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I Quaderni del Ferrari 30 La “sinistra (cattolica) modenese” Cronache di una singolare esperienza politica di base a cura di Dario Mengozzi I Quaderni del Ferrari La “sinistra (cattolica) modenese” Cronache di una singolare esperienza politica di base a cura di Dario Mengozzi La pubblicazione de “I Quaderni del Ferrari” ha per obiettivo la diffusione di studi, ricer- che e contributi di analisi sulla realtà sociale della provincia di Modena, la cui evoluzione è tenuta sotto costante e attenta osservazione dal Centro culturale Francesco Luigi Ferrari. In particolare si intendono soddisfare tre ordini di esigenze: - favorire un’ampia circolazione dei risultati e delle riflessioni delle proprie ricerche e di quelle realizzate in collaborazione con terzi; - sviluppare un dialogo con quanti seguono i temi trattati, non solo per migliorare la conoscenza della realtà sociale, ma soprattutto per verificare l’impatto degli stru- menti dell’intervento sociale; - proporre un quadro non generico della realtà sociale modenese finalizzato a sensibi- lizzare non solo l’opinione pubblica ma soprattutto gli amministratori locali sui setto- ri vitali dell’intervento pubblico. Invito alla lettura La pubblicazione del lavoro di Dario Mengozzi si inserisce tra le iniziative che il nostro Centro culturale propone nel 75° anniversario della morte di Francesco Luigi Ferrari, avvenuta a Parigi nel 1933. Nella celebrazione di questo evento si è scelto di mettere in luce la forza innovativa e la passione per l’uomo che hanno caratterizzato e unifi- cato l’impegno pubblico e la dimensione privata della vita di Ferrari e di proporre un percorso di confronto, dibattito e ricerca il cui motivo conduttore è ripreso dal tema che dà il titolo al progetto, Il potere dell’amore. Questo Quaderno si colloca in questo percorso, presentandoci le vicende della sinistra modenese, una esperienza politica del movimento cattolico modenese guidata da Erman- no Gorrieri a partire dagli anni del secondo dopoguerra fino alla fine degli anni settanta. Mengozzi dice chiaramente nella introduzione che il suo lavoro non è e non in- tende essere un testo storiografico. Può tuttavia essere considerato una “cronaca”, o un “diario” (anche se si tratta di un “diario ex-post”) le cui tappe sono scandite da un elenco di avvenimenti e di persone. Come avviene per tutti i diari, anche in questo caso l’autore ha scelto fatti e nomi soprattutto sulla base di un coinvolgimento diretto: ricordi, ideali, priorità, giudizi di valore non sono resi espliciti, ma hanno improntato la successione cronachistica e sono il vero filtro del lavoro di ricerca che ha preceduto la stesura finale. Si può decidere di leggere il “diario” per ricercare fatti e persone: chi era presente e chi no ad un determinato avvenimento. Ed emerge che centinaia e centinaia di per- sone hanno condiviso da protagonisti un lungo percorso politico e sociale. Si può utilizzare la lettura del Quaderno anche per prendere seriamente in consi- derazione il senso e il significato di “sinistra” (in questo caso cattolica e modenese, come viene specificato nel testo), soprattutto in relazione alle dinamiche che hanno portato una parte dei “cattolici democratici” a partecipare alla costituzione del Par- tito democratico. Una ulteriore chiave di lettura viene fornita dallo stesso Mengozzi quando scrive che l’esperienza della sinistra modenese è stata esperienza, per un certo periodo, di un gruppo a forte valenza comunitaria, “un gruppo di amici singolarmente omogeneo e affiatato” (sono parole di Gorrieri) che ha dato il proprio contributo “modesto, ma tenace e coerente”. Si può parlare di valenza comunitaria almeno per due motivi: il primo riguarda l’intreccio fra la dimensione privata e quella politica; il secondo la partecipazione co- stante ad esperienze di base, motivata dall’intento di perseguire in ogni circostanza obiettivi di solidarietà, di redistribuzione delle risorse e di miglioramento delle condi- zioni sociali dei più sfavoriti. In una parola, dall’interesse verso gli altri. Si è trattato di esperienze in associazioni, movimenti, parrocchie che hanno con- sentito di individuare valori/finalità nuovi, utili ad affrontare la prova della nuova situazione sociale. Tali valori poi hanno trovato una loro coerente concretizzazione e coerentemente sono stati l’esito di un percorso condiviso, in cui è diventato possibile integrare il piano culturale e quello politico e nello stesso tempo sforzarsi di mante- nere quella coerenza sia a livello personale che a livello collettivo. Preme infine ricordare che le fonti storiografiche utilizzate sono i materiali archi- vistici custoditi nell’Archivio storico Francesco Luigi Ferrari, in particolare l’archivio della Segreteria provinciale della Democrazia cristiana di Modena, le carte personali di Ermanno Gorrieri e Luigi Paganelli, alcune raccolte di periodici locali del secondo dopoguerra e i fondi che raccolgono le carte e i documenti prodotti dal Centro cultu- rale F. L. Ferrari per le ricerche sulla storia del movimento cattolico modenese. Gianpietro Cavazza Presidente del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari Modena, febbraio 2009 Indice Introduzione 17 1. La derivazione dalla “Resistenza” 25 1.1. Il “Paradisino” 26 1.2. Un primo strumento di comunicazione: “La Punta” 27 1.3. Il “maestro”: Giuseppe Dossetti 28 1.4. L’incontro con i popolari: Alessandro Coppi 29 1.5. La “Repubblica di Montefiorino” e la strage di Monchio 30 1.6. Il sacrificio delle popolazioni montane 31 1.7. 1945 — La Liberazione di Modena 32 1.8. L’uccisione di cinque sacerdoti 34 1.9. L’Alpi: Associazione liberi partigiani italiani 34 1.10. L’ultimo libro di Gorrieri: Ritorno a Montefiorino 35 2. La prima fase della sinistra modenese 39 2.1. Un’esperienza politica “di massa” 41 2.2. L’anticomunismo “democratico” del gruppo 42 2.3. 1945 — Il primo Congresso provinciale Dc 43 2.4. La vittoria del “gruppo Gorrieri” 44 2.5. Il gruppo si autodefinisce “sinistra modenese” 44 2.6. Comincia la “gestione” della Dc modenese 45 2.7. La linea politica di Giuseppe Dossetti 46 2.8. La sinistra modenese “alla stanga” 47 3. La sinistra modenese e il mondo cattolico 51 3.1. La sinistra modenese e le gerarchie ecclesiastiche modenesi 53 3.2. Un forte riferimento religioso ma una convinta laicità 54 3.3. 1946 — La sinistra modenese in minoranza 56 5. La sinistra modenese ancora in maggioranza 89 3.4. La “scoperta” di Francesco Luigi Ferrari 57 5.1. Si profila la candidatura di Gorrieri per le elezioni del 1958 90 3.5. Il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari 58 5.2. Il Centro Ludovico Antonio Muratori e il rapporto tra Gorrieri e Feltri 91 3.6. L’arcivescovo Cesare Boccoleri 59 5.3. L’arcivescovo Giuseppe Amici 92 3.7. Don Elio Monari, don Zeno Saltini, don Mario Prandi 60 5.4. 1957 — La sinistra modenese prevale al XIV Congresso provinciale Dc 93 5.5. Vittorino Carra segretario provinciale Dc 94 4. La sinistra modenese dal 1946 al 1956 63 4.1. 1946 — I Convegno sindacale provinciale 65 6. Gli “anni ruggenti” della sinistra modenese 99 4.2. La corrente sindacale cristiana 66 6.1. 1958 — La campagna elettorale politica e le “primarie” 100 4.3. 1947 — La Settimana sociale dei cattolici modenesi 68 6.2. Carra e Gorrieri candidati alla Camera 101 4.4. IV Congresso provinciale Dc 68 6.3. I difficili rapporti con l’arcivescovo Amici 102 4.5. 1948 — I Congresso provinciale delle Acli 69 6.4. Ciro Santagata segretario provinciale Dc 104 4.6. 18 aprile 1948 — I partigiani cattolici all’erta 69 6.5. Nasce il Circolo di cultura sociale Ezio Vanoni 106 4.7. Costituita l’Unione provinciale cooperative 70 6.6. 1959 — Viene costituito il Fas (Fondo attività sociali) 109 4.8. La cooperativa “Il Bosco della Saliceta” 71 6.7. Santagata: Modena nel piano di sviluppo nazionale 110 4.9. 1950 — Nascono i “sindacati liberi” 71 6.8. Un nuovo periodico: “L’Informatore” 111 4.10. Giuseppe Dossetti lascia la politica 72 6.9. La politica per lo sviluppo delle aree depresse della provincia 112 4.11. La Dc modenese dall’ottobre del 1946 al 1955 74 6.10. Amintore Fanfani a Modena 113 4.12. 1951 — VII Congresso provinciale Dc - “La Punta” 75 6.11. Dario Mengozzi segretario provinciale Dc 114 4.13. 1952 — VIII Congresso provinciale Dc 75 6.12. Il fondo di solidarietà per le aree depresse 114 4.14. Cesare Bonacini candidato alla Camera 76 6.13. L’impegno politico dei cattolici al Circolo Vanoni 115 4.15. Bonacini e Coppi non eletti 77 6.14. La Dc modenese per un governo di centro-sinistra 117 4.16. 1953 — IX Congresso provinciale Dc 78 6.15. 1959/60 — Una delegazione del Pci in Piazza S. Agostino 118 4.17. Gorrieri e il rapporto con i socialisti 78 6.16. 1960 — Elezioni amministrative 119 4.18. 1954 — XI Congresso provinciale Dc 79 6.17. Il ministro Rumor sul “passaggio” alla industrializzazione 119 4.19. 1955 — Nasce la Sias (Società immobiliare per assistenza sociale) 81 6.18. Dibattiti di politica internazionale del Circolo Ezio Vanoni 121 4.20. Decennale della Resistenza: la Dc di Feltri “deplora” Coppi 81 6.19. Il Vanoni da circolo a centro 122 4.21. Cambiamenti al XII Congresso provinciale Dc 81 6.20. 1961 — Riunione “interorganizzativa” della sinistra modenese a Carpi 122 4.22. 1956 — Elezioni amministrative 83 6.21. Il “librino”: La costruzione dello stato democratico 126 4.23. Il “gruppo” Lavini, Melini, Menziani 83 6.22. La Sias promuove la costruzione a Pievepelago dell’Hotel Pineta 128 4.24. 30 agosto 1956: muore Alessandro Coppi 84 6.23. XVI Congresso provinciale Dc a Carpi 129 4.25. Svolta al XIII Congresso provinciale Dc 84 6.24. Il polo di sviluppo industriale di S. Felice 132 6.25. 1962 — Zaccagnini a Modena 132 6.26.