Le Dolomiti diBUZZATI Testo di Alberto Campanile e Anna Brianese – foto di Alberto Campanile

L’Altopiano delle Pale è il luogo dove il grande scrittore bellunese immaginò il suo deserto dei Tartari. Un susseguirsi MOLE IMPONENTE Il incombe

PALE DI SAN MARTINO PALE di rocce fuori dal tempo e ai confini della realtà sull'altopiano innevato vicino al rifugio Pedrotti. 34 35 San Martino. In bilico tra la d’alta quota: talvolta la neb- provincia di Trento e quella bia sale all’improvviso, il ven- di Belluno, tra il Veneto e il to cancella le tracce, il bian- Trentino Alto Adige, sono il co del cielo si confonde con più vasto gruppo delle Do- quello della neve. Si perde lomiti. Lì nel settore centrale ogni contatto con la realtà, del massiccio, si cela l’Alto- per ritrovare la via maestra ci piano: circa 50 chilometri di vogliono esperienza, bussola nuda roccia, un angolo delle e carta topografica (o il gps). Dolomiti irreale, sospeso ad Nelle giornate limpide tutto è oltre 2.500 metri sul livello più rassicurante e splenden- del mare, lontano da occhi te: il rifugio Pedrotti, appa- indiscreti. È «il più selvaggio re alla deriva tra le candide e sterile dei deserti» notò onde dell’Altopiano innevato. l’alpinista britannico Leslie Vederlo in un luogo così soli- Stephen. tario, con gli scuri bianchi e azzurri aperti, dà sicurezza. «A me piacciono i Sirene di montagna piccoli, angusti rifugi, come fortilizi dai grossi Dal fondovalle, nessuno può immaginare un muri e le finestre piccolissime. Le montagne a paesaggio così desolato e lunare, le rocce nate destra e a sinistra si prolungavano a vista d’oc- dai coralli per millenni sono state plasmate dal chio in dirupate catene apparentemente inac- vento, dalla pioggia e dal ghiaccio. Un’erosione cessibili», scrisse Buzzati. continua, lenta, ma inesorabile. Di giorno la luce Posto sul bordo occidentale dell’altopiano, il o m i n a t o con la A maiuscola, fatto di passione e di “fu- è forte, abbacinante; di notte si contano le stel- Pedrotti è uno dei rifugi storici della Sat (So- «N ufficiale, ga”, dal caos, dalla routine e dalle città, che le. Difficile orientarsi in questo deserto carsico cietà degli Alpinisti Tridentini). Fu inaugurato ALTO ADIGE- Giovanni Drogo impietosamente chiamava “fossa dei leoni”. Bolzano San Martino partì una mattina Dimenticò di dirmi che aveva aperto oltre un PRISMI DI ROCCIA Il rifugio Pedrotti alla Rosetta. In alto: lungo il sentiero per Cima Rosetta. Nella pagina a TRENTINO di Castrozza Trento di settembre dalla centinaio di vie, anche in compagnia del Re del fianco, in alto: le Pale di San Martino; in basso: segnaletica tra l'arrivo della funivia e passo Pradidali Basso. città per raggiun- Belgio, che aveva scalato la via Solleder al Sass gere la Fortezza Maor in solitaria (600 metri, V+) e di aver pub- Bastiani. (…) Ulti- blicato libri di successo, come Nel Silenzio dei mo avamposto ai monti, che nel 1953 gli valse il Premio Cortina di confini settentrionali del regno, domina la de- Letteratura di Montagna. solata pianura chiamata “deserto dei Tartari”, un tempo teatro di rovinose incursioni da parte Deserto in alta quota dei nemici». Dino Buzzati immaginò il suo più Preferiva parlare delle opere degli altri, di crode celebre romanzo, il Deserto dei Tartari appun- e della sincera amicizia con Dino, suo compa- to, nel cuore delle Dolomiti, sull’Altopiano delle gno di cordata e cliente, per ben 11 stagioni. Pale, uno dei luoghi più strani, misteriosi e af- Descrisse Buzzati come «un signore sulla qua- fascinanti delle Alpi. «Guarda lì tra le nebbie la rantina, di corporatura agile, il viso affusolato, il fortezza Bastiani» rivelò all’amico e guida alpina cappello bianco a larghe tese, giacca a vento e Gabriele Franceschini, indicando il rifugio Pe- pantaloni di velluto». Così appare anche ritratto drotti alla Rosetta, come per significare che a in alcune storiche fotografie. quella struttura si era ispirato per la sua imma- Già avanti negli anni, in un’intervista France- ginaria roccaforte milita- schini dichiarò: «Non re. Gabriele mi raccontò passa giorno senza che di quest’episodio oltre 25 gli rivolga un pensiero, anni fa, alla Baita Ritonda senza che legga qual- in Val Canali. Superata cosa di suo. Ogni sera la diffidenza che aveva prima prego Dio, poi ri- nei confronti dei giornali- cordo Dino e infine mi sti, mi invitò a casa sua. addormento pensando Accesa la pipa mi parlò alle montagne». Al suo delle Pale, dell’Alpinismo grande amore, le Pale di 36 37 in là ci si perde sulla frasta- di notte grazie a 35 “sunglo- gliata cresta di Val di Roda, in be”, proiettori da un metro e un dedalo di spigoli affilati, di mezzo di diametro. Di giorno campanili solitari e di torrioni si percorre il Carosello delle aerei. Percorrerla è un “viag- Malghe, nell’area Ces-Togno- gio”: oltre un chilometro tra la: 45 chilometri di piste e go- arrampicate, discese in corde losità. Tra una discesa e l’al- doppie e burroni senza fine, in tra si possono degustare for- uno degli angoli più selvaggi e maggi delle Dolomiti e mieli “metafisici” delle Pale. Un’av- locali all’Angolino Rustico del ventura memorabile. self service Tognola. A for- maggi come il Trentingrana e il di malga Paesaggio metafisico si possono abbinare le birre artigianali prodot- La Cima Rosetta si raggiunge facilmente, grazie te da Bionoc’ di Mezzano di Primiero. Oppure, alla funivia che, dal 1957, in un sol balzo collegò raggiunto con gli sci lo storico ristorante Malga Col Verde alla stazione a monte, a circa 2600 Ces, si può optare per un robusto piatto di to- metri. La sua costruzione, ideata dal conte An- sèla, salsiccia e polenta o per i deliziosi bigoli tonio Bovio, contribuì allo sviluppo turistico di con il ragù di cervo. Il rito dell’après-ski si può San Martino, che solo sette anni prima aveva celebrare in vari locali del centro; al Ranch The inaugurato la prima seggiovia monoposto, la Col Bar, un buon calice di frizzante Trento Verde. Al suo posto oggi funziona una moderna Doc spesso si gusta ascoltando musica dal vivo. e veloce telecabina, che serve varie piste tra le È un luogo informale, country «dove non ci sono quali la Colverde, una “rossa” lunga circa due sconosciuti, ma solo amici che non si sono chilometri e mezzo. Per due sere la settimana e mai incontrati, tra le nostre uniche montagne». durante tutte le festività natalizie, si scia anche Le Pale di San Martino. nel 1889, 24 anni dopo la storica prima attra- la Busa Fradusta Nord il termometro passò versata del massiccio, compiuta da Tuckett e da -40,7 °C registrati alle 7 del mattino, a una PURE DOLOMITI Via innevata a San Martino di Castrozza. In alto: bigoli al ragù di cervo al ristorante Malga Freshfield, da San Martino di Castrozza a Ga- temperatura massima di +4,7 °C delle 13. Per Ces. Nella pagina a fianco, in alto: la pista illuminata di Col Verde in basso: la chiesa parrocchiale di San Martino. res. Il rifugio è in posizione strategica tanto da raggiungere d’inverno questa “amena” località essere stato inserito tra le tappe del Palaronda e la Cima Fradusta, bisogna camminare con le Trek, il trekking da rifugio a rifugio sulle Pale di ciaspole ai piedi per tre o quattro ore, secondo San Martino, praticabile nel 2018 dal 16 giugno la qualità del manto nevoso. Chi non se la sente al 23 settembre. D’inverno è aperto nei fine set- di affrontare un’escursione così lunga, in meno timana e vi si può pernottare su prenotazione. di mezz’ora può salire alla panoramica Cima Da qui si parte per Cima Fradusta, con il suo Rosetta. Dalla croce di vetta lo sguardo scivo- sempre più modesto ghiacciaio, dove, secondo la sull’altopiano, sulle sue forme tondeggianti e la leggenda, si nasconde- su un’infinità di cime, più rebbero le comèlles, capa- o meno lontane, il Civetta, ci di irretire gli uomini e far le Tre Cime di Lavaredo, la perder loro la ragione. Marmolada, il Latemar, il Catinaccio. Paesaggio metafisico A ovest del tavolato, oltre il Una curiosità: all’ombra di bordo, la vertigine ha il so- questa vetta di oltre 2.900 pravvento. Incastonato ol- metri, in una conca carsica tre 1.300 metri più in basso dove facilmente ristagna l’abitato di San Martino di l’aria fredda, il 10 febbraio Castrozza appare lontano, del 2013 è stata registra- mentre le cime più vicine, ta la temperatura record slanciate come poderosi di -49,6 °C, la più bassa manieri, sembrano erette dell’Europa Meridionale. a protezione di un mondo L’escursione termica nelle proibito. La Pala, con quella doline può essere molto parete grigia e gialla, appa- forte. Alcuni anni fa nel- re inespugnabile, poco più 38 39 IL VOLTO DELLA TRADIZIONE Dentro il negozio Slalom a San Martino. In basso, in senso orario: nella cucina del ristorante Malga Ces; praline della pasticceria Lucian; abiti tipici da Bancher. Nella pagina a fianco, in senso orario: l'atelier dello scultore Antonio Doff; piatto a base di capriolo del ristorante Da Anita; il Ranch Bar a San Martino; la sauna dell'hotel Centrale; tagliere di formaggi del ristorante Da Anita.

40 41 0 500 1000

metri Veneto Rifugio Trentino- N Pedrotti Alto Adige ALPI Impianti alla Rosetta Col Verde Passo Rosetta Cima San Rosetta Martino di Castrozza Passo Pradidali Passo Basso della Fradusta Maso Col ALPI Rifugio Cima Forestale Pradidali Cima Fradusta

Primo itinerario Casa Secondo Itinerario Forestale ALPI Rifugio delle Laste Terzo Itinerario Malga Funivia Sentiero Malga Stazione Civertaghe funivia Punto di partenza e arrivo

A SPASSO SULL'ALTOPIANO La stazione della funivia vista dal sentiero per la Cima Rosetta. In basso: dietro Gli itinerari Cima Rosetta. Nella pagina a fianco: ancora la stazione della funivia, punto di partenza del primo itinerario. Le prime due escursioni proposte si svolgono sull’Altopiano delle Pale; pur non essendo tec- Itinerario 1: non particolarmente ripido, in direzione di Cima 707, poi 709, sempre tabelle nicamente difficili, presuppongono la cono- Altopiano delle Pale, Cima Rosetta Rosetta. L’itinerario s’inerpica lungo un traccia- Tempi di percorrenza: 2,15/2,30 ore all’anda- scenza dell’ambiente montano. Devono essere Punto di partenza e arrivo: stazione a monte to generalmente battuto e molto frequentato; ta; stesso tempo di percorrenza per il ritorno. affrontate con attrezzatura e abbigliamento della funivia per rendere meno pesante l’ascesa, la traccia Difficoltà: d’inverno EE, per escursionisti esperti adeguati (si scarpina d’inverno, ad oltre 2.500 Dislivello in salita: circa 115 m non sempre segue la linea di massima penden- metri sul livello del mare). L’Altopiano delle Pale Dislivello in discesa: circa 115 m za. Il percorso d’estate non presenta difficoltà, Dalla stazione a monte della funivia Rosetta è stupendo, ma attenzione: in caso di nebbia Segnavia: tabella mentre d’inverno bisogna prestare attenzione ai (2.633 m) andate verso nord est in direzione del è molto difficile orientarsi, conviene perciò af- Tempi di percorrenza: 0,30 ore in salita, 0,20 tratti ghiacciati (sì alle ciaspole, no agli scarponi già visibile rifugio Pedrotti alla Rosetta. Proce- frontare le escursioni solo con tempo bello e in discesa da sci), ad eventuali accumuli di neve ventata e, dete in piano o in modesta discesa fino a un stabile. Nel dubbio rivolgetevi alle guide alpi- Difficoltà: d’inverno EE, per escursionisti esperti in prossimità della cresta e della croce di vetta bivio: se andate sulla sinistra raggiungerete il ne, che qui organizzano gite, anche di gruppo. posta a 2.746 m, a eventuali cornici. vicino rifugio Pedrotti alla Rosetta, (2.581 m; Se intendete salire la Cima Fradusta vi con- Dal centro di San Martino di Castrozza segui- Panorama superbo. Dalla stazione a monte alla dalla stazione a monte al rifugio calcolate circa sigliamo di pernottare al rifugio Pedrotti e di te la strada principale (via passo Rolle) verso cima calcolate circa 20 minuti o mezz’ora. Si 0,20 ore di cammino). Se siete diretti al passo partire di buon mattino, per non rischiare di ar- monte, in direzione di passo Rolle; dopo poco torna per lo stesso itinerario in 15/20 minuti. Pradidali Basso vi conviene passare al di so- rivare troppo tardi alla deviate sulla destra pra del rifugio e seguire la traccia più in quota stazione a monte della fino al parcheggio e (destra), che raggiunge funivia. L’ultima corsa agli impianti di Col direttamente quella di- è alle ore 16,40 (vedi Verde. Con la cabino- Itinerario 2: retta al passo e alla Cima www.impiantices. via salite a Col Verde, passo Pradidali Basso Fradusta. it o tel. 0439.68204). quindi con la funivia Punto di partenza e ar- Il cammino in parte coin- Ovviamente i tempi raggiungete la stazio- rivo: stazione a monte cide con il sentiero esti- di percorrenza sono ne a monte, posta ai della funivia vo contrassegnato dal assolutamente indica- piedi di cima Rosetta Dislivello in salita: circa segnavia 707; procedete tivi e dipendono dalle a 2.633 m. Dall’uscita 150/200 m (il percorso è perciò in direzione est. condizioni del manto dell’impianto andate un continuo saliscendi) Giunti a un bivio ignora- nevoso. Le gite van- dritti per poco, quindi Dislivello in discesa: te la deviazione di sini- no affrontate solo con deviate sulla destra per circa 150/200 m stra (est, segnavia 707) neve sicura. un pendio, inizialmente Segnavia estivo: 709 - per Forcella del Miel e 42 43 continuate dritti, pri- ma verso sud e poi verso est/sud-est fino Itinerario 3: malga al panoramico pas- Civertaghe so Pradidali Basso, Punto di partenza e 2.658 m (calcolate cir- di arrivo: San Martino ca 2,15/2,30 ore dalla di Castrozza stazione stazione a monte della a Valle della cabinovia funivia). di Col Verde A sinistra del passo Dislivello in salita: si erge una modesta circa 215 m e vicina propaggine Dislivello in discesa: priva di nome, che circa 215 m conviene raggiungere perché dalla sommità si Tempo complessivo: circa 3,30/4 ore gode di una vista assai panoramica. Da qui la Segnavia: 702, 724, tabelle e segni bianchi Cima Fradusta (2.939 m) sembra vicina, ma e rossi in realtà dovete calcolare che per raggiungerla Difficoltà: E, per escursionisti sono necessarie circa 2 ore di cammino (solo andata). Da passo Pradidali Basso si torna per Dal parcheggio della stazione a valle della cabi- lo stesso itinerario (circa ore 2,15). Oppure, se novia di Col Verde (circa 1.500 m), risalite a lato battuta, potete seguire una traccia che prima della pista fino al termine del tapis roulant; poco si tiene sulla sinistra (ovest), in direzione della dopo, deviate sulla destra per una strada fore- Cima delle Scarpe e poi si collega al percorso stale che s’insinua verso sud-sud est, segnavia dell’andata, un po’ prima del sopra citato bivio estivo 702 e 724, che passa a ovest del mas- SCUOLA PER MAGHI Il fiabesco scenario di malga Civertaghe. In basso: il cane maremmano e il suo padrone, con il sentiero 707. In ogni caso da qui si torna siccio delle Pale. Continuate lungo una traccia tra gli sparuti abitanti della malga. Nella pagina a fianco, in alto: sulla salita che porta verso passo Pradidali per lo stesso cammino dell’andata. generalmente battuta per circa un’ora nel bo- Basso; in basso: le ciaspole sono raccomandate per questi percorsi, che possono nascondere tratti ghiacciati.

sco, in leggera salita o in piano, fino a un bivio: tinuate prima verso sud, poi brevemente verso ignorate la deviazione a sinistra, per il sentiero ovest fino alla malga e ai suoi abitanti: 2 umani, del Cacciatore (725) e per la val di Roda (702) e 18 galline, 1 cane maremmano, 2 asini, 2 pony continuate dritti. Dopo poco arriverete a un bi- e 4 cavalli, almeno stando all’ultimo censimento. vio; a destra si devia per malga Civertaghe (e Caprioli, cervi e volpi non rientrano nella stati- dopo poco a sinistra, fino a collegarsi al sentiero stica (tel. 340.8711861, www.malga-civertaghe. 724 e al tracciato poi descritto). it, 1.375 m, circa 2,15 ore dagli impianti di Col Chi scrive ha continuato dritto per una traccia Verde, 1,20 ore dai massi addossati). molto frequentata; dopo un passaggio tra due Dalla malga continuate per forestale in direzione massi addossati che formano un caratteri- di San Martino (nord), dopo 15 minuti (tabella stico foro, continuate fino gialla), deviate sulla destra all’inizio del sentiero 721 (a per una traccia general- sinistra) diretto al rifugio del mente marcata. Continuate Velo della Madonna (bivio lungo questa nel bosco in a quota 1.589 m, punto più moderata salita per circa alto dell’escursione, circa 10 20 minuti, poi in falsopiano minuti dal bivio preceden- fino a un pianoro in vista di te). Proseguite sulla destra San Martino di Castrozza. per una traccia con segni Arrivati alla strada asfaltata, bianchi e rossi che porta al in prossimità di maso Col, bel sentiero contrassegnato continuate dritti fino al cen- dal segnavia 724. Da un lato tro di San Martino di Ca- questo si collega al bivio strozza e al punto di par- sopracitato, quello imme- tenza (10/15 minuti di cam- diatamente prima dei massi mino). Da malga Civertaghe addossati, e dall’altro porta a San Martino calcolate cir- a malga Civertaghe. Con- ca 1/1,30 ore di marcia. 44 45 di cammino dall’impianto di risalita Col Verde to 4, tel. 0439.68052 Rosetta, vedi itinerari), con interessante cen- (foto a destra). Speck tro benessere e palestra (per entrambi entrata e insaccati: Minimar- DURATA 4 giorni libera), family room composte da camera ma- ket Taufer, via Laghet- QUANDO da dicembre a marzo trimoniale e cameretta per due, wifi gratuito. to 6, tel. 0439.68125, La mp costa 80 e a persona. Hotel Maso www.minimarkettau Come arrivare Col***, località Col, tel. 0439.68046, www.ma fer.it (anche acquisti

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