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Diventa anche tu una wedding planner

a cura di Daniela Bucchioni

I 1

WEDDING PLANNER

Indice

Capitolo 1 L'attività del Wedding Planner

1.1 Introduzione pagina 1

1.2 Perché scegliere un Wedding Planner? pagina 2

1.3 Le caratteristiche del Wedding Planner pagina 4

1.4 Aprire l’agenzia Wedding Planner pagina 5

1.5 I servizi offerti pagina 6

1.6 Tariffe pagina 8

1.7 Il contratto pagina 18

1.8 I fornitori pagina 19

1.9 Creare l'evento pagina 21

1.10 Il grande giorno pagina 22

Capitolo 2 Celebrazioni pre nuziali

2.1 La proposta di matrimonio pagina 24

2.2 Il fidanzamento ufficiale pagina 26

2.3 L'anello di fidanzamento pagina 28 I 2 2.4 Feste pre nuziali pagina 30

2.4.1 La bridal shower pagina 30

2.4.2 L'addio al nubilato pagina 31

2.4.3 L'addio al celibato pagina 33

2.4.4 La festa delle damigelle pagina 34

2.4.5 La cena di prova pagina 35 Capitolo 3 Organizzare il matrimonio

3.1 Quando sposarsi? pagina 36

3.1.1 Estate pagina 37

3.1.2 Autunno pagina 38

3.1.3 Inverno pagina 38

3.1.4 Primavera pagina 39

3.1.5 Gli orari pagina 39

3.2 Le figure nel matrimonio pagina 40

3.2.1 Damigella d'onore pagina 40

3.2.2 Damigelle e paggetti pagina 42

3.2.3 Testimoni pagina 44

3.3 Budget e spese pagina 46

3.4 Partecipazioni pagina 48

3.5 Gli inviti pagina 51

3.6 Problemi familiari pagina 53

3.7 L'abito da sposa pagina 53

3.7.1 Biancheria intima pagina 90

3.7.2 Scarpe pagina 92

3.7.3 Copricapo pagina 95

3.7.4 Velo pagina 97

3.7.5 Bouquet pagina 101

3.7.6 Accessori pagina 112

3.7.7 Acconciatura pagina 114

3.7.8 Trucco pagina 123

3.7.9 Curare il corpo pagina 126

3.8 L'abito dello sposo pagina 129 4

3.9 L'abbigliamento degli altri pagina 136

3.10 Le fedi pagina 138

3.11 Le bomboniere pagina 142

3.12 I confetti pagina 144

3.13 La lista nozze pagina 147

3.14 Servizi foto e video pagina 151

3.15 Il trasporto degli sposi pagina 158

3.16 Gli addobbi floreali pagina 160

3.17 La cerimonia pagina 169

3.17.1 I riti religiosi pagina 169

3.17.2 Il rito civile pagina 174

3.17.3 Matrimonio all'estero pagina 175

3.17.4 Procedure per stranieri pagina 176

3.17.5 Le nozze in chiesa pagina 177

3.17.6 Le nozze in comune o altrove pagina 186

3.18 Il rinfresco pagina 188

3.19 Il ricevimento pagina 189

3.19.1 Scegliere la location pagina 193

3.19.2 Catering e banqueting pagina 201

3.19.3 Pranzo/cena/banchetto pagina 203

3.19.4 Il rinfresco buffet pagina 208

3.19.5 Come scegliere il caterer/banqueter pagina 210

3.19.6 Varie pagina 212

3.19.7 L'animazione al ricevimento pagina 215

3.19.8 Consigli vari pagina 217

3.19.9 Tableau de mariage pagina 220

3.19.10 La torta nuziale pagina 222 3.19.11 Il brindisi pagina 226

Appendice 1

3.20La time line dell'evento pagina 226 Capitolo 1 – L’attività di Wedding Planner 1

Capitolo 1

L’attività di Wedding planner

1.1 Introduzione

La preparazione di un matrimonio da parte degli sposi può non essere così facile e scontata come si può immaginare: non di rado può essere causa di conflitti e non di rado i futuri sposi scoprono di non avere esattamente gli stessi gusti e le stesse idee su come debba essere il giorno delle nozze; ancora, oggi tra famiglia, tempo libero e lavoro la gente non riesce facilmente a trovare ulteriore tempo a disposizione per organizzare nei dettagli un evento così importante e complesso come un matrimonio; considerando poi che non sempre la coppia può contare su amici e parenti in grado di supportare nel migliore dei modi l’organizzazione dell’evento, la realizzazione di quel giorno tanto sognato diventa un vero e proprio enigma. Capitolo 1 – L’attività di Wedding Planner 2

Fortunatamente però esiste la/il wedding planner, la cui funzione può essere considerata all’incirca come quella dell’agente di viaggi nell’agenzia: si tratta di una figura intermediaria, sempre neutrale, dovendo essere infatti l’ago della bilancia tra i desideri ed aspettative di entrambi gli sposi, sapendo limare gli spigoli ed accontentarli allo stesso modo. Il planner deve sapere gestire l’organizzazione e la pianificazione dell’evento in tutte le sue fasi ed in ogni singolo elemento di cui si compone, oltre a saper coordinare, supervisionare e dirigere le nozze durante il big day.

La professione di wedding planner nasce decenni fa’ negli USA tanto che nel 2001 esce il film The Wedding Planner (in Italia conosciuto come Prima o poi ti sposo, con Jennifer Lopez) che sancisce la fama di una professione diventata negli USA un vero must a cui affidarsi da parte di chi si accinge a sposarsi; diffusasi quindi nei paesi anglosassoni e quindi in Europa, è giunta anche in Italia, sebbene con diverso ritardo.

La situazione in Italia è chiaramente in evoluzione: allo stabilizzarsi di uno stile di vita moderno con i pro e contro che ne derivano, come la mancanza di tempo e lo stress sempre più sentito, nell’organizzazione dei matrimoni si fa strada la figura del WP. Nonostante ciò, la realtà italiana è ancora nettamente indietro rispetto l’estero e denota una certa spaccatura tra il centro-nord, specie nelle grandi città ed il sud, in cui ancora la professione si diffonde lentamente ma in modo ininterrotto, perché i futuri sposi si affidano ancora molto alla famiglia ed ai parenti, perché c’è scarsa informazione di chi e cosa faccia il planner, per la presunzione degli sposi di credere di poter organizzare tutto da soli, per la paura di non poter decidere liberamente in merito all’organizzazione ed anche per l’idea che il servizio costi molto.

1.2 Perché scegliere un WP?

Chi pensa di volere diventare Wedding Planner, dovrebbe considerare un punto: perché una coppia dovrebbe rivolgersi proprio a me, per organizzare fino a minimi dettagli il proprio matrimonio, che evidentemente, è un evento molto importante, intimo e personale? Cosa posso offrire di speciale?

Questo approccio è basilare. Infatti se non è convinto lo stesso planner dei vantaggi e delle motivazioni per cui lavora e crede, come si può pensare di convincere le coppie che verranno in ufficio? Ecco allora importanti motivi da tenere bene in mente e spiegare ai futuri sposi:

- togliersi stress ed ansie che gli sposi possono avere, anche solo per l’idea stessa di fare questo grande passo; - risparmiare tempo prezioso ed energie, grazie ad una perfetta pianificazione degli incontri con i vari fornitori, in modo tale che la coppia può scegliere con calma soluzioni diverse; - risparmiare anche denaro proprio grazie a questa pianificazione, sia perché il planner aiuta gli sposi nella pianificazione di un budget personalizzato sia perché sottopone fornitori, soluzioni e scelte diverse (sempre affidabili e testati) sulla base della possibilità di spesa della coppia e per ultimo, ma non meno importante, perché il planner dovrebbe riuscire ad avere un potere di contrattazione con i fornitori, così da ottenere sconti per la coppia.

La funzione del planner non è solo di preparare la lista di impegni dal momento della decisione delle nozze fino al fatidico giorno oppure contrattare con i fornitori: il planner consiglia e/o realizza di persona idee originali, creative ed uniche, per creare sempre un matrimonio diverso dagli altri. Ogni matrimonio infatti deve essere personalizzato secondo gusti ed esigenze della coppia. Ancora, il planner deve essere un confidente, una guida, deve saper dare consigli ed incoraggiare la coppia al grande passo.

Con la presenza del Wedding Planner la coppia sarà alleggerita da diversi compiti più o meno gravosi, come:

- fissare la data delle nozze e gestire le tempistiche; - ottenere le licenze; - gestire l’aspetto finanziario; - prenotare le varie location per la cerimonia e per il ricevimento; - assumere personale per l’evento; - gestire e seguire il catering, il fioraio, i musicisti, il dj, il fotografo, l’hair stylist, il parrucchiere ; - disegnare, stampare ed inviare inviti, pubblicazioni, mailing list ; - pianificare e gestire i trasporti ed eventuali alloggi; - pianificare e prenotare il viaggio di nozze.

1.3 Le caratteristiche del WP.

Generalmente la figura del WP è riferita al genere femminile: sono quasi sempre le donne, infatti, a decidere di svolgere questa professione, rendendo rosa questo settore lavorativo. Ciò nonostante, nulla vieta anche agli uomini di svolgere questo lavoro, che si caratterizza essenzialmente come un tipico lavoro di event management, in cui, come è risaputo, lavorano entrambi i sessi in modo indistinto. Quindi, bando alle false dicerie e voci di corridoio!

Come ogni professione commerciale, d’intermediazione e di contatto sociale, per essere un buon WP è consigliato avere o comunque imparare ad avere alcune caratteristiche:

- tranquillità e padronanza della situazione, bisogna saper consigliare in modo discreto e mai invadente; bisogna essere, in un certo senso, psicologi, per calmare e rassicurare la sposa (o lo sposo) troppo in ansia o frenare quella troppo precipitosa; - creatività, nel senso che, una volta ascoltati gli sposi, si devono interpretare e trasformare le loro aspirazioni in idee uniche e personalizzate, sapendo anche osare, per proporre soluzioni fuori dagli schemi; quindi saper ascoltare è molto importante; - bisogna avere capacità manuali e doti artistiche, non basta infatti avere l’idea ma bisogna saperla realizzare, conoscendo bene i materiali e la loro lavorazione; - curiosità su tutto ciò che riguarda i matrimoni ed essere aggiornati su mode, tendenze, colori; - bisogna avere ottime doti organizzative, curare i dettagli, non lasciare nulla al caso ed organizzare tutto con largo anticipo, in modo da avere tutto sotto controllo; - bisogna anche sacrificarsi, spesso si lavora nei week end, si incontrano gli sposi in orari extra lavorativi, come di sera o durante le feste; - bisogna essere estroversi, dotati di senso pratico e con capacità di problem solving, cioè bisogna saper trovare soluzioni alternative di fronte ad un problema o un dubbio della coppia; - a partire da pochi elementi bisogna riuscire a costruire progetti armoniosi e innovativi, cercando sempre la personalizzazione; - bisogna avere un senso estetico; - e soprattutto bisogna sapere temperare l’entusiasmo della coppia ed incoraggiarla a pensare oltre gli schemi, per poter creare un matrimonio unico.

Come già si evince da quanto detto sopra, il WP deve essere esattamente a conoscenza delle regole di bon ton, deve sapere tutto sulle etichette e procedure riguardo i matrimoni ed i ricevimenti, sulla tradizione e simbolismo di tutti gli elementi del matrimonio, deve conoscere i diversi tipi di abiti per la sposa e per lo sposo, gli stili e le migliori combinazioni a seconda della corporatura degli sposi (specialmente della sposa), deve conoscere bene i fiori con il loro significato e caratteristiche, deve avere una grande creatività per immaginare e realizzare qualcosa sempre di nuovo a livello di allestimenti decorativi, deve avere buone capacità di floral designer.

1.4 Aprire l’agenzia Wedding Planner.

Aprire un’agenzia di Wedding Planner è abbastanza semplice e comporta una spesa minima di denaro. L’agenzia infatti non richiede particolari autorizzazioni o assicurazioni. La procedura quindi segue quella classica dell’apertura di un negozio tradizionale, che si può ordinare come segue:

- istituire la ditta o società, - registrazione della ditta o società presso il registro delle imprese, - apertura della partita IVA, - ottenimento dell’autorizzazione da parte della pubblica sicurezza per quanto riguarda l’agibilità dell’ufficio, cavi elettrici, ecc... - eventuale pagamento dell’imposta sull’insegna d’agenzia (ogni città ha delle proprie regole a tale proposito, quindi chiedere direttamente al proprio Comune).

Detto questo, bisogna mettere sul conto il contratto telefonico con internet e almeno un computer, dove memorizzare le schede dei clienti, i file dei matrimoni, le schede dei fornitori, ecc... Come il computer, anche il telefono è essenziale, visto che sarà utilizzatissimo per contattare i fornitori, i clienti e a volte anche i loro parenti. Inoltre, quando si è in trasferta (fuori agenzia, insomma) a organizzare un matrimonio, è vivamente consigliato poter contare su un piano tariffario flat del proprio smartphone, visto che le telefonate non si conteranno per il numero.

Per finire si ricordi di aprire un conto corrente, per gestire i pagamenti e bonifici ai fornitori, e la messa in posa in agenzia di una piccola cassaforte, dove potere conservare eventuali documenti importanti dell’agenzia, e dei clienti, oltre ovviamente all’eventuale denaro contante.

1.5 I servizi offerti.

L’avventura inizia quando la coppia entra in ufficio, a volte con le idee piuttosto chiare, altre volte con molta confusione su cosa desidera veramente. Si tratta del primo incontro conoscitivo (di solito sempre gratuito).

Quando viene una coppia, il primo sbaglio del planner è pensare all’evento non nel complesso ma focalizzando l’attenzione solo in una parte. Il primo passo è incontrare la coppia e, se possibile, anche le loro famiglie, perché bisogna parlare e discutere di tanti argomenti, dovendo capire qual’è la visione delle parti di maggiore peso delle due famiglie: principalmente la visione della sposa e di sua madre del matrimonio, poi anche del loro budget, i punti in cui tutti sono d’accordo e non. Ricordiamo ancora che il planner ha il compito importante di mediatore, di temperare le emozioni e portare ai migliori compromessi. Come ogni agenzia di servizi anche quella di Wedding Planner offre di solito una vasta di servizi, a volte gestiti personalmente tramite il proprio personale, a volte come outsourcing.

L'outsourcing (detto anche in italiano, esternalizzazione) è quel processo che porta alla acquisizione di prodotti o servizi da un fornitore esterno. Nel nostro caso, il WP può usare l’outsouring per la fotografia, per i fiori, per il catering, ecc...

Di norma ogni planner deve poter offrire:

- gestione di tutti i documenti burocratici necessari per il matrimonio; - selezione, scelta, prenotazione delle location per la cerimonia ed il ricevimento; - selezione della location per il book fotografico; - selezione, scelta, prenotazione e gestione del caterer, chef ed pasticcere; - ideazione, personalizzazione e stampa delle partecipazioni, libretti per la messa, biglietti di ringraziamenti, ecc...; - gestione degli inviti, della mailing list e degli invitati; - selezione e personalizzazione delle bomboniere; - gestione della lista nozze; - selezione, scelta e prenotazione del parrucchiere, dell’hair stylist, del make- up artist e dell’estetista; - selezione e prenotazione dei servizi fotografici e video; - selezione, scelta e prenotazione di servizi di intrattenimento; - ideazione, personalizzazione e realizzazione di allestimenti decorativi e floreali; - selezione e prenotazione dei mezzi di trasporto per gli sposi e gli invitati; - scelta e prenotazione del viaggio di nozze. 1.6 Tariffe.

Se tutto va bene, si arriva all’accordo con gli sposi e si stabilisce la quota da versare per il servizio prestato.

Stabilire la tariffa è un’operazione basilare per il successo dell’agenzia e necessita di uno studio del mercato e della concorrenza diretta, prima ancora dell’apertura dell’ufficio, perché stabilire prezzi fuori mercato comporta, quasi per certo, che a parità di servizi prestati (anche solo a livello teorico) tra diversi WP, le coppie sceglieranno quelle più convenienti, considerando gli altri troppo cari.

Bisogna ricordare sempre un punto: per ogni attività, ogni idea o progetto che si intende realizzare per offrirlo al pubblico, la prima cosa che bisogna fare è mettersi nei panni dei clienti e pensare su come essi si comporterebbero di fronte a un servizio. Si tratta insomma di avere una visione market oriented, cioè orientata al cliente, contro la visione fallimentare del product oriented, cioè che si basa sulla presunzione che un prodotto e servizio di qualità si vende in ogni caso.

Le agenzie di Wedding Planner di solito stabiliscono le tariffe del servizio completo in base ad uno di questi 3 metodi (spesso possono anche essere utilizzati assieme o solo in parte):

1. il primo metodo è quello di immaginare la fee (cioè la commissione del servizio offerto) come una percentuale del budget totale del matrimonio; di solito la percentuale varia dal 10% (percentuale comune) fino al 25% (per matrimoni magari davvero complessi), a seconda del tempo e dall’esperienza messa a disposizione del cliente; ovviamente spesso il cliente cerca di contrattare.

La scelta di applicare una certa % sul totale del budget di spesa del matrimonio è diffusa al nord Italia e nelle grandi città. In questa maniera, il vantaggio è certamente che si può essere trasparenti e si può indicare subito quanto la coppia dovrà pagare. Quindi, il calcolo è: costo del matrimonio + % per la WP (ma la WP e la coppia potrebbero anche accordarsi nel fissare la % per la WP all’interno del budget disponibile della coppia. Per esempio quindi, se la coppia ha € 18.000, con questi 18.000 euro bisogna pagare tutto, anche la WP).

Il problema di questo metodo tariffario è che, se i clienti sono sensibili al prezzo e, per esempio, hanno paura proprio che la WP costi troppo e sono venuti da te in agenzia per miracolo, perché magari è stata la donna a spingere il suo compagno a provare e chiedere informazioni, bene, in questo caso, utilizzare questo metodo tariffario mette l'accento appunto sul costo, rispetto al servizio che sarà offerto dalla WP. Insomma, è troppo semplice ridurre il servizio di organizzazione di matrimoni ad una %, che magari va a gravare sul budget della coppia, specie in periodi di crisi. Ciò comporta che si rischia di non sapere giustificare tale %. Magari, si può giustificare tale metodo tariffario, dicendo che non si hanno fornitori fissi, da cui la WP riceve commissioni, e quindi si da assoluta libertà alla coppia nella scelta dei fornitori. Però, questo porta ad un altro problema. Infatti i clienti vengono da un WP, anche perché credono che egli o ella sia a conoscenza appunto del mercato dei matrimoni e li possa consigliare bene sui fornitori migliori che si adattano al proprio matrimonio, dando l'idea che si tratti di fornitori ben conosciuti e di cui il WP ha provato, anche di persona, la qualità dei prodotti e servizi. Se l’agenzia WP decide allora di cambiare sempre fornitori, inevitabilmente non si potrà mai stabilire un rapporto stabile e duraturo con ogni fornitore, nè tanto meno una sorta di fidelizzazione, che porta invece alcuni vantaggi, per esempio al momento di pagare per esempio il fioraio, se c'è conoscenza e partnership con l’agenzia WP, se tu WP ritardi il pagamento di 1 mese, magari perché la coppia ha avuto problemi con la banca, il fioraio non fa troppe storie, mentre, se lavori con un fioraio che chiami una volta all'anno, appena non si vede pagato, ti farà ingiunzioni e anzi corri il rischio che, la prossima volta che lo devi chiamare, non accetti la tua richiesta. Cosa comporta tutto ciò? Che sarebbe meglio avere un numero minimo di fornitori fissi. Certo, non significa, però, avere un solo fornitore per ogni categoria, l'ideale minimo di partenza sarebbe avere 3 fornitori per categoria. Quindi per esempio, 3 fiorai, 3 agenzie di catering, 3 fotografi, ecc.. Magari appunto, scegliere i tre fornitori per categoria in base allo stile, costo e specificità che offrono. In questo corso saranno spiegate le tecniche da attuare per la selezione corretta dei principali fornitori utili all’agenzia WP.

2. il secondo metodo, più complesso ma che è il metodo più scelto dalle agenzie WP, consiste nel presentare la consulenza di organizzatore dell’evento strutturata con fee orarie e legare ogni elemento della pianificazione a un costo, che di solito varia da € 25 fino a € 125. Per esempio si può decidere di far pagare il coordinamento del giorno delle nozze € 50 all’ora. Sarà un’attenta analisi dei costi a stabilire che prezzo fissare. Quindi, in questo caso il WP si fa pagare per il servizio di consulenza, cioè il servizio di fornire la conoscenza del mercato dei matrimoni e la scelta dei fornitori più adatti, delle tempistiche corrette e che si presumono aversi, dell'offerta dei prodotti e servizi che la coppia incontrerà via via nel corso dell’organizzazione dell’evento e tutto il lavoro di organizzare l’evento. Ovviamente, la consulenza che si offre trova il suo fondamento prima di tutto sulla capacità della WP di pianificare e coordinare il programma dei lavori, ma secondariamente trova il suo fondamento anche sulla creatività della WP, nel sapere ideare e personalizzare l’evento. La WP infatti dovrebbe sapere raccontare gli sposi per quelli che sono, senza esagerare, senza creare una festa esagerata (a meno che la coppia non lo desideri). Infatti l'evento deve rappresentare gli sposi: ciò significa insomma che, se la coppia vuole un matrimonio semplice, senza fronzoli, non dovrai preparare ornamenti, allestimenti floreali giganteschi, multi colore, ecc... solo per dare allegria, senso di festa alla giornata (sempre mettendo che la coppia abbia il denaro per permettersi tali lavori). Inoltre, sapere seguire il gusto della coppia è importante, anche perché gli invitati presenti il giorno delle nozze percepiranno questo filo conduttore, questa linearità, questo stile, questo racconto, questa coesione, e la percepiranno certamente come bravura della WP a sapere organizzare un evento così importante nella maniera migliore. Ciò significa che ne parleranno bene a amici e conoscenti e tu, Wedding Planner, avrai pubblicità gratuita. Parlando di consulenza, spesso si sente dire che l’agenzia WP offre consulenza gratuita: è sempre bene evidenziare che di solito non si tratta di tutta la consulenza del WP per tutto il periodo dell'organizzazione, ma è solo il primo incontro conoscitivo a essere gratuito, o al massimo anche il secondo incontro con la coppia. Questo è importante, altrimenti la gente potrebbe credere che vi sia qualcosa di strano, visto che un WP certo non lavora gratis per carità. E’ anche vero che un’agenzia WP potrebbe guadagnare solo dalle commissioni riconosciute dai fornitori chiamati in causa all’atto dell’organizzazione di ogni singolo matrimonio: allora, in questo caso l’agenzia WP può permettersi di fornire consulenza gratuita per tutto il periodo di organizzazione, perché la sua fonte di guadagno è diversa. Anche in questo caso, però, è bene spiegare questa faccenda ai clienti.

Quanto costa la consulenza? Ovviamente non c’è uno schedario prezzi definito. Tutto dipende dal monte ore di lavoro: tante ore si ritiene che siano necessarie per preparare un certo matrimonio, tanto mi faccio pagare. Il problema è che, quando viene la coppia e ci si mette d’accordo per l'organizzazione, è difficile stabilire così presto ed a priori quante ore serviranno: certamente l’esperienza ti aiuterà a calcolare al volo orientativamente quante ore servono per esempio per completare lo step “abito della sposa” oppure “allestimenti in chiesa” Fermo restando che, per stabilire all'inizio i prezzi da applicare alle consulenze, bisogna comunque sapere quali sono anche i prezzi della concorrenza (per esempio, non puoi farti pagare 400 euro per la gestione dei documenti civili se le agenzie della tua zona si fanno pagare 250 euro!).

Diciamo che orientativamente, in un budget totale di un matrimonio importante di € 25.000, una consulenza non può pesare oltre 2.500 o 3.000 euro (circa il 10%, se poi tu Wedding Planner diventi famosa, allora potresti anche aumentare il valore della tua consulenza). Probabilmente serviranno circa 25-30 ore. Quando si calcola la propria tariffa è importante anche il target, i clienti che si presentano di volta in volta, perché ci sono clienti che hanno pochi soldi e chi ne ha tanti. Diciamo che, a livello di prezzi totali di matrimoni fatti bene, il prezzo minimo è 10.000, il prezzo medio dei matrimoni più complessi da wedding planner è sui 25-30.000 euro, mentre per matrimoni da sogno o che utlizzano servizi speciali, il prezzo lievita e (almeno in teoria) non ha un tetto massimo. Farsi pagare, per esempio, € 2.500, mettendo che l'organizzazione duri un anno, significa che il WP prende al mese circa € 208 (2.500x12 mesi= 208,33). Il consiglio, quindi, è prima di ascoltare attentamente la coppia e la loro idea sul matrimonio che desiderano e solo dopo, si può dare un parametro di costo, per la consulenza di organizzazione del matrimonio.

ESEMPIO

Il WP calcola che, per sbrigare tutte le pratiche burocratiche della coppia di sposi X, si sostengono questi costi: benzina = 50 euro costo del personale = 150 euro costi generali (telefono, luce, carta, ecc..) = 20 euro

Il totale quindi del costo per questo incarico è: 50+150+20 = 220. Si tratta del totale dell’operazione, cioè dal momento in cui l’agenzia WP inizia a lavorarvi fino a quando ottiene tutte le pratiche e documenti richiesti.

Mettendo che, per ottenere tutto, è necessario lavorare un mese, si può dividere 220 per 4 settimane: 220/4 = 55 euro. Il WP quindi potrà stabilire che, per seguire questo incarico, gli sposi devono pagare 55 euro a settimana.

Note. - Il costo del personale è calcolato considerando l’utilizzo del personale per un determinato compito, cioè come mancato guadagno che l’agenzia avrebbe, se quella parte di personale dedicata non ci fosse. Esempio: Caio è mandato 3 volte a settimana al comune e in chiesa per sbrigare le pratiche del matrimonio della coppia X. Non essendo Caio in agenzia per circa 2 ore ad ogni uscita, bisogna calcolare il mancato guadagno derivante dall’assenza di Caio dalla sede di lavoro. - Il costo totale di 220 euro che l’agenzia chiede alla coppia è orientativamente la stessa cifra (se non di meno) di quella che la coppia spenderebbe, se dovesse sbrigarsela per conto suo: è bene farlo notare alla coppia.

3. un terzo metodo, per ottenere ricavi, è quello delle commissioni da parte dei fornitori, per esempio l’acquisto di 10 mazzi di fiori al costo ufficiale di € 500 potrebbe comprendere una percentuale, per esempio del 10%, come commissione per il WP, così da ottenere € 50. Inoltre, se si lavora spesso con uno stesso fornitore, si possono ottenere sconti sulla quantità, sconti il cui ammontare non sarà conosciuto necessariamente dal cliente e che può essere gestito dal WP come quota ricavi. A tale proposito è onesto concedere una parte dello sconto alla coppia, così da farle capire che scegliere un WP è stata una bella mossa, oltre all’effetto positivo che da la notizia di poter ottenere sconti. Ovviamente, non bisogna fare vedere le fatture scontate (se sono emesse direttamente scontate) al cliente, ma solo quelle piene.

In questo caso di commissione dai fornitori, il WP potrebbe anche dichiarare di offrire il servizio di consulenza e organizzazione gratis, non gravando sul budget totale della coppia, perché tutto il guadagno va ottenuto attraverso le commissioni dai fornitori. Attenzione, però, al rischio di gonfiare i prezzi per ottenere più % o anche al rischio appunto di fare credere al cliente che i prezzi offerti dai propri fornitori sono più alti di altri in giro: perché, se questo è vero, bisogna che sia giustificato tale costo maggiore, altrimenti il cliente si sente truffato.

Ovviamente quindi, mai aumentare il prezzo di mercato di un fornitore al cliente. Per esempio, se lo chef pasticcere Gianni Rossi vende di norma presso la sua pasticceria le torte a 5 piani a 300 euro, non deve accadere che tu WP venda al cliente una sua torta a 5 piani a 350-400 euro. Infatti la commissione deve essere detratta dal prezzo pubblico di mercato! Come avviene, per esempio, quando un'agenzia viaggi vende una camera d'albergo al proprio cliente. Anche per questo, quindi, serve un accordo antecedente con il fornitore. Se in ogni caso, si vuole aggiungere la % sul prezzo pubblico, può anche accadere qualche volta, ma non è consigliato agire in tale maniera per lunghi periodi e comunque bisogna spiegare tale strategia al cliente. Oltre a questo, c'è il fatto che l’agenzia WP che lavora solo con commissioni, giustamente avrà nella sua gamma di fornitori solo quelli che accettano tale contratto di riconoscimento di commissioni, e poiché non sono tutti i fornitori che accettano, si corre il rischio di avere tra le mani quella cerchia di fornitori selezionati, non tanto per la qualità o per specifiche del loro servizio, ma selezionati solo per la convenienza finanziaria della WP. Quindi, attenzione a questo aspetto, perché così facendo la WP offre solo un numero fisso di fornitori, e se la coppia decide di utilizzarne altri, magari perché conosce una certa pasticceria o una villa ricevimenti, la WP non potrebbe accettare, limitando quindi la scelta della coppia: situazione che non dovrebbe mai accadere. Se poi il WP non ha una forza contrattuale importante, per esempio perché ancora lavora da poco tempo e deve farsi una fama, il fornitore non crederà nell'opportunità di collaborare in questo senso, non vedendo te WP come un valore aggiunto, ma anzi penserà che tu sia là solo per chiedere soldi, cioè la commissione in cambio di nulla o solo di parole. Invece, ogni fornitore dovrebbe dare alla WP la %, non tanto perché gli porta clienti, ma perché al cliente la WP ha già venduto il prodotto. Ciò comporta che si dovrebbe fare partnership principalmente con quei fornitori che hanno qualità e che hanno la stessa visione del matrimonio della WP, che hanno i tempi della WP, hanno lo stile della WP, come fossero un prolungamento dell'agenzia WP stessa. In questo caso la WP in agenzia parla, informa bene il cliente del fornitore, cosa vende, la sua qualità, i costi, spiegando al cliente che per il progetto in gioco, tu WP, consigli questo fornitore per questa, questa e quest'altra ragione. Solo in questo caso, il fornitore può concedere all’agenzia WP la provvigione, perché la WP vende il servizio di intermediazione in nome del fornitore. Un altro motivo per cui il fornitore debba offrire la commissione alla WP è che tutte le domande, ritardi, i ripensamenti, ecc... degli sposi, sono indirizzati soprattutto alla WP e non al fornitore. Quindi in questi casi, quando poi si va dal fornitore, questa visita serve solo per l'acquisto diretto, magari al massimo per prendere visione personalmente, per esempio, di un certo fiore, di un esempio di torta.

Quindi ricorda: c'è commissione, perché il WP conosce il prodotto del fornitore, lo spiega ai clienti, definisce magari un preventivo e fornisce al fornitore un qualcosa di più. Insomma, il WP fa prevendita, un servizio commerciale direttamente al cliente. Se invece si utilizza un fornitore che non si conosce o comunque un fornitore che non si chiama spesso o ancora se non c'è un contratto o una partnership, allora non vi può essere commissione, perché gli sposi e spesso anche la WP non sanno che prodotto il fornitore ha da offrire, quindi arrivati presso il fornitore, per esempio il fioraio, egli dovrà spiegare che fiori sono presenti in serra, quanto costano, perché scegliere questo fiore invece di quell'altro, insomma è una vendita classica. E' anche possibile mettersi d’accordo con i fornitori per avere 2 livelli di commissioni, nel senso che se il WP fa servizio puro di intermediario e svolge l'aspetto commerciale al posto del fornitore, allora il WP potrebbe prendere, per esempio, il 10%, se invece non fa altro che prendere il telefono e mandare i clienti al fornitore, allora il WP potrebbe prendere, per esempio, il 3%.

Quando si seleziona un fornitore, oltre a diversi elementi come ovviamente la qualità e cosa offre materialmente, è importante sapere anche la tipologia di servizio in itinere. Per esempio, un atelier X potrebbe fare vedere alla sposa gli abiti nel catalogo e poi chiedere tra 30 abiti in foto di sceglierne 3 da provare e indossare, mentre un atelier Y potrebbe concedere di indossare un maggior numero di abiti; ci sono caterer che non concedono degustazioni, mentre altri si, ecc... Quindi, i fornitori che danno più, meritano di essere scelti.

Quando si cercano i fornitori, internet può aiutare ma è essenziale la visita di persona, perché spesso quanto mostrato o detto su internet non è la realtà. Per esempio, non si può sapere davvero se una pasticceria ha uno chef davvero bravo, fino a quando non hai assaggiato i suoi preparati; una location di ricevimenti può dire che ha 100 posti a sedere, ma bisogna vedere come sono questi 100 posti, se non c'è neppure spazio per camminare o invece sono disposti in maniera comoda, ecc...

Una volta scelto il fornitore per la collaborazione, è sempre bene anche monitorare la sua attività, specialmente a livello di prezzi. Se infatti per esempio il fotografo si mette daccordo con te WP di fare pagare il servizio fotografico matrimoniale con 2000 foto, anteprima e stampa al prezzo, per esempio, di € 300 con commissione del 10%, e poi tu WP scopri che un tuo amico ha chiesto allo stesso fotografo lo stesso servizio e il prezzo proposto è stato invece di € 200, allora c'è evidentemente qualcosa che non va, forse il fotografo ha capito male l'utilizzo della commissione oppure fa il furbo.

Terminando questa parte, è poco fattibile l'ipotesi di fare lavorare assieme due o più fornitori di una stessa categoria, per esempio due fiorai per l'allestimento. Al massimo, può darsi che, per esempio, un fiorista lavori sugli allestimenti in chiesa e un altro lavori al ricevimento, ma in questo caso questa doppia presenza di fornitori deve essere funzionale, insomma deve servire davvero, altrimenti non conviene, anche in termini di costi.

Esempio Il WP si accorda con il fioraio in modo tale che, stabilendo di chiamarlo per ogni coppia (quindi aumentando i suoi profitti e fama), egli riconosca al WP una commissione del 10%. Il WP chiama il fiorario per prenotare alcune composizioni per la chiesa. Esse costano in totale 1050 euro, IVA inclusa. Quando il fioraio emette la fattura al WP, essa sarà di 1050 euro, a cui il WP deve togliere il 10% come propria commissione: in questo esempio la commissione è offerta come sconto alla coppia.

Quindi 1050*10% = 105 euro IVA inclusa di commissione. Da cui, scorporando l’IVA 22%: (105*100/122) - 105 = 18,93 euro *nota: 122 è un divisore matematico usato per scorporare l’IVA 22%, con l’IVA al 10% il divisore è 110, mentre con l’IVA al 4% il divisore è 104. Se l’IVA aumentasse al 24%, il divisore sarebbe 124 Quindi: - costo totale dei fiori: 1050 euro - - commissione per il WP: 105 euro + - IVA 22%: 18,93 euro = - costo da far pagare alla coppia: 963,93 euro - guadagno netto del WP: 86,07 euro (sconto offerto alla coppia)

Se non si offre la commissione come sconto, allora la coppia paga 1050 euro, di cui € 105 saranno trattenute dal WP, inviando al fiorista solo 1050 – 105 = € 945 Per quello che riguarda i pagamenti, di solito (ma poi ci si mette sempre daccordo con la coppia) il WP si fa dare il 50% alla conferma del contratto, mentre il saldo il giorno dell’evento.

In ogni caso, la scelta di un tipo di metodo rispetto ad un altro, così come la tariffa finale, dipende anche dalla complessità del matrimonio, il numero di invitati, oltre ai prezzi della concorrenza: infatti, meglio concedere qualche sconto e non perdere il cliente che non guadagnare nulla.

Oltre a questo, spesso il WP è chiamato a svolgere compito di consulenza semplice: non è sempre detto, infatti, che la coppia voglia dare la gestione dell’evento al WP, ma desideri solamente delle delucidazioni e direttive. In questo caso 1 oppure 2 ore di consulenza base sono sufficienti, con un prezzo che va da € 100 fino a € 200.

Capita anche che una coppia, durante i preparativi, ha l’impossibilità di gestire uno o più aspetti pianificati: in questo caso, si offre la consulenza parziale, composta dall’incontro conoscitivo, necessario sempre e comunque, e l’attività di servizio, per cui il WP è chiamato ad operare. In questo caso, la tariffa sarà stabilita secondo le modalità descritte prima per il servizio completo.

Per ultimo, il WP può essere chiamato a svolgere solamente il compito di coordinatore del giorno delle nozze: anche in questo caso, è richiesto l’incontro conoscitivo, mentre la tariffa per la supervisione, spesso calcolata ad ore, può essere fino a € 150 all’ora.

1.7 Il contratto.

Se tutto va bene, sia per un servizio parziale o completo, e la coppia decide di affidarsi al WP, si arriva alla stesura e firma del contratto, come forma di garanzia degli impegni presi da entrambe le parti.

L’attività di WP, essendo attività imprenditoriale, si caratterizza per la presenza del rischio, cioè la possibilità che qualcosa vada storto e in tal caso si debba rispondere alle obbligazioni assunte. Nel caso del WP, che è, come abbiamo detto, una figura prettamente intermediaria, nell’organizzazione di un matrimonio si sviluppano due obbligazioni:

 Verso i diretti clienti, cioè gli sposi.  Verso ogni singolo fornitore chiamato a partecipare all’evento.

Ovviamente, accettando i termini del contratto, anche gli sposi ed i fornitori assumono delle obbligazioni verso il WP. A seconda del servizio offerto, il contenuto del contratto cambierà. Per esempio, dopo l’incontro conoscitivo gratuito, se la coppia decide di affidare il matrimonio, si può firmare il contratto, per cui le parti si impegnano a rispettare quanto in esso è scritto: un contenuto che deve mostrare chiaramente tutti i servizi che il WP offre, il costo, i tempi di pagamento, modalità e penali di annullamento, oltre all’informativa al trattamento dei dati personali.

La stesura dei contratti non deve mai spaventare (e non deve fare spaventare specialmente gli sposi), essendo un mezzo per esprimere in modo chiaro ed onesto le proprie intenzioni. Quindi l’atto di accettazione e firma del contratto deve essere considerato dagli sposi come una maggiore prova di sicurezza e fiducia verso il lavoro che si dovrà fare. Proprio per questo un contratto ben redatto permette di gestire tutt i possibili rischi che nascono dalla mancanza di chiarezza.

Si capisce che la stesura di questi contratti deve essere effettuata tempo prima, al momento della creazione dell’agenzia, così da avere dei modelli prestampati pronti all’uso.

1.8 I fornitori.

Uno strumento essenziale per il WP è costituito dal database: in esso devono essere registrati e custoditi non solo tutti i dati dei clienti e degli invitati per ogni evento, tenuti accuratamente sotto password, per la protezione dei dati sensibili, ma deve essere registrata anche la lunga serie di fornitori di cui il planner si fa intermediario. Questo è basilare: infatti, uno degli scopi principali per cui una coppia decide di affidarsi al WP è quello secondo cui il planner dovrebbe conoscere già tutti i fornitori disponibili e affidabili, necessari per la realizzazione di un matrimonio. La lista è lunga: si va dalle diverse location per la cerimonia come chiese, cattedrali, comuni, parchi, ville, ecc.., alle location per il ricevimento come ville storiche, giardini pubblici, castelli, casali, ecc.., dai caterer agli chef e pasticceri, dai musicisti ai cantanti e maghi, dai floral designer agli architetti d’interni o paesaggisti,

Per ogni singola voce nella pianificazione del matrimonio il WP deve avere una vasta lista di fornitori, così da fornire diversi livelli di costi, servizi, prodotti, esperienza, stili, ecc.. e poter rispondere subito allo stile proprio dell’evento.

Anche per questo quindi, in fase di creazione dell’agenzia, è bene iniziare la selezione dei fornitori con cui cooperare ed accordarsi per i prezzi e fatture. All’atto della selezione è bene considerare questi punti:

- se ed in cosa sono specialisti; - prezzi; - qualità; - gamma dei prodotti; - clienti con cui lavorano; - anzianità nel mercato; - bravura e professionalità dello staff.

Conoscere i fornitori con cui si lavora è importante anche quando bisogna definire il budget planner per gli sposi. Infatti, dopo essersi accordati con il WP, gli sposi diranno quanto denaro sono disposti a spendere per l’evento: realizzare un piano di costi, allora, richiede di conoscere anche orientativamente i prezzi reali di ogni fornitore che potenzialmente è più idoneo ed in linea con lo stile del matrimonio che bisogna organizzare ed il budget della coppia, onde evitare di presentare un preventivo di nozze da € 15.000 per poi dare la notizia agli sposi che il costo effettivo sarà di € 30.000. Da tenere presente comunque che se non esiste un massimo di spesa per un matrimonio, esiste un minimo, che è di circa € 10.000: è importante spiegarlo alla coppia. 1.9 Creare l’evento.

Una volta sistemate queste tappe iniziali, si entra nel vivo del lavoro, nel senso che a partire da ora bisogna creare l’evento, cercando di mantenere fede ai desideri della coppia.

La prima cosa da fare, magari durante lo stesso incontro conoscitivo, è quella di capire e conoscere bene che idea, che visione del matrimonio ha la sposa e lo sposo: il loro sogno è un matrimonio classico oppure moderno? Vogliono seguire la tradizione oppure vogliono qualcosa fuori gli schemi?

Conoscere questo è importante, perché indirizza chiaramente lo stile che deve avere il matrimonio, uno stile che sarà la linea guida per ogni elemento che comporrà l’evento: dai caratteri stampati nelle partecipazioni allo stile delle sedie durante la cerimonia, fino alle decorazioni delle location.

Chiarito questo punto, ce ne sono altri importantissimi che devono essere conosciuti da parte del WP e che saranno il filo conduttore dell’intero evento. Essi sono:

- qual’è il colore preferito dalla sposa? - qual’è il fiore preferito dalla sposa? - quale elemento, forma, luogo, animale è preferito dalla sposa e può essere simbolo della loro storia? - qual’è la musica o la canzone della coppia?

Questi serviranno da base con cui personalizzare l’evento e saranno quindi sempre gli elementi di riferimento e di collante dell’intero matrimonio: tutto l’allestimento deve trarre spunto da essi. Il giorno delle nozze tutto deve essere perfetto e curato nei minimi dettagli, qualunque sia lo stile del matrimonio, e niente deve essere lasciato al caso e nessun particolare deve risultare stonato rispetto al resto.

Ovviamente, se la sposa è confusa, il WP stesso può suggerire un colore oppure un elemento come filo conduttore.

Questa è certamente la fase in cui mettere a frutto la creatività e l'abilità manuale: può anche essere utile fare degli schizzi o dei bozzetti che bene rappresentino l'idea che il WP ha in mente; oppure procurarsi dei campioni di tessuti, dei nastri ed il materiale che il WP pensa di utilizzare per gli allestimenti, così da offrire la possibilità agli sposi di toccare con mano ed immaginare il risultato finale.

Ovviamente, nella costruzione del filo conduttore gioca un ruolo importantissimo la scelta della location della cerimonia e del ricevimento: infatti, per ogni stile di matrimonio serve un certo tipo di location, mentre gli altri elementi, come i servizi di catering oppure gli allestimenti floreali, dipendono direttamente dalla scelta dell'ambientazione delle nozze.

La parte, quindi, in cui l’agenzia di Wedding Planner ha spesso via libera per sbizzarrirsi è l’allestimento decorativo, incluso quello floreale, in cui il planner deve essere capace di immaginare una decorazione speciale ed unica per quel determinato matrimonio, in relazione alle locations ed allo stile dell’evento: per tale ragione, il consiglio essenziale è “libera la tua fantasia!!”

Nel capitolo 3 vi sarà una parte dedicata a come allestire e decorare il matrimonio in chiesa, mentre nella mini guida trick book, hai tante idee di design!

1.10 Il grande giorno.

Finalmente arriva il giorno delle nozze per cui si è lavorato anche 10 mesi. Durante questa giornata, che sembrerà non finire mai per il WP mentre sembrerà troppo veloce per la sposa, tutto deve funzionare alla perfezione, quindi qualche giorno prima è bene ricontrollare tutto, telefonare a tutti i fornitori che partecipano quel giorno, ricontrollare le tabelle di marcia, le tempistiche, verificare che tutto sia esattamente come richiesto, per evitare spiacevoli sorprese all’ultimo minuto.

Il grande giorno arriva, il WP ha la funzione di coordinatore e supervisore, gestisce i tempi, da consigli agli sposi, si tiene sempre in contatto con i fornitori e partecipa attivamente all’evento, come spalla destra degli sposi, senza dare troppo nell’occhio, come un arbitro di calcio gestisce la partita senza farsi troppo notare.

E se accade un problema sul momento? Ecco che la qualità di probelm solving del WP deve uscire fuori e risolvere tutto in poco tempo ed al meglio. In ogni caso però è bene considerare in sede di pianificazione dell’evento anche possibili alternative se qualcosa non dovesse funzionare come dovuto, così da non trovarsi d’un tratto senza sapere cosa fare, perché prevenire è sempre meglio che curare. Capitolo 2 – Celebrazioni prenuziali 24

Capitolo 2

Celebrazioni prenuziali

2.1 La proposta di matrimonio.

La tradizione dice che, quando l’uomo vuole sposare la propria donna, dopo averne parlato ai propri genitori ed averne ricevuto il consenso, prima di tutto deve avvertire i genitori della futura sposa: solo dopo può fare la dichiarazione alla donna. Ciò significa che l’uomo va dal padre della fidanzata (può anche essere la madre o entrambi) e spiega loro il suo intendimento: se non ci sono problemi, si avverte man mano tutta la famiglia ed i parenti della coppia; secondo tradizione si dovrebbero avvertire nello stesso momento, per esempio durante una cena, senza spezzettare. E’ anche possibile che, durante l’incontro con i genitori della fidanzata, ella stessa sia presente per conoscere l’intenzione dell’uomo. Se ci sono figli provenienti da matrimoni precedenti, devono essere avvertiti immediatamente dopo la donna, mentre ancora dopo gli eventuali ex mariti e ex mogli.

NON si devono avvertire i genitori della coppia allo stesso momento, per esempio durante una cena. Quindi un’idea potrebbe essere organizzare due cene a parte.

Questo secondo la tradizione. Oggi le cose possono essere anche piuttosto diverse: infatti accade spesso addirittura che sia la donna a proporre il matrimonio all’uomo. L’elemento imprescindibile e SEMPRE richiesto deve essere il romanticismo: il momento della dichiarazione infatti deve essere romantico! Anche le donne più moderne, che dicono di non badare al romanticismo oppure all’anello di fidanzamento, sotto sotto lo desiderano. Per il resto uscire dagli schemi e non fermarsi alla classica cena a lume di candela, come momento per dichiarare il proprio amore, è assolutamente da non mancare ed anzi più l’idea è creativa, meglio sarà facile ricordare per sempre quel momento.

In Italia non capita spesso, come per esempio negli USA, che la coppia vive assieme anche per anni e magari si fidanzano con i genitori che vengono a sapere della loro decisione di sposarsi solo pochi giorni prima, così da rendere l’incontro con i suoceri diciamo.. a sorpresa. In ogni caso questo incontro, spesse vol te, mette inquietudine, magari senza una vera ragione. Comunque, per essere più sicuri del successo dell’incontro, è possibile fornire alcuni consigli:

- assicurarsi che i suoceri sappiano già qualcosa della coppia prima dell’incontro. Se la loro idea dello sposo, per esempio, non è esattamente come lui è nella realtà, è bene non lasciare che la verità sia resa nota soltanto all’ultimo momento; - non essere negativi e pessimisti, ma invece bisogna essere sereni e tranquilli; - dare la spinta ai suoceri di poter parlare di ciò che piace di più a loro, così da rilassarli e distendere tutto l’ambiente; - se nascono problemi, lasciare che sia il figlio/a dei suoceri a risolverli, perché è la coppia che deve sposarsi e non i suoceri, basta solo smorzare i toni. Solo dopo si possono avvisare gli amici: da considerare che, a seconda di quando ogni amico riceve la notizia, l’annuncio viene considerato come un metro dell’amicizia, fermo restando che ognuno poi si chiederà se sarà il testimone di nozze o madrino/a del figlio della sposa o dello sposo.

2.2 Il fidanzamento ufficiale.

Fatto questo, la coppia è ufficialmente fidanzata, in attesa di sposarsi. Non si deve dimenticare che il periodo del fidanzamento, oltre che a testare la relazione prima del matrimonio, serve anche a far conoscere tra di loro le due famiglie, a permettere alle due consuocere di studiarsi, a dare il tempo di organizzare la futura convivenza, la cerimonia in chiesa, l’appartamento, i dettagli del ricevimento e così via. Molte coppie saltano questa tappa, specialmente se stanno insieme da molti anni e dunque le rispettive famiglie si conoscono da tempo, così come i parenti e gli amici. Il fidanzamento può essere accompagnato da una festa, per ufficializzare il nuovo rapporto tra le famiglie: è una bella idea di tendenza, che ha il vantaggio di far durare di più tutta la festa della coppia, in previsione delle nozze; inoltre, così si ha più tempo, affinché le famiglie dei fidanzati possano conoscersi meglio.

Il fidanzamento infatti è una festa in onore del futuro matrimonio, non è il momento per tirare grosse somme, quindi deve essere speso in modo gaio, solamente per parlare di cose piacevoli e che mettano d’accordo tutti: bisogna cioè creare un’atmosfera rilassata così da preparare il terreno per le future questioni più importanti.

La tradizione dice che, dopo aver ricevuto il si dalla fidanzata (e ovviamente da suo padre) per il fidanzamento, la madre del fidanzato chiama quella della fidanzata per organizzare il pranzo (o cena) di fidanzamento che riunirà, oltre ai genitori, anche nonni, parenti vicini ed eventualmente anche qualche amico stretto. Di solito la festa si tiene a casa della futura sposa, perché sono i suoi genitori che pagano la festa. Il giorno dopo l’uomo dovrà far recapitare alla sua fidanzata e anche a sua madre dei fiori bianchi per ringraziarla. Esistono due tipi di feste di fidanzamento: il primo è in cui si annuncia il fidanzamento; il secondo è in cui si annuncia alle famiglie ed amici la decisione di sposarsi. Ovviamente, nulla vieta di unire le due tipologie.

Questo secondo la tradizione, ma nella pratica si può fare come si vuole, dove e con chi: l’importante è però che i genitori di entrambi abbiano un ruolo privilegiato, poiché l’incontro serve infatti per festeggiare la futura unione dei giovani e delle loro famiglie, senza spendere molto, anzi bisogna risparmiare per le prossime nozze. Infatti senza esagerare e realizzare feste pro forma, basta una festa semplice e divertente, magari dove ci siano musiche, balli, giochi e fotografie.

Rotture di fidanzamento. Uno della coppia può lasciare il partner dopo il fidanzamento ma l’art. 80 del codice civile dice che, in caso di inadempimento della promessa di matrimonio, si può domandare la restituzione dei doni di fidanzamento ed anche di riavere foto, film e lettere d’amore realizzati assieme. Se invece uno dei due rompe prima della festa, l’art. 8 del codice civile dice che deve risarcire tutte le spese fatte, compreso il denaro speso per il mutuo fatto per l’acquisto dell’eventuale casa.

Regola vuole che gli invitati possono portare doni alla coppia ma regola vuole anche che non bisogna mai chiederli espressamente. Per il resto la festa può essere fatta a casa, in un locale, al ristorante, ecc.. e, come per il matrimonio vero e proprio, si può decidere anche di organizzare allestimenti decorativi, magari a tema. L’unica regola è NON parlare di denaro!

Secondo tradizione, dopo la festa, il fidanzamento viene annunciato e pubblicato ufficialmente sui giornali locali oppure sul web. Ecco un esempio di annuncio di fidanzamento:

Il Sig. e la Sig.ra (nome e cognome dei genitori della sposa) di (città) annunziano il fidanzamento della loro figlia (nome e cognome della sposa) con il Sig. (nome e cognome dello sposo), figlio del Sig. e della Sig.ra (nome e cognome dei genitori dello sposo) di (città dei genitori dello sposo). Le nozze sono previste per (mese delle nozze). Nel momento in cui è fissata esattamente la data del matrimonio, si può pubblicare un annuncio simile a quello del fidanzamento, che può contenere questi elementi:

- lavoro attuale dei futuri sposi; - le scuole fatte e servizio militare; - ovviamente data e location delle nozze; - nome dell’officiante; - nomi dei membri di famiglia e tutti coloro invitati alle nozze; - nomi degli invitati al ricevimento; - location del ricevimento; - piani per il viaggio di nozze; - casa dove gli sposi vivranno dopo le nozze

2.3 L’anello di fidanzamento.

Negli USA ha un’immagine molto forte, ma anche in Italia sta acquisendo sempre maggiore valore e significato. La regola vuole che, sebbene l’anello non debba essere di poco conto, non deve essere troppo esoso, così da togliere la scena a quello nuziale. Regola vuole anche che sia l’uomo a sceglierlo (anche se lo si può scegliere assieme). Altrimenti, per far felice la tradizione e non rischiare troppo, l’uomo può farsi accompagnare dalla migliore amica o la sorella oppure la madre della fidanzata. La tradizione vuole anche che sia l’uomo e la sua famiglia a finanziare l’acquisto dell’anello. Il futuro sposo può dare alla compagna l’anello il giorno della proposta di fidanzamento oppure il giorno della festa davanti a tutti i presenti oppure ancora la sera prima da soli oppure anche il mese dopo la festa... Non ci sono regole.

Anche la donna può dare un regalo al compagno, che NON sia però un anello (che gli si da per il matrimonio): in questo caso quindi si consiglia di regalare qualcosa che dia l’idea di eternità. Esempi possono essere: orologi, gemelli da polso, un’opera d’arte...; da evitare roba tecnologica. Un anello di fidanzamento ha un valore prima di tutto affettivo, oltre che monetario e rappresenta la proposta di un impegno che due persone prendono l’una nei confronti dell’altra: l’impegno di stare insieme e di sposarsi, appena ci saranno le condizioni adatte. Possono essere molti, infatti, i motivi per i quali non ci si può sposare subito, come ad esempio il dover cercare una casa o mettere da parte il denaro necessario ad organizzare le nozze o ancora una separazione per la quale non è ancora effettivo il divorzio.

Parlando strettamente di anelli, ce ne sono adatti per l’occasione in gran numero ma ci si può orientare avendo come punto di riferimento il fatto che l’anello deve riflettere ciò che è la futura sposa.

Per valorizzare la giovane età della donna o uno stile personale molto marcato, si può propendere per una montatura originale e dal design diverso dal solito che sappia dire tanto di chi indossa l’anello, mentre le pietre colorate potrebbero essere sempre una buona scelta.

L’importante è che l’anello non sia troppo impegnativo e che abbia uno stile che corrisponda perfettamente ai gusti della donna più che alla moda del momento, altrimenti si rischia di stancarsi presto di vederlo al dito.

Se poi la coppia vuole andare sul sicuro ed è disposta a spendere, ci sono sempre gli anelli in platino, che stanno avendo sempre più successo, anche per cambiare rispetto ai classici anelli in oro giallo o bianco (anche se gli anelli in platino costano il doppio). Il platino, in effetti, è un materiale più puro e più resistente dell’oro: mentre i migliori gioielli raggiungono una purezza del 75%, il platino arriva al 95%, è naturalmente ipoallergenico ed inoltre, mentre una fede d’oro, rigandosi, perde peso ovvero materiale, questo non accade al platino, che, con una lucidatura torna come nuovo e rimane dunque inalterato nel tempo e il suo valore non muta. 2.4 Feste prenuziali.

La festa di fidanzamento è solo l’inizio dei lunghi preparativi che portano al matrimonio. Seguendo la moda statunitense, oltre al classico addio al celibato e nubilato, anche in Italia si fa strada la tendenza di organizzare delle feste e delle serate speciali, in previsione delle nozze. La decisione di organizzare questa o quell’altra festa o unirne due è facoltativa e si basa solamente sulla disponibilità di budget e di tempo.

2.4.1 La bridal shower.

In italiano può essere tradotta semplicemente come “festa per la sposa”. E’ una sorta di piccolo addio al nubilato per la sposa. Si tiene alcuni giorni prima delle nozze: l’importante è che non sia esattamente la sera prima o neppure 2 giorni prima del matrimonio. Può essere una festa aggiunta oltre al vero e proprio addio al nubilato oppure può essere organizzata assieme all’addio al nubilato stesso. Sono le damiggelle ed i testimoni ad organizzarla, ma non devono essere membri stretti della famiglia. Lo scopo della festa è soprattutto quello di regalare pensierini alla sposa, di giocare assieme, farla rilassare e passare del tempo FRA AMICHE. Se la madre o una sorella della sposa vi vuole partecipare, deve aiutare al costo dell’evento o comunque deve dare una mano, come per esempio offrire la propria casa come sede della festa. Se ci sono molti invitati, allora è possibile organizzare diverse bridal shower, dando così la possibilità a tutti di parteciparvi, dividendo gli invitati in varie serate. Come per ogni festa, si utilizzano inviti, di solito usando quelli di carta dai motivi e temi tra i più disparati, spiritosi ed anche fai da te. Tutto deve essere divertente, allegro e si può esagerare, per esempio nelle decorazioni delle posate.

Per ciò che riguarda dove organizzare la festa, non ci sono vincoli: alcune idee possono essere organizzare uno spa day, un tea party, un cocktail party, feste a tema a casa, un corso di cucina, ecc...

Per i regali non ci sono regole specifiche. Anche un regalo piccolo e semplice può andare bene: l’importante è che siano regali che ricordino la vita matrimoniale, magari in modo spiritoso. Da escludere invece regali maliziosi, che sono per l’addio al nubilato, se si fa a parte.

2.4.2 L’addio al nubilato.

La festa rappresenta l’emancipazione delle donne, marcando simbologicamente la fine della vita da single. In questa festa la donna che si deve sposare è il centro di tutto. Di solito è la damigella d’onore oppure i testimoni di nozze che la organizzano, quindi è bene che sappiano esattamente i gusti della futura sposa. Il concetto si basa sulla sorpresa: la donna non può scegliere la data ma può e deve indicare orientativamente un periodo in cui desidera che si svolga la festa. Ovviamente è da evitare di farla alla vigilia del matrimonio, per evitare di ritrovare il giorno delle nozze i postumi della serata precedente, non solo a livello di stanchezza: diciamo che si deve organizzare non meno di 15 giorni prima del matrimonio.

Quando si tratta di una cena o di un ritrovo in un locale, dovrebbe essere offerto e pagato dalle amiche della sposa, che avranno in anticipo creato una cassa comune; nel caso invece di una festa impegnativa, come un soggiorno in beauty farm o di un viaggio, ognuno, compresa la futura sposa, si farà carico della propria quota. Se in passato era solamente un piccolo ricevimento oppure un semplice incontro a casa della sposa il giorno prima delle nozze, oggi l’addio al nubilato è un vero evento, con scherzi e oggettistica relazionata al sesso, come giochi e striptease, e dove fantasia e creatività sono gli elementi importanti per ottenere una festa allegra e divertente. Il buon gusto suggerisce comunque di evitare feste troppo goliardiche. Le invitate dovrebbero essere colleghe, ex compagne di scuola, amiche, cugine, ecc.. ma nella pratica conviene invitare solamente amiche vere ed intime, non colleghe con cui si hanno solo rapporti formali, nè cugine alla lontana nè parenti dello sposo: insomma tutte le persone pronte a fare rimpiangere le occasioni che la futura sposa perderà in futuro.

Nell’organizzazione per prima cosa bisogna trovare tutti gli accessori ed elementi che distinguano la festa ed i partecipanti e che siano in linea con il tema della festa: quindi per esempio magliette, occhiali, cappellini, arredo, ecc.. tutto personalizzato! Secondariamente la torta non può mancare, decorandola in modo buffo e divertente, anche in modo osé. Ancora, i regali per la futura sposa devono essere rigorosamente collegati alla prima notte di nozze: quindi via libera alla lingerie e, a parte qualche capo economico e scherzoso, è bene puntare magari su pochi coordinati che la futura sposa potrà usare anche dopo il matrimonio.

Anche se non necessario, un’idea carina è invece quella di dare un ricordino alle partecipanti: anche qua la fantasia e la creatività la fanno da padroni. Per il resto tra film da vedere assieme, centinaia di foto oppure un video real life della serata, giochi vari, ecc.. la festa farà il suo corso nel migliore dei modi.

Ecco alcune idee:

- ritrovarsi in un grazioso e “caldo” ristorante, di fronte ad un menù ricercato, accompagnato da vini pregiati e, in ultimo, da un ottimo champagne o spumante, che concluda con il brindisi augurale la serata dell’allegra brigata; - esistono locali che organizzano feste d’addio al nubilato, personalizzate, con aiutanti (e aitanti) camerieri, animazione dopo cena, balli e musica, all’insegna della spensieratezza assoluta; - come momenti di divertimento, non esiste solo lo strip tease con uomini. Per dare spunti, ecco una lista di cose folli, che la futura sposa potrebbe fare durante la festa: o ballare con tanti ragazzi; o baciare la prima persona che parla con lei; o fare la serenata a qualcuno; o soffiare un bacio a una persona sconosciuta; o ballare sul tavolo; o farsi dare da tre uomini il numero di telefono; o bere un bicchiere di qulche alcolico in una volta sola; o togliersi il reggiseno senza andare in bagno (magari restando vestita); o ottenere un paio di mutande da uomo; - spa days, degustazione di vini, yoga, cene, ecc...

2.4.3 L’addio al celibato.

Secondo la tradizione in questa festa il futuro sposo veniva sottoposto alle peggiori tentazioni, per dimostrare di essere veramente sicuro di compiere il grande passo: beh, oggi le cose non sono cambiate poi molto. Organizzata dal testimone dello sposo, è una festa solo per uomini, in cui sono invitati tutti gli amici (come per l’addio al nubilato, meglio invitare solamente amici veri e non anche semplici conoscenti). Non dovrebbe essere fatta il giorno prima delle nozze ma almeno 4 giorni prima, specie considerando che quasi certamente durante la serata si beve molto, specie alcolici.

Il punto centrale per l’organizzazione della festa è conoscere l’indole ed i gusti dello sposo: cosa che i testimoni e gli amici stretti dovrebbero sapere. Di solito la festa è caratterizzata da elementi ricorrenti alla sfera matrimoniale ed, in modo più o meno velato, a quella sessuale, a partire dalla location e dagli allestimenti: lo spogliarello sexy in un locale di lap-dance è la classica immagine dell’addio al celibato. Ma non deve essere per forza una festa sfrenata ed osé: se non si ha voglia di assistere al tradizionale spogliarello, si può decidere una serata a base di vino, birra e piatti speciali, magari preparati dalla mamma del futuro sposo. Oppure, se il futuro sposo è un appassionato di sport, allora una buona idea può essere quella di organizzare un bel salto con l’elastico (Bungee Jumping) o addirittura un volo in paracadute. Queste, infatti, sono solo alcune delle ultime tendenze in corso per gli addii al celibato. Un’altra idea, ben più pacata ma anche più costosa, è quella di concedersi qualche giorno con gli amici in una località estera oppure un fine settimana in un centro benessere con tanto di trattamenti relax e antistress.

Altre idee per la festa sono: andare al casinò, fare una partita di golf, partecipare ad un evento sportivo giocandolo o guardandolo, fare camping, ecc...

2.4.4 La festa delle damigelle.

Si tratta di un pranzo molto informale ancora non molto diffuso in Italia. A volte, più che un pranzo è una festa organizzata dalla sposa per le sue damigelle e testimoni, per stare assieme e per ringraziarli per l’aiuto che le hanno dato: insomma è come la bridal shower in piccolo.

Di solito la festa è tenuta a casa della sposa (ma può essere anche a casa di una damigella) qualche giorno prima delle nozze. Bisogna dire che non deve essere per forza un pranzo: può essere una cena, un semplice brunch oppure anche un incontro di happy hour magari in una spa. Anche lo stile dell’evento è del tutto personale: può essere formale come assolutamente informale. Sicuramente l’elemento che non può mancare quasi sempre è la torta delle damigelle, che, sebbene può variare come stile, forma e decoro, spesso è rosa e contiene nascosta una moneta o un ditale o un anello a biscotto: quando si taglia e si distribuiscono le fette, a colei che capita il biscotto si fanno le congratulazioni, perché “sarà fortunata negli affari di cuore” e magari prossimamente si sposerà.

Anche durante questa festa le damigelle possono ricevere dei doni da parte della sposa: non è una regola e nulla è fisso su cosa donare loro.

2.4.5 La cena di prova.

Offerta di solito dai genitori dello sposo, è una cena che si tiene dopo le prove delle nozze, che si terranno il giorno dopo. A questa cena di solito partecipano gli sposi, gli invitati, la parentela intima di entrambi gli sposi, oltre all’officiante ed il wedding planner. Rispetto al ricevimento che ci sarà il giorno delle nozze, è una cena allegra e mai seria, anche per la presenza solamente di persone intime agli sposi.

Può essere effettuata ovunque, a casa, al ristorante, in un hotel: l’importante è che la location non sia troppo distante dalla casa degli sposi o comunque da dove il giorno dopo dovranno prepararsi ed uscire per le nozze, per evitare troppo affaticamento. Ancora, si consigliano pasti leggeri e semplici di facile assimilazione e possibilmente proteici e vitaminici. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 36

Capitolo 3

Organizzare il matrimonio

3.1 Quando sposarsi?

Il 70% dei matrimoni in Italia è celebrato nel periodo che va da maggio a ottobre, cioè quando il tempo è più mite, sereno e con scarsa possibilità di precipitazioni. Oggi sappiamo però che anche nel mezzo dell’estate può giungere un temporale violento o addirittura cadere grandine, per poi lasciare spazio nuovamente al sole nell’arco di tempo di poche ore: bastano poche ore, nonostante ciò, per rovinare le decorazioni esterne, rendere la strada impossibile da percorrere per l’auto degli sposi, ecc...; per non parlare di cosa può accadere in caso di cerimonia religiosa all’aperto, per esempio in un parco. Questo comporta la necessità di pianificare soluzioni “parallele” di emergenza, per non vedere bloccato tutto il matrimonio.

Riguardo al periodo dell’anno, ogni stagione merita di essere scelta, perché ha aspetti che possono rendere unico e speciale il matrimonio: ciò significa che non sempre bisogna seguire gli schemi ma conviene osare.

3.1.1 Estate

Questa stagione non oppone limiti alla fantasia della coppia e del WP: il bel tempo e la natura permettono di organizzare di tutto e di più. Anche per le decorazioni floreali la scelta è quasi infinita: fresie, gardenie, ortensie, orchidee, mughetti, bocche di leone, ecc.. Per evitare la calura del giorno un’idea può essere celebrare il matrimonio nel tardo pomeriggio, seguito da aperitivo e buffet: la calda luce di un tramonto donerà al si un’atmosfera particolarmente romantica, soprattutto se si opta per una cerimonia celebrata all’aperto, magari nel magnifico parco secolare di un castello o di una villa d’epoca, con torce e candele un po’ ovunque e magari poi di notte uno spettacolo pirotecnico solo per gli sposi e gli invitati.

Se il matrimonio si celebra nel primo pomeriggio, le soluzioni sono sempre innumerevoli. Le tendenze per il 2011 hanno proposto una nuovissima soluzione per il ricevimento: il picnic, adatto per chi desidera intrattenere gli ospiti in un contesto molto giovanile e informale.

Se invece si organizza un matrimonio in spiaggia, un’idea potrebbe essere vestire la sposa con un delicato abito azzurrino che richiami il colore del mare e preparare un ricevimento a tema sempre in riva al mare, per esempio con tanti cuscini, decorazioni marine con conchiglie, oltre a candele dai profumi esotici. 3.1.2 Autunno.

Sebbene la natura in questa stagione si addormenta sempre più, concede colori assolutamente caldi ed intensi: si trovano ovunque meravigliose foglie rossicce di aceri e foglie ingiallite di vite, bacche selvatiche e frutti autunnali. Tutti questi elementi ben si sposano per esempio con un’ambientazione rustica, allo stesso tempo molto calda ed accogliente, per riparare dall’inverno che incalza.

Visto il prevalere della natura e dell’immagine agreste, un’idea potrebbe essere organizzare l’evento sul tema della campagna: la cerimonia in una pieve (chiesa rurale dotata di battistero) ed il ricevimento in un agriturismo o una cascina, una residenza di campagna, ecc.. In questo caso la decorazione degli ambienti potrebbe essere fatta da foglie di aceri, faggi o vite canadese, foglie di quercia con ghiande o bacche di viburno.

Per il ricevimento, si possono sistemare lunghe tavolate decorate con frutti di stagione come melograni, ricci di castagne, bacche di rosa selvatica, grappoli d’uva, corbezzoli ma anche fiori, come le dalie. Ed ancora realizzare i segnaposto con delle piccole pigne ed assegnare ad ogni tavolo il nome di un albero come faggio, castagno, acero, ecc..

3.1.3 Inverno.

In inverno possono essere adatte quelle location che danno un senso di calore, protezione dal freddo esterno, come castelli o ville antiche, allestite all’interno con colori forti e caldi, magari in contrasto con il bianco candore della neve dell’esterno, che rende tutta l’atmosfera magica e fuori dal tempo. La sposa può vestire un abito bianco con un cache- coeur di morbidissimo cachemire a proteggerla dal freddo, guanti oppure un grande manicotto di pelo bianco e morbido per scaldarla. Per i piedi può essere una soluzione indossare stivali bianchi impreziositi per esempio da strass e piccoli cristalli Swarowski, in riferimento ai cristalli di neve dell’inverno. Come bomboniera per tutti gli ospiti le idee non mancano, per esempio sacchettini realizzati in lana bianca con un bordino di pelliccia, sempre bianca, oppure delle pochette, che saranno certamente riutilizzate da tutte le signore, realizzate sempre in lana bianca con un ciondolo che accompagna la chiusura della cerniera oppure decorate con strass che disegnano le iniziali degli sposi.

Anche il make-up può essere a tema invernale con ombretti perlescenti, grigi argentati e bianchi, l’importante che tutto sia water-proof.

3.1.4 Primavera.

E’ la stagione dei fiori, quindi è impossibile non sfruttare questa opportunità, così come i fiori freschi per l’acconciatura sono irrinunciabili! D’altronde la scelta è incredibilmente ampia, vista l’infinita varietà di fiori disponibili in questo periodo: tulipani, fresie, narcisi, orchidee, margheritine, gladioli, iris, fiori di gelsomino, ecc..

Un’altra opportunità della primavera è quella di poter pensare a festeggiare anche all’aperto, sperando di trovare una giornata solare e calda. Quindi via libera a buffet all’aperto in un contesto bucolico, che permetta di creare accoglienti aree relax: cuscini, comode poltroncine, divanetti all’ombra di grandi alberi. Inoltre la bellezza della natura si presta perfettamente come sfondo per bellissime fotografie.

3.1.5 Gli orari.

Ovviamente si può decidere di svolgere la cerimonia e la festa post-matrimonio quando si desidera (o almeno quando si trova libero l’officiante e disposto a prestare la sua funzione). Come vedrai in seguito, esistono diversi stili di matrimonio, dall’ultra formale a quello assolutamente anticonvenzionale: questa distinzione fa riferimento anche all’orario in cui si svolge un matrimonio.

Di solito (ma non per forza) infatti:

- i matrimoni ultra formali e chic si svolgono nel tardo pomeriggio o in serata (per esempio il matrimonio di Alberto di Monaco e Charlene iniziava alle 17, con la funzione religiosa finita alle 19 circa, considerando che era estate); - i matrimoni formali hanno un andamento simile, allargando la fascia oraria a partire da mezzogiorno; - i matrimoni informali, poco formali e mediamente formali si svolgono in qualsiasi ora della giornata.

3.2 Le figure nel matrimonio.

Il matrimonio è l’occasione in cui tutte le relazioni sociali degli sposi sono mostrate chiaramente, a partire dalla famiglia, ai parenti, passando dagli amici più o meno stretti, fino a semplici conoscenti. In particolare le relazioni sono importanti nel momento in cui bisogna stabilire, durante la pianificazione del matrimonio, le figure principali dell’evento: damigella (o le damigelle) d’onore, damigelle, paggetti, testimoni. Tranne per i testimoni, le altre figure sono direttamente importate dalla tradizione anglosassone, ma si sono diffuse anche qua in Italia.

3.2.1 Damigella d‟onore.

Il dovere principale di una damigella d’onore è accompagnare la sposa durante il suo grande giorno, rimanendole sempre a fianco ed aiutandola in tutto e per tutto, in modo tale da garantire la riuscita dell’evento. Un grande onore, però anche una grossa responsabilità. Il ruolo di damigella d’onore generalmente è assunto dalla migliore amica o dalla parente più amata (sorella, cugina, etc.), escludendo la madre. Accompagnare la sposa non significa solamente andare con lei dappertutto il giorno delle nozze, ma, soprattutto, appoggiarla in ogni momento ed aiutarla. Aiutarla in particolar modo nei gesti e nelle opinioni. Visto che è il giorno delle sue nozze, un giorno carico di responsabilità, la futura moglie ha bisogno di una tonnellata di fiducia: si deve sentire bella e non si deve stressare, per il fatto di essere al centro dell’attenzione permanente. E’ fondamentale, quindi, che sia appoggiata soprattutto dalla madre e dalle damigelle (o damigella) d’onore.

In origine, nel Medio Evo, essere damigella d’onore significava raggiungere il livello più alto, come accompagnatrice della Regina. Si tratta dello stesso ruolo che deve adottare la damigella d’onore, attraverso le parole, i gesti (il linguaggio non verbale in generale) e l’atteggiamento.

La sua missione comincia quando accompagna la sposa a scegliere il vestito di nozze. E’ un momento assolutamente proibito agli uomini, e, in particolar modo, al futuro marito. E’ la principale occasione a cui la damigella d’onore si deve preparare prima delle nozze, anche se deve essere comunque pronta ad esaudire anche altre eventuali necessità della sposa.

Il giorno del matrimonio deve accompagnare la sposa molto presto dal parrucchiere, per aiutarla con l'acconciatura ed il trucco. Una volta in chiesa, poi, starà dietro, ordinando la fila, se necessario. La damigella d’onore può essere anche testimone di nozze, per cui, se questo è il suo caso, dovrà firmare il certificato di matrimonio.

Durante la cerimonia tra i suoi compiti c’è anche quello di accogliere gli invitati prima che arrivi la sposa, consegnare i libretti ed il riso o i petali per l’uscita dalla chiesa, nonché risolvere qualsiasi contrattempo ci possa essere durante la cerimonia o il banchetto (ovviamente se non c’è la WP).

Durante il servizio fotografico del matrimonio e il ricevimento di nozze – momenti in cui la sposa deve essere sempre perfetta – la damigella d’onore deve stare attenta e controllare come si muove l’abito da sposa, mentre lei cammina o quando si siede e deve fare in modo che le foto prendano il meglio dell’amica.

Le damigelle d’onore, secondo la tradizione, devono essere single e vicino alla sposa per parentela, per esempio sorelle o cugine, oppure amiche, però intime.

3.2.2 Damigelle e paggetti.

Nel mondo anglosassone le damigelle e paggetti sono amiche o sorelle della sposa, mentre in Italia possono essere nipotine/i, cuginette/i oppure figli di amici, se sono piccoli, oppure amiche/ci della sposa o parenti, se sono adulti. Essi sono importanti perché donano simpatia alla cerimonia ma devono essere ben istruiti su come comportarsi.

Pima di tutto è bene scegliere un’età tra 4 e 8 anni. Possono fare da paggetti o damigelle due o più bambini, preferibilmente di numero pari, ma in ogni caso non più di otto: dodici sono presenti solo nei matrimoni principeschi!

Il loro compito è di aiutare la sposa durante i preparativi alle nozze ed il giorno stesso, oltre che di aprire il corteo, in coppia se sono di numero pari. Se sono dispari, uno apre la funzione e gli altri seguono la sposa. A uno dei paggetti è affidato il cuscino su cui poggiano copie delle fedi (quelle vere sono affidate ai testimoni). Il paggetto che porta gli anelli entra in chiesa prima degli sposi, da solo o in compagnia di una damigella. La damigella cammina con in mano un bouquet di fiori o un cestino con petali di rose da seminare. Se ci sono due o più damigelle, si sistemano in coppie della stessa altezza. Se sono grandi abbastanza, possono anche seguire la sposa, reggendo lo strascico (anche se la tradizione italiana vuole le damigelle bambine, se l’abito da sposa ha lo strascico). Se la damigella non è una bambina, ma una donna (moda che ricorre anche spesso), non deve assolutamente essere più appariscente della sposa, altrimenti si corre il rischio che gli sguardi degli ospiti si focalizzino sulla "festeggiata sbagliata" (ricorda il caso di “Pippa” Middleton durante il matrimonio reale britannico del principe William).

E’ la sposa che guida la scelta dell'abito per le damigelle e i paggetti e partecipa all'acquisto. Nella scelta bisogna privilegiare soprattutto la comodità: i bambini devono sentirsi a loro agio per tutto il giorno. La sposa può decidere che gli abiti delle damigelle siano coordinati al suo. L'abito deve avere un taglio classico e richiamare in qualche particolare l'abito della sposa.

Per quanto riguarda i tessuti, d'inverno è d'obbligo il velluto scuro, in alternativa, si può scegliere il taffetas (si legge taffetà) scozzese o flanelle in tinta unita, avorio o grigio perla; per la primavera e l'estate non ci sono limiti nella scelta, come cotone, mussola, quadretti di Vichy, pizzo Sangallo, seta cruda, tulle e organza.

Per i paggetti, nello scegliere l'abbigliamento più adatto, vanno bene pantaloncini corti all'inglese in vigogna o in fresco di lana grigio; pantaloni lunghi per i più grandi. Le camicie ideali devono essere morbide, con ampi colletti bordati. Si ricordi che, una volta deciso l’abbigliamento, esso deve essere uguale per tutti i paggetti e così come uguale deve essere quello per le damigelle: è consentito un taglio diverso, ma devono avere lo stesso colore. Gli abiti devono essere a tinta unita con nuances che spaziano dai colori confetto al blu elettrico, passando per il bordeaux fino al bianco e nero. Solitamente si tratta di vestiti che arrivano al ginocchio, con gonna vaporosa, in organza, tulle, raso e seta. I paggetti sono dei piccoli uomini, non è raro quindi vestirli con cravatta (ce ne sono scure o anche più chiare, con disegni leggermente fantasiosi, interamente di poliestere e lavabili in lavatrice), farfallino oppure papillon. Le scarpe devono assolutamente essere comode. E’ meglio che vengano utilizzate in casa qualche giorno prima del matrimonio, per abituare i piedini. Per le bambine vanno bene le bebè, con cinturino sottile. I colori sono quelli tradizionali: bianco, avorio, nero. Con un abito a tutù si possono scegliere le scarpine da ballerina in tinte pastello. Per i maschi, è meglio andare sul classico: scarpe inglesi stringate color cognac o nere. Per finire, è tradizione far indossare a damigelle e paggetti coroncine di fiori.

Come vuole la moda americana, damigelle e paggetti devono essere in coordinato con i dettagli, le cravatte dei testimoni, gli allestimenti floreali, il tovagliato e i fiocchi dei coprisedia. Generalmente anche alle damigelle viene consegnato un bouquet simile a quello della sposa ma di dimensioni più ridotte e meno importante, oppure indossano borsette di fiori, assolutamente inutilizzabili ma di grande effetto estetico.

Una volta arrivati sull'altare, paggetti e damigelle possono prendere posto di fianco ai testimoni oppure sedersi sulle panche con i genitori (di solito tra le primissime file, infatti non devono andare a sedere in mezzo agli altri ospiti, poiché essi occupano un ruolo speciale). A fine ricevimento, dovranno aiutare la sposa a distribuire le bomboniere.

3.2.3 Testimoni.

I testimoni, appunto con la loro presenza, testimoniano ed ufficializzano il matrimonio, firmando gli appositi registri in comune ed in chiesa. Nel matrimonio civile si ha diritto a un testimone per parte, mentre in quello religioso possono esserci quanti testimoni si vuole, almeno però 2 per parte (se sono più di 2 per parte, è bene riferirlo all’officiante, che così può preparare i fogli dove fare apporre le firme), devono essere maggiorenni e non per forza battezzati, di qualunque credo (in questo caso meglio non diglierlo all’officiante) e di qualsiasi sesso. Per il galateo sono le persone più importanti della cerimonia, tanto che a loro spettano le bomboniere più belle, anche se, dal canto loro, dovranno donare alla coppia un regalo superiore rispetto al resto degli invitati. Spiegare ai prescelti perché si è pensato a loro è un atto dovuto: se non se la sentono, possono rifiutare. E’ un gesto dovuto anche spiegare ai respinti che l’amicizia con loro resta in ogni modo preziosa, tanto da poter loro chiedere di essere aiutanti, cosa che per la coppia è più utile e importante che renderli testimoni e far mettere loro solo la firma sul registro. Ricorda che non devono essere per forza solo i testimoni a curare l’organizzazione dell’addio al nubilato, imballaggio delle bomboniere, gestione delle fedi, ecc.. (ovviamente se non c’è la WP!). Le donne soprattutto ci tengono molto a essere testimoni, perché così dimostrano a tutti che sono, per la coppia, persone speciali. Una soluzione per far quasi tutti felici è, come fanno gli anglosassoni, scegliere diverse persone, dette damigelle e paggetti appunto, per aiutare la coppia, oltre ovviamente ai testimoni. Facendo così, si fanno posizionare tutti (damigelle e paggetti) nei posti in cui stanno i testimoni al municipio oppure in chiesa.

Sono i testimoni e/o la truppa di amici maestri di cerimonia a organizzare quasi del tutto le nozze (ovviamente se non c’è il WP); se invece è la coppia che lo vuole organizzare per la maggior parte, si da incarico ai testimoni di fare ciò che la coppia non riesce ad organizzare o non sa fare, per esempio per mancanza di tempo. Da ricordare che devono essere solo amici di fiducia! Sono loro che in chiesa accolgono e fanno sistemare gli ospiti, alla fine della messa danno la cartina per il luogo del ricevimento, sistemano i fiocchi sulle auto, ecc..

Avere i testimoni vestiti tutti uguali sarebbe una gran bella cosa, specie nelle foto, ma bisogna chiedere il loro parere: è anche possibile che gli sposi finanzino i loro abiti, pur di avere un’omogeneità di colore e stile.

Ai futuri sposi spetta l’incombenza di decidere i regali per i testimoni, una scelta che risulta molto più semplice rispetto a quella delle bomboniere, prima di tutto perché il numero delle persone a cui pensare è notevolmente ridotto; inoltre i testimoni sono, nella maggior parte dei casi, parenti stretti o amici intimi, dei quali si conoscono bene i gusti. Oltre ai classici regali, le idee fuori gli schemi non mancano e ce ne sono davvero di tutti i tipi.

Se il testimone è un uomo, perché non regalare il biglietto della finale di calcio della squadra del cuore o di un match di tennis? In alternativa, se è uno sportivo praticante e non solo un tifoso, un volo in deltaplano, una lezione di vela, un’immersione o una full immersion sul green può essere un'idea. Meno costosi ma sempre in tema sportivo, la maglietta ufficiale della squadra di calcio, una racchetta, una mazza, una muta o un casco nuovo per le gite in moto. Per l’uomo invece che ama il buon vino, è molto adatto un corso per sommelier con annesso kit per degustazione o, per gli amanti della musica, un biglietto per un concerto.

Se il testimone è donna, meglio optare per una giornata o un intero weekend in una beauty farm, per rilassarsi insieme alla futura sposa, dopo l’ansia e lo stress dei preparativi e ricaricarsi in vista del fatidico giorno. Se la testimone ama poi cimentarsi in cucina, perché non regalarle un corso di cucina orientale o vegetariana, molto di modo e di tendenza? Se invece si vuole rimanere sul “classico”, via libera ai gioielli, soprattutto ciondoli, in Swarosky. Se la testimone è una persona molto “chic”, si può puntare su un paio di occhiali firmati o un piccolo trolley.

3.3 Budget e spese.

Prima di tutto si deve sapere quanto la coppia può permettersi e quanta gente si vuole invitare, visto che la parte più consistente del budget è spesa per la sala ed i piatti. Mediamente per ogni ospite se ne vanno circa € 80, senza contare l’affitto del locale e l’animazione, che fanno circa altri € 40 a testa. Se si conta per il numero di invitati e poi il risultato si moltiplica per 2, si ottiene più o meno il costo dell’intero matrimonio. Se il risultato supera il tetto massimo disponibile della coppia, basta selezionare ciò su cui non si vuole lesinare (può essere per esempio avere un abito bellissimo oppure l’importante può essere invitare tante persone oppure dare un ricevimento pieno di portate, ecc...) e diminuire il budget per il resto. Un aiuto, oltre ad un possibile prestito bancario o ai genitori che chiaramente si offriranno di partecipare alle spese, consiste nel chiedere al capo di lavoro un anticipo sul TFR maturato (questo se si lavora con lui da almeno 8 anni).

Anche se i genitori aiutano a pagare le spese, è bene decidere chi paga cosa. La tradizione dice che:

- la famiglia di lei deve pagare: il vestito, il trucco, l’acconciatura della sposa, il vestito dei paggetti della sposa, le partecipazioni, inviti e bigliettini vari con spese di spedizione incluse, il ricevimento (quindi affitto locale, catering, ecc.., incluse le mance), tutte le decorazioni del luogo del matrimonio e del ricevimento, il fotografo, il dj, la musica, l’affitto e la decorazione della macchina degli sposi, le bomboniere, confetti e l’alloggio degli invitati della famiglia della sposa, la wedding planner, i regali alle damigelle e i loro bouquet, il corredo casa; - la famiglia di lui deve pagare: il vestito dello sposo e dei suoi testimoni, le fedi nuziali, l’offerta al celebrante ed alla chiesa, il bouquet della sposa, i fiori per il revers della giacca dei testimoni, le automobili per accompagnare i testimoni dello sposo, il viaggio di nozze, il luogo dove si passerà la prima notte di nozze, l’alloggio degli invitati dello sposo.

Se le due famiglie hanno diversa possibilità economica, per evitare sproporzioni è bene chiedere separatamente ad ognuna della famiglie qual’è il proprio budget, senza divulgarlo all’altra famiglia: sarà la coppia stessa a ripartire la somma globale alle parti.

Dare la notizia al capo di lavoro.

E’ bene che gli sposi facciano attenzione quando iniziano a parlare del loro prossimo matrimonio, infatti è importante che la notizia non arrivi al capo solo tramite voci di corridoio: ciò significa insomma che, se per esempio si ha una collega pettegola, è bene informarla solo all’ultimo. Si avvisa e si chiede al capo la licenza matrimoniale, non appena si è fissata la data di matrimonio.

Se c’è aria di promozione a lavoro, meglio non far sapere a nessuno la notizia delle nozze, fino a quando non diventa ufficiale. Intanto, poiché si potrebbe salire di grado, meglio aspettare massimo 3 mesi prima di avvisare il capo: se la promozione non arriva, allora si può annunciare la notizia. Inutile aspettare oltre, anche perché avvisarlo troppo tardi (per esempio solo un mese prima del matrimonio) potrebbe portare il capo a pensare che gli si sia tenuta nascosta la notizia per convenienza.

3.4 Partecipazioni.

Abbiamo detto che di grande importanza è decidere quante persone verranno alle nozze ed in particolar modo quante poi saranno invitate al ricevimento, visto che da questo dipende quanto denaro resta per il resto dell’evento: è peccato per esempio spendere molto per gli invitati e dover scegliere poi l’abito da sposa che costa meno.

Ecco un procedimento utile per scegliere chi invitare:

- chiedere ai genitori della coppia chi vorrebbero invitare, dando una data di scadenza entro cui consegnare la lista dei loro preferiti; - la stessa cosa deve essere fatta dalla coppia stessa; - quando tutte le liste sono pronte, contare i totali; - iniziare ad eliminare nomi, mantenendo solo gli indispensabili, come i parenti stretti, gli amici intimi, le persone che hanno invitato gli sposi al loro matrimonio. Il resto è composto da parenti ed amici non stretti, colleghi e conoscenti e di queste persone bisogna fare una cernita; - se ancora la lista è numerosa, iniziare ad eliminare i parenti e amici non stretti.

Se ci sono bambini, è probabile che ci sia confusione, quindi è bene considerare il costo per i loro pasti e per la loro baby sitter, magari con una sala apposita per loro, se i bambini sono molti (necessaria da 10 bambini in su).

Richiamare 15 giorni prima del matrimonio tutti coloro che non hanno dato risposta: se non si sono fatti sentire, non significa per forza che non vogliono venire, quindi è bene essere certi. Una volta fissato il numero certo, assieme alla data e luogo delle nozze, si possono inviare le partecipazioni.

La partecipazione è lo strumento mediante cui i futuri sposi comunicano ufficialmente ai propri cari, amici e parenti, la decisione di convolare a nozze. Attenzione però: NON implica l’invito al ricevimento o al rinfresco! Possono essere definite il biglietto da visita del matrimonio: ecco perché nella loro stesura importanza fondamentale assume il rispetto delle formalità e del galateo.

La partecipazione tradizionale prevede che l’annuncio venga fatto dai genitori dei rispettivi sposi, specie se gli sposi sono molto giovani; oggi quasi sempre sono loro stessi ad annunciare in prima persona il loro matrimonio.

Esistono diversi tipi di partecipazioni, in particolare 3:

- tradizionale/formale, è composta da un cartoncino spesso aperto a libretto, spesso tagliato a mano oppure su carta certificata, di colore bianco, crema o avorio di cm 23 x 17, stampato in grigio scuro (specie se il cartoncino è bianco) o in nero (specie se il cartoncino è colore avorio) con un carattere classico, ad esempio il corsivo inglese. Il testo sta nella parte alta del foglio, mentre il resto è lasciato vuoto. Al centro viene indicato il luogo e la data del matrimonio e sotto l’indirizzo della casa dei futuri sposi; più sotto, a destra ed a sinistra, gli indirizzi delle due famiglie degli sposi. Il galateo esige la scrittura a mano degli indirizzi sulle buste, tramite penna con inchiostro blu o grigio. Il galateo consiglia anche di non far precedere il nome degli sposi o dei genitori dai titoli nobiliari, onorifici e professionali, per evitare l’imbarazzo di chi non ne possiede: si scrive insomma semplicemente "Gentilissima Signora / Egregio Sig." nel caso di una sola persona, "Gentilissimi Signori" nel caso di una coppia, "Gentilissimo Signor… e Signora" nel caso non si conosca il nome della consorte; - contemporaneo, è di solito una presentazione individuale che contiene l’annuncio; - informale, spesso con il testo stampato su una facciata di una specie di cartolina dalla carta spessa.

Le partecipazioni devono essere inviate per posta oppure consegnate a mano (ai parenti più stretti o ai testimoni) entro termini ben precisi :

- 45 gg. prima se indirizzate all'estero; - 30 gg. prima se verso città lontane e se complete di invito; - 15 gg. prima se senza invito; - il giorno stesso se la cerimonia avviene in forma strettamente privata.

Riguardo la stampa esistono 3 tipi: a rilievo, termografia e la stampa offset. La stampa a rilievo è la più costosa, tradizionale e formale e per realizzarla serve più tempo. La stampa in termografia è un processo che fonde polvere e inchiostro per creare un testo rialzato, costa meno e dura meno rispetto alla stampa a rilievo. La stampa offset è quella classica.

Considerare sempre la stampa della partecipazioni di circa il 20% in più del numero prefissato di partecipazioni, così se ne servono ancora, ci sono.

Esempi di partecipazioni:

La tradizione dice che sono le famiglie degli sposi ad annunciare le nozze e che il testo sia in corsivo:

Il Sig. Le Blanc Marc e la Sig.ra Truand

Marie sono lieti di annunciare il matrimonio della figlia X (solo il nome) con Y (nome e cognome).

Il Sig. Rossi Francesco e la Sig.ra Bianca Ornella

sono lieti di annunciare il matrimonio del figlio Y con

Anne. Luogo e data delle nozze

Indirizzo della famiglia dello sposa Indirizzo della famiglia dello sposo Se la partecipazione è annunziata direttamente dagli sposi: nome e cognome della sposa nome e cognome

dello sposo Annunciano il loro matrimonio

Luogo e data delle nozze

Indirizzo della famiglia dello sposo Indirizzo della famiglia dello sposa

Riguardo all’orario in cui gli invitati devono presentarsi, è bene scriverlo anticipando di 15 minuti circa, così da evitare ritardi che possono disturbare la cerimonia; scrivere anche la scadenza entro cui far pervenire la risposta alla partecipazione e scrivere se la cerimonia è seguita o preceduta da un cocktail o altro; ancora, scrivere chiaramente se il destinatario è invitato o no anche al ricevimento e scrivere se è richiesto per tutti un certo tipo di abito o che tutti vestino con uno stesso colore (dress code). La busta non deve essere incollata.

3.5 Gli inviti.

L'invito al ricevimento consiste in un biglietto più piccolo (inserito nella partecipazione destinata agli invitati) nel quale andranno stampati, nello stesso stile delle partecipazioni e stesso colore, una frase d'invito piuttosto breve, l'indirizzo del locale in cui si svolgerà la riunione celebrativa, l'ora della stessa e specificando in basso a destra la sigla R.S.V.P. (Répondez s'il Vous Plaît), affinché ogni invitato si senta in dovere di confermare o no la sua presenza. Questo perché, è bene ricordarlo, la partecipazione NON intende anche l’invito al ricevimento. Esempio:

Agostino e Maria Menia riceveranno parenti e amici dopo la cerimonia

All’Hotel Liberty, viale Rovereto, 6, Scandicci

R.S.V.P.

Ecco alcune delle formule normalmente utilizzate per il testo degli inviti di nozze da inserire all’interno delle partecipazioni: - Gli sposi ringrazieranno parenti e amici dopo la cerimonia presso ... - Gli sposi saranno lieti di festeggiare con Voi presso ... - (nome di lui) e (nome di lei) dopo la cerimonia saranno lieti di salutare parenti e amici presso ... - (nome di lui) e (nome di lei) saluteranno i loro ospiti al rinfresco che si terrà presso ... - (nome di lui) e (nome di lei) festeggeranno con Voi dopo la cerimonia presso ...

Questo a livello del galateo, come forma tradizionale di invito. Nella pratica si può fare come si vuole. Comunque è sempre buona regola scrivere gli indirizzi a mano ed usare un altro cartoncino per l’invito al ricevimento. Inoltre, è spesso utile inserire nella busta il nome o i nomi degli hotel dove gli invitati soggiorneranno e, se è il caso, inserire nella busta una cartina leggibile (anche stampata al pc) su dove si svolge il ricevimento o altro (possibilmente evitare di stamparla sul dorso dell’invito al ricevimento, perché il risultato lascia a desiderare, dovendo essere stampata spesso piccola).

Quando si crea un biglietto d’invito ad un evento, si cerca di fare in modo che rispecchi quella che sarà la concreta ambientazione, in modo che sia facile al primo sguardo intuire in che tipo di contesto ci si troverà. In un certo senso, nella scelta delle partecipazioni e degli inviti ufficiali alle nozze bisogna seguire gli stessi criteri guida: quelle che si inviano agli ospiti dovranno rappresentare i gusti degli sposi ed il tipo di cerimonia che si pensa di organizzare. Ciò significa che non bisogna sentirsi esattamente in dovere di attenersi a particolari canoni formali. 3.6 Problemi familiari.

Non sempre le due famiglie degli sposi vanno d’amore e d’accordo e, se questo capita, può rischiare davvero di rovinare tutto il periodo preparatorio alle nozze. Quindi, è bene cercare di mantenere le due famiglie in armonia e trovare ogni occasione per mantenere i rapporti ed i legami.

Se le due famiglie si conoscono già, gli sposi dovrebbero essere sempre presenti nei momenti dell’anno più importanti, come per Capodanno, feste della mamma e del papà, pranzi o cene la domenica.

Se le famiglie si sono conosciute solo alla cena fatta per loro per annunciare il fidanzamento, conviene verificare se si trovano bene: se le famiglie sono fredde tra loro, la coppia non dovrebbe forzare di diventare ben accetta; invece l’idea migliore è di farsi stretti i propri genitori, evitando di far incontrare spesso le famiglie e trascorrere del tempo ora da una e ora dall’altra famiglia e fare da tramite.

Se proprio si odiano, meglio cercare di mettere da parte i disaccordi per il bene della figlia/o: mai cedere a ricatti del tipo “se viene Tizio, io non vengo”, perché è problema di chi lo dice, che se ne assume le responsabilità. Poi alla fine dovrebbero cedere, per mantenere una buona figura.

3.7 L‟abito da sposa.

L’abito da sposa rappresenta il centro attorno al quale ruota tutto l’evento ed è uno degli elementi che coinvolge emotivamente più di tutti ogni futura sposa.

Il vestito da sposa deve essere quello che si è sempre sognato, da scegliere secondo il proprio stile, il proprio gusto e personalità, quindi per la scelta dell’abito non ci sono dei consigli validi per tutte le spose ma consigli utili per ogni tipo di persona e di cerimonia, perché l’abito rappresenta il modo di essere di chi lo indossa, per cui va scelto con cura tra tanti modelli, affinché al momento del sì tanto sognato e immaginato, la sposa possa essere a suo agio ed il più naturale possibile. Questo punto è importante. Il legame abito – sposa si può paragonare spesso all’incontro con l’anima gemella: avviene in maniera naturale, forse all’improvviso, arriva come una sensazione speciale, per cui la donna sente che quello deve essere e sarà il suo abito il giorno delle nozze. A volte capita che dopo aver scelto un abito, dopo del tempo ci sia un ripensamento e non ci si senta più a proprio agio in quello prenotato: questo capita ed è normale. Infatti la metrica e il processo di scelta del proprio abito da sposa segue strade diverse a seconda del carattere della donna, dell’influenza di persone terze (madre, padre, fratello, sorella, amica/o del cuore, amici, colleghi di lavoro, ecc..), a seconda del proprio passato. Mentre... strano ma vero poco influenza il portafoglio: nel senso che l’abito “anima gemella” non è sempre quello che costa un’occhio della testa (per fortuna!), ma è anche vero che quasi sempre (chissà perché!) l’abito con cui ci si sente a proprio agio però costa di più di quanto la sposa avesse pensato di dedicare a livello di budget e per questo la sposa deve prendere una decisione:

- acquistare l’abito secondo il budget prefissato, avere la paura di non trovarsi bella come voleva e avere il rimorso di pensare “... e se avessi preso quell’altro...?” - oppure spendere anche 3000 euro in più (è una volta sola nella vita!) e sentirsi la più bella, la principessa, così come ha sempre sognato, così come desidera essere, così come desidera sentirsi il grande giorno, magari tagliando qualcosa a livello di invitati, musica, ecc..?

Si tratta di una scelta non facile, ovviamente, perché spesso la coppia desidera offrire un servizio ristorativo di alto livello e per un altrettanto alto numero di ospiti. Quindi la brava assistente dell’atelier e specialmente la brava wedding planner deve aiutare la sposa a scegliere “letteralmente” con il cuore, ricordando che il giorno delle nozze è (dovrebbe) essere uno, così come l’abito da sposa: allora, vale la pena lesinare proprio sull’abito, per cui non ci sarà un’altra occasione per indossarlo, per far felici gli ospiti oppure per avere qualche intrattenimento in più? La cifra dell’abito che si desidera è davvero così alta per cui non è possibile fare uno sforzo ulteriore? La tradizione vuole che l'abito sia candido, vaporoso, col lungo velo impreziosito da romantiche decorazioni floreali ed un lungo strascico delicatamente sostenuto da piccole damigelle, come nelle favole: la principessa, bellissima ed elegantissima, si incammina verso l’altare per raggiungere il suo principe azzurro e per trascorrere con lui, felice e contenta, tutta la vita.

L’abito bianco classico è sempre attuale nella sua intramontabile eleganza, ma se la sposa è un tipo originale, se è giovane o ama stupire in ogni occasione, può non rinunciarci neanche quel giorno, visto che anche la moda del 2000 propone simpatiche e raffinate alternative.

La parola chiave è il colore, nelle svariate tonalità pastello: dall’azzurro al rosato, dal lilla al delicato verde acqua, dal panna allo champagne. Corpini di pizzo Chantilly abbinati a gonne morbide leggermente svasate in fine organza di seta, maliziosi décolleté con sottili spalline, abiti stile impero impreziositi in vita da eleganti nastrini fiorati e brillantini oppure un abito lineare in crepe avorio con corpetto ricamato e maniche trasparenti lunghe fin sotto al gomito . Queste le idee trendy per la sposa del terzo millennio: semplice e raffinata.

Modelli:

- Princesse (principessa, detto anche a A), scivolato sui fianchi, classico ed essenziale, ma d'effetto, soprattutto se in pizzo o ricamato. - Impero , il corpino (gonna) viene tagliato appena sotto il seno, dove spesso si applica un nastro con fiocco, la gonna scende rigorosa fino ai piedi, aprendosi, eventualmente, in uno strascico più o meno lungo. Elegante e regale, è perfetto per dare slancio alla figura e nascondere i fianchi larghi. - Redingote (si legge “redingot”), modello a pezzo unico che da slancio alla figura grazie ai tagli verticali, spesso messi in evidenza da giochi di nervature o impunture, che partono dalle spalle fino all'orlo, modellando il punto vita; si presta ad un gioco d’ampi panneggi e veli d’organza; la possibilità di personalizzazione è estrema (può presentarsi con maniche lunghe, spalline o totalmente senza) tanto da coinvolgere anche la lunghezza dell’abito che, in alcuni casi, si ferma poco al di sopra del ginocchio. - Sirena , accarezza come una seconda pelle il busto, i fianchi e le gambe, aprendosi solo sul fondo in un piccolo strascico trattenuto da uno sfondo piega; molto sexy. - Sottoveste , semplice e lineare, con due spalline sottili e una bella scollatura sulla schiena, generalmente in seta, avvolge il corpo ed accompagna le curve in modo naturale. Ideale in estate e se la festa si svolge di sera. - A palloncino , sotto il corpino stretto la gonna si apre mossa e generosa sui fianchi, adattandosi alle esigenze sia della sposa magra, sia di quella con qualche chilo in più, perché maschera bene le forme. - A tubino , classico ed elegante, scende seguendo le linee del corpo, senza accentuarle, ma solo accarezzandole. Può essere di diverse lunghezze: al ginocchio, al polpaccio, ai piedi. Si adatta bene anche a un matrimonio civile. - Longuette , poco sopra la caviglia, è sobrio ed elegante: perfetto per un matrimonio civile. - Tailleur pantalone , in una tonalità neutra, è ideale per la cerimonia in municipio. Se la festa è serale, il blazer può essere sostituito da una giacca da smoking con i revers in raso da portare sopra un top di paillettes o lurex. - Bustier , riportato in auge dagli stilisti negli ultimi anni, ha un corsetto avvitato, spesso steccato, con un gonna ampia, stile settecento. Adatto solo a chi ha le braccia perfette e vitino di vespa. Modello Princesse o ad A Modello impero Modello Redingote

Modello a sirena Modello a sottoveste

Modello a palloncino Modello a tubino

Modello longuette Modello tailleur

L’abito deve essere scelto secondo la corporatura della sposa, per esaltarne sempre la bellezza insita in lei. Ecco quindi stili di abito adatti ad ogni tipo di sposa.

Corporatura:

- figura bassa e pesante, per sembrare più alta e snella da evitare tessuti a maglia, mentre è da scegliere uno stile a A; anche lo chiffon è adatto, perché produce effetto di mosso e maschera la pesantezza della figura; - figura bassa e magra, si consiglia un abito con braccia coperte fino ai polsi e gonna a sbuffo, per creare una figura più alta e rotonda; si consiglia lo chiffon, velluto, merletto; - figura alta e pesante, si consiglia lo stile A o principessa, una linea cadente e un drappeggio morbido per snellire la figura, in tal modo si distoglie l'attenzione dalla “vita forte”, il punto critico; si consiglia chiffon, merletto, raso; - figura alta e magra, si consiglia un abito a livelli o a balzi per ridurre la sensazione di altezza, con una gonna piena ed ampia, di tessuto morbido che esalti un punto vita ben disegnato; si consiglia anche raso e merletto; - figura snella e minuta, si consiglia un corpino aderente con una gonna lineare lunga che slancia la figura; un abito dalle maniche “importanti”, qualche volant, nonché un bel velo in tono (purché non eccessivamente lungo); - figura generosa, si consiglia un vestito stile impero con gonna ampia verso il basso in cady o in raso; un abito dalle linee morbide e cadenti che scivolino dolcemente; - figura dai fianchi “invadenti” , si consiglia di optare per abiti senza tagli, in vita in modo tale da nasconderne l'evidenza; - figura molto magra, si consiglia un tessuto come seta o pizzo che scivola sul corpo senza disegnarlo; si consigliano linee fluide e maniche lunghe, anche velate d'estate, per non evidenziare braccia troppo esili. Anche se la sposa è snella, da evitare l’abito corto, perché se le gambe non sono perfette, mette in risalto i difetti.

Per riequilibrare le proporzioni, è necessario fare attenzione al punto vita:

- se la giunzione tra corpetto e gonna è appena sotto il seno, si ha un taglio “a impero”, che è adatto a spose con seno piccolo ed a quelle che desiderano qualche rotondità; - se il corpino si inserisce nella gonna con una punta, l’effetto ottenuto è lo snellimento dei fianchi; - la vita bassa rende visibilmente più lungo il busto, ma è inadeguato alla silhouette con spalle strette.

Spalle:

- piccole e cadenti, si consiglia di dare proprio a queste ultime la massima importanza, “sbizzarrendosi” con giochi di volumi rigidi; - strette e cadenti, si consiglia di proporzionare i volumi con corpini rigidi realizzati su misura; - ampie, si consiglia un generoso decolleté e si può scegliere un modello aderente e scollato.

Pelle: con la pelle mediterranea stanno bene i bianchi “caldi”, cioè panna, avorio, crema, fino al rosato; con una carnagione chiara meglio i bianchi “freddi”, come il ghiaccio, l’azzurrato, il perlaceo.

Schiena: importante è di curare nell'abito la parte della schiena, perché (anche se in effetti, spesso, questo piccolo particolare tende a “sfuggire” persino alla sposa più attenta ai minimi particolari) è proprio la schiena che, durante la cerimonia (porgendo la sposa le spalle ai propri ospiti), sarà più a lungo a vista di parenti e amici. Per questo si consiglia in ogni caso di scegliere un abito che possa esaltare una schiena particolarmente curata. Si può anche impreziosire il retro dell’abito con un fiocco in raso lucido o con rose in seta bianca, o ricami, o con il velo, lo strascico od altri dettagli.

Collo e seno:

- il colletto rialzato è indicato per allungare la figura e mascherare un decolleté non perfetto; - lo scollo ampio e circolare (ad anello) è indicato per spose con seno abbondante, non per quelle con spalle ampie; - lo scollo a cuore fa risaltare il decolleté; - lo scollo “da ballerina” (che riprende il profilo del tutù) è consigliabile a tutte.

Maniche:

- quelle lunghe conferiscono un maggior effetto romantico, specialmente quelle a palloncino; - molto chic la soluzione della lunghezza a tre quarti; - suggestiva è anche la manica in tessuto leggerissimo organza (soprattutto), perché veste senza appesantire l’effetto; - la manica corta può avere diverse forme ma può anche essere sostituita da fiocchi importanti applicati all’attaccatura della spalla.

Tessuti

Non vanno mai scelti a caso i tessuti, perché proprio la loro consistenza permette all’abito di essere perfetto sulla silhouette. Nella loro scelta, in ogni caso, bisogna sempre tener conto della stagione in cui verrà celebrato il matrimonio:

- in Inverno è bene orientarsi su capi in microfibra. Se fa freddo non è assolutamente da evitare un abito leggero o senza maniche, anzi, busto e braccia possono essere tenuti al caldo con un grande scialle oppure una stola, di cashmere come di un’altra lana finissima. Ottima soluzione anche il cardigan, corto con il collo di pelliccia vera o ecologica; - in estate è bene invece prediligere tessuti più leggeri come la seta o il cotone c.d. “pelle d’uovo”.

Di solito i tessuti con cui sono realizzati gli abiti da sposa sono 9: georgette, organza, pizzo, piqué, taffetas, raso, tulle, seta, cotone.

 Georgette (vedi crêpe): tessuto prezioso che può essere in seta, cotone, fibre artificiali o sintetiche e lana. Il nome è l’abbreviativo di crepe georgette, dal francese crepe (crespo) e dal nome della sarta Georgette de la Plante che lo ha creato. E’ un tessuto adatto per abiti diritti piuttosto fasciati, è un tessuto morbido che si adatta un po' a tutti i tipi di figura.

Il Crêpe (crespo) è realizzato con filati molto ritorti, assume un aspetto ondulato e granuloso. Tra i più diffusi è appunto quello georgette, ma non è il solo tipo: o marocain, pesante crêpe dalla trama particolarmente grossa caratterizzata da costine trasversali; o de Chine;

o georgette, tessuto di seta, morbido e leggero;

 L’organza: tessuto di seta leggero e trasparente, usato in sartoria per confezionare gli abiti femminili. Ha un effetto leggermente rigido e madreperlato. E’ ideale per un matrimonio estivo e per abiti dallo stile romantico.

 Pizzo: tessuto a ricamo fatto a punti radi o a nodi che può avere disegni diversi ed essere realizzato in fibre naturali e sintetiche. Esistono molti tipi di pizzo: o chantilly, pizzo in seta lavorato a tombolo; prende il nome dalla cittadina francese dove viene realizzato; o macramé, pizzo lavorato a mano attraverso intrecci e nodi; o sangallo, pizzo traforato in lino o cotone, in origine realizzato in Svizzera nella cittadina di Sangallo;

o valenciennes, pizzo molto leggero, lavorato a tombolo, prende il nome dalla città francese dalla quale proviene;

 Piquè: tessuto a ricamo con piccoli motivi a rilievo, fatto a punti radi o a nodi, che può avere disegni diversi e essere realizzato in fibre naturali e sintetiche. E’ adatto per una sposa giovane e dall'aria un po' sbarazzina.

 Taffetas (si legge taffetà): tessuto in seta liscio e sostenuto, versatile per qualsiasi tipo di abito, bello nelle tinte pastello, ha un aspetto vaporoso ed è adatto quindi a modelli con volants.

 Raso (satin): è uno dei modi in cui vengono intrecciati i fili della trama e dell’ordito in un tessuto. E’ un tessuto lucido in seta o in cotone dalla mano morbida ma corposa, dalla superficie lucida e brillante:

o mikado, raso originario del Giappone, dalla mano corposa e consistente;  Tulle: tessuto di vario spessore rado e trasparente formato da fili molto sottili intrecciati a rete. Può essere in seta, cotone e fibre artificiali e sintetiche. Il nome deriva da quello della città francese di Tulle, dove è stato prodotto. Si adatta per la sua freschezza ai matrimoni estivi e si adatta stupendamente ai vestiti vaporosi. Esistono vari tipi di tulle, come il point d’esprit: un tulle ricamato a capocchia di spillo.  Cady: tessuto crespo con sottile lavorazione in seta o lana, lucido nel rovescio ed a righine opache sul dritto;

 Seta:

Detto questo, esistono altri tipi di tessuti che possonoessere utili per un matrimonio, per abiti, per decorazioni, ecc..: - a-jour , è un tipo di ricamo traforato; - batista , tessuto in cotone o lino trasparente, un tempo in puro lino oggi si trova in commercio in cotone mercerizzato, anche in mischia con piccole percentuali di viscosa e poliestere che gli danno maggiore lucentezza;

- broccato , pesante tessuto di seta, con motivi floreali o astratti in rilievo, spesso impreziosito con fili d'oro, d'argento, di bronzo o di lurex colorato; - canneté , tessuto a coste sottili in verticale, usato come nastro di finitura; - chiffon , tessuto molto leggero e trasparente, realizzato con filati di seta ritorti; - dégradé , tessuto con effetto sfumato del colore o del disegno;

- dévoré , particolare tecnica utilizzata per "svuotare" e rasare il tessuto con lo scopo di ottenere un alternarsi di trasparenze più o meno evidenti;

- duchesse , tessuto lucente in cotone, in seta o in raso liscio e pesante; - faille (faglia), tessuto in seta o cotone, a grana grossa, con piccole coste;

- garza , tessuto a velo fitto in cotone o seta leggera; - gazar , tessuto in seta trasparente e rigido;

- goffrato , tessuto a rilievi ornamentali ottenuto per compressione;

- lamé , tessuto o filato in seta con fili metallici che formano ornamenti;

- marabù , uccello africano dalle piume morbidissime usate per decorare cappe, mantelli, maniche e scollature; - matelassé , tessuto con lieve imbottitura trapuntata;

- moiré , effetto cangiante di striature con riflessi ondulati irregolari;

- nacré , tessuto madreperlato ed irridescente; - paillettes , sottili dischetti laminati, vetrosi e madreperlati da applicare al tessuto;

- plumetis , tessuto in cotone, voile o mussola con piccole capocchie di spillo ricamate a rilievo;

- shantung , tessuto luminoso di origine cinese, realizzato in seta dalla superficie irregolare; - velluto , in cotone o seta, con un fondo di fili supplementari tagliati a formare un pelo in superficie; può essere liscio, a coste, dévoré, jacquard, ricamato, froissé (stropicciato) o cangiante;

- voile , tessuto in seta, lana e cotone, molto leggero e impalpabile.

Se la sposa è giovane ed estrosa può anche osare con il colore: sceglire intense sfumature pastello, dal rosa al verde acqua, o abbinare accessori colorati a un abito bianco semplice.

Se la cerimonia si svolge in una chiesa importante: per la sposa serve un abito favoloso, con un lungo strascico e il velo, ma non è vietata la semplicità di un tailleur asciutto, tipo Armani.

Nella scelta dell’abito è bene considerare anche in generale il tipo e lo stile del matrimonio e la stagione: - per un matrimonio informale può andare bene una gonna corta che come lunghezza arrivi ai piedi, un corsetto, nessun velo e piccolo bouquet; - per un matrimonio semi formale può andare bene una gonna a strascico sul pavimento, un treno cappella, il velo lungo alle mani e piccolo bouquet; - per un matrimonio formale di mattina si consiglia una gonna a strascico sul pavimento, treno cappella oppure treno a scopa, il velo lungo alle mani oppure un cappello, guanti, bouquet medio grande; - per un matrimonio formale nel pomeriggio l’abito è simile a quello della mattina ma ha il velo più lungo; - per un matrimonio molto formale si consiglia una gonna molto a strascico per terra, treno cattedrale, velo lungo, copricapo elaborato, maniche lunghe oppure guanti lunghi al gomito, bouquet a cascata.

Alcuni abiti da sposa hanno l’aggiunta di uno strascico (detto anche treno): ciò da un tocco assolutamente più romantico all’intero abito. Ecco spiegate le diverse tipologie. Se l’idea di avere un treno piace ma non si vuole essere troppo formali, si può usare un treno a scopa o spazzola, spesso incorporato nell’abito stesso, parte dalla vita fino alla fine dell’abito. Si estende per circa 45 cm. Esiste la versione corta con il treno lungo 30 cm.

Semplice e carino è invece il treno Watteau, che delicatamente si appoggia alle spalle e cade per tutta la lunghezza dell’abito fino alla fine.

Molto scelto è invece il treno cappella, di solito lungo 1 m – 1,50 m Il treno tradizionale e formale, detto a cattedrale, si estende invece per circa 2 m – 2,30 m producendo un effetto molto suggestivo.

Adatto per le spose indecise è invece il treno pannello, largo circa 30 cm e con due lunghezze: versione a scopa oppure a cappella; tra l’altro è un treno separabile dall’abito.

Per concludere esiste anche il treno reale o monarchico, lungo da 12 m in su. In questo caso è necessario l’aiuto di qualcuno che tenga lo strascico.

Gli abiti da sposa possono essere ad un solo pezzo, ma anche a 2 pezzi: cioè corpetto e gonna. In questo secondo caso risulta di particolare importanza decidere non solo lo stile del corpetto ma anche una misura che sia adatta e che faccia stare comoda la sposa.

Il corpetto può avere diversi stili ed è la parte dell’abito che può avere diverse decorazioni. Ecco allora una lista degli stili più comuni. Corsetto: un corpetto stretto che abbraccia il busto migliorandone la silhouette fino alla vita. Si allaccia dalla schiena e ciò spesso è un dettaglio in più di fascino. Inserto: generalmente è della stoffa inserita dietro la scollatura del corsetto, soprattutto quando è profonda a V. Spesso ma non sempre la stoffa dell’inserto è in contrasto con quella del corsetto vero e proprio.

A serratura: si tratta di un corpetto dotato nella parte anteriore di un cuneo a forma di buco della serratura, che può essere più o meno grande e di vari stili. E’ adatto se la sposa ha un busto sottile.

Crumb catcher: si tratta di una striscia di stoffa che attraversa per lungo il lato superiore del corsetto, creando un effetto a livelli. Può essere stretto o lento, può essere dello stesso motivo del corsetto o allontanarsene parecchio. Da ricordare che questo stile accentua la grandezza del busto.

Corpetto con ossatura: è un corpetto tradizionale che ha in più una struttura portante verticale in plastica o metallo. Rende il busto ben strutturato e quindi è adatto per definire il busto della sposa. Con strato superiore: si tratta di una stoffa dello stesso stile del corpetto o di stile differente che copre il busto o la parte superiore del corpetto dando un tocco di semplice eleganza. Utile per nascondere un busto largo.

Ruching: si ha quando la stoffa di cui si compone il corpetto è avvolta longitudinalmente, coprendo tutto oppure parte del corpetto. E' un buon modo per bilanciare fianchi larghi e seni piccoli, ma se si ha un seno grande e/o un largo diaframma, è uno stile da evitare.

Gli abbellimenti sono un po' la ciliegina sulla torta: possono aggiungere un tocco di colore, consistenza ed individualità. La maggior parte delle spose non vogliono un abito semplice, anzi vogliono aggiungere un tocco speciale per rendere il vestito del tutto personalizzato. Ma la scelta dell'abbellimento giusto può essere difficile, perché ci sono tante belle scelte! La regola chiave è solo quella di scegliere al massimo due o tre abbellimenti, quali pizzi, perline e paillettes, assicurandosi di non appesantire il disegno complessivo del vestito. Ecco allora una lista dei possibili abbellimenti:

- appliqué, si tratta di stoffa lavorata a parte in forme e schemi diversi come fiori, nastri, fogliame, ecc.., a volte in tessuto e colore diverso da quello dell’abito, poi cucita sull’abito stesso;

- bordatura, in tutti i materiali come vetro, cristallo, pietre preziose, ecc.. poi cucita sull’abito. Il motivo può essere casuale o strutturato (per esempio un fiore oppure una linee di perle attorno al collo) e si può applicare su aree larghe o su piccole;

- orlo, è quando l’orlo dell’abito ha una bordatura più spessa e decorata con pizzo o merletto; è un modo semplice per aggiungere dettagli interessanti; - ricami, da applicare ovunque sull’abito, utili per dare un tocco di colore o movimento al vestito; - frangia, finitura ornamentale composta da trefoli di filo o perline fissati ad una striscia di tessuto sottile che viene cucita al vestito; - gemme e gioielli, incollati o cuciti all’abito; - paillettes. Scollatura La scollatura dell’abito da sposa è una caratteristica molto importante, perché può davvero cambiare la forma del vestito ed accentuarne la forma. E' anche la parte del vestito che richiama l'attenzione del viso della sposa.

Naturalmente anche la scollatura da scegliere dipende dallo stile generale del vestito: a collo alto, è uno stile detto anche mandarino, perché è usato negli abiti tradizionali asiatici. Alcuni stili hanno un piccolo spacco a V oppure una leggera sovrapposizione di tessuto nella parte anteriore.

a barca, una scollatura larga che segue la curvatura dell’abito fino alle spalle. E’ uno stile adatto per chi ha seni piccoli ma comunque ben formati e pieni.

a gioiello o girocollo, scollatura rotonda abbastanza stretta ed alta, da utilizzare soprattutto se si vuole rendere più grande un busto piccolo, ma da evitare se si hanno seni grandi. a ritratto, è la scollatura più classica, da spalla a spalla, che sa mettere in evidenza il décolleté, il collo ed il viso. Si consiglia quando la sposa ha spalle troppo piccole o troppo grandi, per bilanciarne la figura con il resto del busto. a ballerina, è una scollatura profonda a U piuttosto sexy, adatta per tutte le spose, ma attenzione, perché necessita di un reggiseno adatto per completare la figura. a V, allunga il collo e sottolinea il décolleté, ottimo per rendere più piccoli grandi seni, mentre se la sposa ha un busto piccolo, questo stile può renderlo ancora inferiore.

squadrata, è molto adatta se si ha un busto medio grande, mentre, se è troppo grande, meglio evitare.

a cavezza, si tratta di una scollatura quadrata con cinghie che la fissano intorno al collo, piuttosto che sulle spalle e qualche volta è senza parte posteriore. Si tratta di una scollatura buona per una figura atletica e se si hanno seni piccoli o medi, mentre non lo si consiglia, se si ha un busto grande, spalle larghe e braccia grandi. a barchetta, simile alla scollatura a ritratto ma è più larga, appoggiandosi appena sulle spalle o pure sulle braccia, è molto fine e bella, oltre a bilanciare la silhouette. Da evitare, se si hanno spalle larghe.

con spalline, è una scollatura molto delicata e graziosa, è uno stile semplice ed adatto per abiti da sposa non formali. Non adatta se si ha un busto grande, spalle larghe e grandi braccia. senza spalline, molto popolare ma anche bella. Da evitare, se si hanno seni grandi, almeno che si abbia anche un reggiseno adatto. Da notare che bisogna avere spalle e petto perfetti, in quanto mette a nudo molta pelle, quindi attenzione anche all’abbronzatura. asimmetrico, questa scollatura appare diversa da entrambi i lati, è molto moderna e, se il corpetto si adatta bene al busto della sposa, può essere indossata da chiunque. a cuori, una scollatura dal taglio basso con la parte superiore a forma di un cuore, può essere con o senza spalline, con o senza maniche. Si adatta ad ogni donna.

Ecco poi alcune regole e consigli:

- la sposa è bene che provi tanti tipi di vestiti, spesso infatti quello che si immagina non è il vestito che va meglio. E' bene chiarire subito infatti che non sempre corrisponde al vero quel principio secondo il quale l'abito più visto, più fotografato, più "commentato" da amiche e parenti con tanto entusiasmo debba necessariamente essere quello che, una volta indossato, sia quello che effettivamente risponda ai gusti della sposa o (peggio), risalti al meglio la sua figura. Pertanto, la sposa non deve farsi prendere affatto dalla smania della fretta a tutti i costi ma, piuttosto, deve prendersi tutto il tempo necessario per vagliare modelli, tonalità, tessuti e non ultimo, il prezzo; - diffidare dalle e dai loro consigli, spesso infatti possono essere guidate dagli obiettivi di vendita; - riguardo coloro che accompagnano la sposa durante le prove dell'abito, bisogna ricordare che essi spesso rischiano di non dare un parere oggettivo, perché si vedranno al posto della sposa e daranno i consigli in base ai loro gusti; quindi fare attenzione; - quando la sposa trova l'abito adatto, non dovrebbe comprarlo subito, ma è meglio passare qualche giorno dopo e riprovarlo, così passata l'ebbrezza dell'emozione si possono evidenziare meglio i pro ed i contro nei dettagli; - non comprare un vestito, se ci sono da fare troppi ritocchi oppure, in questo caso, dare l'abito ad una sarta che si conosca bene, la quale quindi non deve essere per forza quella del negozio di abiti da sposa, se non si conosce; - per provare gli abiti da sposa nei vari negozi, prenotare un appuntamento! Altrimenti non è sempre possibile stare a provarli; - per le donne che hanno una misura mediana (per esempio prendono una 40 e mezzo) scegliere la taglia più alta; - se servono modifiche all’abito, considerare che servono anche 6 settimane per i cambiamenti; inoltre non conviene apportare le modifiche mesi e mesi prima delle nozze, poiché la sposa potrebbe prendre o perdere peso e poi non entrare più bene nell’abito; - una volta scelto il modello dell’abito da sposa, è una buona idea scattarne una foto per poi mostrarla al parrucchiere ed al truccatore, in modo che possano adattare sia l'acconciatura che il trucco all'abito scelto; - l’orologio è sempre sconsigliato per la sposa in bianco: non si intonerebbe con la raffinatezza del vestito, inoltre le mani e le braccia devono restare prive di ornamenti per lasciare libera scena alla fede nuziale;

3.7.1 Biancheria intima.

La biancheria intima non è da trascurare, infatti modella la silhouette sotto il vestito, oltre ad essere importante durante la prima notte di nozze.

Il reggiseno: la sposa già dovrebbe sapere quale modello le sta meglio (balconcino, push-up, con o senza rinforzo); se il seno è pesante, non esitare a scegliere un modello avvolgente e con spalline larghe, così si evita di passare la festa in bagno, per rimettere sempre a posto il reggiseno.

Ovviamente il corsetto oppure il reggiseno di qualunque tipo devono essere invisibili. Evitare in ogni caso reggiseni con le spalline in plastica trasparente, che anzi graffiano la pelle e lasciano riflessi sulle foto. Testare la compatibilità del reggiseno con l'abito durante le prove: non si deve intravedere nulla.

Gli slip, sempre e comunque con elastici piatti, devono essere sgambatissimi, per lasciar liberi fianchi e glutei in caso di abiti superaderenti. Nessuna regola per il tessuto della lingerie: meglio comunque scegliere stoffe morbide ed impalpabili. Ristretta invece è la scelta dei colori : bianco, avorio o nudo.

I gambaletti sono proibiti; le mezze calze per ballerine non convengono, perché scivolano sempre sotto il tallone, quando non si vedono troppo. Ci sarebbe la soluzione della giarrettiera, ma se il matrimonio è in estate meglio evitare, perché porta calore e può lasciare segni sulla pelle. Bisogna pensare sempre che il fine è quello di stare comodi. Lo stesso vale anche per le autoreggenti: meglio evitare, prima che scivolano e si fanno vedere.

Bisogna indossare i collant, meglio velati e leggeri, come dice la tradizione, ma non troppo leggeri, perché metterebbero in contrasto la gamba al naturale con la tinta dell'abito. Meglio invece non scegliere calze molto coprenti e pesanti, che evidenziano caviglie non troppo sottili: nel periodo invernale, si può decidere anche per calze più pesanti, ma non coprenti. I collant devono aderire perfettamente al giro vita ma non devono stringere troppo, quindi è bene portare il modello di collant per una giornata intera, per vedere se è quello adatto prima di comprarne due per il giorno delle nozze. I collant devono avvicinarsi il più possibile al colore dell'abito scelto, dunque in sfumature lattiginose o avorio: ciò significa che è opportuno arrivare alla prova finale dell'abito con più paia di calze di tonalità diverse, per vedere quali si adattano meglio. Anche se fa caldo per metterli, è meglio vestire i collant, per evitare di stare a piedi nudi dentro le scarpe chiuse (solo con i sandali aperti i piedi possono restare nudi) .

Per le donne con un po' di pancetta, conviene prendere i collant " ventre piatto", oppure mettere la pancera (da togliere di nascosto prima che lo sposo spogli la sposa in camera). 3.7.2 Scarpe.

Le scarpe della sposa non sono assolutamente da sottovalutare, in quanto, evidentemente, rappresentano un dettaglio molto importante.

Per questo tipo di accessorio (determinante per la perfetta armonia di stile che deve poter creare con il resto dell’abito), è oggi prevista davvero un’ampia scelta, anche nella forma del tacco:

tacco a cono tacco a campana tacco italiano

tacco cubano tacco a rocchetto tacco a stiletto/a spillo

Ogni scelta potrebbe risultare quella giusta in base al proprio gusto ed al proprio stile, anche se alcune regole molto importanti, in questo tipo di scelta, non possono essere sottovalutate. Innanzitutto, si consiglia di evitare il più possibile il tacco a spillo, con buona pace per la schiena e soprattutto, per i piedi, a meno che la sposa non lo desideri fortemente al proprio abito ed alle proprie abitudini. L’altezza del tacco deve essere decisa anche in base alla statura della sposa. Un abito lungo quasi sempre sta meglio se abbinato a tacchi alti, particolarmente indicati qualora la gonna sia ampia. Perciò, se la scelta per le scarpe da sposa dovesse ricadere sui tacchi alti, il consiglio è quello di verificare anche che la scarpa non faccia male, tenuto conto del fatto che la giornata sarà lunga e impegnativa.

Le scarpe nuove, soprattutto con i tacchi, sono un tormento per i piedi: si può provare a mettere dei cerotti " seconda pelle" nei punti strategici del piede, si può mettere sotto la pianta del piede una mezza suola di silicone, si può spalmare sulle gambe un gel anti- pesantezza. Ma è importante anche fare un po’ di prove, camminando su e giù per la casa al fine di abituare i piedi alle nuove scarpe.

Le scarpe possono essere a punta, con tacco, da ballo, sandali. In particolare quelle con tacco hanno diverse varianti:

-il décolleté tradizionale, questa scarpa si trova con diversi tipi ed altezze di tacco. Può essere indossata con tutti i tipi di abiti, in qualsiasi momento della giornata, visto anche il fatto che viene realizzata con diversi tipi di materiali.

-il décolleté aperto, è una variante del décolleté tradizionale con la punta aperta. Questa scarpa è essenzialmente primaverile o estiva, anche se ora vanno di moda pure con sotto una calza trasparente e senza cuciture per l’inverno. -il décolleté d‟Orsay, con tagli a V sul dorso del piede, aperta sul fianco, tacchi solitamente molto alti, adatta soprattutto con vestiti da sera, molto eleganti. E’ diventata ormai una scarpa rara da trovare, un modello che ormai non viene più preso come spunto dalla moda di oggi, anche perché non è una scarpa adattabile alla donna di oggi, che ha bisogno di eleganza unita a femminilità.

-la Chanel, elegante e raffinata, si trova a partire dai modelli a tacco zero, fino ai 12,5 cm e si presenta come una scarpa chiusa in punta ed aperta dietro, tipo sandalo con una fascetta che passa poco sopra il tallone, solitamente del materiale della scarpa, elasticizzata o dotata di una fibbia regolabile. Diventata un’ottima sostituta del décolleté, prima usata solo nelle occasioni speciali, per feste notturne e soprattutto nelle stagioni calde, ora è diventata una scarpa sceltissima dalle donne, anche se è sempre molto elegante e quindi non si può fare a meno di abbinare un vestito altrettanto elegante.

-il Sandalo chiuso ovvero una d'Orsay con cinturino alla caviglia. Una scarpa anche questa molto elegante, ma di rara diffusione. Non facile da abbinare, soprattutto agli abiti da tutti i giorni. Sicuramente adatta ad abiti che lasciano scoperto il piede e la caviglia ma come sappiamo il laccio alla caviglia non allunga di certo la gamba, quindi è sicuramente da escludere per chi non è molto alta o ha caviglie non molto fini. Anche le scarpe devono essere scelte a secondo lo stile dell’evento:

- scarpe a punta ed a tacco per matrimoni formali; - scarpa da ballo per matrimoni non molto formali; - sandalo va bene per matrimoni informali.

Ancora, per la spiaggia va bene il sandalo ed in ogni caso vanno bene scarpe piatte per matrimoni all’esterno, per non affondare nel terreno. La sposa potrà calzare la classica scarpa décolleté in pelle bianca o in raso: se poi la cerimonia si svolgerà nella stagione calda, vanno bene dei sandali con eleganti fibbie e tacco sottile, oppure delle originali scarpe sabot leggermente squadrate e con piccole perle sul collo. Se la sposa non è abituata ai tacchi alti e se il vestito è adatto, potrà indossare anche delle scarpe basse (tipo ballerine). Ancora alcuni punti da considerare. La sposa non deve indossare per forza un solo paio di scarpe durante la lunga giornata di nozze: per esempio per una cerimonia in campagna può andare bene il sandalo e poi la sera o comunque durante il ricevimento potrebbe indossare una scarpa con tacco. Ancora, non è vero che le scarpe della sposa non si vedono, visto che l’abito è lungo e la gonna è quasi sempre ampia: infatti in alcuni momenti, come quando si scende dall’auto o dalla carrozza oppure quando si è seduti a tavola, le scarpe si vedranno, eccome! Questo deve essere spunto per ricordare che tutto deve essere perfetto, anche i dettagli, anche le scarpe, che per una sposa poco esperta potrebbero essere un dettaglio, cosa che invece non sono per te, Wedding Planner professionale.

3.7.3 Copricapo.

Altro elemento importante dell’abito da sposa è il copricapo, dove si attacca il velo. Esso può essere di vari stili e forme, principalmente: ad arco cappello a giardino a fascia

Giulietta a mantello a veletta

a pouf a reticolo a tiara

Consigli: il copricapo non è adatto con un vestito a sbuffo, mentre su un vestito attillato un copricapo grosso è chic.

3.7.4 Velo.

Il velo rappresenta la castità prematrimoniale della sposa. Non è obbligatorio, ma, se la sposa ama la tradizione, la sua scelta diventa irrinunciabile, conferendo sicuramente un tocco molto romantico all’abito al quale, naturalmente, deve essere perfettamente intonato.

E’ assolutamente evidente, in ogni caso, che non deve costituire un elemento di impaccio e, ancor meno, deve far perdere alla sposa che lo indossa la sua innata e necessaria “disinvoltura nei movimenti”; al contrario, deve invece permetterle di giungere all’altare al cospetto del suo sposo con un incedere solenne, leggiadro e soprattutto, estremamente elegante.

I veli sono solitamente in pizzo di Burano o in tulle, possono coprire il volto o solo le spalle ed essere corti o lunghi più di tre metri. Se l’abito da sposa ha una vistosa scollatura, si consiglia un velo a scialle, adatto per coprire le spalle e per rendere più graziosa l’immagine della sposa. Il velo deve essere abbinato all’acconciatura ed eventualmente può anche essere associato ad un pettinino decorato finemente. Si può scegliere ad esempio un velo a mantello, che copre la testa ed il viso della sposa fino al suo arrivo in chiesa e dopodiché viene scoperto per tutta la cerimonia. Alternativamente al velo, è possibile scegliere un cappello, purché sia in linea con l’abito. Il velo in particolare è adatto per giovani spose al loro primo matrimonio e per una cerimonia svolta in chiesa. Per le spose di oltre trent’anni e per matrimoni svolti in municipio è meglio indossare un cappello. Ci sono veli molto corti che prendono il nome di “veletta o velina”, altri che arrivano fino alle spalle, altri ancora fino ai gomiti. La forma del velo può essere rotonda o a punta, a seconda dei gusti della sposa e del relativo abito.

Il velo può essere appoggiato direttamente sul capo (come il classico velo a manto) oppure sui capelli raccolti (come il velo triangolare).

Velo a scialle Velo a mantello Veletta

Velo triangolare Per scegliere il tipo di velo, si segue anche la semplice regola del contrario, che ha come fine quello di non appesantire l’immagine complessiva dell’abito:

- se il vestito è in pizzo, il velo non lo sarà; - se il vestito non è in pizzo, il velo lo sarà.

Quindi, scegliere un velo semplice ad un solo strato di tulle, per un abito sfarzoso in pizzo, oppure un velo decorato in pizzo, per un abito in raso o in tulle. In questo modo l’immagine della sposa resta equilibrata e non sembra troppo eccentrica.

Per spose graciline e minute, è consigliabile un velo semplice e non troppo sfarzoso, ma ben curato nei particolari con l’aggiunta di decorazioni di pizzo oppure una piccola corona di fiorellini, un diadema o ancora dei pettinini con perline.

Per spose con un’acconciatura semplice o con i capelli corti è più indicata la veletta oppure un velo semplice e non troppo lungo.

Per spose più grandi, un velo più lungo e imponente è la scelta migliore, ma senza esagerare. In ogni caso deve sempre essere intonato con l’abito.

Poi c’è una questione di proporzioni da rispettare: il velo troppo corto impoverisce l’abito sontuoso. Se è troppo lungo “schiaccia” la sposa piccolina.

Inoltre più strati ci sono più volume si crea: perfetto per un’esile e alta figura, un po’ meno per chi ha qualche chilo in più e qualche centimetro in meno.

Ecco ora le varie lunghezze in cui si può trovare il velo da sposa. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 100

Alle spalle o petalo (flyaway). E’ il velo corto a più strati, può arrivare al mento o al massimo a sfiorare le spalle ed è trattenuto solo da spilloni (niente tiara). Da un’aria sbarazzina ed informale, pur essendo molto chic. Perfetto con un abito corto o per la cerimonia in Comune.

Al gomito (elbow) o bouquet. Arriva a nascondere i gomiti o, poco oltre, il bouquet. Ad uno o più strati, ha una lunghezza classica che va bene a tutte le spose, avvolge le spalle ed è ideale con abiti molto scollati.

Alla mano (fingertip). Può essere indossato con qualunque abito da sposa che non abbia un treno; è usato per matrimoni formali o semi formali.

Al pavimento o valzer (sweep). Deve sfiorare terra ma non di più, esattamente della stessa lunghezza dell’abito. Generalmente è a uno strato, per non ingolffare la sposa. Si chiama anche velo da valzer, perché la sua lunghezza non impaccia il ballo. Altezza minima richiesta della sposa: 1 metro e 60 cm.

Con lo strascico (chapel veil). Finalmente lo strascico, il più tradizionale e cerimonioso. A uno o più strati, è il sogno di tutte le donne e sta bene a tutte. Però richiede lo sposo in tight.

Cathedral e royal. Entrambi solenni. La differenza sta nella lunghezza dello strascico. Fino a 3 metri si chiama cathedral (cioè cattedrale), oltre invece si passa al royal (il velo di Lady D. era lungo 7 metri).

Oggi, molte spose preferiscono il velo corto, che scende 90 centimetri sulle spalle e 70 centimetri davanti.

3.7.5 Bouquet.

La tradizione vuole che il bouquet rappresenti l’ultimo gradito omaggio che lo sposo offre alla futura sposa la mattina stessa delle nozze, allo scopo di suggellare “ufficialmente” la chiusura del periodo di fidanzamento e di preludere, “finalmente”, l’inizio di una nuova vita insieme.

Secondo tradizione il bouquet è acquistato dallo sposo e donato la mattina del matrimonio alla sposa (in realtà è la sposa stessa a sceglierlo in quanto deve armonizzare con il suo abito), portato a casa sua tramite il fiorista o il testimone dello sposo o anche volendo, la madre dello sposo oppure lo sposo stesso, purché prometta, a scopo puramente scaramantico, di non sbirciare troppo in giro, per non rischiare di vedere anzitempo la sua promessa sposa.

Il bouquet è un elemento decorativo molto importante: completa lo stile dell'abito e sottolinea la personalità di una sposa. Ne esistono di diverse forme e di una varietà infinita di colori. Andrebbe scelto in sintonia con lo stile dell’abito e dei fiori decorativi della chiesa o della location dove si svolge la cerimonia e, poiché va portato durante buona parte della giornata, deve essere considerato un prolungamento delle mani della sposa. Non è necessario che la composizione sia particolarmente originale, l’importante è che si intoni ai sentimenti della sposa che, alla fine della cerimonia, lo lancerà verso le amiche che attendono speranzose ai piedi della scalinata: chi sarà la fortunata che si sposerà entro l’anno?

Idee varie Per spose romantiche. Se fin da ragazzina la sposa ha sempre sognato un matrimonio da favola in un castello e ha scelto un abito da principessa, può azzardare un bouquet impegnativo. Preceduta dalle immancabili damigelle con coroncina di fiori bianchi, ecco la sposa fare la sua entrata con il velo che le copre il viso e che scende morbido lungo il vestito, creando un leggero strascico. Può scegliete tra tutti i fiori romantici per definizione: in estate un mazzo di peonie o di rose , nelle tonalità dei colori pastello, o del bianco; in inverno rose e bacche con rami di edera (ma senza esagerare, perché il rischio di sembrare lady Diana è sempre in agguato). Piuttosto, meglio optare per un semplice bouquet di bacche di symphoricarpum.

Per spose minimal. Se la sposa è giovane (legata alla tradizione ma con un occhio alla moda) e ha scelto un abito che sembra più da sera che da sposa e continua a ripetere a tutti che il matrimonio è solo una festa tra amici, allora il suo bouquet dovrebbe essere poco ingombrante, ma che si noti. Meglio optare quindi per composizioni compatte e monocromatiche: in inverno un mazzo di tulipani (bellissimi nella varietà a pappagallo), in primavera una semplice composizione di narcisi Ziva, in estate un mazzo di pisello odoroso bianco (andrà bene anche per le romantiche, che però lo sceglieranno nelle tonalità rosa o lilla).

Per chi vuole essere trendy. Se la sposa segue avidamente la moda, anche il bouquet dovrebbe avere un tocco creativo. In inverno un mazzolino di stelle alpine legate da un filo di lana grossa che termina con due divertenti pon pon, in estate una combinazione multicolor di dalie e…farfalle, in autunno un bouquet di foglie di quercia e rose nelle tonalità dei colori arancio/rosso mattone.

Per l’appassionata della campagna. Se la sposa ama le informali atmosfere campestri e sogna un matrimonio semplice ma elegante, meglio scelgiere un bouquet di rami di viburno Snowball, abbinati ai fiori della Passiflora. In alternativa, un mazzo monocromatico di Dalie, oppure un semplice mazzolino di fraganti mughetti. Per chi proprio non se la sente di portate il bouquet, può scegliere un fiore scenografico da legare al polso, che scenda come una piccola ghirlanda.

Il bouquet della sposa per tradizione è di fiori bianchi: stephanotis, gardenie, rose bianche, orchidee, gigli. Può anche essere colorato: in questo caso usare rose, pulipani, fresie, peonie, gerbera che sono fiori che possono essere di diversi colori. Inoltre scegliendo per il bouquet fiori profumati come fresie, gardenie, narcisi, stephanotis, bouvardia ogni volta che la sposa sentirà il loro profumo si ricorderà del matrimonio. Ricorda inoltre, che tutti i fiori bianchi del bouquet dovrebbero sempre essere della stessa tonalità di bianco dell’abito della sposa!

Attenzione: tu Wedding Planner farai delle prove di come la sposa cammina (sarebbe bello e suggestivo provarlo anche nella location della cerimonia, vedendo la futura sposa camminare lenta verso l’altare, anche con abiti civili, l’effetto è assicurato!) e dirai alla sposa come tenere il bouquet, cioè con leggerezza e naturalezza all’altezza del ventre, non più in alto nè più in basso.

Anche il bouquet può avere diversi stili, sempre da abbinare all’abito:

Il bouquet rotondo e compatto. Composto da piccoli fiori, racchiude solitamente rose bianche, orchidee e sfumature color lavanda. Si abbina molto bene ad un abito corto ed informale; è quello considerato “universale”, poiché è adatto a tutte le stature e figure della sposa. Il bouquet aperto e voluminoso. E’ perfetto per un modello di vestito che non superi la caviglia e richiede una sposa, oltre che snella, anche abbastanza alta, dal momento che questo tipo di mazzo andrebbe tenuto un po’ sotto il livello della vita e, qualora coprisse un elemento decorativo dell’abito, potrebbe anche sostituirsi con un solo fiore (per esempio una calla, che simboleggia la bellezza, o una rosa vellutata, che se bianca è la fedeltà, rosa la dolcezza, rosso la passione) stretto da nastri, da posarsi sul braccio.

Il bouquet ricadente. Detto anche “a cascata” con fiori a grappolo, è riservato ad un abito con strascico, decisamente “importante” e, dato che attirando l’attenzione verso il basso crea un effetto dimagrante, è indicato soprattutto per una sposa alta e robusta, e quindi sconsigliato ad una sposa piccola di statura, potendola offuscare, se molto voluminoso.

Il bouquet a palla. Ideale per una sposa trendy, originale e spiritosa, è adatto ad un abito dalla linea moderna. Va portato legato al braccio attraverso di un nastro. Il bouquet a fascio. Composto spesso da un mazzo di rose o di tulipani dal gambo lungo (che indicano l’amore perfetto) con calle e bacche colorate, è indicato per i tailleur e per abiti lineari e sobri; va appoggiato al braccio e portato con disinvoltura da una sposa possibilmente slanciata, dal piglio sicuro e dal portamento elegante.

Il bouquet senza dubbio va scelto con molta cura ed attenzione, essendo il particolare che rifinisce e perfeziona l’effetto finale dell’abito da sposa. E’ lo stesso fiorista incaricato dei vari addobbi a prepararlo, naturalmente in armonia con tutta la cerimonia. Perché sia veramente perfetto inoltre, deve possedere delle precise caratteristiche:

- deve poter durare tutto il giorno senza appassire, scegliere quindi fiori resistenti come lillà, rose (in caso togliere tutte le spine), fresie, ecc..; - non deve sporcare l’abito o i guanti della sposa, gigli, orchidee, gigari e tutti gli altri fiori a pistillo sporgente non sono consigliati quindi, anche se sono belli, perché il polline può macchiare l'abito bianco della sposa; - deve essere maneggevole, adattandosi alle dimensioni delle mani della sposa;

- non deve essere troppo pesante; - bisogna che si abbini al vestito: per esempio niente fiori troppo bianchi su un abito color avorio; oppure se l'abito ha una punta di colore, va bene prendere fiori della stessa tinta; se la sposa è bassa e l’abito e poco ornato, basta un bouquet piccolo, mentre se la sposa è alta, scegliere un bouquet lungo o a cascata; - deve avere infine un’impugnatura ben orientata per poterlo tenere in mano comodamente.

La sposa che, inoltre, intenda personalizzare ulteriormente il suo bouquet, potrà chiedere di impreziosirlo con decorazioni come fili di perline, conchigliette, nastri colorati ecc.., che richiamino quelle del vestito tenendo conto, tuttavia, della possibile variazione di prezzo che ne conseguirebbe: a questo proposito, per evitare possibili “sorprese”, sarà bene concordare con il fiorista alcuni punti come, ad esempio, l’uso di fiori molto freschi che durino quindi molto di più, la lavorazione singola di ogni fiore supportandone possibilmente gli steli con provette piene di acqua che ne garantiscono la freschezza e l’uso infine dei fiori concordati senza variazione nè di genere nè di numero.

Ricorda che l'abito a stile impero bene si sposa con fiori allungati, a baffo. L’abito a ballerina, al contrario, bene si accompagna con un bouquet dalle forme più tondeggianti.

Chi volesse portare con sé qualcosa di “alternativo” all’ormai classico mazzolino di fiori, può optare, ad esempio, per una Bibbia, un libro di Preghiere (per le più religiose e devote), oppure un parasole, un ventaglio, una borsetta (per le più “anticonformiste”).

Altre idee per il bouquet Sposa classica e tradizionale? In genere, il bouquet è tondeggiante o cascante al naturale. E' composto da fiori freschi, con un fulcro centrale di roselline ed edera. Va bene anche a goccia, creato utilizzando fiori piccoli. Sposa romantica? Prediligi il mughetto, il fiore sentimentale per eccellenza. Va bene anche nell'acconciatura. Sono indicate pure le roselline ramificate, le margherite, la bouvardia, unite alla gipsofilia, chiamata comunemente "velo da sposa".

Sposa moderna e romantica? Per lei ci vuole la "rosa gigantea" o la "calla gigantea". Sono due composizioni, che hanno al centro i pistilli delle rose o delle calle, circondate da petali che ricreano la forma del fiore originario, in versione gigante. Sposa anticonformista? Se vuole essere trendy, meglio puntare sul bouquet "a palla", portato come una borsetta ed unito al polso da un cordone di seta. Questa composizione floreale, di solito, è composta da tante minuscole roselline intonate al colore dell'abito, ma ci possono essere anche tulipani, calle e fresie. Il verde, che accompagna i fiori, è di una tonalità intensa e decisa. Ad esempio: foglie di aspedista o di photus gigante. Ideali anche i rami del salix contorto.

Lancio del bouquet

E' ancora ammesso il lancio del bouquet? La tradizione lo impone. Da lanciare tra le invitate in età da marito, ma solo se sono un bel gruppetto e se si sa che non sono fermamente intenzionate a rimanere single. Diversamente, si può donare il bouquet ad un'amica o regalare un fiore a ciascuna single.

Qualora invece la sposa desiderasse conservarlo come souvenir, esistono diverse possibilità: è possibile, infatti, seccarlo e tenerlo intero oppure smantellarlo ed usarlo per creare un collage di fiori secchi oppure crearne una copia usando fiori di seta; ancora, si possono piantare in un vaso i germogli dei fiori che lo compongono, per far nascere nuove piante, facendo si che, in questo modo, il ricordo di questo giorno duri per sempre e il matrimonio … rimanga sempre verde!

Un bouquet per ogni stagione Primavera Qualche farfalla, fiori di Tulipano, Narcisi, Giacinti e Gisofila ecco la ricetta perfetta per creare un bouquet leggero, fresco e frizzante in tema con la nuova stagione primaverile. Composizioni realizzate disponendo di una gran quantità di fiori profumati e di rara bellezza. I fiori da bulbo sono perfetti per le creazione in movimento: qui ogni fiore all' interno del bouquet o dell‟addobbo ha un significato ben preciso e “trasmette emozioni”. Quindi, che mettiate insieme singole varietà di fiori di colore e tipo diverso, riuscirete a comunicare attraverso i fiori le vostre sensazioni.

Tulipani, Gerbere Ranuncoli e Anemoni offrono un'ampia varietà di rossi, gialli e viola combinati con l'intensità del bianco o con toni morbidi e trasparenti, in “una sinfonia di contrasti” perfetti per la primavera ricca di colori.

I Giacinti sono molto adatti come centro tavola, come bouquet o semplicemente in moderni cestini colorati. Preziosa è la loro essenza, con la quale, da sempre, si ricava un profumo delizioso e molto ricercato. Il fiore è disponibile da novembre fino alla fine di marzo in tutte le sue colorazioni ed i colori a disposizione sono moltissimi e vanno dal bianco al blu, con continue novità come il giallo ed il rosso. Ricordare che a temperature più fresche, circa 18°C, il fiore durerà più a lungo. La Fresia, che prende il nome dal medico Freese, non deve mai mancare nei bouquet: fiore molto ricercato, ora lo si può avere anche con fiore doppio. Elegante e profumata da sempre accompagna la primavera. Il Tulipano, dalla semplice eleganza dimostra la sua bellezza dai colori del bocciolo, passando nelle varie sfumature; si tratta di un fiore detto “movimento”, perchè riesce a muoversi allungando lo stelo anche quando viene reciso.

In primavera sono indicati i colori fucsia, celeste, rosso e lavanda, che si possono fondere ai delicati e romantici pastelli presenti nei tessuti e negli abiti da sposa. Parlando di colori, il fucsia rimane in auge: negli ultimi anni è aumentato l'utilizzo di questo colore. Alternato al bianco il colore predomina e rimane sempre di moda nelle composizioni floreali del matrimonio. Risulta suggestivo ed elegante quando viene miscelato con il blu e il verde. Altri fiori per questa primavera sono i ranuncoli, le peonie in tutti i colori: dall‟appariscente rosa al forte lillà. Per chi non vuole seguire le tendenze c'è il giallo, che trionfa nelle decorazioni, essendo uno dei colori primari, anche se a volte viene interpretato come un colore sfacciato. Primeggia comunque con la sua dote più grande, quella di apportare allegria e spensieratezza. Nei fiori si può esprimere con miscele di giallo in composizioni rotonde e naturali, dalla paglia ai rami con tocchi di bianco delle fresie, nastri variegati e fiori di ornithogalum e syringa; con alcuni rami di edera si ha poi un movimento verso il basso.

Fra gli accessori vanno molto bene tutti i materiali trasparenti come il vetro, le ceramiche colore madreperla, nastri e tessuti, ma anche gemme collane di cristallo e soprattutto Swaroski, anch'essi presenti in molti abiti in passerella.

Estate Un bouquet di piselli odorosi bianchi legati da un nastro di raso nero. Essenziale per la sposa ultramoderna che sfoggia abito e bouquet con piglio sicuro. Adatto per un abito senza fronzoli, dalla linea semplice, scarna, quasi maschile.

Sempre con piselli odorosi, che sono le star della stagione, si possono creare con il lillà delle sfumature dal bianco al viola scuro passando per tutti i toni intermedi.

Un bouquet insolito è quello che percorre il trend delle piante grasse inserite nei mazzi della sposa. Insieme a tulipani bianchi, orchidee e ortensie il bouquet si colora di verde tenero e bianco: la moda del momento. Si farà certamente guardare, ma non è da lanciare. Adatto ad abiti ricchi, con pizzi e corpetto a bustier, balze o volant. Tutto ciò che può far rima con l‟opulenza delle piante grasse. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 110

Per il resto da provare sono le peonie dal colore rosa pallido per esempio, le calle, la lavanda (ottime per stili country), ortensie verdi o bianche, rosa o azzurro pallido, turchese o viola. Un esempio è il bouquet composto da rose, peonie e clematidi, un tripudio di fiori e colori femminili per il giorno più bello, romantico ma anche sensuale, dal volume tondeggiante con solo qualche ciocca fiorita che esce dal coro con apparente disinvoltura: adatto con un abito accollato o con scollo accennato e maniche, oppure guanti al gomito; da evitare con vestiti a spalle nude o monospalla.

Autunno Le tendenze dall'estero vedono il matrimonio d'autunno in marrone ed oro. L'autunno con i suoi colori, le giornate ancora tiepide e tanti evocazioni naturali, dalle viti alle foglie colorate, è una stagione meravigliosa per organizzare un matrimonio. Le rose sono un classico dei matrimoni autunnali: unendo rose di varie tonalità di arancio con foglie dorate di quercia e bacche di iperico, il risultato sarà un bouquet da sposa perfetto per la stagione.

Niente male anche l'idea di un bouquet di dalie color melanzana, colore poco utilizzato nei matrimoni ma con le sue lucide sfumature è molto adatto a matrimoni chic e formali. Invece per matrimoni dal tono country una bella idea è unire rose arancio e rami. Inverno Per organizzare un Matrimonio Natalizio ricco di semplicità e carico della giusta atmosfera tanti sono i fiori disponibili in questo periodo. In questo periodo dell‟anno è molto evidente la trasformazione dei paesaggi in natura. Fiori e foglie con il freddo cambiano colore e ci offrono la possibilità di sfruttare le loro particolarità per creare delle soluzioni estetiche innovative. La metamorfosi dei materiali ci offre la possibilità di sperimentare nuove tecniche floreali grazie alle quali è possibile riuscire a comunicare sensazioni più fresche. Un nuovo stile, a cui corrisponde un nuovo linguaggio che avrà l'effetto di stupire gli osservatori. Nel caso dei fiori, l‟attore principale nel bouquet da sposa natalizio è il verde e in particolar modo il Galax, un vegetale che con la sua forma piatta e simmetrica permette di creare piccoli esempi di packaging floreali molto particolari. La versatilità del Galax e di molti altri verdi, ci permette il suo impiego nella realizzazione di un infinità di forme per ricoprire e avvolgere le strutture e i bouquet o per essere avvolto a sua volta con i fili metallici nei mazzi cadenti o a goccia (non a “cascata” parola non proprio appropriata nell‟ambiente floreale).

Sulla forma del bouquet, il cadente si sposa bene con il periodo natalizio; la cadenza è una forma moderna ed originale. Solitamente si usano anche degli espedienti per creare trasparenze utilizzando dei nastri, filo di ferro, oppure la struttura di certi verdi come lo Steelgrass o la Ceropegia. Per l‟occasione, un bouquet stretto e lungo, realizzato come un arazzo rivestito di foglie di Galax, fiori di Phalenopsis si adatta bene ad una sposa con abito metallico, dai tessuti iridescenti e con parure e bracciali sagomati con grande placche argentate. Un bouquet rivestito di materiali rustici come il muschio non toglie nulla alla sposa moderna. 3.7.6 Accessori.

Guanti

Sono necessari in un matrimonio dal tono particolarmente formale, ma dopo l'ingresso in chiesa vanno sfilati e posati sull'inginocchiatoio, come per il bouquet, per poter poi permettere di infilare l’anello; per gli altri tipi di matrimoni non sono necessari. Nessuna regola sulla loro lunghezza, infatti possono essere lunghi, semilunghi e corti. Si consiglia però che siano in linea con la lunghezza dell'abito: quelli corti sono indicati per esempio per certi modelli estivi. Per quanto concerne la stoffa, possono essere di tulle e pizzo, sottili ed impalpabili nel caso di una cerimonia d'estate o in tessuto più pesante, raso o capretto per esempio, per l'inverno. Possono essere realizzati della stessa stoffa dell'abito o con inserti che lo richiamino.

Gioielli

Il bonton vieta l'utilizzo di collane e monili, in quanto renderebbero la sposa "attraente" agli occhi di altri uomini. Inoltre la sposa, nel giorno del suo matrimonio, deve splendere con estrema naturalezza e semplicità di una delicatissima “luce propria”, evitando, se possibile, di adornarsi inutilmente di altri gioielli o monili che possono risultare superflui, perché ininfluenti nell’abbellire la sua figura o, peggio ancora, troppo vistosi, e di conseguenza, poco raffinati ed eleganti. Per tale motivo, non dovrà mai indossare altri preziosi diversi dalla fede nuziale, con una sola ed unica eccezione, data dalla possibilità di fregiare il proprio anulare con un antico anello di famiglia di cui potrebbe farle dono la futura suocera, qualche giorno prima della data fissata per le nozze, proprio perché la sposa possa indossarlo durante la cerimonia. Si tratterebbe infatti, in questo caso, di rispettare un’antica tradizione del passato che aveva il solo scopo recondito di segnalare a tutti, in modo evidente ed inconfutabile, che la giovane sposa, in virtù di questo dono, entrava “di diritto”a far parte del patrimonio della famiglia acquisito al fine di garantire la perpetuazione della discendenza. Al giorno d’oggi però qualcosa è concessa. Si è ormai perduta questa tradizione e sono ormai quasi del tutto scomparsi i gioielli di famiglia ma è rimasta comunque “in auge” l’usanza (da parte, sempre, della famiglia dello sposo) di far dono alla sposa di un gioiello che, sebbene non rappresenti più il prezioso ed antico monile tramandato di generazione in generazione come una volta, assume ancora, evidentemente, il medesimo significato. In questi casi, i gioielli prescelti come “pegno d’amore” per la promessa sposa, quasi a voler ulteriormente sottolineare il valore intrinseco della proposta che il fidanzato rivolge alla propria amata, possono consistere, innanzitutto, nel fatidico anello di fidanzamento. Ma l’anello di fidanzamento non è l’unica scelta possibile: si può optare ancora per altri tipi di gioielli, come parure complete di orecchini o bracciali. Nel caso comunque si ceda alla innata tentazione di regalare un anello, i futuri sposi sappiano in anticipo che il medesimo non dovrà essere troppo prezioso (dal punto di vista economico chiaramente), poiché altrimenti durante la cerimonia potrebbe rischiare di “rubare la scena” all’anello principale che, naturalmente, deve rimanere la fede.

Si consiglia invece di evitare le perle che, secondo tradizione, simboleggiano lacrime ed affanni, chiaramente da evitare, in un giorno così bello. Oltre a quelli citati, nel giorno del suo matrimonio, è “proibito” alla sposa indossare altri gioielli o monili di sorta: pertanto è bandito il braccialetto del battesimo così come l’orologio della prima comunione. Ugualmente da evitare l’orologio della maturità o della Laurea o, comunque, qualsiasi altro gioiello cui la sposa sia legata perché, magari, a lei donato in occasioni importanti e significative della sua recentissima vita da nubile. Tuttavia, se proprio la sposa non se ne riesca a separare neppure per un istante, l’unica e possibile “scappatoia” potrebbe rivelarsi una piccola taschina interna e ben nascosta nell’abito nuziale, in cui custodire i propri monili, senza doversene per forza separare, neppure per un istante.

Per quanto invece riguarda girocollo e orecchini, non ci sono restrizioni: l’unica regola è che si tratti di gioielli discreti e non vistosi, come una sottilissima collanina in oro bianco o un filo di perle (se la sposa ne è proprio appassionata), con orecchini a bottoncino in perla o brillantino, che si abbinino al girocollo, saranno il più naturale complemento per ogni deliziosa sposina nel suo giorno più bello. Gli orecchini in particolare sono importanti, perché illuminano il viso della sposa, ma devono essere poco vistosi e non ad anello (nè pendenti).

Borsetta

Evitare assolutamente di portare la borsetta o la pochette nella cerimonia religiosa, perché la sposa deve tenere in mano solamente il bouquet, mentre in Comune andrà bene (se necessaria) una pochette intonata all’abito. Nella borsetta la sposa può mettere poche utili cose, come la trousse per il trucco, le salviettine per detergere il sudore (nei matrimoni estivi), i fazzolettini di carta e le calze di riserva.

Mentre per quanto riguarda le” mille altre cose” che alla sposa potrebbero tornare utili, è bene ricordare che buona regola vuole che a custodirli ed a portarli con sé siano la mamma, una sorella o una amica perché possano tornarle utili in caso di necessità. Allora la sposa può preparare una valigetta oppure uno zainetto che resterà sempre sotto la sorveglianza di qualcuno: in esso può mettere tutto ciò che vuole, l'importante è che sia di facile accesso la trousse con il necessario per il trucco, oltre al deodorante, lacca, proteggi slip e spazzola.

3.7.7 Acconciatura.

Il giorno delle nozze la sposa sarà al centro dell’attenzione e per questo deve essere perfetta in ogni dettaglio: l’abito, il trucco, la pettinatura, tutto dovrà essere accuratamente scelto per valorizzarla al meglio. Se si è già acquistato l’abito da sposa e gli accessori in coordinato, non resta che completare l’opera scegliendo la giusta acconciatura. In passato le regole al riguardo erano piuttosto rigide, poiché la sposa incarnava la purezza e, se l’abito doveva essere bianco come simbolo del candore virginale, la capigliatura non poteva certo fare eccezione: i capelli dovevano essere ordinatamente raccolti in una treccia composta o con uno chignon dietro la nuca. Oggi non ci si attiene più a simili regole e la sposa ha la possibilità di scegliere tra una gamma variegata di acconciature. Se la sposa ha una chioma lunga e fluente potrà davvero sbizzarrirsi: la coda come la treccia in tutte le sue varianti ben si adatta ad abiti che mettono in evidenza il collo, le spalle e la scollatura.

Bisogna selezionare con cura l'acconciatore, infatti può capitare che il parrucchiere sia bravo per tagliare i capelli e non per acconciare. Inoltre, finché non si sceglie il vestito, non si possono provare le acconciature, perché l'acconciatura è l'accessorio principale del vestito.

La sposa non deve essere mai dissuasa dallo sposarsi con l'acconciatura che desidera, soltanto per il pretesto che per esempio l'acconciatura di moda è diversa da quella desiderata dalla sposa oppure se il parrucchiere non ha altre soluzioni da proporre.

La scelta per l’acconciatura e per il trucco vanno decisi insieme al parrucchiere e l’estetista o visagista e richiede una lavorazione complessa e dettagliata, studiata fino ai minimi particolari. La mattina delle nozze devono essere presenti entrambi ed il primo lavoro spetta proprio al parrucchiere.

Il parrucchiere con l’estetista devono essere scelti almeno tre mesi prima dalla data del matrimonio, per avere il tempo necessario di studiare la pettinatura più adatta, inoltre devono risaltare il viso della sposa e deve essere in perfetta armonia con l’abito. Se si ha voglia di cambiare il colore o il taglio di capelli, è meglio farlo quattro o cinque mesi prima, per avere il tempo di adattarsi a questo nuovo cambiamento e per modificare qualcosa che si vuol correggere, avendo così tutto il tempo a disposizione. Si consiglia di utilizzare poco la colorazione sui capelli e le mèche. Volendo, se di solito la sposa ha un taglio con cui sta benissimo, può anche restare così, magari quindi soltanto modificando qualche dettaglio, se serve. Niente improvvisazione sull'acconciatura il giorno delle nozze: niente mèche e niente colori o permanenti che la sposa non ha mai provato prima.

Prima di prendere qualsiasi decisione oltre allo stile dell’acconciatura, si devono tenere in considerazione i lineamenti del viso e la struttura fisica della sposa: - per chi ha il viso tondo, se la sposa vuole lo chignon, si deve lasciare qualche ciocca libera attorno al viso; se si hanno i capelli sciolti, si deve incorniciare il viso con qualche ciuffo ondulato; - per chi ha un viso lungo, mai tenere capelli lunghi sui lati e puntare invece sul volume laterale; - per chi ha la fronte alta, si deve far cadere qualche ciocca per addolcirla; - per chi ha la fronte bassa, va bene una frangia asimmetrica e modellata, che inizi indietro rispetto alla fronte; - per chi ha la mascella troppo squadrata, bisogna giocare con le tempie e valorizzare le gote; - se si hanno i capelli corti o si porta lo chignon, è bene lasciare libere le tempie; i capelli lunghi, sciolti sulle spalle vanno bene, se sei giovane e l’abito è scollato, ma per tradizione si devono lasciare liberi, affinché la sposa sia in ordine per tutto il giorno; tirati su ed acconciati verticalmente slanciano la figura e permettono effetti memorabili per le foto; - se si hanno i capelli sciolti, bisogna incorniciare i lati del viso con qualche ciocca; - per chi ha il mento aguzzo, bisogna compensare con un buon volume posteriore con l’acconciatura; inoltre, se vuole portare lo chignon, evitare di farne uno troppo alto; - per chi ha il naso grosso di profilo, bisogna giocare sul volume posteriore; mentre di faccia bisogna giocare sulla leggerezza, quindi non troppe ciocche sulla fronte nè ai lati; - per chi ha un profilo piatto, si deve gonfiare il volume sulla nuca; - per chi ha gli occhi ravvicinati, i capelli non devono togliere volume ai lati del viso, inoltre, è bene evitare la frangia; - per chi ha gli occhi piccoli, bisogna creare movimento attorno agli occhi (per esempio, con le frange o con tirabaci), così i capelli muovendosi sottolineano gli occhi; - per chi ha orecchie grandi, è bene far cadere qualche ciocca su di esse; - per chi ha le orecchie a sventola, si può utilizzare dello scotch biadesivo che si trova presso i truccatori professionali; - per chi ha una figura snella e slanciata, va bene un’acconciatura elaborata, mentre da evitare se la sposa è formosa o piccola di statura, perché darebbe un effetto di schiacciamento.

Bisogna ricordare che il volume non si ottiene solo con i capelli: si possono usare anche nastri, fiori, piume, l’importante è che siano piccoli e pochi elementi.

In riferimento al vestito della sposa:

- se il vestito è largo, bisogna dare volume dietro e sui lati; - se il vestito è attillato, non bisogna forzare troppo sul volume; - se il vestito lascia vedere molta pelle, bisogna lasciare qualche capello attorno al viso; - se l’abito ha il bustino, non bisogna tirare troppo i capelli e bisogna proporzionare bene il volume a seconda delle spalle (poco se la sposa è minuta, tanto se la sposa è fisicata).

Ecco ora le acconciature più utilizzate.

Chignon

Così elegante e rétro, molto Grace Kelly: torna lo chignon in tutte le fogge, alto, basso, a banana o intrecciato in ardite volute. Con capelli veri o con l’aiuto di extensions, scolpito o casual, ma sempre illuminato da luccicanti dettagli che hanno fatto la tendenza nel 2011: pins, fermagli, coroncine, cerchietti, fasce e tiare. E gli immancabili fiori che nel 2011 sono stati in versione extralarge, come i fiocchi.

Chignon basso con fermaglio gioiello. Adatto a capelli di media lunghezza, viso ovale e il nasino. Si tratta di una spilla-fermaglio, preziosa rivisitazione di una broche vintage che trattiene la lunga frangia di lato. Niente velo su questa acconciatura.

Chignon a banana. Adatto solo se la sposa ha la fronte alta ed il collo non troppo lungo. I capelli sono raccolti a formare questo stile, che va bene anche con una raffinata coroncina che ferma una frangia un po’ corta.

Chignon riccio con cerchietti. Se i capelli sono ribelli, ricci o a boccoli, si possono raccogliere lasciando scappare qualche morbida ciocca (poche). A trattenere il tutto, uno o più cerchietti con perline o piccoli Swarovski. Evitate i fiorellini tra i ricci: non si usano più. Si tratta di un’acconciatura perfetta su un abito corto o a vita alta stile impero.

Chignon a cipolla. Anche un piccolo chignon a cipolla diventa straordinariamente attraente se sostenuto dai fiori, finti o freschi, purché grandissimi ed in tinta con l’abito. E' la pettinatura ideale per chi ha capelli lisci e sottili che fanno poco volume. Consiglio: non distogliere l’attenzione dall’acconciatura con i gioielli, perciò niente orecchini o collane.

Chignon spettinato. Volutamente “spettinato” per contrastare con la preziosa tiara e creare l’effetto principessa. Teatrale ma molto spigliato, perfetto per le spose giovanissime. Sta bene a chi ha capelli sani e viso impeccabile, grazie anche al makeup che deve… stare al gioco.

Chignon morbido con veletta. Un gioco molto raffinato quello creato dagli enormi papaveri bianchi e dalla veletta che nascondono il volto ed i capelli raccolti morbidamente. E’ un’acconciatura da sfoggiare su abito semplice, scivolato, in raso o seta.

Chignon stile vittoriano. I capelli sono appena raccolti e lasciano coperte le orecchie. La fascia è un nastro di raso decorato con spilla in stile vittoriano, trattenuto dietro da un elastico. L’effetto di questa acconciatura è molto romantico ed il trucco deve essere adeguato: pelle diafana, occhi appena sottolineati da un velo di mascara, niente rossetti ma lip gloss in tinta neutra. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 120

Capelli stile anni „60

Erano gli anni dei Beatles, ma anche di Barbie. I capelli si portavano gonfi, non si usciva di casa senza aver cotonato ciocca per ciocca. Erano anche gli anni della lacca, che fissava le acconciature contro il tempo e contro il vento. Il 2011 ha segnato il revival del cotonato anni '60 (ma non della lacca sostituita, per fortuna, da prodotti a lunga tenuta supertecnologici) anche per le spose. Una scelta davvero glamour, a patto di abbinarla al vestito giusto, meglio se vintage.

Cotonato molto glamour. I capelli cotonati sulla nuca e poi raccolti in una semplice coda (da portare rigorosamente di lato), la frangia trattenuta da una fascia di strass con elastico da far passare dietro le orecchie. La sposa può esagera con le ciglia (può usare quelle finte) che devono essere l’unica nota di attrazione del viso.

Cotonato stile Barbie. Come Barbie, stessa acconciatura cotonata sulla nuca con cerchietto fatto di extensions. Se la sposa preferisce, può indossare una fascia impreziosita da un fiocco o da un fiore discreto. Evitare, invece, il cerchietto che non si addice al volume della nuca.

Cotonato effetto diva. Un’acconciatura resa preziosa dallo splendido cerchietto con groupage di piume di struzzo rosa e azzurro baby fermate da spilla vintage di cristalli negli stessi toni. Dalle piume sorgono capelli di media lunghezza cotonati e fissati per tenere la messa in piega. Un cerchietto così importante e fascinoso è anche indossato con velo alla francese, cioè la piccola veletta che copre solo il viso.

Cotonato con codino. La cotonatura è esagerata, per creare il contrasto con il codino da dandy fermato con un semplicissimo fiocchetto di seta. Nonostante l’apparente eccentricità è un’acconciatura che dona moltissimo, perché scopre il collo ma non troppo il viso. Perfetta per chi alla frangia ci tiene. Non mettere accessori, per non guastare il risultato finale, semplice ma impeccabile.

Cotonato da lady. Era la pettinatura delle signore anni ’60, ora è un’acconciatura per chi cerca il nuovo e il très chic. Media lunghezza, bandeau laterale: qui la cotonatura si gioca tutte sulle punte, spinte all’insù da sapienti sfrangiate di pettine. Sta bene sull’abito da sposa corto, modello tubino. Immancabili i guanti di raso o seta.

Capelli neohyppie.

Dedicato alle più giovani ed a chi ha folti capelli lunghi, lisci o al massimo ondulati: uno stile a cavallo tra l’hyppie anni '70 e il bohémien francese. Figlia dei fiori. Capelli sciolti, con riga centrale. Di lato, una peonia grande, di seta color rosa pallido trattenuta solo da un cordoncino da calare sulla fronte. Un perfetto stile anni ’70 che sta bene a chi ha lunghi capelli lisci e un fisico alto e minuto. Adatto per un country wedding.

Con lunga treccia. Un tocco molto modaiolo e fintamente nature (in realtà sono quasi sempre necessarie numerose extensions): nel 2011 la treccia è stata un must. Ma deve essere una sola, molto folta, molto lunga e un po’ ribelle. Stile perfetto sulla schiena con profondo décolleté ma anche su un abito accollato, stile collegiale. Tutti gli accessori sono adatti: dal velo alla coroncina.

Romantica primavera. Fiori e foglie di organza nelle sfumature pastello dal giallo al rosa fermate sul cerchietto da mettere tra i capelli sciolti, un po’ arretrato, lasciando che le ciocche coprano le orecchie. Quasi non è un’acconciatura, ma il fascino da Primavera del Botticelli è innegabile. Consiglio: le tinte dei fiori tra i capelli possono riprendere i colori dell’abito oppure i toni del makeup, ma evitare il bianco, fa troppo prima comunione.

Neoclassico. Capelli ondulati, lunghi. In testa un gioiello-bandana: una catena marinara che si incrocia con la riproduzione di un motivo anni ’20. Così si illumina il viso e s’incorniciano i capelli, creando un’immagine che va dal neoclassico al bohémien, a seconda dell’abito con cui lo si indossa. Con questa acconciatura no al vestito strizzato in vita, sì alle tuniche stile peplo (impero romano).

3.7.8 Trucco.

Il trucco deve piacere prima di tutto alla sposa, deve essere naturale, fresco e leggero, specie se la sposa di solito si trucca poco o nulla: infatti, cercare di apparire troppo diverse da come si è di solito rischia di rendere la persona innaturale, quindi, se per esempio la sposa è un tipo acqua e sapone, non va bene cercare make up troppo elaborati; mentre se è sportiva per esempio, non puntare sul sofisticato a tutti i costi. Il trucco sul viso della sposa è come l'ultima, magica, pennellata dell'artista a un ritratto. E' il tocco che ci vuole per un risultato perfetto: a quel punto l'abito risalterà al meglio, l'acconciatura sarà quella giusta ed il velo, se c'è, nasconderà una sposa incantevole. Il trucco è legato alla personalità della donna, più che ai colori di moda o alla tinta dei capelli e degli occhi. Il make up "giusto" per le nozze è quello che interpreta l'anima della sposa e riesce a renderla speciale.

Anche il trucco deve essere testato tempo prima delle nozze e deve essere testato anche in foto, facendosi una foto con flash per mettere alla prova l'effetto. Il cattivo trucco si riconosce perché mette troppo in evidenza gli occhi e li fa venire stile panda ed è quello che fa vedere il correttore (questo si vede specie con il flash, mentre non si vede molto alla luce del sole).

Si comincia con la base di crema idratante, per preparare la pelle, quindi, per uniformare il viso e coprire eventuali imperfezioni, si utilizzano i correttori valorizzanti che si sfumano con apposita spugnetta in lattice monouso, nella zona contorno occhi. Vanno bene tre tonalità di correttore, che si adeguano all’effetto desiderato, in base alla tonalità della carnagione, alla presenza più o meno di occhiaie, borse o ruchette. Di solito la tonalità più chiara si applica sulle palpebre e l’arcata sopracciliare, per far si che i colori degli ombretti che si sfumeranno possano risaltare meglio. Il correttore valorizzante così messo permette un effetto fissativo. Gli stessi correttori possono essere utilizzati a volte, per creare il gioco di chiaroscuri: se necessario per illuminare certe zone e/o nascondere piccoli difetti, tenendo presente il concetto di luci e ombre. Questo trucco di base è particolarmente indicato per le foto.

Dopodiché si sceglie il fondotinta e/o la cipria più adatti al tipo di pelle ( secca, tendente al grasso, sensibile, ecc..) e del colore più vicino possibile all’incarnato naturale del viso e del collo. Sopra, sempre la cipria in polvere, sulla parte piana delle guance e sotto gli occhi per poter raccogliere eventuali cadute di ombretto o mascara; cirpria che a fine trucco verrà spolverata via e donerà, in ogni caso un tocco di luminosità in più. La cipria in polvere o compatta permette una migliore durata del trucco, è utile per dei ritocchi, nonché un effetto fotografico ottimale.

Poi si usano gli ombretti, quelli perlati, di cui se ne passa giusto un velo. E’ ideale anche sulle labbra, per fissare il rossetto o da mettere sui bordi delle labbra prima di applicare la matita contorno labbra, affinché il rossetto non sbavi e resti perfetto più a lungo, soprattutto quando il rossetto è di un colore intenso, come il rosso o fucsia o marrone scuro o viola. Per il trucco delle spose è una buona idea usare quasi sempre il fondotinta fluido “oil control 3”, che copre quanto basta, si adatta alla carnagione, assorbe eventuale eccesso di sebo durante la giornata, idrata molto bene e contiene un filtro solare fattore 15. Per chi ama un viso particolarmente luminoso, si può mischiare al fondotinta un po’ di idratante “sheer radiance” nella tonalità chiara, rosata o dorata.

Dopo questi vari accorgimenti, la sposa è pronta per passare al trucco di risalto. Per le guance la sposa, che si trucca poco ed il giorno del matrimonio vuole essere splendida, dovrebbe puntare sul blush, che assicura quel colorito sano di un viso luminoso, fresco e rilassato. Sulle guance applicare un fard rosa, mandarino oppure salmone, se la carnagione è chiara, colore corallo o pesca per carnagione dorata, oppure colore prugna, minaccia, viola, tonalità di beige e aranciati con punte di mattone, per la pelle più scura.

Occhio però a non esagerare: l'effetto “bonne mine” si ottiene applicando il prodotto sugli zigomi e sfumandolo verso l'esterno, cioè verso le tempie, senza scendere troppo verso le labbra per evitare il look smunto.

Per gli occhi la tendenza del 2011 è stata quella di occhi "nudi", appena sottolineati dal mascara o da una riga di eyeliner. Alla sposa che punta sul trucco degli occhi si suggerisce anche il marrone e il vinaccia, oppure le classiche tonalità pastello, ma mai perlate né glitterate, così come si sconsigliano le tonalità fredde.

Per quello che riguarda le labbra, se la sposa ha scelto occhi al naturale può puntare su labbra rosse: mat, cioè satinate, per un look molto chic, oppure laccate se invece vuole esprimere sensualità.

Se gli occhi vogliono la loro parte, invece, la bocca sbiadisce nei mille toni del rosa, del tortora, del beige. Per un vero effetto nude si può passare sulle labbra anche solo un glossy o un rossetto neutro.

La riga di matita che definisce i contorni delle labbra è indispensabile per una bocca più carnosa e sensuale.

Consigli vari:

- nel 2011 la tendenza è stata il maquillage nature o nude make up, con gote rosa, occhi e labbra minimal, perfetto per una sposa giovane e romantica; - per una donna che vuole sottolineare la sua innata seduzione, invece, sono adatte labbra rosse ed un accenno di eyeliner a virgola anni '50; - contrariamente al luogo comune, il doppio mento oppure il naso adunco non si correggono con il trucco ma con l'acconciatura; - mai applicare una base troppo grassa, altrimenti il trucco sbava. Il fondotinta deve sempre essere dell'esatto colore della pelle, altrimenti quando sbava (se capita) si vedono le zone di cambio colore; - contro i brufoli applicare un correttore in stick (non quello anti occhiaie che non copre abbastanza) che sia un po' più chiaro del fondotinta, quindi tamponare dolcemente per sfumarlo; - non dimenticare la scollatura durante il trucco, conviene infatti usare il fondotinta che resta sulla spugna o sulle dita per sfurmarlo dal collo fino all'attaccatura dei seni; - scegliere un correttore di due toni più chiaro e applicarlo con le dita oppure con il pennellino sotto gli occhi e sfumarlo nel fondotinta; - se le sopracciglia sono poco folte oppure bionde utilizzare poco poco di polvere speciale (per esempio "trois couleurs" di Chanel), oppure si può usare la matita, applicandola con mano leggera a piccoli tocchi e non con un tratto unico, rispettando sempre il disegno naturale delle sopracciglia; - utilizzare un fard per contornare leggermente la palpebra inferiore; dare un tocco finale con mascara (nero, tranne se si è bionde per cui conviene bruno) waterproof se si prevede di piangere; - per le labbra utilizzare un colore molto naturale e se si vuole utilizzare il gloss, non bisogna spalmarlo a piene mani; - assorbire il sudore tamponando molto leggermente il viso con un kleenex oppure una salvietta; - riguardo l'abbronzatura, bisogna considerare che sulle foto rende meno la pelle abbronzata; ancora più difficile da truccare, perché spesso il corpo non è abbronzato uniformemente. Altrimenti si può usare l'autoabbronzante.

3.7.9 Curare il corpo.

In un giorno importante come quello del matrimonio, il viso, è la parte più delicata del corpo, soggetto a stress ed emozioni, proprio perché la sposa deve prepararsi ad un lunga giornata, dove sarà al centro dell’attenzione. Per una perfetta cura della pelle, bisogna far fronte a piccole abitudini quotidiane, che tu, Wedding Planner, consiglierai alla sposa: idratare il viso ogni giorno con creme che meglio si adattino alla pelle (questo vale per sempre, non solo per la preparazione del matrimonio), usandone una per il giorno, in modo tale che ci protegga dalle aggressioni dell’ambiente, e, durante la notte, una crema con assorbimento veloce. E’ molto d’aiuto anche applicare delle maschere, che aiutino a nutrire, idratare, purificare ed ammorbidire la pelle. Il contorno occhi, insieme al contorno labbra, sono le zone più delicate del nostro viso: usare creme specifiche o impacchi di camomilla, che aiutano a diminuirle, associando ovviamente ad una tranquilla serenità quotidiana. Una settimana prima del matrimonio si procede alla pulizia del viso, per togliere le impurità.

Anche gli occhi devono essere curati, quindi è bene preparali giorni prima delle nozze, dormendo a lungo e trattandoli con una crema, che attenui occhiaie e piccole rughe.

Le mani sono le vere protagoniste della giornata. Bisogna curarle in maniera scrupolosa, ammorbidiscile con una screma idratante, iniziando settimane prima. Il giorno prima della cerimonia, la manicure regolerà il taglio e renderà le mani perfette, per ricevere la fede. Evitare per qualche tempo gli smalti colorati, che tendono a macchiare le unghie, quindi per le nozze basta solo stendere solo un leggero velo di smalto trasparente, leggermente rosato o madreperlato.

Riguardo il profumo, la sposa non è obbligata a cambiare la fragranza abituale. A limite può scegliere la versione più leggera e fresca del proprio profumo oppure una crema profumata: rosa e violetta, gelsomino oppure essenze agrumate (leggermente frizzanti), per profumare anche il nastro del bouquet. Per non competere con la fragranza dei fiori di addobbo della chiesa e del ricevimento, a tutti, sposi e invitati, è consigliata la massima discrezione ed il minimo dosaggio nell’uso del profumo. Sei mesi prima si deve incominciare a pensare di togliere quei chili in più e purificare il corpo. Bisogna mangiare molta verdura e frutta, cioè tutti quegli alimenti che contengono acqua, preferire una portata di pesce ad una fetta di carne, che però non bisogna totalmente eliminare, come non bisogna eliminare il pane, essenziale per i carboidrati, e la pasta, in quantità limitata, preferibilmente durante il pranzo, perché in tutto l’arco della giornata, si ha il modo di smaltire. Questo vale anche per i dolci, che possono essere mangiati sempre in quantità limitate, la mattina come prima colazione, alternando anche con yogurt che, grazie ai fermenti lattici, aiutano a mantenere la pelle elastica. Ovviamente, a tutto questo bisogna associare una giusta dose di attività fisica, il nuoto, acquajim, almeno due volte alla settimana, cyclette e footing, per migliorare il tono muscolare. Inoltre, è consigliata una serie di sedute di massaggi, che aiuterà sicuramente ad eliminare la pelle a buccia d’arancia ed attenuare i cuscinetti su fianchi addome e glutei.

Tre mesi prima, s’incomincia a pensare alle mani, soprattutto a chi non le ha mai dato l’importanza giusta, curandole magari con creme idratanti e indurenti per unghie. Bisogna pensare alle mani ed alla loro importanza per il giorno del matrimonio, in quanto nel filmino e nelle foto si immortaleranno alcuni momenti fondamentali durante la cerimonia, tipo lo scambio delle fedi.

Due settimane prima bisogna pensare ai trattamenti del viso(come si è detto precedentemente), con prodotti per contorni occhi e labbra, associandoli per prima ad una accurata pulizia del viso, collo e décolleté,(nel caso di un vestito molto scollato), eliminando brufoli o punti neri, per poi associare il tutto a delicati massaggi specifici.

Una settimana prima, per dare alla pelle il giusto tocco finale, rendendola magari leggermente ambrata, si possono fare anche un paio di sedute di lettino o docce abbronzanti, che servono anche per nascondere piccole imperfezioni che con l’abbronzatura vengono notate di meno. Inoltre si deve scegliere anche il taglio delle unghie: se si preferiscono rettangolari, all’americana, ecc.. ed il colore dello smalto, che deve stare al tono con il vestito e con trucco.

A soli due giorni dalla data fissata è necessario prendere l’appuntamento con l’estetista, il quale dovrà fare la ceretta, manicure, pedicure e qualche accorgimento alle sopracciglia, inoltre, potrà applicare una maschera rigenerante e dare così un effetto luminoso al viso, collo e decolleté.

Il giorno prima, se la sposa è riuscita rispettare quanto si è detto, potrà trovare un paio d’ore da dedicare a sé stessi, magari con dei massaggi rilassanti o l’incontro con qualche amica per rilassarsi un po’.

Ed ecco arrivato il gran giorno! I primi a dover aiutare la sposa a prepararsi sono proprio il parrucchiere e l’estetista, che avranno il compito di rimaner dal primo momento, fino all’uscita della sposa da casa. Gli ulti ritocchi, poi, andranno alle mani e ai piedi, nel caso si scegliesse di portare dei sandali.

3.8 L‟abito dello sposo.

Anche se l’abito di lei attirerà maggiormente l’attenzione di tutti gli invitati durante la cerimonia, anche lui potrà riscoprire il piacere di un abito particolare. Classico o informale a seconda delle proprie esigenze. Lo sposo del futuro dovrà puntare sul fascino e sull’eleganza grintosa che rispecchi la sua personalità.

Per la scelta dell’abito, lo sposo deve seguire alcune regole fisse. La prima regola è che tutto ciò che l’abito mostra di bianco non deve mai fare a pugni con il colore dell’abito della sposa. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 130

Poi l'abbigliamento dello sposo:

- non deve avere quadretti, righe orizzontali o colori sgargianti; - non deve avere la camicia a maniche corte oppure un colletto con i bottoni;

- non deve avere la camicia in poliestere; - non deve portare i guanti, tranne se indossa il tight; - non deve mettersi un fazzoletto di seta nel taschino, infatti deve portare all'occhiello gli stessi fiori del bouquet della sposa; - non deve indossare un blazer con i bottoni dorati; - niente doppiopetto.

Detto questo, abbiamo una regola fondamentale per poter stabilire che abito lo sposo debba scegliere, affinché si crei una perfetta armonia tra i due sposi sull’altare. La regola è quella di prendere in considerazione due fattori fondamentali: l’abito della sposa ed il tipo di cerimonia.

Per quanto riguarda il primo fattore è noto ai più che, in realtà, per tradizione, l’abito della sposa deve rimanere segreto allo sposo fino al giorno stesso delle nozze ma in questo caso, onde evitare al futuro sposo “pericolose cadute di stile”, lo stesso potrà farsi consigliare da una damigella o anche dalla mamma della sposa, al fine di carpire qualche piccolo ma importante dettaglio comunque utile per orientare le sue scelte.

A seconda del tipo di abito scelto dalla sposa quindi, l’uomo può indirizzare la sua scelta, che potrà spaziare da un modello molto elegante, a un modello più sobrio, al tradizionale “ever-green” (adatto agli sposi di tutte le età e di tutte le classi sociali), ai modelli più “trandy”, riservati però esclusivamente agli sposi più giovani ed originali che potranno senz’altro osare abiti dai tagli e dai colori insoliti impreziositi da particolari alla moda. Frac Smoking Tight

E’ l’abbigliamento maschile più Per eventi formali che si elegante, oggi. Si indossa Per cerimonie formali che si svolgono dopo le 18. preferibilmente di sera ma non svolgono entro le 18. Non è un abito da cerimonia, necessariamente. E’ un abito spezzato maschile quindi è inappropriato l'uso ai La giacca, nera, ha le code, di notevole eleganza e di più matrimoni (per i quali si può non si abbottona e copre un alto livello per cerimonie usare il tight) o altre gilet in piqué bianco. Di piqué diurne. La giacca si porta cerimonie, meno che mai è anche la camicia ed il sempre allacciata. diurne. cravattino.

Mezzo tight Di livello intermedio tra l'abito completo da giorno ed il tight, che, al contrario del tight, presenta una giacca priva di code. E’ usato in cerimonie di livello medio-alto, ma non molto frequentemente, poiché spesso gli si preferisce, a seconda dei casi, o il tight, o l'abito completo da giorno. Il tight. E’ composto da una giacca a code lunghe, che arrivano dolcemente fino al polpaccio in fresco di lana, che va dal grigio all'antracite, al nero; segna la vita e fascia i fianchi, con la giacca che si deve portare sempre allacciata. Le bretelle sono in raso bianco senza risvolti e con piences. Sui pantaloni “cheviot”, di lana grigi o neri spinata ed a righine (lievemente gessati) dal taglio dritto, appoggia il gilet in doppio petto con revers oppure a monopetto oppure in panno leggero, in ogni caso mai con fantasia ma di grigio chiaro perla. La camicia è bianca in cotone ed i polsini sono doppi, chiusi da gemelli. I polsini devono sporgere dalle maniche della giacca di almeno due centimetri. l collo della camicia è rigido inamidato, a punte ripiegate in su, chiuso da una cravatta grigia “Ascot” fermata da una spilla (meglio se ornata da una perla) oppure segue il modello “Windsor” piuttosto alto di 3 centimetri circa, richiedendo però in tal caso la cravatta a “Plastron”, con l’accortezza che il bordo del colletto resti visibile. Le calze appropriate sono nere o antracite, in cotone, filo di Scozia o seta e arrivano al ginocchio. Le scarpe perfette sono in morbido vitello nero e stringate, non troppo lucide, per non creare “l’effetto manichino”. Il tight classico vuole anche guanti in camoscio grigio e cappello a cilindro (da ricordare che il cappello è pro-forma, quindi si deve tenere solo in mano o sotto il braccio, ma non va mai indossato).

Il mezzo tight. L’abito è composto da una giacca senza code, da portare abbottonata, pantalone classico. Non è impegnativo in quanto non necessita nè dei guanti, nè del cappello.

Accessorio indispensabile è la cintura, da scegliere ovviamente come alternativa alle bretelle, da prediligere in nero, in coccodrillo o in vitello, abbinandola possibilmente al materiale prescelto per la scarpa. Scelta dell’abito a seconda dell’evento.

Matrimonio informale: basta un abito business a tre pezzi, giacca e cravatta. Un abito classico, grigio ferro, ma anche blu o grigio scuro con giacca monopetto, senza spacchi. Le tasche è bene che siano a filetto e non a toppa. Il tessuto pettinato è quello che ci vuole. Gilet e pantaloni senza risvolto. Il collo della camicia in questo caso è morbido. La cravatta lunga non occorre sia grigio perla: va bene una fantasia minuscola a punta di spillo. Nel taschino: pochette di lino bianco. Le calze sono ancora nere, come le scarpe. Gemelli ai polsi e fiore all'occhiello. Sia per quanto riguarda i tessuti che i colori, non c’è che l’imbarazzo della scelta: d’inverno vanno bene tutte le qualità della lana, mentre d’estate si potrà spaziare dal misto lino al fresco lana, con l’unica accortezza di scegliere tessuti leggeri e possibilmente non facili alle pieghe. Assolutamente vietate, però, sono le stoffe troppo sportive e gli spigati. Un dettaglio importante, che non si può trascurare, è che l’abito sia completamente foderato, per assicurare una maggiore aderenza e una perfetta vestibilità.

Per gli sposi più eccentrici e originali, che viceversa desiderino superare la tradizione e per tutti coloro che in generale preferiscono vivere la solennità del momento in modo insolito ed alternativo, possono concedersi (sempre che la mise della sposa lo consenta) dei tocchi di colore, un taglio inedito del vestito, un gilet originale ed anche accessori eccentrici, purché ben gestiti e coordinati tra loro, contribuendo nel loro complesso a rendere ancora più speciale il giorno delle nozze. Un abito moderno concede ampio spazio alla creatività, sia nella scelta dei colori: dai pastellati più decisi come il bordeaux intensi e blu notte, fino alle calde sfumature panna ed ecrù, da abbinare ad originalissimi gilet dalle lavorazioni “jacquard”; sia nella scelta dei tessuti, quindi dal velluto delle giacche caratterizzate da attualissimi colletti “guru” piuttosto che da particolari tipi di lino; da sete, broccati o damaschi, alle particolari camicie in raso impreziosite dai più eccentrici da jabot in pizzo. Ed il completo bianco? Il bianco non è un privilegio della sposa: se la cerimonia è in estate l’abito bianco in seta o lino è perfetto anche per lui, che lo potrà indossare con una cravatta grigia o in fantasia . Lo sposo trendy: indossa un completo con giacca lunga in grigio perla abbinato ad un gilet scuro con ricami lucidi e una camicia panna, magari con colletto a punta.

Matrimonio semi formale Mezzo tight, un abito classico ma con giacca rigorosamente monopetto, senza spacchi e con tasche a filetto ed in tessuto pettinato. Il pantalone deve essere senza risvolto. La camicia avrà il colletto morbido e la cravatta a minuscola fantasia (ad esempio a punta di spillo) con pochette nel taschino della giacca in lino bianco (da evitare il coordinato tra pochette e cravatta). Stessi accessori del tight per quanto concerne calze, scarpe e gemelli. Da evitare assolutamente i calzini corti e chiari e lo smoking. Di pomeriggio magari si può optare per colori più scuri, tra nero fumo e grigio.

Matrimonio formale: il tight.

Matrimonio molto formale: il tight. In ogni caso potrebbe anche andare un abito grigio classico monopetto, in tinta unita oppure gessato, a cui abbinare una camicia rigorosamente bianca, gilet e cravatta in tinta. Calze lunghe nere obbligatorie e scarpe nere allacciate completeranno il tutto. L'abito blu, un tempo così in voga, oggi è decisamente demodé.

Come avrai avuto modo di capire durante questa lettura, esistono due possibilità quando si parla di organizzare un matrimonio: seguire la tradizione (dovrebbe essere questa la scelta, specie per i matrimoni formali e molto formali) oppure essere originali. Parlando di abiti per lo sposo, non di rado si incontrano sposi con abiti dal colore molto chiaro (per esempio argentato), se non addirittura bianco. E’ da notare che in un matrimonio, soltanto la sposa dovrebbe essere vestita di bianco e non certo lo sposo (anche considerando il significato del bianco candore della sposa = verginità, fisica e spirituale). Questo per la tradizione. Nulla vieta di avere anche lo sposo in bianco, elegantissimo e formale: di certo uno sposo che vuole farsi notare in modo particolare.

Consigli

1. Si Gli abiti dei testimoni, del padre dello sposo e della sposa devono essere dello stesso modello e stile; 2. Si Al collo della camicia rigido e ripiegato, se la camicia è a plastron; 3. Si All‟abito di lana, in qualunque stagione (in estate, si consiglia, naturalmente, il fresco-lana); 4. Si Al fermacravatta a spillone con perla per il plastron; 5. Si Al fiore all‟occhiello del Tight, preferibilmente, un garofano dal colore pastello o, magari, una gardenia; 6. Si alla cravatta in seta; 7. Si all‟orologio da polso, purché “nascosto” dal polsino della camicia; 8. Si al completo con giacca e spolverino, se lo sposo è alto, mentre, se non è magro, meglio un abito dai colori scuri ed una giacca lunga che snellisce; 9. No A allo smoking, che rimane pur sempre un abito da indossare la sera; 10. No Ai guanti e cappello (tight) indossati durante la cerimonia: questi, vanno tolti all‟ingresso in chiesa e tenuti in mano; 11. No A guanti e cilindro, se si sceglie il mezzo tight; 12. No Al risvolto dei pantaloni per il tight; 13. No Alla scelta del tight, se la cerimonia si svolge dopo le 18: in questo caso, meglio optare per il frac (anche se non è più così tanto usato); 14. No All‟abito doppio petto, non adatto al tipo di cerimonia; 15. No Al cappotto indossato (anche se è inverno e fa molto freddo!!), durante la celebrazione del rito; 16. No Ai calzini, sia bianchi che corti! 17. No Alla pochette nel medesimo tessuto della cravatta: è preferibile sceglierla in tessuto e colore neutro, magari, in lino bianco; 18. No A qualsiasi tipo di gioiello; uniche eccezioni concesse sono l‟anello del casato (per matrimoni dei rampolli delle famiglie più in vista!), la spilla fermacravatta, i gemelli doppi al polsino doppio della camicia e, come accennato, l‟orologio da polso; 19. No All‟orologio con catena da appendere al gilet dell‟abito; 20. No L'obsoleto e di dubbio gusto “taglio della cravatta” nonché, ad ogni altro tipo di eccesso durante la cerimonia di nozze.

3.9 L‟abbigliamento degli altri.

E’ bene chiedere alla sposa come si vestirà: se non sceglie il bianco, bisogna evitare la sfumatura di colore del suo abito. Se la cerimonia è celebrata di giorno sono indicati i colori chiari e luminosi, mentre di sera possono essere più smorzati; anche il nero va bene, ma va abbinato ad accessori colorati, così danno un tocco di luce e sono molto trendy.

Le mamme degli sposi non hanno un modello standard a cui riferirsi. Non devono però indossare vestiti particolarmente appariscenti. Esse indosseranno un abito da cerimonia: ad esempio un lineare abito in tinta ghiaccio, delicatamente ricamato e lungo fino al ginocchio, abbinato ad uno spolverino e una lunga sciarpa di seta chiara oppure un tubino con giacchino corto, o ancora un tailleur con pantalone largo. Il loro abito sarà eventualmente completato da un elegante cappello di dimensioni non eccessive, da guanti e accessori vari.

I testimoni dovranno informarsi su cosa indosserà lo sposo. Infatti, secondo la tradizione, se lo sposo porta il tight, lo dovranno avere anche i testimoni e i genitori di entrambi gli sposi. Le damigelle e i paggetti indosseranno abiti che riprendano lo stile degli sposi e che siano comodi, perché i bimbi dovranno sentirsi il più possibile a loro agio. La sposa, secondo il galateo, deve seguire la scelta degli abiti dei bambini e partecipare alla spesa per l’acquisto di questi e dei bouquet. Se i vestitini saranno confezionati a mano, la sposa potrà procurare (o indicare) alla sarta il tessuto per l’abito delle bambine. Il tessuto varia, naturalmente, secondo la stagione: velluto scuro o flanella in tinta unita color avorio in inverno, per passare al cotone, al pizzo di Sangallo, al tulle o alla seta in primavera o in estate. I paggetti fino ai sei anni potranno indossare pantaloncini all’inglese in fresco di lana con bretelle, mentre per i più grandi andranno bene i pantaloni lunghi. Il taglio del vestito delle bimbe dovrà essere classico: maniche a sbuffo e gonne morbide con fasce color pastello in vita. Le piccole lasceranno i capelli sciolti o al massimo potranno acconciare i capelli con un cerchietto con decorazioni floreali (ad esempio delle coroncine): nella loro semplicità saranno belle come la sposa! Sia i paggetti sia le damigelle potranno anche indossare, secondo il galateo, dei guantini. I mazzolini portati dai paggetti e dalle damigelle dovranno riprendere il colore e le qualità dei fiori del bouquet della sposa, ma saranno molto più semplici e di dimensioni proporzionate al bambino.

Le amiche degli sposi dovranno essere raffinate ma non troppo stravaganti. Le amiche giovani e snelle potranno osare un corto e raffinato abito aderente in colori sgargianti. Se invece non vogliono rinunciare all’elegante nero, bisogna dire che potranno indossarlo solo per una cerimonia celebrata di sera. Per dare un tocco di allegria, inoltre, si possono abbinare al tubino nero accessori colorati. Qualunque sia il modello scelto, la tradizione vuole che le invitate non indossino un vestito bianco: questa tonalità, simbolo di purezza, è esclusivamente per la sposa. Eleganti sì, ma senza esagerare: le parure di gioielli ad esempio sono eccessive. Inoltre, nonostante sia di gran moda, è meglio non mostrare le gambe nude, perché in una situazione formale le calze sono di rigore: meglio scegliere, piuttosto, un collant velato. Attenzione alle trasparenze e alla lingerie: meglio controllare attentamente che non si intraveda sotto l’abito. Per gli invitati maschi va bene un completo scuro: grigio o blu. No all’abito spezzato (giacca di un colore, pantaloni di un altro) e alle camicie con due taschini. Rigorosamente vietate anche le cravatte troppo appariscenti, i papillon e la stilografica nel taschino.

3.10 Le fedi.

L’usanza delle fedi risale agli antichi Egizi che scoprirono l’esistenza di un sottile nervo che parte dall’anulare della mano sinistra e arriva direttamente al cuore, la sorgente dell’amore. All’epoca dei Romani invece le fedi si chiamavano rispettivamente anulus pronubus e vincolum. L'abitudine di indossare un cerchietto d'oro dopo il matrimonio si affermò, però, solo a partire dal XVI secolo, mentre la consuetudine di incidere i nomi degli sposi e la data delle nozze all'interno della fede risale al Settecento. Durante lo scambio degli anelli la coppia è mano nella mano, infatti anche l'unione delle mani destre è riconducibile ad un particolare significato simbolico: rappresenta una sorta di ufficializzazione del patto nuziale, che acquisisce, così, consistenza e valore civile e sociale.

Gli sposi, per l’occasione, potranno far riprodurre dall’orefice un gioiello antico o particolarmente celebre. E’ romantico sceglierle insieme ma, se si segue la tradizione, sarà lo sposo a pagarle, a farvi incidere i nomi e la data ed a darle al sacerdote al momento dello scambio. Per tradizione sono in oro giallo lineari con incisi all'interno i nomi degli sposi e la data delle nozze, ma l'ultima moda invece le vuole in oro bianco. Devono essere identiche e dovrebbero essere senza pietre, due anelli lisci, senza interruzioni come l’amore eterno.

La fede deve essere la protagonista assoluta: l’anello di fidanzamento non va portato alla cerimonia.

Per la cerimonia in chiesa possono essere portate in un cestino foderato di pizzo bianco da un bambino o da una bambina, che precede gli sposi durante la marcia nuziale verso l'altare. Oppure possono essere portate sopra un cuscino portafedi: può avere varie forme (quadrata, a cuore, rotonda, ovale) ed essere realizzato in materiali vari, come lo stesso tessuto dell'abito da sposa, ma anche organza, seta, raso, velluto, cotone, lino, ricamato o arricchito da inserti di pizzo macramè o sangallo.

Oltre a scegliere una forma che si addica al tipo di vita che si fa (senza punte per persone attive per esempio) e considerando stili di anelli che saranno belli anche dopo 50 anni, di solito gli anelli sono:

- d’oro, 14 oppure 18 carati, giallo oppure bianco; Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 140

- di platino, un metallo molto raro che sta andando di moda per le coppie che vogliono qualcosa di diverso; gli anelli in platino possono anche essere lavorati con oro.

Per capire se una pietra preziosa (soprattutto il diamante) è buona, bisogna considerare:

- taglio, che non è la forma della pietra: un taglio buono da la possibilità alla pietra di gestire meglio la luce e creare brillori colorati unici; - il colore, il diamante non deve aver colore, per poter riflettere meglio la luce; i diamanti sono classificati in una scala riguardo il colore da D, che è la migliore qualità perché senza colore, a Z, che è la peggiore qualità; - chiarezza, cioè la pietra non deve avere corpi estranei o danni visibili; anche per questo c’è una classificazione dal livello più alto con la pietra ottima FL fino a I, cioè imperfetto: o FL, flawless; o IF, senza danni interni, ma brilla meno; o VVS1, VVS2, very very small inclusions; o VS1 e VS2, very small inclusions; o SI1 e SI2, small inclusions; o i1, i2 e i3, imperfect - carati, cioè il peso della pietra, un carato è diviso in 100 punti, quindi per esempio un diamante da 50 punti è di mezzo carato.

Le fedi devono essere resistenti e durature: platino, oro giallo 18 carati, oro rosa, oro bruno, oro bianco; in certe creazioni di design vanno bene anche titanio e acciaio. Bisogna solo scegliere bene lo stile, che possa sopravvivere alle mode.

L’anello ha un valore importante, simbolo di un amore che deve essere eterno, per questo il valore dell’anello è immenso, ma come valore reale non bisogna strafare ma essere pratici. Ci sono anelli di tante forme e stili, conviene quindi provarne tanti e vedere quali piacciono di più. Anche se spesso la scelta poi va sui diamanti, esistono anche diverse pietre preziose.

Per esempio, secondo i mesi esistono pietre che ad essi sono legati, con altrettanti significati:

- Gennaio = granata (simbolo della fiducia e del desiderio dell’amore); - Febbraio = ametista (simbolo di un amore stabile e protetto); - Marzo = acquamarina (simbolo di un matrimonio felice e duraturo); - Aprile = diamante (simbolo di un rapporto solido e di un amore invincibile); - Maggio = smeraldo (simbolo di un amore grande, di successo e speranza); - Giugno = perla (simbolo di purezza dell’amore; qualcuno però non lo crede adatto ad essere utilizzato in occasione delle nozze); - Luglio = rubino (simbolo di potere, successo, amore passionale e duraturo); - Agosto = peridoto (è colore verde chiaro); - Settembre = zaffiro (simbolo di fedeltà in amore); - Ottobre = opale (simbolo di equilibrio e dolcezze dell’amore); - Novembre = topazio (simbolo di emotività e di un amore spirituale); - Dicembre = turchese (simbolo di una vita coniugale vitale e vigorosa).

Riguardo la forma dell’anello, bisogna considerare non solo lo stile che va di moda al momento, ma bisogna pensare anche che, essendo anelli che si indossano a vita, devono essere belli sempre. Ecco i tagli più tipici dei diamanti: Ecco invece i modelli più classici degli anelli in oro:

- la francesina tonda e sottile; - la fede tradizionale, mezzatonda; - la fede mantovana a fascia larga e ad arco ribassato; - la fede piatta.

Per ultimo, ecco i più diffusi stili degli anelli in platino:

-filigrana sarda, è una linea pallinata in superficie

-treccia, è un motivo sbalzato che assomiglia a fili di metallo intrecciati

-a bordo smussato, ha un bordo angolato con una finitura complementare o contrastante

-filigrana, utilizza sottilissimi fili per ricreare gusti antichi con elaborati disegni come rosette, spirali o greche

3.11 Le bomboniere.

Sono un simbolo che suggella sentimenti e amicizia degli sposi verso la persona a cui viene donata, oltre ad essere il ricordo e il ringraziamento per aver condiviso insieme a loro la gioia del felice evento. Ma è anche un oggetto da collezione e di moda. Il loro nome deriva dal francese bonbon (dolcetto) e si diffusero nel Settecento tra i nobili come preziosi contenitori di dolcetti per poi, nell’Ottocento, essere acquistate dagli sposi di ogni rango per ringraziare gli invitati dei doni ricevuti nel giorno del matrimonio.

Contenuto e confezioni vengono scelti insieme dai futuri sposi ma è una spesa che affronta la famiglia della sposa. Generalmente sono donati agli invitati presenti alla cerimonia e, tra i non presenti, a coloro che hanno ugualmente offerto un regalo. Chi invece avrà spedito solamente fiori e telegrammi, riceverà soltanto i confetti.

Il galateo non permette la consegna delle bomboniere prima del matrimonio: sembrerebbe voler sollecitare un dono. Anzi secondo il bonton le bomboniere andrebbero date o inviate entro i successivi 20 giorni al matrimonio. Di fatto, per comodità, molti preferiscono distribuire le bomboniere durante il pranzo di nozze. In questo caso è bene farle tutte uguali per gli invitati, in modo da evitare inconvenienti al momento della consegna o sgradevoli confronti da parte di chi le riceve. Si possono fare delle eccezioni per i parenti più prossimi o per le figure che accompagnano particolarmente nell'evento gli sposi (testimoni di nozze, madrine e padrini per battesimi e cresime), scegliendo degli oggetti differenti da tutti gli altri. Bisogna consegnarne una per ogni nucleo familiare ed una a testa per le coppie di fidanzati. Nelle confezioni, insieme ai confetti, si mette il bigliettino con i nomi degli sposi (prima quello della sposa, mai i cognomi) e la data del matrimonio.

Ne esistono diversi tipi, dai più tradizionali a quelli più innovativi, e, considerando che, nella scelta della bomboniera, è impossibile accontentare il gusto di ognuno degli invitati, il consiglio migliore è quello di assecondare il proprio gusto, infatti è difficile che ad ognuno possa piacere la scelta del dono, ma può essere utile scegliere un oggetto che magari resti nel tempo e che sia utile.

La tradizione vuole la bomboniera classica, in cristallo Swarosvki, vetro di Murano, d'argento o in porcellana di Limoges, e, per chi può, un oggetto d'arte, ma in linea generale va bene qualsiasi oggetto, purché di buon gusto e magari personalizzato con i nomi degli sposi. La bomboniera raffinata potrà essere un cucchiaio per servire il gelato in metallo dorato e argentato, un portaprofumo in vetro satinato, un tagliacarte d’argento o un prezioso vasetto di cristallo con fascia in argento. Per quella più semplice si potrà scegliere tra scatoline tonde in ceramica decorata, eleganti campanelle in porcellana, simpatici oggettini in cristallo (dall’uovo alla campana, dall’animaletto alla fetta di torta) o un piattino d’argento con le iniziali degli sposi.

Inoltre negli ultimi tempi si è diffusa l’usanza di donare ai testimoni, come bomboniera, oggetti personali che richiamino i loro gusti, come orologi, girocolli o altri accessori in oro. L’importante è che le bomboniere siano confezionate tutte allo stesso modo ed abbinate allo stesso sacchettino, che conterrà anche i confetti, che dovranno essere di numero dispari.

Per quanto riguarda le tonalità delle confezioni, si possono anche avvicinare alle tonalità del vestito o del bouquet, per armonizzare il tutto; invece i sacchettini si possono scegliere in pizzo, seta, rete o altre volte impreziosite da lavorazioni di pizzo a tombolo o macramè, chiusi con un filo di rafia accompagnati da un piccolo oggetto di meno valore.

3.12 I confetti.

Abbinati alle bomboniere ci sono i confetti, ovvero mandorle ricoperte da uno strato di zucchero. I migliori e più famosi sono i confetti Pelino di Sulmona (Abruzzo), realizzati con le mitiche mandorle d'Avola provenienti da Siracusa e dalla forma piatta ed elegante. I confetti nuziali costituiscono un tocco irrinunciabile di gusto e leggerezza in grado di deliziare i palati di tutti gli invitati (anche di quelli più esigenti), accontentando il bisogno di tenerezza e di dolcezza, insito in ognuno di noi. Da sempre considerati di ottimo auspicio (soprattutto per le giovani coppie unite in matrimonio), è ancor oggi diffusissima l’usanza, da parte degli invitati alla cerimonia di nozze, di gettare piccoli confetti agli sposi che, a conclusione del rito, escono dalla chiesa, insieme con riso (in segno di abbondanza) e petali di rosa (in segno di amore e pazienza).

In base ad una tradizione che vuole i confetti per il matrimonio, inderogabilmente, di colore bianco, il tipico confetto nuziale è formato da un nucleo interno, detto “anima”, costituito da una mandorla intera, di solito, sgusciata e pelata, rivestito da multistrati di zucchero tra loro sovrapposti secondo una specifica lavorazione, in virtù di successive bagnature. Il confetto così preparato quindi, grazie ad una adeguata pressione, mantiene la naturale forma del seme di mandorla, mostrandosi fortemente appiattito. La superficie esterna del confetto si presenta invece liscia, candida talvolta, con riflessi che richiamano le sfaccettature tipiche delle porcellane; le dimensioni ed il peso, variano quindi, in relazione al calibro ed alla tipologia della mandorla impiegata per la sua preparazione. Il nucleo interno del confetto, inoltre, può essere costituito anche da altri ingredienti (per tradizione ci deve essere solo la mandorla) come ad esempio, il cioccolato, il pistacchio, la nocciola, la cannella, la frutta secca e rivestita a sua volta, da strati di zucchero o anche di cioccolato fuso.

Oltre ai confetti tradizionali ci possono essere quelli più originali, per esempio a forma di fedi intrecciate o, invece che bianchi, di colore pastello; ci sono i confetti con sfumature colorate ripieni di cioccolato bianco e mandorla oppure gialli con liquore al limone. Per i più golosi sono pronti i confetti bianchi ricoperti di zucchero stropicciato o ancora per i romantici quelli con le iniziali dei nomi degli sposi. Ci possono essere anche alternative ai confetti, per esempio caramelle, praline, sacchetti di semi da piantare, ecc...

Durante il ricevimento è previsto che sia la sposa stessa a distribuire i confetti agli invitati, servendosi di un raffinato e capiente cucchiaio in argento; lo sposo sarà al suo seguito e provvederà ad aiutarla portando i confetti sfusi in una ciotola, anch’essa, in argento. Il numero dei confetti offerti, sia di quelli nei fazzolettini delle bomboniere che di quelli distribuiti dagli sposi, è sempre dispari (3 oppure 5), nel rispetto di un’antica tradizione popolare, secondo la quale il numero pari costituirebbe un cattivo augurio per gli sposi che, non rispettando l’usanza, sarebbero destinati a rimanere, altrimenti, senza prole.

Da un po' di tempo si sta diffondendo anche l'usanza di far trovare un sacchettino con un solo confetto, nei posti degli invitati, prima del loro arrivo.

I confetti nuziali nonostante ciò devono essere sempre 5, perché tanti e tali devono essere le qualità che non dovrebbero mai mancare nella futura vita in comune dei due sposi: • salute; • ricchezza; • felicità; • lunga vita; • fertilità.

Nel caso in cui si decidesse di non mettere 5 confetti, ecco i significati:

- 3 confetti simboleggiano la coppia ed il primo figlio; - 1 confetto solo, come si usa sempre più spesso, si riferisce all'unicità dell'evento. Il confetto è un dolce caratteristico italiano. Accompagna tutti i lieti eventi della vita e generalmente per ogni evento è associato un colore: battesimo (azzurri o rosa), cresima e comunione (bianchi), laurea (rossi), matrimonio (bianchi), anniversari (oro, argento, ecc.., a seconda dell'anniversario che ricorre).

Il loro valore simbolico per il matrimonio si spiega in questo modo: le mandorle hanno un sapore agrodolce, che rappresenta la vita; la copertura di zucchero, invece, è la speranza di un'unione più dolce che amara. Il confetto completo simboleggia sia l'unione della coppia (le due metà sono tenute insieme dalla mandorla), ma anche simboleggia il bambino tenuto in grembo dalla mamma, quindi è augurio di fertilità.

La tradizione dei confetti arriva addirittura dai Romani che erano soliti usare confetti per festeggiare unioni e nascite, ovviamente i confetti di allora non erano prodotti con gli stessi ingredienti, infatti al posto dello zucchero veniva utilizzato del miele. Tracce storiche le possiamo ritrovare in scritti riguardanti la famiglia dei Fabi 447 a.C. ed negli scritti di Apicio 37 d.C. amico dell'imperatore Tiberio. In epoche meno lontane li troviamo nominati in una novella di Boccaccio ed in un sonetto di Folgore di S. Giminiano (XIV Secolo). La fabbricazione dei confetti, intesa secondo il criterio odierno, si iniziò a Sulmona nel XV Secolo, dove esiste anche il "Museo dell'arte e della tecnologia confettiera", monumento nazionale.

3.13 La lista nozze.

Una volta era la sposa a dover portare con sè degli utensili per la casa futura, ma con la lista nozze si è risolto il problema del regalo più adatto da fare agli sposi. Nata negli Stati Uniti all’inizio del 1900 e diffusasi in Italia dagli anni Settanta, ha la funzione di aiutare gli sposi a completare la casa in cui andranno a vivere. Gli sposi, infatti, forniscono ai partecipanti alla cerimonia un elenco di oggetti di loro gradimento e li mettono al corrente anche del negozio dove potranno trovarli. Gli sposi che compilano la lista nozze devono cercare di inserire oggetti di varia entità di valore, in modo che ognuno possa scegliere in base alle proprie possibilità. Ovviamente si devono lasciare liberi i partecipanti di acquistare anche oggetti fuori lista.

Ecco i vantaggi nel compilare la lista nozze:  si risparmia tempo;  si evitano inutili doppioni;  si risolve l’imbarazzo della scelta rendendo meno faticoso e, quindi, più piacevole l’acquisto del dono di nozze;  si ha la possibilità di acquistare a prezzi scontati, rispetto a quelli di listino, oggetti inseriti nella lista ma da nessun altro degli invitati donati;  si ha la possibilità di usufruire di “buoni-sconto”, per acquistare pezzi non scelti dagli invitati;

Una lista di nozze che possa definirsi veramente completa deve innanzitutto offrire ai vari acquirenti un’ampia gamma di possibilità e, contemporaneamente, contemplare in essa tutti gli oggetti che possono servire per l’arredamento della nuova casa degli sposi, in modo tale che, nei vari abbinamenti possibili, la stessa possa agevolmente rifletterne caratteri e personalità.

La lista deve essere necessariamente pronta prima dell’invio delle partecipazioni e depositata con almeno due mesi d’anticipo sulla data fissata per le nozze; per giungere quindi ben preparati a questo momento è importante seguire un percorso ormai consolidato.

La prima cosa da fare è quella di compilare una lista di tutti i regali che si desidera ricevere. Con questa lista i futuri sposi visiteranno più di un negozio in grado di soddisfare le proprie esigenze.

Dopo aver messo a punto un elenco completo di punti vendita “candidati”, il più possibile rispondenti al proprio stile di vita quotidiana ed alle proprie esigenze, è necessario visitarli tutti con cura per poterne controllare minuziosamente alcuni importantissimi fattori quali:  l’assortimento;  il rapporto qualità-prezzo;  agevolazioni di pagamento che si offre ai partecipanti;  la professionalità e la disponibilità del personale di vendita;  le facilitazioni offerte;  la possibilità di tenere eventualmente in magazzino tutti i regali sino al ritorno dal viaggio di nozze;  le modalità di consegna;  l’eventualità di integrare la lista con altri regali;  la possibilità di far personalizzare i servizi di piatti e bicchieri con le proprie iniziali o con lo stemma di famiglia.

E’ bene che si contatti settimanalmente il negozio per informarsi sull’andamento degli acquisti già effettuati e provvedere eventualmente ad inserire altri oggetti qualora la lista fosse in via di esaurimento.

Da ricordare che non sempre ciò che si inserisce nella lista sarà comprato, perché magari alcuni compreranno ciò che a loro piace di più; ancora, è bene rendersi conto della possibilità finanziaria dei donatori. Di solito i regali partono da € 50.

Volendo si può anche optare per una multilista, cioè aprire diverse liste in negozi differenti: il grande magazzino per prodotti di uso quotidiano, il negozio di classe per quelli firmati o di lusso. Se le famiglie degli sposi abitano lontan tra loro, si può dividere la lista nozze in modo equilibrato, nella città di lei e in quella di lui. Da non sottovalutare la possibilità di fare la propria lista on line su siti specializzati. La novità di questi ultimi anni è quella di inserire il viaggio di nozze tra i regali della lista di nozze, regalo che le agenzie di viaggio dividono in quote.

Un’attenzione particolare poi deve essere riservata ad un piccolo dettaglio di “puro stile”: può accadere che alcuni dei punti vendita scelti suggeriscano agli sposi di inserire nell’invito anche il biglietto da visita contenente tutte le indicazioni utili per raggiungere il negozio in questione, in modo da agevolarne il percorso necessario da compiere per fare il proprio dono. In questi casi, il suggerimento è quello di evitare questa soluzione, in quanto assolutamente vietata dalle regole del galateo e, se proprio necessario (essendo, magari, il negozio prescelto di difficile individuazione topografica), lasciare questa piccola incombenza ai genitori degli sposi che, saranno sicuramente ben lieti di fornire agli invitati tutte le indicazioni del caso. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 150

Cosa inserire nella lista nozze? Porcellane e ceramiche per la “tavola importante”. Servizio di piatti importante. Servizio da caffè, da the, servizio prima colazione, burriera, marmellatiera, spaghettiera. Piatti a servire, servizio cena in piedi, piatto formaggio, pirofile da fuoco, da forno e da microonde, piatto torta. Servizio pinzimonio, sottopiatti, antipastiera, caraffa thermos, servizio gelato, servizio da macedonia in cristallo o in porcellana. Cristalli da tavola: servizio completo di bicchieri importanti, un secondo servizio di bicchieri per tutti gli usi, oliera, bicchieri da degustazione, brocche da acqua, caraffe per vino.

Oggetti da tavola in acciaio inox, in lega argentata, in argento. Servizio di posate importante, candelieri in argento, calici, sottopiatti, pala torta, coppia posate per servire, coppia posate insalata, posate da pesce, sottopiatti, cestello per il pane.

Per la Tavola quotidiana: servizio di piatti (per 6/8/12 persone) in porcellana, sottopiatti in ceramica, servizio di posate per uso quotidiano, tazzine da caffè, servizio di bicchieri da acqua e da vino, pirofile da forno con supporto, oliera da 4 pezzi, formaggiera, ciotola da insalata con posate.

Per la colazione: servizio completo da colazione con zuccheriera, biscottiera, vassoio da colazione, vassoio con supporto da letto.

Servizio - bar: bottiglie da liquore, bottiglia da liquore in cristallo, secchio champagne, secchio ghiaccio con pinze, miscelatore con cucchiaio, caraffa termica, brocca con porta-ghiaccio, servizio di bicchieri per aperitivo, servizio di bicchieri per liquori, servizio di bicchieri più piccolo per liquori dolci, servizio con ciotola e mestolo per sangria, vassoio bar.

Per la cucina: batteria completa di pentole (10 pezzi, colapasta, pentola a pressione, 4 teglie di varie grandezze), set di padelle, set di mestoli in acciaio, set di cucchiai in legno, set di coltelli da cucina, set di taglieri (carne, pane, formaggio), poggia-mestoli, tagliere, servizio di piatti da portata, pesciera, caffettiera e servizio da caffè per 6 persone, bollitore e bilancia, carrello, set di barattoli da cucina (zucchero;caffè; sale grosso e sale fino; spezie varie (…).

Piccoli utensili da cucina: molla spaghetti, grattugia, macinapepe, macinacaffè, coltello burro, coltello formaggio, cavatappi, schiaccianoci, olio/aceto, sale/pepe, sottopentole, vassoi di varie dimensioni e per varie vivande (…), scaldavivande da tavola, sottobicchieri.

Oggettistica da arredamento: vasi in cristallo o porcellana, posacenere, accendini da tavolo, lampade, portaombrelli o portavasi, carrello, oggettistica in vetro di Murano o in argento, orologi da parete, set da scrivania (fermacarte, portamatite, lente d’ingrandimento, porta-biglietti da visita, orologio da scrivania, raccoglitore posta urgente da tavolo).

Piccoli elettrodomestici: tostapane, affettatrice, frullatore, centrifuga, miscelatore, impastatrice, robot da cucina, mixer a mano, coltello elettrico, spremiagrumi, macchina per caffè espresso, friggitrice, gelatiera, yogurtiera, passaverdura elettrico, tritacarne, affettatrice, macchina per pop-corn, bollitore elettrico, grattugia formaggio elettrico, coltello elettrico, griglia elettrica, apriscatole elettrico, sbattitore, timer contaminati e timer per pasta, bilancia per ingredienti, aspirapolvere, ferro con caldaia a vapore, ferro a vapore, ferro da viaggio, bilancia elettronica pesapersone, asciugacapelli, spazzolino da denti elettrico, idromassaggio, ventilatore ad aria calda per il bagno.

Grandi elettrodomestici: lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, congelatore, forno a microonde, condizionatore d’aria, ventilatore da terra, ventilatore a pale per soffitto.

Video e hi-fi: televisore, videoregistratore, impianto stereo, lettore CD, porta CD da parete, porta CD da parete o a colonna, radio, radio sveglia, videocamera, lettore DVD.

Valigeria: sacca per abiti e giacche, set di valigie rigide, set di valigie in cuoio, set per bagaglio a mano (borsa, borsone, beauty – case per uomo e per donna), valigetta 24 ore, valigetta 48 ore, zaino per escursioni, cappelliera, bauli.

3.14 Servizi foto e video.

Non sempre la scelta del fotografo professionista, a cui affidare le foto del proprio matrimonio, risulta un’impresa facile. Si inizia contattando con un certo anticipo (almeno 3 mesi prima della data fissata per le nozze) diversi professionisti del settore, chiedendo loro di visualizzare i relativi book fotografici di riferimento (ossia, la raccolta dei lavori precedentemente eseguiti): in questo modo è possibile farsi subito un’idea ben precisa tanto dello stile quanto dell’abilità del loro mestiere, per comprendere meglio cosa si desideri ottenere. Quando si incontra il fotografo bisogna accertarsi che sia proprio la persona che poi verrà alle nozze, in modo tale che egli sappia bene che tipo di servizio la coppia desidera: questo è importante quando si lavora con un’azienda con diversi fotografi.

Per quello che riguarda lo stile del servizio fotografico matrimoniale, esistono diverse scuole di pensiero, più tecniche e differenti approcci professionali: - il consueto album fotografico che, privilegiando immagini curate e studiate, richiede le classiche pose di rito cui moltissime coppie, ancora oggi, inguaribilmente amanti della tradizione, non riescono a rinunciare; - il reportage di tipo fotogiornalistico , uno stile moderno che ha il pregio di cogliere in modo del tutto casuale i sorrisi, gli abbracci, la felicità corale degli ospiti, la felicità incontenibile degli sposi attorniati dalle persone più care. Questo stile, accentua l’attualità del momento interpretando il matrimonio come se fosse un “evento di cronaca mondana”; predilige la più totale naturalezza espressiva, evitando accuratamente le classiche e talvolta desuete “pose plastiche” dei più tradizionali album di nozze, anche a discapito della perfezione del dettaglio: per questi motivi, il fotografo che scelga di proporre questo tipo di servizio fotografico, dovrà dimostrare di saper curare con la dovuta attenzione piccoli ma determinanti particolari quali, ad esempio, i ritratti degli sposi, cogliendoli, magari , in momenti in cui si esaltino sui loro volti espressioni particolari o in cui compiano gesti unici ed irripetibili perché realizzati solo in quel giorno speciale. - il servizio fotografico (e video) in puro stile “fashion”, che coglie i soggetti inseriti in contesti a volte insoliti, ponendo l’accento soprattutto sull’azione e sullo scenario che fa da sfondo, valorizzando al massimo ogni inquadratura e sfruttando il più possibile la luce ambientale negli spazi aperti ed il contesto architettonico degli spazi chiusi; in questo contesto particolare, il fotografo cerca di creare situazioni dove gli sposi abbiano la possibilità di ricoprire il ruolo di protagonisti come se si trovassero in un vero set cinematografico. Il passo successivo sarà quello di concordare i costi dei servizi offerti, prestandovi naturalmente la dovuta attenzione e ricordando, in ogni caso, di privilegiare sempre la qualità del lavoro da eseguire. Il consiglio è quello di chiedere sempre un preventivo scritto che elenchi, con esattezza, tutte le diverse voci di spesa. Le cifre, infatti, possono variare ed oscillare notevolmente in relazione alle infinite soluzioni presenti sul mercato inerenti le tecniche di riproduzione fotografica: al di là, infatti, delle scelte più tradizionali (foto in bianco e nero o a colori), è molto variegata la gamma delle varianti cromatiche, delle tinte patinate che conferiscono o attribuiscono aspetti anticati alle foto e delle rifiniture dipinte a mano; come, d’altra parte infiniti sono anche i formati di riproduzione di stampa, potendosi richiedere misure extra (anche di 40- 50 cm), immagini stampate direttamente su pagine di carta fotografica con altissima risoluzione o, viceversa, formati piccolissimi.

Se tuto va bene e ci si accorda, si può siglare un contratto, dove necessariamente deve essere indicato: 1. la pianificazione di tutti i costi (a forfait, a stampa, ad ore), compresi i probabili extra (..); 2. la data precisa di celebrazione del matrimonio; 3. i luoghi in cui sarà eseguito il servizio stesso (casa della sposa, casa dello sposo, chiesa, luogo del ricevimento, ecc…); 4. la sussistenza di possibili extra; 5. il nome di un possibile sostituto del fotografo, qualora subentrino “contrattempi dell’ultimo minuto”; 6. l’orario preciso in cui è prevista la presenza del fotografo; 7. il tipo di album che si intende realizzare, nonché i tempi di consegna; 8. le modalità dell’anticipo e della forma di pagamento; 9. preferibile è anche accordarsi sugli scatti che non possono mancare e, tieni ben presente che, qualora si desideri avere dal fotografo i propri negativi, bisogna preventivamente richiederli, in quanto, ai sensi della Legge sui Diritti d’autore, questi appartengono di diritto a colui/coloro che ha realizzato i relativi scatti fotografici (i fotografi possono tenere copia delle foto fino a 10 anni). Il giorno delle nozze il fotografo dovrebbe arrivare a casa della sposa circa tre ore prima del matrimonio, per riprendere i preparativi e la simbolica uscita dalla casa dei genitori. E' questo il momento giusto per realizzare i primi piani della sposa, dato che il make-up è in questo momento perfetto.

Quando la sposa raggiunge il luogo in cui verrà celebrata la cerimonia di nozze (chiesa, municipio, ecc..) il fotografo, coadiuvato possibilmente da altri assistenti, dovrà trovarsi già sul posto con almeno un’ora di anticipo allo scopo di organizzare con tranquillità il suo lavoro, allestendo l’attrezzatura da utilizzare e attendere così l’arrivo dei vari invitati. Per quanto riguarda in particolare gli scatti in chiesa, ricordiamo che spetta ai futuri sposi (o al Wedding Planner) accordarsi preventivamente con il parroco per ottenere il permesso di usare il flash anche durante la cerimonia: spesso infatti le chiese più antiche sono anche le meno illuminate ed un utilizzo “sconsiderato” del flash potrebbe danneggiarne gli affreschi e le strutture architettoniche.

Dopo la cerimonia ci saranno le fotografie di rito sul sagrato, si scattano solitamente le foto di gruppo (da preferirsi senz’altro alle obsolete e spesso noiose nonché dispendiose singole foto con i vari parenti…). Mentre per le foto della coppia il bravo fotografo avrà individuato precedentemente ed in accordo con gli sposi lo sfondo più romantico e suggestivo, non troppo distante dal luogo della cerimonia o da quello prescelto per il ricevimento (ricordando in proposito che non è affatto educato far attendere troppo i propri invitati). Il fotografo dovrà restare a disposizione degli sposi per tutta la durata del ricevimento fino al loro commiato e, se prevista la partenza per la luna di miele subito dopo, sino ad allora.

Se gli sposi conoscono un amico bravo come fotografo, evitare di fargli svolgere l’attività di fotografo ufficiale, meglio infatti essere sicuri con dei professionisti di lunga data, visto che, se si perdono dei momenti durante le nozze, non è più possibile ricrearli. E’ possibile però accettare l’offerta dell’amico appassionato di fotografia e poi se qualche foto scattata piacerà particolarmente, si mette nell’album con quelle del fotografo: egli sarà certamente gratificato dalla scelta.

A proposito di foto, perché non lasciare sui tavoli delle macchine fotografiche usa e getta? Così gli invitati si divertono e gli sposi hanno tante foto in più fatte dal punto di vista dei convenuti.

Riguardo al video delle nozze, sono moltissime attualmente le coppie che desiderano realizzare, accanto all’album di nozze, anche il video del matrimonio. In questo caso i passi da percorrere sono i medesimi suggeriti per la realizzazione del servizio fotografico: scegliere per tempo un buon professionista e concordare esattamente lo stile che si preferisce per la realizzazione del filmato.

E’ bene far sì che il video non preveda una durata eccessivamente lunga, aggirandosi, possibilmente, tra i 35/40 minuti al massimo. E’ possibile anche in questo caso prevedere almeno 3 stili diversi: - lo stile tradizionale, impostato su riprese classiche e romantiche, consiste in una semplice registrazione della cerimonia con una camera fissa, audio in presa diretta e nessuna post-produzione; - un autentico film della giornata in stile videoclip, che prevede innanzitutto, una sorta di backstage dei preparativi, riprese sulla coppia seguita nell’intero degli avvenimenti; tutte le registrazioni verranno quindi rielaborate in fase di montaggio al fine di ottenere un filmato completo e ben strutturato; - lo stile spot pubblicitario, che prevede un veloce susseguirsi di ritmi incalzanti con alternanze susseguenti di campi e controcampi, con possibilità di introdurre anche situazioni divertenti che prevedano, ad esempio, interviste spiritose a parenti o amici realizzate nel giorno stesso delle nozze oppure, con fotografie anche relative ad anni precedenti da inserire in fase di montaggio.

Attenzione alla location delle nozze: infatti capita che in alcune chiese è permesso di riprendere la cerimonia massimo a una certa distanza! Anche se ovviamente devono essere gli sposi a decidere quali momenti devono essere fotografati espressamente, si può consigliare una lista abbastanza completa che soddisfa chiunque (si consiglia di richiedere queste foto, cogliendole in modo naturale per catturare la verità e intimità del momento).

Fotografie prima, durante e dopo della cerimonia. LA SPOSA -la sposa con il bambino che porterà le fedi; -la sposa che si trucca; -la sposa con la flower girl; -gli anelli con le partecipazioni; -la sposa accompagnata in auto dal padre; CERIMONIA-la sposa che si veste; -la sposa che sale in auto aiutata dalla madre; -l’arrivo-la damigella degli d’onoreinvitati; che aiuta la sposa a -l’auto che parte con la sposa visibile sul -l’arrivovestirsi; dei nonni e nonne; finestrino; -le amiche attorno alla sposa che si prepara; -la sposa che fa l’acconciatura; LO SPOSO -la sposa che guarda il bouquet; -lo sposo che si mette la cravatta; -la sposa da sola; -il padre che aiuta lo sposo a stringere il nodo -la sposa che osserva allo specchio il trucco della cravatta; (primo piano); -la madre dello sposo che gli sistema un -la sposa che osserva allo specchio l’abito dettaglio dell’abito; (campo lungo); -il testimone dello sposo che gli sistema l’abito; -alcuni primi piani dei particolari dell’abito; -lo sposo che mette il fiore all’occhiello; -le amiche che si ritoccano il trucco, l’abito e -lo sposo con la madre; l’acconciatura; -lo sposo con il padre; -la madre della sposa che da il tocco finale alla -lo sposo con i genitori; sposa; -lo sposo con ognuno dei membri della famiglia -la sposa con la madre; (foto in comune o singolarmente); -la sposa con il padre; -lo sposo con i suoi testimoni; -la sposa con i genitori; -lo sposo che esce da casa con genitori e amici; -la sposa con ognuno dei membri della famiglia -lo sposo che stringe la mano al suo migliore (foto in comune o singolarmente); amico e guarda l’orologio; -la sposa con la damigella d’onore; -lo sposo con il padre della sposa; -la sposa con le damigelle; -lo sposo che sale in auto; -il padre della sposa che le sussurra qualcosa; -l’auto che parte;

RICEVIMENTO -Occorre cogliere tutti i momenti di felicità, dopo che la tensione é finalmente calata. -il luogo del ricevimento prima dell’arrivo degli -i bambini sulle scale della chiesa; invitati; -lo sposo che aspetta la sposa (primi piani); -primi piani dei tavoli, del tavolo degli sposi e -lo sposo con suo padre ed i suoi testimoni; del buffet; -membri delle due famiglie sedute in attesa; -arrivo degli invitati; -l’ingresso del luogo del ricevimento; -la sposa e suo padre che scendono dall’auto; -gli ospiti che firmano il guest book; -la sposa e suo padre appena prima -arrivo degli sposi; dell’ingresso; -gli invitati che salutano gli sposi; -la sposa che sale le scale; -il brindisi degli sposi; -la sposa che percorre la navata o entra in -gli invitati seduti durante i pasti e duante il municipio; brindisi; -lo sposo che la vede avvicinarsi (è la prima -gli sposi che fanno gli onori ai tavoli; -i genitori degli sposi; volta che ne vede il vestito); -apertura delle danze; -lo sposo che accoglie la sposa all’altare; -la sposa che balla con suo padre; -il padre che si allontana dalla sposa; -lo sposo che balla con sua madre; -gli sposi da dietro con le decorazioni -lo sposo che balla con la madre della sposa; dell’altare; -gli invitati che ballano; -la chiesa o il municipio con gli invitati dal -i bambini che ballano e ridono; punto di vista degli sposi; -gli sposi con i testimoni; -la torta di nozze; -attimi suggestivi della cerimonia; -il momento del taglio della torta; -particolari delle decorazioni e dei fiori; -gli sposi che si danno in bocca l’un l’altro la -gli sposi che si promettono amore; torta; -lo scambio degli anelli; -il lancio del bouquet; -il bacio; -colei che afferra il bouquet; -gli sposi che firmano il certificato di nozze; -il lancio della giarrettiera; -gli sposi che percorrono la navata o il -colei che affetta la giarrettiera; -l’animazione, i musicisti, ecc..; corridoio; -gli sposi che salutano i loro genitori; -gli sposi che escono dalla chiesa o dal -gli sposi che si girano indietro, salutano con la municipio; mano mentre vanno a prendere l’auto; -i genitori che osservano gli sposi; -gli sposi che risalgono in auto. -gli sposi con entrambe le famiglie; -gli sposi con tutti gli invitati; DOPO -il lancio del riso; Se possibile seguite gli sposi mentre si preparano a partire per il viaggio di nozze. -gli sposi che ricevono le congratulazioni; Ovviamente bisogna accordarsi se farlo o no. -lo sposo che aiuta la sposa a salire in auto; Le fotografie dovranno ritrarre gli sposi che si -l’auto che parte; rilassano in abiti "civili", che caricano le valige e -gli invitati che si salutano; che partono per laluna di miele. Non pensare al disordine della casa: le foto devono essere naturali e senza pose eccessive. 3.15 Trasporto degli sposi.

Anche l’autovettura degli sposi deve essere adeguata all’evento: un’auto di lusso oppure un’auto d’epoca ma, potrebbe trattarsi anche di una carrozza o di un calesse, qualora il matrimonio si svolgesse in campagna; autovettura addobbata con fiori, in questo caso con un’unica bella composizione da adagiare sul lunotto posteriore e che, volendo, si potrà utilizzare al ristorante come centro tavola, ma anche con nastri o tulle uguali a quelli delle altre auto del corteo, in segno, naturalmente di riconoscimento tra le stesse ma, soprattutto, di festa e di gaudio ben augurale per i novelli sposi.

Oggi, scegliere la vettura degli sposi è non facile, vista la moltitudine di aziende che offrono servizi di noleggio auto, quindi al momento della prenotazione si consiglia di esaminare scrupolosamente le condizioni della carrozzeria e gli interni, testandone anche il comfort e le comodità d’accesso (tenendo conto del possibile “ingombro” dell’abito della sposa). In tal proposito si deve ricordare ancora che l’auto nuziale dovrebbe disporre di alcuni optional indispensabili, soprattutto nel caso di un matrimonio estivo: aria condizionata o climatizzatore, bar e tettuccio apribile.

Una volta deciso il modello ed accertato che per la data delle nozze è disponibile, si deve redigere un contratto di noleggio, in cui siano ben specificati almeno questi elementi essenziali:

- modello; - colore; - marca; - targa dell’autovettura; - eventuali optional; - giorno esatto della cerimonia. Solitamente, considerando anche che il vestito da cerimonia è spesso pesante ed a volte anche piuttosto ingombrante, per agevolare l’entrata nell’autovettura, la sposa dovrebbe sedersi con entrambe le gambe fuori, ritirandole poi in modo congiunto e, recuperando solo successivamente strascichi e volants.

Sulla vettura, all‟andata presso il luogo della cerimonia la sposa siede sempre sul sedile posteriore e alla destra del padre; mentre al ritorno gli sposi siedono sempre sui sedili posteriori, lui a sinistra e lei a destra.

Da ricordare anche che per quanto possa apparire festoso ed a tratti anche “folcloristico”, sarebbe buona norma ricordare che il galateo considera, in queste situazioni, atto di maleducazione suonare il clacson di concerto con le automobili che formano il corteo dietro all’ auto degli sposi.

Per un matrimonio romantico dal raffinato carattere retrò, fissato preferibilmente in primavera inoltrata, dove i tragitti tra i luoghi della cerimonia siano naturalmente molto brevi, potrebbe rivelarsi adatta un’antica ed elegante carrozza scoperta, come nelle più belle fiabe a lieto fine, accompagnata da cavalli dal manto candido e, condotta da un esperto cocchiere in livrea e cilindro, che, all’occorrenza, aiuterà la sposa nel difficile compito della salita e della discesa; è necessario però che tale carrozza possa in ogni modo chiudersi (opportunatamente) in caso di pioggia od altre improvvise condizioni atmosferiche avverse, riparando in questo modo gli sposi.

Per un matrimonio tradizionale e per i lunghi tragitti, le vetture più indicate rimangono in ogni caso le auto d’epoca che conferiscono un vero tocco di classe per rendere ancora più memorabile l’entrata in scena dei due sposi protagonisti; la ragione risiede nel fatto che le stesse, risultano (rispetto alle altre), sufficientemente ampie per “ospitare” l’abito della sposa senza stropicciarlo troppo, rendendo poi al tempo stesso il matrimonio più suggestivo.

Per un matrimonio giovane vanno bene le utilissime berline, più innovative, comode, pratiche e, perché no, sicuramente meno formali per sposi che Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 160 intendano festeggiare il proprio matrimonio in maniera legata indissolubilmente al “quotidiano”.

Da ricordare anche che:

- bisognerebbe prevedere di scortare gli sposi da un'altra vettura, in caso di panne;

- se come mezzo di trasporto si usa un taxi, bisogna specificare di volerne uno di classe business, attentamente pulito prima di fare salire la sposa; - di solito gli amici ed i conoscenti si organizzano autonomamente per il mezzo di trasporto da usare per raggiungere il luogo della cerimonia e delle ricevimento, ma è bene tenere presenti anche coloro che non conoscono nessuno e/o non sanno come spostarsi, per evitare la loro cancellazione: in questo caso si può prenotare un pulmino.

Cosa manca al mezzo di trasporto? Le decorazioni, ovvio! Le più classiche per le auto o carrozze sono le targette “just married”, delle lattine vuote attaccate al veicolo con dei nastri colorati, così da fare rumore quando si è in movimento e cacciare gli spiriti cattivi; ancora campanelli, palloncini colorati (anche con l’elio per farli svolazzare con 50 cm di filo!), ecc...

3.16 Gli addobbi floreali.

I fiori accompagnano gli sposi in tutti i momenti “clou” dell’intera cerimonia, a casa, in chiesa, in comune, sul luogo del ricevimento, in auto e, naturalmente tra le mani della sposa e grazie alla loro naturale bellezza comunicano sentimenti ed emozioni, aggiungendo un tocco di freschezza e di colore ad una giornata davvero “speciale”. I fiori sono quindi indispensabili per creare la giusta atmosfera per un matrimonio felice e sono, dopo gli sposi, i protagonisti assoluti dell’evento.

Tutti gli elementi essenziali su cui basare il tipo di decorazione sono:

- il tipo di cerimonia (tradizionale, semplice, moderna, ecc..); - i vari luoghi dell’evento (casa della sposa, chiesa, municipio, ricevimento, ecc.. sia come dimensione, sia come architettura e stile); - il colore esatto, tonalità del bianco incluse, del vestito della sposa; - la stagione in cui si celebra il matrimonio.

In particolare è importante considerare la stagione poiché, se è vero che le coltivazioni di serra garantiscono la disponibilità di quasi tutti i tipi di fiore in qualsiasi stagione ci si trovi, è pur vero che è sempre preferibile muoversi nel ventaglio di quelli disponibili nel periodo in cui si decide di celebrare il matrimonio, se davvero si desidera creare una sintonia perfetta con il clima e con il paesaggio circostante, oltre ad un risparmio sostanziale nel portafoglio.

In base all’ambiente ed al tipo di cerimonia oggi si aggiunge anche l’utilizzo di frutti e piante verdi, in grado di offrire soluzioni alternative al “solito fiore”, nel caso in cui, risulti impossibile il reperimento di quelli prescelti.

E’ preferibile (ma non escluso) evitare le margherite e, soprattutto, le orchidee che, insieme al giacinto sono fiori non propriamente indicativi di “castità”, assumendo quindi un significato diametralmente opposto ai classici fiori d’arancio, che da tradizione millenaria accompagnano le spose sull’altare, simboleggiando viceversa, “fecondità e purezza”; è bene inoltre evitare le rose gialle che indicano “gelosia” e ancora (ma solo per più prosaici motivi di praticità) i pur bellissimi gigli, i cui pistilli potrebbero sporcare in maniera irreparabile gli abiti degli sposi e degli invitati (mentre per il resto degli allestimenti potrebbero essere scelti, non dovendo entrare in contatto diretto con gli invitati).

A questo punto si potranno scegliere liberamente i fiori che più amano gli sposi (avendo quasi tutti gli altri, un dolce significato) o quelli dal profumo più gradevole considerando ancora, che tra i fiori prescelti da tutte le spose più romantiche, non può certo mancare la rosa, che riassume in sè molteplici significati: simbolo di bellezza, amore, gioia, passione, fedeltà, speranza e dolcezza. Da prediligersi in tutte le sue infinite varietà e sfumature (tranne il giallo, ovviamente), essa si presta agevolmente a composizioni sempre molto originali e diversissime fra loro. Ed ancora da preferire è il delicato tulipano, antico “emblema delle dichiarazioni d’amore”; disponibile in gran parte dell’anno (soprattutto dalla fine di gennaio alla fine di aprile, ma oggi si trova anche in autunno) e la varietà più utilizzata è quella francese dal gambo lungo e dal bocciolo allungato oppure quella dal gambo corto e dal fiore simile ad una peonia. Il gioioso girasole, prediletto soprattutto da chi ama la spontaneità, è un fiore che trasmette grande senso di vitalità e simboleggia allegria ed orgoglio: i loro colori e la loro bellezza grafica poi li rendono perfetti per un matrimonio estivo e campestre. L’esuberante peonia è perfetta negli addobbi nelle sue varietà di rosso porpora. Infine i fiori di pesco che si armonizzano perfettamente all’aggiunta di spighe di grano che costituiscono un “simbolo propiziatorio” per la buona riuscita del matrimonio.

Cerimonia

Nella location della cerimonia servono fiori che permettono di ottenere effetti fantastici. Ricorda che la grandezza del fiore vale più della quantità: per fare notare i fiori, si ottiene un effetto più riuscito, privilegiando due enormi mazzi rispetto ad tanti piccoli bouquet; importante comunque è che non si senta il vuoto nello spazio.

Chiesa.

L'addobbo in chiesa costituisce il lavoro più delicato, perché può sensibilmente cambiare, e di solito migliorare, l’aspetto e l’atmosfera dell’ambiente: certo che l’archittettura, l’epoca, lo stile della chiesa ispireranno e influenzeranno la scelta per le decorazioni. Bisogna decorare prima di tutto l'altare maggiore dove verrà celebrato il rito, magari con un bel cesto, una composizione alla sua base davanti agli sposi, e una composizione per ogni lato dell’altare, poi addobbi alle estremità dei banchi che danno sulla navata centrale. Si potranno poi adornare l’eventuale cappella più importante (se presente e prescelta per motivi devozionali), le panche della navata principale, quelle della zona del coro (se presente) e l’ingresso, purché non sia già valorizzato diversamente.

Disporre i fiori prima dell'arrivo degli sposi, magari la sera prima o subito in mattinata: le chiese sono fresche ed i fiori non appassiscono subito (tranne in estate). Se ci sono altri sposi prima di voi, bisogna vedere se ci si può accordare in fatto di gusti e tempi di fiori, per non dover cambiare subito tutto, così magari invece si uniscono le forze e si crea una decorazione maggiore e più bella.

Lo stile delle composizioni floreali deve abbinarsi, naturalmente, alla grandezza e allo stile artistico della chiesa stessa:

- chiese piccole, esigono piccole, semplici e discrete composizioni curate nei dettagli, che rispettino ed esaltano i colori dell’ambiente; - chiese grandi, possono “sminuire” le piccole creazioni e quindi necessitano di piante, tralci o composizioni floreali senz’altro più sontuose, che dovranno vedersi da lontano e non dovranno perdersi nel vasto ambiente in cui si svolgerà il matrimonio; - chiese romaniche, si potrà prediligere una creazione che si adatti alla essenzialità del luogo, con fiori semplici e non troppo abbondanti; - chiese barocche, è preferibile orientarsi verso scenari più suggestivi e romantici, con arredi e drappeggi “in stile” particolarmente curati; - cattedrale, l’addobbo dovrà essere necessariamente ricco e festoso, per non scomparire nella maestosità delle sue mura ed esaltare gli spazi (niente piccole decorazioni); - chiese moderne, con la fantasia dei fiori si possono sperimentare soluzioni alternative, anche se è preferibile visivamente scegliere composizioni floreali verticali, geometriche o comunque simmetriche, sempre tenendo conto della dimensione del luogo; - chiesette di campagna, suggeriscono addobbi e allestimenti molto semplici, magari composti, oltre che da fiori in tinte pastello e fiori da campo, anche da spighe di grano, nastri colorati, edera e frutta di stagione.

Non sempre il bianco è protagonista assoluto, si possono scegliere dei colori guida, (non troppi) e realizzare decorazioni con rami e foglie verdi; non solo fiori…, vi sono anche frutti e candele, nastri, spighe di grano in estate, se la fantasia e la professionalità non mancano l’effetto sarà garantito! Municipio

La presenza dei fiori, anche se più ridotta e discreta rispetto alla chiesa, è comunque indispensabile per dare un tocco di colore e di allegria ad un tipo di cerimonia di per sé meno suggestiva, come quella officiata dal sindaco o da altro ufficiale comunale. La maggior parte dei comuni prevede una composizione floreale già preparata. Tuttavia è naturalmente prevista anche la possibilità di abbellire la sala scegliendo fiori propri, non prima però di aver trovato un accordo con il comune, in quanto, data l’esiguità di tempo a disposizione tra un rito e l’altro, bisognerà assicurare una perfetta sincronia nella sistemazione dei fiori da parte del fiorista che, per non disturbare le altre cerimonie che si svolgono nello stesso giorno, non potrà che dedicare qualche minuto a questa operazione.

In ogni caso per questo tipo di ambiente la soluzione ideale è quella di adagiare una composizione di fiori in basso rilievo (oppure una ghirlanda) davanti al tavolo di fronte al quale si siedono gli sposi, due composizioni più alte sui lati del tavolo, una all’ingresso ed infine forgiare dei piccoli e discreti mazzolini di fiori, dalle forme e dai colori delicati, per le sedie degli invitati che volendo poi le signore potranno portare con sé come gentile omaggio.

Ricevimento

Anche in questo ambiente l’addobbo floreale dipende dal tipo di architettura delle sale, dall’allestimento dei tavoli e soprattutto dal tipo di arredamento. In ogni caso due importanti fattori sono da valutare: innanzitutto il tema floreale deve richiamare quello scelto per la chiesa e per il bouquet. Poi l’alloggiamento, infatti le composizioni dovranno essere necessariamente raccolte e posizionate generalmente in basso, affinché non siano di ostacolo alla vista ed ai movimenti degli ospiti e del personale; in tal senso si consiglia di fissare un appuntamento con la direzione del ristorante (villa, castello, ecc..) prima del grande giorno, per preparare i fiori e non creare problemi nell’organizzazione dei tavoli. Per gli interni di solito è prevista una composizione floreale grande appena dentro l’entrata del locale: un centrotavola più “importante” da riservare al tavolo del buffet e, se questo è molto lungo, anche due composizioni più piccole per le estremità; stessa cosa ma più bella per il tavolo degli sposi, ma anche per il tavolo delle bomboniere. I singoli tavoli invece dovranno fregiarsi solo con piccoli e sobri allestimenti, per esempio cestini di fiori, sempre adeguati alla loro misura: nè troppo piccoli (per non rischiare che bottiglie e bicchieri li sovrastino), nè troppo grandi (per evitare che siano d’intralcio alla conversazione dei conviviali). Ma anche un singolo fiore posato sul tovagliolo può essere un’idea delicata, come utilizzare minuscoli bouquet come fregio e supporto dei segnaposto.

Esempi di decorazione nelle location per il ricevimento Castello o villa d'epoca. Si deve creare un'atmosfera che ricordi gli antichi splendori del posto, servono grandi composizioni di fiori e frutta per i tavoli del buffet, candelabri impreziositi da tralci di edera, che richiamano quelli più piccoli sui tavoli degli ospiti.

All'aperto o in una casa di campagna. Fare sistemare le piante già esistenti dal giardiniere. Si possono far aggiungere ciotole o alberelli presi in affitto e rallegrare gli interni con mazzi di fiori, ghirlande e festoni. I centrotavola saranno di dimensioni contenute. Anche in questo caso, saranno in sintonia con il bouquet e gli addobbi della chiesa

Nelle serate estive, il “MUST” dei new ager, sono le piccole candele di citronella che, adagiate lungo i sentieri del parco scelto per il banchetto circondate dall’erba e dai fiori naturali dei giardini, conferiscono un tocco di magia ad ogni tipo di ambiente (oltre ovviamente, ad allontanare i tanto temuti e odiati insetti notturni).

Consigli vari:

- le decorazioni sono importanti ma non devono ostacolare gli spostamenti e non devono portare rischi che cadano, che prendano fuoco, ecc..; - il soffitto non è da sottovalutare, specie se è tutto bianco senza alcuna decorazione, se è troppo alto o se ci sono illuminazioni tipo neon, per esempio, assolutamente da eliminare; - i tavoli possono essere decorati anche la sera prima, ovviamente se i fiori resistono; Per galateo lo sposo dovrebbe offrire dei fiori anche alle madri, alle nonne ed anche all’officiante, se è donna: in ogni caso questi fiori non devono essere uguali ma devono essere coordinati con il colore dei loro abiti.

- serve mantenere sempre spazio, per disporre i piatti, posate, bottiglie, tovaglioli, pane, segna posto ed il menu, quindi niente decori troppo invadenti; - un'idea è per esempio spargere petali di rosa sui tavoli appena prima del pasto o comunque basta che non appassiscano prima che arrivino gli invitati; - meglio evitare le paillette, perché, anche se sono economiche e semplici, si incollano ovunque e possono disturbare; - ricorda che i fiori devono essere prima di tutto belli, non servono quelli che durano giorni e giorni, l'importante è che siano freschi per il giorno delle nozze; - ricordare di decorare i viottoli e le entrate del luogo di ricevimento che spesso sono trascurate.

Auto

Per l’autovettura degli sposi ovviamente la decorazione dipende dal tipo di mezzo: - classica carrozza con cavalli, i fiori dovranno essere molto romantici, semplici, ed essenziali data l’importanza intrinseca del mezzo stesso; - auto d’epoca e berline, vale in sostanza un discorso simile, quindi un’unica composizione più grande che verrà adagiata in alto sul retro dei sedili posteriori, allo scopo di renderla visibile per gli scatti delle foto e per i passanti che potranno così applaudire i novelli sposi, e, a discrezione, una più piccola da sistemare sul cruscotto, lato passeggero; - auto più moderne e sportive, non esistono regole precise quindi saranno gli sposi stessi a personalizzarle con fiori e nastri in base al proprio gusto ed a al proprio piacimento. Come risparmiare denaro? 1. Limita il numero delle damigelle e testimoni, così vi saranno meno composizioni da realizzare. 2. Utilizza i fiori per la decorazione della location della cerimonia (prima che i presentise li portino via!) per decorare le tavole della location del ricevimento. 3. Per zone elevate o comunque che non sono raggiungibili dalle persone, è possibile utilizzare composizioni di fiori di stoffa: costano meno dei fiori veri, non hanno il problema di appassire e soffrire il calore e da lontano offrono la stessa bellezza dei fiori veri. A tale proposito può essere un’idea spruzzare su questi fiori finti del profumo (estratto di fiori e/o frutta, dipende dalle composizioni) per rendere più piacevole l’ambiente e rendere i fiori ancora più realistici! 4. Se possibile, non programmare le nozze vicino o durante feste, quando il prezzo dei fiori aumenta.

3.17 La cerimonia.

Il 43% dei giovani trova il matrimonio un’istituzione superata ma altrettanti 43% lo considerano l’ideale compimento di una storia d’amore, tanto che il 63% pensa che sia il modo migliore di vivere in coppia. Ancora, il 60% pensa che il matrimonio è il modo ideale per ufficializzare un rapporto amoroso e per dimostrare il proprio impegno in una coppia. Poco più della metà dei matrimoni sono celebrati in chiesa, di cui l’11% per convinzione religiosa. Oggi spesso gli sposi cercano nel matrimonio solennità e fasto rispetto alla sacralità.

3.17.1 I riti religiosi.

Cattolico. In base alle leggi concordatarie che regolano i rapporti fra Stato e Chiesa, al giorno d'oggi il rito cattolico assume anche valore civile, contrariamente a ciò che avviene in altri paesi europei, dove è necessaria la celebrazione separata per tempi e luoghi tra la cerimonia civile e quella religiosa. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 170

Al termine della cerimonia religiosa il sacerdote da lettura di alcuni articoli del Codice Civile che regolano il matrimonio. Gli effetti civili della cerimonia religiosa hanno validità dal momento della trascrizione dell'atto, richiesta dal parroco entro cinque giorni successivi alla celebrazione. Nel caso in cui gli sposi abbiano intenzione di usufruire di alcune dichiarazioni a fini civili che la legge consente, quali la separazione dei beni patrimoniali ed eventuale legittimazione dei figli, ecc., dovranno avvertire preventivamente il parroco, che provvederà a predisporre l'atto in tale senso. Sono necessari questi documenti:

- il certificato di battesimo, si richiede nella chiesa dove si è battezzati; - il certificato di cresima (se la cresima non è indicata sul certificato di battesimo), si richiede nella chiesa dove si è cresimati; - certificato di stato libero ecclesiastico, deve essere presentato solo da chi ha vissuto fuori dalla Diocesi in cui avviene il matrimonio, per un periodo di almeno dodici mesi dalla data di compimento dei sedici anni; si tratta di una dichiarazione che si compie davanti a due testimoni nella Parrocchia di residenza e vidimata dalla Curia; - l’attestato di frequenza del corso prematrimoniale (se la parrocchia lo esige), si tratta di circa un mese di preparazione morale, spirituale e materiale alla vita di coppia, ritenuto indispensabile dalla maggior parte delle Curie, per ottenere il permesso di sposarsi; - certificato contestuale , in carta libera, se rilasciato dal Comune di residenza e dove si contrae matrimonio, in bollo se rilasciato da altro Comune; - estratto di nascita in bollo, si richiede nel comune di nascita; - il consenso rilasciato dalla chiesa dove si svolgerà il matrimonio, rilasciato dopo aver esposto per due domeniche consecutive le pubblicazioni di matrimonio e dopo aver ottenuto il certificato di avvenuta pubblicazione; - per lo sposo che non abbia ancora compiuto 26 anni, è necessaria la presentazione del congedo militare o di un documento ad esso equivalente; - se uno dei due sposi (pur essendo cittadino italiano) risulta residente all'estero, si dovrà fare richiesta del certificato contestuale all'apposità anagrafe (AIRE, ovvero Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) e dovrà procurarsi una dichiarazione rilasciata dal consolato italiano presso il paese di residenza, dal quale risultino la cittadinanza e lo stato libero. - un eventuale modulo per riconoscere figli non ancora riconosciuti ufficialmente.

Per i matrimoni misti diciamo che i due sposi devono essere cattolici, ma il prete può chiedere una dispensa al vescovo, se uno dei due non lo è. Esiste allora

- la dispensa di religione mista, quando ci si sposa con una persona cristiana (quindi protestante o ortodossa); - la dispensa di disparità di culto, quando ci si sposa con una non cristiana.

In ogni caso, la parte non cattolica deve promettere di rispettare i fondamenti del matrimonio cattolico (fedeltà, libertà di coscienza e cura dei figli), mentre la parte cattolica deve promettere di cercare di fare battezzare i figli e di dar loro un’educazione cattolica.

Protestante. Non è considerato come un sacramento, ma un impegno morale stipulato tra due persone responsabili, quindi si richiede solo un certificato di matrimonio e non l’atto di battesimo. Se si deve svolgere in una città, contatta il pastore 6 mesi prima o anche 1 anno prima, mentre per paesi possono bastare anche 30 giorni.

Per i matrimoni misti non ci sono limiti e ci si può sposare con chi si vuole, senza domandare dispense.

Ortodosso. Come per i cattolici è un sacramento ma occorrono meno documenti, in particolare serve solo il certificato di battesimo; non c’è alcun corso prematrimoniale. Anche in questo caso è bene contattare il pope (nome per indicare il pastore di chiesa) tempo prima e conoscere le modalità della preparazione religiosa, quante volte vuole incontrare la coppia, se accetta testimoni (che devono essere per forza battezzati), ecc.. I matrimoni ortodossi non si celebrano mai mercoledi, venerdi ed alla vigilia di alcune feste.

Per i matrimoni misti i due devono essere battezzati e cristiani. Il pope però deve chiedere ed ottenere una dispensa di religione mista, per rendere l’unione valida e per poter celebrare.

Le nozze ortodosse sembrano una danza, una rappresentazione teatrale simbolica complessa. La cerimonia si svolge attraverso due momenti fondamentali: il fidanzamento e l'incoronazione. Solitamente i due rituali si svolgono in un unico giorno, ma c'è anche chi preferisce celebrarli in due giornate differenti.

Fidanzamento Dopo la lettura della liturgia, i fidanzati si presentano alla porta d'ingresso della chiesa. L'uomo si pone a destra, la donna a sinistra. Sono seguiti da due testimoni. Il sacerdote si muove incontro a loro, li benedice per tre volte e consegna ad ognuno dei due un cero acceso, con il quale gli sposi si avvicineranno all'altare. All'altare ci sono due anelli, uno d'oro per lui ed uno d'argento per lei. Il sacerdote prende gli anelli e disegna tre croci sul capo di ciascuno. Quindi gli anelli vengono appoggiati agli anulari della mano destra e vengono scambiati tre volte tra i due futuri sposi (gli anelli vengono benedetti e scambiati tre volte per significare la Santa Trinità e quindi messi alla mano destra della sposa e dello sposo).

Incoronazione Il sacerdote, seguito dagli sposi e dai testimoni, si dirige verso il tetrapodion, ovvero una piccola credenza dove si trovano una coppa di vino e due corone. Queste, a seconda delle tradizioni, possono essere di metallo, di fiori o di foglie. Dopo la dichiarazione di "libera intenzione e fermo proposito di prendersi in sposi", il sacerdote prende una corona, la fa baciare e la consegna al testimone, che la regge sul capo dello sposo accanto a lui. Benedetta la coppa del vino, il sacerdote la offre per tre volte a ciascuno sposo (la condivisione del vino dallo stesso calice significa che nel matrimonio tutte le cose sono condivise equamente, ciò sta a significare il loro amore duraturo e la promessa di condividere entrambe le buone e cattive vicissitudini del loro matrimonio). Secondo alcune tradizioni, gli sposi vengono anche legati con un nastro come simbolo della loro unione. Le mani dei futuri marito e moglie sono incrociate. Da questa posizione prende il via la danza rituale, durante la quale gli sposi seguono il sacerdote in un triplice giro intorno al tetrapodion, una processione intorno al tavolo sacramentale, come se essi intraprendessero insieme i loro primi passi come moglie e marito, al canto di tropari. I testimoni sostengono da dietro le corone. Ed ecco l' "incoronazione" in cui delle corone o dei diademi sono posti sul capo o tenuti sopra la testa degli sposi: ciò sta a significare che in un certo qualmodo gli sposi diventano il "Re" e la "Regina" del loro "Regno", o famiglia, che è parte integrale del Regno di Dio. Alla fine della danza il sacerdote toglie la corona dalla testa dello sposo poi da quella della sposa e li invita a baciarsi, mentre gli invitati festeggiano e porgono auguri.

Musulmano. E’ un contratto stipulato tra due persone consenzienti e può essere celebrato da chiunque, non è necessario per forza l’Imam: si deve solo consegnare il certificato di matrimonio civile all’officiante. Il matrimonio si celebra in due parti: la prima suggella davanti a due testimoni musulmani il contratto stipulato tra il fidanzato e il wali, che è il rappresentante della fidanzata; poi l’officiante consacra il matrimonio, di solito a casa della sposa, con la lettura di versetti del corano. Alla fine si ricordi di farsi rilasciare dall’officiante il certificato di matrimonio religioso, senza cui non si può effettuare il pellegrinaggio alla Mecca.

Per i matrimoni misti una musulmana deve sposare un mussulmano, mentre un mussulmano può sposare anche una donna non mussulmana, perché la religione mussulmana viene trasmessa per via paterna.

Ebreo. Può essere svolto solo se gli sposi sono di fede ebrea: si richiede il ketuba, cioè il certificato di matrimonio religioso, ed i libretti di famiglia dei rispettivi genitori, oltre agli atti di nascita. Il rabbino farà un’indagine sull’autenticità della fede ebraica della coppia, cosa che prende del tempo. La cerimonia è svolta nella sinagoga della sposa mentre il rabbino è quello di lui.

Non sono consentiti matrimoni misti. 3.17.2 Il rito civile.

(Prima). Innanzitutto i futuri sposi devono diventare "promessi sposi" e per fare ciò devono procurarsi tutti i documenti necessari, quindi fissare un appuntamento in Comune per la "promessa di matrimonio". In questo giorno i fidanzati dichiarano, di fronte all'ufficiale di Stato civile del Comune di residenza (se abitano in comuni diversi possono scegliere indifferentemente quale), di volersi sposare liberamente.

In questa occasione devono essere presenti due testimoni, di cui almeno un genitore, per affermare che non esistono vincoli di parentela nè altri impedimenti al matrimonio. In alternativa, se questo non è possibile, è necessario presentare la copia integrale dell'atto di nascita (da richiedere al proprio Comune di nascita).

Dal giorno della promessa di matrimonio, sia presso il Comune di residenza che in tutti quelli dove eventualmente i futuri sposi hanno abitato nell'ultimo anno, verranno affisse le pubblicazioni, con nome, cognome, residenza degli sposi e luogo dove verrà celebrato il matrimonio. Le pubblicazioni rimarranno esposte per almeno otto giorni, comprendenti due domeniche successive. A questo punto incomincia il conto alla rovescia: il matrimonio va celebrato entro 180 giorni altrimenti tutto il procedimento della "promessa" deve essere ripetuto.

(Oggi). Negli ultimi anni l'iter burocratico per poter celebrare il matrimonio è stato notevolmente semplificato. E' sufficiente che gli sposi si presentino con la carta d'identità e con una semplice firma si apre la pratica. Il Comune si occupa d'ufficio del reperimento dei documenti necessari per celebrare il matrimonio: non occorrono più i testimoni all'atto della richiesta, non occorrono i genitori dei nubendi, ma l'atto di nascita DEVE essere comunque richiesto d'ufficio al Comune di nascita, le pubblicazioni vengono affisse per otto giorni consecutivi dal giorno dopo che sono stati ricevuti tutti i documenti richiesti d'ufficio e non occorre più attendere le due domeniche consecutive. E’ bene recarsi in Comune circa 3 mesi prima, per far arrivare tutti i documenti necessari: a volte bastano pochi giorni ma spesso, soprattutto se i nubendi sono nati o residenti in Comuni grandi, occorre attendere anche qualche settimana e a volte capita che il Comune indicato non corrisponda al Comune di nascita o, soprattutto, al Comune del precedente matrimonio.

Una volta reperiti tutti i documenti si procede con la promessa di matrimonio, ovvero il consenso civile alle nozze. I fidanzati dichiarano, di fronte all' Ufficiale dello Stato Civile del Comune di residenza (se abitano in Comuni diversi, possono scegliere indifferentemente quale) di volersi sposare liberamente.

Dal giorno della promessa di matrimonio, sia presso il comune di residenza che in tutti quelli dove eventualmente i futuri sposi hanno abitato per almeno un anno, verranno affisse le pubblicazioni che rimarranno esposte per otto giorni consecutivi, comprendenti due domeniche successive. Scaduti i termini per l'affissione delle pubblicazioni, è possibile contattare l'Ufficiale di Stato Civile e fissare la data del matrimonio. Ci si può sposare dopo quattro giorni dal ritiro del consenso che segue le pubblicazioni, e nei 180 giorni successivi, dopo di che i documenti vanno rifatti.

3.17.3 Matrimonio all‟estero.

L'articolo 115 del codice civile stabilisce che il cittadino italiano intenzionato a contrarre matrimonio all'estero (non c'è differenza se con uno straniero o con un italiano) è soggetto alle disposizioni di legge italiana che regolano la capacità delle persone di contrarre matrimonio (vedi matrimonio civile).

Per il matrimonio contratto all'estero, sia civile che religioso, si deve tenere conto della legge del luogo in cui è avvenuta la celebrazione o quella dello Stato di appartenenza di uno dei due sposi. Per convalidare il matrimonio contratto all'estero, al rientro in Italia bisogna trascrivere l'atto di matrimonio tradotto in lingua italiana per essere valido. 3.17.4 Procedure per stranieri.

Oltre alle procedure richieste per i cittadini italiani, se si è cittadinio straniero (anche uno dei due sposi) bisogna adempiere ad alcune formalità specifiche.

Per sposarsi, innanzitutto, è necessario essere liberi da qualsiasi vincolo matrimoniale (derivante da precedenti matrimoni, da impedimenti di parentela, da infermità mentale…). Se si è minorenni, di età compresa tra i sedici ed i diciotto anni, bisogna richiedere il decreto di autorizzazione del Tribunale dei minori. Il primo passo consiste quindi nella richiesta di matrimonio, che deve essere effettuata presso l’ufficio matrimoni del vostro Comune di residenza. Quindi, bisogna richiedere l’appuntamento per il giuramento, che si svolge di fronte a un ufficiale di stato civile: durante il giuramento devono essere presenti due testimoni maggiorenni (se sono stranieri, devono essere in possesso del permesso di soggiorno); c’è anche la possibilità di effettuare il giuramento alla presenza di un interprete. Dopo il giuramento, vengono affisse per otto giorni le pubblicazioni presso il Comune: a questo punto viene fissata la data esatta e si è liberi di organizzare il matrimonio senza alcun assillo burocratico.

Per poter effettuare il giuramento e sposarsi, sono necessari: il passaporto valido, il nulla osta rilasciato dal Consolato (o Ambasciata) con firma autenticata in Prefettura, se il paese di origine non è un membro dell’Unione Europea; infine, se si è residenti in Italia, i certificati di stato libero e di residenza.

Se si desidera sposarsi in chiesa con rito concordatario, sono necessari anche dei documenti che vengono rilasciati dal parroco della chiesa di riferimento dello sposo/a straniera. Esistono anche delle eccezioni: queste riguardano i cittadini statunitensi, austriaci, svizzeri; per i rifugiati è obbligatorio il nulla osta rilasciato dall’A.C.N.U.R. (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati). Ricorda, infine, che per il giuramento non è necessario il permesso di soggiorno.

3.17.5 Le nozze in chiesa.

Molte coppie scelgono di celebrare il loro matrimonio in chiesa: un po’ per tradizione, un po’ per rendere la cerimonia più bella o perché si crede nel matrimonio come un’unione d’amore tra uomo e donna, come voluto da Dio.

Il presupposto fondamentale per sposarsi in chiesa dovrebbe essere una profonda fede: infatti i credenti dovrebbero vedere nel sacramento del matrimonio un dono del Signore per permettere a ciascun uomo di esprimere la propria potenzialità d’amare il compagno/a ed i futuri figli. Per sposarsi in chiesa quindi occorrerebbe essere almeno credenti, meglio se praticanti, ma spesso non è così. Chi desidera una cerimonia atea può sempre ripiegarsi sul rito civile.

L’entrata.

E' consuetudine che lo sposo preceda la sposa in chiesa, dove gli invitati ed i parenti inizieranno già a prendere posto, di un quarto d'ora circa. Lo sposo entra offrendo il braccio sinistro alla madre, senza musica o con un piccolo sottofondo molto soffuso, ed inizia a salutare i presenti mentre cammina fino a raggiungere l’altare occupando il posto di destra stabilito: qui si potranno fare alcune foto ed ancora salutare i presenti.

Arriva la sposa e parte il corteo nuziale: tutti si alzano in piedi ed inizia l’inno solenne oppure un canto. Fermo restando che di solito ai paggetti si danno le fedi, mentre alle damigelle i fiori, ecco la successione: il paggetto che porta gli anelli apre il corteo nuziale, accompagnato da una damigella che sparge petali (la flower girl) o porta un bouquet simile a quello della sposa. Possono seguire altri paggetti, mentre la sposa inizia ad incamminarsi lungo la navata centrale, appoggiandosi al braccio sinistro del padre; seguita poi immediatamente dalle damigelle d'onore, dalle damigelle ed altri eventuali paggetti. Segue il padre dello sposo con la madre della sposa, un testimone della sposa con una parente dello sposo ed eventualmente altri invitati e coppie assortite secondo l'età, il "riguardo", ecc...

Cerimonia.

A questo punto tutti dovrebbero essere seduti nei loro posti secondo questa disposizione dettata dall’etichetta (infatti la famiglia e gli invitati della sposa non devono mischiarsi con quelli dello sposo). Ecco la disposizione degli ospiti in chiesa:

La musica termina ed inizia la celebrazione della messa.

Durante la cerimonia possono esserci momenti musicali o di canto. Ci si può affidare a diverse tipologie di suonatori. Chiunque si scelga, però, non deve essere un dilettante, ma una persona che abbia una certa esperienza nel settore o che comunque sia dotato di una buona tecnica. In chiesa, solitamente, ci si affida ad un professionista oppure ad un musicista messo a disposizione direttamente dalla parrocchia, tipicamente un parrocchiano o un sacerdote. Specie nelle chiese antiche che hanno grandi organi sarebbe bello poterli suonare invece di lasciarli solamente come decorazione.

C’è la possibilità pure di usufruire del coro parrocchiale: una scelta spesso felice e di sicuro effetto, dato che chi ne fa parte, pur non essendo diplomato al conservatorio, ne mastica di musica.

Vediamo quali strumenti sono i più idonei in chiesa. Ovviamente il re delle chiese è l’organo: solitamente di facile reperibilità, non si dovrebbe avere difficoltà a trovare un buon suonatore (ricordare che non basta mettere un pianista all’organo, per ottenere il miglior risultato). Una soluzione di sicuro effetto è anche il violino: uno strumento che per sua natura ha la capacità di commuovere. Più rara, ma decisamente di grande intensità, l’arpa, con quel suono così delicato, particolarmente adatto all’occasione. Per i più sofisticati, per quanti sognano un matrimonio in grande stile, infine, il suggerimento è quello di affidarsi alle combinazioni di archi e fiati: il duo (violino e violoncello), i trii (due violini e un violoncello o violino, violoncello, flauto) o addirittura il quartetto (due violini, una viola e un violoncello), una raffinatezza che colpisce non solo l’udito, ma anche la vista.

Secondo il rito cattolico sono gli sposi ad essere Ministri nel Sacramento del Matrimonio: gli sposi sono, cioè, coinvolti in prima persona nell'azione rituale.

Ciò si attua, nel corso della preparazione al rito, con la scelta da parte loro delle letture della Sacra Scrittura, che saranno commentate nell'omelia e con la scelta della forma con cui esprimere il consenso, i formulari per la benedizione degli anelli, per la benedizione nuziale, per le intenzioni della preghiera universale (ossia dei fedeli) ed i canti. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 180

Quindi si ha:

- prima lettura, scelta liberamente dagli sposi, con l’aiuto del celebrante ed è tratta dall’Antico testamento. Alcuni brani sono indicati dalla chiesa come più adatti per la celebrazione del matrimonio, quindi è opportuno informarsi tempestivamente dal sacerdote o dal diacono per farsi consigliare le letture più indicate. Gli sposi possono delegare qualche caro amico o parente per la lettura o lasciare che sia il sacerdote stesso o un suo aiutante a farlo; - salmo responsabile, anche questo testo è tratto dall’antico testamento e viene concordato tra gli sposi e chi celebrerà il matrimonio. Può leggerlo una persona cara agli sposi oppure il sacerdote o un suo aiutante. Può essere anche cantato; - seconda lettura, a volte omessa, è un testo tratto dal Nuovo Testamento ed è concordata sempre tra sposi e celebrante; - lettura del Vangelo, viene sempre concordata tra sposi e celebrante e contiene solitamente uno o più messaggi che dovranno essere recepiti dagli sposi per vivere il matrimonio come voluto dalla chiesa, e quindi da Dio. I Vangeli saranno brani che gli sposi nel corso prematrimoniale hanno appreso e amato maggiormente: gli sposi potranno anche concordare insieme all’officiante alcuni argomenti che sono loro a cuore, su cui potrà vertere l'omelia. Il sacerdote potrebbe inoltre decidere di far parlare la coppia nel corso dell'omelia. Per rendere gli invitati partecipi alla cerimonia, gli sposi potranno decidere di far scrivere la Preghiera dei Fedeli a qualche loro caro, che poi si impegnerà a leggerla. Un terzo brano, anche di carattere non strettamente religioso ma comunque adeguato all'evento, può essere letto da un invitato in chiusura del rito, prima della benedizione; - omelia, dopo la lettura del Vangelo, il celebrante fa una serie di riflessioni e considerazioni personali che riguardano le letture e che possono essere d’aiuto per i futuri sposi, per la loro vita insieme, per il loro amore e per la loro fede in Cristo. Per quello che riguarda la lettura dei testi delle sacre scritture, ecco i passi più scelti dalle coppie che si sposano:

Dopo l’omelia, il celebrante fa alzare in piedi gli sposi e chiede il loro consenso, dicendo loro se: - sono venuti a celebrare il loro matrimonio liberamente, senza costrizioni e pienamente coscienti del significato della loro scelta; - sono disposti ad amarsi e onorarsi per il resto della loro vita; - sono disposti ad accogliere la prole che verrà ed educarla secondo la Chiesa e i suoi principi.

Quindi verrà richiesto agli sposi di darsi la mano destra e di esprimere le loro promesse di fedeltà, di amore eterno e di aiuto reciproco, che dovrà avvenire in qualsiasi occasione, nella gioia, nel dolore, nella salute e nella malattia. E dopodiché il celebrante chiederà a Dio di confermare la loro scelta.

Gli anelli, legati ad un cuscino di pizzo, vengono prima benedetti dal celebrante, dopodiché slegati ed infilati reciprocamente all’anulare sinistro degli sposi. Questo gesto è accompagnato dalle frasi che ricordano il significato dell’anello come amore e fedeltà eterna. E questo momento potrà essere seguito da un caloroso applauso. Successivamente inizia il momento dell’eucarestia, con la benedizione del vino e delle ostie, che verranno poi date ai fedeli durante la comunione. Alla fine della cerimonia, dopo la benedizione finale, sposi e testimoni dovranno firmare l’atto di matrimonio. Questo momento può essere anche preceduto o seguito dalla lettura degli articoli del codice civile che interesseranno i futuri sposi. Viene ribadito che essi acquisiscono gli stessi diritti e doveri e sono tenuti a crescere ed allevare adeguatamente la prole, in base alle naturali inclinazioni dei figli. In questo momento vengono scattate le fotografie in chiesa, tra gli sposi, parenti e amici. Un sottofondo musicale crea la giusta atmosfera di festa per chiudere il matrimonio.

Uscita.

Gli sposi escono insieme dalla chiesa come marito e moglie, accompagnati da una marcia nuziale o da un inno. All'uscita il corteo sarà così composto, secondo tradizione: - eventuali paggetti; - lo sposo con la sposa (a destra); - spazio per lo strascico e per le eventuali damigelle; - il padre della sposa con la madre dello sposo; - il padre dello sposo con la madre della sposa; -parenti delle due famiglie; - le altre coppie ed invitati.

Ma in pratica invece alla fine della cerimonia escono per primi i genitori, poi i parenti più stretti e gli amici degli sposi, così mentre tutti questi aspettano sul sagrato, gli sposi ed i testimoni firmano gli atti ufficiali. Dopo aver firmato usciranno i testimoni ed infine gli sposi, che riceveranno il lancio di riso e/o di petali.

Perchè si tira il riso sugli sposi ? L'origine deriva da un'antica leggenda cinese. In un tempo remoto la Cina fu colpita da una grande carestia, il genio buono nel vedere i contadini soffrire si impietosì e volle sacrificare tutti i suoi denti, disperdendoli nella palude ed improvvisamente nell'acqua germogliarono migliaia di piantine di riso: cosi da quel giorno dove c'è riso c'è abbondanza. Lanciarlo agli sposi è quindi un simbolo di amore e di prosperità, in alcune località si usa lanciare monetine (molto dolorose all'impatto) oppure pasta o addirittura petali di rosa (lanciati anche dall'alto della chiesa). Da tenere in mente che in alcune chiese e/o comuni è vietato lanciare riso all’uscita degli sposi per non attirare i piccioni, quindi eventualmente si possono lanciare petali, confetti giganti, bolle di sapone, ecc...

Perché sull‟altare lo sposo sta a destra e la sposa a sinistra? Molte sono le origini di questa usanza, principalmente però risale al Medioevo, quando l'uomo portava ancora la spada e doveva poterla sguainare ed usare senza avere impedimento alla sua destra.

Superstizioni. Tutti i giorni sono favorevoli al matrimonio eccetto il venerdi, tutti i mesi sono favorevoli al matrimonio eccetto maggio. Se proprio si è costretti a sposarsi a maggio, i giorni meno malefici sono il 2, 4, 13, 23, purché non siano venerdi. Inoltre, bisognerebbe scegliere un giorno che non sia nel periodo della Luna Calante. Non ci si dovrebbe sposare nel giorno del compleanno di nessuno dei due sposi. Solo se sono nati lo stesso giorno, anche in anni diversi, sarebbe la data da preferire a tutte.

Ogni giorno della settimana ha un preciso significato: Lunedi: favorisce la prosperità economica degli sposi Martedi: favorisce la salute della coppia Mercoledi: è favorevole in assoluto Giovedi: neutro Venerdi: menagramo Sabato: è considerato dalla superstizione popolare come il giorno più sfortunato in assoluto anche se è il giorno che la maggior parte delle coppie sceglie per sposarsi.

Per favorire la sorte, il matrimonio deve essere sempre celebrato prima del tramonto.

E per i mesi? - gennaio: porta affetto, gentilezza a fedeltà; - febbraio: mese ideale per gli amori e gli accoppiamenti, si identifica come la migliore scelta possibile; - marzo: promette sia gioia che pene; - aprile: porta soltanto gioie; - maggio: assolutamente nefasto; - giugno:avranno la fortuna di viaggiare molto, per terra e per mare, inoltre è questo il mese dedicato a Giunone, la dea che protegge l'amore e le nozze; - luglio: annuncia fatiche e lavoro per guadagnarsi la vita; - agosto: assicura una vita ricca di cambiamenti; - settembre: porta agli sposi ricchezze e allegria; - ottobre: porta molto amore ma poco denaro; - novembre: con tristi giornate, promette invece gioia e felicità; - dicembre: la neve assicura alla coppia amore eterno.

La sposa deve indossare: -qualcosa di vecchio (le scarpe o un fazzoletto); -qualcosa in prestito (una borsa o un gioiello); -qualcosa di azzurro (basta un nastro).

Lo sposo deve avere 3 grani di sale nella tasca sinistra della giacca.

Se mentre ci si reca in chiesa, si incontra un poliziotto, un medico, un giudice, un prete o una suora, un cieco, sono presagi poco favorevoli, quindi meglio fate gli scongiuri incrociando le dita: il medio sopra l'indice, non viceversa, di entrambe le mani.

Se durate la cerimonia cade una fede, è segno che i due sposi litigheranno presto. Per scongiurare il presagio, nessuno degli sposi o degli invitati deve chinarsi a raccoglierla, deve farlo il prete o l'ufficiale di stato civile (bisognerà che qualcuno glielo dica). Se l'anello è stato raccolto dagli sposi o dagli invitati, il presagio negativo viene sovvertito, se durante il pranzo qualcuno rompe involontariamente (involontariamente sia chiaro), una stoviglia. Anzi, la rottura involontaria di un piatto o di un bicchiere annulla tutti gli eventuali presagi poco favorevoli, che si sono verificati nel corso della giornata. Consiglio: se gli sposi hanno un amico goffo e sbadato, invitatelo senza dubbio, sperando che sia all'altezza della sua fama!

"Sposa bagnata, sposa fortunata": può sembrare un modo gentile per consolare gli sposi che non hanno avuto una giornata di sole, però la pioggia simboleggia la fortuna e l‟abbondanza che cade generosa sugli sposi.

Il suono del clacson del "corteo nuziale" deriva dalla convinzione che così facendo si mettono in fuga gli spiriti cattivi (anche se il galateo lo vieta).

Il letto degli sposi viene preparato la sera prima del matrimonio da due ragazze nubili, in segno di purezza.

Idee e consigli vari: - non dimenticarsi il guestbook, serve per ricordare chi è venuto alla cerimonia, è un registro formale che è firmato dagli ospiti, è posto all’ingresso della chiesa con penna e porta penna dello stile adatto al matrimonio. Conviene che ci sia una persona là vicino che inviti le persone che entrano in chiesa a firmare; - all’uscita dalla chiesa o municipio il sottofondo musicale non deve essere per forza la classica marcia nuziale, se il matrimonio ha uno stile anticonformista può andare bene anche una bella musica pop!; - chiedere sempre le regole per ciò che riguarda fare foto, fare video, musiche, candele, decorazioni, poter gettare riso o petali, oltre alla possibilità di parcheggio, accesso per gli handicappati, ecc..; - all’officiante si può dare anche un’offerta (varia da €50 a €250), dipende anche dal livello di amicizia che si ha con lui e da quanto ha fatto anche in termini di aiuto e tempo dedicato agli sposi. E’ lo sposo che mette i soldi in una busta chiusa e la da ad un testimone oppure al planner il quale la da all’officiante dopo la cerimonia; - chiedere ad amici speciali di fare delle letture; - chiedere a amici degli sposi bravi a cantare o suonare di fare uno o più pezzi durante la cerimonia; - tra le letture è una bella idea anche inserire poesie, prosa o elementi di letteratura; - un’idea è cambiare la posizione degli sposi e dell’officiante in modo da mettere gli sposi di fronte agli invitati ed il prete di spalle; - mettere vicino agli sposi una candela che simboleggia che le due vite diventano una; - lasciare andare libere colombe quando c’è il fatidico “marito e moglie”; - ringraziare davanti a tutti gli invitati i genitori per quello che hanno fatto; - usare incenso o mezzi per dare odori e profumi particolari (senza esagerare per non dare fastidio); - se si pensa di far volare palloncini all’uscita degli sposi, c’è bisogno dell’autorizzazione del prefetto; - perché la disposizione tradizionale vuole lo sposo a destra e la sposa a sinistra? Si tratta di una tradizione antica, quando spesso le donne potevano essere rapite, allora la sposa sta a sinistra per dare la possibilità allo sposo di usare la mano sinistra e sguainare la spada per difendere la sposa; - non invitare gli ex degli sposi, a meno che gli sposi siano amici con essi. 3.17.6 Le nozze in comune o altrove.

Il rito del matrimonio civile è la formalizzazione dell’unione tra uomo e donna svincolata da questioni religiose: è solamente un atto formale dove ciascuno degli sposi esprime la volontà di contrarre l’altro come marito o moglie ed i testimoni sono chiamati a firmare i registri che convalidano il matrimonio. Nel matrimonio civile non c’è la messa, la benedizione degli anelli, la lettura dei testi biblici, la comunione e la benedizione degli sposi.

In generale nel matrimonio civile non sono ammessi ritardi. L’ingresso degli ospiti e degli sposi avviene come in chiesa, quindi la sposa entra nella sala insieme a suo padre, mentre lo sposo l’aspetta presso il tavolo dell’officiante, che solitamente è il sindaco o un assessore. Una marcia nuziale o una colonna sonora potrà accompagnare il tragitto della sposa fino all’officiante. Come in chiesa, uguale è la disposizione degli invitati dello sposo e della sposa.

Il rito in sé dura poco, circa 20 minuti, perché è solamente un puro atto formale in cui un officiante, che può essere il sindaco o un assessore: - leggerà gli articoli del codice civile che riguardano il matrimonio, come la parità dei diritti e doveri, la residenza comune e il compito di educare la prole (art. 143, 144, 147); - porrà le domande di rito in cui si chiederà se ciascuno vuole prendere come sposo/sposa il futuro coniuge; - assisterà al classico scambio degli anelli; - assisterà alla firma dei registri di matrimonio dei testimoni e degli sposi; - farà un discorso finale di augurio agli sposi.

Gli sposi, finito il matrimonio, usciranno dalla sala comunale, per partecipare al lancio del riso ed alle fotografie, che avverranno fuori dall’edificio.

Per ciò che riguarda la musica, essendo di breve durata il rito civile, anche la musica non dovrà occupare troppo spazio e non deve protrarsi troppo a lungo. Di solito le sale in cui vengono svolti i matrimoni civili sono attrezzate con un impianto Hi- Fi dotato di lettore CD o MP3 ed è un assistente dell’officiante che inserisce le colonne sonore che accompagneranno alcuni momenti musicali della cerimonia.

La Wedding Planner deve informarsi presso il comune per avere maggiori dettagli sulle musiche proposte e chi desidera dei brani particolari può chiedere di utilizzare un proprio CD. La scelta migliore rimane sempre quella di contattare i musicisti dal vivo, previo accordo con il comune, che regaleranno emozioni sicuramente più belle, adatte per l’atmosfera romantica che deve accompagnare la cerimonia, anche se breve come nella cerimonia civile. In ogni caso, chi desidera la musica dal vivo dovrebbe sempre avvisare con largo anticipo il comune per assicurarsi che non ci sia nessun problema.

Se in programma c’è sia la cerimonia civile sia quella religiosa, conviene svolgerle in due giorni diversi: quindi a quello civile parteciperanno solo i genitori, parenti importanti, testimoni ed amici stretti, senza organizzare un grande ricevimento. Inoltre bisogna ricordare che non si può svolgere la cerimonia di sabato.

Sposarsi con rito civile è solo una delle tante possibilità che si offrono agli sposi che vogliono un matrimonio diverso ed assolutamente personalizzato. In particolare se si vuole celebrare solo il matrimonio laico senza poi quello religioso, svolgere la cerimonia in Comune non è una scelta grandiosa, poiché di solito si tratta di saloni non eleganti o colorati per rallegrare quel giorno così importante. Oggi per fortuna si possono svolgere queste cerimonie laiche allo stile anglosassone anche all’aperto, insomma ci si può sposare come e dove più piace. Questi tipi di matrimoni però richiedono di preparare tutto da zero e si deve trovare un officiante che sia disposto ad uscire dal comune per celebrare le nozze a mare o al parco, ecc..; in ogni caso si deve passare lo stesso al comune in precedenza, anche solamente gli sposi ed i testimoni, per pronunciare il sì e firmare i registri. Ormai in continuo aumento sono gli italiani che decidono di celebrare il loro matrimonio all'estero. Sposarsi in un luogo da sogno, in paesi esotici e lontani è stato fino ad oggi un privilegio per pochi vip. Adesso però è possibile! Sposarsi nella località che si è sempre desiderata, anche se molto lontana, non è poi così difficile e molto spesso è meno costoso che sposarsi in Italia. Come in Italia anche per sposarsi all'estero sono richiesti dei documenti ed è necessario seguire un determinato iter burocratico. Bisogna tenere conto però che documenti e procedure cambiano a seconda del paese in cui ci si vuole sposare, ma soprattutto che non in tutti i paesi del mondo è possibile celebrare un matrimonio che sia poi valido anche in Italia, pertanto si suggerisce di muoversi per tempo e di informarsi presso l'ambasciata italiana (che aiuterà a ottenere un contatto con l'ente corrispondente) per capire l'iter burocratico da seguire o presso l'ente del turismo di riferimento.

C'è da dire che, nonostante alcuni dei matrimoni celebrati all'estero non abbiano valore in Italia, molti sono gli sposi che scelgono comunque la "location straniera" con l'unico scopo di soddisfare il desiderio di avere delle nozze dalla scenografia davvero suggestiva e che decidono quindi di celebrare un matrimonio figurativo. I luoghi preferiti dove celebrare le proprie nozze sono: in crociera (cattolico, no civile), Maldive (solo figurativo), Polinesia (solo figurativo), Seychelles (sia cattolico, sia civile che figurativo), Kenya (civile e figurativo), Australia, Messico e Grecia (sia cattolico, sia civile che figurativo), USA (civile e figurativo).

3.18 Il rinfresco.

Si può organizzare un rinfresco in qualche parte per salutare coloro che hanno ricevuto la partecipazione al matrimonio ma non l’invito a cena (volendo al rinfresco possono partecipare anche chi andrà poi alla cena). Si deve svolgere tra la fine della cerimonia ed il servizio fotografico che precede il ricevimento. Calcolare circa 1 ora e 15, massimo 1 ora e mezza.

Si consideri che, se ci sono persone a cui non si è dato l’invito a cena e che vengono da lontano, è consigliabile dar loro un rinfresco, per compensare la mancanza di invito al ricevimento ed offrire dei momenti da condividere con gli sposi che non sia solo la celebrazione di 1 ora. Altrimenti per tagliare la testa al toro si possono invitare al matrimonio solo coloro che poi verranno anche al ricevimento.

Il giorno dopo le nozze è un’idea proporre, solo per poche persone intime, un pranzo che permetta di prolungare la festa in modo più informale e far felici gli invitati che possono stare più tempo con gli sposi.

3.19 Il ricevimento.

Il "pranzo di nozze" simboleggia l'entrata della sposa nella sua nuova condizione: con il pasto consumato congiuntamente dai due coniugi la donna lascia la sua famiglia d'origine e diventa sposa. Un tempo si usava festeggiare la nuova unione in casa della famiglia della sposa, secondo la tradizione più stretta, al giorno d'oggi però le abitazioni consentono difficilmente questo tipo di scelta, a meno che non si abbia a disposizione una villa in campagna. Fortunatamente oggi gli sposi hanno una vasta scelta di location dove poter dare il ricevimento per gli invitati.

Circa un anno prima delle nozze bisogna cercare e prenotare la location per il ricevimento, da scegliere con cura visto che condizionerà tutto il resto. Già quando il futuro sposo fa la proposta di matrimonio, la futura sposa dovrebbe iniziare a pensare dove svolgere il ricevimento, partendo dal considerare se può andare bene il luogo di residenza di lei, di lui, quello dei genitori, eventuali case di campagna o di mare o montagna delle famiglie. Moltissimi sono i punti da considerare nella scelta della location: Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 190

- fare attenzione al meteo, verificare infatti che tempo ci potrebbe essere il giorno X nel luogo scelto. Ancora in riferimento al meteo, provare a visitare la location durante giorni di sole, di nuvole e di pioggia per capire cosa cambia e cosa bisogna attendersi in caso di cattivo tempo; - eliminare le date incompatibili con impegni vari importanti o di lavoro; - per trovare libere le location più famose per i ricevimenti non basta iniziare a sceglierlo un anno prima, meglio 2; - i mesi più pieni sono da marzo a settembre; - scegliere l’estate è bene per il tempo ma non è detto che tutti gli invitati vengano, perché dovrebbero organizzare le vacanze in funzione del matrimonio. Quindi, se si vuole che ci siano tutti, è bene avvertire gli invitati mesi prima. Agosto è il mese critico dove ci sono sempre tanti annullamenti degli invitati ed anche l’ultima settimana di luglio non è il massimo. Si consideri anche chi ha figli, che quindi vanno a scuola: se si sceglie l’inizio di settembre o il periodo di inizio scuola, è difficile che vengano. Infine si consideri che nei periodi di alta richiesta di ricevimenti i prezzi salgono, quindi potrebbe anche essere conveniente scegliere un periodo meno affollato, da fine settembre ad inizio maggio; e visto che potrebbe piovere in questi periodi è bene scegliere un posto riparato; - la location deve essere prima di tutto accessibile a tutti e gli invitati non devono perdersi. E’ preferibile che il luogo prescelto per il ricevimento di nozze non sia troppo distante da quello della celebrazione (al massimo 1 ora d’auto); in ogni caso, onde evitare che ospiti che non siano del luogo o che, troppo emozionati per l’evento, perdano di vista la macchina degli sposi, sarà opportuno che un fiocco bianco oppure un nastro colorato decori tutte le auto del corteo nuziale e che, inoltre, siano distribuite a tutti gli invitati presenti delle fotocopie indicative sulle quali sia dettagliatamente segnalata, la descrizione e la mappa del percorso da seguire per raggiungere la meta desiderata. Altro piccolo suggerimento è poi quello di non dimenticare la preventiva verifica delle condizioni di parcheggio per tutte le automobili degli invitati, dando quindi ai medesimi chiare e precise indicazioni, avendo inoltre cura di non trascurare un dettaglio tutt’altro che insignificante: è senz’altro preferibile che gli ospiti della cerimonia facciano qualche passo in più piuttosto che turbino la gioia di una tranquilla giornata di festa a causa di una multa di troppo. Inoltre in una festa formale e elegante come il matrimonio, affacciarsi per esempio dal balcone della location e vedere la sterminata serie di auto degli invitati parcheggiate non è una bella scena, quindi si deve cercare di tenere il parcheggio fuori dalla vista dei convenuti; - se per esempio si prenota la sala di un hotel, bisogna essere certi che in quella data nelle altre sale dell’hotel non ci siano altri eventi, congressi ecc.., sennò si crea troppa confusione e fracasso; - assicurati che ci sia spazio a sufficienza, tenendo in conto che per il ricevimento le persone devono potersi muovere agevolmente tra tavoli, sedie, musicisti; - verificare l'illuminazione del locale: per il giorno, puntare ad un salone con molte finestre; per la sera, controllare che la luce non sia troppo tenue; inoltre i tavoli devono essere bene illuminati. Meglio fare un sopralluogo sul posto, nell'orario in cui prevedi si svolgerà il ricevimento; - meglio scegliere una sala con una bella vista: vedere dalle finestre un paesaggio desolato non aiuta a rendere la festa più allegra; altrimenti puntare su un locale con bei quadri appesi alle pareti; - riguardo gli spazi che deve avere la sala, serve almeno 1 mq a persona, considerando l’individuo seduto a tavola (e ci deve essere anche lo spazio tra i tavoli per camminare) e 4 mq per lo spazio ballo (30mq come minimo con il dj); se sono previsti buffet per la cena o per il cocktail serve lo spazio per i tavoli lunghi che devono essere almeno 50 cm per invitato. Per la location non ci deve essere troppo spazio vuoto, altrimenti le persone si sentono abbandonate; al contrario non affittare una sala troppo piccola pensando che non verranno tutti, infatti solo il 10% fino al 20% degli invitati non vengono e non è detto che il loro spazio libero sia sufficiente per considerare di affittare una stanza più piccola. Se possibile evitare una location del ricevimento con tante stanze in successione, perché è difficile comporre tavoli, gli ospiti potrebbero sentirsi isolati e la sposa dovrebbe passare di continuo di stanza in stanza per stare un po' con tutti, mentre gli invitati passeranno la serata a cercare la sposa; quindi meglio una stanza grande ma unica; - il locale è a norma sicurezza? (quanti estintori, piani di evacuazione, uscite di sicurezza ci sono?). Non esitare a chiedere i contratti di assicurazione; - è accessibile per i disabili?; - il giorno del ricevimento ci sarà qualcuno dei gestori sul posto?; - impongono un catering i gestori della location? Se non lo impongono, i gestori vogliono dare l’assenso alla scelta del catering deciso dagli sposi/WP?; - si deve pagare un diritto di tappo sulle bottiglie portate dagli sposi? (Per diritto di tappo si intende la pratica, sempre più diffusa, di portare al ristorante una bottiglia di vino acquistata altrove, pagando al ristoratore una somma corrispondente al servizio, alla stappatura, al lavaggio di bicchieri e decanter); - tavoli, sedie, stoviglie sono compresi nel prezzo?; - ha una cucina professionale con piani, frigoriferi, lavastoviglie? E se non ne l’ha, il servizio catering dove potrà organizzarsi?; - l’impianto elettrico è sufficiente ad alimentare le cucine che lavoreranno a tempo pieno, l’illuminazione della sala, l’impianto stereo?; - il dj è imposto?; - si può fare venire l’orchestra?; - c’è un impianto acustico? Se c’è, verificare la qualità ed il numero delle casse. Serve un supplemento per usarlo?; - a partire da quando (giorno e ora) si può prendere possesso del luogo e quando si deve liberare il posto? E’ possibile superare l’ora limite? Ed a quale prezzo?; - c’è una sala dove gli sposi possono riporre le loro cose?; - c’è una sala dove si possono tenere i bambini? E’ munita di materiale video per proiettare dvd?; - c’è un guardaroba? Se si, è a pagamento? C’è del personale della location che se ne occupa o no?; - c’è un parcheggio nella location o nelle prossime vicinanze? Quante auto può accogliere? E’ a pagamento? E’ sorvegliato?; - se piove, che si fa?; - per ballare c’è una sala apposita oppure si devono spostare i tavoli?; - si può decorare la sala a piacere?; - si possono portare bomboniere? Gettare confetti? Sparare fuochi d’artificio?; - c’è uno spazio per fumatori?; - chi si occupa delle pulizie? Ed a quale prezzo?; - chi fa e chi paga la lavanderia?; - quali sono le modalità di pagamento? Quando bisogna versare la caparra o l’acconto? Di solito in caso di annullamento si perde solo la caparra, mentre se si versa un acconto, si deve pagare tutta la somma. In ogni caso chiedere alla location che succede in caso di annullamento; - è bene stipulare un’assicurazione apposita, rivolgersi presso l’organismo che assicura il locale ed intanto chiedere all’assicurazione se la responsabilità civile della coppia copre eventuali danni o se si deve stipulare un ulteriore contratto. Comunque, meglio chiedere i preventivi a diverse compagnie assicuratrici, leggendo bene cosa includono (ci sono inclusi gli scioperi?).

3.19.1 Scegliere la location.

La scelta della location deve essere in linea con lo stile del matrimonio o per meglio dire è il tipo di location, assieme a quella della cerimonia, che influenzano lo stile di tutto l’evento. Il budget e il tono della cerimonia sono sicuramente voci determinanti, ma non le uniche.

L’abito della sposa e dello sposo influenzano la scelta del luogo del ricevimento: se la sposa ha 3 metri di strascico e lui è in tight, difficilmente il pranzo di nozze sarà in spiaggia o in campagna, invece sarà più consona la cena in un grand hotel oppure il banqueting in una villa con parco oppure in un loft post industriale per chi ama gli ambienti minimal chic. Ma c’è anche chi affitta una sala di museo per dare un tocco insolitamente culturale all’evento. Ogni scelta è quella giusta se sposi e ospiti saranno in sintonia con il luogo.

Anche la stagione influenza la gamma di possibilità. Parchi, giardini e terrazze con catering o banqueting saranno i favoriti dell’estate, mentre in inverno i saloni di ristoranti, ville e castelli potranno accogliere i vostri ospiti magari con i camini accesi. Attenzione alle mezze stagioni: assicurarsi sempre che sia possibile pranzare anche all’interno del locale scelto, in caso di maltempo.

Le principali tipologie di location sono:

- la sposa che ha sempre desiderato il classico matrimonio da favola, dopo la cerimonia, deciderà sicuramente di tenere il ricevimento in una sfarzosa villa oppure in un castello. o Le ville sono perfette per i ricevimenti diurni formali e romantici, in particolare quelle d’epoca sono indicate se la sposa è in abito lungo; inoltre i giardini e parchi delle ville sono una bella cornice per le foto dell'album di nozze. Nella bella stagione una villa può essere utilizzata anche per gli aperitivi. Queste location consentono in genere di utilizzare, soprattutto nella bella stagione, diversi ambienti da destinare, ad usi differenti: benché infatti il banchetto si svolga spesso (sempre, nei mesi più rigidi) nelle grandi sale ricche di affreschi ed arredi preziosi, è inoltre possibile (e ormai, sempre più in voga) allestire alcuni angoli riservati per consentire ai diversi ospiti di chiacchierare tra loro in tutta tranquillità, disporre di una sala da ballo per il dopo cena, godere della vista e della possibilità di passeggiare in un bel parco che circondi la dimora e che sia possibile usufruire per l’aperitivo inaugurale o per il brindisi finale. o Per una cerimonia serale il castello è il luogo più indicato per il ricevimento romantico e prestigioso (specialmente nei mesi invernali), perché offre un'atmosfera molto suggestiva. Si vivrà il ricevimento in una realtà irreale e fiabesca tra lunghi saloni e arredamento d'altri tempi: già il percorso per raggiungere la meta ha le sue attrattive, poi gli ambienti austeri e le mura affrescate, le torri e le mura merlate faranno il resto. o Per chi, invece, predilige lo sfarzo raffinato senza doversi necessariamente allontanare dal centro della città, è ancora possibile optare per un’ulteriore alternativa: un bellissimo palazzo d’epoca, scelta decisamente ideale soprattutto, per quegli sposi che decidano di celebrare il proprio “sì” durante la stagione fredda essendo, proprio l’inverno, la cornice che più si adatta a tale dipinto, ricco di storia e di tradizioni secolari; infatti, la comodità del luogo è sicuramente da privilegiare nel momento in cui, anche i parchi ed i giardini delle ville più belle, proprio a causa del gelo invernale, vedono inevitabilmente ridotto il loro fascino. Le diverse sale e salette decorate ed arredate con sfarzo dallo stile “Barocco” (quindi, molto ricco e articolato) che, in genere, sono piuttosto copiose in tali palazzi, sono messe a disposizione degli sposi e dei loro invitati, tanto per cocktail intimi quanto per grandi feste. Scegliendo tale soluzione infine, potrebbe essere piacevole, una volta terminata la cerimonia, lasciare la chiesa o il municipio a piedi, in piccolo corteo.

Tutta la cerimonia deve intonarsi alla cornice prescelta: una carrozza trainata da cavalli bianchi aspetta gli sposi all’uscita della chiesa per portarli alla location; l’ingresso principale è costellato da fiaccole, candele e petali di rosa a segnare il passaggio, mentre le sale, già adorne e ricche di affreschi, non devono essere appesantite da allestimenti troppo elaborati. La mise en place prevede tovaglie damascate panna o bianco avorio; posate d’argento, piatti di fine porcellana e bicchieri di cristallo; centrotavola classici composti da candele bianche di varie altezze e petali di rosa; le sedie, rivestite da stoffe color crema con romantici fiocchi sul retro, completano un ambiente già di per sé elegante e raffinato. La musica appropriata è quella classica o jazz, capace di creare un’atmosfera suggestiva e ricercata: allora anche i nomi dei tavoli sono quelli dei compositori più famosi. Poi alla fine della serata dal tono fiabesco, una festa danzante. Nei decori ed allestimenti è sempre presente una pennellata di rosso: dal bouquet e dai menu ai libretti della messa rilegati con un cordoncino rosso.

- la sposa che ama le ambientazioni agresti e desidera avere un ricevimento poco formale, libero di formalità e desidera avere a disposizione una location immersa nel verde, ha la possibilità di ambientare il giorno delle nozze in una chiesetta di campagna e poi tenere il ricevimento presso un casolare o una cascina nel verde, con capriate e travi a vista per un matrimonio semplice ma di grande effetto. Nella stagione primaverile, in particolare con la bellezza della natura che sboccia, la scelta può ricadere su una grande cascina rustica, in alcuni casi, addirittura provvista di una deliziosa e suggestiva cappella privata in modo da poter svolgere (se il romanticismo degli sposi lo richiede) la cerimonia religiosa ed il ricevimento nuziale nello stesso luogo. In questo caso, naturalmente, gli allestimenti ed il tono dell’intero matrimonio seguiranno una linea più informale ed agreste; in tal senso quindi, si può suggerire perfino di offrire ai propri invitati un ricevimento spiritoso, stile pic-nic, con la presenza di diversi barbecue per la cottura della carne alla brace, del pesce e/o delle verdure grigliate che ne facciano da contorno. In inverno invece largo ai tavoli rotondi in fiandra dai colori naturali posti tutti attorno ad un camino a legna con fuoco scoppiettante per riscaldare l’atmosfera. Luci soffuse e candele accese per creare un alone magico. Composizioni centrotavola semplici ed ispirate ai colori dell’inverno e della neve come bacche bianche, biancospino e camelie. In estate ancora, sull’aia e sotto il portico alcune isole a buffet e tavoli all’ombra degli alberi verdi. Il tableau ed i segna posti vanno sempre sullo stesso stile: sui tavoli degli invitati si possono posizionare secchielli con bouquet dai vari colori ed il centrotavola può essere costituito da una ricca composizione floreale. - Un’altra scelta interessante è l’agriturismo, sinonimo di natura e vita nel verde: per questo va da sé che il periodo migliore per organizzare un ricevimento inizia con la primavera e termina in autunno, quando le giornate sono più lunghe e la temperatura più mite. Questo permetterà, tempo permettendo, di godere appieno della natura che circonda l'agriturismo. Alcune strutture sono organizzate anche per offrire un ottimo ricevimento nuziale anche in primavera, autunno o addirittura in inverno: in questi casi però bisogna valutare bene gli spazi coperti, perché è possibile che la temperatura, specie la sera, suggerisca di stare all'interno. Un matrimonio in agriturismo in pieno inverno è raro ma non per questo da scartare a priori: cenare al tepore dal camino può essere un'esperienza decisamente romantica. Di norma l'agriturismo propone un menu all'insegna della tradizione del territorio e composto, almeno in parte, da prodotti propri. Questa è la sua caratteristica: evitare quindi di chiedere piatti improbabili della nouvelle cousine. Nella scelta dell’agriturismo, stare attenti a non sottovalutare il servizio. Alcune strutture, se non debitamente organizzate, potrebbero trovarsi in affanno proprio su questo fronte. Informarsi dunque su come intendono organizzare il servizio ai tavoli e la cucina: questo per evitare di incappare in soluzioni improvvisate che potrebbero mettere in difficoltà lo svolgimento del ricevimento di nozze. Un personale proporzionato al numero degli ospiti e precedenti esperienze di matrimoni sono importanti segnali di affidabilità che è lecito pretendere da chi organizzerà il ricevimento del "giorno più bello" degli sposi. In mezzo alla natura non significa sperduto tra i monti: nella scelta della struttura, tenere presente anche quanto l'agriturismo è raggiungibile. E' matematico che una certa percentuale degli ospiti si perderà per strada ed un percorso difficile non farà che incrementare il numero dei "dispersi". Se si scelgono strutture in località isolate, cercare di valutare bene i tempi per raggiungerle, in modo che il ricevimento non venga penalizzato. - Gli sposi che adorano il mare, le sue suggestioni e colori possono decidere di ambientare il matrimonio in spiaggia. Questo tipo di scelta comporta un ricevimento informale e giovane, preferibilmente nelle ore serali, quando il tramonto crea giochi di luce ed il buio avvolge la festa che segue alla cerimonia. Allestimenti con candele bianche, torce e lanterne appoggiate su specchi o direttamente sulla sabbia intorno ad un unico grande tavolo rivolto verso l’acqua. Altri tavoli disposti a raggiera con cocktail di benvenuto ed aperitivo in piedi. Piatti freddi, finger food, canapées di pesci sono il preludio di paste fredde e riso al nero di seppia. Tovaglie dai colori del mare: blu, azzurro e verde acqua. La mise en place è semplice: piatti rotondi di porcellana bianca con sottopiatti di vetro colorato; come segnaposto barchette di carta o stelle marine appoggiate su ogni tavolo; centrotavola di ortensie blu e candele. Per creare allestimenti particolari si usa legno, sassi ed elementi naturali. Per finire in riva al mare si crea un’area relax con grandi cuscini dove conversare ed una zona bar dove gustare freschi e colorati drinks. - Il ristorante , in città, in campagna, in collina, al lago, è senz’altro la soluzione che più di ogni altra privilegia il pranzo “in senso stretto” e, anche per questo, si presta ottimamente ai festeggiamenti familiari o senza grandi esigenze di formalità. Tuttavia, nonostante oggi, soprattutto ad alcune giovani coppie, possa apparire una scelta ormai obsoleta (potendo spaziare tra le molteplici alternative indicate), il sempre classico banchetto al ristorante ancora offre, in molti casi, delle ottime opportunità di scelta in grado di abbinare perfettamente proposte di alta gastronomia con interni lussuosi e ricchi d’atmosfera e panorami bellissimi da poter ammirare. - La discoteca , riservata a coppie molto giovani e un po’ “scatenate”, è sicuramente l’ambiente ideale per gli sposi che siano più desiderosi di divertirsi in maniera spensierata con i propri amici che di intrattenere gli ospiti. Se la festa tende ad escludere quindi amici e parenti “più in là con gli anni”, il momento conviviale può essere precedente alla festa stessa, un esempio: una buona cena al ristorante o anche un bel rinfresco. Esistono anche soluzioni accoppiate ristorante – discoteca , che sono da preferire, garantendo a ciascuno un “dopocena su misura”. In ogni caso però, va tenuto sempre presente che, dove si balla, deve essere sempre previsto un buffet. - Cornice che si adatta perfettamente a coppie dallo spirito anticonformista, che desiderano sperimentare con curiosità proposte nuove e decisamente fuori da ogni banalità (e senza timore alcuno dei giudizi di possibili invitati troppo legati alle tradizioni) è il loft, l’ultima tendenza Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 200

per chi decide di ambientare il matrimonio in un contesto metropolitano e per chi ricerca una location moderna e dinamica. Il loft è un grande spazio aperto ricavato in un contesto di archeologia industriale ed aree urbane rimodernate, un unico grande ambiente dalla struttura estetica volutamente essenziale e minimalista, in genere, ritmata solo da pilastri. Viene spesso scelto da tutti coloro che amano ciò che fa tendenza. Il grande spazio bianco comporta una scelta di stile lineare ed essenziale: giochi di specchi, luci fredde alle pareti, essenze profumate, candele poggiate per terra o tutto intorno alle grandi finestre che guardano alla città. In occasione delle feste di nozze il loft viene arredato in modo consono ed adeguato con numerose piante verdi e ombrofile rampicanti fino a trasformarsi, a volte, in una sorta di serra. All’atmosfera Zen ben si addice la scelta di forme quadrate e rettangolari e materiali inusuali come metalli e legno. Il catering rigorosamente minimale: cocktail in piedi, finger food dagli abbinamenti di gusto ricercati, pietanze a base di pesce o pietanze vegetariane accompagnate da ottimi vini. Moderna la disposizione ad isole delle portate che lascia ampi spazi liberi per movimentare il ricevimento e far circolare i camerieri. Allestimenti floreali dal tocco moderno grazie all’uso dei rami di bambù, bacche, piante esotiche. Il bianco delle pareti permette anche di giocare con il colore predominante al quale uniformare tutto: il rosa, il verde mela, l’arancione oppure il cioccolato sono perfetti per creare il bouquet della sposa, i centrotavola, gli allaccia tovaglioli, i menù. Musica jazz di sottofondo ed angoli relax con grandi cuscini bianchi poggiati per terra dove far sedere gli invitati completano il tutto. Bisogna considerare che la parola ricevimento non sempre include la ristorazione, infatti possono essere due fornitori assolutamente separati. In particolare nell'ambito della ristorazione, esistono due servizi a cui gli sposi si possono affidare, in relazione e completamento al servizio offerto dalla location del ricevimento: • catering, cioè una qualificata società che, scelta dagli sposi la location in cui festeggiare, si occuperà di offrire alla coppia ed ai loro ospiti la sola fornitura alimentare; • banqueting, cioè un‟agenzia che, viceversa, si occuperà dell‟intera organizzazione del dopo cerimonia, provvederà quindi, oltre all‟allestimento dei ecc.. Quindi si invitano ad entrare dentro per la consumazione del pranzo/cena. E per finire il taglio della torta potrebbe essere fatto nuovamente nel giardino oppure nella zona della piscina oppure su una terrazza panoramica, ecc... Insomma: lasciati ispirare dalla location, dalla sua architettura, dai suoi ambienti interni ed esterni.

3.19.2 Catering e banqueting.

A conclusione della celebrazione del matrimonio, per salutare amici e parenti, sposi ed invitati si ritroveranno con gioia e gaudio nel luogo prefissato per la prosecuzione dei festeggiamenti per i quali, tra l’altro, sono previste diverse e variegate tipologie di soluzioni legate, principalmente, a due fattori decisivi: la preferenza degli sposi nonché l’ora in cui si celebrano le nozze stesse.

Buon senso vuole che:

- chi si sposa di mattina offra ai propri invitati il tradizionale pranzo oppure il più semplice banchetto; - chi si sposa nel primo pomeriggio offra un rinfresco oppure una merenda preferibilmente preparata all’aperto, che includa una discreta scelta di succhi di frutta, spremute e tè serviti con salatini, tramezzini, biscotti e naturalmente dolce nuziale; - per chi, infine, decide di celebrare il matrimonio nel tardo pomeriggio, sarà buona regola orientarsi su una cena formale oppure su un cocktail o ancora, su un buffet, seguiti da un’allegra festa danzante. tavoli, all‟illuminazione e ad altri importantissimi dettagli; l‟obiettivo primario infatti, oltre all‟ottima cucina ed al servizio impeccabile, è quello di creare la scenografia e l‟atmosfera adeguate al tipo di circostanza.

Il momento dell’aperitivo è senz’altro il più importante, in quanto gli ospiti devono essere accolti nel migliore dei modi; infatti, mentre per il pranzo è preferibile mantenere un’impronta tradizionale, per l’aperitivo si può tranquillamente “osare” qualcosa di più originale sia per quanto riguarda il cibo, sia per quanto concerne la sua presentazione. L’aperitivo, inoltre, deve essere vario ed abbondante, in modo da potersi gustare a lungo ed in totale relax ; il fatto poi che si consumi in piedi conferisce all’intera organizzazione, un ulteriore tocco di dinamismo, potendo permettere agli invitati una maggiore libertà di movimento, passeggiando liberamente ed ammirando la bellezza della location scelta per i festeggiamenti.

Il cocktail quindi è importante, è un momento chiave, che può rischiare di guastare l'umore generale, se non funziona a dovere. Gli invitati hanno sempre tanta sete, quindi bisogna prevedere molte bevande, basta che non ci siano molti superalcolici. Di solito il cocktail è servito all'aperto.

Per un effetto ricercato installare le food stations: oltre ad un banco sul quale sono esposti gli stuzzichini, si utilizzano tavoli sparsi un po' ovunque dove alcuni cuochi preparano semplici piatti; con questa soluzione senza grandi spese si da un'impressione di lusso. Si può occupare tutto lo spazio esterno dove si svolge il cocktail con i tavoli, così le persone non devono fare una lunga coda per raggiungere gli stuzzichini; ricordarsi di prendere anche tavoli e sedie per chi desidera sedersi.

Come camerieri calcolare che ne serve uno volante ogni 50 persone ed altrettanti che restano dietro ai tavoli del buffet per servire bevande e stuzzichini; inoltre calcolare 1 o 2 camerieri che assicurino il servizio alle bevande fino a quando la maggioranza delle persone non se ne saranno andate. Quanto alla quantità di stuzzichini, calcolare 10 stuzzichini a persona.

3.19.3 Pranzo/cena/banchetto.

Il banchetto di nozze, come il pranzo o la cena, deve svolgersi in ristoranti o ville che dispongano di sale ampie e capienti in grado di accogliere al meglio, tanto un numero limitato quanto un numero considerevole di ospiti.

Generalmente segue una cerimonia (che si sia svolta nella tarda mattinata nel caso del pranzo o banchetto) ed anche per questo, buona regola impone che gli sposi debbano prestare una grande attenzione alla scansione dei vari impegni precedenti programmando, preferibilmente, l’arrivo alla location in perfetta sincronia con l’inizio dell’aperitivo augurale evitando, così ai propri invitati, interminabili e stressanti attese.

Richiede un’armonia essenziale nella scenografia complessiva della location e nelle apparecchiature così come un’attenzione capillare nella distribuzione dei posti e nella scelta stessa del menù; e perché tutto abbia inizio nel migliore dei modi, la sposa (che, prima dell’ingresso in sala, avrà avuto a sua disposizione qualche minuto utile per togliere il velo e sistemare l’acconciatura) precederà i suoi ospiti di qualche passo, entrando nella sala quando tutto sarà preparato alla perfezione ed il personale di servizio sarà pronto, appunto, a servire gli aperitivi.

Gli ospiti saranno quindi accolti dalla madre della sposa (che farà le veci della padrona di casa), seguita dal padre della sposa quindi dai genitori dello sposo e, naturalmente, dalla neo-coppia. Se gli ospiti presenti al banchetto sono numerosi, all’entrata in sala, si collocherà un tableau con la disposizione dei tavoli e dei vari posti assegnati (in caso di pranzo e cena, no in caso di un banchetto); e ancora, lì accanto, disposto su un leggio o su un tavolo, un’idea carina sarebbe quella di esporre un grande libro che ogni invitato, in successione, potrà firmare esprimendo una frase augurale per gli sposi, come il guest book che si è messo all’ingresso della location della cerimonia.

La moda non prevede più grandi abbuffate oppure lunghi menù, ma ciò non significa che non ci devono essere delle pietanze eccellenti, anche perché, dopo il tema dell’abito della sposa e del meteo, è il cibo l'argomento principale delle conversazioni durante il matrimonio. Ovviamente il pasto deve essere in armonia con lo stile delle nozze, infatti il matrimonio che riesce è quello in cui regna l'armonia tra i diversi elementi che lo compongono (per esempio è sbagliato spendere molto per la sala e poi spendere poco per il resto del matrimonio). Il metodo di guida deve essere la qualità, anche se poi i piatti non sono estremamente elaborati (meglio per esempio una squisita zuppa di legumi che aragoste dal cattivo sapore).

Un pranzo o una cena tradizionale, con tavoli e sedie assegnati ed un servizio al tavolo di camerieri, è la soluzione preferita da quanti abbiano tra gli invitati soprattutto parenti e persone anziane che amano stare sedute. Questa tipologia, preferita dalle coppie che si sposano intorno alle 11.30 o di sera verso le 17.30, spesso comporta un menù ricco per numero di pietanze servite.

Il banchetto, con un grande tavolo a buffet per gli aperitivi, gli antipasti e dessert, è più veloce e prevede invece tavoli e sedie allestiti ma non assegnati (se gli invitati non sono troppi) ed un grande tavolo a buffet per aperitivi ed antipasti. I primi sono seguiti di norma da un solo secondo, magari intervallato da un sorbetto, e, per finire, un gran tavolo di dessert. Questa soluzione, più veloce e movimentata, si presta invece nel caso di pochi invitati tra i quali soprattutto amici.

Queste tre le soluzioni sono le più classiche e le più comode, perché:

 tutti sono seduti;  c'è un solo menù per tutti, quindi quantità fisse ed un budget controllabile;  gli invitati restano al loro posto, quindi non occorre prevedere una distanza maggiore tra i tavoli per i loro spostamenti, nè lo spazio supplementare per allestire un buffet;  l'arrivo di ogni nuovo piatto può essere una buona scusa per interrompere il giro dei tavoli da parte della sposa, che deve salutare tutti, così anche lei ha la possibilità di mangiare un po’;  è più facile non dimenticare nessuno quando si fa il giro dei tavoli.

Ecco ora i contro:

 bisogna studiare lo schema dei tavoli;  se le persone mangiano troppo al cocktail, poi non hanno più fame quando devono sedersi a tavola, quindi non vale la pena presentare troppo cibo al cocktail, per evitare di buttare poi il cibo della tavola nella spazzatura;  il tempo tra le varie portate rischia di diventare troppo lungo e di fare annoiare gli invitati, quindi, affinché i piatti siano serviti a tavola senza perdere troppo tempo, bisogna avere un personale sufficiente come quantità, di solito più numeroso di quello del cocktail. Come quantità di camerieri calcolare su 100 invitati un cameriere ogni 20 ospiti, mentre oltre il 100 invitati un cameriere ogni 30;  per ritmare la serata, è bene fare per esempio il cocktail all’esterno e la cena all’interno, altrimenti se si fanno entrambi dentro, la cena sembrerà più lunga e pesante.

In relazione alla specifica collocazione dei posti, occorre tener presente che, naturalmente, “quelli d’onore” si assegnano secondo un registro strettamente codificato di cui si esporrà a breve: per tutti gli altri si ricorre chiaramente al “buon senso”, avendo l’accortezza di far sedere vicino (o comunque allo stesso tavolo) persone con interessi e possibili argomenti di conversazione in comune, che possano coinvolgere e mettere a proprio agio anche coloro che, proprio in quell’occasione, si incontrano per la prima volta.

Le soluzioni possibili per la preparazione dei tavoli della sala sono diverse.

 La soluzione tradizionale, nel caso in cui siano previsti pochi invitati, prevede l’allestimento di un’unica tavolata a ferro di cavallo o a forma di “E”, dove la sposa occuperà il posto al centro del lato corto, con lo sposo alla sua sinistra, il padre di lui alla destra della sposa, la madre della sposa accanto allo sposo, il padre di lei sulla destra e la madre di lui sulla sinistra, di seguito i testimoni (alternando un uomo e una donna), i parenti più stretti, gli ospiti di riguardo e, in un ordine dettato dall’età (dai più anziani ai più giovani), tutti gli altri ospiti rispettando l’alternanza dei sessi, fino al fondo della tavolata;  Se, viceversa, gli invitati sono numerosi, di solito si preferisce la soluzione con tavoli da sei o da otto posti, tondi o rettangolari, disposti di fronte al tavolo d’onore (anch’esso di forma tonda o rettangolare) più grande, che ospita gli sposi al cospetto della sala, i genitori, i testimoni, l’officiante, ed eventualmente, i nonni. Diversamente, i neo-sposi possono decidere di costituire un tavolo, sedendo insieme ai testimoni ed agli amici più stretti;  Altrimenti, si può optare per un tavolo maestosamente allestito riservato esclusivamente agli sposi;  Ancora, secondo una recente tradizione nata in Francia ed introdotta in Italia da qualche tempo, è inoltre possibile porre al centro della sala un tavolo di giovani, con gli sposi, le damigelle d’onore e gli amici più intimi della coppia. La madre della sposa presiede ad un altro tavolo, avendo alla sua sinistra il padre dello sposo ed alla sua destra l’officiante, insieme ai testimoni ed ai nonni. Ad un terzo tavolo si ripete quindi la medesima disposizione con il padre della sposa, la madre dello sposo, gli altri testimoni ed i nonni. Ai tavoli restanti gli ospiti possono invece sedersi liberamente, mentre i bambini vengono sistemati tutti insieme, controllati da un adulto.  Se, infine, gli sposi preferiscono lasciare liberi gli invitati di prendere posto senza preordinarne la disposizione, è buona regola fissare almeno tre tavoli per gli ospiti di riguardo o per quelli più anziani che, diversamente, potrebbero trovarsi in difficoltà. E’ comunque indispensabile che tutti gli invitati siano messi in condizione di trovare nella maniera più semplice e veloce possibile la propria collocazione e le soluzioni che si possono adottare, anche in questo caso, sono molteplici:

 una prima soluzione, decisamente gradevole, è quella dei segnaposti per i tavoli, scritti a mano con inchiostro a china e riportanti il nome completo dell’invitato preceduto da alcun titolo;  più formale ed adatto quando gli ospiti sono davvero numerosi è lo schema dei posti sistemato all’ingresso su un leggio;  di grande impatto, infine, i segnaposto personalizzati, da consegnarsi a ciascun ospite, sottoforma di cartoncino o biglietto, contenuti in una bustina con l’indicazione precisa del proprio posto. Se si opta per quest’ultima soluzione, si consiglia in ogni caso (al fine lievitare disguidi o situazioni imbarazzanti) di premunirsi, tenendo qualche biglietto senza nome, pronto per eventuali cambiamenti dell’ultimo momento, che una persona di fiducia effettuerà durante gli aperitivi, di modo che, quando gli ospiti raggiungono i loro posti, sia tutto in perfetto ordine.

In ogni caso però, prima dell’inizio del pranzo, la madre della sposa in qualità di “padrona di casa”, compirà un giro di cognizione tra i tavoli, per sincerarsi che tutti abbiano trovato la loro giusta sistemazione e che siano state fatte le dovute presentazioni tra conviviali dello stesso tavolo che potrebbero non conoscersi.

Il personale, nella gestione di un banchetto nuziale, interviene così:

 in un pranzo/cena ai tavoli, che è la tipologia di servizio più tradizionale e formale, si prevede che tutte le portate vengano servite agli ospiti che siedono al proprio posto dall’inizio alla fine del pranzo;  in un banchetto, il personale di servizio serve di solito il primo piatto ai tavoli mentre, per le successive pietanze e per i dolci, viene allestito un grande tavolo al quale gli invitati possono accedere liberamente servendosi da soli. 3.19.4 Il rinfresco buffet.

La caratteristica essenziale che definisce il rinfresco a buffet è l’assenza dei posti a sedere prestabiliti pur prevedendo, all’occorrenza, qualche tavolo da riservare agli ospiti più anziani in qualità di gesto di cortesia e di rispetto.

Da preparare con grande stile e creatività, è la soluzione ideale per avere intorno a sé tanti amici con cui poter interloquire in assoluta libertà di movimento; è la soluzione ideale per chi si sposa nella fascia oraria tra le 15.00 e le 16.00.

Meno “impegnativo” del banchetto, richiede comunque massima attenzione oltre che nelle ambientazioni, anche nella presentazione delle varie portate: per questo motivo si suggerisce vivamente di selezionare all’occorrenza un numero leggermente maggiore di portate pretendendo poi dagli organizzatori del banqueting/catering una presentazione complessiva di “grande effetto”.

Si predilige nello sceglierlo soprattutto la bella stagione in quanto, generalmente, si allestisce all’aperto.

Oltre ad essere veloce e conviviale, ha questi altri vantaggi:

 una scelta varia, cioè ciascuno trova quello che gli piace di più e mangia secondo il proprio appetito; inoltre se una persona mangia poco, ce ne sarà un'altra che mangia molto, quindi alla fine si presume che tutto il cibo venga consumato senza rimanenze eccessive;  c'è la possibilità da parte di ognuno di allontanarsi dal vicino noioso;  meno numero di camerieri rispetto alla cena.

Ecco ora i contro, che non sono pochi:

 il ristorante deve essere dotato e fantasioso, affinché il buffet non assomigli a quella di un seminario aziendale;  parlando di psicologia, anche se tutti quelli della sala sono sazi, è triste vedere un tavolo senza niente sopra;  bisogna prevedere lo spazio per disporre un numero sufficiente di tavoli, anche se una stanza più grande è più cara;  non è comodo spostarsi con un piattino ed un bicchiere in mano, quindi per il comfort degli invitati bisogna servire le bevande al tavolo, dove devono esserci dei camerieri;  le persone che hanno già preso qualcosa al buffet di solito lasciano i piatti sporchi sul tavolo e tornano a prendere altri piatti e cibo, quindi per evitare che la sala diventi troppo sporca, è necessario sparecchiare i tavoli spesso e ciò significa altri camerieri.

In effetti c'è la possibilità di utilizzare entrambi i tipi di pasto: cena e buffet in piedi, trasformando il cocktail in antipasto, andando a tavola per il primo ed il secondo e tornando fuori per il dessert.

In ogni caso anche se si fa la cena seduti, nulla impedisce di servire dolci a buffet in piedi. Anche per la torta nuziale si può fare il taglio in piedi davanti a tutti e poi dividere le fette a persona.

Le “note dominanti” in ogni rinfresco sono:

 un lungo tavolo centrale per il buffet predisposto al servizio delle vivande (due, se gli ospiti sono più di quaranta): decorato con composizioni di frutta o di fiori, esso ospita appunto il buffet al quale gli invitati si servono da soli e con l’aiuto del personale di servizio a ciò predisposto;  l’assenza di posti a sedere prestabiliti per cui, gli invitati, potranno muoversi e disporsi liberamente, scegliendo cosa e quando mangiare.

Come alternativa una soluzione interessante è quella di prevedere delle “food station”, ossia una serie di piccole postazioni (costituite, semplicemente, da tavoli più piccoli) ognuna, dedicata ad una diversa vivanda e spesso gestita e preparata al momento da uno o più cuochi. Quest’ultima sicuramente è una formula molto gradita in quanto accorcia di gran lunga i momenti di attesa e invita gli ospiti alla conversazione in attesa che le pietanze vengano Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 210 istantaneamente preparate sotto i loro occhi. Da calcolare comunque 1 metro di tavolo per ogni 5 invitati.

Il menu dovrebbe essere particolarmente stuzzicante e la scelta delle portate che si susseguono al tavolo del buffet, ognuna, preparata in modo tale da poter essere assaporata con il solo ausilio della forchetta, particolarmente ricca:

 si inizia, in genere, con aperitivo ed antipasti;  si prosegue, quindi, con soffici mousse e croccanti torte salate;  ancora con piatti saporiti d’ogni genere;  poi dolci e frutta fresca di stagione;  per procedere alla fine quando, sempre sul tavolo del buffet, verrà posta la torta nuziale, che dovrà essere tagliata dagli sposi al momento del brindisi.

Si consiglia, inoltre, con il caldo o il freddo, di evitare drasticamente piatti ripieni o a base di frittura, nonché ricette esotiche e stravaganti. Da evitare inoltre i crostacei, in quanto potrebbe capitare che qualcuno degli invitati ne sia intollerante; il consiglio in proposito pertanto è quello di puntare sempre su un menù semplice, dal tocco delicato e leggero, che si addica alla stagione.

3.19.5 Come scelgiere il caterer/banqueter.

Ci sono delle domande da porre al ristoratore e che devono essere dei punti che appaiono nel preventivo, che bisogna verificare, prima di firmare qualsiasi cosa:

 quanti camerieri mette a disposizione e come è calcolata la fatturazione?  quante persone saranno in cucina? Infatti, facendo riferimento ai numeri necessari detti precedentemente, bisogna scegliere un fornitore che assicuri inoltre il servizio di un maitre;  quale materiale fornisce (servizio di piatti, mobili, biancheria da tavola, ecc..) ed a quale prezzo? Ricorda che è essenziale che l'arredo resti sul posto fino alla fine della festa, infatti molti banchetti finiscono in anticipo, perché gli invitati si sentono cacciati dai camerieri che raccolgono tavoli e sedie subito dopo il termine del pasto, invece il benessere degli invitati deve essere prioritario;  bisogna chiedere e va precisato in anticipo il prezzo da pagare, in caso di danni o furto di tutto ciò che viene dato in affitto;  la data entro la quale devi fare l'ordinazione (cioè il numero definitivo di invitati) e le condizioni della clausola di annullamento. Se possibile, è meglio iniziare la ricerca del caterer/banqueter solo quando si è definita la lista degli invitati, mentre, se il contratto prevede la possibilità di modificare il numero all'ultimo momento, meglio riferire un numero minore di invitati (dal 10% al 20%). Ricorda infatti che caparra o acconto vengono calcolati al momento di passare l'ordinazione, sulla base del numero degli ospiti, quindi almeno bisogna dire una cifra più ridotta;  la composizione esatta del menu, portata per portata, quantità per quantità;  il metodo di fatturazione delle bevande. E' molto importante e può trasformarsi in una trappola. Ci sono 3 modi di procedere: 1) la fatturazione a bottiglia, bisogna chiedere se significa " bottiglia effettivamente servita" oppure " bottiglia stappata". Alcuni infatti mettono già il cavatappi sulle bottiglie e le fanno pagare anche se, su 10 bottiglie " toccate", per esempio, ce ne sono solo due vuote. Un ristoratore serio sa che questa è una domanda legittima e non può rispondere genericamente per sviare il discorso oppure dicendo " è un mestiere mio, so io come fare". A proposito, alla fine della serata del ricevimento, incarica qualcuno di fiducia di contare le bottiglie bevute ed aperte, così si è sicuri; 2) la fatturazione a forfait, bisogna definire allora il numero di bottiglie comunque pagate, anche se a fine serata non sono state bevute. Assicurarsi che il ristoratore porti qualche bottiglia in più in caso di emergenza, stabilisci il prezzo delle bottiglie supplementari e specifica cosa significa "supplementare"; 3) il diritto di tappo, si intende la pratica, sempre più diffusa, di portare al ristorante una bottiglia di vino acquistata altrove, pagando al ristoratore una somma corrispondente al servizio, alla stappatura, al lavaggio di bicchieri e decanter. Di solito il ristoratore chiede da 2 a 5 euro a bottiglia (vigilare anche qua!), ma alcuni si allargano, per fare in modo che si sceglie la loro cantina. Ancora, può capitare che il proprietario della sala richieda anche lui un diritto di tappo, anche se è raro.

Se, a proposito, si conoscere un produttore di vino, si può contrattare sul numero di bottiglie e magari riuscire a barattare il diritto di tappo contro una bottiglia regalata alla cantina ogni cinque servite.

3.19.6 Varie.

I vini

Bisogna prevedere:

-1 bottiglia di champagne o spumante ogni tre persone; -1 bottiglia di vino rosso ogni tre persone; -1 bottiglia di vino bianco ogni quattro persone; -1 bottiglia di analcolico ogni cinque persone; -1 bottiglia di superalcolico ogni 20 persone.

Tutti i vini devono essere testati con le pietanze del menu definitivo (da provare 4 mesi prima delle nozze, dopo aver approvato il menù definitivo).

Se la cantina del ristoratore non soddisfa, si può trovare altrove il vino, a condizione di avere lo spazio per conservarlo fino al giorno del matrimonio oppure di farlo consegnare direttamente alla sala. Bambini

Se al ricevimento ci sono delle coppie con bambini piccoli, se ne vale la pena, è consigliabile assumere una baby-sitter, così il ricevimento non sarà disturbato troppo dal loro giocare per la sala.

A volte la sala propone quelle che conosce, in ogni caso assicurarsi che abbiano l'età e l'esperienza necessaria. A proposito, ricordare alla baby-sitter di fare attenzione ai bambini e di non permettere loro di bere il fondo dei bicchieri rimasti sul tavolo, che magari hanno ancora del vino o superalcolici.

Ancora, fare attenzione che i bambini non abbiano accesso ai posacenere, infatti i mozziconi di sigaretta, se ingeriti, possono portarli all'ospedale.

Gli imbucati

Detti anche invitati a sorpresa, ce ne sono di diversi tipi:

 quello che non sa che la partecipazione al matrimonio non vuol dire partecipazione anche al banchetto, se non è specificatamente scritto; capita spesso, specie nelle famiglie larghe;  lo scroccone, che finge con noncuranza di far parte della lista degli invitati;  quello di cui gli sposi ignorano l'esistenza, come la nuova ragazza del cugino della sposa, spesso capita quando, riprendendo l'esempio, il cugino crede che l'invito vale per 2;  quello che non ha pensato a rispondere, confermando l'invito.

I primi due tipi è meglio che non entrino; con gli altri, bisogna farsi aiutare dal ristoratore, per trovare un posto anche per loro.

In particolare, mai contare sulle rinunce dell'ultimo minuto per ricavare un posto in più in cui infilare questi ospiti dell'ultimo minuto, perché è un calcolo azzardato ed è più soggetto al caso: quindi, quando si fa l'ordinazione definitiva dei tavoli, prevedi 3 o 5 coperti in più e tenta di negoziare la tariffa, affinché non siano fatturati a prezzo pieno, se alla fine della serata non saranno stati davvero serviti. FOCUS sulla disposizione dei tavoli.

Specialmente se la festa si tiene all’aperto, ma anche all’interno dei locali scelti per essere la perfetta cornice delle celebrazioni post matrimonio, la disposizione dei tavoli è un tema interessante, che da sempre modo alla creatività della Wedding Planner di manifestarsi. Le disposizioni possono essere infinite (oltre alla classica disposizione a banchetto, a tavoli sparsi cioè), in relazione all’ambiente: eccone solo alcune più tipiche.

Definizione: a blocchi, tavolo Definizione: a ferro di Definizione: a L a blocco, conference style, a cavallo. quadrato. La disposizione può essere a Per un matrimonio questa sua volta all’esterno (in configurazione prende la forma questo caso gli sposi imperiale, con gli sposi a capo siederanno lungo il lato tavola: centrale oppure in un tavolo a sè stante, davanti tutti):

Con gli sposi in un tavolo a sè stante, sempre davanti a tutti. Definizione: lineare, a teatro, a platea.

Questa disposizione può Questa disposizione può variare nel numero di corridoi anche essere con uno Oppure esterno e interno (in di scorrimento (nessuna in spazio vuoto interno: questo caso si sconsiglia di mezzo, una in mezzo, 2 in far sedere gli sposi in un mezzo, ecc..). tavolo a sè stante, ma sul lato centrale): 3.19.7 L‟animazione al ricevimento.

La tradizione dice che è il padre della sposa il primo a proporre il brindisi e deve provvedere a dare il benvenuto a tutti gli invitati, prima di esprimere il suo augurio di felicità alla coppia. Dopo, lo sposo ringrazia il padre della sposa, i genitori suoi e di lei, infine ringrazia la sposa perché ha detto sì e lo ama. In fine rendono omaggio i fratelli, sorelle e testimoni.

Questo nella teoria, spesso il padre fa discorsi lunghi, gli sposi danno il benvenuto, i fratelli e sorelle iniziano la proiezione delle foto d'infanzia, mentre i testimoni fanno scherzi o raccontano situazione buffe con gli sposi come protagonisti.

Fare sempre il modo di non annoiare le persone ed evitare che la noia si diffonda: la noia è il primo problema, che di solito non si avverte arrivare ma si diffonde piano piano fino ad esplodere. Aiuta certamente ad evitare noia e stanchezza mantenere gli orari delle varie tappe (cerimonia, cocktail, pranzo/cena). Il momento delicato, quando la stanchezza e il tempo passato a vuoto si fa sentire di più, è durante il ricevimento, no per la cerimonia o durante il cocktail, quindi fare attenzione. Per mantenere il ritmo e non fare annoiare la gente si possono seguire questi punti:

- non fare più di un'interruzione tra una pietanza e l'altra, quindi ci sono 3 momenti disponibili:  dopo l’antipasto;  dopo il primo;  dopo il secondo Se scherzi, discorsi, ecc.. sono molti in programma, mai derogare a questa divisione e non allungarne molto i tempi, quindi in caso gli scherzi, discorsi ecc.. che restano “in più” si faranno dopo il dolce e durante i balli, programmando alcuni momenti di pausa. - fare il modo di non iniziare la musica dopo le 23, così chi vuole andare a letto presto, può ascoltare lo stesso un po’ di musica. La musica che si suggerisce, riproposta rigorosamente dal vivo, dovrà essere mantenuta quindi di sottofondo per l’intera durata del banchetto o del ricevimento, al fine di non disturbare la conversazione degli invitati; solo sul finale si potrà decidere di alzare il volume in crescendo, sin quando, a fine pasto, si potrà far in modo di coinvolgere, sulla scia di allegri balli e canti di gruppo i vari ospiti presenti che daranno il via ad un’allegra festa danzante.

I cantanti sempre di moda sono Frank Sinatra, Strauß e Dean Martin.

Al dj si consegna la lista delle canzoni preferite da suonare, ma è bene anche prevedere qualche brano per accontentare anche le generazioni più antiche così da fare ballare pure loro. Copiare su cd tutte le musiche e canzoni che gli sposi vogliono assolutamente ascoltare, così se il dj se li dimentica ecco il vostro cd.

Durante la festa si balla: i primi che devono avviare le danze sono gli sposi che ballano assieme, dopo, la mamma di lei balla con lo sposo e quindi il padre della sposa balla con la sposa.

Brani musicali particolari potranno poi essere eseguiti per scandire i momenti più importanti dell’intero ricevimento.

- Durante l’aperitivo: l’arpa ed un sestetto d’archi possono interpretare brani classici briosi in genere scritti, per intrattenimenti di corte. In questa prima fase del ricevimento però qualcuno potrebbe preferire qualcosa di più “veloce” ma, al tempo stesso, di stile ugualmente melodioso come, ad esempio, vari arrangiamenti per archi di famosi compositori di settore; ed infine, di identica suggestione, il sottofondo di una chitarra che esegua virtuosismi sudamericani o le più dolci canzoni di artisti internazionali. - Momento conviviale: questa fase non può essere disturbata, come accennato, da suoni troppo forti o invadenti specialmente, se ci si trova in uno spazio chiuso, perché in tal modo, si costringerebbero i convitati ad alzare la voce per comunicare tra loro, compromettendo anche la serenità della festa. Qualora invece la festa si svolga in uno spazio aperto, la musica potrà avere un’intensità diversa senza mai, tuttavia, prevaricare, fungendo da elemento di disturbo o di distrazione, dovendo essere sempre e soltanto gli sposi, al centro dell’attenzione di tutti. - Per il banchetto: in questa fase è indicato un programma musicale neutro con accompagnamento del pianoforte e, magari, a conclusione, l’esecuzione di un brano con il sax o eseguito da una voce solista. Un pianista (da solo o con un/una cantante) può riproporre le più belle melodie liriche, italiane o straniere oppure, se si preferisce, vari gruppi strumentali potranno esibirsi in pezzi di musica da camera. Il repertorio deve comunque presentarsi abbastanza vasto e variegato: dagli anni sessanta (con l’inserimento di pezzi ancora precedenti, per accontentare gli ospiti un po’ più in là degli “Anta”), alla disco-music, dai motivi internazionali più conosciuti come quelli dei Beatles a quelli dei più famosi cantautori italiani. Se poi è previsto il ballo, i musicisti sapranno suggerire le migliori soluzioni “danzanti” in grado di accontentare e soddisfare tutti i gusti. - Per la festa danzante: per non “staccare” in maniera brusca e drastica dai brani musicali più soft che fanno da intrattenimento musicale durante la prima parte della serata, si può passare alle danze attraverso capolavori di swing orchestrale in stile Paul Whiteman. I ritmi del ballo possono quindi variare dal latino- americano (rumba, mambo e chachacha), ai balli di gruppo più coinvolgenti, al classico valzer, la polka, il paso double ecc…

3.19.8 Consigli vari.

- Durante la serata non è bene annunciare che la sposa è in gravidanza, perché ci sarà sempre qualcuno che storcerà il naso e seminerà dubbi sulla vera ragione delle nozze. - Idea: perché non realizzare un video sugli sposi da proiettare durante il cocktail in loop? - E' necessario che i matrimoni siano la specialità del servizio catering. Un numero indicatore è quanti eventi all'anno organizza: quindi prima di tutto chiedere questo. Considerare che tra maggio e settembre ci sono una ventina di weekend di matrimoni, se lui ne fa meno di 10 è un brutto segno; se organizza tantissimi matrimoni magari è perché dispone di più di una squadra; generalmente diciamo che un buon ristoratore organizza 20 o 30 matrimoni all'anno. - Ricordare che quando si è selezionato il preventivo del menu, bisogna prendere l'appuntamento per la degustazione. - Mai firmare un preventivo senza prima averlo negoziato, è normale, altrimenti il fornitore ci guadagna troppo. - Chiedere se per il catering si paga un forfait chilometrico per lo spostamento e chiedere la stessa cosa a tutti gli altri professionisti che parteciperanno alla serata. - Circa 1 mese prima del matrimonio confermare tutti i fornitori. Con il ristoratore ripassare ogni punto dell'ordine. - Ricordare che il personale del ristorante e le vivande hanno due regimi Iva diversi (22% e 10%) e quindi devono essere due voci distinte* sul preventivo.

* in realtà la faccenda dipende da qual'è l'attività principale del fornitore, ovvero se il servizio accessorio è il cibo oppure l'organizzazione (con il personale). Infatti, l'affitto di stoviglie, tavoli e sedie è accessorio alla somministrazione, se la sua attività principale è di somministrazione (in questo caso si ha un regime IVA 10%); se la sua attività principale è l'organizzazione vale il contrario (quindi due regimi IVA 22% e 10%).

- Privilegiare i tavoli rotondi o ovali (con massimo 10 persone ognuno), perché permettono a tutti gli invitati di vedersi e parlarsi. - Evitare la disposizione a U dei tavoli, meglio quella a lisca di pesce con in testa gli sposi. L'importante comunque è che il tavolo d'onore degli sposi sia in una posizione tale da essere visibile a tutti. - Dare un nome di riferimento ad ogni tavola per rendere facile agli ospiti il compito di trovare la propria tavola, magari se il matrimonio è a tema si può dare ad ogni tavolo un nome diverso. Mettere all'ingresso della sala un grande pannello con la lista degli invitati, in ordine alfabetico e lo schema dei tavoli in modo che tutti capiscano subito dove andare. - Durante il ricevimento gli sposi non dovrebbero bere molto, per non ubriacarsi e fare una brutta figura. - Durante il ricevimento incoraggiare, anche tramite gli sposi, a fare conoscere le famiglie, parenti ed amici della sposa con quelli dello sposo. - Quando c’è la serata dove si mangia e si balla, mai creare zone isolate nella ripartizione dei tavoli e cercare di mantenere il buon umore per tutta la serata. E’ meglio mettere gli anziani vicino alla pista, infatti metterli lontano rischia di farli annoiare e così facendo la noia potrebbe espandersi e influenzare gli altri. - Perché non mettere nel bagno delle donne un cesto con lacca, salviette deodoranti, uno spray anti traspirante dal profumo neutro, crema per le mani e coton fioc per i ritocchi? Così saranno felici. - Curare la scenografia dell’entrata degli sposi nel locale di catering (entrata che di solito da il via e l’inizio alla cena), quindi ideare come deve essere l’entrata, per esempio ballando ecc.. - Se si ha un tendone, è bene per il prato e per le suole delle scarpe prendere il relativo parquet; - Se si affitta un catering e il ricevimento è all’aperto, il servizio deve comprendere un sistema di evacuazione per l’acqua utilizzata. Inoltre, si deve prevedere anche l’affitto di un gruppo elettrogeno per fornire di corrente la cucina, impianto acustico, ecc.. L’enel affitta un contatore mobile, è una soluzione buona che toglie il rumore del gruppo elettrogeno. Capitolo 3 – Organizzare il matrimonio 220

3.19.9 Tableau de mariage.

Una volta allestita a dovere la sala con tutti i tavoli disposti in ordine secondo lo schema che si adatta meglio all’evento ed alla sala e dopo aver allestito la mise en place di tutti i tavoli, il tocco finale è quello di preparare il tableau de mariage.

Diciamo prima di tutto che non è altro che una bacheca alla quale vengono applicati i vari cartoncini, decorati rigorosamente in tema con l'evento e nei quali dovranno essere scritti i nomi di tutti gli ospiti che siederanno a tavola (in maniera, mi raccomando, leggibile!).

Presente e reso celebre nei matrimoni, il tableau può essere utilizzato in teoria per qualsiasi evento ristorativo in cui gli ospiti sono numerosi e per cui bisogna fare ordine (ha questo scopo appunto) e offrire agli stessi ospiti che entrano in sala un’idea immediata in quale tavola andare, quali sono i propri posti a sedere e anche se e chi sono le persone che siederanno nella stessa tavola.

Questo presuppone quindi che ogni tavolo viene nominato, identificato in un certo modo (molto spesso con nomi di fantasia ispirati alla musica, ai film, ai fiori...) e poi si assegnano i vari invitati ai vari tavoli, dividendoli un po' come si ritiene più giusto.

La caratteristica che rende così speciale e famoso il tableau de mariage è che spesse volte non è una semplice bacheca ma diventa una piccola opera d’arte: non c’è limite infatti alla fantasia con cui realizzarne una!

Osserva alcuni esempi: Nell’eseguire un tableau ci si può sbizzarrire usando colori, cartoncini, fiori secchi, tulle, pizzo, nastri di raso, cordoncini, fiori finti, decorazioni varie, potendo inserire anche il logo della villa o del ristorante che ospita l’evento. Uno spunto importante si può prendere anche dalle bomboniere o dalle decorazioni floreali scelte.

Poiché per realizzare un tableau serve tempo e poiché bisogna conoscere in modo sicuro i nomi degli ospiti che verranno, è preferibile attendere gli ultimi giorni, per evitare di reimpostare lo schema o applicare correzioni certamente non belle da vedere: si consideri che il tableau deve essere pronto e consegnato 2-3 giorni prima dell’evento.

Il tableau mariage va disposto nella zona aperitivo in un angolo visibile, così mentre gli ospiti consumano l'aperitivo, avranno tutto il tempo di cercare il proprio cognome sui vari cartoncini. Attenzione però a non collocare il tableau in un posto in cui si potrebbe creare un ingorgo nel tragitto verso la sala o nell'avvicinarsi al tavolo del buffet dell'aperitivo!

Lo sposo siederà alla sinistra della sposa, quindi sul lato sinistro ci saranno i suoi parenti e viceversa.

Una volta realizzato il tableau, dello stesso stile vanno realizzati i segnaposti, uno per invitato oppure uno per tavolo.

Seguendo l’esempio dei tableau, i segnaposti non sono solamente cartoncini, ma possono essere realizzati con frutta, nastri, fiori, ecc..

3.19.10 La torta nuziale.

La torta nuziale è in assoluto la “regina della festa” e, insieme ai confetti (che saranno distribuiti dagli esausti neosposini a fine festeggiamenti), assolve alla piacevolissima funzione di concludere il banchetto in “estrema dolcezza”!

La torta deve essere portata dai camerieri in sala ancora intera: gli sposi, ciascuno con la propria destra unita a quella del compagno (la sposa taglia le prime 2 fette di torta con la mano dello sposo sopra la sua), servendosi di un coltello d’argento decorato con un morbido fiocco in raso bianco, dovranno procedere al primo taglio; dopodiché, la sposa porgerà al neo marito la prima fetta (è anche possibile che dopo sia lo sposo ad offrire la sua fetta di torta alla sposa), offrendo poi, la seconda alla suocera, la terza alla mamma, al suocero, al papà ed ai testimoni.

A questo punto, ultimati i tradizionali scatti di rito, i camerieri porteranno via la torta procedendo a sezionare le successive porzioni. Per il primo taglio è una bella idea avere il coltello per il taglio della torta personalizzato con le iniziali degli sposi. Entrata a far parte del banchetto nuziale soltanto nei primi anni del novecento e considerata per molto tempo la sua esibizione e degustazione un segno di “scarsa raffinatezza”, a partire dagli anni ’50, la torta nuziale ha cominciato ad essere unanimamente considerata un complemento addirittura irrinunciabile per ogni ricevimento che si rispetti, purché, naturalmente, sia bella a vedersi e buona da gustare!

Attualmente le forme utilizzate dai pasticcieri per confezionare le torte nuziali sono tra le più variegate:

• la torta a più piani, è senza alcun dubbio la torta di nozze che determina un maggiore impatto visivo creando, tra gli ospiti presenti alla cerimonia, le migliori aspettative; non a caso, anche per questo motivo, tradizione vuole che sia per l’appunto il tipo di dolce nuziale più diffuso nel nostro paese. Si può proporre a tre o a cinque piani o (se si vuole veramente stupire), è possibile addirittura proporre ben sette torte sovrapposte e disposte separatamente tra loro in modo progressivo dalla più piccola alla più grande partendo dalla cima. !CERFiIM1LG !osin0eua mecvatr:n • la versione “all’inglese” o a piramide, è il I emoui6t1c l modello di torta tipicamente anglosassone, prsta:o-e r sid:a69r1G caratterizzato da una serie di cubi o cilindri i io t164a n disposti a piramide e decorato con festoni di aci:-o1 f nastri, fiori e foglie dall’effetto neoclassico o vdmo 17a: r eiom0-7a2 rinascimentale. e d e1Tn6 s ebpa s6Ron- c ,onspbi12 • la torta all’“americana”, è una torta multipiano in pano di ulco5mi7 , spagna interamente rivestita di pasta di mandorle. A soeat:2 i iorg9n8: vederla sembra di trovarsi di fronte ad una vera e proprial eal,:n-i4 scultura di zucchero glassato, con una base piuttosto p tnr i15- r stretta, che si propende verso l’alto e che si tiene su grazieralec6i2L9 a aèro,e- ad composizione meno soffice e molto più compatta din t en5r z quella usata per gli altri tipi di tep 18 o arltP7e5 / ea:r- c ds po2a e iedp2 v4 n ne-aG a pzct2ir

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spcio8e “all’inglese” è inoltre la torta a “cappelliera”, un tipo di dtorta notevolmente più bassa di ieho1r e quella piramidale e composta, nella maggior parte deizrinl3a casi, da soli tre piani; sorge su l i e: una base rotonda ed ha un diametro di circa un metrol e mezzo. ois t1a a n af-g

• la torta monopiano, meno appariscente e scenograficaip.l31 rispetto alle precedenti, di grande t ao3i: successo (specie se di grandi dimensioni), pur sempreo amatissima da tutti gli sposi d’Italia, fr13 r è ancora una torta ad un solo piano per la cui preparazioneltPe:E- e farcitura è possibile dar t oera91f libero sfogo alla fantasia. Rivestita di candida panna oa di briciole di meringa (nella rcil4e versione c.d. “Mimosa”), spesso “nasconde” un sofficeeim-s pan di spagna farcito con delicata n crema Chantilly e fragoline di bosco o con classica cremaap 1i pasticcera. Sempre graditissima o la 9n in estate è poi la versione alla frutta, interamente rivestitan di frutti di bosco oppure glassata ind, nei toni del bianco o dell’avorio (per rimanere nel classico,ti colore delle nozze) nonché nelle d il5 diverse tonalità pastello del verde, rosa e celestino. e c ta: v hiut1 o enti- • le tortine monoporzione, da tenere ulteriormente in considerazionen (e di sicuro effetto t,2 per gli ospiti) è infatti l’opportunità di far realizzare dal oproprio pasticcere di fiducia piccole po torte mono porzione perfettamente identiche a quelle “ufficiali”or i da donare a ciascun ospite e sit intervenuto alla festa di nozze oppure da spedire confezionates in apposite scatoline rigide smic s a chi non ha potuto presenziare personalmente al matrimoniooaeu (secondo una tradizione e n i importata, negli ultimi tempi, dagli U.S.A.). r oli e ic

• la torta cioccolato, adattissima ai matrimoni festeggiatienio durante le stagioni più fredde, è p senl farcita interamente di cioccolato sia all’interno che all’esternoe oppure “in cioccolato sa o r bianco”(crema al cioccolato nero all’interno, guarnita all’esternoe mr in cioccolato bianco o f raei panna), una vera delizia per i più golosi. o eln r lte z Non esistono limiti invece per le decorazioni: dalla raffinatissimase glassa bianca a i f intervallata da piccoli fiorellini in cioccolato bianco e in zucchero, nuvolette e anqo m our o szam m ezl e mei n p: s t l-se i ibog d conu a iuo

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qr e (uia f ue n f ntf e io t sdo “buffolini” di panna montata e bigné, delicatissime composizionit di frutta fresca intera o ierl u a pezzettini, ecc.. nlio a gl r oaps e In cima alla torta, secondo tradizione, dovrebbero inoltrel rt posizionarsi le classiche figurine

osei rappresentanti gli sposi spesso adagiati sotto un piccolon arco di fiori; si può pensare però fpl anche ad altre soluzioni più creative ed alternative come,e ad esempio, un piccolo bouquet ioe l di fiori freschi coordinati al tema del matrimonio oppureosr la riproduzione in zucchero l raie glassato delle fedi nuziali, ecc... o e;t

)-il s be I “modelli di torta” preferiti dagli sposi sono senz’altro quellit standard previsti dalla eod e tradizione: ual s • Saint-Honorè sqli s iuln • Mimosa o ae

• Millefoglie fantasia te a a c • Charlotte di frutta m rdog b • Grandi crostate guarnite di frutta fresca o di piccoli fruttirepu di bosco. i ilp e clid n Per finire non è detto che la torta debba essere per forzacea l’unico dolce presente al t h , ricevimento. Infatti, dopo il taglio, può tranquillamente eallestirsi un piccolo buffet id interamente dedicato alla piccola pasticceria composto,. ad esempio, da pasticcini tapi P finissimi, biscottini, mousse al cioccolato, spumoni, bavaresi,emo meringhe crostate, tiramisù, e it gelati e macedonie. n egcu s eht i dlét Se il matrimonio si celebra in inverno, inoltre, faranno ada protagonisti panettoni e el o pandori farciti, frutta candita, torroncini e dolci natalizi mregionali tipici. ce o Se celebrato in estate, invece, trionfi di frutta fresca dio elstagione (o anche esotica), limoni

rd’ ed arance imbottite, incorniciate con ghirlande che richiaminoa i decori delle tovaglie. a’te d toav

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en u d o n ed

ai a nm I g eifn r lgit i leo t 3.19.11 Il brindisi. elr u lin r fe o i o;p. Per l’ultimo e più importante brindisi agli sposi è assolutamentes irrinunciabile far t-rC m “tintinnare” in alto i calici o flute in cristallo usando champagneobi francese o, in alternativa, o ,onm anche spumante nazionale. I bicchieri per il brindisi finale sono di cristallo o d’argento e uce s devono essere ornati da nastri o fiori e tenuti vicino la cqi torta. Occorre calcolare almeno t due bicchieri per ciascun ospite (se giunge solamenteoups con la torta); quattro se lo stesso o neai vino accompagna, invece, tutto il ricevimento. r tl i n iè c a( E’ compito del sommelier far in modo che venga sempreo versato alla temperatura ideale sod

(cioé, tra i sei ed i nove gradi) servendosi, magari, di secchiellot e pieno d’acqua e ghiaccio o rclt che ne faciliti il compito. p ielt p ,seo u t, r sod 3.20 La time line dell‟evento. e t ev

rdci a aio d s r

 1 anno prima (*entro 6 mesi dal matrimonio devesfao essere fatto e finito): u o annunciare il fidanzamento ufficiale; ,izn n o stabilire il budget e stabilire chi paga cosa; oi a o definire la lista degli invitati e iniziare a compilarla;aro

definire con i parenti come collaborare; din o v d ie o scegliere i testimoni e le damigelle (idemi per lo sposo)*; io. o pianificare e definire il tono che si vuole ldare al ricevimento e alla r cerimonia*, definirne anche l’orario dellal giornata; ipR o scegliere e prenotare il luogo della cerimonia,a chiesa, municipio o altro; teiu affittare l’organista, musicisti, violinista, cantanti, dj*; o tgn a o fissare la data del matrimonio; uat n o iniziare la ricerca della sala e dei preventivirlai per l'affitto di tutto il t materiale che serve*; air i o iniziare a cercare l’abito per gli sposi, per df i testimoni ed in caso c comprarlo*; cdoi a oi s o iniziare il percorso bellezza della sposa;: m is o scegliere e prenotare il fotografo e quelloa che farà il video; ef i o scegliere e prenotare il fioraio; v ic o scegliere i mezzi di trasporto e in caso prenotarli;e mop n irle d nior o i r

dil b ba,e e o l usid t qpne e uavc m ero p tgcr o .ea , r,z u Oe i n v)po a v on

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bira p o n e u(oc r ql h i ued l e c tdla o ali c dma k ei l t lgca a leht i ali l le , sev s p ai p oh: u sa p n anpo t !nrs i oes n vo i ian v lo a e r b e i ols , uas q e utr eo tnp )ao ;ls -i ltz aài o bdn oea ult t e or top osi nsù no i a èel r l ea rs (at sni icm ie lon e?t g i gA elc lo “om bre ua t p op noc nth ir èe rso ”t ,iu n iuo ns sap ore mer m acl oa imt lpo o, fs id ozi rip eo n aid l e lc ’hd oea c l cul hna i esc lch loi one os d a ef, li lod ar il g l ida ai c s cqu au )e dsg etr ia n tcd eo slz toz ira mi o e nc iod ne d c edo ger la i z bi sio pan oni sc) io, ,. l dSe e i p lo pes a s di reb ic ol eri a nzb oia nol na iu s dst eor gne lo i t pr soa pl oil sc’ ira .ol mt ea ,r e n e l l sa e n sa ov a ct ha e c ne on nt r ca ’l èe , u ni a l pa rt ei p od ne dl el re a np za an c dh ie

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dil b ba,e e o l usid t qpne e uavc m ero p tgcr o .ea , r,z o vedere quando inizia il corso prematrimoniale;u Oe i  10 mesi prima (*entro 6 mesi dal matrimonio deven essere fatto e finito): v)po a o fissare e prenotare il luogo del ricevimento;v on

o fare il giro dei servizi catering e prenotareidt il caterer*; v o trovare il celebrante*; aer: o o pianificare il ricevimento*; mle l o pianificare il viaggio di nozze(a 4 mesi primaels delle nozze l’idea di dove t nat’ andare deve essere definitiva e si inizia aa prenotare i servizi non più tardi di t ia 4 mesi prima)*; ef l  6 mesi prima (*entro 4 mesi dal matrimonio devea essere fatto e finito): ,lst o finire la lista degli invitati e scegliere e ordinarer le partecipazioni (4 mesi oea prima se si ha un’idea chiara di come dever essere la partecipazione a pwgr livello di colore, decoro ecc..); i oeu v o ordinare l’abito degli sposi e testimoni*; lri a o comprare le scarpe, accessori della sposa*;s r( t o coordinare gli abiti dei genitori*; igec i o pianificare la cena di prova con i genitoriei o (di solito presso la casa dello g sposo)*; rin l el o iniziare a scrivere o rivedere i voti delle nozze*;i ;c o decidere sulle decorazioni*; o e-o o prenotare personale per la gestione del sgiorno delle nozze*; lm  4 mesi prima: p beop depositare la lista nozze; i o o r t o avvertire ed informare i vari ospiti che sarannoupis invitati alle nozze, se il i matrimonio è durante le vacanze scolastiche,to i i ponti festivi, tra maggio e , settembre (quando c’è l’80% dei matrimoni);olpz si devono avvertire anche per e esempio via sms, mail, telefono, ecc...; nsri s o iniziare a prenotare l’alloggio se ci sono nioospiti da fuori; s ien  3 mesi prima: i èrci o comprare gli anelli e farli incidere (devonop essere a casa degli sposi rei massimo a 1 mese dalle nozze); o e pa o comprare tutto per le decorazioni per la scerimonia e per il pal ricevimento; s del o o mettersi in regola con i certificati per il matrimonio;eria n o definire i dettagli della celebrazione con v il prete; o o cercare il parrucchiere ed il truccatore; olds

o prenotare l’auto o il veicolo per gli sposi;neu e o pianificare i menu; o la s ml o inviare le partecipazioni s eab  2 mesi prima: e sd a o prenotare e comprare le bomboniere e confetti;r srd o trovare la baby-sitter e prenotarla; e ei

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uc nh oe

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cs ou l ol ra i ,n a av la lt oa r ac e pn ut or ia l pe e n( sa ad rd ei r di it t u tr ia l is zi z ap ru eò

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ps ui on i s ut tr ia l ie z zd ae rs et r ca a, n d ea l e !l a Et so t ed re nl ol .a L an a fv a ct ca i ac te an t dr ea l le a.

cL he i es st ao f èf a p o c ot u dl el ce o rp au tò a ?a n Pc uh oe i e ds es ce ir de e rd ei s dp io s st ea g us i rn eg o l a r sm ue an t se e, m p la in c ia t àp ,e r up ta in lc ia z, z ap ne dr o e ps oe cm hp i o a lv le er st ti ic ma el ne t, i ,d a dl il a c uc io m np o ns i pz oi so sn oe n of l mo ar ne ca al re e f di un e g ci où m p oe sr i zt ie or nr ia ,. ) p oA st t ae n oz gi no un ne a p ae ir ò d: u en o ln a tb i s do eg ln a p oa rp tp oe ns ea n pt ri ir ne c il pe a ld ei s de ag n do o! v eC i gò l is i sg pn oi sf i c ea n tc rh e r ap ne nr o .u n T a l et a cr oe m pm o sl it zo i or ni ec c fo l oe r ed ae lc eo r pa ut òo

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s fu eo r i( cp ae n os pa p ua rl e b a lr to ac ,c o e) c cp .u .ò . Se es s le ’r ie n gi rl e sc sa os o d ed li l al a cs hc i ea sr al o o fa fb rb ea s mt oa dn oz a d ia l a pn pa ot gu gr ia al re e,

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