I Centocinquant'anni Dell'archivio Di Stato Di
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PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO SAGGI 100 I CENTOCINQUANT’ANNI DELL’ARCHIVIO DI STATO DI SIENA Direttori e ordinamenti Atti della giornata di studio Archivio di Stato di Siena, 28 febbraio 2008 a cura di PATRIZIA TURRINI e CARLA ZARRILLI MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2011 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Servizio III – Studi e ricerca Direttore generale per gli archivi: Luciano Scala Direttore del Servizio III: Patrizia Ferrara Cura redazionale: Maria Grazia Lippolis © 2011 Ministero per i beni e le attività culturali Direzione generale per gli archivi ISBN 978-88-7125-314-5 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – Libreria dello Stato Spazio Verdi – Piazza Verdi, 1 – 00198 Roma – e-mail: [email protected] Stampato nel mese di luglio 2011 a cura delle Edizioni Cantagalli s.r.l. – Siena Sommario Prefazione di PATRIZIA FERRARA VII Un anno di celebrazioni di CARLA ZARRILLI XI GIULIANO CATONI , Diario del primo lustro 1 CARLA ZARRILLI , Da Luciano Banchi agli anni Venti del ’900 11 PATRIZIA TURRINI , La lunga direzione di Giovanni Cecchini 39 M. RA ff AELLA DE GRA M ATI C A , Da Cecchini ai giorni nostri 97 PAOLO NARDI , Le relazioni tra l’Archivio di Stato di Siena e il mondo universitario dalla fine dell’Ottocento al 1960 117 ANTONIO RO M ITI , Gli Archivi toscani agli albori dell’unità italiana 157 Album fotografico 169 Direttori e reggenti dell’Archivio di Stato di Siena di MINO CA pp ERU cc I 171 Personale dell’Archivio di Stato di Siena di MINO CA pp ERU cc I 175 Indice dei nomi di persona 179 Indice degli enti 191 Indice dei luoghi 197 Si ringraziano per la collaborazione: la Fondazione Monte dei Paschi di Siena che, tramite Vernice Progetti Culturali, ha sostenuto le manifestazioni per i centocinquant’anni della fondazione dell’Archivio di Stato di Siena; Laura Vigni, già direttrice dell’Archivio storico comunale di Siena; i colleghi degli Archivi di Stato di Livorno, Parma, Torino e Venezia che hanno fornito utili indicazioni; infine tutto il personale dell’Archivio di Stato di Siena, in particolare Grazia De Nittis. Si ringraziano per le foto di copertina: Andrea e Fabio Lensini Nell’anno in cui si celebra il 150° dell’Unità d’Italia vengono qui pubblicati gli atti della giornata di studio dedicata, nel 2008, ai 150 anni dell’Archivio di Stato di Siena, istituito da Leopoldo II – ultimo Granduca di Toscana – il 17 novembre 1858. L’Archivio di Stato ha voluto raccontare così la sua storia, fatta da uomini e donne che sono stati direttori o archivisti dell’Istituto. Una storia di persone quindi, ma anche di carte e di archivi: un patrimonio documentario, questo, di eccezionale valore, che si è sedimentato nel corso del tempo ed è stato oggetto di restauri, riordinamenti, inventa- riazioni, studi, approfondimenti. I relatori, nei loro interventi alla giornata di studio, hanno iniziato a ripercorrere questa storia dal principio: dalla nascita dell’Archivio di Stato, dunque, fondato nella temperie culturale che trovò ispirazione nella figura di Francesco Bonaini, artefice dell’istituzione dell’Archi- vio centrale di Stato a Firenze, e poi – appunto – degli Archivi di Sie- na, Lucca e Pisa. La fase d’avvio di questo percorso è ben illustrata nei saggi di Giuliano Catoni e Antonio Romiti; quella più moderna, relati- va agli ultimi direttori, nel saggio di Maria Raffaella de Gramatica. La storia interna dell’Istituto, ricostruita soprattutto sulla docu- mentazione prodotta dall’Archivio stesso nel corso degli anni, si viene ad incrociare con quella della città di Siena; in effetti tracciare il profi- lo di un Archivio di Stato in una realtà locale, significa concretamente raccontare anche la storia della città in cui l’Istituto ha sede e la cui memoria conserva. Nel nostro caso, infatti, il vero organizzatore e creatore dell’Archi- vio senese fu Luciano Banchi, grandissimo direttore, ma anche sindaco di Siena, convinto assertore di ideali risorgimentali, che ebbe un peso assai rilevante nella storia cittadina, immediatamente dopo l’Unità; gli subentrò Alessandro Lisini, pure lui direttore e sindaco: persona- VIII I centocinquant’anni dell’Archivio di Stato di Siena lità di grande spicco sulla scena politica di Siena a cavallo tra ’800 e ’900; poi, con un balzo di mezzo secolo, Giovanni Cecchini, che dovet- te affrontare da direttore le ripercussioni sull’Archivio di Stato della II guerra mondiale, vicenda ben delineata nel saggio di Patrizia Turrini. Raccontare la storia dell’Archivio di Stato di Siena significa, inol- tre, tracciare per grandi linee la storia della cultura italiana ed euro- pea di quel tempo. L’Istituto, infatti, già prima della inaugurazione uf- ficiale (avvenuta nel 1867), si era sempre reso disponibile agli interessi più variegati degli studiosi: un qualificatissimo pubblico nazionale ed internazionale che, come illustra il saggio di Paolo Nardi, aveva com- preso subito l’eccezionale rilevanza del patrimonio archivistico che si andava concentrando a Palazzo Piccolomini. I vari saggi che oggi si pubblicano delineano nel loro insieme un quadro storico che, prima dello svolgimento della giornata di studio, poteva sembrare “scontato”, ma che invece ha riservato delle sorprese; tra queste, ad esempio, l’attività presso l’Archivio, per qualche anno, di una Scuola di paleografia e dottrina archivistica, frequentata per giunta da personaggi che ebbero poi in molti casi – lo apprendiamo dai saggi di Paolo Nardi e Carla Zarrilli – un rilievo nazionale. L’Archivio di Stato ha avuto pertanto, come suoi protagonisti, sene- si che possiamo definire senz’altro “doc”: i già ricordati direttori-sinda- ci, ma anche grandi personalità della cultura e della politica italiana, quali Giovan Battista Rossano e Fausto Nicolini, che pur non restando molto in città riuscirono comunque a lasciare una traccia significativa nella realtà dell’Istituto. Alla storia dell’Archivio di Stato hanno dato corpo, come già ac- cennato, anche valenti archivisti che si sono affiancati ai direttori. In particolare, ricordiamo il diplomatista Cesare Paoli, che fu a Siena nei primi anni di vita dell’Archivio, realizzando importanti proget- ti; Eugenio Casanova, presente solo per un triennio, ma che in seguito (quando ormai la brillante carriera lo aveva portato altrove) pubblicò proprio a Siena nel 1928 il suo fondamentale manuale di Archivisti- ca; Giulio Prunai (in anni più recenti) che si era formato a Siena sotto la guida di Giovanni Cecchini e che dette un’impronta fortissima alla Sovrintendenza archivistica per la Toscana, di cui dal 1954 fu il primo sovrintendente. Prefazione IX Non è dunque un azzardo affermare che buona parte dell’archivisti- ca italiana è passata per l’Archivio di Stato di Siena! Questo volume, centrato sulla figura e sull’attività di alcuni degli archivisti che ci hanno preceduto nel tempo nel nostro mestiere, si ri- collega idealmente al Repertorio del personale degli Archivi di Sta- to, curato da Maurizio Cassetti, edito nel 2009 dalla Direzione generale per gli archivi (il secondo volume è di prossima uscita), che offre una panoramica completa di coloro che hanno fatto la realtà archivistica italiana. Il Repertorio è ora consultabile on line nel sito della Direzione generale www.archivi.beniculturali.it, dove troverà posto immediata- mente anche la presente pubblicazione. PATRIZIA FERRARA Dirigente del Servizio Studi e ricerca Un anno di celebrazioni Si pubblicano qui gli atti della giornata di studio “I Centocinquant’anni dell’Archivio di Stato di Siena. Direttori e ordinamenti” con cui, il 28 febbraio 2008, si sono aperte le celebrazioni per i 150 anni dalla istituzione dell’Archi- vio di Stato di Siena (1858-2008). Dopo questa prima giornata, durante tutto il 2008, si sono succeduti conve- gni, presentazioni e mostre, che hanno voluto mettere in luce quanto è stato fat- to in Archivio di Stato di Siena nel corso di 150 anni di storia, ma anche porre l’accento su quello che è attualmente in corso d’opera. Naturalmente per far ciò è sembrato giusto cominciare dal delineare la sto- ria dell’Istituto e per farlo si sono tracciati, durante questo primo incontro di studio, i profili dei direttori succedutisi alla guida dell’Archivio. Partendo dal- le figure dei direttori, e degli altri archivisti che hanno collaborato con loro, si sono esaminati quindi gli ordinamenti dati al grande patrimonio archivistico che – dal 1858 sino ad oggi – ha continuato ad affluire in Istituto. La presenta- zione, sempre durante la giornata di studio, di un audiovisivo nonché delle im- magini fotografiche, ora pubblicate nell’album che correda questo volume di “atti”, ha permesso di rivivere alcuni dei momenti più importanti della storia dell’Archivio. Una volta tratteggiata questa indispensabile cornice, gli eventi, che si sono susseguiti nel corso dell’anno, hanno focalizzato vari aspetti e momenti dell’at- tività dell’Istituto. Un ruolo privilegiato è stato naturalmente riservato ai frutti di quello che è il lavoro proprio dell’archivista, vale a dire inventariare, regestare, rendere fruibi- le il grande patrimonio documentario che ha l’onore e l’onere di conservare. In quest’ottica si è inserita la presentazione del volume: AR C HIVIO DI STA - TO DI SIENA , Le pergamene delle confraternite nell’Archivio di Stato di Siena (1241-1785). Regesti, a cura di Maria Assunta Ceppari Ridolfi, Siena-Roma 2007. Si tratta di un lavoro di inventariazione e regestazione condotto sulle 1047 pergamene (dal 1241 al 1785), già appartenenti alle compagnie laicali di Siena e dello Stato senese. XII Un anno di celebrazioni Diversa certamente, ma unita al precedente incontro dal fil rouge costitui- to dallo studio e dalla valorizzazione del patrimonio, è stata la giornata di stu- dio dal titolo: “La Geografia in Archivio (Percorsi di ricerca nelle fonti carto- grafiche dell’Archivio di Stato di Siena)”. Nell’ambito della giornata sono stati esposti gli ultimi risultati della collaborazione tra l’Istituto e il Laboratorio di geografia dell’Università di Siena nella schedatura informatica e la riproduzio- ne in digitale dell’importante patrimonio cartografico senese, anteriore all’otto- centesco Catasto ferdinandeo-leopoldino.