LS Break in Jazz.Indd

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LS Break in Jazz.Indd Milano Break in Jazz Piazza dei Mercanti Giovedì 06/13/20.IX.07 Tony Arco Time Percussion ore 13 Franco D’Andrea pianoforte Franco Cerri Guitar Ensemble Bruno De Filippi armonica a bocca Workshop Big Band dei Civici Corsi di jazz dell’Accademia Internazionale della Musica 5° Fabio Jegher direttore Franco Ambrosetti tromba Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_27.IX.07 Prima edizione SettembreMusica Break in Jazz Giovedì 06.IX ore 13 Tony Arco Time Percussion con gli studenti dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica Con la partecipazione di Franco D’Andrea, pianoforte Giovedì 13.IX ore 13 Franco Cerri Guitar Ensemble con gli studenti dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica Con la partecipazione di Bruno De Filippi, armonica a bocca Giovedì 20.IX ore 13 Workshop Big Band dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica Fabio Jegher, direttore Con la partecipazione di Franco Ambrosetti, tromba In collaborazione con Fondazione Scuole Civiche di Milano Associazione Culturale Musica Oggi La Musica e l’Economia, percorso realizzato con Camera di Commercio di Milano, partner istituzionale di MITO SettembreMusica Break in Jazz Tony Arco Testo a cura di Maurizio Franco Percussioni Musica Oggi Break in Jazz è una manifestazione che da undici anni, da maggio a giugno, Nato a Milano nel 1965, Tony Arco inizia lo studio dello strumento all’età di propone nell’orario del “break” (dalle ore 13 alle ore 14) il complesso e tredici anni sotto la guida del Maestro Lucchini. A sedici anni incontra Tullio articolato lavoro didattico degli studenti dei Civici Corsi di Jazz di Milano. De Piscopo con il quale studierà fino all’età di venti anni e con il quale instau- Il successo della manifestazione l’ha fatta diventare un appuntamento clas- ra un profondo rapporto d’amicizia che continua ancora oggi. Le prime espe- sico della programmazione musicale milanese, ed è quindi logico che MITO rienze professionali cominciano intorno ai diciotto anni con vari gruppi locali, SettembreMusica ospiti un piccolo spaccato di quel progetto, con tre concerti ma il primo ingaggio jazzistico di rilievo sarà con il pianista Piero Bassini con che uniscono prestigiosi ospiti a tre dei sei gruppi stabili presenti nella scuola, cui suonerà spesso al Capolinea di Milano. Altre collaborazioni di quel periodo costituiti da studenti e docenti: il Time Percussion, il Guitar Ensemble e la includono Sergio Fanni, Mario Rusca, con il quale continua a collaborare, ma Workshop Big Band. Il Time Percussion è un ensemble di percussioni diretto soprattutto un personaggio che si rivelerà fondamentale per la sua formazio- da Tony Arco nel cui percorso, che come per tutte le formazioni dei Civici Corsi ne di jazzista, il grande clarinettista americano Tony Scott con il quale Arco di Jazz è al tempo stesso formativo ed artistico, hanno trovato spazio incontri suonerà a lungo in Italia e all’estero. Nel 1988, ormai inserito a pieno titolo con artisti del valore di Enrico Intra, Antonello Salis, Enrico Rava e appunto nel panorama musicale, Arco, mosso da una innata curiosità intellettuale, Franco D’Andrea. Con il grande pianista il gruppo ha anche inciso un cd: decide comunque di abbandonare tutto e partire per gli Stati Uniti dove vivrà Live in Iseo (Philology), che ha ricevuto significative recensioni critiche segnan- per quasi cinque anni e dove studierà con Gary Chaffee, Bob Moses e Alan do la prima tappa di una collaborazione ricca di contenuti. Del resto, tra i jazzisti Dawson. Nel 1990 diventa il batterista del mitico Wally’s Jazz Club di Boston europei, D’Andrea è forse quello che ha sviluppato maggiormente la dimensio- dove collabora con i gruppi di Roy Hargrove e di Antonio Hart e con tanti altri ne ritmica, frutto dello studio della musica africana e dell’applicazione al jazz musicisti americani tra i quali John Medesky e George Garzone. di complesse procedure poliritmiche, quindi il suo modo di suonare si adatta Al suo ritorno in Italia, nel 1992, Arco rientra velocemente nel circuito profes- particolarmente ad un progetto di questo tipo. Anche in questa occasione, sionale milanese e qui collabora stabilmente con numerosi gruppi tra i quali l’incontro avviene sul terreno di una precisa intenzione artistica e si basa la band di Gigi Cifarelli, Mario Rusca e Antonio Faraò e la Big Band di Demo principalmente su composizioni del pianista e di Arco, accuratamente scelte Morselli con la quale successivamente si esibirà, per alcuni mesi, al Maurizio per favorire l’intreccio tra il pianoforte e le percussioni ed esaltare l’interplay Costanzo Show. II 1995 segna l’importante incontro con Enrico Intra e Franco tra i musicisti che partecipano ad una proposta dai contenuti realmente con- Cerri che gli offrono la cattedra di docente alla prestigiosa Scuola Civica di temporanei. Nel quadro dell’attività didattica dei Civici Corsi di Jazz, Franco Jazz a Milano, oltre al ruolo di batterista nella Civica Jazz Band e di Direttore Cerri opera soprattutto nell’ambito della musica d’insieme dirigendo organici del gruppo di percussionisti Time Percussion, ensemble stabile della scuola. eterogenei tra loro e, tra questi, il più conosciuto è il Guitar Ensemble, un Oggi Arco è considerato unanimemente un punto di riferimento in campo quartetto di chitarre più sezione ritmica che esegue gli arrangiamenti di note didattico, oltre ad essere coinvolto in collaborazioni artistiche ai massimi songs e le composizioni originali del popolare chitarrista. Le chitarre funziona- livelli del jazz italiano e internazionale. no quindi come una piccola orchestra, ottenendo sia un deciso impatto sonoro, Le collaborazioni artistiche includono: Mark Murphy, Bobby Watson, sia cesellate filigrane timbriche, senza per questo soffocare gli spazi solistici. Kenny Barron, Charles Tolliver, Tony Scott, Dave Liebman, James Newton, Il repertorio spazia dalla canzone americana e dagli standard jazzistici ai brani Carl Anderson, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, Enrico Rava, Paolo Fresu, del leader, scritti in maniera originale e quasi un riflesso del suo fraseggio chi- Franco Ambrosetti, Rachel Gould, Bob Mover, Irio De Paula, Marcus Stockhausen, tarristico. Ospite del quartetto in questa occasione è un partner storico di Cerri: Gianluigi Trovesi, David Murray, Eddie Daniels, Luigi Bonafede, Joe Diorio, Bruno De Filippi, il più celebre armonicista a bocca italiano (ma anche valente John Mosca, Evan Parker, Billy Cobham, Airto Moreira, Phil Markovitz, chitarrista), dal sound che si sposa particolarmente bene con quello elettrico delle James Cammack, Sonny Fortune, Andrew Hill, Garrison Fewell, Emil Richards, chitarre, creando un peculiare universo sonoro all’insegna del mainstream jazz. Bob Mintzer e Kenny Wheeler. La Workshop Big Band è invece l’orchestra costituita in seno ai corsi milanesi Ha registrato oltre trenta cd con artisti quali Lee Konitz, Enrico Rava, per eseguire le composizioni e gli arrangiamenti degli studenti della scuola e Mario Rusca, Antonio Faraò, Dave Liebman, Tony Scott, Gianni Bedori, fare da palestra preparatoria per il passaggio alla Civica Jazz Band di Enrico Guido Manusardi, Franco D’Andrea, Franco Cerri e Enrico Intra, oltre ai diver- Intra. La dirige un compositore, arrangiatore e teorico di livello internazionale si cd della Civica Jazz Band che hanno riscosso importanti riconoscimen- quale Fabio Jegher, che ha fornito la band di un repertorio articolato, che toc- ti dalla stampa specializzata. Attualmente è impegnato come co-leader del ca diversi momenti stilistici del jazz. Per MITO SettembreMusica la Workshop Cues Trio con Roberto Tarenzi, con il quale ha inciso Introducing Cues Trio incontra una delle grandi trombe del jazz contemporaneo: lo svizzero Franco e Feel Cues Trio meets Dave Liebman. Ha realizzato, inoltre, i seguenti cd: Ambrosetti, straordinaria figura di improvvisatore capace di adattarsi perfet- A Journey Within, con il Time Percussion, Live at Iseo Jazz Festival con il tamente al ruolo di solista principale di una big band, come testimonia la sua Time Percussion e Franco D’Andrea, e It’s About Time con il suo Tony Arco più che quarantennale carriera nel mondo del jazz. La musica, che si muove Quintet. Tony Arco usa batteria CVL Drums “Signature Model” in castagno. nell’ambito della moderna classicità del jazz, modella il sound orchestrale Piatti UFIP e bacchette Ideas for Drummers “Signature Model”. intorno alla voce del solista, esaltandone le qualità espressive. In sostanza, i tre break pongono in rilievo l’importanza dell’incontro tra i grandi maestri e i giovani musicisti, vissuto all’insegna di proposte musicali meditate e realiz- zate in maniera spettacolare e comunicativa. Franco D’Andrea Franco Cerri Pianoforte Chitarra Nato a Merano nel 1941, Franco D’Andrea incomincia a studiare il pianoforte a Un linguaggio espressivo, immediatamente riconoscibile, l’entusiasmo rima- 17 anni, dopo alcune esperienze con la tromba e il saxofono soprano. Nel 1963 sto intatto negli anni, la voglia di inseguire sempre nuovi progetti caratteriz- inizia la sua attività professionale con Nunzio Rotondo presso la Rai di Roma. zano la personalità di Franco Cerri, non soltanto il chitarrista italiano più È del 1961 la sua prima registrazione con Gato Barbieri nel cui gruppo aveva popolare (e autorevole), ma anche uno degli stilisti più importanti del mondo militato per due anni. Nel 1963 fonda con Franco Tonani e Bruno Tommaso il jazzistico europeo, nel quale i grandi chitarristi non sono certo mancati. Cerri, Modern Art Trio. Dal 1972 al 1977 ha suonato con il gruppo jazz-rock Perigeo. di formazione totalmente autodidatta, è il classico esempio di artista che si Nel 1978 ha formato un proprio trio con Dodo Goya e Bruno Biriaco, intra- costruisce la propria tecnica non “in astratto” ma sulla base delle proprie prendendo allo stesso tempo concerti per piano solo ed un’intensa attività necessità espressive, come del resto è sempre avvenuto nel jazz tra gli artisti didattica. Nel 1981 fonda un quartetto con Tino Tracanna, Attilio Zanchi e più creativi (il caso di Thelonious Monk è in tal senso eclatante).
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