Veteran Car Club Enrico Bernardi al Museo Nicolis n°5 - Estate 2010 Lettera ai Soci Il Club Enrico Bernardi di Luciano Nicolis L’estate è la stagione più propizia per Solo questo atteggiamento permetterà PRESIDENTE Luciano Nicolis godere la nostra passione, grazie al alle nostre iniziative di raccogliere più VICE PRESIDENTE Luciano Olivieri tempo più mite e le giornate più lunghe. sorrisi che mugugni, senza mai dimen- CONSIGLIO DIRETTIVO Arcadio Cordioli Angelo Di Leone Apprestiamoci dunque a trascorrere ticare che il nostro hobby è un fortuna- Giorgio Cristofoli questi mesi caldi con distensione e to privilegio da trasmettere alle genera- Silvano Bissoli serenità, impedendo al malumore di zioni più giovani con animo lieto, pena Roberto Gerosa prendere il sopravvento quando qual- l’oblìo, la decadenza, la morte del ricor- Alberto Scuro che piccolo inconveniente inceppa i do di tante vite di passione. SEGRETARIO Arcadio Cordioli COMMISSARIO AUTO Giorgio Cristofoli motori e raffredda i rapporti umani. Veniamo ora alle tre importanti iniziati- COMMISSARIO MOTO Maurizio Cordioli Ricordiamoci sempre che le auto le ve organizzate dal nostro Club in que- COMMISSARIO MEZZI AGRICOLI Claudio Zumerle guida l’uomo e spetta a lui trasmettere sta prima parte del 2010. La prima è COMMISSARIO MANIFEST. AUTO Flavio Bortoletto i sentimenti migliori al pubblico che stata la bella giornata ideata da Alberto COMMISSARIO MANIFEST. MOTO Diego Egua accorre ai raduni, ammira le nostre vet- Scuro con i simpatici consigli del rego- COMMISSARIO SPORTIVO Paolo Galiotto TESORIERI Arcadio Cordioli ture e spesso, benevolmente, sorride larista Gianmaria Aghem, di cui leggete Angelo Di Leone ripensando alle auto di famiglia. A volte un dettagliato reportage. La seconda è REVISORI DEI CONTI Franco De Boni capita invece che a prevalere siano la classica motocilistica “A spasso Dario Marastoni altri sentimenti: sterili confronti, calcoli con… Bernardi”, che vede in Diego Gianni Pellizzoni di convenienza, piccole invidie e mala- Egua l’irriducibile e appassionato tra- Flavio Bortoletto è coadiuvato da Rino Boschi, Angelo Di Leone e Auro Mantovani - Giorgio Cristofoli è coadiuvato da Giovanni Portioli - Maurizio Cordioli nimi che angustiano troppe persone. scinatore di molte genuine passioni. è coadiuvato da Vincenzo Bertoncelli - Il referente restauri è Marco Cunegatti, disponibile su richiesta attraverso al Segreteria del Club. Impariamo tutti quanti, nessuno esclu- La terza è la Stallavena-Boscochie- so, a cogliere il lato positivo del nostro sanuova che si è disputata domenica prossimo, educhiamoci al rispetto del 13 giugno con il consueto e impareg- lavoro degli altri e, se proprio dobbiamo giabile contributo organizzativo di avanzare qualche suggerimento, tenia- Flavio Bortoletto, Rino Boschi e mo sempre conto dell’altrui sensibilità. Luciano Olivieri.

SEGRETERIA Veteran Car Club Enrico Bernardi Via Lussemburgo,9 c/o Museo Nicolis 37069 Villafranca VR Tel. e fax: 045/6302323 Sito internet: www.vccebernardi.it e-mail: [email protected]

Orario segreteria: dal martedì al venerdì dalle 14 alle 18.30, il sabato dalle 10 alle 12. Questa pubblicazione è gratuita per tutti i soci “Veteran Car Club Enrico Bernardi” che la ricevo- no per posta. Gli stessi, godono di una tariffa speciale per l’ingresso al Museo (5,50 euro) oltre allo sconto del 10 per cento su tutti i prodotti del bookshop. Da sinistra, Alberto Scuro, Arcadio Cordioli, Angelo Di Leone, Luciano Olivieri, Luciano Nicolis, Giorgio Cristofoli, Roberto Gerosa e Silvano Bissoli 2 Vademecum: le norme da sapere

Prima di richiedere l’iscrizione all’ASI dell’auto motoveicolo bisogna contattare obbligatoriamente il Commissario di settore per fargli visionare il mezzo.

ISCRIZIONE SOCIO al Club (federato ASI): ISCRIZIONE all’ASI ATTESTATO DI STORICITA’ CERTIFICATO D’IDENTITA’ Domanda di iscrizione e consenso alla privacy, Per l’iscrizione all’ASI di autoveicoli e motoveico- Per ottenere le agevolazioni fiscali e assicurative Per ottenere il certificato d’identità è necessario vanno sottoscritti e firmati. li le foto che si allegano alle domande possono di auto e moto è obbligatorio far visionare gli auto effettuare un versamento su bollettino postale di € - 1^ Iscrizione € 150 (tesseramento solare) essere digitali ma stampate su carta lucida da motoveicoli ai relativi commissari 105 per le auto e € 60 per le moto. Documento di - Rinnovo annuale € 120 (e iscrizione per chi ha meno di 30 anni) fotografo. (auto - costo € 20 contanti) riconoscimento dell'auto-motoveicolo, indicante la - Soci familiari € 65 (moto - costo € 15 contanti) sua datazione e classificazione secondo il Richieste che si possono svolgere all’ASI: Regolamento Tecnico FIVA. Consente la partecipa- - Soci aderenti € 25 L’attestato viene rilasciato ad probationem ai zione alle manifestazioni iscritte nel calendario La quota, che non può essere rimborsata, può 1) Certificato di storicità: iscrizione ASI per sensi dell'art. 63 commi 2 e 3 della Legge nazionale ASI e il rilascio della Carta d'Identità essere pagata con le seguenti modalità: beneficiare di sgravi assicurativi e di bollo; 342/2000 a tutti i veicoli costruiti da oltre venti FIVA, nonché il particolare trattamento assicurativo. • Contanti; 2) Certificato d’identità: targa ottonata + omolo- anni purchè dotati di: Viene rilasciato a tutti gli autoveicoli costruiti da • Assegno bancario; gazione; • carrozzeria e/o telaistica conforme all'originale; oltre venti anni. Il Certificato d'Identità consiste in un • Bonifico bancario: IBAN – IT 19 P 02008 59960 3) Certificato sostitutivo caratteristiche tecni- • motore del tipo montato in origine dal costrutto- documento contenente la fotografia, i dati identifica- 000003479890 intestato a Veteran Car Club che: per re-immatricolazioni e radiazioni; re o compatibile; tivi dell'auto-motoveicolo, la classificazione, la Bernardi; 4) Certificato Fiva: passaporto per partecipare • interni/selleria decorosi. descrizione delle eventuali difformità riscontrate e, • Rid bancario: richiedere il modulo in segreteria, alle manifestazioni internazionali se necessario, la storia dell'autoveicolo. Concederà È necessario compilare l’apposito modulo (da riti- altresì in uso una targa corrispondente al documen- (pagamento consigliato per chi rinnova). Commissari tecnici: rare in Segreteria) allegare le foto (no polaroid, si to. Il libretto sarà compilato in ogni sua parte, le foto Si ricorda: SETTORE AUTO alle digitali stampate su carta fotografica dal foto- saranno in formato 10x14 potranno essere digitali, La tessera deve essere ritirata direttamente pres- Commissario: Giorgio Cristofoli 045/6661054 grafo non di computer), Allegare inoltre una foto- purchè stampate su carta lucida da fotografo e non so la Segreteria del Club nei seguenti orari: dal dopo 20.00, presente in segreteria il 1° mercole- copia del libretto di circolazione del mezzo, una dalla semplice stampante di un computer. E’ inoltre martedì al venerdì dalle 14.00 alle 18.30 e saba- dì del mese dalle 14 alle 18.30 e alla sera fotocopia del foglio complementare o del C.D.P. necessario allegare la fotocopia del libretto e del to dalle 10.00 alle 12.00. Vice Commissario: Giovanni Portioli (certificato di proprietà) o atto di vendita qualora certificato di proprietà o complementare e quindi Tel. e fax 045/6302323 – E-mail: 335/8341912 fino alle 18.00 sia in corso il passaggio e poi contattare il contattare il commissario tecnico. [email protected] – Sito: www.vcce- Commissario Tecnico di Club preposto per la SETTORE MOTO bernardi.it visione e firma di convalida sul modulo. Questa CERTIFICATO DI RILEVANZA Commissario: MaurizioCordioli 347/4642621 richiesta ha una tempistica non inferiore ai 90 Ogni primo mercoledì del mese (tranne agosto) si dopo le 18 giorni (i tempi precisati sono indicativi). STORICA E COLLEZIONISTICA svolge la riunione dei soci con inizio dalle ore Vice Commissario: Vincenzo Bertoncelli 20.30 presso la sede del Club. 349/7501551 Per reimmatricolare i veicoli (auto e moto) senza Con l’iscrizione all’ASI si riceve mensilmente “La targa/documenti o radiati (€ 105 + 10 per autovei- Manovella” e semestralmente la rivista che state SETTORE MEZZI AGRICOLI CERTIFICATO FIVA coli e € 60 + 10 per i motocicli) è necessario richiedere all’ASI il certificato storico che sostitui- leggendo. Il sito ASI è: www.asifed.it Commissario: Claudio Zumerle 340/3558469 Costo per auto €105 Documento di riconoscimen- sce quello delle caratteristiche tecniche, tale cer- to dell'autoveicolo indicante la sua datazione e tificato sarà vistato dal commissario tecnico classificazione, emesso ai sensi dell'art. 4 del appena pronta tutta la documentazione. Regolamento FIVA. Consente la partecipazione Modalità: compilare la domanda in ogni parte, La nuova numerazione del conto corrente postale passerà da 8 a 12 cifre, pertanto il alle manifestazioni iscritte nel calendario interna- anche dove ci sono i dati tecnici, allegare le foto nuovo conto corrente postale ASI sarà: 000040357105 zionale FIVA e il particolare trattamento assicura- (come indicato nella domanda), le dichiarazioni tivo. Non consente la partecipazione alle manife- richieste e inserire copia del bollettino intestato a: stazioni iscritte nel calendario nazionale ASI e ASI VILLA REY – Strada Val S. Martino Superiore Corpo del bollettino postale presenterà uno spazio per inserire il codice IBAN del 27 – 10131 TORINO c/c postale n: 40357105 – non può essere rilasciato agli autoveicoli immatri- importo €105 auto e € 60 moto Causale: doman- conto corrente beneficiario del versamento , al fine di permettere il pagamento anche colati nei paesi esteri. Viene rilasciato a tutti gli tramite bonifico bancario. L’IBAN POSTALE ASI è IT 90 T 0760101000000040357105 da sostitutiva caratteristiche tecniche veicolo es. autoveicoli costruiti da oltre venticinque anni. Fulvia 1.3 telaio n° 347215 A cura di Giorgio Cristofoli 3 In moto, fra tesori e cultura

Grande affluenza di partecipanti e sincero entusiasmo dome- Albergo, che ci ha brevemente illustrato le sue ambizioni per nica 6 giugno per il 9° Raduno “A spasso con...Enrico lo sviluppo e la conservazione del luogo. Doverosi ringrazia- Bernardi” organizzato dal nostro Club. C’erano infatti 88 menti a Lina Invernizzi, Antonietta Cucci e Anna Maria iscritti in sella a 20 i mezzi ASI e ad altri 35 riservati ai nostro Damasconi che hanno reso piacevole il nostro raduno. La cari ospiti. La giornata estiva ha reso piacevole la riunione, gita è poi proseguita verso il ristorante “da Menini” a Pian di con l'aria che accarezzava la pelle, sensazione esaltante per Castagnè seguita, verso le 16, dalla discesa a Montorio per tutti i centauri. Lungo il percorso tutto è filato liscio, senza il ritorno. Un grazie sincero ai vigili di Villafranca, come ogni alcun intoppo e tutto ciò, lo dobbiamo riconoscere, grazie al anno, presenti e disponibili sia alla partenza che all’arrivo. grande entusiasmo e all'avvedutezza degli amici del “ Le premiazioni al Museo Nicolis per la miglior “piega in club 37100”. Penso di interpretare la riconoscenza di tutti i curva” hanno visto questa classifica: partecipanti nel ringraziare loro ed il loro presidente. Dopo 55 - 1° premio alla “Panter 90 red” del 1932, di Giorgio Valli; km, siamo stati graditi ospiti del “Comitato civico di - 2° premio alla “BMW R42” del 1927, di Mauro Pavarini; Marcellise” presieduto dal Ivano Dal Dosso, con ristoro ed - 3° premio alla “Sunbeam 9” del 1938 di Bruno Cipani esposizione delle moto durante lo svolgimento della “festa Premio miglior “curva in piega” a Dario Smanio e signora su delle ciliegie”. A turno di due gruppi, si è poi svolta la visita “sidecar BSA S35-8” del 1932. Una targa a ricordo del pluri- guidata alla “Villa Girasole”, meta del raduno di quest'anno. campione del mondo “Bruno Ruffo” alla “Mondial 200 sport” Abbiamo così avuto modo di godere un'architettura unica al del 1953 di Virgilio Alessi. Un particolare ringraziamento al mondo e, grazie alle spiegazioni, di coglierne il senso tecni- nostro presidente Luciano Nicolis e al delegato ASI co e poetico-artistico. All'uscita ci aspettava il nostro ospite, Graziano Valli. Valerio Avesani, sindaco del Comune di S. Martino Buon Diego Egua

4 Asimotoshow a Varano

C’era anche una delegazione del nostro Club alla nona 250 con la Morini. Celebrata la Rudge fabbrica di bici- edizione di Asimotoshow 2010 sul Circuito Riccardo clette nata nel 1894 a Coventry, fondata da Daniel Paletti di Varano. I box, gli stand, il paddock e la pista Rudge che nel 1910 entrò nel mondo della moto. sono stati come consueto i punti d’attrazione di alto Onore anche a , per l’importante ricorrenza dei contenuto tecnico, sportivo e soprattutto umano. Gli 60 anni. Molti applausi anche per i festeggiamenti dedi- eventi che hanno caratterizzato l’incontro 2010 sono cati ai 50 anni della , fondata a Bologna il 4 feb- davvero stati di alto livello: i 100 anni della Rudge, i 60 braio 1960, allora si chiamava Italemmezeta e aveva anni della MotoBi, i 50 anni dell’ Italjet e i sessant’anni come oggetto sociale la costruzione e la commercializ- di storia della classe 250 Grand Prix, oltre alla consue- zazione di motocicli. Non poteva essere dimenticata ta sfilata di campioni. Fra le principali presenze ricor- anche un’altra ricorrenza: i 60 anni delle 250 da Gran diamo Yamaha Classic Racing Team di Ferry Brouwer Premio. Anche perché proprio nel 2010, dopo sessan- con i campioni Dieter Braun, Rod Gould, Pentti tuno edizioni del Campionato Mondiale, la classe 250 Korhonen, Jos Schurgers e Sven Andersson, team San va in pensione. Al suo posto, da quest’anno, ha debut- Luca di Bologna, le MV Agusta con la collezione di tato la Moto2 che affianca in funzione propedeutica la Ubaldo Elli, l'evoluzione delle Harley Davidson, il team Moto GP, classe regina. La giornata si è poi conclusa , le favolose Ariel, alcuni pezzi storici dalla con la parata dei Campioni. In prima fila c’erano grande Collezione Salsapariglia e il team . Agostini, Braun, Taveri e Ubbiali. Seguivano altri 46 Domenica 16 maggio una favolosa parata ha concluso Campioni in sella a moto da sogno con le quali aveva- la manifestazione. Si sono visti piloti di grosso calibro, no corso in carriera. Si è trattato di una sfilata non pro- primo fra tutti il quindici volte campione del mondo prio da piloti a riposo perché la passione è sempre tanta (record imbattuto) Giacomo Agostini che cominciò in e … al cuor non si comanda.

5 Stallavena Boscochiesanuova, tradizione che continua

Per il secondo anno consecutivo la vitto- diligenza le direttive imposte dalla regola- ria della ‘Stallavena-Bosco’ è andata a rità poiché la corsa è nel calendario una vettura britannica. Lo scorso anno a nazionale. La vittoria è andata all’equi- vincere era stata una MG, quest’anno è paggio formato da Massimiliano Bonato toccato a una Triumph. Domenica 13 giu- e Guido Malvezzi sulla verde Triumph gno il Veteran Car Club Bernardi ha orga- TR3A del 1960. Alle loro spalle i veronesi nizzato la rievocazione storica della mani- Gino Perbellini e Ferruccio Camerlengo festazione che appassionò migliaia di su Jaguar XK 120 del 1954 e Cristiano e sportivi dal 1958 al 1968. Per undici edi- Matteo Beltrami su MG -A- del 1960. In zioni questa corsa in salita divenne famo- quell’anno, il 1960, la Stallavena-Bosco fu sa come la cronoscalata più veloce vinta dal ferrarese Odoardo Govoni su d'Europa perché i piloti percorrevano i 15 Birdcage. chilometri di tracciato in poco più di cin- Se delle edizioni di velocità ne vennero que minuti, con le auto, le gomme e le organizzate solo undici, le rievocazioni strade di mezzo secolo fa, un record. I hanno ormai raggiunto il quattordicesimo partecipanti accorsi alla manifestazione appuntamento. Merito degli ideatori sono stati meno spregiudicati e, cronome- Giannantonio Bortoletto e Flavio tri alla mano, hanno rispettato la severa Massella, entrambi scomparsi, ai quali è legge dei pressostati, osservando con dedicato un trofeo. E oggi di Flavio

6 uova, tradizione che continua

Bortoletto, Rino Boschi e Luciano Olivieri re in gara hanno raggiunto Stallavena, che, con altrettanta passione, coadiuvati dove cinquant'anni fa c'era il nastro di da altri soci del Club, hanno portato avan- partenza, poi a Cerro, per altre prove di ti questa bella iniziativa che a molti ricor- abilità e infine Bosco, dalle 11.30 in poi. derà i tempi di un'automobile più libera, Nel pomeriggio le auto sono scese a senza code, varchi proibiti, accertatori di Montorio dove, sempre alla Caserma sosta, telecamere. Non a caso gli anni ’50 Duca, intorno alle 15, si sono svolte altre e ’60 sono passati alla storia come l'epo- sfide di precisione e infine le premiazioni ca dell'happy car, l’auto felice, non più pri- a Villafranca, nella magica cornice del vilegio di pochi (come nella prima metà Museo Nicolis. Alla vigilia della rievoca- del ’900) ma non ancora diffusa al punto zione, il Veteran Car Club Bernardi ha da ingolfare le strade. Auto e piloti della presentato la Squadra Corse Grifo 14a rievocazione della ‘Stallavena- Rosso, che raggruppa i soci con spirito Bosco’, quasi una Mille Miglia targata agonistico, sia nel settore regolarità, sia Verona, si sono dati raduno in piazza Bra in quello di velocità. Sul prossimo nume- domenica 13 alle 9, per dirigersi poi alla ro della nostra rivista, dedicheremo un Caserma Duca di Montorio dove si sono apposito servizio a questa simpatica ini- svolte alcune prove cronometriche, aper- ziativa. te al pubblico. Intorno alle 10.30 le vettu-

7 Stallavena Boscochiesanuova, tradizione che continua ... Ieri

8 uova, tradizione che continua ...O ggi

9 Tutti a scuola di regolarità con Gianmaria Aghem

Domenica 18 aprile, grazie all’ini- trollo immediato dei tempi: la stam- stati effettuati dalla Federazione Museo Nicolis dove è stata esposta ziativa del consigliere direttivo del pata è stata consegnata all'equi- Italiana Cronometristi. Il corso ha una Aston Martin Ulster del 1934 di Veteran Car Club Bernardi Alberto paggio dal cronometrista all'uscita offerto un’interessante opportunità proprietà di uno dei soci del VCC E. Scuro, si è svolto presso il Museo dall'ultimo pressostato. Ogni equi- di incontro e confronto tra gli appas- Nicolis il Corso teorico-pratico "La paggio ha dunque avuto la possibili- sionati di queste competizioni e di Regolarità". Relatore e coorganiz- tà di controllare subito i propri erro- coloro che ad esse vogliono avvici- zatore è stato Gianmaria Aghem ri. Una delle PS è stata ancora più narsi. Tra gli iscritti anche molti considerato uno dei maggiori esper- particolare: si è svolta con la valuta- equipaggi esperti che hanno usato il ti italiani della materia. Parte teorica zione differenziale dell'errore pilota- Corso come allenamento in vista la mattina, pranzo e parte pratica navigatore. Grazie a specifici stru- della nuova stagione agonistica. nel pomeriggio. La lezione teorica è menti di cronometraggio, all'equi- Dopo una parte teorica particolar- stata molto completa e ha riguarda- paggio è stato possibile valutare mente vivace e ricca di accesi dibat- to le caratteristiche di svolgimento separatamente l'errore del pilota da titi svoltasi in mattinata presso la dei vari tipi di competizioni regolari- quello del navigatore. Le PS hanno sala del Centro Congressi, il pranzo stiche. La guida prevedeva varie PS simulato le condizioni tipiche delle è stato servito presso la suggestiva con passaggi cronometrati e con- competizioni. I cronometraggi sono Sala Vistotal all’ultimo piano del

10 rità con Gianmaria Aghem

Bernardi nonché sponsor della stato però limitato. La parte pratica di Principianti ed Esperti. Nella cato sesto assoluto. Alle ore 18 manifestazione. Il tempo a disposi- infatti è stata molto intensa e si è classifica definitiva tra i principianti Gianmaria Aghem, Luciano Nicolis, zione degli iscritti per il pranzo è svolta su 8 PS. Sette di queste ha avuto la meglio l’equipaggio fem- Luciano Olivieri e Alberto Scuro, re- facevano parte di un circuito con 38 minile veronese Carla Vallotto / Lilli sponsabile dell’attività sportiva del rilevazioni cronometrate. Per evita- Simeoni su Fiat 500 seguite da nostro Club, hanno premiato i vinci- re inutili code e sprechi di tempo gli Alessandro Fiegl e Marino Corso su tori. Partners dell’organizzazione la equipaggi sono stati divisi in sette Porsche Turbo mentre tra gli Esperti “Casa Vinicola Sartori”, le “Cantine gruppi che, per entrare nel circuito, sono stati i bresciani Maurizio Marchesi Fumanelli” ed il “Relais de partivano contemporaneamente cia- Annibaletto e Filippo Milesi con la Charme Sogno di Giulietta”. Il scuno da una diversa PS Start. loro Triumph TR3 ad avere la meglio Museo Nicolis ed il suo Centro Quando gli equipaggi hanno impa- su Marzio e Fiorenza Bonfante a Congressi hanno fatto da cornice rato a conoscere le difficoltà delle bordo della loro Jaguar C Type alla simpatica iniziativa che, grazie varie prove e la corretta modalità di Replica. Certamente da valorizzare anche alla valida organizzazione, affrontarle, è iniziata una “fase di la prestazione e l’entusiasmo dell’e- ha riscosso il consenso dei parteci- competizione” che ha visto i parteci- quipaggio femminile veronese che, panti. L’appuntamento sarà sicura- panti suddivisi nelle due categorie pur se alle prime armi, si è classifi- mente ripetuto negli anni a venire.

11 I tesori della Coppa Vanderbilt al Museo Nicolis

A volte alcuni oggetti assumono un valore 1936 (444° anniversario del ideale nella storia di uno sport. Per l'auto- Day) sul tracciato della Roosevelt Raceway mobilismo questo significato simbolico è davanti a 80 mila spettatori, 75 giri pari a stato da sempre attribuito alla Coppa 482 chilometri, una volta e mezza i gran Vanderbilt vinta nel 1936 da Tazio Nuvolari premi contemporanei. La vittoria fruttò a a Long Island, negli Stati Uniti, su Alfa Nuvolari 30 mila dollari, cifra imponente per Romeo. Conteso dalle collezioni di tutto il l'epoca. Tazio, attento stratega, caricò sul mondo, l'imponente trofeo realizzato in Rex anche la sua Alfa 8C 2300 che vendet- argento massiccio da Cartier e pesante 70 te (pare molto bene…) a un facoltoso ame- chili fa parte della collezione esposta al ricano innamorato delle sue gesta in terra Museo Nicolis di Villafranca. Quando negli europea. anni Trenta, per rilanciare la disastrata eco- Spiega lo storico dell'automobile Adolfo nomia americana dopo la crisi del "29, i Orsi: "Negli Stati Uniti non c'era il massiccio poteri forti di Wall Street organizzarono impegno delle case ufficiali, molte scuderie diverse iniziative fra cui il 'Trofeo dei Due erano private e le piste erano semplici ovali, Mondi' -che contrapponeva ai piloti statuni- spesso di origine ippica, su terra battuta, tensi i fuorcilasse europei- l'Alfa Romeo ove spesso si correva la sera". Insomma, capitanata da Enzo Ferrari raccolse la sfida più che ardimento, ricerca e sfida, era show e partecipò alla grande trasferta sul transat- made in Usa. I giornalisti americani insiste- lantico Rex. Nuvolari, Brivio e Farina i piloti vano con domande oziose a Nuvolari. Molti designati delle Alfa impegnate nella conqui- gli chiedevano se non avesse paura di sta della Coppa Vanderbilt del 12 ottobre morire in gara. Quesito al quale il mantova-

12 anderbilt al Museo Nicolis

no puntualmente rispondeva con un'altra negli States per riconquistare la coppa (la domanda 'Voi dove sperate di morire, nel 'Vanderbilt' veniva definitivamente aggiudi- vostro letto? E allora non avete paura di cata al vincitore di due edizioni della corsa). coricarvi tutte le sere?'. Forse fu per questo Nel 1936, pochi mesi prima della gara ame- che, quando Nuvolari morì, l'11 agosto ricana, 'Nivola' aveva subito un brutto inci- 1953, fu vestito con il caschetto di tela bian- dente nelle prove del Gran Premio di ca, il nastrino tricolore al collo, la maglia Tripoli. Ancora una volta la sua ripresa era gialla con la tartarughina, i pantaloni azzur- stata fulminante: pieno di ammaccature e ri, le scarpe inglesi fatte su misura in con la sospetta incrinatura di un paio di ver- Inghilterra. Ma perché la 'Vanderbilt' è il tebre, scese in pista, soffrendo penosa- cimelio per eccellenza nella storia dell'auto- mente, ma arrivando alla fine della gara in mobile? Forse per i suoi tre profondi signifi- ottava posizione. Meno di un mese dopo, il cati. Il primo -sebbene forse il meno impor- 7 giugno, mortificò ancora i tedeschi a tante- è legato alle sue dimensioni, quasi Barcellona e due settimane dopo a un metro di altezza di argento massiccio. Budapest. Il 28 giugno vinse di nuovo, a La seconda è la sfida fra i due continenti, al Milano, dove l’avversario numero uno era di qua e al di là dell'Atlantico che allora, non Achille Varzi con la Auto Union. La serie dimentichiamolo, non si attraversava in continuò con altre due affermazioni (Coppa poche ore di jet. La terza, forse la più cari- Ciano e Circuito di Modena) e si concluse ca di significati, è la difficile prova che la vita con la consacrazione in terra d’America: inflisse al grande pilota mantovano quando una vittoria che portò vasta eco alla fama l'anno dopo la vittoria, il 1937, si ripresentò del fuoriclasse mantovano che correva

13 sulle Alfa Romeo preparate dalla Scuderia Ferrari. Le vetture sulle quali si alternava erano due: la 8C-35 e la 12C-36. Della corsa americana Nuvolari dichiarò: "E' stata tutt'altro che facile, la pista era quasi tutta non asfaltata e il fondo era pieno di buche. Bisognava scansarle, giro dopo giro, passando sul terriccio smosso per non danneggiare la macchina. Quanto ai miei avversari, gli americani, sono ottimi guidatori ma molto, molto temerari. Come sistema di corsa non usano il ragionamen- to e la perizia, ma il rischio. Questa è la loro abitudine. Tant'è vero che parecchi di loro portano sul viso le cicatrici di paurose uscite di pista". Avrebbe dovuto sfidarli ancora -verosimil- mente più determinati ed agguerriti- l'anno successivo, il 1937, per aggiudicarsi defi- nitivamente il trofeo. E' l'anno dei tedeschi, che spadroneggiano incontenibili su molte piste europee. Ma Nuvolari è determinato e, durante la traversata atlantica, non nasconde le sua ambizioni di vincere ancora la gara americana. Purtroppo, poche ore prima di raggiungere l'approdo, il comandante del transatlantico viene informato dal marconista di un funesto messaggio. In Italia era morto Giorgio Nuvolari, diciannove anni, primogenito di Tazio. Una volta sbarcato, ecco che cosa scrisse alla moglie Carolina dall'Hotel Ambassador, dove alloggiava: "Mia carissima, la notte scorsa, l'ultima di navigazione prima di arrivare a New York, ebbi la tua richiesta telefonica ma già quel giorno ero molto triste. Il mio

14 presentimento non sbagliava. Il nostro adorato Giorgio ci ha lasciati ed io non ho potuto abbracciare il suo ultimo respi- ro insieme a te". Nonostante il gravissi- mo lutto, 'Nivola' partecipò alla competi- zione, vinta da Bernd Rosemeyer su Auto Union. Ma non fu una corsa fortu- nata. Tazio si fermò e al suo posto salì Nino Farina che concluse la gara al quin- to posto. Né longeva fu la gioia di Rosemeyer che, pochi mesi dopo, il 28 gennaio 1938, con un figlio nato da poche settimane -al battesimo, come padrino, Bernd aveva chiamato poprio Tazio- trovò la morte sull'autostrada Francoforte-Darmstadt, mentre cercava di conquistare un record di velocità.

In queste pagine i rari documenti della Coppa Vanderbilt conservati al Museo Nicolis 15 Auto d’epoca? No, auto di carattere!

“Per gran parte del Novecento le auto- stata una Topolino A, balestra lunga, del mobili sono state realizzate dall’ingegno 1939, alla quale seguirono , e dalle mani dell’uomo e non dai circuiti Alfa Romeo GT 1300 Junior, elettronici dei computer. Questa differen- Spider, Giulia 1300 Super, Giulia Gt 1750 za si percepisce guidando le auto stori- e tante altre ancora”. Oggi la collezione che, scalando le marce, accelerando e di Cordioli vanta una Topolino C del 1953 frenando. Oggi le automobili sono come i -di lungo e difficile restauro- una Lancia robot, tutte identiche. Loro invece, le Thema Ferrari otto cilindri, un’Alfa classiche, sono come le persone, ognu- Duetto, una Ferrari Mondial 8, una na è diversa dall’altra, ha una personali- Lancia Ardea, una Fulvia Zagato, tà distinta, un caratteristica marcata. E un’Appia II e III serie, una Fiat 500D, una poi ciascuna ha uno stile legato a un per- 500L, un’Autobianchi giardinetta e sonaggio famoso, a un progettista impor- un’Alfa GT 1300 Junior. Fra le sue vettu- tante. Non ce n’è una uguale a un’altra. re, anche una Fiat 1100 A appartenuta Così fra auto e pilota nasce un rapporto alla Guardia di Finanza di Verona che si speciale, personale, intimo. Una storia distingue dal modello E per il padiglione vissuta insieme”. Con queste parole posteriore e il disegno del muso. Sul Arcadio Cordioli, segretario del Veteran modello A c’è infatti la ruota di scorta, sul Car Club Enrico Bernardi, racconta la modello E c’è invece un baule con relati- sua passione che nasce nel 1983, a 33 vo bagagliaio. Inoltre il radiatore del anni di età. “Il primo amore”, racconta, “è modello A ha un taglio diverso. La bella

16 o, auto di carattere!

raccolta di Cordioli, che annovera anche sciano i relativi documenti. “E’ l’ultima espressamente riservato agli under 30, moto e scooter, è frutto della complicità stazione della Via Crucis che ogni colle- con auto più vicine alla loro stagione, di tutta la famiglia, che ha seguito con zionista ben conosce, il riconoscimento giusto per favorire una partecipazione affetto la sua grande passione. “E’ capi- della fatica, dell’impegno, della ricerca più variegata. “La vita è una staffetta”, tato più di una volta”, sorride Arcadio, storica, del ripristino fedele, insomma è osserva Cordioli, “e personalmente vor- “che mia moglie dovesse correre in soc- come scalare una montagna”, conclude rei che il futuro fosse orgoglioso del suo corso trainandomi con un’auto moderna Arcadio Cordioli che non perde occasio- passato, ma per raggiungere questo quando restavo in panne con un’auto ne per invitare anche le generazioni più obiettivo il presente deve sorridere al d’epoca, ma questo fa parte della vita di giovani ad avvicinarsi alle auto classiche. futuro che si avvicina, anche con prezio- ogni appassionato. Non bisogna abbat- ”I ragazzi non devono avere timore di si consigli per i restauri”. A questo propo- tersi, ma prenderla con filosofia”. Anche entrare in questo mondo”, continua, “e il sito una raccomandazione del Segretario perché dopo, passato il momento critico, Veteran Car Club Bernardi è sempre di- del Club: “Ragazzi, rispettate le caratteri- c’è sempre un premio. Per Cordioli il sponibile a fornire preziosi consigli per stiche originali delle auto, non modificate momento di maggior leggerezza e felici- accoglierli con iscrizione ridotta. E’ anche le tipologie costruttive, il restauro deve tà è quando il restauro si avvia alla fase allo studio del Direttivo del Club l’orga- farle tornare esattamente com’erano conclusiva e le autorità competenti rila- nizzazione di qualche evento o raduno uscite dalla Casa”.

17 Cent’anni fa a Verona la conquista dei cieli

Cento anni fa, nella settimana compresa fra aerea, collocata nella cosiddetta ‘Piazza tronco civico e di continuo manda per ogni posti e delle tribune (tariffa lire 2). Altre vet- il 22 e il 29 maggio 1910, si disputarono a d’armi’, alle spalle dell’odierna stazione fer- ramo il suo succo e si manifesta di età in ture automobili faranno un servizio speciale Verona i “Concorsi aerei internazionali”. Fu roviaria di Porta Nuova e i concorrenti dove- età, dalla cavea del Teatro alla Porta dei (lire 10 vetture da due posti, lire 20 vetture evento di grandissimo rilievo, presentato vano superare di slancio questo ostacolo Leoni sino al sommo Rinascimento, nelle da quattro posti). Numerosissime vetture addirittura da Gabriele D’Annunzio. Il pro- con il loro aeroplano. “Il vincitore del pre- robuste ossature di quel Sammicheli che pubbliche faranno servizio dai vari punti gramma ufficiale prevedeva ‘esami di pilota mio”, recitava il regolamento “sarà l’aviatore apre le sue finestre alla luce in forma di archi della città al circuito aviatorio (tariffa lire 3 aviatore’ e svariati premi di velocità e distan- che avrà scelto il punto di partenza più vici- trionfali. Verona, per sempre alzata nel culto per persona)”. Era prevista anche una con- za per un ammontare complessivo di decine no al filo”. Dell’avvenimento -che richiamò di tutti gli italiani dalla sacra tristezza di veniente sistemazione alberghiera. Il pro- di migliaia di lire che all’epoca rappresenta- specialisti e pubblico da ogni dove- parlò (e Dante, ben è degna di segnare del suo sug- gramma ufficiale ricordava infatti che “al vano una piccola fortuna. Nei giorni 22, 26 e soprattutto scrisse) anche Gabriele gello gli Annali della conquista nova”. Per il Municipio funziona uno speciale ufficio 29 maggio 1910 vennero anche istituite le D’Annunzio. Nel saluto ufficiale, il poeta for- grande evento vennero organizzati omnibus alloggi che provvederà al collocamento dei prove del trasporto passeggeri con il primo mulò questo pensiero: “In qual città meglio e tramway adibiti allo spostamento del pub- forestieri nelle camere che i veronesi hanno premio di 3000 lire. Curioso e simbolico era che in questa poteva esser celebrata la pri- blico. Il programma era dettagliato: “Un ser- messo a disposizione con prezzi che varia- il “premio dello slancio” che attribuiva la mavera del volo? Verona, città di poeti, vizio di automobili da Piazza Vittorio no dalle lire 3 per notte e anche più. Previsti, somma di 2500 lire all’aviatore più audace. imperatori, consoli, tiranni, ferrea chiave Emanuele (così si chiamava allora l’attuale per cura del Municipio, alberghi popolari, In che cosa consisteva questa gara? Presto dell’Italia boreale, nodo di antiche vie solen- Piazza Bra) giungerà al campo di volo fino alcuni vasti locali del Comune in vari punti detto: un filo veniva teso attraverso la pista ni, dove la potenza romana è radice del gran agli ingressi dei posti popolari, dei primi della città per dare modo di alloggiare e

18 na la conquista dei cieli

tronco civico e di continuo manda per ogni posti e delle tribune (tariffa lire 2). Altre vet- ramo il suo succo e si manifesta di età in ture automobili faranno un servizio speciale età, dalla cavea del Teatro alla Porta dei (lire 10 vetture da due posti, lire 20 vetture Leoni sino al sommo Rinascimento, nelle da quattro posti). Numerosissime vetture robuste ossature di quel Sammicheli che pubbliche faranno servizio dai vari punti apre le sue finestre alla luce in forma di archi della città al circuito aviatorio (tariffa lire 3 trionfali. Verona, per sempre alzata nel culto per persona)”. Era prevista anche una con- di tutti gli italiani dalla sacra tristezza di veniente sistemazione alberghiera. Il pro- Dante, ben è degna di segnare del suo sug- gramma ufficiale ricordava infatti che “al gello gli Annali della conquista nova”. Per il Municipio funziona uno speciale ufficio grande evento vennero organizzati omnibus alloggi che provvederà al collocamento dei e tramway adibiti allo spostamento del pub- forestieri nelle camere che i veronesi hanno blico. Il programma era dettagliato: “Un ser- messo a disposizione con prezzi che varia- vizio di automobili da Piazza Vittorio no dalle lire 3 per notte e anche più. Previsti, Emanuele (così si chiamava allora l’attuale per cura del Municipio, alberghi popolari, Piazza Bra) giungerà al campo di volo fino alcuni vasti locali del Comune in vari punti agli ingressi dei posti popolari, dei primi della città per dare modo di alloggiare e

19 bene anche a borse modeste”. C’era la l’anno prima, esattamente nel 1909, aveva vono come una vela…”. Il successo del con- la nera” e fu difficile risalire alle cause della volontà di fare le cose per bene, organizzan- attraversato per la prima volta in aeroplano corso aereo fu davvero notevole e la sua sciagura. Si parlò di scoppio del motore, ma do nei minimi dettagli la manifestazione. Il la Manica. Non pago, nell’aprile del 1910, a eco raggiunse molti paesi. Non fu l’unica, anche, incredibile a credersi, di uno sperico- sindaco dell’epoca era il cavalier Eugenio pochi giorni dal concorso veronese, Bleriot purtroppo. Dopo soli nove anni i voli non lato passeggero sistemato in qualche modo Gallizioli, il presidente del comitato organiz- aveva ingaggiato una nuova sfida, parteci- erano più esibizioni audaci e coraggiose, su un’ala, causa mancanza di posto all’inter- zatore Carlo De Stefani (al quale è dedicato pando al raid aereo Londra-Manchester, riservate a temerari pionieri. Già iniziavano i no della cabina. L’ala avrebbe ceduto dopo il piazzale dell’Ospedale di Borgo Trento), il vinto da Paulhan, anche lui a Verona. Poco collegamenti e le prime linee aeree per un’ora di volo. La polemica sulla sicurezza di vicepresidente Giuseppe Monga (dell’odier- prima della manifestazione scaligera vi fu facoltosi passeggeri. Il 2 agosto 1919 a questi nuovi mezzi di trasporto scoppiò vio- na Villa Monga) e il segretario Tito Murari anche una disputa fra D’Annunzio e alcuni Verona capitò una dei primi incidenti aviato- lenta. L’anno dopo, nel primo anniversario Dalla Corte Bra. Molti applausi per la bella e letterati francesi. Questi ultimi avevano ri d’Italia. Un Caproni decollato da Milano dell’incidente, Mussolini volò su Verona per coraggiosa Jeanne Herveu che accettò la coniato il termine aéroplane, ma il Vate pre- precipitò poco distante dal quartiere di commemorare le vittime e “per reagire con- sfida su un Bleriot e venne definita all’epoca feriva la parola velivolo e spiegava così la Tombetta, provocando la morte dei quattor- tro i seppellitori dell’aviazione italiana”, il cui una “graziosa femminista dell’aria”. Va ricor- sua scelta: “Le superfici di questo nuovo dici passeggeri: industriali, militari e giornali- ministero, dopo pochi anni, sarebbe stato dato che il pioniere del volo Louis Bleriot, mezzo non sono piane ma curve e si muo- sti, oltre ai piloti. Ancora non c’era la “scato- affidato a Italo Balbo.

Avventura a lieto fine

La conquista dei cieli coinvolse nei cieli con i passeggeri a bordo, Verona sin dal primo Novecento. apparentemente senza controllo, Nel 1909, un anno prima del sparendo prima alla vista degli Concorso aereo internazionale occhi e poi dei cannocchiali. Non del 1910, venne organizzata in c’erano radar, né pattuglie di rico- Arena una manifestazione riser- gnizione. Trascorsero così lunghe vata ai palloni aerostatici, in con- ore di apprensione fino a quando, comitanza con la Fiera. Sul più il giorno successivo, un telegram- grande di questi, insieme al pilota ma venne recapitato nella reda- Domenico Piccoli e al conte zione del giornale veronese: Ottavio Orti Manara, pioniere del- “Pallone atterrato vicino Recoaro, l’automobilismo, salì anche il tutti salvi”. Cos’era successo? direttore del quotidiano L’Arena Dopo aver perso quota ed esser- Adolfo Fossi, probabilmente per si adagiato sulle montagne vicen- un reportage. Purtroppo il pallone tine, il mezzo si era afflosciato e i non decollò felicemente, gli passeggeri avevano vagato per ormeggi sfuggirono di mano e, ore. Poi, dopo una lunga marcia, dopo aver sbattuto contro l’ala avevano trovato la via per rag- dell’anfiteatro, il mezzo aereo salì giungere Recoaro e il telegrafo.

20 vono come una vela…”. Il successo del con- la nera” e fu difficile risalire alle cause della corso aereo fu davvero notevole e la sua sciagura. Si parlò di scoppio del motore, ma eco raggiunse molti paesi. Non fu l’unica, anche, incredibile a credersi, di uno sperico- purtroppo. Dopo soli nove anni i voli non lato passeggero sistemato in qualche modo erano più esibizioni audaci e coraggiose, su un’ala, causa mancanza di posto all’inter- riservate a temerari pionieri. Già iniziavano i no della cabina. L’ala avrebbe ceduto dopo collegamenti e le prime linee aeree per un’ora di volo. La polemica sulla sicurezza di facoltosi passeggeri. Il 2 agosto 1919 a questi nuovi mezzi di trasporto scoppiò vio- Verona capitò una dei primi incidenti aviato- lenta. L’anno dopo, nel primo anniversario ri d’Italia. Un Caproni decollato da Milano dell’incidente, Mussolini volò su Verona per precipitò poco distante dal quartiere di commemorare le vittime e “per reagire con- Tombetta, provocando la morte dei quattor- tro i seppellitori dell’aviazione italiana”, il cui dici passeggeri: industriali, militari e giornali- ministero, dopo pochi anni, sarebbe stato sti, oltre ai piloti. Ancora non c’era la “scato- affidato a Italo Balbo. a a lieto fine

nei cieli con i passeggeri a bordo, apparentemente senza controllo, sparendo prima alla vista degli occhi e poi dei cannocchiali. Non c’erano radar, né pattuglie di rico- gnizione. Trascorsero così lunghe ore di apprensione fino a quando, il giorno successivo, un telegram- ma venne recapitato nella reda- zione del giornale veronese: “Pallone atterrato vicino Recoaro, tutti salvi”. Cos’era successo? Dopo aver perso quota ed esser- si adagiato sulle montagne vicen- tine, il mezzo si era afflosciato e i passeggeri avevano vagato per ore. Poi, dopo una lunga marcia, avevano trovato la via per rag- giungere Recoaro e il telegrafo.

21 Scopriamo insieme i tesori del Museo Nicolis

Di musei dedicati all’automobile ce ne sono tanti. Ma solo in uno c’è il titolare che porta in giro i visitatori raccontando i segreti della sua collezione. Succede a Villafranca di Verona, la città del Museo Nicolis, dove il fondatore accoglie sempre gli appassionati e li con- duce con simpatia a scoprire la provenienza, la storia e i restauri necessari per mantenere le auto del museo in perfetta efficienza e farne così uno dei centri d’ec- cellenza a livello internazionale dell’automobilismo storico. In queste pagine la nostra Rivista propone la prima puntata della visita al Museo in compagnia del suo presidente: Luciano Nicolis.

La “visita guidata” inizia con la Darraq- L’Ansaldo bianca con parafanghi Phaeton del 1898. Ne avevano costrui- rossi del 1906, pezzo unico, moto- te tre ed oggi è rimasto solo questo rizzata Peugeot, è una rarità del esemplare. Il restauro non è stato volu- Museo Nicolis perché all’inizio del tamente ultimato con la copertura in Novecento la casa genovese rea- cuoio per permettere ai visitatori di lizzava solo imbarcazioni e cannoni. comprendere la struttura del telaio e Tant’è vero che lo stemma sul radia- l’intero concetto costruttivo, le cinghie a tore evidenzia solo ancore e canno- passo variabile e i complessi meccani- ni, senza alcun riferimento smi che ne consentivano il funziona- agli…‘automobili’. Le commesse mento. Una lastra di vetro posata sullo militari del 1915-1918 permisero ad chassis permette di osservare altri par- Ansaldo di realizzare, dopo il conflit- ticolari della locomobile, all’epoca to, una vera e propria fabbrica di molto vicina ad una carrozza. Il Museo automobili, che rimarrà in attività Nicolis ha acquistato questo prezioso fino al 1930, quando dovette soc- cimelio a Retromobile di Parigi. combere alla grande crisi del 1929.

22 tesori del Museo Nicolis (I^ puntata)

All’inizio della storia della motorizzazione, l’auto- mobile non è altro che una carrozza senza cavalli. A imprimere il movimento c’è il motore, ma la tecnica c o s t r u t t i v a d e l l ’ a b i t a c o l o è s o s t a n z i a l m e n t e l a medesima. La carrozza di Castagna, rigorosamente nera, conviveva con le prime auto motorizzate. Per molti anni, tuttavia, non fu matrimonio sereno per- ché erano molti i detrattori degli ‘automobili’ (li chiamavano così!) e quando una di esse avanzava doveva essere preceduta per legge da un araldo con tromba che preavvertiva dell’imminente pericolo…

Sulla Peugeot Tipo 58 del 1904 molte Karl Benz fra il 1886 e il 1888 realizza il componenti sono in ottone. Era il metallo celeberrimo ‘modello 1’ noto anche come nobile dell’epoca e doveva essere sem- velocipede, progettato in tre possibili pre lucidato. Le prime automobili della varianti. Una replica costruita dal museo Casa francese furono prodotte a partire Mercedes di Brema e rilevata dal Museo dal 1890, avevano quattro marce e rag- Nicolis mostra la struttura di questo triciclo giungevano la velocità di 20 km/h. Il che seguì di qualche anno quello realizzato motore era un bicilindrico Daimler, solo in a Verona dal pioniere Enrico Bernardi, seguito sostituito da un motore Peugeot. inventore della prima automobile mossa da Il primo modello ufficiale della Peugeot, un motore a scoppio alimentato a benzina. denominato Type 2, fu seguito dalla Type Bernardi inventò la motrice ‘Pia’ nel 1882. 3, assai significativa per la storia dell'au- Karl Benz collaudò il velocipede sulle stra- tomobile in Italia e soprattutto in Veneto, de di Mannheim insieme a Gotterlieb Benz, poiché fu acquistata il 2 gennaio 1893 suscitando lo stupore della popolazione. dall'imprenditore Gaetano Rossi di Nel Novecento il marchio Daimler Benz Piovene Rocchette, vicino a Vicenza. diventerà molto famoso…

23 Scopriamo insieme i tesori del Museo Nicolis

Questa del 1909 era una vettu- La Scat Ceirano del 1908 proviene ra di gran lusso. Ma negli anni duri dall’Australia ed è unica al mondo. Fu la della prima guerra mondiale il governo prima a disporre di avviamento automati- aveva chiesto ai proprietari di conse- co nell’epoca in cui ancora non c’erano le gnarla all’esercito. Per evitare questo batterie. Sulla Scat Ceirano, un piccolo sacrificio, i conti Lada di Cremona l’a- compressore eccentrico accumulava l’a- vevano smontata e nascosta, a pezzi, ria compressa in un apposito serbatoio. nelle cantine e nelle scuderie della loro Aprendo un rubinetto, l’aria fuoriusciva villa a Cremona, per salvarla dalla imprimendo il primo movimento ai pistoni. Prima di adottare questo innovativo siste- requisizione. Lo stratagemma funzio- ma, le auto venivano accese con la carat- nò. Luciano Nicolis, dopo averla ritro- teristica ‘Manovella’ (che ha poi dato il vata in condizioni molto compromesse nome alla rivista dell’Asi) spesso respon- dal tempo e dall’incuria, ha provveduto sabile di parecchi inconvenienti per i peri- a restaurarla a regola d’arte riportando- colosi scatti e ‘ritorni’ di compressione che la allo stato d’origine, quale silenziosa procuravano lesioni agli autisti. testimone di un’epoca lontana.

La 20 HP ‘Beta’ del La Benz 1914 con cofano martellato e 1909, gialla e decapottabile, arriva nichelato venne costruita in esemplare dagli Stati Uniti d’America, dove unico per il Maharajà dell’India. Questa Luciano Nicolis è riuscito a trovarla. vettura è stata rilevata dal Museo di Molti pensano che la prima ‘Beta’ Brema da Luciano Nicolis ed è famosa risalga agli anni Settanta. In realtà la nel mondo collezionistico per l’ottone prima ‘Beta’ è del 1909, quando uscì nichelato lavorato a mano. All’epoca le appunto la Tipo 54, soprannominata automobili non erano beni di massa, ‘Beta’, caratterizzata dall'adozione ma oggetti preziosi che i pochi fortuna- del motore monoblocco e da un ti proprietari facevano carrozzare e abbassamento del regime di rotazio- abbellire su misura, secondo il gusto ne, limitato a 1500 giri al minuto. Al personale, alla stessa stregua di un Tipo 54 fece seguito, nel 1910, la 20 abito sartoriale. Se poi il proprietario HP (tipo 55, ‘Gamma’) e la 20/30 HP era un personaggio in vista, gli acces- (tipo 56, ‘Delta’) affiancata da un tipo sori e i materiali impiegati erano ancor più spinto battezzato ‘Didelta’. più preziosi ed esclusivi.

24 tesori del Museo Nicolis (I^ puntata)

La Diatto 1924 Tipo 20S di colore bor- La bianca Fiat 501S Super Culasse del deaux con cofano bianco venne realizza- 1924 progettata da Eugenio Silvani, robu- ta in collaborazione con Ettore Bugatti. Ad stissima, aveva il propulsore con la testa impreziosire la storia dell’auto è il partico- modificata per la variazione del sistema lare che Alfieri Maserati -uno dei fondatori di distribuzione da valvole laterali a valvo- della casa del Tridente- si cimentò in com- le in testa. Teste e cilindri così modificati petizioni automobilistiche con un modello aumentavano le prestazioni di questa simile a questo. Maserati partecipò anche straordinaria vettura di contenuta cilindra- alla progettazione della Diatto 8 cilindri ta (1460 cc, quattro cilindri) che veniva Grand Prix. Le corse su strada erano una venduta in scatola di montaggio correda- vetrina importante per far conoscere le ta di tutte le guarnizioni, con le torri, aste prestazioni. Anche Fiat, Lancia e Alfa par- e valvole necessari. Le strade dell’epoca teciparono attivamente alle gare nel primo erano in terra battuta, con sassi, tronchi e Novecento. Nel 1927 la Diatto prese parte frequenti ostacoli sul selciato. La 501S, alla prima Mille Miglia. Cessò la produzio- alta e robusta, superava ogni imprevisto. ne due anni dopo, nel 1929. Ne vennero realizzati 2614.

La Isotta Fraschini 8AS del 1929 è un La ottava serie, anno “falso cabriolet” ed ha vinto il primo premio 1928, colore blu è davvero uno dei capola- al concorso mondiale di eleganza di vori di . Questa raffinata Parigi. Proprio con un’auto di questo tipo vettura famosa nel mondo rappresenta la gli attori William Holden e Gloria Swanson prima automobile con telaio a struttura por- interpretarono la celeberrima pellicola di tante. Lo schema progettuale accelerò Billy Wylder ‘Viale del tramonto’ del 1950. sensibilmente la ricerca e anticipò con le Numerosi i particolari di grande raffinatez- sue innovazioni tecniche gli schemi proget- za contenuti all’interno. Alla morte di tuali della produzione moderna. La Lancia Oreste Fraschini, l'azienda passò quindi Lambda è stata acquistata da Luciano nelle mani del conte Mazzotti e si pensò Nicolis in Argentina, in perfette condizioni, ad un accordo con la Ford, ben disposta ed è stata premiata a Parigi. Grazie alla ad aprire uno stabilimento in Italia. Ma il sospensione a ruote indipendenti ed alla governo italiano negò l'autorizzazione per rigidità della scocca, la tenuta di strada il timore che suscitava l'ingresso della della Lambda risulterà di gran lunga supe- forte economia USA nel mercato italiano. riore a quella delle altre auto.

25 I tesori del Museo Nicolis(I^ puntata)

Alfa Romeo RL 1923. Questa automo- L’Alfa Romeo SC 1750 GTC azzurra e bile, acquistata nella lontana Australia blu del 1931, progettata da Vittorio da Luciano Nicolis, fu concepita nel Jano, si presenta come automobile di 1920 aderendo ai dettami della nuova straordinaria eleganza. La struttura normativa emanata per la Formula costruttiva delle 1750 che vinsero tre 3000 che sarebbe entrata in vigore edizioni consecutive della Mille Miglia nelle corse internazionali dal 1921. Sul nelle edizioni del 1928, 1929 e 1930, era radiatore, vicino al cofano, un eloquen- molto simile. Questo modello si è aggiu- te segno del tempo. Il marchio Alfa dicato il premio Louis Vuitton Classic Romeo non è circoscritto dall’alloro che Grand Prix d’Elegance a Parigi, uno dei comparirà soltanto dopo la conquista più ambiti dai collezionisti internazionali. del titolo nel 1925. La versione compe- Il grado di finitura di questa auto è dav- tizione era denominata RLTF e parteci- vero straordinario mentre la 8C, usata per correre, era decisamente più sparta- pò alla Targa Florio (vincendola nel na ma più performante, come si addice 1923) con un peso dimezzato rispetto ai purosangue da corsa. al modello di serie.

Questa Lancia Astura spider del 1937, La Bugatti tipo 49 del 1931 ha ecceziona- quarta serie, 110 cavalli, carrozzeria Colli, li cerchioni in lega leggera, una vera raffi- ha ispirato il logo del Museo Nicolis. La natezza per l’epoca. Questa Bugatti ha ‘Astura’ venne utilizzata da molti piloti in otto cilindri, doppia accensione (due can- competizioni automobilistiche. Questo dele ogni cilindro) ed era molto temuta modello è appartenuto alla Scuderia anche nelle competizioni internazionali. Ambrosiana di Milano e venne affidato al Con un modello simile ha corso Louis fuoriclasse Gigi Villoresi. Proprio con que- Chiron, l’asso monegasco, che per molti sta automobile Luciano Nicolis ha preso anni dette il via al Grand Prix di Monaco di parte a ben undici edizioni della rievoca- Formula 1. Prima di entrare nella collezio- zione della Mille Miglia, più altre tre alle ne Nicolis, questa Bugatti appartenne allo quali hanno partecipato i figli Silvia e storico dell’automobile Giovanni Lurani. Thomas Nicolis. La Astura ha corso anche Nota nel mondo collezionistico per asso- in gare internazionali, fra cui Jarama e Le migliare alla versione Royale, questa vet- Mans, pilotata da Luciano Nicolis, che ha tura ha proporzioni meno esigenti e dun- riscosso lusinghiere affermazioni. que più armonica e fruibile.

26 Di padre in figlia...

La storia del Museo Nicolis è stata raccontata la sua famglia intorno a un tavolo per illustrare in una bella intervista da Silvia, 36 anni, figlia l’idea di un palazzo avveniristico, in cemento e del fondatore Luciano, in un ampio reportage cristalli, che avrebbe richiesto un notevole pubblicato su ‘La Repubblica’ del 2 marzo impegno finanziario. “Solo quando ho visto il 2010, corredato di belle foto, come dimostrano loro entusiasmo ho deciso che il progetto le immagini pubblicate in questa pagina. avrebbe potuto diventare realtà”, racconta con “Ricordo quando ero bambina, la prima sede un sorriso. La famiglia Nicolis ha realizzato un della collezione di papà che subito divenne prezioso punto di riferimento per la meccani- anche la casa comune del Veteran Car Club ca, la tecnica e la storia della motorizzazione, Bernardi, con tanti amici competenti e preziosi visitato da studenti, turisti, esperti ed appas- che ci hanno aiutato nella meticolosa ricostru- sionati di tutto il mondo. Dice Silvia: zione storica di molti modelli”, ricorda Silvia. “L’automobile è il manifesto di un’epoca, ogni Ma come è nata l’idea del museo? Silvia ha volta che ne guardo una è come se ammiras- raccontato a ‘Repubblica’ che la “passione si è si una scultura perché ognuna porta con sé il trasformata in progetto e il progetto si è con- frutto di esigenze, emozioni ed esperienze cretizzato in museo, sempre valorizzando l’ec- diverse che si sono affinate col tempo fino ad cellenza del made in Italy”. Luciano Nicolis, 77 arrivare alle automobili contemporanee. In anni, ricorda ancora la sera in cui chiamò tutta fondo l’auto è lo specchio dell’uomo”.

27 Brescia chiama, Verona risponde

Per il secondo anno consecutivo Verona (Auto moto club storico italiano) il sarà protagonista della ‘Settimana Musical Watch Veteran Car Club di Motoristica Bresciana’ che si disputerà il Brescia, il Veteran Car Club Bernardi di 3, 4 e 5 settembre 2010. Si tratta di una Villafranca, il Museo Nicolis e il Benaco delle più prestigiose rievocazioni storiche Auto Classiche di Bardolino. Terra, per auto e moto costruite prima del 1918, acqua e aria, i tre elementi della natura, con lo scopo di ricordare importanti saranno il filo conduttore della grande manifestazioni che segnarono l’aurora festa che dal 3 al 5 settembre vedrà pro- della nostra passione. In particolare, gra- tagoniste auto e moto costruite entro il zie al Musical Watch Veteran Car Club di 1918 provenienti da mezza Europa, Brescia, verranno adeguatamente cele- affiancate da aerei e imbarcazioni d’epo- brati il Circuito stradale Verona-Mantova- ca. Lo scorso anno fra le auto più antiche Brescia-Verona che si disputò nel 1899, la Chizzolini del 1897, insieme a Richard, agli albori dell’automobilismo. Il 14 De Dion, Peugeot, Ansaldo, Delahaye, marzo 1899, centoundici anni fa, fu pro- Darracq e molte altre, guidate da colle- prio Verona organizzare la prima grande zionisti. Fra i motoscafi d’epoca, Rio corsa italiana a carattere internazionale Parana, Riva Aquarama, Ariston, Florida, e la quarta in ordine cronologico disputa- Junior. Nel settore riservato alle moto, ta in Italia preceduta solamente dal sfilarono più di quaranta pezzi rarissimi. cosiddetto «esperimento di corsa di vei- Il più antico era il triciclo Perfecta del coli automotori» sul percorso Torino-Asti- 1898, seguito dal Rochet del 1900, dal Torino del 29 maggio 1895, dalla Arona- quadriciclo Peugeot del 1901 e ancora Stresa-Arona del 23 settembre 1897 e Terrot, Indian, Frera, Ariel, Bianchi. dalla Torino-Asti-Alessandria-Torino del Mezzi progettati e costruiti prima della 17 luglio 1898. In piazza Bra, prima della guerra del 1915, sopravvissuti alle trage- grande sfida, le auto vennero esposte die del Novecento, amorevolmente sotto il loggiato della Gran Guardia. Fra i custoditi da generazioni di collezionisti. concorrenti nomi famosi come Antonio Anche i passeggeri erano vestiti con Fraschini (uno dei fondatori della mitica indumenti adeguati, come si usa nei più Isotta Fraschini di Milano, contesa da re esigenti raduni d’epoca d’Oltremanica e e imperatori), Ettore Bugatti, Carlo soprattutto dotati di uno spirito assai sim- Biscaretti, Giuseppe Ricordi, Lorenzo patico, quasi modesto, senza pretese e Ginori. Nel primo fine settimana di set- atteggiamenti supponenti come a volte tembre quella magica dimensione torne- capita invece di trovare in raduni molto rà a vivere grazie alla rievocazione della meno prestigiosi e qualificati, dove ci corsa, inserita nella «Settimana motori- sono solo auto vecchie, non antiche e stica bresciana» organizzata dall’Asi cariche di storia.

28 Un mercatino di ricordi

Nel primo fine settimana di ottobre legati alla nostra comune passione che non tornerà a Villafranca la tradizionale sempre vengono utilizzati. Molte volte restano Mostra Scambio organizzata dal ad ammuffire, in un angolo del garage. Ecco Veteran Car Club Enrico Bernardi. allora che lo scambio dà una seconda vita a Si tratta di un simpatico appunta- questi oggetti perché non è detto che quello che mento al quale tutti gli espositori per noi è superfluo non sia invece indispensabi- possono partecipare gratuita- le a qualche altro collezionista o appassionato. mente, con idoneo preavviso Condividere la passione per i mezzi storici agli organizzatori per la predi- significa ‘fare comunione’ di esperienze, ricordi, sposizione degli spazi neces- automobili e relativi pezzi di ricambio, senza sari. Spesso collezionare speculare, ma pretendendo il giusto, per far sì auto e moto d’epoca significa che il volano della nostra bella passione conti- anche accumulare pezzi di ricambio e oggetti nui a girare con serenità. Magici Cinquantini, sapore di gioventù Con il consueto impegno, Angelo Di Leone e Riccardo Quartaroli hanno organizzato il 23 maggio 2010 a Vigasio il terzo raduno “50 Cinquantini”. Molti i partecipanti, arrivati da paesi limitrofi, da tutto il Veneto, dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna. Erano presenti circa 60 ciclomotori: corsaioli, da strada, da pista, da cross e regolarità. La manifestazione è iniziata alle 8.30 con il raggruppamen- to davanti al Comune per il tradizionale caffè di benvenuto e qualche ora di esposizione statica, che ha attirato un folto pubblico. Tra i partecipanti, Bruno Faccioli, della Faccioli Racing snc, affer- mato preparatore di moto racing e cinquantini speciali. I pezzi più prestigiosi erano Itom Sport, Beta Camoscio, , T.R., Italjet, Bianchi Falco, Guazzoni Matta, Minarelli carenati e non, Sachs, Ancillotti, Ducati, Morini e tanti altri. L’aria si è riempita di emozioni, di rumori e odori del passato, un clima ideale per rivivere i ricordi, le situazioni e le elaborazioni più ardite. Alle 9.30 è scattata la partenza. I partecipanti, accompagnati dai vigili urbani per le vie del paese, hanno poi proseguito fino alla 1^ tappa presso la Baita degli alpini a Vigasio per un gustoso rinfresco. Alle 10.30 il cor- teo è ripartito alla volta del Museo Nicolis di Villafranca, sede della tecnica e della meccanica, tappa importante per ammirare la storia motoristica italiana ed estera. Tutti i partecipanti sono stati festaggiati da Luciano e Silvia Nicolis. Alle 12.30 partenza per il ristorante La Rocca d’Oro a Nogarole. La manifestazione si è svolta in un clima disteso, senza competizioni. Gli equipaggi hanno presentato i loro pezzi da collezione ed hanno condiviso piacevoli ricordi.

29 Verona contromano

Proprio vero che nella vita tutto cambia. Il docu- respinto. Nel 1955 l'83% votò per mantenere la mento pubblicato in questa pagina, esposto nelle guida a sinistra, ma nel 1963 il Riksdag sale del Museo Nicolis, dimostra che all’inizio del (Parlamento svedese) approvò la modifica e stabi- Novecento a Verona si guidava come in Gran lì la Statens Högertrafikkomission (HTK), ossia la Bretagna, tenendo cioè la sinistra. Lo dispose un 'commissione di stato per la circolazione a destra'. editto del primo febbraio 1908, firmato dal Iniziò anche un programma di educazione della Sindaco della città. Poi le cose cambiarono nuo- durata di quattro anni, con l'aiuto di psicologi. vamente. E si tornò a tenere la destra. La Svezia All'avvicinarsi del Dagen H, le intersezioni strada- è stata l’ultimo paese europeo a convertirsi a que- li vennero dotate di segnali stradali extra, momen- sto tipo di guida. L’evento passò alla storia come taneamente coperti con plastica nera. Il 3 settem- Dagen H (il Giorno H, in svedese), domenica 3 bre 1967 fu vietato tutto il traffico non essenziale settembre 1967. La H sta per Högertrafik, la paro- dall'una alle sei del mattino. In alcune città il divie- la svedese per "circolazione a to di circolazione fu più lungo. Le fermate degli destra". Le motivazioni del autobus dovettero essere ricostruite sul lato oppo- cambiamento erano chiare. sto della strada e le intersezioni dovettero essere Prima di tutto gli stati confinan- riconfigurate per permettere al traffico di fluirvi. I ti con la Svezia tenevano già la tram a Stoccolma furono ritirati e sostituiti da destra (inclusa la Norvegia, con autobus. Furono anche acquistati nuovi mezzi con la quale la Svezia ha in comu- le porte sul lato destro. Altri 8.000 vecchi autobus ne un lungo con- furono modificati per permettere loro di avere fine). Inoltre, la porte su entrambi i lati. Il municipio di Göteborg maggior parte esportò i suoi autobus con guida a destra nel degli svedesi Pakistan e nel Kenya. Dovettero essere modifica- guidava veicoli te tutte le auto svedesi, anche i modelli con guida con guida a sini- a sinistra, soprattutto per aggiustare i fari anterio- stra, che causa- ri, in modo da fare orientare quelli asimmetrici sul vano molti inci- lato destro della strada, per evitare di abbagliare denti soprattutto gli automobilisti che provenivano in senso oppo- nelle strade a sto. La mattina seguente al Dagen H si verificaro- più corsie. no 125 incidenti. Molte persone anziane smisero Nonostante ciò, di guidare perchè per loro era troppo difficile il cambiamento imparare ad orientarsi col nuovo sistema. fu decisamente Gli esperti avevano previsto che il cambiamento impopolare: si avrebbe ridotto i sinistri, perché gli automobilisti era già tenuto avrebbero avuto una visuale migliore della strada. un referendum Gli incidenti subirono inizialmente un decremento dove il cambio di significativo. Ma tornarono ad assestarsi sulla Il manifesto che ordinava di tenere la sinistra a Verona. A fianco, il traffico svede- corsia era stato vecchia media pochi anni dopo. se impazzì quando, domenica 3 settembre 1967, si tornò a guidare a destra.

30 Giro d’Italia al Museo

Il messaggio lanciato dal 93° Giro veniva spinto puntando i piedi sul ter- questa "macchina da corsa" si sareb- mezzi realizzati in ferro forgiato. Tutto d’Italia, partito da Amsterdam, è stato reno! Purtroppo questo antenato della bero risparmiati i costi della biada, è iniziato da lì e gli appassionati che nel segno della globalizzazione. Ma moderna bicicletta all'inizio non con- spesso molto elevati. La bizzarria di hanno festeggiato a Verona l'arrivo l'arrivo è stato tutto italiano, nella città sentiva alcuna mobilità alle ruote che questa invenzione non impedì alla degli eroi del pedale hanno potuto più romantica del nostro Paese, erano rigide e impedivano al condutto- Draisina di diventare una specie di ammirare queste splendide testimo- Verona. Per gli appassionati delle due re di svoltare a destra e a sinistra, di giocattolo alla moda per i giovani ari- nianze. Ma le sorprese, per chi voglia ruote e per tutti coloro che il 30 mag- evitare gli ostacoli, di seguire la dire- stocratici del tempo che, non a caso, fare una puntata al Museo Nicolis, non gio hanno festeggiato il Giro d'Italia zione della strada. Non è difficile la ribattezzarono "hobby horse", sono finite. Oltre alla straordinaria col- nella tappa conclusiva di Verona, il immaginare con quali disastrose con- cavallo da divertimento. Ma il vero lezione di biciclette (più di cento, dalle Museo Nicolis di Villafranca ha offerto seguenze. Ma la storia, come si sa, è salto di qualità, che consacra definiti- origini a quelle appartenute ai grandi una retrospettiva sulle biciclette stori- costellata di intuizioni folgoranti che vamente le due ruote come mezzo di campioni) i visitatori possono ammira- che. Al Nicolis, infatti, sono custoditi i vengono successivamente perfeziona- trasporto, è siglato da due artigiani re centinaia di auto e motociclette sto- preziosi antesignani delle moderne te da altri. Così, alla invenzione del francesi, i Michaux, padre e figlio, pas- riche, strumenti musicali, macchine biciclette, come il Celerifero, una sorta Celerifero nel 1796 fece seguito, nel sati alla storia per avere, per primi, fotografiche e per scrivere, oggetti di "cavallo a due ruote", chiamato 1816, la Draisina, veicolo a due ruote applicato i pedali al biciclo. incredibili dell'ingegno umano. Il anche "scuoti ossa" attribuito a un ma con lo sterzo, appositamente L'innovazione imprime una formidabile Nicolis, com’è noto, è a Villafranca, a certo Monsieur De Sivrac vissuto negli costruito per il trasporto personale dal- accelerazione al processo tecnologico pochi chilometri da Verona. anni della Rivoluzione Francese. l'aristocratico tedesco Karl Christian e consente di realizzare le prime Impossibile sbagliarsi: sul tetto del Interamente in legno, era costituito da Ludwig Drais von Sauerbrohn. Drais Michaudine, originariamente in legno Museo sono visibili anche da lontano un asse posto a cavallo di due ruote e sosteneva che, sostituendo al cavallo e, successivamente, sostituite da alcuni aerei pronti al decollo.

31 CALENDARIO 13° Trofeo “Nomadi e Motori” 2010

Domenica 6 giugno 2010 si è svolto il 13° Trofeo “Nomadi e un piccolo paradiso di quiete e serenità. A mezzogiorno il tra- 29 agosto 10° RADUNO AUTO E MOTO Motori”, memorial Giannatonio Bortoletto. Alle ore 8.00 i parte- sferimento nel ristorante della Riseria Ferron “Pila Vecia” di D’EPOCA “MOTORI D’ALTRI cipanti si sono riuniti in piazza Scipioni a Bovolone, cittadina Isola della Scala (VR), patria dei risotti. Prima del pranzo sono TEMPI” DOSSOBUONO DI VILLAFRANCA (VR) della Bassa veronese famosa per il restauro e la costruzione stati illustrati i sistemi di lavorazione del riso che risalgono agli dei mobili d’arte. Dopo mezz’ora, trentacinque auto di varie inizi del 1600. Dopo il banchetto, le premiazioni con il trofeo in tipologie si sono presentate alla partenza per il tradizionale giro memoria di Giannantonio Bortoletto, un nostro indimenticato 3-4-5 settembre SETTIMANA MOTORISTICA turistico culturale che ha interessato il centro storico dell’ame- socio, da tutti ricordato come valido organizzatore di manifesta- BRESCIANA na località. Il corteo era preceduto dalle auto ufficiali della zioni. Il premio è stato aggiudicato all’equipaggio femminile Polizia Municipale. Partecipanti e automobili storiche hanno poi composto da Gabriella Barbetta e figlia su Fiat 1300 del 1970. raggiunto il “Parco del Menago”, suggestiva cornice floro-fauni- Il primo premio è invece andato a Luigi Poli su Lancia 2000 HF. 12 settembre 17° RADUNO DI VOLTA stica che si estende su una superficie di trentacinque ettari, Il ricavato della manifestazione è stato destinato all’aiuto di MANTOVANA (MN) - AUTO oasi naturalistica con animali esotici di vario genere, davvero persone diversamente abili. ANTE ANNI 60

SALITA DELLE TORRICELLE 12 settembre 9° TROFEO CABIANCA 2° MEMORIAL BEVILACQUA

20° AUTOMOTORADUNO 26 settembre STORICO DI VIGASIO (VR)

3^ MOSTRASCAMBIO CITTA’ 2-3 ottobre DI VILLAFRANCA (VR)

27° RADUNO AUTO E MOTO 3 ottobre D’EPOCA - 17° “CACCIA AL TESORO CITTA’ DI MALCE- SINE” (VR)

2° RADUNO PASSIONE 10 ottobre AUTO, VERONA E DINTORNI

9° RADUNO SOCIALE 17 ottobre “CITTA’ DI VILLAFRANCA

32 Pubblicazione a cura di: Danilo Castellarin