Milano Break in Jazz Piazza dei Mercanti

Giovedì 06/13/20.IX.07 Tony Arco Time Percussion ore 13 Franco D’Andrea pianoforte

Franco Cerri Guitar Ensemble Bruno De Filippi armonica a bocca

Workshop Big Band dei Civici Corsi di jazz dell’Accademia Internazionale della Musica 5° Fabio Jegher direttore tromba

Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_27.IX.07 Prima edizione

SettembreMusica Break in Jazz

Giovedì 06.IX ore 13 Tony Arco Time Percussion con gli studenti dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica Con la partecipazione di Franco D’Andrea, pianoforte

Giovedì 13.IX ore 13 Guitar Ensemble con gli studenti dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica Con la partecipazione di Bruno De Filippi, armonica a bocca

Giovedì 20.IX ore 13 Workshop Big Band dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica Fabio Jegher, direttore Con la partecipazione di Franco Ambrosetti, tromba

In collaborazione con Fondazione Scuole Civiche di Milano Associazione Culturale Musica Oggi

La Musica e l’Economia, percorso realizzato con Camera di Commercio di Milano, partner istituzionale di MITO SettembreMusica Break in Jazz Tony Arco Testo a cura di Maurizio Franco Percussioni Musica Oggi

Break in Jazz è una manifestazione che da undici anni, da maggio a giugno, Nato a Milano nel 1965, Tony Arco inizia lo studio dello strumento all’età di propone nell’orario del “break” (dalle ore 13 alle ore 14) il complesso e tredici anni sotto la guida del Maestro Lucchini. A sedici anni incontra Tullio articolato lavoro didattico degli studenti dei Civici Corsi di Jazz di Milano. De Piscopo con il quale studierà fino all’età di venti anni e con il quale instau- Il successo della manifestazione l’ha fatta diventare un appuntamento clas- ra un profondo rapporto d’amicizia che continua ancora oggi. Le prime espe- sico della programmazione musicale milanese, ed è quindi logico che MITO rienze professionali cominciano intorno ai diciotto anni con vari gruppi locali, SettembreMusica ospiti un piccolo spaccato di quel progetto, con tre concerti ma il primo ingaggio jazzistico di rilievo sarà con il pianista Piero Bassini con che uniscono prestigiosi ospiti a tre dei sei gruppi stabili presenti nella scuola, cui suonerà spesso al Capolinea di Milano. Altre collaborazioni di quel periodo costituiti da studenti e docenti: il Time Percussion, il Guitar Ensemble e la includono Sergio Fanni, Mario Rusca, con il quale continua a collaborare, ma Workshop Big Band. Il Time Percussion è un ensemble di percussioni diretto soprattutto un personaggio che si rivelerà fondamentale per la sua formazio- da Tony Arco nel cui percorso, che come per tutte le formazioni dei Civici Corsi ne di jazzista, il grande clarinettista americano Tony Scott con il quale Arco di Jazz è al tempo stesso formativo ed artistico, hanno trovato spazio incontri suonerà a lungo in Italia e all’estero. Nel 1988, ormai inserito a pieno titolo con artisti del valore di , Antonello Salis, Enrico Rava e appunto nel panorama musicale, Arco, mosso da una innata curiosità intellettuale, Franco D’Andrea. Con il grande pianista il gruppo ha anche inciso un cd: decide comunque di abbandonare tutto e partire per gli Stati Uniti dove vivrà Live in Iseo (Philology), che ha ricevuto significative recensioni critiche segnan- per quasi cinque anni e dove studierà con Gary Chaffee, Bob Moses e Alan do la prima tappa di una collaborazione ricca di contenuti. Del resto, tra i jazzisti Dawson. Nel 1990 diventa il batterista del mitico Wally’s Jazz Club di Boston europei, D’Andrea è forse quello che ha sviluppato maggiormente la dimensio- dove collabora con i gruppi di Roy Hargrove e di Antonio Hart e con tanti altri ne ritmica, frutto dello studio della musica africana e dell’applicazione al jazz musicisti americani tra i quali John Medesky e George Garzone. di complesse procedure poliritmiche, quindi il suo modo di suonare si adatta Al suo ritorno in Italia, nel 1992, Arco rientra velocemente nel circuito profes- particolarmente ad un progetto di questo tipo. Anche in questa occasione, sionale milanese e qui collabora stabilmente con numerosi gruppi tra i quali l’incontro avviene sul terreno di una precisa intenzione artistica e si basa la band di Gigi Cifarelli, Mario Rusca e Antonio Faraò e la Big Band di Demo principalmente su composizioni del pianista e di Arco, accuratamente scelte Morselli con la quale successivamente si esibirà, per alcuni mesi, al Maurizio per favorire l’intreccio tra il pianoforte e le percussioni ed esaltare l’interplay Costanzo Show. II 1995 segna l’importante incontro con Enrico Intra e Franco tra i musicisti che partecipano ad una proposta dai contenuti realmente con- Cerri che gli offrono la cattedra di docente alla prestigiosa Scuola Civica di temporanei. Nel quadro dell’attività didattica dei Civici Corsi di Jazz, Franco Jazz a Milano, oltre al ruolo di batterista nella Civica Jazz Band e di Direttore Cerri opera soprattutto nell’ambito della musica d’insieme dirigendo organici del gruppo di percussionisti Time Percussion, ensemble stabile della scuola. eterogenei tra loro e, tra questi, il più conosciuto è il Guitar Ensemble, un Oggi Arco è considerato unanimemente un punto di riferimento in campo quartetto di chitarre più sezione ritmica che esegue gli arrangiamenti di note didattico, oltre ad essere coinvolto in collaborazioni artistiche ai massimi songs e le composizioni originali del popolare chitarrista. Le chitarre funziona- livelli del jazz italiano e internazionale. no quindi come una piccola orchestra, ottenendo sia un deciso impatto sonoro, Le collaborazioni artistiche includono: Mark Murphy, Bobby Watson, sia cesellate filigrane timbriche, senza per questo soffocare gli spazi solistici. Kenny Barron, Charles Tolliver, Tony Scott, Dave Liebman, James Newton, Il repertorio spazia dalla canzone americana e dagli standard jazzistici ai brani Carl Anderson, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, Enrico Rava, Paolo Fresu, del leader, scritti in maniera originale e quasi un riflesso del suo fraseggio chi- Franco Ambrosetti, Rachel Gould, Bob Mover, Irio De Paula, Marcus Stockhausen, tarristico. Ospite del quartetto in questa occasione è un partner storico di Cerri: Gianluigi Trovesi, David Murray, Eddie Daniels, Luigi Bonafede, Joe Diorio, Bruno De Filippi, il più celebre armonicista a bocca italiano (ma anche valente John Mosca, Evan Parker, Billy Cobham, Airto Moreira, Phil Markovitz, chitarrista), dal sound che si sposa particolarmente bene con quello elettrico delle James Cammack, Sonny Fortune, Andrew Hill, Garrison Fewell, Emil Richards, chitarre, creando un peculiare universo sonoro all’insegna del mainstream jazz. Bob Mintzer e Kenny Wheeler. La Workshop Big Band è invece l’orchestra costituita in seno ai corsi milanesi Ha registrato oltre trenta cd con artisti quali Lee Konitz, Enrico Rava, per eseguire le composizioni e gli arrangiamenti degli studenti della scuola e Mario Rusca, Antonio Faraò, Dave Liebman, Tony Scott, Gianni Bedori, fare da palestra preparatoria per il passaggio alla Civica Jazz Band di Enrico Guido Manusardi, Franco D’Andrea, Franco Cerri e Enrico Intra, oltre ai diver- Intra. La dirige un compositore, arrangiatore e teorico di livello internazionale si cd della Civica Jazz Band che hanno riscosso importanti riconoscimen- quale Fabio Jegher, che ha fornito la band di un repertorio articolato, che toc- ti dalla stampa specializzata. Attualmente è impegnato come co-leader del ca diversi momenti stilistici del jazz. Per MITO SettembreMusica la Workshop Cues Trio con Roberto Tarenzi, con il quale ha inciso Introducing Cues Trio incontra una delle grandi trombe del jazz contemporaneo: lo svizzero Franco e Feel Cues Trio meets Dave Liebman. Ha realizzato, inoltre, i seguenti cd: Ambrosetti, straordinaria figura di improvvisatore capace di adattarsi perfet- A Journey Within, con il Time Percussion, Live at Iseo Jazz Festival con il tamente al ruolo di solista principale di una big band, come testimonia la sua Time Percussion e Franco D’Andrea, e It’s About Time con il suo Tony Arco più che quarantennale carriera nel mondo del jazz. La musica, che si muove Quintet. Tony Arco usa batteria CVL Drums “Signature Model” in castagno. nell’ambito della moderna classicità del jazz, modella il sound orchestrale Piatti UFIP e bacchette Ideas for Drummers “Signature Model”. intorno alla voce del solista, esaltandone le qualità espressive. In sostanza, i tre break pongono in rilievo l’importanza dell’incontro tra i grandi maestri e i giovani musicisti, vissuto all’insegna di proposte musicali meditate e realiz- zate in maniera spettacolare e comunicativa. Franco D’Andrea Franco Cerri Pianoforte Chitarra

Nato a Merano nel 1941, Franco D’Andrea incomincia a studiare il pianoforte a Un linguaggio espressivo, immediatamente riconoscibile, l’entusiasmo rima- 17 anni, dopo alcune esperienze con la tromba e il saxofono soprano. Nel 1963 sto intatto negli anni, la voglia di inseguire sempre nuovi progetti caratteriz- inizia la sua attività professionale con Nunzio Rotondo presso la Rai di Roma. zano la personalità di Franco Cerri, non soltanto il chitarrista italiano più È del 1961 la sua prima registrazione con Gato Barbieri nel cui gruppo aveva popolare (e autorevole), ma anche uno degli stilisti più importanti del mondo militato per due anni. Nel 1963 fonda con Franco Tonani e Bruno Tommaso il jazzistico europeo, nel quale i grandi chitarristi non sono certo mancati. Cerri, Modern Art Trio. Dal 1972 al 1977 ha suonato con il gruppo jazz-rock Perigeo. di formazione totalmente autodidatta, è il classico esempio di artista che si Nel 1978 ha formato un proprio trio con Dodo Goya e Bruno Biriaco, intra- costruisce la propria tecnica non “in astratto” ma sulla base delle proprie prendendo allo stesso tempo concerti per solo ed un’intensa attività necessità espressive, come del resto è sempre avvenuto nel jazz tra gli artisti didattica. Nel 1981 fonda un quartetto con Tino Tracanna, Attilio Zanchi e più creativi (il caso di Thelonious Monk è in tal senso eclatante). Gianni Cazzola. Nel 1986 si uniscono alla band il percussionista Luis Agudo e Nato a Milano il 29 gennaio 1926, si è formato jazzisticamente con il be-bop, in seguito il trombonista Glenn Ferris, il percussionista Naco e il vibrafonista la cui frenesia angosciosa è stata temperata nel tempo dalla ricerca di armo- Saverio Tasca. In seguito ha formato un nuovo trio chiamato Current Changes nie morbide e suadenti. Ne deriva un fraseggiare costruito sui contrasti, sulla con il trombettista David Boato e Naco. Attualmente suona in quartetto con successione di segmenti melodici anche eterogenei e frutto di un’ispirazione Andrea Ayassot, Aldo Mella e Alex Rolle. feconda, basata sul feeling del momento, mai precostituita o infarcita di cliché. Durante la sua carriera Franco D’Andrea ha collaborato con molti jazzisti Un senso del colore che si applica anche al parametro armonico, da lui padro- importanti come Pepper Adams, Barry Altschul, Gato Barbieri, Don Byas, neggiato con naturalezza, elaborato con accostamenti inusuali ma sempre Conte Candoli, Jon Christensen, Palle Danielsson, Joe Farrell, , compatibili con la tonalità del pezzo che sta suonando, dove si evidenzia , Slide Hampton, Mark Helias, , Jimmy Knepper, il suo gusto melodico nella rara capacità di “far cantare” le progressioni di Lee Konitz, Steve Lacy, Victor Lewis, Dave Liebman, Joe Lovano, accordi. Sia negli assolo, sia nel lavoro di accompagnamento, svolto con gusto Albert Mangelsdorff, Hank Moebly, Paul Motian, Jean Luc Ponty, Enrico Rava, sopraffino, emerge quella che forse è la sua qualità più preziosa: una formi- Frank Rosolino, Max Roach, Aldo Romano, Martial Solal, John Surman, dabile natura ritmica, spontaneamente portata verso lo swing più esplicito e Toots Thielemans, Charles Tolliver, Miroslav Vitous, Bobby Watson, coinvolgente, che si estende anche alla pronuncia delle frasi, al loro respiro Kenny Wheeler, Fode Youla (“Africa Djole”). interno, al modo stesso in cui vengono attaccate le note. Ha tenuto concerti in tutta Europa, Camerun, Canada, Israele, Giappone, Cominciata la sua lunga e feconda carriera nel 1945, al fianco di Gorni Tunisia, USA e Australia. Ha composto circa 130 brani dei quali 80 sono stati Kramer, Cerri si è trovato nel 1949 ad accompagnare , la registrati. Franco D’Andrea ha vinto diversi premi: l’Italian Critics’ Award nel sua prima, vera influenza chitarristica alla quale seguirono quelle di Jimmy 1979 e nel 1981; il premio Radiouno Jazz nel 1982; il Top Jazz, promosso dalla Raney e di (fondamentale), forse all’origine del sound sec- rivista specializzata Musica Jazz, quale miglior musicista italiano nel 1982, co, tagliente degli anni ‘50, sino ad arrivare a Wes Montgomery e Jim Hall, 1984, 1985, 1986, 1987; il Top Jazz, come miglior disco italiano nel 1984 e nel che sono forse all’origine della scoperta di sonorità più morbide e pastose. 1986, con No Idea of Time e Quartet Live; il Top Jazz come miglior gruppo Negli anni ‘50 si è poi trovato al fianco di grandi maestri del jazz: da nel 1986. Dal 1978 collabora come docente con numerose organizzazioni: a , da a Lee Konitz, ai musicisti del Modern Seminari Senesi di Musica Jazz, Libera Scuola di Musica, Centro Didattico Jazz Quartet e tanti altri, diventano un personaggio di punta del mondo Musicale, Centro Professione Musica, Thelma Yellin High School of Arts di jazzistico italiano ed europeo. I decenni successivi saranno caratterizzati Tel Aviv, AMR di Ginevra. È docente di jazz presso il Conservatorio di Trento da una intensa attività concertistica e dall’inizio della collaborazione con la dal 1993. Dal 1990 è membro del Board of Examiners presso il Klubschule televisione, che lo renderà artista popolare anche presso il grande pubblico, Migros’ Jazz Department di San Gallo in Svizzera. È stato membro della giuria grazie a programmi divulgativi ai quali hanno preso parte famosi jazzmen al Concorso Internazionale di Piano Jazz Martial Solal di Parigi nel 1989. Ha nazionali e internazionali. Alla testa di quartetti e quintetti propri, nei quali registrato circa 100 dischi in Italia e all’estero. figurano anche nuovi talenti della scena italiana quali Gianluigi Trovesi e , dagli anni ‘70 ha cominciato a dedicarsi al lavoro di arran- giamento, riflettendo sulla partitura, le peculiarità del suo stile. Nel 1980 inaugura il sodalizio con uno dei principali artefici del jazz italiano, il pianista e compositore Enrico Intra, formando un quartetto tuttora attivo e che si può ascoltare nell’album Pregiata ditta dal 1990 per la Ariston. Nell’ultimo decennio si è proposto come organizzatore e ha intensificato l’at- tività didattica in seno all’Associazione Culturale Musica Oggi (di cui con Intra è uno dei fondatori), che dirige i Civici Corsi di Jazz di Milano e ha organizzato molteplici rassegne concertistiche. Costituita da album pressoché irreperibili, la discografia di Franco Cerri è invece piuttosto scarna. Si segnala però l’im- prendibile antologia Di Jazz in Jazz (Dire), che contiene brani significativi Bruno De Filippi Armonica a bocca dagli anni ‘50 ad oggi, eseguiti da differenti formazioni. Si segnalano i recenti Sensibile ad ogni stile musicale qualitativamente elevato, negli anni ‘60 e Cerri & Cerri (Dire), con il figlio Stefano, e il progettuale A Django, En Souvenir ‘70 Bruno De Filippi collabora alle realizzazioni discografiche dei più famosi De Milan (CDPM Lion), che propone approfondite e complesse rielaborazioni cantanti italiani: Mina, Caterina Valente, Johnny Dorelli, Ornella Vanoni. di brani del repertorio di Reinhardt e in cui figura il Franco Cerri Guitar Armonicista, chitarrista, compositore, Bruno De Filippi, nella sua quaranten- Quartet, pregevole risultato di un quinquennio di lavoro didattico. nale carriera, ha collaborato con i più importanti jazzisti del panorama inter- nazionale (Louis Armstrong, Bud Shank, Lionel Hampton, Bill Russo, Gerry Mulligan, Astor Piazzolla, Barney Kessel, Lee Koonitz) e italiani (Franco Cerri, Enrico Intra, Tullio De Piscopo, Guido Manusardi, Renato Sellani). Negli anni ‘70 inizia a intensificare la sua attività come armonicista, intervenendo con assoli al fianco di Mina, Pino Daniele, Toquino, Rossana Casale, Caterina Valente, Gino Paoli. Dal 1986 registra a proprio nome gli album Harmonica, Sweet Jazz From Italy, Portrait in black and white e Different moods. Quest’ultimo ha la particolarità di contenere la jazz-suite Metamorfosi, com- posta da Bruno per armonica e quartetto d’archi. Importanti palcoscenici hanno visto ospitare l’armonica di Bruno De Filippi. A New York ha suonato alla Town Hall, al Birdland e al prestigioso Blue Note, considerato il più importante jazz club del mondo. Ma anche al Green-Mill di Chicago, al Pier House di Key West in Florida e in numerosi circuiti jaz- zistici della Germania e Indonesia. Tra i festival jazz, da sottolineare la par- tecipazione al Jazz at the Tropics di Miami, al Django Reinhardt Festival di Fontainbleau e al Jakarta Jazz ‘95 in Indonesia. Il cd Bruno De Filippi in New York with Don Friedman Trio evidenzia il talento che Bruno ha sviluppato con l’armonica cromatica. Il sodalizio con il pianista americano Don Friedman dà vita nel 1994 all’album You and the night and the music e a numerosi con- certi in tutta Europa e negli Stati Uniti. L’ultimo cd di Bruno De Filippi, dal titolo You my love, dedicato alla moglie Mimi, è stato registrato a New York, il 9 Dicembre 1997 con Don Friedman, Billy Hart e Jeff Fuller. Fabio Jegher Franco Ambrosetti Direttore Tromba

Fabio Jegher è nato a Trieste nel 1949. Nel 1976 si è laureato in Franco Ambrosetti, compositore e strumentista, figlio del sassofonista Biologia all’Università di Trieste e nel 1982 ha ottenuto il diploma in Flavio Ambrosetti, è nato a nel 1941. Dal 1952 al 1959 ha studiato pia- Professional Music al Berklee College of Music di Boston, studiando con noforte, successivamente si è dedicato da autodidatta allo studio della tromba Ted Pease, Herb Pomeroy, Mike Gibbs.Nel 1983 ha compiuto gli studi in e recentemente allo studio del flicorno. Contemporary Tecniques in Composition and in Film Scoring alla University Il suo debutto è avvenuto nel 1961 all’età di venti anni e qualche anno dopo, a of California con Walter Scharf. Ha diretto numerosi ensemble e ha suonato Zurigo, ha formato il suo primo gruppo. Nel 1964 ha inciso le prime registrazioni come percussionista e batterista in oltre cinquecento concerti. Ha realizzato con e Gato Barbieri sotto la leadership del contrabbassista tre album con sue composizioni: Timezone (con Dave Kikosky, Chrys Rhyne), Giorgio Azzolini. Nel 1966 ha vinto il Primo premio al Vienna International Chiaroscuri (con Mike Melillo) Atmospheres (con Hugo Heredia). Ha tradotto e Jazz Competition sotto la guida di Fiedrich Gulda e l’anno successivo ha esor- pubblicato in italiano: XX Century Harmony di Vincent Persichetti (Guerini & dito negli Stati Uniti con il quintetto del padre al Monterey Jazz Festival. Associati, 1993), The Jazz Theory Book di Mark Levine (Edizioni Curci, 2006). Nel 1968 si è laureato in economia presso l’Università di Basilea. Nel 1990 ha assunto il ruolo di Maestro sostituto di Gunther Schuller per l’esclu- Alla fine degli anni ‘70 fonda il suo gruppo insieme a George Gruntz, sivo concerto italiano al Teatro delle Erbe di Milano. Ha diretto l’Orchestra Daniel Humair, Ron Mathewson. Dal 1963 al 1970 suona con il quintetto del Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano in occasione del programma Orchestre padre, di cui facevano parte anche Gruntz e Humair. Attualmente il gruppo con- senza confine. Dal 1991 al 1998 ha insegnato Tecniche della Composizione e tinua a suonare insieme, come quartetto, con Ambrosetti in qualità di leader. Relazione tra Musica e Scienza all’Istituto Superiore di Musicologia di Milano Nel 1972, fonda The Band (con il padre, Gruntz e Humair), in seguito cono- nel quale ha ricoperto la carica di Direttore didattico. Dal 1991 al 1997 ha sciuta come la George Gruntz Concert Jazz Band. insegnato Armonia e Arrangiamento all’Arci di Cremona. Ha tenuto lezioni su Freelance in tutta Europa nel corso degli anni ’70, Ambrosetti ha collaborato l’Armonia del Ventesimo secolo presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, con , Dexter Gordon, Cannonball Adderley, Joe Henderson, Forme Biologiche e Suono presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria, Michael Braker-Mike Stern, Hal Galper e Kenny Clarke. In Italia ha fondato un Sincronizzazione del suono e dell’immagine all’Istituto di Paleografia e quartetto con Alfredo Golino, Antonio Farao e Dado Moroni. Ha inciso, sia in Filologia Musicale dell’Università di Pavia. Nell’aprile del 2001 è stato Maestro qualità di band leader che di sideman, con Michael Brecker, Kenny Kirkland, sostituto di David Raksin per il primo concerto europeo delle musiche da John Scofield, Ron Carter, Benne Fallace, Phil Woods, Dave Holland, film composte da Raksin, eseguite dall’Orchestra Sinfonica d’Italia insieme a Kenny Barron, Victor Lewis, Seamus Blacke, Don Sebesky, Eddie Daniels. Eddy Daniels al Teatro Strehler di Milano. Dal 1990 insegna Composizione Nel corso della sua carriera Franco Ambrosetti ha preso parte come solista a Jazz, Arrangiamento e Armonia alla Scuola Civica di Milano dove ricopre l’in- innumerevoli festival, concerti, show e sessioni di registrazione collaborando, carico di assistente del Maestro Enrico Intra, per la conduzione dell’Orchestra tra gli altri, con il Kenny Clarke Quintet, Phil Woods e The European Jazz e Sinfonica. Dal febbraio 2005 insegna Composizione Jazz e Tecnica al Rhythm Machine, Dexter Gordon Quartet, Cannonball Adderley Sextet, Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Life Tones and Film Colors è l’ultimo Joe Henderson Group, The George Gruntz Concert Jazz Band, Michael Brecker album con sue composizioni ed è stato registrato a Los Angeles con il Maestro and Mike Stern Group, Alfredo Golino Quintet, Rene Urtregueir Quintet, Jorge Calandrelli, Tom Scott, John Patitucci, Dave Weckl, William Kennedy, Arnie Lawrence’s Tresour Island Group, Hal Galper Quintet, George Gruntz Dave Carpenter, Mike Fisher, Larry Brukner. Duo, Trio and Quartet, Daniel Humair Quintet, Romano Mussolini Quintet e Gato Barbieri Quintet. Fra i riconoscimenti ricordiamo: Miglior disco in Italia con The Band, Premio della critica al Montreux Jazz Festival Award (1980, 1982), Rai Best European Music (1985). Ambrosetti continua a suo- nare con il George Gruntz Concert Jazz Band e si esibisce regolarmente in live-session nei club e locali di New York quali il Blue Note, Sweet Basil, Bradleys e Visiones. Per l’etichetta ENJA insieme al trio del pianista Uri Caine, ha appena registrato un nuovo album dal titolo The Wind. La Civica Jazz Band Il FAI presenta i luoghi Enrico Intra, Direttore musicale di MITO SettembreMusica Maurizio Franco, Direttore artistico

Nata nel 1996 in seno ai Civici Corsi di Jazz, ideati e diretti dall’Associazio- Piazza dei Mercanti ne Culturale Musica Oggi e parte integrante dell’Accademia Internazionale della Musica di Milano (dipartimento della Fondazione di partecipazione del- Piazza dei Mercanti ha rappresentato a lungo la sede del potere civile di Milano, le Scuole Civiche di Milano), l’orchestra diretta dal pianista e compositore nonché il cuore urbanistico della città medievale, poiché vi convergevano le Enrico Intra è formata dai migliori allievi della scuola e da alcuni presti- principali strade di collegamento con le sei porte urbiche (Romana, Orientale, giosi docenti: Emilio Soana, Giulio Visibelli, Roberto Rossi, Marco Vaggi e Ticinese, Vercellina, Comasina, Nuova) e ad essa si accedeva attraverso cin- Tony Arco. L’attività della band coniuga gli aspetti della formazione e del- que portoni aperti in corrispondenza dei sestieri. La piazza venne edificata a la produzione artistica, realizzando progetti musicali che sono funzionali partire dal 1228 in forma di quadrato chiuso con al centro il Palazzo della al piano di studi della scuola e possiedono, nel contempo, un riconosciuto Ragione. Negli anni successivi l’Unità d’Italia fu trasformata con l’apertura valore culturale. L’orchestra ha costruito negli anni una vasta letteratura, di via Mercanti (1867-1878), che collega piazza del Duomo a Cordusio e che che poche big band possono vantare, e ha realizzato per la Soul Note tre cd ha convertito in strada la parte settentrionale dell’antica piazza. In seguito significativi della sua filosofia operativa: The Symphonic Ellington, revisione all’intervento ottocentesco, infatti, il Palazzo della Ragione non sorge più al critica delle suite sinfoniche del Duca, New Perspectives, una ripresa origi- centro, ma delimita soltanto un lato della piazza. nale di pagine di Bernstein, Gershwin e Rodgers alla quale partecipa anche Nel 1228 il Consiglio comunale di Milano e il Podestà Aliprando Fava delibe- Kenny Barron, Graffiti, doppio cd che raccoglie venti com- rarono la costruzione del Broletto Nuovo, in sostituzione di quello “Vecchio” posizioni scritte ed eseguite con l’orchestra da altrettanti solisti italiani attiguo al Palazzo Arcivescovile. L’edificio – detto anche Palazzo della Ragione (da Enrico Rava a Paolo Fresu, da Franco Ambrosetti a Tiziana Ghiglioni, da – doveva divenire espressione dell’autonomia del Comune e modello per Fabrizio Bosso ad Antonio Faraò, da Franco D’Andrea a Enrico Pieranunzi, numerosi palazzi pubblici lombardi sorti negli anni seguenti. Costituito da un da Tullio De Piscopo a Roberto Ottaviano, Gianluigi Trovesi, Gianni Basso, pianterreno sopraelevato aperto da tre file di arcate e da un piano superiore Marcello Rosa, Giovanni e Bruno Tommaso, da Pietro Tonolo a Luigi Bonafede, ornato di trifore, fu completato nel 1233 dal Podestà Oldrado da Tresseno, Claudio Fasoli, Maurizio Giammarco e Franco Cerri). raffigurato a cavallo su un rilievo posto sopra un pilastro. Nel 1771-73 fu innal- Ha inoltre realizzato Italian Jazz Graffiti (quarta edizione) per Scuole Civiche zato di un piano per divenire sede dell’archivio notarile. di Milano - Fondazione di Partecipazione, Grazie Italia per la Deutsche Bank Dall’altro lato della piazza sorge l’elegante costruzione trecentesca della Loggia e We Love Basie per l’etichetta MAP. Oltre alle collaborazioni citate, a cui degli Osii (1316) eretta in marmi bianchi e neri, con influenza toscana, per si aggiungono quelle con molti altri solisti e compositori italiani (tra i qua- volere di Matteo Visconti. Di notevole importanza le nove statue trecentesche li: Giorgio Gaslini, Flavio Boltro, Mauro Negri, Roberto Gatto, Paolino Dalla in marmo bianco poste sulla facciata e raffiguranti la Madonna col Bambino Porta, Marco Fumo) e all’incontro con ensemble e orchestre di carattere e santi (le sculture originali sono in collezione privata). A lato si erge il Palazzo sinfonico e classico (l’Orchestra Verdi, l’Orchestra Guido Cantelli e la Civica delle Scuole Palatine, edificato da Carlo Buzzi nel 1644-45 sull’area di un’an- Orchestra di Fiati), la Civica Jazz Band ha realizzato progetti organici con tica scuola e anch’esso pesantemente rimaneggiato nell’Ottocento. Chiude la Max Roach, David Liebman, Bobby Watson, David Murray, James Newton, piazza, sul lato verso il Cordusio, l’avanzo della Casa dei Panigarola, eretta tra Patrice Caratini, Lennart Aberg, Eddie Daniels, Bob Brookmeyer, David il 1433 e il 1466 dall’Università dei Mercanti e restaurata da Luca Beltrami. Raksin, Andrew Hill e Kenny Wheeler. L’edificio fu sede dell’ufficio degli Statuti - dove erano depositati gli atti Nel composito repertorio della band, si trovano rare composizioni di musica delle magistrature cittadine - a lungo affidato alla famiglia Panigarola. afroamericana, riletture di capolavori della storia jazzistica, prime esecuzioni Al centro della piazza si leva la cosiddetta Pietra dei Falliti, mentre sulla via di pagine contemporanee e brani di jazz che spaziano dagli anni Venti alla dei Mercanti sorge il Palazzo dei Giureconsulti, edificato da Vincenzo Seregni contemporaneità. Tutti questi programmi hanno trovato posto, nel corso del nel 1561 grazie a Papa Pio IV, il milanese Angelo Maria Medici. Il nucleo della tempo, nella rassegna Jazz al Piccolo - Orchestra Senza Confini, una stagione torre al centro è di epoca duecentesca. di concerti unica nel suo genere che documenta l’attività di una band pensata come un vero e proprio laboratorio musicale, che opera senza pregiudizi stilistici, svolgendo da una parte un ruolo di alta formazione professionale e, dall’altra, una significativa funzione artistica proponendo opere da scoprire o riscoprire, valorizzando nel contempo autori che meritano una spazio per la loro musica. Organismo duttile e dinamico, la Civica Jazz Band è un gruppo assolutamente attuale proprio per la sua vocazione a guardare senza preclusioni l’intero spettro dell’universo jazzistico e afroamericano, comprendendo in ciò anche le proposte che giungono dall’Europa. Tutti i concerti della Civica Jazz Band prevedono una introduzione critica che funge da guida all’ascolto per il pubblico. Si ringrazia MITO SettembreMusica Il Jazz di MITO SettembreMusica

Promosso da Venerdì 14.IX Domenica 23.IX Città di Milano Città di Torino ore 21 ore 17-21 Letizia Moratti Sergio Chiamparino Teatro degli Arcimboldi Teatro Ventaglio Smeraldo Sindaco Sindaco In Billie Blues Sei Volte Bollani Omaggio a Billie Holiday Stefano Bollani, pianoforte Vittorio Sgarbi Fiorenzo Alfieri Barbara Hendricks, voce Parte I, ore 17 Assessore alla Cultura Assessore alla Cultura The Magnus Lindgren Quartet Solo e al 150° dell’Unità d’Italia posti numerati € 20 € 30 con Enrico Rava, tromba sconto MITO € 16 e € 24 con Stian Carstensen, fisarmonica Parte II, ore 21 Martedì 18.IX con I Visionari Comitato di coordinamento ore 22 con Petra Magoni, voce Blue Note Francesco Micheli Presidente Walter Vergnano Vicepresidente con Enrico Rava, tromba Sovrintendente Teatro Regio di Torino Performing Original In collaborazione con Compositions by McCoy Tyner Centro Jazz Torino Massimo Accarisi Renato Cigliuti Vice Direttore Generale McCoy Tyner, pianoforte ingresso gratuito Direttore Centrale Cultura Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali In collaborazione con Blue Note ingressi € 25 Giovedì 27.IX Antonio Calbi Paola Grassi Reverdini ore 23 Direttore Settore Spettacolo Dirigente Settore Arti Musicali Sabato 22.IX Le Scimmie ore 21 Salumeria della Musica Enzo Restagno Direttore artistico Villa Clerici - Teatro di Verdura Spazio Tadini MITO Jazz Band Jazz Session Francesca Colombo Claudio Merlo Civica Jazz Band Tre tendenze del jazz contemporaneo Segretario generale Direttore organizzativo Enrico Intra, direttore per chi vorrà seguire i musicisti Torino Jazz Band che si sposteranno da un club Gianni Basso, direttore all’altro fino alle due della notte. Realizzato da Con la partecipazione di Michele Di Toro Trio Associazione per il Festival Internazionale Franco Cerri, chitarra Paolino Dalla Porta Urban Ragas Tiziana Ghiglioni Ensemble della Musica di Milano In collaborazione con Associazione Culturale Musica Oggi ingresso gratuito Fondatori ingresso gratuito Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman

Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi

Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Roberta Furcolo / Patrizia Garrasi / Leo Nahon www.mitosettembremusica.it Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Elisabetta Presotto via Rovello, 2 – 20123 Milano telefono 02 884.64725 [email protected] Edizioni www.mitosettembremusica.it Daria M. Scipioni / Francesca Napoli

Si ringrazia Organizzazione Acqua Minerale San Benedetto /Alberto Fumagalli / ICAM cioccolato Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione / Luisella Molina Responsabile organizzazione Ristorante Cracco per l’accoglienza degli artisti Carlotta Colombo Coordinatore di produzione / Federica Michelini Segreteria Showroom Instyle, Milano e J Brand jeans – Katia Amoroso e Carola Gay Responsabili biglietteria Brama Sportswear, Modena per l’abbigliamento dello staff MITO SettembreMusica Prima edizione

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