ISBN: 978-88-98389-37-7 Adolphe Adam Wolfgang Amadeus Mozart | LE TORéADOR | D ie Z au b er f l ö te / I lauto ma g ico Pietro Mascagni CAVALLERIA RUSTICANA

Piazza Verdi seguici su: 90138 teatromassimo.it euro 10,00

Fondazione Teatro Massimo

SOCI FONDATORI Francesco Giambrone Sovrintendente

CONSIGLIO DI INDIRIZZO Leoluca Orlando (sindaco di Palermo) Presidente Leonardo Di Franco Vicepresidente Daniele Ficola Francesco Giambrone Sovrintendente Enrico Maccarone Anna Sica

COLLEGIO DEI REVISORI Maurizio Graffeo Presidente Marco Piepoli Gianpiero Tulelli Die Zauberflöte IL FLAUTO MAGICO

Eine deutsche Oper in zwei Aufzügen tedesca in due atti

Musica di Wolfgang Amadeus Mozart Libretto di Emanuel Schikaneder

Prima rappresentazione: Turno Prime mercoledì 21 ottobre | 20:30 Vienna, Theater auf der Wieden, 30 settembre 1791 Turno S2 giovedì 22 ottobre | 18:30 Turno B venerdì 23 ottobre | 18.30 Editore proprietario: Turno F sabato 24 ottobre | 20.30 Bärenreiter-Verlag, Kassel Turno D domenica 25 ottobre | 17.30 Turno C martedì 27 ottobre | 18.30 Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Allestimento del Teatro Massimo di Palermo e del Teatro Regio di Torino INDICE

9 Argomento 13 Synopsis 17 Michele Valenti | Introduzione all’opera

25 Libretto 26 Atto I 58 Atto II

101 Carlo Vitali | Tre variazioni sul Flauto magico 121 Die Zauberflöte al Teatro Massimo 133 Roberto Andò | Note di regia

137 Bibliografia essenziale 139 Note biografiche ARGOMENTO

Atto I

Il principe Tamino entra in scena, inseguito da un enorme serpente. Sviene, ma intervengono a salvarlo le tre Dame della Regina della Notte (N. 1 - Introduzione). Quando si allontanano per riferire l’accaduto alla Regina, arriva l’uccellatore Papageno (N. 2 - Der Vogelfänger bin ich) che si vanta con Tamino della sua forza e di avere ucciso il serpente. Tornano le Dame, e donano a Tamino il ritratto della figlia della Regina, Pamina, della quale Tamino si innamora istantaneamente (N. 3 - Dies Bildnis is bezaubernd schön). Pamina, raccontano le Dame, è prigioniera del malvagio Sarastro. Per punire Papageno delle sue menzogne, le Dame gli chiudono la bocca con un lucchetto. Tra lampi e tuoni giunge la Regina, che piange la perdita della figlia e incarica Tamino di salvarla (N. 4 -O zittre nicht, mein lieber Sohn). Le Dame donano a Tamino un flauto magico e a Papageno dei campanelli magici, che li proteggeranno nel loro cammino; avranno inoltre la guida di tre fanciulli (N. 5 - Quintetto). Lo schiavo moro di Sarastro, Monostatos, insegue Pamina che è fuggita dal palazzo dove è prigioniera; ma Monostatos è spaventato dalla vista delle piume di Papageno (N. 6 - Trio). Papageno racconta a Pamina che Tamino la ama e che vuole salvarla (N. 7 - Bei Männern, welche Liebe fühlen). Giunto al Tempio di Sarastro, Tamino parla con un Sacerdote che gli dichiara che la Regina è malvagia e l’agire di Sarastro invece è dettato solo dall’amore del bene e della sapienza. Saputo che Pamina è viva, Tamino Die Zauberflöte / IL flauto magico ARGOMENTO

incanta gli animali con il suo flauto, poi corre a raggiungere la sua amata, Dopo che i tre fanciulli salvano Pamina dal suicidio, rivelandole che guidato dal suono dello zufolo di Papageno (N. 8 - Finale I). Tamino la ama, Pamina e Tamino procedono insieme attraverso le Monostatos e il suo seguito hanno catturato Papageno e Pamina, ma prove dell’acqua e del fuoco, protetti dal flauto magico che era stato del i magici campanelli di Papageno li ammaliano. Sarastro giunge con il padre di Pamina (Wir wandeln durch des Tones Macht). Anche Papageno suo seguito, promette a Pamina che al momento opportuno otterrà la tenta il suicidio ed è salvato dai tre fanciulli, che gli ricordano di usare libertà e punisce Monostatos. Pamina scorge Tamino e se ne innamora, il suo magico Glockenspiel: al suono dei campanelli, Papagena appare ma subito il giovane viene condotto nel Tempio con Papageno. nuovamente, e stavolta per sempre; i due avranno tanti piccoli Papageni e Papagene (Pa- Pa- Papagena!). La Regina della Notte progetta un attacco al Tempio con le tre Dame Atto II e Monostatos (Nur stille! stille!) ma viene sconfitta ed espulsa. Sarastro e la giovane coppia formata da Pamina e Tamino inneggiano a Iside e Sarastro annuncia ai suoi sacerdoti che Tamino sarà sottoposto ai riti Osiride, lodando il trionfo del coraggio, della virtù e della saggezza (Die di iniziazione (N. 10 - O Isis und Osiris). La prima prova è quella del Strahlen der Sonne). silenzio: Tamino resiste alle tentazioni delle Dame della Regina, mentre Papageno cede facilmente (N. 12 - Quintetto) Monostatos vuole rubare un bacio a Pamina, addormentata (N. 13 - Alles fühlt der Liebe Freuden). L’arrivo della Regina della Notte lo interrompe. La regina dà alla figlia un coltello con il quale le impone di uccidere Sarastro (N. 14 - Der Hölle Rache). Pamina, in lacrime, è consolata da Sarastro (N. 15 - In diesen heil’gen Hallen). Papageno cede alla gola, fallendo così anche la prova del digiuno, e scherza con una vecchia, che svanisce quando lui le chiede il nome. Tamino invece mantiene i suoi giuramenti, anche se così facendo infrange il cuore di Pamina, che non ne comprende il silenzio (N. 17 - Ach ich fühl’s). I sacerdoti informano Tamino che solo altre due prove lo separano dall’iniziazione (N. 18 - O Isis, und Osiris). Papageno invece non è ammesso al Tempio, ma si consola pensando alle gioie della vita (N. 20 - Ein Mädchen oder Weibchen). Riappare la vecchia, che quando Papageno si rassegna a giurarle fedeltà si rivela essere una giovane Papagena, poi scompare improvvisamente.

10 Synopsis

Act 1

Three Ladies attendant on the Queen of the Night save the fainting Prince Tamino from a serpent (N. 1 - Introduction). When they leave to tell the Queen, the birdcatcher Papageno bounces in (N. 2 - Der Vogelfänger bin ich) and boasts to Tamino that it was he who slew the serpent. The Ladies return to give Tamino a portrait of the Queen’s daughter, Pamina, (N. 3 - Dies Bildnis is bezaubernd schön) who they say is enslaved by the evil Sarastro, and they padlock Papageno’s mouth for lying. The Queen, appearing in a burst of thunder, laments the loss of her daughter; she charges Tamino with Pamina’s rescue (N. 4 - O zittre nicht, mein lieber Sohn). The Ladies hand a magic flute to Tamino and magic silver bells to Papageno to ensure their safety, appointing Three Genii to guide them (N. 5 - Quintet). Sarastro’s Moorish slave Monostatos pursues Pamina but is frightened away by the feather-covered Papageno (N. 6 - Trio), who tells Pamina that Tamino loves her and intends to save her (N. 7 - Bei Männern, welche Liebe fühlen). Led to the Temple of Sarastro, Tamino is advised by a High Priest that it is the Queen, not Sarastro, who is evil. Hearing that Pamina is safe, Tamino charms the animals with his flute, then rushes to follow the sound of Papageno’s pipes (N. 8 - Finale I). Monostatos and his retainers chase Papageno and Pamina but are Die Zauberflöte / IL flauto magico SYNOPSIS

rendered helpless by Papageno’s magic bells. Sarastro, entering remind him to use his magic bells, which summon Papagena. The two in ceremony, promises Pamina eventual freedom and punishes plan for the future and move into a bird’s nest (Pa- Pa- Papagena!). Monostatos. Pamina is enchanted by a glimpse of Tamino, who is led The Queen of the Night, her Three Ladies and Monostatos attack into the temple with Papageno. the temple (Nur stille! stille!) but are defeated and banished. Sarastro joins Pamina and Tamino as the throng hails Isis and Osiris, the triumph of courage, virtue and wisdom (Die Strahlen der Sonne). Act 2

Sarastro tells his priests that Tamino will undergo initiation rites (N. 10 - O Isis und Osiris). Sworn to silence, Tamino is impervious to the temptations of the Queen’s Ladies, who have no trouble derailing the cheerful Papageno from his course of virtue (N. 12 - Quintet). Monostatos is stealing a kiss from the sleeping Pamina (N. 13 - Alles fühlt der Liebe Freuden), but is disturbed by the arrival of the Queen of the Night, who gives her daughter a dagger with which to murder Sarastro (N. 14 - Der Hölle Rache). The weeping Pamina is confronted and consoled by Sarastro (N. 15 - In diesen heil’gen Hallen). The gourmand Papageno is just as quick to break a new oath of fasting, and he jokes with a flirtatious old lady, who vanishes when asked her name. Tamino remains steadfast, breaking Pamina’s heart: she cannot understand his silence (N. 17 - Ach ich fühl’s). The priests inform Tamino that he has only two more trials to complete his initiation (N. 18 - O Isis, und Osiris). Papageno is eliminated (N. 20 - Ein Mädchen oder Weibchen) but settles for the old lady, who turns into a young Papagena when the resigned Papageno promises to be faithful. She disappears, however. After the Genii save the despairing Pamina from suicide, she finds Tamino and walks with him through the ordeals by water and fire, protected by the magic flute (Wir wandeln durch des Tones Macht), Papageno also is saved from attempted suicide by the Genii, who

14 15 Introduzione all’opera di Michele Valenti

Il Flauto Magico (K 620) è una delle ultime fatiche di quel genio senza uguali che fu Wolfgang Amadeus Mozart. Fu composta nell’ultimo anno della sua vita in quella particolare forma di spettacolo musicale denominata Singspiel, in cui parti cantate si alternano a parti recitate. Appartiene al filone del teatro musicale in lingua tedesca della Zauberoper, che portava sulle scene trame fantastiche imbastite di elementi magici con largo uso di spettacolari effetti scenici, molto in voga nei teatri viennesi fin dagli anni Ottanta del XVIII secolo. L’autore del libretto Emanuel Schikaneder, attore e impresario teatrale oltre che poeta, fu anche il primo Papageno – celebre personaggio di quest’opera – e commissionò la musica a Mozart per il Theater auf der Wieden da lui diretto. L’opera debuttò il 30 settembre 1791, due mesi prima della morte del compositore ancora trentacinquenne. Dopo il grande successo riscosso dal Ratto del Serraglio (1782, K 384) Mozart dovette dedicarsi volentieri alla composizione della nuova opera in lingua tedesca, peraltro nello stesso anno in cui videro la luce tra i tanti lavori La clemenza di Tito (K 621), i concerti per pianoforte (K 595) e per clarinetto (K 622), numerosi lavori strumentali e vocali di cui sarebbe lungo l’elenco, e l’incompiuto Requiem (K 626). Il libretto trae spunto da svariate fonti. Principalmente la favola Lulu, oder die Zauberflöte di J. A. Liebeskind, che racconta di un giovane principe che si perde nella foresta proibita della regina delle fate; questa lo convince a riconquistare la figlia e il talismano sottratti a lei da un perfido mago usando come arma Die Zauberflöte / IL flauto magico INTRODUZIONE ALL’OPERA

un flauto magico da lei donatogli. Altra fonte è il romanzo francese di J. mancare, come nella parte centrale della storia, le certezze (armoniche) Terrasson, Sethos, histoire ou vie tirée des monuments, anedoctes de l’ancien e i punti saldi, per poi ritrovarli nella ripresa finale con ancora più vigore Egipte, traduite d’un manuscript grec (Parigi, 1731), che racconta la storia e con la memoria di quanto accaduto nella peregrinazione. Dal punto del principe Sethos; il libretto ne cita alcuni passi quasi testualmente: di vista compositivo questo Allegro iniziale mostra la libera fusione di quelli in cui il giovane, guidato da un precettore, supera le prove di tecnica tematica e tecnica contrappuntistica, caratteristica dello stile iniziazione ai “misteri del sacerdozio”. Il romanzo descrive inoltre sette tardo di Mozart: dal severo gioco contrappuntistico trapelano così la gioia sacerdotali egiziane e loro riti, ed ebbe grande influenza negli ambienti e la grazia dei personaggi fantastici del mondo magico descritto nell’opera. massonici di allora, tanto che già aveva ispirato il dramma Thamos, re Subito dopo l’ouverture troviamo in un bosco Tamino, giovane principe, in Egitto del massone e membro del governo austriaco T. P. von Gebler, inseguito da un serpente. Tamino perde i sensi ma viene salvato da tre per il quale Mozart aveva scritto le musiche di scena (K 345) e che fu damigelle, che lo convincono ad affrontare un’impresa eroica: salvare la sua prima occasione di collaborazione con Schikaneder. Com’è noto Pamina, figlia rapita della Regina della Notte che loro stesse servono, gli stessi Mozart e Schikaneder furono massoni. Mozart fu accolto nella e recuperare un potente talismano; Tamino s’innamora della fanciulla Massoneria nel dicembre 1784 e la sua loggia si chiamava Zur Wohltän vedendone un ritratto mentre Sarastro, il rapitore, è presentato come (Beneficienza), di piccole dimensioni e operante nella sede della più un demone maligno. Una strana creatura, Papageno, lo accompagna grande e influente loggia Zur wahren Eintracht (Vera Concordia). titubante nell’impresa. I due vengono dotati di armi magiche: un flauto Membro zelante dell’ordine, scrisse musiche cerimoniali, tra le quali magico d’oro che tramuta le emozioni umane per Tamino, un glockenspiel Der Maurerfeunde (La gioia del massone) per tenore, coro maschile e d’argento per Papageno. Guidati da tre fanciulli volanti arrivano alla orchestra (K 471), la maestosa e tragica Maurerische Trauermusik (Musica rocca splendida e ben difesa di Sarastro, e dopo aver scoperto la sua funebre massonica) per orchestra (K 477). Il libretto e la partitura del reale identità, tutt’altro che demoniaca, superano prove rituali (la terza Flauto magico sono imbastiti di numerosi riferimenti a simboli esoterici delle quali vedrà Pamina accanto a Tamino, e non più Papageno) con e riti legati alle logge massoniche, il tutto sottolineato dall’insistenza sul la promessa della salvezza della fanciulla e della sapienza iniziatica, tre come numero simbolico caro all’ordine massonico, e sui suoi multipli, nonché di una sposa per Papageno. A minacciare Pamina durante la sua per esempio il numero diciotto. Citandone solo alcuni: tre dame, tre permanenza presso Sarastro è un servo di questi, Monostatos, un moro fanciulli, tre prove iniziatiche, tre porte di tre templi, tre accordi che capo di altri schiavi. Questi insidia Pamina, spinto dal desiderio erotico aprono l’ouverture, ripetuti anche all’inizio del secondo atto e poi quando irrefrenabile, puntualmente punito e scacciato da Sarastro, tanto che comincia l’iniziazione di Tamino. Tra l’altro questo solenne inizio in cui passerà dalla parte della Regina quando questa gli prometterà la mano i tre accordi risuonano sul tempo sospeso che precede l’Allegro, è un della figlia in cambio della sconfitta del capo degli iniziati. ennesimo riferimento a una fase della ritualità massonica. La stessa forma Tamino è un tenore, innamorato e sognatore, coraggioso e puro. Facciamo dell’Allegro è un tempo di sonata tripartito, e all’esposizione iniziale segue conoscenza di questo suo carattere appassionato già nell’aria intonata lo sviluppo peregrinante del materiale musicale iniziale cui vengono a dopo la vista del ritratto (Dies Bildnis ist bezaubernd schön), nella quale

18 19 Die Zauberflöte / IL flauto magico INTRODUZIONE ALL’OPERA

appare una personalità molto diversa sia nel carattere musicale che nella schiavi al suo servizio, e questo proietta ancora ombre sull’amministrazione descrizione di sé da quella precedentemente fornita dall’uccellatore “solare” di Sarastro: nel finale infatti si ha l’impressione che Tamino Papageno (basso), compagno dell’eroe e personaggio buffo che colora non diventerà un secondo Sarastro, ma ne supererà i limiti attraverso il la sua aria di presentazione con lo zufolo (Der Vogelfänger bin ich ja): legame intimo che riesce a instaurare col mondo notturno e femminile, troviamo in lui saggezza pratica e umorismo, uno spirito che non combatte di cui Pamina sarà l’essenza purificata. Pamina (soprano) è il personaggio le avversità ma sa adattarvisi. La sua intelligenza mira a soddisfare bisogni che mette in moto questo processo di unificazione della luce e delle elementari: cattura uccelli per la Regina in cambio di pane e vino. Il tenebre: la Regina della Notte (soprano di coloratura) persegue invece premio per il suo coraggio non saranno le gioie degli iniziati, ma una la divisione e aspira ancora al dominio della magia sulla sapienza fino alla compagna, Papagena (soprano). Il fatto che Tamino e Papageno compiano disperazione e alla vendetta cantate con gran veemenza nell’aria forse più insieme il viaggio e siano due caratteri opposti sembra suggerire i due celebre dell’opera: Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen, con la quale atteggiamenti possibili rispetto alla conoscenza del mistero della vita. La tenta di convincere Pamina ad uccidere Sarastro. dice lunga sull’uccellatore il fatto che Mozart racconti in una lettera alla Apparentemente il tema dell’iniziazione sembra essere confinato alle moglie Constanze di aver dato del “Papageno” in senso dispregiativo a prove che Tamino supera, accompagnato da Papageno prima e Pamina un uomo che assistendo all’opera rideva di tutto nonostante gli sforzi del poi, la Regina della Notte dona a Tamino e Papageno, il flauto e il compositore di richiamare l’attenzione su alcune parole chiave. carillon, sono prima sequestrati nel tempio e poi restituiti loro per Un altro paragone significativo si può instaurare tra Papageno e superare la seconda prova, e sono in un certo senso necessari tanto da Monostatos (tenore): entrambi rappresentano delle reazioni istintuali alla far pensare a una pur anche involontaria “officiazione” di una parte vita, ma mentre il primo riesce pazientemente ad adattarsi, il secondo, in del rito ad opera delle forze del regno notturno; è laggiù d’altronde che preda a un’incontenibile desiderio, sembra accecato al punto da rischiare il viaggio ha inizio, pur se con scopo incerto. L’oscurità, la condizione dolorose punizioni pur di ottenerne la soddisfazione. Divertente l’incontro d’impreparazione e d’incertezza sembrano quasi necessari a un iniziando, tra i due nel primo atto, quando nel vedersi si fanno paura a vicenda e in quanto permettono il potenziamento della percezione e l’abbandono fuggono entrambi a cercare un nascondiglio. di gran parte delle credenze, facilitando il superamento delle prove e il L’opera mostra una grande diversità di caratteri anche e soprattutto sul raggiungimento della meta del viaggio: un “nuovo inizio”, sconosciuto, piano musicale: così l’impronta popolare delle melodie di Papageno e forse promettente. A spingere l’iniziando sul cammino che lo porterà Papagena (per esempio Pa-Pa-Pa o l’aria di sortita di Papageno) si distingue a questa meta però possono anche essere le paure e le sofferenze, che dalla solennità della musica che accompagna Sarastro (basso profondo). possono presentarsi in varie forme, e per esempio in un sogno o in una Quest’ultimo appare come un saggio maestro, ma ha dei lati oscuri: per fantasia, essere rappresentate da un serpente gigante che attraverso esempio tortura psicologicamente Monostatos, ponendolo a guardia un inseguimento lo costringe a imboccare un cammino in una terra di Pamina e punendo crudelmente il suo prevedibile comportamento sconosciuta, fuori dalla vita ordinaria. Il rimando delle favole ai riti di pulsionale incontrollabile. Inoltre Monostatos è uno schiavo e ha degli morte e di rinascita al centro delle cerimonie iniziatiche di varie società

20 21 Die Zauberflöte / IL flauto magico

e culture – e Il Flauto Magico non fa eccezione – è per esempio messo in evidenza da Musto e Napolitano in un volume dedicato interamente all’opera. Eppure nelle favole non sembra sempre necessaria una “regia” del rito; potrebbero rappresentare simbolicamente eventi interiori ed esistenziali. Tamino arriva nella foresta armato di arco ma senza frecce, totalmente impreparato, impaurito fino alla perdita dei sensi. È significativo che il serpente venga sconfitto dalle tre dame, fanno notare gli autori prima menzionati: quasi a smentire e negare in partenza l’associazione tra la donna e il Male cara a una certa tradizione interpretativa delle sacre scritture che ha storicamente avuto ufficialità, per così dire. E anzi questo capovolgimento sembra informare tutta l’opera, fino alla fine, quando l’ingresso della donna insieme all’uomo nel tempio realizza finalmente ciò che non era successo con l’iniziazione degli altri uomini (Sarastro compreso): la fine del dominio della sovrana della notte. Per via di questa complessità simbolica che rende l’opera continuamente mutevole e d’incerta decifrazione, sono state prodotte svariate interpretazioni anche molto diverse fra loro: per esempio l’opera è stata letta sia in chiave massonica che antimassonica. A mio parere, pur se è innegabile la presenza di simboli e di richiami ammiccanti, è più proficuo leggere l’opera come la rappresentazione di un processo coscienziale ed esistenziale: il superamento del conflitto fra le forze opposte rappresentate dalle due realtà che l’eroe attraversa nel suo viaggio per giungere a una terza realtà (ancora il numero tre) che armonizza i due opposti e pone le basi per il tanto atteso “nuovo inizio”.

22 LIBRETTO

Die Zauberflöte IL flauto magico

Opera tedesca in due atti di Emanuel Schikaneder

Versione italiana di Olimpio Cescatti

Personaggi Sarastro (basso) Tamino (tenore) Oratore (basso) Primo sacerdote (basso) Secondo sacerdote (tenore) Regina della Notte (soprano) Pamina, sua figlia (soprano) Prima Dama (soprano) Seconda Dama (soprano) Terza Dama (soprano) Primo Fanciullo (soprano) Secondo Fanciullo (soprano) Terzo Fanciullo (soprano) Una vecchia (Papagena) (soprano) Papageno (basso) Monostatos, moro (tenore) Primo Armigero (tenore) Secondo Armigero (basso) CORO Sacerdoti, schiavi, seguito LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ERSTER AUFZUG ATTO PRIMO DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Würd’ ich mein Herz der Liebe weihn, Dovessi dedicare il mio cuore all’amore, [Ouvertüre] [Ouverture] so müßt es dieser Jüngling sein. questo giovanetto sarebbe il preferito. Lasst uns zu unsrer Fürstin eilen, Affrettiamoci dalla nostra principessa Das Theater ist eine felsige Gegend, hie und Il teatro rappresenta una regione rocciosa con ihr diese Nachricht zu erteilen. a portarle questa notizia. da mit Bäumen überwachsen; auf beiden alberi sparsi qua e là; ai due lati vi sono monti Vielleicht daß dieser schöne Mann Forse quest’uomo bello Seiten sind gangbare Berge, nebst einem accessibili, vicino a un tempio rotondo die vor’ge Ruh’ ihr geben kann. le ridarà la calma d’un tempo. runden Tempel ERSTE DAME PRIMA DAMA [Nr. 1 – Introduktion] [N. 1 – Introduzione] So geht und sagt es ihr, Andate voi a dirglielo, ich bleib’ indessen hier. intanto qui resto io. ERSTER AUFTRITT SCENA PRIMA Tamino kommt in einem prächtigen Tamino, che indossa uno splendido abito ZWEITE DAME SECONDA DAMA japonischen Jagdkleide rechts von einem Felsen giapponese da caccia, scende da una roccia a Nein, nein, geht ihr nur hin, No no, andate pure voi, herunter, mit einem Bogen, aber ohne Pfeil; destra, è armato con un arco ma senza freccia; ich wache hier für ihn! su lui qui veglio io! eine Schlange verfolgt ihn. un serpente lo insegue DRITTE DAME TERZA DAMA TAMINO TAMINO Nein, nein, das kann nicht sein! No no, così non sarà, Zu Hilfe! zu Hilfe! sonst bin ich verloren, Aiuto! aiuto! altrimenti sono perduto, ich schütze ihn allein. io da sola lo proteggo. der listigen Schlange zum Opfer erkoren – scelto quale vittima dell’astuto serpente – barmherzige Götter! schon nahet sie sich, pietosi dèi! Già si avvicna, ALLE DREI (jede für sich) LE TRE DAME (ognuna fra sé) ach rettet mich, schützet mich! ah, salvatemi, soccorretemi! Ich sollte fort? Ei, ei! wie fein! Andarmene dovrei! Eh, eh! furba lei! (er fällt in Ohnmacht; sogleich öffnet sich die (cade svenuto; subito si apre la porta del Sie wären gern bei ihm allein, Volentieri starebbero sole con lui, Pforte des Tempels; drei verschleierte Damen tempio; ne escono tre dame velate, ognuna nein, nein, das kann nicht sein. no no, così non sarà! kommen heraus, jede mit einem silbernen armata di un giavellotto d’argento) (eine nach der andern, dann alle drei zugleich) (una dopo l’altra, poi tutte tre insieme) Wurfspiess) Was wollte ich darum nicht geben, Che cosa non darei könnt ich mit diesem Jüngling leben! per poter vivere con questo giovanetto! DIE DREI DAMEN LE TRE DAME hätt’ ich ihn doch so ganz allein! potessi averlo tutto solo per me! Stirb Ungeheu’r, durch unsre Macht! Muori, mostro, per il nostro potere! Doch keine geht, es kann nicht sein. Ma nessuna si muove, così non può essere. Triumph! Triumph! sie ist vollbracht Trionfo! Trionfo! L’eroica impresa Am besten ist es nun, ich geh’. Ora è meglio che me ne vada. die Heldenthat. Er ist befreit è compiuta! Il valore del nostro Du Jüngling schön und liebevoll! Tu, giovanetto bello, amoroso, durch unsers Armes Tapferkeit. braccio lo ha liberato. Du trauter Jüngling lebe wohl, giovanetto amato, addio bis ich dich wieder seh’. finché ti rivedrò. ERSTE DAME (ihn betrachtend) PRIMA DAMA (contemplandolo) (sie gehen alle drei zur Pforte des Tempels ab, (escono tutte e tre per la porta del tempio, la Ein holder Jüngling, sanft und schön. Un caro giovanetto, soave e bello! die sich selbst öffnet und schliesst) quale si apre da sola, poi si richiude)

ZWEITE DAME SECONDA DAMA [Gesprochen] [Dialogo] So schön, als ich noch nie gesehn. Bello come non ne ho visti mai. TAMINO (erwacht, sieht furchtsam umher) TAMINO (si desta, si guarda intorno DRITTE DAME TERZA DAMA Wo bin ich! Hat eine höhere Macht mich timoroso) Ja, ja, gewiß! zum Malen schön. Sì sì, certo! bello da dipingere. gerettet? (steht auf, sieht umher) Wie? – Die Dove sono? mi ha salvato una forza bösartige Schlange liegt tot zu meinen superiore? (si alza, si guarda intorno) Come? 26 27 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

Füssen? (Man hört von fern ein Waldflötchen, – Il malvagio serpente giace morto ai miei Und küßte sie mich zärtlich dann, E se poi mi baciasse teneramente, worunter das Orchester piano accompagnirt. piedi? (si sente da lungi un piccolo flauto, wär’ sie mein Weib und ich ihr Mann. sarebbe la mia donna e io il suo uomo. Tamino spricht unter dem Ritornel) Was hör’ accompagnato piano dall’orchestra; Tamino (pfeift) (zufola) ich? Ha, eine männliche Figur nähert sich parla durante il ritornello) Che sento? – Ah, Sie schlief’ an meiner Seite ein, Si addormenterebbe al mio fianco, dem Tal. (versteckt sich hinter einem Baum) una figura maschile s’avvicina alla valle. (si ich wiegte wie ein Kind sie ein. io la cullerie come un bimbo. nasconde dietro un albero) (pfeift, will nach der Arie nach der Pforte (zufola. Finita l’aria, si sta avviando verso la gehen) porta) [Nr. 2 – Aria] [N. 2 – Aria] [Gesprochen] [Dialogo] ZWEITER AUFTRITT SCENA SECONDA Papageno kommt den Fußsteig herunter, hat Papageno scende per un sentiero, porta sulla TAMINO (nimmt ihn bei der Hand) TAMINO (lo prende per la mano) auf dem Rücken eine grosse Vogelsteige, die schiena una grande gabbia per volatili che He da! Ehilà! hoch über den Kopf geht, worin verschiedene supera la sua testa e in cui si trovano numerosi Vögel sind; auch hält er mit beiden Händen uccelli; con entrambe le mani sostiene un PAPAGENO PAPAGENO ein Faunen–Flötchen, pfeift und singt piccolo flauto di Pan, zufola e canta. Was da! Ehi!

PAPAGENO (pfeift von ferne. Kommt PAPAGENO (fischia da lontano. Si fa TAMINO TAMINO heraus) avanti) Sag mir, du lustiger Freund, wer du seist? Dimmi, gaio amico, chi sei tu mai? Der Vogelfänger bin ich ja – Sì, io son l’uccellatore – stets lustig, heißa hopsasa! sempre allegro, heissa hopsassa! PAPAGENO PAPAGENO Ich Vogelfänger bin bekannt Io l’uccellatore sono noto Wer ich bin? (für sich) Dumme Frage! Chi sono io? (fra sé) Sciocca richiesta! (ad bei Alt und Jung im ganzen Land. a giovani e vecchi in tutto il paese. (laut) Ein Mensch, wie du. Wenn ich dich alta voce) Un essere umano, come te. E s’io Weiß mit dem Locken umzugehn, Sono abile ad allettare, nun fragte, wer du bist? ti chiedessi chi sei tu? und mich aufs Pfeifen zu versteh’n. sono abile nello zufolare. (pfeift) (zufola) TAMINO TAMINO Drum kann ich froh und lustig sein, Così posso essere allegro e contento, So würde ich dir antworten, daß ich aus Allora ti risponderei che sono di sangue denn alle Vögel sind ja mein. ché tutti gli uccelli sono miei. fürstlichem Geblüte bin. principesco. (pfeift) (zufola) Der Vogelfänger bin ich ja – Sì, io son l’uccellatore – PAPAGENO PAPAGENO stets lustig, heißa hopsasa! sempre allegro, heissa hopsassa! Was? Cosa? Ich Vogelfänger bin bekannt Io l’uccellatore sono noto bei Alt und Jung im ganzen Land. a giovani e vecchi in tutto il paese. TAMINO TAMINO Ein Netz für Mädchen möchte ich; Vorrei una rete per ragazze, Mein Vater ist Fürst, der über viele Länder Mio padre è un principe, e regna su molti ich fing’ sie dutzendweis für mich. me ne prenderei a dozzine. und Menschen herrscht; darum nennt man paesi e uomini; perciò mi chiamano (pfeift) (zufola) mich Prinz. principe. Dann sperrte ich sie bei mir ein, Poi me le terrei in gabbia, Und alle Mädchen wären mein. e tutte le ragazze sarebbero mie. PAPAGENO PAPAGENO (pfeift) (zufola) Länder? – Menschen? – Prinz? – Sag du Paesi? – Uomini? – Principe? Lascia che Wenn alle Mädchen wären mein, Se tutte le ragazze fossero mie, mir zuvor: Gibt’s außer diesen Bergen auch chieda io. – Dimmi tu prima: oltre questi so tauschte ich brav Zucker ein: di zucchero farei accorto baratto: noch Länder und Menschen? monti vi sono ancora paesi e uomini? die, welche mir am liebsten wär’, e lo zuccherino subito darei der gäb’ ich gleich den Zucker her. a quella più carina. 28 29 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

TAMINO TAMINO TAMINO (für sich) TAMINO (fra sé) Viele Tausende! Molte migliaia! Nun ist’s klar; es ist eben diese nächtliche Ora è chiaro; è proprio questa la notturna Königin, von der mein Vater mir so oft regina di cui mi parlava sì sovente mio PAPAGENO PAPAGENO erzählte. padre. Da ließ’ sich eine Spekulation mit meinen Vi potrei combinare buoni affari con i miei Vögeln machen. uccelli. PAPAGENO PAPAGENO TAMINO TAMINO Warum siehst du so verdächtig und Perché mi guardi con aria sospettosa e Nun sag du mir, wie nennt man eigentlich Ora dimmi in che paese siamo. schelmisch nach mir? piena di malizia? diese Gegend. – TAMINO TAMINO PAPAGENO PAPAGENO Weil – weil ich zweifle, ob du Mensch bist. Perché – perché dubito che tu sia un essere Ich weiß nur so viel, daß nicht weit von So soltanto che non lungi da qui c’è la mia – Nach deinen Federn, die dich bedecken, umano. Dalle penne che ti ricoprono, ti hier meine Strohhütte sieht, die mich vor capanna di paglia, che mi ripara da pioggia halt’ ich dich – (geht auf ihn zu) ritengo – (si avvicina a lui) Regen und Kälte schützt. e freddo. PAPAGENO PAPAGENO TAMINO TAMINO Doch für keinen Vögel? – Bleib zurück, Forse un uccello? – Sta’ indietro, dico, e Aber wie lebst du? Ma tu come vivi? sag’ ich, denn ich habe Riesenkraft. non t’arrischiare; – che possiedo forza da gigante. PAPAGENO PAPAGENO Von Essen und Trinken, wie alle Mangiando e bevendo, come tutti gli esseri TAMINO TAMINO Menschen. umani. Riesenkraft? (er sieht auf die Schlange) Also Forza da gigante? (osserva il serpente) ­– warst du wohl gar mein Erretter, der diese Dunque fosti proprio tu il mio salvatore, TAMINO TAMINO giftige Schlange bekämpfte? che sconfisse questo velenoso serpente? Wodurch erhältst du das? Ma come te lo procuri? PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO Schlange! (sieht sich um, weicht zitternd Serpente! (si guarda intorno, tremante si tira Durch Tausch. – Ich fange für die Col baratto. – Catturo diversi uccelli einige Schritte zurück) indietro di qualche passo) sternflammende Königin und ihre per la regina Astrifiammante e per le Jungfrauen verschiedene Vögel; dafür sue damigelle; in cambio ricevo da lei TAMINO TAMINO erhalt’ ich täglich Speis’ und Trank von ihr. giornalmente cibo e bevanda. Aber um alles in der Welt, Freund! wie Ma, ti scongiuro, amico! come hai vinto hast du dieses Ungeheuer bekämpft? – Du questo mostro? – Tu sei senz’armi. TAMINO (für sich) TAMINO (fra sé) bist ohne Waffen. Sternflammende Königin! –Sag mir, guter La regina Astrifiammante! – Dimmi, caro Freund! warst du schon so glücklich, diese amico! fosti sì fortunato da vedere questa PAPAGENO PAPAGENO Göttinn der Nacht zu sehen? dea della notte? Brauch keine! – Bei mir ist ein starker Non mi servono! – Una vigorosa pressione Druck mit der Hand mehr, als Waffen. della mia mano vale più d’ogni arma. PAPAGENO PAPAGENO Sehen? – Die sternflammende Königin Vedere? – Vedere la regina TAMINO TAMINO sehen? – Welcher Sterbliche kann sich Astrifiammante? – Qual mortale può Du hast sie also erdrosselt? Dunque, l’hai strozzato? rühmen, sie je gesehen zu haben? vantarsi di averla veduta mai?

30 31 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAPAGENO PAPAGENO DIE DREI DAMEN (drohend) LE TRE DAME (minacciando) Erdrosselt! (für sich) Bin in meinem Leben Strozzato! (fra sé) In vita mia non sono mai Papageno! Papageno! nicht so stark gewesen als heute. stato così forte come oggi. PAPAGENO PAPAGENO Was muß ich denn heute verbrochen Cosa devo aver mai fatto quest’oggi per DRITTER AUFTRITT SCENA TERZA haben, daß sie gar so aufgebracht wider esasperarle tanto contro di me? – Ecco, mie Die drei Damen, Vorige Le tre Dame, detti. mich sind? – Hier, meine Schönen, belle, consegno i miei uccelli. übergeb’ ich meine Vögel. DIE DREI DAMEN (drohen und rufen LE TRE DAME (minacciano e gridano zugleich) all’unisono) ERSTE DAME (reicht ihm eine schöne PRIMA DAMA (gli porge una bella bottiglia Papageno! Papageno! Bouteille Wasser) d’acqua) Dafür schickt dir unsre Fürstin heute zum In cambio la nostra principessa ti manda PAPAGENO PAPAGENO ersten Mal statt Wein reines, per la prima volta, invece di vino, pura, Aha! das geht mich an. – Sieh dich um, Aha! questa è per me – Girati, amico! helles Wasser. limpida acqua. Freund! ZWEITE DAME SECONDA DAMA TAMINO TAMINO Und mir befahl sie, daß ich, statt E a me ordinò di portarti questa pietra Wer sind diese Damen? Chi sono queste dame? Zuckerbrot, diesen Stein dir überbringen soll. invece di chicche. – Ti auguro che possa tornarti gradita! PAPAGENO PAPAGENO Wer sie eigentlich sind, weiß ich selbst nicht. Chi sono veramente, neppure io lo so. – So PAPAGENO PAPAGENO – Ich weiß nur so viel, daß sie mir täglich soltanto che giorno dopo giorno ricevono Was? Steine soll ich fressen? E che? dovrei mangiare pietre? meine Vögel abnehmen und mir dafür Wein, i miei uccelli e in cambio mi portano vino, Zuckerbrot und süsse Feigen bringen. chicche e dolci fichi. DRITTE DAME TERZA DAMA Und statt der süßen Feigen hab’ ich die E invece dei dolci fichi ho l’onore di TAMINO TAMINO Ehre, dir dies goldene Schloß vor den metterti alla bocca questo lucchetto d’oro. Sie sind vermuthlich sehr schön? Sono molto belle, immagino? Mund zu schlagen. (sie schlägt ihm das (gli mette un lucchetto alla bocca. Papageno si Schloß vor. Papageno zeigt seinen Schmerz esprime a gesti) PAPAGENO PAPAGENO durch Gebärden) Ich denke nicht! – denn wenn sie schön Non lo penso! – Se fossero belle, non si wären, würden sie ihre Gesichter nicht coprirebbero il viso. ERSTE DAME PRIMA DAMA bedecken. Du willst vermutlich wissen, warum die Di certo tu vuoi sapere perché la Fürstin dich heute so wunderbar bestraft? principessa oggi ti punisce in maniera così DIE DREI DAMEN (drohend) LE TRE DAME (minacciando) (Papageno bejaht es) strana? (Papageno annuisce) Papageno! – Papageno! ZWEITE DAME SECONDA DAMA PAPAGENO PAPAGENO Damit du künftig nie mehr Fremde belügst. Perché tu non menta mai più agli stranieri. Sei still! sie drohen mir schon. – Du fragst, Zitto! Già mi minacciano. – Tu chiedi ob sie schön sind, und ich kann dir darauf se sono belle, ed io non posso che DRITTE DAME TERZA DAMA nichts antworten, als daß ich in meinem risponderti che in vita mia non vidi Und daß du nie dich der Heldentaten E perché tu non ti vanti più di eroiche Leben nichts Reitzenders sah. – (für sich) nulla di più attraente. – (fra sé) Adesso rühmst, die andre vollzogen. – gesta che altri hanno compiuto. Jetzt werden sie bald wieder gut werden. torneranno a rabbonirsi. 32 33 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ERSTE DAME PRIMA DAMA soll die Empfindung Liebe sein? – pure qui dentro mi sentro bruciare come Sag’ an! Hast du diese Schlange bekämpft? Dimmi! Hai vinto tu questo serpente? Ja, ja! die Liebe ist’s allein. un fuoco: (Papageno deutet nein) (Papageno accenna di no) O wenn ich sie nur finden könnte! sarebbe amore il mio sentimento? O wenn sie doch schon vor mir stünde! Sì, sì, è soltanto l’amore. ZWEITE DAME SECONDA DAMA Ich würde – würde – warm und rein – Oh se solo potessi trovarla! Wer denn also? (Papageno deutet, er wisse Chi dunque? (Papageno accenna che non lo sa) Was würde ich? – Ich würde sie voll Oh se ella stesse già davanti a me! es nicht) entzücken an diesen heissen Busen farei – farei – caldo e puro – drücken, und ewig wäre sie dann mein. cosa farei? – Io estatico DRITTE DAME TERZA DAMA (will ab) la stringerei a questo cuore ardente, Wir waren’s, Jüngling, die dich befreiten. Noi fummo, giovinetto, a liberarti. – Non ed ella sarebbe poi mia in eterno. – Zittre nicht! dich erwartet Freude und tremare! Gioia e beatitudine ti attendono. (sta per allontanarsi) Entzücken. – Hier, dies Gemälde schickt – Ecco, la grande principessa ti manda dir die grosse Fürstin; es ist das Bildnis questo ritratto; è l’immagine di sua figlia [Gesprochen] [Dialogo] ihrer Tochter – findest du, sagte sie, daß – se trovi, ella disse, che questi lineamenti diese Züge dir nicht gleichgültig sind, dann non ti sono indifferenti, felicità, onore e FÜNFTER AUFTRITT SCENA QUINTA ist Glück, Ehr’ und Ruhm dein Los. – Auf fama saranno il tuo premio. – Arrivederci Die drei Damen, Vorige. Le tre Dame, detti. Wiedersehen. (geht ab) (se ne va) ERSTE DAME PRIMA DAMA ERSTE DAME PRIMA DAMA Rüste dich mit Mut und Standhaftigkeit, Armati di coraggio e fermezza, bel Auf Wiedersehen! Arrivederci! schöner Jüngling! – Die Fürstin – giovinetto! – La principessa –

ZWEITE DAME SECONDA DAMA ZWEITE DAME SECONDA DAMA Auf Wiedersehen! Arrivederci! Hat mir aufgetragen, dir zu sagen – M’ha incaricato di dirti – Adieu, Monsieur Papageno! (geht lachend Adieu, Monsieur Papageno! (se ne va ab. Papageno hat immer sein stummes Spiel ridendo. Papageno ha continuato la sua scena DRITTE DAME TERZA DAMA gehabt. Tamino ist gleich bei Empfang des muta. Tamino ricevendo il ritratto si fa subito Daß der Weg zu deinem künftigen Glücke Che la via verso la tua futura felicità è Bildnisses aufmerksam geworden; seine Liebe attento; il suo amore s’accresce, come s’egli nunmehr gebahnt sei. ormai spianata. nimmt zu, ob er gleich für alle diese Reden fosse sordo a tutti questi discorsi) taub schien) ERSTE DAME PRIMA DAMA Sie hat jedes deiner Worte gehört, so du Ha inteso ognuna delle parole che hai [Nr. 3 – Aria] [N. 3 – Aria] sprachst; – sie hat – pronunciato; – ha –

VIERTER AUFTRITT SCENA QUARTA DRITTE DAME TERZA DAMA Tamino, Papageno. Tamino, Papageno Hat beschlossen, dich ganz glücklich zu Ha deciso di farti felice appieno. – Se machen. – Hat dieser Jüngling, sprach questo giovinetto, ella disse, possiede tanto TAMINO TAMINO sie, auch so viel Mut und Tapferkeit, als coraggio e valore quanta dolcezza, oh, Dies Bildnis ist bezaubernd schön, Questo ritratto è di una bellezza er zärtlich ist, o so ist meine Tochter ganz allora mia figlia è certamente salva. wie noch kein Auge je gesehn. incantevole, gewiß gerettet. Ich fühl’ es, wie dies Götterbild come nessun occhio ha ancora veduto. mein Herz mit neuer Regung füllt. Sento che questa divina immagine TAMINO TAMINO Dies Etwas kann ich zwar nicht nennen, riempie il mio cuore di un nuovo palpito. Gerettet? was hör’ ich? Salva? che sento? doch fühl’ ich’s hier wie Feuer brennen; A questo nonscoché non so dare un nome, 34 35 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ERSTE DAME PRIMA DAMA Ein Jüngling, so wie du, vermag am besten, Un giovinetto come tu sei, può al meglio Pamina – Pamina – dies tiefbetrübte Mutterherz zu trösten. consolare questo cuore materno profondamente afflitto. ZWEITE DAME SECONDA DAMA Zum Leiden bin ich auserkoren; Dies ist der Name der königlichen Tochter. È questo il nome della regale figlia. denn meine Tochter fehlet mir, Sono destinata al dolore, Durch sie ging all mein Glück verloren, poiché mia figlia mi manca. DRITTE DAME TERZA DAMA ein Bösewicht entfloh mit ihr. Con lei ogni mia gioia andò perduta, Hat ein mächtiger, böser Dämon entrissen. Un potente dèmone malvagio gliel’ha rapita. Noch seh’ ich ihr Zittern un malvagio fuggì con lei. mit bangem Erschüttern, Vedo ancora il suo tremore, TAMINO TAMINO ihr ängstliches Beben, con trepida emozione, Kommt, Mädchen! führt mich! – Pamina Venite, fanciulle! guidatemi! – Si salvi Ihr schüchternes Streben. il suo ansioso brivido, sei gerettet! (sogleich wird ein heftig Pamina! (all’istante si sente un violento, Ich mußte sie mir rauben sehen, il suo timido anelito. erschütternder Akkord mit Musik gehört) Ihr raccapricciante accordo musicale) Oh dèi! ach helft! – war alles was sie sprach – Dovetti vedermela rapire, Götter! Was ist das? che avviene? Allein vergebens war ihr Flehen, “Oh, aiutatemi!” – disse soltanto – denn meine Hilfe war zu schwach. sol che fu vano il suo lamento, DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Du wirst sie zu befreien gehen, ché il mio aiuto fu troppo debole. Fasse dich! Coraggio! du wirst der Tochter Retter sein! Tu andrai a liberarla, Und werd ich dich als Sieger sehen, tu sarai il salvatore della figlia! ERSTE DAME PRIMA DAMA so sei sie dann auf ewig dein. E se ti vedrò vincitore, Es verkündigt die Ankunft unserer Si annuncia l’arrivo della nostra regina. (mit den drei Damen ab. Das Theater ella sia allora tua in eterno. Königin. (Donner) (tuono) verwandelt sich wieder so, wie es vorher war) (si allontana con le tre Dame. Il teatro si trasforma nuovamente, tornando come prima) ZWEITE DAME SECONDA DAMA Sie kommt! – (Donner) Viene! – (tuono) [Gesprochen] [Dialogo]

DRITTE DAME TERZA DAMA SIEBENTER AUFTRITT SCENA SETTIMA Sie kommt! – (Donner) Viene! – (tuono) Tamino, Papageno Tamino, Papageno

ERSTE DAME PRIMA DAMA TAMINO (nach einer Pause) TAMINO (dopo una pausa) Sie kommt! – (die Berge teilen sich aus Viene! (i monti si aprono, e la scena si muta Ist’s denn auch Wirklichkeit, was ich sah?– È realtà quel ch’io vidi? – Oh buoni dèi, einander, und das Theater verwandelt sich in in una stanza sontuosa) O ihr guten Götter, täuscht mich nicht! (er non illudetemi! (vuole andare, Papageno gli ein prächtiges Gemach) will gehen, Papageno tritt ihm in den Weg) sbarra la strada)

[Nr. 4 – Recitativo ed Aria] [N. 4 ­­­– Recitativo e Aria] [Nr. 5 – Quintetto] [N. 5 – Quintetto]

SECHSTER AUFTRITT SCENA SESTA PAPAGENO (mit dem Schlosse vor dem PAPAGENO (accenna timidamente al Die Königin sitzt auf einem Thron, welcher La Regina della Notte siede su un trono, Maul, winkt traurig darauf) lucchetto posto alla sua bocca) mit transparenten Sternen geziert ist. [Vorige] ornato di stelle trasparenti. [Detti] Hm! hm! hm! hm! hm! hm! hm! Hm! hm! hm! hm! hm! hm! hm!

KÖNIGIN REGINA TAMINO TAMINO O zittre nicht, mein lieber Sohn, Oh non tremare, mio caro figlio, Der Arme kann von Strafe sagen, Il poveretto è ben punito, du bist unschuldig, weise, fromm. tu sei innocente, saggio, pio – denn seine Sprache ist dahin. ché la sua voce se n’è andata! 36 37 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAPAGENO PAPAGENO Die Zauberflöte wird dich schützen, Il flauto magico ti proteggerà, Hm! hm! hm! hm! hm! hm! hm! Hm! hm! hm! hm! hm! hm! hm! Im größten Unglück unterstützen. ti sosterrà nella più grave disgrazia.

TAMINO TAMINO DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Ich kann nichts tun, als dich beklagen, Altro non posso fare che compiangerti, Hiemit kannst du allmächtig handeln, Con questo, onnipotente è la tua azione, weil ich zu schwach zu helfen bin! poiché son troppo debole per aiutarti! der Menschen Leidenschaft verwandeln, puoi trasmutare le passioni umane, der Traurige wird freudig sein, il triste sarà lieto, den Hagestolz nimmt Liebe ein. lo scapolo s’innamorerà. ACHTER AUFTRITT SCENA OTTAVA Die drei Damen, Vorige Le tre Dame, detti DIE DREI DAMEN, TAMINO LE TRE DAME, TAMINO, UND PAPAGENO PAPAGENO ERSTE DAME PRIMA DAMA O so eine Flöte ist mehr Oh, un simile flauto Die Königin begnadigt dich, La regina ti fa grazia, als Gold und Kronen wert, vale più d’oro e di corone, entläßt die Strafe dir durch mich. per mio tramite ti condona la pena. denn durch sie wird Menschenglück per esso s’accrescono la gioia umana (nimmt ihm das Schloß vom Maul weg) (gli toglie il lucchetto dalla bocca) und Zufriedenheit vermehrt. e la felicità.

PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO Nun plaudert Papageno wieder? Ora di nuovo ciarla Papageno! Nun ihr schönen Frauenzimmer – Ora, donne mie belle – darf ich? – so empfehl ich mich? col vostro permesso, vi riverisco. ZWEITE DAME SECONDA DAMA Ja plaudre! – Lüge nur nicht wieder! Sì, ciarla – ma più non mentire! DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Dich empfehlen kannst du immer, Puoi riverirci quando vorrai, PAPAGENO PAPAGENO doch bestimmt die Fürstin dich ora però la regina ti ordina Ich lüge nimmermehr, nein, nein! Non mentirò mai più, no, no! mit dem Prinzen ohn’ Verweilen, di affrettarti col principe nach Sarastros Burg zu eilen. senza indugi verso il castello di Sarastro. DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Dies Schloß soll deine Warnung sein. Questo lucchetto sia un monito per te! PAPAGENO PAPAGENO Nein, dafür bedank ich mich. No, grazie tante, tante grazie. PAPAGENO PAPAGENO Von euch selbst hörte ich, Da voi stesse ho udito Dies Schloß soll Meine Warnung sein. Questo lucchetto sia un monito per me! daß er wie ein Tiegertier. ch’egli è simile a una tigre. Sicher ließ’ ohn’ alle Gnaden Sarastro, di certo, senza pietà, DIE DREI DAMEN, TAMINO UND LE TRE DAME, TAMINO, mich Sarastro rupfen, braten, mi farebbe spennare, arrostire, PAPAGENO PAPAGENO setzte mich den Hunden für. mi getterebbe in pasto ai cani. Bekämen doch die Lügner alle Toccasse a tutti i bugiardi ein solches Schloß vor ihren Mund: un simile lucchetto sulla bocca: DIE DREI DAMEN LE TRE DAME statt Hass, Verleumdung, schwarzer Galle, invece di odio, calunnia, nera bile, Dich schützt der Prinz, trau ihm allein! Ti difende il principe, confida solo in lui, bestünde Lieb’ und Bruderbund. vi sarebbe amore e unione fraterna! Dafür sollst du sein Diener sein. perciò tu sarai suo servo.

ERSTE DAME PRIMA DAMA PAPAGENO (für sich) PAPAGENO (tra sé) O Prinz, nimm dies Geschenk von mir, O principe! da me ricevi questo dono, Daß doch der Prinz beim Teufel wäre. Che vada al diavolo il principe. Dies sendet unsre Fürstin dir! te lo invia la nostra principessa. Mein Leben ist mir lieb. La mia vita mi è cara. (gibt ihm eine goldene Flöte) (gli dà un flauto d’oro) Am Ende schleicht bei meiner Ehre, Alla fine, sul mio onore, 38 39 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

er von mir wie ein Dieb. mi pianta in asso come un ladro. TAMINO UND PAPAGENO TAMINO, PAPAGENO Drei Knäbchen jung, schön, hold und weise, Tre fanciulletti, giovani, belli, amabili, e saggi ERSTE DAME (Gibt ihm ein stahlnes PRIMA DAMA (gli dà un “istromento umschweben uns auf unsrer Reise. volteggeranno intorno a voi nel nostro viaggio? Gelächter) d’acciaio”) Hier nimm dies Kleinod, es ist dein! Ecco, prendi questo gioiello, è tuo! DIE DREI DAMEN, TAMINO UND LE TRE DAME, TAMINO, PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO So lebet wohl! wir wollen gehen; Dunque addio! dobbiamo andare; Ei! Ei! was mag darinnen sein? Eh! eh! che ci sarà mai lì dentro? lebt wohl! lebt wohl! auf Wiedersehen. addio, addio, arrivederci! (Alle ab) (Tutti partono) DRITTE DAME LE TRE DAME Darinnen hörst du Glöckchen tönen! Qui dentro sentirai suonare dei campanelli! [Gesprochen] [Dialogo]

PAPAGENO PAPAGENO NEUNTER AUFTRITT SCENA NONA Werd ich sie auch wohl spielen können? E potrò suonarli anch’io? Zwei Sklaven tragen, so bald das Theater in Appena la scena si è trasformata in una ein prächtiges ägyptisches Zimmer verwandelt sontuosa sala egizia, due schiavi portano bei DIE DREI DAMEN LE TRE DAME ist, schöne Polster nebst einem prächtigen cuscini e uno stupendo tavolo turco, accanto O ganz gewiß! Ja, ja gewiß! Oh certo! sì, sì, sicuro! türkischen Tisch heraus, breiten Teppiche auf al quale stendono tappeti Silberglöckchen, Zauberflöten Campanelli d’argento, flauti magici sind zu eurem Schutz vonnöten. sono necessari alla vostra difesa! Lebet wohl! wir wollen gehen! Addio! dobbiamo andare! ZEHNTER AUFTRITT SCENA DECIMA Lebet wohl – auf Wiedersehen. Addio – arrivederci! Vorige, Monostatos [von innen]. Detti, Monostatos [dall’interno]

TAMINO UND PAPAGENO TAMINO, PAPAGENO MONOSTATOS MONOSTATOS Silberglöckchen, Zauberflöten Campanelli d’argento, flauti magici He Sklaven! Schaft Fesseln herbei. – Ehi, schiavi! Portatemi dei ceppi! sind zu unserm Schutz vonnöten. sono necessari alla nostra difesa! Lebet wohl! wir wollen gehen! Addio! dobbiamo andare! [Nr. 6 – Terzetto] [N.6 – Terzetto] Lebet wohl – auf Wiedersehen. Addio – arrivederci! (alle wollen gehen) (stanno tutti per andarsene) ELFTER AUFTRITT SCENA UNDICESIMA TAMINO TAMINO Monostatos, Pamina, die von Sklaven Monostatos, Pamina, trascinata dentro da Doch schöne Damen saget an… Ma, dame belle, dite... hereingeführt wird. alcuni schiavi

PAPAGENO PAPAGENO MONOSTATOS MONOSTATOS Wo man die Burg wohl finden kann? ...dove si può trovare il castello? Du feines Täubchen nur herein. Tu, tenera colombella, dentro su.

DIE DREI DAMEN LE TRE DAME PAMINA PAMINA Drei Knäbchen, jung, schön, hold und weise, Tre fanciulletti, giovani, belli, amabili, e saggi O welche Marter! welche Pein! Oh che martirio, che tormento! umschweben euch auf eurer Reise. volteggeranno intorno a voi nel vostro viaggio. Sie werden eure Führer sein, Saranno le vostre guide, MONOSTATOS MONOSTATOS folgt ihrem Rate ganz allein. seguite soltanto il loro consiglio. Verloren ist dein Leben. Perduta è la tua vita.

40 41 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAMINA PAMINA DREIZEHNTER AUFTRITT SCENA TREDICESIMA Der Tod macht mich nicht beben; La morte non mi fa tremare; Pamina [allein] Pamina [sola] nur meine Mutter dauert mich, solo mia madre mi fa pietà, sie stirbt vor Gram ganz sicherlich. certo morrà d’angoscia. PAMINA (spricht wie im Traum) PAMINA (parla come in sogno) Mutter – Mutter – Mutter! – (Sie erhohlt Madre – madre – madre! (rinviene, si MONOSTATOS MONOSTATOS sich, sicht sich um) Wie? – Noch nicht guarda attorno) Come? – Non ancora He Sklaven legt ihr Fesseln an, Su, schiavi, mettetele i ceppi; vernichtet? – Zu neuen Qualen erwacht? – annientata? – Destata a nuovi tormenti? – (sie legen ihr Fesseln an) (le mettono i ceppi) Mir bitterer als der Tod. Per me più amaro della morte! mein Hass soll dich verderben. il mio odio ti rovinerà!

PAMINA PAMINA VIERZEHNTER AUFTRITT SCENA QUATTORDICESIMA O laß mich lieber sterben, Oh, lasciami piuttosto morire, Papageno, Pamina Papageno, Pamina Weil nichts, Barbar, dich rühren kann. ché, o barbaro, nulla ti può commuovere. (sie sinkt ohnmächtig auf ein Sofa) (sviene sopra un sofà) PAPAGENO PAPAGENO Bin ich nicht ein Narr, daß ich mich Non sono pazzo a farmi spaventare così? – MONOSTATOS MONOSTATOS schrecken ließ? – Es gibt ja schwarze Vögel Ci sono al mondo uccelli neri; perché non Nun fort! Ora fuori! in der Welt, warum denn nicht auch anche uomini neri? (die Sklaven gehen ab) (gli schiavi si allontanano) schwarze Menschen? – laßt mich bei ihr allein. Lasciatemi con lei. PAMINA PAMINA Mutter! Madre! ZWÖLFTER AUFTRITT SCENA DODICESIMA Papageno. Vorige Papageno, detti PAPAGENO PAPAGENO Ah, sieh da! hier ist das schöne Fräulenbild Ah, guarda! è ancora qui la bella signorina PAPAGENO (am Fenster von außen, ohne PAPAGENO (alla finestra, dall’esterno, noch. – Du Tochter der nächtlichen del ritratto. – Oh figlia della notturna gleich gesehen zu werden) senza essere visto) Königin! regina! Wo bin ich wohl! wo mag ich sein? Dove sono! dove mi trovo mai? Aha! da find’ ich Leute, Aha, ecco, qui c’è gente, PAMINA PAMINA gewagt; ich geh’ hinein. m’arrischio; io entro. Nächtliche Königin? – Wer bist du? Notturna regina? – Tu, chi sei? (geht herein) (entra dentro) Schön Mädchen jung und fein, Bella ragazza, giovane e pura, PAPAGENO PAPAGENO viel weisser noch als Kreide… assai più bianca della creta... Ein Abgesandter der sternflammenden Un messo della regina Astrifammante. (Monostatos und Papageno sehen sich, – (Monostatos e Papageno si scorgono, si Königin. erschrickt einer über den andern) spaventano l’uno dell’altro) PAMINA (con gioia) PAMINA (freudig) Di mia madre? – Oh gioia! – Il tuo MONOSTATOS UND PAPAGENO MONOSTATOS E PAPAGENO Meiner Mutter? – O Wonne! – Dein Name! nome! Hu… Das ist… der Teufel sicherlich! Uh… questo è… il diavolo di certo. Hab Mitleid – verschone mich – Pietà – risparmiami. PAPAGENO PAPAGENO Hu – Hu – Hu – Uh – Uh – Uh. Papageno! Papageno! (laufen beide ab) (fuggono entrambi) PAMINA PAMINA [Gesprochen] [Dialogo] Papageno? – Papageno – Ich erinnere Papageno? – Papageno – Ricordo d’aver 42 43 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

mich, den Nahmen oft gehört zu haben, inteso sovente questo nome, ma non ti vidi schnell, als seine Liebe zu dir. amore per te. dich selbst aber sah ich nie. – Du kennst mai. – Allora conosci la mia buona, tenera also meine gute, zärtliche Mutter? madre? PAMINA PAMINA Liebe? (freudig) Er liebt mich also? Aber Amore? (gioiosa) Dunque mi ama? Ma, PAPAGENO PAPAGENO lieber Freund! wenn der unbekannte caro amico! se il giovinetto sconosciuto, o Wenn du die Tochter der nächtlichen Se tu sei la figlia della notturna regina – Jüngling oder Prinz, wie er sich nennt, principe, come si chiama, sente amore per Königin bist – ja! sì! Liebe für mich fühlt, warum säumt er me, perché indugia tanto a liberarmi dai so lange, mich von meinen Fesseln zu miei ceppi? PAMINA PAMINA befreien? O ich bin es. Oh, lo sono. PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO Zur Sicherheit also war der Prinz so fein, Per sicurezza il principe è stato così gentile Moment! Moment! Das will ich gleich Un momento! Un momento! Presto mich vorauszuschicken, um dir unsere da mandarmi avanti per annunciarti il erkennen. (er sieht das Portrait an, welches lo saprò. (osserva il ritratto che prima ha Ankunft anzukündigen. – nostro arrivo. – der Prinz zuvor empfangen, und Papageno ricevuto il principe, e che ora porta legato nun an einem Bande am Halse trägt) Die al collo) Gli occhi neri – sì, neri. – Le labbra PAMINA PAMINA Augen schwarz – richtig, schwarz. – Die rosse –rosse. – Capelli biondi – capelli So haben wir keine Minute zu versäumen. Allora non abbiamo un minuto da perdere. Lippen rot – rot. – Blonde Haare – blonde biondi. – Um diese Zeit kommt Sarastro – A quest’ora Sarastro è solito far ritorno Haare. gewöhnlich von der Jagd zurück. dalla caccia.

PAMINA PAMINA Erlaube mir – Ja ich bin’s – Wie kam es in Permettimi – Sì, sono io – Come giunse PAPAGENO PAPAGENO deine Hände? nelle tue mani? Sarastro ist also nicht zu Hause? – Pah! Sarastro non è in casa? – Bah! abbiamo da haben wir gewonnenes Spiel! – Komm, vinto la partita! – Vieni, bella fanciulla! PAPAGENO PAPAGENO schönes Fräulenbild! du wirst Augen farai tanto d’occhi quando scorgerai il bel Ich kam heute früh wie gewöhnlich zu deiner Stamattina presto giunsi come al solito al machen, wenn du den schönen Jüngling giovinetto. Mutter Palast mit meiner Lieferung. – palazzo di tua madre col mio rifornimento. – erblickst.

PAMINA PAMINA PAMINA PAMINA Wohl denn! es sei gewagt! (sie gehen, Su dunque, tentiamo! (vanno, Pamina torna Lieferung? Rifornimento? Pamina kehrt um) Aber wenn dies ein indietro) Ma se fosse un tranello – se costui Fallstrick wäre – wenn dieser nun ein böser non fosse che uno spirito malvagio del PAPAGENO PAPAGENO Geist von Sarastros Gefolge wäre? – (sieht séguito di Sarastro? Ja, ich liefere deiner Mutter und ihren Sì, già da molti anni consegno a tua madre ihn bedenklich an) – (lo osserva pensierosa) Jungfrauen schon seit vielen Jahren alle die e alle sue damigelle nel palazzo tutti questi schönen Vögel in den Palast. – Eben als begli uccelli. – Stavo quasi per farlo, PAPAGENO PAPAGENO ich im Begriff war, meine Vögel abzugeben, cioè porgere i miei uccelli, quando scorsi Ich ein böser Geist? – Ich bin der beste Io uno spirito malvagio? – Io sono lo spirito sah ich einen Menschen vor mir, der sich davanti a me un uomo che si fa chiamare Geist von der Welt. migliore del mondo! Prinz nennen lässt. – Dieser Prinz hat principe. – Questo principe ha convinto deine Mutter so eingenommen, daß sie così bene tua madre che ella gli ha donato PAMINA PAMINA ihm dein Bildnis schenkte, und ihm befahl, il tuo ritratto e comandato di salvarti. – La Freund, vergib! vergib! wenn ich dich Amico, perdona! perdona se ti offesi. Tu dich zu befreien. – Sein Entschluß war so sua decisione fu così rapida come il suo beleidigte. Du hast ein gefühlvolles Herz, hai un cuore sensibile che scorgo in ogni 44 45 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

das sehe ich in jedem deiner Züge. tuo tratto. PAMINA PAMINA Die Lieb’ versüßet jede Plage, L’amore raddolcisce ogni tormento, PAPAGENO PAPAGENO ihr opfert jede Kreatur. a lui si vota ogni creatura. Ach freilich hab ich ein gefühlvolles Ah, certo ho un cuore sensibile – ma a Herz – aber was nützt mich das alles? – che mi giova tutto questo? Spesso vorrei PAPAGENO PAPAGENO Ich möchte mir oft alle meine Federn spennarmi completamente, se penso che Sie würzet unsre Lebenstage, Profuma i giorni della vita, ausrupfen, wenn ich bedenke, daß Papageno non ha ancora una Papagena. sie wirkt im Kreise der Natur. agisce nell’ambito della natura. Papageno noch keine Papagena hat. PAMINA UND PAPAGENO PAMINA, PAPAGENO PAMINA PAMINA Ihr hoher Zweck zeigt deutlich an: Il suo alto scopo chiaramente lo proclama: Armer Mann! du hast also noch kein Weib? Poveretto! Dunque non hai ancora una donna? nichts Edlers sei, als Weib und Mann. nulla è più nobile di donna e uomo. Mann und Weib, und Weib und Mann, Uomo e donna, e donna e uomo, PAPAGENO PAPAGENO reichen an die Götter an. attingono la divinità. Nicht einmahl ein Mädchen, viel weniger ein Neppure una fanciulla, tanto meno (Beide ab. Das Theater verwandelt sich in (escono. La scena si muta in un boschetto. Proprio Weib! – Ja das ist betrübt! – Und unsereiner una donna! – Sì, è triste! – E uno di noi einen Hain. Ganz im Grunde der Bühne in fondo al palcoscenico vi è un bel tempio sul hat doch auch bisweilen seine lustigen ha pure a volte le sue ore d’allegria, in cui ist ein schöner Tempel, worauf diese Worte quale si trovano queste parole: “Tempio della Stunden, wo man gern gesellschaftliche vorrebbe stare in amabile compagnia. stehen: “Tempel der Weisheit”; dieser Tempel Saggezza”; questo tempio è congiunto con un Unterhaltung haben möcht’. – führt mit Säulen zu zwei andern Tempeln, colonnato a due altri templi; su quello di destra rechts auf dem einen steht: “Tempel der sta scritto: “Tempio della Ragione”, su quello di PAMINA PAMINA Vernunft”. Links steht: “Tempel der Natur”) sinistra: “Tempio della Natura”) Geduld, Freund! der Himmel wird auch Pazienza, amico! Il cielo penserà anche a für dich sorgen; er wird dir eine Freundinn te; ti manderà un’amica prima che tu possa [Nr. 8 – Finale (I)] [N. 8 – Finale (I)] schicken, ehe du dir’s vermutest. immaginare.

PAPAGENO PAPAGENO FÜNFZEHNTER AUFTRITT SCENA QUINDICESIMA Wenn er’s nur bald schickte! Me la mandasse presto! Drei Knaben führen den Tamino herein, jeder I tre Fanciulli introducono Tamino, ciascuno hat einen silbernen Palmzweig in der Hand. ha in mano un rametto di palma argentato [Nr. 7 – Duetto] [N. 7 – Duetto] DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI PAMINA PAMINA Zum Ziele führt dich diese Bahn, Alla meta ti porta questo sentiero, Bei Männern, welche Liebe fühlen, Negli uomini che sentono amore, Doch mußt du, Jüngling, männlich siegen. ma devi, o giovinetto, vincere da uomo, fehlt auch ein gutes Herze nicht. non manca mai un cuore buono. Drum höre unsre Lehre an: dunque ascolta il nostro insegnamento: Sei standhaft, duldsam, und verschwiegen! Sii saldo, paziente, e silenzioso! PAPAGENO PAPAGENO Die süssen Triebe mit zu fühlen, Condividerne i dolci moti TAMINO TAMINO ist dann der Weiber erste Pflicht. è il primo dovere delle donne. Ihr holden Kleinen saget an, Dite, dolci fanciulli: Ob ich Pamina retten kann? potrò salvare Pamina? PAMINA UND PAPAGENO PAMINA, PAPAGENO Wir wollen uns der Liebe freu’n, Vogliamo gioire d’amore, DREI KNABEN I TRE FANCIULLI wir leben durch die Lieb’ allein. vivere nell’amore soltanto. Dies kundzutun, steht uns nicht an; Non tocca a noi rivelartelo; Sei standhaft, duldsam, und verschwiegen sii saldo, paziente, e silenzioso! Bedenke dies: kurz, sei ein Mann, ricordalo, in una parola: sii un uomo. 46 47 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

Dann Jüngling wirst du männlich siegen. Allora, o giovinetto, vincerai da uomo. [ERSTER] PRIESTER [PRIMO] SACERDOTE (gehen ab) (escono) Wo willst du kühner Fremdling hin? Dove vuoi andare, ardito straniero? Was suchst du hier im Heiligthum? che cerchi qui nel santuario?

TAMINO TAMINO TAMINO TAMINO Die Weisheitslehre dieser Knaben Il saggio insegnamento di questi fanciulli Der Lieb’ und Tugend Eigentum. Il possesso dell’amore e della virtù. sei ewig mir ins Herz gegraben. mi stia in eterno scolpito nel cuore. Wo bin ich nun? –­ was wird mit mir? Ora dove sono? – che sarà di me? ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE ist dies der Sitz der Götter hier? È questa la sede degli dèi? Die Worte sind von hohem Sinn – Le parole sono di senso eletto – Doch zeigen die Pforten – es zeigen die Pure, le porte e le colonne mostrano allein, wie willst du diese finden? ma come li vuoi trovare? Säulen, che qui dimorano l’intelletto, il lavoro e dich leitet Lieb’ und Tugend nicht, amore e virtù non ti guidano, daß Klugheit, und Arbeit, und Künste hier le arti. weil Tod und Rache dich entzünden. ché t’accendono morte e vendetta. weilen. Dove regna l’attività, e l’ozio cede, Wo Tätigkeit thronet und Müßiggang il vizio non conserva facilmente il suo TAMINO TAMINO weicht, dominio. Nur Rache für den Bösewicht. Solo vendetta per il malvagio. erhält seine Herrschaft das Laster nicht Oso coraggiosamente entrare per la leicht. porta. ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE Ich wage mich mutig zur Pforte hinein. Il mio scopo è nobile, e leale, e puro. Den wirst du wohl bei uns nicht finden. Costui non lo troverai presso di noi. Die Absicht ist edel, und lauter, und rein. Trema, vile malvagio! Erzittre feiger Bösewicht! Salvare Pamina è il mio dovere. TAMINO TAMINO (rapido) Paminen retten ist mir Pflicht. (si dirige alla porta di destra, la apre, e Sarastro herrscht in diesen Gründen? Sarastro regna in queste terre? (geht an die Pforte zur rechten Seite, macht sie mentre sta per entrare, si sente da lontano auf, und als er hinein will, hört man von fern una voce) ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE eine Stimme) Ja, ja! Sarastro herrschet hier. Sì, sì, Sarastro qui regna.

EINE STIMME [von innen] UNA VOCE [dall’interno] TAMINO TAMINO Zurück! Indietro! Doch in dem Weisheitstempel nicht? Non anche nel tempio della Saggezza?

TAMINO TAMINO ERSTER PRIESTER (langsam) PRIMO SACERDOTE (lentamente) Zurück? so wag’ ich hier mein Glück! Indietro? – allora ritento qua la mia Er herrscht im Weisheitstempel hier. – Egli regna qui nel tempio della Saggezza! (geht an die Pforte links) fortuna! (si dirige alla porta di sinistra) TAMINO TAMINO So ist denn alles Heuchelei! – Tutto è allora ipocrisia! EINE [ANDERE] STIMME UN’[ALTRA] VOCE [dall’interno] (will gehen) (vuole andarsene) Zurück! Indietro! ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE TAMINO TAMINO Willst du schon wieder gehn? Te ne vuoi già andare? Auch hier ruft man “zurück”? Anche qui mi gridano “indietro”? (sieht sich um) (si guarda intorno) TAMINO TAMINO Da sehe ich noch eine Tür. Qua vedo ancora una porta. Ja ich will gehen, froh und frei, – Sì, voglio andarmene, lieto, e libero – Vielleicht find ich den Eingang hier! Forse troverò qui l’ingresso! Nie euren Tempel seh’n. non vedere mai il vostro tempio! (er klopft, ein alter Priester erscheint) (bussa, appare un vecchio sacerdote) 48 49 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE Erklär dich näher mir, Sii più chiaro con me, Ja, Jüngling! was du sagst, ist wahr! Sì, o giovinetto, quel che dici è vero! dich täuschet ein Betrug! – una frode t’inganna! TAMINO TAMINO TAMINO TAMINO Wo ist sie, die er uns geraubt? Dov’è colei che egli ci ha rapita? Sarastro wohnet hier, Qui vive Sarastro, Man opferte vielleicht sie schon? forse è già stata offerta in sacrificio? das ist mir schon genug! – questo mi basta! ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE Dir dies zu sagen, teurer Sohn, Ciò dirti, caro figlio, Wenn du dein Leben liebst, Se ami la tua vita, ist jetz und mir noch nicht erlaubt. per ora non mi è permesso. so rede, bleibe da! parla, resta qui! Sarastro hassest du? Odi Sarastro? TAMINO TAMINO Erklär dies Rätsel, täusch mich nicht! Risolvi l’enigma, non ingannarmi! TAMINO TAMINO Ich haß’ ihn ewig, ja! – Lo odio in eterno, sì! ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE Die Zunge bindet Eid und Pflicht. La lingua è legata da giuramento e dovere! ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE Nun gib mir deine Gründe an! Esponimi dunque i tuoi motivi! TAMINO TAMINO Wann also wird die Decke schwinden? Allora, il velo quando svanirà? TAMINO TAMINO Er ist ein Unmensch, ein Tyrann! È un bruto, un tiranno! ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE Sobald dich führt der Freundschaft Hand Allorché la mano dell’amicizia ti guiderà ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE ins Heiligtum zum ew’gen Band. nel santuario all’eterno legame. Ist das, was du gesagt, erwiesen? Hai le prove di quanto sostieni? (geht ab) (esce)

TAMINO TAMINO TAMINO (allein) TAMINO (solo) Durch ein unglücklich Weib bewiesen, Lo prova una donna infelice, O ew’ge Nacht! Wann wirst du schwinden? – O eterna notte! quando svanirai? – die Gram und Jammer niederdrückt. oppressa dal cordoglio e dall’afflizione! wann wird das Licht mein Auge finden? quando il mio occhio troverà la luce?

ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE CHOR (von innen) CORO (interno) Ein Weib hat also dich berückt? Dunque una donna ti ha abbindolato? Bald Jüngling, oder nie! Presto, o giovinetto, o mai! Ein Weib tut wenig, plaudert viel, Una donna fa poco, molto ciarla, du Jüngling glaubst dem Zungenspiel – tu, giovinetto, credi alle chiacchiere – TAMINO TAMINO O legte doch Sarastro dir Oh, se Sarastro ti spiegasse Bald, sagt ihr, oder nie? – Presto, dite, o mai? die Absicht seiner Handlung für. – lo scopo del suo agire. – Ihr Unsichtbaren, saget mir: O invisibili, ditemi: lebt denn Pamina noch? vive dunque ancora Pamina? TAMINO TAMINO Die Absicht ist nur allzu klar! Lo scopo è fin troppo chiaro! CHOR (von innen) CORO (interno) Riß nicht der Räuber ohn’ Erbarmen, Quel ladro non strappò forse senza pietà Pamina lebet noch! – Pamina vive ancora! Paminen aus der Mutter Armen? Pamina dalle braccia della madre? TAMINO (freudig) TAMINO (felice) Sie lebt, sie lebt! Vive, vive! 50 51 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

Ich danke euch dafür. Vi sono grato per questo. PAMINA PAMINA (nimmt seine Flöte heraus) (Trae fuori il suo flauto) Holder Jüngling! Giovinetto vezzoso! – O wenn ich doch im Stande wäre, Oh, se io fossi dunque in grado, Allmächtige, zu eurer Ehre, o onnipotenti, in vostro onore, PAPAGENO PAPAGENO mit jedem Tone meinen Dank con ogni suono esprimervi Stille, stille! ich kann’s besser! Zitta, zitta, io so far di meglio! zu schildern, wie er hier, la mia riconoscenza, come qui, (pfeift. Tamino antwortet von innen auf seiner (zufola. Tamino risponde dall’interno col suo (auf Herz deutend) (accennando al cuore) Flöte) flauto) hier entsprang! qui mi zampilla! (er spielt. Es kommen wilde Tiere von allen (suona. Sbucano fuori animali selvaggi d’ogni PAMINA UND PAPAGENO PAMINA, PAPAGENO Arten hervor, ihm zuzuhören. Er hört auf, und specie per ascoltarlo. Smette, ed essi fuggono. Welche Freude ist wohl größer, Qual gioia è mai più grande, sie fliehen. Die Vögel pfeifen dazu) Gli uccelli uniscono il loro canto) Freund Tamino hört uns schon, l’amico Tamino ci ha già sentito, Wie stark ist nicht dein Zauberton, Com’è potente il tuo magico tono, hierher kam der Flötenton. ci è qui giunto il suono del flauto. weil holde Flöte, durch dein Spielen se, caro flauto, al tuo suono, Welch ein Glück, wenn ich ihn finde, Che felicità se lo ritrovo, selbst wilde Tiere Freude fühlen. anche gli animali selvaggi nur geschwinde, nur geschwinde! solo presto, solo presto!s (spielt) provano gioia. (wollen hineingehen) (vogliono entrare) doch nur Pamina bleibt davon. (suona) (spielt) Ma solo Pamina resta lontana. Pamina! (suona) SIEBZEHNTER AUFTRITT SCENA DICIASSETTESIMA (spielt) Pamina! Vorige, Monostatos Detti, Monostatos Pamina! Höre, höre mich! – (suona) Wo? ach wo find’ ich dich! – Pamina! ascolta, ascoltami! MONOSTATOS MONOSTATOS (canzonandoli) (spielt, Papageno antwortet von innen mit (suona) Nur geschwinde, nur geschwinde... Solo presto, solo presto... seinem Flötchen) Dove? ah, dove ti trovo! Ha! hab’ ich euch noch erwischt! Ah! – vi ho ripresi ancora! Ha, das ist Papagenos Ton! (suona. Papageno risponde dall’interno col suo Nur herbei mit Stahl und Eisen; E ora fuori acciaio e ferro; (spielt, Papageno antwortet) piccolo flauto) wart, man will euch Mores weisen! aspettate, vi si insegneranno le buone Vielleicht sah er Paminen schon! – Ah, questo è il suono di Papageno! Den Monostatos berücken! – maniere! vielleicht eilt sie mit ihm zu mir! – (suona. Papageno risponde) Nur herbei mit Band und Stricken, Abbindolare Monostatos! vielleicht – führt mich der Ton zu ihr. Forse ha già scorto Pamina! – he, ihr Sklaven kommt herbei! – E ora fuori lacci e corde, (eilt ab) forse si affrettano insieme da me! – (die Sklaven kommen mit Fesseln) ehi, voi schiavi, venite qua! forse – il suono mi porta da lei. (corre via) PAMINA UND PAPAGENO PAMINA, PAPAGENO Ach nun ist’s mit uns vorbei. Ah! per noi è finita ormai! (die Sklaven kommen mit Fesseln) (gli schiavi vengono con ceppi) SECHZEHNTER AUFTRITT SCENA SEDICESIMA Papageno, Pamina Papageno, Pamina PAPAGENO PAPAGENO Wer viel wagt gewinnt oft viel! Chi molto osa, sovente molto guadagna! PAMINA UND PAPAGENO PAMINA, PAPAGENO Komm du schönes Glockenspiel, Vieni, mio bel Glockenspiel, Schnelle Füße, rascher Mut, Piedi svelti, pronto coraggio, laß die Glöckchen klingen, klingen, suonino pure i campanellini, schützt vor Feindes List und Wut. proteggono dall’astuzia e dall’ira del daß die Ohren ihnen singen! che gli fischino gli orecchi! Fänden wir Tamino doch! nemico. (schlägt auf sein Instrument. Sogleich tanzen (suona il suo strumento. Subito, Monostatos sonst erwischen sie uns noch! Almeno ritrovassimo Tamino! und singen Monostatos und die Sklaven, und e gli schiavi danzano e cantano, e se ne vanno altrimenti ci riprendono ancora! gehen unter dem Gesang marschmäßig ab) marciando sul ritmo del canto) 52 53 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

MONOSTATOS UND SKLAVEN MONOSTATOS, SCHIAVI ACHTZEHNTER AUFTRITT SCENA DICIOTTESIMA Das klinget so herrlich, das klinget so Che delizioso, che splendido suono! Ein Zug von Gefolge; zuletzt fährt Sarastro Corteo del seguito; per ultimo Sarastro assiso schön! Laralà, laralà! auf einem Triumphwagen heraus, der von su un carro trionfale, trainato da sei leoni. La ra la la ra la! Mai ho udito e veduto una cosa simile! sechs Löwen gezogen wird. Vorige. Detti Nie hab ich so etwas gehört und gesehn! Laralà, laralà! La ra la la ra la! (se ne vanno a passo di marcia) CHOR CORO (gehen marschmäßig ab) Es lebe Sarastro! Sarastro soll leben! Evviva Sarastro, Sarastro viva! Er ist es, dem wir uns mit Freuden ergeben! A lui con gioia ci consacriamo! PAPAGENO UND PAMINA (lachen) PAPAGENO, PAMINA (ridono) Stets mög’ er des Lebens als Weiser sich Possa sempre nella sua saggezza godere la Könnte jeder brave Mann Se potesse ogni onest’uomo freun! vita. solche Glöckchen finden, trovare tali campanellini, Er ist unser Abgott, dem alle sich weihn. Lui è l’idolo cui tutti si votano. seine Feinde würden dann allora i suoi nemici (dieser Chor wird gesungen, bis Sarastro aus (questo coro viene cantato fino a che Sarastro ohne Mühe schwinden. scomparirebbero senza fatica. dem Wagen ist) non è sceso dal carro) Und er lebte ohne sie E senza di loro egli vivrebbe in der besten Harmonie! nella più grande armonia! PAMINA (kniet) PAMINA (si inginocchia) Nur der Freundschaft Harmonie Solo l’armonia dell’amicizia Herr, ich bin zwar Verbrecherin! Signore, è vero, io sono rea! – mildert die Beschwerden, raddolcisce i costumi, ich wollte deiner Macht entfliehn. volli sfuggire al tuo potere. ohne diese Sympathie senza questa simpatia Allein die Schuld ist nicht an mir! Pure non è mia la colpa! ist kein Glück auf Erden. non c’è gioia sulla terra. Der böse Mohr verlangte Liebe, Il moro malvagio pretendeva amore, darum, o Herr, entfloh ich dir! perciò, o signore, fuggii da te! CHOR (von innen) CORO (interno) Es lebe Sarastro! Sarastro lebe! Evviva Sarastro! Sarastro viva! SARASTRO SARASTRO Steh auf, erheitre dich, o Liebe; Alzati, rallégrati, o cara; PAPAGENO PAPAGENO denn ohne erst in dich zu dringen, pur senza penetrare nei tuoi pensieri, Was soll dies bedeuten? Ich zittre, ich Che significa questo? Io tremo, io fremo – weiß ich von deinem Herzen mehr, ben conosco il tuo cuore, bebe! du liebest einen andern sehr. tu ami assai un altro. Zur Liebe will ich dich nicht zwingen, Non ti voglio costringere all’amore, PAMINA PAMINA doch geb’ ich dir die Freiheit nicht. pure non ti voglio dare la libertà. O Freund! nun ist’s um uns getan! O amico! siamo perduti ormai! dies kündigt den Sarastro an! si annuncia l’arrivo di Sarastro! PAMINA PAMINA Mich rufet ja die Kindespflicht, Il dovere filiale mi chiama, PAPAGENO PAPAGENO denn meine Mutter – poiché mia madre – O wär’ ich eine Maus, Oh, fossi un topo, wie wollt’ ich mich verstecken – ben potrei nascondermi – SARASTRO SARASTRO wär’ ich so klein wie Schnecken, fossi piccino come una chiocciola, – steht in meiner Macht; – è in mio potere; so kroch’ ich in mein Haus! – striscerei entro il mio guscio! du würdest um dein Glück gebracht, perderesti la tua felicità, Mein Kind, was werden wir nun sprechen? Bambina mia, ora che diremo? wenn ich dich ihren Händen ließe. se io t’abbandonassi nelle sue mani.

PAMINA PAMINA PAMINA PAMINA Die Wahrheit – die Wahrheit, La verità – la verità, Mir klingt der Mutter Namen süße; Dolce mi suona il nome materno. sei sie auch Verbrechen! sia pure un delitto! Sie ist es – Ella –

54 55 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

SARASTRO SARASTRO CHOR CORO – und ein stolzes Weib. – è una donna superba. Was soll das heißen? Che è mai questo? Ein Mann muß eure Herzen leiten, Un uomo deve guidare i vostri cuori, denn ohne ihn pflegt jedes Weib ché senza di lui ogni donna suole MONOSTATOS MONOSTATOS aus ihrem Wirkungskreis zu schreiten. deviare dalla sua sfera d’azione. Welch eine Dreistigkeit! Che sfacciataggine! Gleich auseinander, das geht zu weit! Separatevi, questo è troppo! (trennt sie. Kniet) (li separa, si inginocchia) NEUNZEHNTER AUFTRITT SCENA DICIANNOVESIMA Dein Sklave liegt zu deinen Füßen, Il tuo schiavo sta ai tuoi piedi, Monostatos, Tamino, Vorige Monostatos, Tamino, detti. laß den verwegnen Frevler büßen. fa’ che il malvagio temerario paghi la sua Bedenk, wie frech der Knabe ist! colpa. Durch dieses seltnen Vogels List Considera quanto è sfrontato il ragazzo! MONOSTATOS MONOSTATOS wollt’ er Paminen dir entführen, Con l’astuzia di questo raro uccello Na, stolzer Jüngling; nur hierher! Suvvia, superbo giovinetto; avanti! allein, ich wußt’ ihn aufzuspüren. voleva rapirti Pamina, Hier ist Sarastro unser Herr! Qua Sarastro è il nostro signore! Du kennst mich! meine Wachsamkeit – ma io lo seppi ben rintracciare. Tu mi conosci! – la mia vigilanza – PAMINA PAMINA Er ist’s – È lui. – SARASTRO SARASTRO – verdient, daß man ihr Lorbeer streut! – merita che si cosparga d’alloro. TAMINO TAMINO He! gebt dem Ehrenmann sogleich – Ehi! date tosto a quest’uomo d’onore – Sie ist’s – È lei. – MONOSTATOS MONOSTATOS PAMINA PAMINA Schon deine Gnade macht mich reich! Già la tua grazia mi arricchisce! Ich glaub’ es kaum! Appena lo credo! SARASTRO SARASTRO TAMINO TAMINO – nur sieben und siebenzig Sohlenstreich! – solo settantasette frustate sulla pianta Sie ist’s – È lei. dei piedi.

PAMINA PAMINA MONOSTATOS (kniet) MONOSTATOS (si inginocchia) Er ist’s – È lui. Ach Herr! den Lohn verhoft ich nicht. Ah, signore, non mi aspettavo tale ricompensa. TAMINO TAMINO Es ist kein Traum. Non è un sogno. SARASTRO SARASTRO Nicht Dank! Es ist ja meine Pflicht. Niente ringraziamenti! non è che il mio PAMINA PAMINA (Monostatos wird fortgeführt) dovere! Es schling mein Arm sich um ihn her. Che il mio braccio si stringa intorno a lui. – (Monostatos viene portato via)

TAMINO TAMINO CHOR CORO Es schling mein Arm sich um sie her. Che il mio braccio si stringa intorno a lei. – Es lebe Sarastro, der göttliche Weise, Evviva Sarastro, il divino saggio, er lohnet, und strafet in ähnlichem Kreise. egli ricompensa e punisce con equanimità. PAMINA UND TAMINO PAMINA E TAMINO Und wenn es auch mein Ende wär! E fosse pure la mia fine! SARASTRO SARASTRO Führt diese beiden Fremdlinge Conducete questi due stranieri 56 57 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

in unsern Prüfungstempelein, nel nostro tempio dell’Iniziazione, ERSTER PRIESTER (steht auf) PRIMO SACERDOTE (si alza) bedecket ihre Häupter dann – coprite poi le loro teste – Er besitzt Tugend? Possiede virtù? sie müssen erst gereinigt sein. devono prima essere purificati. (Zwei bringen eine Art Sack, und bedecken (due portano una specie di sacco e coprono le SARASTRO SARASTRO die Häupter der beiden Fremden) teste dei due stranieri) Tugend! Virtù!

CHOR CORO ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Wenn Tugend und Gerechtigkeit Se la virtù e la giustizia Auch Verschwiegenheit? Anche segretezza? der Großen Pfad mit Ruhm bestreut, cospargono di gloria il sentiero dei grandi, dann ist die Erd’ ein Himmelreich, la terra allora è un regno celeste SARASTRO SARASTRO und Sterbliche den Göttern gleich. e i mortali sono uguali agli dèi. Verschwiegenheit! Segretezza!

DRITTER PRIESTER TERZO SACERDOTE ZWEITER AUFZUG ATTO SECONDO Ist wohlthätig? È caritatevole? Das Theater ist ein Palmwald; alle Bäume La scena è un palmeto; tutti gli alberi sono sind silberartig, die Blätter von Gold. d’argento, le foglie d’oro. Diciotto seggi di SARASTRO SARASTRO Achtzehn Sitze von Blättern; auf einem jeden foglie; su ciascun seggio stanno una piramide Wohltätig! Haltet ihr ihn für würdig, so Caritatevole! Se lo ritenete degno, seguite Sitze steht eine Pyramide und ein grosses e un grande corno nero incrostato d’oro. Nel folgt meinem Beispiele. (sie blasen dreimal il mio esempio. (soffiano per tre volte nei schwarzes Horn mit Gold gefaßt. In der Mitte mezzo la piramide più grande, e anche gli in die Hörner) corni) die größte Pyramide, auch die größten Bäume. alberi più grandi. Pamina, das sanfte, tugendhafte Mädchen, Pamina, la tenera, virtuosa fanciulla, haben die Götter dem holden Jünglinge è stata destinata dagli dèi al nobile bestimmt; dies ist der Grundstein, warum giovinetto; questa è la causa precipua ERSTER AUFTRITT SCENA PRIMA ich sie der stolzen Mutter entriß. – Das per cui la strappai alla superba madre. Sarastro nebst andern Priestern kommen Sarastro insieme ad altri sacerdoti s’avanza Weib dünkt sich groß zu sein; hoft durch – La donna si crede potente; spera, con in feierlichen Schritten, jeder mit einem con passi solenni, ciascuno con un rametto di Blendwerk und Aberglauben das Volk zu l’impostura e la superstizione, di ingannare Palmzweige in der Hand. palma in mano berücken und unsern festen Tempelbau zu il popolo e distruggere il nostro saldo zerstören. Allein, das soll sie nicht; Tamino tempio. Ma questo non le riuscirà mai; [Nr. 9 – Marcia] [N. 9 Marcia] soll ihn mit uns befestigen. (der dreimalige Tamino lo rinsalderà con noi. (tutti ripetono Akkord in den Hörnern wird von allen il triplice accordo con i corni) SARASTRO (nach einer Pause) SARASTRO (dopo una pausa) wiederholt) Ihr, eingeweihten Diener der großen Götter Iniziati, voi che servite nel tempio della Osiris und Isis! – Mit reiner Seele erklär’ Saggezza le grandi divinità Osirìde e SPRECHER (steht auf) ORATORE (si alza) ich euch, daß unsre heutige Versammlung Iside! Con anima pura vi rivelo che la Großer Sarastro, wird Tamino auch die Grande Sarastro, Tamino supererà anche eine der wichtigsten unsrer Zeit ist. – nostra odierna adunanza è una delle più harten Prüfungen, so seiner warten, le dure prove che lo attendono? È un Tamino, ein Königssohn, wandelt an der importanti del nostro tempo. – Tamino, un bekämpfen? – Er ist Prinz! – principe! nördlichen Pforte unsers Tempels und ins figlio di re, vaga alla porta settentrionale Heiligtum des größten Lichtes blicken. – del nostro tempio e riapre i propri occhi nel SARASTRO SARASTRO Diesen Tugendhaften zu bewachen, ihm santuario della massima luce. – Vegliare su Noch mehr – Er ist Mensch! Ancor più – è un uomo! freundschaftlich die Hand zu bieten, sei questo virtuoso, porgergli amichevolmente heute eine unserer wichtigsten Pflichten. la mano sia oggi uno dei nostri più ERSTER PRIESTER PRIMO SACERDOTE importanti doveri. Wir erkennen und verehren deine Riconosciamo e onoriamo la tua saggezza. Weisheit. 58 59 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

SARASTRO SARASTRO ZWEITER AUFTRITT SCENA SECONDA Dann ist er Osiris und Isis gegeben. (der Allora è destinato a Osiride e a Iside. (si Tamino und Papageno werden vom Sprecher Tamino e Papageno vengono introdotti dreimalige Akkord wird wiederholt) Man ripete il triplice accordo) und dem andern Priester hereingeführt; sie dall’Oratore e dal Secondo Sacerdote, i quali li führe Tamino mit seinem Reisegefährten in Si guidi Tamino con il suo compagno di lösen ihnen die Säcke ab; die Priester gehen liberano dalle bende e poi si allontanano. den Vorhof des Tempels ein. (zum Sprecher, viaggio nell’atrio del tempio. (all’Oratore, dann ab der vor ihm niederkniet) Und du, Freund! che s’inginocchia davanti a lui) Lehre sie die Macht der Götter erkennen. E tu, amico! insegna loro a riconoscere la TAMINO TAMINO (Sprecher geht mit einem Priester ab, alle potenza degli dèi. Eine schreckliche Nacht! – Papageno, bist Una notte spaventosa! – Papageno, sei Priester stellen sich mit ihren Palmzweigen (l’Oratore esce con un sacerdote; tutti i du noch bei mir? ancora vicino a me? zusammen) sacerdoti si raccolgono con i loro rametti di palme) PAPAGENO PAPAGENO I, freilich! Eh, certamente! [Nr. 10 – Aria con coro] [N. 10 Aria con coro] TAMINO TAMINO SARASTRO SARASTRO Wo denkst du, daß wir uns nun befinden? Dove pensi che ci troviamo ora? O Isis und Osiris, schenket O Iside e Osiride, donate der Weisheit Geist dem neuen Paar! alla nuova coppia spirito di saggezza! PAPAGENO PAPAGENO Die ihr der Wandrer Schritte lenket, Voi che guidate i passi dei viandanti, Wo? Ja wenns nicht finster wäre, wollt’ ich Dove? Sì, se non fosse così scuro, te lo stärkt mit Geduld sie in Gefahr. fortificateli con pazienza nel pericolo. dirs schon sagen – aber so – (Donnerschlag) potrei dire io – ma così –(tuono) Ohimè! O weh! – CHOR CORO Stärkt mit Geduld sie in Gefahr. Fortificateli con pazienza nel pericolo. TAMINO TAMINO Was ist’s? Che c’è? SARASTRO SARASTRO Laßt sie der Prüfung Früchte sehen. Fate che scorgano i frutti della prova. PAPAGENO PAPAGENO Doch sollten sie zu Grabe gehen, Ma se dovessero scendere nella tomba, Mir wird nicht bei der Sache! Non ci sono con la testa! so lohnt der Tugend kühnen Lauf, premiate allora l’audace strada della virtù, nehmt sie in euren Wohnsitz auf! accoglieteli nella vostra dimora! TAMINO TAMINO Papageno, du hast Furcht, wie ich höre. Hai paura, a quel che sento. CHOR CORO Nehmt sie in euren Wohnsitz auf! Accoglieteli nella vostra dimora! PAPAGENO PAPAGENO Furcht eben nicht, nur eiskalt läuft’s mir Non proprio paura, solo che il freddo mi Sarastro geht voraus, dann alle ihm nach ab. (Sarastro esce per primo, poi tutti lo seguono. über den Rücken. (starker Donnerschlag) corre per la schiena. (tuono forte) Ohimè! Nacht, der Donner rollt von weitem. Das Notte, tuono da lontano. La scena si cambia O weh! Theater verwandelt sich in einen kurzen nel piccolo atrio del tempio, dove si vedono Vorhof des Tempels, wo man Rudera von resti di colonne e piramidi in rovina, accanto TAMINO TAMINO eingefallenen Säulen und Pyramiden sieht, ad alcuni spineti. D’ambo i lati si trovano, alte Was soll’s? Che succede? nebst einigen Dornbüschen. An beiden Seiten e praticabili, antiche porte egizie, che rivelano stehen praktikable hohe, altägyptische Türen, la presenza di edifici adiacenti) PAPAGENO PAPAGENO welche mehr Seitengebäude vorstellen. Ich glaube, ich bekomme ein kleines Credo mi venga un po’ di febbre. Fieber.

60 61 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

TAMINO TAMINO Hände) So! Pfui, Papageno! Sei ein Mann! Vergogna, Papageno! Sii uomo! ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE PAPAGENO PAPAGENO Willst auch du dir Weisheitsliebe Anche tu vuoi conquistarti l’amore della Ich wollt’ ich wär ein Mädchen! (ein sehr Piuttosto, vorrei essere una fanciulla! erkämpfen? sapienza? starker Donnerschlag) O! O! O! Das ist (tuono molto forte) Oh! Oh! Oh! è il mio mein letzter Augenblick. ultimo istante di vita. PAPAGENO PAPAGENO Kämpfen ist meine Sache nicht. – Ich Lottare non è affar mio. In fondo, io non verlang’ auch im Grunde gar keine bramo nemmeno la sapienza. Sono un DRITTER AUFTRITT SCENA TERZA Weisheit. Ich bin so ein Natursmensch, der uomo di natura, che si accontenta di Sprecher und der andere Priester mit Fackeln. L’Oratore e il secondo Sacerdote con torce, sich mit Schlaf, Speise und Trank begnügt; sonno, cibo e bevanda; e se fosse possibile, Vorige. detti – und wenn es ja sein könnte, daß ich mir vorrei prendermi una buona volta una einmahl ein schönes Weibchen fange – bella donnetta... SPRECHER ORATORE Ihr Fremdlinge, was sucht oder fordert Stranieri, che cercate? Che chiedete da ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE ihr von uns? Was treibt euch an, in unsre noi? Che vi spinge a penetrare nelle nostre Die wirst du nie erhalten, wenn du dich Non la otterrai, se non ti sottoponi alle Mauern zu dringen? mura? nicht unsern Prüfungen unterziehst. nostre prove.

TAMINO TAMINO PAPAGENO PAPAGENO Freundschaft und Liebe. Amicizia e amore. Worin besteht diese Prüfung? – In che consiste questa prova?

SPRECHER ORATORE ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Bist du bereit, es mit deinem Leben zu Sei pronto a conquistarli con la tua vita? Dich allen unsern Gesetzen unterwerfen, Sottometterti a tutte le nostre leggi, erkämpfen? selbst den Tod nicht scheuen. sfidando la stessa morte.

TAMINO TAMINO PAPAGENO PAPAGENO Ja! Sì! Ich bleibe ledig! Resto scapolo!

SPRECHER ORATORE ZWEITER PRIESTER SECONDO ORATORE Auch wenn Tod dein Los wäre? Anche se il tuo destino fosse la morte? Wenn nun aber Sarastro dir ein Mädchen Ma se Sarastro ti avesse riserbato una aufbewahrt hätte, das an Farbe und fanciulla, che fosse del tutto simile a te per TAMINO TAMINO Kleidung dir ganz gleich wäre? – colore e vestito? Ja! Sì! PAPAGENO PAPAGENO SPRECHER ORATORE Mir gleich! Ist sie jung? Simile a me! È giovane? Du unterziehst jeder Prüfung dich? Ti sottoponi a ogni prova? ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE TAMINO TAMINO Jung und schön! Giovane e bella! Jeder! A ogni prova! PAPAGENO PAPAGENO SPRECHER ORATORE Und heißt? E si chiama? Reiche deine Hand mir! (sie reichen sich die Porgimi la mano! (si porgono la mano) Così! 62 63 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE sehen – aber nie sie sprechen dürfen; dies parlerai; è questo l’inizio del vostro periodo Papagena. Papagena. ist der Anfang eurer Prüfungszeit. di prova.

PAPAGENO PAPAGENO Wie? – Pa–? Come? – Pa– ? [Nr. 11 – Duetto] [N. 11 – Duetto]

ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE ZWEITE PRIESTER UND SPRECHER SECONDO SACERDOTE E ORATORE Papagena! Papagena! Bewahret euch vor Weibertücken, Guardatevi dalle insidie femminili; dies ist des Bundes erste Pflicht; è questo il primo dovere del patto; PAPAGENO PAPAGENO manch weiser Mann ließ sich berücken, più di un saggio si fece abbindolare, Papagena? – Die möcht’ ich aus bloßer Papagena? Per semplice curiosità, vorrei er fehlte, und versah sich’s nicht. mancò, e non se ne avvide. Neugierde sehen. vederla. Verlassen sah er sich am Ende, Abbandonato alla fine, vide vergolten seine Treu mit Hohn! –­ compensata la sua fedeltà con lo scherno! – ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Vergebens rang er seine Hände, Invano si torse le mani, Sehen kannst du sie! – Vederla, potresti! Tod und Verzweiflung war sein Lohn. morte e disperazione furon la sua (beide Priester ab) ricompensa. PAPAGENO PAPAGENO (entrambi i sacerdoti escono) Aber wenn ich sie gesehen habe, hernach Ma se l’ho veduta, dopo devo morire? muss ich sterben? [Gesprochen] [Dialogo]

ZWEITER PRIESTER (macht eine SECONDO SACERDOTE (fa un’ambigua VIERTER AUFTRITT SCENA QUARTA zweideutige Pantomime) pantomima) Tamino, Papageno. Tamino, Papageno

PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO Ja? – Ich bleibe ledig! Sì? Resto scapolo! He, Lichter her! Lichter her! – Das ist Ehi, qua luci! Qua luci! È proprio il colmo: doch wunderlich, so oft einen die Herrn ogni volta che questi signori ti piantano in ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE verlassen, so sieht man mit offenen Augen asso, non ci si vede più niente, nemmeno Sehen kannst du sie, aber kein Wort Vederla, potresti, ma fino al tempo nichts. spalancando gli occhi. mit ihr sprechen; wird dein Geist so viel prescritto non devi scambiare una parola Standhaftigkeit besitzen, deine Zunge in con lei; il tuo spirito possiederà tanta TAMINO TAMINO Schranken zu halten? fermezza da tenere a freno la tua lingua? Ertrag es mit Geduld, und denke, es ist der Sopporta con pazienza, e pensa che è la Götter Wille. volontà degli dei. PAPAGENO PAPAGENO O ja! Oh sì! FÜNFTER AUFTRITT SCENA QUINTA ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Die drei Damen aus der Versenkung. Vorige. Le tre Dame dalla botola del palcoscenico, Deine Hand! du sollst sie sehen. La tua mano! Tu la vedrai. detti

SPRECHER ORATORE [Nr. 12 – Quintett] [N. 12 – Quintetto] Auch dir, Prinz, legen die Götter ein Anche a te, principe, impongono gli dèi un heilsames Stillschweigen auf; ohne diesem silenzio salutare; senza di esso siete perduti DIE DREI DAMEN. LE TRE DAME seid ihr beide verlohren. – Du wirst Pamina entrambi. –Tu vedrai Pamina – ma mai le Wie? wie? wie? Come? come? come? 64 65 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ihr an diesem Schreckensort? Voi in questo luogo di terrore? TAMINO (für sich) TAMINO (fra sé) Nie! nie! nie! Mai! mai! mai Ein Weiser prüft und achtet nicht, Il saggio verifica e non bada kommt ihr wieder glücklich fort! ritornerete felici! was der gemeine Pöbel spricht. a quanto dice il volgo comune. Tamino! dir ist Tod geschworen! Tamino! sei destinato alla morte! Du Papageno! bist verloren! Tu Papageno! sei perduto! DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Man sagt, wer ihrem Bunde schwört, Si dice che chi presta giuramento al loro PAPAGENO PAPAGENO der fährt zur Höll’ mit Haut und Haar. patto, Nein, nein, nein, das wär zu viel. No, no, no, sarebbe troppo! se ne va all’inferno calzato e vestito.

TAMINO TAMINO PAPAGENO PAPAGENO Papageno schweige still! Taccia Papageno! Das war’ der Teufel! Unerhört! Sarebbe il diavolo! Inaudito! Willst du dein Gelübde brechen, Vuoi infrangere ii tuo voto Sag an, Tamino, ist das wahr? Dimmi, Tamino, è vero? nichts mit Weibern hier zu sprechen? di non parlare qui con donne? TAMINO TAMINO PAPAGENO PAPAGENO Geschwätz von Weibern nachgesagt, Ciance, ripetute da donne, Du hörst ja, wir sind beide hin. Hai sentito che siamo ormai spacciati! von Heuchlern aber ausgedacht. ma ideate da ipocriti.

TAMINO TAMINO PAPAGENO PAPAGENO Stille, sag’ ich – schweige still! Zitto, dico – fa’silenzio! Doch sagt es auch die Königin! Pure lo dice anche la regina!

PAPAGENO PAPAGENO TAMINO TAMINO Immer still, und immer still! Sempre zitto e sempre zitto! Sie ist ein Weib, hat Weibersinn! È una donna, ha giudizio di donna! Sei still, mein Wort sei dir genug, Taci, ti basti la mia parola, DIE DREI DAMEN LE TRE DAME denk deiner Pflicht, und handle klug. pensa al tuo dovere, e agisci con saggezza. Ganz nah ist euch die Königin, Vicino a voi è la regina, sie drang in Tempel heimlich ein! penetrò segretamente nel tempio! DIE DREI DAMEN (zu Tamino) LE TRE DAME (a Tamino) Warum bist du mit uns so spröde? Perché sei sì ritroso con noi? PAPAGENO PAPAGENO [Tamino] deutet bescheiden, daß er nicht (Tamino accenna semplicemente che non gli è Wie? Was? Sie soll im Tempel sein? Come? che? Sarebbe nel tempio? sprechen darf. permesso di parlare) Auch Papageno schweigt. – so rede! Anche Papageno tace – dunque parla! TAMINO TAMINO Stille sag’ ich – schweige still! – Zitto, dico – fa’silenzio! PAPAGENO (zu den Damen heimlich) PAPAGENO (alle Dame, misteriosamente) Wirst du immer so vermessen Sei sempre tanto temerario Ich möchte gerne – woll – Ben lo vorrei – vo… deiner Eidespflicht vergessen? da scordare il dovere del tuo giuramento? TAMINO TAMINO DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Still! Zitto! Tamino hör! du bist verloren! Tamino, ascolta! sei perduto! Gedenke an die Königin! Pensa alla regina! PAPAGENO PAPAGENO Man zischelt viel sich in die Ohren Molto si sussurra negli orecchi Ihr seht, daß ich nicht soll! – Ben vedete che non devo! von dieser Priester falschem Sinn! sulla falsità di questi sacerdoti! TAMINO TAMINO Still! Zitto! 66 67 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAPAGENO PAPAGENO SPRECHER ORATORE Daß ich nicht kann das Plaudern lassen, Che io non riesca a smettere di ciarlare, Heil dir, Jüngling! dein standhaft Ti saluto, giovinetto! il tuo contegno ist wahrlich eine Schand’ für mich! è davvero una vergogna per me! männliches Betragen hat gesiegt. Zwar hast saldo e virile ha trionfato. Ma ti manca du noch manch rauhen und gefährlichen ancora da percorrere un cammino aspro e TAMINO TAMINO Weg zu wandern, komm. (ab) pericoloso, vieni. (escono) Daß du nicht kannst das Plaudern lassen, Che tu non riesca a smettere di ciarlare, ist wahrlich eine Schand’ für dich! è davvero una vergogna per te! ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Was seh’ ich! Freund, stehe auf! wie ist dir? Che vedo! Amico, alzati! come stai? TAMINO UND PAPAGENO TAMINO E PAPAGENO Sie müssen uns mit Scham verlassen, Devono, scornate, abbandonarci, PAPAGENO PAPAGENO es plaudert keiner sicherlich. di certo nessuno chiacchiererà! Ich lieg’ in einer Ohnmacht! Sono svenuto!

DIE DREI DAMEN LE TRE DAME ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Wir müssen sie mit Scham verlassen, Dobbiamo, scornate, abbandonarli, Auf! Sammle dich, und sei ein Mann! Su! Fatti forza, e sii uomo! es plaudert keiner sicherlich. di certo nessuno chiacchiererà! PAPAGENO (steht auf) PAPAGENO (si alza) DIE DREI DAMEN, TAMINO UND LE TRE DAME, TAMINO, Aber – Wenn mir die Götter eine Papagena Ma –Se gli dèi mi destinassero davvero una PAPAGENO PAPAGENO bestimmten, warum muß ich sie dann mit Papagena, perché conquistarla con tanti Von festem Geiste ist ein Mann, Un uomo è d’animo fermo, so vielen Gefahren sie erringen? pericoli? er denket, was er sprechen kann! riflette su quanto può dire! (die Damen wollen gehen) (le Dame vogliono andarsene) ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Komm! meine Pflicht heischt dich weiter Vieni! il mio dovere m’impone di farti CHOR (die Eingeweihten von innen) CORO (gli iniziati dall’interno) zu führen. (er gibt ihm den Sack um) proseguire. (gli rimette il cappuccio) Entweiht ist die heilige Schwelle! Profanato è il sacro limitare! Hinab mit den Weibern zur Hölle! giù all’inferno le femmine! PAPAGENO PAPAGENO (Donner, Blitz und Schlag; zugleich zwei (tuono, lampo e fragore; subito dopo due tuoni Bei so einer ewigen Wanderschaft möcht’ Con un sì eterno cammino c’è di che starke Donner) forti) einem wohl die Liebe auf immer vergehen. disgustarsi completamente dell’amore. (ab. Das Theater verwandelt sich in einen (escono. La scena si trasforma in un ameno DIE DREI DAMEN LE TRE DAME angenehmen Garten; Bäume, die nach Art giardino; alberi disposti a ferro di cavallo; nel O weh! O weh! O weh! Ohimè! Ohimè! Ohimè! eines Hufeisens gesetzt sind; in der Mitte steht mezzo si trova un pergolato di fiori e rose, (die drei Damen stürzen in die Versenkung) (le tre Dame precipitano nella botola del eine Laube von Blumen und Rosen, worin dentro dorme Pamina. La luna illumina il suo palcoscenico) Pamina schläft. Der Mond beleuchtet ihr viso. Proprio al proscenio un’aiuola erbosa.) Gesicht. Ganz vorn steht eine Rasenbank) PAPAGENO (fällt zu Boden) PAPAGENO (cade al suolo) O weh! O weh! O weh! Ohimè! Ohimè! Ohimè! (dann fängt der dreimalige Akkord an) (risuona allora il triplice accordo) SIEBENTER AUFTRITT SCENA SETTIMA

MONOSTATOS (kommt, setzt sich nach MONOSTATOS (s’avanza e, dopo una SECHSTER AUFTRITT SCENA SESTA einer Pause) breve pausa, si siede) Tamino, Papageno, Sprecher, Zweiter Priester Tamino, Papageno, Oratore, Secondo Da find’ ich ja die spröde Schöne! – Und Ah, ho trovato la bella scontrosa! E [mit Fackeln] Sacerdote [con torce] welcher Mensch, wenn er auch von quale uomo, per quanto oriundo dalla più gelinderm Himmelsstrich daher wanderte, temperata delle zone celesti, rimarrebbe 68 69 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

würde bei so einem Anblick kalt und freddo e insensibile a una simile vista? (si MONOSTATOS (prallt zurück) MONOSTATOS (indietreggia) unempfindlich bleiben? – (er sieht sich guarda intorno dappertutto) Se io sapessi – Die Göttin der Nacht! (steht ganz still) La Regina della Notte! (resta immobile) allenthalben um) Wenn ich wüßte – daß d’essere tutto solo e inosservato – tenterei ich so ganz allein und unbelauscht wäre ancora una volta. (si fa vento con entrambe PAMINA PAMINA – ich wagte es noch einmal. (er macht sich le mani) Che maledetta buffonata è Mutter! Mutter! meine Mutter! (sie fällt ihr Madre! madre! madre mia! (le cade fra le Wind mit beiden Händen) Es ist doch eine l’amore! in die Arme) braccia) verdammte närrische Sache die Liebe! MONOSTATOS MONOSTATOS [Nr. 13 – Aria] [N. 13 Aria] Mutter? das muß man von weitem Madre? uhm! Meglio spiare da lontano. belauschen. (schleicht ab) (sguscia via) MONOSTATOS MONOSTATOS Alles fühlt der Liebe Freuden, Ogni essere sente le gioie dell’amore, KÖNIGIN REGINA schnäbelt, tändelt, herzet, küßt’ – sbaciucchia, amoreggia, accarezza, bacia Wo ist der Jüngling, den ich an dich Dov’è il giovinetto che ti inviai? und ich soll die Liebe meiden, e io dovrei rinunciare all’amore, sandte? weil ein Schwarzen häßlich ist! perché un negro è brutto! Ist mir denn kein Herz gegeben, Non mi è stato dato un cuore, PAMINA PAMINA bin ich nicht von Fleisch und Blut? – non sono anch’io di carne e sangue? Ach Mutter, der ist der Welt und den Ah madre, egli è per sempre sottratto Immer ohne Weibchen leben Vivere sempre senza una donnetta Menschen auf ewig entzogen. – Er hat sich al mondo e agli uomini. Si è votato agli wäre wahrlich Höllenglut. sarebbe invero un fuoco infernale. den Eingeweihten gewidmet. iniziati.

Drum so will ich, weil ich lebe, Dunque voglio, poiché vivo, KÖNIGIN REGINA schnäbeln, küßen, zärtlich sein! sbaciucchiare, baciare, essere affettuoso! Den Eingeweihten? – Unglückliche Agli iniziati? – Infelice figlia, ora sei Lieber guter Mond, vergebe, Cara, buona luna, perdona, Tochter, nun bist du auf ewig mir entrissen. – strappata da me per sempre. eine Weiße nahm mich ein. una bianca mi ha sedotto. Weiß ist schön – ich muß sie küßen. Bianco è bello – io devo baciarla. PAMINA PAMINA Mond! verstecke dich dazu! – Luna! intanto nasconditi! Entrissen? – O fliehen wir liebe Mutter! Strappata? – Oh fuggiamo, cara madre! Sollt’ es dich zu sehr verdrießen, Ma se ti dovesse troppo indispettire, unter deinem Schutz trotz’ ich jeder Sotto la tua protezione io sfido ogni o so mach die Augen zu. oh, allora chiudi gli occhi. Gefahr. pericolo. (er schleicht langsam und leise hin) (striscia lento e silenzioso verso di lei) KÖNIGIN REGINA [Gesprochen] [Dialogo] Schutz? Liebes Kind, deine Mutter kann Protezione? Cara figlia, tua madre non ti dich nicht mehr schützen. – Mit deines può più proteggere. – Con la morte di tuo Vaters Tod ging meine Macht zu Grabe. padre la mia potenza è andata distrutta. ACHTER AUFTRITT SCENA OTTAVA Die Königin kommt unter Donner aus der La Regina della Notte si erge dalla botola PAMINA PAMINA mittlern Versenkung, und so, daß sie gerade centrale in modo da trovarsi proprio davanti Liebe Mutter, dürft’ ich den Jüngling als Cara madre, non potrei amare il giovinetto, vor Pamina zu stehen kommt. a Pamina. Eingeweihten denn nicht auch ebenso come iniziato, con altrettanto ardore zärtlich lieben, wie ich ihn jetzt liebe? – come ora lo amo? – Sarastro non è meno KÖNIGIN REGINA Sarastro ist nicht weniger tugendhaft… virtuoso… Zurücke! Indietro! KÖNIGIN REGINA Was hör’ ich! – Du meine Tochter, Che sento! – Tu, mia figlia, potresti 70 71 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

könntest die schändlichen Gründe difendere i vergognosi intenti di questi ZEHNTER AUFTRITT SCENA DECIMA dieser Barbaren verteidigen? – Siehst du barbari? – Vedi qui questo pugnale? – È Vorige, Monostatos Detta, Monostatos hier diesen Stahl? – Er ist für Sarastro affilato per Sarastro. – Tu lo ucciderai e mi geschliffen. – Du wirst ihn töten, und den restituirai il potente cerchio solare. PAMINA PAMINA mächtigen Sonnenkreis mir überliefern. Götter! – Was soll ich nun? Dèi! – Che devo fare?

PAMINA PAMINA MONOSTATOS MONOSTATOS Aber liebste Mutter! – Ma cara madre! Dich mir anvertrauen! (nimmt ihr den Affidarti a me! (le toglie il pugnale) Dolch) KÖNIGIN REGINA PAMINA (si spaventa e grida) Kein Wort! Non una parola! PAMINA (erschrickt und schreit) Ha! Ha! [Nr. 14 – Aria] [N. 14 Aria] MONOSTATOS MONOSTATOS KÖNIGIN DER NACHT REGINA Warum zitterst du? vor meiner schwarzen Perché tremi? per la mia pelle nera o per il Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen, Vendetta d’inferno arde nel mio cuore, Farbe, oder vor dem ausgedachten Mord? premeditato assassinio? Tod und Verzweiflung flammet um mich morte e disperazione mi fiammeggiano her! intorno! PAMINA (schüchtern) PAMINA (timidamente) Fühlt nicht durch dich Sarastro Se Sarastro per tua mano non proverà Du weißt also? – Dunque tu sai? Todesschmerzen, dolori di morte, so bist du meine Tochter nimmermehr! non sarai più mia figlia! MONOSTATOS MONOSTATOS Verstoßen sei auf ewig, verlassen sei auf Che tu sia in eterno ripudiata, in eterno Alles. – Du hast also nur einen Weg, dich Tutto! Dunque non hai che una via per ewig, abbandonata, und deine Mutter zu retten. salvare te e tua madre. zertrümmert sei’n auf ewig alle Bande der tutti i legami di natura siano in eterno Natur, distrutti, PAMINA PAMINA wenn nicht durch dich Sarastro wird se per tua mano non morirà Sarastro! Der wäre? E sarebbe? erblassen! Udite, o dèi della vendetta – udite! – il Hört, Rachegötter – hört! – der Mutter giuramento d’una madre! MONOSTATOS MONOSTATOS Schwur! (sprofonda) Mich zu lieben. Amarmi. (sie versinkt) PAMINA (zitternd, für sich) PAMINA (tremando, fra sé) [Gesprochen] [Dialogo] Götter! Dèi!

MONOSTATOS (freudig) MONOSTATOS (con gioia) NEUNTER AUFTRITT SCENA NONA Das junge Bäumchen jagt der Sturm auf La tempesta caccia il giovane virgulto dalla Pamina [mit dem Dolch in der Hand] Pamina [col pugnale in mano] meine Seite. – Nun Mädchen! – Ja, oder nein! mia parte. – Ebbene, fanciulla! – Sì, o no!

PAMINA PAMINA PAMINA (entschlossen) PAMINA (decisa) Morden soll ich? – Götter! das kann ich Io, uccidere? – Dèi! non posso. – Non Nein! No! nicht. – Das kann ich nicht! (steht in posso! Gedanken) (resta pensierosa) MONOSTATOS (voll Zorn) MONOSTATOS (con rabbia) Nein? No? 72 73 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

ELFTER AUFTRITT SCENA UNDICESIMA Wen solche Lehren nicht erfreun, Chi non gioisce di tali dottrine, Vorige, Sarastro Detti, Sarastro verdienet nicht ein Mensch zu sein. non merita d’essere un uomo. (gehen beide ab. Das Theater verwandelt sich (escono entrambi. La scena si muta in una MONOSTATOS MONOSTATOS in eine Halle, wo das Flugwerk gehen kann. sala, dove si può muovere una macchina So fahr denn hin! (Sarastro hält ihn schnell Muori dunque! (Sarastro rapidamente Das Flugwerk ist mit Rosen und Blumen aerea, coperta di rose e fiori; vi si apre una ab) Herr, mein Unternehmen ist nicht lo trattiene) Signore, il mio gesto non è umgeben, wo sich sodann eine Türe öffnet. porta. Al proscenio due aiuole erbose) strafbar; man hat deinen Tod geschworen, punibile; hanno giurato la tua morte, Ganz vorne sind zwei Rasenbänke) darum wollt’ ich dich rächen. perciò volevo vendicarti. [Gesprochen] [Dialogo] SARASTRO SARASTRO Ich weis nur allzuviel. – Geh! – So tutto fin troppo. Va’! DREIZEHNTER AUFTRITT SCENA TREDICESIMA Tamino und Papageno werden [ohne Tamino e Papageno vengono introdotti [senza MONOSTATOS (im Abgehen) MONOSTATOS (nell’andarsene) Säcke], von den zwei Priestern bende] dai due Sacerdoti Jetzt such’ ich die Mutter auf, weil die Adesso vado in cerca della madre, poiché hereingeführt. Tochter mir nicht beschieden ist. (ab) non mi tocca la figlia. (esce) SPRECHER ORATORE Hier seid ihr euch beide allein überlassen. Appena risuona la rantolante tromba, ZWÖLFTER AUFTRITT SCENA DODICESIMA – Sobald die röchelnde Posaune tönt, dann riprendete da qui il vostro cammino. – Vorige, ohne Monostatos Detti, tranne Monostatos nehmt ihr euren Weg dahin. – Prinz, lebt Addio, principe! – Ancora una volta, non wohl! – Noch einmal, vergeßt das Wort dimenticate la parola: silenzio. (esce) PAMINA PAMINA nicht: Schweigen. (ab) Herr, strafe meine Mutter nicht! der Signore, non punire mia madre! Il dolore Schmerz über meine Abwesenheit – per la mia assenza– ZWEITER PRIESTER SECONDO SACERDOTE Papageno, wer an diesem Ort sein Papageno, in questo luogo, chi rompe il SARASTRO SARASTRO Stillschweigen bricht, den strafen die silenzio, gli dèi lo puniscono con tuono e Ich weiß alles. – Allein, du sollst sehen, wie So tutto. – Ora, vedrai com’io mi Götter durch Donner und Blitz. Leb wohl! saetta. Addio! (esce) ich mich an deiner Mutter räche. vendicherò di tua madre. (ab)

[Nr. 15 – Aria] [N. 15 Aria] VIERZEHNTER AUFTRITT SCENA QUATTORDICESIMA SARASTRO SARASTRO Tamino, Papageno. Tamino setzt sich auf eine Tamino, Papageno. Tamino si siede su una In diesen heil’gen Hallen In queste sacre sale Rasenbank. aiuola erbosa kennt man die Rache nicht! non si conosce la vendetta! und ist ein Mensch gefallen, e se un uomo è caduto, PAPAGENO (nach einer Pause) PAPAGENO(dopo una pausa) führt Liebe hin zur Pflicht. amore lo riporta al dovere. Tamino! Tamino! Dann wandelt er an Freundes Hand Poi una mano amica lo guiderà vergnügt und froh ins bessre Land. lieto e contento a una terra migliore. TAMINO (verweisend) TAMINO(ammonendo) St! Sst! In diesen heil’gen Mauern, In queste sacre mura, wo Mensch den Menschen liebt – dove uomo ama uomo PAPAGENO PAPAGENO kann kein Verräter lauern, il traditore non può tessere insidie, Das ist ein lustiges Leben! – Wär’ ich Davvero una vita allegra! – Fossi rimasto weil man dem Feind vergibt. poiché si perdona al nemico. lieber in meiner Strohhütte, oder im nella mia capanna di paglia o nel bosco, 74 75 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

Walde, so hört ich doch manchmahl einen talvolta vi sentirei almeno un uccello PAPAGENO PAPAGENO Vogel pfeifen. cantare. Wasser! – Sag du mir, du unbekannte Acqua! – Dimmi, bellezza ignota! i Schöne! werden alle fremde Gäste auf forestieri vengono ospitati tutti in questa TAMINO (verweisend) TAMINO (ammonendo) diese Art bewirtet? maniera? St! Sst! WEIB VECCHIA PAPAGENO PAPAGENO Freilich, mein Engel! Certo, angelo mio! Mit mir selbst werd’ ich wohl sprechen Potrò ben parlare con me stesso; e poi, fra dürfen; und auch wir zwei können noi possiamo ben parlare: siamo fra uomini. PAPAGENO PAPAGENO zusammen sprechen, wir sind ja Männer. So, so! – Auf die Art werden die Fremden Ah, così! In questa maniera non saranno auch nicht gar zu häufig kommen. – poi troppi i forestieri. – TAMINO (verweisend) TAMINO(ammonendo) St! Sst! WEIB VECCHIA Sehr wenig. Pochi assai. PAPAGENO (singt) PAPAGENO (canta) La la la – la la la! – Nicht einmal einen La la la – la la la! Questa gente non ci dà PAPAGENO PAPAGENO Tropfen Wasser bekommt man bei diesen neanche una goccia d’acqua; meno che Kann mir’s denken. – Geh Alte, setze dich Me lo posso immaginare. Va’, vecchia, Leuten; viel weniger sonst was. – meno qualcosa d’altro. her zu mir, mir ist die Zeit verdammt lange. siediti vicino a me, il tempo è maledettamente lungo per me.

FÜNFZEHNTER AUFTRITT SCENA QUINDICESIMA WEIB VECCHIA Vorige. Ein altes häßliches Weib kommt aus Detti. Una orribile Vecchia esce da una Moment – Moment – Moment. Un attimo – un attimo – un attimo. der Versenkung, hält auf einer Tasse einen botola, porta su un vassoio un grande bicchiere großen Becher mit Wasser. d’acqua PAPAGENO PAPAGENO Sag du mir, wie alt bist du denn? Dimmi dunque: quanti anni hai? WEIB VECCHIA Papageno! Papageno! WEIB VECCHIA Eh? Eh? PAPAGENO (sieht sie lang an) PAPAGENO (la guarda a lungo) Ist das für mich? È per me? PAPAGENO PAPAGENO Wie alt! Quanti anni! WEIB VECCHIA Ja, mein Engel! Sì, angelo mio! WEIB VECCHIA Achtzehn Jahr und zwei Minuten. Diciotto anni e due minuti. PAPAGENO (sieht sie wieder an, trinkt) PAPAGENO (la guarda di nuovo, beve) Wasser! Nicht mehr und nicht weniger als Acqua! Né più né meno che acqua. PAPAGENO PAPAGENO Wasser. Achtzehn Jahr und zwei Minuten? Diciotto anni e due minuti?

WEIB VECCHIA WEIB VECCHIA Wasser, Wasser! Acqua, acqua! Ja! Sì!

76 77 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAPAGENO PAPAGENO WEIB VECCHIA Ha ha ha! – Ei du junger Engel! Hast du Ah ah ah! Ehi, angioletto! Hai pure un Ich heiße – (starker Donner, die Alte hinkt Mi chiamo – (tuono forte; la Vecchia fugge auch einen Geliebten? innamorato? schnell ab) via zoppicando)

WEIB VECCHIA PAPAGENO PAPAGENO I, freilich! Sì, certamente! O weh! (Tamino steht auf, droht ihm mit dem Ohimè! (Tamino si alza, minaccia col dito) Finger) Nun sprech ich kein Wort mehr! Ora non dico più una parola! PAPAGENO PAPAGENO Ist er auch so jung wie du? Ed è giovane come te? SECHZEHNTER AUFTRITT SCENA SEDICESIMA WEIB VECCHIA Die drei Knaben kommen in einem mit I tre Fanciulli giungono su una macchina Nicht gar, er ist um zehn Jahre älter. – Non proprio, è di dieci anni più vecchio. – Rosen bedeckten Flugwerk. In der Mitte aerea ricoperta di rose. Nel mezzo si trova una steht ein schöner gedeckter Tisch. Der eine bella tavola imbandita. Un fanciullo porta PAPAGENO PAPAGENO hat die Flöte, der andere das Kästchen mit il flauto, un altro la cassetta dei campanelli. Um zehn Jahre ist er älter als du? – Das È di dieci anni più vecchio di te? Glöckchen. Vorige Detti muß eine Liebe sein! Dev’essere un grande amore!

WEIB VECCHIA [Nr. 16 – Terzett] [N. 16 – Terzetto] Ja, ja! Sì, Sì! DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI PAPAGENO PAPAGENO Seid uns zum zweiten Mal willkommen, Siate la seconda volta benvenuti, Wie nennt sich denn dein Liebhaber? Ma come si chiama il tuo innamorato? ihr Männer in Sarastros Reich! voi uomini, nel regno di Sarastro! Er schickt, was man euch abgenommen, Egli vi invia quanto vi fu tolto, WEIB VECCHIA die Flöte und die Glöckchen euch. il flauto e i campanelli. Papageno! Papageno! Wollt ihr die Speisen nicht verschmähen, Se non volete sprezzare i cibi, so esset, trinket froh davon! allora, mangiate, bevete allegramente! PAPAGENO (erschrickt. Pause) PAPAGENO (si spaventa. Pausa) Wenn wir zum dritten Mal uns sehen, Quando ci vedremo la terza volta, Papageno? – Wo ist er denn, dieser Papageno? Ma dov’è questo Papageno? ist Freude eures Mutes Lohn! sarà la gioia il premio del vostro coraggio! Papageno? Tamino Mut! – Nah ist das Ziel! Tamino, coraggio! Vicina è la meta! Du Papageno! schweige still! Tu, Papageno! Taci! WEIB VECCHIA (unter dem Terzett setzen sie den Tisch in die (durante il terzetto pongono il tavolo nel Da sitzt er, mein Engel! Siede qui, angelo mio! Mitte und fahren auf) mezzo e volano via) [Gesprochen] [Dialogo] PAPAGENO PAPAGENO Ich wär dein Geliebter? Sarei io il tuo innamorato? SIEBZEHNTER AUFTRITT SCENA DICIASSETTESIMA WEIB VECCHIA Tamino, Papageno Tamino, Papageno Ja, mein Engel! Sì, angelo mio! PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO (nimmt schnell das Wasser, PAPAGENO (prende rapidamente l’acqua e Tamino, wollen wir nicht speisen? – Tamino, non si mangia? – (Tamino suona und spritzt sie ins Gesicht) gliela spruzza in volto) (Tamino bläst auf seiner Flöte) Blase du il suo flauto) Continua pure a suonare il Sag du mir, wie heißt du denn? Dimmi, e tu come ti chiami? nur fort auf deiner Flöte, ich will meine tuo flauto! io suonerò i miei bocconi. – Il 78 79 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

Brocken blasen. – Herr Sarastro führt eine signor Sarastro ha una buona cucina Tamino, Papageno Tamino, Papageno gute Küche. – Nun will ich sehen, ob auch – Bene, vedrò se anche la cantina è al der Keller so gut bestellt ist. (er trinkt) Das medesimo livello. (beve) È ambrosia! (il PAPAGENO (ißt hastig) PAPAGENO (mangia golosamente) ist Götterwein! (die Flöte schweigt) flauto tace) Nicht wahr, Tamino, ich kann auch Nevvero, Tamino, anch’io so tacere schweigen, wenn’s sein muß. – Ja, bei so quando si deve. – Sì, da una tale impresa einem Unternehmen da bin ich ein Mann. si vede che sono un uomo. (beve. Triplice ACHTZEHNTER AUFTRITT SCENA DICIOTTESIMA (er trinkt. Dreimaliger Posaunenton. Tamino suono di tromboni. Tamino accenna a Pamina, Vorige Pamina, detti winkt Papageno, daß er gehen soll) Gehe du Papageno di andarsene) Precedimi pure, poi nur voraus, ich komm schon nach. Tamino! ti seguo. – Tamino! Tamino! Non troppa PAMINA (freudig) PAMINA (gioiosa) Tamino, eile nur nicht so, wir kommen noch fretta, arriveremo sempre in tempo per Du hier? – Ich hörte deine Flöte – Aber du Tu qui? – Udìi il tuo flauto – Ma sei triste? immer zeitlich genug, um uns braten zu farci arrostire. (escono. La scena si trasforma bist traurig? – Sprichst nicht eine Silbe mit – Non dici una sola sillaba alla tua Pamina? lassen. Tamino! Tamino! (ab. Das Theater nel sotterraneo delle piramidi) deiner Pamina? verwandelt sich in das Gewölbe von Pyramiden)

TAMINO (seufzt) TAMINO (sospira) Ah! (winkt ihr fortzugehen) Ah! (le accenna di andarsene) ZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTESIMA Sarasto, Sprecher und einige Priester. Zwei Sarastro, l’Oratore e alcuni sacerdoti. Due PAMINA PAMINA Priester tragen eine beleuchtete Pyramide sacerdoti portano sulle spalle una piramide Papageno, sage du mir, sag, was ist meinem Papageno, dimmi tu, di’, che succede al auf den Schultern; jeder Priester hat eine illuminata; ogni sacerdote reca in mano una Freund? (Papageno hat einen Brocken in dem mio amico? (Papageno ha un boccone in transparente Pyramide, in der Größe einer piramide trasparente, delle dimensioni di una Mund, hält mit beiden Händen die Speisen zu, bocca, tiene i cibi con entrambe le mani, fa Laterne, in der Hand lanterna. winkt fortzugehen) Wie? auch du? – O das cenno di andarsene) Come? anche tu? Oh, ist mehr als Kränkung – mehr als Tod! questo è peggio dell’afflizione – peggio della morte! [Nr. 18 – Chor der Priester] [N. 18 – Coro dei sacerdoti]

[Nr. 17 – Aria] [N. 17 – Aria] CHOR CORO O Isis, und Osiris, welche Wonne! O Iside, e Osiride, qual gioia! PAMINA PAMINA Die düstre Nacht verscheucht der Glanz Lo splendore del sole discaccia l’oscura Ach ich fühl’s, es ist verschwunden! Ah, lo sento, è svanita! der Sonne! notte! ewig hin der Liebe Glück! finita per sempre la gioia d’amore! Bald fühlt der edle Jüngling neues Leben, Presto il nobile giovinetto sentirà la nuova Nimmer kommt ihr Wonnestunden Ore di gioia, mai più bald ist er unserm Dienste ganz ergeben. vita, meinem Herzen mehr zurück! ritornerete nel mio cuore! Sein Geist ist kühn, sein Herz ist rein – presto sarà tutto votato al nostro servizio. Sieh Tamino! diese Tränen Vedi, Tamino! queste lacrime bald wird er unser würdig sein. Il suo spirito è ardito, il suo cuore è puro fließen Trauter dir allein, scorrono, o amato, solo per te, presto egli sarà degno di noi. fühlst du nicht der Liebe Sehnen se non senti la brama d’amore so wird Ruh’ im Tode sein! avrò pace nella morte! [Gesprochen] [Dialogo] (ab) (esce)

[Gesprochen] [Dialogo] EINUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTUNESIMA Tamino, [der hereingeführt wird]. Vorige; Tamino [che viene introdotto]. Detti; poi später Pamina Pamina NEUNZEHNTER AUFTRITT SCENA DICIANNOVESIMA 80 81 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

SARASTRO SARASTRO Du wirst dem Tode nicht entgehen, Non sfuggirai alla morte, Prinz, dein Betragen war bis hieher Principe, il tuo contegno è stato finora mir flüstert dieses Ahnung ein! – me lo dice un presentimento! männlich und gelassen; nun hast du noch virile e controllato; ora hai ancora due zwei gefährliche Wege zu wandern. – Man viaggi pericolosi da intraprendere. – Si TAMINO TAMINO bringe Paminen! (Eine Stille herrscht bei conduca Pamina! Der Götter Wille mag geschehen, Si compia la volontà degli dèi, allen Priestern; Pamina wird mit eben diesem (un silenzio regna fra tutti i sacerdoti; viene ihr Wink soll mir Gesetze sein! – il loro cenno sia mia legge! – Sack, welcher die Eingeweihten bedeckt, introdotta Pamina coperta da quel medesimo hereingeführt; Sarastro löst die Bande am cappuccio che riveste gli iniziati; Sarastro SARASTRO SARASTRO Sacke auf) scioglie i legacci del cappuccio) Der Götter Wille mag geschehen; Si compia la volontà degli dèi, ihr Wink soll ihm Gesetze sein. – il loro cenno sia sua legge. ­– PAMINA PAMINA Wo bin ich? – wo ist Tamino? – Dove sono? – dov’è Tamino? PAMINA PAMINA O liebtest du, wie ich dich liebe, Se tu amassi come io t’amo, SARASTRO SARASTRO du würdest nicht so ruhig sein! – non saresti sì tranquillo. Er wartet deiner, um dir das letzte Egli ti attende per darti l’estremo addio. Lebewohl zu sagen. TAMINO TAMINO Glaub mir, ich fühle gleiche Triebe, Credimi, io sento uguali impulsi, PAMINA PAMINA werd’ ewig dein Getreuer sein. sarò in eterno il tuo fedele amico. Das Lebewohl! – O wo ist er? – Tamino! L’estremo addio! – Oh, dov’è? – Tamino! SARASTRO SARASTRO TAMINO TAMINO Glaub mir, er fühlet gleiche Triebe, Credimi, egli sente uguali impulsi, Zurück! Indietro! wird ewig dein Getreuer sein. sarà in eterno il tuo fedele amico. Die Stunde schlägt, nun müßt ihr L’ora è suonata, adesso dovete separarvi! [Nr. 19 – Terzetto] [N. 19 Terzetto] scheiden; Tamino ora deve proseguire! Tamino muß nun wieder fort! PAMINA PAMINA Soll ich dich Teurer nicht mehr seh’n? Non devo, o caro, più rivederti? TAMINO UND PAMINA TAMINO E PAMINA Wie bitter sind der Trennung Leiden! Come sono amare le pene della SARASTRO SARASTRO separazione! Ihr werdet froh euch wiedersehn! – Lieti vi rivedrete! TAMINO TAMINO PAMINA PAMINA Pamina, ich muß wirklich fort! Pamina, devo proprio proseguire! Dein warten tödliche Gefahren! – Mortali pericoli ti attendono! PAMINA PAMINA TAMINO TAMINO Tamino muß nun wirklich fort! Tamino deve proprio proseguire! Die Götter mögen mich bewahren! – Che gli dèi mi proteggano! Tamino! Tamino!

SARASTRO SARASTRO SARASTRO SARASTRO Nun muß er fort! Ora deve proseguire! Die Götter mögen ihn bewahren! – Che gli dèi lo proteggano! TAMINO TAMINO PAMINA PAMINA Nun muß ich fort! Ora devo proseguire! 82 83 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAMINA PAMINA DREIUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTITREESIMA So mußt du fort! – Così, devi proseguire! Sprecher mit seiner Pyramide. Vorige Oratore con la sua piramide. Detto

TAMINO TAMINO SPRECHER ORATORE Pamina! lebe wohl! Pamina! addio! Mensch! du hättest verdient, auf immer in Umana creatura! avresti meritato di errare finstern Klüften der Erde zu wandern; – die per sempre nei cupi abissi delia terra; – ma PAMINA PAMINA gütigen Götter aber entlassen der Strafe gli dèi pietosi sospendono la tua punizione. Tamino! lebe wohl! Tamino! addio! dich. – Dafür aber wirst du das himmlische – Tuttavia non godrai mai i celesti piaceri Vergnügen der Eingeweihten nie fühlen. degli iniziati. SARASTRO SARASTRO Nun eile fort! Or via affrettati! PAPAGENO PAPAGENO Dich ruft dein Wort. La parola data ti chiama. Je nun, es gibt ja noch mehr Leute E sia, c’è tanta altra gente come me. – Il Die Stunde schlägt! wir sehn uns wieder! – L’ora è suonata! Ci rivedremo! meinesgleichen. – Mir wäre jetzt ein gut piacere più grande sarebbe adesso per me Glas Wein das größte Vergnügen. un buon bicchiere di vino. PAMINA UND TAMINO PAMINA, TAMINO O goldne Ruhe! kehre wieder! O pace dorata! ritorna! SPRECHER ORATORE Lebe wohl! lebe wohl! Addio! addio! Sonst hast du keinen Wunsch in dieser Non hai un altro desiderio in questo Welt? mondo? SARASTRO SARASTRO Wir sehn uns wieder! Ci rivedremo! PAPAGENO PAPAGENO (entfernen sich) (si allontanano) Bis jetzt nicht. Finora no.

SPRECHER ORATORE ZWEIUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTIDUESIMA Man wird dich damit bedienen! (ab. Sarai servito! (esce. All’improvviso spunta Papageno Papageno Sogleich kommt ein großer Becher, mit rotem dalla terra un grande bicchiere, colmo di rosso Wein angefüllt, aus der Erde) vino) PAPAGENO (von außen) PAPAGENO (da fuori) Tamino! Tamino! willst du mich denn Tamino! Tamino! Vuoi del tutto PAPAGENO PAPAGENO gänzlich verlassen? (er sucht herein) abbandonarmi? (cerca di entrare) Juchhe! da ist er ja schon! (trinkt) Evviva! eccolo qui di già! (beve) Wenn ich nur wenigstens wüßte, wo Sapessi almeno dove mi trovo. – Herrlich! – Himmlisch! – Göttlich! – Ha! Stupendo! – Celestiale! – Divino! –Ah! ich wäre – Tamino! – Tamino! – (er Tamino! Tamino! (arriva alla porta ich bin jetzt so vergnügt, daß ich bis zur adesso sono così contento che vorrei kommt an die Türe, wo Tamino abgeführt da dove è stato portato via Tamino. Un Sonne fliegen wollte, wenn ich Flügel volare fino al sole se avessi le ali – worden ist. Ein Donnerschlag, das Feuer tuono, il fuoco si sprigiona dalla porta; hätte. – Ha! – mir wird ganz wunderlich Ah! sento nel mio cuore qualcosa di schlägt zur Türe heraus; starker Akkord) forte accordo musicale) Pietosi dèi! Dove ums Herz. – Ich möchte – ich wünschte – meraviglioso – Vorrei – mi piacerebbe – Barmherzige Götter! – Wo wend’ ich mi rivolgo? Sapessi almeno da dove ja was denn? sì, ma cosa? mich hin? – Wenn ich nur wüßte, wo ich entrai. (arriva alla porta da dove era hereinkam. (er kommt an die Türe, wo entrato. Tuono, fuoco e accordo musicale [Nr. 20 – Aria] [N. 20 – Aria] er herein kam. Donner, Feuer, und Akkord come sopra) Tamino! Tamino! Ora non wie oben) Tamino! Tamino! Nun kann posso andare né indietro, né avanti. PAPAGENO (schlägt dazu das PAPAGENO (suona il Glockenspiel) ich weder zurück, noch vorwärts! (weint) (piange) Forse alla fine devo morire di Glockenspiel) Una ragazza o una donnina Muß vielleicht am Ende gar verhungern. – fame! – Bene, bene! – Perché mi sono Ein Mädchen oder Weibchen Papageno brama per sé! Schon recht! – Warum bin ich mitgereist? messo in viaggio? wünscht Papageno sich! Oh, una sì soave colombella 84 85 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

O so ein sanftes Täubchen sarebbe una beatitudine per me! kaputt. rotti. war’ Seligkeit für mich! Allora gusterei il bere e il mangiare, Dann schmeckte mir Trinken und Essen, allora potrei misurarmi con un principe, WEIB VECCHIA dann könnt’ ich mit Fürsten mich messen, godermi la vita come un saggio, Und wenn du mir versprichst, mir ewig E se prometti di restarmi fedele per sempre, des Lebens als Weiser mich freun, e sentirmi nell’eliso! treu zu bleiben, dann sollst du sehen, wie allora vedrai con che tenerezza saprà und wie im Elysium sein! zärtlich dein Weibchen dich lieben wird. amarti la tua donnetta. Una ragazza o una donnina Ein Mädchen oder Weibchen Papageno brama per sé! PAPAGENO PAPAGENO wünscht Papageno sich! Oh, una sì soave colombella Nur nicht so hastig, lieber Engel! – So Non tanta fretta, angelo caro! O so ein sanftes Täubchen sarebbe una beatitudine per me! ein Bündnis braucht doch auch seine Una simile alleanza esige la dovuta war’ Seligkeit für mich! Ah, davvero a nessuna di tutte Überlegung. ponderazione. Ach kann ich denn keiner von allen le attraenti ragazze piacerei? den reizenden Mädchen gefallen? Se una almeno mi traesse d’affanno, WEIB VECCHIA Helf meine mir nur aus der Not, non mi struggerei fino a morirne. Papageno, ich rate dir, zaudre nicht. – Papageno, ti consiglio di non indugiare. – sonst gräm’ ich mich wahrlich zu Tod. Deine Hand, oder du bist auf immer hier La tua mano, o sarai imprigionato qui per Una ragazza o una donnina eingekerkert. sempre. Ein Mädchen oder Weibchen Papageno brama per sé! wünscht Papageno sich! Oh, una sì soave colombella PAPAGENO PAPAGENO O so ein sanftes Täubchen sarebbe una beatitudine per me! Eingekerkert? Imprigionato? war’ Seligkeit für mich! Se nessuna mi accorda amore, Wird keine mir Liebe gewähren, la fiamma mi dovrà consumare, WEIB VECCHIA so muß mich die Flamme verzehren, ma se una bocca femminile mi bacia, Wasser und Brot wird deine tägliche Kost Acqua e pane sarà la tua dieta doch küßt mich ein weiblicher Mund, ecco che son già guarito. sein. – Ohne Freund, ohne Freundin giornaliera. – Senza amico, senza amica so bin ich schon wieder gesund. mußt du leben, und der Welt auf immer devi vivere, e rinunciare al mondo per entsagen. – sempre. – [Gesprochen] [Dialogo] PAPAGENO PAPAGENO VIERUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTIQUATTRESIMA Wasser trinken? – Der Welt entsagen? – Bere acqua? Rinunciare al mondo? – No, Die Alte [tanzend, und auf ihren Stock dabei La Vecchia, [danzando e appoggiandosi al Nein, da will ich doch lieber eine Alte allora, meglio prendere una vecchia sich stützend], Papageno suo bastone], Papageno nehmen, als gar keine. – Nun, da hast du piuttosto che nessuna. – Ebbene, eccoti la meine Hand, mit der Versicherung, daß ich mia mano, con l’assicurazione che ti sarò dir immer getreu bleibe (für sich) solang ich fedele sempre, (fra sé) finché non ne vedrò WEIB VECCHIA keine schönere sehe. una più bella. Da bin ich schon, mein Engel! Eccomi qua, angelo mio! PAPAGENO PAPAGENO WEIB VECCHIA Du hast dich meiner erbarmt? Hai avuto pietà di me? Das schwörst du? Lo giuri?

WEIB VECCHIA PAPAGENO PAPAGENO Ja, mein Engel! Sì, angelo mio! Das schwör’ ich! (Weib verwandelt sich in Sì, lo giuro! (La vecchia si trasforma in ein junges Weib, welche eben so gekleidet ist una giovane donna, vestita proprio come PAPAGENO PAPAGENO wie Papageno) Papageno) Das ist ein Glück! Das Glockenspiel ist Davvero, che felicità! I campanelli sono 86 87 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

WEIB VECCHIA DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI Papageno! Papageno! Sie quält verschmähter Liebe Leiden, Soffre i dolori d’amore non corrisposto, laßt uns der Armen Trost bereiten! consoliamo la poveretta! PAPAGENO PAPAGENO Fürwahr ihr Schicksal geht uns nah! In verità, il suo destino ci tocca! Pa – Pa – Papagena! (er will sie umarmen) Pa–Pa–Papagena! (vuole abbracciarla) O wäre nur ihr Jüngling da! – Oh, se il suo giovinetto fosse qui! – Sie kommt! laßt uns bei Seite gehn, Ella giunge! mettiamoci in disparte, damit wir, was sie mache, sehn. potremo così vedere quel che fa. FÜNFUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTICINQUESIMA (gehen beiseite) (si pongono in disparte) Sprecher. Vorige Oratore. Detti

Sprecher nimmt sie hastig bei der Hand. Er L’Oratore la prende prontamente per mano. SIEBUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTISETTESIMA schleppt sie hinein, Papageno will nach. Er La trascina dentro; Papageno vuole seguirla. Pamina. Vorige Pamina. Detti sinkt hinab. Das Theater verwandelt sich in Sprofonda. La scena si trasforma in un piccolo einen kurzen Garten giardino PAMINA (halb wahnwitzig, mit einem Dolch PAMINA (quasi folle, con un pugnale [al [zum Dolch]) pugnale]) Du also bist mein Bräutigam, Dunque tu sei il mio sposo, SECHSUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTISEIESIMA durch dich vollend’ ich meinen Gram! con te pongo fine alla mia angoscia!

[Nr. 21 – Finale] [N. 21 – Finale] DIE DREI KNABEN (beiseite) I TRE FANCIULLI (in disparte) Welch’ dunkle Worte sprach sie da! Che oscure parole disse mai! Die Arme ist dem Wahnsinn nah. La poveretta è quasi folle! Die drei Knaben fahren herunter I tre Fanciulli scendono dall’alto PAMINA PAMINA DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI Geduld, mein Trauter! ich bin dein – Pazienza! mio fido, io sono tua – Bald prangt, den Morgen zu verkünden, Presto risplenderà, per annunciare il bald werden wir vermählet sein! presto saremo congiunti! die Sonn’ auf goldner Bahn – giorno, bald soll der Aberglaube schwinden, il sole nel suo cammino dorato – DIE DREI KNABEN (beiseite) I TRE FANCIULLI (in disparte) bald siegt der weise Mann! presto sparirà la superstizione, Wahnsinn tobt ihr im Gehirne, La follia infuria nella sua mente, O holde Ruhe, steig hernieder, presto l’uomo saggio vincerà! Selbstmord steht auf ihrer Stirne! sulla sua fronte sta scritto il suicidio! kehr in der Menschen Herzen wieder; O pace soave, discendi, (zu Paminen) (a Pamina) dann ist die Erd’ ein Himmelreich, ritorna nei cuori degli uomini; Holdes Mädchen, sieh uns an! Soave fanciulla, guardaci! und Sterbliche den Göttern gleich. la terra allora è un regno celeste, e i mortali sono simili agli dèi. PAMINA PAMINA Sterben will ich – weil der Mann Voglio morire – ché l’uomo ERSTER KNABE PRIMO FANCIULLO den ich nimmermehr kann hassen, che non potrò odiare giammai, Doch seht, Verzweiflung quält Paminen! Ma vedete, la disperazione strazia Pamina! seine Traute kann verlassen! può abbandonare la sua fedele! (auf den Dolch zeigend) (indicando il pugnale) ZWEITER UND DRITTER KNABE SECONDO E TERZO FANCIULLO Dies gab meine Mutter mir – Questo mi diede mia madre – Wo ist sie denn? Dov’è dunque? DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI ERSTER KNABE PRIMO FANCIULLO Selbstmord strafet Gott an dir! Per il suicidio Dio ti punirà! Sie ist von Sinnen! È dissennata! 88 89 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAMINA PAMINA trennen. Inutile è la fatica dei nemici, Lieber durch dies Eisen sterben, Meglio morire con questo ferro Verloren ist der Feinde Müh’, gli stessi dèi li proteggono. als durch Liebesgram verderben. – che consumarsi nelle pene d’amore. – die Götter selbsten schützen sie. (escono. La scena si tramuta in due grandi Mutter! durch dich leide ich, Madre! per causa tua soffro, (gehen ab. Das Theater verwandelt sich monti: nell’uno si scorge una cascata, di und dein Fluch verfolget mich! e la maledizione mi perseguita! in zwei große Berge; in dem einen ist ein cui si sentono il ronzìo e lo scroscio; l’altro Wasserfall, worin man sausen und brausen erutta fuoco; ciascun monte ha una inferriata DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI hört; der andre speit Feuer aus; jeder Berg hat traforata, da cui si vedono fuoco e acqua; Mädchen! willst du mit uns gehen? Ragazza! vuoi venire con noi? ein durchbrochenes Gegitter, worin man Feuer laddove brucia il fuoco, l’orizzonte dev’essere und Wasser sieht; da, wo das Feuer brennt, rosso chiaro, e laddove c’è l’acqua, si trova PAMINA PAMINA muß der Horizont hellrot sein, und wo das una nera nebbia. Le quinte sono formate da Ja, des Jammers Maß ist voll! Sì, la misura dell’afflizione è piena! Wasser ist, liegt schwarzer Nebel. Die Szenen rocce, ogni quinta si chiude con una porta di Falscher Jüngling, lebe wohl! Giovinetto mentitore, addio! sind Felsen, jede Szene schließt sich mit einer ferro.) Sieh, Pamina stirbt durch dich! Vedi, Pamina muore per te! eisernen Türe) (will sich erstechen) (vuole trafiggersi) Dieses Eisen töte mich. Mi uccida questo ferro! ACHTUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTOTTESIMA DIE DREI KNABEN (halten ihr den Arm) I TRE FANCIULLI (le fermano il braccio) Tamino ist leicht angezogen, ohne Sandalen. Tamino veste abiti leggeri, senza sandali. Ha, Unglückliche! halt ein! Ah, infelice! fermati! Zwei schwarz geharnischte Männer führen Due armigeri con nere corazze introducono Sollte dies dein Jüngling sehen, Se il tuo giovinetto vedesse questo, Tamino herein. Auf ihren Helmen brennt Tamino. Sui loro elmi arde il fuoco. Gli würde er vor Gram vergehen, morirebbe d’angoscia, Feuer. Sie lesen ihm die transparente Schrift leggono lo scritto trasparente che si trova denn er liebet dich allein. ché egli ama solo te. vor, welche auf einer Pyramide geschrieben su una piramide. Questa piramide è posta steht. Diese Pyramide steht in der Mitte ganz proprio nel mezzo, molto in alto, vicino alla PAMINA (erhohlt sich) PAMINA (si rianima) in der Höhe, nahe am Gegitter. cancellata. Was? er fühlte Gegenliebe? Che? ricambia il mio amore? und verbarg mir seine Triebe – e mi nascose i suoi sentimenti DIE ZWEI GEHARNISCHTEN MÄNNER I DUE ARMIGERI wandte sein Gesicht von mir? distolse da me il suo sguardo? Der, welcher wandert diese Straße voll Chi cammina per questa strada piena di Warum sprach er nicht mit mir? Perché non parlò con me? Beschwerden, malanni, wird rein durch Feuer, Wasser, Luft und si purifica con fuoco, acqua, aria e terra. DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI Erden. Se potrà superare i terrori di morte, Dieses müssen wir verschweigen, Di ciò non dobbiamo parlare, Wenn er des Todes Schrecken überwinden dalla terra si librerà verso il cielo! doch wir wollen dir ihn zeigen, ma te lo mostreremo, kann, Illuminato, sarà allora in grado und du wirst mit Staunen sehn, e vedrai con stupore schwingt er sich aus der Erde himmelan! di dedicarsi completamente ai misteri daß er dir sein Herz geweiht, che egli ti ha votato il suo cuore, Erleuchtet wird er dann im Stande sein, d’Iside. und den Tod für dich nicht scheut! e che per te non teme la morte! sich den Mysterien der Isis ganz zu weihn. Komm, wir wollen zu ihm gehen. Vieni, andremo da lui. TAMINO TAMINO PAMINA PAMINA Mich schreckt kein Tod, als Mann zu Nessuna morte mi distoglie dall’agire da Führt mich hin, ich möcht ihn sehn. Portatemi da lui, vorrei vederlo. handeln, uomo, den Weg der Tugend fortzuwandeln! dal proseguire per la via della virtù! PAMINA UND DIE DREI KNABEN PAMINA E I TRE FANCIULLI Schliesst mir des Schreckens Pforten auf – Apritemi i portali del terrore – Zwei Herzen, die von Liebe brennen, Due cuori ardenti d’amore, ich wage froh den kühnen Lauf. lieto tenterò l’arduo sentiero. kann Menschenohnmacht niemals nessun potere umano può separarli. 90 91 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAMINA (von innen) PAMINA (dall’interno) TAMINO TAMINO Tamino halt! ich muß dich sehn! Tamino, fermati! voglio vederti! Pamina mein! O welch ein Glück! Pamina mia! Oh qual felicità! Hier sind die Schreckenspforten, Ecco le porte del terrore, TAMINO TAMINO die Not und Tod mir dräun. che mi minacciano affanno e morte. Was höre ich, Paminens Stimme? Che sento? la voce di Pamina? PAMINA PAMINA DIE ZWEI GEHARNISCHTEN MÄNNER I DUE ARMIGERI Ich werde aller Orten In ogni luogo io sarò Ja, ja, das ist Paminens Stimme! Sì sì, è la voce di Pamina! an deiner Seite sein. al tuo fianco, Ich selbsten führe dich – lo stessa ti guiderò – TAMINO TAMINO die Liebe leite mich! mi conduca l’amore! Wohl mir, nun kann sie mit mir gehn! Me beato, ora ella può venire con me! (nimmt ihn bei der Hand) (lo prende per la mano) nun trennet uns kein Schicksal mehr, Ora nessun destino ci separerà, Sie mag den Weg mit Rosen streun, Possa l’amore cospargere il cammino di wenn auch der Tod beschieden wär’. neppure la morte lo potrebbe. weil Rosen stets bei Dornen sein. rose, Spiel du die Zauberflöte an, che le rose stan sempre presso le spine. DIE ZWEI GEHARNISCHTEN MÄNNER TAMINO, I DUE ARMIGERI sie schütze uns auf unsrer Bahn. Tu, suona il flauto magico. Wohl dir, nun kann sie mit dir gehn! Te beato, ora ella può venire con te! Es schnitt in einer Zauberstunde esso ci protegga nel nostro cammino. nun trennet euch kein Schicksal mehr, Ora nessun destino vi separerà, mein Vater sie aus tiefstem Grunde Lo intagliò in un’ora magica wenn auch der Tod beschieden wär’. neppure la morte lo potrebbe. der tausendjähr’gen Eiche aus mio padre dalla più fonda radice bei Blitz und Donner – Sturm und Braus. della quercia millenaria, TAMINO TAMINO Nun komm und spiel die Flöte an! – tra fulmini, tuoni – tempesta e scrosci. Ist mir erlaubt mit ihr zu sprechen? Mi è permesso di parlare con lei? Sie leite uns auf grauser Bahn. Ora vieni e suona il flauto! Esso ci guidi sull’orrido cammino. DIE ZWEI GEHARNISCHTEN MÄNNER I DUE ARMIGERI Er ist erlaubt mit ihr zu sprechen! È permesso di parlare con lei! PAMINA UND TAMINO PAMINA E TAMINO Wir wandeln durch des Tones Macht Con la potenza del suono passiamo TAMINO TAMINO froh durch des Todes düstre Nacht. lieti attraverso la tetra notte della morte. Welch Glück, wenn wir uns wieder sehn… Qual gioia, se noi ci rivediamo… DIE ZWEI GEHARNISCHTEN MÄNNER I DUE ARMIGERI DIE ZWEI GEHARNISCHTEN MÄNNER I DUE ARMIGERI Ihr wandelt durch des Tones Macht Con la potenza del suono passate Welch Glück, wenn wir euch wieder Qual gioia, se noi vi rivediamo… froh durch des Todes düstre Nacht. lieti attraverso la tetra notte della morte. sehn… (die Türen werden nach ihnen zugeschlagen; (le porte vengono richiuse dietro di loro; si man sieht Tamino und Pamina wandern; vedono Tamino e Pamina camminare; si TAMINO UND DIE ZWEI TAMINO E I DUE ARMIGERI man hört Feuergeprassel und Windesgeheul, sentono il fuoco crepitare, il vento ululare, GEHARNISCHTEN MÄNNER lieti mano nella mano entrare nel tempio. manchmal auch den Ton eines dumpfen talvolta anche il suono di un cupo tuono, e … froh Hand in Hand im Tempel gehn. Una donna, che non teme né notte né Donners, und Wassergeräusch. Tamino l’acqua scrosciare. Tamino suona il suo flauto. Ein Weib, das Nacht und Tod nicht scheut, morte, bläst seine Flöte. Sobald sie vom Feuer Ben presto essi escono fuori dal fuoco, si ist würdig, und wird eingeweiht. è degna, e verrà iniziata. herauskommen, umarmen sie sich, und bleiben abbracciano e restano nel mezzo) (die Türe wird aufgemacht, Tamino und (la porta viene aperta, Tamino e Pamina si in der Mitte) [Marsch] Pamina umarmen sich) abbracciano) PAMINA UND TAMINO PAMINA E TAMINO PAMINA PAMINA Wir wandelten durch Feuersgluten, Passammo attraverso le vampe del fuoco, Tamino mein! O welch ein Glück! Tamino mio! Oh qual felicità! bekämpften mutig die Gefahr, lottammo coraggiosi contro il pericolo, 92 93 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

dein Ton sei Schutz in Wasserfluten, il tuo suono sia difesa nei flutti dell’acqua, wenn’s im Herzen noch so brennt. Morire pone fine all’amore, so wie er es im Feuer war. come lo fu nel fuoco. (nimmt einen Strick von seiner Mitte) se ancora mi brucia così nel cuore. (Tamino bläst; man sieht sie hinuntersteigen (Tamino suona; li si scorge scendere e dopo Diesen Baum da will ich zieren, (prende dalla cintura una corda) und nach einiger Zeit wieder heraufkommen; qualche tempo riemergere; ben presto si apre mir an ihm den Hals zuschnüren, Voglio ornare quest’albero, sogleich öffnet sich eine Türe; man sieht una porta; si vede l’ingresso di un tempio, che weil das Leben mir mißfällt, a esso allacciare il mio collo, einen Eingang in einen Tempel, welcher hell è illuminato a giorno. Un silenzio solenne. gute Nacht, du schwarze Welt! che la vita mi è sgradita; beleuchtet ist. Eine feierliche Stille. Dieser Questa visione deve rappresentare il perfetto Weil du böse an mir handelst, buona notte, tu, nero mondo! Anblick muß den vollkommensten Glanz splendore. Subito inizia il coro accompagnato mir kein schönes Kind zubandelst, Poiché agisci male verso di me, darstellen. Sogleich fällt der Chor unter da trombe e timpani. Prima però) so ist’s aus, so sterbe ich. mi neghi l’amore di una bella bambina, Trompeten und Paucken ein. Zuvor aber) O dèi, quale istante! Schöne Mädchen, denkt an mich! è finita per me, muoio. Ihr Götter, welch ein Augenblick! Ci è concessa la gioia d’Iside! Will sich eine um mich Armen, Belle ragazze, pensate a me! Gewähret ist uns Isis’ Glück! eh’ ich hänge, noch erbarmen Se una si muoverà a pietà wohl, so laß ich’s diesmal sein! di me, misero, prima ch’io m’impicchi CHOR CORO Rufet nur, Ja oder Nein! beh, per stavolta desisto! Triumph, Triumph, du edles Paar, Trionfo, trionfo, tu nobile coppia, Keine hört mich! Su, gridate: Sì o No! besieget hast du die Gefahr! hai vinto il pericolo! (sieht sich um) Nessuna mi sente! Der Isis Weihe ist nun dein! A Iside sei consacrata! Alles stille! (si guarda intorno) Kommt! tretet in den Tempel ein. Venite! entrate nel tempio. Also ist es euer Wille! Tutto tace! (alle ab. Das Theater verwandelt sich wieder (tutti escono. La scena si muta di nuovo nel Papageno frisch hinauf, Dunque è questa la vostra volontà! an den vorigen Garten) giardino di prima) ende deinen Lebenslauf. Papageno, su, all’opera, (sieht sich um) poni fine alla tua vita. Nun! ich warte noch! es sei – (si guarda intorno) NEUNUNDZWANZIGSTER AUFTRITT SCENA VENTINOVESIMA ich warte noch! nun – es sei – Ebbene! aspetto ancora! sì – Papageno. Später die drei Knaben; Papagena Papageno. Più tardi i tre Fanciulli; Papagena bis man zählet: eins, zwei, drei! aspetto ancora! ebbene – sia – (pfeift) fino a contare: uno, due, tre! PAPAGENO (pfeift) PAPAGENO (zufola) Eins! (zufola) Papagena! Papagena! Papagena! Papagena! Papagena! Papagena! (sieht sich um. Pfeift) Uno! (pfeift) (zufola) Zwei! (si guarda intorno. Zufola) Weibchen! Täubchen! meine Schöne! Donnina! colombella! bella mia! (sieht sich um. Pfeift) Due! Vergebens! Ach! sie ist verloren! Invano! Ah! ella è perduta! Drei! (si guarda intorno. Zufola) ich bin zum Unglück schon geboren! io son nato per l’infelicità! (sieht sich um) Tre! Ich plauderte – und das war schlecht, Ciarlai – e fu male, Nun, wohlan! es bleibt dabei! (si guarda intorno) und drum geschieht es mir schon recht! e per questo ho avuto quel che meritavo! Weil mich nichts zurücke hält, Ebbene! così sia! Seit ich gekostet diesen Wein – Da quando ho bevuto questo vino – gute Nacht, du falsche Welt! poiché nulla mi trattiene, seit ich das schöne Weibchen sah, da quando vidi la bella donnina, (will sich hängen) buona notte, tu falso mondo! so brennt’s im Herzenskämmerlein, mi sento bruciare nella cameretta del mio (sta per impiccarsi) so zwicket’s hier, so zwicket’s da! cuore, Papagena! Herzensweibchen! mi pizzica qui, mi pizzica là! DIE DREI KNABEN (fahren herunter) I TRE FANCIULLI (scendono dall’alto) Papagena! liebes Täubchen! Papagena! donnina del mio cuore! Halt ein! o Papageno, und sei klug! Fermo! o Papageno, e sii saggio! ‘S ist umsonst, es ist vergebens, Papagena! cara colombella! man lebt nur einmal, dies sei dir genug! Si vive solo una volta, questo ti basti! müde bin ich meines Lebens! Tutto è vano, tutto è inutile, Sterben macht der Lieb’ ein End’, sono stanco della mia vita! 94 95 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENA PAPAGENA Ihr habt gut reden, habt gut scherzen; Avete un bel parlare e un bello scherzare; Nun so sei mein Herzenstäubchen!… Ora sii la colombella del mio cuore!… doch brennt’ es euch, wie mich im Herzen, ma se vi bruciasse il cuore come a me ihr würdet auch nach Mädchen geh’n. brucia, PAPAGENA UND PAPAGENO PAPAGENA E PAPAGENO anche voi andreste in cerca di ragazze. Welche Freude wird das sein, Quale gioia sarà mai wenn die Götter uns bedenken, se gli dèi penseranno DREI KNABEN I TRE FANCIULLI unsrer Liebe Kinder schenken, a donare figli al nostro amore, So lasse deine Glöckchen klingen, Fa’ allora suonare i tuoi campanelli, so liebe kleine Kinderlein! sì cari bimbettini! dies wird dein Weibchen zu dir bringen. e ti sarà portata la tua donnina. PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO PAPAGENO Erst einen kleinen Papageno! Prima un piccolo Papageno! Ich Narr vergaß der Zauberdinge! Pazzo, ho scordato i magici incanti! (nimmt sein Instrument heraus) (trae fuori il suo strumento) PAPAGENA PAPAGENA Erklinge Glockenspiel, erklinge, Tintinna, Glockenspiel, tintinna, Dann eine kleine Papagena! Poi una piccola Papagena! ich muß mein liebes Mädchen sehn. devo vedere la mia cara ragazza. (die drei Knaben laufen zu ihrem Flugwerk (I tre Fanciulli corrono alla loro macchina PAPAGENO PAPAGENO und bringen das Weib heraus) volante e ne tornano con la donna) Dann wieder einen Papageno! Poi ancora un Papageno! Klinget Glöckchen, klinget, Suonate campanellini, suonate, schafft mein Mädchen her! menate qui la mia ragazza! WEIB PAPAGENA Klinget Glöckchen, klinget, Suonate campanellini, suonate, Dann wieder eine Papagena! Poi ancora una Papagena! bringt mein Weibchen her! portate qui la mia donnina! PAPAGENA UND PAPAGENO PAPAGENA E PAPAGENO DIE DREI KNABEN I TRE FANCIULLI Papagena! Papagena! Papagena! / Papagena! Papagena! Papagena! / Nun, Papageno, sieh dich um! Su, Papageno, guardati intorno! Papageno! Papageno! Papageno! Papageno! Papageno! Papageno! (Fahren auf. Papageno sieht sich um. Beide (Salgono verso l’alto. Papageno si guarda Es ist das höchste der Gefühle, è la più nobile delle sensazioni, haben unter dem Ritornell komisches Spiel) intorno. I due, durante il ritornello, effettuano wenn viele, viele quando tanti, tanti una comica pantomima) Pa–Pa–Pa–Pa–geno/ Pa–Pa–Pa–Pa–geno / Pa–Pa–Pa–Pa–gena Pa–Pa–Pa–Pa–gena PAPAGENO PAPAGENO der Eltern Segen werden sein! saranno la benedizione dei genitori! Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Papagena! Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Papagena! (beide ab) (escono tutti e due)

PAPAGENA PAPAGENA Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Papageno. Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Pa–Papageno! DREISSIGSTER AUFTRITT SCENA TRENTESIMA Der Mohr, die Königin mit allen ihren Damen Il moro, la Regina con tutte le sue dame PAPAGENO PAPAGENO kommen von beiden Versenkungen; sie tragen salgono da entrambe le botole; recano in mano Bist du mir nun ganz gegeben? Ora sei tutta mia? schwarze Fackeln in der Hand nere fiaccole

PAPAGENA PAPAGENA MONOSTATOS MONOSTATOS Nun bin ich dir ganz gegeben. Ora sono tutta tua. Nur stille! stille! stille! stille! Zitti! zitti! zitti! zitti! bald dringen wir in Tempel ein. in breve penetriamo nei tempio! PAPAGENO PAPAGENO Nun so sei mein liebes Weibchen!… Ora sii la mia cara donnina!… 96 97 LIBRETTO Die Zauberflöte IL flauto magico

KÖNIGIN UND DIE DREI DAMEN REGINA DELLA NOTTE, LE TRE DAME KÖNIGIN, DIE DREI DAMEN REGINA DELLA NOTTE, Nur stille! stille! stille! stille! Zitti! zitti! zitti! zitti! UND MONOSTATOS LE TRE DAME, MONOSTATOS bald dringen wir in Tempel ein. in breve penetriamo nel tempio! Zerschmettert, zernichtet ist unsere Macht, Spezzata, annientata è la nostra potenza, wir alle gestürzet in ewige Nacht! precipitiamo tutti nella eterna notte! MONOSTATOS MONOSTATOS (versinken. Sogleich verwandelt sich das (sprofondano. Subito tutta la scena si muta in Doch Fürstin! halte Wort! erfülle! Regina! mantieni la parola! esaudiscimi! ganze Theater in eine Sonne. Sarastro steht un sole. Sarastro sta in alto; Tamino, Pamina Dein Kind muß meine Gattin sein! Tua figlia dev’essere mia sposa! erhöht; Tamino, Pamina, beide in priesterlicher indossano entrambi una veste sacerdotale. Kleidung. Neben ihnen die ägyptischen Accanto a loro, da ambo i lati, i sacerdoti KÖNIGIN REGINA DELLA NOTTE Priester auf beiden Seiten. Die drei Knaben egizi. I tre Fanciulli portano fiori) Ich halte Wort! es ist mein Wille. Mantengo la parola! è la mia volontà. halten Blumen) Mein Kind soll deine Gattin sein! Mia figlia sarà tua sposa! SARASTRO SARASTRO DIE DREI DAMEN LE TRE DAME Die Strahlen der Sonne vertreiben die I raggi del sole fugano la notte, Ihr Kind soll deine Gattin sein! Sua figlia sarà tua sposa! Nacht, annientano il potere carpito dai bigotti! (man hört dumpfen Donner und (si sentono un cupo tuono e scroscio d’acque) zernichten der Heuchler erschlichene Wassergeräusch) Macht!

MONOSTATOS MONOSTATOS CHOR CORO Doch still, ich höre schrecklich rauschen, Silenzio, sento uno scroscio orrendo, Heil sei euch Geweihten! Salute a voi, iniziati! wie Donnerton und Wasserfall. come un rumore di tuoni e cascate. Ihr dränget durch Nacht! Voi attraversaste la notte! Dank sei dir, Osiris! Grazie a te, Osiride! KÖNIGIN UND DIE DREI DAMEN REGINA DELLA NOTTE, Dank dir Isis gebracht! Grazie a te, Iside! Ja, fürchterlich ist dieses Rauschen, LE TRE DAME Es siegte die Stärke, Vinse la forza, wie fernen Donners Wiederhall! Sì, spaventoso è questo scroscio und krönet zum Lohn e per premio coronate come un’eco d’un tuono lontano! die Schönheit und Weisheit la bellezza e la saggezza mit ewiger Krön’! con una eterna corona! MONOSTATOS MONOSTATOS Nun sind sie in des Tempels Hallen. Eccole ormai nelle sale del tempio.

KÖNIGIN, DIE DREI DAMEN REGINA DELLA NOTTE, UND MONOSTATOS LE TRE DAME, MONOSTATOS Dort wollen wir sie überfallen, Là li sorprenderemo, die Frömmler tilgen von der Erd’ cancelleremo i bigotti dalla terra mit Feuersglut und mächt’gem Schwert! con vampe di fuoco e spada potente!

DIE DREI DAMEN LE TRE DAME, MONOSTATOS UND MONOSTATOS (kniend) (inginocchiandosi) Dir, große Königin der Nacht, A te, grande Regina della Notte, sei unsrer Rache Opfer gebracht! offriremo la nostra vendetta! (Donner, Blitz, Sturm) (tuono, lampo, tempesta)

98 99 TRE VARIAZION SUL FLAUTO MAGICO di Carlo Vitali

1) Illuminismo à la carte o la paura del diverso Scriveva Edward Dent nel 1913: “Il libretto della Zauberflöte si considera generalmente fra gli esempi più assurdi di quella forma letteraria in cui l’assurdità passa per cosa normale”. Un secolo dopo esso è divenuto un vero incubo per i seguaci del politically correct, i quali (lo si è visto in occasione di allestimenti tedeschi, australiani, ecc.) ne tentano parziali riscritture onde conciliare l’unanime ammirazione per il capolavoro mozartiano con l’ermeneutica ipersensibile di taluni moderni spettatori poco inclini a storicizzarne i contenuti. Ad irritare le orecchie di costoro basterebbe l’esaltazione del matrimonio naturale fra uomo e donna come scala di ascesa alla divinità (duetto Pamina/ Papageno; II/14, n. 7).1 Ma alle spalle della cosiddetta omofobia, fantasma recente e d’incerta consistenza, si profilano sospetti più corposi: misoginia e razzismo. Il peccato originale della Regina della Notte è di essere “ein stolzes Weib”, donna orgogliosa e madre che ha preteso di educare a modo suo la figlia Pamina senza rispettare il testamento del marito. Filosofia patriarcale così enunciata da Sarastro alla sua pupilla involontaria: “Un uomo deve guidare i vostri cuori / poiché senza di lui suole ogni donna / varcare i propri limiti d’azione” (I/18). Sullo stesso diapason si accordano l’Oratore e i due Sacerdoti, catechizzando Tamino e Papageno sull’autentica natura della Regina e delle tre Dame: “Dunque una donna ti ha sedotto? / Una donna fa poco, ciarla

1 La nostra numerazione di atti e scene, come pure la lezione dei testi dialogati, segue l’edizione critica di Hermann Abert, basata sulla partitura autografa di Mozart. Die Zauberflöte / IL flauto magico TRE VARIAZIONI SUL FLAUTO MAGICO

molto (I/15); “Guardatevi dalle trappole donnesche: / è il primo dovere della luce lunare, l’ossessiona: “Una Bianca mi ha conquistato; / il bianco è bello! [nostra] Società” (II/3, n. 11). Nel successivo quintetto (II/5, n. 12) si vede Devo baciarla.” (ibid.). Di fronte al di lei rifiuto gioca la carta del vittimismo che il principe ha ben appreso la lezione: razziale: “No? E perché? Perché vesto il colore di un nero spettro?” (II/10), poi le pone il dilemma ben noto alle donne: cedi o ti ammazzo. Tamino Avendolo colto sul fatto, Sarastro si limita a licenziarlo su due piedi con Son ciarle propalate dalle donne, un artificioso bisticcio fraschwarz (nero), weiss (bianco) e weiss (voce del ma inventate dagl’ipocriti. verbo wissen, sapere). La motivazione unifica nella denuncia la perfidia Papageno femminile e quella moresca, però a titolo individuale e non generale. Più un Però lo dice anche la Regina. post-giudizio che un pregiudizio, anche considerando l’incarico di fiducia Tamino di cui il Moro era investito: sovrintendente degli schiavi e custode di una È donna: ha donnesco giudizio. prigioniera eccellente. “So fin troppo bene che la tua anima è nera quanto il tuo volto. Con la massima severità punirei in te questa nera impresa, se non fosse che Vero è che, contro le usanze della Loggia, Pamina si purifica superando le tre il pugnale per compierla l’ha forgiato una donna cattiva, che peraltro ha un’ottima prove iniziatiche al fianco del fidanzato, sicché nel finale potrà salire con lui figlia. Se resti impunito, ringrazia il malvagio contegno di quella donna. Vattene!”. al trono di Sarastro. Alla teocrazia celibataria di quest’ultimo succede così Al che lo spudorato preannuncia che diserterà nel campo avverso (II/11). una coppia regale e sacerdotale, mentre la Madre Usurpatrice sprofonda Si legge talora che per questo personaggio negativo Schikaneder si sarebbe nell’abisso col suo livido seguito di golpisti. Una coppia illuminata sì, ma ispirato a un modello reale. Maggiordomo e precettore in case principesche, anche paritaria? Lecito dubitarne, dal momento che nel citato duetto cacciato da un padrone per aver osato sposare in segreto una vedova di Pamina / Papageno la divisione dei ruoli era già fissata con precisione: buona famiglia e pelle bianca: questi era Angelo Soliman detto Massinissa, l’uomo deve avere “buon cuore” e il “primo dovere della donna” sta nel “Moro di corte” a Vienna nella seconda metà del Settecento. Ma qui “condividere i dolci affetti” di lui. finiscono le analogie col perfido Monostatos, poiché Angelo – nato in Altra minoranza discriminata. Al loro primo incontro, il pennuto Papageno Nigeria verso il 1721, a dieci anni venduto come schiavo a una nobile coppia e il nero Monostatos soffrono di una dissonanza cognitiva: la paura del di Messina che lo fece battezzare e istruire per poi donarlo verso il 1733 al diverso. Ognuno vede nell’altro il Diavolo, implora pietà e fugge via (I/11, n. comandante asburgico della piazza, il principe Johann Georg von Lobkowitz 6). Il primo a guarirne, grazie a un’analogia suggeritagli dalla sua professione – prestò onorato servizio militare, imparò sei lingue, fu campione di scacchi di uccellatore, è Papageno: “Al mondo ci sono pure uccelli neri; perché e imprenditore minerario, stabilì cordiali relazioni con l’élite intellettuale non anche uomini neri?”. Invece Monostatos sembra aver introiettato a e l’aristocrazia viennese. Nel 1781 fu ammesso alla prestigiosa loggia fondo il pregiudizio altrui: “E dovrei rinunciare all’amore / perché un Nero massonica “Zur wahren Eintracht” (Alla vera Concordia), ricoprendovi è brutto! / Non ho dunque un cuore? Non sono fatto di carne e sangue?” cariche di rilievo sotto la protezione del Gran Maestro Ignaz von Born. (II/17, n. 13). La candida pelle di Pamina, da lui paragonata al gesso e alla È vero che von Born figura nell’elenco ipotetico dei co-autori del libretto,

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e che di Mozart sono documentate alcune visite alla suddetta loggia fin 2) Naturmensch alla riscossa dal 1785; ma proprio questo potrebbe farci dubitare. Possibile che un Nel poema pedagogico di Goethe Hermann und Dorothea (1797) il Nero di talento e buona posizione sociale (sua figlia Josephine sposerà giovane educando Hermann ascolta in un concerto domestico brani un barone) fosse posto in caricatura sulle pubbliche scene ad opera dei del Flauto magico, e chiede candidamente chi siano Tamino e Pamina. suoi confratelli? Lo scherzo pare troppo pesante; senonché gli accadde di Per tutta risposta la compagnia ridacchia sul suo deplorevole grado zero peggio nel 1796, quando il suo cadavere impagliato, camuffato da “buon di sapere mitologico, e infine il padrone di casa gli domanda:”E così, selvaggio” seminudo e adorno di penne come un Papageno, finì esposto amico mio, lei conosce solo Adamo ed Eva?” Ma nella penna di Goethe – in un museo. Indice, se non proprio di razzismo, di malsana ambivalenza che in quegli anni stava incubando il libretto di un Flauto magico parte nei suoi confronti da parte di quegli Illuministi à la carte. seconda – l’accostamento della coppia Tamino / Pamina a quella dei Cerchiamo d’immaginare come l’abbietto Monostatos apparisse biblici progenitori poteva forse suggerire un’omogeneità archetipale, se agli spettatori del Theater auf der Wieden quel 30 settembre 1791. non una continuità di Rivelazione, fra i personaggi del Genesi e quelli Creatore del ruolo fu Johann Joseph Nouseul, membro della compagnia dell’arruffata favola di Schikaneder. Nel far ciò il sommo poeta sembrava Schikaneder fin dal 1789 dopo una lunga carriera che lo aveva visto attivo anticipare una percezione diffusa tra i suoi contemporanei, che sul finire anche come capocomico in varie piazze tedesche prima di giungere a del secolo salutarono con un successo di tali proporzioni da rasentare il Vienna nel 1779. Un attore caratterista e non certo un tenore di cartello: fanatismo non soltanto Il Flauto magico (1791), ma anche La Creazione di l’Almanacco dei teatri viennesi per il 1794 lo dice specialista in ruoli di Haydn (1796-98), dove di Adamo ed Eva appunto si tratta. Fra statistica “traditori, personaggi caricati e vecchi ridicoli”. Era infatti alle soglie della e aneddotica ci si fanno incontro le duecento repliche in cinque anni cinquantina e possedeva una voce piccola, non molto estesa né forte. totalizzate dal Singspiel in quella Vienna dove i capolavori della maturità Mozart tenne conto dei suoi limiti apponendo alla sua unica aria solistica teatrale mozartiana avevano trovato, a differenza di Praga, un’accoglienza (“Alles fühlt der Liebe Freuden”; II/7, n. 13) le indicazioni “Allegro. Sempre freddina; ciò che ben presto si traduce in una valanga di arrangiamenti pianissimo” e “Tutto viene cantato e suonato così piano come se la musica fosse per pianoforte, flauto solo e simili, e poi, con modernissima ricaduta di in gran distanza”. Più che un’aria è una veloce canzonetta strofica in 2/4; merchandising, in cuffie, pettinature e accessori d’abbigliamento “alla un notturno ansioso e furtivo cui – nonostante la piana tonalità di Do Papagena”. maggiore – il profilo melodico interciso e le cadenze replicate aggiungono Fuori di Vienna dilagano ai quattro angoli d’Europa le più varie un tocco esotico “alla turca”, sottolineato dalle volatine parallele di elaborazioni drammaturgiche: già nel 1794 il Flauto va in scena ad ottavino e flauto. Manca solo qualche percussione per rievocare il clima Amsterdam (in tedesco) e alla corte di Dresda nella traduzione ritmica, delle arie di Osmin, il nevrotico guardiano dell’harem nel Ratto dal ovvero transculturazione, di Giovanni de Gamerra, la quale neutralizza gli serraglio. Ma con Pamina addormentata al chiaro di luna (e con quella aspetti più estranei alla tradizione aulica ed arcadica del libretto nostrano. vocetta da nulla) non era proprio il caso. Bravo Mozart! Introducendo il recitativo secco in luogo del parlato, de Gamerra cambia il Singspiel in “dramma eroicomico”, dove le prosaiche ma efficaci rozzezze

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del dettato di Schikaneder ingentiliscono in delicate metafore allusive. di Giacomo Tritto già ascoltata a Napoli nel 1783; dunque sette anni avanti la prima viennese di Così fan tutte. Ammesso poi che non si tratti Così cantava il Vogelfänger E così quello originale di semplice omonimia, la data della “pazzesca” impresa teatrale promossa ripettinato: (II/23, n. 20): dal barone filantropo potrebbe forse collocarsi non dopo il 1830, come credono Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, bensì intorno al 1815: Colomba o tortorella Ein Mädchen oder Weibchen poco avanti il debutto milanese del 15 aprile 1816 (trentotto repliche) e vorrìa l’Uccellator; wünscht Papageno sich. quello fiorentino del 1818, coronato da esito meno lieto. sia donna o sia donzella, O so ein sanftes Täubchen Tornando alla Nachdichtung di Dresda 1794, in essa è rumorosamente compagna del suo cor. wär’ Seligkeit für mich! assente un certo dialoghetto piuttosto scabroso da recitare di fronte ad un pubblico di aristocratici proprio al culmine del Terrore: Cioè: “Una ragazza o una donnina/ Papageno vorrebbe per sé./ Una così soave piccioncina/ sarebbe felicità per me”. O ancora il brusco “Zurück!” Primo sacerdote: Grande Sarastro, potrà Tamino affrontare le dure prove che che la Regina sibila al Moro libidinoso diventa un melodrammatico: lo attendono? Ricordati: è un principe! “Scellerato, t’arresta!”. Sarastro: Ben di più! È un uomo! (II/1) Era il prezzo da pagare per la conquista di un mercato operistico globalizzato sotto il segno dell’egemonia italiana. Altrettanto accadde con la prima Nulla di simile udirono i cortigiani di Dresda, mentre in quello stesso londinese del 1811, mentre il primo impatto dei veraci Italiani con la 1794 – c’è da giurarci pur se in mancanza di precisi riscontri – la battuta Zauberflöte si sarebbe svolto secondo modalità piuttosto curiose pur se avrebbe suscitato uragani di plauso fra gli spettatori di un Flauto in solo imprecisamente note. Si narra infatti che il barone palermitano Pietro chiave giacobina allestito a Mannheim in regime di occupazione francese Pisani (1761-1837), sdegnato coi suoi concittadini che al Real Teatro “con enorme fasto di nuovi costumi […], nuove scenografie, macchine Carolino non avevano gradito il Così fan tutte, vi facesse allestire a proprie e molteplice illuminazione”. Il preteso Konzept registico ce lo svela un spese Il Flauto incantato per assistervi in beata solitudine. Quello stesso opuscolo stampato nel 1795 a “Londra”, falsa indicazione per la più barone Pisani che nel 1824 fonderà la Real Casa dei Matti, manicomio vicina Heilbronn, da una misteriosa lega di “Amici della Verità”: Geheime d’avanguardia per l’epoca, e che talora firmava le sue lettere intitolandosi Geschichte des Verschwörungs-Systems der Jakobiner in den österreichischen “primo pazzo di Sicilia”. L’aneddoto, riferito con qualche compiacimento Staaten (Storia segreta del sistema di cospirazione dei Giacobini ma con pochi dettagli da due grandi letterati siciliani dei nostri giorni, è negli Stati austriaci). Bontà loro, gli Amici della Verità discolpano la tuttavia sospetto. Le cronologie del Teatro di Santa Cecilia, non ancora memoria del povero Mozart, presentandolo come vittima inconsapevole ribattezzato “Carolino”, attestano bensì la rappresentazione di una Scuola della cospirazione eversiva e buttandone la colpa sul notorio libertino degli amanti (titolo alternativo preferito da Lorenzo Da Ponte nelle sue Schikaneder. Alcuni moderni esegeti sono di avviso diverso, ma resta memorie), però nel 1784, su libretto di Giuseppe Palomba e con musica comunque notevole lo sforzo profuso dagli anonimi teorici del complotto

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per scovare allegorie politiche dietro le dramatis personae:

“La Regina della notte: l’Antico Regime Pamina, sua figlia: la Libertà, la quale è sempre figlia del Despotismo Tamino: il Popolo Le tre ninfe della Regina della notte: i Deputati dei tre Stati Sarastro: la saggezza di una migliore Legislazione I sacerdoti di Sarastro: l’Assemblea nazionale Papageno: i ricchi [sic!] Una vecchia: l’Eguaglianza Monostatos, il Moro: gli [aristocratici francesi] emigrati Gli schiavi: servi e soldati degli emigrati Tre buoni genii: Senno, Giustizia e Amor di Patria, i quali guidano Tamino”.

Perfino le belve ammansite dal flauto di Tamino (I/15) trovano araldico riscontro negli stemmi delle potenze alleate contro la Francia giacobina con la Prima coalizione del 1792: il leone è l’Olanda, il leopardo la Gran Bretagna, l’aquila simboleggia insieme l’Austria, la Russia e la Prussia; per le rimanenti bestiole si lascia libertà di scelta fra Spagna, Portogallo, vari principotti tedeschi, Piemonte, Toscana e Napoli. Analoghe capacità di attrazione bipartisan rivela l’oratorio haydniano Die Schöpfung, il cui libretto di Thomas Linley sr. (da Milton) fu tradotto in tedesco dal barone Gottfried van Swieten e musicato in contemporanea sulle versioni inglese e tedesca, affiancate nella partitura edita per sottoscrizione a Vienna nel 1800. Dopo le prime esecuzioni del 1798-99 e ancor vivo Haydn, essa fu ascoltata in traduzione italiana, francese, svedese, polacca e russa; oltre venti volte soltanto a Vienna, spesso sotto la direzione o alla presenza dell’autore. In questo tributo di lodi il nuovo mondo si univa al vecchio. Lo dimostra l’episodio accaduto giusto un anno avanti la morte del Maestro, il 27 marzo 1808, nell’aula magna

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dell’Università di Vienna, quando la Creazione fu eseguita nella traduzione uomo e donna nel lieve registro di Singspiel o di opera buffa. Compare qui italiana di Giuseppe Carpani, amico e collaboratore di Haydn a Vienna l’ideologia che Massimo Mila, richiamandosi alle Carte del giusnaturalismo nonché suo futuro biografo con le Haydine (1812), davanti a un uditorio laico nato tra Ferney e Filadelfia, definisce “ricerca della felicità”. Senso d’élite; fra gli altri Beethoven, che aveva appena terminato di comporre idillico della natura, piaceri della virtù goduti nella pace di un legittimo la Quinta. Narra un anonimo resoconto dell’epoca: Haydn fu trasportato affetto, una sorta di terrena religio hominis, concorrono a fare di questo in una poltrona di fronte al centro dell’orchestra, al suono di una fanfara di duetto un anello della catena ideale che congiunge il Mozart delle scene trombe e timpani, scortato da un gran numero di nobili viennesi amanti delle fra Costanza e Belmonte, Pamina e Tamino, Papageno e Papagena, con il arti. Salieri aveva assunto la direzione della musica, e l’esecuzione fu eccellente. beethoveniano Fidelio, sottotitolato L’amor coniugale. Alle parole “E luce fu”, preparate impercettibilmente e infine dilaganti con Nella tonalità di Mi bemolle maggiore si snoda un placido Adagio di due improvviso splendore in luminosi accordi, gli spettatori proruppero come al solito strofe: “Amata sposa” – canta lui – “al tuo fianco dolci scorrono le ore, nessun in un fortissimo applauso. Haydn fece un gesto con le mani rivolte al Cielo e dolore ci turba”; e lei risponde: “Caro sposo, al tuo fianco il mio cuore nuota disse: “Questo viene di lassù”. nella gioia, la mia vita ti è consacrata, il tuo amore è la mia ricompensa”. Carpani non udì le parole ma vide anch’egli “la mano tremante” Nuovo parallelismo esoterico: la tonalità di Mi bemolle maggiore (che il dell’anziano genio levarsi al cielo “come se fosse in preghiera col Gran teorico austro-milanese nonché devoto mozartomane Pietro Lichtental Padre dell’Armonia”. Memorabile per l’Italia l’esecuzione datane il 17 definirà nel 1831 “il tuono dell’amore, divozione, confidenza, dialogo degli marzo 1810 dagli alunni del neonato Conservatorio milanese in occasione Dei”) è la stessa che incornicia il Flauto Magico, dall’ouverture al radioso dei saggi semestrali: autentico affare di Stato, visto che a cose fatte il finale, e domina in ispecie nel duetto Pamina / Papageno “Bei Männern viceré d’Italia, principe Eugenio Bonaparte, incaricava il suo Ministro welche Liebe fühlen”; sempre per dirla con Mila non un duetto d’amore, ma degl’Interni di esprimere il proprio sovrano gradimento al “Censore” sull’amore. Coi suoi tre bemolli in chiave, il Mi bemolle maggiore occupa dell’istituto, Bonifacio Asioli. infatti – assieme al relativo minore di Do e alle ribattiture ternarie degli Dovunque si svolgesse la scena, le cronache citano sovente due o tre passi accordi – un posto centrale nella produzione massonica dei due illustri capaci di suscitare ovazioni a scena aperta: una era l’inatteso accordo fratelli di loggia. Per Haydn si pensi ad esempio alla sinfonia Hob.I/85 (La in fortissimo di tutta l’orchestra, in una tonalità davvero luminosa di Reine), commissionata nel 1785 dai massoni di Parigi. Do maggiore introdotta di colpo senza modulazione dopo il fatidico Due sono, in entrambi i casi, i piani del grande edificio ideologico: la “Und es war Licht” (E la luce fu), cui seguono tre battute di continua luce e il simbolismo numerico ne rappresentano il piano nobile; ma al espansione intervallare. Notiamo di passaggio che il tre è numero sacro pianterreno, come per lo scoperchiarsi di una pentola a lungo compressa, nella simbologia massonica, e che massoni erano tanto Haydn quanto il si profila la riscossa dell’uomo comune. Dopo i cantici di lode, Adamo librettista van Swieten e chissà quanti fra gli spettatori. Ma anche pagine dichiara adempiuti i doveri verso il Creatore e passa all’ordine del giorno, di più umile ispirazione ottenevano applausi a non finire: i duetti fra mentre Papageno – che si autodefinisce un Naturmensch, un uomo di Adamo ed Eva; specie il secondo, che è una dissertazione sull’amore fra natura – rinuncia volentieri all’iniziazione, rispondendo con un’alzata di

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spalle alle cattedratiche esortazioni del Sacerdote: “Combattere non è affar Wolfgang, che proponeva un po’ per celia di metterlo sotto una campana mio, e poi alla saggezza non ci tengo affatto. Sono un uomo di natura che di vetro affinché si conservasse meglio). Ma qui, nel mondo sublunare, i si contenta di dormire, mangiare e bere” (II/3). La dieta che gli passavano figli rivendicano l’opportunità di vivere a modo loro, facendo figli a loro le Tre Dame era iperglicemica e regressiva: vino, zucchero, fichi dolci (I/3). volta e godendosi un poco la vita. L’illuminazione può attendere. Dopo qualche anno della cucina casalinga di Papagena lo immaginiamo in forma e senza rimpianti per le laute ma pericolose merende del Tempio 3) Quasi una fantasia: quel flauto venuto dal Sol Levante della Saggezza, interrotte da squilli di trombone e leoni affamati (II/19). Conosco Kazumi da quando studiava canto alla Hochschule di Monaco: Anche in Wolfgang, benché iniziato ai misteri della Loggia, c’era forse un un tenore lirico leggero con estensione dal Fa2 al La2, giusto quella risvolto di Naturmensch papagenico? che serve per il ruolo di Tamino. Che infatti ha cantato diverse volte Per romanzieri e cineasti dilettanti di psicoanalisi il risvolto è tutto; a noi nei teatri tedeschi di provincia prima che la nostalgia e i begli occhi di basta sospettare, sulle orme di Goethe, che Tamino e Pamina, Papageno e Hiroko lo convincessero a tornare in patria per metter su famiglia. Hiroko Papagena, si presentino alla ribalta della Storia – sia pure a diversi livelli è una germanista e ispanista con un incarico universitario, Kazumi ha sociali e con profili antropologici gerarchizzati – come nuovi Adami e nuove abbandonato precocemente la carriera per problemi di voce ed ora si Eve generati dallo scontro epocale di poteri magici contrapposti, ognuno occupa di editing per una multinazionale del disco. Nella loro casa di col suo autoritarismo, le sue censure e i suoi sistemi penali. Se l’oscurantista Chiyoda-ku, dov’ero stato invitato per una rimpatriata in occasione di un Regina della Notte imbavaglia i sudditi col lucchetto e il digiuno (I/3), mio breve soggiorno a Tokyo, Oriente e Occidente convivono in armonioso l’illuminato Sarastro li aggioga al suo carro trionfale (trainato “da sei leoni connubio, tanto nell’arredamento come nella doppia biblioteca e discoteca o sei Mori”, come recitano alcuni dei libretti più antichi nella didascalia di che occupa la maggior parte del loro tricamere con servizi; un lusso per gli I/18) e li fa frustare sulle piante dei piedi come un qualsiasi despota islamico standard metropolitani giapponesi. Hanno un bambino di sette anni, che (I/19); il tutto a dispetto delle sue nobili prediche su fraternità e uguaglianza. ho visto solo in fotografia perché come ogni sabato dormiva dai nonni. Di Loro, gli eredi, sognano invece il ritorno all’età dell’oro, alla pace perpetua, lui so solo che va benissimo a scuola, e che oltre al normale curriculum all’amore universale, rimuovendo le categorie di peccato e castigo proprio prende lezioni di computer (dal papà), di tedesco (dalla mamma) e di come Adamo ed Eva nel paradiso di van Swieten. Per l’ancien régime sono flautoshakuachi in un istituto privato. Lo hanno chiamato – manco a dirlo gli anni della catastrofe, fra guerre, rivoluzioni, inflazione galoppante di – Tamino. “Non è un nome un po’ difficile da portare per un bambino valori tanto spirituali quanto economici. Giusto come in questo nostro giapponese?” “Prego, non difficile”, protestano entrambi. E Hiroko mi tragico inizio di millennio, gli orfani dell’ottimismo razionalista sembrano addita i tre caratteri hiragana che con mano ancora un po’ malferma il voler esorcizzare l’angosciosa realtà contingente, e nel far ciò si appellano piccolo ha pennellato sulla porta della sua cameretta, come a marcare alla maggioranza silenziosa dei piccoli Naturmenschen disingannati. I Padri il proprio territorio domestico: “Sono tre caratteri semplici da scrivere e restino pure, onorati fin che si vuole, nella loro nicchia iperurania coi rappresentano tre suoni sillabici puri, di ottimo augurio”. loro ingombranti codici morali (“dopo il Buon Dio viene il Papà” diceva たみの 112 113 Die Zauberflöte / IL flauto magico TRE VARIAZIONI SUL FLAUTO MAGICO

Aggiunge sorridendo Kazumi: “Raggruppati in altro modo (ta-mino) europea, è dedicato alla poesia. È chiaro che conosceva bene i nostri significano ‘stuoia di paglia che ripara dalla pioggia’, l’impermabile poeti classici, specialmente il Kokinshu”. “Sono le 1.111 poesie antiche dell’antico Giappone”. “Ma allora ci può essere del vero nelle origini e moderne dell’antologia redatta da Ki-no-Tsurayuki nel periodo Heian, giapponesi del principe Tamino?”. “I miei registi tedeschi non lo volevano circa un secolo dopo il vostro Carlo Magno. Resta ancor oggi il nostro capire. Mi hanno vestito da turco, da montanaro bavarese, da astronauta; grande classico nazionale”, chiarisce subito Kazumi di fronte al mio visibile e invece la didascalia di Schikaneder parla chiaro: ‘Tamino, in un sontuoso sgomento. “Salute! E il nome Tamino viene da lì?”. “Certo! È una delle abito giapponese da caccia, scende da una roccia sulla destra, con un arco poesie più celebri di Tsurayuki”. Il volume che Hiroko mi apre davanti in ma senza frecce. ‘In einem prächtigen japonischen Jagdkleide’. Dicevano che un attimo è pieno di sottolineature e intercalato di foglietti volanti con era un dettaglio senza importanza, o forse un refuso tipografico. Che ci traduzioni manoscritte in tedesco. “Sto preparando un’antologia per gli faceva un principe giapponese a caccia in Egitto?”. “Però devi ammettere studenti stranieri del mio istituto. Dopo ti faccio una fotocopia”. che non si comporta proprio da samurai! Sviene di paura davanti al serpente, si fa salvare da tre donne…”. “Ma se aveva finito le frecce…” Ame ni yori Per causa della pioggia obbietta la dolce Hiroko. Tamino no sima wo all’isola di Tamino, Nel dopocena, dopo un ottimo sashimi e vari dolcetti dall’aspetto kewu yukedo coperto da una stuoia, indecifrabile, la filologia comparata riprende quota fra una tazza e l’altra Naniwa kakurenu oggi sono andato; di bollente tè verde. “Teniamo pure conto che i massoni di Vienna mono ni zo arikeru. ma Naniwa, tanto celebre, civettavano parecchio con le culture e le religioni orientali. Il testo della occulta quel luogo. cantata massonica K 619, scritto da un certo Ziegenhagen e musicato “Ed è una poesia famosa?”. “Famosissima, anche per via del gioco di parole da Mozart in contemporanea al Flauto magico, nel luglio 1791, cita alla fra il nome dell’isola e la stuoia di paglia”, risponde Kazumi. “Cinque secoli rinfusa ‘Jehova, Gott, Fu, oder Brahma’; dove Fu, scritto anche Fou o Fo, è più tardi è citata nel Semimaru di Zeami, un classico dramma Noh dedicato uno degli appellativi che, secondo i missionari europei del Sei-Settecento, a uno sfortunato principe che col suono del suo liuto biwa incantava i Cinesi davano a Xacca ovvero Sciaca, cioè per voi Giapponesi il gli uomini e la natura. Un liuto magico”. “Accidenti! Ma quest’isola di Buddha Sakyamuni. Ma Tamino? Bisognerebbe pensare che qualcuno dei Tamino è un luogo reale o solo un’invenzione poetica?”. “Difficile dirlo. dotti fratelli di loggia di Mozart fosse al corrente delle ultime ricerche In Giappone i nomi di città e luoghi cambiano spesso nei secoli. Immagino orientalistiche”. “Prego, non tanto recenti”, mi contraddice Hiroko. “La che lo saprai”. “Sì, ancora nel Seicento Tokyo si chiamava Edo; Kyoto era mia tesi di laurea tratta di padre João Rodriguez, un missionario portoghese Miyako – Meaco per i Portoghesi. E Naniwa?”. “Naniwa è oggi Osaka! morto nel 1633 che era stato interprete ufficiale alla corte degli shogun Hiroko è nata da quelle parti: nel Kansai, che per noi è la regione della Tokugawa e della dinastia cinese Ming. Era un genio linguistico ma anche poesia e del canto”. “Eppure io stessa non so dove sia l’isola di Tamino. un abile uomo d’affari per conto della Compagnia di Gesù. Un capitolo Penso che fosse una delle tante isolette che circondano la baia di Osaka, della sua grammatica giapponese, la prima mai pubblicata in una lingua perché così sta scritto nel Nebiki no matsu”. “Prego?!” “Questa è quasi 114 115 Die Zauberflöte / IL flauto magico TRE VARIAZIONI SUL FLAUTO MAGICO

musica moderna; ha solo due o trecento anni”, ride Kazumi. “Se ci fosse qui serve per mettere in piedi una teoria mitologica un po’ pazzesca. Statemi Tamino potrebbe suonarti l’aria sul suo shakuachi”. “Un’aria giapponese per a sentire. Il principe Tamino è nato ad Ise, nella terra dei flauti di canna, flauto… di Tamino! Affascinante, anche se non capisco!”. “Dunque: nebiki dunque li sa suonare a meraviglia. Abita nell’isola lì vicino che porta il suo no matsu sono pianticelle di pino, un dono augurale per l’anno nuovo. L’aria nome, dove vivono molte gru ed altri uccelli, e questo a chi ci fa pensare? si suona sul flauto, oppure si canta con l’accompagnamento di strumenti a Ma a Papageno l’uccellatore e al suo più umile flauto di bambù! Secondo corda come il koto e lo shamisen, o in coro senza strumenti, o come si vuole”. me anche Papageno è giapponese, ed è arrivato in Egitto per accompagnare “E magari Hiroko ha tradotto anche quella per la sua antologia?”. “Certo, il principe Tamino nelle sue scorribande di cacciatore. Quanti caratteri non può mancare”. hiragana ci vogliono per scrivere Pa-pa-ge-no?”. “Tre: uno semipuro, uno impuro, e uno puro, lo stesso no di Ta-mi-no”. “Lo vedi, Hiroko? Lui è un Soffia il vento divino Dalla distesa di canne uomo comune, non il nipote di una dea!”. “Perché tu pensi…?”. “Ma sì, è del nuovo anno. E dunque degli acquitrini chiaro come il sole: Tamino è un principe giapponese di sangue imperiale, offriamo un concerto lungo la spiaggia di Naniwa, dunque nipote della Dea del Sole, Amaterasu. Per forza Sarastro – cioè suonando alla maniera il grido delle gru Zoroastro, il sacerdote del fuoco solare – deve cedergli il trono e dargli in della sacra musica di Ise, giunge dall’isola di Tamino; moglie Pamina, che è figlia della Regina della Notte! Le nozze del sole e anche se abbiamo flauti di bambù, ascende al sorgere del sole. della luna restaurano l’ordine cosmico disperdendo le tenebre del Caos. È e non di canna. sempre così nei miti iniziatici di ogni tempo e paese. Col suo inno di lode alla coppia Iside/ Osiride il finale del Flauto magico non fa eccezione”. “Posso avere dell’altro tè? Mi gira la testa. Riassumendo: qui abbiamo “Mi sembra – dice Kazumi interessato – che un pensierino di sposarla lui, due tipi di flauto e la sacra musica di Ise, che a qualcuno un po’ incline Pamina, il buon Sarastro poteva averlo in mente. ‘Io non voglio costringerti ai voli di fantasia potrebbe suggerire Iside, mentre invece, suppongo, sarà all’amore’, le canta appena sceso da suo carro trionfale, ‘ma nemmeno ti darò tutt’altra cosa…”. “È una cittadina nella prefettura di Mie, non lontano la libertà’. Su questo passo uno dei miei registi tedeschi aveva costruito tutta da Osaka, dove cresce una canna adatta a fabbricare buoni flauti. In più una teoria psicoanalitico-incestuosa. Tu sai come sono fatti i registi tedeschi”. ospita il grande santuario scintoista di Stato, dove per secoli gl’imperatori “E come no? Però è inevitabile che quando il nipote della Dea del Sole gli del Giappone andavano a venerare i loro kami, le divinità ancestrali della capita fra i piedi dalla terra del Sol Levante, il Venerabile Sarastro debba dinastia”. “Ah, ma questa la so: il vostro imperatore si fa chiamare Figlio del tirarsi indietro. Ho letto in un’enciclopedia italiana di metà Settecento che Cielo e discende dalla Dea del Sole...”. “Noi la chiamiamo Ama-terasu-o-mi- ‘Nihòn, Nifon o Nippon suona per i suoi abitatori come principio del sole, quasi kami, Suprema-grande-Dea-che-illumina-il-Cielo. È la trisnonna del primo egli sia capo del mondo e porta dell’Oriente, per dove il sole si fa nascere sopra il imperatore Jimmu, dunque madre di tutto il clan imperiale; e naturalmente nostro emisfero’. Dunque per i massoni dell’epoca di Mozart, che già allora è la divinità più venerata nel santuario di Ise, dove scelse di abitare dopo chiamavano ‘Grande Oriente’ le loro logge principali, l’origine nipponica di essersi allontanata dalla reggia dei suoi discendenti”. “C’è tutto quel che Tamino poteva suggerirne la discendenza dal Sole. Infatti viaggia con arco

116 117 TRE VARIAZIONI SUL FLAUTO MAGICO e frecce dando la caccia a serpenti mostruosi, proprio come Apollo, altra divinità solare. Questa è l’unica parte della mia folle teoria che mi sentirei di sottoscrivere in sede scientifica. Il resto sarebbe materia per una favola da raccontare al vostro piccolo Tamino, o meglio per una regia tedesca”. “Chi lo sa?” aggiunge Hiroko pensierosa. “Se qualcuno dei massoni viennesi che passano per collaboratori al libretto di Schikaneder – scienziati e professori come il Gran Maestro von Born o come Giesecke, tipi che andavano pazzi per l’Oriente e parlavano molte lingue – avesse avuto per le mani una traduzione in francese, latino, spagnolo o portoghese di Nebiki no matsu? Metti che l’avesse stampata un paio di secoli prima un missionario gesuita; oppure un mercante della concessione olandese di Nagasaki, gli unici Europei a sapere qualcosa del Giappone…”. “Eh già! Con l’entusiasmo degli adepti ai misteri d’Egitto, che ci voleva a cambiare Ise in Iside e a spedire Tamino da Osaka a Tebe?”. “Forse la tua teoria non è poi tanto pazzesca, Carlo. Ma sarà mai esistita una simile traduzione?”. “Tocca a te scoprirlo, Hiroko. Sei tu la specialista”.

119 Die Zauberflöte AL TEATRO MASSIMO

8 aprile 1961 Prima rappresentazione a Palermo - 2 rappresentazioni Direttore e Regia Lovro von Matacic, Scene e costumi Tina Sestini Palli, Coreografia Rya Teresa Legnani, Maestro del Coro Gianni Lazzari Sarastro Ivo Vinco, Tamino Giuseppe Zampieri, Oratore Enrico Campi, Primo sacerdote Silvio Majonica, Secondo sacerdote Mario Carlin, Regina della Notte Mimì Coertse, Pamina Hanny Steffek, Tre dame Margherita Preda, Elvira Galassi, Laura Zannini, Tre fanciulli Laura Cesari Santon, Vittorina Magnaghi, Gabriella Carturan, Papagena Mariella Adani, Papageno Renato Capecchi, Monostatos Franco Ricciardi, Primo armigero Guido Malfatti, Secondo armigero Cesare Masini Sperti, Tre schiavi Pino Caruso, Carmelo Alongi, Giuseppe Romeres Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo

La prima rappresentazione a Palermo del Flauto magico avviene in lingua italiana; come nota Gioacchino Lanza Tomasi sulle pagine de «L’Ora» del 10-11 aprile 1961, va «a grande merito del nostro Ente autonomo aver saputo curare una edizione italiana del Flauto magico esente da […] difetti: e non si tratta di impresa da poco: altre due edizioni che ho avuto modo di ascoltare in Italia in teatri più ricchi li presentavano in modo rilevante». Figura centrale di questo Flauto magico è Lovro von Matacic, nella doppia veste di direttore e di regista: «ha curato Gli applausi del pubblico del Teatro Massimo in occasione della prima rappresentazione la direzione musicale e scenica con meticolosità avendo un’idea ben a Palermo di Die Zauberflöte nel 1961. Die Zauberflöte / IL flauto magico

chiara dello spettacolo da realizzare. La cura della chiarezza orchestrale è stata conseguita in modo quasi perfetto inculcando negli orchestrali la disciplinata partecipazione al canto necessaria ad esprimere senza primeggiare. Il successo dello spettacolo si poteva rimarcare nell’esecuzione magnifica di tutti i pezzi a più voci che vengono appunto sacrificati più spesso nelle esecuzioni italiane, mentre l’esecuzione di von Matacic si reggeva perfettamente nella cura della preparazione vocale e strumentale». Sul «Giornale di Sicilia» del 9 aprile, Ubaldo Mirabelli scrive: «Le scene e i costumi di Tina Sestini Palli (stupendamente realizzati dal Montonati le prime, e gli altri dagli eccezionali tecnici del Teatro Massimo) sono apparsi puntuali e felicissimi. Tra il prezioso e il surreale la messinscena ha preferito quel realismo del segno (rocce, piramidi, colonnati di templi) che ha determinato la visione in una atmosfera, che i fondali trasferivano dalla precisa delineazione all’infinità della fantasia spaziante dai prodigi di natura (acqua e fuoco) al cielo alto e infinito d’un azzurro intenso, variato da simboli lunari e stellari, quasi a stabilire un “leitmotiv” visivo, efficacissimo per segnare il volo della fantasia nei celesti paesaggi della bellezza. […] Sarastro di splendido rilievo è stato il basso Ivo Vinco, voce piena e corretta, che acquista nelle note più alte della tessitura vividi fulgori. Poco a suo agio nelle zone impervie dei sopracuti Mimì Coertse […]. Hanny Steffek ha conferito a Pamina l’incanto dolcissimo di una voce fiatata con dolcezza squisita, alitante con lo splendore delle ali di una farfalla meravigliosa nel giardino della melodia mozartiana. L’aria sconsolata dello sconforto ha trovato nella bellezza della voce del soprano, nella perfezione dello stile, quella luce altissima che pare conferire all’opera l’irradiazione d’una luce inimmaginabile. […] La voce calda dello Zampieri ha dato a Tamino piena corposità di accenti che mi è apparsa perfettamente calzante, soprattutto, nell’episodio dell’incontro con Pamina prima della prova d’iniziazione per la giustezza e la limpida Die Zauberflöte al Teatro Massimo nel 1961. 122 Die Zauberflöte AL TEATRO MASSIMO

precisione dei passaggi dall’acuto al grave. […] Papageno ha avuto la sorte di avere vita a Palermo dalla vocalità e dall’arte scenica di un cantante che è tutto intelligenza, penetrazione, buon gusto: Renato Capecchi. […] Il cantante preciso e colorito sposandosi nel Capecchi all’attore consumato, ne è venuta fuori qualcosa di assolutamente perfetto per pienezza di accenti e di voce e per serrato movimento scenico. […] Il Teatro Massimo nell’opera conclusiva della stagione ha profuso mezzi e capacità dando vita ad uno spettacolo d’eccezione, di cui parte rilevante è stata l’orchestra impegnata a rendere squisite sonorità […] raggiunte con fresca e chiara limpidezza. Una particolare citazione va fatta per il flautista, Antonio Minella, veramente bravo per colore e giustezza. Successo vivo concretatosi in 20 chiamate». Gioacchino Lanza Tomasi condivide l’entusiasmo per Capecchi, «eccezionale […]: stile, recitazione, bellezza di timbro hanno reso un Papageno indimenticabile e perfettamente compreso dal pubblico», mentre di Hanny Steffek scrive «la sua emissione dolcissima […] era una lezione di stile», e di Mimi Coertse «ha cantato l’ardua coloratura con perfetta eleganza, tradita un po’ nell’estensione […], in compenso la nettezza del suo fraseggiare ed i passaggi legati in terzine erano di una distinzione strumentale».

27 febbraio 1982 Politeama Garibaldi - 8 rappresentazioni Direttore Gert Bahner, Regia Joachim Herz, Scene e costumi Rudolf Heinrich, Coreografie Marion Schurath, Maestro del Coro Andrea Pieske Sarastro Rolf Tomaszewski / Konrad Rupf, Tamino Horst Gebhardt / Dieter Schwartner, Primo oratore Rainer Ludeke, Secondo oratore Hans- Peter Schwarzenbach, Regina della Notte Venceslava Hruba-Freiberger / Silvia Vionea, Pamina Barbara Hoene/Elisabeth Breul, Tre dame Jitka Kovarikova, Anne-Kristin Paul / Rosemarie Lang, Annelott Damm, Tr e La fine del primo atto al Politeama Garibaldi nel 1982, in un allestimento del Teatro di Lipsia. 125 Die Zauberflöte / IL flauto magico

fanciulli Brigitte Hanke, Renate Schneeweiss, Heike Erdmann, Papagena Steffi Ullmann, Papageno Jurgen Freier / Dieter Scholz, Monostatos Guntfried Speck / Helmut Klotz, Primo armigero Rolf Apreck, Secondo armigero Walter Pietzsch, Schiavo Walter Thalmann Orchestra del Gewandhaus di Lipsia. Solisti, Coro e Tecnici del Teatro di Lipsia (DDR-Repubblica Democratica Tedesca)

L’edizione del 1982 proviene dall’Opera di Lipsia, con l’Orchestra del Gewandhaus. La recensione di Sara Patera sul «Giornale di Sicilia» nota in primo luogo la «scelta di una limpida solarità […] come trionfo della luce sulle tenebre ma anche come fiducia e premonizione di vittoria, più che come drammatico contrasto, [che] ha armoniosamente puntato sulle componenti giocosamente favolistiche, trattate con la levità e la delicatezza di una fiaba affettuosamente umana. Sicché l’orchestra, diretta da Gert Bahner, ha scelto tinte delicate e sommesse, di una discrezione che si amalgama con naturalezza alle voci, seguendo una linea di ariosa espressività. E la regia di Joachim Herz ha assecondato con sottile sensibilità questo clima di luminosa naturalezza, i cui ritmi nascevano da una disposizione spontanea, senza artifici, in un contesto scenico realizzato, insieme ai costumi, da Rudolf Heinrich, come un accorto incontro tra esigenze favolistiche, funzionalità di cambiamenti ed esigenza di semplicità. Della compagnia di canto in primo piano è risaltata anzitutto la levigatezza di una professionalità ineccepibile, un’esecuzione complessiva che escludeva ogni superficialità e incertezza e disagio scenico. […] Tutti credibili e a loro agio gli interpreti vocali, dalla ritrosa pensosità di Horst Gebhardt, nel ruolo di Tamino, alla fierezza ingenua e pura con cui Barbara Hoene ha disegnato il personaggio di Pamina, allo splendido rilievo di Dieter Scholz, un Papageno vocalmente e scenicamente straordinario, di trascinante simpatia insieme all’attraente e brava Papagena di Steffi Ullmann». La prova del fuoco nella regia di Roberto Andò nel 2001, con le scene di Gianni Carluccio. 126 Die Zauberflöte AL TEATRO MASSIMO

13 giugno 2001 9 rappresentazioni Direttore Julia Jones / David Cowan, Regia Roberto Andò, Scene Gianni Carluccio, Costumi Nanà Cecchi, Luci Bruno Ciulli, Maestro del Coro Franco Monego Sarastro Daniel Lewis Williams / Francesco Palmieri, Tamino José Bros / Riccardo Botta, Oratore / Primo sacerdote Bjarni Thor Kristinsson, Secondo sacerdote Domenico Ghegghi, Regina della Notte Sumi Jo / Silvia Dalla Benetta, Pamina Eteri Gvazava / Claudia Toti Lombardozzi, Tr e Dame Giuseppina Piunti, Ulrike Schneider, Elisabeth Hornung, Tr e fanciulli Solisti del Coro di voci bianche, Papagena Federica Bragaglia / Katia Ilardo, Papageno Markus Werba / Jan Zinkler, Monostatos Max Renè Cosotti, Primo armigero Tommaso Randazzo, Secondo armigero Ezio Maria Tisi Orchestra e Coro del Teatro Massimo

Dell’allestimento realizzato da Roberto Andò, scrive Michelangelo Zurletti su «La Repubblica» del 17 giugno 2001: «A Palermo tutta l’impostazione va verso la favola e anzi verso la fiaba. Qui i bambini possono godere delle bellissime immagini fantasiose: dall’enorme serpentemostro disegnato dalla bottega Cuticchio al palcoscenico che si riempie di uccelli all’arrivo di Papageno, dai miti animali che danzano al suono del flauto ai Genietti che arrivano su una barca volante. Gli adulti apprezzano il resto. Le scene di Giovanni Carluccio fanno a meno dei simboli massonici e articolano il racconto con leggerezza e fantasia, con continui cambi di scena a vista (spettacolare e ingegnoso l’arrivo della Regina della Notte). I costumi di Nanà Cecchi sono bellissimi, ironici ma senza mai scivolare nel caricaturale. La regia di Roberto Andò utilizza benissimo le idee dei collaboratori e realizza uno spettacolo avvincente e felice. Andò […] utilizza la platea e i palchi di José Bros (Tamino) ed Eteri Gvazava (Pamina) nel 2001 al Teatro Massimo. 129 Die Zauberflöte / IL flauto magico

proscenio per avvicinare il pubblico alla narrazione, con esiti davvero coinvolgenti. Julia Jones dirige con cura, attenzione e molto brio la bella esecuzione. Alla quale contribuiscono alla grande Sumi Jo, splendida Regina della Notte, un magnifico Markus Werba quale Papageno, il sontuoso Sarastro di Daniel Lewis Williams. Meno interessanti Eteri Gavazava, tecnicamente ineccepibile ma di vocalità velata e José Bros prestato al ruolo di Tamino senza averne possesso. Reazione del pubblico palermitano, solitamente misurato, molto festosa».

Elisabeth Hornung (Terza Dama) e Sumi Jo (Regina della Notte) nell’allestimento del 2001 130 con la regia di Roberto Andò. NOTE DI REGIA di Roberto Andò

Il flauto magico, oltre a essere il testamento musicale di Wolfgang Amadeus Mozart, è uno dei vertici della creazione artistica di tutti i tempi. La struttura dell’opera è quella di una favola a lieto fine, dove gli ostacoli che si frappongono sul cammino dei protagonisti vengono da loro rimossi e superati al termine di una serie di prove corrispondenti a una complessa simbologia numerica. Il nucleo ispirativo è il Singspiel, mescolato all’intenzione dichiarata di fondare un’opera con caratteri nazionali precipui alla tradizione tedesca, in particolare per ciò che attiene a quel dominio del fantastico che da sempre vi ha abitato. Ma cosa significa oggi per un regista mettere in scena quest’opera? Sicuramente restituire il senso di un viaggio che ha le sue ragioni in una dimensione che va oltre il tempo storico, e travalica l’illuminismo massonico degli autori, del librettista Schikaneder e di Mozart medesimo. Un viaggio che, preservando la faccia in luce e quella in ombra della vita, come accade ai due regni che nell’opera si disputano il controllo morale del mondo, non trascuri una dimensione esistenziale profonda, affidata, oltre che alla piena espressione dell’umano, cioè all’amore, alla saggezza, all’armonia, anche a quel tanto d’inesplicabile che da sempre ne insidia il senso. Così, al di là della possibile ricerca delle fonti, cioè del felice intrecciarsi delle varie linee culturali – il fantastico schikanederiano, il fiabesco di Wieland, o quella di tono massonico-sapienziale – presenti nel libretto, Die Zauberflöte / IL flauto magico NOTE DI REGIA

si può dire che Il flauto magico continui a rimanere l’opera del mistero infine trionfare le virtù, al di fuori di egoismi, violenze, odi, in nome della umano, un’opera che come tale, sul piano della ricerca di senso, non ha tolleranza, della cultura, dell’amore. un inizio e non ha una fine. Molte volte, da spettatore, sono stato deluso da regie del Flauto magico Il prodigio della musica di Mozart sta nello svelarci che la dimensione ingombrate di simboli e oscurità, prive di quella grazia che sa cercare “magica” della vita non è “altrove”, e nel mostrarci quanta irrealtà ci e trovare nella musica ciò che può illuminarne il senso. Questo Flauto sia nel reale. La magia, tema centrale della Frühromantik, è nel vivere magico è un modo per risarcirmi di quelle delusioni. e nell’amare, così come è nel disordine etico del mondo, nell’incertezza La leggerezza di Mozart non è solo una definizione passe-partout che fa delle leggi che vorrebbero conferire un ordine al caos, nel palesarsi comodo ripetere per dar conto dell’incantevole enigmaticità che da sempre improvviso del triviale, del farsesco, e dunque nel trascorrere incessante, abita la musica del grande compositore, è anche la patria che egli ci vuole in ogni attimo della vita, dalla commedia alla tragedia. riconsegnare, quel territorio in cui tutti, prima o poi, riconosceremo di Come è noto, la fiaba ci esime da ogni sforzo psicologico, e dei personaggi essere già stati, da uomini e fratelli, o, perché no, da cittadini. del Flauto ci innamoriamo non perché essi rievochino conflitti e I numeri sacri, i tre – o cinque? – accordi iniziali dell’ouverture, le tre prove, ambiguità che abbiamo abitato, ma perché ci travolge il loro movimento, il lucchetto alla bocca di Papageno, il celebre armamentario massonico- quell’intrecciarsi di semplice e di complesso, di finito e infinito, di svelato egizio dell’opera, sarebbero nulla senza quel senso di smarrimento e di e di nascosto che si snoda con l’avverarsi del loro destino. ricomposizione poetica e civile, senza quell’alternanza di giocoso e di È il senso inafferrabile della vita a sedurci nella musica di Mozart, e nel serio, di piccolissimo e di incommensurabile, senza quel respiro lieve e Flauto magico, tutta la magia, oltre che alla musica, è affidata all’incanto infinitamente perturbante in cui ogni cosa non è solo quello che sembra del teatro, il medium attraverso cui è possibile catturare il fugace, il ma anche il nascosto che vi si cela, senza quel senso della fugacità che solo soffio, il fremito cui non siamo in grado di dare un nome. Il carattere il teatro e la musica sanno fare vibrare, dando di volta in volta risonanza al irresistibile di quest’opera risiede nel fatto che essa ci affranca da ogni sentimento più privato e a quello più pubblico, al sentimento più chiaro, pesantezza psicologica, travolgendoci in una avventura musicale e teatrale come a quello più oscuro e indicibile. che attraverso la leggerezza è in grado di preservare il senso d’ignoto dell’esistenza umana, un senso incompiuto e sempre aperto. La geniale riuscita dell’accoppiata Schikaneder - Mozart sta nella vitalità con cui entrambi rinnovano la tradizione del teatro musicale, dando respiro cosmico a quella Maschinen-Komödie, a quella commedia popolare fondata su clamorosi trucchi illusionistici, o su ingegnosi meccanismi scenici, che tanto successo riscuoteva ai loro tempi. Il prodigio sta proprio qui: attraverso gli incantesimi del teatro e della musica, Mozart riesce a celebrare il senso perduto e fragile di ogni comunità civile, facendone

134 135 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Viaggio intorno al Flauto magico, a cura di Francesco Attardi, LIM, 1985

Massimo Mila, Lettura del Flauto magico, Einaudi, 1989, 20062

Peter Branscombe, W. A. Mozart, Die Zauberflöte, Cambridge University Press, 1991

Alberto Basso, L’invenzione della gioia. Musica e massoneria nell’età dei lumi, Garzanti, 1994

Salvatore Lo Bue, Lettura del Flauto magico, Centro Internazionale Studi di Estetica, 1995

Lidia Bramani, Mozart massone e rivoluzionario, Bruno Mondadori, 2005

Fabrizio Alfieri, Mozart. Il viaggio iniziatico nel Flauto magico, Luni, 2006

Renato Musto - Ernesto Napolitano, Una favola per la ragione. Miti e storia nel Flauto magico di Mozart, Bibliopolis, 2006. NOTE BIOGRAFICHE

Gabriele Ferro Ha compiuto gli studi musicali, pianoforte e composizione, diplomandosi presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nel 1970 ha vinto il concorso per giovani direttori d’orchestra della Rai, collaborando da allora con le sue orchestre, con quella dell’Accademia di Santa Cecilia e della Scala di Milano per i concerti sinfonici. Ha riscosso un ampio successo internazionale dirigendo i Wiener Symphoniker, i Bamberg Symphoniker, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la BBC Symphony Orchestra, l’Orchestra WDR, la Cleveland Orchestra, e l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia. Ha inoltre collaborato per molti anni con l’Orchestre National de France. È stato Direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica Siciliana (1979-1997), Direttore principale dell’Orchestra della Rai di Roma (1987-1991), Generalmusikdirektor dello Stuttgart Staatstheater (1991-1997), Direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli (1999-2004) e Direttore principale del Teatro Massimo di Palermo (2001-2006). Il suo repertorio spazia dalla musica classica alla contemporanea, nell’ambito della quale ha diretto in prima mondiale opere di Berio, Clementi, Maderna, Stockhausen, Ligeti, Nono, Rihm, Battistelli, etc. Si è dedicato al melodramma sia in Europa che negli Stati Uniti, affrontando un repertorio che va dal Settecento al Novecento e collaborando assiduamente con teatri quali la Fenice di Venezia, La Scala di Milano, l’Opera di Roma, il Comunale di Firenze, la Bastille e lo Châtelet di Die Zauberflöte / IL flauto magico

Parigi, il Muziektheater di Amsterdam, il Grand Théâtre di Ginevra, la Bayerische Staatsoper di Monaco, l’Opera di Chicago, la San Francisco Opera, la Los Angeles Opera, l’Opera di Tel Aviv, la Deutsche Oper di Berlino, il Teatro Real di Madrid, il Covent Garden Royal Opera House di Londra inclusa una lunga tournée in Giappone con Così fan tutte di Mozart. Con il grande successo di Elektra di Strauss a Napoli ha ricevuto il premio Abbiati. È stato ospite dei maggiori festival internazionali, tra cui le Wiener Festwochen, il Festival di Schwetzingen, lo Schleswig Holstein Musik Festival, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Maggio Musicale Fiorentino, Coruña Mozart Festival, Ferrara Musica e la Biennale di Venezia. Ha trionfato con Il flauto magico di Mozart al Grand Théâtre di Ginevra, un successo ripetuto nel febbraio 2009 con Salome di Strauss. Su invito di Piero Farulli è docente di direzione d’orchestra alla Scuola di Musica di Fiesole. Ha inciso per Sony, Emi, Erato e Deutsche Grammophon. È accademico di Santa Cecilia, e gli è stato conferito il prestigioso premio “Beste Aufführung” 2012 da «Opernwelt» per La sonnambula di Bellini, diretta a Stoccarda nell’aprile 2012. È stato nuovamente nominato Direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo. È tornato al San Carlo di Napoli dopo avere diretto Semiramide di Rossini nell’autunno 2011 e Les pêcheurs de perles di Bizet nell’ottobre 2012 nonché l’inaugurazione della Stagione Sinfonica 2013/2014 e Salome di Strauss.

Roberto Andò Giovanissimo collabora come assistente alla regia con Francesco Rosi e Federico Fellini, in seguito con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Nella sua formazione è decisivo l’incontro con Leonardo Sciascia, con cui stringerà legami di profonda amicizia. Dal 1980 ha alternato regie teatrali e cinematografiche. Fra i suoi spettacoli ricordiamo La Foresta-radice-labirinto, da un testo

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inedito di Italo Calvino con musiche di Francesco Pennisi e scene di Renato La semaine de la critique al Festival di Cannes 2004; segue nel 2006 Viaggio Guttuso (Teatro Olimpico di Roma); La sabbia del sonno, azione per musica e segreto, premiato con l’Efebo d’oro e con il Nastro d’Argento per la Fotografia. film su musiche di Luciano Berio e Marco Betta (Opéra Garnier di Parigi); Le A Catania, al Teatro Massimo Bellini, ha messo in scena Sette storie per lasciare Esequie della Luna, narrazione fantastica ispirata a un testo di Lucio Piccolo con il mondo, da un suo libretto per la musica di Marco Betta. Nel 2007 ha curato musiche di Pennisi (Orestiadi di Gibellina); La madre invita a comer (Biennale al Regio di Torino la regia di Oedipus Rex e di Cavalleria Rusticana, con le di Venezia); Mittersill 101 con musiche di Giovanni Sollima e libretto di Dario scene di Mimmo Paladino e nel 2008 al Teatro San Carlo di Napoli il dittico Oliveri, dedicato alla tragica vicenda di Anton Webern (Teatro Biondo di L’enfant et les sortilèges di Ravel e Il Castello di Barbablù di Bartók. Palermo). Nel 1994 firma insieme a Daniele Abbado e Nicola Sani l’opera Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo Il trono vuoto, grazie al quale vince multimediale Frammenti sull’Apocalisse, interpretata da Moni Ovadia per il il Premio Campiello Opera Prima e il Premio Vittorini. Dal romanzo trae nel Festival RomaEuropa. Con Ovadia stringe un intenso sodalizio artistico che 2013 il film Viva la libertà, che riceve tre Ciak d’Oro, due David di Donatello, condurrà a Diario ironico dall’esilio e Il caso Kafka (Piccolo Teatro di Milano) e due Nastri d’Argento del Sindacato dei critici, il premio Sergio Leone alla Le storie del signor Keuner di Brecht (Mittelfest). carriera dal festival di Annecy, l’Efebo d’oro di Agrigento, e il Premio della Dopo essere stato direttore artistico della sezione teatrale e cinematografica Satira Politica di Forte dei Marmi per il cinema. delle Orestiadi di Gibellina, dal 1990 al 1995 ha diretto il Festival di Nel luglio 2015 ha ultimato le riprese di un nuovo film dal titolo Le confessioni, Palermo sul novecento. con Toni Servilllo e Daniel Auteuil, un progetto internazionale la cui uscita Fra il 1994 e il 1998 dirige i video Robert Wilson/Memory Loss, Per Webern 1883- è prevista in febbraio. 1945: vivere è difendere una forma e Ritratto di Harold Pinter, tutti presentati alla Mostra del Cinema di Venezia e nei maggiori festival. Nel 1995 presenta alla Gianni Carluccio Mostra del Cinema di Venezia il lungometraggio Diario senza date. Nel 1999 Nato a Milano, si è diplomato nel 1981 in Scenografia cura la regia al Teatro Massimo di Palermo di Le Martyre de Saint Sébastien presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha iniziato di D’Annunzio e Debussy. Nello stesso anno realizza il film Il Manoscritto a lavorare come scenografo e costumista nel 1983, e del Principe, che ottiene il Premio Sergio Leone e il premio Fellini. Nel 2001 in diverse occasioni ha curato anche la regia (Suor ha messo in scena a Palermo La stanza e Anniversario di Harold Pinter e al Angelica, Les Pêcheurs de perles, In Limine di Jean Teatro Massimo Il flauto magico, e per il Festival Verdi di Parma Norma diretta Tardieu, Il Duello di Cechov). Come scenografo ha lavorato con registi da Fabio Biondi. Nella stagione del Teatro Massimo ha poi curato la messa in quali Roberto Andò, Daniele Abbado, Walter Pagliaro e Moni Ovadia nei scena del trittico comprendente Der Kaiser von Atlantis, i Kindertotenlieder e Il più importanti teatri italiani, tra i quali il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Sopravvissuto di Varsavia con Harvey Keitel nel ruolo del narratore. Massimo di Palermo, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Teatro del Il sodalizio con Harold Pinter si rinnova con Old Times, prima versione italiana Maggio Musicale Fiorentino. autorizzata dal drammaturgo inglese dopo la contestata regia di Visconti. Fra i suoi impegni più importanti: Wozzeck con la regia di D. Abbado, che ha Sotto falso nome è il suo secondo lungometraggio, presentato nell’ambito de inaugurato l’Auditorium Parco della Musica a Roma; Il Prigioniero e Volo di

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notte di Dallapiccola, produzione che vince il prestigioso Premio Abbiati Montaldo (Turandot, Attila e ), G. Battiato (Simon Boccanegra nel 2004. Nel 2005 ha debuttato nel cinema firmando la scenografia e Così fan tutte), V. Schloendorff (La bohème), R. Andò (Le martyre de del film Viaggio segreto, con la regia di Roberto Andò, e nel 2006 ha Saint Sebastien, Il flauto magico, Tancredi, Norma, L’olandese volante), D. firmato le scene, i costumi e le luci della trilogia mozartiana con la regia Abbado (Tannhäuser, Il Processo, Lohengrin, Wozzeck, Jr. Butterfly, Volo di di D. Abbado. Nel 2007 ha collaborato con il regista Walter Pagliaro notte, Il prigioniero), H. Brockhaus (Macbeth, Elektra, Madama Butterfly), per Le Trachinie di Sofocle al Teatro Greco di Siracusa, nel 2008 firma M. Ranieri (Cavalleria Rusticana, Pagliacci, L’elisir d’amore, La traviata), M. insieme a R. Andò l’istallazione/spettacolo Proprio come se nulla fosse Kerstan (Phaedra), G. de Bosio (), P. Stein (Aida), vincendo avvenuto, per la prima edizione del Napoli Teatro Festival. Nel 2012 il premio Abbiati per Turandot, Volo di notte e Il prigioniero e Phaedra. Ha realizza le scene per The Coast of Utopia di Tom Stoppard, regia di inoltre lavorato in teatro a fianco di G. Patroni Griffi, G. Mauri, P. Villoresi, Marco Tullio Giordana, e nel 2013 collabora con Roberto Andò al film G. Lavia, A. Calenda, C. Pezzoli, C. Cecchi. Viva la libertà. Nel 2013-14 ha iniziato una collaborazione con Marco Ha collaborato in film televisivi per Colomba, Stradivari e Benvenuto Cellini Bellocchio firmando scene e luci per Zio Vanja e Pagliacci. di G. Battiato, con il quale debutta al cinema con I Paladini, per il quale Le esperienze all’estero includono la prima esecuzione assoluta di Jr. ottiene il David di Donatello, cui seguono Ladyhawke di Donner (Premio Butterfly di Saegusa al Bunka Kaykan di Tokyo, e Così fan tutte all’Opera Saturn USA), Maccheroni di Scola, Gli occhiali d’oro di Montaldo (Premio di St. Paul (Minnesota), entrambe con D. Abbado. Ha collaborato ad Osella Mostra del Cinema di Venezia, nomination al Nastro D’Argento e installazioni di Peter Greenaway e Robert Wilson a Milano e a Lille. Tra al David di Donatello), Il Primo Cavaliere di Zucker, I cavalieri che fecero i prossimi impegni: Il Testamento di Maria al Teatro Stabile di Torino, l’impresa di Avati (Sannio Film Festival), Sotto falso nome di Andò, Christine Attila al Teatro Comunale di Bologna e al Teatro Massimo di Palermo, Cristina di Stefania Sandrelli (Globo d’Oro dell’Associazione Stampa Estera in Pélleas et Mélisande al Teatro Regio di Torino. Italia e nomination al Nastro D’Argento e al David di Donatello). Ha svolto corsi all’Università La Sapienza di Roma, all’Accademia Nanà Cecchi Rossiniana di Pesaro, al Centro Sperimentale di Cinematografia, all’Accademia Nata a Roma dove ha compiuto i suoi studi, si Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine de L’Aquila. divide tra cinema e teatro e, in un percorso dedicato all’ideazione del costume, è anche Riccardino Massa scenografa teatrale e cinematografica. Nato a Torino, ha frequentato corsi di Il debutto avviene nel 1978 all’Opera di Roma drammaturgia teatrale presso le compagnie con . Hans Werner Henze le affida scene e costumi de L’opera di prosa della sua città. Lavora dal 1986 nella da tre soldi e di Dido and Aeneas al Cantiere Internazionale d’Arte di Direzione di scena al Teatro Regio di Torino con Montepulciano (1979, 1980). La predilezione per l’opera si concentra funzioni di assistenza alla regia, collaborando alla in più di trenta produzioni, collaborando con Peter Ustinov, G. realizzazione degli spettacoli attraverso un apporto artistico e tecnico.

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Con questo incarico ha collaborato con nomi storici della regia Andrea Mastroni teatrale italiana ed estera come Luca Ronconi, Alberto Fassini, Studia canto con L. Cuberli, R. Antoniazzi, S. Piero Faggioni, Giuseppe Patroni Griffi, Sylvano Bussotti, Lamberto Anselmi; si perfeziona con F. Cordeiro Opa. Si Puggelli, Tonino Conte, Giancarlo Cobelli, Ermanno Olmi, Giuliano diploma con il massimo dei voti e la lode presso Montaldo, , Graham Vick, Robert Carsen, Alfredo l’Istituto Monteverdi di Cremona e si laurea Arias, Hugo de Ana. Nel 2007 ha collaborato per la prima volta brillantemente in Filosofia estetica. È vincitore con il regista Roberto Andò, in occasione della messa in scena di del Concorso Di Stefano 2007 a Trapani per il ruolo di Sparafucile; Cavalleria rusticana ed in seguito per Oedipus Rex con le scene di è inoltre stato insignito del premio Mario Basiola 2005 e del Premio Mimmo Paladino, costumi e luci di Gianni Carluccio. Bibiena 2007. Dopo aver frequentato l’Accademia Rossiniana sotto la Con Roberto Andò, Gianni Carluccio e Nanà Cecchi si ritrova guida di Alberto Zedda, riceve grandi consensi di critica e pubblico per la ripresa del Flauto magico già al Teatro Lirico di Cagliari e per Il viaggio a Reims. nuovamente quest’anno in un allestimento storico andato in scena Particolarmente incline alla musica cameristica ottocentesca, è anche per la prima volta al Teatro Massimo di Palermo nel 2001. attivo interprete del repertorio contemporaneo. Tra gli impegni principali si ricordano concerti al Rossini Opera Festival a Pesaro, il Sebastiana Di Gesu Requiem di Mozart per il Teatro Comunale di Ferrara e Ravenna, la Scenografa e costumista, si è diplomata in Missa Defunctorum di Paisiello sotto la direzione di al scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Teatro Comunale di Piacenza e a Udine, I lombardi alla prima crociata Roma. Ha lavorato dal 1987 al 1993 con Luciano allo Sferisterio Opera Festival, I vespri siciliani per il Festival Verdi del Damiani al Teatro di Documenti di Roma. Teatro Regio di Parma, Rigoletto a Bergamo, Mantova e Malmö. Ha poi Tra gli spettacoli realizzati The Beggar’s Opera di interpretato Giulio Cesare di Händel diretto da Dantone per i teatri Britten al Teatro Piccinni di Bari con la regia di Moni Ovadia, Alcesti di Ferrara, Ravenna, Modena. È stato applaudito come Sarastro ne Il di Euripide al Teatro India di Roma con la regia di Walter Pagliaro, flauto magico, nel Requiem di Mozart e in Roméo et Juliette al Carlo Felice al Teatro Bellini di Catania con la regia di V. Pirrotta e di Genova, è stato Figaro ne Le nozze di Figaro a Valencia, dove ha Alla meta di T. Bernhard al Teatro Musco di Catania (regia di W. partecipato ad con Colin Davis, a Tolone è stato Pagliaro). Collabora con gli scenografi Gianni Carluccio e Luigi Don Basilio ne Il barbiere di Siviglia; ha interpretato Don Giovanni al Perego per spettacoli lirici e di prosa con la regia di Roberto Andò, Petruzzelli di Bari per la direzione di Roberto Abbado e la regia di Daniele Abbado, Piera Degli Esposti, Marco Bellocchio, Grischa Mario Martone, Rigoletto al Teatro alla Scala di Milano con Dudamel, Asagaroff nei principali teatri italiani ed europei. in tournée in Giappone; Macbeth a Genova, Rigoletto e Aida all’Arena di Verona, a Palermo e a Zurigo, La traviata alla Scala di Milano, Requiem di Verdi al Carlo Felice di Genova, La fanciulla del West all’Opéra di Parigi,

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L’Orfeo alla Bayerische Staatsoper di Monaco. Nei prossimi mesi canterà Sacerdote di Belo) a Taormina. in Rigoletto all’Opéra Bastille di Parigi, al MET di New York, al Teatro Fra i suoi prossimi impegni si segnalano Attila (Papa Leone) al Teatro Real di Madrid e alla Staatsoper di Amburgo. Massimo di Palermo, Adriana Lecouvreur (Principe di Bouillon) al Teatro Lirico di Cagliari, (Angelotti) al Petruzzelli di Bari e Rigoletto Antonio Di Matteo (Sparafucile) al Teatro Comunale di Bologna. Diplomato presso il Conservatorio di Salerno, è uno dei talenti più promettenti della sua generazione. Paolo Fanale Ha partecipato a masterclass di Walter Alberti, Nasce a Palermo nel 1982. Nel 2007 debutta a , Thomas Hampson e Bonaldo Padova come Don Ottavio in Don Giovanni e da Giaiotti. Ha studiato inoltre presso l’Opera Studio quel momento la sua carriera lo porta ad esibirsi in dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma sotto la guida di alcuni dei piu prestigiosi teatri del mondo: Teatro Renata Scotto, Anna Vandi e Cesare Scarton. A soli 22 anni è entrato a La Scala di Milano, Metropolitan di New York, far parte del Coro del Teatro San Carlo di Napoli, dove ha avuto modo di Opéra Bastille e Théâtre du Châtelet a Parigi, Bayerische Staatsoper collaborare con direttori del calibro di Roberto Abbado, Nicola Luisotti, di Monaco di Baviera, Staatsoper di Berlino, Gran Teatre del Liceu a Riccardo Muti e Nello Santi. Barcellona, Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Theater an der Wien Vincitore del Premio Speciale “Fondazione Pavarotti International” nel di Vienna, Salisburgo, New National Theater a Tokyo, Den Norske VII Concorso Internazionale di Ravello (2013), e vincitore del I Premio al Opera di Oslo, Opera di Helsinki, Grand Théâtre di Ginevra, Palau V Concorso “Benvenuto Franci” di Pienza (2014), ha cantato in numerose de Las Arts a Valencia, a Strasburgo, Marsiglia, Nancy, Toulon, Nizza, rassegne e festival sia in Italia che all’estero, fra le quali “Una voce dentro Auditorium di Radio France, Dublino, Tel Aviv, Teatro San Carlo di l’anima”, in ricordo del centenario della nascita del celebre basso bulgaro Napoli, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Filarmonico di Verona, Boris Christoff presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Teatro Regio di Torino, Comunale di Bologna, Carlo Felice Genova, Nel 2013 come membro dello Young Artist Program del Festival di Accademia Santa Cecilia di Roma. Salisburgo ha cantato il ruolo di Sarastro in Die Zauberflöte e ha lavorato Ha cantato sotto la direzione di James Levine, , Antonio con Antonio Pappano in Don Carlo di Verdi. Pappano, Zubin Metha, Daniele Gatti, Kurt Masur, Rafael Frühbeck de Fra gli impegni più recenti si segnalano Rusalka al Teatro San Carlo di Burgos, Daniel Oren, Jordi Savall. Napoli, Otello con la direzione di Nicola Luisotti presso il Teatro Verdi Tra i suoi impegni recenti e futuri: Falstaff all’Opera di Amsterdam e al di Salerno, (Gran Sacerdote di Belo) a Rimini e Don Giovanni Covent Garden di Londra, Les Troyens alla Scala di Milano, Don Giovanni (Commendatore) a Modena, Piacenza e Lucca. Nel corso della stagione al New National Theater in Tokyo, Roméo et Juliette diretto da Daniele 2014/15 ha interpretato Macbeth presso il Teatro Petruzzelli di Bari, Gatti a Parigi, recital a Tokyo, Roméo et Juliette all’Opéra di Montecarlo, Don Giovanni (Commendatore) a Udine, Aida (Re) e Nabucco (Gran L’elisir d’amore all’Opéra di Marsiglia e alla Deutsche Oper di Berlino,

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Magnificat e una registrazione di Aida con Antonio Pappano a Santa Cornelia Goetz Cecilia, Die Zauberflöte al Teatro Comunale di Bologna, Pelléas et Nata a Waiblingen (Stoccarda), ha studiato alla Mélisande a Firenze con Daniele Gatti, Così fan tutte alla Bayerische Musikhochschule di Karlsruhe, a Vienna e con Staatsoper, Gianni Schicchi a Londra, Lucio Silla in tour in Europa; Don Astrid Varnay all’opera studio della Bayerische Giovanni al Festival di Salisburgo. Staatsoper di Monaco. Dopo il suo periodo di formazione presso la Deutsche Oper Berlin, ha Fabrizio Paesano cantato regolarmente in molti dei principali teatri d’opera europei: È nato a Napoli nel 1985. Appassionato di canto, Semperoper di Dresda, Staatsoper di Amburgo, Opera di Colonia, inizia giovanissimo ad esibirsi con una certa Opera di Lipsia, Staatsoper di Stoccarda, Staatstheater di Wiesbaden, regolarità in spettacoli e concerti che spaziano Deutsche Oper di Düsseldorf, Staatsoper di Hannover, Opera di dalla musica sacra alla canzone napoletana. Nasce Francoforte, Opera di Norimberga, Gärtnerplatz-Theater di Monaco nel frattempo l’interesse per la musica lirica che lo e in tutti e tre i teatri d’opera di Berlino. È stata inoltre ospite della porta ad intraprendere la formazione musicale e vocale al Conservatorio Volksoper di Vienna, del Festival di Edimburgo, della Royal Opera di Salerno sotto la guida di Marilena Laurenza. House Covent Garden di Londra, ad Anversa, a Roma e in Giappone. Nel 2009 vince il Concorso Luigi Denza a Castellamare di Stabia e Ha collaborato con direttori quali Philippe Auguin, Sir Andrew nel 2010 debutta al Teatro Sociale di Como nel ruolo di Elvino ne La Davis, Christoph von Dohnanyi, Vladimir Jurowski, James Levine, Sonnambula di Bellini come finalista idoneo al ruolo del 61° Concorso Marc Minkowski, Marc Piollet, Stefan Soltesz, Christian Thielemann, As.Li.Co. Nelle stagioni successive canta tra l’altro Il cappello di paglia Sebastian Weigle e Lothar Zagrosek. di Rota in scena a Como e al Teatro Chiabrera di Savona, al Teatro I ruoli interpretati con maggior successo sono Regina della Notte Fraschini di Pavia e al Teatro Sociale di Rovigo, I Capuleti e i Montecchi (Die Zauberflöte), Konstanze e Blonde (Die Entführung aus dem Serail), di Bellini (Tebaldo) nel Circuito Regionale Lombardo, Rigoletto (Duca Zerbinetta (Ariadne auf Naxos), Olympia (Les contes d’Hoffmann) e di Mantova) al Teatro Petruzzelli di Bari e al Teatro Bolshoi a Mosca, Cunegonde (Candide). Di recente ha debuttato come Fiordiligi (Così Crispino e la Comare (Contino del Fiore) al Festival della Valle d’Itria e fan tutte), Sophie (), Gretel (Hänsel und Gretel) and Falstaff (Fenton) al Teatro Verdi di Sassari e al Teatro Pergolesi di Jesi. Cleopatra (Giulio Cesare). È molto apprezzata in concerto e come Nel 2014 ottiene il Primo premio al 52° Concorso Voci Verdiane. specialista del repertorio di coloratura. Tra gli impegni recenti e futuri: il ritorno al Bolshoi a Mosca per la ripresa Ha cantato il ruolo della Regina della Notte più di 800 volte: al suo debutto di Rigoletto, il debutto al Teatro alla Scala in Carmen (Remendado), I al Glyndebourne Opera Festival, in una nuova produzione alla Chicago due Foscari a Piacenza, L’elisir d’amore al Teatro Comunale di Bologna, Lyric Opera, al Teatro Regio in Parma, al suo debutto alla Metropolitan La donna serpente a Torino. Opera di New York, all’Opéra di Parigi e alla Staatsoper di Vienna.

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Marie-Pierre Roy Laura Giordano Si avvicina alla musica con lo studio del violino, Nata a Palermo, ha debuttato giovanissima ne I per poi integrare la classe di canto. Una volta pazzi per progetto di Donizetti e in Adina di Rossini diplomata, studia con Francisco Araiza alla al Teatro Massimo di Palermo. In seguito ha Musikhochschule di Stoccarda, per poi entrare alla calcato i palcoscenici di alcuni fra i più prestigiosi Scuola dell’Opera di Stoccarda, dove si diploma teatri internazionali, fra i quali il Teatro alla nel 2014. Durante gli studi incontra inoltre Dunja Vejzović, Shirley Scala di Milano, il Festival di Salisburgo, l’Opéra National de Paris, Close, Malcolm Walker e Georg Nigl, e riceve suggerimenti da musicisti il Théâtre des Champs-Elysées de Paris, il Théâtre du Châtelet de come Nicholas Kok e Stefan Schreiber e dal regista Bernd Schmitt. Paris, il Barbican Center di Londra, il Rossini Opera Festival di Pesaro, Dopo una lunga e ricca esperienza in formazioni corali (Choeur il Ravenna Festival, il Teatro Bolshoi di Mosca e il Mariinski di San National des Jeunes, Cantus de Tempore, Stimmkunst Ensemble, Pietroburgo, collaborando con direttori d’orchestra quali Muti, Metha, Les traversées Baroque, Württembergischer Kammerchor, Opéra Pappano, Chailly, Gergiev, Noseda, López-Cobos, Alessandrini, de Dijon, Staatstheater Stuttgart, Theater Pforzheim) si rivolge ad Bashmet, Ono, Rousset, Spinosi, Zedda, Arrivabeni, Plasson. un ampio repertorio solistico, che comprende la Johannes Passion, il Fra le sue interpretazioni si segnalano Don Pasquale con Muti al Teatro Weihnachtsoratorium e il Magnificat di Bach, lo Stabat Mater di Dvorák, il Alighieri di Ravenna, La bohème (Musetta) al Teatro alla Scala di Requiem di Mozart, Elias di Mendelssohn, Susanna di Händel, e include Milano e al Teatro Real di Madrid, L’elisir d’amore, Le nozze di Figaro tanto la creazione contemporanea che il repertorio antico. (Susanna) alla Semperoper di Dresda, a Genova e all’Opéra Bastille di Tra i ruoli operistici interpretati ricordiamo Marzelline (Fidelio), Parigi, Falstaff (Nannetta) al Teatro alla Scala di Milano sempre diretta Nannetta (Falstaff), Rosina (Il barbiere di Siviglia). Ha lavorato con da Muti, La fille du régiment, Il ritorno di Don Calandrino di Cimarosa con direttori quali John Axelrod, Falérie Fayet, Markus Huber, Kay Muti al Festival di Salisburgo di Pentecoste, Così fan tutte (Despina) al Johannsen, Dieter Kurz e Markus Stenz. Teatro Massimo di Palermo e all’Opernhaus di Zurigo dove ha cantato Nel 2015 ha interpretato Eva in Paradise Reloaded di Peter Eötvös anche Zerlina in Don Giovanni, Gianni Schicchi a Lisbona e Rigoletto al all’Opera di Chemnitz e la parte del soprano in Into the little Hill de George Seoul Art Center in Corea. Benjamin all’Opera di Stoccarda. Ha cantato poi nella Nona sinfonia Ha inciso L’Olimpiade di Vivaldi con Alessandrini (Opus 111) e brani di Beethoven diretta da Veronika Stoertzenbach alla Liederhalle di inediti di Rossini con Chailly (Decca). Stoccarda, nella Nelson Messe di Haydn e in una versione concertistica Nel corso della stagione 2014/15 ha interpretato La fille du régiment di Amadeus dal dramma di Peter Shaffer al Teatro San Carlo di Napoli (Marie) e Le Toréador al Teatro Massimo di Palermo, Falstaff con la direzione di John Axelrod. (Nannetta) con la Sveriges Radio Symphony Orchestra di Stoccolma Debutta a Palermo nel ruolo della Regina della Notte. diretta da Daniel Harding e La bohème (Musetta) al Teatro Massimo Bellini di Catania.

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Fra i prossimi impegni annovera La fille du régiment (Marie) al Teatro Anna Schoeck Massimo di Palermo, Betly (ruolo del titolo) di Donizetti alla Konzerthaus di Nata nel 1985 in Germania, ha iniziato prestissimo Berlino, L’elisir d’amore (Adina) al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, gli studi di canto (alla “Hanns Eisler Academy of Falstaff (Nannetta) alla Salle Pleyel di Parigi. Music Berlin” con Heidrun Franz-Vetter e Wolfram Rieger) e di violino. Nel 2006 ha studiato alla Ekaterina Bakanova Richard-Wagner-Stiftung del Festival di Bayreuth. Ha iniziato gli studi musicali presso la Scuola d’Arte Ha debuttato nello stesso anno alla Komische Oper di Berlino come della sua città natale trasferendosi in seguito, a Mosca Barbarina in Le nozze di Figaro. Dal 2007 al 2012 ha avuto una borsa di dove dal 2001 al 2005 ha frequentato lo “Gnesin State studio della “Franz-Josef-Weisweiler-Stiftung” presso la Deutsche Oper College” sotto la guida di Margarita Landa, vincendo di Berlino, dove ha interpretato Pamina in Die Zauberflöte, Gretel in numerosi concorsi durante gli anni di studio. Dal Hänsel und Gretel, Frasquita in Carmen e Pepa in Tiefland. Tra gli altri 2005 al 2011 ha cantato in qualità di solista al Teatro “Novaya Opera” di ruoli interpretati, ricordiamo Susanna in Le nozze di Figaro, Annina in Mosca. Dal 2009 al 2011 ha studiato con la guida di G. Gitto e nel 2011 Eine Nacht in Venedig, Papagena in Die Zauberflöte. Dal 2012 è membro ha ottenuto il diploma di Laurea presso l’Accademia di Musica di Gnesin. del Landestheater Schleswig-Holstein di Flensburg, dove ha cantato in La Ha debuttato nel 2006 nel ruolo della Regina della Notte ne Il flauto magico. bohème, Mahagonny, Evgenij Onegin, Midsummer Night’s Dream. Nel 2012 Nel 2007 ha vinto il I Premio al Concorso Di Stefano ed è stata scelta per ha debuttato al Théâtre du Capitole di Tolosa in Tannhäuser, e ha cantato il ruolo di Gilda in Rigoletto nell’ambito del “Luglio Musicale Trapanese”. il ruolo di Mariana in Das Liebesverbot a Bayreuth nelle celebrazioni del Tra gli altri ruoli interpretati, Rosina ne Il barbiere di Siviglia, Sophie in bicentenario wagneriano del 2013. Werther, Barce in Hubicka di Smetana, Serpina ne La serva padrona, Lucia in Lucia di Lammermoor, ruolo debuttato a seguito della vittoria al Concorso Christine Knorren Internazionale As. Li. Co a Como, Angelica in Orlando Paladino di J. Haydn Ha studiato alla Hochschule für Musik di Amburgo (al Théâtre du Châtelet di Parigi con la direzione di Jean-Christophe nella classe di J. Beckmann, diplomandosi in canto Spinosi), Micaela in Carmen (Teatro La Fenice di Venezia), Musetta in liederistico e oratorio. Ha partecipato ai corsi La bohème (Teatro Regio, Torino), Zerlina in Don Giovanni, Violetta in La dell’Opera Studio di Zurigo, alla fine dei quali ha traviata (Teatro La Fenice, Venezia). debuttato in Rigoletto, Il Barbiere di Siviglia e in Der Di recente ha debuttato come Pamina ne Il flauto magico (Teatro Regio di Wildschütz di Lortzing. Ha poi cantato nei ruoli di Orfeo (Orfeo ed Euridice), Torino) e nel ruolo di Lisa ne Il paese del sorriso di Léhar (Teatro Verdi di Sesto (La clemenza di Tito), Nicklausse (Les Contes d’Hoffmann) e Octavian Trieste con la regia di Damiano Michieletto) e ha cantato in Don Pasquale (Der Rosenkavalier) ad Aquisgrana. È stata finalista in vari concorsi al National Center for the Performing Arts di Pechino e in La bohème alla internazionali e vincitrice del premio Mozart ad Amburgo e del Concorso Royal Opera House - Covent Garden di Londra. J. Aragall in Spagna.

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Oltre all’attività operistica, si dedica al repertorio liederistico e oratoriale: di Salisburgo, in Ägyptische Helena, in Der Rosenkavalier a Genova ed ha Messa in do minore di Mozart, Stabat Mater e Petite Messe Solennelle di partecipato al Ring allestito a Dresda per la regia di Willy Decker. Nel 2006 Rossini, Passioni di Bach, Elias di Mendelssohn, seconda e terza sinfonia di ha partecipato anche al Ring del Théâtre du Châtelet di Parigi (direttore Mahler e Requiem di Verdi. Christoph Eschenbach, regia di Bob Wilson). Tra le opere interpretate, Fedra di Pizzetti al Festival di Radio France a In Italia ha cantato presso tutti i maggiori teatri e istituzioni musicali: dalla Montpellier, Penthesilea di Koering, Le Martyre de Saint Sébastien di Debussy Rai di Torino all’Opera di Roma (Die Walküre, direttore Sinopoli), in Der al Théâtre des Champs Elysées a Parigi con Daniele Gatti, Lucio Silla di Rosenkavalier (Annina) al Teatro degli Arcimboldi a Milano (direttore Mozart (Cecilio) a Nizza, Madama Butterfly (Suzuki) a Berna, Oberto Jeffrey Tate, regia di Pier Luigi Pizzi), al San Carlo di Napoli per Elektra Conte di San Bonifacio di Verdi (Leonora), Maria di Rohan di Donizetti (direttore Gabriele Ferro) e Die Walküre (direttore Tate), al Teatro La (Gondi) e Beatrice di Tenda (Agnese) a Berlino, Aida (Amneris) e Don Fenice di Venezia per Götterdämmerung nel 2009 (con Tate e Carsen, premio Carlo (Eboli) al Cairo, Anna Bolena (Smeton) a St. Moritz e a Basilea, Abbiati 2009) e Rheingold concertante nel 2011. Di recente ha cantato al Luisa Miller (Federica) e Un ballo in maschera (Ulrica). Recentemente ha Ravenna Festival in Sancta Susanna di Hindemith diretta da Riccardo Muti, cantato al Teatro Massimo di Palermo il ruolo di Elsbeth in Feuersnot di in Il flauto magicoal Teatro Regio di Parma, al San Carlo di Napoli, al Teatro R. Strauss e il ruolo di Wellgunde in Das Rheingold. Tornerà a Palermo per Carlo Felice di Genova e in Die Walküre al Teatro Massimo di Palermo. Götterdämmerung (Wellgunde/Zweite Norn). Markus Werba Annette Jahns Ha studiato a Vienna con Walter Berry. Membro per Nata a Dresda, è compositrice, attrice, pantomima, due anni dell’ensemble della Volksoper di Vienna, jazzista. Da sempre ha posto molta attenzione alla nel 1998 è scelto da Strehler come Guglielmo in mobilità scenica, alla credibilità dei ruoli, all’impiego Così fan tutte, iniziando un’intensa carriera nei e al linguaggio del corpo. principali teatri italiani (Scala, Roma, Bologna, Pina Bausch ha trovato in lei la figura ideale Torino, Palermo, Cagliari, Napoli, Genova, Venezia, per il ruolo di Orfeo in Orfeo e Euridice, produzione portata in tournée Trieste) e internazionali (Berlino, Monaco, Vienna, Salisburgo, Londra, a Parigi (Opéra Garnier) e a Genova (Teatro Carlo Felice). Sempre per Parigi, Zurigo, San Pietroburgo, New York, Los Angeles, Sydney, Tokyo). il “Tanztheater” di Pina Bausch è stata Anna nei Sette peccati capitali a Il suo repertorio spazia dalla Calisto di Cavalli a Don Giovanni, Le nozze di Wuppertal e Amsterdam. Figaro, Così fan tutte, Die Zauberflöte, Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola, Ha fatto parte dell’ensemble di canto della Semperoper di Dresda. L’elisir d’amore, Don Pasquale, Roméo et Juliette, Pelléas et Mélisande, Alfonso Ha inoltre firmato alcune regie, tra cui Pierrot lunaire in forma scenica, und Estrella, Hans Heiling, Die Vögel, Il Pipistrello, Capriccio, Ariadne auf Madama Butterfly, Die Zauberflöte. Naxos, La bohème, Die Meistersinger von Nürnberg. Ha collaborato con Ha cantato in Die Liebe der Danae con la direzione di Fabio Luisi al Festival direttori quali Abbado, Christie, Gatti, Gergiev, Harnoncourt, Muti,

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Nagano, Conlon, Bolton, Nagano, Tate, Chailly, Pappano, Metzmacher L’italiana in Algeri, Le nozze di Figaro), il Festival di Beaune (Così fan tutte, e con registi quali Audi, Besson, Dörrie, Kupfer, McVicar, Michieletto, Le nozze di Figaro, Orlando furioso), il Festival di Glyndebourne (La bohème, Ronconi, Vick, Stein. Gianni Schicchi, Così fan tutte, Rinaldo, L’elisir d’amore). Il suo formidabile debutto come Beckmesser nei Meistersinger al Festival Ha collaborato con direttori d’orchestra quali Rinaldo Alessandrini, di Salisburgo nel 2013 gli è valso un invito immediato per Fierrabras Maurizio Benini, Bruno Campanella, Ivan Fischer, Riccardo Frizza, John al Festival successivo e per Meistersinger nel 2015 alla Staatsoper di Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Vladimir Jurowski. Annabel Arden, Robert Berlino sotto la direzione di Daniel Barenboim. Carsen, David McVicar, Adrian Noble, Pier Luigi Pizzi, Luca Ronconi, al New National Theatre di Tokyo e alla Semperoper di Daniel Slater sono i registi che hanno marcato il suo percorso artistico. Dresda segna il passaggio del giovane baritono al repertorio verdiano. Tra gli impegni recenti: La Cenerentola alla Bayerische Staatsoper di Il 2015 ha visto l’artista impegnato anche in Das Lied von der Erde con Monaco, Le nozze di Figaro all’Opéra di Digione e Saint-Etienne, La bohème l’Orchestra Sinfonica della Rai sotto la direzione di Juraj Valcuha, in all’Opéra di Bordeaux e Così fan tutte alla Vlaamse Oper di Anversa. Nozze di Figaro (Figaro) all’Opera di Roma e in La bohème al Teatro Regio di Torino. Laura Catrani Nel 2016 canterà al Teatro alla Scala e all’Accademia di Santa Cecilia. Nata a Rimini, si è diplomata a pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il Conservatorio Riccardo Novaro di Milano, sotto la guida di Daniela Uccello; soprano Diplomato in canto e musica vocale da camera al con voce duttile ed estesa, ha saputo unire musicalità Conservatorio di Milano, studia con Alessandro ed espressività teatrale, tanto da poter affrontare Corbelli e Claudio Meliciani e s’impone come generi e stili diversi, specializzandosi nel repertorio barocco e settecentesco interprete di riferimento nel repertorio barocco e e nella musica del novecento e contemporanea, anche in ruoli di cantante- belcantista. Vincitore del Concorso Internazionale attrice. Ha cantato in diversi teatri e istituzioni musicali, tra i quali il Teatro As. Li. Co., ha debuttato con il ruolo di Guglielmo in Così fan tutte. alla Scala di Milano, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Carlo Felice di Si è prodotto nei più grandi teatri, quali il Lincoln Center di New York Genova, la Cappella Paolina del Quirinale, il Festival Dino Ciani, il Festival (Don Giovanni), l’Opéra di Parigi (La Cenerentola, L’italiana in Algeri), delle Settimane Musicali di Stresa e l’Accademia Montis Regalis, diretta l’Opéra Comique di Parigi (Carmen), il Teatro alla Scala di Milano (Un tra gli altri da Stefan Anton Reck, Gianandrea Noseda, Fabio Biondi, giorno di regno), il Teatro San Carlo di Napoli (L’elisir d’amore), La Monnaie Alan Curtis e Daniele Rustioni. L’attenzione per la musica contemporanea di Bruxelles (Il viaggio a Reims), il Concertgebouw di Amsterdam (Le comte l’ha vista interprete di numerose esecuzioni di autori del Novecento e di Ory), la Gasteig Philharmonie di Monaco di Baviera (L’italiana in Algeri), il composizioni in prima mondiale, quali quelle di Azio Corghi, Alessandro Teatro Lirico di Cagliari (Don Pasquale), il Teatro Regio di Torino (Le nozze Solbiati, Silvia Colasanti, Giacomo Manzoni e Matteo Franceschini. di Figaro, Il matrimonio segreto), l’Opéra di Losanna (Il turco in Italia, Rinaldo, Sotto la direzione di Jonathan Webb ha recentemente debuttato nel ruolo

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di Lucia in The rape of Lucretia di Britten con la regia di Daniele Abbado alla Monnaie di Bruxelles e Lady Macbeth del Distretto di Mcensk nei teatri di Ravenna e Reggio Emilia e al Maggio Musicale Fiorentino, all’Opéra di Monte-Carlo. mentre all’Opera di Roma (stagione di Caracalla) ha cantato la Seconda Dama in Dido and Aeneas di Purcell con la regia di Chiara Muti. Nel Emanuela Ciminna, Federica 2014 ha cantato Papagena nel Flauto magico al Teatro Regio di Torino, Quattrocchi, Riccardo Romeo, in una serie di concerti con il Divertimento Ensemble, Pierrot Lunaire Giorgia Piazza, Fabio Filippone, al Teatro Verdi di Pisa e al Festival Orizzonti di Chiusi, King Arthur di Valeria Giordano Purcell alla Sagra Malatestiana di Rimini. Fanno parte del Coro di voci bianche del Teatro Massimo di Palermo, Alexander Krawetz diretto da Salvatore Punturo. Nato a Odessa, si è diplomato al Conservatorio di Mosca nel 1992. Tra le opere interpretate, Roberto Abbondanza ricordiamo Madama Butterfly (Goro) alla Deutsche Romano, allievo del soprano Isabel Gentile, Oper di Düsseldorf, al Teatro Real di Madrid e al si è perfezionato nel repertorio liederistico al Teatro Comunale di Bologna, Lucia di Lammermoor Mozarteum di Salisburgo con Hartmut Höll. (Normanno) alla Komische Oper di Berlino, Carmina Burana al Teatro Attivo nella musica antica e barocca, ha collaborato di Basilea, Die Soldaten di Zimmermann alla Bayerisches Staatsoper con F. Biondi, R. Alessandrini, J. Savall, S. Preston, di Monaco, Sansibar di Mayer, La vedova allegra, La finta giardiniera C. Mackerras, S. Vartolo, G. Garrido, F. M. Bressan. (Contino Belfiore) al Teatro di Klagenfurt, Die Entführung aus dem Ha collaborato, tra gli altri, con i direttori M. W. Chung, Z. Mehta, Lu Serail (Pedrillo), Lady Macbeth del Distretto di Mcensk all’Opera di Bonn Jia, B. Bartoletti, G. Noseda, D. Callegaris, M. Tabachnik, E. Morricone, e al Teatro San Carlo di Napoli sotto la direzione di Rostropovich. È M. Panni, E. Pidò, V. Spivakov, A. Tamayo, J. Webb, A. Zedda, Z. Pesko, stato ospite del Festival di Bregenz, dello Schwetzinger Schlossfestspiel, G. Kuhn, P. Olmi, P. Morandi e con i registi quali D. Abbado, Pier’Alli, dei festival di Bergen e di Antibes. G. Barberio Corsetti, R. Carsen, G. Cobelli, G. Gallione, W. Le Moli, Ha cantato con direttori quali G. Bertini, A. Jordan, V. Jurowski, H. V. Malosti, M. Martone, P. L. Pizzi, J. P. Ponnelle, G. Pressburger, M. Graf, D. Kahidze, G. Kuhn, L. Langrée, F. Layer, F. Luhd, Z. Pesko, C. Scaparro, G. Vacis, La Fura dels Baus, F. Ripa di Meana, H. De Ana, Rozdestvensky, M. Rostropovich, H. Rilling, W. Sawallisch, P. Schneider. D. Michieletto. Nella stagione 2013/14 ha cantato nel ruolo dell’Astrologo in Il gallo Ha cantato in Italia (Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Nazionale d’oro alla Bergen National Opera, in Die Soldaten alla Komische Oper di S. Cecilia in Roma, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Massimo di di Berlino, in Turandot (Pong) all’Opéra di Nizza. Tra gli impegni più Palermo, Teatro Comunale di Bologna, Teatro La Fenice e Biennale di recenti e futuri, Francesca da Rimini e Il cavaliere avaro di Rachmaninov Venezia, Filarmonico di Verona, Teatro Regio di Torino, Opera di

160 161 Die Zauberflöte / IL flauto magico NOTE BIOGRAFICHE

Roma, Orchestra Nazionale della RAI, Sagra Malatestiana di Rimini, Cristiano Olivieri Sagra Musicale Umbra, Festival di Ravello) e all’estero (Monte-Carlo, Compiuti gli studi universitari e musicali (diploma Parigi, Bordeaux, Lione, Nizza, Lisbona, Barcellona, Madrid, Bilbao, in canto presso il Conservatorio Rossini di Pesaro) Colonia, Vienna, Oslo, Bruxelles, Budapest, Toronto, New York, si perfeziona agli stages di A. Kraus, G. Kuhn, E. Washington, Buenos Aires, San Paolo, Città del Messico, Istanbul, Facini, A. Ceccarelli, R. Bruson, A. Billard, R. Tokyo, Kyoto, Singapore, Hong Kong, Taipei etc.). Savastano. Premiato al concorso “Corradetti” di Ha inciso per Virgin, Opus 111, Naxos, Stradivarius, Tactus e Fonè. Padova nel 1994 e al Concorso “Ventidio Basso” di Ascoli nel 1995, debutta nel 1994 in Sonnambula alla Sala Monteverdi di Bolzano. Victor Garcia Sierra Da anni è presente nei cartelloni d’opera dei più importanti teatri Si è esibito in diversi paesi (Venezuela, Perù, Brasile, italiani affrontando sia primi ruoli che ruoli di fianco. È stato Colombia, Spagna, Svizzera, Francia, Germania, Cavaradossi in Tosca allo Sferisterio di Macerata, Calaf (Turandot) al Polonia, Turchia, Giappone), interpretando Sejong di Seoul, Radames (Aida) al Narni opera, Alfredo (La traviata) personaggi quali Colline (La bohème), Don Basilio al Residenz Theater di Monaco, Turiddu (Cavalleria Rusticana) al Tuscia (Il barbiere di Siviglia), Don Alfonso (Così fan Festival, Manolios (The greek passion) al Teatro Massimo di Palermo; ha tutte), Oroveso (Norma), Don Bartolo (Le nozze di Figaro), Sparafucile e anche affrontato molti titoli del teatro in lingua tedesca di autori come Monterone (Rigoletto), Mustafà (L’italiana in Algeri), Amonasro (Aida), Schreker, Zemlinski, Strauss (Feuersnot al Teatro Massimo di Palermo, Sharpless (Madama Butterfly), Zuniga (Carmen), King Lot of Orkney Salome al Teatro San Carlo di Napoli). Ha partecipato ripetutamente (Merlin), Starek (Jenůfa), Thoas (Iphigénie en Tauride), Scarpia (Tosca), alle stagioni dell’Arena di Verona, del Festival di Torre del Lago e delle Filippo II (Don Carlo). Terme di Caracalla. Ha affrontato spesso musica contemporanea ed è Ha lavorato tra gli altri al Teatro Real di Madrid, al Teatro di Basilea, al frequentemente impegnato in attività concertistica, che comprende Teatro di Las Palmas, al Teatro Filarmonico di Verona, al Teatro Verdi diverse tournées all’estero. Tra le incisioni, recente quella per la Sony di Busseto, all’Arena di Verona, con importanti registi e direttori come de L’assassinio nella cattedrale di Pizzetti, eseguita nel Duomo di Milano J. Kovatchev, R. Gandolfi, G. Ferro, D. Renzetti, C. M. Carminati, Z. per la direzione di Scimone. Mehta, D. Oren, F. Zeffirelli, P. L. Pizzi, G. Vick, E. Sagi. Tra gli appuntamenti recenti e futuri: Falstaff e Fedora al Teatro San Carlo di Napoli, Il flauto magico al Teatro Filarmonico di Verona.

162 163 Fondazione Teatro Massimo

Sovrintendente Francesco Giambrone

Direttore artistico Oscar Pizzo Direttore musicale Gabriele Ferro Maestro del Coro Piero Monti Coordinatore del Corpo di Ballo Marco Bellone Direttore operativo Giorgio Pace Direttore della programmazione Giovanni Mazzara

Segretario artistico Marcello Iozzia Casting manager e assistente del direttore musicale Alessandro Di Gloria Direttore musicale di palcoscenico Danilo Lombardini Direttore di scena Ludovico Rajata Regista collaboratore Alberto Cavallotti

Direttore dell’allestimento scenico Renzo Milan Direttore della sartoria Marja Hoffmann

Responsabile della promozione e valorizzazione nazionale e internazionale dell’immagine della Fondazione Eliana Liotta

Direttore comunicazione, nuovi media e marketing Gery Palazzotto Responsabile rapporti con la stampa Laura Anello Editoria Angela Fodale

Responsabile delle relazioni nazionali e internazionali della Fondazione e coordinamento delle attività di staff Chiara Zarcone Orchestra Coro Maestro del Coro Piero Monti Altro Maestro del Coro Salvatore Punturo

Violini primi Contrabbassi Trombe Soprani primi Contralti Baritoni Salvatore Greco* Christian Ciaccio** Filippo D’Asta** Maria Luisa Amodeo Maria Rosalia Gottuso Antonio Barbagallo Giacomo Mazzola Fausto Patassi Davide Pezzino Alfonsa Fantaci Patrizia Martorana Gianfranco Barcia Patrizia Richichi Aniello Vigilante Donatella Gugliuzza Daniela Nicoletti Paolo Cutolo Daniele Malinverno Tromboni Rosalba Mongiovì Cinzia Sciortinoù Mario Di Peri Vincenzo Cecere Glockenspiel Dalmar Nur Hussen** Daniela Montelione Riccardo Schirò Francesco Palmisano Pasquale Lo Cascio** Rodolfo Bonfilio Caterina Notaro Tenori primi Giuseppe Tagliarino Gianluca Gagliardi Giovanna Orobello Vincenzo Bonomo Violini secondi Flauti Maria Randazzo Ignazio Campisi Bassi Gioacchino Di Stefano** Antonino Saladino** Timpani Giuseppe Di Adamo Daniele Bonomolo Cristina Pantaleone Elisa Alibrandi Davide Ravioli** Soprani secondi Biagio Di Gesù Giuseppe Caruso Antonino Petrotto Domenica Alotta Giovanni Di Pasquale Filippo Di Giorgio Alessandro Purpura Oboi Maria Fiordaliso Nunzio Gallì Gianfranco Giordano Lorenzo Marcuccio Carmelo Ruggeri** * spalla Rosana Lo Bosco Antonio Li Vigni Antonio Gottuso Alessandro Zambito Gerardo Bellarosa ** prime parti Angela Lo Presti Fabrizio Pollicino Giovanni Lo Re Mariella Maisano Emanuele Urso Viole Clarinetti Francesca Martorana Gaspare D’Amato** Alessio Vicario** Tenori secondi Matteo Giacosa Giuseppe Lanzi Mezzosoprani Antonino Alotta Rosalia Ballo Annarita Alaimo Vincenzo Leone Francesco Biondo Fagotti Giuseppina Caltagirone Antonio Lo Presti Andrea Bertucci Giuseppe Davì** Manuela Ciotto Pietro Luppina Francesco Chinnici Maurizio Barigione Carmen Ghegghi Carlo Morgante Giuseppina Notararigo Marco Palmeri Violoncelli Corni Sonia Tomasino Giuseppe Nastro** Andrea Mastini** Maria Cristina Tortora Gianfranco Cappello Marcello Insinna Massimo Frangipane

Assistente musicale Domenico Pirrone Addetto Coro Nicola Pedone Addetta Orchestra Claudia Di Mattei

Maestri collaboratori di sala e di palcoscenico Giuseppe Cinà, Giacomo Gati, Giorgio Mirandola, Steven Rizzo

Maestro collaboratore ai sopratitoli Simone Piraino Reparto Sartoria Personale tecnico Nino Pollari capo reparto Francesco Marfia, Aurora Uccello, Giuseppe Genna, Stefano Sciortino, Anna Maria Di Carlo, Antonina Tantillo, Antonio Vitale, Vincenza Scalisi, Anna Maria D’Agostino, Rosalia Amarù, Direzione Allestimenti scenici Anna Maria Chiarelli, Felicia Uccello, Andrea Cancemi Patrizia Sansica, Rosalba Di Maggio, segreteria Maurizio Costanza, addetto movimentazione scene Reparto Trucco e Parruccheria Ileana Zarbo, Francesca Maniscalco, Maria Lucchese, Maria Di Fiore, Maria Ruffino trucco Reparto Macchinisti di palcoscenico Teresa Romano, Maria Cusimano, Monica Amato, Rosalia Dragotto parruccheria Cosimo Alaimo capo reparto Felice Lo Iacono, Vincenzo Vella, Sebastiano Demma, Calogero Messina, Alfonso La Rosa, Portineria Vincenzo Brasile, Bartolomeo Tusa, Giacomo Vaglica, Carlo Gulotta, Giuseppe Buscemi, Lorenzo Mazzola, Vincenzo Trapani Vincenzo Fricano, Francesco La Barbera, Massimiliano Cannova, Vincenzo Pisano Uscieri Reparto Attrezzisti di palcoscenico Luigi Maragliano Antonino D’Amore capo reparto Giuseppe Pizzurro, Luigi Amato, Alfredo Arnò Addetto ai camerini Emilia Accetta Reparto Elettricisti Salvatore Spataro capo reparto Ufficio Servizi tecnici e generali Pietro La Monica, Francesco Randazzo, Gioacchino Piazza, Vincenzo Rizzo, Danilo Iraci, Cosimo De Santis, Giuseppe Cangemi, Antonio Costanzo Antonio Giunta, Leonardo Librizzi, Giovanni Bruno, Biagio Ignoffo, Vincenzo Traina elettricisti Giuseppe Morreale, Michele Bisconti, Rosario Principe operatori consolle luci Reparto Vigilanza e controllo Domenico Amato, Giovanni Aulico, Gioele Chinnici, Giuseppe De Corcelli, Reparto Audiovisivi Antonio Galletti, Salvatore La Barbera, Bartolo Martorana, Giuseppe Martorana, Giuseppe Uccello, Santo Benigno Vincenzo Milazzo, Ida Petrotto, Franco Salvatore Sidoti,

Reparto Macchinisti costruzioni Angelo Pisano capo reparto Salvatore Maiorana, Antonio Cuccia, Giacomo Romano, Giuseppe Ventura, Sebastiano Bruccoleri, Michelangelo Ligammari, Davide Curcio, Giuseppe Messina

Reparto Scenografia Raffaele Ajovalasit, Christian Lanni, Maria Passavia, Alessandra La Barbera, Maria Abbate, Vitalba D’Agostino Vincenzo Gorgone cucitore

Reparto Attrezzisti costruttori Roberto Lo Sciuto capo reparto Francesco Canepa, Salvatore Vescovo, Giorgio Chiappara, Carmelo Chiappara, Giuseppe Salvato, Stefano Canzoneri Personale amministrativo Note sui collaboratori

Sovrintendenza Ernesta Insalaco segreteria L’introduzione all’opera è una rubrica realizzata in collaborazione con la Sezione Carlo Graziano autista Musica del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo; gli autori, coordinati dalla docente Anna Tedesco, sono studenti del Corso di laurea magistrale Direzione operativa - Contenzioso in Musicologia e del Dottorato di ricerca in Musica e Spettacolo, curriculum Storia e Francesco Caltagirone segreteria analisi delle culture musicali. Direzione artistica Michele Valenti è iscritto al Corso di laurea magistrale in Musicologia. Maria Pia Lenglet segreteria Carlo Vitali ha pubblicato contributi musicologici su volumi di atti congressuali e riviste Maria Concetta Restivo, Deborah Boga, Filippo Barrale archivio musicale scientifiche in Italia e all’estero. Ha curato edizioni musicali per conto di collane quali The Symphony della Garland (New York) e Drammaturgia Musicale Veneta della Ricordi. Direzione Programmazione Nel 2000 ha pubblicato per Sellerio La solitudine amica, un carteggio di Farinelli da lui Vincenzo Vitale monitoraggio e verifica del budget della produzione artistica Maria Pia Di Mattei segreteria scoperto nell’Archivio di Stato di Bologna; nel 2011 ha collaborato con Armando Torno e Giovanni Gavazzeni al volume O mia Patria. Storia musicale del Risorgimento tra inni, Ufficio Amministrazione eroi e melodrammi (Milano, Dalai). Giuseppe Tamburella coordinatore ufficio ragioneria Vincenza De Luca, Giorgia Paganelli, Silvia Giannetto, Margherita Safina addetti ufficio ragioneria Le fotografie alle pagine 8, 12, 16, 23, 24, 100, 109, 118, 132, 136 sono di Rosellina Garbo. Antonio Ciappa ufficio acquisti Le fotografie alle pagine 120 e 123 sono di Publifoto Vincenzo Carollo, Giovanni Montalbano addetti ufficio acquisti Maurizio Alessi C. E. D. La fotografia a pagina 124 è di Allotta. Le fotografie alle pagine 127, 128 e 131 sono di Franco Lannino /Studio Camera Ufficio del Personale e Protocollo Flaminio Ferrante capo ufficio Per la pubblicità Michele La Mattina ufficio presenze Ufficio Marketing del Teatro Massimo, piazza G. Verdi, Palermo (tel. 0916053213) Alfio Scaglione ufficio paghe e contributi [email protected] Alessandro Semplice ufficio contratti Lorenzo Megna addetto protocollo Programma di sala a cura di Angela Fodale [email protected] Servizi di sala Si ringraziano Silvana Danzé e Maria Castiglione della Biblioteca del Teatro Massimo. Alfredo Giordano direttore di sala Grafica e impaginazione: Luca Orlando Antonino Sampognaro assistente direttore di sala Stampa: Seristampa (Palermo) Ufficio Marketing Marida Cassarà coordinatrice La Fondazione Teatro Massimo è disponibile a regolare eventuali pendenze con gli Cinzia Carollo addetta aventi diritto che non sia stato possibile contattare.

Ufficio Comunicazione, Nuovi Media e Marketing ISBN: 978-88-98389-37-7 Francesca Falconi addetta

Biblioteca, Progetti educativi e Servizio scuole Giovanna Proto coordinatrice Salvatrice Danzè, Rosa Scuderi, Maria Castiglione, Vincenzo Monteleone, Santo Rizzo addetti biblioteca

Biglietteria Antonino Renna coordinatore Paolo Lo Cicero, Sofia Maiorino, Crocifissa Abbate addetti Associazione Amici del Teatro Massimo

Viale del Fante 70/b, Palermo fax 0916891158 martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle ore 12:30 PARTNER

Calendario degli incontri di presentazione alle opere della stagione 2015 | Sala Onu | ore 18

Martedì 13 gennaio Gisela! | con Gabriele Garilli, sarà presente la regista Emma Dante

Sabato 14 febbraio Orphée et Eurydice | con Dinko Fabris

Giovedì 9 aprile Le toréador e Cavalleria rusticana | con Amalia Collisani

Mercoledì 13 maggio Un ballo in maschera | con Jacopo Pellegrini

Venerdì 11 settembre La Bohème | con Simona Marchini

Giovedì 15 Ottobre Die Zauberflöte |con Piero Violante, sarà presente il regista Roberto Andò

Giovedì 5 Novembre Omaggio a Martha Graham | con Susanne Franco

Giovedì 10 Dicembre Siegfried | con Pietro Misuraca

OPERE E BALLETTI teatromassimo.it

Richard Wagner Georg Friedrich Händel 28 4 GÖTTERDÄMMERUNG 13 19 CINDERELLA gen feb Direttore Stefan Anton Reck mag Direttore Ignazio Maria Schifani Regia Graham Vick Coreografia e scene Fabrizio Monteverde

Giuseppe Verdi Coreografie di Roland Petit 19 26 ATTILA 15 19 SOIRÉE ROLAND PETIT feb Direttore Daniel Oren giu Direttore Alessandro Ferrari Regia Daniele Abbado Étoile Eleonora Abbagnato

Testo di Attilio Bolzoni Giacomo Puccini Musica di Giovanni Sollima 5 6 16 25 MADAMA BUTTERFLY mar IL CARAVAGGIO RUBATO set Direttore Jader Bignamini Direttore e violoncello solista Giovanni Sollima Regia Nicola Berloffa Immagini Letizia Battaglia

Gaetano Donizetti Leóš Janáček 13 15 LA FILLE DU RÉGIMENT 23 2 JENŮFA mar Direttore Keri-Lynn Wilson ott nov Direttore Gabriele Ferro Regia Filippo Crivelli Regia Robert Carsen

Gaetano Donizetti Georges Bizet 30 5 LUCIA DI LAMMERMOOR 26 4 CARMEN mar apr Direttore Riccardo Frizza nov dic Direttore Alejo Pérez Regia Gilbert Deflo Regia Calixto Bieito

Gioachino Rossini Pëtr Il’ič Čajkovskij 19 26 21 28 apr LA CENERENTOLA LO SCHIACCIANOCI Direttore Gabriele Ferro dic Direttore Kevin Rhodes Regia e costumi Giorgio Barberio Corsetti Coreografia Giuseppe Picone

Philip Glass 29 5 Orchestra, Coro, Coro di voci bianche, Corpo di ballo e Tecnici del Teatro Massimo apr mag LE STREGHE DI VENEZIA Maestro del Coro Piero Monti | Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo Direttore Francesco Lanzillotta Rinnovo abbonamenti Opere e Balletti fino al 4 ottobre 2015 Regia e costumi Giorgio Barberio Corsetti Nuovi abbonamenti fino al 30 novembre

Biglietteria del Teatro Massimo / Tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 Call center 091 84.86.000 / tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 CONCERTI teatromassimo.it

22 3 APOCALISSE NEL DESERTO LE TRE REGINE set Regia di Werner Herzog Maxime Pascal feb Direttore Francesco Lanzillotta Direttore Cosimo Scordato Soprano Mariella Devia Voce recitante 2 30 LENINGRADO LE NOZZE Aziz Shokhakimov Direttore Jonathan Webb set Direttore mar Ensamble corale Pokrovsky 6 MAHLER 11 PETITE MESSE SOLENNELLE ott Direttore Gabriele Ferro Baritono Georg Nigl apr Direttore Piero Monti Soprano Mariangela Sicilia Contralto Teresa Iervolino 9 BRUCKNER Tenore Giorgio Misseri nov Direttore Gabriele Ferro Basso Gianluca Margheri Soprano Andrea Danková Mezzosoprano Anna Maria Chiuri 26 7 Tenore Peter Berger mag giu NEW YORK, NEW YORK Basso Marko Mimica 26 maggio 10 MESSIAH DOWNTOWN STORIES Direttore Fabio Biondi dic Maria Grazia Schiavo Direttore Daniel Cohen Soprano Sonia Prina Violino Salvatore Greco Contralto Carlo Allemano Tenore Basso Luca Tittoto 31 maggio RHAPSODY IN BLUES Direttore Todd Reynolds Pianoforte Uri Caine Clarinetto Giuseppe Balbi Orchestra, Coro, Coro di voci bianche del Teatro Massimo Maestro del Coro Piero Monti 7 giugno Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo G-SPOT TORNADO Direttore Jonathan Stockhammer Rinnovo abbonamenti Concerti dal 15 ottobre 2015 Tromba Paolo Fresu Nuovi abbonamenti fino al 24 dicembre

Biglietteria del Teatro Massimo / Tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 Call center 091 8486000 / tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 STAGIONE 2015 OPERE E BALLETTI

Hans Werner Henze Léo Delibes 21 | 22 | 23 17 | 18 | 19 GISELA! 24 | 25 | 26 | 27 Coppélia 20 | 21 | 23 Constantin Trinks Alessandro Ferrari Direttore gennaio Direttore giugno Regia Emma Dante Regia e coreografia Amedeo Amodio

Christoph Willibald Gluck Giacomo Puccini Orphée et Eurydice 20 | 21 | 22 | 23 La bohème 18 | 19 | 20 | 22 24 | 25 | 26 | 27 23 | 25 | 26 | 27 Direttore Giuseppe Grazioli Direttore Pier Giorgio Morandi Regia e coreografia Frédéric Flamand febbraio Regia Mario Pontiggia settembre

Adolphe Adam Wolfgang Amadeus Mozart Le toréador Die ZauberflÖte 21 | 22 | 23 IL FLAUTO MAGICO 18 | 19 | 21 24 | 25 | 27 Gabriele Ferro Pietro Mascagni 22 | 23 | 24 | 26 Direttore ottobre Regia Roberto Andò CAVALLERIA RUSTICANA aprile Direttore Stefano Ranzani Marina Bianchi Regia OMAGGIO A Martha graham 10 | 11 | 12 Michael Schmidtsdorff Direttore 13 | 14 | 15 Coreografie Martha Graham novembre Un ballo in maschera 19 | 20 | 22 Richard Wagner Direttore Paolo Arrivabeni 23 | 24 | 26 | 27 Regia Massimo Gasparon maggio SIEGFRIED 18 | 20 | 23 Direttore Stefan Anton Reck 27 | 29 Regia Graham Vick dicembre

Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Coro di voci bianche del Teatro Massimo Maestro del coro Piero Monti Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo STAGIONE 2015 CONCERTI

PERDERSI... RITROVARSI NUOVE MUSICHE 2015

Direttore Gabriele Ferro sabato Cantore del Venerabile Dalai Lama Tashi Lama 21 novembre 20.30 Stockhausen Trans Canto tantrico dal Libro tibetano dei morti Glass Mandala Wagner Preludio e Morte di Isotta da Tristan und Isolde

Orchestra e Coro del Teatro Massimo Maestro del Coro Piero Monti

ISBN: 978-88-98389-37-7 TEATRO MASSIMO Adolphe Adam Wolfgang Amadeus Mozart | LE TORéADOR | D ie Z au b er f l ö te / I lauto ma g ico Pietro Mascagni CAVALLERIA RUSTICANA

Piazza Verdi seguici su: 90138 Palermo teatromassimo.it euro 10,00