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PONTE MORANDI, Genova un anno fa crollava il viadotto sul

di Alice Spagnolo – 14 Agosto 2019 – 6:30

Genova. L’orologio segna le 11.36. E’ il 14 agosto 2018 e sta piovendo. La città è viva come non lo sarà mai più. Un boato e poi la polvere che copre Genova, la Superba. Il viadotto sul Polcevera del Ponte Morandi si spezza e si sgretola, trascinando nel baratro 43 vite. Con il ponte si spacca in due una città, una regione, la , l’Italia intera.

E’ passato un anno, ma le immagini del crollo del viadotto restano negli occhi dei genovesi, dei liguri e non solo. Il ponte ora non esiste più, completamente demolito alle 9,37 del 28 giugno scorso con una ‘bomba’ di 680 chili di esplosivo, tra dinamite e plastico. Un simbolo di Genova cancellato dalla vista, ma che resta impresso nella mente e nell’animo come una ferita che non si rimargina. Come quel furgoncino verde della Basko rimasto a un metro dal precipizio, e il cui conducente si è salvato per un miracolo, così i liguri sono rimasti, aggrappati alla vita guardando negli occhi la morte.

A un anno dalla strage autostradale di Genova, restano le famiglie e gli amici di quelle 43 vite spezzate. Restano i 566 sfollati. Restano la rabbia e il dolore, ma anche la voglia di rinascere e ricominciare. C’è chi ha perso un figlio, un padre, un fratello. Chi ha perso la casa e chi ha perso il lavoro. C’è chi convive, ancora oggi, con i disagi, con le polveri sollevate dall’enorme cantiere che ha dapprima messo in sicurezza e poi demolito ciò che restava del ponte Morandi e ora si prepara a ricostruire un viadotto che unisca di nuovo la

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Liguria, da Ponente a Levante.

Oggi, un anno dopo, è il giorno del ricordo. A Genova, per seguire la diretta della Rai, sono stati montati due maxischermo in via 30 giugno. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marco Bucci, ha previsto – si legge in una nota – «una cerimonia commemorativa per ricordare quella tragedia e manifestare ancora una volta il cordoglio, la solidarietà e la vicinanza dei genovesi ai parenti delle vittime». Saranno presenti il Presidente della Repubblica, , il Presidente del Consiglio dei Ministri, , rappresentanti del Governo, rappresentanti dei familiari e numerose autorità civili e militari.

L’Arcivescovo di Genova Cardinale Angelo Bagnasco officerà alle ore 10, presso il capannone della nuova Pila 9 del viadotto Polcevera (via Greto di Cornigliano), una Messa in suffragio e – dopo gli interventi istituzionali del sindaco di Genova, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dei familiari delle vittime e del presidente del Consiglio dei Ministri – la città di Genova si fermerà per un minuto di raccoglimento alle ore 11.36, nel momento esatto del crollo. Il suono delle campane delle chiese cittadine e il fischio delle sirene delle navi attraccate nel porto renderanno il momento ancora più toccante. Per non dimenticare e per rinascere, ancora una volta, insieme a Genova.

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