PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Comune di DOCUMENTO DI PIANO –Impatto degli Ambiti di Trasformazione sul settore agricolo (integrazione)

Indice

1. PREMESSA 2

1.1. Considerazioni generali sul Piano di Governo del Territorio ...... 2 1.2. Riferimenti legislativi ...... 4 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 11 2.1. Aspetti generali ...... 11 2.2. Aspetti geomorfologici ...... 12 3. SUOLO ...... 15 3.1. I pedopaesaggi ...... 16 3.2. Tipologie di suolo ...... 18 4. PAESAGGIO ...... 22 4.1. Piano Territoriale Paesistico Regionale ...... 22 4.2. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Rete ecologica ...... 23 4.3. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Ambiti agricoli di interesse strategico ...... 24 5. USO DEL SUOLO ...... 25 5.1. Caratteri generali della vegetazione ...... 26 5.2. Distribuzione della vegetazione sul territorio comunale ...... 27 5.3. Aree boscate assoggetate a Piano di Indirizzo Forestale ...... 31 5.4. Rapporto con i Siti Natura 2000 ...... 32 6. IL COMPARTO AGRICOLO ...... 36 6.1. Analisi del sistema agricolo territoriale ...... 36 6.2. Dati sulla consistenza del settore primario ...... 43 7. ANALISI DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE ...... 52 7.1. Analisi del contesto comunale ...... 52 7.2. Perdita di suolo agricolo derivante dagli ambiti di trasformazione ...... 56 7.3. Impatti degli Ambiti di Trasformazione ...... 60

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1. PREMESSA Il presente studio è finalizzato ad evidenziare gli aspetti maggiormente significativi del settore agricolo a livello comunale , nonché per valutare i possibili impatti che le determinazioni del PGT posso generare.

La presente relazione ha inoltre lo scopo di delineare le analisi ritenute significative nel descrivere il sistema agricolo del territorio comunale evidenziando le relazioni, le criticità e i processi che lo caratterizzano al fine di giungere alla redazione di indirizzi di pianificazione al fine di salvaguardare ed incentivare la risorsa primaria rappresentata dall’attività agricola e zootecnica e il paesaggio che essa ha definito nel tempo.

Lo studio del territorio è stato realizzato partendo dall’analisi cartografica ed avvalendosi dei lavori effettuati dagli organi provinciali (PTCP), dagli organi regionali (ERSAF) e dati statistici (ISTAT). Si è data particolare rilevanza alle analisi eseguite, in quanto si ritiene che la lettura della tavole sia sufficientemente immediata e consenta di avere chiara comprensione delle problematiche del territorio in esame. Le principali fonti di dati utilizzate sono le seguenti: • le informazioni geologiche, litologiche e pedologiche desunte dalla cartografia ai livelli regionale e provinciale, disponibili sui siti web; • la Carta delle Destinazioni d'Uso Agricolo e Forestale (DUSAF) realizzata da ERSAF e dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia; • i dati del Documento di scoping del Piano di Indirizzo Forestale (PIF); • i dati del Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia (SIARL); • le analisi statistiche del censimento generale dell'agricoltura ISTAT;

1.1. Considerazioni generali sul Piano di Governo del Territorio Il PGT ha l’obiettivo di gestire il territorio nella piena applicazione dei principi ispiratori della Legge Regionale: 12/2005 e 12/2006 (la legge si ispira ai criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza – art. 2). I principi ispiratori la pianificazione territoriale si collocano nel programma comunitario di politica ed azione a favore dell’ambiente e di uno sviluppo sostenibile (Decisione n. 2179/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 settembre 1998). Per quanto riguarda l’agricoltura, gli obiettivi prioritari fissati dalla Comunità sono:

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• integrare meglio le politiche commerciali, di sviluppo rurale e dell’ambiente al fine di assicurare un’agricoltura sostenibile …. • provvedere alla regolare presentazione di relazioni e alla produzione di dati comparabili sulle pressioni e sugli effetti sull’ambiente inclusa la diversità biologica, di pratiche agricole quali l’impiego dei fertilizzanti e dei pesticidi, nonché sulla qualità e l’utilizzazione dell’acqua e sull’utilizzazione del suolo. • promuovere l’agricoltura sostenibile inclusi le tecnologie agricole integrate. • sviluppare ulteriormente una strategia integrata al fine di ridurre i rischi per la salute e per l’ambiente derivanti dall’utilizzazione di fitofarmaci e di pesticidi. • sviluppare ulteriormente strategia globali di sviluppo rurale che tengano conto delle considerazioni ambientali, compresa la conservazione della diversità biologica, mediante, per esempio, il controllo e il coordinamento dei vari strumenti politici in materia, • considerare misure per internalizzare i costi ambientali nei costi dei prodotti agricoli e dei processi produttivi.

Gli obiettivi fissati dall’Unione Europea sono attuati nelle politiche di pianificazione locale. Il governo del territorio si attua mediante una pluralità di piani, fra loro coordinati e differenziati, i quali, nel loro insieme, costituiscono la pianificazione del territorio stesso. Inoltre si articola su diversi livelli della pianificazione: regionale, provinciale e locale. Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale ed è articolato nei seguenti atti: • documento di piano • il piano dei servizi • il piano delle regole

Il documento di piano definisce: • il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati • il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute, individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio vulnerabili, le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale e le relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario, gli aspetti socio economici culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e l’assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo. (art 8; comma 1)

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La stesura del PGT non è pertanto un documento di pianificazione che viene calato su una realtà “vergine”, ma su un contesto che nei secoli è andato strutturandosi e consolidandosi nei suoi diversi aspetti.

1.2. Riferimenti legislativi

CODICE CIVILE ART. 2135 IMPRENDITORE AGRICOLO

DECRETO LEGISLATIVO 29 MARZO 2004, N. 99 Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale e semplificazione amministrativa in agricoltura, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettere d), f), g), l), ee), della legge 7 marzo 2003, n. 38 “IMPRENDITORE AGRICOLO PROFESSIONALE” D.LGS 18 MAGGIO 2001, N. 228 ORIENTAMENTO E MODERNIZZAZIONE DEL SETTORE AGRICOLO, ART. 7; DELLA LEGGE 5 MARZO 2001, N. 57 ƒ 1991 CEE DIRETTIVA NITRATI 91/676I Propone la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole ƒ 1993 Regione Lombardia Legge Regionale n. 37 del 15 dicembre 1993ii “Norme per il trattamento, la maturazione e l’uso dei reflui zootecnici” Di fatto rappresenta il recepimento da parte della Regione Lombardia della direttiva nitrati e della legge Merli (319/76) ƒ 1994 Regione Lombardia 1°„ Regolamento attuativo L.R. 37 (d.g.r. 30 dicembre 1994, n. 62320)iii Istituisce un gruppo di lavoro intersettoriale ed un comitato tecnico ƒ 1995 Regione Lombardia Modifica al Regolamento attuativo L.R. 37 (d.g.r. 12 giugno 1995, n. 5/69318)iv Approvazione software e modulistica per la gestione della l.r. n. 37/93 e Circolare sottoscritta da Assessore territorio, trasporti e mobilità e Assessore agricoltura, foreste, caccia e pesca ƒ 1996 Regione Lombardia Regolamento Attuativo L.R. 37 (d.g.r. 1 agosto 1996, n. 6/17149)v Stabilisce tempi, modi, parametri per la redazione dei Piani di Utilizzazione Agronomica dei reflui (PUA) e quindi e` da intendersi anche come il primo programma di azione regionale. ƒ Autorità di Bacino del Fiume Po Direttiva n. 12/96vi Sul contenimento dell’inquinamento provocato dagli allevamenti zootecnici. Definisce in particolare:

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1. i carichi massimi di N ammissibili 2. caratteristiche degli stoccaggi e i tempi minimi di maturazione (120 e 180 gg.) 3. divieti di spandimento dei liquami e limitazioni previste ƒ 1998 Regione Lombardia Criteri ed indirizzi per l’applicazione della L.R. 37 (d.g.r. 6 marzo 1998, n. 6/34964)vii 1. stabilisce tempi, modi, parametri per la redazione dei Piani di Utilizzazione Agronomica dei reflui (PUA) 2. rende coerente la norma regionale con le indicazioni della direttiva 12/96 dell’Autorità di Bacino del Fiume Po ƒ Autorità di Bacino del Fiume Poviii Piano di intervento per contenere l’eutrofizzazione delle acque interne e dell’Adriatico ƒ 1999 Regione Lombardia 9 lavoro al tavolo tecnico della conferenza Stato Regione per la stesura del “Testo unico sulle acque” poi diventato d.lgs n. 152/99 (GdL Regioni) 9 lavoro in Autorità di Bacino del Fiume Po per la definizione del Piano stralcio per la lotta all’eutrofizzazione (Commissione di coordinamento tra Autorità di Bacino e Regioni interessate) 9 lavoro nel “GdL CNR – Progetto di ricerca: riciclo dei reflui del sistema agroindustriale – linea reflui zootecnici” per valorizzare l’esperienza regionale dei PUA ƒ Ministero Politiche Agricole MIPAF Codice di Buona Pratica Agricola (CBPA) (D.M. 19 Aprile 1999)ix Recepisce l’art. 4 della Direttiva Nitrati e istituisce il Codice di Buona Pratica Agricola (CBPA) sulla gestione dei concimi (organici e minerali) e ammendanti contenenti azoto ƒ Ministero Ambiente “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento” (d.lgs. 11 maggio 1999, n. 152)x Costituisce la norma di recepimento della direttiva nitrati 9 art. 19: identificare le zone vulnerabili 9 art. 38: norme tecniche per l’uso agronomico degli effluenti di allevamento 9 art. 44: formulare il piano di tutela delle acque (PTuA), piano stralcio di settore del piano di bacino con interventi e misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico ƒ Regione Lombardia Lavora al GdL per la definizione del decreto attuativo dell’art. 38 del d.lgs n. 152/99 ƒ UE – Commissione Europea ‐ DG Ambiente Nel 1999 l’E.R.M. (Environmental Resources Management) presentò uno studio commissionato dalla Commissione Europea (Direzione Generale XI) dal titolo “Establishment of criteria for the assessment of the nitrogen content of animal manure” il cui scopo era mettere a punto una metodologia per assistere i produttori nel calcolare il contenuto di azoto nelle deiezioni delle diverse specie animali ƒ 2001 Autorità di Bacino del Fiume Po Progetto di Piano stralcio per il controllo dell’eutrofizzazione (PsE) xi (31 gennaio 2001) ƒ 2003 Affidamento a ERSAF progetto interregionale “Bilancio dell’azoto nelle specie di interesse zootecnico” (legge 23‐12‐99 n. 499)xii

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Attività sperimentali per la revisione delle tabelle dell’”azoto escreto” utilizzabili per le diverse specie allevate ƒ Regione Lombardia Sostegno per l'attuazione di programmi intesi a produrre energia da fonti rinnovabili (d.g.r. n. 7/14019 del 8 agosto 2003) ƒ 2004 Regione Lombardia Atti di indirizzo per la tutela delle acque (Deliberazione consigliare 7/1048 del 28 luglio 2004)xiii Approva la richiesta della Giunta (d.g.r. n.7/16581 del 27 febbraio 2004) ƒ Regione Lombardia Proposta di Programma di tutela e uso delle acque (d.g.r. n. 7/19359 del 12 novembre 2004)xiv Contiene anche allegati tecnici relativi alla definizione delle aree sensibili e alle zone vulnerabili ai nitrati ƒ UE – Commissione Europea ‐ DG Ambiente Studi commissionati dalla Commissione Europea (Direzione Generale XI) ad ADAS ‐NIVAxv: a) titolo “NVZ Designations in summary recommendations”; b) titolo “Assessment of NVZ Designations in Italy”. Raccomandano la necessità di ampliare le zone vulnerabili a tutta la pianura padana ƒ Regione Lombardia Rideterminazione dei criteri riguardanti le azioni incentivanti l'attuazione di programmi intesi a produrre energia da fonti rinnovabili (d.g.r. n. 7/19861 del 16 dicembre 2004) ƒ 2005 Regione Lombardia Programma di tutela delle acque (d.g.r. n. 8/1083 del 16 novembre 2005)xvi Contiene anche allegati tecnici relativi alla definizione delle aree sensibili e vulnerabili ai nitrati ƒ 2006 Regione Lombardia Programma di tutela delle acque (d.g.r. n. 2244 del 29 marzo 2006)xvii Approvato il nuovo Programma di Tutela delle Acque (PtuA) in cui vengono ridefinite le zone vulnerabili (designato come vulnerabile il 23% della superficie lombarda di pianura) ƒ Ministero Ambiente Decreto lgs 152 del 3 aprile 2006xviii 9 abroga il d.lgs 152 del 1999 9 art. 92: designazione di nuove zone vulnerabili 9 art. 112: uso agronomico degli effluenti di allevamento ƒ Ministero Politiche Agricole MIPAAF Decreto Ministeriale del 7 aprile 2006xix 9 criteri e norme tecniche generali per la gestione dell’ uso agronomico degli effluenti di allevamento, delle acque reflue provenienti dalle azienda di cui all’art. 28, comma 7, lettere a,b,c, del d.lgs. N. 152/99 e da piccole aziende agroalimentari 9 recepimento a livello nazionale delle indicazioni dettate dall’ art.38 del d.lgs 152/99; (G.U.n. 109 Serie Ordinaria n. 120) ƒ UE Costituzione in mora dell’Italia (infrazione 2006/2163) 10 aprile 2006xx 9 ridotta presenza di zone vulnerabili 9 inadeguatezza dei programmi di azione regionali nel contenere, controllare e monitorare l’azoto

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distribuito alle colture e proveniente da effluenti, concimi chimici, compost, fanghi e ammendanti azotati ƒ Regione Lombardia Nuove zone vulnerabili e criteri di designazione e individuazione (d.g.r. n. 3297 del 11 ottobre 2006)xxi Approva l’ampliamento delle zone vulnerabili (comuni totalmente o parzialmente vulnerabili) modificando il PTUA: attualmente circa il 60% della superficie lombarda di pianura e` designato vulnerabile ƒ Regione Lombardia Programma di azione nitrati (d.g.r. n. 3439 del 7 novembre 2006)xxii 9 adegua il Programma di Azione della Regione Lombardia per tutela e risanamento delle acque dall’inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile 9 recepisce il d.lgs 152/06 e il D.M. del 7 aprile 2006 9 introduce i Piani di Organizzazione Aziendale completi o semplificati (POA/POAs) comprensivi di Piani di Utilizzazione dei Fertilizzanti completi o semplificati (PUA/PUAs) ƒ Regione Lombardia Programma pilota di investimento per produzioni agroenergetiche in zone vulnerabili (d.g.r. n. 3908 del 27 dicembre 2006)xxiii Favorisce l’introduzione di impianti di produzioni energetiche ed e` un tentativo di risposta alle problematiche delle zone vulnerabili. ƒ 2007 Regione Lombardia Integrazione con modifica del Programma di azione nitrati (d.g.r. n. 5215 del 2 agosto 2007)xxiv Aggiunge le regole per le aziende localizzate in zone non vulnerabili ƒ Regione Lombardia Integrazione con modifica del Programma di azione nitrati (d.g.r. n. 8/5868 del 21 novembre 2007)xxv Apporta modifiche tecniche alla precedente delibera ƒ 2008 Regione Lombardia Adeguamento dell’All. 3 Parte C della d.g.r. n. 8/5868 del 21 novembre 2007 (d.d.g. 14 marzo 2008 )xxvi ƒ Regione Lombardia Software COrA: e` un supporto informatico per effettuare delle simulazioni per la valutazione delle produzioni e dei carichi di azoto delle aziende lombarde, in attuazione del Programma di azione nitrati. ƒ UE Il Collegio dei Commissari, il 5 giugno, ha deciso l'archiviazione dell’infrazione 2006/2163xxvii ƒ Regione Lombardia Avvio della Procedura Gestione Nitrati: e` un procedimento del SIARL con dettaglio di fasi di compilazione guidate, utilizzabile via web, per Aziende che devono presentare i POA‐POAS, i PUAS e i PUA. (d.d.g. n. 8115 del 22 luglio 2008)xxviii Le scadenze sono state prorogate sino al 30 settembre 2009 (d.d.g. n. 7940 del 30 luglio 2009)xxix ƒ Regione Lombardia Approvazione del progetto ValorE (Sistemi Esperti Nitrati), avviato nell’aprile 2009xxx ƒ Regione Lombardia

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Programma d'azione regionale di investimento per produzioni agroenergetiche e per il contenimento del carico di azoto (d.g.r. n. 8/7950 del 06 agosto 2008) ƒ 2009 Deposito presso la Commissione Europea ‐ DG Ambiente di una richiesta di deroga alla Direttiva Nitrati per le regioni padane da parte del Ministero Ambiente Italiano ƒ 2001 - U.E. Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/06/ 2001 ƒ 2005 - Regione Lombardia L.R. 11 marzo 2005, n. 12 - L.R. 14 luglio 2006, n. 2006 Legge per il governo del territorio ƒ 2008 - Ministero dell’Ambiente Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante norme in materia ambientale” ƒ 1996 - CEE Direttiva 96/61/CE “Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento” ƒ 2005 Ministero dell’Ambiente Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 Attuazione integrale della Direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrale dell’inquinamento (AIA) ƒ 1998 CEE Direttiva 98/58/CE Protezione degli animali negli allevamenti

Note - i- Direttiva del Consiglio del 12 dicembre 1991 relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole (91/676/CEE) - ii- Legge regionale 15 dicembre 1993 “Norme per il trattamento, la maturazione e l’utilizzo dei reflui agro zootecnici” - iii- “Norme per il trattamento, la maturazione e l’utilizzo dei reflui zootecnici. Approvazione del regolamento attuativo previsto dall’art. 1 secondo comma della l.r. n. 37/93” - iv- “Modifiche al regolamento attuativo approvato con d.g.r. 30 dicembre 1994 n. 62320 – Approvazione software e modulistica per la gestione della l.r. n. 37/93” Circolare n. 32 del 22 giungo 1995. “Normativa urbanistica in riferimento alla legge regionale 15 dicembre 1993 n. 37 e al relativo regolamento di attuazione concernente le norme per il trattamento, maturazione e utilizzo dei reflui zootecnici” - v- “Modifiche al regolamento attuativo approvato con d.g.r. 12 giugno 1995 n. 5/69318 – Approvazione software e modulistica per la gestione della l.r. n. 37/93” - vi- “Direttiva per il contenimento dell’inquinamento provocato dagli allevamenti zootecnici nel bacino del fiume Po”. - vii- “Criteri ed indirizzi per l’applicazione della L.R. 37 del 15 dicembre 1993 e del suo regolamento attuativo (d.g.r. n. 6/17149/96)” e rinvio dei termini per la presentazione dei Piani di Utilizzazione Agronomica dei reflui zootecnici previsti dalla d.g.r. 6/17149 del 1 agosto 1996.

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- viii- Deliberazione n. 24/98 del 14 ottobre 1998 “Piano delle direttive e degli interventi urgenti per la lotta all’eutrofizzazione delle acque interne e del mare adriatico”. - ix- Decreto Ministeriale del 19 aprile 1999 “Approvazione del Codice di Buona Pratica Agricola” - x- Decreto l.gs n. 152 del 11 Maggio 1999 “ Disposizione sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento dalla Direttiva 91/271/CEE , concernente il trattamento delle acque e della direttiva 91/676/CEE, relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole” (modificato da d. lgs n. 258 del 2000) - xi- Deliberazione del Comitato Istituzionale 31 gennaio 2001, n. 15 “Progetto di Piano stralcio per il controllo dell’Eutrofizzazione (PsE)” - xii- Definito con d.d.u.o. “Approvazione del piano operativo Bilancio dell’azoto nelle specie di interesse zootecnico, previste nel programma 2003 dell’ERSAF ai sensi della d.g.r. 13783 del 25/07/2003, e contestuale liquidazione dell’acconto di € 40.000” - xiii- Deliberazione Consigliare 7/1048 “Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia. Linee strategiche per un utilizzo razionale, consapevole e sostenibile della risorsa idrica” - xiv- Delibera di Giunta “Approvazione della proposta di Programma di tutela e uso della acque, ai sensi dell’art. 44 del d. lgs. 152/99 e dell’art 55, comma 19 del L.R. 26/2003” - xv- a) Contract ENV B1/SER/2001/0099 Scientific and technical assistance in relation to the implementation of the Nitrates Directive (91/676/EEC); b) Contract B4 3040/2001/345431/MAR/B.1 Scientific and technical assistance in relation to the implementation of the Nitrates Directive (91/676/EEC) October 2004. ADAS Consulting Ltd. UK , NIVA Norwegian institute for water research. - xvi- Delibera di Giunta "Approvazione della proposta di Programma di tutela e uso della acque, ai sensi dell’art. 44 del d. lgs. 152/99 e dell’art 55, comma 19 del L.R. 26/2003" - xvii- Delibera di Giunta “Approvazione del Programma di tutela e uso della acque, ai sensi dell’art. 44 del d. lgs. 152/99 e dell’art 55, comma 19 del L.R. 26/2003” - xviii- d. lgs. “Norme in materia ambientale” - xix- Decreto 7 aprile 2006 “Criteri e nome tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento di cui all’art. 38 del d. lgs 11 maggio 1999 n. 152. - xx- Nota 10 aprile 2006 “Costituzione in mora – Infrazione n. 2006/2013” - xxi Delibera di Giunta “Nuove aree vulnerabili ai sensi del d.lgs. 152/2006: criteri di designazione e individuazione” - xxii- Delibera di Giunta “Adeguamento del Programma di azione delle Regione Lombardia di cui alla d.g.r n. 17149/96 per la tutela e risanamento della acque dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola, per le aziende localizzate in zona vulnerabile , ai sensi del d. lgs. 152/06 art. 92 e del D.M. 209 del 7 aprile 2006” - xxiii- Delibera di Giunta "Programma pilota d’azione regionale di investimento per produzioni agroenergetiche e per il contenimento del carico di azoto nelle zone vulnerabili nel rispetto della d.g.r. n. 3439 del 27 dicembre 2006 (art. 8 l.r. n. 7/2000)" - xxiv- Delibera di Giunta “Integrazione con modifica al Programma di azione per la tutela e risanamento della acque dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile (d. lgs. 152/06, art. 92 e del D.M. 209 del 7 aprile 2006) e adeguamento dei relativi criteri e nome tecniche generali di cui alla d.g.r. n. 6/17149/1996” - xxv- Delibera di Giunta “Integrazione con modifica al Programma di azione per la tutela e risanamento della acque dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile (d. lgs. 152/06, art. 92 e del D.M. 209 del 7 aprile 2006) e adeguamento dei relativi criteri e nome tecniche generali di cui alla d.g.r. n. 6/17149/1996, approvati con deliberazione di giunta n. 8/5215 del 2 agosto 2007” - xxvi- Decreto del direttore generale del 14 marzo 2008 n. 2552 modificato con d.d.g. del 18 marzo 2008 n. 2724

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Adeguamento dell’All. 3 Parte C della d.g.r. n. 8/5868 del 21 novembre 2007 “Integrazione con modifica al Programma di azione per la tutela e risanamento della acque dall’inquinamento causato dai nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile (d. lgs. 152/06, art. 92 e del D.M. 209 del 7 aprile 2006) e adeguamento dei relativi criteri e nome tecniche generali di cui alla d.g.r. n. 6/17149/1996, approvati con deliberazione di giunta n. 8/5215 del 2 agosto 2007” - xxvii- Nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri 10 giugno 2008, protocollo DCPC 4388, che comunica l’archiviazione delle procedura di infrazione 2006/2163. - xxviii- Decreto del direttore generale del 22 luglio 2008 n. 8115 “Criteri e norme tecniche per la presentazione della comunicazione per l'utilizzazione agronomica d.g.r. n. 5868/2007 (titolo III, capo VI e VII dell'allegato 1. e titolo V, capo VIII e IX dell' allegato 2.) iter per l' avvio del procedimento” - xxix- Decreto del direttore generale del 30 luglio 2009 n. 7940 “Modifica del decreto n. 15335 del 18/12/2008 relativo alla presentazione della comunicazione per l'utilizzazione agronomica.” modifica il precedente Decreto del direttore generale del 18 dicembre 2008 n. 15335 “Criteri e norme tecniche per la presentazione della comunicazione per l'utilizzazione agronomica d.g.r. n. 5868/2007 (titolo III, capo VI e VII dell'allegato 1. e titolo V, capo VIII e IX dell'allegato 2.) iter per l'avvio del procedimento: modifica dei termini di chiusura del procedimento di cui al decreto direttore generale n. 8115 del 22 luglio 2008”. - xxx- Decreto del dirigente di U.O. del 24 dicembre 2008 n. 15587 “Concessione di contributi per la realizzazione di un progetto di ricerca sul tema “Sistemi Esperti Nitrati” (d.g.r. 06/08/2008 n. 8/7951)

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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.1. Aspetti generali Il territorio comunale di Bagolino si estende per circa 110 kmq lungo la Valle del , all’estremità settentrionale della Valle Sabbia, al confine con la provincia di Trento, la Valle Camonica e la Valtrompia. La conformazione geomorfologica del territorio comunale distingue sostanzialmente diversi ambiti: uno primo ambito di fondovalle, pressoché pianeggiante, limitrofo al corso d’acqua (fiume Caffaro) che solca la valle, e che si estende in direzione sud-est, a formare la cosiddetta Pian d’Oneda; un secondo ambito caratterizzato invece dal versante pedemontano su cui insiste l’abitato e dove si trovano le principali zone terrazzate. A monte di questa zona, dove il grado di acclività risulta più accentuato, sulla componente agricola domina quella forestale con presenza di numerosi boschi. All’interno del territorio comunale possono distinguersi sostanzialmente, oltre al centro abitato, alcuni macroambienti a diversa vocazione attitudinale, i quali possono essere sommariamente descritti come segue: - la zona di pianura a valle del fiume Caffaro in loc. Pian d’Oneda e al confine con il territorio , che si estende verso ovest fino alla loc. Caffaro, presenta l’unica realtà agricola produttiva di una certa consistenza; - i prati-pascoli di media quota ricavati internamente alle aree boscate, in corrispondenza dei suoli più fertili e generalmente meno acclivi rispetto al bosco circostante, destinati alla produzione di foraggio di qualità per l’allevamento zootecnico; - le aree boscate, relegate alla fascia altitudinale più alta del territorio comunale, costituite per lo più da boschi misti di latifoglie autoctone del piano submontano e montano inferiore; sono inoltre presenti parzialmente sul territorio comunale le vere e proprie formazioni forestali montane ospitanti le faggete, i piceo-faggeti e gli abieteti ubicati generalmente alle quote più elevate, al confine con i pascoli alpini veri e propri.

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2.2. Aspetti geomorfologici L’area rappresentata nella tavola seguente può essere suddivisa dal punto di vista morfologico in due settori: l’area montuosa e collinare costituita essenzialmente dall’unità geologica delle alpi meridionali (principalmente le Fmz. di Collio, il Verrucano Lombardo, i Paraderivati di Edolo, Ambria e Maniva,ecc.) e l’area lacustre occupata essenzialmente da differenti unità geologiche: dalle alpi meridionali con la dolomia principale, agli elementi del quaternario continentale (come i Depositi terrazzati, i Detriti di falda e le frane Morenico Wurm) e fino alle rocce magmatiche e intercalazioni nei basamenti cittadini (come i Rioliti – “porfidi quarziferi” autoctone). Il territorio comunale dal punto di vista tettonico può essere suddiviso in due zona a comportamento meccanico diverso. L’area meridionale, essendo costituita prevalentemente da litotipi rigidi (Dolomia Principale) presenta fratturazioni e faglie orientate prevalentemente SW-SE. L’area settentrionale è compresa fra due importanti sovrascorrimenti: il sovrascorrimento che si sviluppa lungo la valle di Vaia in direzione NW-SE e il sovrascorrimento che si sviluppa nello stesso senso attraversando il laghetto Dasdana. Dall’analisi della Carta geologica delle Prealpi Bresciane a sud dell’Adamello (1972) si può notare che le formazioni principali presenti nel territorio in questione risultano essere quelle evidenziate in rosso nell’estratto della legenda della carta geologica riportata qui sotto:

Estratto carta geologica 1:250.000 (fonte Regione Lombardia)

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Estratto faglie 1:250.000 (fonte Regione Lombardia)

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3. SUOLO

Il paesaggio fisico è la risultante dell’interazione dei fattori che determinano le caratteristiche e le proprietà dei suoli: clima, topografia, geologia ed organismi viventi. Pertanto la sua analisi non può prescindere dal considerare i suoli che ne sono parte. Il rilevare le qualità dei suoli diventa di considerevole importanza per una dettagliata analisi sul sistema agricolo, in quanto i suoli pur avendo caratteristiche pedologiche di diversa origine ha caratteristiche agronomiche pregiate. La cartografia dei suoli è diventata pertanto uno strumento indispensabile per programmare in modo consapevole e “sostenibile” l’uso della risorsa suolo, preservandola da un consumo eccessivo e sconsiderato ed assicurando forme di gestione che non ne degradino la funzionalità.

La produzione sistematica di conoscenze sui suoli ha avuto inizio in Italia intorno alla fine degli anni ’60 da F. Mancini – G. Ronchetti con la Carta delle potenzialità dei suoli d’Italia, che mette in evidenza la bassa potenzialità dei suoli del comune oggetto di indagine (suoli che variano da potenzialità moderata a potenzialità molto bassa): le limitazioni dei suoli iniziano ad avere un certo peso sulle scelte colturali, anche in funzione dei diversi ambienti ecologici. Stesso risultato è visionabile nei più recenti studi effettuati a partire dalla metà degli anni ’80 dall’ERSAF con il Progetto della Carta Pedologica del territorio regionale. La potenzialità dei suoli è ricavata considerando le principali proprietà vale a dire la profondità, la granulometria, l’aggregazione, il drenaggio interno, la sostanza organica, le riserve minerali, la capacità di scambio cationico e la saturazione in basi del complesso assorbimento.

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BAGOLINO

Estratto carta delle potenzialità dei suoli d’Italia (F. Mancini-G.Ronchetti 1968)

3.1. I pedopaesaggi Il territorio bresciano viene ripartito in classi o porzioni di paesaggio, i paesaggi pedologici o pedopaesaggi, in cui si suppone che i suoli abbiano avuto una storia evolutiva simile; queste classi sono tanto più estese e variabili quanto più sintetica è la scala di indagine ed il livello informativo usato per caratterizzare i suoli. Il territorio oggetto di indagine non rientra tra i comuni censiti dal Progetto della Carta Pedologica del territorio regionale che ha interessato i suoli di pianura. Pertanto, non essendo reperibili i dati relativi al comportamento funzionale ed attitudini applicative dei suoli (catalogo dei Suoli e dei Pedopaesaggi della Provincia di Brescia realizzato dall’ERSAF), le informazioni a disposizione sul suolo di Bagolino risultano essere limitate rispetto a quelle ben più specifiche e adeguate ad affrontare problematiche di uso e gestione dei suoli a scala comunale degli altri comuni di pianura. La catalogazione dei pedopaesaggi della Lombardia è organizzata in tre livelli gerarchici: - le Regioni Pedologiche costituite da 5 unità, identificate a livello nazionale ed europeo, e separa grandi aree che differiscono prevalentemente per ragioni macroclimatiche e macrogeologiche;

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BAGOLINO

Estratto Regioni pedologiche della Lombardia - le Province Pedologiche contenenti 18 unità identificate da nomi geografici e con differenze climatico-bioclimatiche e vegetazionali;

BAGOLINO

Estratto Province pedologiche della Lombardia

- i Distretti Pedologici formati da 63 unità, distinte per caratteri legati all'uso del suolo, alla geolitologia e alla geomorfologia. Dall’analisi della Carta dei Pedopaesaggi della Lombardia (ERSAL 2001), il comune preso in esame si colloca a cavallo di due regioni pedologiche, quella delle Prealpi a sud e, parzialmente, a nord e quella delle Alpi nella parte centrale. Scendendo nel dettaglio, ci troviamo a cavallo di differenti province pedologiche, quella Prealpina Interna Orobico Bresciana a sud e a nord, quella Orobica Alpina al centro e quella Retica interna nel lembo più settentrionale.

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Estratto carta delle Province Pedologiche (fonte ERSAL 2001, Regione Lombardia)

3.2. Tipologie di suolo I suoli differiscono per caratteristiche legate al paesaggio (clima, quota, pendenza etc…), oppure per caratteri chimico fisici loro propri (profondità, espressione degli orizzonti, tessitura, reazione etc…). La valutazione integrata di tali caratteri consente di attribuire le potenzialità dei suoli con riferimento alle tre funzioni (produttiva, protettiva e naturalistica) che i suoli principalmente svolgono negli ecosistemi terrestri. In provincia di Brescia sono stati identificati, cartografati e descritti 193 tipi di suolo (fasi di serie), organizzati in 169 unità cartografiche, entro ciascuna delle quali può aversi la distribuzione omogenea di un solo tipo di suolo prevalente (consociazioni), oppure l’associazione di due tipi di suolo alternati secondo un modello di distribuzione conosciuto. Nel territorio oggetto di indagine si è considerato il mosaico dei paesaggi all'interno di ogni distretto pedologico, intesi come porzioni di territorio identificate sia dai caratteri dell'ambiente sia dalla unitarietà geografica. Lo studio dei caratteri geologici, geomorfologici, climatici e d’uso del suolo e l'osservazione di fotografie aeree ed immagini satellitari ha portato ad identificare le Unità Tipologiche di Suolo (UTS), le quali sono poi state estese a tutta l'area montana, utilizzando un metodo di correlazione stazionale basato sull'incrocio di geologia, uso del suolo e morfologia.

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BAGOLINO

Carta dei Suoli della Lombardia (fonte ERSAF)

Attraverso la lettura della carta dei suoli il comune di Bagolino individua al suo interno una Unità Tipologica di Suolo prevalente: i Cambisols che occupano la maggior parte della superficie comunale. Inoltre il territorio è caratterizzato da suoli come Regosols (nella parte est del comune), Podzols (nella parte ovest del comune), Leptosols (nella parte sud del comune), Fluvisols (nella parte sud-est del comune), Phaeozems (nella parte nord del comune e, infine, una piccola porzione nella parte più settentrionale di Umbrisols. Confrontando la carta delle UTS, di seguito riportata, con quella delle province pedologiche vista in precedenza, si nota che nella porzione di territorio comunale appartenente alla provincia Orobica Alpina sono prevalenti Cambisols, Regosols e Podzols, mentre l’area comunale appartenente alla provincia Prealpina Interna Orobico Bresciana coincide con Cambisols, Leptosols, Fluvisols e Phaeozems e il lembo appartenente alla provincia pedologica Retica interna corrisponde all’Umbrisols. In montagna e collina i suoli largamente dominanti sono i Cambisols, spesso con tipologie di transizione ai Podzols sui substrati acidi cristallini. Ad essi si affiancano i Podzols veri e propri, gli Umbrisols nelle aree alpine (questi ultimi specialmente dove le pendenze sono maggiori), i Regosols e i Leptosols dei substrati cartonatici sulle Prealpi e i Fluvisols confinanti lungo le aree arginali dei corpi fluviali.

I Cambisuoli, o “suoli bruni”, sono caratterizzati da un orizzonte cambico,che mostra evidenza di alterazione, una struttura ben espressa, una tessitura franco-fine o più fine e dei colori più forti rispetto agli orizzonti sottostanti;sono i suoli largamente dominanti in montagna ed in collina. I Cambisuoli della Lombardia sono essenzialmente di tre tipi: Cambisols tipici o “suoli bruni della

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Pagina 19 di 88 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Comune di Bagolino DOCUMENTO DI PIANO –Impatto degli Ambiti di Trasformazione sul settore agricolo (integrazione) fascia dei fontanili”, Cambisols Forestali o “suoli bruni della fascia delle Prealpi”, Cambisols Vertici o “suoli bruni dell’Appennino Pavese”. I Leptosuoli, o “suoli sottili alpini”, sono indicativi di suoli poco evoluti, limitati, quindi, nello spessore che solitamente si mantiene inferiore ai 25 cm, oppure rientrano a farne parte quei suoli con orizzonti molto calcarei o caratterizzati da scheletro molto abbondante o roccia coerente. I Phaeozems sono suoli mediamente evoluti, abbastanza profondi, provvisti di epipedon di tipo mollico entro i 125 cm dalla superficie; sono privi di carbonato di calcio secondario e, tipicamente, hanno elevata saturazione in basi del complesso di scambio cationico. L’orizzonte mollico è di colore scuro, che varia dal marrone al nerastro, ben strutturato, ricco di sostanza organica ed è qui, in particolare, dove si concentra l’alto tasso di saturazione in basi (TSB7 >50%). A livello regionale non sono suoli molto diffusi, si trovano sporadicamente ed,in genere, rimangono limitati ad aree attorno ai 2000 m di quota, su substrati di rocce calcaree.

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Estratto Carta delle Unità Tipologiche di Suolo (fonte ERSAF)

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4. PAESAGGIO

4.1. Piano Territoriale Paesistico Regionale Per quanto concerne la definizione delle unità di paesaggio, tra i molteplici fattori che informano l’assetto del territorio e che interagiscono tra loro, devono essere considerati in primo luogo quelli che strutturano il paesaggio. Tali fattori sono essenzialmente rappresentati dai caratteri morfologici, litologici e di copertura del suolo, valutati nella loro composizione e configurazione spaziale . Il Piano Territoriale Paesistico Regionale classifica la maggior parte della Valle Sabbia nella “fascia prealpina”, con prevalenza dei “paesaggi della montagna e delle dorsali” rispetto al “paesaggio delle valli prealpine” che caratterizza il fondovalle. Il territorio comunale di Bagolino rientra nei “paesaggi della montagna e delle dorsali” e presenta, complessivamente, un elevato indice di naturalità. Questa situazione è riconosciuta e, conseguentemente, tutelata, anche dall’art.17 delle norme di attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, che individua, tra gli ambiti di elevata naturalità, vaste porzioni del territorio valsabbino (con limiti altimetrici minimi di vincolo che variano dai 600 ai 1000 metri). Per la Valle Sabbia, rientrano in questa tutela i seguenti Comuni, per ciascuno dei quali viene indicata anche la superficie del territorio tutelato:

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Il territorio di questo comune è ritenuto, nel suo complesso, di sicuro interesse naturalistico, per la presenza di elementi di una qualche individualità come la Conca delle “tese” (classificato come “Paesaggi agrari tradizionali”) e la tutela di quattro laghi alpini: - laghetto di Vaia - laghetto Dasdana - laghetti di Mignolo - lago di Bruffione - le sponde del Lago d’Idro, per una profondità di 300 metri dalla linea di battigia.

4.2. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Rete ecologica Un altro aspetto da tenere in considerazione è la relazione degli ambiti agricoli con il sistema di rete ecologica provinciale, che ha come obiettivo prioritario il mantenimento di spazio per l'evoluzione del paesaggio e delle sue dinamiche ecologiche Le reti ecologiche sono uno strumento concettuale di estrema importanza per la conservazione della natura e per un assetto sostenibile di uso del territorio. Le loro fondamenta teoriche sono ben salde nella biologia della conservazione e derivano dalla constatazione che tutte le specie, vegetali ed animali, sono distribuite disomogeneamente sul territorio e che questa disomogeneità è dovuta innanzitutto a fattori naturali intrinseci sui quali si inseriscono fattori storici e antropici. L’areale di distribuzione di ogni specie è infatti costituito da un insieme di aree dove la specie si trova a variare densità. In condizioni ottimali queste aree sono collegate tra loro da connessioni (spesso chiamate corridoi) a formare una maglia interconnessa. Nella pratica, la trasformazione di questo “inviluppo di reti” in uno strumento operativo di gestione del territorio può avvenire solo attraverso una aggregazione di aree più simili tra loro fino ad arrivare ad un grado di dettaglio gestibile con strumenti classici della organizzazione e pianificazione territoriale. L’alta Valle Sabbia rappresenta uno scrigno importante di conservazione, tutela e valorizzazione delle ricchezze naturalistiche, delle valenze faunistiche e delle peculiarità geomorfologiche esistenti. Il territorio di Bagolino è stato suddiviso in sette eco mosaici per la quale devono essere promosse azioni comunali e intercomunali di riqualificazione e certificazione della sostenibilità ambientale: • VAL CAFFARO (E29) • SISTEMA DELLE VETTE DEL CORNONE DI BLUMONE (E28) • SISTEMA DEI RILIEVI DEI MONTI MUFFETTO E COLOMBINE (E31) • VERSANTI ESPOSTI A SUD E SUD-EST VERSO LA VAL MELLA (E32) • MOSAICO MONTANO ARTICOLATO TRA IL MONTE PALO E CORNA ZENO (E39) • FONDOVALLE ANTROPIZZATO DEL (E33) • LAGO D’IDRO (E41)

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Il progetto di Rete ecologica del PTCP orienta, infatti, i contenuti del Piano rispetto alle tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile offrendo un quadro di riferimento per il governo del territorio verificando le attività produttive, ricreative e sociali in essere e proposte, ma anche valutando l’efficacia delle azioni e degli interventi a tutela dell’ambiente e del paesaggio finora attuati.

Estratto Progetto direttore della Rete Ecologica (Provincia di Brescia)

4.3. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Ambiti agricoli di interesse strategico Gli ambiti agricoli di interesse strategico sono stati individuati dal P.T.C.P. della Provincia di Brescia integrando la funzione primaria produttiva con funzioni aggiuntive tese alla tutela degli spazi aperti, all’ottimizzazione dell’uso del suolo, ed all’evoluzione dell’imprenditoria agricola verso la fornitura di servizi diversificati per la qualificazione e manutenzione del territorio, nei suoi aspetti paesaggistici e ambientali. La L.R.12/2005 stabilisce che essi abbiano efficacia prevalente sulla pianificazione comunale fino all’individuazione, alla scala di maggiore dettaglio del Piano delle Regole, delle aree agricole e della relativa disciplina d’uso. Il PGT, in coerenza con gli obiettivi del P.T.C.P., mette in atto misure volte a tutelare e valorizzare il ruolo dell’agricoltura come settore produttivo e come fattore per il miglioramento del territorio dal punto di vista ambientale e paesistico.

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Estratto Ambiti agricoli di interesse strategico (Provincia di Brescia)

Il comune di Bagolino conferma la sua vocazione agricola con Ambiti Agricoli Strategici che si estendono principalmente nelle zone a prato e che non interferiscono con gli ambiti di trasformazione proposti dal PGT.

5. USO DEL SUOLO

La conoscenza delle dinamiche relative all’uso del suolo è strategica per la pianificazione territoriale, poiché consente di leggere lo stato attuale dei luoghi come punto d’arrivo delle modificazioni intervenute in passato e, al contempo, di monitorare quelle in atto e di prefigurare quelle future. La banca dati DUSAF 2.1 (Destinazione d'Uso Suoli Agricoli e Forestali) è finalizzata alla realizzazione di una base informativa omogenea di tutto il territorio lombardo sulla destinazione d’uso dei suoli. Lo strato informativo di partenza della base cartografica è il DUSAF 1.0, creato all’inizio del 2000 per foto interpretazione del volo IT 2000, mentre l’ultimo aggiornamento dell’informazione è basato sulle foto aeree IT2007 a colori e all’infrarosso A partire dall’aggiornamento DUSAF 2.1, per la classificazione delle unità di uso del suolo, oltre alla fotointerpretazione, è stato fatto ampio uso dei dati ausiliari elaborati e gestiti dal sistema regionale. La disponibilità di tali dati ha portato ad un miglioramento dell’accuratezza tematica, traducibile in un aumento del contenuto informativo del nuovo strato tematico (dichiarazioni d’uso agricolo – SIARL, tipologie forestali, strato informativo delle destinazioni funzionali – MISURC, mosaico immagini Landsat, mappe di copertura del suolo e mappe sintetiche di transizione – Landsat, archivio integrato delle attività produttive, archivio attività zootecniche).

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Per quanto riguarda lo stato attuale dell’uso del suolo nel comune di Bagolino, si può rilevare, dai dati forniti dall’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) con la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (A.R.P.A.), la suddivisione del territorio comunale in 4 macro-gruppi: le aree antropizzate, le aree boschive e seminaturali, le aree agricole e i corpi idrici. L'indice di consumo di suolo, inteso come rapporto tra superficie urbanizzata e la superficie totale del comune di Bagolino, è pari al 1,4% della superficie del territorio comunale (il termine urbanizzato si riferisce alla superficie impermeabilizzata da fattori antropici); a ciò si deve aggiungere la superficie urbanizzabile ovvero quella superficie che si può ancora urbanizzare in quanto già prevista dai PRG o dai nuovi PGT. L’analisi mostra chiaramente la netta predominanza della copertura boscata e la mancanza di seminativi con valori percentuali pari rispettivamente al 48,4% e al 0,9% del territorio comunale.

5.1. Caratteri generali della vegetazione Il territorio di Bagolino rientra a far parte per la porzione meridionale nella Regione Forestale Esalpica Centro Orientale Esterna e per il rimanente nella Regione Forestale Mesalpico. La Regione Esalpica si incontra successivamente alla fascia collinare e comprende i primi rilievi prealpini di una certa rilevanza altitudinale. La Regione Esalpica può essere distinta in due sub- regioni: una Centro Orientale Esterna e l’altra Occidentale Interna. La Regione Mesalpico è considerata una regione di transizione fra quella esalpica e quella endalpica. In queste due regioni in cui si trova il territorio in esame, prevalgono i substrati carbonatici; esse sono caratterizzate, quindi, dalla presenza di querceti di roverella e dagli orno-ostrieti, intervallati da piante di pino silvestre e, in quelle più favorevoli soprattutto d’impluvio, dagli acero-frassineti.

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BAGOLINO

Carta dei Distretti o regioni forestali della Lombardia (fonte ERSAF)

5.2. Distribuzione della vegetazione sul territorio comunale Per la distribuzione della vegetazione all’interno del comune in esame, si fa riferimento alla Carta regionale dei Tipi Forestali della Lombardia, fornita dalla Regione, che rappresenta uno strumento di raccolta, riordino, omogeneizzazione e gestione dell’intera cartografia forestale regionale esistente e che è, all’oggi, lo stadio più avanzato di completamento del più ampio progetto “Tipologie Forestali della Lombardia”. La Carta dei tipi forestali costituisce il passaggio fondamentale e necessario per la redazione della Carta Forestale Regionale, così come prevista all’art 7 della Legge Regionale n° 27 del 28.10.2004 “Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio e dell’economia forestale” ed in conformità con i contenuti della D.G.R. n° 13899 del 1 agosto 2003. Essa si pone come obiettivo principale la rappresentazione della distribuzione delle superfici boscate regionali adottando il nuovo sistema di classificazione (Del Favero, 2003). La Carta rappresenta un importante momento di riordino e di organizzazione nella gestione dell’intera cartografia forestale regionale; in altri termini il lavoro svolto ha permesso di raccogliere, ordinare e rendere consultabili in un unico archivio le cartografie forestali già completate, costruendo

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Pagina 27 di 88 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Comune di Bagolino DOCUMENTO DI PIANO –Impatto degli Ambiti di Trasformazione sul settore agricolo (integrazione) nel contempo un sistema in grado di recepire ed integrare tra loro, armonizzandoli, i lavori cartografici di dettaglio che verranno via via realizzati.

Estratto Carta dei Boschi (fonte Regione Lombardia, 2000) Estratto Carta delle categorie forestali (fonte Regione Lombardia, 2010)

E’ pertanto evidente che la Carta Forestale Regionale, essendo un sistema continuamente implementabile, rappresenta solamente una tappa intermedia di un percorso che, in tempi successivi e in base alle diverse esigenze, potrà essere approfondito, tramite l’inserimento di ulteriori informazioni. Ad esempio i rinnovati strumenti di pianificazione territoriale (Piani di Indirizzo Forestale e Piani di Assestamento Forestale della Valle Sabbia) porteranno, nel giro di qualche anno, a disporre di una cartografia forestale su base tipologica per l’intero territorio lombardo. L’analisi mostra chiaramente la netta predominanza della copertura boscata. I boschi ricoprono essenzialmente le aree più acclivi e sono rappresentati principalmente dagli orno – ostrieti governati a ceduo matricinato composti da roverella, carpino nero, frassino orniello, nocciolo tipici di un substrato calcareo con poco suolo e poca disponibilità d’acqua. Nei versanti più freschi troviamo il castagneto dei substrati carbonatici, mentre nelle are più pianeggianti compaiono i corileti. Da quota 800 m slm compaiono i faggeti nelle stazioni più fresche che lasciano lo spazio alla pecceta (boschi di Abete rosso ) a quote intorno ai 1200 m s.l.m mescolandosi poi il larice al limite della vegetazione arborea che coincide con la presenza dei pascoli montani. La vegetazione che maggiormente interessa il comune di Bagolino è costituita dalle voci di legenda sottoelencate:

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Estratto legenda Carta dei tipi forestali (fonte Comunità Montana di Valle Sabbia, 2010)

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Estratto Carta dei tipi forestali (fonte Comunità Montana di Valle Sabbia, 2010)

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5.3. Aree boscate assoggetate a Piano di Indirizzo Forestale Il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) costituisce il documento che verrà adottato dalla Comunità Montana di Valle Sabbia, ai sensi della legge regionale n. 31 del 2008, per delineare gli obiettivi di sviluppo del settore silvopastorale e le linee di gestione di tutte le proprietà forestali, private e pubbliche. Inoltre, a fianco degli aspetti settoriali il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) assume anche un ruolo di primaria importanza nel trattare il bosco nell’ambito del più ampio contesto della pianificazione urbanistico-territoriale. In questo contesto assume rilevanza il riconoscimento del PIF quale Piano di Settore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale nonché i contenuti di cogenza dello stesso nei confronti degli strumenti urbanistici comunali. Attualmente la Comunità Montana di Valle Sabbia non è ancora dotata di Piano di Indirizzo Forestale. In data 05 agosto 2010 con Deliberazione della Giunta Esecutiva n. 99 la Comunità Montana di Valle Sabbia ha avviato, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge comunitarie, nazionali e regionali (DIR 2001/42/CE, D.Lgs. 152/2006 e D.Lgs 4/2008, L.R. 12/2005Regione Lombardia), il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Indirizzo Forestale.

La finalità del Piano di Indirizzo Forestale è di ricercare, promuovere e sostenere una convivenza compatibile tra ecosistema naturale ed utilizzo umano delle risorse forestali e territoriali, con un occhio alla salvaguardia dei diritti di mantenimento, evoluzione e sviluppo del patrimonio naturale, Secondo le indicazioni regionali il PIF persegue i seguenti obiettivi generali: · la conoscenza del patrimonio silvopastorale mediante l’analisi e la pianificazione del territorio boscato; · la valorizzazione dei soprassuoli mediante la definizione delle linee di indirizzo per la gestione dei popolamenti forestali; · lo sviluppo delle proposte di intervento e delle le risorse necessarie nonché delle possibili fonti finanziarie per il rilancio del settore; · il raccordo e coordinamento tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale; · la definizione dei criteri di trasformabilità delle superfici boscate; · la proposta di priorità di intervento nella concessione di contributi pubblici. - Ulteriori obiettivi specifici legati alla realtà Valsabbina sono: · la gestione razionale dei boschi a prevalente funzione di protezione (difesa del suolo e tutela delle risorse idriche); · la conservazione dei boschi di pregio naturalistico;

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· lo sviluppo di metodi innovativi basati su tecnologie informatiche per il raccordo tra Pianificazione di settore e pianificazione di governo del territorio; · la gestione coordinata delle proprietà pubbliche assestate e delle grandi proprietà private; · lo sviluppo di un progetto di fattibilità per l’avvio di una filiera legno-energia; · il sostegno alle attività esistenti.

5.4. Rapporto con i Siti Natura 2000 Le aree protette bresciane, nel loro insieme, hanno un’importanza strategica nel sistema ecologico internazionale in quanto, per la conformazione e giacitura del territorio provinciale, esse rappresentano il raccordo principale tra i grandi parchi dell’Europa continentale e le aree protette del Mediterraneo. La presenza di Siti Natura 2000 impone la necessità di ottenere la valutazione di incidenza prima dell’approvazione del Piano; essendo il PIF un piano di settore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, l’ente competente per la valutazione è la Regione Lombardia che dovrà esprimersi previo parere degli Enti Gestori dei Siti che nella fattispecie è l’ERSAF. Qui di seguito si riporta una contestualizzazione cartografica del territorio oggetto d’analisi all’interno della Rete Natura 2000 in Provincia di Brescia.

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Nel territorio di Bagolino è localizzata parte della Zona di Protezione Speciale Val Caffaro (Codice sito: IT 2070302 -superficie: 1238 ha). La ZPS è costituita da 1.240 ha di territori demaniali prevalentemente localizzati in due distinte aree. La prima, più meridionale e pressoché coincidente con il Valon del Rio Levras e con la destra orografica della Valle della Berga, è compresa tra i 370 ed i 1.770m (Cime Baremone); La seconda, invece, più alta, corrisponde con l’Alta Val Vaia e la sinistra orografica della Val Dasdana ed è compresa tra i 1.150 m della località Prà di Vaia ed i 2.250 m della Punta dei Sette Venti. In termini di uso del suolo, la porzione meridionale della ZPS si presenta coperta da boschi di conifere e da boschi misti di conifere e latifoglie (cartografia DUSAF). Più articolata invece la ripartizione delle forma d’uso del suolo per la zona settentrionale della ZPS (Punta Sette Venti), dove trovano particolare diffusione i pascoli della valle del Vaia, ricondotti all’habitat 6230 dal formulario della ZPS. Inoltre, trovano ampia diffusione anche gli arbusteti alpini a rododendro e ginepro che sovrastano altiemtricamente i pascoli sopradescritti (Dosso Pozzarotonda, Punta Sette Venti), e che il formulario riconduce all’habitat 4060 Lande Alpine e Boreali. A quote minori infine trovano diffusione le foreste di conifere montane (tipicamente peccete altimontane), che il formulario ascrive all’habitat comunitario 9410, nonché all’habitat 9110 per le faggete. I fattori di vulnerabilità sono correlati con la pressione antropica dovuta in particolare ad attività legate al turismo quali l'escursionismo, la raccolta funghi e la generale fruizione dei boschi; attualmente tali attività risultano di moderata intensità. La zonizzazione del PGT del Comune di Bagolino individua due ambiti per la ZPS in oggetto: aree agricole produttive e aree agricole di tutela dei valori ambientali ecologici e paesaggistici. L’azzonamento comunale è avvenuto tramite il recepimento degli ambiti agricoli strategici di individuazione provinciale e loro riconduzione, di massima, ad area agricola produttiva. Diversamente, le zone boschive interne al Sito (ma anche esterne ad esso) sono ascritte ad aree agricole di valore paesaggistico, ambientale ed ecologico. L’ambiente predominante è quello delle brughiere ad arbusti e delle praterie degli orizzonti alpino e sub-alpino. Le foreste, al contrario, sono decisamente scarse (circa 150 ha) ed, eccettuato qualche lembo di faggeta, sono costituite quasi esclusivamente da formazioni di abete rosso (Picea excelsa).

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Gli habitat di interesse comunitario presenti nell’area sono sei, come elencati nella tabella sottostante: % della % della COD. Habitat naturale di interesse comunitario ZPS 4060 Lande alpine e boreali 35 6230 Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone 30 montane 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea) 10 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile 5 9110 Faggeti del Luzulo-Fagetum 2 8220 Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica 2

Nella ZPS della Val Cáffaro la fauna è abbastanza ricca e ben diversificata. Sebbene la presenza di Ungulati sia scarsa si riscontrano elementi di sicuro interesse tra i Chirotteri, quali ad esempio il pipistrello di Nathusius e la nottola di Leisler. L'erpetocenosi dell'area è piuttosto complessa e completa in quanto il territorio comprende anche aree aperte di bassa quota. Di rilievo la presenza dell’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata). L'escursione altitudinale, le condizioni fisiografiche, la tipologia di vegetazione boschiva e la zoocenosi presente determinano condizioni decisamente favorevoli alla presenza di specie ornitiche tipiche della zona montano-alpina; di particolare rilievo è segnalata la presenza del Gallo cedrone, Astore e Aquila reale. Si contano oltre 60 specie nidificanti. Nel Sito sono presenti, tra stanziali e migratrici, ben 34 specie ornitiche di interesse conservazionistico comunitario. Undici di queste sono comprese nell’allegato I della direttiva “Uccelli”, mentre le altre sessantuno, sono migratrici abituali nell’area. Nel formulario del Sito non sono elencati mammiferi, rettili ed invertebrati di interesse comunitario. Cod. S Cod. Specie di interesse comunitario A072 Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) A073 Nibbio bruno (Milvus migrans) A091 Aquila reale (Aquila chrysaetos) A104 Francolino di monte (Bonasa bonaria) A408 Pernice bianca alpina (Lagopus mutus helveticus) A108 Gallo cedrone (Tetrao urogallus) A215 Gufo reale (Bubo bubo) A217 Civetta nana (Glaucidium passerinum)

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A223 Civetta caporosso (Aegolius funereus) A236 Picchio nero (Dryocopus martius) A338 Averla piccola (Lanius collurio)

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6. IL COMPARTO AGRICOLO

6.1. Analisi del sistema agricolo territoriale Per un adeguato riconoscimento delle principali vocazioni del territorio e degli ambiti agricoli intorno al centro urbano di Bagolino, la Provincia mette a disposizione dei Comuni un repertorio di elaborazioni cartografiche redatte alla scala vasta provinciale (febbraio 2008). Le cartografie riproducono per ciascun Comune l’ambito territoriale di appartenenza ed un intorno di inquadramento.

CARTA DELLE AREE PROTETTE La carta rappresenta il mosaico delle aree protette della Provincia di Brescia a partire dai dati ufficiali diffusi dalla Regione Lombardia a fine 2007. La tavola delle Aree Protette del PTCP identifica il Comune di Bagolino nelle Aree di Rilevanza Ambientale – H. Caffaro Valle Sabbia e individua un’area ZPS ad ovest del territorio e una a sud nei pressi del Montesuello (Codice sito: IT 2070302).

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CARTA MOSAICO DEI VINCOLI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI Questa cartografia, tratta dal Mosaico degli Strumenti Urbanistici Comunali aggiornato al 2003, riporta i vincoli e le tutele riconosciuti negli strumenti urbanistici comunali. Vincoli e tutele derivano da norme sovraordinate o sono autonomamente introdotti per salvaguardare vocazioni riconosciute a livello locale.

CARTA MOSAICO VOCAZIONI AGRICOLE DEGLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI La carta, redatta dagli uffici provinciali a partire da informazioni contenute negli strumenti urbanistici comunali (MISURC 2003), costituisce un riferimento di partenza per individuare alla scala locale le principali vocazioni degli spazi aperti del territorio comunale, quale presupposto ottimale per la perimetrazione degli ambiti agricoli attorno ai centri abitati (le aree a avocazione produttiva, le aree di tutela paesistica e le aree di tutela o salvaguardia ambientale).

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CARTA DEI BENI AMBIENTALI E PAESAGGISTICI La carta è tratta dal sistema informativo regionale dei Beni Ambientali e Paesaggistici (SIBA). Il territorio comunale di Bagolino ricade per buona parte negli Ambiti ad Elevata Naturalità (art. 17 del PTPR) ed è interessato da una buona presenza di Tratti vincolati dei corsi d’acqua (Dlgs 42/04 art 142 comma 1 lett. c) nonché dalle relative aree di rispetto dei corsi d’acqua vincolati (150m). Inoltre si segnala la presenza della fascia di rispetto dei laghi (300m), la presenza di Bellezze d’insieme (Dlgs 42/04 art 136 comma 1 lett. c, d) nella zona di Ponte Caffaro e Bagolino e infine il ricadere nelle Aree appenniniche e alpine.

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CARTA DEL VALORE AGRO-FORESTALE A supporto del processo di definizione degli ambiti agricoli, la Provincia di Brescia ha predisposto una carta del valore agro-forestale della pianura, applicando la metodologia proposta dalla DG Agricoltura della Regione Lombardia e sviluppata in collaborazione con ERSAF. La metodologia si basa sulla combinazione del valore di capacità d’uso dei suoli1 con l’uso del suolo reale2, che può comportare una diminuzione del valore agroforestale rispetto alla naturale potenzialità agricola del suolo, anche in funzione della possibilità di riconversione all’uso agricolo dei suoli attualmente destinati ad altre attività e usi, e lo sforzo da sostenersi per una tale operazione, quando possibile. Tale combinazione ha prodotto una serie di valori numerici (ai valori numerici più alti corrisponde un più alto valore agricolo) che ha permesso l’individuazione di 3 classi a diverso valore agricolo, ripartite come segue: • da 0 a 65 valore agricolo basso o assente: comprende le aree naturali, non interessate dalle attività agricole (quali i boschi, i castagneti, la vegetazione palustre e dei greti, i cespuglietti e tutte le restanti aree naturali in genere) ed anche le aree agricole marginali (quali le zone golenali, versanti ad elevata pendenza e/o soggetti a rischio di dissesto) e quelle abbandonate o in via di abbandono non aventi una significativa potenzialità di recupero all’attività agricola stessa; • da 65 a 90 valore agricolo moderato: vi sono compresi suoli adatti all’agricoltura e destinati a seminativo o prati e pascoli, ma con limitazioni colturali di varia entità e soggetti talvolta a fenomeni di erosione e dissesto, in particolare nella zone montane. La classe comprende quindi i suoli a minore valore produttivo, sui quali peraltro l’attività agrosilvopastorale svolge spesso importanti funzioni di presidio ambientale e di valorizzazione del paesaggio; • oltre 90 valore agricolo alto: comprende suoli caratterizzati da una buona capacità d’uso, adatti a tutte le colture o con moderate limitazioni agricole e/o dalla presenza di colture redditizie (seminativi, frutteti, vigneti, prati e pascoli- in particolare quelli situati nelle zone di produzione tipica-, colture orticole e ortoflorovivaistiche, ecc.). La classe comprende quindi i suoli ad elevato e molto elevato valore produttivo, particolarmente pregiati dal punto di vista agricolo. Come spiegato precedentemente il valore agroforestale è il risultato dell’interazione della capacità d’uso dei suoli e dell’uso dei suoli reale; bisogna però precisare che, al fine di combinare questi due fattori, è stato necessario svolgere un passo intermedio a causa della naturale non corrispondenza tra le porzioni di suolo appartenenti a una certa classe di capacità con quelle caratterizzate da un particolare uso del suolo: in una determinata classe di capacità possono rientrare diversi usi e viceversa.

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Al fine di sovrapporre i due strati informativi è quindi stato necessario creare per ogni foglio del CTR un reticolo di celle di uguali dimensioni, corrispondenti a porzioni di territorio di 20 x 20 m. In questo modo ciascun foglio è stato discretizzato attraverso una griglia di 100.000 celle per ciascuno delle quali è stato possibile attribuire una classe di capacità e il relativo punteggio, una classe di uso del suolo con il relativo grado di riduzione ed infine il corrispondente valore agro-forestale.

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CARTA DI USO DEL SUOLO (SIARL) E COLTURE BIOLOGICHE Questa cartografia è l’esito di una semplificazione della Carta Uso Suolo Agricolo dell'ERSAF (anno 2007) a partire dalle dichiarazioni ai fini contributivi rilasciate delle aziende agricole; per rendere leggibile la carta alcune colture affini sono state accorpate in macro-categorie. Quanto alle colture biologiche sono rappresentati terreni ad oggi iscritti al SIARL come “a regime biologico” o “in corso di registrazione”.

CARTA DELLE PRODUZIONI DOC, DOCG, IGT La cartografia riporta i prodotti DOC, DOCG e IGT presenti in Provincia di Brescia. Sono le aree delimitate da disciplinari di produzione che impongono limiti altitudinali massimi per le piantumazione di vigneti ascrivibili alla qualità VQSPRD (vini di qualità superiore protetti in regioni denominate). Nonostante la presenza gastronomico-culturale del “bagos”, famoso formaggio montano, tale prodotto non rientra tra le produzioni di pregio della provincia bresciana.

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CARTA DELLE DIMENSIONI AZIENDALI (SIARL) La carta rappresenta le particelle aziendali appartenenti alla stessa classe dimensionale indipendentemente dalla collocazione delle aziende stesse. Tuttavia, di norma, le particelle appartengono ad aziende localizzate sul territorio comunale. L’obiettivo è di individuare e salvaguardare le aziende di maggiori dimensioni.

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6.2. Dati sulla consistenza del settore primario La Valle Sabbia nel PSR 2007-20013 rientra nelle aree “C” - Le aree rurali intermedie: in questo gruppo rientrano aree situate prevalentemente in territori di collina che conservano caratteristiche a valenza rurale e nello stesso tempo presentano anche una certa diversificazione delle attività economiche; ciò significa che esso è identificato con quella parte del territorio regionale in cui l’attività agricola riveste un ruolo intermedio tra l’asse produttivo agrario della pianura e quello delle aree marginali di montagna. Bagolino è collocato nella parte più a nord della Valle Sabbia e appartiene alla tipica realtà montana con elementi comuni come: la stretta commistione tra agricolo-residenziale ed industriale; la bassa produttività dei suoli per questioni climatiche e morfo-pedologiche; la grande propensione degli abitanti all’attività artigianale ed industriale e, non per minore importanza, la bassissima redditività del sistema agricolo montano. In queste zone una specifica priorità è quella di favorire l’integrazione dell’azienda agricola con il contesto territoriale, soprattutto nel caso in cui l’imprenditore voglia impostare la propria attività sui canali commerciali brevi o sulla diversificazione o, ancora, sviluppare produzioni tipiche e di qualità anche in relazione a piccole filiere locali. Il territorio di Bagolino è contraddistinto da qualche sporadico ambito con valore agricolo medio e la totale assenza di ambiti con valore agricolo alto. In tale ambito la disponibilità di terreni adatti all’agricoltura è esigua e limitata alla fascia di territorio pianeggiante attigua al lago ed alle aree meno acclivi, localizzati principalmente nella zona pianeggiante del Pian d’Oneda.

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Estratto Valore agricolo (fonte Regione Lombardia, 2006)

L’analisi del sistema agricolo del comune di Bagolino mira ad approfondire le tematiche relative alle classi produttive ed alla caratterizzazione delle aziende agricole del comune stesso. Al fine di ottenere un quadro conoscitivo, il più aggiornato possibile, è stata eseguita una ricerca nell’ambito dei dati ISTAT del 5° Censimento generale dell’Agricoltura dell’anno 2000, dei dati del Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia (SIARL) aggiornato a dicembre 2007 e dei dati SIARL provinciali per la consistenza degli allevamenti. Dall’ultimo Censimento Generale dell’Agricoltura (ISTAT 2000) è stato possibile ricavare il numero delle aziende agricole, la superficie agricola totale e le principali utilizzazioni dei terreni. Sebbene i dati ISTAT siano aggiornati all’anno 2000, e quindi non attuali, sono fondamentali per una visione sull’evoluzione del comparto agricolo del comune considerato. Analizzando i grafici e le tabelle riportate di seguito si può notare come le aziende agricole complessivamente presenti sul territorio registrano, nel periodo che va dal 1990 al 2000, una

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Pagina 44 di 88 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Comune di Bagolino DOCUMENTO DI PIANO –Impatto degli Ambiti di Trasformazione sul settore agricolo (integrazione) diminuzione di oltre il 50% del numero totale delle aziende agricole (dalle 580 aziende nel 1990 alle 248 nel 2000), con un andamento analogo a quello che si verifica anche nei comuni limitrofi. A differenza del comune di Bagolino, negli altri comuni contermini il calo delle aziende agricole è più evidente, raggiungendo delle variazioni percentuali in negativo comprese tra il 65% e l’85% rispetto al dato del 1990 (è opportuno ricordare, a questo proposito, che tra i due censimenti vi sono diversi i criteri di classificazione da parte dell’ISTAT, con l’adozione di criteri più restrittivi per definire l’esistenza o meno di un’azienda agricola rispetto, ad esempio, a terreni agricoli di proprietà di non agricoltori e che, negli scorsi censimenti erano considerati come aziende agricole vere proprie). La tendenza che accomuna il comune di Bagolino e i suoi comuni contermini è la diminuzione del numero dei capi di bestiame allevati oltre che del numero delle aziende attive. Il numero dei bovini allevati tende a calare di valori percentuali compresi tra il 3 e il 64% a Bagolino e nei comuni limitrofi. L’allevamento suinicolo registra diminuzioni più rilevanti nell’ordine del 70%, in particolare nei comuni di Bagolino, Anfo, Collio e Idro; fa eccezione il comune di Lavenone, che registra un aumento del 62.5% nel numero dei suini tra il 1990 e il 2000. Infine il numero degli ovini/caprini riporta un valore percentuale negativo unicamente per Bagolino (- 21,7%), mentre gli altri comuni contermini presentano tutti un valore positivo dell’ordine del 20%.

Aziende agricole totali (Fonte: dati Istat annI 1990 2000)

Aziende agricole Codice Descrizione totale Istat var 1990 2000 %

17010 Bagolino 580 248 ‐57,2% 17 0 0 5 A n f o 102 29 ‐71,6% 17058 Collio 285 58 ‐79,6% 17 0 8 2 I d r o 115 40 ‐65,2% 24 17087 Lavenone 92 ‐73,9%

Variazione assoluta del numero totale delle aziende agricole tra il 1990 e il 2000 (Bagolino e comuni limitrofi) 0,0% Bagolino Anfo Collio Idro Lavenone ‐20,0%

‐40,0%

‐60,0% ‐57,2% ‐65,2% ‐80,0% ‐71,6% ‐73,9% ‐79,6% ‐100,0%

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Capi di bestiame delle aziende con allevamenti secondo la specie (Fonte: dati Istat anno 1990 e2000)

Codice BOV INI OV INI E CAPRINI SUINI De s cr izione Istat 1990 2000 var 90/00 1990 2000 var 90/00 1990 2000 var 90/00 17010 Bagolino 1.376 976 ‐29,1% 369 289 ‐21,7% 154 84 ‐45,5% 17005 Anfo 57 55 ‐3,5% 37 47 27,0% 3 0 ‐100,0% 17058 Collio 1.434 619 ‐56,8% 31 39 25,8% 164 5 ‐97,0% 17082 Idro 71 26 ‐63,4% 92 113 22,8% 14 8 ‐42,9% 17087 Lavenone 163 107 ‐34,4% 151 180 19,2% 8 13 62,5%

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Numero di capi bovini Bagolino e comuni limitrofi

1.600 1.434 1.376 1.400 1.200 976 1.000 800 619 1990 600 2000 400 163 200 107 57 55 71 26 0 Bagolino Anfo Collio Idro Lavenone

Numero di capi ovini‐caprini Bagolino e comuni limitrofi 400 369 350 289 300 250 200 180 1990 151 150 113 2000 92 100 37 47 39 50 31 0 Bagolino Anfo Collio Idro Lavenone

Numero di capi suini Bagolino e comuni limitrofi

180 164 154 160 140 120 100 84 1990 80 60 2000 40 14 20 8 8 13 3 0 5 0 Bagolino Anfo Collio Idro Lavenone

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Bagolino: rapporto capi bovini, ovini, suini (dati Istat anno 1990)

suini 8%

ovini 19%

bovini 73%

Bagolino: rapporto capi bovini, ovini, suini (dati Istat anno 2000)

suini 6%

ovini 22%

bovini 72%

Sempre dalla elaborazione dei dati ISTAT, è stata fatta un’analisi sulla tipologia di coltivazioni agro-forestali effettuate dalle aziende nell’ambito comunale. Le tipologie possibili sono: seminativi, coltivazioni legnose agrarie, prati e pascoli permanenti e orti familiari. In tabella si nota che le destinazioni d’uso prevalenti, sul totale della superficie comunale, sono costituite principalmente da prati permanenti. Appare evidente che il comparto agrario comunale è quello tipico degli ambienti montani con le superfici impegnate per lo più a prati e boschi ed in cui l’attività agricola è frazionata e limitata alle aree meno acclivi.

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Aziende agricole secondo le forme di utilizzazione dei terreni (Fonte: dati Istat anno 1990 e2000)

Aziende con SAU Codice Istat Descrizione seminativi legnose agrarie orti familiari prati permanenti pascoli

1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000

17010 Bagolino 84 13 26 1 468 199 508 225 76 46

17005 Anfo 2 0 1 1 61 22 62 18 64 10

17058 Collio - 0 - 0 1 0281582216

17082 Idro 6635752611037210 17087 Lavenone 5 3 - 0 19 16 70 22 21 5

50% 46% 44% 45% 40% 41% 40% 35% 30% 25% 1990 20% 2000 15% 10% 10% 7% 7% 5% 3% 2% 0% 0% seminativi legnose agrarie orti familiari prati pascoli permanenti

Anche dai dati SIARL si evidenzia che le tipologie agrarie principali sono bosco misto e prati permanenti. Le tipologie agrarie di maggior pregio, e che produrrebbero un maggior reddito sono invece secondarie nell’economia agricola del territorio considerato; le coltivazioni presenti nel settore di fondovalle sono l’espressione delle linee di tendenza in cui versa il comparto agricolo-zootecnico: infatti in questa zona vi sono poche aziende che diversificano la produzione con colture intensive o di pregio, mentre si riscontra una tendenza generalizzata alla trasformazione dei seminativi in prati polifiti; nella quasi totalità dei casi, ove si mantengono seminativi, questi vengono per lo più destinati alla maiscoltura da insilato, da utilizzare come foraggio per l’azienda zootecnica.

Da tali considerazioni si può quindi affermare che l’agricoltura praticata è tipicamente montana, con vaste superfici a prati permanenti e pascoli, utilizzate per la pratica d’alpeggio in estate e l’utilizzo di foraggi secchi durante la stagione invernale. Sebbene l’alpeggio non sia un’attività economicamente, troppo, redditizia, è fondamentale per il mantenimento dell’ambiente e del paesaggio che solamente la presenza dell’uomo può fare

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Pagina 49 di 88 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Comune di Bagolino DOCUMENTO DI PIANO –Impatto degli Ambiti di Trasformazione sul settore agricolo (integrazione) perdurare. Si ricorda che in alpeggio è spesso svolta l’attività di caseificazione con produzione di formaggi tipici, importanti per la tutela delle tradizioni locali. L’alpicoltura è l’insieme delle attività agricole svolte sia nei fondovalle sia nei pascoli in quota. Essa quindi si sviluppa sui principali cardini rappresentati dalla coltivazione dei campi, dalla gestione delle foraggiere estensive (prati e pascoli) e dall’allevamento. Le aziende zootecniche, in particolare quelle che allevano bovini per la produzione di latte, ma anche quelle con ovini e caprini, ricorrono tradizionalmente a due fonti principali di foraggio: i prati di fondovalle per assicurarsi le scorte nei mesi invernali e i pascoli per l’alimentazione nei mesi estivi. Le malghe, i pascoli e gli alpeggi sono così unità fondamentali per il sistema socio-economico delle aree alpine.

Estratto Malghe e alpeggi (fonte Regione Lombardia, 2000)

L’utilizzo della superficie agricola appare piuttosto differenziato in funzione delle specifiche caratteristiche altimetriche, pedoclimatiche ed idrogeologiche del territorio provinciale. Dal punto di vista geomorfologico l’intero territorio provinciale può essere suddiviso in tre ampie aree aventi caratteristiche sensibilmente diverse: le valli alpine, la fascia collinare pedemontana e la pianura.

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Le valli e le zone montane che caratterizzano il territorio di Bagolino sono, per lo più, contraddistinte da un’agricoltura marginale: le esigue dimensioni aziendali e le condizioni climatiche sono i fattori che restringono fortemente la produttività aziendale. Per avere una panoramica dell’agricoltura nel comune in oggetto e dell’incidenza degli ambiti di trasformazione individuati dal PGT sul suolo attualmente a destinazione agricola, è stata effettuata una valutazione attinente ala perdita di suolo agricolo. La valutazione attinente il consumo di suolo è stata elaborata utilizzando i dati della Superficie Agricola Utilizzabile relativa al censimento ISTAT 2000. Tali dati, per quanto riguarda le superfici agricole, sono attendibili in quanto i Piani Regolatori Generali dei Comuni nel 2000 erano stati tutti approvati. Anche il rilevamento del 2000 (Censimento ISTAT) è stato effettuato con modalità diversa dal censimento 1990, più rispondente alle reali presenze di Imprese Agricole Professionali e non operanti sul territorio.

COMUNE SAU CENSIMENTO ISTAT 2000 Ettari (Ha) BAGOLINO 2725,5 ANFO 71,6 COLLIO 2734,2 IDRO 146,8 LAVENONE 221,6

TOTALE SAU Ha 5.899,7

La Superficie Agraria Utile del Comune di Bagolino viene sfruttata per quasi la gran parte da prati permanenti e da orti familiari (87% della SAU totale), la porzione restante si suddivide in pascoli (circa il 10%) e coltivazione a seminativo (circa il 3%). Questa descritta è la situazione rilevata dal censimento dell’agricoltura effettuato nel 2000; un rapido confronto con i dati raccolti nel precedente Censimento (1990) permette di evidenziare un andamento in diminuzione rispetto al totale della destinazione a seminativi e ad attività legnose a Bagolino e in crescita della destinazione a orti familiari, prati permanenti e pascoli.

Ciò che si evince dalla mole di informazioni analizzate in questo capitolo non è che la conferma di un progressivo processo di abbandono delle attività legate al settore primario, fenomeno che si manifesta in forma più intensa proprio a partire dalle zone di montagna, con drastica contrazione nel numero di addetti e concentrazione del numero di capi nelle poche aziende zootecniche rimaste in attività, le quali trovano comunque alcune limitazioni alla loro espansione anche nella scarsa disponibilità di suolo, necessario al mantenimento dell’attività di allevamento.

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7. ANALISI DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

Il presente capitolo ha l’obiettivo di analizzare i possibili impatti positivi o negativi che generano gli ambiti di trasformazione sul sistema agricolo. In relazione alle singole zone si riportano di seguito specifiche considerazioni descrittive relative al consumo potenziale di suolo agricolo o forestale, alla capacità di gestione degli effluenti di allevamento sulla produttività aziendale, alla capacità di accesso ai fondi, alla capacità di accesso ai fondi e all’eventuale ricaduta sul contorno agro-ambientale di aziende agrituristiche o biologiche.

7.1. Analisi del contesto comunale Per valutare le relazioni tra gli ambiti agricoli e naturali e gli ambiti di trasformazione, sono state utilizzate le informazioni sull'uso del suolo del territorio di Bagolino desunte dalla Carta delle Destinazioni d'Uso Agricolo e Forestale (DUSAF). Per consentire le elaborazioni, la classificazione in classi e sottoclassi del DUSAF è stata sintetizzata in sette classi, appartenenti a tre ambiti principali (naturale, agricolo e urbano). In questo modo, le classificazioni riguardanti le aree urbanizzate e agricole sono state accorpate e trattate con un grado di maggiore sintesi rispetto alle aree naturali, su cui invece si è concentrata l'attenzione dello studio. CLASSIFICAZIONE SINTETICA AMBITI TERRITORIALI Aree urbanizzate Urbano Seminativo Agricolo Boschi Cespuglieti Naturale Praterie naturali Prati Vegetazione aree umide Corsi d’acqua e lago d’Idro Corpi idrici

Come emerge dall'analisi dei dati le aree con elementi vegetazioni naturali ammontano a circa 10.529,11 ha, corrispondenti al 95,8% del territorio comunale, mentre le aree agricole e le aree urbanizzate coprono rispettivamente 101,74 ha e 153,74 ha, pari a rispettivamente lo 0,9% e l’1,4% della superficie comunale. AMBITI TERRITORIALI AREA (ha) AREA (%) Urbano 153,74 1,4% Agricolo 101,74 0,9%

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Naturale 10.529,11 95,8% Corpi idrici 197,3 1,9% TERRITORIO COMUNALE 10.981,89 100% Sintesi uso del suolo comunale (fonte DUSAF)

Ambiti territoriali

95,9%

urbano agricolo naturale corpi idrici

0,9% 1,9%

1,4%

Le aree naturali, costituite principalmente da boschi di latifoglie e misti di latifoglie e aghifoglie, caratterizzano il territorio di Bagolino; questa fascia boscata ha un valore ecologico e paesaggistico elevato, costituendo inoltre la matrice dell'unità di paesaggio concernente la Rete Ecologica. La superficie a destinazione naturale è pari a circa il 96% del totale della superficie comunale; attraverso una scomposizione dell’areale totale pari a circa 105.291.000 mq è stato possibile determinare quantitativamente in percentuale e cartograficamente la reale dotazione di spazi naturali rispetto al territorio comunale, così suddivisi:

CLASSI USO DEL SUOLO NATURALE AREA (ha) AREA (%)

Boschi 5.311,55 48,4%

Cespuglieti 1.241,23 11,3%

Praterie naturali 3.203,41 29,2%

Prati 766,66 7,0%

Vegetazione aree umide 6,25 0,05% Uso del suolo naturale (fonte DUSAF)

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Ambito territoriale naturale

7,3% 0,1%

boschi 30,4% cespuglieti 50,4% praterie prati vegetazione umide

11,8%

Sono invece nettamente meno rappresentate rispetto alla media comunale sia le aree agricole, sia in maggior misura le aree urbanizzate. Ai fini della classificazione DUSAF, le classi agricole rappresentate nel territorio comunale sono: • il seminativo semplice, costituito dai terreni interessati da coltivazioni erbacee soggette all'avvicendamento o alla monocoltura, nonché i terreni a riposo;

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Estratto Uso del Suolo (fonte DUSAF)

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7.2. Perdita di suolo agricolo derivante dagli ambiti di trasformazione

Gli ambiti di trasformazione individuati dal PGT che incidono sul suolo attualmente a destinazione agricola sono dettagliati nella tabella seguente. Trasformazioni PROPOSTE esterne al perimetro del TUC di cui al Area (mq) Documento di Piano ATR01 8.487 ATR03 3.972 ATR06 9.440 ATR07 4.634 ATR08 9.192 ATR09 2.024 Ambiti di trasformazione residenziali ATR10 2.434 ATR12 subA 6.626 ATR12 subB 4.242 ATR14 6.033 ATR15 8.326 ATR18 5.212 ATT 01 6.266 Ambiti di trasformazione turistici ATT 02 3.214 Ambiti di trasformazione produttivi ATP 02 2.352 SUAP 02 2.148 Sportello Unico Attività Produttive SUAP 03 11.570 SUAP 04 2.102 Totale PROPOSTE 100.404 Dati riassuntivi consumo di suolo PGT Nell’analisi, che verrà illustrata nei capitoli successivi, si ritiene utile considerare anche gli ambiti di trasformazione riconfermati da PRG vigente e quindi anche: Trasformazioni RICONFERMATE esterne al perimetro del TUC di Area (mq) cui al Documento di Piano ATR02 12.371 ATR04 7.278 ATR05 subA 4.236 ATR05 subB 1.962 Ambiti di trasformazione residenziali ATR11 4.897 ATR16 2.986 ATR17 8.020 ATR19 5.205 Ambiti di trasformazione turistici ATT03 20.607 Ambiti di trasformazione produttivi ATP01 6.132 Totale RICONFERMATE 73.694 Dati riassuntivi consumo di suolo PGT

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Nel quadro generale rientrano tutte le zone non urbanizzate, anche se di uso non prettamente agricolo, poiché si tiene conto del carattere multifunzionale dell’agricoltura e del suo valore paesistico e ambientale, vale a dire delle funzioni non esclusivamente produttive dell’agricoltura come ad esempio quelle ecologiche, ricreative e paesaggistiche. Le superfici boscate, che hanno finalità più spiccatamente ecologiche, ambientali, paesaggistiche e di difesa del dissesto idrogeologico, rientrano quindi negli ambiti rurali ma a prevalente valenza ambientale e, quindi, con “peso” agricolo minore. Nelle tabelle successive vengono riportati gli usi del suolo attuali, i consumi di suolo agricolo sottratti in valore assoluto e rapportati alla SAU comune (censimento ISTAT 2000), riguardanti gli ambiti di trasformazione aggiuntivi da PGT e quelli riconfermati da PRG vigente.

TAB.1 - SAU SOTTRATTE RELATIVE AGLI AMBITI PROPOSTI

SUPERFICIE SAU sottratta / SAU comune TIPOLOGIA SAU sottratta AMBITO AMBITO SAU comune (mq) PRODUZIONE (mq) (mq) (%) prati 7.702 0,03% ATR01 8.487 27.255.000 boschi 785 0,003% prati 3.527 0,01% ATR03 3.972 27.255.000 boschi 445 0,002% ATR06 9.440 27.255.000 cespuglieti 9.440 0,03% prati 4.067 0,01% ATR07 4.634 27.255.000 boschi 567 0,002% prati 8.888 0,03% ATR08 9.192 27.255.000 boschi 304 0,001% ATR09 2.024 27.255.000 prati 2.024 0,007% ATR10 2.434 27.255.000 prati 2.434 0,009% ATR12 subA 6.626 27.255.000 prati 6.626 0,02% prati 3.560 0,01% ATR12 subB 4.242 27.255.000 boschi 682 0,003% ATR14 6.033 27.255.000 prati 6.033 0,02% ATR15 8.326 27.255.000 prati 8.326 0,03% ATR18 5.212 27.255.000 prati 5.212 0,02% ATT 01 6.266 27.255.000 seminativi 6.266 0,02% ATT 02 3.214 27.255.000 seminativi 3.214 0,01% ATP 02 2.352 27.255.000 prati 2.352 0,009% SUAP 02 2.148 27.255.000 seminativi 2.148 0,008% SUAP 03 11.570 27.255.000 prati 3.414 0,01%

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boschi 8.156 0,03% prati 1.074 0,004% SUAP 04 2.102 27.255.000 boschi 1.028 0,004% TOTALE 100.404 27.255.000 - 100.403 0,37%

TAB.2 - SAU SOTTRATTE RELATIVE AGLI AMBITI RICONFERMATI

SUPERFICIE SAU sottratta / SAU comune TIPOLOGIA SAU sottratta AMBITO AMBITO SAU comune (mq) PRODUZIONE (mq) (mq) (%) prati 1.064 0,004% ATR02 12.371 27.255.000 cespuglietti 7.965 0,03% boschi 6.216 0,02% ATR04 7.278 27.255.000 prati 7.278 0,03% ATR05 subA 4.236 27.255.000 prati 4.236 0,02% ATR05 subB 1.962 27.255.000 prati 1.962 0,007% prati 638 0,002% ATR11 4.897 27.255.000 boschi 4.259 0,02% ATR16 2.986 27.255.000 prati 2.986 0,01% prati 6.187 0,02% ATR17 8.020 27.255.000 boschi 1.833 0,007% ATR19 5.205 27.255.000 prati 5.205 0,02% prati 7.880 0,03% ATT03 20.607 27.255.000 cespuglieti 7.891 0,03% praterie 2.429 0,009% prati 3.000 0,01% ATP01 6.132 27.255.000 incolto 0 - TOTALE 73.694 27.255.000 - 70.999 0,27%

TAB. 3- RIEPILOGO SAU SOTTRATTE RELATIVE AGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE

SUPERFICIE SAU sottratta / SAU TIPOLOGIA SAU sottratta AMBITO AMBITO SAU comune comune PRODUZIONE (mq) (mq) (%)

Ambiti 100.404 27.255.000 vedi TAB.1 100.403 0,37% proposti Ambiti 73.694 27.255.000 vedi TAB.2 70.999 0,27% riconfermati

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TOTALE 174.098 27.255.000 - 171.402 0,64%

TAB.4 – RIEPILOGO SAU SOTTRATTE PER TIPOLOGIA DI PRODUZIONE

SAU sottratta / SAU sottratta AMBITO SAU comune SAU comune (mq) (%) AMBITI PROPOSTI Seminativi 27.255.000 11.628 0,04% AMBITI AGRICOLI 27.255.000 11.628 0,04% Boschi 27.255.000 11.967 0,04%

Prati 27.255.000 70.628 0,26%

Cespuglieti 27.255.000 9.440 0,03%

AMBITI NATURALI 27.255.000 92.035 0,34% AMBITI RICONFERMATI Boschi 27.255.000 12.308 0,05%

Prati 27.255.000 40.436 0,15%

Cespuglieti 27.255.000 15.856 0,06%

Praterie 27.255.000 2.429 0,009%

AMBITI NATURALI 27.255.000 71.029 0,26% TOTALE AMBITI AGRICOLI 27.255.000 11.628 0,04% AMBITI NATURALI 27.255.000 163.064 0,60%

Le superfici complessive degli ambiti vocati a trasformazione aggiuntivi da PGT, sottratte alla SAU comunale complessiva, danno quale risultato di SAU residua pari a mq 27.154.597 (Ha 2715,46). Comprendendo nel calcolo anche gli ambiti di trasformazione riconfermati la superficie totale della SAU residua ha un valore pari a mq 27.083.598 (Ha 2708,35).

I risultati evidenziano che l’influenza della riduzione della superficie agricola rispetto alla SAU tenendo in considerazione le previsioni di Ambiti di Trasformazione da PGT è pari allo 0,63% della SAU attuale e sottraggono complessivamente una SAU pari a 171.402 mq.

Analizzando nello specifico gli ambiti di trasformazione sia dal punto di vista dell’uso del suolo sia della tipologia di produzione gli ambiti aggiuntivi apportano una riduzione delle aree agricole per circa 11.600 mq e delle aree naturali per circa 163.000 mq (la componente naturale che risente

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Pagina 59 di 88 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Comune di Bagolino DOCUMENTO DI PIANO –Impatto degli Ambiti di Trasformazione sul settore agricolo (integrazione) della maggior riduzione sono i prati con un valore di circa 111.000 mq pari allo 0,4% della SAU attuale).

7.3. Impatti degli Ambiti di Trasformazione In relazione alle singole zone per le quali sono previsti ambiti di trasformazione urbanistica si riportano di seguito specifiche considerazioni descrittive e la valutazione degli impatti previsti sul sistema agricolo precedentemente descritto. Per quanto concerne l’occupazione di suolo non urbanizzato, si è optato in via generale per la conservazione degli appezzamenti integri ad alta produttività, concentrandosi sulle aree prossime all’urbanizzato. Gli effetti causati dalla sottrazione di suolo agricolo per effetto delle decisioni del PGT aventi carattere insediativo e corrispondenti alle aree di trasformazione individuate dal Documento di Piano, hanno solamente un’incidenza sulla potenzialità produttiva agricola del territorio, in quanto quasi tutte le aree in oggetto risultano non essere inscritte all’interno di un fascicolo aziendale e non sono tra le aree censite all’interno del SIARL.

L’incidenza è molto bassa, in quanto il territorio potenzialmente sottratto agli ambiti agricoli è di circa 17 Ha ed è molto limitato se rapportato alla superficie totale del territorio comunale (circa lo 0,16%).

Inoltre le aree indagate, sia pur ricadendo tra gli ambiti agricoli, di fatto privilegiano il completamento dell’edificato con un incremento della compattezza dei sistemi urbani, evitando la frammentazione delle aree connesse con il tessuto urbanizzato ed agendo in definitiva verso il principio del minor consumo di suolo. Eventuali effetti indiretti della sottrazione di suolo agricolo sono da ricercarsi per lo più nel bilancio idrologico, ovvero nella sottrazione di suolo permeabile, per quanto di entità irrisoria rispetto al contesto.

Estratto legenda Uso del suolo (fonte DUSAF)

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Schede degli ambiti di trasformazione

ATr 01 Località Ponte Caffaro Superficie 8.487 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a nord-est del centro abitato di Ponte Caffaro e nelle vicinanze del fiume agronomici Caffaro che non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e, parzialmente, della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona a bosco, mentre l’intorno è contraddistinto dell’ambito da un’urbanizzazione residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr02 Località Ponte Caffaro Superficie 12.371 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a nord-ovest del centro abitato di Ponte Caffaro che non presenta una agronomici particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a bosco di latifoglie e della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona formazioni vegetali basse composte da dell’ambito cespugli e, parzialmente, a prato incolto, agricolo mentre l’intorno è contraddistinto da un’urbanizzazione residenziale Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 03 Località Ponte Caffaro Superficie 3.972 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a nord-ovest del centro abitato di Ponte Caffaro che non presenta una agronomici particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità della agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e, parzialmente, riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona a bosco, mentre l’intorno è contraddistinto dell’ambito da un’urbanizzazione residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni pubblici I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 04 Località Ponte Caffaro Superficie 7.278 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Ponte Caffaro che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 05 subA Località Ponte Caffaro Superficie 4.236 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Ponte Caffaro che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 05 subB Località Ponte Caffaro Superficie 1.962 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Ponte Caffaro che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 06 Località Bagolino Superficie 2.423 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud-est del centro abitato di Bagolino che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche formazioni vegetali basse composte della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona principalmente da cespugli, mentre dell’ambito l’intorno è contraddistinto da agricolo un’urbanizzazione residenziale Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 07 Località Bagolino Superficie 8.391 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Bagolino e nelle vicinanze del fiume Caffaro che agronomici non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e, parzialmente, della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona a bosco, mentre l’intorno è contraddistinto dell’ambito da un’urbanizzazione residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 08 Località Bagolino Superficie 9.192 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Bagolino e nelle vicinanze del fiume Caffaro che agronomici non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e, parzialmente, della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona a bosco, mentre l’intorno è contraddistinto dell’ambito da un’urbanizzazione residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 09 Località Bagolino Superficie 2.024 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Bagolino che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

ERMES BARBA - MAURO SALVADORI ARCHITETTI ASSOCIATI VILLANUOVA SUL CLISI 25089 PIAZZA ROMA 3 BRESCIA - ITALIA C.F. P.IVA 01539720985 Tel 0365/373650 FAX 0365/31059 www.barbasalvadori.it

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ATr 10 Località Bagolino Superficie 2.434mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Bagolino che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 11 Località Bagolino Superficie 4.897mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Bagolino che non presenta una particolare valenza agronomici agronomica Valutazione L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni della agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a bosco e, parzialmente, a sostenibilità sostanziali al sistema agricolo di zona prato incolto, mentre l’intorno è della riduzione contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con L’area non presenta un ruolo significativo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi la rete per l’ecosistema naturale nel quale è e mitigazione schede DP3A) ecologica inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di urbano, non comporta particolari problemi contorno agro- biologiche bonifica, dal punto di vista degli allacciamenti ambientale di sistemi irrigui, stradali e tecnologici aziende viabilità agrituristiche o interpoderale e biologiche capacità di accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 12 subA Località Bagolino Superficie 6.626 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a nord del centro abitato di Bagolino che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 12 subB Località Bagolino Superficie 4.242 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a nord del centro abitato di Bagolino che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 14 Località Valdorizzo Superficie 6.033 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud-ovest del centro abitato di Valdorizzo e nelle vicinanze del corso agronomici d’acqua che non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area ricade totalmente in ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 15 Località Valdorizzo Superficie 8.326 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a nord-est del centro abitato di Valdorizzo e nelle vicinanze del corso agronomici d’acqua che non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area ricade parzialmente in ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 16 Località Bagolino Superficie 2.986 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata ad est del centro abitato di Cerreto che non presenta una particolare valenza agronomici agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 17 Località Bagolino Superficie 8.020 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud-ovest del centro abitato di Cerreto che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e, parzialmente, della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona a bosco, mentre l’intorno è contraddistinto dell’ambito da un’urbanizzazione residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 18 Località Bagolino Superficie 5.212 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud-ovest del centro abitato di Cerreto che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area ricade parzialmente in ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATr 19 Località Bagolino Superficie 5.205 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata ad ovest del centro abitato di Cerreto che non presenta una particolare agronomici valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito residenziale agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATp 01 Località Bagolino Superficie 6.132 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata ad est del centro abitato di Bagolino (località Prada) che non presenta una agronomici particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione dell’ambito recente agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATp 02 Località Ponte Caffaro Superficie 2.352 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata ad est del centro abitato di Ponte Caffaro e nelle vicinanze del fiume Caffaro agronomici che non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni della agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto, mentre l’intorno sostenibilità sostanziali al sistema agricolo di zona è contraddistinto da un’urbanizzazione della riduzione produttiva dell’ambito agricolo Rapporto con L’area non presenta un ruolo significativo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi la rete per l’ecosistema naturale nel quale è e mitigazione schede DP3A) ecologica inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di urbano, non comporta particolari problemi contorno agro- biologiche bonifica, dal punto di vista degli allacciamenti ambientale di sistemi irrigui, stradali e tecnologici aziende viabilità agrituristiche o interpoderale e biologiche capacità di accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATt 01 Località Ponte Caffaro Superficie 6.266 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Ponte Caffaro e nelle vicinanze del lago d’Idro che agronomici non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a seminativo, mentre l’intorno è della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona contraddistinto da attrezzature turistiche dell’ambito agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita, benché sia al limite del varco Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

ERMES BARBA - MAURO SALVADORI ARCHITETTI ASSOCIATI VILLANUOVA SUL CLISI 25089 PIAZZA ROMA 3 BRESCIA - ITALIA C.F. P.IVA 01539720985 Tel 0365/373650 FAX 0365/31059 www.barbasalvadori.it

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ATt 02 Località Ponte Caffaro Superficie 3.214 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Ponte Caffaro e nelle vicinanze del lago d’Idro che agronomici non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a seminativo, mentre l’intorno è della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona contraddistinto da attrezzature turistiche dell’ambito agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita, benché sia al limite del varco Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente. Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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ATt 03 Località Barard Superficie 20.607 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata ad ovest del centro abitato di Bagolino in località Barard e nelle vicinanze del agronomici Maniva che non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e di formazioni della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona vegetali basse composte principalmente dell’ambito da cespugli e da vegetazione basso- agricolo arbustivo, mentre l’intorno è contraddistinto da aree boscate Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente. Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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SUAP 02 Località Ponte Caffaro Superficie 2.148 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Ponte Caffaro e nelle vicinanze del lago d’Idro che agronomici non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a seminativo, mentre l’intorno è della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona contraddistinto da attrezzature turistiche dell’ambito agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita, benché sia al limite dell’ecosistema lacustre Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente. Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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SUAP 03 Località Ponte Caffaro Superficie 11.570 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud-ovest del centro abitato di Ponte Caffaro che non presenta una agronomici particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a bosco e, parzialmente, a della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona prato incolto, mentre l’intorno è dell’ambito contraddistinto da un’urbanizzazione agricolo residenziale Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita, benché sia all’interno del varco Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente. Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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SUAP 04 Località Bagolino Superficie 2.102 mq

Aspetti Si tratta di un’area collocata a sud del centro abitato di Bagolino e nelle vicinanze del fiume Caffaro che agronomici non presenta una particolare valenza agronomica Valutazione della L’arretramento del limite dell’ambito Usi del suolo Nell’ambito si rileva la presenza di terreni sostenibilità agricolo non comporta delle modifiche mantenuti a prato incolto e a bosco, della riduzione sostanziali al sistema agricolo di zona mentre l’intorno è contraddistinto da aree dell’ambito boscate agricolo Rapporto con la L’area non presenta un ruolo Compensazion Compensazione in ambito di PGT (vedi rete ecologica significativo per l’ecosistema naturale e mitigazione schede DP3A) nel quale è inserita Impatto sulla L’approvazione di un Piano Attuativo Impatto sulla Non sono presenti terreni coltivati da capacità di avente superfici utilizzate da produttività imprenditori agricoli (fonte dati SIARL) gestione degli spandimento dei reflui (PUA/PUAs) è aziendale affluenti di vincolata alla dimostrazione allevamento dell’adeguamento dei rispettivi piani di utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici da parte delle aziende agricole coinvolte, secondo la normativa vigente. Impatto sulle La vicinanza del comparto al tessuto Impatto sul Non sono presenti aziende agrituristiche o opere di bonifica, urbano, non comporta particolari contorno agro- biologiche sistemi irrigui, problemi dal punto di vista degli ambientale di viabilità allacciamenti stradali e tecnologici aziende interpoderale e agrituristiche o capacità di biologiche accesso ai fondi Sostegni I P.A. riguardanti terreni soggetti a Incidenza sugli L’area non ricade in nessun ambito pubblici coltivazione agricola dovranno essere ambiti agricoli agricolo di interesse provinciale integrati con la documentazione relativa di PTCP all'eventuale erogazione di contributi comunitari per l'esercizio dell'attività agricola sui terreni stessi, ai fini del rispetto delle indicazioni contenute nel P.T.C.P. (ai sensi dell'art.83 delle N.T.A.)

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