Successe in Valdichiana

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Successe in Valdichiana Successe in Valdichiana Copyright - © - 2010 - Thesan & Turan S.r.l. Via San Donato, 12 - 53045 Montepulciano (Si) www.thesaneturan.it ISBN 9 Alessandro Angiolini SUCCESSE IN VALDICHIANA Storie, luoghi e personaggi THESAN & TURAN EDITORE Prefazione dell’autore Ho raccolto in questo libro quasi un decennio di scritti nati dalla passione per la storia della mia terra, la Valdichiana. Una ela- borazione di una parte dei testi pubblicati negli anni su giornali e periodici toscani ai quali ancora oggi collaboro, o meglio, una dovuta rielaborazione con aggiunte di notizie e approfondimenti descrittivi resi possibili dalla libertà di battute che ti può concede- re una pubblicazione. Forse non leggerete nulla di nuovo di quello che è già stato scritto su questa terra da autori illustri negli anni e nei secoli pas- sati, ma nonostante questo credo di essere riuscito, senza lode e senza infamia, in modo scorrevole e semplice, a descrivere una serie di avvenimenti con una visione diversa dal solito raccontare, con qualche piccola ed inedita scoperta e con la consapevolezza che la storia, a volte, è anche intuizione. In queste pagine ho riversato il mio amore per la storia studiata in centinaia di libri e documenti, vecchi e nuovi, validi e meno validi, intonsi e strappati, appunti scarabocchiati da chissà chi, magari alcuni rarissimi recuperati per volontà del destino dall’oblio della spazzatura della carta straccia. E i protagonisti che troverete nei trentadue capitoli di questo libro saranno i nomi di vecchie strade e i loro millenari percorsi, i toponimi dimenticati che indicano ancora il passaggio di perdute vie etrusche e romane, le vicende di antichi luoghi abitati e oggi sconosciuti, le pionieristiche ferrovie con le loro stazioni nate e abbandonate, sognate o mai realizzate. E poi storie di battaglie e di bonifiche, di mondi rurali dissolti, colori e tradizioni perdute, di conflitti mondiali e personaggi, come Giuseppe Garibaldi protagonista nel 1849 della ritirata da Roma e della sua avventurosa fuga attraverso la Valdichiana. Insomma, tutto quello che leggerete nelle pagine che seguiran- no, successe in Valdichiana. 5 Successe in Valdichiana Un grazie di cuore alla casa editrice Thesan e Thuran che ha creduto in questo libro, a Marco Lorenzoni direttore di “Primapagina”, a Aldo Sara editore de “Le Antiche Dogane”, a Antonio Maprosti editore di “Cara Montepulciano” e “La Pulcianella”, al fotografo Giorgio Carletti, a Mario Morganti sto- rico poliziano e giornalista de “L’Araldo Poliziano”, a Giordano Cioli scrittore e giornalista, bibliofilo e collezionista senza pari, a Antonio Sigillo esperto storico ceramista, bibliotecario, inesauribi- le fonte di notizie e saggezze. 6 Ai miei genitori, Sergio e Marcella 7 ANTICHE STRADE ETRUSCO-ROMANE E I COLLEGAMENTI DALLA VALDICHIANA ALLA MAREMMA In Etruria il sistema viario degli etruschi e soprattutto quello suc- cessivo dei romani che sfruttarono ed ampliarono con innovative tecniche di costruzione e concezione la rete stradale già esistente, raggiunse una elevata capillarità di collegamenti difficilmente riscontrabile in altre zone d’Italia. Ogni luogo abitato dagli antichi tirreni, dal piccolo villaggio alla grande lucumonia, era raggiungibile attraverso un efficiente retico- lo di strade. Tracciati che si rivelarono indispensabili per un popolo che fece del commercio una delle sue principali virtù. Con l’avvento di Roma e la sua continua espansione, si rese necessario costruire strade più veloci e lineari che raggiungessero con facilità le città e i confini sempre più lontani del crescente dominio. Nacquero così le vie consolari, le famose strade selciate che furono alla base dei grandi spostamenti degli invincibili eserci- ti conquistatori dell’impero. Le antiche vie etrusche non vennero tuttavia abbandonate ma ristrutturate e a volte “snellite” nei loro percorsi. Il sistema viario degli antichi padri rimase pressoché inal- terato nel corso dei secoli e ancora oggi, nei nostri spostamenti, per- corriamo alcune di quelle strade costruite quasi 3.000 anni fa, un “continum” di viaggi che si perde nella notte dei tempi. E’ il caso di quattro principali percorsi che collegano la Valdichiana alla Maremma e al Mar Tirreno. Prima di prendere in considerazione queste antiche strade, è importante ricordare che delle dodici città-stato (dodecapoli) che guidavano la confederazione etrusca, quattro si trovavano lungo il bacino del fiume Clanis (Chiana): Arezzo, Cortona, Chiusi e Orvieto. Le altre, ad eccezione di Perugia, erano situate lungo la fascia tirrenico-maremmana: Volterra, Vetulonia, Roselle, Vulci, Tarquinia, Cerveteri e Veio. Secondo una leggenda, Populonia entrò a far parte dei “dodici popoli” solo dopo la conquista di Veio 9 Successe in Valdichiana da parte dei romani nel 396 a.C. Il primo percorso parte dalla vicina Perugia e raggiunge la Valdichiana a Città della Pieve. Dalla patria di Pietro Vannucci, il tracciato arriva alle pendici del Monte Cetona, luogo abitato sin dal paleolitico come testimoniano le venticinque grotte preistoriche del parco archeologico di Belverde. Ai piedi del monte, la strada giun- ge a San Casciano dei Bagni, la romana “Fontes Clusinae”, già famosa in epoca etrusca per le proprietà salubri delle sue acque ter- mali e, come ricorda il nome, compresa nel territorio della potente lucumonia e del successivo municipio romano di Chiusi. Dopo Celle sul Rigo, la strada scende verso la S.S. 2 Cassia, ovvero l’anti- ca via Francigena (o Romea), di origini alto medioevali, costruita per collegare Roma al resto del Sacro Romano Impero. Il suo per- corso risaliva l’intera Europa con due diramazioni alpine che attra- versavano i valichi del Moncenisio e del Gran San Bernardo e ter- minavano una in Francia, nel Canale della Manica e l’altra, passan- do per la Germania, sulle coste del Mare del Nord. Un terzo e suc- cessivo ramo, detto del “Camino”, si distaccava da quello francese per raggiungere Santiago de Compostela in Spagna, uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del medioevo. Passato Ponte al Rigo, la strada, costeggiando il confine con il Lazio, si immette sulla via Sforzesca, lascia la provincia di Siena ed entra in quella di Grosseto nel comune di Castell’Azzara. Dopo Sorano, come in epoca etrusca, si divide in tre tracciati, quello centrale che corre diritto verso il mare, ad Albinia e Orbetello, passando per Pitigliano, Manciano e Marsiliana, uno che si dirige verso nord, per Sovana, Saturnia, Scansano, Roselle, Vetulonia per finire a Populonia e l’altro che va a sud, da Pitigliano, Castro, Vulci, Tarquinia, fino a Cerveteri. Il secondo percorso è molto simile al primo, si diversifica solo nella parte iniziale. Il luogo di partenza, o di arrivo, a seconda dei punti di vista, è Chiusi. Via Cassia-Aurelia è un inequivocabile toponimo che ci dimostra l’esistenza di questa antica strada di col- legamento tra la Valdichiana e il Mar Tirreno. La via che dalla odierna Chiusi Stazione sale fino a Chiusi Città, era una diramazio- ne che si distaccava nel piano dalla consolare Cassia Vetus per rag- giungere la consolare Aurelia lungo le coste tirreniche. Dalla città 10 Antiche strade Etrusco-Romane e i collegamenti dalla Valdichiana alla Maremma di Larth Porsenna, si arriva a Sarteano dove le sensazionali scoper- te archeologiche degli ultimi anni avvenute nella necropoli delle Pianacce (la più rilevante è la tomba affrescata della Quadriga Infernale del IV sec. a.C., con il demone traghettatore, divinità dai lunghi capelli rossi che rappresenta una figura dell’oltretomba fino ad oggi sconosciuta), hanno portato agli onori della cronaca inter- nazionale il piccolo centro del sud senese. Più avanti la strada, per- correndo le pendici ovest del Monte Cetona, arriva a Radicofani e si divide in due tracciati, uno che sale ad Abbadia San Salvatore sul Monte Amiata, dove già al tempo degli etruschi si estraeva dalle sue miniere il prezioso mercurio, l’altro (tracciato usato anche per la medioevale via Francigena) discende verso l’alta Val di Paglia per congiungersi, dopo pochi chilometri, con la via Sforzesca e prose- guire nel percorso spiegato in precedenza. La terza strada etrusca parte da Cortona e nacque per collegare la lucumonia alle consorelle tirreniche con un percorso utilizzato in seguito anche dai romani. Il tracciato si distaccava dalla vecchia via Cassia (Vetus), conso- lare costruita intorno al 125 a.C., forse dal censore Lucio Cassio Longino Ravilla, sul precedente percorso etrusco Veio-Orvieto- Chiusi-Cortona-Arezzo-Fiesole. Dopo aver attraversato Centoia1 e il ponte murato sul fiume Clanis sotto Valiano, incrociava la nuova Cassia Adrianea, voluta dall’imperatore Adriano nel 123 d.C. e costruita al centro della valle per raggiungere più velocemente Firenze e i passi appenninici. Da qui, procedendo verso ovest, il vec- chio tracciato etrusco-romano ancora oggi passa per Gracciano (come ci indica il toponimo “podere Strada” nelle vicinanze del tor- rente Salarco), sale a Montepulciano ed entra in Val d’Orcia, pas- sando per Pienza, San Quirico e Castiglione d’Orcia. Prosegue poi per le pendici dell’Amiata toccando Seggiano, Castel del Piano, e 1 Il nome Centoia deriva dal latino “Centuria”, unità di 100 soldati che for- mavano una Legione e da qui la centuriazione romana che consisteva nella sud- divisione di un territorio in cento parti poi assegnate ai coloni e calcolate secon- do le linee incrociate delle strade. La maglia centuriale della Valdichiana com- prese tutto il territorio da Arezzo fino a Chiusi. La centuria veniva delimitata nei
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