STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
DERIVAZIONE DI ACQUE SOTTERRANEE SORGENTI DEL
CALORE (SA) - RILASCIO CONCESSIONE
COMUNE DI PIAGGINE (SA)
ELABORATO: STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE DATA: Gennaio 2018 02-2 Volume 2 FORMATO: A4
I TECNICI INCARICATI: COLLABORAZIONI: TIMBRO E FIRMA Dr. Biologo Antonio Feola Dr. Ing. Franco Valletta Prof. Geol. Pantaleone Studio di Biologia Ambientale Studio di Ingegneria Civile De Vita Progettazione, Analisi e Consulenza Castel San Lorenzo (SA) Professore Associato Moio della Civitella (SA) Via Roma di Geologia Applicata Via Civitella 33 cell. 366/4630365 Dipartimento di Scienze della Cell. 338 2593262 mail: [email protected] Terra Università di Napoli email: [email protected] PEC: [email protected] PEC: [email protected] www.studiobiologiaambientale.it Federico II FILE: 02-2 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE_Volume 2
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Riferimenti
Titolo Studio Impatto Ambientale Derivazioni di acque sotterranee Sorgenti del Calore (SA) - Rilascio concessione
Cliente ACQUEDOTTI DEL CALORE LUCANO S.P.A. Piazza della Repubblica - 84043 Agropoli (SA) P. IVA 03722100652 Tel. 0974/1902213 Fax.0974/1902212
Autori Dr. Biologo Antonio Feola – Studio di Biologia Ambientale
Ing. Franco Valletta – Studio di Ingegneria Civile
Verificato Dr. Fabio Serafini Direttore Generale A.C.L. S.p.A.
Approvato Avv. Gerardo Di Filippo Presidente A.C.L. S.p.A.
Numero di pagine 270
Data Gennaio 2018
Il presente documento è di proprietà del Cliente che ha la possibilità di utilizzarlo unicamente per gli scopi per i quali è stato elaborato, nel rispetto dei diritti legali e della proprietà intellettuale.
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3. QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
3.1 Le sorgenti del fiume Calore
Il Consorzio Acquedotto del Calore Lucano, oggi Acquedotti del Calore Lucano S.p.A., con sede in Agropoli (SA), fu costituito con decreto prefettizio n° 2549/DIV./ 4 luglio 1932 e preposto allo sfruttamento delle sorgenti La Festola in agro del Comune di Piaggine ed esattamente alle pendici del massiccio del Monte Cervati a quota 1145 mt. s.l.m.. I lavori di costruzione furono iniziati nel lontano 1936 e ultimati nel 1938 e infine collaudati nel , ali e ta do i Co u i di Piaggi e, Valle dell’A gelo, Lau i o, Felitto, Castel Sa Lo e zo, Roccadaspide, Albanella, Magliano Vetere, Monteforte, Cicerale, Giungano, Ogliastro e Agropoli. Successivamente sono stati alimentati anche i Comuni di Bellosguardo, Roscigno e Corleto Mo fo te o u a i o d’ute za pa i a i a . ute ti e o u ote ole i e e to di richiesta idrica nei tre mesi estivi. Le emergenze sorgentizie, note anche come sorgenti del fiume Calore, sono tra le più importanti e strategiche risorse idriche sotterranee del territorio del Cilento, consentendo, sin dalla captazione, l’app o igio a e to id i o di territori comunali. La particolare rilevanza di dette sorgenti è i o os i ile ell’ele ata uota di e e ge za, più he ella po tata e ogata, a ia ile t a l/s e 40 l/s, che è comunque modesta rispetto ad altre importanti sorgenti della Regione Campania. La suddetta posizione, particolarmente favorevole dal punto di vista altimetrico, consente l’app o igio a e to, o u a ete a uedottisti a a g a ità, di o u i ollo ati su ilie i olli a i di medio-elevata altitudine, così come di seguito elencati in ordine di quota decrescente (riferita al e t o dell’a itato e di pe o so p og essi o a pa ti e dalle ope e di aptazio e: Piaggi e m s.l.m.); 2) Corleto Monforte (686 m s.l.m.); 3) Roscigno (574 m s.l.m.); 4) Bellosguardo (563 m s.l.m.); 5) Valle dell’A gelo s.l. . ; Lau i o s.l. . ; Maglia o Vete e s.l.m.); 8) Castel San Lorenzo (358 m s.l.m.); 9) Felitto (286 m s.l.m.); 10) Monteforte Cilento (539 m s.l.m.); 11) Cicerale (456 m s.l.m.); 12) Giungano (248 m s.l.m.); 13) Agropoli (72 m s.l.m.). Viceversa, in mancanza di questa fornitura idrica, i comuni posti a quota più elevata dovrebbero essere approvvigionati con costosi impianti di sollevamento da altre fonti di sorgentizie, peraltro già destinate al fabbisogno idrico dei comuni della fascia costiera del Cilento (schemi idrici del Sele e del CONSAC). Le so ge ti del Calo e so o uffi ial e te ote fi dal p i o e si e to delle so ge ti d’Italia, eseguito t a la fi e degli a i ’ e i p i i a i ’ del se olo s orso dal Servizio Idrografico del Mi iste o dei La o i Pu li i, di ui esiste do u e tazio e ella pu li azio e Le sorgenti
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Studio Impatto Ambientale Pag. Derivazioni di acque sotterranee Sorgenti del Calore Lucano 53/270 Rinnovo concessione italiane – Elenco e descrizione N. del Se izio Id og afi o, Vol. VII Ca pa ia – Sezione Idrografica di Napoli, del 1942, (Fig. 1). Nella suddetta pubblicazione, le sorgenti del Calore sono state identificate come tre emergenze distinte, con le seguenti descrizioni e misure di portata (effettuate in differenti date):
Calore I (N. 3205): 48, l/s isu ati ell’otto e del 9, affiorante da o ia e he si p evede o dotta e pe l’ali e tazio e id i a dell’a itato di Piaggi e Sop a o;
Calore II (N. 3206): 23,52 l/s, misurati il 23 aprile 1932, che si prevede condottare ad Agropoli;
Calore III (3207): 4,00 l/s misurati il 23 aprile 1932, affiorante a h’essa da o ia.
Dopo la captazione, avvenuta nel 1939, e la costruzione della rete acquedottistica, le sorgenti del Calo e so o state oggetto di ulte io i studi ell’a ito del P ogetto Spe iale N. della Cassa pe il Mezzogio o, s olto egli a i ’ del se olo s o so, i ui isultati so o stati si tetizzati ei Quaderni della Cassa per il Mezzogiorno 4/2 (Celico, 1983). In questa pubblicazione, le sorgenti vengono riconosciute come un unico gruppo sorgentizio, definito Gruppo Calore, che è stato caratterizzato dal punto di vista del regime idrologico come segue:
DENOMINAZIONE QUOTA (m s.l.m.) PORTATE (l/s)
Massima Media Minima Gruppo Calore 1150 200 100 40 Tab. 3.1 - Dati sintetici noti dal Progetto Speciale N. 29 della Cassa per il Mezzogiorno per il gruppo sorgivo del Calore.
Nella tabella seguente sono indicati i pa a et i a tog afi i e atastali pe l’i di iduazio e delle sorgenti.
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Codice UTM WGS84 UTM WGS84 Derivazione Denominazione Comune Foglio Particella sorgente EST (M) NORD (M)
Sorgente 1 3205 87 537739.7 E 4462139.4N inferiore/Calore I
Sorgente Piaggine 2 superiore/Calore 3206 6 88 537780.0 E 4462104.1 N II (SA)
Sorgente 3 3207 83 537711.0 E 4462136.9N galleria/Calore III
Tab. 3.1 bis – Ubicazione delle derivazioni
3.2 Le opere di captazione delle sorgenti del Calore
Le opere di captazione delle sorgenti del Calore consistono in due bottini di presa e in una galleria realizzate sulle tre emergenze sorgentizie, già identificate nella pubblicazione N. 14 del Servizio Id og afi o Le sorgenti italiane Fig. . , he so o state de o i ate, i ase alla ispetti a posizione altimetrica: Sorgente superiore (corrispondente alla sorgente 3206 – Calore II) (Fig. 3.1); Sorgente inferiore (corrispondente alla sorgente 3205 – Calore I); Sorgente galleria (corrispondente alla sorgente 3207 – Calore III). Dette opere sono incluse entro una recinzione estesa circa 8000 m2, realizzata con la finalità di protezione igienica delle emergenze sorgentizie, di un muretto in cls e di una rete metallica alta circa 2 m al cui interno viene periodicamente eseguita la manutenzione e il taglio della vegetazione da parte degli operatori del Consorzio Intercomunale degli Acquedotti del Calore Lucano.
1 – Sorgente inferiore 2 – Sorgente superiore 3 – Sorgente galleria 4 – Fabbricato di ricovero Canalette raccolta acque piovane Recinzione esterna
2
3
4 1
Fig. 3.1 – Gruppo sorgentizio
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Fig. 3.1 bis: S he a id auli o delle ope e di aptazio e delle so ge ti del Calo e, o i di azio e dell’u i azio e dei sensori di livello idrico per il monitoraggio delle portate (M). Sono anche evidenziati i deflussi di supero o rilasciati nel fiume Calore. È da notare che, riguardo alla regolazione effettuata dagli operatori del Consorzio Intercomunale degli A uedotti del Calo e Lu a o, i deflussi della so ge te supe io e ve go o fatti o flui e all’i te o dell’ope a di aptazio e della so ge te i fe io e. I uesto aso il se so e di livello stato posto a valle dell’adduzio e p ove ie te dalla Sorgente superiore.
Non sono presenti ulteriori punti di prelievo idrico dalla stessa falda che alimenta le sorgenti del Calore, sia naturali (sorgenti) che artificiali (pozzi o altre opere di captazione), in quanto queste ostituis o o l’u i o e apito della i olazio e id i a sotte a ea dell’id ost uttu a della Se a del Cervati, da considerarsi una sub-unità idrogeologica appartenente alla più ampia unità idrogeologica del Monte Cervati. Inoltre, per le caratteristiche delle opere di captazione esistenti, consistenti in due bottini di presa e una piccola galleria artificiale, che captano esclusivamente le portate idriche che naturalmente defluiscono alle sorgenti, il regime della falda è da considerarsi in condizioni naturali e non influenzato da alcuna alterazione indotta da pompaggio o da modifica del li ite a flusso i posto, app ese tato dal o tatto t a l’a uife o e l’a ui lude.
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Fig. 3.2: Ri ost uzio e a tog afi a delle ope e di aptazio e delle so ge ti del Calo e e dell’a ea di tutela assoluta rappresentata da una recinzione metallica su muretto in cls. La ricostruzione è stata effettuata sovrapponendo il CTR : . della Regio e Ca pa ia ele e to . sull’o tofoto del Mi iste o dell’A ie te .
3.2.1 Stato attuale impianto di derivazione
Le sorgenti rappresentate dai bottini: "sorgente inferiore" (Fig. 3.3 – 3.4) e sorgente superiore" Fig. 3.5), sono delimitate dall'area recintata, a differenza della galleria che è ubicata al di fuori dell'area p otetta. All'i te o dell’a ea e i tata p ese te a he u fa i ato desti ato al i o e o delle attrezzature e delle persone. I bottini di captazione e il fabbricato sono stati realizzati agli inizi del 1930, mentre la galleria di captazione è stata realizzata agli inizi del 1960.
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3.2.2 Bottino Sorgente Inferiore
Esso è composto dal solo piano terra ed è costituito da muratura portante e soffitto a volta. Il bottino è formato da due "camere", una più ampia detta camera di captazione e decantazione ed un'altra detta di manovra dove vengono effettuate le manovre idrauliche (chiusura, apertura, scarico, ecc.)
Camera di captazione e
decantazione
Sensore capacitivo di livello idrico e
data logger (Odyssey Dataflow)
Camera di manovra
Fig. 3.4 – Sorgente inferiore
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3.2.3 Bottino Sorgente Superiore
Esso è composto da un piano terra in muratura portante e soffitto a volta. Il bottino è composto di due "camere"; una più ampia detta camera di captazione e decantazione ed un'altra detta di manovra dove vengono effettuate le manovre idrauliche (chiusura, apertura, scarico, ecc.)
Sensore capacitivo di livello idrico e data logger (Odyssey Dataflow)
Fig. 3.5 – Sorgente superiore Dr. Biologo Antonio Feola – Dr. Ing. Franco Valletta
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3.2.4 Galleria
Essa è ubicata fuori dell'area recintata, poiché è stata realizzata successivamente, agli inizi degli anni sessanta. È scavata all'interno della montagna ed ha una profondità di circa mt. 30. All'interno vi è una vasca di captazione/decantazione dalla quale vengono direttamente convogliate le acque e portate al partitore ubicato a valle.
Fig. 3.6 – Galleria
3.2.5 Fabbricato Ricovero
Esso è composto di due piani, un piano terra e un piano primo, collegati fra loro mediante una scala in ferro. Il fabbricato è costituito da struttura portante in pietra e solai di interpiano in travi di ferro e tavellonato. La copertura è composta di due falde; la struttura portante è costituita da orditura in legno e il manto è realizzato in tegole tipo marsigliesi.
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Fig. 3.7 – Fabbricato di ricovero 3.2.6 Partitori I partitori composti di due corpi di fabbrica, di cui uno fuori terra e di remota costruzione, un altro interrato di recente costruzione. Essi sono delimitati da un piccolo muretto in cls e sovrastante rete metallica con paletti. Detta area è ubicata in agro del comune di Piaggine ad una quota di circa 1.075 mt. s.l.m (Fig. 3.8 e Fig. 3.9).
Partitore
Fig. 3.8 – Ubicazione partitori
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2
1
Fig. 3.9 – Ubicazione partitori: 1 fuori terra – 2 interrato
3.2.7 Fabbricato Partitore 1
Il fabbricato costituente il partitore 1 (fig. 3.10) è composto di un piano terra. La struttura portante è costituita da muratura portante e solaio di copertura in latero cemento. Esso ospita al proprio interno un locale di passaggio separato da una parete dalle tre vasche in cui arrivano le acque sorgive. La prima vasca è detta di arrivo, la seconda di decantazione e clorazione, la terza di partenza in quanto avviene l'immissione in rete delle acque.
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PIANTA E SEZIONE PARTITORE 1
Misuratore di portata
Sensore capacitivo di livello idrico e data logger (Odyssey Dataflow)
Fig. 3.10 – Fabbricato partitori 1 fuori terra
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3.2.8 Fabbricato Partitore 2
Esso è interrato ed è costituito da pareti e solaio in c.a.. La distribuzione interna è tale da avere un locale di passaggio e di manovra degli apparecchi idraulici e da tre vasche atte a ricevere le acque sorgive. Allo stato attuale il partitore 2 non è utilizzato.
Fig. 3.11 – Fabbricato partitori 2 interrato
3.3 Monitoraggio delle sorgenti
Con lo scopo di eseguire u ’a alisi ua titati a dei deflussi id i i e ogati dalle so ge ti del Calo e, delle portate sorgive vettoriate dalle captazioni verso la rete acquedottistica, del rilascio idrico nel reticolo idrografico del bacino fiume Calore e del regime idrologico e idrogeologico del fiume Calore, sono state effettuate una serie di attività consistenti in: a i stallazio e, dal agosto , di isu ato i di li ello id i o ell’a ito delle ope e di captazione della sorgente Calore I (o superiore), Calore II (o inferiore) e nel partitore 3, posto in località Piano di Roti a 954 m s.l.m. (Fig. 3.11 , do e o e ge l’o igi a ia tu azio e p o e ie te dalle captazioni che, tramite la successione di due vasche di calma e di carico, viene immessa nella rete acquedottistica;
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Fig. 3.12 - Ubicazione su carta I.G.M. 1:25.000 delle sorgenti del Calore, delle relative opere di captazione (cerchio blu) e del partitore 3 (cerchio rosso). La scala è deducibile dalle dimensioni del reticolato chilometrico (dimensione della maglia 1 km).
b) misure di portata in alveo del fiume Calore nel tratto di reticolo idrografico compreso tra l’i plu io a alle delle so ge ti e il po te i o ispo de za dell’a itato di Piaggi e, a pa ti e dal 30 giugno 2012. Le misurazioni di portata sono state articolare lungo il percorso del fiume Calore tenendo conto dei contributi delle confluenze degli affluenti (fiume Bianco, vallone del Monaco, torrente Mangosa e bacino Acqua Cavalli).
Il monitoraggio delle portate idriche erogate dalle sorgenti del Calore è stato effettuato mediante il monitoraggio dei livelli idrici, con sensori capacitivi di livello idrico e datalogger (Odyssey Dataflow . I se so i so o stati i stallati all’i te o delle stesse ope e di captazione, in corrispondenza delle vasche di laminazione che sono munite di luce a stramazzo rettangolare. Gli st u e ti so o stati ollo ati all’i te o della so ge te supe io e, i fe io e e el pa tito e. Pe le difficili condizioni logistiche, non è stato possi ile effettua e u ’i stallazio e a he ella so ge te galle ia, i ui deflussi, po o a ia ili du a te l’a o id ologi o, so o stati dete i ati sia pe
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I livelli idrici, a partire dal 9 agosto 2012, sono stati monitorati in continuo con una frequenza di campionamento di un misura ogni 15 minuti (72600 dati).
3.3.1 Monitoraggio delle portate e relativa caratterizzazione idrodinamica Il o ito aggio delle po tate ha o se tito di i ost ui e l’id og a a so gi o el pe iodo compreso tra il 9 agosto 2012 e il 5 settembre 2014, per ciascuna sorgente e quindi o plessi a e te pe l’intero gruppo sorgivo. I dati così acquisiti hanno permesso di ricostruire il regime idrologico di ciascuna sorgente e quindi di determinare la relativa caratterizzazione idrodinamica mediante il valore di portata massima, media, minima, indice e regime di Meinzer pe aggio i dettagli si i a da all’ elaborato studio id ogeologi o delle so ge ti del Calo e Lu a o e all’ elaborato I teg azio i allo Studio Id ogeologi o ). Nella tabella seguente (Tab. 3.2) sono espressi i valori emersi dalla Caratterizzazione idrodinamica delle sorgenti del Calore sulla base del monitoraggio delle portate idriche nel periodo 9 agosto 2012 e il 5 settembre 2014.
Tab. 3.2 - Caratterizzazione idrodinamica delle sorgenti del Calore
Ad integrazione della prima fase di monitoraggio è seguita una seconda, conclusa a giugno 2016, i cui risultati sono espressi nella tabella seguente (Tab. 3.3).
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I valori medi mensili delle portate totali del gruppo sorgivo, di prelievo e di rilascio, sono basati su misure non sistematiche eseguite dagli operatori della società Acquedotti del Calore S.p.a nel periodo gennaio 2011-luglio , e egist ate edia te la stazio e di o ito aggio dall’agosto 2012 fino al giugno 2016.
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Tab. 3.3
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Dalla precedente tabella (Tab. 3.4), in riferimento al periodo del monitoraggio automatico (agosto 2012-giugno 2016) è possibile evincere che: 1) identificando il periodo di magra corrispondente a valori delle portate inferiori o uguali a 70 l/s (valori in colore rosso nella tabella precedente), tale periodo si è finora manifestato in quattro anni idrologici consecutivi (2012; 2012-2013, 2013-2014 e 2014-2015) con durata di: 1 mese (settembre 2012 e ottobre 2013), 2 mesi (settembre-ottobre 2015) e 3 mesi (settembre-novembre 2014); tale variabilità è giustificabile in base alla quantità e distribuzione delle precipitazioni dei mesi antecedenti, quindi a fenomeni naturali connessi alla variabilità climatica annuale; la po tata del g uppo so gi o ha aggiu to, ell’otto e , il alo e edio e sile minimo di 56 l/s; 3) il rilascio medio mensile, ed anche istantaneo, nei periodi di magra è stato sempre maggiore o uguale a 10 l/s; in particolare, dal giugno 2015, dopo il parere favorevole con prescrizioni dell’Auto ità di Ba i o Regio ale Ca pa ia Sud (Prot. n. 2015/2076 del 30/06/2015, Rif. Part. N. 24/2015), tale rilascio è stato imposto sempre con una portata uguale o superiore a 10.5 l/s e comunque pari ad almeno il 20% della portata di magra nel caso di portate totali del gruppo sorgivo inferiori a 57 l/s.
L’a alisi statisti a dell’i te a se ie sto i a dei alo i di po tata egist ati pe l’i te o g uppo so gi o (circa 136.500 dati) ha consentito di analizzare i valori istantanei e di definire le frequenze, quindi le durate, delle portate inferiori a 70 l/s, ritenute indicative del periodo di magra. I valori di f e ue za so o stati esp essi i gio i sull’i te a se ie sto i a e i gio i/a o Ta . 3.5). Da tale analisi si evince che le portate istantanee del gruppo sorgivo sono in media inferiori a 55 l/s per un periodo della durata di circa 30 giorni l’anno, mentre inferiori a 50 l/s per un periodo di circa 15 giorni l’anno.
Tab. 3.4 - a alisi di f e ue za e di du ata delle po tate di ag a Q l/s . L’a alisi asata sui dati di po tata istantanea (oltre 136.500), misurati con periodicità di 15 minuti.
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3.3.2 Deflusso globale del gruppo sorgivo e rilascio a valle Il o ito aggio delle po tate so gi e ell’a ito delle ope e di aptazio e delle t e so ge ti, e delle portate addotte al pa tito e, ha o se tito di a a za e le o os e ze sull’id odi a i a del gruppo sorgivo nonché sulle modalità di prelievo idrico e di rilascio a valle. La sommatoria degli idrogrammi della Sorgente superiore (Calore II), della Sorgente inferiore (Calore I) e della Sorgente galleria (Calore III) ha permesso di caratterizzare il comportamento id odi a i o dell’i te o g uppo so gi o el pe iodo di osse azio e fi o a a alizzato agosto – giugno 2016), quindi di stimare la portata massima, media, mi i a, l’i di e e il regime di Mei ze dell’i te o g uppo so gi o, e ide zia do u a spi ata a ia ilità delle po tate i elazio e alle di a i he della i a i a dell’a uife o al a eo. Nell’a ito delle t e so ge ti so o state confermate le marcate differenze in termini idrodinamici già note dalle indicazioni degli operatori del Consorzio Intercomunale degli Acquedotti del Calore Lucano, essendo la Sorgente superiore (Calore II) maggiormente variabile rispetto alla Sorgente inferiore (Calore I) e alla Sorgente galleria (Calore III). In particolare, la Sorgente superiore si caratterizza per una spiccata variabilità delle po tate he te do o a es e e epe ti a e te fi o a aggiu ge e all’i i a i l/s, i concomitanza con i periodi di massime precipitazioni invernali, e a diminuire drasticamente, fino a pochi litri al secondo, durante la stagione tardo-estiva / inizio-autunnale. Ciò è verosimilmente da attribuire ad una circolazione idrica sotterranea più superficiale e connessa ad un reticolo di macro-discontinuità acquifere, verosimilmente carsificate. Il regime relativamente più modulato delle altre due sorgenti è invece da mettere in relazione ad una circolazione più profonda che si sviluppa nel fitto reticolo di discontinuità minori (circolazione in rete). L’id og a a so gi o totale, o f o tato o uello egist ato al pa tito e, o se te la valutazione del rilascio idrico totale nel reticolo idrografico del fiume Calore. In particolare, è da considerare che una parte del rilascio avvenga anche a valle del partitore stesso per il superamento della massima portata adducibile nella condotta acquedottistica, pari a circa 100 l/s. Ovviamente, quando la portata idrica addotta al partitore è inferiore a tale valore, questa è tutta convogliata nella rete acquedottistica. Da ciò consegue che il rilascio idrico avviene secondo le seguenti modalità: du a te i pe iodi di pie a, pe supe a e to del t oppo pie o ell’a ito delle ope e di captazione della Sorgente superiore e della Sorgente galleria (non si ha rilascio idrico dalla sorgente inferiore poiché essa non è stata strutturata con una soglia di sfioro per il troppo pieno; cfr. Fig. 20); 2) durante i periodi di piena, nel partitore, superamento della massima portata adducibile nella condotta acquedottistica, pari a circa 100 l/s; 3) durante il periodo di magra, mediante regolazione nella sorgente superiore e galleria.
Il o f o to t a l’id og a a so gi o totale e uello egist ato i i g esso al pa tito e o se te di evidenziare il rilascio globale nel reticolo idrografico del fiume Calore (Tab. 3.5).
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Tab. 3.5 - Rilascio idrico massimo, medio e minimo, nel periodo di osservazione (agosto 2012 – giugno 2016).
3.4 Impianto acquedottistico del Calore Lucano
L’A uedotto del Calo e Sale ita o è o esso i più pu ti dello s he a id i o dell’Alto Sele e del Basso Sele e alimentato dalle sorgenti del Calore I, Calore II, Calore III, ubicate nel Comune di Piaggine. ACL S.p.A. fornisce il servizio di gestione idrica ad alcuni comuni del Cilento interno e costiero: Agropoli, Bellosguardo, Castel San Lorenzo, Cicerale, Corleto Monforte, Felitto, Giungano, Laurino, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Piaggine, Roscigno, Valle dell'Angelo, fornendo le portate massime descritte in tabella 3.6.
QUANTITÀ COMUNE % QUANTITA' l/s l/s Piaggine 8,74 5,244 18,77 Valle Dell'Angelo 3 1,8 Laurino 11,75 7,05 Felitto 6,74 4,044 7,05 Magliano Vetere 5,45 3,27 5,24 4,04 4,69 3,88 Giungano 2,91 1,746 3,27 3,13 3,13 3,26 1,80 1,75 Cicerale 7,82 4,692 Agropoli 31,28 18,768 Bellosguardo 5,21 3,126 Roscigno 5,21 3,126 Corleto Monforte 5,43 3,258 Castel San 6,46 3,876 Lorenzo Tab. 3.6 Totale 100 60
Dr. Biologo Antonio Feola – Dr. Ing. Franco Valletta
Studio Impatto Ambientale Pag. Derivazioni di acque sotterranee Sorgenti del Calore Lucano 71/270 Rinnovo concessione
La posizione della derivazione, è particolarmente favorevole dal punto di vista altimetrico, o se te l’app o igio a e to, o u a ete a uedottisti a a g a ità, di o u i ollo ati su rilievi collinari di medio-elevata altitudine, così come di seguito elencati in ordine di quota de es e te ife ita al e t o dell’a itato e di pe o so p og essi o a pa ti e dalle ope e di captazione:
1) Piaggine (612 m s.l.m.);
2) Corleto Monforte (686 m s.l.m.);
3) Roscigno (574 m s.l.m.);
4) Bellosguardo (563 m s.l.m.);