Emilia-Romagna DOC BUR 2020.Pdf
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
DOMANDA DI PROTEZIONE D.O.P. (X) - I.G.P. ( ) «Emilia-Romagna Dop» Disciplinare Articolo 1 Denominazione e vini 1. La Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione per le seguenti tipologie: “Emilia-Romagna” Pignoletto (categoria vino) “Emilia-Romagna” Pignoletto frizzante (categoria vino frizzante) “Emilia-Romagna” Pignoletto spumante (categorie vino spumante, vino spumante di qualità); “Emilia-Romagna” Pignoletto passito (categoria vino); “Emilia-Romagna” Pignoletto vendemmia tardiva (categoria vino). Articolo 2 Base ampelografica 1. I vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti costituiti dal vitigno Pignoletto almeno per l’85%. Possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nella regione Emilia-Romagna, presenti nei vigneti in ambito aziendale, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%; in tale ambito del 15% possono concorrere le uve dei vitigni Pinot nero e/o Pinot grigio vinificate in bianco. Articolo 3 Zona di produzione delle uve 1. La zona di produzione delle uve della DOC “Emilia-Romagna” comprende l’intero territorio amministrativo dei Comuni sotto indicati: Provincia di Bologna: Anzola dell’Emilia, Argelato, Bentivoglio, Bologna, Borgo Tossignano, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Casalfiumanese, Castel Guelfo di Bologna, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme, Castello D’Argile, Castenaso, Crevalcore, Dozza, Fontanelice, Granarolo dell’Emilia, Imola, Loiano, Marzabotto, Medicina, Minerbio, Monte San Pietro, Monterenzio, Monzuno, Mordano, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, Pieve di Cento, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Sant’Agata Bolognese, Sasso Marconi, Valsamoggia, Zola Predosa. Provincia di Modena: Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Cavezzo, Concordia sul Secchia, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Guiglia, Maranello, Marano sul Panaro, Medolla, Mirandola, Modena, Nonantola, Novi di Modena, Prignano sul Secchia, Ravarino, S. Cesario sul Panaro, S. Felice sul Panaro, S. Possidonio, S.Prospero sul Secchia, Sassuolo, Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Soliera, Spilamberto, Vignola, Zocca. Provincia di Ravenna: Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Castel Bolognese. Articolo 4 Norme per la viticoltura 1. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” devono essere quelle tipiche della zona di produzione, e comunque atte a conferire alle uve ed ai vini le specifiche caratteristiche di qualità. 2. I sesti di impianto ed i metodi di potatura devono essere quelli tradizionali della zona e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini. 3. È vietata ogni pratica di forzatura ed è consentita l’irrigazione di soccorso. 4. La produzione massima di uva per ettaro dei vigneti in coltura specializzata destinati alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” non deve essere superiore a 21 t/ha ed il rispettivo titolo alcolometrico volumico naturale minimo deve essere del 9% vol. 5. Nelle annate favorevoli i quantitativi di uve ottenuti e da destinare alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” devono essere riportati nei limiti di cui al precedente comma purché la produzione globale non superi del 20% i limiti medesimi. Oltre detto limite percentuale decade il diritto alla denominazione di origine controllata per tutte le uve prodotte. Tale supero potrà essere impiegato per la produzione dei vini IGT di ricaduta, se ne possiede le caratteristiche. 6. Per la gestione della denominazione si applicano le vigenti disposizioni nazionali. Articolo 5 Norme per la vinificazione 1 Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche locali, leali e costanti atte a conferire al vino le sue peculiari caratteristiche. 2. Le operazioni di vinificazione delle uve destinate alla produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna”, ivi comprese le operazioni di elaborazione dei vini spumanti e frizzanti, devono essere effettuate nella zona di cui all’art. 3. Tuttavia, tenuto conto delle situazioni tradizionali di produzione, è consentito che tali operazioni siano effettuate in stabilimenti situati nell’intero territorio amministrativo delle Provincie di Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Reggio Emilia. 3. Conformemente all’articolo 4, paragrafo 2 del Reg. UE 2019/33, le operazioni di imbottigliamento o di confezionamento devono effettuate nella zona di vinificazione ed elaborazione di cui al comma 2, per salvaguardare la qualità e assicurare l’efficacia dei controlli. 4. Fatta eccezione per la tipologia “Emilia-Romagna” Pignoletto passito e vendemmia tardiva, la resa massima dell’uva in vino finito non deve essere superiore al 70% per tutti i vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna”. Qualora la resa uva/vino superi detto limite ma non il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” e potrà essere rivendicata a IGT. Oltre il 75% decade il diritto alla denominazione di origine controllata per tutto il prodotto. 5. Per le tipologie “Emilia-Romagna” Pignoletto passito e “Emilia-Romagna” Pignoletto vendemmia tardiva la produzione massima di uva per ettaro non deve essere superiore a 9 t/ha, ottenute dalla cernita delle uve destinate alla produzione del vino “Emilia-Romagna” in possesso dei requisiti prescritti per tale tipologia. Il rimanente quantitativo di uva per ettaro, fino al massimo consentito per la tipologia “Emilia-Romagna” Pignoletto può essere destinato alla produzione delle diverse tipologie del vino “Emilia-Romagna”. 6. La vinificazione dell’uve destinate alla produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” Pignoletto passito può avvenire solo dopo che le stesse siano state sottoposte ad 2 appassimento naturale avvalendosi anche di sistemi o tecnologie comunque operanti a temperature analoghe rispetto al processo naturale. Al termine dell’appassimento dette uve devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 15% vol e la loro resa massima in vino non deve essere superiore al 50%. Qualora la resa uva/vino superi detto limite ma non il 55%, l'eccedenza non avrà diritto alla denominazione di origine controllata “Emilia-Romagna” e potrà essere rivendicata a IGT. Oltre il 55% decade il diritto alla denominazione di origine controllata per tutto il prodotto. 7. La vinificazione dell’uve destinate alla produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna” vendemmia tardiva può avvenire solo dopo che le stesse siano state sottoposte a surmaturazione sulla pianta o ad appassimento naturale avvalendosi anche di sistemi o tecnologie comunque operanti a temperature analoghe rispetto al processo naturale. Al termine dell’appassimento dette uve devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 14% vol e la loro resa massima in vino non deve essere superiore al 60%. Qualora la resa uva/vino superi detto limite ma non il 65%, l'eccedenza non avrà diritto alla denominazione di origine controllata “Emilia- Romagna” e potrà essere rivendicata a IGT. Oltre il 65% decade il diritto alla denominazione di origine controllata per tutto il prodotto. 8. Le operazioni di elaborazione dei vini spumanti sono eseguite in osservanza alle disposizioni previste dai regolamenti unionali e dalla legislazione nazionale per le categorie “vino spumante” e “vino spumante di qualità”. 9. È consentito l’arricchimento alla condizione e nelle modalità previste dalle normative nazionali e comunitarie fermo restando che i quantitativi impiegati non aumentino le rese massime di trasformazione di cui al precedente comma 4. Articolo 6 Caratteristiche al consumo 1. I vini a Denominazione di Origine Controllata “Emilia-Romagna”, all’atto dell’immissione al consumo, devono rispondere alle seguenti caratteristiche: “Emilia-Romagna” Pignoletto colore: giallo paglierino talvolta con riflessi verdognoli; odore: caratteristico, floreale, fine; sapore: da secco ad abboccato, caratteristico, fruttato, armonico, talvolta leggermente amarognolo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol; acidità totale minima: 4 g/l; estratto non riduttore minimo: 14 g/l. “Emilia-Romagna” Pignoletto frizzante spuma: fine ed evanescente; colore: giallo paglierino; odore: caratteristico, floreale, leggermente aromatico; sapore: da secco ad abboccato, caratteristico, fruttato, armonico, talvolta leggermente amarognolo; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol; acidità totale minima: 4 g/l; estratto non riduttore minimo: 14 g/l. “Emilia-Romagna” Pignoletto spumante (VS e VSQ) spuma: fine e persistente; colore: giallo paglierino; odore: caratteristico, floreale, leggermente aromatico; sapore: sapido, caratteristico, fruttato, armonico, da brut nature a dry; titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,5% vol; acidità totale minima: 4 g/l; estratto non riduttore minimo: 14 g/l. 3 “Emilia-Romagna” Pignoletto passito colore: giallo dorato tendente all’ambrato con l’invecchiamento; odore: fine, caratteristico, floreale, delicato; sapore: da