a cura di Alessandro Crescini I

N Unità d’Italia N

A ma senza retorica

bilanci, di dare la stura ai ricordi, gio - strazione Comunale ha infatti ban - 0 iosi o malinconici che siano. Qual - dito un concorso che prevedeva il

5 cuno chiude o apre parentesi. Altri si coinvolgimento di classi, alunni o fermano a meditare. E’ proprio con gruppi su due temi specifici: “Tante

1 questa volontà di uscire dagli schemi esperienze, una bandiera” e “Idro e

retorici, ma di promuovere occasioni la Valle Sabbia nell’Italia Unita”. di riflessione e conoscenza sul tema Con grande passione le nostre

E dell’Unità e dell’Identità nazionale, scuole si sono messe all’opera per che l’Amministrazione Comunale di

L presentare i propri elaborati artistici, Idro ha promosso tre diverse inizia - grafici, testuali, multimediali e labo - tive collegate alla ricorrenza dei 150

A ratoriali. Un gran fermento in - anni dell’Unità d’Italia.

I somma, che era un ’ l’obiettivo si La prima occasione è stato il ciclo di incontri dal titolo “L’Unità d’Italia voleva raggiungere con questo con - C sulle vie della Valle Sabbia e… non corso... solo” organizzato con l’Istituto Perla - In questo inserto speciale di Idro In - E sca e tenutosi presso l’Aula Magna forma vengono pubblicati in ante - dio la retorica. In specie la del Centro Polivalente. Cinque incon - prima alcuni lavori del concorso. P retorica nazionalista o po - tri serali di grande spessore storico e La loro qualità ci ha lasciato davvero pulista. Per esempio quella S OO culturale, con relatori di spicco a illu - molto soddisfatti. Particolarmente che ha preso al volo l’occasione dei strare momenti specifici dell’Unità emozionante, debbo dire, è stata la centocinquant’anni dell’Unità d’Italia d’Italia in questi 150 anni, e come la giornata laboratorio della scuola pri - per raccontare una favola che non Valle Sabbia ne sia stata protagonista. maria presso l’oratorio, così come esiste, di un paese solido e armo - La seconda occasione è stata l’ade - assai pregevoli sono molti degli ela - nioso, quasi fosse l’eden dell’Europa sione al progetto Pro Patria , l’inizia - borati dei ragazzi delle medie. contemporanea. Così non è. tiva dell’Associazione Capitolium Dal Polivalente infine sono giunti E’ pur vero però che l’Italia è un volta al recupero architettonico, sto - elaborati, testuali e multimediali, paese straordinariamente ricco di rico e culturale dell’Ossario di davvero eccellenti. A settembre ci storia, tradizioni, cultura, esperienze. Monte Suello. Oltre alla visita di al - saranno le premiazioni ufficiali, con L’Italia è insomma tante cose , gene - cune classi delle nostre scuole a la consegna ai vincitori dei premi e ralmente mai banali, spesso agli an - questo monumento troppo poco degli attestati. Per ora, un ringrazia - tipodi fra loro, variamente collocate conosciuto, si è tenuto nella Chiesa mento ai tutti gli studenti parteci - fra eccellenza e miseria. di Santa Maria ad Undas un bellis - I compleanni, come questo cento - simo concerto di fiati intervallato da panti ed ai loro insegnanti. cinquantesimo, non sono solo fe - letture risorgimentali a testimo - In questo inserto speciale sull’Unità steggiamenti. Sono anche momenti nianza della battaglia di Monte - d’Italia infine, oltre ad alcuni elabo - di riflessione. Pensiamo al comple - suello. rati del concorso, trovate tre contri - anno di ciascuno di noi. Qualcuno Infine, il Concorso sull’Unità d’Italia buti legati sempre alla ricorrenza certo festeggia con enfasi. Ma c’è rivolto alle nostre scuole elemen - dell’Unità d’Italia. anche chi coglie l’occasione di fare tari, medie e superiori. L’Ammini - Buona lettura II Scuola Primaria “Stare insieme” per uno scopo comune C O Laboratorio collettivo della Scuola Primaria, tenuto il 10/06/2011 N

er spiegare meglio ai bambini sono espressione delle specie più ti - C il significato più profondo piche del nostro patrimonio arboreo. dell’Unità d’Italia, le insegnanti PP O hanno proposto in un primo momento Attività di laboratorio una discussione collettiva sulla ne - Il 10 giugno presso l’oratorio di Idro cessità di rispettare delle regole per R si è svolta la giornata conclusiva re - poter convivere serenamente. Suc - lativa ai festeggiamenti del 150° an - cessivamente, la riflessione è stata S niversario dell’Unità d’Italia. Tutti gli spostata sulla Costituzione italiana,

alunni, suddivisi in gruppi, hanno co - O la legge fondamentale del nostro struito, utilizzando sagome e palline Stato, che contiene le norme essenziali giante di cinque punte» ed eventual - di carta crespa, le regioni d’Italia, suc - regolatrici della vita civile e politica, mente dal motto UNITÀ, LIBERTÀ. cessivamente, le hanno assemblate imperniate sui valori di libertà, giustizia, 1 Ai partecipanti venne pure suggerita per realizzare un pannello rappresen - pace ed uguaglianza. A questo pro - l’opportunità di «non trascurare le norme tante il nostro Stato. posito è stato realizzato un libricino, 5 del Regolamento tecnico-araldico». “Il quaderno della Costituzione”, che Il bozzetto finale , scelto in via defini - Durante le attività sono intervenuti il è stato letto, commentato e comple - 0 tiva come emblema della Repubblica. Sindaco e l’Assessore alla pubblica tato collettivamente nelle varie classi. L’emblema della Repubblica Italiana istruzione e una rappresentanza del All’interno dell’opuscolo sono state è caratterizzato da tre elementi: la gruppo degli Alpini di Idro, che, con inserite delle pagine riportanti alcuni A gli alunni, hanno intonato il nostro documenti storici riguardanti l’em - stella, la ruota dentata, i rami di ulivo inno nazionale, il cui testo era stato blema della Repubblica Italiana. e di quercia. La stella è uno degli og - getti più antichi del patrimonio ico - precedentemente analizzato insieme. N L’emblema della nografico italiano ed è sempre stata associata alla personificazione del - N Repubblica Italiana l’Italia, sul cui capo appunto, una stella splende raggiante. Così fu rap -

Il primo bozzetto a colori di Paolo Pa - I schetto approvato dalla Commissione presentata nell’iconografia del Risor - per l’emblema. L’elemento principale gimento e così comparve, fino al 1890, avrebbe dovuto essere una «cinta tur - nel grande stemma del Regno unitario rita con porta aperta che abbia forma (il famoso stellone); la stella caratte - di corona, ma apparenza anche di no - rizzò, poi, la prima onorificenza re - bile edificio», completata dalla «figu - pubblicana della ricostruzione, la Stella razione del mare», da una «stella rag - della Solidarietà Italiana e ancora oggi indica l’appartenenza alle Forze Armate del nostro Paese. La ruota dentata d’acciaio , simbolo dell’attività lavo - rativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale, mentre la quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi, poi, III Fratelli d’Italia, Il sangue d’Italia piace pensare che abbia voluto lui l’Italia s’è desta, E il 13sangue Polacco stesso giocare sul doppio senso (in dell’elmo di Scipio Bevé col Cosacco, fondo i suoi rapporti con il Vaticano s’è cinta la testa. Ma il cor le bruciò. non erano buonissimi, tant’è vero che I Dov’è la Vittoria? Stringiamci a coorte, è morto proprio a Roma dove com - 1Le porga la chioma, siam pronti alla morte. che schiava di Roma Siam pronti alla morte, batteva per la Repubblica) N Iddio la creò. l’Italia chiamò, sì! 8 Dovunque è Legnano : ogni città ita - 2 Stringiamci a coorte, l’elmo di Scipio: liana è Legnano, il luogo dove nel N siam pronti alla morte. 1176 i comuni lombardi sconfissero Siam pronti alla morte, 1 Le porga la chioma : La Vittoria sarà l’Imperatore tedesco Federico Barba - l’Italia chiamò. A di Roma, cioè dell’Italia. Nell’antica Stringiamci a coorte, rossa

Roma alle schiave venivano tagliati i siam pronti alla morte. 9 Ferruccio : ogni uomo è come France - capelli. Così la Vittoria dovrà porgere Siam pronti alla morte, sco Ferrucci, l’uomo che nel 1530 difese 0 la sua chioma perché sia tagliata, per - l’Italia chiamò, sì! Firenze dall’imperatore Carlo V. ché la Vittoria è schiava di Roma che 10 5 Noi fummo da secoli sarà appunto vincitrice. Balilla : è il soprannome del bambino 3calpesti, derisi, che con il lancio di una pietra nel 2 coorte : nell’esercito romano le legioni 1 perché non siam popoli, 1746 diede inizio alla rivolta di Genova perché siam divisi. (cioè l’esercito), era diviso in molte contro gli Austro-piemontesi 4Raccolgaci un’unica coorti. Stringiamci a coorte significa 11 bandiera, una 5speme: quindi restiamo uniti fra noi combat - I Vespri : Nel 1282 i siciliani si ribel -

O di 6fonderci insieme tenti che siamo pronti a morire per il lano ai francesi invasori una sera, già l’ora suonò. nostro ideale. all’ora del vespro. La rivolta si è poi S Stringiamci a coorte, chiamata la rivolta dei Vespri siciliani 3 siam pronti alla morte. calpesti : calpestati 12 Le spade vendute : i soldati merce - R Siam pronti alla morte, 4 Raccolgaci : la lingua di Mameli è la l’Italia chiamò, sì! nari si piegano come giunchi e l’aquila, lingua poetica dell’Ottocento. Questo simbolo dell’Austria, perde le penne

O raccolgaci in italiano moderno sarebbe Uniamoci, uniamoci, 13 Il sangue polacco : L’Austria, alleata ci raccolga, un congiuntivo esortativo l’unione e l’amore con la Russia (il cosacco), ha bevuto il C rivelano ai popoli che assimila il pronome diretto. Il si - sangue Polacco, ha diviso e smembrato le vie del Signore. gnificato è: ci deve raccogliere, tenere la Polonia. Ma quel sangue bevuto av - Giuriamo far libero insieme. N il suolo natio: velena il cuore degli oppressori 5 una speme : altra parola letteraria e uniti, 7per Dio, arcaica. Significa speranza . Non c’è però O chi vincer ci può? Stringiamoci a coorte, da stupirsi troppo se Mameli usa queste siam pronti alla morte. parole. Nella lingua delle canzonette di C Siam pronti alla morte, musica leggera intorno al 1950, queste l’Italia chiamò, sì! parole si trovano ancora.

6 Dall’Alpe a Sicilia, fonderci insieme : negli anni di Gof - 8Dovunque è Legnano; fredo Mameli l’Italia è ancora divisa Ogn’uom di 9Ferruccio in molti staterelli. Il testo dice che è Ha il core e la mano; l’ora di fondersi, di raggiungere l’unità Con la collaborazione di alcuni genitori, I bimbi d’Italia nazionale. la splendida giornata si è conclusa Si chiaman 10Balilla; 7 con un pranzo “all’italiana”: pizza e Il suon d’ogni squilla per Dio : doppia interpretazione pos - patatine. 11I Vespri suonò. sibile. Per Dio è un francesismo e Stringiamci a coorte, quindi significa “da Dio”: se siamo siam pronti alla morte. uniti da Dio, per volere di Dio, nessuno Siam pronti alla morte, potrà mai vincerci. l’Italia chiamò, sì! Certo è però che in italiano “per Dio” può essere anche una imprecazione, Son giunchi che piegano Le 12spade vendute; una esclamazione piuttosto forte. Che Già l’Aquila d’Austria avrà mai voluto intendere Goffredo IV Le penne ha perdute. Mameli? Siccome aveva Vent’anni ci Scuola Secondaria “Storia del diario di un Garibaldino” C O Racconto inserito in elaborato artistico

di Marianna La Rovere e Inti Vincenzo Pizzoni N

ra un venerdì pomeriggio e pio - ma scopro che esso è troppo lontano e Adesso che ho un po’ di luce posso C veva a dirotto. Avevo finito tutti sono costretta a spostare del tutto la li - procedere più velocemente. Scendo un i compiti e in quella casa vecchia breria. Quando l’ho spostata, a parte il EE sacco di gradini fino a quando non mi O che era appartenuta al mio bis-bis luccichio, vedo anche la maniglia di una trovo di fronte una grotta: essa è nonno garibaldino, non sapevo cosa botola. Allungo il braccio e, finalmente, vuota, ad eccezione di un baule con R fare. Quella casa mi sarebbe apparte - prendo l’oggetto che brillava e scopro sopra una vecchia bandiera d’Italia ro - nuta quando avessi compiuto i venti - che era una chiave. La prendo in mano vinata dal tempo. Mi avvicino cauta - cinque anni, come voleva la tradizione S e la guardo: è una chiave vecchia. Con mente, come se stessi calpestando un familiare che aveva avviato il mio avo. la fantasia vado a 150^ anni prima, suolo sacro. Tolgo la bandiera e apro il O Ero immersa nei miei pensieri su cosa quando il mio nonno garibaldino era baule. Contiene una vecchia divisa avrei fatto di questa casa quando, al - vivo e combatteva per l’Unità della Na - rossa garibaldina, piegata per bene, l’improvviso, mi accorgo di avere la zione. Chissà quanti segreti aveva, e cu - come se stesse solo aspettando di es - gola secca, scendo in cucina per bere 1 stodiva ancora, quella chiave… sere indossata nuovamente. L’ appog - una tazza di tè e all’improvviso sento un Decido che farò miei quei segreti e di - gio a terra e svelo una spada piena cigolio seguito da un miagolio che ven - 5 cendo così mi avvicino alla botola e la d’incisioni, con accanto ad un cofa - gono dallo studio del mio bis-bis pulisco dalla polvere che forse la rico -

netto che contiene delle medaglie al 0 nonno. Entrando, vedo la finestra priva da un secolo e mezzo. Scopro così valore. Spostandoli trovo un ritratto del aperta faccio per chiuderla, quando in -

un lucchetto. Provo a inserire la chiave nonno con la divisa addosso: da lui travedo, sfumato, un ciuffo di peli grigi e il lucchetto si apre lasciandomi con dietro la libreria. È Perla, la mia gattina. avevo ereditato gli occhi, verde in - A un cunicolo che odorava di vecchio da - Mi avvicino per capire come ha fatto a tenso, e forse qualcos’altro. vanti agli occhi. Entro con la chiave an - finire incastrata lì dietro, però non vedo Togliendo quello, svelo un’agendina di N cora stretta in mano. Scendo un paio di colore marroncino sbiadito, anche vie d’uscita. Sposto leggermente la li - gradini e sono investita dal buio che in - quella consumata dal tempo e dalle breria e Perla esce. Dopo che la gatta N vadeva il corridoio. Andando avanti battaglie che aveva visto. esce, sto per rimettere a posto la libre - trovo una torcia di quelle vecchie; per Mi siedo a terra e inizio a leggerlo; mi ria, quando vedo di sfuggita un lucci - fortuna ho con me il mio accendino soffermo soprattutto su alcune date: I chio. Allungo il braccio per prenderlo, portafortuna così posso accenderla. «… 25 luglio1848 Custoza. Oggi com - battemmo nelle campagne di Verona contro gli Austriaci di Radetzky. Siamo stati sconfitti e costretti a ritirarci ce - dendo Milano. Questa è la mia prima sconfitta e giuro a me stesso che non mi arrenderò così facilmente…». «… 1859. Oggi sotto il comando di Ga - ribaldi abbiamo liberato Brescia, Ber - gamo, Como e Varese. Questa è una grande conquista per l’Italia…». «… 4 maggio 1860. Abbiamo distrutto ogni resistenza borbonica al fianco di Ga - ribaldi e ora entriamo vincitori a Napoli… ». «… 17 marzo 1861. Oggi il re Vittorio Emanuele II proclama l’Unità d’Italia con capitale Torino, questa è una grande conquista per tutti gli Italiani, però finche V non prenderemo Roma, Trieste e 1 1 "Unione, forza e Trento non ci fermeremo…». «… 20 libertà" di Veronica Righetti settembre 1870. Oggi, sotto il co - e Marta Andreoli, mando del generale Alessandro Lamar - 3^G I mora, abbiamo aperto una breccia a 2 "Italia Unita" di Porta Pia. Questa è la mia ultima bat - Maura Pelizzari,

N 3^F taglia, perché sono stato ferito grave - mente da un soldato del Regno 3 "Puzzle" di Letizia Bonardi, 1^G N Pontificio; ora mi trovo in un ospedale 4 "1861" di Kesvi da campo e con ciò che rimane delle Gseya e Samuel A mie forze, ho scritto l’ultima pagina di Corli, 2^F

questo diario…». Una volta finito il dia - 5 "150 anni" di rio, emozionata per la storia del nonno Samuele Luraghi 0 garibaldino, stavo per rimettere tutto e Valerio Corti, 3^G come era prima , quando cadde un fo -

5 6 "1861-2011" di gliettino dal diario, in cui c’è scritto: Katia Federici e «Qui, nell’ospedale da campo, scrivo i Veronica 1 miei ultimi pensieri su quest’Unità Bettinelli,

d’Italia: Garibaldi era una semplicis - 7 "Viva l'Italia" di sima persona che si è mossa per il Francesca Scamarcio e Sara O bene della Nazione. Facendo questa Bertelli, 2^F grande scelta molti di noi si sono uniti S 2 8 "La forma è lo per essere finalmente fratelli. Io non stivale" di Chiara voglio che quest’Unità si spezzi, ma, se Frapporti, Sara R Colbrelli, Matilde per caso succedesse, voglio solo scri - Caironi, 2^F vere che ci potrebbe sempre essere un O Garibaldi che sacrifichi la sua vita per una Nazione. Ognuno può essere il C nuovo Garibaldi…» Quando finisco di leggere il foglio, sono veramente emo -

N zionata. Non pensavo che dietro al - l’Unità ci potessero essere così tante

O emozioni e voglia di fare. Rifaccio tutta la strada al contrario, di fretta.

C Quando esco dalla botola, fuori non piove più, ma c’è uno stupendo arco - baleno. Quando arriva la mia mamma, le racconto tutto, le faccio anche vedere la grotta e leggere il dia - rio. Questa volta, leggendolo più at - tentamente, abbiamo scoperto il motivo di tutte quelle medaglie nella scatola. Il mio bis-bis nonno ha salvato numerose volte i suoi compagni du - 3 rante la battaglia rischiando la sua vita. Così, assieme decidiamo che re - galeremo il contenuto del baule a un museo sull’Unità d’Italia. Natural - mente, l’unica cosa che teniamo è il diario e decidiamo che, come la casa, passerà di generazione in generazione VI in ricordo del nonno garibaldino. Scuola Secondaria 4

di Primo Grado C

Elaborati artistici O

per il concorso N

sui 150 anni C

dell'Unità d'Italia O R

5 6 S O

1 5 0

A N

7 8 N I

VII I.S. Perlasca

I “150 anni di unità in Valle Sabbia” Elaborato della classe V Igea N

La seconda guerra d’Indipendenza, N Introduzione Capitolo 1: 1861-1914 avvenuta nel 1859, portò alla libera - Nel 1848 l’Italia era suddivisa in vari zione della Lombardia. L’anno suc - A Maggio 2011 regni. I più importanti sono: il Regno cessivo, nel 1860, si assistette all’an - di Sardegna, il Regno delle due Sicilie, nessione del Granducato di Toscana l festeggiamento dei 150 anni di lo Stato Pontificio, il Regno Lombar - grazie ad un plebiscito, nello stesso 0 Unità Nazionale è un fatto storico do-Veneto e il Granducato di Toscana. anno Giuseppe Garibaldi attuò la che ha coinvolto tutti gli italiani. In questo clima e periodo storico si “spedizione dei mille” ponendosi 5 II Numerose sono state le occasioni sviluppò il Risorgimento e gli abitanti l’obiettivo della liberazione del regno per ricordare, riflettere, scoprire im - della penisola diedero il via alle ini - delle due Sicilie e della sua annessione 1 portanti fatti della nostra storia. ziative per la sua riunificazione. Le al regno. Nel 1861 venne proclamato

Da mesi istituzioni, scuola, TV, internet persone che s’impegnarono per per - il Regno d’Italia con capitale Torino. ci propongono la trattazione di questo seguire l’idea dell’Unità venivano chia - Alla completa unificazione mancavano

O argomento. In classe ci siamo accorti mate Patrioti. Le loro opinioni non ancora il Veneto e il Lazio. Il Veneto che spesso conoscevamo più informazioni potevano circolare liberamente e per fu annesso con la terza guerra d’In - S relative all’Italia che alla nostra realtà questo si riunivano in società segrete. dipendenza nel 1866 e nel 1870 ciò locale. Ecco quindi questo lavoro! Per Svolgevano le loro attività di nascosto si verificò per il Lazio. R mesi a scuola abbiamo ascoltato lezioni per evitare che gli austriaci li arre - Molti sono stati gli eventi che hanno magistrali, fatto ricerche, riflettuto e stassero e, in questo clima, Giuseppe portato all’unità d’Italia, ma la situa -

O lavorato per produrre questo testo. Mazzini fondò la “Giovine Italia”. zione che si presentava nel territorio, È un piccolo quaderno in cui raccontare ad opera compiuta, non era delle mi - C 150 anni di unità in Valle Sabbia. Per gliori. Essa contava 22 milioni di abitanti rendere il tutto lineare abbiamo deciso di cui l’80% era analfabeta e non par -

N di divedere i 150 anni in tre periodi: lava una lingua comune ma tanti dif - 1861-1914; 1914-1939; 1939-oggi. ferenti dialetti. Le differenze sociali ed economiche dividevano il paese

O Inoltre abbiamo strutturato il percorso sviluppando quelle tematiche che più

C ci hanno incuriosito, quali l’industria, la valle come terra di confine, la base elettorale, le banche, i trasporti e la differenza tra alta e bassa Valle. Al termine dell’anno scolastico affron - teremo l’esame di Stato per diventare ragionieri, il nostro percorso di studio L’unificazione non fu un processo pacifico ha avuto un taglio economico e, pro - ma la conseguenza dei moti rivoluzio - babilmente, chiunque leggerà troverà nari, cioè delle battaglie e ri vendicazioni un po’ della nostra visione nel nostro contro l’occupazione straniera. Furono percorso sulla Valle. Concludendo il necessarie 3 guerre d’Indip endenza lavoro ci sono rimasti dei punti inter - per giungere all’at tuale Unità d’Italia. rogativi, che non sono dubbi, ma piut - La prima scoppiò nel 1848: il re di Sar - tosto basi per riflessioni… li presente - degna Carlo Alberto, su richiesta dei remo alla fine dello scritto quindi… Patrioti lombardi, dichiarò guerra al - Buona Lettura! l’Austria. Inizialmente vittorioso fu poi sconfitto e dovette lasciare il regno al VIII La V Igea del Perlasca. figlio Vittorio Emanuele. Una donna brigante in due parti: il nord e il sud. Differenti Austria e Piemonte. Nella Valle Sabbia non fa parte della Valle Sabbia ma usi e costumi distinguevano la popo - si svolsero alcuni combattimenti tra che è giusto nominare in quanto rap - lazione: l’arretratezza del sud, che in l’esercito italiano e quello austriaco, presentava anch’essa una zona di campo agricolo era ancora ferma al nelle località di San Giacomo e Ba - confine. Questa rimase comunque C latifondo mentre al nord iniziavano golino, essendo al confine col Tirolo. di dominazione austriaca fino al pe - già a svilupparsi le prime grandi aziende I battaglioni principali erano quelli gui - riodo fascista. O capitalistiche, influiva negativamente dati da Anfossi e Manara ed occupa -

sull’opinione del popolo. Un’ulteriore vano tutta la zona del Pian d’Oneda N forma di contrasto contro il nuovo (Ponte ), Sant’Antonio, Mon - stato fu il formarsi del Brigantaggio. tesuello e san Giacomo. Si ebbe quindi, C Uomini e donne creavano gruppi di già nel 1848, un primo scontro su briganti che si spostavano di paese in monte Suello, dove l’esercito di Manara, O paese scappando dagli inviati del - composto da scapestrati e avanzi di l’esercito italiano e vivendo di ciò di galera, scacciò gli austriaci invasori cui si impossessavano durante le loro che attraversarono il ponte del Caffaro R scorribande. Soffermandoci ora sulla a Maggio. Sul ponte venne poi costruito Alla fine della guerra di Indipendenza nostra valle, possiamo introdurla di - un cancello per impedire il passaggio. e delle relative battaglie, il confine S cendo che la Valle Sabbia presenta Nel 1859, si ebbe l’annessione della si stabilì sulle sponde del fiume Caf - O un territorio di origine glaciale preva - Lombardia al Regno d’Italia, e quindi faro, così come è attualmente posi - lentemente montuoso. anche l’annessione della provincia zionato.

di Brescia. Nonostante la scacciata

degli austriaci, si ebbero comunque 1 degli scontri e saccheggi sul territorio

caffarese. Ciò durò fino al 1866 quan - 5 do Garibaldi giunse a Montesuello

a supervisionare i confini del . 0 Nel contempo, Vittorio Emanuele II scrisse una lettera dove chiedeva, a A tutti coloro che possedevano spirito La dogana sul Caffaro combattivo ed erano abili nella lotta,

di prendere parte all’impresa, ovvero N la definitiva scacciata degli austriaci. Abbiamo infatti trovato testimonianze Il 24 giugno 1866 cominciarono le che in passato il corso del fiume veniva N prime offensive a Montesuello e suc - deviato ed utilizzato come una sorta cessivamente a . di confine naturale. Nel 1872, 1882, 1890 vennero posti i cippi, dei massi I che indicavano il confine, imposti dal re Vittorio Emanuele. Queste pietre sono tutt’ora visibili in località “cam - È caratterizzato da valli e passi creati pini”, “Idroland” e in Val Vestino. dall’erosione del terreno causata dai Dopo l’unità d’Italia, quindi, i confini fiumi e dai torrenti che scorrono ve - diventarono più marcati. Le sponde loci, attraverso la valle, grazie ai di - del fiume Caffaro appartenevano a slivelli del terreno. La sua ricchezza due paesi diversi. Infine si iniziò ad principale deriva dalla presenza di avere un’attenzione particolare verso fonti d’acqua e fiumi che, come ve - il Lago e la sua spartizione. I fiumi dremo, hanno permesso lo svilupparsi stessi crearono controversie in quanto di una media economia, e dalla sua ogni contrada voleva impossessarsene posizione che da secoli fa da confine poiché erano una grande fonte di col Trentino e ne permette il colle - energia molto utile per la produzione gamento con la Lombardia. industriale. Numerose caratteristiche Trattando quindi della situazione dei naturali della nostra valle, come l’ab - confini della valle, il 1848 è caratte - Altre battaglie ebbero luogo anche bondante forza dell’acqua dei torrenti rizzato da un periodo di scontri tra sul territorio della Val Vestino, che e le risorse di combustibile fornito IX dai boschi, hanno favorito la nascita vorava e fondeva nei propri forni e Verso la fine dell’800 però a Savona delle prime fucine che forgiavano il per questo ebbe fama anche all’estero. si diede inizio alla costruzione di at - ferro da cui si ricavavano gli attrezzi L’assenza di banche però creò problemi trezzi moderni destinati a sostituire per la vita quotidiana. perché non si potevano ottenere fi - quelli tradizionali utilizzati a Lavenone I Il sistema economico locale era retto nanziamenti. Ci fu inoltre un forte e e così ebbe inizio il declino delle da un lato da un’agricoltura tradizio - rilevante sviluppo dell’industria elet - fucine che culminò con l’alluvione

N nale e tipica delle valli alpine (alleva - trica, grazie alla creazione degli im - del fiume che distrusse gli mento) e dall’altro dalla secolare at - pianti idroelettrici. edifici e disperse tutti gli attrezzi.

N tività metallurgica. Riaprendo una Al fine di ottenere un’adeguata di - parentesi a livello nazionale, lo stato stribuzione, la SEB (società elettrica

A dopo l’unità adottò una politica libe - bresciana) incorporò molte imprese rista abbattendo i dazi doganali e fa - della provincia come la centrale pres -

vorendo così la concorrenza e l’espor - so Mura (1910), Vestone (1909), Sab -

0 tazione dei prodotti agricoli al fine di bio Chiese (1907) e Barghe (1902). modernizzare la penisola. Questo Ma l’impianto idroelettrico più im -

5 provvedimento però provocò conse - portante fu quello del Caffaro (1898), guenze negative nel settore metal - collegato alla diga di (1905),

1 lurgico, in particolare furono le fucine costruita per raccogliere le acque

a risentire pesantemente della con - necessarie al funzionamento della correnza estera. Per quanto riguarda grande centrale, considerata come il settore siderurgico c’era un ritardo la più importante d’Europa, che venne L’alluvione del Chiese O rispetto alle altre zone europee e fu continuamente visitata da tecnici ita - necessario cambiare la struttura e i liani e stranieri e alla cui costruzione S metodi di produzione: così su modello parteciparono importanti ditte italiane dell’Inghilterra venne creato un centro e straniere. Nell’alta e media Valle R di formazione. In questo ambito si Sabbia il fiume Chiese costituì una verificò un rapido sviluppo, favorito delle principali fonti di ricchezza per O dall’aumento della domanda provo - i paesi lungo i quali scorreva perché cata dalla guerra franco-prussiana lungo le sue rive si sono svolte le C con un successivo aumento dei prezzi principali attività economiche. Un dei metalli, seguito da una decadenza esempio è Lavenone, dove esistevano

N causata dal continuo crescere dei delle fucine da ferro che appartene - costi di escavazione e trasporto. Nel vano ai Girardini ai quali poi si ag - 1876 Giuseppe Zanardelli diventò mi - giunsero i Glisenti che, possedendo O nistro dei lavori pubblici e capì che già delle fucine nelle Giudicarie, po - serviva tutelare l’industria del ferro tenziarono quelle di Lavenone. C dalla concorrenza estera, ma le vie di comunicazione erano insufficienti. A fine ’800-inizi ’900, grazie al mi - glioramento dei trasporti e all’evolu - zione tecnologica, il settore manifat - turiero locale venne riorganizzato, Le fucine distrutte ma fu uno sviluppo disomogeneo. Grazie alla possibilità di sfruttare le acque del Chiese ed all’abbondante Nella Bassa Valle invece, dal 1876 il manodopera a basso costo, alcuni capitale svizzero e milanese fu al - imprenditori svizzeri e milanesi deci - l’origine dei 13 cotonifici sorti lungo sero di investire nella nostra valle e i fiumi bresciani. si formarono due contrapposte realtà: Industriali stranieri investirono i loro da una parte l’attività di stampo arti - capitali in nuovi settori della nostra gianale e familiare e dall’altra i grandi provincia come la filatura e la tessitura complessi produttivi come la ferriera del cotone. Questo ingresso di fondi di Vobarno, nata nel 1868, che estrae - permise la conversione produttiva che da agricola divenne industriale. X va da proprie miniere il ferro che la - Le fucine di Lavenone cogliere le numerose persone che transito internazionale”, e tra il 1898 prestavano servizio e provenivano ed il 1905 fu istituito un progetto di dai paesi vicini; ma anche aspetti ne - competenza pubblica che prevedeva gativi come lo sfruttamento del lavoro la creazione di una rete ferroviaria C minorile, poiché i bambini erano adatti da Brescia a Idro. Nel 1905, mentre a lavori particolarmente delicati. nell’alta valle svaniva la speranza di O una costruzione di quella portata,

nella bassa valle si inaugurava la N nuova ferrovia con tratta Brescia-Vo - barno, la prima finanziata interamente con investimenti privati, ma con scar - C tamento nazionale. Come era stata istituita, una via di comunicazione O di quella portata, se utilizzata nel

Costruzione cotonificio a Gavardo modo migliore, avrebbe impedito R che si arrivasse ad una isolazione

In particolare, il cotonificio di Roè del territorio Valsabbino. S Volciano beneficiò di una serie di Un altro evidente fattore da sottoli - fattori locali e nazionali che ne favo - neare, per esporre le caratteristiche O rirono lo sviluppo. di questo periodo storico, è la que -

A livello nazionale abbiamo infatti la stione del diritto al voto e la relativa

vantaggiosa tariffa doganale stabilita percentuale di base elettorale. 1 dal governo italiano nel 1887 sui pro - Nel 1861, conseguentemente all’Unità Il cotonificio a Roè dotti importati; mentre a livello locale d’Italia, il diritto di voto era ricono - 5 la possibilità di usufruire di una serie sciuto soltanto in base a limiti di Per supportare la formazione di questi di condizioni tipiche di questa zona: censo molto ristretti; potevano votare 0 nuovi poli industriali, vi era la necessità era una zona sostanzialmente agraria, solo i cittadini maschi con più di 25 di nuove vie di comunicazione in quan - quindi in grado di fornire un’ampia anni, alfabetizzati e con una certa to la situazione italiana era abbastanza manodopera grazie soprattutto allo imposta di tassazione (per il parla - A arretrata; infatti dopo l’unità d’Italia spostamento dalle campagne verso mento 40 £, mentre per le comunali lo sviluppo della rete ferroviaria na -

20-25 £). Il corpo elettorale era com - N le città. L’utilizzo di questa manodo - zionale fu davvero imponente: si passò posto dal 2% della popolazione e di pera era prevalentemente a basso da 2400 km a circa 16400 km. La mo - costo, infatti gli operai percepivano conseguenza lo stato italiano rap - bilità di uomini e merci venne in questo N presentava esclusivamente l’aristo - un salario al limite della sussistenza modo fortemente facilitata, mettendo crazia e l’alta borghesia. Alcuni anni in quanto i proprietari ritenevano in comunicazione molte aree del paese dopo l’Unità d’Italia, si sono succedute I che il piccolo appezzamento di terra rimaste per troppo tempo tra loro iso - alcune variazioni nella composizione che ognuno possedeva fosse in grado late. L’estensione delle ferrovie inte - della base elettorale, come quella di fornirgli dei viveri sufficienti. In ressò soprattutto il nord della penisola avvenuta nel 1872, con la quale viene fine la posizione geografica era fa - e alcune direttrici principali che col - abbassata la soglia della maturità vorevole in quanto dava la possibilità legavano il settentrione con il mezzo - elettorale da 25 a 21 anni. di usufruire dell’acqua del Chiese per giorno, mentre rimanevano ancora produrre energia a basso costo. limitati i collegamenti all’interno delle ANNO ELEZIONI POLITICHE Tutti questi motivi spinsero gli indu - regioni meridionali. AVENTI DIRITTO AL VOTO striali a creare in queste zone ampi Francesco Glisenti, residente a Lave - (% SU POPOLAZIONE) stabilimenti industriali, incentivati none, rampollo di una famiglia indu - anche dal fatto che verso la fine striale e attivo politicamente, capì 1861 1,9 dell’800 la provincia accordò la con - che per sviluppare la valle servivano 1865 2,0 cessione per l’utilizzo dell’acqua del delle innovazioni ma in particolar 1867 1,9 fiume Chiese al fine di illuminare lo modo delle vie di comunicazione. 1870 2,0 stabilimento. Questi grandi opifici Questa presa di coscienza lo porterà 1874 2,1 in piccoli centri provocarono degli ad idealizzare una via ferroviaria. Nel 1876 2,2 aspetti positivi fra cui l’aumento del 1875 fu costituito ad Anfo un “comi - 1880 2,2 lavoro delle donne e la costruzione tato per la ferrovia”, opera che avreb - 1882 6,9 be fatto diventare la valle “luogo di di case operaie e dormitori per ac - 1886 8,1 XI 1890 9,0 nello stesso comparto economico, annessa all’impero austro-ungarico. 1893 9,4 le Società cooperative per l’assicu - L’Austria, delusa da questa azione 1895 6,7 razione contro la mortalità del be - violenta, dichiarò guerra alla Serbia. 1897 6,6 stiame bovino di Lavenone del 1902, Il conflitto si allargò rapidamente per I 1900 6,9 quella di Preseglie nata lo stesso i meccanismi delle alleanze: accanto 1904 7,5 anno, quella di Bagolino del 1905 e all’Austria scese in guerra la Germania

N 1909 8,3 di Casto, sorta nell’ottobre 1906 ed e accanto alla Serbia si formò un 1913 23,2 avente come primo presidente il pos - blocco eterogeneo che riunì la Russia,

N 1919 27,3 sidente Angelo Passerini. la Francia e la Gran Bretagna. 1921 28,7 La guerra si svolse soprattutto in Eu -

A 1924 29,0 ropa dove si formarono 3 fronti: Il fronte occidentale, che si estendeva

Importante fu la legge Zanardelli del dalle Fiandre alla Svizzera tagliando 1882, con la quale vennero eliminati in due l’Europa, sul quale si fronteg - 0 i limiti di ricchezza, ma erano ancora giavano francesi e tedeschi.

5 esclusi gli analfabeti, il che equivaleva Il fronte orientale, che andava dal Mar in quel periodo ad escludere la maggior Baltico al Mar Nero, sul quale si fron -

1 parte degli operai e dei contadini. teggiavano austro-tedeschi e russi.

E per aiutare i più poveri? Quali Il fronte alpino, che contrapponeva forme di soccorso vengono attuate? italiani e austriaci Nel momento in La cooperazione trova in Valle le sue cui scoppiò la guerra, l’Italia si trovava O prime timide applicazioni innestandosi legata da un trattato puramente di - e spesso sostituendo le altrettanto fensivo (la triplice alleanza) all’Austria S scarse iniziative del mutuo soccorso. e alla Germania. Primo campo di applicazione non Le rivendicazioni dei territori “irre - R poteva che essere quello della com - denti” (Trentino e Trieste), in mano mercializzazione dei prodotti di largo Accanto al settore agricolo e a quello austriaca, creavano però una forte O consumo. Ecco allora sorgere a Vol - del largo consumo si iniziano a svi - tensione tra il nostro paese e l’impero ciano nel 1892 la “Cooperativa di luppare le prime forme di coopera - asburgico. Il 26 aprile 1915 il primo C Consumo fra operai e agricoltori”. zione anche in campo creditizio. Lo ministro Salandra stipulò con l’intesa Una cooperativa, per la verità dalla scopo di queste cooperative era un trattato segreto: “Il patto di Lon -

N vita breve, a cui si affianca e si sosti - quello di sostenere finanziariamente dra”. L’Italia sarebbe entrata in guerra tuisce poi, la “Cooperativa di Consumo le famiglie che traevano il loro reddito contro l’Austria ottenendo in caso di fra addetti allo stabilimento della dall’agricoltura e dall’allevamento vittoria il Trentino, Trieste e la Dal - O ditta Hefti”, nata nel marzo del 1894 perché, come già detto, in Valle mazia. Il 24 maggio 1915 l’Italia di - e ufficializzatasi solamente nel 1895. Sabbia l’economia si basava essen - chiarò guerra all’Austria e il 28 agosto C La possibilità anche per i non operai zialmente su questi settori. 1916 alla Germania. di iscriversi alla cooperativa decreta Nascono cooperative in varie zone Possiamo notare l’importanza dei un immediato successo della stessa, della Valle come a Gavardo, Bagolino, confini durante la prima guerra mon - che in un paio d’anni registra un in - Vestone e Nozza Nel 1902 si contano diale dato che il fronte alpino è stato cremento notevole delle vendite. 12 sportelli aperti sul territorio. uno dei teatri dello scontro armato. Cooperative di consumo nascono an - Quando nel 1914 scoppiò “la grande che a Vobarno e a Villanuova sul Guerra”, i tirolesi si spostarono sul Clisi. I piccoli insediamenti della valle Capitolo 2: 1914-1939 fronte. I cancelli sul ponte del Caffaro sembrano trovare nelle cooperative Con la nostra narrazione si è giunti si chiusero per evitare l’’invasione il concreto tentativo di fronteggiare sino al 1914 ed è quindi opportuno nemica, in quanto l’Italia si dichiarò la profonda crisi agraria di fine secolo. precisare gli avvenimenti storici col - neutrale. Il 24 maggio 1915, l’Italia Si registra così la nascita della latteria legati a questa data, che coincide entrò in guerra schierandosi contro cooperativa “Alpina della Pertica”, con lo scoppio del primo conflitto l’Austria. A Ponte Caffaro le case, i sorta a Forno d’Ono nel novembre mondiale. La guerra fu innescata dal - fienili e persino la canonica furono del 1887. A questa prima latteria so - l’uccisione dell’arciduca Francesco invasi dall’esercito italiano mentre ciale seguiranno quella di Lavenone Ferdinando erede al trono d’Austria. la popolazione si spostò a Bagolino e quella di Hano, ora Capovalle. Alle Egli venne assassinato il 28 giugno per evitare i bombardamenti che ar - latterie cooperative si affiancano, 1914 a Sarajevo nella Bosnia da poco rivavano sia dalla parte austriaca, XII dal Forte Cariola, sia da quella italiana, La distruzione che la guerra aveva sibilmente dopo la censura imposta dalla Rocca d’Anfo. In questo periodo portato influiva negativamente su dalla Prima Guerra Mondiale: se fra viene anche costruito il ponte dei tutti i settori economi e sociali pre - il 1887 e il 1910 le cooperative val - tedeschi, sul fiume Chiese, sulla parte senti in questo periodo. sabbine nate erano state complessi - C di appartenenza austriaca, che serviva Le spese per la ricostruzione di ciò vamente 45, pari al 16,5% del totale a trasportare pesantissimi pezzi di che gli scontri e i bombardamenti provinciale, nel periodo 1919-1921 O artiglieria. Per supportare il notevole avevano distrutto gravavano sul bi - quelle sorte in Valle Sabbia sono

spostamento di persone dovuto al lancio dello stato che non aveva fondi ben 35 ma rappresentano solamente N primo conflitto mondiale, nel 1917 per convertire un’economia di guerra il 7,5% delle cooperative sorte nel - viene prolungata la tratta del tram ad una di pace; i 6 milioni di reduci l’intera provincia bresciana. Il boom C fino a Idro, aggiunta alla presente dal fronte non avevano più un lavoro, delle nuove cooperative si esaurisce che giungeva fino a Vestone. i campi erano stati distrutti e le fab - nel biennio rosso: in Valle Sabbia sor - O briche, totalmente belliche, avevano gono infatti nel 1922 solamente la impegnato donne e bambini. cooperativa di consumo di Lemprato Tutto ciò, unito alla mancata consegna e di Capovalle, nel 1924 vede la luce R delle terre promesse ai soldati che la cooperativa di consumo di Tormini venivano mandati al fronte, contribuì di Volciano, nel 1925 quella di So - S a creare un generale malcontento prazocco e nessuna negli anni 1923 O verso lo stato, che dovette cercare e 1926. Ufficialmente tra il 1923 e il di diminuire queste tensioni creando 1927, in Valle Sabbia si sciolgono so -

i primi aiuti in campo sociale. lamente 11 cooperative (contro le 2

Vestone. Stazione del tram La fine della sanguinosa Prima Guerra nate), pari al 7,4% degli scioglimenti 1 Mondiale vede in Valle Sabbia l’im - nel bresciano. Tra i tanti partiti che

Alla fine del conflitto i confini muta - mediata nascita di nuove cooperative. caratterizzavano la politica del nuovo 5 rono notevolmente: l’Italia annesse La poco felice situazione del coope - stato, iniziò a farsi largo uno nuovo, il Trentino fino ai confini naturali rativismo locale, al termine del con - creato da Benito Mussolini con l’isti - 0 delle Alpi e, nel 1920, anche il Sud flitto, è riassunta da un’indagine svolta tuzione dei Fasci di Combattimento: Tirolo entrò a far parte del Regno dalla Sottoprefettura di Salò nel 1919. il partito Fascista. In breve tempo italiano. Fu però un inglobamento Nell’autunno dello stesso anno viene iniziò a guadagnarsi l’appoggio del A forzato in quanto Vittorio Emanuele infatti segnalata in valle la presenza popolo, promettendo di riformare

III aveva fatto svolgere un referendum di sole 5 cooperative di consumo. l’Italia e di ricostruirne l’economia, N ma l’Austria non ne fu resa partecipe. Ma negli anni del primo dopoguerra fino al 26 ottobre 1922, quando Mus - Il comune di Magasa invece, fino al il movimento cooperativo valsabbino solini ordinò ai Fasci di Combattimento N 1918, faceva parte del Trentino e sembra cogliere con prontezza la stra - di marciare su Roma per prendere il quindi dell’impero Austro-Ungarico. ordinaria vivacità provinciale, con una potere. Fu chiesto al re di proclamare Dal 1920 al 1947, questo comune particolarità che appare significativa. lo stato d’assedio, ma esso, ignorando I fu aggregato, inizialmente per volere Fra il 1919 e il 1921 aprono a Gavardo e scavalcando il parlamento, chiamò dell’amministrazione fascista, a quello tre cooperative di consumo, due a Mussolini a Roma e lo incaricò di for - della Val Vestino, comunque ancora Vestone, Volciano e Sabbio Chiese mare un nuovo governo. sotto la Provincia di Trento fino al una a Barghe, Lavenone, Bione, Ave - 1934, dopodiché fu separato e an - none, Treviso Bresciano, Mura, Agno - nesso alla provincia di Brescia. sine, Idro, Ponte Caffaro, Sopraponte, Da questo momento Ponte Caffaro Bagolino, Nozza. Ma non traggano in diventa un confine regionale e non inganno i numeri: nella realtà l’esplo - più statale e gli accessi alla regione sione di cooperative di consumo fu Trentino sono i 3 ponti: quello prin - ben più consistente nelle altre zone cipale sul fiume Caffaro, il “ponte della provincia ove nel triennio in dei tedeschi” in località Campini e esame si registrarono ben 254 nuove un piccolo ponticello sulla pista ci - cooperative di consumo, di cui le val - clabile che collega la località Caffarese sabbine rappresentano solamente dei “Refini” con quella trentina di l’11,8% del totale. Statisticamente, e “Idroland”. La situazione che si pre - a differenza dell’Ottocento, l’incidenza sentava alla fine della prima grande della cooperativa valsabbina nel pa - guerra era davvero critica. norama provinciale diminuisce sen - La marcia su Roma XIII Gli anni ’20 furono caratterizzati dal - il diritto al voto fosse completamente una squadra sportiva per l’atletica e il l’ascesa del fascismo, che ebbe forti soppresso e sottoposto a controllo calcio, una banda musicale, biblioteche, ripercussioni sulla vita politica del politico del regime fascista. teatri, associazioni ed organizzazioni paese e della valle, in particolare L’indirizzo politico, infatti, in Italia, e paramilitari degli ex reduci. I sulla composizione della base elet - quindi in Valle Sabbia, non era scelto torale. Nel 1924 Mussolini indisse dai cittadini, i quali erano solamente

N nuove elezioni applicando il sistema costretti a seguire quello a loro im - Capitolo 3: 1939 - Oggi maggioritario e consentendo ai suoi posto. Tutto ciò si può ben notare in Il 1939 è l’anno dello scoppio della

N incaricati di violare il segreto delle questo grafico, che presenta la per - seconda guerra mondiale. Il conflitto urne commettendo brogli nello spo - centuale di popolazione avente diritto fu dovuto principalmente alla cre - scente aggressività tedesca in politica

A glio delle schede. al voto, dal periodo liberale a quello Attraverso tutto ciò fu evidente come democratico. estera. Tutto ha inizio l’1 settembre

1939 con l’invasione della Polonia da parte dell’esercito tedesco e la 0 dichiarazione di guerra alla Germania presentata il 3 settembre in seguito 5 al sistema delle alleanze tra Francia

1 e Gran Bretagna. La Polonia cedette presto e, caduta Varsavia il 26 set -

tembre 1939, in base alla clausola segreta del patto russo-tedesco di O non aggressione, l’Unione Sovietica invase il Paese da est spartendoselo S coi nazisti. Dopo la Polonia, l’offensiva tedesca si estese rapidamente ai R Paesi Scandinavi per controllare il Baltico e impossessarsi dei giaci -

O menti di ferro norvegesi. Hitler colpì il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo C per arrivare in Francia il 10 maggio 1940. Qui, le fortificazioni difensive

N della linea Maginot vennero aggi - Vediamo come nel periodo liberale missariamento, come è successo a rate. Il 10 giugno la Francia riceve la percentuale resta sotto al 30% quella di Pompegnino o di Vestone la dichiarazione di guerra anche O della popolazione mentre in quello perché non volevano aderire all’Ente dall’Italia, che apre quasi a tradi - fascista, che va dal 1924 al 1946, è fascista. Stessa sorte tocca anche mento un fronte alpino. Il 14 giugno C praticamente inesistente, questo per - alle banche, dove il diverso orienta - Parigi è occupata e con la firma del - ché c’è la soppressione del libero di - mento politico è motivo di accusa di l’Armistizio da parte del generale Pé - ritto al voto. Possiamo già anche an - bancarotta. tain, la Francia si ritrova immersa in ticipare come nel periodo democra - Anche il campo creditizio è colpito guerra civile e divisa in due parti: a tico la percentuale cresca enorme - dall’ondata fascista, molti ammini - nord occupata dai tedeschi e a sud mente, sempre sopra il 60 % della stratori di banche vennero accusati con un governo collaborazionista, il popolazione; questo grazie al suffragio di bancarotta in quanto si sosteneva governo di Vichy. universale del 1946. simpatizzassero per partiti antifascisti, Dopo l’armistizio dell’8 settembre Nel 1925 nasce l’“Ente Nazionale Fa - in questo modo molte banche pas - 1943, i confini ritornarono quelli del scista delle Cooperative” che ha come sarono sotto il controllo fascista. 1918, in quanto molti paesi trentini si obiettivo lo scioglimento delle coo - Durante il periodo fascista il costo sentivano ancora legati all’Austria che, perative inattive per inadeguata o della vita era alto ma i lavoratori all’inizio del secondo conflitto mondiale, cattiva manutenzione, anche se la vennero aiutati dai datori di lavoro era stata annessa alla Germania nazista. vera ragione era il diverso orienta - che, grazie all’incentivo dei comuni, Quindi su tutto il territorio trentino ci mento politico. Nel 1928 ci sono solo crearono una serie di infrastrutture fu un’invasione nazista. 8 cooperative. Il più delle volte sono come case operaie, asili e scuole. Alla fine del conflitto i confini ritor - i podestà a decidere la loro soppres - Inoltre, su modello dell’opera nazionale narono quelli del primo dopoguerra sione, dopo averle sottoposte a com - dopolavoro fascista, vennero fatte e così è tutt’oggi. XIV della riconversione dell’industria bellica a industria di pace; l’economia si tro - vava davvero in crisi, la produzione era calata drasticamente e l’inflazione, C se posta pari a 100 nel 1938, nel 1947 era arrivata a livello 5159. Le profonde O perdite in tutti i settori stavano quindi

trascinando l’Italia sul fondo di un N baratro economico dal quale sarebbe

stato difficile uscire. Per combattere C A causa del secondo conflitto mon - La lavorazione del tondino l’inflazione, vista l’impossibilità di li - diale si ebbe la distruzione di molte

cenziare personale di troppo dalle O vie di comunicazione in particolare Grazie alla ripresa industriale si vide di ponti, obiettivi strategici della re - fabbriche, il governo attuò delle ma - la necessità di modernizzare le vie novre restrittive per diminuire la spesa sistenza partigiana per il ruolo fon - di comunicazione. R pubblica, ma ciò, vista l’urgenza di ri - damentale di collegamento che svol - Il servizio pubblico del tram, ormai marginare i danni della guerra, non gevano soprattutto al confine. utilizzato solo dalle aziende per i loro S ebbe alcuna utilità. Il nuovo Ministro Conseguentemente alla seconda guer - trasporti, fu definitivamente sman -

del Bilancio, Einaudi, tentò di attirare O ra mondiale, il 2 giugno 1946 i cittadini tellato intorno al ’65 in quanto si ri - capitale estero svalutando la Lira, ma furono chiamati a votare contempo - teneva che non rispondesse più alle raneamente per il referendum tra gli stati esteri non risposero a que - esigenze delle industrie, ed inoltre il monarchia e repubblica e per l’as - st’opportunità in quanto anch’essi sta - tracciato della rete era stato inglobato 1 vano affrontando alte spese di rico - semblea costituente. dal tessuto urbano di una parte del struzione. In aiuto all’economia Italiana territorio della bassa valle causando 5 arrivarono gli americani attraverso il dei problemi alla viabilità e alla resi - Piano Marshal per la ricostruzione denza. Questo servizio, con l’avvento 0 dell’industria bellica, che negli anni della gomma, venne sostituito con la

’50 si trasformò in aiuti sociali per la concessione ad autolinee di piccole popolazione. Con la fine della seconda e grandi dimensioni. Per poter ri - A guerra mondiale l’Italia quindi è un spondere meglio alle esigenze della paese da ricostruire. C’è bisogno di popolazione, i comuni accordarono N nuove infrastrutture, di costruire case, strade, ponti e tutto ciò che è stato delle licenze di trasporto pubblico a distrutto. Grazie a tutto questo, nella dei privati andando così ad integrare N nostra valle, a Bagolino, Vestone, i servizi di linea. Tutto ciò portò ad

Casto, Barghe e Odolo nascono nu - un aumento della massa di traffico I merose ferriere. Queste producevano nella nostra valle, fattore che contribuì tondino per cemento armato che ve - alla creazione del progetto della tan - niva ricavato dalle rotaie degli sman - genziale che avrebbe dovuto collegare Brescia a Trento negli anni ’70, ma Queste furono le prime elezioni della tellamenti delle ferrovie. Queste im - che non è ancora stato completamente storia d’Italia svolte a suffragio ef - prese di piccole dimensioni di anno messo in atto. Nel 2006 è stata effet - fettivamente universale. in anno raddoppiarono la loro pro - tuata l’apertura del tratto Sabbio- Il decreto del 1 febbraio 1945 aveva duzione portando così moltissimi posti infatti esteso finalmente il diritto di di lavoro. La manovalanza era tutta Nozza sulla tangenziale che collegava voto anche alle donne. maschile perché erano tutti lavori pe - Brescia a Salò, mentre nel 2010 vi è Nel 1975 poi l’età minima per votare santi e faticosi. Con gli smantellamenti stata l’inaugurazione del tratto che verrà abbassata a 18 anni. degli anni ’80 numerose di queste va da Villanuova a Sabbio. È ancora La seconda guerra mondiale seminò sono state chiuse ma alcune sono aperto il progetto per il tratto di tan - distruzione in tutta Italia danneggiando tutt’ora in funzione. Le donne invece genziale che dovrebbe andare a col - profondamente l’economia del paese. svolgevano soprattutto lavori a do - legare Nozza al Trentino, ma si spera Fabbriche, campi e strade vennero micilio, infatti in ogni casa si montavano che non venga utilizzato il progetto distrutti dai bombardamenti e il costo posate, interruttori e si facevano tutti risalente agli anni ’70, in quanto ad per poter ricostruire le infrastrutture quei lavori che oggi sono andati scom - oggi la massa di traffico della nostra era molto alto; vi era poi il problema parendo o che svolgono terzisti. valle è in continuo aumento. XV Per sostenere lo sviluppo del settore prima della seconda guerra mondiale, Noi comunque ci chiediamo: il cam - industriale si necessitava di un sistema con i preparativi militari per l’impresa biamento dei confini e della provincia finanziario adeguato, per questo mo - d’Etiopia, l’industria bresciana cono - aiuterà davvero a risolvere i problemi tivo vennero effettuate delle riforme, sce una fase di ripresa e così la po - o li peggiorerà? E tutto ciò non porterà I la prima nel 1936, la seconda nel polazione rientra nel nostro paese ad un circolo vizioso dove poi, ogni 1993 con l’obiettivo di migliorare e attratta dalle possibilità di lavoro. paese che si trova sul confine col Tren -

N potenziare il sistema finanziario ita - Nell’ ’800 eravamo noi ad emigrare tino vorrà anch’esso essere annesso? liano. La riforma bancaria del 1936 per cui eravamo una terra di emi - Quindi...al termine della lettura,

N seguì un periodo di grande difficoltà grazione, negli anni ’60, con una buo - ecco i nostri punti interrogativi: economica a livello mondiale, la crisi na percentuale di domanda di lavoro, Perché gli imprenditori investono ancora

A del 1929. Molte banche si trovarono si verificarono migrazioni interne in gravi difficoltà perché avevano verso la nostra valle da parte di gente nella nostra Valle?

concesso prestiti o possedevano par - proveniente dal meridione. Oggi in - Perché al giorno d’oggi sempre meno tecipazioni in importanti imprese vece il problema si è ribaltato perché persone votano? 0 (Ansaldo, Ilva, Alfa Romeo). siamo diventati una terra di immi - Spostare i confini risolverà le nostre

5 Il responsabile di questa situazione grazione poiché, nonostante vi sia esigenze o peggiorerà solo le cose? fu trovato nella banca mista, la quale poca offerta di lavoro, assistiamo a Si completerà il progetto di collegare il

1 poteva concedere prestiti sia a breve migrazioni da parte di persone che Trentino alla Valle tramite la tangenziale?

che a lungo termine senza importanti provengono dal nord Africa. A voi la parola garanzie. Per questi motivi si decise Un’altra importante riflessione su cui di specializzare il credito, vennero soffermarsi è la questione della cre -

O BIBLIOGRAFIA creati due istituti, uno che poteva scente disaffezione della popolazione concedere solo prestiti a breve ter - alla vita politica. Considerando i dati S Gran parte delle nostre idee sono nate mine, l’altro a medio-lungo termine. relativi alle elezioni del 1948 e del in seguito alle lezioni magistrali tenute Nel 1993 venne attuata una seconda 2008 si può notare il drastico calo R dai Prof. Bianchi, Bonomi e Zane di - modifica del sistema bancario italiano, degli elettori, infatti si passa dal rettamente ed esclusivamente alla lo scopo era quello di adeguare le 92,2% del 1948 al 80,5% del 2008. classe nei mesi di gennaio e febbraio O banche italiane a quelle europee, Un confronto può essere fatto anche e poi riproposte alla popolazione negli dare dei servizi alle famiglie e dare nella nostra valle. Come ci mostrano incontri serali organizzati dalla scuola C maggior sostegno alle imprese. L’en - i risultati delle elezioni provinciali del i giorni 17, 31 marzo e 6 aprile. trata a far parte nell’UE dell’Italia 2009, la percentuale di elettori nei

N fece aumentare la concorrenza anche nostri comuni è molto bassa, con sul piano del credito, quindi si decise picchi molto bassi nei comuni di Mura, di despecializzare il credito creando Odolo, Agnosine e Anfo che si atte - O una banca universale che potesse stano tra il 60 e 70%; mentre a Casto, La V Igea 2010-11 concedere prestiti di qualsiasi tipo e Idro e Preseglie riusciamo a raggiun - C inoltre offrire servizi a famiglie e im - gere l’80%. Infine non possiamo tra - del Perlasca: prese e un gruppo polifunzionale lasciare la recente questione sull’au - Badini Debora (Ponte Caffaro), che potesse controllare diverse ban - tonomia concessa al Trentino e le ri - Bertoli Milena (Lavenone), che in modo da garantire più stabilità vendicazioni dei paesi confinanti. Oggi Donati Andrea (Darzo di Storo), finanziarie. Per quanto riguarda la i confini statali sono stabili. C’è co - Dusi Matteo (Lavenone), nostra valle, i dati rivelano che sul munque il problema di alcuni paesi territorio, nel 2010, sono presenti come Magasa e Ponte Caffaro che Facchetti Claudia (Lavenone), 49 sportelli bancari. negli scorsi anni hanno provato a chie - Foglio Simona (Darzo di Storo), Se ci soffermiamo invece a trattare dere la loro annessione alla regione Freddi Deborah (Casto), la demografia, la popolazione con il Trentino, facendo così ipotizzare una Mazza Sabrina (Idro), passare degli anni ha subito continui variazione del confine regionale. Milani Alex (Idro), cambiamenti, in particolare i due Questa richiesta è stata effettuata Mora Elisa (Bagolino), conflitti mondiali hanno causato un sia per motivi economici, in quanto blocco dell’emigrazione in tutta Italia, nella Regione Trentino ci sono molti Pirlo Alessio (Vestone), in quanto: la prima guerra mondiale più contributi e agevolazioni, che per Rassega Luciano (Vestone), ha garantito la piena occupazione un motivo patriottico, come Magasa Zambelli Simone (Casto), agli operai bresciani, specialmente che vuole passare al Trentino in quan - Zanaglio Cristofer (Idro) con la produzione di armi e munizioni; to si sente più legata a quella realtà. XVI ULTERIORE BIBLIOGRAFIA: trice il Chiese spaziosa terra di Bagolino , 2008, - A. BRANCATI, T. PAGLIARANI, Il nuovo Comune di Bagolino - AA.VV., Piano di sviluppo socio-eco - dialogo con la storia , 2008, La nuova - Storia di un ponte, una ricerca nella

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all’interno di Lavenone , 1994, Edi - - B. SCALVINI, Storia della valorosa e Garzanti R S O

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A N N I

XVII Il lago centocinquant’anni fa

I di Romeo Seccamani

N entocinquant’anni fa, agli biò anche per il fatto però che il artificiale di compensazione” a di - albori dell’unità d’Italia, il materiale di riporto, scavato per sposizione delle esigenze specula - N CClago d’Idro aveva già subito ricavare la nuova strada venne usa - tive. Fu un’infausta e menzoniera la prima pesante manomissione to per riempire il basso fondale operazione con cui non solo si de - da parte dell’uomo, che aveva ag - A del lago di fronte all’antica Casa vastò il millenario equilibrio biolo - gravato il difficoltoso deflusso delle

d’Idro, con cui si ottenne la piana gico del lago, ma si modificò in sue acque dal proprio svaso. Tant’è dove ora si trova il campeggio Ve - modo irreversibile anche l’assesta - che dal 1820 in poi i comuni rivie - 0 nus. Tale operazione aggravò di mento geologico del suo profilo e raschi e quelli dei dintorni dovet - molto la situazione, poiché il lago, si alterò perfino il suo aspetto pae - tero più volte intervenire, con gra - 5 che già per la sua forma a imbuto saggistico e paradossalmente si vosi oneri, in vari tentativi di ab - non è adatto allo smaltimento del - aggravò ulteriormente il già com - bassare l’incile al fine di favorire 1 l’onda di piena, si trovò con una promesso sistema di scarico del - un adeguato deflusso dell’acqua superficie di scorrimento dell’acqua l’acqua. Infatti, col materiale di durante le forti piene. verso l’emissario molto ridotta. Nel perforazione delle due gallerie che Ottennero però scarsi risultati poi - E 1861 il lago era cambiato ormai, si realizzarono, si riempirono pure ché il naturale sbarramento del l’acqua non usciva più con la scor - le vaste insenature del lago, lungo L bacino lacustre è formato dalla revolezza dei millenni passati, l’in - le quali si svilupparono gli antichi primordiale pietra arenaria di Ruine. senatura che esisteva sotto la casa borghi di Lemprato e di Crone, che

A Questo toponimo è significativo del luogo di emissione del lago nel d’Idro era stata occupata da un vi ricavarono due grandi piazze. I fiume Chiese e del fatto che il lago ventaglio di terra che ingombrava Quindi altri spazi preziosi di lago, quella già ristretta parte di lago. A indispensabili per un agevole e

C fosse soggetto a facili esondazioni. L’intervento che causò tanti danni valle di quel pezzo di acqua tra - scorrevole deflusso delle acque in sformato in terra giaceva abban - caso di piene, furono incosciente - E fu la costruzione della nuova strada di fondo valle, avvenuta nei primi donato il ponte in legno, di cui mente cancellati. Rispetto a cen - sono ancora oggi visibili i resti, che tocinquant’anni fa un’altra porzione P decenni dell’Ottocento, nel periodo della restaurazione austriaca, come fino al 1820 aveva assicurato l’antico di lago, seppure modesta, manca

S fece presente lo studioso Pietro passaggio maestro verso nord, sa - all’appello. Si tratta dell’ansa lacu - Ricobelli. Per evitare gli attraver - lendo sul versante di Ruine e at - stre per mezzo della quale l’onda samenti sul fiume e sull’incile del traversando tutto il pendio ora co - lambiva l’antica Pieve d’Idro di S. lago dell’antica strada maestra “per nosciuto e denominato paleofrana. Maria detta appunto “in undas”. la Germania”, che passava sul lato A quel tempo però il lago non Anche questo spazio fu interrato sinistro di Ruine, a sud dell’emis - aveva ancora assunto l’aspetto geo - e trasformato in parco circa cin - sario, il nuovo tratto di strada fu grafico – morfologico che oggi co - quant’anni fa. Le modifiche fatte fatto sul versante destro roccioso. nosciamo. Non aveva subito ancora negli ultimi due secoli, che hanno Si resero pertanto necessari im - la più radicale e invasiva, anzi in - ridotto il lago d’Idro a vero e proprio pegnativi lavori di sbancamento di vadente manomissione compiuta bacino artificiale, possono essere roccia e un restringimento dell’incile in seguito. Negli anni subito dopo oggi utilizzate per giustificare nuovi nel punto nevralgico in cui l’acqua la prima guerra mondiale, quando, interventi sull’ambiente e sul si - del lago usciva con maggior scor - con la scusa di mettere il lago in stema di scarico del lago più che il revolezza e quantità. La morfologia sicurezza dalle “piene secolari, fu motivo adottato dal pericolo del - della parte terminale del lago cam - di fatto trasformato in “serbatoio l’enfatizzata paleofrana.

XVIII Intervista a Giuseppe Garibaldi di Gianfranco Archetti S P ra le interviste a personaggi rino sardo, che eroicamente va a lonnello Giacinto Bruzzesi che nella

importanti fatte in occasione chiedere aiuto ai carabinieri, inse - battaglia di Monte Suello voltò a fa - E delle celebrazioni per il 150° guito dai colpi delle carabine au - vore dei garibaldini le sorti del TT C anniversario dell’Unità d’Italia, ab - striache durante la battaglia nella combattimento, riuscendo, grazie biamo scelto di pubblicare quella piana di Custoza. al “sangue freddo e al coraggio, a I che ci pare più rilevante, se non Entro. Mi viene incontro il titolare piazzare due pezzi d’artiglieria sulle A altro perché l’intervistato è chi con dell’albergo che mi riconosce e mi alture di Sant’Antonio seppellendo le sue eroiche gesta ha influito mag - fa accomodare a un tavolino del sotto il tiro micidiale dei due can - L giormente, tra i vari protagonisti del bar, dicendomi che avrebbe avvi - noni gli austriaci che, fino a quel nostro Risorgimento, nella trava -

sato il comandante del mio arrivo. momento, pareva stessero per ri - E gliata storia dell’unificazione d’Ita - Un attimo, e sento scendere le portare a casa una vittoria impor - lia; chi combattendo ha calcato il scale. Il primo ad affacciarsi è il co - tante. Al seguito del colonnello suolo della nostra Patria fino a giun - 1 gere nella nostra valle per scrivere col suo sangue e con quello dei suoi 5 Volontari Italiani la storia del nostro

paese: Giuseppe Garibaldi, tornato 0 in questi nostri giorni a rivisitare la

nostra valle.

L’appuntamento col Generale è fis - A sato per le dieci nell’albergo di là

dal lago, dove Lui alloggia con al - N cuni suoi compagni d’arme e con i figli Ricciotti e Menotti, arrivati pro - N prio ieri sera in valle per accompa - gnare il padre in questo viaggio che cade proprio nei giorni della com - I memorazione dell’Unità Italia. Quando arrivo, dopo aver percorso le strade tappezzate da bandiere innalzate a festa, mi chiedo perché proprio io devo avere l’onore e l’onere di quest’incontro così im - portante. Ma ormai ci sono e gli ul - timi gradini da salire non mi lasciano altro tempo per interroga - zioni inutili e nemmeno spazio per prepararmi domande da fare al Ge - nerale, tanto che ormai, sono certo, andrò avanti a ruota libera. L’emozione è forte e l’orecchio sordo della mia anima ascolta sola - mente la trepidazione del mo - mento, la tensione che sale per l’attesa dell’Eroe mondiale. A dire il vero anche il cuore batte, quasi avessi nel petto la corsa del Tambu - “Garibaldi” di Andrea Pirlo 3°F. XIX entrano il maggiore Cairoli, il capi - suo portamento è sempre fiero, dopo tanti anni a visitare la nostra tano Marani e…sorpresa, Caffaro, il sempre imponente. valle?” domanda più banale di così. bulldog che nella battaglia di Ponte Mi alzo, quasi scattando sugli at - “Come ben sa, la nostra prima volta Caffaro azzannò alla coscia un uffi - tenti come un bravo soldatino da - non fu certo una gita di piacere; i I ciale austriaco, fatto poi prigio - vanti al suo comandante: poco ci miei figli e i miei compagni lo pos - niero. Il cane scodinzola, fa le feste manca che porti la mano destra alla sono confermare.” Mi risponde Ga - N e mi viene incontro: non manca testa, per onorare con saluto mili - ribaldi. “Abbiamo quindi deciso di nessuno, mi dico, per la festa. “Il tare chi forse più di tutti ha il diritto organizzare un viaggio per rivedere

N generale scenderà a breve” mi co - di essere ancora oggi definito tale. i luoghi e commemorare i momenti munica il colonnello. E si accomoda Dietro, come fidi scudieri e a guar - di allora.” “Quanto vi fermerete,

A con gli altri intorno al tavolino, di dia del padre, quasi a volergli di - generale?” “Ci siamo presi qualche

fronte a me. Infatti, nemmeno il fendere le spalle da improbabili giorno di vacanza, il tempo giusto tempo di un momento e un passo attacchi, i figli lo scortano, come lo per gustarci con un po’ più tranquil - 0 energico annuncia l’arrivo di Gari - seguirono e lo aiutarono nelle dif - lità questi ameni luoghi.” “E dove baldi. Il generale mi si presenta così ficili battaglie della campagna val - passerete queste vostre giornate?” 5 come l’abbiamo sempre visto nei ri - sabbina. Anch’essi sono vestiti “Siamo partiti da Salò. Poi Vestone, tratti dell’epoca giunti fino ai giorni come il padre e pure loro hanno un e adesso Idro dove ci fermeremo 1 nostri, sui libri di scuola o sui mo - portamento marziale, quell’ince - qualche giorno, il tempo necessario

numenti eretti in suo onore a pe - dere che si addice a valorosi con - per fare, oltre al resto, anche il giro renne ricordo delle sue eroiche dottieri. Dopo i saluti e i dei ristoranti e delle pizzerie del E gesta. Indossa l’inseparabile cami - convenevoli del caso, ci sediamo e paese.” “Sa,” mi confida il coman -

L cia rossa, i ben noti pantaloni az - la nostra intervista ha inizio. Per dante, “mi hanno detto che qui si zurri; i capelli e la barba ben curati carità l’imbarazzo da parte mia è mangia bene: spiedo, innanzitutto. come sempre. Mi si presenta da - totale e l’esordio non è certo dei A E poi pesce di lago e pizza. Per ca - vanti, leggermente curvato e ap - migliori. Comunque… I rità, niente Margherita: una è stata poggiato alla fida sciabola, ma il “Generale, per quale motivo torna sufficiente.”

C “Generale,” gli chiedo, “fin dove volete arrivare durante questo E viaggio?” “Mi è rimasto un sogno, o meglio un obiettivo: Trento.” Ri - P sponde irritato Garibaldi. “Mi fer - marono allora, oggi non lo S possono più.” “E come allora, la Vostra presenza non passerà co - munque, inosservata.” Gli dico io per stemperare il clima. “La gente la riconoscerà, la fermerà per strada, le riserverà onori; non sarà un viaggio facile.” “Più gente ci ri - conoscerà, più cordialità ci sarà of - ferta. Afferma Garibaldi. “Pensi che quando giungemmo per la prima volta da queste parti, non ci accolsero a braccia aperte, e non solo gli occupanti austriaci, ma pure la gente del luogo che, ve - dendo alcuni dei miei Volontari mal equipaggiati e mal vestiti, ci scambiò per briganti, invece che per truppe che salivano la Valle per liberare l’Italia dal gioco austriaco”. “Generale come le è sembrata la XX nostra valle?” “Bella, non v’è dub - bio; sicuramente più bella di al - lora.” Risponde soddisfatto. “Ieri abbiamo preso il battello: Crone, S Vantone, Anfo, la Rocca,” dice so - P spirando. “Vista dal lago pare an -

cora più imponente, affascinante.” E “Mi racconti allora generale.” “E poi Monte Suello, “e il suo sguardo C si accende. “Avete freddo, vi scal - derete col fuoco. I

“Lo dissi allora, quel 3 luglio sotto A la pioggia; maledetta palla nemica,

mi ferì proprio appena iniziata la L battaglia.” “Generale, mi scusi, ma la storia parla di un colpo sparato E accidentalmente da un suo Volon - tario.” Provo a controbattere. 1 “La storia l’abbiamo fatta noi col sangue, non gli storici; voi pensatela 5 come vi pare.” Mi risponde tran -

quillo. “Ma parliamo di oggi, non del 0 passato. “Da Monte Suello…ah

bravi, bello il Sacrario, siamo scesi a

Pian d’Oneda, poi il confine e di là… A ” e i suoi occhi fieri luccicarono,

“l’Austria - Ungheria.” “Si chiama N Trentino oggi comandante.” “Per chi mi ha preso giovanotto, per un vec - N chio nostalgico?” Mi dice arrab - biato. “Lo conosco il suo nome.” “Generale come vede l’Italia di I “Garibaldi” di Luca Melzani, Mattia Bonzanini, Alberto Pozzi, 2°F. oggi?” “NO UNITA’ D’ITALIA…” mi ri - sponde con sguardo torvo il coman - dante. “Sta scritto sotto un ponte aspettate troppo, ragazzi: sono tra - alza, mi stringe la mano e se ne va, appena fuori Vobarno; non è certo scorsi 150 anni…” mi dice ironico. seguito dai figli e dai suoi ufficiali. un piacevole benvenuto per chi ha “Noi non possiamo più nulla, ciò che Solo Caffaro si attarda: lo accarezzo, combattuto per l’Unità di questo dovevamo fare l’abbiamo fatto. lisciando il pelo corto e la ferita rice - paese.” “Sono casi isolati,” cerco di “Siamo gente d’altri tempi, viviamo vuta a Ponte Caffaro. Il bulldog guai - scusarmi. “Isolati? Non credo.” Ri - perché voi ci ricordate, quando di sce, quasi a ricordarmi il batte. “All’entrata del vostro paese, noi non rimarrà nemmeno il ricordo, sottotenente Giulio Grossi, il suo pa - sul fiume, è stato steso tra le due sponde una specie di suggeri - svaniremo nell’oblio del tempo. An - drone caduto a Bezzecca. Poi si volta mento.” “Ah, sì, parla dello stri - dremo là, dove dobbiamo andare. E guarda Garibaldi, gli altri. Anche il scione che avverte di non toccare le poi in quest’ultimo viaggio non vo - suo tempo è finito. E se ne va. “Gra - quote del lago.” “Bravo giovanotto, glio vedere le cose negative, già zie generale.” Dico a bassa voce. proprio quello.” Sorride Garibaldi. troppe ne ho vissute nel passato. “Grazie anche in nome degli italiani. “Ho la netta sensazione che oggi, “Nel nostro viaggio di oggi verso Lei vada, continui verso il suo tra - come ai miei tempi, si lotti ancora Trento, voglio solo apprezzare ciò guardo mai raggiunto, verso la pace tra fratelli.” “Generale, che vuol che abbiamo fatto: il risultato che il del nostro Paese per la quale anche farci? Pure lei lo disse: –L’Italia è sangue offerto dai miei Volontari ha lei ha contribuito, quell’armonia che fatta, facciamo gli italiani- .” “Non ottenuto; null’altro.” Garibaldi si ancora oggi stiamo rincorrendo.” XXI I L’Unità d’Italia nei film Di Alessandra Vittici N

Di seguito trovate una piccola selezione di film che rievocano i momenti

N storici e i protagonisti che hanno fatto del nostro un Paese unito. Un breve viaggio cinematografico attraverso i capolavori del cinema italiano. A

Piccolo mondo antico Il brigante di Viva l’Italia Regia: Mario Soldati Tacca del Lupo Regia: Roberto Rossellini 0 Anno: 1941 Regia: Pietro Germi Anno: 1960 Cast: Massimo Serato, Alida Anno: 1952 Cast: Renzo Ricci, Paolo Stop -

5 Valli, Ada Dondini, Mariù Pa - Cast: Amedeo Nazzari, Cosetta pa, Franco Interlenghi, Gio - scoli, Anna Carena Greco, Saro Urzì, Fausto Tozzi, vanna Ralli

1 Trama: Basato sul romanzo di Vincenzo Musolino, Aldo Bufi Trama: Rossellini racconta lo Antonio Fogazzaro del 1895, il Landi, Amedeo Trilli, Oscar An - sbarco dei Mille. È il 1860, Ga -

film è ambientato nel 1850, in driani, Saro Arcidiacono ribaldi sbarca a Marsala e una Lombardia ancora sotto il Trama: Siamo nel 1863, il capi - sconfigge l’esercito borbonico E dominio austro ungarico, tano Giordani è al comando di a Calatafimi, da lì passa alla Franco Maironi è il rampollo di una compagnia di bersaglieri e storia, di vittoria in vittoria, L una nobile famiglia che sposa riceve l’incarico di liberare dai fino all’avanzata su Napoli Luisa Rigey una donna non briganti una zona della Basili - dove piega i soldati fedeli al

A appartenente alla ricca bor - cata. A capo dei malviventi vi Re. Arrivati al punto di decide -

I ghesia, contro il volere della è il bandito Raffa Raffa parti - re se marciare o meno verso dispotica nonna, la marchesa giano dei Borboni. Il capitano Roma, Garibaldi incontra Vit - Orsola Maironi, che lo disere - vorrebbe utilizzare per la sua torio Emanuele II a Teano. C da. Dall’unione di Franco e azione le “maniere forti” ma il Frase celebre dal film : Luisa nasce Ombretta che, commissario di polizia Siceli è Giuseppe Garibaldi E dopo pochi anni, purtroppo intenzionato a “mediare”. “Qui si fa l’ Italia o si muore” perde la vita in un tragico inci -

P dente. I genitori sono distrutti, La pattuglia sperduta Nell’anno del Signore la madre si chiude nel dolore Regia: Piero Nelli Regia: Luigi Magni

S e Franco parte volontario per Anno: 1952 Anno: 1969 la guerra di Crimea. Cast: Annibale Biglione, Óscar Cast: Nino Manfredi, Enrico Navarro, Filippo Posca, Gio - Maria Salerno, Claudia Cardi - Un garibaldino vanni Raumer nale, Robert Hossein, Britt al convento Trama: È il marzo del 1849, Ekland, Ugo Tognazzi, Alberto Regia: Vittorio De Sica Carlo Alberto sta per riprende - Sordi, Pippo Franco, Renaud Anno: 1942 re la guerra contro gli Austria - Verley Cast: Leonardo Cortese, María ci, siamo al confine tra Pie - Trama : Siamo nella Roma del Mercader, Carla Del Poggio, El - monte e Lombardia. Da tutta 1825, qui i carbonari cercano vira Betrone, Clara Auteri l’Italia arrivano volontari pron - di guidare il popolo a ribellarsi Pepe, Fausto Guerzoni, Dina ti a combattere per ottenere contro il potere pontificio. Tra Romano, Olga Vittoria Gentilli, l’indipendenza. Ma durante le loro spiccano le gesta di Mon - Federico Collino, Armando Mi - battaglie una pattuglia rimane tanari. Condannato a morte gliari tagliata fuori in territorio ne - per l’attentato a Don Filippo Trama: Un giovane garibaldi - mico… Spada, e Cornacchia dietro il no, dopo essere stato ferito, si quale si cela Pasquino, l’autore rifugia in cerca di cure in un dei messaggi contro il potere. collegio femminile. Qui incon - PREMI- David di Donatello : trerà Mariella e Caterina: le Miglior Attore Nino Manfredi due ragazze si prenderanno Frase celebre dal film : cura del giovane e una delle Nino Manfredi due se ne innamorerà. Solo sul sangue viaggia la bar - ca della rivoluzione…

XXII Il Gattopardo Allónsanfan I Viceré S Regia: Luchino Visconti Regia: Paolo e Vittorio Taviani Regia: Roberto Faenza Anno: 1963 Anno: 1974 Anno: 2007 P Cast: Burt Lancaster, Alain De - Cast: Marcello Mastroianni, Cast: Cristiana Capotondi, lon, Claudia Cardinale, Rina Mo - Lea Massari, Mimsy Farmer, Alessandro Preziosi, Lucia E relli, Paolo Stoppa, Romolo Valli, Laura Betti, Claudio Cassinelli, Bosé, Lando Buzzanca, Giselda

Lucilla Morlacchi, Serge Reggia - Benjamin Lev, Renato De Car - Volodi, Pep Cruz, Sebastiano C ni, Ida Galli, Ottavia Piccolo mine, Stanko Molnar, Luisa De Lo Monaco, Guido Caprino, Trama: Basato sull’omonimo Santis, Biagio Pelligra Pino Calabrese I romanzo di Giuseppe Tomasi Trama: 1816. Dopo il Congres - Trama: Durante gli ultimi anni di Lampedusa (1958), il film di so di Vienna, in piena restaura - della dominazione borbonica A Visconti racconta magistral - zione, l’ex ufficiale di Napoleo - in Sicilia, alcuni discendenti ne Fulvio Imbriani, dopo una dei Vicerè di Spagna si trovano mente la storia del Principe di L Salina che assiste preoccupato lunga detenzione nelle carceri riuniti per i funerali della prin -

allo sbarco dei mille. Il princi - austriache, viene rilasciato e fa cipessa Teresa. I membri della E pe e la sua famiglia, sentendo - ritorno alla villa di famiglia famiglia si ritrovano in lotta si minacciati dalla guerra, si dove la sorella Charlotte cerca uno contro l’altro a causa trasferiscono nella residenza di convincerlo a organizzare dell’eredità della principessa. di campagna. Sullo sfondo an - una spedizione rivoluzionaria Premi: David di Donatello : 1 che la storia d’amore tra Tan - nel Mezzogiorno d’Italia. Fulvio miglior scenografia, migliori credi , il nipote del principe, e è però scettico e all’inizio si ri - costumi, miglior trucco; Nastri 5 la figlia del sindaco Angelica. fiuta, considerando l’impresa d’argento : miglior scenografia,

PREMI- Cannes Palma d’oro al inutile lasciando così che la so - migliori costumi. 0 miglior film; rella Esther denunci la congiura Frase celebre dal film : che i suoi compagni stanno or - Il principe Giacomo

Oscar : nomination migliori co - stumi Piero Tosi; ganizzando. Da qui inizierà una Libertà è una parola che non A Nastri d’argento : Miglior foto - lunga scia di drammi e sangue significa niente ma accontenta grafia Giuseppe Rotunno, mi - che coinvolgerà i vari protago - tutti glior scenografia Mario Garbu - nisti fino all’arrivo in Sicilia. N glia, Migliori costumi Piero Tosi; Noi credevamo David di Donatello : Miglior pro - In nome del Papa re Regia: Mario Martone duzione Goffredo Lombardo. Regia: Luigi Magni Anno: 2010 N Frase celebre dal film : Anno: 1977 Cast: Luigi Lo Cascio, Valerio Il principe di Salina Cast: Nino Manfredi, Carmen Binasco, Francesca Inaudi, I (Burt Lancaster) Scarpitta, Danilo Mattei, Rosa - Guido Caprino, Renato Car - I siciliani non vorranno mai lino Cellamare pentieri, Ivan Franek, Andrea migliorare, perché si conside - Trama: Una contessa, madre Bosca, Edoardo Natoli, Luigi rano già perfetti. In loro la va - di un rivoluzionario accusato Pisani, Stefano Cassetti nità è più forte della miseria. con due amici di aver compiu - Trama: Domenico, Salvatore e to un attentato in una caser - Angelo,in seguito alla repres - ma, si rivolge a un giudice del - sione borbonica, decidono di la Sacra Consulta perché la unirsi alla Giovine Italia di Giu - aiuti, ma il Monsignore scopre seppe Mazzini . Ma le loro vite di essere il padre dell’arresta - saranno segnate tragicamente to. Una parte di verità storica Frase celebre dal film : c’è, la fantasia e la bravura di Mazzini Manfredi hanno fatto il resto. ...Ma quel ragazzo non ha Frase celebre dal film: paura di morire. E’ uno di que - Il monsignore Nino Manfredi gli esseri le cui determinazioni al perpetuo Carlo Bagno al tra - stanno tra la coscienza e Iddio, monto della Roma papalina e che la Provvidenza caccia Serafi’, qui non finisce perché sulla terra per insegnare ai de - arrivano gli italiani: qui arriva - spoti che il termine della loro no gli italiani proprio perché è potenza sta nelle mani di un finita. solo uomo.

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