La Committenza Delle Famiglie Caetani E Cesi (1561-1621)

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La Committenza Delle Famiglie Caetani E Cesi (1561-1621) Dottorato di ricerca in Storia, territorio e patrimonio culturale Curriculum in Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione XXX ciclo Anno accademico 2017-2018 La committenza delle famiglie Caetani e Cesi (1561-1621) Dottoranda: Livia Nocchi Tutor: Prof.ssa Giovanna Sapori INDICE I. Introduzione……………………………………………………………………...4 1. Le famiglie Caetani e Cesi nella seconda metà del Cinquecento: matrimoni, alleanze e convergenze culturali nelle politiche dei due casati……………………………………………………………………….9 1.1 I Caetani nel Cinquecento: storia e carriere…………………………………………9 1.2 La famiglia Cesi dall’Umbria a Roma: l’ascesa di un casato di “provincia”………17 1.3 Strategie matrimoniali delle due famiglie………………………..………………...26 2. La committenza Caetani-Cesi nella seconda metà del Cinquecento …………………………………………………………………………….39 2.1 Progetti abitativi dei Caetani e dei Cesi. Differenze e convergenze…………...…..39 2.2 Girolamo Siciolante da Sermoneta, Scipione Pulzone e gli altri artisti dei Caetani e dei Cesi…………………………………………………………………………………51 3. La pietà e la devozione delle dame Cesi-Caetani: Beatrice Caetani e i rapporti con le confraternite e gli ordini religiosi……………………..84 4. La committenza delle dame Caetani e Cesi………………………..104 4.1 Beatrice e Giovanna Caetani, Porzia dell’Anguillara Cesi, Olimpia Orsini Cesi e la chiesa del Gesù…………………………………………………………………..103 4.1.1 La costruzione della chiesa del Gesù. I Caetani, i Cesi e la Compagnia……......103 4.1.2 Beatrice e Giovanna Caetani, Porzia dell’Anguillara Cesi e la cappella della Madonna della Strada…………………………………………………………………108 4.1.3 La decorazione della cappella: i marmi di Bartolomeo Bassi e i dipinti di Giuseppe Valeriano, Scipione pulzone e Giovan Battista Pozzo………………………………..110 2 4.1.4 Olimpia Orsini “savissima e piissima dama per tutte quelle virtù risplendente che a formare si convengono una vera dama cristiana”……………………………………..131 4.1.5 La decorazione della cappella di San Francesco………………………...……...138 4.2 Porzia dell’Anguillara Orsini Cesi (1542-1590)………………………………..148 4.2.1. Il Palazzo presso Fontana di Trevi e l’inventario del 1592…………………….152 4.2.2. Le cappelle nelle chiese di San Bonaventura, Santa Maria in Via e Santa Maria sopra Minerva…………………………………………………………………………160 5. I figli di Beatrice Caetani: Federico Cesi I Duca di Acquasparta (1562-1620) e Bartolomeo Cesi (1568-1621)…………………………..199 5.1 Federico Cesi I Duca di Acquasparta committente: i palazzi e i cicli decorativi……………………………………………………………………………..199 5.2 Il cardinale Bartolomeo Cesi (1566-1621)……………………………………..213 5.2.1 La carriera ecclesiastica e i rapporti con i Caetani…………………………...…214 5.2.2 Le inclinazioni culturali, la protezione dei letterati, i rapporti con l’Accademia dei Lincei………………………………………………………………………………….220 5.2.3 Il restauro di antiche chiese: l’intervento di Bartolomeo Cesi a Santa Maria in Portico…………………………………………………………………………………229 5.2.4 I palazzi e le ville di Tivoli, Frascati, Anzio e Nettuno…………………….…..238 6. Appendice dei documenti……………………………………………275 7. Bibliografia…………………………………………………………..385 3 INTRODUZIONE Le famiglie Caetani e Cesi si imparentarono con il matrimonio del 1561 di Angelo Cesi, nipote del potente cardinale Federico Cesi, e Beatrice Caetani, figlia del duca Bonifacio Caetani e di Caterina Pio da Carpi. Le nozze si inseriscono nella pratica di pianificare legami matrimoniali fra le grandi famiglie romane volti a garantire vantaggi economici e importanti alleanze politiche destinate al rafforzamento del potere in curia e, soprattutto per quanto riguarda i Caetani, presso le corte spagnola. Le origini di queste due famiglie erano certo differenti: da una parte i Caetani, antica famiglia baronale romana che poteva vantare già un pontefice ma impegnata comunque nel rafforzare il suo potere nell’Urbe, e dall’altra i Cesi, di origine umbra e insediatisi a Roma solo dalla seconda metà del Quattrocento, dove in breve tempo, come molti casati della provincia pontificia, crearono la loro fortuna grazie alle cariche ecclesiastiche e politiche di alcuni suoi componenti. Lo studio delle vicende delle due famiglie e delle loro strategie politiche, nell’ambito di dinamiche che caratterizzano la nobiltà romana, ha messo in luce il loro reciproco sostegno all’interno dei difficili equilibri della corte papale. Per quanto riguarda la storia dell’arte sono invece emerse le affinità nella committenza di alcune opere e nella scelta a volte dei medesimi artisti, nell’ambito di un gusto legato alla grande tradizione del XVI secolo, caratteristico di molte famiglie baronali romane. Ho iniziato la mia ricerca con lo spoglio del materiale bibliografico ed ho poi svolto buona parte di essa presso l’Archivio della Fondazione Camillo Caetani di Roma, dove ho consultato il fondo economico e gli epistolari Caetani, e nell’Archivio di Stato di Roma, esaminando in particolare l’Archivio Massimo-Cesi, che conserva un fondo della famiglia, e molti documenti notarili. Ho svolto ricerche anche nell’Archivio Capitolino, in Archivio Segreto Vaticano, nella Biblioteca Vaticana, nell’Archivum Romanum Societatis Iesu, in quello della Banca d’Italia che conserva i fondi del Banco di Santo Spirito, e infine a Latina, Sezze e Acquasparta. Dai documenti consultati, dei quali alcuni già editi e altri inediti, ho potuto analizzare e ampliare il raggio della ricerca su alcuni aspetti fino ad oggi poco considerati della committenza dei Caetani e dei Cesi. Ho dedicato il primo capitolo della tesi allo studio della storia delle due famiglie confrontando le loro differenti origini e le dinamiche politiche, ma anche le convergenze fra di esse a seguito soprattutto dal matrimonio del 1561 fra Angelo Cesi e 4 Beatrice Caetani. Inoltre, proprio alla luce di questa unione, ho analizzato in generale le loro strategie matrimoniali, mettendo in luce comuni progetti e la scelta di imparentarsi con un gruppo piuttosto ristretto di famiglie romane, fra le quali gli Orsini. Ho infine studiato e approfondito i legami intercorsi fra le due famiglie, emersi soprattutto dall’epistolario dell’archivio Caetani, che si concretizzarono nel reciproco sostegno degli obiettivi familiari. Nel secondo capitolo ho studiato nel suo insieme la committenza dei Caetani e dei Cesi del Cinquecento, concentrandomi inizialmente sull’analisi dei loro piani e progetti abitativi a Roma che, a quanto emerso dal mio lavoro, sembrano in alcuni punti convergere pienamente. I Caetani, come è noto, risiedettero nel palazzo all’Orso, mentre i Cesi, nonostante i famosi palazzi posseduti intorno San Pietro, nel 1567 acquistarono una residenza a piazza Fiammetta, adiacente le proprietà della casa di Sermoneta. Fonti e documenti hanno confermato nel corso del mio lavoro che questa scelta seguì la recente parentela del 1561 e si basò su un più ampio progetto di insediamento delle due famiglie nel rione Ponte, zona che tra l’altro ospitò importanti palazzi nobiliari come quelli Orsini e Altemps. Ho analizzato inoltre la committenza artistica di entrambe e i suoi caratteri peculiari, mettendone in luce anche alcune novità grazie a nuovi documenti e attribuzioni. I Caetani protessero e si servirono di artisti come Girolamo Siciolante da Sermoneta e Scipione Pulzone, nell’ambito di un gusto artistico che prediligeva una pittura legata in parte anche a modelli di primo Cinquecento. A questi pittori si rivolsero anche i Cesi, ma la convergenza della loro committenza si riscontra inoltre anche nelle opere di scultura per le quali entrambe furono in questo senso pioniere. Privilegiarono sempre nelle loro cappelle l’allestimento di imponenti decorazioni marmoree e scultoree, e per le opere private e i restauri di antichità si rivolsero ad artisti di punta come le botteghe dei Della Porta, Leonardo Sormani, Giovan Antonio Paracca detto il Valsoldo, e Pietro Paolo Olivieri. La seconda parte della tesi è dedicata allo studio di alcune dame di casa Caetani e Cesi, emerse come figure chiave nella storia politica e artistica delle due famiglie. Ho dedicato molto del mio lavoro a Beatrice Caetani, della quale è conservato un ricco epistolario nell’Archivio Caetani di recente studiato dalla dott.ssa Caterina Fiorani, che ha permesso di far luce sul ruolo fondamentale che ella svolse nell’amministrazione e gestione della casa di Sermoneta, un compito che, come è emerso dalle ricerche, svolse anche nell’ambito di alcuni feudi della famiglia Cesi. Di lei ho inoltre studiato i rapporti 5 e i legami con importanti ordini religiosi e confraternite romane che chiariscono il ruolodi rilievo che ella ebbe all’interno dell’ambiente politico-religioso della Roma di secondo Cinquecento. Dopo aver indagato la figura di Beatrice, ho studiato la sua committenza insieme a quella di alcune dame Cesi a lei legate, con le quali commissionò due cappelle conservate ancora oggi ai lati del presbiterio della chiesa del Gesù. Nel 1584 Beatrice, sua sorella Giovanna e Porzia dell’Anguillara Orsini Cesi fecero infatti decorare la cappella della Madonna della Strada nella quale lavorarono Giuseppe Valeriano, Scipione Pulzone, Bartolomeo Bassi, e Giovan Battista Pozzo, mentre circa quattro anni dopo Olimpia Orsini Cesi, figlia di Porzia e nuora di Beatrice, finanziò la decorazione della cappella di San Francesco realizzata da un gruppo di pittori fiamminghi provenienti dalla bottega di Anthonis Santvoort e da Baldassarre Croce. Lo studio di queste cappelle è stata l’occasione per poter rivedere e approfondire, grazie anche ad alcuni documenti, i rapporti di queste dame, e in generale delle loro famiglie, con la Compagnia di
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