Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica

Rapporto Appennino bolognese 2019 Parte 1. Il quadro demografico e sociale

Marzo 2019

1 Direzione generale Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019

INDICE

Il Rapporto Appennino bolognese 2019 è frutto della Il territorio e la popolazione 3 Il ciclo di lungo periodo 4 collaborazione fra la Direzione generale – Servizio Studi e Popolazione e abitazioni 8 Statistica per la programmazione strategica e l’Area Il periodo recente 10 Sviluppo economico – Politiche per la Montagna. La popolazione 2008 -2017 12 Fragilità demografica 14 Elaborazione e redazione Parte 1 Fragilità economica: reddito medio 16 Mappe della fragilità 20 Maria Angiola Gallingani L’ambito di analisi 22 Fonti e bibliografia 24

2

Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Il territorio e la popolazione

Al territorio dell’Appennino bolognese fanno capo 23 Comuni montani e collinari (secondo le zone altimetriche ISTAT), 11 dei quali costituiscono l’Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese. I Comuni restanti appartengono rispettivamente al Nuovo Circondario Imolese, all’Unione Savena-Idice, all’Unione -Lavino e Samoggia. Il di non aderisce ad alcuna forma associativa. In appendice, l’articolazione per Comuni degli ambiti associativi e degli ambiti territoriali della Città metropolitana di .

Cintura 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 Imolese 15,00 Collina Montagna 10,00 5,00 La popolazione dell’Appennino bolognese è nel 2017 pari a 153.737 0,00 abitanti, il 15, 2 % della popolazione metropolitana, e insiste su un territorio esteso 1.678,86 Km quadrati, ovvero ben il 45 % della superficie complessiva dell’intera Città metropolitana.

Popolazione 2017 % Superficie %

Cintura 15,94 9,27 Bologna Pianura Collina Montagna 15,20 45,35 Pianura 18,42 25,73 Bologna 38,49 3,80 Imolese 11,95 15,85 3 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Popolazione: il ciclo di lungo periodo programmazione strategica

4 Direzione generale Direzione generale ServizioDirezione Studi generale e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazioneServizio Studi e Statistica strategica per la Il ciclo di lungo periodo programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 programmazione strategica

Il contraltare dell’esodo, in montagna, è il residuare di abitazioni non occupate che si trasformano in seconde case o case di vacanze per gli ex residenti, cui vanno Nel quadro del fenomeno che ha interessato le ad aggiungersi, soprattutto negli anni ’60, nuovi insediamenti residenziali destinati aree montane dell’intero Paese, lo spopolamento specificamente a questo tipo di fruizione turistica “familiare”. dell’Appennino bolognese ha avuto fasi e cadenze

diverse e specifiche connotazioni. Causa In questo contesto, in particolare dagli anni ’70, con l’ente Regione, si sviluppano immediata e locale di quello pre-bellico, la le politiche pubbliche di riequilibrio, dotazione di servizi e di offerta di incentivi alla permanenza o all’insediamento (o re insediamento) residenziale e soprattutto conclusione dei lavori della ferrovia Direttissima produttivo. nel 1934 – causa remota e globale, il peso degli Impattando su un territorio già connotato da un’industrializzazione precoce, in effetti della crisi economica mondiale innescata dal particolare nella Valle del Reno, e da un’altrettanto precoce dotazione crollo del ’29. infrastrutturale, le politiche di riequilibrio nel bolognese hanno un innegabile successo, e nei decenni ’80 e ’90 del ‘900 lo spopolamento addirittura cambia di Negli anni ’40 e ’50, alle ferite inflitte dalla guerra, segno, apparendo come una fase storica definitivamente conclusa. e in particolare alla permanenza del fronte proprio sull’Appennino, si aggiungono gli effetti Anche sull’onda dello stile di vita suburbano allora in voga, intere famiglie del grande inurbamento legato allo sviluppo muovono dalla città o da altre zone metropolitane per andare a vivere in industriale degli anni del boom, ed alla diffusa de- montagna, dove la qualità del contesto abitativo, soprattutto sotto il profilo ruralizzazione che ne è il contraltare: si lascia la ambientale, è ritenuta decisamente superiore. montagna perché lo sviluppo è altrove, si insegue

lo sviluppo – posti di lavoro, opportunità, modelli La motorizzazione diffusa, e in misura minore i servizi di trasporto pubblico, all’epoca non ancora pensati su una dimensione “metropolitana”, la presenza sul abitativi, stili di consumo – là dove questo si trova, territorio, anche nei piccoli centri, di una robusta e qualificata rete di servizi, dalla il modello insediativo include la prossimità fisica di sanità all’istruzione alla cultura, rendono tollerabile il pendolarismo – mentre casa, lavoro, servizi, tempo libero. un’offerta abitativa allettante e decisamente competitiva con il mercato immobiliare del capoluogo spinge ulteriormente le famiglie a uscire dalla città, che nel frattempo continua a perdere abitanti. 5 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Il ciclo di lungo periodo programmazione strategica

1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 2001-2011 2011-2017 40,00

30,00

20,00

13,36 10,15 9,19 8,38 8,64 10,00 6,65 3,61

1,25 1,01 0,00 0,92 -0,02 -2,52

-10,00 Popolazione -11,07 Variazioni percentuali

Bologna -20,00 -18,37 Resto Città metropolitana

Collina Montagna

Città metropolitana -30,00 6 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Il ciclo di lungo periodo programmazione strategica

Popolazione residente - Macro-ambiti sul totale metropolitano Dalla corona interna, 1951, 1991 e 2017 Variazioni assolute Bologna Resto Città metropolitana

153.737 1.200.000 Collina Montagna 15% Città metropolitana

15%

1.000.000

157.105 1.011.291 20%

340.526 44% 45% 389.261 800.000 39% 763.907 266.276 35% 600.000 468.293 41% 46% 468.293

391.768 400.000

340.526 371.217 389.261

200.000 266.276 153.737 Bologna

Resto Città metropolitana 157.105 134.294 152.240 152.204 128.249 114.050 123.613 Collina Montagna 0 7 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2017 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Popolazione e abitazioni

1951 1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 2001-2011 2011-2017 40 30 20 13,36 8,38 8,64 10 1,01 0 0 -10 -0,02 -11,07 -20 -18,37 -30

120 Bologna Collina-Montagna 105,69 Variazione % della popolazione (sopra) e delle abitazioni 100 Resto Città metropolitana (sotto) negli intervalli intercensuari per macro-aree

80

60

40

19,76 25,82 20

13,98 16,50 0

-20 -19,14 -40 8 1951 1951-61 1961-71 1971-81 1981-91 1991-01 2001-2011 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Le abitazioni programmazione strategica

Abitazioni non occupate 2011 Abitazioni occupate 2011 Abitazioni in complesso - Macro-ambiti sul totale metropolitano Dalla corona interna, 1971-2001-2011 Collina Montagna 90,0 27,9 Monteveglio 13,2 Città metropolitana 34,23 15,11 80,0 22,5 96.052 18% 74,7 70,0 13,8 224.503 43% San Benedetto VS 18% 60,0 42,9 57,9 50,0 29.493 10% 52,8 40,0 22,8 95.461 33% 39% 30,0 Cast. Serravalle 42,8 18,5 20,0 162.585 10,0 Bazzano 57% 36,1 16,1 0,0

43% Castel d'Aiano 207.083; 65,3 20,8 39%

Gaggio Montano Savigno 40,1 45,6 Resto Città metropolitana Crespellano Bologna 18,72 63,0 Collina-Montagna Granaglione 59,6 16,0

Loiano 38,3 10,5 Porretta Terme 31,9 33,0 42,7 14,3 38,2 9 Direzione generale Direzione generale ServizioDirezione Studi generale e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazioneServizio Studi e Statistica strategica per la Il periodo recente programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 programmazione strategica

Tra le cause di questa ulteriore inversione di tendenza va annoverata certamente Fino al 2011 la popolazione cresce la crisi economica che interviene dopo il 2008. tendenzialmente in tutti i Comuni dell’area Lo stile di vita suburbano, assieme al suo modello abitativo connesso, diventa metropolitana, con l’eccezione di Bologna, mentre rapidamente per molti troppo costoso, mentre si contrae il numero degli cala, in modo contenuto, in pochi Comuni spostamenti affidati all’auto privata, e il pendolarismo si affida in misura maggiore marginali. al mezzo pubblico. I centri e le frazioni che erano stati investiti dall’onda suburbana dei decenni Dal 2011 al 2017, la tendenza si inverte di nuovo: precedenti, e dalle concomitanti ondate migratorie, si spopolano e in alcuni casi il Comune di Bologna riprende a crescere, mentre rimangono deserti. segnali di stagnazione si registrano ai margini della A ciò concorre probabilmente anche un sovradimensionamento delle previsioni Pianura e nell’Imolese, ed i Comuni di Montagna insediative non giustificato dal turismo, nella previsione o nell’auspicio che la cominciano, e in alcuni casi continuano, a calare, in delocalizzazione dall’area centrale proseguisse nel tempo, le conseguenze del modo più deciso e sostenuto. La variazione di quale, in termini di numero di abitazioni, sono già apprezzate dal Censimento popolazione relativa all’intero decennio 2008- generale del 2011. 2017 è negativa, in modo particolarmente Vi sono anche dinamiche legate al ciclo di vita della popolazione. Nella classica sensibile in un gruppo di Comuni di crinale, “famiglia con bambini” che era stata protagonista della fuga dalla città, i “bambini” dell’Imolese, e della media montagna. Positiva fatalmente crescono e diventano adolescenti, o giovani in età da lavoro, invece, in misura minore, nel Comune sviluppando bisogni e aspirazioni nuove, incluso il lavoro, che quel modello non parzialmente montano di , nei Comuni può soddisfare. collinari di prima cintura e in alcuni della seconda. Non si può escludere che a questa nuova crescita della città concorrano fattori come l’attrattività della dimensione urbana, per la facilità, la molteplicità e la Nello stesso periodo, si consolida anche, varietà delle relazioni sociali, per la prossimità e la relativa ricchezza delle parallelamente, estendendosi anche oltre la prima occasioni di lavoro, per la più completa e articolata rete di servizi pubblici e privati, cintura, la crescita del Comune di Bologna, e la per l’offerta culturale e la qualità della vita sociale – e, non da ultimo, per stagnazione o leggera decrescita dei Comuni l’abbordabilità di un mercato immobiliare, quello urbano, ormai in stato di geograficamente più marginali della pianura. strutturale stagnazione. 10 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Il periodo recente programmazione strategica

Dalla metà degli anni 2000 al 2011 la popolazione cresce tendenzialmente in tutti i Comuni dell’area, con l’eccezione di Bologna, mentre cala, in modo contenuto, in pochi Comuni marginali. Dal 2011 al 2017, la tendenza si inverte: il Comune di Bologna riprende a crescere mentre segnali di stagnazione si registrano ai margini della Pianura e nell’Imolese, ed i Comuni di montagna cominciano, e in alcuni casi continuano, a calare, in modo più deciso e sostenuto. (Fonte: Atlante statistico metropolitano)

2005-2011 2011-2017

Variazione percentuale media annua della popolazione 11 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica La popolazione 2008 -2017

Considerando in particolare il decennio della crisi, 2008-2017, la tendenza si conferma, e la variazione media annua della popolazione si mantiene negativa per oltre la metà dei Comuni dell’ambito considerato.

Si consolida anche, parallelamente, estendendosi anche oltre la prima cintura, la crescita del Comune di Bologna, e la stagnazione o leggera decrescita dei Comuni geograficamente più marginali della pianura. (Fonte: Atlante statistico metropolitano)

Differenza val. Variazione della popolazione residente 2008 2017 Differenza % ass. Camugnano 2.073 1.839 -234 -11,29 Lizzano in Belvedere 2.406 2.191 -215 -8,94 San Benedetto Val di Sambro 4.569 4.198 -371 -8,12 Castiglione dei Pepoli 5.988 5.514 -474 -7,92 Castel d'Aiano 2.011 1.865 -146 -7,26 Monghidoro 3.922 3.689 -233 -5,94 5.137 4.846 -291 -5,66 4.494 4.288 -206 -4,58 Grizzana Morandi 4.067 3.894 -173 -4,25 Castel del Rio 1.260 1.209 -51 -4,05 Castel di Casio 3.489 3.418 -71 -2,03 Borgo Tossignano 3.300 3.240 -60 -1,82 Alto Reno Terme 7.049 6.925 -124 -1,76 Vergato 7.797 7.664 -133 -1,71 Monzuno 6.408 6.375 -33 -0,51 Pop 2008 Pop 2017 Var. ass. Var % Monte San Pietro 10.976 10.960 -16 -0,15 Casalfiumanese 3.439 3.460 21 0,61 Imolese 119.691 123.352 3.661 3,06 Marzabotto 6.749 6.853 104 1,54 Sasso Marconi 14.596 14.903 307 2,10 Collina Montagna 153.862 153.737 -125 -0,08 Fontanelice 1.899 1.944 45 2,37 Pianura 165.283 171.976 6.693 3,82 Pianoro 17.096 17.503 407 2,38 Monterenzio 5.834 6.110 276 4,73 Cintura 164.403 174.982 10.579 6,43 Valsamoggia 29.303 30.849 1.546 5,28 Bologna 374.944 389.261 14.31712 3,82 Ambito di Collina-Montagna 153.862 153.737 -125 -0,08 Città metropolitana 976.175 1.011.291 35.116 3,60 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la La popolazione 2008 -2017 programmazione strategica

Camugnano -11,29 La variazione relativa all’intero decennio 2008-2017, a livello dei singoli Comuni dell’ambito, è Lizzano in Belvedere -8,94 negativa in modo sensibile in un gruppo di Comuni di crinale, dell’Imolese, e della media montagna. San Benedetto VS -8,12 Positiva invece, in misura minore, nel Comune parzialmente montano di Valsamoggia, nei Comuni di

Castiglione dei Pepoli -7,92 prima cintura e in alcuni della seconda.

Castel d'Aiano -7,26 Tutti i Comuni dell’ambito presentano nel periodo saldi naturali medi annui negativi, alcuni in modo Monghidoro -5,94 accentuato. La consistenza della popolazione è dunque fortemente dipendente dal saldo Gaggio Montano -5,66 migratorio. Loiano -4,58 Contrariamente a quanto accade in ogni altro ambito associativo della Città metropolitana, la Grizzana Morandi -4,25 popolazione straniera cala nel decennio nell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, e ha un Castel del Rio -4,05 andamento molto contenuto a livello dell’intero ambito di Collina-Montagna. Castel di Casio -2,03 Borgo Tossignano -1,82

Alto Reno Terme -1,76 Variazione % della popolazione straniera 2008-2017 Vergato -1,71 Variazione % della popolazione residente Monzuno -0,51 2008-2017 Bologna 51,21

Monte San Pietro -0,15 Cintura 43,72 Casalfiumanese 0,61 Collina Montagna -0,08 Città metropolitana 37,01 Marzabotto 1,54

Sasso Marconi 2,10 Imolese 36,51

Fontanelice 2,37 Pianura 24,46 Pianoro 2,38 Città metropolitana 3,60 Collina Montagna 7,25 Monterenzio 4,73 - 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 Valsamoggia 5,28 13 -15,00 -10,00 -5,00 0,00 5,00 10,00 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Fragilità demografica programmazione strategica

Età media della popolazione Percentuale di anziani Il confronto di alcuni indicatori Valori 2017 (65 anni e oltre) demografici, relativi in 2008 2017 Unione 2008 2017 Appennino particolare all’invecchiamento Bolognese della popolazione, mostra come Bologna 48 47,8 30,00% Unione Terre questo si sia accentuato nel 25,20% 47 Bologna Unione Valli Reno, d'Acqua 25,00% Città metropolitana 46 46,9 periodo 2008-2017. Lavino e Samoggia 45,2 20,00% 24,40% 45 24,50% 15,00% Unione Reno 44 Comuni non Unione Terre di Comuni non 10,00% 43 associati Pianura associati 45,3 42 46,9 22,80% 5,00% 25,20% 41 0,00%

Unione Terre di Unione Savena- Unione Terre Nuovo Circondario Pianura Idice Indice di vecchiaia - Valori 2017 d'Acqua Imolese 45,6 46,7 2008 2017 22,50% 24,10% Nuovo Città Unione Savena- Unione Appennino Circondario metropolitana Bologna Idice Bolognese Imolese 300 212,8 24,40% Unione Valli 46,4 Unione Valli Reno, Unione Reno 26,00% 46,1 Città metropolitana Reno, Lavino e Lavino e Samoggia 250 Galliera 188,8 Samoggia 180,2 200 22,40% 46,4 150 Unione Terre di Comuni non 100 Sono aumentati oltre la media Pianura associati 50 L’indicatore: l’ indice di metropolitana l’età media 163,6 210,6 0 vecchiaia è dato dal rapporto della popolazione e l’indice di percentuale tra la popolazione vecchiaia, indicatori che al Unione Terre Nuovo Circondario in età maggiore di 64 anni e la contrario hanno cominciato a d'Acqua Imolese 155,7 176,6 popolazione con meno di 15 diminuire soprattutto nel anni: quantifica quindi il peso Comune capoluogo, e la % di Unione Appennino degli anziani sui giovani. anziani con oltre 65 anni, Unione Savena-Idice 188 Bolognese stazionaria a livello 218,2 Unione Reno metropolitano. Galliera 14 157,8 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Fragilità demografica e sociale programmazione strategica

% di Famiglie Popolazione over 80 su unipersonali > 65 anni Percentuale di popolazione over 80 Nel 2017 la popolazione over 80 tot popolazione su popolazione > 65 anni sul totale della popolazione - 2017 dell’Appennino bolognese era il 7,61 % del totale della popolazione, quota Camugnano 38,2 11,9 inferiore al valore corrispondente per la Castel del Rio 32,9 11,6 Bologna Città metropolitana, pari a 8,26 %. 9,17 La media era però superata in 9 dei 23 Castel d'Aiano 40,9 10,9 Comuni montani particolarmente Lizzano in Belvedere 42,3 10,6 Città Pianura periferici. metropolitana Monghidoro 36,9 9,8 7,43 8,26 Alto Reno Terme 35,9 9,4 Castiglione dei Pepoli 34,1 9,0

San Benedetto VS 35,7 8,3 Collina Imolese Gaggio Montano 26,4 8,3 Montagna 8,09 Percentuale della popolazione over 65 che 7,61 vive sola sul totale della popolazione over Città metropolitana 30,4 8,3 65 - 2017 Pianoro 25,3 8,1 Cintura 7,71 Sasso Marconi 26,3 8,1

Cintura Vergato 32,5 7,9 27,30 Castel di Casio 35,1 7,9 Allo stesso modo, le famiglie composte Fontanelice 28,3 7,7 da un unico membro di più di 65 anni Bologna Pianura 35,66 Casalfiumanese 27,9 7,5 erano nel 2017 nell’Appennino bolognese 27,31 il 29,4 % del totale della popolazione over Monzuno 31,2 7,0 65, restando al di sotto del valore Valsamoggia 26,6 7,0 metropolitano pari a 30,4 %, che era però Grizzana Morandi 31,0 6,9 superato, anche notevolmente, da 14 dei Città Imolese 23 Comuni montani. metropolitana Loiano 32,0 6,9 27,83 30,45 Borgo Tossignano 28,2 6,6 Marzabotto 27,8 6,1 Collina Montagna 29,40 Monterenzio 23,7 155,7 Monte San Pietro 28,4 5,5 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Fragilità economica programmazione strategica

Il reddito medio

Per molti aspetti, ma in particolare sotto il profilo del reddito delle persone fisiche, l’ambito di studio si mostra notevolmente disomogeneo. Guardando al dettaglio comunale, con riferimento al 2016, nello stesso ambito Collina-Montagna ricade tanto il Comune cui corrisponde il reddito medio per contribuente più alto (Monte San Pietro, 29.518 € ), quanto il Comune che presenta il reddito medio per contribuente più basso a livello metropolitano (Castel d’Aiano, 18.947 € ).

La disomogeneità è legata soprattutto al diverso grado di “perifericità” degli ambiti comunali, alla maggiore o minore prossimità con l’area conurbata al Comune capoluogo, o alla stessa appartenenza all’area stessa (Pianoro, Sasso Marconi).

Nel 2016 il reddito medio per contribuente nell’Appennino bolognese è stato pari a 23.278 €, inferiore alla media metropolitana (25.083 € ), ma superiore rispetto ai valori medi regionale e nazionale. Diversi singoli Comuni, tuttavia, hanno registrato valori medi del reddito inferiori anche al reddito medio nazionale, pari a 20.640 €.

16 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Fragilità economica

Pensione Lavoro dipendente

Camugnano

I redditi derivanti da pensione sono in Monterenzio 48,72 Castel d'Aiano 46,01

34,61 44,19

54,11 Monte San Pietro Castel del Rio

53,20

53,09 52,66 52,45 Collina-Montagna il 38,44 % del totale 35,25 49,73 dei redditi dichiarati (esclusi i fabbricati), Valsamoggia Lizzano in Belvedere

43,81

35,47

contro il 36,75 % metropolitano. In 10

Borgo Tossignano Monghidoro

38,44 37,35

36,75 Comuni sui 23 dell’ambito di studio la 36,65 36,08

36,37 42,16 35,78 quota dei redditi da pensione sul totale Casalfiumanese Alto Reno Terme dei redditi è superiore al 40 %, con 36,55 41,69 punta massima a Camugnano, con 48,72 Monzuno Castiglione dei Pepoli %. 36,58 41,03 Marzabotto San Benedetto VS

40,55

37,46 Fontanelice Vergato

Camugnano 37,89 40,55

Pianura

Cintura Imolese Bologna 40,00 Monte San Pietro 60,00 Castel del Rio Gaggio Montano Sasso Marconi 38,21 Valsamoggia Castel d'Aiano Loiano 39,00 Pianoro 39,53

50,00 Grizzana Morandi Castel di Casio CollinaMontagna

Cittàmetropolitana 39,49 Monterenzio Lizzano in Belvedere 39,17 40,00 Lavoro dipendente Pensione Casalfiumanese 30,00 Monghidoro Sopra: Numero dei redditi da pensione e 20,00 da lavoro dipendente sul totale dei Borgo Tossignano Alto Reno Terme redditi dichiarati (esclusi i redditi da 10,00 fabbricati) In tre Comuni (Camugnano, Castel 0,00 Valori % - 2016 Monzuno Vergato d’Aiano, Lizzano), il numero dei redditi da pensione è superiore a quello dei redditi da lavoro Gaggio Montano Castiglione dei Pepoli dipendente, e negli stessi Comuni la quota dell’ammontare dei primi sul Sasso Marconi Castel di Casio A fianco: Ammontare dei redditi da lavoro dipendente e da pensione sul reddito complessivo (esclusi i Fontanelice Grizzana Morandi fabbricati) si accosta o è di poco totale dell'ammontare del reddito Marzabotto San Benedetto VS complessivo (esclusi i fabbricati) inferiore alla quota dell’ammontare Pianoro Loiano Valori % – 2016 dei secondi. Lavoro dipendente Pensione 17 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Fragilità economica programmazione strategica

Correlazione tra basso reddito e redditi da pensione per Comune Anno d’imposta 2016

Nel grafico che segue è evidenziata la correlazione tra numerosità dei contribuenti che dichiarano bassi redditi (fino a 15.000 euro, comprensivi dei valori negativi e nulli, media metropolitana pari al 32,4 %) e quota dell’ammontare del reddito complessivo derivante da redditi da pensione (media metropolitana pari al 29,1 %, su un ammontare totale che include i redditi da fabbricati).

Colori diversi indicano i Comuni nei quali entrambi questi valori sono superiori alla media metropolitana (blu), nei quali solo uno dei due valori è superiore alla media metropolitana (rosso), e nei quali entrambi i valori sono inferiori alla media metropolitana (giallo).

La collocazione dei Comuni nell’area del grafico indica le dimensioni dello scostamento dai valori medi metropolitani, portando a individuare tre fasce di Comuni: la prima decisamente spostata verso valori superiori alle medie metropolitane (Comuni blu), riferita a gran parte dei Comuni montani (nuvola verde), a pochi Comuni della pianura orientale, ma anche ai Comuni dell’imolese; la seconda, che si colloca attorno ai valori medi metropolitani (Comuni rossi) e comprende anche il Comune capoluogo; la terza, che presenta valori inferiori ad entrambe le medie metropolitane (Comuni gialli), riferita prevalentemente ai Comuni di prima e seconda cintura e della pianura centrale.

18 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Fragilità economica programmazione strategica

19 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Mappe della fragilità programmazione strategica

Indicatori di fragilità sociale o Percentuale della popolazione di 65 anni e oltre che viveva sola al 31/12/2017 oRicambio della popolazione italiana (iscritti + cancellati italiani rapportati alla popolazione media nel quinquennio 2013 - 2017) o Ricambio della popolazione straniera (iscritti + cancellati stranieri rapportati alla popolazione media nel quinquennio 2013 - 2017) o Percentuale della popolazione residente straniera in età tra 0 e 19 anni sulla popolazione totale in età tra 0 e 19 anni al 31/12/2017 o Percentuale di minori in famiglie monogenitoriali sul totale dei minori al 31/12/2017 o Percentuale di laureati in età tra 25 e 44 anni sulla popolazione totale in età tra 25 e 44 anni oal Censimento 2011

Indicatori di fragilità demografica Indicatori di fragilità economica o Variazione percentuale della popolazione residente o Percentuale delle abitazioni occupate in affitto al dal 31/12/2012 al 31/12/2017 Censimento 2011 o Saldo naturale medio annuo nel quinquennio 2013 – o Reddito complessivo medio - Anno 2016 2017 o Percentuale di contribuenti con un reddito o Percentuale della popolazione residente con 80 anni e complessivo fino a 10.000 euro - Anno 2016 oltre al 31/12/2017

20 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica Mappe della fragilità

Le Mappe della Fragilità nei Comuni della Città metropolitana di Bologna

L’elaborazione delle Mappe della Fragilità nei Comuni della Città metropolitana opera una misurazione, in forma comparativa e aggiornabile, della potenziale fragilità demografica, sociale ed economica dei diversi ambiti comunali, riprendendo la metodologia adottata come metodo di misurazione a partire dallo studio Periferie a Bologna: vulnerabilità e opportunità. Una proposta di misurazione per le città italiane, realizzato nel 2016 dal Comune di Bologna. Le Mappe della Fragilità dei Comuni della Città metropolitana restituiscono un’immagine in cui il concetto di peri-feria si sovrappone a quello di “aree interne”, combinazione di non facile accessibilità e lontananza fisica dalle opportunità di lavoro o di studio come dalle reti di servizio. Gli ambiti caratterizzati da maggiore fragilità a livello metropolitano si collocano infatti ai margini geografici dell’area, in particolare nella zona montana, ma anche, in misura più circoscritta, nell’estrema pianura settentrionale, dove tuttavia sono assenti i limiti fisici legati all’accessibilità e gli ostacoli logistici all’insediamento di attività economiche che caratterizzano il versante dell’Appennino. Un livello medio-alto di potenziale fragilità è presente, specularmente, anche nel Comune capoluogo, là dove la “periferia” tende a perdere i suoi caratteri strettamente geografici per assumere connotati invece interstiziali, legati, oltre che alla stratificazione insediativa di lungo periodo, all’essere la città un primo recapito per le situazioni di maggiore emergenza, come quelle collegate ai flussi migratori, ed il centro di erogazione dei servizi rivolti alle situazioni di maggiore disagio. Una bassa fragilità potenziale caratterizza i Comuni della Cintura, distinti da crescita demografica, insediamento relativamente recente e giovane della popolazione, elevati Ognuno dei tre indicatori di ambito descritti – demografico, sociale, titoli di studio, e redditi mediamente alti: Comuni che, come è frequente nelle economico - è ottenuto mediante l’assegnazione di un punteggio ai valori di situazioni metropolitane, condividono il privilegio di centralità del capoluogo senza con ogni variabile, ed operando una media dei diversi punteggi. ciò assumerne anche gli aspetti vulnerabili. La mappa conclusiva utilizza un Indicatore sintetico di potenziale fragilità, ottenuto mediante una media ponderata dei tre indicatori di ambito, Fonte: Città metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, La fragilità demografica, attribuendo un peso leggermente superiore all’ambito sociale. sociale ed economica nei Comuni della Città metropolitana di Bologna - 2018. 21 Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la L’ambito di analisi programmazione strategica

Unione Reno- Galliera

Unione Terre d’Acqua

Ambiti associativi e territoriali Unione Terre di Pianura Oltre a riferirsi agli ambiti associativi comunali, ovvero alle Unioni di Comuni e al Nuovo Circondario Imolese mostrati dalla mappa, questo lavoro fa riferimento ai seguenti ambiti territoriali sub-metropolitani: Unione Valli del Reno Collina Montagna Lavino e Samoggia Alto Reno Terme, Borgo Tossignano, Camugnano, Casalfiumanese, Castel Nuovo Circondario d'Aiano, Castel del Rio, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Fontanelice, Imolese Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Unione Val di Sambro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Vergato Savena-Idice Cintura Unione Appennino Anzola dell'Emilia, , , , Bolognese , Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, , Pianura , , Bentivoglio, , Castello d'Argile, , Galliera, , , , , , , San Giovanni in Persiceto, , Sant'Agata Bolognese Imolese , , , , , I Comuni di Alto Reno Terme, Bologna, Molinella e San Lazzaro di Savena non fanno parte di nessun ambito associativo. 22 Direzione generale Direzione generale ServizioDirezione Studi generale e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazioneServizio Studi e Statistica strategica per la L’ambito di analisi programmazione strategica Rapporto Appennino bolognese 2019 programmazione strategica

Le due articolazioni Restituzione dei dati riferita agli ambiti

Le due “geografie” - associativa e territoriale - seguono criteri differenti: quella per ambiti “territoriali” segue strettamente un criterio altimetrico, dunque riferita lla fascia di territorio a sud della via Emilia, fino al confine regionale. In generale, si è cercato di pervenire al dato di scala comunale ogni volta che questo è stato L’articolazione per ambiti associativi intercomunali (Unioni e Circondario), invece, possibile. segue i confini amministrativi delle Unioni, che in genere, in Appennino, risultano da A partire dai dati comunali, si proceduto nella aggregazioni a carattere per quanto possibile “vallivo” (Valli del Savena e Idice, Valle maggioranza dei casi alla ri-aggregazione per del Reno, Lavino e Samoggia), risultando di fatto perpendicolari alla fascia della Via ambiti territoriali corrispondenti a poche grandi Emilia, e, sotto il profilo altimetrico, non omogenee – con l’unica significativa macro-aree (un precedente storico significativo di eccezione dell’’Unione Appennino bolognese, che risulta per intero compresa nelle questa articolazione, legato alla pianificazione fasce altimetriche collinare e montana. territoriale, è stata a suo tempo la suddivisione del territorio in Comprensori). Gli ambiti del Turismo

In alcuni casi, il dato è reso disponibile dalle fonti Il territorio dell'Appennino considerato dalle aggregazioni RER, a cui si riferiscono con il termine “Appennino” i grafici in queste pagine, corrisponde ai Comuni di anche a livello di ambito associativo (unioni, Nuovo Camugnano, Castel D'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Circondario). Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Questa articolazione permette tra l’altro di isolare Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Vergato, l’Unione completamente montana dell’Appennino Valsamoggia, Alto Reno Terme. bolognese. Con la legge n 56/2014, infatti, la competenza in materia di turismo, già delle Province, non è riconosciuta alle Città metropolitane, e con la legge regionale Emilia- Salvo diversa indicazione del testo, l’ambito Romagna n. 13/2015, modificata con la LR 22/2015, la rilevazione di domanda definito Appennino è l’ambito territoriale Collina- turistica e offerta ricettiva presso le strutture ricettive è passata, dal 1° gennaio 2016, Montagna di cui alla mappa riportata. dalle Amministrazioni provinciali alla Regione Emilia-Romagna, ciò che può comportare qualche problema di confronto diacronico. 23 Direzione generale Direzione generale Servizio Studi e Statistica per la Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica programmazione strategica Fonti e bibliografia

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