46 CULTURE | WORLD n.271, giugno 2010

DESERT ROCK

Tendenze e paradossi di dieci anni di musica sahariana, dai alle nuove leve

Tuareg alla conquista del mondo

gli Etran Finatawa

MARTA AMICO

inché ci sarà la chitarra dei il mondo, fi no all’apertura dei prossi- e commerciale della sua espressione che loro in tournée dopo l’uscita del le visite. I traffi ci di droga e di esseri Tinariwen, continueremo mi mondiali in Sudafrica in giugno. musicale. Ora i musicisti si sentono primo disco nella primavera 2010. umani verso l’Occidente fanno tappa «Fa batterci», sussurra un Nel 2010, a dieci anni esatti dalla degli “artisti” che possono aspirare Altro fenomeno “di rifl esso” abba- in questa zona vastissima e diffi cile musicista tuareg una mattina all’alba, registrazione a Kidal del primo suc- a calcare più scene, a casa loro o in stanza curioso scatenato dall’interes- da controllare, e lo sfruttamento del- preparando scrupolosamente il secon- cesso discografi co dei “ribelli del- Occidente, coscienti del ruolo che se occidentale per i suoni sahariani l’uranio nigerino da parte dell’indu- do di tre densissimi té che mi offre le dune”, si può avanzare qualche possono giocare per diffondere i loro è costituito dalla diaspora tuareg ni- stria francese stravolge da decenni nel suo cortile davanti alle considerazione più generale messaggi oltre i confi ni del loro mon- gerina in Europa, che ha creato negli gli equilibri locali. All’isolamento si prime dune di . sulle ripercussioni a do. I nuovi gruppi suonano alle feste ultimi anni la sua scena parallela con aggiunge la povertà. L’ennesimo pe- Il gruppo tuareg Tina- livello locale e inter- tradizionali, ai matrimoni, alle serate i gruppi Atri’n’Assouf e Toumast, riodo di siccità si sta abbattendo da riwen, proveniente dalla nazionale di una car- nella brousse, per le ONG locali e ai che cantano il deserto da Parigi e qualche mese sul Sahara provocando regione di Kidal, nel- riera tanto folgorante festival di musica che da una decina sono conosciuti più in Occidente una violenta carestia. Gli organismi l’estremo Nord del quanto paradossale. d’anni spuntano un po’ dappertut- che a casa loro (Atri’N’Assouf, Akal, internazionali sono avvertiti, ma gli al confi ne con l’Algeria, Cosa succede presso to nel Sahara. Ma tutti cercano una autoproduzione; Toumast, Amachal, aiuti tardano ad arrivare e al momen- non ha più bisogno di le giovani generazioni buona occasione per seguire le tracce Green United Music). to la popolazione è lasciata a sé stessa presentazioni. Esiliati in di musicisti del Saha- dei più anziani intraprendendo una Insomma, da Tinariwen in poi, la in una situazione di estrema gravità. Libia e combattenti ne- ra quando un gruppo carriera internazionale. Inevitabil- World Music dà spazio alle rivendi- Ancora una contraddizione in questa gli anni Ottanta e No- sfonda in Occidente? mente il mito potente dei Tinariwen cazioni di un popolo intero attraverso storia dei tuareg del deserto assorbi- vanta, i suoi fondatori introdussero E in che modo il suc- esercita un’infl uenza tanto benefi ca uno stile di musica che ti dal mondo della world. La nel deserto del Sahara un nuovo stru- cesso alimenta l’interesse di un vasto quanto ingombrante. Se da una par- non sembra ancora mediatizzazione può mento e un nuovo repertorio, dando pubblico internazionale per luoghi e te i giovani musicisti si riconoscono aver saturato il merca- essere intesa come un voce alla lotta di una generazione alla culture fi n qui ignorate? Senza dub- nel gruppo che ha saputo creare una to. Il che alimenta un mezzo per preservare la ricerca della sua identità in un mondo bio, lo stile creato dai Tinariwen è maniera nuova di fare musica, e ne ennesimo paradosso. cultura di un popolo da stravolto da un secolo di colonizza- considerato dai tuareg come la loro imitano orgogliosamente lo stile, Un doppio discorso e sempre marginalizzato? zione, seguito da decenni di repressio- espressione più viva e il suono stes- allo stesso tempo sentono l’esigenza una doppia condotta O è piuttosto un virus ne da parte degli stati nazionali. Alla so della loro lotta. Non c’è serata di smarcarsi dal vincolo del passato dell’Occidente verso che ne indebolisce le for- fi ne degli anni Novanta, subito dopo intorno al fuoco sulle dune di Tim- e far vibrare i “pezzi” della loro in- un popolo che ha su- ze promuovendo miti una violenta ribellione scoppiata nei buktu o di Kidal, in cui un giovane dividualità. Le scelte sono quanto scitato nei secoli sen- infondati? In ogni caso, la territori del Mali e del Niger, che vide chitarrista non tiri fuori il suo stru- mai varie e spesso ardite. Alcuni rin- timenti di fascino e sfi da per i giovani gruppi alcuni dei suoi membri combattere mento intonando i suoi versi. Non novano la strumentazione aggiun- mistero, ma anche una pericolosa sete tuareg sembra essere oggi quella di in prima linea, il gruppo fu scoperto c’è viaggio in 4x4 attraverso distese gendo la batteria, l’oud o il tamburo di dominio. Da una parte, una dozzi- accettare l’eredità dei loro predeces- da un manager francese e intraprese immense di sabbia che non sia rit- tindè. Altri decidono di lanciare pro- na di gruppi tuareg ritmano le scene sori senza mai rinunciare ad osare, a una brillante carriera in Occidente. Il mato da una cassetta nello stile che getti con musicisti di etnie diverse, di mezzo mondo da più di dieci anni. sperimentare, ad attualizzare senza repertorio fu abilmente adattato alle in Mali è chiamato semplicemen- come il gruppo Etran Finatawa, che Dall’altra, il mito degli uomini blu paura la musica e i messaggi come i nuove scene e la retorica della world te guitare. Gli effetti “di ritorno” di unisce musicisti tuareg e wodaabe nasconde spesso troppo facilmente la Tinariwen hanno saputo fare qual- music trasse vantaggio dal militanti- un successo senza precedenti sono (Tarkat Tajje/Let’s Go, World Music dura realtà che i tuareg del Mali e del che decennio fa, allontanandosi dalla smo tuareg promuovendo il mito, in molteplici. Nuovi gruppi emergono Network, distr. Egea) Niger affrontano attualmente nei loro tradizione senza creare fratture. Per- seguito fi n troppo abusato, dei ribelli un po’ dappertutto nel deserto, e i Basta un po’ di fortuna per varca- paesi. Mentre una manciata di gruppi ché se la musica ha giocato un ruolo del deserto con fucile e chitarra. Un concetti di autore e compositore en- re le sabbie del deserto. Gli ultimi ar- nutrono l’industria musicale, i territo- essenziale nella ribellione dei tuareg tocco di bacchetta magica e una spol- trano nel vocabolario di un popolo rivati sono gli Amanar, che abbinano ri sahariani soffrono di un isolamento vent’anni fa, oggi può costituire la verata ai turbanti intrisi di polvere, e che fi no ad allora aveva considera- brani rap e testi di sensibilizzazione assai preoccupante. In seguito al rapi- voce di nuove istanze di sensibilizza- l’industria musicale occidentale incise to la musica come un’espressione e saranno per la prima volta in tour- mento negli ultimi mesi di numerosi zione, offrendo un canale di espres- sul destino di un popolo in lotta per collettiva e non come una proprietà née quest’estate proprio in Italia (al turisti da parte di un gruppo armato sione di sé ad una generazione che è la sopravvivenza. I Tinariwen furo- individuale. Attraverso la lezione dei Festival au Désert / Presenze d’Afri- affi liato ad Al Qaeda, le ambasciate chiamata ancora una volta a gestire no trasformati in star internazionali: padri, la nuova generazione ha pre- ca, al Parco delle Cascine di Firenze occidentali hanno designato il deser- situazioni estremamente dolorose. quattro cd all’attivo e concerti in tutto so coscienza del potenziale artistico dall’8 al 10 luglio), e i Tamikrest, an- to come zona a rischio e sconsigliato CULTURE | WORLD 47

«È qui la world music?» A Parigi con i Tamikrest: giovani musicisti alla scoperta dell’Europa

er quel che mi ricordo, leader dei Walkabouts, sono i Tinariwen che e l’ex Bad «Phanno aperto il cammino. Seeds Hugo Race), che Sta a noi ora di percorrerlo e creare il erano alloggiati nella ten- futuro»: Ousmane ag Mossa è nato da davanti alla nostra, e ventisette anni fa a Tin-Zaouaten, con loro abbiamo comin- un villaggio incastrato tra la frontiera ciato l’avventura. Abbia- maliana e algerina, in pieno deserto mo passato tre giorni a del Sahara. Oggi per lui è un giorno suonare insieme e un importante, la prima diretta del suo anno più tardi abbiamo gruppo, i Tamikrest, dagli studi di partecipato alla registrazio- Radio France International. L’infl uen- ne del loro cd a e poi loro za dei Tinariwen sul suo percorso hanno prodotto il nostro primo di- è esplicita tanto a livello musicale sco» (rispettivamente BKO e Adagh, quanto nell’acconciatura scapigliata, entrambi su etichetta Glitterhouse, che ricorda quella del leader Ibrahim distribuzione Venus). ag Alhabib: «Ho imparato a suonare Per la prima volta al di là dei con- ascoltando le cassette dei Tinariwen. fi ni del deserto, i Tamikrest hanno Le sole insegnanti che ho avuto sono debuttato in maggio con la tournée state le mie orecchie. Ascoltavo vec- che li sta portando in mezza Europa. chie cassette e ci suonavo sopra, fi no Al contrario dei loro predecessori, a quando ho avuto le melodie nelle che non consideravano la musica dita e ho cominciato a comporre i come una professione, la giovane ge- miei pezzi». I loro modi discreti e nerazione ha compreso il potenziale pacati non nascondono la cosciente dell’arte per comunicare al di là del- determinazione di cinque la comunità tuareg: giovani curiosi e sorri- «Siamo degli artisti denti dietro i loro turban- e attraverso la no- ti, con una gran voglia di stra musica vogliamo raccontarsi e soprattut- mandare dei messag- to di raccontare il loro gi sulla situazione del deserto: «Nel 2001 fre- nostro popolo. Le no- quentavamo una scuola stre canzoni parlano di nomade ma la situazio- quello che il governo ne era durissima. Gli maliano ci fa soffrire. accordi proposti dal nostro Ci sono troppe realtà governo non sono mai stati applicati nascoste a casa nostra e la gente in e i nostri diritti sono stati ignorati, Europa non sa cosa subiamo né cosa perciò ci sentivamo marginalizzati. cerchiamo. Siamo qui per una causa In queste condizioni era impossibi- e siamo impazienti di cominciare». le per noi continuare gli studi perciò Auguri di lunga vita ai giovani Ta- abbiamo deciso di formare un grup- mikrest, nuove leve all’orizzonte, po per parlare al mondo intero della attraverso una carriera che comincia nostra situazione». La loro fortuna è con le foto di rito agli studi di RFI con arrivata durante un festival di musica vista sulla Tour Eiffel, in cui persino nel deserto di Timbuktu, che ospita gli zerbini sono a forma di mappa- artisti tuareg e internazionali. Una mondo. Il percussionista tuareg li casualità, un incontro fortuito, e ai guarda, è dubbioso: «Io vengo di là, giovanissimi Tamikrest è offerta la Sahara. Ora sono qua, Europa». Con possibilità di cominciare una carriera il suo strumento a tracolla, gira intor- internazionale: «Al Festival au Dé- no al mondo disegnato sul pavimen- sert nel 2008 abbiamo incontrato un to prima di entrare nello studio. Una gruppo di musica australiano-ame- domanda resta fuori dalla porta: «Ma ricano, i Dirtmusic (Chris Eckman, allora, è qui la world music?». m.a.

foto di gruppo: Dirtmusic e Tamikrest