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Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 Parte 1. Il quadro demografico e sociale Marzo 2019 1 Direzione generale Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 INDICE Il Rapporto Appennino bolognese 2019 è frutto della Il territorio e la popolazione 3 Il ciclo di lungo periodo 4 collaborazione fra la Direzione generale – Servizio Studi e Popolazione e abitazioni 8 Statistica per la programmazione strategica e l’Area Il periodo recente 10 Sviluppo economico – Politiche per la Montagna. La popolazione 2008 -2017 12 Fragilità demografica 14 Elaborazione e redazione Parte 1 Fragilità economica: reddito medio 16 Mappe della fragilità 20 Maria Angiola Gallingani L’ambito di analisi 22 Fonti e bibliografia 24 2 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Il territorio e la popolazione Al territorio dell’Appennino bolognese fanno capo 23 Comuni montani e collinari (secondo le zone altimetriche ISTAT), 11 dei quali costituiscono l’Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese. I Comuni restanti appartengono rispettivamente al Nuovo Circondario Imolese, all’Unione Savena-Idice, all’Unione Reno-Lavino e Samoggia. Il Comune di Alto Reno Terme non aderisce ad alcuna forma associativa. In appendice, l’articolazione per Comuni degli ambiti associativi e degli ambiti territoriali della Città metropolitana di Bologna. Cintura 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 Imolese 15,00 Collina Montagna 10,00 5,00 La popolazione dell’Appennino bolognese è nel 2017 pari a 153.737 0,00 abitanti, il 15, 2 % della popolazione metropolitana, e insiste su un territorio esteso 1.678,86 Km quadrati, ovvero ben il 45 % della superficie complessiva dell’intera Città metropolitana. Popolazione 2017 % Superficie % Cintura 15,94 9,27 Bologna Pianura Collina Montagna 15,20 45,35 Pianura 18,42 25,73 Bologna 38,49 3,80 Imolese 11,95 15,85 3 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Popolazione: il ciclo di lungo periodo programmazione strategica 4 Direzione generale Direzione generale ServizioDirezione Studi generale e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazioneServizio Studi e Statistica strategica per la Il ciclo di lungo periodo programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 programmazione strategica Il contraltare dell’esodo, in montagna, è il residuare di abitazioni non occupate che si trasformano in seconde case o case di vacanze per gli ex residenti, cui vanno Nel quadro del fenomeno che ha interessato le ad aggiungersi, soprattutto negli anni ’60, nuovi insediamenti residenziali destinati aree montane dell’intero Paese, lo spopolamento specificamente a questo tipo di fruizione turistica “familiare”. dell’Appennino bolognese ha avuto fasi e cadenze diverse e specifiche connotazioni. Causa In questo contesto, in particolare dagli anni ’70, con l’ente Regione, si sviluppano immediata e locale di quello pre-bellico, la le politiche pubbliche di riequilibrio, dotazione di servizi e di offerta di incentivi alla permanenza o all’insediamento (o re insediamento) residenziale e soprattutto conclusione dei lavori della ferrovia Direttissima produttivo. nel 1934 – causa remota e globale, il peso degli Impattando su un territorio già connotato da un’industrializzazione precoce, in effetti della crisi economica mondiale innescata dal particolare nella Valle del Reno, e da un’altrettanto precoce dotazione crollo del ’29. infrastrutturale, le politiche di riequilibrio nel bolognese hanno un innegabile successo, e nei decenni ’80 e ’90 del ‘900 lo spopolamento addirittura cambia di Negli anni ’40 e ’50, alle ferite inflitte dalla guerra, segno, apparendo come una fase storica definitivamente conclusa. e in particolare alla permanenza del fronte proprio sull’Appennino, si aggiungono gli effetti Anche sull’onda dello stile di vita suburbano allora in voga, intere famiglie del grande inurbamento legato allo sviluppo muovono dalla città o da altre zone metropolitane per andare a vivere in industriale degli anni del boom, ed alla diffusa de- montagna, dove la qualità del contesto abitativo, soprattutto sotto il profilo ruralizzazione che ne è il contraltare: si lascia la ambientale, è ritenuta decisamente superiore. montagna perché lo sviluppo è altrove, si insegue lo sviluppo – posti di lavoro, opportunità, modelli La motorizzazione diffusa, e in misura minore i servizi di trasporto pubblico, all’epoca non ancora pensati su una dimensione “metropolitana”, la presenza sul abitativi, stili di consumo – là dove questo si trova, territorio, anche nei piccoli centri, di una robusta e qualificata rete di servizi, dalla il modello insediativo include la prossimità fisica di sanità all’istruzione alla cultura, rendono tollerabile il pendolarismo – mentre casa, lavoro, servizi, tempo libero. un’offerta abitativa allettante e decisamente competitiva con il mercato immobiliare del capoluogo spinge ulteriormente le famiglie a uscire dalla città, che nel frattempo continua a perdere abitanti. 5 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Il ciclo di lungo periodo programmazione strategica 1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 2001-2011 2011-2017 40,00 30,00 20,00 13,36 10,15 9,19 8,38 8,64 10,00 6,65 3,61 1,25 1,01 0,00 0,92 -0,02 -2,52 -10,00 Popolazione -11,07 Variazioni percentuali Bologna -20,00 -18,37 Resto Città metropolitana Collina Montagna Città metropolitana -30,00 6 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Il ciclo di lungo periodo programmazione strategica Popolazione residente - Macro-ambiti sul totale metropolitano Dalla corona interna, 1951, 1991 e 2017 Variazioni assolute Bologna Resto Città metropolitana 153.737 1.200.000 Collina Montagna 15% Città metropolitana 15% 1.000.000 157.105 1.011.291 20% 340.526 44% 45% 389.261 800.000 39% 763.907 266.276 35% 600.000 468.293 41% 46% 468.293 391.768 400.000 340.526 371.217 389.261 200.000 266.276 153.737 Bologna Resto Città metropolitana 157.105 134.294 152.240 152.204 128.249 114.050 123.613 Collina Montagna 0 7 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2017 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Popolazione e abitazioni 1951 1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 2001-2011 2011-2017 40 30 20 13,36 8,38 8,64 10 1,01 0 0 -10 -0,02 -11,07 -20 -18,37 -30 120 Bologna Collina-Montagna 105,69 Variazione % della popolazione (sopra) e delle abitazioni 100 Resto Città metropolitana (sotto) negli intervalli intercensuari per macro-aree 80 60 40 19,76 25,82 20 13,98 16,50 0 -20 -19,14 -40 8 1951 1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 2001-2011 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Le abitazioni programmazione strategica Abitazioni non occupate 2011 Abitazioni occupate 2011 Abitazioni in complesso - Macro-ambiti sul totale metropolitano Dalla corona interna, 1971-2001-2011 Fontanelice Collina Montagna 90,0 27,9 Monteveglio 13,2 Città metropolitana 34,23 Borgo Tossignano 15,11 80,0 22,5 96.052 Lizzano in Belvedere Monterenzio 18% 74,7 70,0 13,8 224.503 43% San Benedetto VS Castel del Rio 18% 60,0 42,9 57,9 50,0 29.493 Monghidoro Casalfiumanese 10% 52,8 40,0 22,8 95.461 33% 39% Castiglione dei Pepoli 30,0 Cast. Serravalle 42,8 18,5 20,0 162.585 Vergato 10,0 Bazzano 57% 36,1 16,1 0,0 43% Castel d'Aiano Marzabotto 207.083; 65,3 20,8 39% Gaggio Montano Savigno 40,1 45,6 Resto Città metropolitana Camugnano Crespellano Bologna 18,72 63,0 Collina-Montagna Granaglione Monte San Pietro 59,6 16,0 Loiano Pianoro 38,3 10,5 Monzuno Porretta Terme 31,9 Castel di Casio Sasso Marconi 33,0 42,7 Grizzana Morandi 14,3 38,2 9 Direzione generale Direzione generale ServizioDirezione Studi generale e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazioneServizio Studi e Statistica strategica per la Il periodo recente programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 programmazione strategica Tra le cause di questa ulteriore inversione di tendenza va annoverata certamente Fino al 2011 la popolazione cresce la crisi economica che interviene dopo il 2008. tendenzialmente in tutti i Comuni dell’area Lo stile di vita suburbano, assieme al suo modello abitativo connesso, diventa metropolitana, con l’eccezione di Bologna, mentre rapidamente per molti troppo costoso, mentre si contrae il numero degli cala, in modo contenuto, in pochi Comuni spostamenti affidati all’auto privata, e il pendolarismo si affida in misura maggiore marginali. al mezzo pubblico. I centri e le frazioni che erano stati investiti dall’onda suburbana dei decenni Dal 2011 al 2017, la tendenza si inverte di nuovo: precedenti, e dalle concomitanti ondate migratorie, si spopolano e in alcuni casi il Comune di Bologna riprende a crescere, mentre rimangono deserti. segnali di stagnazione si registrano ai margini della A ciò concorre probabilmente anche un sovradimensionamento delle previsioni Pianura e nell’Imolese, ed i Comuni di Montagna insediative non giustificato dal turismo, nella previsione o nell’auspicio che la cominciano, e in alcuni casi continuano, a calare, in delocalizzazione dall’area centrale proseguisse nel tempo, le conseguenze del modo più deciso e sostenuto. La variazione di quale, in termini di numero di abitazioni, sono già apprezzate dal Censimento popolazione relativa all’intero decennio 2008- generale del 2011. 2017 è negativa, in modo particolarmente Vi sono anche dinamiche legate al ciclo di vita della popolazione. Nella classica sensibile in un gruppo di Comuni di crinale, “famiglia con bambini” che era stata protagonista della fuga dalla città, i “bambini” dell’Imolese, e della media montagna. Positiva fatalmente crescono e diventano adolescenti, o giovani in età da lavoro, invece, in misura minore, nel Comune sviluppando bisogni e aspirazioni nuove, incluso il lavoro, che quel modello non parzialmente montano di Valsamoggia, nei Comuni può soddisfare.