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"Sulla Scissione Socialdemocratica Del 1947"
"SULLA SCISSIONE SOCIALDEMOCRATICA DEL 1947" 26-04-2018 - STORIE & STORIE La storiografia politica é ormai compattamente schierata nel giudicare validi, anche perché - cosí si dice - confermati dalla storia, i motivi che, nel gennaio 1947, portarono alla scissione detta „di Palazzo Barberini", che l´11 gennaio di quell´anno diede vita alla socialdemocrazia italiana. Il PSIUP (1), che era riuscito a riunire nello stesso partito tutte le "anime" del socialismo italiano, si spacco´ allora in due tronconi: il PSI di Nenni e il PSDI (2) di Saragat. I due leader, nel corso del precedente congresso di Firenze dell´ 11-17 aprile1946, avevano pronunciato due discorsi che, per elevatezza ideologica e per tensione ideale, sono degni di figurare nella storia del socialismo, e non solo di quello italiano. Il primo, Nenni, aveva marcato l´accento sulla necessitá di salvaguardare l´unitá della classe lavoratrice, in un momento storico in cui i tentativi di restaurazione capitalista erano ormai evidenti; il secondo aveva messo l´accento sulla necessitá di tutelare l´autonomia socialista, l´unica capace di costruire il socialismo nella democrazia, in un momento in cui l´ombra dello stalinismo si stendeva su tutta l´Europa centrale e orientale. Pochi mesi dopo, si diceva, la drammatica scissione tra „massimalisti" e „riformisti" (3), che la storia, o meglio, gli storici, avrebbero poi giudicato necessaria e lungimirante, persino provvidenziale. Essi, infatti, hanno dovuto registrare il trionfo del riformismo, ormai predicato anche dai nipotini di Togliatti e dagli italoforzuti. „Il termine riformista é oggi talmente logorato dall´uso, dall´abuso e dal cattivo uso, che ha perso ogni significato" (4). -
Capitolo Primo La Formazione Di Bettino Craxi
CAPITOLO PRIMO LA FORMAZIONE DI BETTINO CRAXI 1. LA FAMIGLIA Bettino, all’anagrafe Benedetto Craxi nasce a Milano, alle 5 di mattina, il 24 febbraio 1934, presso la clinica ostetrica Macedonio Melloni; primo di tre figli del padre Vittorio Craxi, avvocato siciliano trasferitosi nel capoluogo lombardo e di Maria Ferrari, originaria di Sant’Angelo Lodigiano. 1 L’avvocato Vittorio è una persona preparata nell’ambito professionale ed ispirato a forti ideali antifascisti. Vittorio Craxi è emigrato da San Fratello in provincia di Messina a causa delle sue convinzioni socialiste. Trasferitosi nella città settentrionale, lascia nella sua terra una lunga tradizione genealogica, cui anche Bettino Craxi farà riferimento. La madre, Maria Ferrari, figlia di fittavoli del paese lodigiano è una persona sensibile, altruista, ma parimenti ferma, autorevole e determinata nei principi.2 Compiuti sei anni, Bettino Craxi è iscritto al collegio arcivescovile “De Amicis” di Cantù presso Como. Il biografo Giancarlo Galli narra di un episodio in cui Bettino Craxi è designato come capo classe, in qualità di lettore, per augurare il benvenuto all’arcivescovo di Milano, cardinal Ildefonso Schuster, in visita pastorale. 3 La presenza come allievo al De Amicis è certificata da un documento custodito presso la Fondazione Craxi. Gli ex alunni di quella scuola, il 31 ottobre 1975 elaborano uno statuto valido come apertura di cooperativa. Il resoconto sarà a lui indirizzato ed ufficialmente consegnato il 10 ottobre 1986, allor quando ritornerà all’istituto in veste di Presidente del Consiglio; in quell’occasione ricorderà la sua esperienza durante gli anni scolastici e commemorerà l’educatore laico e socialista a cui la scuola è dedicata. -
Dipartimento Di Scienze Politiche
DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE Cattedra di Storia dell’Europa contemporanea Il PSI e l’Europa negli anni di Craxi RELATORE: Chiar.ma Prof.ssa Christine Vodovar CANDIDATO Federico Trenta Matr. 070332 Anno accademico 2014/2015 1 Sommario Introduzione 4 CAPITOLO PRIMO 9 Uno sguardo al passato: il PSI dal neutralismo alla scelta atlantica (1947-1976) 9 1.1 La scelta del 1947 10 1.2 Il superamento dei blocchi: Europa terza forza 12 1.3 Il dissenso sul ruolo dell’Europa nel centrosinistra 16 CAPITOLO SECONDO 22 Dall’Europa delle parole all’Europa dei fatti (1976-1983) 22 2.1 L’ascesa di Craxi 22 2.2 La politica estera del PSI di Craxi: tra atlantismo ed europeismo 25 2.3 La conferenza programmatica di Rimini: il progetto europeo 32 CAPITOLO TERZO 37 La “sprovincializzazione” dell’Italia: la sfida europea nel Governo Craxi (1983- 1987) 37 3.1 Il tandem Craxi-Andreotti 38 3.2 La questione dell’allargamento 41 3.3 Il Consiglio europeo di Milano e la riforma dei Trattati 48 CAPITOLO QUARTO 53 L’europeismo di Craxi e il PSI: un bilancio 53 4.1 La riscoperta del patriottismo 54 4.2 La dialettica interna: l’eurodecisionismo 57 4.3 La politica europea come via alla «grandezza» 61 Conclusione 67 Bibliografia 71 1. Storia d’Italia 71 2. Storia del PSDI 71 3. Storia del PSI 71 4. Storia del PSU 72 4. La politica estera Italiana 72 5. La politica estera del PSI 73 ABSTRACT 75 2 3 Introduzione Se dovessimo lanciare un sondaggio, chiedendo quale sia il primo ricordo che affiori al nome di “Bettino Craxi”, probabilmente più della metà degli intervistati tornerebbe con la mente a quel 30 Aprile 1993 quando, all’uscita dall’Hotel Raphael di Roma, il leader del PSI fu accolto da una pioggia di monetine e banconote da mille lire per protestare contro la corruzione che dilagava all’interno del partito. -
LELIO BASSO: LA FORMAZIONE DELLA SINISTRA SOCIALISTA DALLA LIBERAZIONE AL 1948……………………………………………………………P
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA IN STORIA Tesi di laurea in Storia dell’Italia contemporanea IL SOCIALISMO DI SINISTRA E IL P.S.I.U.P. FRA ASPIRAZIONI, SFIDE E REALTÀ. LA STORIA DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE UDINESE TRA IL 1964 E 1972 Laureando: Relatore: Stefano Pol Prof. Gian Carlo Bertuzzi Correlatrice: Prof.ssa Annamaria Vinci ANNO ACCADEMICO 2005 - 2006 ..a Renato e Luciano.. 2 IL SOCIALISMO DI SINISTRA FRA ASPIRAZIONI, SFIDE E REALTÀ. LA STORIA DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE UDINESE DEL P.S.I.U.P. TRA IL 1964 E 1972. INTRODUZIONE...................................................................................................p. 5 L’EVOLUZIONE DEL SOCIALISMO DI SINISTRA E I SUOI PROTAGONISTI 1. LELIO BASSO: LA FORMAZIONE DELLA SINISTRA SOCIALISTA DALLA LIBERAZIONE AL 1948……………………………………………………………p. 9 1.1. DAL MUP A BANDIERA ROSSA……………………………………….p. 11 1.2. IL RIENTRO NEL PSIUP……………………………………………….p. 12 1.3. IL PARTITO NUOVO DELLA CLASSE OPERAIA……………………….…p. 16 1.4. LA SCISSIONE DI PALAZZO BARBERINI………………………………..p. 19 1.5. LA SEGRETERIA BASSO……………………………………………….p. 22 1.6. LA SCONFITTA E LE ELEZIONI DEL’48…………………………………p. 26 2. RODOLFO MORANDI E L’EPOCA DEL FRONTISMO…………………………….p. 29 2.1. L’UNITÀ DI CLASSE NELL’AZIONE DI MASSA…………………………..p. 36 2.2. L’ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO………………………………….…p. 40 3. IL LUNGO CAMMINO VERSO LA STANZA DEI BOTTONI………………………...p. 44 3.1. IL 1956, “IL GRANDE ANNO”…………………………………………...p. 45 3.2. VENEZIA 1957………………………………………………………...p. 48 3.3. RANIERO PANZIERI: DA MORANDI ALL’OPERAISMO…………………..p. 52 4. L’AUTONOMISMO SI AFFERMA A NAPOLI…………………………………..…p. 56 4.1. L’ASTENSIONE A FANFANI……………………………………………p. -
The Italian Communist Party and The
CENTRAL EUROPEAN UNIVERSITY DEPARTMENT OF HISTORY The Italian Communist Party and the Hungarian crisis of 1956 History one-year M. A. In partial fulfillment of the requirements for the degree of Masters of Arts Candidate: Aniello Verde Supervisor: Prof. Marsha Siefert Second reader: Prof. Alfred Rieber CEU eTD Collection June 4th, 2012 A. Y. 2011/2012 Budapest, Hungary Copyright in the text of this thesis rests with the Author. Copies by any process, either in full or part, may be made only in accordance with the instructions given by the Author and lodged in the Central European Library. Details may be obtained from the librarian. This page must form a part of any such copies made. Further copies made in accordance with such instructions may not be made without the written permission of the Author. CEU eTD Collection Acknowledgements I would like to express my frank gratitude to professors Marsha Siefert and Alfred Rieber for their indispensible support, guidance and corrections. Additionally, I would like to thank my Department staff. Particularly, I would like to thank Anikó Molnar for her continuous help and suggestions. CEU eTD Collection III ABSTRACT Despite a vast research about the impact of the Hungarian crisis of 1956 on the legacy of Communism in Italy, the controversial choices of the Italian Communist Party (PCI) have been often considered to be a sort of negative exception in the progressive path of Italian Communism toward modern European socialism. Instead, the main idea of this research is to reconstruct the PCI’s decision-making within the context of the enduring strategic patterns that shaped the political action of the party: can the communist reaction to the impact in Italy of the Hungarian uprising be interpreted as a coherent implication of the communist preexisting and persisting strategy? In order to answer this question, it is necessary to reconstruct how the news coming from Hungary left an imprint on the “permanent interests” of the PCI, and how the communist apparatus reacted to the crisis. -
Tribute to Lelio Basso by Giancarlo Monina
Tribute to Lelio Basso* by Giancarlo Monina Over the course of his life, Lelio Basso played numerous distinguished public roles in Italy, Europe and the wider world: he was a political writer, a theoretical Marxist, an essayist, a publicist, a member of the legal profession, a historian, a lawyer for major political processes, a party leader, a parliamentarian, a man of culture, and a promoter of editorial initiative and international organisations. His thoughts and actions do not lend themselves to simplification, and when – all too often – people try to label his political and intellectual positions, or to pigeonhole them, they end up betraying the essence of the man. The narrative thread that links the stages of his route through life may be represented by the tension between ideals, theoretical elaboration, and political commitment; from the weaving between the “socialist struggle” (in which he was a real party militant) and the “theoretical battle”, a connection derived from his somewhat novel rethinking of Marxism. Among the many citations that may be taken from his writing, there is one phrase that I believe properly represents the difficult and complex course of his biographical journey: “When you reject both horns of a dilemma in order to propose a new and more difficult solution, you run the risk of remaining alone.” And while it is a good idea to reject simplification, it is nevertheless possible to extract the two key themes from Basso’s thinking and actions: * This succinct political and intellectual profile draws on the most recent studies about Lelio Basso, which we reference here for further reading: C. -
Archival Sources
ARCHIVAL SOURCES League of Nations Archives, Library of the United Nations, Geneva, Switzerland (LoN Archives): – Registry Files – Section Files – Personal Papers: Alexander Loveday; Thanassis Aghnides; Sean Lester; Arthur Salter; Joseph Avenol; Eric Drummond Archivio Storico Diplomatico del Ministero Affari Esteri, Rome, Italy (ASMAE) – Archivi del Gabinetto e della Segreteria Generale (1923–1943) – Serie affari politici (1931–1945) – Società delle Nazioni – Archivi delle rappresentanze diplomatiche a Londra (1861–1950) – Ministero Cultura Popolare (1920–1944) – Archivio conferenze (1916–1934) – Archivio del Contenzioso Diplomatico – Archivi del Personale – Personal Papers: Dino Grandi; Fulvio Suvich; Luigi Aldovrandi-Marescotti © The Author(s) 2016 273 E. Tollardo, Fascist Italy and the League of Nations, 1922–1935, DOI 10.1057/978-1-349-95028-7 274 ARCHIVAL SOURCES Archivio Centrale dello Stato, Rome, Italy (ACS) – Segreteria particolare del Duce: Carteggio Riservato – Segreteria particolare del Duce: Carteggio Ordinario – Presidenza Consiglio dei Ministri – Ministero degli Interni, Divisione Generale Pubblica Sicurezza: Serie Annuali – Ministero degli Interni, Divisione Generale Pubblica Sicurezza, Divisione Polizia Politica: fascicoli personali e per materia – Ministero degli Interni, Divisione Generale Pubblica Sicurezza: Interpol – Ministero degli Interni: Associazioni – Archivi Fascisti, Cassetta di Zinco – Ministero Cultura Popolare – Casellario Politico Centrale – Ministero degli Interni, Divisione Generale Sanità – Personal -
Linda Bimbi a Faith in Human Rights
Chiara Bonifazi Linda Bimbi A Faith in Human Rights Introduction by Luciana Castellina Chiara Bonifazi Linda Bimbi A Faith in Human Rights Introduction by Luciana Castellina Afterword by Sergio Poeta Fondazione Lelio e Lisli Basso ISSOCO © 2016 Via Della Dogana Vecchia n. 5 - 00186 Roma tel. 06/6879953 - fax 06/68307516 www.fondazionebasso.it - [email protected] Front cover: 1966, pupils from the Colégio Helena Guerra in front of the school English translation by Ruth Taylor of the book by Chiara Bonifazi, Linda Bimbi. Una vita tante storie, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2015. Index 5 Introduction by Luciana Castellina 17 Foreword 23 I. The long journey towards rights 25 1. The background to the story 27 2. The true meaning of life 36 3. The tale of the communist nuns 51 4. The transition 61 5. Anonymity 69 6. Two opposite shores 84 7. The dawn of a new age 98 8. The thrill of the future 107 II. References 109 1. Community 114 2. Chronology 120 3. Historical background 133 4. Biographies. Linda’s encounters 157 5. Linda’s writings 159 Afterword, by Sergio Poeta 167 Bibliography 169 A story in images Introduction by Luciana Castellina When I first met LInda, I was totally unprepared. I mean that when I saw and heard her for the first time, I knew nothing about her, and we had never been introduced. And if I hadn’t happened to come across her again, and then got to know her properly, I wouldn’t even have remembered that fleeting encoun- ter years before. -
Lelio Basso Y Norberto Bobbio: Una Relación Muy Especial En La Cultura Jurídica Italiana
www.matiasbailone.com Lelio Basso y Norberto Bobbio: una relación muy especial en la cultura jurídica italiana Alberto FILIPPI I. Desde la experiencia del antifascismo constituyente al reconocimiento institucional de los derechos humanos en América Latina y en los «pueblos del tercer mundo». La trascendencia jurídica y política de los Tribunales Bertrand Russell. Ustedes me van a permitir que aproveche aquí en Brasil la celebración de esta extraordinaria efeméride del centenario de Bobbio para evocar también la gura de Lelio Basso que fue tan cercano a las luchas del pueblo brasilero –como bien saben los más ancianos aquí presentes– en los años de resistencia contra la dictadura y que junto con Bobbio y otros juristas e intelectuales italianos y europeos, contribuyó de manera esencial a la elaboración de la cultura jurídica de la transición democrática. A Basso primero y mas tarde a Bobbio tuve el raro privilegio de conocerlos en las dramáticas coyunturas de ese crucial período respecto al cual –así como sobre el rol determinante que tuvieron los dos insignes protagonistas de la vida pública italiana– quiero dejarles mi testimonio y algunas reexiones. Seis años mayor que Bobbio, Basso –de manera similar al turinés– se había graduado primero en derecho en la Universidad de Pavia con una tesis sobre «La concepción de la libertad en Karl Marx» (en 1925) y luego en losofía analizando el pensamiento del teólogo protestante Rudolph Otto, uno de los protagonistas de la escuela neo-kantiana y fenomenológica alemana (en 1931). Los dos juristas lósofos se conocieron en 1933 cuando ya Basso colaboraba con «Justicia y Libertad» tras haberlo hecho con Piero Gobetti y escribir para la revista Rivoluzione Liberale. -
Dalla Resistenza Alle Elezioni Del 1953
1. Dalla Resistenza alle elezioni del 1953 Nell’agosto 1944, avevo da poco superato l’esame di maturità classica ed a quel tempo militavo nella FUCI. Ricordo che a quel tempo noi della Fuci ci trovavamo il sabato sul tar- di pomeriggio nei locali dell’Oratorio di Varese, e che il nostro assi- stente religioso era il compianto mons. Ernesto Pisoni, nipote di mons. Sonzini. Della Fuci di quel tempo ricordo don Andrea Ghetti, un sacerdote estroverso, che aveva notevole ascendente sui giovani. Gli orientamenti che emergevano tra noi erano, da un lato verso una formazione politica cattolica e sarà la scelta di Mario Ossola, che poi diverrà sindaco di Varese e con lui di altri, e dall’altro chi, come me, sentiva maggiormente le esigenze di giustizia sociale e si orienterà ver- so una ripresa del movimento socialista riformista. Nell’agosto 1944 attraverso il coetaneo Angelo Sporchia conobbi un operaio che lavorava alla Conciaria di Valle Olona, spontaneo e sim- patico che si chiamava Augusto Vanoni, abitava all’ultimo piano di un vecchio edificio di Varese in via Albuzzi e aveva qui un laboratorio ar- tigianale di pelletteria. Attraverso lui conobbi Giovanni Tanzini originario di Milano, che era segretario provinciale dell’organizzazione clandestina del partito so- cialista. Era persona aperta e amabile, convinto delle proprie idee. La mia frequentazione con queste persone fu allora intensa. All’epoca divenni segretario della Federazione provinciale dei giovani socialisti di Varese, e tale rimasi sino al 1947, quando si ebbe la scissione del partito. Nel periodo clandestino ricordo un incontro tra socialisti a Valle Olona, in un locale della vecchia cooperativa. -
Segretari E Leader Del Socialismo Italiano
* SEGRETARI E LEADER DEL SOCIALISMO ITALIANO INTRODUZIONE Il socialismo è istinto, che diviene coscienza e si tramuta in volontà. Claudio Treves Mi sono chiesto più volte perché, qualche anno fa, decisi di intraprendere questo lavoro; la risposta che mi sono dato è stata sempre la stessa: <<Per soddisfare una mia curiosità>>; ed ora posso aggiungere, dal momento che ho deciso di pubblicarne i risultati, <<e quella di qualche altro>>. Questa curiosità era principalmente diretta a conoscere i nomi e alcune informazioni sui segretari nazionali, o meglio su coloro in genere che, nel corso di un secolo, avevano diretto e rappresentato al massimo livello il partito socialista italiano, in cui avevo militato dal 1957 al suo scioglimento nel 1994. Nel corso del lavoro sono “incappato” in alcuni fatti poco noti o dimenticati ed ho deciso di inserirli nel testo, così come ho deciso di estendere la ricerca ai partiti e movimenti socialisti derivati dal ramo principale, intendendo per ramo principale il PSI e per socialisti quei raggruppamenti che si sono proclamati tali, prescindendo dal fatto se l’aggettivo sia stato da loro appropriatamente utilizzato o inopinatamente usurpato. Mi preme anzitutto precisare che inizialmente il ruolo di un segretario di partito era appunto quello di fare il… segretario; egli aveva cioè il compito, di natura prevalentemente burocratica, di mantenere i contatti con e fra gli associati. Come appunto avveniva nella Prima Internazionale, dove c’era un segretario per l’Italia, un altro per la Germania, e così via. A livello internazionale il “salto di qualità” si ebbe nell’Unione sovietica nel 1922, quando nel Partito bolscevico (comunista), il cui leader indiscusso era Lenin, allora capo del governo (più precisamente: Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo), senza darvi troppa importanza, fu eletto segretario Giuseppe Stalin. -
The United States and the Italian Elections of 1948”
Taking Off the Gloves: The United States and the Italian Elections of 1948” JAMES E. MILLER American intervention in the Italian elections of 1948 was a turning point in the political history of postwar Italy and a watershed in the development of U.S. foreign policy. During the Italian crisis of 194743, the United States first experimented with its new national security mechanisms, mounted its first significant covert political operations, and drew conclusions about the best means for combating communism, which were to have a lasting effect on American political activities in Europe and the Third World. Although a number of studies have noted the importance of American intervention and a massive body of documentation has been available since the mid-l970s, no detailed scholarly study has appeared in either English or, more surprisingly, Italian. ‘ In early 1948 U.S. leaders feared that Western Europe was on the edge *This article was substantially written before the author joined the Historical Office of the U.S. Department of State and does not reflect the views of that agency. He would like to thank Robert McMahon, John Harper, Ronald Landa, Antonio Varsori, and Fynnette Eaton for their critical review of the manuscript. ‘Joyce and Gabriel Kolko, The Limits of Power (New York, 1972), pp. 378, 438-39; Richard Freeland, The Truman Doctrine and the Origins of McCarrhyism (New York, 1970), pp. 247, 268ff.; Lawrence Kaplan, “Toward the Brussels Pact,” Prologue 12 (Summer 1980): 73-86; Alan Platt and Robert Leonardi, “American Foreign Policy and the Postwar Italian Left.” Polirical Science Quarterly (Summer 1978): 197-215.