebbe consumare sono incontrare il papa solo a condizione di non parlare con lui. quell'azione. È il luogo della retorica classica, l'«edificio dell'eloquen- Ferreri non inserisce nelle sue immagini...oggetti decontestualizzati, za» di cui parla Bataille, una villa che, nella sua maestosa prosopopea, è anche l'obiettivo da distruggere, da ridicolizzare, con la sua cucina ma li scopre semplicemente guardandosi intorno; fotografando e rifo- tografando il reale, il suo sguardo naturalista diviene surrealista senza attrezzatissima come uno scannatoio e il frigorifero pieno di animali, alcuno sforzo, anzi con un solo e semplice sforzo inerente allo sguar- ma pronto a trasformarsi in obitorio. Resteranno, triste e finale paro- do stesso: l'insistenza. È nota infatti la durata oltremodo protratta del- dia, i due_ quarti—di bue alla Butiuel appesi agli alberi secolari mentre i sopravvissuti, infreddoliti dalla morte prossima cercano di sboccon- le inquadrature e delle sequenze ferreriane, ed è questa durata appunto cellare un ultimo smisurato tremolante budino a forma di seno.
Recommended publications
  • MA RCD FERUIP1, F'f Gt'a" PÌ-120 CA, Ccir(I) 1);?-10.(Ja)E{,0 T)E- I
    Ferrario, Davide 624 625 Ferreri, Marco ce off rivelando la sua verginità. Deve in- Bibliografia: Davide Ferrario, in Sopralluoghi e Doni- gnala uno dal terrompere gli studi per fare il servizio civi- meritai-i, Torino Film Festival, 1998; Lorenzo Pelliz, Processo di Kafka, cui pensa già nel cita della regolarizzazione dei rapporti: già le, buona occasione per lasciare la famiglia. zar!, Davide Ferrario, Frammenti aguzzi di un discorso 1959, e che costituisce una sugge- El pisito rivela l'intrigante legame fra pro- amoroso, in '>Cineforum»,2000, n. 391. stione di fondo presente in L'udienza. Pur con qualche concessione allo stile da vi- prietà e relazione coniugale, in La donna Quella di Marco Ferreri è una figura atipi- deoclip, il film funziona grazie all'ottimo scimmia questa diventa addirittura il crisma ca nel panorama del cinema italiano, per gli montaggio, all'inventiva della regia e all'in- che permette il cinico sfruttamento della Ferreri, Marco umori che nutrono i suoi film, per le in- terprete, Valerio Mastandrea, talento comi- donna. La storia di L'ape regina - (Milano, 1928 - Parigi, 1997). Studi regola-. un mari- fluenze, per lo stile fatto di accostamenti to progressivamente s'avvia alla morte per co naturale. Fiume di parole, musica e im- ri a Milano, s'iscrive, senza raggiungere la stranianti e di commistioni insolite. Già i adempiere all'«obbligo coniugale» - mette magini, Tutti giú per terra diverte senza vol- laurea, alla facoltà di Veterinaria. L'inte- primi tre film, girati in Spagna (un contesto in luce il dirottamento dell'istinto sessuale garità né cali di ritmo.
    [Show full text]
  • L'espace Chez Rafael Azcona, Scenariste
    UNIVERSITE SORBONNE NOUVELLE – PARIS 3 École Doctorale 267 - Arts & Médias EA 1484 - Communication, Information, Médias LABEX Industries culturelles et Création artistique CEISME Centre d’Études sur les Images et Sons Médiatiques THESE REALISEE AVEC LE SOUTIEN DU LABEX ICCA Thèse de Doctorat en Sciences de l’Information et de la Communication Julia Sabina GUTIERREZ L'ESPACE CHEZ RAFAEL AZCONA, SCENARISTE Thèse dirigée par M. le Professeur François JOST Soutenue le 18 octobre 2013 Jury : M. François JOST, Professeur, Université Paris 3 Présentée et soutenue publiquement Mme. Claude MURCIA, Professeur, Université Paris 7 M. Vicente SÁNCHEZ-BIOSCA,le Professeur,18 octobre Univ2013 ersidad de Valencia Résumé Au travers de cette recherche, nous nous sommes attachée à analyser la dimension narrative des scénarii, en nous penchant plus spécifiquement sur le travail de Rafael Azcona (1926-2008), auteur de comédies pour le cinéma et la télévision. Parce qu’il a créé et exploité à l'écran un univers personnel et aisément identifiable pour les spectateurs, ce scénariste est considéré, en Espagne au moins, comme un auteur au sens plein. Notre objectif est comprendre comment un style caractéristique a pu survivre à Rafael Azcona, alors même que son texte se dissolvait peu à peu dans tout le processus de la construction d’une œuvre audiovisuelle. Ce travail analytique est d’autant plus délicat que nous devons également tenir compte du fait qu'il a collaboré avec des cinéastes aux mondes très personnels comme Marco Ferreri, Carlos Saura ou Luis García Berlanga. La principale difficulté rencontrée face au travail de Rafael Azcona était de savoir quel est le scénario original d'un film.
    [Show full text]
  • MARCO FERRERI the Director Who Came from the Future
    MASSIMO VIGLIAR presents a production SURF FILM – ORME – LA7 MARCO FERRERI The director who came from the future a documentary film by MARIO CANALE With the participation of: Rafael Azcona, Nicoletta Braschi, Franco Brocani, Jerry Calà, Sergio Castellitto, Pappi Corsicato, Piera Degli Esposti, Francesca Dellera, Maruschka Detmers, Nicoletta Ercole, Sabrina Ferilli, Andréa Ferréol, Enzo Jannacci, Christopher Lambert, Citto Maselli, Gianni Massaro, Ornella Muti, Philippe Noiret, Esteve Riambau, Ettore Rosboch, Dado Ruspoli, Alfonso Sansone, Giancarlo Santi, Philippe Sarde, Catherine Spaak, Lina Nerli Taviani, Ricky Tognazzi, Mario Vulpiani narrator: Michele Placido Music: Philippe Sarde Non contractual credits TECHNICAL DATA Marco Ferreri, the director who came from the future ITALIA 2007, b/w and colour, 90’ Direction: Mario Canale Story and screenplay: Mario Canale, Annarosa Morri Narrator: Michele Placido Music: Philippe Sarde Editing: Adalberto Gianuario, Alessandro Raso Photography: Maurizio Carta, Massimo Coconi, Paolo Mancini, Marcello Rapezzi, Mario Canale Iconography research: Rosellina d’Errico Executive production: Mario Canale, Elena Francot Archive images: Orme Istituto Luce Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico Fondazione Mario Schifano TVE – A fondo - 1978 Argento puro di Pappi Corsicato Giancarlo Santi : facevo er Cinema di Anton Giulio Mancino Italia Taglia di Tatti Sanguineti Antonioni di Gianfranco Mingozzi Period pictures : Jacqueline Ferreri Reporters Associati Images of the film for kind concession of: Jacqueline Ferreri Surf film: Controsesso, La donna scimmia, La Carne, Diario di un vizio, L’uomo dei 5 palloni, Casanova 70, Il fischio al naso, Cronaca di un amore. Myra Film : La Grande abbuffata, Non toccare la donna bianca, Ciao Maschio, Il seme dell’uomo, El Cochecito, La casa del sorriso, Nitrato d’argento.
    [Show full text]
  • Marco Ferreri Retrospective 1 – 14 December at Ciné Lumière
    press release nov 06 Marco Ferreri Retrospective 1 – 14 December at Ciné lumière About the Retrospective The Italian Cultural Institute and the Institut français, London, in collaboration with Cinecittà Holding are delighted to present a fortnight-long tribute to maverick Italian director Marco Ferreri. The retrospective features a representative selection of 13 films from all four decades of his filmmaking career, and showcases impressive (and surprising) performances from some of European cinema’s finest actors, including Marcello Mastroianni, Roberto Benigni, Gérard Dépardieu, Catherine Deneuve, Philippe Noiret, Michel Piccoli and Ugo Tognazzi. A highlight of the season will be the two screenings of Ferreri’s masterpiece La Grande Bouffe (Blow-Out) on a newly-restored print provided by Cinecittà especially for the occasion. As many of Ferreri’s films received no, or very limited, UK release, this season represents a valuable opportunity for film fans to assess or re-asses the work of one of Italian – and world – cinema’s most singular talents. L’Ape regina (The Queen Bee) • La Donna scimmia (The Ape Woman) • Dillinger è morto (Dillinger is Dead) • L’Udienza (The Audience) • La Cagna (Love to Eternity) • La Grande Bouffe (Blow-Out) • Touche pas à la femme blanche (Don’t Touch the White Woman!) • La Dernière Femme (The Last Woman) • Ciao Maschio (Bye Bye Monkey) • Chiedo asilo (Pipicacadodo) • Storie di ordinaria follia (Tales of Ordinary Madness) • La Carne (The Flesh) • Diario di un vizio (Diary of a Maniac) Venue: Ciné lumière at the Institut français, 17 Queensberry Place, London SW7 2DT Tickets: £7, conc. £5; double bills £9, conc.
    [Show full text]
  • MARCO FERRERI Le Cinéma Ne Sert À Rien
    GABRIELA TRUJILLO MARCO FERRERI Le cinéma ne sert à rien 6 PRÉFACE 8 QUI A PEUR DE MARCO FERRERI ? Une chronologie 34 ! LES HISTOIRES QU’ON RACONTE " Rafael Azcona et le métier biscornu de scénariste 44 L’ORDRE CACHÉ DE L’ABSURDE Ferreri et les choses 60 ! TU VOIS CE QU’ON FAIT AUX INDIENS QUAND ILS SONT MAUVAIS ? " À propos de Touche pas à la femme blanche ! (1974) 68 LES DÉVORANTS Ferreri impudique 84 ! VOUS ÊTES UGO TOGNAZZI ? JE SUIS RAVIE DE VOUS RENCONTRER ! " Portrait de l’acteur en hédoniste 92 ENFIN SEULS Ferreri et l’amour 106 ! NE PLEURE PAS ! LES SINGES NE PLEURENT PAS ! " : Un bestiaire ferrerien 114 L’HYPOTHÈSE FÉMINISTE Ferreri face à ses personnages féminins 132 ! SI LES GENS NE VOIENT PAS STROMBOLI, STROMBOLI VERRA LES GENS " Le cinéma, un art du fantasme 140 ADIEU AU MÂLE TRISTE Ferreri et la disparition annoncée de l’homme 154 ! LES VAGUES ! J’ENTENDS LES VAGUES ! " Espèces d’espaces QUI A PEUR DE MARCO FERRERI ? QUI A PEUR DE MARCO FERRERI ? Une chronologie QUI A PEUR DE MARCO FERRERI ? Goût violent à la Artaud. Cruel par désespoir. On ne vit pas cinquante ans en Italie sans être touché, et finalement, surpris. Ennio Flaiano On retient sa voix aux accents cuivrés. L’allure d’un homme énergique, ventripotent, aux yeux clairs, portant l’éternelle barbe en collier du capitaine Achab. Tel est le Marco Ferreri que l’on peut découvrir dans les images d’archives. On l’a décrit massif, désabusé, réfléchi, géné- reux, imposant. Il a dirigé plus de 35 films en 40 ans de carrière.
    [Show full text]
  • El Guión Cinematográfico Y Sus Pre-Textos Literarios. La Obra De Rafael Azcona
    El Guion Cinematografico y sus Pre- textos Literarios: La Obra de Rafael Azcona Item Type text; Electronic Dissertation Authors Rivero-Zaritzky, Yosalida C. Publisher The University of Arizona. Rights Copyright © is held by the author. Digital access to this material is made possible by the University Libraries, University of Arizona. Further transmission, reproduction or presentation (such as public display or performance) of protected items is prohibited except with permission of the author. Download date 30/09/2021 17:10:28 Link to Item http://hdl.handle.net/10150/194465 EL GUIÓN CINEMATOGRÁFICO Y SUS PRE-TEXTOS LITERARIOS. LA OBRA DE RAFAEL AZCONA. by Yosálida C. Rivero-Zaritzky ____________________ Copyright © Yosálida C. Rivero-Zaritzky 2006 A Dissertation Submitted to the Faculty of the SPANISH AND PORTUGUESE DEPARTMENT In partial Fulfillment of the Requirements For the Degree of DOCTOR OF PHILOSOPHY WITH A MAJOR IN SPANISH In the Graduate College The University of Arizona 2006 2 THE UNIVERSITY OF ARIZONA GRADUATE COLLEGE As members of the Dissertation Committee, we certify that we have read the dissertation prepared by Yosálida C. Rivero-Zaritzky entitled: El guión cinematográfico y sus pre-textos literarios. La obra de Rafael Azcona. and recommend that it be accepted as fulfilling the dissertation requirement for the Degree of Doctor of Philosophy. _______________________________________________________________________ Date: May 04, 2006 Dr. Malcolm A. Compitello _______________________________________________________________________ Date: May 04, 2006 Dr. Amy Williamsen _______________________________________________________________________ Date: May 04, 2006 Dr. Joan Gilabert Final approval and acceptance of this dissertation is contingent upon the candidate’s submission of the final copies of the dissertation to the Graduate College.
    [Show full text]
  • Nosferatu. Revista De Cine (Donostia Kultura)
    Nosferatu. Revista de cine (Donostia Kultura) Título: Realidad, humor y vitriolo. El mundo según Azcona Autor/es: Angulo, Jesús Citar como: Angulo, J. (2000). Realidad, humor y vitriolo. El mundo según Azcona. Nosferatu. Revista de cine. (33):29-48. Documento descargado de: http://hdl.handle.net/10251/41189 Copyright: Reserva de todos los derechos (NO CC) La digitalización de este artículo se enmarca dentro del proyecto "Estudio y análisis para el desarrollo de una red de conocimiento sobre estudios fílmicos a través de plataformas web 2.0", financiado por el Plan Nacional de I+D+i del Ministerio de Economía y Competitividad del Gobierno de España (código HAR2010-18648), con el apoyo de Biblioteca y Documentación Científica y del Área de Sistemas de Información y Comunicaciones (ASIC) del Vicerrectorado de las Tecnologías de la Información y de las Comunicaciones de la Universitat Politècnica de València. Entidades colaboradoras: El año de las luces umor El mundn según Azcona T-furrengo artikuluak Rc!f'ael.izcu!larell km ::.inemalof!,n!fikoaren tkuspegi ¡xmorrmzikoa ematea du helfmm/zaf, ('{(/ b('r/(11/ bmwt c~¡Hu'llláko ::J/1('/11(/1/ izauclako gidoilari onent::.al !trtrf:.en du . Bereztki azptinarmtuko dtirt ·únemarellmunduan emm1 zituen leh('ll urrafsak r'fa Marco l'brreri, Carda /Jerlanga, Carlos Sauru, Tmeba etu Garcíu Sá11che::. Ú11egileeki11 /;:,andako lwrremww, bere gainerako obra ere bame hartu::., /abur adiem::.ifa bada ere. Jesús Angulo NOSFERATU 33 ~~····· zcona es una especie de cinematográficos, nos limitare- ciano de Logroi'io y pretendía a grano o barrillo que le mos a sel''ia lar que nuestro vo raz su vez labrarse un porvenir como salió al cine espaí1ol a lector autod idacta, que entre sus escritor.
    [Show full text]
  • Marco Ferreri
    11ª FESTA DO CINEMA ITALIANO: MARCO FERRERI | 2 a 23 de abril de 2018 1 Marco Ferreri (1928-1997) é uma figura singularíssima do cinema italiano, e alguém que, a partir do élan fornecido pela última época áurea do cinema daquele país (os anos cinquenta/sessenta, em que os grandes autores coexistiam com um cinema de géneros, como a comédia, na máxima pujança) construiu um universo pessoal e idiossincrático, dificilmente enquadrável em movimentos ou tendências mais vastas. Talvez por isso pareça hoje uma figura razoavelmente solitária na paisagem do cinema europeu das últimas décadas do século XX, muito lembrado por dois ou três títulos que ficaram celebérrimos (à cabeça LA GRANDE BOUFFE, que causou considerável escândalo em 1973 e permanece como o seu filme mais famoso) mas porventura demasiado ignorado para além deles. Com este Ciclo, propomos a possibilidade de reencontrar essa obra com alguma profundidade, e com isso reequilibrar o olhar sobre o cinema de Marco Ferreri. LA GRANDE BOUFFE Se foi um cineasta singular, singular foi a sua chegada ao cinema. Estava, em princípio, destinado à medicina veterinária, área em que se formou (e que talvez explique a muito peculiar animalística que vários dos seus filmes exibem). Mas nem chegou a exercer, atraído pelo cinema. Primeiro como produtor, em Itália, e depois, dando como falhadas as suas primeiras tentativas na produção, como vendedor de equipamento para salas de cinema. Essa atividade levou-o a radicar-se em Espanha, e foi aí, num período particularmente fértil (e subversivo) do cinema espanhol (que culminaria no caso VIRIDIANA), que se estreou como realizador e assinou os primeiros dois filmes.
    [Show full text]
  • La Gran Comilona
    La Gran Comilona (L A GRANDE BOUFFÉ ) Nº 125 (ABRIL 2006) SINOPSIS Cuatro amigos unidos por el hedonismo y el tedio más absoluto se reú- nen en una mansión con la idea de suicidarse co miendo sin tregua. Pronto añaden a la gula otro pecado capital: la lujuria, y así empiezan a llegar las prostitutas. El sexo obsceno se entremezcla con los cerdos, los quesos, los jamones y el caviar... y cuando todos están cebados, co- mienzan las deserciones FICHA ARTÍSTICA El Piloto Aerolíneas (Marcello) ......................MARCELLO MASTROIANNI El Chef (Ugo) ................................................................UGO TOGNAZZI El Productor de TV (Michel) ........................................ MICHEL PICCOLI El Juez (Philippe) ..................................................... PHILIPPE NOIRET Andrea, la profesora .............................................. ANDREA FERREOL Madeleine .......................................................MONIQUE CHAUMETTE ICHA ÉCNICA F T Duración ...................... 130 min. Dirección......... MARCO FERRERI Fotografía ........ MARIO VULPIANI Nacionalidad..........Francia/Italia Productora ................MARA FILM Montaje ........CLAUDINE MERLIN Año de Producción .............. 1973 Productor............VICENT MALLE ............................GINA PIGNIER (Color) Guión.............. MARCO FERRERI Música ............ PHILIPPE SARDE ........................RAFAEL AZCONA Direcc. Artística .. MICHEL BROIN EL DIRECTOR : MARCO FERRERI Marco Ferreri nació en 1928 en Milán, Italia. Siendo representante de licores,
    [Show full text]
  • © Raymond Cauchetier. Per Gentile Concessione Dell'autore
    © Raymond Cauchetier. Per gentile concessione dell’autore © Raymond Cauchetier. MAIN SPONSOR SOSTENITORI La 34esima edizione o... Il Cinema Ritrovato anno zero. Contro ogni aspettativa il festival riapre le sue porte in un periodo insolito per il pubblico abituato a seguirci a fine giugno, ma non per questo meno invitante e sorprendente! L’esperienza della pandemia ci ha lasciato un desiderio fortissimo di ricongiungerci, con la vita e con l’arte. È stato l’arco di tempo più lungo dal 1895, dalla nascita della settima arte, in cui l’esperienza cinematografica che conosciamo – film proiettati su uno schermo, fruiti collettivamente – è stata sospesa. Ci siamo resi conto con sconcerto che il cinema può dav- vero scomparire. Nel mantenere immutato lo spirito del Cinema Ritrovato, questa edizione vuole anche celebrare un nuovo incontro con il cinema. Cinema anno zero. Sarà un’edizione più unica che mai: avendo a cuore prima di tutto la sicurezza di tutti, abbiamo dovuto ripensare il festi- val e trovare nuove soluzioni a nuovi problemi. Paradossalmente, per compensare la ridotta capienza delle sale, il festival è stato ampliato e non ridotto: la programmazione si svilupperà in dieci sale, tra le quali ben tre arene all’aperto. Il risultato è Il Cinema Ritrovato più grande di sempre. Se avete letto le nostre precedenti comunicazioni e trovate ora alcune rassegne mancanti, è perché purtroppo non è stato possibile confermare tutte le idee che avevamo in mente per Il Cinema Ritrovato 2020. Alcuni progetti sono semplicemente rimandati alle prossime edizioni e nuovi titoli e nuove rassegne vi aspetteranno a Bologna quest’anno.
    [Show full text]
  • Sangre Fácil
    PROJECCIÓ 195 Antiga Audiència, dijous 6 de novembre de 2003 La grande bouffe Marco Ferreri, 1973 Crítica escatològica a la burgesia bulímica representada per quatre homes d’èxit que decideixen menjar fins rebentar Marco Ferreri amb quatre dels millors actors balladors) per al gaudi immediat dels europeus, que van cedir els seus senyors. Aquest pensament d’esquerra Marco Ferreri (1928-1997) ha estat un propis noms per als seus per-sonatges: s’adheria a una filosofia de la història dels creadors més iconoclastes i Marcello (Marcello Mastroiani), que con-demnava la burgesia (els brètols de la història del cinema. Sens Michel (Michel Poccoli), Philippe senyors) a morir víctimes dels seus dubte fou tot un personatge: barbut, (Philippe Noiret) i Ugo (Ugo excessos. escèptic i amb força mal geni. Sembla Tognazzi), quatre senyors d’èxit, que passarà a la història com a A través del menjar també es fa una pertanyents a l’alta burgesia que, cronista de la crisi de la civilització dura crítica a la societat de consum. cansats de la quotidianitat, decideixen occidental, amb escenes tan estranyes Per tant, es tracta d’un film que suïcidar-se i es tanquen en una mansió com la de mono Kong enfonsat en una proposa una lectura de la història i decadent i claustrofòbica de París platja del futur o la possibilitat de que a la vegada utilitza la història com envoltats de grans quantitats de practicar sexe amb un clauer que a argument. Aquest desig de menjar i de vi. Decideixen afartar-se parla. condemna de la burgesia a causa de la fins a les darreres con-seqüències.
    [Show full text]
  • Dossier De Presse
    TAMASA présente L’AUDIENCE un film de Marco Ferreri Version restaurée par la Cineteca di Bologna Italie/France - Durée 1h51 Sortie le 23 septembre 2015 Presse Frédérique Giezendanner [email protected] T. 06 10 37 16 00 Distribution TAMASA [email protected] T. 01 43 59 01 01 Visuels téléchargeables sur www.tamasadiffusion.com SYNOPSIS Amedeo, jeune officier de réserve milanais timide mais obstiné, se rend à Rome pour obtenir une audience privée avec le Pape. Mais son insistance et son refus de révéler les motifs de sa requête suscitent la méfiance des autorités du Vatican qui vont tout faire pour l’empêcher d’arriver à ses fins. Amedeo passera dans les mains d’un policier, d’un politicien d’extrême droite, d’un prêtre aux idées modernes, pour se heurter systématiquement à un mur... DANS LA PRESSE Le premier plan découvre l’unique horizon du film : le Vatican. Avec Marco Ferreri à la réalisation, on se dit que c’est le loup dans la bergerie. Pas tout à fait. Le cinéaste n’était pas alors dans la veine furibarde et paillarde de La Grande Bouffe, qu’il signera deux ans plus tard. Ici, sa férocité se cache sous la rigueur et la tempérance d’un univers qui étouffe tout, les cris de révolte, les méchantes rumeurs et parfois aussi les hommes : le Vatican... Amedeo veut y entrer pour confier au pape une chose qu’il ne saurait dire à per- sonne d’autre. On lui conseille de commencer par ne pas se faire remarquer. Et le voilà parti dans une ronde de rendez-vous avec toutes sortes d’éminences souvent grises, avec des entremetteurs qui sont parfois des entremetteuses, comme Aïche, jolie pécheresse en odeur de sainteté.
    [Show full text]