Ho Cercato Il Tuo Nome È Un Romanzo Indimenticabile Sul Potere Del Destino, Una Storia D’Amore Toccante, Intensa, Raccontata in Modo Magistrale
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Il libro a oltre dieci anni Nicholas Sparks incanta i suoi lettori con storie che esplorano i profondi misteri del cuore, confermandosi come uno degli scrittori più cari al pubblico. Ora, in questo nuovo Dromanzo, ci restituisce fiducia nel destino regalandoci il sorprendente racconto di un uomo scampato alla morte grazie a un portafortuna: la foto di una donna sconosciuta, l’amore senza nome a cui è predestinato. Durante la sua terza missione in Iraq, Logan Thibault, soldato del corpo dei marines, trova nella sabbia la foto di una giovane donna: una bionda sorridente con maliziosi occhi verde giada. Il suo primo istinto è quello di gettarla via. Poi, immaginando che qualcuno la stia cercando, decide di portarla al campo. Dopo alcuni giorni la fotografia è ancora lì: seguendo l’istinto Logan la infila in tasca e da quel momento non se ne separa più. Ben presto la fortuna bussa alla sua porta: dopo una sorprendente vincita a poker, sopravvive miracolosamente a una granata che uccide due dei suoi più cari compagni. Solo il suo migliore amico, Victor, sembra avere una spiegazione per quell’improvvisa buona sorte: la fotografia è il suo amuleto. Tornato in Colorado, Logan non può fare a meno di pensare alla misteriosa donna ritratta nella foto. Convinto di avere con lei un debito, intraprende un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti per rintracciarla. Non può certo immaginare che Elizabeth, la donna forte ma vulnerabile che infine incontrerà a Hampton, nel North Carolina, sia anche la persona che ha atteso per tutta l’esistenza. Travolto dall’attrazione che prova per lei, Logan non fa alcun accenno al suo «portafortuna». Lui ed Elizabeth si trovano coinvolti in un’appassionante storia d’amore, ma il segreto che li separa minaccia di compromettere irrimediabilmente non solo il loro rapporto, ma anche le loro vite. Pieno di sentimento e autentica suspense, Ho cercato il tuo nome è un romanzo indimenticabile sul potere del destino, una storia d’amore toccante, intensa, raccontata in modo magistrale. L’autore NICHOLAS SPARKS è nato in Nebraska nel 1965 e ha studiato alla University of Notre Dame. Ha scritto numerosi bestseller tradotti in più di quaranta lingue. Dai suoi libri sono stati tratti film celebri come Le parole che non ti ho detto, I passi dell’amore, Le pagine della nostra vita e Come un uragano. Per Frassinelli ha pubblicato anche, con il fratello Micah, Tre settimane, un mondo, un’opera autobiografica. Vive con la moglie e i cinque figli nel North Carolina. www.nicholassparks.com eNewsletter: www.hachettebookgroupusa.com Nicholas Sparks HO CERCATO IL TUO NOME Traduzione di Alessandra Petrelli FRASSINELLI Questo romanzo è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo fittizio, e qualsiasi riferimento a persone esistenti o esistite, fatti o luoghi reali è puramente casuale. Titolo originale: The Lucky One © 2009 Nicholas Sparks © 2009 Sperling & Kupfer Editori S.p.A. Per Edizioni Frassinelli Collana I Blu ISBN-13: 978-88-8832-028-1 Ringraziamenti crivere non è mai uno sforzo solitario e, come al solito, sono tanti quelli che devo ringraziare per avermi dato l’energia e la capacità di portare a termine il romanzo. Ci sono molte maniere per Srendere omaggio al contributo di quelle persone, così ho pensato di buttarmi sui diversi modi di dire grazie... almeno secondo Google, che ho interpellato subito prima di buttare giù queste righe. (Senza andare a verificare, siete in grado di riconoscere le varie lingue?) In cima alla lista, naturalmente, c’è mia moglie Cathy. Soprattutto perché riesce a tenermi in equilibrio e concentrato sulle cose davvero importanti nella vita. Ripeto spesso ai miei figli che per loro sarebbe una fortuna se un giorno sposassero una donna come lei. Thank you! Al secondo posto vengono i ragazzi: Miles, Ryan, Landon, Lexie e Savannah, tutti immortalati (in maniera molto, molto discreta) nei nomi di personaggi dei miei romanzi precedenti. Ricevere i loro abbracci è il dono più grande che ci sia. JMuchas gradasi E poi? La mia agente letteraria, Theresa Park, con la quale ho un costante debito di gratitudine. Il rapporto agente-autore a volte può essere insidioso... o così ho sentito dire da altri agenti e autori. In tutta sincerità, per me è stato sempre e soltanto fantastico e meraviglioso collaborare con Theresa, fin dalla nostra prima telefonata nel 1995. È la migliore; non solo intelligente e paziente, ma anche dotata di più buonsenso della maggior parte di quelli che conosco. Danke schòn! Denise DiNovi, amica e complice cinematografica, è un’altra delle benedizioni della mia vita. Ha prodotto tre miei film – Come un uragano, Le parole che non ti ho detto e I passi dell’amore – il che fa di me uno degli autori più fortunati del mondo. Merci beaucoup! David Young, il mitico amministratore delegato di Grand Central Publishing, mi ha sempre dato il massimo sostegno e io sono onorato di lavorare con lui. Arigatò gozaimasu! Jennifer Romanello, amica e addetta stampa, negli ultimi tredici anni ha reso la promozione dei libri un’esperienza assai interessante e gradevole. Grazie! Edna Farley, amica telefonica, pianifica praticamente ogni cosa e affronta tutti i problemi che spuntano durante i viaggi. Non è soltanto straordinaria, ma inguaribilmente ottimista, una qualità che ho imparato ad apprezzare. Tapadh leibh! Howie Sanders, agente cinematografico e amico, è un altro socio del club «Lavoro con quell’autore da molto tempo». E la mia esistenza è migliore per questo. Toda rabal Keya Khayatian, anche lui agente cinematografico, è eccezionale e sempre generosamente disponibile. Merci! O, se preferisci, Mamnoon! Harvey-Jane Kowal e Sona Vogel, le mie redattrici, hanno una pazienza biblica, considerato che io sono costantemente in ritardo sulle scadenze. Devono rimediare a tutte le piccole sviste nei miei romanzi (ok, a volte anche a quelle più grandi) e, purtroppo, non hanno quasi mai molto tempo. Quindi, se trovate un errore (e potrebbe accadere) sappiate che non è colpa loro, ma mia. Loro sono fantastiche in ciò che fanno. A entrambe: Spasìba! Scott Schwimer, il mio legale, racconta barzellette sugli avvocati che lasciano di stucco. È una brava persona e un ottimo amico. Liels paldies! I miei ringraziamenti più sentiti anche a Marty Bowen, Courtenay Valenti, Abby Koons, Sharon Krassney, Lynn Harris e Mark Johnson. Efharistò polì! Alice Arthur, fotografa, è sempre pronta a rispondere alle mie chiamate e scatta splendide foto, di cui le sono grato. Toa chieì O Xie xie! Flag ha realizzato ancora una volta una magnifica copertina. Shukran gazilan! Tom McLaughlin, preside della Epiphany School – una scuola che mia moglie e io abbiamo aiutato a fondare -, ha reso la mia vita più ricca e più piena da quando lavoriamo insieme. Obrigado! E per concludere, a David Simpson, collega allenatore della squadra di corsa della New Bern High School, Mahalo nui loa! P.S. Le lingue sono: inglese, spagnolo, tedesco, francese, giapponese, italiano, gaelico scozzese, ebraico, farsi (persiano), russo, lettone, greco, cinese, arabo, portoghese e havvaiano. Almeno stando alle indicazioni del sito che ho trovato su Internet. Ma chi crede a tutto quello che c’è lì? A Jamie Raab e Dennis Dalrymple Un anno da ricordare... e un anno da dimenticare. Vi sono spiritualmente vicino. HO CERCATO IL TUO NOME Clayton e Thibault Adesso che li vedeva da vicino, gli piacevano ancora meno. Sia lui sia il cane. Il vicesceriffo Keith Clayton non amava i pastori tedeschi e questo, sebbene se ne stesse tranquillo, gli ricordava Panther, il cane poliziotto dell’agente Kenny Moore, quello addestrato ad attaccare all’inguine non appena riceveva l’ordine. Clayton considerava il collega un idiota, ma era l’essere più vicino a un amico che avesse al dipartimento e doveva riconoscere che aveva un modo di raccontare gli assalti del cane alle parti intime dei sospettati che lo faceva piegare in due dalle risate. E di sicuro Moore avrebbe apprezzato il gruppetto di bagnanti nudiste che lui aveva appena fatto sloggiare. C’erano un paio di studentesse che prendevano la tintarella integrale giù al torrente. Era appostato da pochi minuti e aveva scattato solo qualche foto, quando una terza ragazza era saltata fuori da dietro le ortensie. Si era sbarazzato velocemente della macchina fotografica gettandola nei cespugli alle sue spalle, era sbucato fuori dalla macchia e un istante dopo si era trovato faccia a faccia con la tipa. «Ma bene, che cosa combiniamo qui?» aveva detto con voce strascicata, tanto per metterla sulla difensiva. Non gli andava di essere stato beccato a spiare, né era contento della propria battuta d’esordio. Di solito era più brillante. Molto più brillante. Per fortuna la ragazza era troppo imbarazzata e rischiò addirittura di inciampare indietreggiando. Balbettò qualche parola mentre cercava disperatamente di coprirsi con le mani. Clayton non si preoccupò di distogliere lo sguardo. Sorrise, invece, fingendo di non notare il suo corpo, come se per lui fosse normale imbattersi in donne nude nel bosco. Aveva già capito che non si era accorta della macchina fotografica. «Calmati, ora. Che cosa stavate facendo?» chiese. Lo sapeva perfettamente. Succedeva tutte le estati, specialmente in agosto: le studentesse universitarie, dirette al mare per un ultimo weekend di sole prima dell’inizio del semestre autunnale, a volte facevano una deviazione su una vecchia strada dissestata utilizzata dai boscaioli che si inoltrava per un paio di chilometri nella foresta e approdava a una spiaggetta sassosa diventata famosa come luogo di nudisti. Clayton ci faceva spesso un salto nella vaga speranza di lustrarsi la vista. Due settimane fa aveva visto sei bellezze; oggi ce n’erano tre, e quelle che prima erano sdraiate a prendere il sole adesso stavano cercando di recuperare le magliette.