Giancarlo Siani, Ventotto Anni Dopo

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Giancarlo Siani, Ventotto Anni Dopo Pisa, 23 Settembre 2013 Presidio Libera Pisa “Giancarlo Siani” la voce Giancarlo Siani, ventotto anni dopo Quando il 23 Settembre del della criminalità organizzata cronisti sono stati oggetto di 1985 viene ammazzato nella sua campana. minacce, intimidazioni e abusi. I auto a Piazza San Leonardo al Attraverso le sue indagini, Siani dati forniti da Ossigeno per Vomero, Giancarlo Siani aveva viene a conoscenza di particolari l'informazione parlano chiaro: da poco compiuto 26 anni. scottanti. In un articolo del 10 nessun altro Paese dell'Eurozona Otto colpi di pistola sparati da giugno 1985 scrive: ”Potrebbe ha avuto tanti giornalisti uccisi e tre killer al servizio della cambiare la geografia della tanti giornalisti minacciati. camorra stroncano la vita di un camorra dopo l'arresto del super Riccardo Orioles, nel numero di ragazzo che voleva solo fare il latitante Valentino Gionta. Già settembre de “I Siciliani giornalista. da tempo, negli ambienti della giovani” scrive: ”Fare Giancarlo scriveva per “Il mala organizzata e nello stesso giornalismo e fare lotta Mattino” di Napoli ed era clan dei Valentini di Torre antimafia, oggi come ieri, è Giancarlo Siani, inviato su un fronte di guerra: Annunziata si temeva che il possibile solo a costo di (Napoli, 19 Torre Annunziata. boss venisse «scaricato», ucciso rinunciare a una vita “normale”. settembre 1959 - o arrestato. [...] La sua cattura Non tanto per i rischi, che Napoli, 23 Siamo agli inizi degli anni potrebbe essere il prezzo pagato liberamente si accettano, ma per settembre 1985) Ottanta e i clan della camorra dagli stessi Nuvoletta per l'estromissione dai principali Giornalista presso sono in lotta per spartirsi il mettere fine alla guerra con circuiti politici e professionali. “Il Mattino” fu territorio. l’altro clan di Nuova famiglia, i Non è un prezzo troppo alto, 769 morti ammazzati dal 1979 Bardellino”. considerati gli obiettivi. Ma il assassinato in al 1984 segnano un periodo di Lorenzo Nuvoletta, referente in prezzo è ancora tale, ed è bene seguito alle sue guerra senza precedenti in cui Campania di Totò Riina, si era che non ci siano equivoci su di inchieste sul clan nei quartieri e per le strade la venduto l'alleato Gionta, esso”. camorristico dei legge è dettata dai kalashnikov e attraverso una soffiata ai Il ricordo di Giancarlo Siani e Nuvoletta. dai fucili a canne mozze. carabinieri, per evitare una dei suoi colleghi non deve A fronteggiarsi sono due veri e guerra interna con un altro essere un esercizio retorico da propri eserciti: da una parte la esponente della Nuova mettere in atto una volta Nuova Camorra Organizzata di Famiglia, Antonio Bardellino. all'anno. Ventotto anni non sono Raffaele Cutolo e dall'altra la Le rivelazioni emerse da niente se sappiamo riviverli ogni Nuova Famiglia, alla cui guida quell'articolo saranno per giorno. c'è il clan dei Nuvoletta. Giancarlo la sua condanna a Ti piace scrivere e sei I Nuvoletta, determinati ad morte. Marika Pezzolla interessato agli eliminare definitivamente argomenti che Cutolo, si alleano con Dal 1960 ad oggi sono 11 i trattiamo? contattaci l'emergente boss di Torre giornalisti italiani uccisi perché e visita il nostro blog Annunziata, Valentino Gionta. impegnati in prima linea sul all’indirizzo In questo clima, Torre fronte delle mafie e del Annunziata assume un ruolo terrorismo. Nel nostro Paese, www.liberalavoce chiave per definire la geografia negli ultimi sei anni, 1400 pisa.blogspot.it Ti aspettiamo! [email protected] Facebook: Presidio Libera Pisa “Giancarlo Siani” Twitter: Presidio Libera Pisa [email protected] (Associazione Ora Legale) Libera la voce Pagina 2 di 4 Lavoro e non solo Una storia di antimafia Corleone, paesino della giovani volontari del progetto prodotti di cui avevano bisogno Provincia di Palermo LiberArci dalle Spine che per dar inizio alla loro attività nell’entroterra siciliano, è scelgono di affiancare i soci agricola, adesso quegli stessi tristemente noto per l’influenza della Cooperativa nell’attività commercianti sono disposti a far che alcuni suoi cittadini, tra i agricola e di prendere posizione loro credito. quali Bernardo Provenzano e contro la mafia. Nonostante le difficoltà che la Salvatore Riina, hanno avuto Durante le settimane trascorse a loro scelta di vita ha sullo sviluppo di Cosa Nostra. Corleone si è parlato molto di comportato, i soci della Lavoro Si legge Corleone e si pensa alla cambiamento culturale, di e non solo non si sentono più capitale della mafia. mutamento di mentalità e degli soli e questo grazie anche ai In realtà, parallelamente al atteggiamenti, sia individuali giovani di tutta Italia che sistema mafioso, a Corleone è che collettivi. I vari ospiti scelgono di partire per andare a nato quel movimento che a quel intervenuti a Casa Caponnetto raccogliere i frutti delle terre sistema si opposto con forza e hanno ribadito che sono proprio che chiedono riscatto, quei coraggio. i giovani la chiave di questo prodotti che hanno un sapore in Uno dei simboli di questa lotta è cambiamento. più, quello della legalità. la Cooperativa Lavoro e non Quindi si capisce l’importanza solo, nata da un progetto di Arci di esperienze come i campi di Alessia Giorgetti Sicilia e partner di Libera, alla lavoro sulle terre che un tempo E!state liberi, campagna 2013 quale a partire dal 1999 sono appartenevano alla mafia e che stati affidati terreni un tempo oggi sono invece della www.libera.it appartenenti a famiglie mafiose. comunità. Ad oggi, la Cooperativa gestisce Se durante i primi anni di vita 150 ettari di terreno sparsi tra della Cooperativa i soci Corleone, Morreale e Canicattì e percepivano un atteggiamento di la vecchia casa della famiglia chiusura, di timore nei loro Grizzaffi, oggi Casa confronti, a tal punto che alcuni Caponnetto. Qui, ogni estate dal commercianti del paese 2008, alloggiano centinaia di rifiutavano di vendere loro i Tanti giovani scelgono di fare un’esperienza di volontariato e di formazione civile sui terreni confiscati alle mafie gestiti dalle cooperatice sociali di Libera Terra. Segno questo, di una volontà diffusa di essere “protagonisti” e di voler tradurre questo impegno in una azione concreta di responsabilità e di condivisione. L’obiettivo proncipale dei campi di volontariato è quello di diffondere una cultura basata sulla legalità e giustizia sociale, che si contrapponga alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Caratteristica fondamentale di E!state liberi è l’approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, le istituzioni e gli operatori delle cooperative sociali. L’esperienza dei campi di lavoro ha tre momenti principali: il lavoro agricolo, la formazione e l’incontro con il territorio per uno scambio I ragazzi di un campo di lavoro culturale. E!state liberi è una efficace rappresentazione della memoria che diventa impegno, è il segno tangibile del cambiamento necessario che si deve contrapporre alla “mafiosità” materiale e culturale tristemente dilagante nei nostri territori Pagina 3 di 4 Libera la voce SUVIGNANO, STORIA DI UNA VITTORIA 11 settembre: è ufficiale, la occhi di chi ci governa, che confiscato alla mafia, non perché tenuta di Suvignano non sarà deve passare una qualsiasi si deve, ma perché si vuole; messa all'asta! Ce l'abbiamo manovra per racimolare denaro. perché ci sono le opportunità di fatta, tutti insieme, dal primo E infatti, per fortuna, c'è stata sfruttarlo in maniera adeguata, all'ultimo, dal presidente della una sorta di mobilitazione affinché sia fonte di lavoro per i regione Rossi al nostro piccolo nazionale, che ha visto partecipi giovani, sia centro sociale, sia un gruppo del presidio di Libera in primis la regione Toscana, centro di diffusione di cultura e Pisa, complimenti a tutti, è una col suo presidente Enrico Rossi, legalità. grande vittoria! tutti i sindaci delle zone Le motivazione erano Ma ripercorriamo un po' le tappe limitrofe a Suvignano, varie indubbiamente forti, e l'adeguata principali che hanno portato a associazioni, qualche mobilitazione ha costretto il questo risultato: intanto, per chi parlamentare e qualche governo a ritirare le decisioni non ne sa niente, la tenuta di personalità di spicco nella lotta intraprese, rendendo entusiasti i Suvignano è il più grosso bene alla mafia. Tutti ad organizzare tantissimi che si erano dati da confiscato alla mafia di tutto il una degna risposta, o un degno fare per raggiungere tale centro Nord italiano. Situato nel sdegno di fronte a tale obiettivo. comune di Monteroni d’Arbia, ingiustizia. Tutto ciò si è Con la più viva speranza che nel cuore delle colline toscane, a concretamente materializzato in presto potremo assaggiare gli circa 13 km da Siena, si tratta di una grossa manifestazione che spaghetti provenienti da 730 ettari dalle enormi si è tenuta domenica 8 Suvignano. potenzialità economiche e settembre proprio nel cuore sociali, sequestrato alla mafia della tenuta di Suvignano. Luca Marchetti definitivamente nel 2007, ma è Manifestazione alla quale ha bello ricordare che il primo partecipato in maniera sequestro avvenne nel lontano qualitativamente e 1983 grazie a Giovanni Falcone. quantitativamente rilevante In questi anni è stato elaborato anche il presidio di Libera Pisa un piano di valorizzazione, che è “G. Siani”. Eravamo là, con stato proposto lo scorso gennaio altre mille persone, partecipi e dalla regione Toscana al parte di quel clima che era allo ministero degli Interni. Ma il 25 stesso tempo sereno e luglio di quest'anno, con una fortemente determinato. delibera tanto improvvisa quanto Abbiamo ascoltato le parole del silenziosa e nascosta, era stata sindaco di Monteroni d'Arbia, proposta la messa in vendita di comune a cui appartiene la questa tenuta. tenuta, quelle di Franco La Si può capire, sarebbe da stupidi Torre, figlio di Pio al quale non farlo, il momento di fragilità dobbiamo la legge sui beni economica del Paese e il fatto confiscati, quelle dell'assessore che l'apporto di denaro liquido alla presidenza della Toscana, (si parla di 22 milioni di euro) quelle contenute nella lettera possa costituire una priorità.
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